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34 Sessantanni di vita vissuta

da output di dati. Era la prima forma di integrazione tra la fase di rileva-


zione e quella di elaborazione elettronica dei dati.
Mario Tchou e il team ELEA 9003
In quegli anni non era prevedibile lutilizzo delle tecnologie elettro-
niche per una produzione competitiva di macchine da ufficio, ma le
cose saranno destinate a cambiare. Nel 1958, a Londra, al grande show
di macchine da ufficio Olympia fu presentato un prototipo rudimentale
di macchina per calcolo da tavolo che effettuava le quattro operazioni.
Lo shock era stato tale che nellambito del gruppo del Laboratorio Elet-
tronico Olivetti fu creato un team di progettisti, guidato dallingegner
Piergiorgio Perotto, con il compito di studiare nuovi prodotti nel settore
delle macchine da ufficio. Precedentemente un primo risultato era stato
la progettazione di ununit di moltiplicazione elettronica, UME, inse- Nella villetta di Barbaricina (ledificio era una tipica costruzione toscana
rita nelle fatturatrici per potenziarne le prestazioni. Unaltra iniziativa che si sviluppava con un capannone, probabilmente in origine un depo-
interna al laboratorio fu lo sviluppo di una linea di dispositivi elettronici sito di macchine agricole), la mia scrivania fu inserita nella colombaia,
per le macchine utensili prodotte a Ivrea per il gruppo: nacquero cos le ossia in una stanzetta di dimensioni minime (vi entravano a stento due
prime macchine a controllo numerico in Italia3. scrivanie). A pian terreno e al primo piano vi erano altri uffici e soprattut-
Allepoca comunque non cera la percezione dellentit di competenze to i laboratori: il capannone era stato adibito allassemblaggio del primo
e relativi investimenti che sarebbero stati necessari per sviluppare le appli- prototipo di macchine a valvole termoioniche. Ero il pi giovane di un
cazioni software degli elaboratori di ogni livello n dellimpegno finanzia- team di personaggi eccezionali e fu l che cominci lesperienza profes-
rio per organizzare le strutture di vendita e di supporto in field per questi sionale pi bella della mia vita.
elaboratori. Know-how e mezzi finanziari che in quel momento soltanto Il mio superiore era Remo Galletti, responsabile dello sviluppo delle
IBM possedeva, anche grazie alle grandi commesse federali e militari che tecnologie elettroniche, che mi inizi alla progettazione dei circuiti logici
riceveva, legate ai progetti militari e spaziali statunitensi dellepoca. e di amplificazione a transistor (la mia laurea quindi era servita!). Allepo-
I vincoli e i limiti per non aver considerato questi aspetti sarebbero ca in commercio si trovavano pochi transistor ed erano molto costosi
emersi poco dopo, negli anni Sessanta e Settanta, ma Adriano Olivetti, (per la maggior parte prodotti da Philips, e alcuni prototipi di SGS). Se
come si desume anche dal suo discorso dell8 novembre 1959 in occa- nelle prove se ne guastava uno erano drammi! Ben presto diventai uno
sione della presentazione dellELEA 9003 al mercato (si veda il riquadro specialista in questa tecnologia e passai sotto il comando di Lucio Borriel-
alla pagina precedente), aveva una visione dellinformatica tale che gi lo al progetto di un convertitore di dati da nastro in carta (prodotto dalle
allepoca prevedeva limpatto globale che la sua introduzione avrebbe macchine contabili di Olivetti) a nastro magnetico, che poteva memoriz-
avuto in termini non solo di progresso industriale, ma anche sociale. zare una quantit di dati superiore di molti ordini di grandezza e che era
fra i principali supporti di dati e programmi dellunit centrale di calcolo.
