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INTRODUZIONE
ALLA GEOGRAFIA
Edizioni Kappa
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INDICE
p.
PREFAZIONE7
Capitolo primo
GEOGRAFIA: UN LUNGO ITINERARIO DI RICERCA
1.1 La Germania, culla della geografia scientifica 9
1.2 I paradigmi del determinismo ambientale e del possibilismo10
1.3 Nuovi indirizzi e prospettive nella ricerca geografica13
Capitolo secondo
LE COORDINATE SPAZIO E TEMPO. RAPPRESENTAZIONI E MISURE
2.1 Spazio e tempo17
2.2 Orientamento18
2.3 La forma e le dimensioni della Terra19
2.4 La carta geografica22
2.5 Le carte tematiche e lAtlante24
2.6 La Terra vista dallalto26
2.7 Le misurazioni del tempo: i fusi orari 28
2.8 Le misurazioni del tempo: il calendario29
Capitolo terzo
LA CROSTA TERRESTRE E LE FORZE ENDOGENE
3.1 Le scienze della Terra31
3.2 Le vicende geologiche e le rocce31
3.3 La struttura interna della Terra e la teoria della tettonica a zolle33
3.4 Il vulcanismo37
3.5 Il vulcanismo: risorse e rischi40
3.6 I terremoti42
3.7 Il rischio sismico44
Capitolo quarto
LATMOSFERA E IL CLIMA
4.1 I caratteri generali dellatmosfera47
4.2 Gli elementi del tempo e del clima48
4.3 I fattori del tempo e del clima51
4.4 I tipi di clima54
4.5 La vegetazione naturale e il clima57
4.6 Le biocore58
4.7 Uomo e clima61
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Capitolo quinto
IDROSFERA
5.1 Il mare: risorse e problemi65
5.2 Caratteristiche del mare66
5.3 I movimenti del mare: onde, maree, correnti marine 67
5.4 Il ciclo dellacqua70
5.5 Le sorgenti e i fiumi72
5.6 I laghi e gli stagni74
5.7 I ghiacciai 75
Capitolo sesto
IL VOLTO DELLA TERRA
6.1 Le forme del terreno79
6.2 La degradazione meteorica e i movimenti franosi80
6.3 Scorrimento superficiale82
6.4 Il modellamento fluviale 84
6.5 Il modellamento glaciale87
6.6 Il modellamento costiero89
6.7 Il modellamento eolico 92
6.8 Il carsismo95
Capitolo settimo
AMBIENTE E SOCIET
7.1 Orientamenti e possibili prospettive97
7.2 Il paesaggio98
7.3 Lo sviluppo sostenibile100
7.4 Misurare lo sviluppo102
Capitolo ottavo
DINAMICHE DEMOGRAFICHE: NATURALI E MIGRATORIE
8.1 La crescita della popolazione105
8.2 La natalit107
8.3 La mortalit108
8.4 La mortalit infantile110
8.5 La struttura demografica113
8.6 Il rilevamento statistico della popolazione115
8.7 Il movimento migratorio116
8.8 Lespansione europea nei nuovi continenti119
Capitolo nono
DENSIT E DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE
9.1 Lecumene121
9.2 La densit di popolazione123
9.3 La distribuzione della popolazione124
9.4 Linsediamento rurale125
9.5 Gli spazi urbani127
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Capitolo decimo
GLI SPAZI DELLECONOMIA PRIMARIA
10.1 Economia e societ133
10.2 Gli spazi agricoli135
10.3 Lallevamento138
10.4 La pesca141
10.5 Le risorse minerarie143
Capitolo undicesimo
GLI SPAZI DELLINDUSTRIA E DEL TERZIARIO
11.1 Lenergia145
11.2 Lindustria147
11.3 Il commercio150
11.4 Comunicazioni e telecomunicazioni151
11.5 Dal sentiero allautostrada155
11.6 Le vie dacqua156
11.7 Le ferrovie157
11.8 Il traffico aereo159
11.9 Il turismo160
Capitolo dodicesimo
SPAZI POLITICI
12.1 Potere e territorio alle varie scale geografiche163
12.2 Lo Stato: territorio, popolazione e sovranit165
12.3 I confini171
12.4 La capitale173
12.5 Colonialismo e decolonizzazione174
12.6 Lodierna globalizzazione176
Capitolo tredicesimo
SPAZIO E CULTURA
13.1 Geografia e cultura179
13.2 E pluribus unum180
13.3 Geografia e lingue181
13.4 Geografia e religioni184
Nota bibliografica187
Indice analitico189
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PREFAZIONE
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Capitolo primo
GEOGRAFIA: UN LUNGO ITINERARIO DI RICERCA
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Capitolo secondo
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2.2 Orientamento
Nella realt spaziale una delle prime esigenze delluomo stata quella
del dove, per conoscere la propria posizione nello spazio, per dare una
giusta direzione al suo agire e per cercare una pista da seguire secondo
riferimenti fissi (i punti cardinali), partendo dagli elementi primordiali
pi stabili: la Terra e il Sole.
Il quadrante dove la nostra stella nasce loriente (dal latino oriri, sor-
gere del Sole) stato il primo di quei riferimenti; non a caso Greci e
Romani orientavano i loro monumenti ponendo la facciata verso il Sole
nascente. In realt il Sole sembra sorgere e tramontare precisamente a
Est e a Ovest soltanto nei due giorni degli equinozi e raggiungere la sua
massima altezza nel cielo (culminazione), tutti i giorni dellanno, a mez-
zogiorno, a Sud. La linea virtuale, che unisce il sorgere e il tramontare
(Est e Ovest), intercetta perpendicolarmente il mezzogiorno e la mez-
zanotte (il Sud e il Nord), definendo lo spazio nella cornice del tempo.
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Alla rosa dei venti, nel XIII secolo, fu applicato un ago calamitato
libero di ruotare in un piano orizzontale che, indicando il Nord ma-
gnetico (assai prossimo al geografico), consentiva una immediata indi-
viduazione della direzione: la bussola.
Di notte, senza il Sole, le stelle sono preziose per lorientamento. Os-
servandole a lungo sembrano girare al di sopra delle nostre teste (in re-
alt limpressione dovuta al movimento di rotazione della Terra). Una
sola stella, quella Polare, sembra immobile. Paragonando il cielo stellato
a un immenso ombrello sul quale sono dipinte le stelle, la Polare si
trova, sempre immobile, nel punto in cui lasta dellombrello attraversa
la tela e, sebbene non si collochi perfettamente nel punto corrispon-
dente al polo nord celeste, indica, con uno scarto minimo, un riferi-
mento sicuro.
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carte qualitative: il tema viene affrontato nella sua globalit e nella sua
distribuzione spaziale (le specie della vegetazione o delle colture, le lin-
gue o le religioni);
carte quantitative: vengono evidenziati gli elementi di misura (la quan-
tit di precipitazioni, la densit della popolazione, la quantit di pro-
duzione del grano);
carte analitiche: lattenzione rivolta a un singolo tema o a un gruppo
di temi affini;
carte complesse: riuniscono pi temi, anche in collegamento fra loro.
LAtlante una raccolta sistematica e organica di carte geografiche,
normalmente a scala piccola o media, utilizzate per lo studio e la con-
sultazione.
La prima raccolta di questo tipo, riprodotta pi volte dal 1477, risale
al grande astronomo e geografo Claudio Tolomeo (90-168 d.C.), mentre
nel 1595, nellopera cartografica realizzata da Gerardo Mercatore, ap-
pare per la prima volta il termine Atlante, riferito al personaggio mito-
logico, al quale secondo la leggenda era stato imposto il faticoso
compito di sorreggere il Cielo. Secondo unaltra versione il nome deri-
verebbe dal re mauritano Atlante, astronomo e cartografo.
