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LESTINZIONE DELLOBBLIGAZIONE
I modi di estinzione
I. LADEMPIMENTO
L'esatto adempimento
Il destinatario dell'adempimento
Art. 1188. Destinatario del pagamento. Il pagamento deve essere fatto al creditore o al
suo rappresentante ovvero alla persona indicata dal creditore o autorizzata dalla legge o
dal giudice a riceverlo. Il pagamento fatto a chi non era legittimato a riceverlo libera il
debitore, se il creditore lo ratifica o se ne ha approfittato.
Il luogo dell'adempimento
in tutti gli altri casi l'obbligazione va adempiuta al domicilio che il debitore a al tempo
della scadenza.( Art. 1182., Luogo dell'adempimento.)
Il tempo dell'adempimento
Per quanto riguarda il tempo dell'adempimento: 1. se l'obbligazione ad esecuzione
continua, o ad esecuzione periodica, occorre determinare
Detta norma sanziona, infatti, con la nullit ogni accordo sulla data del pagamento che
risulti gravemente iniquo in danno del creditore. La finalit di tale norma quella di
contrastare situazioni di abuso di cui possono rimanere vittime le imprese, a fronte dello
strapotere contrattuale della controparte. qualora il titolo nulla preveda relativamente al
tempo dell'adempimento, la regola generale che il creditore possa pretendere
immediatamente il pagamento (immediata esigibilit della prestazione). Peraltro, se, per
la natura della prestazione, o per il modo o il luogo dell'esecuzione, sia necessario un
termine, la sua fissazione, in mancanza di accordo tra le parti, rimessa al giudice.
Se una persona, che ha pi debiti della medesima specie verso la stessa persona, fa un
pagamento che non comprenda la totalit dei debiti, pu avere importanza stabilire
quale tra i vari debiti viene estinto. L Art. 1193., riconosce al debitore la facolt di
dichiarare, quando paga, quale debito intende soddisfare. In mancanza:
1. il pagamento deve essere imputato al debito scaduto; 2. tra pi debiti scaduti, a quello
meno garantito; 3. potr pi debiti ugualmente garantiti, al pi oneroso per il debitore; 4.
tra pi debiti ugualmente onerosi, al pi antico. 5. Se tali criteri non soccorrano,
l'imputazione va fatta proporzionalmente ai vari debiti.
Qualora il debitore abbia accettato una quietanza nella quale il creditore abbia dichiarato
di imputare il pagamento ricevuto ad un determinato debito da lui stesso indicato, il
debitore non pu pi pretendere un'imputazione diversa.
ancora verificato.
2. per volont del debitore che, prendendo a mutuo una somma di danaro al fine di
pagare il debito, pu surrogare il mutuante nella posizione del creditore.( Art. 1202.)
da consegnare al domicilio del creditore, occorre che il pubblico ufficiale porti con s i
beni, in modo che se il creditore accetta, possa essere eseguito il pagamento (offerta
reale, Art. 1209.)
1.b. se l'oggetto della prestazione diverso da quello sopra indicato, l'offerta si fa per
intimazione, mediante atto a lui notificato nelle forme prescritte per gli atti di citazione;
2. secondo gli usi, rispetto all'offerta formale, gli effetti della mora si verificano non dal
giorno dell'offerta, ma da quello del deposito delle cose dovute (Art. 1214.)
La compensazione
Art. 1243. Compensazione legale e giudiziale. La compensazione si verifica solo tra due
debiti che hanno per oggetto una somma di danaro o una quantit di cose fungibili dello
stesso genere e che sono ugualmente liquidi ed esigibili. Se il debito opposto in
compensazione non liquido ma di facile e pronta liquidazione, il giudice pu
dichiarare la compensazione per la parte del debito che riconosce esistente, e pu anche
sospendere la condanna per il credito liquido fino all'accertamento del credito opposto
in compensazione.
Quando tra due persone intercorrono rapporti obbligatori reciproci, i due rapporti
possono, ricorrendo certe condizioni, estinguersi, in modo totale o parziale, senza
bisogno di provvedere ai rispettivi adempimenti, mediante compensazione tra i rispettivi
crediti. Alcuni crediti, per la loro causa, esigono che la prestazione sia in ogni caso
eseguita: perci, non possono formare oggetto di compensazione.( Art. 1246.), il pi
importante tra essi e il credito degli alimenti. La compensazione non ammessa tra
un'obbligazione civile ed un'obbligazione naturale. La legge prevede tre tipi di
compensazione:
a. dell'omogeneit: i due crediti debbono avere per oggetto, entrambi, ho una somma di
danaro o una quantit di cose fungibili dello stesso genere;
b. della liquidit: i due crediti debbono essere gi determinati del loro ammontare; c.
dell'esigibilit: i due crediti debbono essere suscettibili di richiesta, da parte del creditore,
di
La confusione
La novazione
uno oggettivo, consistente nella modificazione dell'oggetto o del titolo; uno soggettivo,
consistente nella volont di estinguere l'obbligazione precedente, che
La remissione
L'impossibilit sopravvenuta.