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Fin dalle sue origini, accanto alla produzione di macchine per ufficio lOlivetti Allinizio non mi fu assolutamente chiaro quali fossero gli obiettivi
progetta e produce macchine utensili. Gi in occasione dellesposizione universale di Tori-
no del 1911 nello stand Olivetti che presenta la M1, prima macchina per scrivere prodotta dimpiego dei circuiti a transistor su cui stavo lavorando; del resto, il cal-
in Italia, sono esposte anche macchine utensili di precisione e attrezzature per gli stampi colatore che il gruppo stava assemblando era realizzato a valvole termo-
necessari alla produzione di parti e componenti della M1. In questo modo lOlivetti vuole ioniche, era molto voluminoso e scaldava come una stufa! Comunque,
sottolineare la seriet di un progetto che non si limita a sviluppare le macchine da vendere
sul mercato, ma che studia e produce anche i macchinari necessari per costruirle (www. il prototipo fu realizzato, si chiamava Uno V (Uno a Valvole) e serv a
storiaolivetti.it/default.asp, giugno 2014). Ivrea per gestire alcuni magazzini. Con questo progetto avevo acquisito
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Roberto Olivetti LELEA 9300 progettato


con Mario Tchou da Olivetti insieme a designer
del calibro di Ettore Sottsass
e Toms Maldonado

i primi rudimenti di funzionamento logico di un calcolatore, anche se le


funzioni del sottosistema che stavamo progettando si limitavano a risol-
vere il problema della conversione dati da un supporto fisico a un altro.
Rispetto al principale concorrente, IBM, lelaboratore si poneva nella
Nel 1957, si decise di costruire un prototipo a transistor, che nel frat-
fascia con caratteristiche superiori a quanto fornito dalla mitica linea
tempo erano divenuti pi disponibili grazie a varie industrie, soprattut-
1400 dellazienda americana e competeva con lIBM 7070 il cui ingresso
to americane. Mi venne proposto di cambiare nuovamente lavoro e di
sul mercato era stato annunciato per lo stesso periodo. In seguito avrem-
partecipare, con Giorgio Sacerdoti1, al progetto della logica di funzio-
mo compreso che tali caratteristiche ne limitavano lutilizzo a poche de-
namento di quello che poi sar conosciuto con il nome di ELEA 9003,
cine di grandi gruppi industriali, grandi banche e ministeri, e che non
il primo calcolatore interamente a transistor2 (forse il primo allo stato
sarebbe stato lelaboratore ideale per sostituire i centri meccanografici
solido annunciato sul mercato mondiale). Accettai subito in quanto mi
di Olivetti-Bull. Inoltre, lELEA 9003 inizialmente non aveva software
rendevo conto che mi si offriva lopportunit di impossessarmi del know-
applicativi (andavano sviluppati usando il linguaggio macchina, difficilis-
how di base dellinformatica. Fu un periodo entusiasmante: lavorando
simo da maneggiare) e non era dotato di assembler o compilatori che per-
al progetto scoprivamo di continuo la possibilit di nuove prestazioni
mettessero limpiego di linguaggi pi simili ai naturali (Fortran e Cobol,
che avrebbero aumentato le performance dellelaboratore. Mi trovavo al
linguaggi standard per applicazioni scientifiche e commerciali, erano ai
centro di un processo di innovazione continua.
primi vagiti). Quindi, per ogni cliente occorreva faticosamente sviluppa-
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Giorgio Sacerdoti era responsabile della progettazione logica dellELEA 9003. re programmi ad hoc con assembler rudimentali. Per la loro struttura logica
Ho collaborato con lui per molti anni. Aveva una personalit molto complessa che gli si utilizzarono dunque i programmi gi sviluppati per i centri meccano-
permise di raggiungere straordinarie realizzazioni nella vita e nello studio incluso, a grafici Bull (se ne occuparono Elserino Piol e Marisa Bellisario). Queste
quanto si raccontava, il comando di una divisione di indiani nella campagna dItalia.
Pilota di alianti, fu colpito allet di ventanni da una paralisi che gli tolse luso delle gam- limitazioni avrebbero condizionato la diffusione dellELEA 9003, di cui
be. Una condizione che non limit mai la sua attivit lavorativa e che non gli imped di si installarono 50 esemplari e tutti in Italia.
viaggiare in tutto il mondo. Aveva unintelligenza straordinaria, di cui era assolutamente Nei mesi successivi passai allingegnerizzazione dellelaboratore, os-
consapevole, con convinzioni molto ferme sia negli argomenti tecnici che organizzativi.