Tanti sono i tipi e i formati degli Atlanti:
Atlante scolastico, adatto soprattutto per la consultazione;
Atlante nazionale, dettagliato e particolareggiato di uno Stato (lItalia
si dotata di un Atlante nazionale, affidato al Consiglio Nazionale delle
Ricerche e al Touring Club Italiano soltanto nel 1992);
Atlante internazionale, comprendente carte della Terra e delle sue re-
gioni;
Atlante tematico, attento a un tema specifico (agricoltura, industria,
commercio).
Tutti gli Atlanti seguono criteri piuttosto uniformi e un determinato
ordine, che aiuta nella lettura e nella ricerca. Allinizio (in qualche caso
alla fine) si collocano le carte geografiche della Terra in generale, se-
guono le carte riguardanti il Paese e il Continente di edizione del-
lAtlante, infine quelle degli altri Paesi e Continenti.
Un Indice dei luoghi (o Indice toponomastico) elenca, in ordine alfa-
betico, tutti i nomi geografici riportati sulle carte. Generalmente la
prima cifra specifica la tavola (o la pagina) nella quale si trova il topo-
nimo da ricercare; seguono un numero e una lettera che individuano il
riquadro entro il quale si rinviene il toponimo considerato. Lindice ha
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Capitolo terzo
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namento delle masse terrestri fino alla loro dislocazione attuale (deriva
dei continenti). La teoria che si basava su alcune intuizioni brillanti e
su ragionamenti di tipo paleontologico, geologico, climatico era av-
valorata dallincastro pressoch perfetto delle linee di costa dellAmerica
meridionale e dellAfrica. La tesi di Wegener, per, era troppo innova-
tiva per i tempi e in contrasto con lidea allora predominante della sta-
ticit dei continenti; inoltre, non riuscendo a fornire spiegazioni
convincenti alle cause del movimento, fu ben presto abbandonata.
Verso la fine degli anni Sessanta, tecniche e tecnologie davanguardia,
elaborate da studiosi di scienze della Terra, hanno consentito di com-
prendere meglio le cause profonde della deriva dei continenti, in grado
di spiegare anche la concentrazione dei terremoti, dei vulcani e la for-
mazione delle catene montuose. Per questa molteplicit di interpreta-
zioni, la teoria pure detta tettonica globale.
Continenti e fondi oceanici sono in continuo, anche se non uniforme,
movimento e hanno modificato, nel corso di milioni di anni, pi volte
forma e posizione.
Un breve cenno alla struttura interna delle Terra agevola la compren-
sione di questi fenomeni.
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Tettonica a zolle. Principali zolle della litosfera, con indicazioni (frecce) del movimento
(margini divergenti o convergenti) e della velocit, calcolata in centimetri allanno.
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3.4 Il vulcanismo
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Foto del Vesuvio. ben visibile il recinto esterno (Monte Somma). Allinterno della
caldera si alza il cono vulcanico.
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LOld Faithful Geyser, uno dei geyser pi famosi al mondo, nel Parco nazionale di
Yellowstone (Wyoming, Usa).
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3.6 I terremoti
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Capitolo quarto
LATMOSFERA E IL CLIMA
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4.6 Le biocore
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Capitolo quinto
IDROSFERA
Oltre il 70% della superficie del pianeta Terra (pi di 360 milioni di
km2) occupato dal mare; un dato che fa comprendere la sua impor-
tanza cruciale nelle relazioni uomo-ambiente. una quantit corrispon-
dente al 97% di tutte le acque presenti nel pianeta; il restante 3% si
trova nelle calotte glaciali allo stato solido (2%) o nellacqua dolce con-
tinentale, in prevalenza laghi e fiumi (1%).
Le acque marine stanno assumendo unimportanza sempre maggiore
nella vita delluomo, tanto che le fasce costiere attraggono carichi di po-
polazione in costante e forte incremento. Pesca e acquacoltura, trasporti
e turismo costituiscono attivit diverse, ma tutte in grande sviluppo. Il
mare non solo una riserva alimentare straordinaria e una rilevante
fonte di energia, ma rappresenta anche un enorme giacimento di mate-
rie prime, con prospettive significative per il futuro, grazie ad esempio
ai noduli polimetallici: concrezioni di minerali, generalmente del dia-
metro di 5-10 cm, che si trovano sui fondali marini e sono costituite in
prevalenza di manganese, ferro, nichel, rame e cobalto.
Quantit enormi di idrocarburi, sia liquidi (petrolio) sia gassosi (gas
naturale) provengono da giacimenti offshore (ovvero da strutture geo-
logiche sedimentarie appartenenti alla piattaforma continentale). Ma
dal mare si possono ricavare fonti energetiche rinnovabili, bench il loro
impiego sia perlopi in fase sperimentale. Di grande interesse lenergia
mareomotrice, ricavabile dagli spostamenti dacqua prodotti dalle
maree; si segnala la centrale francese della Bretagna, alla foce del fiume
Rance fra Saint-Malo e Dinard, costruita tra il 1961 e il 1966.
Le possibilit di desalinizzazione per uso potabile ne fanno, poi, una
risorsa strategica dacqua dolce. Il futuro sullutilizzo delle acque marine
apre, quindi, orizzonti in parte ancora inediti.
Tuttavia, sebbene le capacit autodepurative del mare siano partico-
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fiumi. Nei mari tropicali, caldi e poveri di piogge, la salinit risulta mag-
giore rispetto ai mari freddi.
Importanza notevolissima per la vita, vegetale e animale, riveste los-
sigeno, che trattenuto in piccole quantit insieme ad altri gas disciolti
nel mare, come azoto (il pi abbondante di tutti), argon, idrogeno e ani-
dride carbonica (rilevante nella fotosintesi clorofilliana). Lossigeno li-
bero in soluzione presente soprattutto nello strato superficiale
dellacqua marina, sia per linterazione con latmosfera sia per lattivit
della vita vegetale, giacch le piante producono ossigeno.
Pure la temperatura cambia con la profondit, con le stagioni e con la
latitudine, anche se queste variazioni sono meno marcate rispetto alle
terre emerse (funzione mitigatrice del mare). Il riscaldamento, infatti, de-
riva dai raggi solari, che agiscono sugli strati superficiali. Nellemisfero
boreale le temperature massime si registrano ad agosto, le minime a feb-
braio. Le temperature maggiori (in superficie) si riscontrano nei mari tro-
picali (28C), ma in alcuni mari quasi del tutto chiusi, come il Mar Rosso
e il Golfo Persico, si possono raggiungere temperature fino a 35C.
I mari polari hanno, al contrario, temperature superficiali prossime o
addirittura inferiori a 0C (lacqua marina gela a 2C). Nel Mar Gla-
ciale Artico e intorno allAntartide vi sono zone dove il mare, costante-
mente ghiacciato, forma la banchisa. Vi sono altre zone, invece, dove
durante la stagione estiva il ghiaccio, per linnalzamento della tempe-
ratura, si rompe in lastroni, che trascinati dalle correnti si dirigono verso
latitudini pi basse fino a sciogliersi. Gli iceberg (dallinglese monte di
ghiaccio), invece, sono costituiti da acqua continentale ghiacciata, che
si staccano dalle lingue glaciali dellAntartide o dalle isole polari e vanno
alla deriva anche in zone molto lontane dal luogo dorigine, fino a fon-
dersi. La parte sommersa di un iceberg circa 7-8 volte maggiore di
quella che emerge.
Al di sotto dei 200 metri le acque oceaniche hanno temperature
fredde, che variano in genere dai +3C a quasi 0C nelle fosse abissali.
Sui fondali atlantici si misurano temperature di 2-3C. Si stima che la
temperatura media di tutta la massa oceanica sia pari a 3,8C.
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vario tipo. Quello pi visibile costituito dalle onde, che sono provocate
dal vento; queste presentano una cresta (o dorso) e un cavo (o depres-
sione). La distanza fra cresta e fondo del cavo laltezza donda, mentre
quella fra due creste o cavi successivi si dice lunghezza donda.
