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CATANIA Assessorato Regionale dell'Istruzione Fondo Sociale Europeo e delle Politiche Sociali FONDO SOCIALE EUROPEO
PROGRAMMA OPERATIVO 2007-2013
GIUSEPPINA SPITALERI
Tutor:
Dott. A. Grasso
Dott.ssa G. Scandurra
A.R.N.A.S. Garibaldi Catania
Prof. S. Lo Nigro
Universit degli Studi di Catania
A.A. 2010-2011
Catania - luglio 2012
INDICE
SOMMARIO...iii
2.2. Il Liac.25
2.5. Conclusioni42
3.1. Introduzione...45
3.2. Sorgenti di emissione ad alta frequenza: la Radarterapia..46
3.9. Conclusioni63
BIBLIOGRAFIA
APPENDICE :
DEFINIZIONI
QUADRO NORMATIVO
i
ELENCO DELLE TABELLE
ii
Sommario
1
raggi cosmici, nuclei atomici, elettroni, positroni e raggi gamma
(raggi cosmici primari) o sciami fotoni-elettroni (raggi cosmici
secondari) e la loro scarsa presenza li rende del tutto innocui
radon, gas sprigionato da minerali radioattivi presenti sulla
crosta terrestre ed in alcuni materiali da costruzione. Infiltrandosi
negli ambienti interrati diventa la fonte di emissione di particelle
alfa e di raggi gamma. Questi elementi liberi nell'aria entrano
nell'organismo tramite la respirazione, danneggiando i tessuti
interni (nellA.S.L. CN2 negli anni 2002-2003 ne stato eseguito
il monitoraggio i dati emersi sono risultati largamente inferiori ai
livelli di azione indicati dalla normativa vigente)
Lesposizione pu essere ridotta basandosi su tre fattori fondamentali
in radioprotezione:
2
direttamente connessi alla radioprotezione degli operatori addetti al loro
funzionamento.
3
di radiazione presenti in tali zone. obbligatorio per gli operatori addetti
luso dei dosimetri personali e degli eventuali dispositivi di protezione
individuali assegnati( camici piombiferi, guanti attenuatori, collari e
occhiali anti-X) in relazione alle mansioni svolte.
4
dei dosimetri personali e possono inoltre essere prescritti dosimetri per la
valutazione della dose assorbita dalle estremit e dal cristallino. Per
proteggere i pazienti, invece, deve essere limitato il tempo di scopia allo
stretto necessario, devono essere usati grembiulini protettivi in piombo
per schermare in particolare gli organi riproduttivi quando il fascio
primario orientato in prossimit delle gonadi.
5
Gli operatori sono comunque esposti alla irradiazione esterna e alla
possibilit di contaminazione interna.
Irradiazione esterna dovuta principalmente alle seguenti attivit:
6
acque utilizzate per il lavaggio di vetrerie o altri oggetti
contaminati;
acque di lavaggio di biancheria contaminata;
escreti di pazienti, di solito raccolti in apposite vasche di
decantazione;
7
radioprotezionistico schermi mobili (emivalenti e decivalenti ); gli
allarmi che inibiscono lerogazione al fascio e allarmi che possono
causare linterruzione dellalta tensione e che quindi possono bloccare
lerogazione del fascio in presenza di un funzionamento anomalo.
8
fisiologica notevole e rilevabile. Un effetto biologico non presuppone
necessariamente un danno, se leffetto non supera la capacit di
compensazione di cui dispone lorganismo. Si deve precisare inoltre che
non tutto l'elettromagnetismo uguale. Va distinto quello a basse
frequenze da quello ad alte frequenze. In entrambi i casi si produce una
corrente elettrica nei tessuti ma l'incidenza come causa di tumori
diversa. Trattandosi di radiazioni non ionizzanti, l'energia non
comunque tale da provocare mutazioni genetiche nel Dna.
Le basse frequenze sono emesse normalmente da tralicci, elettrodotti,
cabine di trasformazione. Tra i sintomi dovuti all' elettrosmog a intensit
superiori ai 100 microtesla, l'elettromagnetismo induce malessere, mal di
testa e brividi. Nelle abitazioni l'intensit dell'elettromagnetismo non
supera i 0,2 microtesla anche se nulla pu ancora essere detto sugli
effetti sulla salute dopo lunghi periodi di esposizione. Le alte frequenze
sono invece emesse normalmente dai telefoni cellulari, da antenne e
ripetitori. E' stata analizzata la possibilit che l'uso dei telefoni cellulari,
e delle radiazioni che derivano dal suo funzionamento, siano causa
dell'insorgere di tumori del cervello (nella zona del cranio dove si poggia
il telefonino). Dubbi e paure sono per state smentite da ricerche e studi
compiuti nel 2000 e nel 2001 (National Cancer Institute ed altri studi). Il
numero di studi per ancora insufficiente per avvalorare una tesi
piuttosto che unaltra. Nei reparti dellospedale Garibaldi di Catania
sono state prese in considerazioni come sorgenti di campi
elettromagnetici i seguenti dispositivi:
Radarterapia
Culle termiche
Elettrobisturi
Stazioni di cogenerazione/impianti tecnici
Elettrodotti
Risonanza magnetica
Quadri elettrici
Video terminali
9
sviluppare un approccio metodologico alla valutazione dellesposizione
in ambito ospedaliero, sia ai fini dellapplicazione delD.Lgs. 81/2008
relativamente alla sicurezza in ambito lavorativo, sia in senso pi ampio
per la salvaguardia della salute della popolazione (pazienti, visitatori,
personale nonprofessionalmente esposto).
10
abbastanza elevata (dell'ordine di una decina di A/m e pi, in prossimit
del filo).
Tra le apparecchiature elettromedicali, lelettrobisturi rientra in quella
categoria per cui se superati i livelli di azione imposti dal D.Lgs.
81/2008 non sufficiente imporre alloperatore di mantenersi ad una
specifica distanza, ma deve essere valutata lesposizione e confrontata
con il limite di esposizione previsto dalla normativa. Infatti la soluzione
di allontanare la mano del chirurgo dal manipolo dell'elettrobisturi
ovviamente impraticabile, salvo si adottino tecniche robotizzate.
11
Per questo motivo oggi si parla di Imaging a risonanza magnetica,
Spettroscopia a risonanza magnetica e Risonanza magnetica funzionale.