Art. 1218. Responsabilit del debitore. Il debitore che non esegue esattamente la
prestazione dovuta tenuto al risarcimento del danno, se non prova che
l'inadempimento o il ritardo stato determinato da impossibilit della prestazione
derivante da causa a lui non imputabile.
occorre inoltre distinguere tra: 1. impossibilit totale, quella che preclude integralmente
il soddisfacimento dell'interesse
Capitolo 21
LINADEMPIMENTO E LA MORA
L'inadempimento
La responsabilit contrattuale
Art. 1218. Responsabilit del debitore. Il debitore che non esegue esattamente la
prestazione dovuta tenuto al risarcimento del danno, se non prova che
l'inadempimento o il ritardo stato determinato da impossibilit della prestazione
derivante da causa a lui non imputabile.
La diligenza richiesta varia, a seconda del tipo di attivit dovuta, del tipo di rapporto
obbligatorio, eccetera. Una regola particolare dettata dall'articolo 2236, con riferimento
alle obbligazioni del professionista intellettuale che; nel caso in cui la prestazione in tutti i
la soluzione di problemi tecnici di speciale difficolt, risponde dei danni sofferti dal
cliente, solo in caso di dolo o colpa grave. Ci accade, per l'obbligo, gravante sul vettore
nel contratto di trasporto di cose: il vettore risponde della perdita e dell'avaria, anche se
le cose sono andate distrutte e senza sua colpa. Il lettore pu liberarsi da responsabilit
solo dimostrando il caso fortuito. discorso analogo viene fatto con riferimento alle
obbligazioni di consegnare una certa quantit di cose generiche, identificate solo con
riferimento alla loro appartenenza ad un determinato genere merceologico. Il debitore,
anche non incolpa, risponde dei rischi inerenti all'organizzazione della prestazione, visto
che quest'ultima rimane pur sempre possibile. Anche il debitore di cosa generica non
risponde per inadempimenti derivanti da sopravvenienze che sfuggono alla sua sfera
organizzativa. per la stessa ragione, anche il debitore di una somma di danaro risponde
pur in assenza di una sua condotta colpevole; salvo che l'inadempienza sia determinata
da sopravvenienze straordinarie ed imprevedibili, del tutto estranee al rischio inerente
all'organizzazione di una prestazione di denaro. un'ulteriore ipotesi di responsabilit del
obbligato che prescinde da sua colpa viene dettata dall'articolo 1228; laddove statuisce
che il debitore risponde dei fatti dolosi o colposi dei terzi (ausiliari) di cui si sia avvalso
nell'adempimento dell'obbligazione. Il dominus, risponde del fatto degli ausiliari anche
quando non possa essergli imputata n una colpa nella scelta della persona di cui
avvalersi, n una colpa nell'impartire istruzioni all'ausiliario, oppure nel sorvegliarne
l'attivit. in tutte queste ipotesi si parla di responsabilit oggettiva (quella in cui la
mancanza di colpa del obbligato non sufficiente ad esonerarlo dalla responsabilit per
inadempimento). Nel nostro ordinamento il debitore esonerato da responsabilit,
tutte le volte in cui l'adempimento risulti ostacolato da sopravvenienze che non possono
essere superate con condotte che siano esigibili dal debitore stesso. dal punto di vista
processuale, il creditore ha l'onere di fornire la prova del suo credito, potendo limitarsi
ad allegare, ma senza doverne fornire dimostrazione, l'inadempimento che lo stesso
imputa alla controparte. Sar il debitore a dover fornire la prova di aver esattamente
eseguito la prestazione dovuta. nel caso in cui il creditore con testi di inadempimento di
obbligazioni negative, il creditore ha l'onere di fornire la prova, non solo del suo diritto di
credito, ma anche quella del inadempimento del obbligato. in ogni caso, grava sul
debitore l'onere di fornire la prova dell'eventuale sussistenza di una sua causa di
giustificazione, atta ad esonerarlo da responsabilit contrattuale.
Il danno risarcibile
Il danno, di cui il creditore pu chiedere il risarcimento al debitore che non sia riuscito a
fornire la prova della causa del suo inadempimento, varia a seconda che si tratti di:
Art. 1223. Risarcimento del danno. Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il
ritardo deve comprendere cos la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno,
in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta.
In ogni caso, il risarcimento del danno deve comprendere, cos la perdita subita dal
creditore (danno emergente), come il mancato guadagno (lucro cessante). risarcibile
soltanto il danno che sia conseguenza immediata e diretta dell'inadempimento.
Art. 1225. Prevedibilit del danno. Se l'inadempimento o il ritardo non dipende da dolo
del debitore, il risarcimento limitato al danno che poteva prevedersi nel tempo in cui
sorta l'obbligazione. Se l'inadempimento o il ritardo dipendono la colpa del debitore e
non da dolo, il risarcimento limitato al danno che poteva prevedersi nel tempo in cui
esorta l'obbligazione. si cos voluto che il patrimonio del debitore, non resti esposto ha
conseguenze pi gravi di quelle che aveva potuto calcolare quando si assunto, il rischio
di non riuscire ad adempiere. in ogni caso, quando pretende di risarcimento, il creditore
ha l'onere di provare le singole voci di danno, per le quali pretende di essere risarcito.