Durante il movimento delle onde, lacqua non subisce spostamenti
orizzontali, come si nota osservando un oggetto galleggiante; questul-
timo, infatti, sale e scende senza spostarsi in modo evidente. In altri ter-
mini, il movimento ondoso in prevalenza verticale, poich ogni singola
particella dacqua descrive unorbita quasi circolare.
Laltezza delle onde, che dipende innanzi tutto dalla forza del vento,
generalmente non supera i 7-8 metri, anche se in casi eccezionali pu
giungere fino a un massimo di 15 metri. Avvicinandosi alla costa, londa
comincia a deformarsi: la parte inferiore dellonda rallenta incontrando
il fondale, fino a frangersi (formazione dei frangenti di spiaggia). Scom-
pare cos il movimento circolare, prevalentemente verticale, che so-
stituito da un vero e proprio trasporto dacqua.
Stando sulla spiaggia si pu osservare come il livello del mare vari
nellarco della giornata, con un movimento ritmico periodico (flusso =
innalzamento; riflusso = abbassamento). Unoscillazione completa, di
alta e bassa marea, si esaurisce in 12 ore e 25 minuti. La massima altezza
dellacqua detta alta marea, mentre quando il mare raggiunge il livello
minimo si parla di bassa marea. La differenza fra il livello massimo e
quello minimo si chiama ampiezza di marea o amplitudine.
Le maggiori maree si verificano nei golfi direttamente collegati con
gli oceani, dove in qualche caso si possono sfiorare i 20 metri di ampli-
tudine (m 19,6 nella Baia di Fundy in Canada, m 18 a Rio Gallegos in
Argentina). In Europa notevoli ampiezze di marea si registrano nelle
coste inglesi e in quelle oceaniche della Francia (oltre 13 metri nel golfo
di Saint-Malo). Nei mari chiusi le ampiezze di marea sono piuttosto ri-
dotte; nel Mediterraneo, ad esempio, il dislivello fra alta e bassa marea
si aggira generalmente tra i 20 e i 50 centimetri. La configurazione dei
bacini di mari e oceani produce modifiche anche consistenti rispetto al
modello teorico di acque, elaborato come se queste ricoprissero in
modo uniforme tutto il pianeta.
Lorigine delle maree dovuta allattrazione gravitazionale della Luna
e, in misura minore, del Sole, il quale ha una massa di gran lunga supe-
riore, ma si trova a una distanza enormemente pi grande. Limportanza
del fattore Luna provata anche dalla considerazione che due movi-
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stagionale diversa.
A livello locale le correnti marine rivestono grande importanza, poich
svolgono unazione mitigatrice sulle aree costiere delle fredde regioni nor-
diche e unazione rinfrescante sulle fasce costiere dei deserti tropicali.
Ciclo dellacqua.
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Foto aerea del delta interno formato dal fiume Okavango, che sfocia nella sabbia del
deserto del Kalahari in Botswana.
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5.7 I ghiacciai
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Capitolo sesto
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di m3 di roccia nel lago artificiale del Vajont provoc una gigantesca on-
data, che distrusse il centro abitato di Longarone e devast parte della
valle del fiume Piave. Nella catastrofe morirono 2000 persone. Pi re-
cente la frana di Sarno e Quindici, nella provincia di Salerno; dalle
pendici del monte Pizzo dAlvano si sono staccati (6 maggio 1998) circa
due milioni di m3 di fango che hanno investito centri abitati, causando
la morte di 160 persone.
Lerosione dipende da cause naturali, come la giacitura e la friabilit
delle rocce, la forte pendenza dei versanti, lintensit di alcuni eventi
meteorologici, ad esempio piogge abbondanti e di lunga durata; tutta-
via, in molti casi stato lo stesso uomo che con le sue azioni come
labbattimento di alberi, luso di tecniche agricole non adeguate, il taglio
di un tratto del versante per la costruzione di strade compromette ul-
teriormente lequilibrio naturale.
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Il Parco nazionale del Bryce Canyon (Utah, Usa), costituito da guglie alte e sottili di
roccia (hoodoos).
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Le Cascate Vittoria (Victoria Falls) lungo il corso del fiume Zambesi. Si trovano al
confine politico tra lo Zambia e lo Zimbabwe. Laltezza media di 128 m.
Nei tratti di pianura si formano spesso meandri [dal fiume turco Me-
andro, caratterizzato da un tortuosissimo corso], anse accentuate del
fiume che si susseguono con una certa frequenza e che aumentano pro-
gressivamente la loro curvatura, poich, in seguito alla deviazione della
traiettoria del filone centrale della corrente, si ha erosione sulla sponda
esterna e sedimentazione in quella interna. Quando tra unansa e laltra
la striscia di terra (collo del meandro) diviene molto stretta, pu essere
saltata in caso di piena del fiume. Si ha un meandro abbandonato, che
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Delta a zampa doca (la forma del delta del fiume Mississippi).
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tazione, che d origine alla spiaggia. Lazione costruttiva del mare con-
siste nellaccumulo dei detriti, quali sabbie e ghiaie; particolarmente
evidente nelle insenature (golfi e baie), mentre lazione erosiva pi
forte nei luoghi sporgenti, come i promontori e i capi. Infatti, lazione
del mare tende a strappare materiale dai siti sporgenti, depositandolo
nelle insenature; in questo modo si registra una tendenza a rendere il
pi possibile retta la linea di costa: rettificazione costiera.
Laccumulo dei detriti, quando il mare poco profondo, pu avvenire
anche a una certa distanza dalla costa, dove si forma una sottile striscia
di sabbia (cordone litoraneo).
Laguna lo specchio dacqua salmastra, spesso disseminata di isole,
che rimane tra la costa e il cordone sabbioso. Le comunicazioni tra la-
guna e mare aperto avvengono mediante stretti passaggi, la cui chiusura
pu dare origine a laghi costieri. Internazionalmente celebre la laguna
di Venezia, lunga circa 50 km, con un cordone litoraneo che presenta
tre aperture (o porti).
La dinamica dei litorali dipende anche dal livello marino che pu mu-
tare in tempi geologici. La fusione dei ghiacciai, seguita allultima glacia-
zione (Wrm), ha prodotto un innalzamento del mare di oltre 100 metri.
La costa, frontiera in continuo movimento, costituisce una forte at-
trazione per luomo, che spesso ne altera la dinamica, modificando le
condizioni naturali di equilibrio. Le opere marittime (come moli e porti)
hanno ad esempio conseguenze immediate sul trasporto dei materiali
detritici; ma anche le distruzioni della vegetazione o delle dune privano
le coste di veri baluardi naturali allaggressione dei moti del mare. Pre-
lievi di materiali sabbiosi e ghiaiosi, utilizzati a fini edilizi o per la co-
struzione di strade, hanno effetti disastrosi sulla fascia costiera. Per
evitare erosioni accelerate dei litorali si costruiscono frangiflutti, pen-
nelli e scogliere artificiali, che agiscono come sbarramenti nei confronti
dellenergia delle onde, oppure si procede allo spargimento di sabbie
(ripascimento artificiale).
Molti problemi che si verificano sulle coste hanno origine nellentro-
terra. Lesempio pi significativo costituito dalla proliferazione di dighe
fluviali (in molti casi utilissime) che bloccano il materiale terrigeno tra-
sportato dai fiumi; questi ultimi quando sfociano in mare sono quasi del
tutto privi del carico di sedimenti che i movimenti marini possono ela-
borare e depositare. Il Tevere per millenni ha visto lampliamento del
suo delta: Ostia Antica, oggi a circa 4 km dal mare, costituiva lo sbocco
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di Roma sul Tirreno. Negli ultimi decenni, per, lapparato deltizio del
Tevere, non ricevendo pi il materiale trasportato dal fiume, soggetto
allattacco del mare, frenato dalle difese artificiali poste dalluomo.
