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Istituto comprensivo Cant 2

Scuola secondaria statale di primo grado Francesco Anzani


Via Fossano 34 22063 Cant (Como)

Anno scolastico 2007/08

Relazione per il superamento dellanno di prova

Valenze didattiche e formative


della musica dinsieme nella scuola
media ad indirizzo musicale

Federica Ferro
docente di violoncello
Del resto lei sosteneva vi fosse una correlazione
tra una classe e unorchestra.

Ogni studente suona il suo strumento, non c niente da fare.


La cosa difficile conoscere bene i nostri musicisti
e trovare larmonia.
Una buona classe non un reggimento che marcia al passo,
unorchestra che prova la stessa sinfonia.
E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin,
o lo scacciapensieri che fa solo bloing bloing,
la cosa importante che lo facciano al momento giusto,
il meglio possibile,
che diventino un ottimo triangolo,
un impeccabile scacciapensieri,
e che siano fieri della qualit che il loro contributo
conferisce allinsieme.
Siccome il piacere dellarmonia li fa progredire tutti,
alla fine il piccolo triangolo conoscer la musica,
forse non in maniera brillante come il primo violino,
ma conoscer la stessa musica.

Fece una smorfia fatalista:


Il problema che vogliono farci credere
che nel mondo contino solo i primi violini.

tratto da Diario di scuola di Daniel Pennac


(Feltrinelli, 2007)

2
SOMMARIO

Musica come messaggio pag. 4

Fare musica insieme a scuola pag. 7

Problematiche relative alle attivit musicali collettive pag. 9

Una proposta concreta: lo stage musicale


Il tema conduttore Come si svolge lo stage pag. 11

Esempi musicali Intrada pag. 15

The Lord of the Dance pag. 17

Carnavalito pag. 19

Supercalifragilistichespiralidoso Lintegrazione del bambino


svantaggiato attraverso la musica dinsieme pag. 23

Bibliografia pag. 25

3
MUSICA COME MESSAGGIO

Secondo le indicazioni generali dei programmi di insegnamento di


strumento musicale nei corsi di scuola media ad indirizzo musicale (DM
201 del 6.8.1999 Allegato A), linsegnamento di strumento musicale
costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento
dellinsegnamento obbligatorio delleducazione musicale nel pi ampio
quadro delle finalit della scuola media e del progetto complessivo di
formazione della persona.
Appare qui evidente dal legislatore lintenzione di evidenziare le capacit
formative ed educative della musica, come affermato nella Premessa al
decreto stesso: linsegnamento di strumento musicale [deve] fornire agli
alunni [] una maggiore capacit di lettura attiva e critica della realt
nonch una ulteriore opportunit di conoscenza e di espressione e un
contributo al senso di appartenenza sociale.
Uno degli obiettivi dei corsi ad orientamento strumentale, e pi in genere
delleducazione musicale, inoltre la promozione della partecipazione attiva
del preadolescente allesperienza della musica, intendendo con ci la
pratica e la comprensione di un linguaggio per cui il conseguimento di
abilit tecniche strumentali siano il mezzo, e non il fine, per il
raggiungimento degli obiettivi educativi generali.
La musica non viene confinata dunque alla funzione di intrattenimento o
vista come semplice diletto sensoriale, ma un vero e proprio mezzo di
comunicazione e di espressione1.
Purtroppo, la societ odierna ci obbliga molto spesso ad un uso puramente
edonistico della musica, depauperizzato del suo messaggio. Pensiamo alle
varie occasioni della vita quotidiana in cui siamo letteralmente sommersi
da sottofondi sonori: al supermercato, alla stazione ferroviaria, aspettando
la risposta di qualche operatore telefonico ecc. Sono tutti casi in cui
subiamo passivamente la musica, senza ascoltarla e anzi difendendoci da
essa, cercando di relegarla in uno stato inferiore della nostra coscienza per
permetterci di pensare comunque ai fatti nostri.
Ascoltare la musica e avere di essa una piena ed attiva esperienza richiede
invece silenzio e concentrazione2. Questa disabitudine allascolto attento si
riscontra tutti i giorni anche nella nostra scuola media, quando, dopo
lascolto di un qualsiasi brano musicale, i commenti non vanno oltre il
semplice bello o non mi piace.
Non solo la societ riduce la musica a semplice rumore di sottofondo, ma
spinge anche a false associazioni. Nel comporre la Romanza n. 2 op. 50, per
violino e orchestra, Ludwig v. Beethoven non intendeva farci pensare ad un

