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I comuni e lEt comunale

Lezione del 25/11/2014


Storia medievale
Prof.ssa Galetti
La nascita del Comune come problema storiografico: rivoluzione o
evoluzione?

Teorie XIX-XX sec.sulla nascita dellistituzione comunale:

-Origini romane
-Evoluzione da consorzi feudali
-Sviluppo dal diritto particolare dei mercanti
-Sviluppo da particolari magistrature locali tramandate dallet romana o dallalto
medioevo

R i v o l u z i o n e : Pi r e n n e e Evoluzione: Jones e la
lautonomia della presenza di rilevante di
componente commerciale elementi feudo signorili

Se vogliamo trovare una risposta generale al quesito:

Un prodotto originale ad ingredienti di partenza preesistenti (componenti


borghesi, componenti aristocratiche, rendite fondiarie e feudo signorili, profitti
del traffico).
La citt altomedievale:
Centralit :
La civilt italiana era rimasta essenzialmente una civilt urbana. Le citt medievali
ereditarono dallurbanesimo antico una funzione di centralit.

Vescovo e Citt: genesi di un rapporto

La presenza del VESCOVO contribu a conservare e tramandare il


senso della civitas come punto centrale del territorio fin dalla fine
dellEt romana.
I poteri vescovili si realizzarono pienamente tra IX e X secolo:
lo attestano i diplomi imperiali di concessione ai vescovi di
responsabilit pubbliche. I vescovi sopperirono allinefficacia
comitale e, inoltre, attorno ad essi vi fu una congregazione
spontanea dei cives.
Il vescovo era rappresentante della citt di fronte al sovrano e
rappresentante del sovrano nei confronti della citt.
Al formale conferimento di poteri solitamente seguiva lautonomia
nei confronti degli ufficiali regi. Lesempio di Reggio Emilia.
Il vescovo espressione di un gruppo di vassalli o maggiorenti che lo coadiuvano nella
gestione politica. Si form cos un gruppo di persone che sviluppano competenze nel
governo della citt.Le fonti parlano di POTENTIORES, MAIORES, PROMORES: lesempio
di Milano (Keller 1995).
Come nato il comune
LE PREMESSE:
-Disgregazione delle strutture di inquadramento di origine carolingia !
incremento dei poteri su base locale nellintera Europa carolingia (sia in citt
che nelle campagne).
-lotta per le investiture aveva ridimensionato le gerarchie ecclesiastiche e in
alcuni casi rotto il legame tra cives e vescovo.
- le grandi casate feudali sopravvissute al conflitto papato/impero non
controllavano i centri urbani
- rinascita dei mercati e slancio demografico
- crociate
Ogni situazione in questo quadro particolare, tre casi a
confronto:

Pisa (1087) Genova (1099) Parma (1119-1120)


Colloquium Civitatis. Compagna Communis. Cives.
Esigenza: pacificare la Esigenza: definire Esigenza: difesa militare
societ indirizzi comuni nella
urbana politica commerciale
Il termine Commune rappresenta un soggetto giuridico in grado di
rappresentare e riunire i molteplici interessi della popolazione urbana (i
cives), un ordinamento con carattere giurisdizionale.

Quindi il passaggio da citt vescovile allautogoverno cittadino


si ha
-tra la fine dellXI secolo e linizio del XII-
con laffermazione delle magistrature comunali: consoli e
assemblee.

Pi antica attestazione dei consules e cronologia tradizionale per la nascita dei


Comuni:
1097/98 Genova
1081/1085 Pisa e Lucca 1105 Pistoia e Ferrara
1093 Asti 1112 Cremona
1097 Milano 1123 Bologna
1098 Arezzo
Vescovi e comuni
Particolare forza assunta in Italia dal rapporto citt vescovo

CONTINUITA ROTTURA

- il vescovo fino al XII secolo svolge un - Contrasto delle rivendicazioni


Importante ruolo istituzionale per un comunali che pu sfociare nel
ente che ancora non aveva raggiunto conflitto aperto.
una specifica autonomia (nella
documentazione si legge spesso
episcopus et consules civitatis); in
alcune situazioni riveste cariche
comunali.