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Erosione eolica (e marina) in rocce allinterno del Flinders Chase National Park (Isola
dei Canguri, Australia meridionale).
Il materiale trasportato dal vento origina vari tipi di depositi, tra cui
le dune. Le dune, in realt, non sono esclusive del deserto (basti pensare
a quelle costiere), ma in questambiente che hanno il loro massimo
sviluppo. Esse possono essere vive, quando, prive di vegetazione, cam-
biano continuamente forma sotto limpulso del vento, oppure fisse,
quando sono coperte da piante che, con le loro radici, impediscono lul-
teriore movimento della sabbia.
Una duna molto comune quella a forma di luna crescente o a ferro
di cavallo (barcana) con le sue due estremit estese nella direzione del
vento dominante, ma vi sono anche dune longitudinali molto allungate
in direzione di venti costanti, dune trasversali quasi perpendicolari alla
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6.8 Il carsismo
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Capitolo settimo
AMBIENTE E SOCIET
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7.2 Il paesaggio
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sati tra loro, danno un risultato compreso tra 0 e 1 che consente di com-
parare le condizioni socio-economiche di un Paese.
Nel 2010, per il Pil/ab, Kuwait (48,9 mila dollari) e Italia (30,5 mila
dollari) occupavano rispettivamente il 16 e il 29 posto, che per lIsu,
risultava ribaltato: il 21 posto per lItalia e il 47 per il Paese arabo,
gravato dal basso tasso di alfabetizzazione adulta (78,6% contro il
98,1% dellItalia) e dalla bassa frequenza scolastica media (58% contro
il 73% dellItalia). Nella graduatoria del 2010 al primo posto per lIsu
figura la Norvegia, con un valore di 0,938, allultimo lo Zimbabwe con
0,140. La 21a posizione dellItalia corrisponde a un valore di 0,862.
Pure lIsu oggetto di diverse critiche, sia per le metodologie adottate
per la sua costruzione sia per il ricorso a dati che, raccolti da varie or-
ganizzazioni internazionali (Onu, Banca Mondiale, Unesco, Ilo, Fao,
Oms, Ocse ecc.), non sempre sono considerati attendibili, soprattutto
quando riguardano i Paesi in via di sviluppo. Tuttavia le critiche, parti-
colarmente di natura metodologica e tecnica, non inficiano la validit
dello strumento, da allora utilizzato sia dai governi sia dalle organizza-
zioni internazionali, coinvolte a vario titolo nelle questioni dello svi-
luppo.
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Capitolo ottavo
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Con tassi molto diversi, i pesi demografici delle varie aree geografiche
sono destinati a mutare piuttosto rapidamente con risvolti significativi
anche a livello socio-economico e geopolitico; ad esempio, con un tasso
di incremento dello 0,5% la popolazione raddoppia in 141 anni (con
l1% in 70 anni, con l1,5% in 46 anni, con il 3% in 24 anni).
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8.2 La natalit
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8.3 La mortalit
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Trinidad (provincia di Sancti Spritus a Cuba), con la scalinata dove venivano esposti i
prigionieri neri per la vendita. La citt, dal 1988 indicata dallUnesco come
Patrimonio dellumanit, stata centro di smistamento degli schiavi, impiegati nelle
piantagioni di canna da zucchero.
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Capitolo nono
9.1 Lecumene
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Di questi sette miliardi di abitanti appena uno vive nei Paesi indu-
strializzati, mentre nellAsia meridionale e orientale risiede una popo-
lazione di oltre tre miliardi e mezzo (Asia meridionale 1.619.757.000;
Asia orientale e Pacifico 2.012.285.000), che corrisponde a circa il 50%
del totale del pianeta. LAsia, con il 29,8% delle terre emerse, conta il
60,8% della popolazione mondiale, mentre lEuropa presenta il 6,9%
delle terre emerse e il 10,4% della popolazione del pianeta (occorre va-
lutare che il continente antartico disabitato occupa il 9,3% delle terre
emerse). Questi semplici dati grezzi, rapportati ai coefficienti di crescita
demografica presenti nelle varie aree geografiche, fanno comprendere
come i pesi demografici siano in squilibrio crescente e, poich una de-
bole crescita economica in genere si associa a un forte incremento na-
turale della popolazione, i futuri sviluppi demografici potrebbero
produrre pericolosi riflessi socio-culturali, economici e politici nel
mondo.
Nel corso dei millenni, grazie anche al progresso delle tecniche di in-
tervento sullambiente, lecumene ha conquistato sempre nuovi spazi.
Rimangono tuttavia ampie regioni sempre disabitate, chiamate anecu-
meniche e delimitabili in senso planimetrico e/o altimetrico. Non esiste,
per, un limite netto, poich ecumene e anecumene sono divise da una
fascia pi o meno ampia, detta subecumene, abitata dalluomo soltanto
periodicamente, soprattutto per la pratica dellallevamento nomade o
seminomade.
Le terre anecumeniche, molto diverse per caratteristiche geografiche
le une dalle altre, rappresentano poco meno di 30 milioni di km2, un
quinto della superficie terrestre. La parte maggiore dellanecumene
costituita dalle regioni polari, perennemente (o quasi) ghiacciate e
troppo fredde per linsediamento umano:
300.000 km2 del margine settentrionale eurasiatico;
quasi 2.000.000 di km2 della Groenlandia, pressoch priva di abitanti
ad eccezione delle coste occidentali e sudorientali;
circa 14.000.000 di km2 dellAntartide, dove si trovano a operare gli
addetti alle stazioni scientifiche.
Poich il freddo in relazione non soltanto con la latitudine, ma anche
con laltitudine, nelle aree montane, raggiunta una determinata quota,
il calore non pi sufficiente allo sviluppo della vegetazione; si hanno
cos i deserti freddi, spesso coperti da nevi perenni e ghiacci. I pi ampi
deserti di altitudine si estendono in Tibet, sullHimalaya, sulle Ande,
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Anche se con incrementi meno forti nel corso degli anni, la percentuale
della popolazione urbana va crescendo, con valori che vanno allineandosi
verso lalto. Le aree a pi bassa percentuale di popolazione urbana, infatti,
sono in genere quelle con tassi di crescita media annua pi elevati.
Il caso dellurbanizzazione in Cina clamoroso per la rapidit con cui
il processo si sta sviluppando; il 50% della popolazione cinese vive oggi
in citt. Oltre 700 milioni di persone hanno abbandonato le campagne,
dove ventanni fa risiedevano quattro cinesi su cinque. Nel 2005 si erano
spostati in 350 milioni, pi degli abitanti degli Stati Uniti. Entro il 2015
si concentrer nelle nuove metropoli oltre un miliardo di persone. Una
velocit senza precedenti: entro tre anni la Cina conter 230 citt con
oltre un milione di residenti (lEuropa ne ha 35). Il numero dei grattacieli
costruiti negli ultimi cinque anni copre una superficie pari a dieci volte
quella di New York.
Le citt sono il nuovo e unico mercato del mondo globalizzato; creano
tendenze e gusti, definiscono i relativi prodotti, organizzano la produzione
e la importano, redistribuendola in megastore periurbani, non-luoghi
dellattrazione, non solo mercantile.
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Capitolo decimo
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10.3 Lallevamento
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Tipica tenda circolare mongola (gher) nel deserto del Gobi. rivestita da feltro per
riparare dai rigidi inverni e dal caldo estivo. Si pu notare la parabola.
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10.4 La pesca
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Il Lago cambogiano di Tonle Sap, alimentato dalle acque del fiume Mekong, una delle
zone di pesca di acqua dolce pi ricche del mondo. Il livello delle acque varia
notevolmente nel corso dellanno, per cui la popolazione costiera vive in case galleggianti.