Difatti, per potersi procedere alla liquidazione del danno (per poter calcolare l'importo di
danaro), occorre accertare tutti gli elementi di cui tener conto. Per sfuggire a questo
onere, il creditore pu pattuire con il debitore, al momento della stipulazione del
contratto,1 clausola penale, in forza della quale le parti stabiliscono forfettariamente
quanto dovr il debitore in caso di inadempienza, esonerando il creditore dall'onere della
prova.( Art. 1382.) Per il caso in cui il creditore o fra prove sufficienti di avere subito un
danno, ma senza che riesca a dare la prova del preciso ammontare, il legislatore
autorizza il giudice a provvedere alla liquidazione anche con valutazione equitativa (Art.
1226) Nelle obbligazioni pecuniarie, le regole relative all'onere della prova in ordine
all'entit del danno del quale si chiede il risarcimento, sono parzialmente derogato e
dall'articolo 1224. Difatti, dal giorno della mora il debitore che non abbia puntualmente
pagato la somma dovuta tenuto a un romanticamente a pagare, in aggiunta, anche gli
interessi moratori. l'entit di tali interessi pu essere fissata convenzionalmente. se
peraltro, gli interessi convenzionali erano gi dovuti dal debitore, prima della scadenza,
in misura superiore al tasso legale, anche se il contratto nulla prevede per il caso di
mora, interessi moratori sono automaticamente dovuti in misura corrispondente a
quella stabilita per gli interessi convenzionali. nel caso in cui il credito pecuniario non era
produttivo di interessi, oppure era produttivo di interessi in misura inferiore a quella
legale: dal giorno della mora, il debitore deve, in aggiunta al capitale, gli interessi al tasso
legale. se il creditore non si accontenta di pretendere gli interessi moratori, ma sostiene
di aver subito un danno maggiore; grava su di lei gli, l'onere di fornire la prova del
supposto maggior danno, di cui chiede il risarcimento. per quanto riguarda i crediti del
lavoratore subordinato e con riferimento all'assegno spettante al coniuge divorziato,
dalla sentenza che pronuncia lo scioglimento del matrimonio; in presenza di fenomeni di
deprezzamento monetario, il creditore, pu pretendere, al titolo di maggior danno,
l'automatica rivalutazione della somma dovutagli, per il periodo corrispondente alla
mora del debitore. in ogni altro caso, la giurisprudenza ritiene necessario che il creditore
fornisca la prova che il danaro sarebbe stato utilizzato in modo da evitare, in tutto o in
parte, le conseguenze negative dell'inflazione. il creditore ha il dovere di non aggravare il
pregiudizio arrecatogli dall'inadempienza: quindi, il risarcimento non dovuto per i danni
che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza (Art. 1227.)
Il ritardo (o inadempimento relativo) va distinto dalla mora del debitore. quest'ultima sia
allorquando concorrono tre presupposti:
tale ultimo presupposto non necessario, e quindi, la mora sia automaticamente al solo
verificarsi delle ritardo imputabile al debitore, allorquando(Art. 1219.):
a. l'obbligazione derivi da fatto illecito; b. il debitore dichiari per iscritto di non volere
adempiere l'obbligazione; c. l'obbligazione a termine e la prestazione deve essere
eseguita al domicilio del creditore; ______________ le ipotesi d ed e, non fanno parte dell
Art. 1219., ma di leggi successive. d. l'obbligazione nasce, a favore del suo fornitore nei
confronti del committente, in forza di un
in tutte le altre ipotesi, e cio quando non sia fissato un termine per l'adempimento,
oppure quando, pur essendo fissato un termine, il creditore deve recarsi al domicilio del
debitore oppure altrove per ricevere la prestazione, il legislatore ritiene che l'indugio del
debitore possa trovare la tolleranza da parte del creditore. Perci, in questi casi, occorre
che il creditore faccia al debitore intimazione per iscritto: ossia, solleciti al debitore, sia
pure senza adottare formule sacramentali, l'adempimento dell'obbligazione. La
costituzione in mora vale anche ad interrompere la prescrizione. La mora del debitore
pu venire in considerazione soltanto nelle obbligazioni positive di dare, o di fare. Se
invece, l'obbligazione ha carattere negativo, evidente che basta che il debitore
contravvenire all'obbligo assunto, perch si verifichi un inadempimento assoluto; in
questo caso non possibile parlare di ritardo (Art. 1222.)
Il semplice ritardo che non dia luogo a mora del debitore, non improduttivo di
conseguenze giuridiche: cos, anche a prescindere dalla mora, il creditore potrebbe
richiedere il risarcimento del danno, la risoluzione per inadempimento, il pagamento
della penale, eccetera. effetti della mora del debitore sono invece:
a. l'obbligo del pagamento degli interessi moratori sulle somme dovute, anche non
liquide (Art. 1224.)
Differenza tra mora debendi e mora credendi; effetti della mora del creditore
In caso di mora del creditore, il debitore non deve pi gli interessi, n i frutti della cosa
che non siano stati dallo stesso percepiti; e pu pretendere il risarcimento dei danni che
il comportamento del creditore gli abbia procurato, oltre il rimborso delle eventuali
spese sostenute per la custodia e la conservazione della cosa dovuta (Art. 1207.). a
carico del creditore in mora, il rischio che la prestazione dovuta diventa impossibile per
causa non imputabile al debitore: non soltanto il debitore sar liberato dalla sua
obbligazione, ma il creditore, se il credito deriva da un contratto a prestazioni
corrispettive, non pu invocare l Art. 1463., e considerarsi, a sua volta, liberato
dall'obbligo di eseguire la controprestazione, ma deve egualmente adempierla.