-membri dellassemblea spesso legati


al vescovo da legame vassallatico
Le specificit del comune italiano 1: le componenti socio-economiche

1. Le aristocrazie di 2. Mercanti e 3. Giudici e notai


uomini di cultura,
tradizione militare. cambiatori. detengono la capacit di
Sono legate da rapporto La loro ricchezza a rappresentare i diritti del
vassallatico al vescovo e base fondiaria o nuovo potere.
detentrici di diritti mobiliare,
signorili e beni allodiali o
beneficiari nel contado

Nel resto dellEuropa prevale invece la componente commerciale mercantile.


Le specificit del comune italiano 2: lespansione nel contado

FORMAZIONI DI TERRITORI dipendenti: nel CONTADO il Comune sviluppa il proprio


spazio rurale nel comitatus (allestero non si hanno territori dipendenti dal Comune
dominante)

Gi la citt vescovile precomunale aveva posto le basi dellinfluenza territoriale.


Il Comune aveva le forze sociali per espandersi e per attuare una formalizzazione
scritta di questa rifondazione di diritti sul territorio:
La COMITATINANZA: si individua nel contado o nella diocesi lo spazio PUBBLICO,
legittimo, dello sviluppo del Comune.
Questa verr realizzata con diversi strumenti (alleanze, annessioni forzate,
cittadinatico).
Le specificit del comune italiano 3: la componente ideologica

Il comune trova fondamento al proprio potere nella costruzione di una forte


IDEOLOGIA basata sulla legittimazione del ruolo della civitas e sul concetto di libertas
civitatis.

Nel resto dellEuropa lautonomia nasce invece sotto forma di concessione ad un ente
che rimane comunque sottoposto ad un sistema politico superiore.
Il controllo del territorio
Espansione e affermazione legata al bisogno di controllare zone cruciali per le
proprie attivit economiche e creare nuovi spazi. Lespansione delle sfere di
influenza cre situazione conflittuale e guerre intercittadine .

Per garantire la propria influenza i Comuni agirono sul


POPOLAMENTO RURALE e osteggiarono citt vicine o signori che avanzavano
diritti giuridici o fiscali

Furono distrutti castelli dei signori,


fondate o acquistate altre fortezze,
costituiti nuovi insediamenti murati:
I BORGHIFRANCHI e le TERRENUOVE
I comuni e Federico I
Federico Barbarossa (1152 1190)

1152: dopo lunga contesa tra le casate di Baviera e di Svevia, fu eletto Re di Germania
e dItalia Federico I

Limpero rivendica i diritti regi usurpati dai comuni:


IURA REGALIA (diritti marchionali o comitali)

Federico, animato da concezione rigorosa e sacrale della


funzione imperiale, mirava a:
- Rinsaldare la dignit regia in Germania rinforzando i
rapporti vassallatici con i signori.
- Ripristinare lautorit imperiale nel Regnum Italiae nei
confronti delle autonomie comunali e altri poteri locali
usurpatrici dellunico potere legittimo.
Gli interventi di Federico e le reazioni dei Comuni
Primo intervento: Federico assedia e distrugge alcune citt dellItalia settentrionale
1154-55 (tra cui Chieri, Asti e Tortona) bando contro Milano, per avere
attaccato le citt vicine. Intervento a Roma, contro il comune
(Arnolfo da Brescia); 18 giugno incoronazione; Ottone di Frisinga.
Regalia sunt haec : per la prima volta definizione delle regalie e dei
Secondo intervento:
diritti
1158 DIETA DI RONCAGLIA
che spettavano unicamente al re e emanazione di altre importanti
Constitutio de regalibus
disposizioni tra cui:
Constitutio pacis
Il DIVIETO DI FORMARE ALLEANZE TRA CITTA e di COMBATTERE
GUERRE PRIVATE
Emanazioni accompagnate da aspra campagna militare nellarea padana per assoggettare il
comune
che pi si opponeva alla politica imperiale: Milano (distrutta nel 1162)

1164: aspro risentimento delle citt venete: LEGA VENETA (PD, VI, VR, TV)