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Capitolo undicesimo
11.1 Lenergia
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11.2 Lindustria
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11.3 Il commercio
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esploso il commercio estero (tra Stati diversi), dando grande risalto alla
bilancia commerciale: la differenza tra il valore delle merci acquistate
allestero (importazioni) e quelle vendute in altri Paesi (esportazioni).
Fondamentale nel commercio sempre stato il mercato, luogo dove
le merci si incontrano, divenuto, nella gran parte dei casi, un agglome-
rato abitativo che ha dato origine alle citt. Roma antica esempio clas-
sico di luogo di incontro, giacch il Tevere, allaltezza dellIsola tiberina,
offriva uneccellente possibilit di guado, consentendo sia la transu-
manza tra pascoli abruzzesi e pianure laziali sia la connessione tra ripa
etrusca a nord e Magna Grecia a sud.
I luoghi dincontro di merci e servizi vanno dai piccoli mercati rionali,
per il rifornimento quotidiano di generi alimentari, ai grandi centri com-
merciali, alle borse valori e merci, spazi virtuali di scambio, mentre le
fiere, dal livello locale al globale, segnano un appuntamento periodico
e spesso dedicato a specifici settori merceologici (fiere agricole, moto-
ristiche, dellartigianato, di libri).
In questo periodo il commercio internazionale segnala una riduzione
(circa il 10%) dei prodotti agricoli a vantaggio dei manifatturieri (tre
quarti del commercio mondiale) con la restante quota appannaggio dei
prodotti energetici.
Con la globalizzazione delle relazioni, i servizi, sebbene abbiano avuto
un incremento doppio rispetto ai beni materiali, hanno un minore im-
patto, poich spesso esigono, per loro natura, il contatto diretto con il
cliente: servizi bancari, assicurativi, di consulenza.
Lo e-commerce, la modalit di acquisti in via telematica e regolato da
moneta elettronica (carte di credito), diffuso per oltre il 90% nei Paesi
sviluppati e deve il suo enorme successo alla rete; il commercio elettro-
nico consente di scegliere da un negozio virtuale migliaia e migliaia di
prodotti, dai casalinghi allabbigliamento, dai generi alimentari allelet-
tronica di consumo, dai viaggi alle vacanze: insomma un vero e proprio
emporio da sfogliare direttamente da casa. Stati Uniti, Regno Unito,
Germania, Francia e Italia sono i primi mercati mondiali con incrementi
di crescita annuale spesso a due cifre.
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sione esord, fra il 1935 e il 1937, a New York, Berlino e Londra, mentre
i primi tentativi a colori furono compiuti nel 1940.
Le trasmissioni radio si possono ricevere a distanze molto maggiori
di quelle televisive, grazie allo strato ricco di ioni elettricamente carichi
della ionosfera, che riflette i segnali radio verso il basso, superando
enormi distanze, altrimenti limitate entro i 150 km. Le trasmissioni te-
levisive, con lunghezze donda molto corte non riflesse dalla ionosfera,
hanno bisogno di trasmettitori (ripetitori) che si avvalgono di satelliti
artificiali, per portare il segnale su lunghe distanze.
Internet, vera e propria autostrada dellinformazione, consente di vi-
vere dentro la comunicazione globale in tempo reale in qualsiasi parte
del pianeta; ha dilatato laccesso a una quantit enorme di servizi e in-
formazioni (senza spostamento nello spazio e relativi tempi di percor-
renza) e a nuove possibilit professionali tramite il telelavoro. Linedita
rivoluzione spazio-tempo si aggiunge alle altre precedenti, che hanno
scandito il percorso e cambiato il modo di agire lo spazio.
Gli Stati Uniti, con 790 utenti Internet ogni 1.000 abitanti, sono stati
recentemente oltrepassati dalla Norvegia (933,9); seguono Paesi Bassi
(907,2), Danimarca (887,2), Finlandia (868,9) e Regno Unito (850).
LItalia presenta valori relativamente modesti (536,8), superata dal
grande recupero dei Paesi dellEuropa orientale (Ungheria 652,7, Po-
lonia 623,2); in Asia, accanto al Giappone (800), in grande rilievo Corea
del Sud (837) e Taiwan (715). La Cina, con una penetrazione di 343
utenti ogni 1000 abitanti, il Paese con il maggiore numero assoluto,
con oltre 450 milioni di internauti (2010).
Linsieme delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione
(Information and Communication Tecnologies - Itc), costituito da com-
puter, internet e telefonia mobile, ripropone il tema delle disegua-
glianze, per quanto riguarda la banda larga. Questultima tecnologia
consente opportunit altrimenti inarrivabili, tanto che il tema del digital
divide stato evidenziato nella Millennium Declaration delle Nazioni
Unite nel 2000 come un fattore di sviluppo in grado di contrastare la
povert e la fame, diffondere leducazione primaria in tutto il mondo,
promuovere la parit uomo-donna, ridurre la mortalit infantile, mi-
gliorare gli standard sanitari, combattere la maggiori patologie e assi-
curare la sostenibilit ambientale.
Il trasporto tramite condutture antichissimo, testimoniato dalle de-
cine di acquedotti costruiti in epoca romana, che sfruttavano la pen-
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denza per portare lacqua dal punto di captazione al suo terminale. Al-
lacqua si sono aggiunti petrolio e gas, che intessono una fitta rete dalle
regioni ricche di giacimenti ai principali mercati di consumo. In parti-
colare il gas naturale, per il basso impatto ambientale, la relativa abbon-
danza e i costi sostenibili, ha trovato in questo mezzo il tramite ideale.
LEuropa la destinazione di numerosi futuri progetti: il South Stream,
dai giacimenti russi e kazachi allEuropa centrale (attraverso il Caucaso,
il Mar Nero e i Balcani), in concorrenza con il Nabucco, dallAzerbaigian
passando per la Turchia e i Balcani; nella stessa direzione, ma dalla Si-
beria in Germania, giunger il North Stream attraverso il Mar Baltico.
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11.7 Le ferrovie
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passato poco pi di un secolo dal primo volo del 1903 dei fratelli
Wilbur e Orville Wright a Kitty Hawk (Usa). Laereo il pi veloce dei
mezzi di trasporto, svincolato dalla geomorfologia terrestre. Il rapporto
sul terreno, per le operazioni di inizio e fine del ciclo del trasporto aereo
(il decollo e latterraggio), dato dalla notevole estensione degli aero-
porti, mentre la criticit del mezzo deriva dalla minore quantit di carico
utile in rapporto agli altri mezzi, che ne fa, teoricamente, il pi costoso
fra i mezzi di trasporto. La sua convenienza si concretizza nellimpiego
a medie e lunghe distanze, dove il risparmio di tempo favorisce il tra-
sporto di prodotti deperibili (fiori e primizie ortofrutticole), merci pre-
giate (valori e metalli preziosi) o di pronta consegna (giornali e posta).
Il massimo valore trasportabile dato dalluomo, che ha trovato nel-
laereo unampia gamma di risposte ai ritmi e alle suggestioni della no-
stra epoca.
Lespansione del trasporto aereo avvenne tra la prima e la seconda
guerra mondiale. Il primo servizio passeggeri fu effettuato l8 febbraio
1919, fra Londra e Parigi; qualche mese pi tardi furono avviati servizi
di linea dalla capitale britannica per Parigi, Bruxelles e Amsterdam,
primo abbozzo di una rete aerea internazionale, che diventer sempre
pi fitta ed estesa.
Il 20 maggio 1927 Charles Lindbergh attravers per la prima volta
lOceano Atlantico, atterrando a Parigi da New York, a bordo del mo-
noplano Spirit of Saint Louis, dopo oltre 33 ore di volo in solitario e
senza scalo.