1
C. Delfrati, Orientamenti di pedagogia musicale, ed. Ricordi, 1989
2
D. Baremboim, La musica sveglia il tempo, ed. Feltrinelli, 2007, pag 42
4
liquore, come il produttore di un famoso amaro vorrebbe farci credere, ma
il fatto che essa sia abbinata alle immagini di una pubblicit in qualche
modo giustifica lascoltatore a non concentrarsi appieno e a non
considerare in s levento sonoro.
La musica, quindi, in quanto organizzazione di suoni capace di veicolare
significato in chiave simbolica o attraverso convenzioni e usi ampiamente
condivisi, costituisce una forma primaria di comunicazione propria
delluomo3. Lesigenza dello studente di servirsi di tutte le forme espressive
a sua disposizione, verbali e non verbali (pensiamo alle prime lallazioni del
bambino, molto pi simili al linguaggio musicale che a quello parlato),
diventa per la scuola un preciso obiettivo formativo.
Per esprimersi attraverso la musica, lallievo deve innanzitutto capirla e
conoscerne i meccanismi e le strutture: forma, ritmo, melodia, dinamica.
Soltanto in un secondo momento egli sar in grado di riconoscere le
relazioni significative che tutte queste componenti hanno in un dato brano
musicale. Gli esempi sono molteplici: come mai stato utilizzato questo
ritmo nella marcia? Perch Mozart ha scelto la tonalit di re minore per
scrivere il suo Requiem? Che sentimenti provoca in me questa melodia o
questa combinazione armonica? ecc.
Comprendendo, distinguendo e valutando i fenomeni sonori, il ragazzo
acquister consapevolezza e maggiore sensibilit musicale.
Ci d una luce diversa anche allo studio della storia della musica, che non
si riduce ad elenco di notiziole presto dimenticate, ma diventa filtro per
scoprire il messaggio e la visione del mondo che un compositore ha
espresso scrivendo unopera musicale.
Come anche nelle altre forme despressione artistica (n pi n meno di un
affresco, una cattedrale o un sonetto), un brano musicale espressione di
una serie di circostanze storiche ed il riflesso di unidentit culturale.
Lallievo, reso cos consapevole di ci che sta dietro la pagina scritta, sar
messo in grado, sia quando ascolta un brano, sia quando canta in coro che
quando a lezione di strumento, di interpretare con coscienza.
Accostandosi allopera musicale, svilupper quindi capacit dindagine, di
osservazione ed analisi; successivamente, dopo averla intesa
razionalmente, potr interpretarla con spirito diniziativa e creativit.
Comprendendo a vari livelli ci che suona, lallievo potr inoltre applicare le
competenze acquisite in altri contesti (per esempio attraverso la
consultazione e la lettura di un testo).
La musica, quindi, al pari di un qualsiasi altro strumento educativo, deve
poter agevolare, promuovere ed avviare il processo intellettivo del giovane
studente. Questi, proprio perch giovane, e quindi nel pieno di un processo
di crescita e di sviluppo cognitivo ed emozionale, esplora e mette alla prova
le proprie capacit di apprendimento.
Proprio per questo, daltra parte, preciso compito della scuola fornirgli
occasioni di stimolo e di crescita che non facciano ricorso a tecniche

3
Delfrati, ibidem
5
precostituite e meccaniche, o a messaggi impenetrabili e ad astrazioni
incomprensibili4.
Valga per tutti, a questo proposito, la penosa pratica del solfeggio parlato,
con il quale si focalizza lattenzione dellallievo sul fatto grafico, sulla
velocit di pronuncia, sulla cura estrema della sillabazione delle note, a
discapito e detrimento di tutti gli altri aspetti del linguaggio musicale
(melodico, timbrico, armonico, dinamico, formale) fondamentali per
leducazione dellorecchio e della vocalit5.
Il vero nucleo del processo didattico deve quindi tornare ad essere la
musica vista non come pratica astratta e fine a s stessa, ma come
esperienza, luogo produttivo del fare, in quanto senso e conoscenza,
vissuto ed espressione della personalit di ogni singolo allievo quale
componente di una societ in linea col suo tempo.

4
L. Cal, Mentalit pedagogica e musica, ed. Cirmes, 1991, pag. 96
5
C. Delfrati, Linsegnamento del solfeggio in Avvio alla pratica strumentale
aspetti formativi e istituzionali a cura di R. Casella, Milano, ed. Ricordi,
1988.
6
FARE MUSICA INSIEME A SCUOLA

