Sei sulla pagina 1di 16
FRIEDRICH WILHELM JOSEPH SCHELLING Scritti sulla filosofia, la religione, la liberta A cura di Luigi Pareyson MURSIA ‘Traduzione dal tedesco di Susanna Drago Del Bocs, Luigi Pareyson, Valerio Verra 4.1987 U, Mussia editore S.p.A. per fa letenaria viservata = Printed in [ely U. Marsa editore - Via Tadino, 29 - Milano INTRODUZIONE Gli scrittt scbellingbiani raccolti in questo volume henno wn carat- tere diversissimo: Filosofia e religione fu pubblicato come risposta alle os- servation dun critico, ed & dungue uno scritto @occasione; le Ricerche flosofiche sullessenza della liberti umana soxo anckiesse un libro edito, sma on uno scritto d'occasione, ché anzi Schelling of ateribuiva tanta importanza da inserirle nel primo volume dei swoi Scritti filosofici Lezioni di Stoccarda sono i rapidi appunti inediti d'un corso tenuto luppi ampi e corposi alternati a cenni schemat Conferenze di Erlangen sono probabilmente la mnasta inedita, delle prime lexioni d'un corso universitario. Inoltre questi scritti non sono contemporanei, ma si sealano in un tempo piuttosto lungo, nel corso di ben diciassette anni: Filosofia € se- ligione 2 del 1804, e quindi appartiene agli anni culminanti dell insegna- mento a Wiirsburg, ciob agli anni ruggenti della « flosofia dell identita », quando Schelling appariva come it dominatore incontrastato della filoso- fa tedesca, passatii trionf di Fichte e non ancora evidente il nuovo astro di Hegel; le Ricerche, del 1809, rappresentano il frutto del primo con tatto di Schelling con la cultura monachese, ¢ sono senza dubbio lo sc compiuto pit impegnativo del primo soggiorno di Schelling 2 Monaco, dal 1806 a 1820; Te Lezioni di Stoccarda, del 1810, sono la prima siste- ‘matione d'un nuovo corsa di pensiero, ¢ il frutto d’un intenso e appar moglie Carolina; le Conferenze di Eslangen, che si possono situare nel gennaio del 1821, sono il risultato dell'ambito ritorno allinsegnamento universitario, dopo ben tre lustri passati ne; 1 viva stimolazione d'une cattedra. Tuttavia questi seritti, malgrado la diversita del loro carattere e la differenza cronologica che attivitd e legati fra Toro da un filo che li in una progressione Continua. Due di questi saggi sono git noti at pubblico italiano, che ba ‘aouto a sua disposizione Te Ricerche a due riprese (una prima volta nella 5 INTRODUZIONE traducione di Michele Losacco, nella famosa collana «La cultura del- Vanima» di Corabha, ¢ una seconda volta nella versione di Susanna Drago Del Boca, benemerita degli studi schellingbiani; ma dam i (queste edizioni non circolano pid, @ a mala pena si trovano in antiquaria- 10), e che dispone d’una tradutione delle Lezioni di Stoccarda, inserita tuttavia in una raccolia come quella di Giulio Preti, di cui non appare en cbiaro il criterio della scelta e della riunione di scritti diversissin’ fra loro; mentre gi altri due, Filosofia e religione le Conferenze di Ex angen, sono per i pubblico italiano wn’assoluta novita ‘Ma anche la ripresentazione degli scrtti gid noti acquista it suo si- gnifcato solo nella continuitt cronologica e speculativa che it presente volume collettenco cerca di mettere in evidenza, ¢ che consiste nell wnitd d'un periodo di meditazione che sta tra la « flosofa delWidentitd » pro- fessata a Wireburg e la « flosofa positiva » delle prestigiose cattedre tones le cui spirexione s'impone in tutta le sua treboccente pienerea € come un alto squillo di tromba nelle Ricerche; i cui tratti si delineano con adeguata completezza nelle Lezioni di Stocearda; e i cui serrato e intenso riepilogo, quale appare nella trasfigurazione offertane dalle Conferenze di Eslangen, si apre gid al « grande enspirismo » ¢ all’ampio flume della flosofa positiva. La grande opera di questo periodo avrebbe dovuto essere il libro, pid volte annunciato ma mai pubblicaio, su Le et& del mondo, di cué cf restano soltanto i documenti delle prima parte, le sola afrontate da