Dopo la seconda guerra mondiale Usa ed Europa occidentale hanno
sviluppato un intenso traffico al loro interno e le due sponde dellAtlan-
tico assicurano ancora il maggiore flusso di rotte intercontinentali. Oggi
in grande evidenza, dopo America settentrionale ed Europa occiden-
tale, lAsia orientale con Giappone nonch, in conseguenza del forte
sviluppo economico, Cina, Taiwan, Singapore, Filippine e Malaysia; i
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11.9 Il turismo
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Capitolo dodicesimo
SPAZI POLITICI
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incidono sulla stabilit dei rispettivi Stati. Per le isole o territori divisi
dal mare, come Sardegna e Sicilia per lItalia, si parla di polimeria appa-
rente.
Alcuni Stati, di solito molto piccoli, sono inclusi interamente in un
altro Stato: la Repubblica di San Marino e la Citt del Vaticano sono
enclave rispetto allItalia, mentre Campione dItalia, in pieno territorio
svizzero (di cui una enclave), per lItalia una exclave.
La forma produce grandi diversit nelle figure degli Stati, spesso ac-
costabili a configurazioni geometriche: quadrilatero (Turchia), esagono
(Francia). Alcuni autori hanno indicato nella circonferenza, con la ca-
pitale al centro, la figura pi favorevole per uno Stato; ma, in una realt
cos complessa, tale aspetto pu assumere una qualche importanza solo
se coglie caratteri di natura politica ed economica. Il Cile, ad esempio,
con una forma estesa per 4300 km (lItalia per 1300 km) in latitudine
(la stessa distanza tra Roma e Yaound, capitale del Camerun) e larga
in media 175 km, subisce alcuni condizionamenti dati da un clima molto
diversificato.
La posizione assoluta degli Stati in rapporto alla latitudine, fattore
climatico essenziale, per cui si distinguono: Stati artici (Islanda), inter-
medi (Regno Unito), subtropicali (Spagna), tropicali (Emirati Arabi
Uniti), equatoriali (Ecuador). Importante politicamente la posizione
relativa rispetto agli altri Stati, che dipende sia dal numero di Paesi con-
finanti sia dalla loro caratura politica. Per il primo aspetto il Portogallo
confina con la Spagna, lIraq con sei Stati, la Repubblica Democratica
del Congo con nove, la Russia (lo stato pi esteso del mondo,
17.075.400 km2) con quattordici (Norvegia, Finlandia, Estonia, Letto-
nia, Lituania, Polonia, Bielorussia, Ucraina, Georgia, Azerbaigian, Ka-
zakistan, Cina, Mongolia, Corea del Nord); per il secondo aspetto il
Bhutan stretto tra due potenti vicini: India e Cina. Rilevante la po-
sizione rispetto al mare, che classifica gli Stati in: insulari (Cuba), pe-
ninsulari (Danimarca), istmici (Panama), litoranei (Svezia), interni
(Afghanistan). Per questi ultimi va segnalata una generalizzata difficolt
allo sviluppo: dei 38 Stati senza accesso al mare (land locked countries),
31 sono tra i Paesi pi poveri del mondo. Le eccezioni che confermano
la regola sono date da Lussemburgo e Svizzera, tra gli Stati pi ricchi
del pianeta.
Il rapporto tra confine marittimo e terrestre restituisce lindice di ma-
rittimit: superiore a uno se prevale il confine marittimo (Grecia); infe-
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12.3 I confini
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12.4 La capitale
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vidua chi vede nel processo insidie per il proprio lavoro e per la sicu-
rezza, fino a giungere al timore di perdere lidentit culturale in un ipo-
tetico ma improbabile scontro di civilt, dallaltro chi intravede
possibilit di accesso a beni e livelli di vita prima insperati.
In realt lassetto di Primo, Secondo (terminato con la caduta del-
lUnione Sovietica) e Terzo mondo, cui se ne aggiungeva un Quarto (il
pi povero), sta cambiando in fretta, spinto dal decollo economico dei
Paesi emergenti, in nuovi rapporti di forza.
Le difficolt nelle quali si muovono le economie del Primo mondo
sono ulteriormente aggravate dai debiti pubblici contratti negli anni,
superiori in molti casi alla ricchezza nazionale (il debito pubblico del-
lItalia pari al 120% del Pil).
Lodierna globalizzazione un momento di svolta senza precedenti,
che ribalta gli equilibri fermi da secoli su Occidente e resto del mondo,
frenati soltanto dallenorme vantaggio economico e tecnologico accu-
mulato in quasi cinque secoli e dalla notevole capacit di innovazione,
ancora forte soprattutto negli Stati Uniti.
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Capitolo tredicesimo
SPAZIO E CULTURA
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studiato come prima lingua straniera in oltre 100 Paesi e usato come
lingua straniera da un miliardo di persone (dati British Council). Oltre
il 25% degli abitanti della Terra, in tutti i continenti quindi, conosce
linglese. Il cinese mandarino (1,1 miliardi di parlanti) il maggiore
idioma di parlanti madrelingua, nellareale ben definito dai confini della
Cina e nelle numerose comunit sparse nel mondo.
La grande diffusione dellinglese produce una serie di diversificazioni
interne. Tre parlanti su quattro non sono nativi (linglese del Regno
Unito un insieme di dialetti del World English, parlato solo dal 4%
della popolazione anglofona), tanto che ormai, accanto alle forme stan-
dard del nord America (oltre il 15% dei parlanti globali), Sudafrica,
Australia e Nuova Zelanda, si riconoscono numerosi new englishes che,
soprattutto nel lessico, accolgono numerosi termini locali.
Il francese, ancora molto diffuso in Africa occidentale e come lingua
diplomatica, ha perso gran parte della sua importanza, mentre lo spa-
gnolo (meglio sarebbe dire il castigliano), dai Paesi dellAmerica cen-
trale e meridionale giunge negli Stati Uniti, erodendo quote significative
allinglese, soprattutto negli Stati del sud ovest e in Florida. Il porto-
ghese segue le fortune di uno Stato oggi in grande evidenza: il Brasile.
Lingue internazionali sono anche il russo, ampiamente diffuso in Asia
centrale, e larabo, lingua parlata nel maggior numero di Stati del
mondo, nonch lhindi (circa mezzo miliardo di parlanti), diffuso, oltre
che in India centrosettentrionale, in numerosi Paesi dellemigrazione
indiana.
La straordinaria diffusione di alcune lingue, inglese in primo luogo,
ripropone lesigenza, sempre sentita, di una lingua franca, cio diffusa
in ambito internazionale. Oggi accanto al pidgin (su base semplificata
di inglese e cinese) nei porti asiatici, una lingua franca a grande diffu-
sione nellAfrica centrale e orientale senzaltro lo swahili, su base
bant con numerosi apporti lessicali di arabo e persiano.
Le minoranze linguistiche allinterno degli Stati sono molto diffuse; il
Belgio praticamente spaccato in due tra Fiamminghi (la maggioranza)
e Valloni francofoni. La Spagna, accanto ai castigliani, vede catalani,
galiziani e baschi, mentre in Francia vivono corsi, bretoni e baschi. Oc-
corre ancora aggiungere le numerose minoranze di immigrati: in Italia,
ad esempio, il romeno parlato da oltre un milione di residenti prove-
nienti dal Paese balcanico. Frequente anche il caso di Stati in cui si
usano normalmente pi lingue; nel nord della Nigeria si parla la lingua
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locale in famiglia, linglese nei rapporti formali e larabo legato alla li-
turgia islamica.
In Italia esistono numerose minoranze linguistiche sia in aree di con-
fine sia in zone interne. Nel gi citato Trentino-Alto Adige coabitano
una forte minoranza tedesca e una piccola minoranza ladina; nel Friuli-
Venezia Giulia accanto al ladino (furlan) risiede una comunit slovena,
in Val dAosta e nel Piemonte occidentale vi sono consistenti raggrup-
pamenti franco-provenzali. In altre regioni esistono piccole isole lingui-
stiche, localizzate in seguito ad avvenimenti storici di epoche pi o meno
lontane: gli albanesi in Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, ar-
rivati in Italia, come le minoranze croate del Molise, nel secolo XV a
seguito dellinvasione turca. Comunit greche, probabile residuo della
dominazione bizantina fin dallalto medioevo, si trovano in alcuni co-
muni della penisola salentina e della Calabria; una colonia catalana ri-
siede ad Alghero in seguito alla dominazione aragonese del XIV secolo.