Qualsiasi apparecchiatura di risonanza magnetica include i seguenti
componenti di base:
- un magnete
- uno o pi campi magnetici di correzione
- bobine di trasmissione e di ricezione dei segnali RF
- un computer per lacquisizione dei dati
- schermatura per proteggere lo strumento da indesiderate
interferenze di onde radio
Nellesecuzione di un esame a Risonanza magnetica il paziente viene
sottoposto allazione di un campo magnetico e di un impulso in
radiofrequenza. Alla sospensione dellimpulso in radiofrequenza il
paziente emette un segnale che viene rilevato e utilizzato per la
ricostruzione dellimmagine morfologica o funzionale o per unanalisi
spettroscopica. La spiegazione del fenomeno risiede in una particolare
propriet di protoni o nuclei quando sono sottoposti allazione di un
campo magnetico. Questa propriet la frequenza di precessione
(paragonabile al movimento di una trottola). Il meccanismo di
formazione dellimmagine legato a questi due fatti:
12
rallentamenti della spermatogenesi, n alterazioni della temperatura
corporea, del comportamento generale dellindividuo o della memoria.
Per quanto riguarda le norme di sicurezza, queste hanno lo scopo di
proteggere gli individui dai possibili rischi biologici: pu infatti accadere
che un effetto, di solito indifferente, possa sfuggire al controllo dei
meccanismi fisiologici di compensazione, specie nei casi di esposizioni
ripetute e prolungate, dando luogo ad un danno: il danno non certo, ma
se ne pu stabilire la probabilit in base, per esempio, allintensit e alla
durata dellesposizione.
Per tutelare i pazienti e i lavoratori stato predisposto un regolamento di
sicurezza al cui rispetto sono tenuti tutti coloro che, per qualunque
motivo, accedono alle aree di accesso controllato.
Il rischio maggiore comunque il rischio di infortunio legato alla
accelerazione che il campo magnetico, di elevata intensit e sempre
presente nei magneti a superconduttore, pu imprimere agli oggetti di
ferro o di metalli ferromagnetici, trasformandoli in proiettili micidiali.
Ecco infatti alcune norme di sicurezza a cui gli operatori devono
sottoporsi:
1. Il personale addetto deve preventivamente sottoporsi alla visita ed alle
indagini mediche volte ad escludere qualunque patologia o situazione
clinica che controindichi lesposizione a campi magnetici
2. Prima di entrare nella sala magnete il personale deve depositare tutti
gli oggetti metallici ed in particolare quelli di materiale ferromagnetico
(orologi, chiavi, spille, forcine ecc) ed ogni tipo di carte magnetiche
3. E obbligo del personale sottoporsi agli accertamenti medici
preventivi, periodici e straordinari
4. Il lavoratori addetti al reparto RM sono tenuti a comunicare
tempestivamente al Medico Responsabile dellattivit dellimpianto ogni
variazione delle condizioni fisiche che comporti la presenza nel proprio
corpo di protesi e/o corpi metallici. Le lavoratrici sono tenute a
comunicare tempestivamente al responsabile del reparto il proprio stato
di gravidanza
5. I lavoratori non devono superare, durante la routine lavorativa, i
seguenti limiti di esposizione:
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parte esposta Intensit di campo Tempo max. di
esposizione
Corpo intero 200 mT 1 ora/giorno
Corpo intero 2T 15 minuti/giorno
arti 2T 1 ora/giorno
14
1. Primo principio, detto di giustificazione: nessuna attivit umana
che esponga alle radiazioni deve essere accolta o perseguita, a
meno che la sua introduzione o prosecuzione produca un
beneficio netto o dimostrabile;
2. Secondo principio, detto di ottimizzazione: ogni esposizione
umana alle radiazioni deve essere tenuta tanto bassa quanto
ragionevolmente ottenibile, facendo luogo a considerazioni
economiche e sociali (principio ALARA, dalle iniziali della frase
inglese: As Low As Reasonably Achievable ossia tanto bassa
quanto ragionevolmente ottenibile;
3. Terzo principio, detto di limitazione delle dosi individuali:
lequivalente di dose ai singoli individui non deve superare
determinati limiti appropriatamente sicuri, stabiliti per le varie
circostanze.
15
6 mSv di dose efficace;
I tre decimi di uno qualsiasi dei limiti di dose equivalente per il
cristallino (150 mSv in un anno solare), per la pelle, mani,
avambracci, piedi e caviglie (500 mSv in un anno solare).
I lavoratori esposti non classificati in categoria A sono
classificati in categoria B. Nella tabella 1 sono riportati i limiti di
dose in funzione della classificazione.
16
limiti prefissati. In altre parole allinterno di una zona controllata
possibile avere lavoratori classificati esposti di categoria A e/o lavoratori
esposti di categoria B e/o lavoratori classificati non esposti, a seconda
dellentit del rischio radiologico associato allattivit lavorativa.
I principali casi di non applicazione della citata normativa possono
essere comunque riassunti come segue:
a) Esposizioni di pazienti nellambito di un esame diagnostico o di
una terapia che li concerne;
b) Esposizione di persone che coscientemente e volontariamente
collaborano a titolo non professionale al sostegno e allassistenza
di pazienti sottoposti a terapia o a diagnosi medica;
c) Esposizioni di volontari che prendono parte a programmi di
ricerca medica e biomedica, essendo tale esposizione disciplinata
da altro provvedimento legislativo.
Il Capo VIII del D.Lgs 230/95 (protezione sanitaria dei lavoratori)
prevede che i datori di lavoro, esercenti attivit comportanti la
classificazione degli ambienti di lavoro in una o pi zone controllate o
sorvegliate oppure la classificazione degli addetti interessati come
lavoratori esposti, assicurino la sorveglianza fisica per mezzo di esperti
qualificati iscritti in elenchi nominativi presso lIspettorato medico
centrale del lavoro; i datori di lavoro devono, inoltre, assicurare la
sorveglianza medica per mezzo di medici autorizzati nel caso di
lavoratori esposti di categoria A e per mezzo di medici autorizzati o
medici competenti nel caso di lavoratori esposti di categoria B.