Il fare musica insieme uno dei principali ambiti operativi dei corsi ad
indirizzo musicale. Sempre il DM 201 afferma infatti che [] la pratica
della musica dinsieme si pone come strumento metodologico privilegiato.
Infatti levento musicale prodotto da un insieme ed opportunamente
progettato sulla base di differenziate capacit operativo-strumentali,
consente, da parte degli alunni, la partecipazione allevento stesso, anche a
prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto6.
Il passo citato, pur non scendendo nei particolari riguardanti le
metodologie, che vengono parzialmente esposte soltanto in seguito, nella
programmazione riguardante ogni singolo strumento, molto chiaro per
quanto riguarda le linee pedagogiche: il fare musica insieme,
opportunamente progettato, deve venire incontro alle caratteristiche e alle
esigenze tecnico-strumentali di ogni singolo componente.
anzi proprio in virt delle loro competenze specifiche che nella musica
dinsieme, molto pi che nella sola pratica individuale, i ragazzi possono
sentirsi realizzati (come dei piccoli professionisti) e trovare le ragioni per
uno scambio di esperienze sempre rinnovato.
Attraverso la condivisione delle attivit di musica dinsieme, dal duo
allorchestra, si favorisce la socializzazione, consentendo un atteggiamento
relazionale costruttivo.
Partendo dalle differenti individualit, ci si impegna a formare un gruppo
omogeneo. Si dovr per esempio cercare una sonorit simile, una maniera
condivisa per realizzare un ritmo o una dinamica, o esprimere con la stessa
efficacia il tema musicale7.
Secondo Daniel Baremboim, ogni volta che si suona, si devono fare al
contempo due cose molto importanti: una esprimersi altrimenti non si
sta contribuendo allesperienza musicale laltra ascoltare gli altri
musicisti, il che indispensabile per fare musica8. Se suono il pianoforte,
devo ascoltare anche le trombe; se suono il violoncello, devo ascoltare il mio
compagno di leggio; se sto cantando, forse in quel momento sta suonando
uno strumento che accompagna la mia voce, e cos via.
Non basta eseguire benissimo la propria parte: se non si ascolta, il proprio
suono pu diventare cos forte da coprire le altre parti, o cos sommesso da
risultare inudibile.

6
M. Torsiglieri, Avvicinare gli alunni alla musica in Valore Scuola 2/2001
sul tema: Riordino degli studi musicali. Unimportante opportunit
formativa I Convegno-seminario sullorientamento musicale, 26-28
ottobre 2000.
7
A. Rebaudengo, Perch, come, quando e quanto in Valore Scuola 2/2001
8
D. Baremboim, La musica sveglia il tempo, ed. Feltrinelli, 2007, pag 65

7
Eseguire la musica e ascoltare quella prodotta dagli altri sono due capacit
che si intensificano a vicenda.
Il fare musica insieme diventa perci un importante laboratorio di
socializzazione e di convivenza civile, perch la bont della riuscita finale
legata alla positiva partecipazione di tutti e allarmonizzazione delle diverse
competenze, grandi o piccole che siano.
Nel gruppo che fa musica si tutti sullo stesso piano, compresi i bambini
in situazione di handicap, che hanno unoccasione per inserirsi
serenamente nella loro comunit.
Per ottenere ci, sono naturalmente fondamentali il rispetto per laltro e la
disciplina: in orchestra non si pu fare quello che si vuole: bisogna stare in
silenzio, perch solo dal silenzio nasce la musica; si deve sempre seguire il
direttore ed essere disponibili a mettersi al servizio del gruppo.
In conclusione, il fare musica insieme diventa unoccasione ed un
contributo per la formazione delluomo e del cittadino.
Una persona pi musicale avr affinato capacit di attenzione e
concentrazione, avr pi fiducia in s stessa e nelle proprie capacit
creative, sar pi incline a comprendere punti di vista diversi dai suoi
(perch pi abituata ad ascoltare) e avr per questo meno paura dellaltro.
Laltro, come afferma bene Paolo Damiani, non soltanto chi crede in un
Dio diverso o appartiene ad unaltra razza, laltro pu anche essere lartista:
la cui opera va sostenuta in quanto antidoto alla colonizzazione culturale e
alla standardizzazione della produzione audiovisiva, sottoposta a logiche di
massima redditivit; lartista critica il presente e cos facendo crea lo spirito
critico che rende viva e agile la societ: cosa aspettiamo a fare entrare gli
artisti nelle scuole e a riconoscere alle arti e alla musica in particolare un
ruolo fondamentale nella formazione dei singoli e nello sviluppo della
coscienza e della creativit?9

9
P. Damiani, La musica dinsieme: il cantiere del sentire e del fare in
Laboratori musicali nel sistema scolastico Valutazione dellInnovazione a
cura di L. Branchesi, Armando Editore, 2003.
8
PROBLEMATICHE RELATIVE ALLE ATTIVIT
MUSICALI COLLETTIVE