Schelling, riguardante T passato, in una serie di ver. sion inedite distribuite fra i 1811 e il 1815, e che qui non si riportano esentano, in parte per Ta con incompleterza dell'esecutione, non inter periodo perché il disegno sistematico in cui ‘plessitd del progetto, in parte pe agevola uno sguardo d'insieme su Filosofia e religione ba il duplice scopo di mettere un punto alle cortese polemica con Eschenmayer e di continuare i! Brano del 1802. Le juno era prevista in una serie di dialoghi, ma Sc ing, 4 questo scopo, abbandona ta forma lettere private, © poi nel fortunato alla nonilosofia, mette in luce le di Sha parte reale INTRODUZIONE in pitiless Scbling « na rigors define dei rapport 10 nell'adorione del 0 della caduta, € per Valtra verso in un religione, in un contesto a cui non 8 estranzo Schleiermacker ¢ la generale revi si tratta di novite essolute, perché anche «il punto in cui nel mondo caduto si riproduce nuovemente i reondo originario », il punto in cui, attraverso la flosofia, Varte e la rio- relita, le idee sincarnano nella temporalita. Il pessimismo della cadute si stuma nell ottimismao della storia, che si libra sotto Vinsegna della felix culpa: « essendo scopo finale della storis la redentione della caduta, an che la caduta pud esse? vista da un lato positivo », in modo tale cB'essa stessa «diventa il mezzo della compiuta rivelazione diving ». Alla fine riprende dunque il sopravvento ta filosofia dellidentité; rea intanto ri. mane il fattorche Scbelling sin dal 1804, riprendendo motioi che gid aveva aouto occasione d'incontrare nel pensiero altrui e di accennare gua e la Per conto proprio orchestrandoli in un contesto ben pid pregnante ¢ significative, ba seritto parole decisive su quel nesso tra flosofa della storia ¢ flosofia della religione, tra cristianesimo e storicismo, che da al- fora caratterizza le grandi concezioni della flosofa classica tedesca e delle tue propaggini: «La storia é wn'epopea composta nello spirito di Dio; le Ie parti principali sono due: la prima descrive Vuscite del’ umanitd dal sHo centro sino al massimo allontanamento, a seconda il ritorno. La prima 2 per cosi dire I'Miade, la seconda POdissea della storia. In tal modo nella storia si esprime it grande disegno dellintera vicenda wniversale, Era ne. cessario che le idee, gli spiriti cadessero dal loro centro, ¢ che nella na: 10 INTRODUZIONE tura, sfera universale della caduta, entrassero nella particolarita, perché Potessero poi tornare come individui nell’indifferenza, e, riconciliati, per- ‘manere in essa senza turbarla ». La continuiti tra Filosofia € religione ¢ le Ricerche, se non fosse esplicitamente attestata dailo stesso Schelling nella prefazione a queste ultine, serebbe abbastonza evidente di per sé. Per un verso la struttura del sistema pare encore quella delVidentita, tant'® vero che una parte cospicua del saggio 2 dedicata a una precisatione, del resto molto densa ¢ Pregnante, sul signifcato del panteismo, e la preoccupazione pur sem Pre quella di asserive Pidentita degli opposti nell’assoluto. Per Valtro verso li clementi che sembrano costituire la novita maggiore delle Ricerche si frovano git, sia pure appens accennati o gid germinalmente teoriztati, in Filosofia ¢ religione, Cosi la problematica della libert® ¢ del male fa la Sua comparsa proprio in Filosofia e religione, ove da sn lato 1a liberta @ invocata tanto @ proposita della caduta quanto a proposito del riscllevae mento, in siretta unione col principio dell egoita e in sottile dialettica con 4 necessita, ¢ dallaltro lato il problema del male prende Vaspetto, sia Bare unilaterale, di quella colpa e di quella pena che sono rispettivamente Ja stessa ceduta e la stessa finitexza. Cosi la dottrina dei due principi, vi- ‘gorosamente teorizzata nelle Ricerche, 2 gid ipoteticamente prospettats in Filosofia ¢ religione, sia per escludere che Vassoluto, principio Buono, posse produrre positivamente il finito, e che accanto ad