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2. Il ricorso affidato al seguente articolato motivo:
Eccesso di potere per difetto di istruttoria e difetto di motivazione.
Violazione e falsa applicazione dellart. 338 T.U. leggi sanitarie e dellart.
57 del D.P.R. n. 285 del 1990.
Secondo il ricorrente, le norme che vietano ledificazione nelle aree
ricadenti nella fascia di rispetto cimiteriale riguardano i manufatti che,
per durata, inamovibilit ed incorporazione al suolo, appaiono
incompatibili con la natura insalubre dei luoghi e con leventuale futura
espansione del cimitero. Pertanto, lintervento edilizio proposto, non
comportando trasformazione irreversibile del suolo, avrebbe dovuto
essere autorizzato, come rappresentato dal ricorrente nelle osservazioni
presentate a seguito della comunicazione dellavvio del procedimento di
diniego.
3. Il ricorso in esame, regolare sotto il profilo fiscale, ricevibile e nel
merito appare infondato.
La salvaguardia dellarea di rispetto cimiteriale di 200 metri
prevista dallart. 338 R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 (testo unico
delle leggi sanitarie), costituente il cd. Vincolo cimiteriale, si pone
come vincolo assoluto di inedificabilit tale da non consentire alcuna
allocazione sia di edifici che di opere incompatibili col vincolo medesimo,
in considerazione dei molteplici interessi pubblici che tal fascia di rispetto
tende a tutelare e che possono riassumersi nelle finalit di assicurare
condizioni di igene e di salubrit, di garantire la tranquillit ed il
decoro dei luoghi di sepolture, di consentire futuri ampliamenti
del cimitero (cfr. Consiglio di Stato, Sez. V, sent. n. 1933 e 1934 del 3
maggio 2007 e sent. n. 6671 del 14 settembre 2010).
Dal vincolo di rispetto cimiteriale derivante dalla legge discende,
dunque, automaticamente una situazione di inedificabilit legale, senza
possibilit di alcuna valutazione in ordine alla concreta compatibilit
dellopera con i valori tutelati dal vincolo (Cons. di Stato, Sez V, 8
settembre 2008, n. 4256). Oltre a ci e come indicato nelle premesse del
provvedimento impugnato il vincolo assoluto di rispetto cimiteriale
imposto dallo strumento urbanistico comunale (P.R.G. in vigore) e
peraltro larea in questione risulterebbe soggetta a vincolo paesaggistico
ai sensi dellart. 146 del D. L.vo n. 42 del 22 gennaio 2004.
Ci premesso, non appaiono fondate le censure dedotte nel ricorso,
stante che dalle premesse del provvedimento impugnato si evince che il
Comune ha adeguatamente istruito la pratica, anche tenedo conto delle
osservazioni presentate dal ricorrente.
P.Q.M.
Esprime parere che il ricorso debba essere respinto.
IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE
F.to: Giuseppe Chiofalo F.to: Riccardo Virgilio
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