Fare musica dinsieme nella scuola media non solo, come abbiamo visto,
uno strumento pedagogico privilegiato, ma anche una fonte di domande
dalla soluzione tuttaltro che univoca10.
Un primo problema da affrontare consiste nel reperire momenti idonei per
lo svolgimento delle attivit collettive di musica.
Malgrado lattenzione espressa per la pratica corale e strumentale di
insieme, che pone il preadolescente in relazione consapevole e fattiva con
altri soggetti, il DM 201 non definisce n regolamenta la quantit di tempo
che dovr essere impiegata dai docenti in queste attivit.
Unindicazione in merito la d, per, il DM 13.2.1996, che afferma:
nellambito del monte ore complessivo dellinsegnamento strumentale il
Collegio docenti individua una quota non superiore al 20% nella quale, al
fine di favorire momenti e processi interattivi e associativi, gli alunni dei
corsi sperimentali, con la compresenza dei docenti delle varie specialit
strumentali, svolgono attivit di musica dinsieme. Il precedente decreto
stabilisce quindi dei confini piuttosto definiti (forse troppo) ma, anche se
limitando le risorse attribuibili e non entrando nel merito delle modalit,
almeno fornisce indicazioni pi precise.
In concreto, nel caso di un docente con un numero di alunni inferiore al
previsto, egli potrebbe orientare la sua disponibilit verso progetti di
musica da camera o di orchestra. Per chi avesse gi la cattedra piena, la
scelta sarebbe invece tra due diverse soluzioni: rinunciare del tutto alla
musica dinsieme o svolgerla ugualmente, ma in pieno spirito di
volontariato.
Presso alcune scuole si fa uso di riduzioni dorario (spazi di 55 o 50
minuti) per recuperare la 19a ora. Altre scuole, tra cui la nostra, hanno
approntato un piano orario che permette di svolgere attivit di vario genere
attraverso lezioni con piccoli gruppi. Ma ci non risolve comunque il
problema che si presenta quando necessario effettuare prove con gruppi
pi grandi di studenti.
Accanto alla questione del tempo, c anche quella logistica: unorchestra
scolastica ha bisogno di unaula sufficientemente grande, attrezzata e con
unacustica soddisfacente, di cui non tutte le scuole dispongono.
Unaltra riflessione meritano gli aspetti relativi al contenuto e ai testi da
utilizzare per la musica dinsieme, sui quali i citati decreti non danno il
bench minimo suggerimento.
Infatti necessario tener conto del fatto che:

10
M. Torsiglieri, Avvicinare gli alunni alla musica in Valore Scuola 2/2001
9
1) le diverse caratteristiche organologiche degli strumenti implicano una
diversa progressione nellacquisizione delle tecniche specifiche e,
conseguentemente, richiedono tempi differenziati

2) in un triennio tali possibilit sono oggettivamente limitate.

Nelle scuole ad indirizzo musicale si insegna un numero ristretto di


strumenti (da 3 fino a 6), cosa che limita ulteriormente le scelte pratiche
che gli insegnanti si trovano a dover affrontare per svolgere un programma
di musica dinsieme.
Ne consegue che difficilmente il repertorio musicale in circolazione potr
essere utilizzato senza un adattamento al nuovo contesto: ci dipender dal
numero e dal tipo di strumenti e comporter luso e la scelta di alcune
tonalit, in funzione del registro o dellestensione degli strumenti a
disposizione11.
E anche questo viene lasciato alla buona volont dei docenti pi
appassionati che, per permettere ai propri studenti lopportunit
pedagogica offerta dalla musica dinsieme, si adoperano per cercare i brani,
arrangiarli, trasformarli, riscriverli, comporli ecc.

11
Solo negli ultimi anni le case editrici italiane hanno cominciato a prestare
attenzione al repertorio per orchestra scolastica, cosa che invece presente
da molto tempo nel Nord Europa o negli Stati Uniti dAmerica.
10
UNA PROPOSTA CONCRETA:
LO STAGE MUSICALE12

La nostra scuola media ha una lunga storia per quanto riguarda la


sperimentazione prima e lordinamento poi dellindirizzo musicale: da 26
anni, infatti, i ragazzi hanno la possibilit di suonare il pianoforte, la
tromba e il violoncello allinterno del piano degli studi della scuola.
Pi recentemente sono stati aggiunti anche i corsi di percussioni (6 anni fa)
e di clarinetto (3 anni fa).
I progetti di musica dinsieme non sono partiti subito, dal momento che
sono stati necessari comunque 3 anni per la messa a regime dei corsi
strumentali; allinizio si tendeva a coinvolgere i ragazzi in attivit di musica
da camera o in piccoli gruppi. Pi avanti, per, si cominciato a sentire il
desiderio di offrire loro anche lopportunit di unesperienza musicale pi
ampia e articolata, come quella dellorchestra13.
Naturalmente ci si trovati nella condizione di dover organizzare
praticamente questa nuova attivit: le prove venivano concentrate
nellultima parte dellanno, di solito a maggio, in vista del concerto finale,
che sempre stato un evento importante e di grande visibilit a livello
cittadino per la scuola (e per questo molto caldeggiato e sostenuto dai
presidi). In questo mese, dunque, venivano aggiunte agli abituali tre rientri
pomeridiani settimanali dedicati alle lezioni di strumento anche le prove
dellorchestra (una o pi volte alla settimana), alle quali i ragazzi delle tre
classi musicali erano tenuti a partecipare.
Ci comportava un notevole aumento nel carico di lavoro degli alunni
nellultima parte dellanno, vista la necessit di impegnare molti pomeriggi
alla settimana per le prove dorchestra, a scapito delle lezioni individuali di
strumento e con la conseguenza delle lamentele da parte dei docenti delle
altre materie, che notavano un calo nel rendimento e nellimpegno degli
studenti in un momento cruciale dellanno scolastico.
per via di questi disagi che si cominciato a sentire la necessit di
trovare un modo alternativo per svolgere la musica dinsieme, in grado di
produrre un buon risultato musicale ma non tale da condizionare o
addirittura pregiudicare lo svolgimento delle normali attivit didattiche.