La mora del creditore non estingue l'obbligazione; e neppure elimina o attenua la
responsabilit del debitore, se questi, una volta cessata la mora del creditore, rende
impossibile la prestazione per colpa sua, o non provvede ad adempiere.
Capitolo 22
Nozione
a. nel caso di obbligo di fare infungibile; b. nel caso di obbligo di concludere un contratto;
c. nel caso di obbligo di non fare la cui violazione si sia estrinsecata nella realizzazione di
uno
Il privilegio
Il privilegio la prelazione che la legge accorda in considerazione della causa del credito.
I creditori privilegiati, sono considerati dal legislatore con particolare favore e sono
preferiti, nella distribuzione di quanto venga ricavato dalla vendita forzata dei beni
gravati da privilegio, rispetto ai creditori chirografari. Le parti non possono creare altri
privilegi oltre quelli stabiliti dalla legge. Il privilegio pu essere(Art. 2746.):
a. Generale, su tutti i beni mobili del debitore; o b. speciale, su determinati beni mobili o
immobili.
Capitolo 23
Nozione
Oltre ai privilegi, sono cause legittime di prelazione anche il pegno e l'ipoteca. questi due
istituti sono diritti reali, giacch presentano il carattere comune agli altri diritti reali:
l'inerzia. Pegno ed ipoteca attribuiscono al creditore, relativamente ai beni su cui sono
costituiti, il diritto di sequela: il potere di esercitare la garanzia, espropriando il bene e
soddisfacendosi sul prezzo ricavato dalla vendita (ius distrahendi), anche se dal loro
propriet sia passata ad altri. appartengono alla categoria dei diritti reali su cosa altrui e
si distinguono dai diritti reali di godimento, che limitano il potere di godimento del
proprietario, giacch questi, detti diritti reali di garanzia, limitano il potere di
disposizione, perch l'eventuale acquisto deve tener conto del debito che il bene
garantisce a favore del creditore. il carattere della realit, distingue pegno ed ipoteca dal
privilegio generale, che non ha carattere reale. Il pegno e il ipoteca non hanno mai
carattere generale, ma concernono sempre beni determinati. Il carattere della realit,
non manca invece al privilegio speciale. La differenza tra pegno ed ipoteca, e privilegio
speciale, consiste in:
a. i privilegi sono stabiliti dalla legge per la causa del credito e quindi, il credito
privilegiato o no fin dal momento della nascita;
a. il ius distrahendi: la facolt di fare espropriare la cosa, se il debitore non paga (facolt
che spetta a qualsiasi creditore, anche chirografari io, purch munito di titolo esecutivo);
b. il ius prelationis: la preferenza rispetto agli altri creditori in ordine alla distribuzione di
quanto venga ricavato dalla vendita forzata del bene oggetto della garanzia;
La differenza tra pegno ed ipoteca sta, nella diversit dell'oggetto: 1. il pegno ha per
oggetto beni mobili non registrati, universalit di mobili e crediti;( Art. 2784.) 2. l'ipoteca
ha per oggetto beni immobili, taluni diritti reali immobiliari (usufrutto, superficie,
enfiteusi), beni mobili registrati e rendite dello Stato.( Art. 2810.) Nel pegno, il possesso
della cosa passa al creditore, mentre nel ipoteca esso rimane al debitore. Ove il credito
non venga pagato, all'azione esecutiva del creditore pignoratizio, di solo 1.30: lo
spossessamento del titolare del bene.
Il patto commissorio
Il legislatore vuole tutelare il debitore contro il rischio che, confidando di poter riuscire a
pagare il debito, lo stesso accetti di pattuire al momento della stipulazione, per il caso di
mancato adempimento, l'automatico trasferimento in favore del creditore della
propriet del bene concesso in garanzia (non importa se con pegno o con ipoteca). un
simile patto nullo senza che assuma rilievo se viene stipulato contestualmente al
sorgere del debito oppure successivamente (Art. 2744. patto commissorio) La nullit
prevista dall'articolo suddetto, si estende pure all'ipotesi in cui, per ottenere comunque
l'effetto tipicamente discendente da un patto commissorio, le parti si accordino nel senso
di vendere un bene contro un prezzo apparente, ma con clausola risolutiva della vendita
qualora il venditore restituisca entro un tempo definito l'importo ricevuto. Art. 1344.
Contratto in frode alla legge. Si reputa altres illecita la causa quando il contratto
costituisce il mezzo per eludere l'applicazione di una norma imperativa.