Discutendo con lui si aveva sempre limpressione di essere giudicati, ma era una persona sia alla trasformazione del prototipo ai fini della produzione. Erano poi
di grande bont danimo. necessari programmi di diagnosi per eventuali guasti e divenni quindi
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Per una descrizione dettagliata del progetto di Franco Filippazzi, si veda Giorgio anche programmatore. Infine, dopo la consegna ai primi clienti (ricordo
Sacerdoti, Progetto ELEA: il primo computer Made in Italy, negli Atti del Convegno Interna-
zionale sulla Storia e Preistoria del Calcolo Automatico e dellInformatica Siena, 10-12 Marzotto e Banca Monte dei Paschi di Siena), divenni laddetto unico
settembre 1991. di un call center ante litteram per gli installatori e i gestori di questi primi
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centri di calcolo: quando i tecnici presso i clienti non capivano qualcosa persone scelte per caratteristiche personali, stile di vita e interessi cultu-
o temevano malfunzionamenti, mi chiamavano e io dovevo fornire le rali compatibili.
spiegazioni necessarie. Ricordo in quel periodo anche il complesso la- Ricordo la straordinaria motivazione: lavoravamo in una struttura
voro di strutturazione delle varie parti fisiche del calcolatore progettate basata interamente sullautorevolezza, priva di conflittualit, diretti da
insieme ai grandi designer Ettore Sottsass e Toms Maldonado: questul- un uomo con una personalit affascinante, che ci guidava solo attraverso
timo gestiva la scuola di architettura di Ulm e disegn il pannello di ragionamenti informali dandoci limpressione di avere assoluta fiducia in
controllo che alla fine appariva come una pittura astratta. Veniva spesso a noi. Sapevamo di essere parte di un progetto straordinario: eravamo un
trovarci anche Luciano Berio, che con il calcolatore sperimentava i primi gruppo di assoluto privilegio, unico in Italia, che partecipava alla crea-
tentativi di musica elettronica. zione di qualcosa di assolutamente innovativo. Vivevamo il senso di re-
Erano trascorsi soltanto tre anni dal mio ingresso in Olivetti e il per- sponsabilit che ci derivava dal parteciparvi come una necessit interiore;
corso di esperienze professionali che avevo maturato fino a quel mo- il successo del progetto dipendeva anche dalla crescita della personalit
mento era stato straordinario per il solo fatto di aver partecipato al team di ciascuno, dalla propria credibilit e dalla stima verso gli altri membri
guidato da Mario Tchou, per me un capo indimenticabile e sempre rim- del team. Non ci consideravamo tanto colleghi quanto amici, dentro e
pianto. Il merito principale di questo ingegnere italo-cinese stato quello fuori lambiente di lavoro, sempre aperti alla collaborazione, ad accettare
di saper selezionare, motivare e guidare un gruppo molto eterogeneo per consigli e correzioni al proprio progetto e programma di lavoro.
esperienze, formazione, nazionalit, ma con obiettivi e meriti condivisi, Mario Tchou ci proteggeva dalle interferenze della struttura direttiva
capace di sviluppare una leadership tecnologica e culturale nel processo di Ivrea, che sentivamo non sempre amichevole e comunque molto scet-
dinnovazione. La forza di questo team poteva contare anche sulla gran- tica sui risultati del nostro lavoro. Era consapevole del rischio elevatissi-
de determinazione nel raggiungimento di obiettivi eccezionali che, al di mo che quella sfida realizzare un elaboratore con una tecnologia che
l delle competenze tecnologiche, richiedono di accettare dosi elevate di non era mai stata utilizzata rappresentava e laveva assunta con deter-
rischio, misurandosi con la competizione internazionale in termini di minazione, e se lavesse vinta avrebbe realizzato un prodotto di grande
prestazioni e rapidit di esecuzione. successo. Cos stato.