12
Si ringrazia per la gentile collaborazione il prof. Mario Gerosa, docente di
tromba e coordinatore dellindirizzo musicale dellIstituto Comprensivo
Cant 2.
13
Questo desiderio era suffragato anche dalla necessit di rispettare il
decreto ministeriale 13/2/96, che individuava una quota fino al 20% del
monte ore complessivo dellinsegnamento strumentale per svolgere le
attivit di musica dinsieme (vedi pag. 9).
11
La soluzione venne trovata 5 anni fa dal prof. Gerosa, che, ispirato dai
campus estivi (pratica abituale in molte scuole di musica), propose al
Collegio Docenti di provare unesperienza simile durante lanno scolastico,
e cio un corso residenziale di musica, full immersion, durante il quale
preparare lorchestra. La proposta venne accettata e da allora lo stage
musicale parte del Piano dellOfferta Formativa della nostra scuola.

Il tema conduttore

Tutti i brani studiati allo stage e poi eseguiti durante il concerto finale14
sono legati da un filo conduttore tematico che viene deciso collegialmente
allinizio dellanno: pu essere un musical (ad esempio My Fair Lady), la
retrospettiva su un gruppo musicale (come il Quartetto Cetra) o su qualche
figura di rilievo nella storia della canzone (Edith Piaf), o anche
ladattamento di unoperetta (lOrfeo allInferno di Jacques Offenbach).
Due anni fa stato trattato anche il doloroso tema della tragedia di
Marcinelle15.
Questanno si invece optato per un tour musicale intorno al mondo, con
musiche provenienti da vari paesi e da diverse tradizioni culturali.
Una volta scelto il tema, bisogna cercare i brani da suonare, individuabili
tra le partiture dorchestra o di banda, trascrizioni da brani pianistici,
musiche diffuse su Internet, e successivamente adattarle al nostro organico
e alle capacit strumentali dei nostri allievi.
Talvolta sono stati composti anche dei brani ex novo, senza cio arrangiare
delle melodie preesistenti, come nel caso dello spettacolo su Marcinelle, per
il quale il prof. di musica Michele Dotto ha scritto interamente sia le
musiche che le liriche.
Ogni progetto, nato su iniziativa dei docenti di strumento, viene condiviso
anche dai docenti delle altre discipline: con linsegnante di lettere i ragazzi
preparano degli scritti per presentare e arricchire i momenti musicali dello
spettacolo, le scenografie del teatro sono curate dallinsegnante di
educazione artistica e cos via.

Come si svolge lo stage

Le destinazioni di questo corso musicale residenziale sono state scelte


sempre tra localit turistiche (di solito marine, tranne questanno che

14
Non di un semplice concerto si tratta in realt, ma di uno spettacolo vero
e proprio, con luci, effetti audio e scenografie, e che si tiene ormai da molti
anni presso il teatro Fumagalli di Vighizzolo di Cant.
15
L8 agosto 1956 nellincendio di una galleria in una miniera di carbone a
Marcinelle, in Belgio, persero la vita 262 minatori, di cui molti italiani.
12
stata preferita la montagna), per offrire agli allievi, oltre allo studio e alla
preparazione adeguati, anche un po di svago.
Quando possibile si cercato di abbinare allo stage anche lo svolgimento
della gite distruzione, visitando ad esempio Ravenna quando si risiedeva a
Rimini, o Venezia quando eravamo sistemati a Jesolo.
La problematica pi grande stata sempre quella di trovare degli spazi
idonei per il nostro tipo di lavoro: noi infatti abbiamo bisogno di varie
stanze per poter effettuare le prove a sezioni (una per ogni strumento) e di
una grande sala per le prove dorchestra. Spesso negli alberghi turistici
questi spazi sono assenti o comunque non adeguati.
Lo stage solitamente dura una settimana e in questo periodo si studiano
tutti i brani da suonare al concerto di fine anno, organizzando il lavoro a
seconda delle esigenze o delle difficolt riscontrate dagli allievi dei vari
strumenti.
Ogni giornata viene divisa in momenti di studio individuale, di prova a
sezioni o di orchestra completa. Il ritmo di lavoro abbastanza intenso,
poich i ragazzi suonano in media per 6-7 ore al giorno, dividendosi tra
prove mattutine, pomeridiane o serali, inframmezzate naturalmente da
pause e momenti di gioco.
Inoltre, per chi ha un carico minore di pezzi da suonare, ci sono anche gli
insegnanti accompagnatori delle altre discipline, che organizzano delle
lezioni, sessioni di lettura o altre attivit didattiche.
Non tutti i ragazzi suonano: per essere in grado di suonare in orchestra,
infatti, necessario un bagaglio minimo di competenze tecniche e musicali
che non sono raggiungibili se non almeno dopo un anno di studio dello
strumento.
Tendenzialmente solo dalla seconda media si ha dunque il privilegio di
entrare a far parte dellorchestra, mentre gli allievi di prima media
partecipano al coro.
Cantare nel coro non da considerarsi limitante ma anzi unesperienza
formativa fondamentale del fare musica insieme che la nostra scuola ha
sempre individuato come suo obiettivo primario (e per cui si sempre
distinta). Per cantare nel coro sono necessarie infatti molte competenze
musicali importanti come lintonazione, il controllo del ritmo, luso corretto
della voce e soprattutto leducazione dellorecchio, elemento basilare della
formazione di qualsiasi musicista.