B. IL PEGNO
Nozione
Il pegno un diritto reale su beni mobili non registrati del debitore o di un terzo, che il
creditore pu acquistare mediante un apposito accordo con il proprietario, a garanzia
del suo credito. possono essere concessi pegno crediti, universalit di mobili ed altri
diritti reali immobiliari.
vietato il suppegno: il pegno che abbia per oggetto un altro diritto di pegno, dal
momento che il creditore pignoratizio non pu n godere della cosa, n disporne. il
pegno attribuisce al creditore una prelazione: nel senso che il creditore munito di pegno
ha diritto di soddisfarsi con priorit, rispetto agli altri creditori, sul ricavato della vendita
coatta del bene costituito in pegno; purch la cosa sia rimasto in suo possesso. scaduta
l'obbligazione, se il debitore non adempie spontaneamente, il creditore, pu far vendere
coattivamente la cosa ricevuta in pegno, previa intimazione al debitore di pagare il debito
e degli accessori, avvertendolo che, in mancanza, si proceder alla vendita. La vendita
pu essere effettuata ai pubblici incanti o, a mezzo di privati autorizzati. Il creditore pu
anche domandare al giudice che la cosa gli venga assegnato in pagamento, fino alla
concorrenza del suo credito, al valore stimato da un perito, a meno che la stessa abbia
un prezzo corrente di mercato. (Art. 2798.)
Pegno irregolare
Costituzione
2. che la scrittura abbia data certa; 3. che nella scrittura risultino specificamente indicati
sia il credito garantito ed il suo
Effetti
Gli effetti prodotti dalla costituzione del pegno sono: 1. il creditore, se la cosa data in
pegno non affidata alla custodia di un terzo, ha diritto di
2. Il creditore non pu usare o disporre della cosa; se viola questo divieto, il costituente
pu ottenere il sequestro della cosa stessa. Il creditore pu far suoi i frutti della cosa,
imputandoli prima, alle spese e agli interessi, poi, al capitale. Egli deve restituire la cosa
quando il debito stato interamente pagato.
3. Il creditore, per il conseguimento di quanto gli dovuto, pu chiedere che il bene sia
venduto ai pubblici incanti, previa intimazione al debitore, e pu anche domandare al
giudice, che la cosa gli venga assegnata in pagamento, fino alla concorrenza del debito,
secondo la stima del bene stesso.
C. LIPOTECA
Nozione
b. indivisibilit: in quanto l'ipoteca grava per intero sopra tutti i beni vincolati, sopra
ciascuno di essi e sopra ogni loro parte, ipoteca resta garantire il credito fino a quando
non sia totalmente estinto.
Oggetto dell'ipoteca
L'oggetto dell'ipoteca possono essere i immobili con le loro pertinenze, i mobili registrati
e le rendite dello Stato. Possono formare oggetto d'ipoteca anche: l'usufrutto su beni
immobili, il diritto di superficie, la nuda propriet, il diritto dell'enfiteuta e il diritto del
concedente sul fondo enfiteutico. ( Art. 2810.). nel caso in cui il diritto reale di godimento
si estingue:
a. se si tratta di ipoteca costituita sul usufrutto, la garanzia si estingue con il cessare
dell'usufrutto stesso;
poich la cosa accessoria segue il destino della cosa principale, l'ipoteca si estende ai
miglioramenti, alle costruzioni e alle altre accessioni dell'immobile e ipotecato.
Ipoteca legale
Art. 2817. Persone a cui compete. Hanno ipoteca legale: 1) l'alienante sopra gli immobili
alienati per l'adempimento degli obblighi che derivano dall'atto di alienazione;
2) i coeredi, i soci e altri condividenti per il pagamento dei conguagli sopra gli immobili
assegnati ai condividenti ai quali incombe tale obbligo; 3) lo Stato sopra i beni
dell'imputato e della persona civilmente responsabile, secondo le disposizioni del codice
penale e del codice di procedura penale.
L'ipoteca pu essere iscritta in forza: a. di una norma di legge, ipoteca legale; b. di una
sentenza, ipoteca giudiziale; c. di un atto di volont del debitore, ipoteca volontaria, o di
un terzo, che la costituisce a
garanzia del debito altrui, terzo datore di ipoteca. l'ipoteca legale attribuisce a
determinati creditori, del credito meritevole di particolare protezione, il diritto di
ottenere unilateralmente, perci senza o contro la volont del debitore, l'iscrizione
dell'ipoteca sui beni del debitore medesimo. anche in questo caso l'ipoteca non nasce se
non iscritta. l'ipoteca legale spetta:
b. ha i coeredi, ai soci e agli altri condividenti, sopra gli immobili a ciascuno assegnati, a
garanzia del pagamento dei conguagli dovuti all'assegnatario in forza dell'atto di
divisione (ipoteca del condividenti).
Questi due tipi di ipoteca presentano due caratteristiche: a. sono iscritte d'ufficio dal
responsabile del competente ufficio dell'agenzia del territorio, nel
momento in cui gli viene presentato l'atto di alienazione o di divisione, a meno che vi sia
rinunzia dell'alienante o del condividente, oppure gli obblighi dell'acquirente risultino gi
adempiuti ed i conguagli pagati.
Ipoteca giudiziale
Art. 2818. Provvedimenti da cui deriva. Ogni sentenza che porta condanna al pagamento
di una somma o all'adempimento di altra obbligazione ovvero al risarcimento dei danni
da liquidarsi successivamente titolo per iscrivere ipoteca sui beni del debitore. Lo
stesso ha luogo per gli altri provvedimenti giudiziali ai quali la legge attribuisce tale
effetto.