Relativamente alla protezione sanitaria della popolazione, nel Capo IX
del D.Lgs 230/95 viene esplicitato il divieto di utilizzare sorgenti di
radiazioni ionizzanti sulle persone se non per scopi di diagnostica, di
terapia o di ricerca. Viene affermato che chiunque esplichi attivit
comportanti luso di sorgenti di radiazioni ionizzanti deve evitare che le
persone del pubblico siano esposte al rischio di ricevere o impegnare
dosi superiori ai limiti, anche a seguito di contaminazione di matrici
ambientali. In particolare viene sottolineato che, in caso di
contaminazione radioattiva non prevista o accidentale allinterno di una
installazione o durante unoperazione di trasporto che comporti un
rischio di significativo incremento del rischio di esposizione delle
persone, lesercente, ovvero il vettore autorizzato al trasporto, deve
intraprendere le iniziative idonee ad evitare laggravamento del rischio.
Nei casi di maggiore gravit, cio nel caso che levento comporti
diffusione della contaminazione allaria, allacqua, al suolo o ad altre
17
matrici, o comunque allesterno del perimetro dellinstallazione,
lesercente deve dare immediata comunicazione al Prefetto, ai Vigili del
Fuoco, agli organi del Servizio Sanitario Nazionale e allANPA( agenzia
nazionale per la protezione dellambiente).
Sempre ai fini di ridurre rischi di esposizione alle persone del pubblico,
il D. Lgs 230/95 prevede la necessit di adottare le misure necessarie
affinch la gestione dei rifiuti radioattivi, ad esempio provenienti da un
servizio di Medicina Nucleare ovvero da un laboratorio di ricerca
scientifica, avvenga nel rispetto delle specifiche norme di buona tecnica
e delle eventuali prescrizioni tecniche contenute nei provvedimenti
autorizzativi.
18
specifico per essere trattato qui e si rimanda ai documenti gi citati.
Accenniamo al caso delle forme d'onda pulsate e/o non ripetitive, di
frequenza inferiore a 100kHz, per le quali ICNIRP ha proposto uno
statement nel quale si formula un indice particolare, cos detto del
Weighted Peak (che noi indicheremo con il simbolo WP03), che pesa
con i VdA le varie armoniche costituenti la forma d'onda e tiene
opportunamente conto delle loro fasi.
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Norme per la popolazione:
I limiti per la popolazione sono riportati nei due DPCM 8 luglio 2003
(G.U. n.199, 28/08/2003, per le radio frequenze; G.U. n.200,29/08/2003
per i 50 Hz).
20
operare, non superino i livelli per i quali sono state collaudate. La norma
CEI 60601-1-2, stabilisce in proposito questi valori:
21
CAPITOLO 2
Una delle tecniche speciali pi utilizzate oggi nella cura dei tumori la
radioterapia intraoperatoria (IORT acronimo di Intra Operative Radio
Therapy)
Tale terapia radiante ha lobiettivo di distruggere tutte le cellule di una
neoplasia e ottenere la guarigione del paziente.
Gi da molti anni stata riconosciuta la possibilit di utilizzare le
radiazioni ionizzanti anche nel corso di un intervento chirurgico. Le
esperienze iniziali con la IORT risalgono agli anni venti, ma la
inadeguatezza delle apparecchiature, allora disponibili, ne limit lo
sviluppo e limpiego su vasta scala. Per eseguire tale trattamento, era
necessario trasferire il paziente, anestetizzato e con una breccia
operatoria aperta, dalla sala chirurgica al bunker di radioterapia e poi, al
termine del trattamento, riaccompagnarlo in sala operatoria per terminare
lintervento chirurgico.
Questo creava notevoli difficolt di carattere organizzativo e lammalato
era esposto a malattie ed infezioni. Verso la met degli anni novanta,
dopo una fase sperimentale, grazie alla disponibilit di apparecchiature
specifiche, viene consentita la possibilit di somministrare le radiazioni
ionizzanti, ad alte dosi ed in ununica somministrazione, nel corso dello
stesso intervento chirurgico.
La metodica consiste nel trattamento, mediante un fascio di elettroni, di
tessuti interessati da processi neoplastici resi accessibili tramite un
intervento chirurgico; nella somministrazione in singola frazione di una
dose elevata di radiazione al tumore o al letto tumorale al momento
dellintervento chirurgico.
Questa nuova tecnica dirradiazione particolarmente indicata per il
controllo delle neoplasie localizzate in aree anatomiche che comportano
limitazioni tecniche alla chirurgia a causa della presenza di tessuti sani
limitrofi alla patologia, offre la possibilit di irradiare a cielo
apertouna neoplasia profonda, esposta chirurgicamente, liberata dalla
sovrapposizione dei tessuti sani e isolata dai tessuti criticicircostanti.
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La disponibilit di acceleratori lineari, di dimensioni limitate, montati su
un braccio robotico, che possono essere collocati stabilmente in una sala
operatoria ha favorito la diffusione di tale metodica.
Nella IORT viene somministrata una dose singola di 10Gy alla
neoplasia, o al letto tumorale, per tale motivo che gli acceleratori
permettono lerogazione del fascio in tempi dellordine del mezzo
minuto in quanto fanno uso di elevati valori di dose per impulso.
La radiazione interagisce con la materia trasferendo ad essa energia
attraverso ionizzazione ed eccitazione degli atomi e delle molecole del
mezzo attraversato. Gli elettroni, in quanto particelle cariche, sono
radiazioni direttamente ionizzanti.
Linterazione dellelettrone con la materia caratterizzato da:
Interazioni colombiane con:
1. Nuclei (collisioni elastiche, deflessione)
2. Elettroni atomici (collisioni anelastiche, perdita di energia)
Quando un elettrone veloce penetra in un bersaglio, la maggior parte
delle interazioni generano un esiguo trasferimento di energia che
determina la ionizzazione degli atomi del target. Lenergia persa per
ionizzazione ceduta al materiale assorbente.
Leffetto del campo elettrico dei nuclei sulla carica in moto la decelera
deflettendone la traiettoria e determinando lemissione di radiazione da
diffusione, detta di bremsstrahlung o frenamento, nel campo elettrico
del nucleo, che consiste in una perdita di energia che non viene ceduta
al mezzo bens emessa in forma radiativa (fotoni).
Questa perdita di energia per produzione di raggi X cresce
quadraticamente col numero atomico del mezzo e linearmente con
lenergia dellelettrone stesso. Dipende dalla forza del campo
elettricosentito dallelettrone incidente, ossia dallintensit dello
screening (schermo) da parte degli elettroni atomici.