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NOTA BIBLIOGRAFICA
Pur non proponendo una vera e propria bibliografia, che non rientra
negli obiettivi di questa Introduzione, sembra opportuno, per, offrire
qualche spunto bibliografico e soprattutto accennare a riviste e a collane
editoriali, utili per approfondire tematiche di geografia.
Veri e propri manuali universitari di geografia generale mancano da
molti anni, anche se possibile trovare buoni testi a uso scolastico. Nu-
merosi sono al contrario i testi di geografia fisica e di geografia umana.
Per la geografia fisica si possono indicare: Elvidio Lupia Palmieri e
Maurizio Parotto (Zanichelli, 2008), Tom L. McKnight e Darrel Hess
(Piccin-Nuova Libraria, 2005); Claudio Smiraglia e Roberto Bernardi
(Ptron, Bologna, 1999), Paolo Roberto Federici e Sandra Piacente
(NIS, Roma, 1993), Arthur N. Strahler (Piccin, Padova, 1984).
Per la geografia umana si segnalano: Herin H. Fouberg, Alexander
B. Murphy, Harm, J. de Blij (Zanichelli, 2010), Piero Dagradi (Ptron,
2006), Costantino Caldo (Palumbo, 1996). Nellambito della geografia
politica si possono consultare Franco Fatigati (Edup, 2009), John
Agnew (F. Angeli, 2003), Gianfranco Lizza (Utet, 2001). Per la Didat-
tica della geografia si ricorda Gino De Vecchis (Utet, 2011).
Due sono le riviste geografiche specializzate: il Bollettino della Societ
Geografica Italiana, pubblicato a Roma, e la Rivista Geografica Italiana,
stampata a Firenze. A queste si aggiungono Geotema pubblicata dal-
lAssociazione dei Geografi Italiani, e Ambiente Societ Territorio Geo-
grafia nelle Scuole, pubblicata dallAssociazione Italiana Insegnanti di
Geografia, che propone articoli di ricerca e di didattica.
Riguardo alle collane editoriali si segnalano in particolare: Ambiente
Societ Territorio della Carocci (Roma), Studi e ricerche sul territorio
della Unicopli (Milano), Geografia e organizzazione dello sviluppo terri-
toriale della Ptron (Bologna), Geografia e societ di Franco Angeli (Mi-
lano).
Alcune case editrici si distinguono per una buona produzione geo-
grafica; fra queste si possono ricordare: Istituto Geografico De Agostini,
Utet, Carocci, Zanichelli, Garzanti, Le Monnier, Markes, Paravia. Un
cenno a parte merita il Touring Club Italiano, attivo dal 1894, che, oltre
alla rivista Qui Touring, pubblica libri di grande interesse geografico.
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INDICE ANALITICO
ablazione 77 atlante 24
abrasione 84,89,92 - internazionale 25
acquacoltura 65 - nazionale 25
acque idrotermali 40 - scolastico 25
addomesticamento 138 - tematico 25
Adeano 32 atmosfera 14, 26, 27, 37, 38, 47, 48, 49,
aereo 29,42, 159, 160, 166, 173 51, 53, 57, 67, 70, 79
aeroporto 50, 159, 160 autonomie locali 68
agenti morfogenetici 79 bacino 21, 72, 73,74
Agenzia internazionale dellenergia - collettore 77
atomica (Aiea) 165 - idrografico 73
Agenzia Spaziale Europea (Esa) 26 baia 68, 173
agricoltura 25, 87, 115, 119, 126, 133, Banca Mondiale 104, 165
134, 135, 138, 140 banchisa 67
- biologica 138 baratto 150
alisei 69 barometro 49
allevamento 60, 97, 122, 133, 138, 139, basalto 33
140, 141, 142, 147 benthos 142
alpeggio 141 biancane 83
alta velocit (Tav) 159, 160 Bibbia 70, 185
altitudine 22, 49, 51, 57, 75, 122, 123 bilancio idrologico 71
Alto Commissariato per i Rifugiati bilancia commerciale 151
delle Nazioni Unite (Unhcr) 170 bioclastismo 81
anecumene 122 biocora 57, 58
anemometro 50 - arborea 58
anemoscopio 50 - arbustiva 59, 61, 82
anfiteatro morenico 89 - desertica 61
Annuario statistico italiano 116 - erbacea 60
antropocentrismo 10 - prateria, della 60
approvvigionamento 144, 148, 150 - tundra, della 60
archeologia 27 biomassa marina 141
Archeozoico 32 Bollettino mensile di statistica 116
areico, territorio 72 bombe vulcaniche 38
Associazione Europea per il libero borsa 151
scambio (Efta) 165 - merci 151
astenosfera 35 - valori 151
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- pendolari 118 oceano 29, 33, 40, 55, 56, 70, 75, 118,
- permanenti 118 120, 142, 147, 157, 159, 175
- spontanee 117 oceanografia 27, 31
- temporanee 118 onde 44, 67, 68, 79, 80, 89, 90, 91, 92,
minoranza 112,168 153
- etnica 181 - corte 49
- linguistica 181, 184 - lunghe 49
- religiosa 181, 186 - sismiche 42, 43
miti cosmogonici 19 Organizzazione europea per la ricerca
monarchia 169 nucleare (Cern) 165
monocoltura 136 Organizzazione mondiale per il
monomeria 166 commercio (Wto) 165
monsone 55, 69 Organizzazione delle Nazioni Unite
morena 88, 89 (Onu) 165
morfologia eolica 92 Organizzazione dei Paesi esportatori di
mortalit 105, 106, 108, 109, 110, 112, petrolio (Opec) 165
113, 114 orientamento 18, 19, 24, 27
- infantile 110, 111, 112, 113, 134, 154 oscillazioni di temperatura 80
- neonatale 111 paesaggio 27, 60, 75, 96, 98
multinazionali 101, 150, 165, 170, 176 Paleozoica 32
Muro di Berlino 117, 173 palude 74
navi 75, 119, 146, 156, 157 panga 33
- crociera, da 157 pantalassa 33
- frigorifere 157 pantalassa 33
- petroliere 157 Patto di Varsavia 165, 170
- portacontainer 157 pellegrinaggio 185
- traghetto 157 pendio di frana 81
navigazione 22, 24, 87, 157 penepiano 80
- fluviale 156 percezione, geografia della 14, 15
- interna 157 pesca 59, 65, 75, 87, 133, 141, 142
- lacustre 156 petrolio 65, 66, 117, 141, 143, 144,
- marittima 156 145, 150, 155, 157, 165
-oceanica 156 pianta della citt 129
necton 142 - a scacchiera 129
Neolitico 97 - irregolare 129
noduli polimetallici 65, 144 - lineare 129
nomadismo 140, 141 - radiocentrica 129
North Atlantic Treaty Organization - regolare 129
(Nato) 165, 174 piante 47, 50, 56, 57, 58, 61, 67, 70, 93,
nubi 50 135, 136, 138
- ardenti 39 - echistoterme 57
- cumuli 50 - eliofile 58
- strati 50 - igrofile 58
nuclei di condensazione 51 - microterme 57
nuova geografia 13, 14 - megaterme 57
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- mesofile 58 - ciclonica 49
- mesoterme 57 proiezioni 22
- ombrofile 58 Proterozoico 32
- tropofile 58 protocollo di Kyoto 53
- xerofile 58 punti cardinali 18, 19, 52
