Bandiere nere
(inaspettate)
di Franco Buntuga
Ogni tanto nel territorio dell’arte contemporanea riappare il nero vessillo
dell’anarchia. Non necessariamente da parte di militanti, sempre con
coerenza almeno formale, se non sempre ideologica.
A testimonianza di un legame indissolubile tra l'arte e l'anelito alla liberta.
Dai due Poli a Venezia, da Carrara a Ceuta (tra Spagna e Marocco).
Crean
fret
arte | 97na bandiera nera sventola ora anche al Polo
Nord: Santiago Sierra, artista e performer
spagnolo trapiantato in Messico in una sua
azione ha agglunto alle bandiere gia presenti nel pa-
ese dei ghiacci quella dell'anarchia. E per abbraccia-
re tutto il pianeta simbolicamente con il nero ves-
sillo della liberta ha completato l'azione Black Flag'
con la Part 2, Yinstallazione di una bandiera anche
al Polo Sud. Sierra ha dato testimonianza di questa
sua azione alla Nikolaj Kunsthal’ di Copenaghen con
la mostra Black Flag (dal 20 agosto al 13 novem-
bre dello scorso 2016) presentando le foto ed i video
realizzati nei due Poli dove si é recato per piantare
simbolicamente le bandiere nere.
Cosi riassume Iazione il sito della galleria: “Il 13
aprile 2015 @ stata issata una bandiera nera alla
latitudine 90° Nord ~ meglio conosciuta come Polo
Nord. Il 14 dicembre del 2015 una bandiera identica
venne fissata anche al Polo Sud. Le due bandiere
monocrome, che stanno ad indicare il simbolo uni-
versale del movimento Anarchico, sono state issate a
nome del popolo di tutto il mondo, come una forma
di protesta - ¢ un simbolo di sfida - contro Tavidita
di conquiste territoriali da parte degli stati nazionali.
Le bandiere nere rimangono in situ come simbolo
potente di liberazione, resistenza ¢ dissenso”.
Il 14 dicembre non é una data a caso, nello stesso
giorno infatti nel 1911 Roald Amundsen raggiunse
per la prima volta il Polo Sud dove pianté la bandiera
Norvegese. Un modo per ricordare il grande esplora-
tore e contemporaneamente per esorcizzare attraver-
so unfazione d'arte e stigmatizzare in modo visibile
i pitt grande cancro del mondo moderno, purtroppo
oggi in fase di metastasi: I'idea di stato nazionale.
Stato nazionale contro il quale Sierra spesso st
scaglia nelle sue performance: nel 2003 alla Bien-
nale di Venezia aveva eretto un muro all'ingresso del
padiglione spagnolo che copriva anche il nome della
nazione e l'ingresso all'esposizione veniva consentito
esclusivamente ai visitatori che fossero in grado di
esibire passaporto spagnolo. Contro tutti { confini e
lo spirito xenofobo che anima in questi anni il ritor-
no dei nuovi nazionalismi.
Non é la prima volta che Sierra ha a che fare con
bandiere nere ¢ anarchici. Partecipa nel 2014 alla
Elisa Franzoi, Massimo Mazzone, Escuela Moderna/Ateneo
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mostra Prospectus a Viterbo dove alla vigile presenza
di una bandiera nera e della sua installazione video
Future ha avuto luogo una performance collettiva ed
un dibattito sull'anarchia. Tra gli organizzatori an-
che Escuela Moderna/Ateneo Libertario con la pre-
senza di Massimo Mazzone, Nicoletta Braga, Laura
Cazzaniga, Elisa Franzoi, Alain Urrutia, Juan Pablo
Macias e, oltre allo stesso Santiago Sierra, il collet-
tivo Democracia che nelle sue aziont ha utilizzato le
nostre bandiere forse pitt di tutt’,
Anarchico militante lui stesso, grande provocato-
re nel mondo delfarte, Sierra é stato spesso parago-
nato a Maurizio Cattelan, uno dei mostri sacri del
circo dellarte contemporanea e uno dei pi quotati
{in doltari) del pianeta. Come potete immaginare la
sua vena critica e dissacratoria non gli ha procurato
altrettanti onori, ma sicuramente un apprezzamento
altrettanto significativo presso i critici e negli am-
bienti meno legati al mercato totalizzante dellarte
contemporanea.