1166: per la IV discesa di Federico, Cremona propone alleanza con BG, BS, MN e aiut
MI nella ricostruzione. Nasce (1167 ca) la LEGA LOMBARDA con propositi militari
politici e istituzionali
Il conflitto con lImperatore
1167: LEGA VENETA e LEGA LOMBARDA si uniscono in una SOCIETAS

La Lega si poneva come autorit intermedia tra imperatore e citt,


garante della non conflittualit e del rispetto dei diritti dei membri

Ribadivano ma reinterpretavano Si intendeva esercitare quei diritti e quei


la fedelt allImperatore. poteri negati nella dieta di Roncaglia e ora
esercitati dagli ufficiali regi ! fondazione di
Alessandria.

IL PATTO PREVEDEVA:

-Contrastare la pars imperatoris


-Non accogliere coloro che erano stati banditi di comuni alleati
-Espellere coloro che erano stati giudicati traditori
-Governare secondo gli accordi presi con la Lega
-Fornire reciproco aiuto militare
-Non pignorare beni appartenenti ad altre citt o cittadini
-Non imporre pedaggi o telonei
-Non edificare fortezze
La lega lombarda La Lega coinvolse tutte le citt dellItalia
centro settentrionale

1174: IV discesa del Barbarossa: attacco di


Alessandria.
Non riuscendo Federico cerca accordo con
comuni: affida a consoli di Cremona il giudizio
arbitrale che proposero armistizio (Montebello
1175).

1176 FEDERICO SCONFITTO a LEGNANO


1177 PACE di VENEZIA:
Federico riconosce papa Alessandro III e
stabilisce 7 anni di TREGUA con i Comuni
La fine del conflitto
1183 PACE di COSTANZA Federico
! riconosce ai Comuni lesercizio delle Regalie

[] concediamo per sempre a voi citt, luoghi e persone della lega le


regalie e le vostre consuetudini sia nelle citt, sia sul territorio
extraurbano [] e nel distretto suburbano [].
Sul territorio extraurbano eserciterete senza alcuna contraddizione
tutte le consuetudini che da antica data avete esercitato o che
esercitate, cio sul fodro, sui boschi, sui pascoli, sui ponti, sulle acque e
sui mulini [] e poi sullarruolamento di uomini per formare lesercito,
sulla fortificazioni delle mira cittadine, sulla giurisdizione sia nelle
cause criminali, sia in quelle pecuniarie, dentro e fuori la citt, e su
tutte le altre materie che riguardano linteresse della citt.

Fallimento della politica imperiale

Limperatore dovette accontentarsi e trattare i comuni italiani come soggetti di un


legame vassallatico beneficiario concedendo libert e privilegi che sostanzialmente i
comuni avevano estorto al potere centrale incapace di tutelarli.

In seguito i sovrani abbandonarono i diritti imperiali


ottenendo il riconoscimento di una SOVRANITA TEORICA e il versamento di TRIBUTI.
I Comuni e la politica interna
La fase consolare
1080 1190...fase consolare
1190 1250il regime del Podest
1250 1330Popolo e parti

Alla base di un progetto istituzionale nuovo si trova un ceto


economicamente dinamico socialmente eterogeneo e aperto.
I consoli di cui si ha notizia grazie alla prosopografia erano
economicamente abbienti e potevano mantenere cavalieri armati:
partecipavano al governo come milites.
Ma sullorigine di questa aristocrazia militare la variet della casistica
notevole.
Il regime del Podest
1080 1190...nascita dei Comuni
1190 1250il regime del Podest
1250 1330Popolo e parti

Pi che nei conflitti militari e giuridici con lautorit imperiale,


i pi gravi problemi del Comune erano al suo interno:

Ampliamento della milizia urbana

Nuove componenti aristocratiche nellambiente cittadino ! ostilit per ottenere


la carica consolare

Listituto collegiale creato per mantenere lequilibrio risult inadatto


Tra la fine del XII e linizio del XIII sec. si cerc di sostituirlo con un MAGISTRATO
UNICO: il PODESTA Magistrato forestiero super partes che intervenisse per controllare
la vita politica e i conflitti sorti attorno la gestione del governo.
Nel primo periodo podestarile vi fu un AUMENTO DELLE SCRITTURE PUBBLICHE
Si parla di rivoluzione documentaria