I vantaggi di un lavoro impostato in questo modo sono molteplici. I ragazzi


non vanno in gita scolastica, ma sono in quel determinato posto perch
devono studiare e produrre un risultato, e questo li responsabilizza.
Abitando insieme, inoltre, non ci sono scuse che tengano: se la prova a
una certa ora, tutti (salvo imprevisti) devono presenziare. Questo non
avviene sempre nel normale contesto scolastico, perch c sempre
qualcuno che ha gli allenamenti di basket, la festa di compleanno, la visita
dal medico ecc. ecc.

13
La full immersion musicale s faticosa, ma produce anche dei progressi
notevoli a livello strumentale: avere tra le mani per cos tante ore al giorno
la tromba o il violoncello (cosa a cui i nostri ragazzi non sono abituati)
migliora la loro lettura, il controllo del ritmo, lintonazione, lautodisciplina.
Spesso poi capita che noi insegnanti, anche se in fase di scrittura
arrangiamo delle parti con difficolt contenute, per motivi musicali non lo
facciamo mai fino in fondo, aggiungendo una melodia o un incastro ritmico
che ci sembrano particolarmente belli, salvo poi pentircene pensando
questo non riusciranno a farlo. E invece no, i nostri allievi riescono a
stupirci, eseguendo talvolta delle cose che sono (o che noi pensavamo
essere) al di l delle loro capacit.
Infine, ma non da ultimo per importanza, c il grande effetto socializzante
del lavorare insieme, a stretto contatto, per tanti giorni.
Sia gli alunni che gli insegnanti si conoscono meglio, chiacchierano, si
divertono; e anche se ci sono i piccoli litigi, le incomprensioni, i pianti dei
bambini pi piccoli per la nostalgia di casa, a volte delle sonore sfuriate,
rimane a tutti nel cuore laver vissuto una grande esperienza umana.

14
Esempi musicali
Qui di seguito sono presentati quattro esempi musicali che indicano alcune
proposte per affrontare con successo, nellambito della scuola media, la
musica dinsieme.
Essi riguardano, rispettivamente, un semplice trio di violoncelli, un pezzo
di musica da camera, un brano per orchestra (adattato apposta per il
nostro organico e da eseguirsi con tutti gli allievi dei corsi strumentali della
sezione musicale) e un ultimo brano tratto dalla colonna sonora del film
Mary Poppins, pensato per una classe seconda, nella quale inserita anche
una bambina portatrice di handicap.

Intrada
Questo brano tratto da un metodo tedesco intitolato Gemeinsam von
Anfang an (insieme dallinizio)16 che presenta una serie di semplici brani
del repertorio barocco e classico di difficolt adeguata ai violoncellisti
principianti. Ogni pezzo pu essere cantato e suonato in gruppo di
violoncelli o di archi in genere, aggiungendo i violini e le viole17.

16
H. Hartung-Ehlert, Gemeinsam von Anfang an, ed. Brenreiter, 1996
17
Vorrei far notare come testi del genere, attenti alle didattiche specifiche
per bambini e basati su linee pedagogiche innovative, sono diffusi ormai da
molti anni in paesi come la Germania, lUngheria o la Gran Bretagna, ma
sono pressoch assenti in Italia, se non sotto forma di (rare) traduzioni.
15
Questo trio in particolare pu essere suonato da allievi che hanno limitate
conoscenze strumentali; io lho fatto eseguire dai bambini di prima media
gi dopo 5 mesi di studio del violoncello, durante le normali lezioni
settimanali.
Il brano consta di una linea melodica posizionata sul primo pentagramma,
di una linea di accompagnamento armonico sul secondo e di un
accompagnamento effettuato sulle corde vuote sul terzo (le corde vuote si
suonano soltanto con larco senza utilizzare la mano sinistra sulla tastiera
e sono la cosa pi semplice per uno strumentista ad arco).
Ci permette di far suonare anche gli allievi pi indietro col programma e,
anzi, permette la loro immediata integrazione in quello che la stessa
curatrice del libro definisce uno Spielkreis, letteralmente cerchio di
gioco, cio un gruppo che fa al contempo musica e gioca insieme18.
Le tre voci sono isoritmiche e presentano due soli valori: le minime e le
semiminime; anche questo rende agevole lesecuzione del brano ai
principianti.
Dalla mia esperienza posso dire che i bambini gradiscono moltissimo i
momenti in cui si suonano brani come questo e vi si applicano in genere
con grande entusiasmo. Il fatto che allallievo meno bravo si assegni la
parte pi facile non comunque di nessuna importanza, perch anchegli
viene gratificato e la sua parte, per quanto elementare, necessaria per la
buona riuscita dellesecuzione finale (ovviamente linsegnante deve evitare
qualsiasi tipo di commento riguardo al motivo dellassegnazione delle
diverse parti).
Non si deve per pensare che una corretta realizzazione di questo brano sia
proprio cos semplice ed immediata: ogni esecutore deve conoscere la sua
parte, ascoltare gli altri, adattare la propria intonazione avendo cura di non
ripetere una nota sbagliata o un passaggio (perch gli altri vanno avanti e
non ti aspettano) e cos via.
Insomma, la musica dinsieme costituisce unattivit che ben si presta a
sviluppare molte doti musicali e sociali; e proposta correttamente, non
necessario rimandarla fino al momento in cui lallievo avr sviluppato
grandi capacit strumentali (secondo quella che, nei conservatori, sembra
essere non solo una consuetudine, ma una vera e propria filosofia,
sintetizzabile con il motto prima il dovere, poi il piacere), ma la si potr
avviare e rendere attraente fin dai primissimi mesi di studio.