Ipoteca volontaria
La pubblicit ipotecaria
Art. 2852. Grado dell'ipoteca. L'ipoteca prende grado dal momento della sua iscrizione,
anche se iscritta per un credito condizionale. La stessa norma si applica per i crediti che
possano eventualmente nascere in dipendenza di un rapporto gi esistente.
l'iscrizione
La pubblicit ipotecaria si attua mediante: a. l'iscrizione; b. lannotazione; c. la
rinnovazione; d. la cancellazione.
Liscrizione, l'atto con il quale l'ipoteca prende vita. Essa si esegue presso l'ufficio
dell'agenzia del territorio del luogo in cui si trova l'immobile (Art. 2827.). Se il negozio che
concede l'ipoteca risulta da scrittura privata, questa deve essere autenticata o accertata
giudizialmente. L'iscrizione dell'ipoteca a garanzia di un credito fa collocare nello stesso
grado, oltre il credito principale, i seguenti crediti accessori:
c. gli interessi, purch ne sia enunciata la misura, relativamente alle annate previste dalla
legge. Per ulteriori arretrati di interessi occorre un'iscrizione particolare che a effetto
dalla sua data(Art. 2855.)
L'annotazione
La rinnovazione
La cancellazione
La cancellazione estingue l'ipoteca e vi si ricorre, di regola, quando il credito estinto. La
cancellazione pu: a. essere consentita dal creditore(Art. 2882.), l'atto di consenso alla
cancellazione deve provenire
Art. 2858. Facolt del terzo acquirente. Il terzo acquirente dei beni ipotecati, che ha
trascritto il suo titolo di acquisto e non personalmente obbligato, se non preferisce
pagare i creditori iscritti, pu rilasciare i beni stessi ovvero liberarli dalle ipoteche,
osservando le norme contenute nella sezione XII di questo capo. In mancanza,
l'espropriazione segue contro di lui secondo le forme prescritte dal codice di procedura
civile.
L'ipoteca ha efficacia anche nei confronti di chi acquista l'immobile dopo l'iscrizione. I
creditori possono far espropriare il bene ipotecato, anche dopo il trasferimento. il terzo
acquirente esposto all'espropriazione del bene soltanto per averlo acquistato gravato
da ipoteca. Perci la legge non ritiene meritevole di considerazione, senza sacrificare i
diritti del creditore. L'acquirente del bene ipotecato pu evitare l'espropriazione
esercitando, a sua scelta, una delle seguenti facolt:
2. rilasciare i beni ipotecati, in modo che l'espropriazione non avvenga contro di lui, ma
contro l'amministratore dei beni stessi che sar nominato dal tribunale;
Estinzione dell'ipoteca
Occorre distinguere l'estinzione degli effetti dell'iscrizione ipotecaria, che si verifica dopo
che sono trascorsi vent'anni dalla data dell'iscrizione stessa, se non si procede alla sua
rinnovazione; dall'estinzione dell'ipoteca. Per effetto della prima vengono meno soltanto
le conseguenze della pubblicit ipotecaria, ma l'ipoteca si pu nuovamente scrivere.
L'estinzione dell'ipoteca colpisce invece, lo stesso diritto d'ipoteca. Art. 2878. Cause di
estinzione. L'ipoteca si estingue: 1) con la cancellazione dell'iscrizione; 2) con la mancata
rinnovazione della iscrizione entro il termine indicato dall'articolo 2847; 3) con
l'estinguersi dell'obbligazione; 4) col perimento del bene ipotecato, salvo quanto
stabilito dall'articolo 2742; 5) con la rinunzia del creditore; 6) con lo spirare del termine a
cui la ipoteca stata limitata o col verificarsi della condizione risolutiva. 7) con la
pronunzia del provvedimento che trasferisce all'acquirente il diritto espropriato e ordina
la cancellazione delle ipoteche. Di regola, l'ipoteca, non soggetta a prescrizione.
Peraltro, a tutela del terzo acquirente del bene ipotecato, la legge prevede che,
nell'ipotesi in cui detto bene sia alienato da colui che ha concesso l'ipoteca o dal terzo
datore d'ipoteca, quest'ultima si estingue per prescrizione, col decorso di vent'anni dalla
data della trascrizione del titolo di acquisto del terzo.
Capitolo 24
Premessa
Per impedire che il patrimonio del debitore possa subire diminuzioni che incidano sulla
garanzia del creditore, la legge riconosce a quest'ultimo taluni rimedi volti ad assicurare
la conservazione di tale garanzia: a. azione surrogatoria; b. azione revocatoria; c. il
sequestro conservativo.
L'azione surrogatoria
Art. 2900. Condizioni, modalit ed effetti. Il creditore, per assicurare che siano soddisfatte
o conservate le sue ragioni, pu esercitare i diritti e le azioni che spettano verso i terzi al
proprio debitore e che questi trascura di esercitare, purch i diritti e le azioni abbiano
contenuto patrimoniale e non si tratti di diritti o di azioni che, per loro natura o per
disposizione di legge, non possono essere esercitati se non dal loro titolare. Il creditore,
qualora agisca giudizialmente, deve citare anche il debitore al quale intende surrogarsi.