Ci permise la realizzazione di una progressiva invenzione di saperi, Non ho mai dimenticato quellinsegnamento, che nelle esperienze
funzioni e prodotti, allora ancora sconosciuti, dallutilizzo di compo- successive mi ha sempre dato il coraggio per cercare soluzioni innovati-
nenti allo stato solido, non ancora sperimentati altrove, allo sviluppo di ve, anche quando erano contrastate dallambiente in cui lavoravo3.
software operativi e applicativi, di memorie magnetiche di vario tipo, di Molti fra quanti furono educati dalla stessa esperienza hanno poi svi-
scelta, sviluppo e collegamento di unit periferiche di input/output dei luppato iniziative di grande successo, assumendo ruoli significativi in
dati e loro trasmissione sulle linee di comunicazione, fino alle tecniche Finmeccanica, Fiat, Italtel, Telettra, Electrolux, Enel e molte altre impre-
di diagnostica e manutenzione. se. Hanno creato un substrato culturale e tecnologico che stato uno dei
Il successo del team fu condizionato molto dalle scelte sulla sua principali motori dinnovazione e di sviluppo competitivo del paese in
composizione: la combinazione di personalit provenienti dal mondo
dellindustria e da quello accademico consentiva infatti di concepire e 3
stato cos con la linea GE100, di cui inizialmente Giorgio Sacerdoti non era
realizzare rapidamente linnovazione. In secondo luogo, si trattava di convinto, con il personal computer M24 che, accettando lo standard IBM per il sistema
personalit che, avendo maturato esperienze internazionali, potevano, operativo, andava contro la cultura Olivetti del not invented here, con liniziativa Eltrac
sulla base di quanto era gi stato realizzato allestero, garantire la fattibi- (Elettronica per i veicoli commerciali) di Iveco, che ignorava completamente lutilit
dellinformatica nella gestione dei sottosistemi dei veicoli, con la progettazione del con-
lit di certe soluzioni tecnologiche. Si trattava poi di giovani selezionati tatore elettronico Enel contro lo scetticismo di tutto il vertice, con leccezione di Franco
per apertura mentale e cultura generale e, infine, ma non ultimo, erano Tat.
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settori produttivi e di servizio fra i pi diversi. Si pu inoltre dire, senza abbia giocato un ruolo importante per il nostro successo, che nellinno-
presunzione, che da questo gruppo si sviluppata la maggior parte delle vazione spesso determinato pi dalla visione e dalla motivazione che
iniziative che hanno diffuso in Italia lutilizzo dellelettronica e dellin- dallesperienza.
formatica. Non si mai parlato di budget. Penso che uno dei ruoli di Mario
A distanza di anni ho cercato di approfondire i principi di team mana- Tchou fosse di ottenere da Ivrea i finanziamenti necessari per ultimare il
gement per ottenere risultati eccezionali. Del resto, oggi, con la comples- progetto, che daltra parte prima che il prodotto entrasse in produzione
sit delle gestioni aziendali in uneconomia globale e a rapida evoluzione impegnava relativamente poche persone (non mi sembra si sia superato,
tecnologica, tutte le multinazionali stanno rivalutando il team work come a fine progetto, il numero complessivo di 50), inclusi operai montatori
base fondamentale di successo. Yair Coen, esperto israeliano di gestione dei prototipi, staff di segreteria eccetera, e che quindi aveva un bilancio
di team (operava nella famosa Unit 8200 dellesercito, che riuniva le modesto come spese di personale allanno.
menti pi innovative per strategia e tecnologia), definisce necessarie le
seguenti caratteristiche: personalit non di genio ma con caratteristiche
di leadership, combinazione di intelligenza creativa ed emozionale, mo-
tivazione di tutti su obiettivi ambiziosi e stringenti, prossimit del luogo
di lavoro che permetta uno stretto contatto fisico, tecnologie condizio-
nate dalle esigenze di mercato e, soprattutto, tolleranza degli errori:
impossibile essere creativi con la paura addosso.