18
Come in molte altre lingue, in tedesco il verbo spielen significa sia
giocare che suonare.
16
The Lord of the Dance
La decisione di affrontare un brano per questorganico stata motivata dal
mio desiderio di far eseguire della musica non destinata solo agli allievi di
violoncello, evitando al contempo i problemi organizzativi e logistici che
comporta una prova dorchestra.
Una giusta via di mezzo quindi offerta dalla musica da camera: il ridotto
numero di esecutori permette di realizzare le prove durante le normali
lezioni di violoncello19, arricchendole grazie al proficuo confronto con
ragazzi che suonano altri strumenti.
Ho optato per il repertorio di musica celtica per utilizzare un brano il pi
possibile piacevole, coinvolgente e di facile fruizione.
Le voci sono state in parte adattate e in parte trascritte da una facile
partitura di una casa editrice svizzera per gruppo strumentale vario.
La scelta dellorganico stata determinata da fattori contingenti, in un
periodo (due anni fa) in cui frequentavano i corsi di strumento musicale
ben due coppie di sorelle, e cio una trombettista la cui sorella era
violoncellista, e una clarinettista con una violoncellista20.
Ci sono indiscutibili vantaggi nel suonare insieme ai propri familiari: si ha
infatti molto pi tempo a disposizione per provare e per raggiungere
unaffinit musicale rispetto a quello che possono fare normali compagni di
scuola. A ci si aggiunga il valore dato dalla possibilit di fare musica
allinterno della propria famiglia. Io ricordo con molto affetto le rare
occasioni in cui ho suonato con mio fratello, anche se ora lui svolge un
altro mestiere.
Oltre alle quattro sorelle, dunque, sono stati aggiunti, per dare maggior
corpo sonoro e sostegno armonico, un pianoforte ed un altro violoncello, e
infine una base ritmica, realizzata col tamburello basco.
Le difficolt tecniche presenti sono adeguate a partire da una seconda
media.
Questo pezzo, anche se mancata loccasione di eseguirlo durante
unesibizione pubblica, ha comunque procurato soddisfazione e piacere a
tutti i suoi componenti.
Non da escludere la possibilit di riproporlo negli anni a venire, magari
arrangiando per questorganico anche altre danze irlandesi.

Nella pagina seguente si vedano le prime battute del brano.

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I ragazzi hanno sempre numerose attivit extrascolastiche ed spesso
difficile organizzare lezioni supplementari.
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Spesso ci capita di avere tra i nostri allievi dei corsi musicali fratelli e
anche, per i colleghi con maggiore anzianit di servizio, figli: segno che il
nostro indirizzo musicale funziona e continua ad essere nel tempo un
punto di riferimento per le famiglie.
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Carnavalito
Questa melodia tradizionale cilena fa parte del programma del concerto-
spettacolo di questanno, intitolato Un atlante per ascoltare il mondo
che appunto un giro musicale tra le varie culture mondiali.

Carnavalito costituisce un esempio abbastanza significativo per


comprendere il lavoro di arrangiamento e composizione che sono necessari
per impostare in maniera soddisfacente la nostra orchestra scolastica.

Loriginale, di cui si pu vedere sotto uno stralcio, stato trovato su


Internet ed per coro a due voci con accompagnamento del pianoforte:

Il lavoro iniziale consiste in unanalisi armonica dello spartito in questione,


allo scopo di sviluppare il materiale musicale necessario.