Ai tesorieri si affiancarono magistrati o procuratori addetti alla difesa dei beni e dei
diritti del comune; nacquero nuove tipologie di REGISTRI:
Inventari dei beni del comune - Inchieste (censimento dei beni comunali, elenchi di
ville soggette)
Libri di contratti (impiego di quei beni per ricavarne utili)
Memoriali dei crediti(crediti che il comune poteva riscuotere da privati)
Libri iurium (inventari dei diritti del comune: per raccogliere tutte le carte vecchie e
nuove utili a comprovare le prerogative del comune)
Statuti (produzione normativa)

Mut anche la forma materiale della documentazione: non pi singole carte con un atto
unico ma FASCICOLI e REGISTRI.
I Comuni e Federico II
Il conflitto tra comuni e vescovi
Primi decenni del 200 esplose anche il conflitto con gli episcopi.
.
In difesa dei territori ecclesiastici, della libertas ecclesiae furono presi diversi
provvedimenti
(Innocenzo III).

Al conflitto prese parte anche


Fe d e r i c o I I c h e , e l e t t o
imperatore nel 1220, intendeva
rafforzare lautorit imperiale
nella penisola

La politica di coercizione attuata da papato e impero


non intacc il potere comunale e la magistratura podestarile, per limit
momentaneamente la loro espansione.
Lo scontro tra Federico II, il papato e i Comuni
Laccordo tra imperatore e papato croll quando Federico non rispett il patto col
papa di tenere separate le corone di Germania e di Sicilia (1214).

Federico indisse dieta a Ravenna I comuni furono dichiarati


1231 per risolvere conflitti con i colpevoli di lesa maest
Comuni, che non si Furono banditi e persero quanto
presentarono. Rinasce la lega. acquisito con la pace di Costanza.

1237 Cortenuova: la vittoria dellesercito imperiale


Gli interessi di Comuni e papato, accomunati dalla rivalit con lImpero, coincisero. Il
Papa Gregorio IX stipul accordo con la Lega Lombarda e scomunic Federico II.
Conflitti e lotte, continuarono fino alla morte di Federico (1250)

1248-49 Fossalta e Parma: la vittoria della forze della Lega.

1250-1268: la fine degli Svevi.

i Comuni, nello scontro tra questi due poteri, ebbero occasione di espandersi.
I Comuni e la politica interna 2
Il Popolo e le Parti
1080 1190...nascita dei Comuni 1250 mor Federico II interregno fino al
1190 1250il regime del Podest 1273 (quando viene eletto Rodolfo
1250 1330Popolo e parti dAsburgo).
Disinteresse degli imperatori: la politica
interna ed esterna comunale era affidata
interamente a rapporti cittadini, regionali
e sovra-regionali.
Il conflitto papato impero Estensione della definizione di
poggiando su conflitti interni guefi e ghibellini alle fazioni
preesistenti, coinvolte nella lotta politica e
aveva portato nelle citt alla lontane dalla sfera tedesca dove
formazione di due partes questa definizione era nata.
aristocratiche:
una pro-papa e una pro-imperatore

Le parti agivano inoltre come istituzioni di raccordo politico tra le citt: venne meno il
ruolo della Lega

Alcuni cittadini (quelli pi beneficiati dallincremento della partecipazione e


interessati a bloccare la lotta di parte) promossero la formazione di societ di
popolo generali
estese a tutta la citt che riprendevano le istanze delle societ corporative e
territoriali avendo come obiettivo il bene pubblico.
Il Popolo e le Parti
Nella II met del XIII s. si delinearono due modalit di partecipazione politica

1_societ di popolo: ripresero le


rivendicazioni delle societ 2_ partes aristocratiche: contrasto
territoriali e corporative e delle pretese popolari e lotta alle
avevano come obiettivo il bene fazioni opposte
pubblico e la difesa da
strumentalizzazioni di fazioni:
leggi antimagnatizie.
Si ebbe una sovrapposizione tra questi gruppi e le parti dovettero aprirsi
verso il basso includendo cittadini politicamente attivi provenienti da altri
ceti.
Lampliamento delladesione alle fazioni aristocratiche pose le premesse per il
manifestarsi di contrasti anche allinterno del popolo
che gi si manifestavano per un mutamento della societ:
Sempre maggiore era la distanza tra le societ pi ricche (mercanti, cambiatori) e
le pi povere e tra i vertici della societ generale di popolo e la base.