ess0 0 sotto di {£510 potsa sussistere un principio di per sé cattivo, sia per negare che $i posia « conoscere il principio buono senza quello cattivo », Cost an- | fora la sostituzione della flosofia delle storia alla fllorofia della nature, | Biniai evidente © completa nelle Ricerche, 2 gid accennata in Filosofia ¢ Feligione, ove si profla anche quel tema della redenzione che sard d’ora in oi dominante nel pensiero scbellingbiano. Cost infne lo stesso pessimismo del riale ¢ dell-angoscia, svolto con tanta dramntatica consapevolezea nelle Ricerche, vera gid in fondo delineato nel concetto della caduta, che po- neva addirittura il male alla radice dellesistenza, salvo poi a vanifcare questo pessimsisma in una recuperata contemplazione del finale dissolvi- wiehto del finito nell'assoluto. Ma nonostante questa innegabile continuitd il clima delle Ricerche # mutato, ¢ lo sfondo & tutt'altra cosa. B vero che il programma si pre- senta come quello di sviluppare finalmente quella parte ideale del sistema che non he ancora ottenuto wn adeguato svolgimento; ma @ anche vero the sotto questa imprese quel germe di dissoluzione obe él sistema del- u INTRODUZIONE eca in se stesso porta a termine la propria opera. Ormai la fi- losofa delldenttd ba lascato defniticomonte’ ll posto ule flvoha deka libertd. Se il passaggio & stato rapido e ha persino acquistato Paspetto una ovis, cid @ dovuto senza dubbio allo stimolo di nuove civcostanze € di nuove esperienze, massime fra le quali il contatto monachese, a partire dal 1806. Grande catalizzatore é stato Franz von Baader, ta cui originalissima personalita, con Vimpeto d’una conversazione in continua efferve una mente vides ba fornito Voccasione di ripiegarsi su di sé per rinnovare il suo ro alla fonte della propria interna vitalitd speculativa, e di rin- re esperienze, rimastegli sino allora in duppi, come Ia conoscenza di Boehme, 41a frequentato in passato, e soprattutto una rimeditazione di Octinger, i genio tutelare della sua patria sveva. Sono queste nuove esperienze che Jo inducono ¢ mettere decisamente in primo piano, al posto della natura, Puno con i suoi problemi, la liberta e il male, la mordlitd e la religione, i rapporto con Dio, e che conferiscono una on da cultura contatto con 2 perché Schelling & mao anche se non ignora la notte, ama la chiarerza ¢ rifugge dalle fumosita della Schwirmerci, ¢ non tarderd a far sparive i ticitd d'une 1a, anche se lanciata su sconfinate prospettive meta- @ su abissali profondita originarie tet La noviti del tono dellatmosfera di quest opera @ tale che lo stesso Schelling, in et pit tarda, Pavrebbe considerata come Vinitio della sua ultima filosofa. Egli non rinnega né smentisce esplicitamente a filo- sofia del identta programma di continuarla e svilupparle finisce col disgregarta completantente e rinnovarla dalle fondamenta; si ch'> as. sai pit vero asserire che cid che sembra uno sviluppo in realth & una svolta, Piuttosto che non sostenere che quel che sembra una crisi é in realta une ne e difende quel tanto di panteismo che inerisce necessariamente alla flosofa dell identité; ma imo non solo da quel panteismo naturdistico di stanpo culminava la flosofa della natura, cio? dalla concesione 0 d'un Dio tangibile, d'un Deus sive natura vivente in herbis et lapidibus, ma anche da quello specialissimo panenteismo cut poneva capo la filosofa delVidentita, consistente in wna strettissima e in- separabile unione di wniversale particolare, infinito e finite, soggetto ¢ 12 INTRODUZIONE oggetto, ideale ¢ reale, cementata dalla famosa Einbildung o Einsbildang, informatione 0 uni-formatione, chiave di volta di tal flosofia. E vero, in tun certo senso, che Dio & tutto, ma non @ vero che tutto sia Dio, con una totale identificazione di Dio con le cose, che porterebbe a un tal feticismo che nemmeno it monismo di Spinoza intendeoa ammettere, giacché il uo intento non era certo di confondere ‘certo senso, che le cose