Mi sembra che il team di Barbaricina realizzasse tutte queste condi-
zioni. Vorrei in proposito aggiungere che occorre una relazione attiva tra
i membri e il compito di chi guida il gruppo di promuoverla e di esser-
ne partecipe, orientandola al raggiungimento dellobiettivo comune. Nel
team di Barbaricina Mario Tchou rappresentava tutto questo garantendo
che il progetto avesse la copertura finanziaria necessaria. Il suo era un
approccio molto soft e informale, non lho mai sentito alzare la voce, n
mai mi apparso teso o preoccupato. Discuteva landamento del pro-
gramma con i membri del team, ma prendeva le decisioni necessarie al
momento giusto affinch i programmi si realizzassero nei tempi e con i
costi previsti4.
Avevamo sempre la sensazione, di fronte alle difficolt, che si potesse
(ed era cos!) arrivare entro breve tempo a una soluzione. Lavoravamo
senza tensioni e con grande motivazione. Eravamo giovani (i pi vecchi
superavano di poco i trentanni), con il futuro davanti. Credo che questo

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Franco Filippazzi, che nel gruppo era il progettista della memoria a nuclei di ferri-
le, ricorda un solo caso in cui il team si riun formalmente con Tchou: fu per prendere la
decisione strategica di arrestare lo sviluppo del calcolatore a valvole elettroniche e svilup-
pare il prototipo definitivo completamente allo stato solido: Naturalmente la decisione
finale fu presa da Mario Tchou.
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un accordo globale con il gruppo francese CGE che includeva joint ven-
ture in altri settori industriali. Era una cifra congrua se si considera che
Lesperienza Projecta
allepoca il consolidato Italia pi estero di Telettra era di 1700 miliardi di
lire, con un utile netto di 162 miliardi. Il fatturato delle consociate estere
Telettra era di 500 miliardi e i dipendenti del gruppo 9000, di cui oltre
3000 nelle consociate estere. Il mancato accordo di fusione fu esiziale
anche per Italtel in un momento in cui i fornitori di prodotti per teleco-
municazioni si stavano concentrando in poche imprese, in un mondo
che si andava globalizzando.
Infatti, per quel che riguarda Italtel, nel 1995 STET vendette il 50%
della sua partecipazione a Siemens che, per evitare sovrapposizioni di
mercato, ne blocc lespansione allestero (in particolare in Russia e Quando lasciai Olivetti nellaprile 1984 decisi di realizzare uniniziativa
Cina). Successivamente Siemens rivendette la sua quota a Cisco e a un personale che mi permettesse di utilizzare le mie esperienze a favore dellin-
fondo di private equity. Oggi Italtel, o quel che ne rimane, un gruppo dustria italiana, in particolare nel settore ICT, ma non solo. Avevo avuto
in una situazione molto critica, con perdite elevate malgrado molteplici compiti a tutti i livelli dellorganizzazione e della gestione dimpresa (anche
ristrutturazioni finanziarie e drastiche riduzioni del personale. i due anni vissuti in Fiat come direttore centrale, che mi avevano permesso
Le attivit di Telettra, invece, per alcuni anni dopo la loro cessione ad di analizzare il funzionamento di molti settori industriali). Avevo inoltre
Alcatel si mantennero con un buon andamento, soprattutto nella proget- sperimentato i pro e i contro di molte culture dimpresa costruite e con-
tazione, e senza conseguenze sugli organici. I problemi nacquero con la solidate in decenni di operativit sui mercati (nazionali e internazionali).
joint venture Lucent-Alcatel, che port gradualmente a uno spostamento Creai quindi una societ, la ESSE.EFFE SpA (il nome deriva dalle
di attivit dallEuropa agli Stati Uniti. mie iniziali), per affrontare analisi aziendali e nuove iniziative. Nei primi
Oggi le attivit ex Telettra di Chieti e Rieti sono state dismesse, lo sta- due anni di attivit ebbi lopportunit di affrontare diversi casi sia di
bilimento di Trieste lavora ancora e le attivit di progettazione a Vimer- ristrutturazioni complete dimprese di medie dimensioni per riportarle
cate nel settore dei ponti radio e delle reti ottiche sono in forte riduzione alla profittabilit, come il gruppo SAIAG, sia di avviamento di nuove ini-
di organico per la decisione di Lucent-Alcatel di trasferire lattivit in ziative di grandi gruppi, sia di consulenza strategica e organizzativa nei
California. Lattivit di Telettra Spagna stata invece smembrata e inclusa settori pi svariati: dal tessile alla siderurgia, ai settori dei cavi di energia
in altre attivit di Alcatel nel paese, e cos Telecom do Brasil. In conclu- e telecomunicazioni.