Di seguito si vedano la prime due pagine della versione orchestrale:

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Ho deciso di lasciare pressoch inalterata la parte del primo pianoforte e
del coro, anche se questultimo, in alcuni casi, stato semplificato a causa
della sua difficolt. La parte melodica stata assegnata ai fiati, con alcune
linee di controcanto (o riempitivo) affidate a volte ai clarinetti, a volte alle
trombe. Il secondo pianoforte e i due violoncelli hanno funzione di
completamento armonico. La base ritmica stata naturalmente affidata
alle percussioni.
Anche la tonalit del brano stata modificata in quanto, nella tonalit
originale di re maggiore, il brano sarebbe risultato molto difficile da
suonare per gli strumenti a fiato. Per questa ragione ho abbassato tutto di
un tono portando la tonalit a do maggiore.

Il metodo di lavoro usato per Carnavalito va adottato per i brani di ogni


concerto finale, dal momento che le partiture per orchestra scolastica sono
molto rare e spesso non adatte alle nostre particolari esigenze tecniche e
musicali, o anche per la scelta dellarea tematica su cui decidiamo di
lavorare.

Considerando che questo brano dura circa 2 minuti e il programma medio


di una rappresentazione musicale almeno 50, facile immaginare la mole
di lavoro che noi insegnanti di strumento affrontiamo, con grande
soddisfazione ma anche con grande fatica, ogni anno.

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Supercalifragilistichespiralidoso

Lintegrazione del bambino svantaggiato attraverso la musica


dinsieme
Nella classe seconda di questanno ho unallieva di violoncello con un
ritardo cognitivo e disturbi a livello motorio.
Nelle lezioni di strumento ho sempre cercato di coinvolgerla insieme agli
altri ragazzi, seppure nel pieno rispetto delle sue difficolt. Ad esempio, ai
saggi esegue sempre un piccolo pezzo molto semplice, accompagnata da un
suo compagno, oppure suona allinterno dellorchestra eseguendo una
parte facilitata appositamente.
Lidea di realizzare Supercalifragilistichespiralidoso (di cui si veda in
seguito la prima pagina) nata dallacquisto di unedizione per pianoforte
delle colonne sonore dei film della Walt Disney Pictures e, tra tutti, questo
brano mi sembrato il pi adatto ad essere trascritto per ensemble di
violoncelli. La difficolt adeguata proprio a degli allievi di seconda media.

La prima e la seconda voce costituiscono la linea melodica e il suo


accompagnamento (parti che vengono capovolte nella seconda parte del
brano) e la terza voce funge da base armonica.
La quarta voce stata appunto pensata per la bambina portatrice di
handicap. Vengono utilizzate le note della terza voce, ma distanziate da
pause pi lunghe, col pizzicato e sulle corde vuote. Malgrado sia una parte
davvero elementare, per necessario sia pizzicare le corde giuste, sia
piazzare queste note nel momento giusto, n prima n dopo.
Inoltre, per questo brano necessario che linsegnante diriga tutto
lensemble per assicurarsi una corretta realizzazione degli incastri ritmici:
la mia allieva, malgrado le vengono fornite delle indicazioni visive (il gesto
del direttore), non avr nessuno al suo fianco che le indichi le note da
suonare o che le conti le pause.
Questo lavoro sar di enorme aiuto affinch un allievo con difficolt possa
rinsaldare le sue capacit, imparando a lavorare autonomamente e ad
assumersi un ruolo preciso allinterno di un sistema di relazioni
interpersonali complesso, a tutto vantaggio del suo sviluppo psico-motorio.
Un lavoro a breve termine servir finalizzato ad un obiettivo contingente (il
saggio, ad esempio) e un altro pi articolato a lungo termine: non solo
saper suonare Supercalifragilistichespiralidoso, ma essere in grado di
affrontare le difficolt della vita.
Anche se esegue una parte semplificata, il bambino svantaggiato diventa
parte integrante di un gruppo, i cui componenti avranno il dovere di
accoglierlo tra loro, aiutarlo e incoraggiarlo.

Una volta di pi si dimostrato come la musica sia metafora di vita e


palestra per il riconoscimento e laccettazione sociali, esperienza umana
fondamentale che tutti dovrebbero avere lopportunit di fare.
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BIBLIOGRAFIA

R. Casella (a cura di), Avvio alla pratica strumentale aspetti formativi e


istituzionali, Milano, ed. Ricordi, 1988

C. Delfrati, Orientamenti di pedagogia musicale, ed. Ricordi, 1989

L. Cal, Mentalit pedagogica e musica, ed. Cirmes, 1991

Valore Scuola 2/2001 (rivista di politica scolastica e cultura professionale)


sul tema: Riordino degli studi musicali. Unimportante opportunit
formativa I Convegno-seminario sullorientamento musicale, 26-28
ottobre 2000

L. Branchesi (a cura di), Laboratori musicali nel sistema scolastico


Valutazione dellInnovazione, Armando Editore, 2003

J. Tafuri e G. E. McPherson (a cura di), Orientamenti per la didattica


strumentale dalla ricerca allinsegnamento, Libreria musicale Italiana, 2007

D. Baremboim, La musica sveglia il tempo, ed. Feltrinelli, 2007

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