sono in Dio, ma cid non i - B nulla, nb ch’esso si annulla e dissolve in Dio com pieno fatalismo, ché se il determinismo @ la conclusione finale di Spinoza, cid non @ a causa del suo panenteismro, mea perché egli concepisce Dio come sostan: cosa a sua volta, essere inerte e senza vita. La di panteismo ¢ del panenteizmo sin da ora 2 condotta in modo da por capo ‘alla trascendenze, anzi ella personalita di Dio: « Dio pud rivelarsi soltanto in cid ch’® simile a lui, in esser ‘inplica certamente il concetto di creazione, cio? per un verso la distiv- Rione del creato, dal creatore, ¢ per altro verso a liberth e volonta dt Dio. Alla prospettiva del panteismo vero proprio si sostituisce allora templazione dun multuosa dana rela Liberte umana: relacione cosi drammatica da poter portare al conflitio che la 1¢ disgiuntamente dalla liberta one, ma cost inseparabile da non poter rai perme sia presa in considers come persondlitd, cio? come liberta e volont2, giacché - a'solo chi ba gustato la libertd pud capire it desiderio di trovare ovungue / anslogia con essa, di estenderla a tutto Vuniverso »; ed ® in questo con- testo consapevolmente antropomorfico che si collocano ¢ si comprendono | fe felicissime ed efficaci formule schellinghiane: « solo nella personalita 2 fa vita» (nur in der Persinlichkeit ist Leben), « i volere 8 Vessere ori- “ginario» (Wollen ist Ursein); « solo il personale pud salvare il persona Je» (nur Persdnliches kann Persdnliches heilen). Schelling ritrova, su tn © piano di alta speculazione, il concetto tradizionale del Dio persona, pro- ‘prio in sequito al fellimento dell’esperienza spinoziana e fichtiane, giacché , che mette [a sua sita sotto il segno dell« angoscia ». Con qualche decennio di antcipo la parola kierkegaardiona che da pit d'un secolo os ‘a contemporanea. « Liangoscie della vita stessa strappa ‘nal quale ® stato ereato; poiché questo, come la puris- ere, 8 fuaco. distruggitore per ogni volere parti fer vivere in ess0, Vuomo deve morire ad ogni individual cee ee rca quash necesaria quella di seve dal centro verso le i individuaita. Di criteria, per srovare ix quella wn riposo alla propria oe onerdle necessith della colpa e della morte, come del rede morve Geivindividnalita, ettraverso cui ogni volere umano deve passare cor tttraverso wn fuoco, per esser purifeato ». Dalluome questi zeent a Gisordine si estendono alla nature, ixteramente peroase da trace di ita. Honlita, come attestano i continai intercenti del caso, gh « innege preannatci del male», le incessanti manifestecion: della soference, Pom nipresenza della dissoluzione. Lrangoscia dela vita umane si trasmstie wratura @ causa dellimpossibiita del?’ uomo di superare da sé il male ¢ dolore, giacché Vangosca oi sarebbe anche in Dio se exit non trontase sempre sil proprio fondamento, come luce cbe debela le tenebre. « Que; sta @ la tristexza connessa ad ogni ia, e sebbene in Dio pure vi 3 una condicione almeno relativamente i sorgente di tristezea, essa pero nom arr tanto aleterna giott del trionfo. Donde su tutta la natura, la profond, insopprioibile malinconia dog! ita, La gina deve accolere it dolore, dt dolore deesere trash gata rol ge come la natura decade con V'uomo, cost esse si con Ue “ome 8 principio del nuovo patto, per il quale facendosi nella poiche egfi stesso si lega con Dio, Dio’ accoglie anche la natura ¢ le fe fe ster, Lizomo 2 dungue il saloatore della natura». B tutto questo processo culmina nell'ultimo atto del dranme, ciob nella rivelaxione del ‘mistero dell'universo e nella redensione come scopo finale della storia, nel che 2 ancors wna vlta necssario e presente wom, «7a Fon or ifinario e dioino, quello che in origine era presso Dio, e nel quale erano state create tutte Te cose ¢ U'uomo stesso » 18 INTRODUZIONE Ora questa teoria, che mette al culmine delle storia la realiziazione della personalita vivente di Dio e che considera il male come relativa- mente necessario allo scopo