24
Fig. 2.I Struttura mobile del Liac
25
Fig.2.II Armadio tecnico di controllo (rack) del Liac
26
2.3 La sicurezza e la radioprotezione[5]
27
elettroni di fuga dalle pareti degli applicatori;
radiazione X prodotta nel paziente per frenamento del fascio di
elettroni;
radiazione neutronica se si utilizzano fasci di elettroni di energia
superiore a 10 MeV.
La radiazione X di fuga dalla testata estremamente contenuta negli
acceleratori mobili dedicati grazie allassenza di filtri diffusori, in
particolare il LIAC monta un filtro di ottone di soli 80 m . Una
frazione di elettroni pu attraversare le pareti dellapplicatore,
specialmente se questo realizzato in materiale plastico (PMMA),
disperdendosi nellambiente. Tale frazione aumenta allaumentare
dellenergia del fascio, delle dimensioni e della lunghezza
dellapplicatore.
La radiazione X di bremsstrahlung prodotta dal frenamento degli
elettroni nel paziente ineliminabile, esso infatti si comporta come
un target a basso rendimento. Il rateo di produzione di radiazione X,
lo spettro energetico e la sua distribuzione angolare dipendono
dallenergia degli elettroni e dal materiale assorbitore. Lenergia e il
rateo di dose della radiazione X diminuiscono allaumentare
dellangolo rispetto alla direzione del fascio.
La radiazione prodotta dal Liac non utilizza elementi diffusivi al fine
di uniformare il fascio elettronico ed minima e trascurabile se
confrontata con quella generata per frenamento dal paziente, che si
comporta in questo caso come un vero e proprio target se pure a
basso rendimento. Va tenuto presente quindi che i tessuti trattati
produrranno un lobo di raggi X di energia massima pari a quella
degli elettroni incidenti e quantitativamente pari allo 0,2% della dose
depositata. Questo lobo verr, quindi, attenuato da degli scudi
assorbitori di spessore emivalente e decivalente poich la sala
operatoria nella quale viene eseguita lirradiazione non dotata di
schermature fisse( a pareti, a pavimento, soffitto, porta daccesso),
anche se la radiazione laterale decade rapidamente allaumentare
dellangolo. Sono state dimensionate delle schermature mobili tali
da mantenere il livello di fluenza di energia entro i 100Sv ad un
metro per 10 Gy conferiti al paziente. Viene considerato un carico di
lavoro sui pazienti di 80 Gy per settimana allestremit del
collimatore a contatto con la breccia operatoria, corrispondente a
circa 4 IORT/settimana*20 Gy/IORT, pari a 3200 Gy/anno.
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Nel LIAC la posizione della schermatura mobile del fascio viene
costantemente monitorata e ne viene impedito il funzionamento in
caso di disallineamanto. E dotato di segnalatori acustici e ottici
luminosi posizionati sopra le porte di accesso alla sala operatoria (la
disposizione esatta dei segnalatori indicata nella planimetria di
seguito).
Le varie zone sono classificate ai sensi dellart.6 e 151 del D.Lgs.
n.230/95 :
La sala operatoria
- Zona controllata durante gli irragiamenti
- Zona di libero accesso in assenza di fascio
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soddisfatte le condizioni di non intralcio nelle fasi prettamente
chirurgiche e di rapido posizionamento al momento delluso.
7. Lacceleratore IORT deve essere acceso almeno 30 minuti prima
dellerogazione del trattamento per consentire il preriscaldamento.
8. Nei corridoi ed agli ingressi dalla sala operatoria installato un
impianto di segnalazione a norma per indicare lo stato della
macchina:
Luce verde accesa: lacceleratore IORT acceso, ma non eroga
raggi;
Ronzatore acustico: lacceleratore IORT pronto allirradiazione;
Luce arancione accesa: lacceleratore IORT acceso ed eroga
raggi.
COMPORTAMENTO
A luce verde accesa non ci sono restrizioni comportamentali;
A luce arancione accesa e ronzatore acustico funzionante non
accedere, non sostare davanti alle porte di accesso e non
transitare nei corridoi adiacenti alla sala operatoria.
9. IL TSRM e gli Infermieri collaborano affinch:
siano collocati i pannelli mobili schermanti intorno al tavolo
operatorio in modo che la loro proiezione ottica dalla zona di
contatto tra applicatore e paziente protegga le zone di interesse;
lo scudo di protezione verticale sia posizionato sotto il lettino del
paziente in direzione del fascio diretto di radiazioni;
tutto il personale sia fuori dalla sala operatoria prima dellinizio
dellerogazione del trattamento;
chiudere tutte le porte di accesso.
10. Eventuali deficienze o carenze dei mezzi di protezione e dei
dispositivi di sicurezza devono essere segnalati immediatamente
al Datore di Lavoro e allEsperto Qualificato.
11. Non si possono compiere, di propria iniziativa operazioni o manovre
che non siano di propria competenza o che possano
compromettere la protezione e la sicurezza.
12. Non vanno rimossi n modificati di propria iniziativa, senza
lautorizzazione dellEsperto Qualificato, i dispositivi, i mezzi di
sicurezza, di segnalazione, di protezione e di misurazione.
13. Prima di comandare lerogazione dei raggi, oltre a verificare la
chiusura di tutti ingressi, controllare, sullapposito pannello, la corretta
predisposizione delle appropriate condizioni di emissione.
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14. Non usare le attrezzature in dotazione per prestazioni diverse da
quelle per cui sono state previste.
15. Durante il proprio lavoro indossare sempre correttamente i dosimetri
personali, successivamente conservarli in ambiente non esposto alle
radiazioni ionizzanti e lontano da fonti di calore ed in zone non
umide.
16. Informare immediatamente lEsperto Qualificato di ogni situazione
che si presuma comporti grave stato di pericolo.
Per ciascun lavoratore esposto compilata una scheda di rischio da
radiazioni chiamata scheda di radioprotezione, sulla quale vengono
riportati tutti i dati necessari allEsperto Qualificato per effettuare la
classificazione.
In particolare si tiene conto delle specifiche mansioni dei singoli
lavoratori e delle attivit che svolgono, delluso delle apparecchiature e
di sorgenti radioattive per tarature di strumenti, della manipolazione di
materiali attivati, ecc.
In linea generale sono classificati lavoratori esposti di categoria A i
Medici Radioterapisti, i Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, i Fisici
Medici che abitualmente svolgono attivit in Radioterapia. Gli infermieri
professionali e il personale ausiliario sono classificati non esposti.