Qualora il debitore, trascurando di compiere atti necessari per far valere i propri diritti,
determini, non soltanto un generico pregiudizio a carico del suo patrimonio, ma renda
pi rischiosa, oppure meno agevole o pi onerosa la realizzazione coattiva dei diritti dei
creditori, la legge consente a ciascuno di questi ultimi di surrogarsi al debitore inattivo
per esercitare il suo luogo, sebbene pur sempre a suo vantaggio, i diritti e le azioni che gli
spettano. Perch il creditore possa agire in surrogatoria, non basta l'inerzia del debitore,
ma occorre che da questa derivi un pregiudizio per le ragioni dei creditori. L'eccezionale
legittimazione concessa a ciascun creditore, non pu essere esercitata a vantaggio del
singolo che agisce in surrogatoria: gli effetti dell'atto compiuto in luogo del debitore
vanno a vantaggio del patrimonio di quest'ultimo e quindi, di tutti i suoi creditori. Il
creditore potr porre in essere, a favore del debitore, gli atti che avrebbe potuto
compiere quest'ultimo, senza che si possa opporgli che non lui il titolare del diritto;
fermo restando che i benefici dell'iniziativa del creditore rimangono nel patrimonio del
debitore e che il creditore se ne avvantaggia soltanto nel senso di conservare e
migliorare le garanzie del suo credito. I diritti e le azioni per i quali ammessa, in via
giudiziale o stragiudiziale, la surroga dei creditori debbono avere contenuto
patrimoniale: solo i diritti patrimoniali concorrono a formare la garanzia generica del
creditore. La valutazione sull'opportunit dell'esercizio dei diritti patrimoniali rimessa
esclusivamente al loro titolare. Questo carattere strettamente personale della
valutazione in ordine all'opportunit dell'esercizio del diritto soggettivo pu rinvenirsi
anche rispetto a taluni diritti che hanno contenuto patrimoniale: perci la legge esclude
la possibilit di agire in via surrogatoria, quando si tratti di diritti o di azioni di contenuto
patrimoniale che, per loro natura o per disposizione di legge, non possono essere
esercitati se non dal loro titolare. legittimato ad agire in via surrogatoria il creditore,
anche a termine o sotto condizione. Al creditore subordinato a condizione, il codice
riconosce al titolare di un diritto condizionato, la facolt di porre in essere le opportune
misure conservative per assicurare la realizzazione delle sue aspettative. Quando il
creditore si surroga al debitore per esercitare il luogo di quest'ultimo un'azione
surrogatoria contro un terzo, al relativo procedimento deve partecipare anche il
debitore; sicch il creditore dovr evocare il giudizio anche il debitore al quale intende
surrogarsi.
L'azione revocatoria
Oltre che con l'inerzia, il debitore pu peggiorare la situazione dei suoi creditori anche
ponendo in essere atti che rendono pi difficile il soddisfacimento dei diritti di questi
ultimi. Non si pu impedire al debitore di compiere atti che modificano la consistenza del
suo patrimonio, specie se rientrano nella sua normale attivit. Qualora il debitore
dovesse compiere atti che modificano, o dal punto di vista quantitativo, o anche solo
qualitativo, la consistenza del suo patrimonio fino a rendere incerta o difficoltosa, la
realizzazione coattiva del diritto dei creditore, a quest'ultimo concesso il rimedio
dell'azione revocatoria (detta anche Pauliana). Per l'esperimento dell'azione revocatoria
si richiedono i seguenti presupposti:
b. Leventus damni, un pregiudizio per il creditore, consistente nel fatto che, come
conseguenza dell'atto di disposizione compiuto, il patrimonio del debitore divenne
insufficiente a soddisfare tutti i creditori, o venga ad essere composto in modo tale da
rendere pi difficile o rischioso l'eventuale soddisfacimento ho attivo del credito. Non
produce un simile pregiudizio il semplice pagamento di un debito scaduto. La revocatoria
ammissibile rispetto alla datio in solutum, se viene data in pagamento una cosa di
valore superiore all'oggetto del debito, con pregiudizio per i creditori, ed alla novazione,
si viene assunta un'obbligazione pi onerosa di quella novata;
c. La scentia fraudis, la conoscenza del pregiudizio che la loro arreca alle ragioni del
creditore (ossia la conoscenza delleventus damni). Non occorre la specifica intenzione di
nuocere ai creditori, basta che si abbia la consapevolezza che, a seguito dell'atto
dispositivo, il patrimonio del debitore diviene incapiente o tale da rendere pi difficile ed
incerta l'esecuzione. Se l'atto ha titolo gratuito, basta che questa conoscenza sussista nel
debitore, perch la legge, tra il terzo acquirente ha titolo gratuito che cerca di realizzare
un vantaggio ed il creditore che vuole evitare un danno, non pu che favorire
quest'ultimo. Se, invece, l'atto ha titolo oneroso, poich tanto il creditore che il terzo
acquirente cercano di evitare un danno, occorre, la partecipatio fraudis anche del terzo,
ossia che il terzo sia consapevole del pregiudizio che l'atto arreca al creditore: basta che
l'acquirente abbia la consapevolezza che, con un lato di disposizione, vengono sottratte
le garanzie spettanti ai creditori. Non occorre infine di danneggiarli e neppure che il terzo
cooperi alla frode con il proprio profitto.