pianure alluvionali 84, 86 quantitativa, geografia 15
pidgin 183 quota 22, 47,49, 51, 115, 122, 151
Pil 101, 102, 103, 104, 134, 178 Ramadan 185
Pil procapite 102, 103, 134 reg 92
piramide delle et 113, 114 regime 73
piramidi di terra 83 - fluviale 72
piscicoltura 143 - pluviometrico 51, 54, 55, 57, 73
piste 155, 160 religione 184
plancton 66, 142 - buddista 186
pluviometro 51 - cattolica 185
Polare, stella 19 - cristiana 184, 185
policoltura 135 - ebraica 185
polimeria 166 - induista 186
- apparente 167 - islamica 184
polje 96 - mussulmana 185
polo industriale 148 - ortodossa 185
polveri vulcaniche 38 - protestante 185
popolamento 58, 125, 173 - sciita 186
popolazione 25, 43, 61, 62, 65, 100, 103, - shintoista 186
105, 106, 107, 108, 109, 110, 113, - sunnita 186
114, 115, 116,117, 119, 120, 121, remote sensing 26
122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, reptazione 93
130, 131, 133, 135, 166, 168, 170, reticolato geografico 21, 22
182, 183 reticolo idrografico 84, 95
- accentrata 125 rettificazione costiera 91
- attiva 133, 134 riflusso 68
- non attiva 133 ripascimento artificiale 91
- rurale 126 rischio vulcanico 41
- sparsa 125 riserve 27, 61, 143, 145, 146
- urbana 126, 130, 131 risorse 26, 27, 32, 40, 60, 62, 65, 98,
porto 156, 157 99, 100, 101, 103, 125, 133,141,
positivismo 10 144,145, 146, 150, 155, 161, 162,
possibilismo 10, 12 165, 168, 173
pozzi 32, 96 - non rinnovabili 145
prateria 60 - rinnovabili 65, 145, 146
Precambriano 32 rivoluzione 13, 29, 136, 156
precipitazioni 25,49, 50, 51, 54, 55, 56, - agricola 97
57, 58, 60, 61, 73, 74, 75, 82, 89, 123 - demografica 106
pressione 33, 37, 39, 41,49, 50, 68, 80 - industriale 53, 98, 119, 127, 143, 145,
- anticiclonica 49 148, 158
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- quantitativa 13 solfatare 40
- telecomunicazioni, delle 152 soluzione 67, 73, 84
- spazio-tempo 17, 154 sospensione 38, 73, 84, 92
- verde 135 sottosviluppo 139, 162, 170, 171
rocce 31, 32, 33, 36, 37, 43, 72, 80, 81, sovranit 164, 165, 166, 170, 171, 172,
82, 92, 93, 94, 96, 143, 146 185
- effusive 33, 38 sovrappopolamento 125
- intrusive 33 spazio 11, 14, 17, 18, 19, 24, 26, 27, 47,
- magmatiche 33, 81 48, 99, 105, 111, 121, 123, 133,
- metamorfiche 33 135, 147, 152, 153, 154, 161, 163,
- sedimentarie 33 166, 173, 179
rosa dei venti 19 - aereo 42
saldo naturale 105, 107 speleologia 96
salinit 66, 67, 69 spiaggia 68, 91
saltazione 92, 93 spopolamento 124, 125
satelliti meteorologici 26 spits 86
savana 54, 55, 57, 59 stagno 74
scala 23, 25, 27, 40, 43, 44, 45, 49, 50, stalagmiti 96
53, 71, 105, 107, 109, 112, 123, stalattiti 96
144, 146, 152, 161, 171 Stato 25, 103, 113, 117, 133, 149, 162,
- Mcs (Mercalli-Cncani-Sieberg) 43 163, 164, 165, 166, 167, 168, 169,
- numerica 23 170, 171, 172, 173, 174, 175, 183,
- Richter, scala 40, 43, 44 184, 185
scambio colombiano 136 - estensione, dello 166, 168, 170
scisma 185 - forma, dello 166, 167
- ortodosso 185 - marittimit, dello 166, 167, 168
- protestante 185 - posizione assoluta 166, 167
scoperte geografiche 156, 175 - posizione relativa 167
scienze della Terra 31, 34 stime 66, 115, 121
sentiero 155 stock 143
sedimentazione 33, 79, 84, 85, 87, 90 strati 33, 35, 49, 50, 67, 75, 83
seracchi 76 stratigrafia 79
settore economico 133 stratosfera 47
- primario 133, 134 subecumene 26
- quaternario 133 surriscaldamento atmosferico globale
- secondario 133, 134 62
- terziario 133, 134 sviluppo sostenibile 100, 102
serir 92 tasso 107, 108, 111, 115
simboli cartografici 23, 24 - alfabetizzazione 103, 104
sismografo 43 - emigrazione, di 117
Sistemi Informativi Geografici (Gis) 14 - fecondit, di 108
slurries 146 - fertilit, di 108
smog 62 - immigrazione, di 117
soffioni 40 - incremento naturale, di 105
societ liquida 176 - mortalit, di 109, 110, 114
197
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- mortalit infantile, di 110, 111, 112, turismo 24, 65, 89, 116, 161, 162, 185
134 - regioni attive 161
- mortalit infantile sotto i 5 anni, di - regioni passive 161, 162
111 umanistica, geografia 14
- natalit, di 107, 108, 114 umidit 49, 50, 51, 57, 58, 92, 123
telecomunicazioni 151, 152, 153, 176 - assoluta 50
telefono 153 - relativa 50
telegrafo 28, 153 United Nations Educational, Scientific
telerilevamento 26, 27 and Cultural Organization (Unesco)
televisione 24, 154, 180 41, 83, 104, 118, 165
teocrazia 169 United Nations International Childrens
temperatura 27, 33, 37, 39, 47, 48, 49, Emergency Fund (Unicef) 108, 111,
50, 51, 52, 54, 55, 56, 57, 58, 62, 112, 165
67, 69, 75, 80 Unione Europea (Ue) 115, 165, 174
tempo atmosferico 48, 51, 62 unitario, Stato 164
termoclastismo 80 urbana, geografia 27
termometro 49 urbanizzazione 61, 62, 101, 124, 130,
termosfera 47 131, 148
terre rare 47 uvala 96
terremoto 42, 43, 44, 45, 147 valle 74, 75, 82, 88, 123, 129
territorio 14, 17, 18, 26, 28, 36, 43, 52, - fluviale 84
71, 72, 94, 96, 98, 100, 115, 117, - glaciale 88
120, 121, 123, 124, 125, 126, 128, vallone 90
130, 147, 152, 156, 158, 163, 165, vegetazione 25, 26, 27, 51, 54, 57, 58, 59,
166, 167, 168, 171, 173, 175, 179 60, 61, 62, 73, 74, 82, 91, 92, 93, 99,
tettonica a zolle 12, 33, 35, 37 122, 123
townscape 128 - arborea 57, 82
traffico 152, 155, 159, 160 - arbustiva 57, 61, 82
- aereo 42, 159, 160 - erbacea 57, 60, 61
- automobilistico 62, 155 - desertica 57
- charter 160 ventilazione 52
- crocieristico 157 vento 49, 50, 57, 68, 79, 80, 88, 92, 93,
- marittimo 157 94, 145
transumanza 141, 151 vie di comunicazione 43, 125, 152
trasporto 28, 68, 79, 84, 87, 88, 89, 90, - militari 152
91, 92, 116, 138, 145, 146, 155, - politiche 152
156, 157, 158, 159, 160 vulcani 34, 38, 39, 40, 42, 79
- tramite condutture 154 - a scudo 38
- strisciamento, per 93 - centrali 37
- trascinamento, per 73, 84 - lineari 37
tratta degli schiavi 117 - strato 38
triangolo industriale 149 lapilli 38
troposfera 47, 54 vulcanismo 37, 39, 40, 41
tsunami 44, 147 welfare 134
tundra 56, 57, 60 zona di subduzione 36
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