Le classificazioni, naturalmente, sono effettuate conformemente ai criteri
stabiliti dalla legge (allegato III, D.Lgs. 230/95 e succ. mod. ed int.).. Per
i gruppi di riferimento della popolazione sono stati individuati quali
gruppi critici le persone del pubblico (lavoratori non esposti, studenti,
tirocinanti di scuole di specializzazioni classificati non esposti, parenti
dei pazienti, pazienti non sottoposti a radioterapia, ecc.) che sostano
nelle zone di libero accesso allinterno dei locali di radioterapia.
Di notevole importanza sono gli schermi mobili:
31
Fig.2.3 Schermo emivalente
32
Per quanto riguarda i letti operatori ne pu essere usato qualunque
con il Liac; va comunque tenuto presente che deve essere possibile
disporre di uno spazio sottostante al campo chirurgico del paziente
per posizionare uno scudo assorbitore.
Come criterio generale si propone una soluzione che consenta, per ogni
sala operatoria impegnata un utilizzo annuale superiore a 200 trattamenti
e si ipotizzato lutilizzo di personale non professionalmente esposto.
Come grossolana conseguenza di queste ipotesi sono state dimensionate
le schermature mobili tali da mantenere il livello di fluenza di energia
entro (o intorno a) 100 Sv ad un metro per 10 Gy conferiti al paziente.
La radiazione da frenamento del Liac[8] presenta un andamento tipico
rappresentato da un lobo cardioide come in figura6:
33
Fig.2.6 Andamento della radiazione da frenamento del Liac senza
schermi
34
Come si pu vedere il livello viene contenuto intorno ai 100 Sv ad un
metro e quindi si avranno livelli dellordine di 5 10 Sv per un
trattamento al di fuori della sala operatoria ovvero al piano inferiore (se
si considera una distanza di 3 4 metri).
Se questi livelli saranno giudicati eccessivi sar sufficiente aumentare lo
spessore dello scudo ovvero le sue dimensioni trasversali per modificare
a piacimento i valori del lobo negli angoli compresi tra 45 dallasse
del fascio.
Per ci che riguarda il piano verticale trasversale allasse del letto,
qualora il radioprotezionista lo ritenesse opportuno possibile
aggiungere uno o due schermi laterali aventi uno spessore decivalente;
Ponendo questi schermi a fianco del letto operatorio il lobo di radiazione
da frenamento si modifica come segue:
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Tipo Quantit Dimensioni
Scudo assorbitore 1 40X40X8 (spessore) cm
Scudo Laterale 2 30X40X5 (spessore) cm
decivalente
Scudo Laterale 3 100X150X2 (spessore) cm
emivalente
36
Fig.2.9 Segnaletica
Fig.2.10 Segnaletica
37
2.4 Valutazioni dosimetriche
38
Fig. 2.11 Misura davanti allarmadio di controllo IORT
39
Riportiamo in tabella i valori delle misure fatte nei vari punti indicati
nella figura 13.
E= 6 Mev
DE (Sv/h)
1a misura 15.5
2a misura 80.0
3a misura 31.0(dx) 25.0(sx)
4a misura 50.0
5a misura 6.0
6a misura 5.0
7a misura 450.0
8a misura 280.0
9a misura 0.80
10a misura 0.23
11a misura 60.0
40
Tabella 2.II : energia 8Mev
E= 8 Mev
DE (Sv/h)
a
1 misura 22.0
2a misura 100.0
3a misura 40.0(dx) 34.0(sx)
4a misura 70.0
5a misura 7.0
6a misura 6.0
7a misura 530.0
8a misura 915.0
9a misura 1.0
10a misura 0.5
11a misura 70.0
E= 10 Mev
DE (Sv/h)
a
1 misura 28.0
2a misura 130.0
3a misura 41.0(dx) 45.0(sx)
4a misura 80.0
5a misura 9.5
6a misura 7.5
7a misura 1.03mSv/h
8a misura 450
9a misura 1.0
10a misura 0.4
11a misura 100.0
41
Tabella 2.IV: energia 12 Mev
E= 12 Mev
DE (Sv/h)
a
1 misura 16.8
2a misura 86.0
3a misura 28.0(dx) 38.0(sx)
4a misura 46.0
5a misura 6.0
6a misura 5.0
7a misura 500.0
8a misura 250.0
9a misura 0.8
10a misura 0.5
11a misura 60.0
2.5 Conclusioni
Dai risultati di misura e dal confronto con i valori richiesti dalla
normativa per la cautela, sia del lavoratore e della popolazione, i
valori di dose misurati risultano rientrare alla gran lunga nei limiti.
Richiamando i valori della normativa si hanno: per la zona
controllata, 6mSv/anno di dose efficace; per la zona sorvegliata 1
mSv/anno solare di dose efficace.
Considerando il valore di dose di 25Sv/h registrato agli 8 Mev,
valore di energia effettivamente usato per tutti i trattamenti IORT,
nella posizione in cui sosta loperatore al momento dellerogazione
del fascio (il valore registrato effettivamente di 22 Sv/h quindi
adopero il metodo cautelativo) , e calcolandola su un tempo di
quattro minuti che approssimativamente la durata di un
trattamento, avremo:
42
Ovvero loperatore esposto a una dose di 1,6 Sv a singolo
trattamento; ipotizzando un trattamento a settimana per 48 settimane
lavorative, in un anno solare loperatore esposto a circa 76.8
Sv/anno, valore di gran lunga inferiore al valore limite di 20
mSv/anno di dose efficace dettato dalla normativa a cui esposto un
lavoratore di categoria A, quale loperatore IORT.
43
CAPITOLO 3
3.1 Introduzione
45
che associano lesposizione a campi elettromagnetici ad effetti sanitari e
anche ipotizzando un nesso causale tra effetti sanitari a lungo termine e
lesposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenze, non
disponibile alcun elemento di valutazione circa limpatto in termini di
sanit pubblica di tale esposizione.
E, quindi, estremamente importante effettuare pi precise valutazioni
del rischio, basate su solide conoscenze scientifiche, sulla base delle
quali definire le misure di prevenzione da adottare.
Insieme alla Dott.ssa Pina Scandurra, responsabile del Servizio
Prevenzione e Protezione dellAzienda Ospedaliera Garibaldi di Catania,
sono state effettuate varie misure per la valutazione dei rischi da
radiazioni non ionizzanti a basse e alte frequenze a cui un lavoratore o la
popolazione pu essere sottoposto allinterno di alcuni reparti
dellospedale stesso. Sono quindi state effettuati monitoraggi nel reparto
di terapia fisica per controlli su sorgenti di emissione ad alte frequenze, e
misure e controlli nel reparto di neonatologia per i cem generati a basse
frequenze.