sione, il fallimento della fusione tra Telettra e Italtel, che con maggiore Con il successo dei mandati che avevo ricevuto, decisi di far nascere da
flessibilit e determinazione nella trattativa il governo italiano avrebbe ESSE.EFFE SpA una nuova societ, Projecta, con la quale mi ripromet-
potuto facilmente concludere, fece s che lItalia perdesse il ruolo che tevo di affrontare problemi dinnovazione attraverso un utilizzo creativo
aveva sviluppato con successo, anche a livello internazionale, sia con Te- dellICT, in particolare: lintroduzione dellinformatica nei prodotti e nei
lettra sia con Italtel nella produzione di apparati per le reti di telecomu- processi di funzionamento, la costruzione di nuove strategie societarie
nicazione. Al contrario, il governo francese intervenne con decisione per soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico considerando anche
lo sviluppo internazionale del gruppo Alcatel, che rilev prima le attivit lo sviluppo di nuove iniziative societarie, joint venture, merger & acquisi-
di ITT nel settore e poi concluse la fusione con il gruppo statunitense tion, ladeguamento del management e delle strutture di funzionamento
Lucent, che tra laltro includeva i famosi laboratori Bell (gi di ATT). allevolvere dellenvironment competitivo (globalizzazione, evoluzione
tecnologica, nuovi mezzi informatici e di telecomunicazione).
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Per affrontare questi temi costituii un team molto variegato per com- chiamata TOP (tecnologia, organizzazione, processi), che si applicava ai
petenze, ma in massima parte composto da ex collaboratori provenienti processi fondamentali dimpresa per la loro ottimizzazione in termini di
dalle mie esperienze in Olivetti, General Electric, Honeywell, Telettra, informatizzazione, efficienza e, a seconda dei casi, flessibilit, rapidit di
integrandolo con nuove competenze. esecuzione, costi organizzativi e operativi connessi (in linea con quanto
Projecta sinseriva in un settore di attivit che nasceva in quel periodo sviluppato e largamente applicato da SAP).
con lo sviluppo di grandi gruppi globali fornitori di software applicativo Con riferimento a quanto indicato nelle linee di offerta della societ,
e soluzioni alle imprese, derivati in massima parte da imprese che gi ricordiamo alcuni interventi particolarmente significativi per far com-
fornivano servizi di auditing e di consulenza strategica e operativa, come prendere come lICT potesse essere veramente uno strumento dinnova-
McKinsey, Accenture, Ernst&Young, Cap Gemini. Un altro protagonista zione e creazione di nuove iniziative.
del settore era SAP, che svilupp un software middleware per il controllo
della gestione dimpresa attraverso i suoi processi caratteristici. Queste La costituzione nel 1990 della societ Televas con azionisti Mon-
imprese divennero colossi mondiali poich gran parte delle multinazio- tedison e STET per fornire a Standa allora di propriet Montedi-
nali di servizio e industriali affidavano a loro i grandi progetti di software son servizi a valore aggiunto nei rapporti con i fornitori.
applicativi divenuti molto complessi e, talvolta, anche le loro strategie La costituzione di una societ tra ESSE.EFFE e Iveco (ELTRAC,
dinnovazione. Esse crearono, a livello globale, centinaia di migliaia di Elettronica per i Trasporti Commerciali) per sviluppare il software
nuovi posti di lavoro. delle centraline di controllo dei vari sottosistemi dei veicoli, con
In questo difficile contesto, Projecta si ritagli una nicchia con clienti la conseguente possibilit di ottimizzarne il funzionamento sulla
non solo italiani ma anche internazionali, tra cui Nokia, Vodafone, Zenith base delle caratteristiche del percorso e permettendo la diagnosi
Data Systems. Questo fu possibile perch in Projecta realizzammo unotti- anche a distanza di guasti con collegamenti online dai veicoli ai
ma competenza sia in informatica sia nelle telecomunicazioni, nei prodot- centri di manutenzione. Dopo oltre 15 anni di attivit la societ
ti e nei servizi, molto apprezzata dai clienti del settore ICT, grazie anche al venne assorbita da Iveco con i suoi oltre cento progettisti, avendo
contributo di Pietro Masarati, che aveva apportato la sua lunga esperienza compiuto la funzione di introdurre nel gruppo competenze che
nelle reti di telecomunicazioni e nellelettronica di comunicazione civile e non esistevano.