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Otto anarchici
a sentir la messa del papa
Uno degli obiettivi della sua critica corrosiva ¢ an-
che la chiesa: ricordiamo la performance Gli Anar-
chici a Roma, la notte di Natale del 2006 alle ore
00.00, quando Santiago Sierra riuni otto militanti
anarchici per ascoltare la messa del Papa. Ognuno
dei partecipanti indossava una capirote (lungo cap-
puccio a punta che ventva indossato dai penitenti
nelle processioni e imposto agli eretici e ai condan-
nati negli autodafé dell'Inquisizione spagnola - cita-
zione consapevole da Goya nei suot terribili ritratti
di eretici ¢ penitenti) e vestiva di nero dopo aver ri-
cevuto 100 euro per sottomettersi volontariamente
alla “tortura”.*
In.una intervista su Drome magazine rispondendo
ai curatori Teresa Macri e Raffaele Gavarro, Sierra
rivendica cosi il suo intento libertario.
‘Teresa Macri: “Come ti poni, con la tua sensibitita
culturale, in questo orizzonte di protesta interna-
zionale, in un panorama artistico che sembra quasi
inerte, non partecipe a questo momento storico?”Santiago Serra: “Cre-
do che scendere in piaz-
za per chiedere ad un
tizio con la cravatta di
sistemare qualcosa, sia
la versione moderna
delle processioni che lo
chiedevano alla Vergine:
Yuno e Yaltra non sono
Ii per cambiare le cose,
sono li per mantenere lo
status quo. Io preferirei
un movimento globale
che gli volti le spalle,
un‘auto-organizzazione della gente per non finire ad
occupare { posti di lavori che ti offrono, non com-
prare nei loro negozi, non far parte det loro eserciti,
Ie loro religioni, ecc. Vedi, il 15M (il movimento degli
Indignados, nda) in Spagna, che ha avuto come ri-
sultato un‘affluenza massiva di fascist! alle urne, €
ora fl paese é loro. Sappiamo che questi movimenti
sono infiltrati fino alla sfacciataggine. La mia pro-
posta é la proposta libertaria: auto-organizzazione
della societa, senza nessuno che ci governi.”
Raffaele Gavarro: “Secondo te, l'arte pué cam-
biare il mondo?”
Santiago Serra: “L/arte che facciamo noi non pué:
€ organizzata dal potere e muove milioni di coscienze.
Il governo sulla gente é basato sull'arte ed é molto
simile ad un allevamento, non castra i glovani per
distruggere il loro desiderio, ma concentra le loro
energie sul lavoro come si farebbe con un toro.
Quello che avviene é che si utiliza la letteratura
per raccontargli che il sesso é male ed instillargli la
vergogna fin da giovani, e per questo intervengono
pittori, scultori e musicisti. Attualmente, qualsiasi
telegiornale occidentale é una sceneggiatura di Hol-
lywood. Hollywood: questi artisti si, hanno cambiato il
mondo, ma lo hanno fatto per riempirlo di marines."
Ricordiamo che il nero vessillo appare spesso in
Tuoghi inaspettati nel panorama delfarte contem-
poranea. Sempre alla Biennale di Venezia, nella
S3esima edizione nel 2009 ma nel Padiglione fran-
cese ricordo linstallazione Le grand Soir di Claude
Léveque. “Linstallazione comprendeva un percor-
so, stretto in gabbie come quelle delle bestie feroci
del circo, che porta a tre stanze nere radiali in cut
garriscono, illuminate da un faretto e mosse da un
ventilatore, tre bandiere nere. La possibilita esibita
del'anarchia come spinta irriducibile dell'individuo
ma contemporaneamente come carota per lesercizio
del dominio che controlla le nostre spinte di ribellio-
ne e ci tiene prudentemente entro solidissime gabbie
promettendoci un improbabile riscatto futuro. Una
metafora forte della nostra condizione di oppressi."®
Come non ricordare le bandiere nere di Luca Vi-
tone.