46
funzionamento sulla capacit della valvola termoionica (magnetron) tipo
YJ1511 di erogare onde centimetriche (o microonde) quando
opportunamente alimentata.
47
Le apparecchiature devono ottemperare a quanto disposto dalla direttiva
93/42/CEE recepita dal decreto legislativo 46/97 riguardante i dispositivi
medici. Per tali apparecchiature prevista:
48
Fig.3.2 Misuratore di cem con sonda mod. EP330
49
rispettati anche i limiti di esposizione per la popolazione (100T)
definiti dal DPCM 8 Luglio 2003, sia i valori di attenzione (10T) e gli
obiettivi di qualit (3T).
50
3.4 Procedure operative e misure di sicurezza
51
comunque identificate dalla segnaletica (fig.3.4), la quale indica
la presenza di radiazioni elettromagnetiche.
52
Predisporre correttamente gli applicatori per il trattamento a
macchina spenta. Una volta accesa, non sostare ad una distanza
inferiore a circa 2 metri dal centro degli applicatori.
Sistemare il paziente in modo tale che gli applicatori, in
particolare quelli per radarterapia, siano orientati in modo che le
radiazioni che non intercettano il paziente non costituiscano
pericolo per gli operatori o per altri individui.
53
Sono infatti sottoposti a sorveglianza sanitaria i lavoratori per i quali
stata rilevata unesposizione superiore ai valori limite di cui allarticolo
208, comma 1.
La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una
volta lanno.
Tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi, il medico
competente pu effettuarla con periodicit inferiore con particolare
riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio.
Il datore di lavoro deve infatti valutare e tipicamente misurare lintensit
dei campi elettromagnetici generati dalle apparecchiature presenti negli
ambienti di lavoro ai fini di stabilire la conformit ed eventualmente
intervenire con le opportune azioni affinch siano rispettati i limiti di
esposizione dei lavoratori.
Lo scopo della valutazione stato quindi quello di verificare i livelli di
esposizione del personale ai campi elettromagnetici effettuando, in
particolar modo, misure presso il reparto di fisica terapeutica ed il
reparto di neonatologia.
Dopo aver individuato lambiente di lavoro e le caratteristiche
dellapparecchiatura, si deciso cautelativamente di svolgere i dovuti
campionamenti durante lutilizzo delle apparecchiature ubicate nei
reparti sopra accennati, ovviamente durante lo svolgimento dellattivit
lavorativa.
54
Le misure sono state effettuate sulla base di quanto previsto dalla norma
CEI 211-6 basse frequenze da 0 a 100kHz e a quanto previsto dalla
norma CEI 211-7 per le alte frequenze da 100kHz a 300 GHz.
55
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, n. 199:
Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli
obiettivi di qualit per la protezione della popolazione dalle
esposizioni a campi elettrici, magnetici ed generati a frequenze
comprese tra 100 kHz e 300 GHz.
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, n. 200:
Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli
obiettivi di qualit per la protezione della popolazione dalle
esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50
Hz) generati dagli elettrodotti.
Di seguito si riportano le principali leggi che interessano i campi
elettromagnetici.
56
Il Legislatore italiano ha recepito la direttiva europea in data 19
novembre 2007, allinterno del D.Lgs n. 257 Attuazione della direttiva
europea 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute
relative allesposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici
(campi elettromagnetici). Successivamente tale problema stato ripreso
allinterno del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n 81, Attua zione
dellarticolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e precisamente al
Titolo VIII AGENTI FISICI, Capo IV.
Il decreto impone che la valutazione, la misurazione e il calcolo
dellesposizione ai campi elettromagnetici, essendo parte integrante della
valutazione dei rischi ad agenti fisici sia programmata ed effettuata con
cadenza almeno quadriennale; ovviamente, la necessit di provvedervi
prima nel caso di importanti modificazioni del parco macchine, del loro
layout e delle procedure di lavoro, tali da far supporre che i livelli di
esposizione dei lavoratori abbiano potuto subire rilevanti modificazioni.
Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n 81, prescrive che il datore di
lavoro deve valutare e, quando necessario, calcolare i livelli dei campi
elettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori, in particolare devono
essere monitorati i campi secondo due parametri :
Valori di azione (che far scattare gli obblighi previsti dalla
normativa);
Valori limite di esposizione (che rappresenta il valore massimo di
esposizione per il lavoratore)
I livelli di soglia di esposizione sono individuati a mezzo delle due
grandezze valori limite di esposizione e valori di azione.
Valori limite di esposizione: limiti allesposizione a campi
elettromagnetici che sono basati direttamente sugli effetti sulla salute
accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti
garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici sono protetti
contro tutti gli effetti nocivi per la salute conosciuti.
Poich per specificare i valori limite di esposizione sono utilizzate
grandezze fisiche la cui intensit si intende valutata internamente al
corpo.
Al fine di determinare unesposizione complessiva causata da differenti
sorgenti a frequenze diverse, si deve procedere ad una corposa post-
analisi dei dati relativi alle misurazioni svolte.
Nel caso di esposizioni a frequenze diverse, si adottano metodi
appropriati di valutazione, tenendo conto delle norme armonizzate
57
europee. Il documento ICNIRP Linee guida per la limitazione
dellesposizione a campi elettrici e magnetici variabili nel tempo ed a
campi elettromagnetici (fino a 300 GHz) descrive una metodologia utile
a tale scopo. Si fa presente che i limiti proposti dal decreto (che sono
lesatta replica di quelli prescritti dalla direttiva 2004/40/CE) sono gli
stessi proposti da ICNIRP nel citato documento e pertanto risulta
naturale fare riferimento a questultimo anche per la valutazione
dellesposizione simultanea a frequenze diverse.
Tali linee guida I.C.N.I.R.P. costituiscono, un riferimento essenziale
citato nel Documento congiunto ISPESL-ISS, nel quale i due Istituti
chiariscono il punto di vista comune nei riguardi delle problematiche
sanitarie ed ambientali connesse allutilizzo dei campi elettromagnetici
nel campo di frequenze da 0 Hz a 300 GHz.