In virt di questo cambiamento nella partecipazione politica non si possono spiegare i


conflitti della II met del 200 come semplice scontro tra popolo e nobili.
Dal Comune alla Signoria
Linterazione tra popolo e parti -pi o meno conflittuale, stabile o duratura-
mut ma anche ricompose listituzione comunale allinterno della quale, nel 300,
le diverse forze erano inquadrate gerarchicamente. Il nuovo ordine politico
vedeva lesplicita prevalenza di uno o dellaltro potere .

Tuttavia
Dal 1300 in poi, risult sempre pi difficile costituire gruppi
organizzati e, attraverso essi, modificare e interagire con
lorganizzazione istituzionale cittadina.

Venne riconosciuto un governo superiore che stesse al vertice della gerarchia


e che mantenesse la pace intercittadina che si era formata:
La SIGNORIA

Formalmente per le istituzioni il comunali non cambiarono.


Il signore riceveva lautorit dagli organi comunali.
Gli veniva conferita la facolt di governare per un periodo con poteri eccezionali.
Dal Comune alla Signoria
QUANDO CESSA DI ESISTERE IL Comune?

I signori cercarono di perpetuare e


rendere dinastico il potere.
A tal fine chiedevano una nomina
ufficiale dallalto

Titolo di VICARIO IMPERIALE o PONTIFICIO

SOLO NEL CORSO DEL 300 la signoria fu


giustificata da uninvestitura feudale e
non si bas pi su una delega di poteri
dalle magistrature comunali
la cui capacit di azione, anche nel
contado fu progressivamente ridotta.
Si determin la fine del Comune e
lavvento degli Stati territoriali
Al di fuori dellItalia-settentrionale
Le autonomie comunali in Europa
ITALIA Fenomeno contrastato dal perdurare delle monarchie accentratrici (normanne,
MERIDIONALE sveve, angioine).
Vi furono concessioni tra la corona e citt nelle quali la borghesia rivendicava
spinte autonomistiche (Amalfi, Bari, Napoli, Messina).

Non cera un stabile rappresentante della popolazione urbana di fronte al


signore.
FRANCIA Francia del Nord e Francia del sud. Riconoscimento prima dello status di citt,
differenziandola dalla campagna (concesso dal re, da vescovi o signori). Poi solo
in alcuni casi si giunse alla Charte de Commune, o a Chartes de franchises.
Quando la monarchia si rafforz, dalla met del XIII sec. le autonomie furono
controllate da funzionari regi. Milites e Burgenses nelle Villes de Consulat.
Le associazioni giurate mercantili, le GILDE, nate con fini solidaristici-religiosi,
PAESI BASSI assunsero la gestione della vita pubblica.
I signori concedettero franchigie.
Nel XIV sec. comparve un consiglio cittadino qualificato dalle associazioni di
mestiere ma controllato dal signore o da un funzionario.

Re e vescovi nel XII sec. concessero privilegi e particolari statuti ai nuovi centri,
alcuni dei quali godettero di ampie autonomie di governo.
GERMANIA
Nel XIII sec. grazie alle lotte dinastiche le spinte autonomistiche si
incrementarono.
Landstadt, Reichstadt, Freie Stadt .
Testi di Riferimento:

Da "Storia Medievale", Manuali Donzelli, Roma, Donzelli, 1998,


pp. 363-386; pp. 435-461, i saggi:

-E. ARTIFONI, Citt e Comuni


-M. MIGLIO, Progetti di supremazia universale

PER APPROFONDIRE:
- J.-C. M. VIGUER, E. FAINI, Il sistema politico dei comuni
italiani
-F. MENANT, LItalia dei comuni

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