In Nulla da dire solo da essere alla Galleria Emi
Fontana a Milano nella sua personale del 2004 Vi-
tone riempie lo spazio di bandiere che scendono dal
soffitto: alcune sono nere bordate di rosso ¢ ricor-
dano quelle del progetto Liberi tutti legate all'icono-
grafia anarchica; altre con una ruota rossa su fondo
nero sintesi tra la bandiera Rom e di quella anarchi-
a (la ruota é anche il simbolo del comune di Car-
rara), inseguono l'utopia del nomadismo libertarto,
Vitone tocea ancora l'anarchica Carrara con lo-
pera 9 cartoline da Carrara, una serie di fotografie a
colori, formato cartolina realizzate in occasione della
XIII Biennale Internazionale di Scultura dt Carrara
che rappresentano i luoghi tradizionali dell'anarchia
nella citta. I luoghi della nera bandiera.
Aurora Failla ha accompagnato Luca in citta per
illustrargli i luoghi e Paolo Finzi ha scritto 4 test.
Aveva fatto la stessa operazione, cercando | luogh
significativi della presenza anarchica, a Roma ed a
Basilea.
I curiosi possono leggere la testimonianza dell’e-
sperienza di Carrara in A rivista anarchica n. 338
detfottobre 2008.
E parlando di Carrara, come dimenticare la mo-
stra Propaganda of the deed, I protagonisti dell'azio-
ne anarchica di Sam Durant a Carrara. La mostra
inaugurata nelfottobre del 2013 é stata il risultato
dellincontro di Durant con la citta ¢ la sua storia.
Lungo le sale del Centro Arti Plastiche, sullo sfondo
aa
adi bandiere nere appese alle pareti vennero disposti
sei busti di anarchict legati alla storia di Carrara:
Gino Lucetti, attentatore di Mussolini ct aspettava
per primo al culmine della bella scalinata del Centro;
Renzo Novatore, poeta futurista e militante anarchi-
co; Maria Luisa Berneri, figlia di Camillo Berneri ed
in una singola stanza i busti di Errico Malatesta,
Carlo Cafiero e Francesco Saverio Merlino. Nel per-
corso, sul pavimento della sala le casse di dinamite,
di polvere da sparo e di polvere di marmo. Tutte ri-
gorosamente in bianchissimo marmo.
La propaganda del fatto: la dinamite che unisce
fl bianco marmo a Carrara ¢ la ribellione di alcunt
anarchici di fine ‘800.
Ancora anarchici e bandiere: nel maggio 2013
‘Sam Durant in un‘installazione nella galleria Sadie
Coles ha avanzato la Proposta per una fontana pub-
blica, un monumento in cui spicca una figura uma-
na in movimento che sventola una grande bandiera
nnera fuggendo dal getto di un idrante di un mezzo
blindato. Un‘ironica ipostasi di una manifestazione
di piazza violenta che diventa valore civile degno di
essere immortalato.
Per terminare, tra le tante che sventolano nel
mondo dell'arte, scelgo per chiudere una bandiera
nera recentissima, una delle belle foto del calendario
del sindacato di Arti Grafiche della CNT madrilena:
‘Mujer con bandera negra, testimonianza di un‘azio-
ne diretta dell'artista Laura Pinta Cazzaniga davanti
alla barriera di sicurezza di Benzii al confine spa-
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100 | arte
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gnolo di Ceuta con il Marocco.
Questa e le altre opere presenti sono state esposte
in mostra nel febbraio scorso a Madrid alla Funda-
cién Anselmo Lorenzo,
Franco Bunéuga
1 Il sito del progetto Black flag: http://www.a-polticalong/
rojeets/santiago-sierra/black-flag/
2 Isto della mostra: tp://ww:ikolajaunsthal dk/en/udst-
Linger /black-laghttp/ /wow.clisafranzo.info/spazio-e-potere
8 http://www democracia.com.es/proyectos/todos-os-muertos/
5 itp://wuw.dromemagazine.com /it/3-questions-to-santiago
slerra/
6 Franco Buntuga, Quellche farno mond in Libertarian°3, hugo
settembre 2008,