Oltre alle norme di carattere europeo ed internazionale quali:
_ Linee guida I.C.N.I.R.P. (International Commission of Non
Ionizing Radiation Protection)
_ Raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 1999 n. 519 relativa
alla limitazione dellesposizione della popolazione ai campi
elettromagnetici.
_ PrEN 50499: Procedure for the assessment of the exposure of the
workers to electromagnetic fields definisce il metodo per la
valutazione.
Le tecniche di misurazione e di rilevamento dei livelli di esposizione da
adottare sono quelle indicate nella norma CEI 211-6 del 2001-01 per la
valutazione dei campi elettromagnetici nellintervallo di frequenze tra 0
Hz a 10 kHz e nella norma CEI 211-7 del 2001-01 per la valutazione dei
campi elettromagnetici nellintervallo di frequenze tra 10 kHz a
300GHz.
A seguito della valutazione dei rischi di cui allarticolo 210, qualora
risulti che i valori di azione di cui allarticolo 208 sono superati, il datore
di lavoro, a meno che la valutazione effettuata a norma dellarticolo 209,
comma 2, dimostri che i valori limite di esposizione non sono superati e
che possono essere esclusi rischi relativi alla sicurezza, elabora ed
applica un programma dazione che comprenda misure tecniche e
organizzative intese a prevenire esposizioni superiori ai valori limite di
esposizione, tenendo conto in particolare:
Di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione ai
campi elettromagnetici;
58
Della scelta di attrezzature che emettano campi elettromagnetici di
intensit inferiore, tenuto conto del lavoro da svolgere;
Delle misure tecniche per ridurre lemissione dei campi
elettromagnetici, incluso se necessario luso di dispositivi di sicurezza,
schermature o di analoghi meccanismi di protezione della salute;
Degli appropriati programmi di manutenzione delle attrezzature di
lavoro, dei luoghi
e delle postazioni di lavoro;
Della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di
lavoro;
Della limitazione della durata e dellintensit dellesposizione;
Della disponibilit di adeguati dispositivi di protezione individuali.
Fermo restando che in nessun caso i lavoratori devono essere esposti a
valori superiori ai valori limite di esposizione, se questi risultino
superati, il datore di lavoro adotta misure immediate per riportare
lesposizione al disotto dei lavori limite di esposizione, individua le
cause del superamento dei valori limite di esposizione e adegua di
conseguenza le misure di protezione e prevenzione per evitare un nuovo
superamento. La legge quadro n. 36 del 22 febbraio 2001 sulla
protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici detta i principi fondamentali per la tutela della salute
dei lavoratori e della popolazione a campi elettrici e magnetici a 50 Hz
generati da elettrodotti e i limiti di esposizione per la popolazione nei
confronti di sorgenti fisse con frequenza compresa tra 100kHz e 300
GHz, basati su livelli di riferimento previsti nella Raccomandazione
Europea del 12/7/1999. Tali limiti non sono applicabili alle esposizioni
per scopo diagnostico e terapeutico n alle esposizioni per ragioni
professionali; per quanto riguarda queste ultime dovr essere emanato un
apposito decreto, in attesa del quale si pu fare riferimento alle linee
guida sulla limitazione dellesposizione alle radiazioni non ionizzanti
emanate dall ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing
Radiation Protection), alle normative internazionali e in particolare ai
livelli di azione raccomandati dalla recente direttiva europea
2004/40/CEE del 29 aprile 2004 che contiene le prescrizioni minime di
sicurezza e salute relative allesposizione dei lavoratori esposti contro
tutti gli effetti acuti nocivi per la salute a oggi conosciuti; non sono
mirati alla protezione nei confronti di eventuali effetti a lungo termine,
inclusi quelli cancerogeni, derivanti dallesposizione ai campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo, per i quali mancano
59
dati scientifici conclusivi che comprovino un nesso di causalit. Poich
lintervallo di frequenza estremamente variabile, occorre determinare i
livelli dei valori raccomandati per i lavoratori a partire dalleffettiva
frequenza dimpiego. Per la popolazione si pu fare riferimento ai livelli
previsti nella Raccomandazione Europea del 12/7/1999 e, poich le
frequenze di impiego ricadono nellintervallo 33000MHz, ai limiti di
esposizione indicati nel D.P.C.M.8 Luglio 2003, Fissazione dei limiti di
esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualit per la
protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100kHz
e 300GHz.
Normativa e raccomandazioni che prevedano limiti di esposizione
ICRP: linee guida per la limitazione delle esposizioni a campi
elettomagnetici fino a 300GHz.
Raccomandazione del Consiglio dellUnione Europea del 12 luglio 1999
relativa alla limitazione dellesposizione della popolazione ai campi
elettromagnetici da 0Hz a 300GHz
Legge quadro 22 febbraio 2001 n. 36 sulla protezione dalle esposizioni a
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
D.P.C.M. 8 luglio 2003Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di
attenzionee degli obiettivi di qualit per la protezione della popolazione
dalle esposizioni a campi elettromagnetici generati a frequenze
comprese tra 100kHz e 300GHz
D.P.C.M. 8 luglio 2003Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di
attenzionee degli obiettivi di qualit per la protezione della popolazione
dalle esposizioni a campi elettromagnetici generati a frequenze di rete
(50Hz) generate dagli elettrodotti.
60
93/42/CEE- direttiva del Consiglio del 14 giugno 1993 concernente i
dispositivi medici
98/37/CE-direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22
giugno 1998 concernente il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati
membri relative alle macchine
Norma CEI EN 60601-1 (1990)Apparecchi elettromedicali. Parte 1:
prescrizioni generali per la sicurezza
Norma CEI EN 60601-2 (1993)Apparecchi elettromedicali. Parte 1:
norme generali per la sicurezza. Parte 2: norme collaterali; compatibilit
elettromagnetica: prescrizione e prove fascicolo 2235
Norma CEI 211-6(2001)Guida per la misura e la valutazione dei
campi elettrici e magnetici nellintervallo di frequenze 0 Hz-10kHz, con
riferimento alla esposizione umana
Norma CEI 211-7(2001)Guida per la misura e per la valutazione dei
campi elettromagnetici nellintervallo di frequenza 10kHz-300GHz, con
riferimento allesposizione umana
Norma UNI 7543 (1988) Colori e segnali di sicurezza. 1: Prescrizioni
generali. 2: Segnali di sicurezza. 3: Avvisi, 1988
61
150W, potenza utilizzata mediamente per la maggior parte di terapie
fisiche.