L'azione revocatoria non elimina l'atto impugnato, bench questo venga dichiarato
revocato: semplicemente consente al creditore che abbia agito di promuovere, nei
confronti dei terzi acquirenti, quelle stesse azioni conservative o esecutive sui beni
oggetto dell'atto impugnato e avrebbe potuto esperire se l'atto revocato non fosse stato
posto in essere. L'azione revocatoria non ha effetto restitutorio: il bene non ritorna nel
patrimonio del debitore. Essa rende inefficace l'atto impugnato, ma soltanto nei
confronti del creditore che ha agito: il quale di conseguenza, potr promuovere sul bene
oggetto di revocatoria azioni esecutive o conservative, come se il bene stesso non fosse
mai uscito dal patrimonio del debitore. Dall'esperimento dell'azione revocatoria non
potrebbero giovarsi n il debitore, n gli altri creditori, n il terzo punto nel caso in cui chi
ha acquistato dal debitore ha, a sua volta, disposto a favore di terzi, del bene oggetto del
negozio fraudolento; la legge non accorda alcuna protezione all'acquisto ha titolo
gratuito, perch ritiene pi giusto evitare il pregiudizio al creditore. Al contrario, se
l'acquisto e ha titolo oneroso, allora il creditore e il terzo subacquirente si trovano alla
pari: entrambi vogliono evitare un pregiudizio. La legge ritiene opportuno proteggere
l'affidamento che il terzi, ignari della frode, e quindi in buona fede, hanno fatto
sull'efficacia del precedente contratto. La prescrizione dell'azione revocatoria di cinque
anni dalla data dell'atto.
Il sequestro conservativo
Art. 2905. Sequestro nei confronti del debitore o del terzo. Il creditore pu chiedere il
sequestro conservativo dei beni del debitore , secondo le regole stabilite dal codice di
procedura civile. Il sequestro pu essere chiesto anche nei confronti del terzo acquirente
dei beni del debitore, qualora sia stata proposta l'azione per far dichiarare l'inefficacia
dell'alienazione.
a. Il fumus boni iuris, elementi che consentano di ritenere fondato il diritto di credito di
cui parte ricorrente si dichiara titolare;
b. Il periculum in mora, il rischio che, nel lasso di tempo occorrente al creditore per far
valere le sue ragioni, il debitore depauperi il suo patrimonio, cos da compromettere
concretamente le prospettive di esecuzione su di esso.
l'esecuzione del sequestro, autorizzato dal giudice, su uno o pi beni del debitore,
comporta l'inefficacia degli eventuali atti dispositivi eseguiti, in futuro, per la durata del
sequestro, dal debitore.
Il diritto di ritenzione
I CONTRATTI IN GENERALE
Capitolo 25
IL CONTRATTO
Il contratto un negozio giuridico, al pari di moltissimi altri del tutto eterogenei. Il codice
civile italiano non detta una disciplina specifica per il negozio giuridico (di derivazione
tedesca), mentre dedica numerose norme ai contratti in generale. Art. 1324. Norme
applicabili agli atti unilaterali. Salvo diverse disposizioni di legge, le norme che regolano i
contratti si osservano, in quanto compatibili, per gli atti unilaterali tra vivi aventi
contenuto patrimoniale.
b. Il secondo livello dell'autonomia attiene alle "tipo" contrattuale. Per tipo, intendiamo
una figura o modello di contratto, avente determinate caratteristiche e volta a realizzare
una certa operazione economica.
La disciplina codicistica del contratto si apre con la trattazione "dei contratti in generale":
titolo secondo del libro quarto. Sono la base comune e generale della disciplina di
qualsiasi contratto. Invece il titolo terzo del libro quarto del codice civile, dedicato ai
singoli contratti, descrive e disciplina un ampio numero di "tipi" contrattuale. evidente,
in questo titolo, lo specifico regime normativo di ciascun modello contrattuale. Tornando
all'autonomia delle parti, esse non devono necessariamente adottare uno degli schemi
contrattuali previsti dal codice, ma possono concludere anche contratti, che non
appartengono ai tipi aventi una disciplina particolare: contratti atipici. Spesso, tali
contratti, trovano ampia diffusione nella prassi, quindi, vengono definiti "socialmente
tipici" perch ha utilizzati largamente in conformit ad un modello diffuso tra gli
operatori. In qualche caso, i contratti atipici, sono, in seguito, divenuti oggetto di apposita
disciplina legale. I contratti atipici sono validi ed efficaci, purch siano diretti a realizzare
interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico. l'autonomia contrattuale
dei privati non limitata alla definizione del contenuto concreto di un contratto tipico,
ma si estende fino alla creazione di modelli di contratto nuovi, che siano funzionali a
realizzare operazioni economiche o scambi rispondenti agli specifici interessi delle parti.
Art. 1325. Indicazione dei requisiti. I requisiti del contratto sono: 1) l'accordo delle parti;
2) la causa; 3) l'oggetto; 4) la forma, quando risulta che prescritta dalla legge sotto pena
di nullit.
I requisiti sono i connotati che devono essere presenti affinch una concreta
manifestazione di volont delle parti, possa definirsi come: contratto.
Bilaterali imperfetti: quei contratti a carico di una parte sola, dai quali unicamente in via
eventuale possono scaturire obbligazioni anche a carico della controparte;
nei secondi vi incertezza sui reciproci sacrifici delle parti; g. Contratti a esecuzione
istantanea e contratti di durata: nei primi la prestazione delle parti