militare sviluppata fino a posizioni di alta dirigenza, in particolare in SIP Lo sviluppo a fine anni Novanta per conto di Enel del progetto
(oggi Telecom Italia), STET e in altre imprese tecnologiche dellIRI. del contatore elettronico (oggi in funzione in Italia in quasi tutte
La credibilit della nostra offerta, al di l della nostra autorevolezza le utenze), convincendo le strutture tecniche di Enel, indissolu-
personale derivante dalle nostre passate realizzazioni ed esperienze, era bilmente legate al vecchio contatore elettromeccanico. I nuovi
legata principalmente a due fattori: la conoscenza approfondita delle tec- contatori collegati in rete e capaci di misurare molti parametri
nologie e del mercato ICT, che ci permetteva di valutare credibilmente la sono diventati un componente necessario per lo sviluppo in corso
validit dellofferta, e la fattibilit dei piani di sviluppo dei clienti, la loro dellintelligent grid, che permette di ottimizzare la distribuzione dei
effettiva situazione competitiva e dei rischi e delle opportunit esisten- carichi, gestire i malfunzionamenti, ottimizzare i consumi e diffe-
ti nel mercato anche suggerendo e/o favorendo joint venture, merger renziare le tariffe.
& acquisition nonch la capacit di individuare i fattori condizionanti
il funzionamento dimpresa, che approcciavamo come un sistema che Altri interventi da ricordare: un piano per sviluppare il know-how opto-
doveva garantire la coerenza tra strategia, management e processi ope- elettronico in Pirelli (a met anni Ottanta), vari progetti di ristrutturazione
rativi caratteristici. Ci rendeva particolarmente efficienti le nostre ana- organizzativa e strategica, pianificazione di nuove iniziative in societ qua-
lisi e le diagnosi. Avevamo anche sviluppato una specifica metodologia li Elettronica e Selenia (poi Alenia) nel settore dei sistemi elettronici di di-
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fesa e/o comunicazione, cos come in Galileo, Telecom Italia, Italtel, HP,
Urmet, Siemens Data, Nokia Data, Zenith Data System (societ americana
produttrice di personal computer acquistata da Bull negli anni Novanta),
Memorex, Nortel, Cable & Wireless, Colt, Ducati sistemi e molte altre.
Particolarmente importante stato il supporto tecnico-organizzativo
alle offerte per la progettazione e gestione della rete radiomobile per
Vodafone nella gara vinta da Omnitel, allepoca concorrente ma succes-
sivamente acquisito dalla stessa Vodafone, e per Enel nella gara vinta da
Wind.
Lesperienza Projecta durata circa 15 anni e non si esaurita per
cambio generazionale dei pi vecchi membri del team: i pi giovani pro-
seguono con societ derivate da Projecta, come Solving Efeso, che opera RIFLESSIONI PER IL FUTURO
anche a livello internazionale verso imprese industriali e di servizio, e Re-
solving Strategy Finance, attiva verso il mondo finanziario delle banche e
delle societ di assicurazioni.
Per ultimo, personalmente sono stato tra i finanziatori, e sono tuttora
azionista, di Ubiquity (start-up nel 1999), il cui CEO, Dario Calogero,
aveva partecipato allesperienza Projecta. Ubiquity un operatore di te-
lecomunicazioni (OLO other licensed operator), focalizzato nellofferta
di servizi di messaging sia su rete mobile sia web e in progetti digitali
multicanale e multimediali. I clienti principali sono banche e societ
editoriali.

1984: i partner di Projecta

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