QUOTA
N
MISURA DAL CAMPO ELETTRICO E(V/m)
MISURA
SUOLO (m)
Reparto di Neonatologia
62
Una misura di campo magnetico, della durata di sei minuti, stata
effettuata posizionando la sonda EHP50C allinterno della culla dove
sono stati rilevati i seguenti valori:
3.9 Conclusioni
63
BIBLIOGRAFIA
64
[9] Bini, Boventi, Feroldi, Coccaglio, Gariboldi, Ignesti, Olmi,
Priori, Riminesi, Sbardolini Valutazione del rischio
elettromagnetico presso lAzienda Ospedaliera Mellino Mellini
Chiari (Brescia)
65
APPENDICE
Definizioni
66
negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze
prolungate.
Elettrodotto
l'insieme delle linee elettriche propriamente dette, delle sottostazioni e
delle cabine di trasformazione.
Esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici
ogni tipo di esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici che, per la
loro specifica attivit lavorativa, sono esposti a campi elettrici, magnetici
ed elettromagnetici.
Esposizione della popolazione
ogni tipo di esposizione ai campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici, di tutte quelle persone che permangono nellarea senza
esserne stati informati dellesistenza.
Intensit del campo elettrico E
Il valore quadratico medio delle tre componenti mutuamente
perpendicolari in cui si pu pensare scomposto il vettore campo elettrico
nel punto considerato, misurato in volt al metro (V/m).
Intensit di induzione magnetica B
Il valore quadratico medio delle tre componenti mutuamente
perpendicolari in cui si pu pensare scomposto il vettore campo
magnetico nel punto considerato, misurato in tesla (T).
Frequenza f
Numero di cicli o periodi nell'unit di tempo.
L'unit di misura della frequenza nel sistema S.I. l'hertz (Hz): sono di
uso frequente i multipli kilohertz (1kHz = 103 Hz); megahertz
(1 MHz = 106 Hz); gigahertz (1GHz = 109 Hz).
Campi elettromagnetici
Campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz.
Corrente di contatto (Ic).
La corrente di contatto tra una persona e un oggetto e' espressa in
Ampere (A). Un conduttore che si trovi in un campo elettrico pu essere
caricato dal campo.
Densit di corrente (J).
E' definita come la corrente che passa attraverso una sezione unitaria
perpendicolare alla sua direzione in un volume conduttore quale il corpo
umano o una sua parte. E' espressa in Ampere per metro quadro
(A/m^2).
67
Intensit di campo elettrico.
E' una grandezza vettoriale (E) che corrisponde alla forza esercitata su
una particella carica indipendentemente dal suo movimento nello spazio.
E' espressa in Volt per metro (V/m).
Intensit di campo magnetico.
E' una grandezza vettoriale (H) che, assieme all'induzione magnetica,
specifica un campo magnetico in qualunque punto dello spazio. E'
espressa in Ampere per metro (A/m).
Induzione magnetica.
E' una grandezza vettoriale (B) che determina una forza agente sulle
cariche in movimento. E' espressa in Tesla (T). Nello spazio libero e nei
materiali biologici l'induzione magnetica e l'intensit' del campo
magnetico sono legate dall'equazione 1 A m^-1 = 4pgreco 10^-7 T.
Densit di potenza (S). Questa grandezza si impiega nel caso delle
frequenze molto alte per le quali la profondit di penetrazione nel corpo
e' modesta. Si tratta della potenza radiante incidente perpendicolarmente
a una superficie, divisa per l'area della superficie in questione ed e'
espressa in Watt per metro quadro (W/m^2).
Assorbimento specifico di energia (SA). Si definisce come l'energia
assorbita per unit di massa di tessuto biologico e si esprime in Joule per
chilogrammo (J/kg). Nella presente direttiva esso si impiega per limitare
gli effetti non termici derivanti da esposizioni a microonde pulsate.
Tasso di assorbimento specifico di energia (SAR). Si tratta del valore
mediato su tutto il corpo o su alcune parti di esso, del tasso di
assorbimento di energia per unit di massa di tessuto corporeo ed e'
espresso in Watt per chilogrammo (W/kg).
Il SAR a corpo intero e' una misura ampiamente accettata per porre in
rapporto gli effetti termici nocivi dell'esposizione a radiofrequenze (RF).
Oltre al valore del SAR mediato su tutto il corpo, sono necessari anche
valori locali del SAR per valutare e limitare la deposizione eccessiva di
energia in parti piccole del corpo conseguenti a particolari condizioni di
esposizione, quali ad esempio il caso di un individuo in contatto con la
terra, esposto a RF dell'ordine di pochi MHz e di individui esposti nel
campo vicino di un'antenna.
Tra le grandezze sopra citate, possono essere misurate direttamente
l'induzione magnetica, la corrente di contatto, il campo elettrico e
magnetico, e la densit di potenza.
68
Quadro normativo:
69
5. Per i valori di picco, si applicano i seguenti livelli di riferimento
dellintensit di campo magnetico H(A/m) e dellinduzione
magnetica B(T). Per le frequenze fino a 100kHz, i valori di
riferimento di picco si ottengono moltiplicando i corrispondenti
valori efficaci (rms)per 2(-1,414). Per gli impulsi di durata tp, la
frequenza equivalente da applicarsi deve essere calcolata come
f= 1/(2tp). Per le frequenze comprese fra 100kHz e 10 MHz, i
valori di riferimento di picco si ottengono moltiplicando i
corrispondenti valori efficaci (rms) per 10 dove = (0,665
log(f/105)+0,176); f in Hz. Per le frequenze comprese fra 10
MHz e 300 GHz i valori di riferimento di picco si ottengono
moltiplicando i corrispondenti valori efficaci (rms) per 32.
70
A2: Norme per i lavoratori
71
equivalente da applicare per i valori di azione va calcolata come
f= 1/2tp. Per le frequenze comprese fra 100kHz e 10 MHz, i
valori di riferimento di picco si ottengono moltiplicando i
corrispondenti valori efficaci (rms) per 10 dove = (0,665
log(f/105)+0,176); f in Hz. Per le frequenze comprese fra 10
MHz e 300 GHz i valori di riferimento di picco si ottengono
moltiplicando i corrispondenti valori efficaci (rms) per 32 nel
caso delle intensit di campo e per 1000 nel caso delle densit di
potenza di onda piana equivalente.
72