finale della redenzione, risulta in netto con- trasto con Ia filosofia deWidentita, il cui culmine 2 il dissolvimento della finitezca nell unitotalita, quindi Vestinzione completa del limite, della negativitd, del male. Qui il male, considerato come necessario alla realiz- atione del bene finale, allo stesso modo che alla vite divina 2 necessario i confltto dei principi, non & annudlato, ma rimane presente proprio perché vinto, reale proprio perché subordinato, efettivo proprio percké ridotto | alle sue dimensioni. Tutto lo sforzo di Schelling consiste nell'affermare insiome la realté ¢ la necessitd del male: realta positiva, irriducibile a mero ton essere 0 a semplice privazione; relativa rispetto allo scopo Gale della storia. Viafermazione della necessitd del male non deve andare - seapito dell'afermazione della sua realtd, nel senso che non deve poter __ tilere interpretata come una giustifcaione del male: non si pud per- | mettere che considerare il male come necessario signifchi dissolverlo & | cancellarlo, «Non pud esservi aleun dubbio che il male sia stato neces sario... Se non vi fosse nessuna separazione dei principi, V'unita non po- - tnebbe mostrare la sua onnipotenca; se non ci fosse dissidio, non potrebbe divenir reale Vamore ». Ora dire che il male & necessario non significa ne aprire Ia stura alle domande sull’opportunita del male, né giustficarlo camente, né vanifcarlo in una totale redenzione wltina. Assurde, ‘prima di tutte, le domande sull opportunita dellesistonza del male. Chie erst perché Dio permette il male non ba senso: « varrebbe quanto dire the, afinché non ci sia nessuna opposizione all'amore, non debba esserci immeno Vamore », col che i male Vavrebbe vinta sul bene: « perché id ‘male ‘non fosse, non dovrebbe essere nemmeno Dio». Inoltre non ha ‘enso ritenere che Vaffermata necessita del male ne sia una giustifcazione Aialettica: la necessitd det male consiste proprio nella necessitd ch'esso (2 vinto, Ma non pud essere vinto sin dal principio, perché allora conti- ssuerebbe « sussistere occulto e mescolato al bene: esso « deve rimanere nella ‘na liberia, fch€ tutto sia compiuto, tutto si sia redlizzato », altrimenti Ia vittoria del bene non sarebbe completa: completa realtd di bene ct ‘woltanto ove c'é stata completa attudlizzasione del mate. Infine la neces- 84 del male non porta con sé Ia sua vanificazione completa nella reden- “Hone finale: il male 2 pur sempre redle, e quindi esso, pur estendo neces- 9 all'afermazione ultima del bene, dev'essere non annientato me trutto ma superato, non dissolto ma battuto e domato scopo ultimo & «la separacione finale del bene dal male », il che 19 INTRODUZIONE « comporta la perfetta attuazione di Dio, giacché il male, quando ® com- pletamente separato dal bene, on 2 nemmeno pid tale »: «il male dev'essere separato dal bene, per esser ricacciato eternamente nel non essere», i «uno stato di costante consumazione dell astivitd », «senza poter uscire dalle potenzidita ». Lo scopo finde, la pizna attua- fone di Dio, Ia redencione ult Videa d'une finale, completa perfezione non occorre affatto wna reint gratione del male nel bene (della riparazione di tutte le cose); poiché ‘male @ soltanto in quanto si innalza sopra la potentialita; ma ridotto a non essere, 0 allo stato di potenza, ¢ cid che doveva sempre essere, la base, cid cb'8 soggetto, e come tale non @ pid in contrasto con la santite né con Pamore di Dio » Nulla di pid lontano dallo spirtio della filosofia delvidentita che ‘questa teoria cost suggestivamente esposta nelle Ricerche. A una filosofia che accentua soprattutto Ta natura e Uarte, e che si affisa spe sallla contemplazione dell'videnca ¢ della perfezione, e che mette re Vimmanenza e Vorganizaatione, la necessita € 1a una filosofia che accentua piuttosto la storia ¢ la re ¢ che preferisce ricordare il mistero e il male, il profondo e i Pabisso e Vangoscia, cio’ gli aspetti oscuri e tenebrosi del mondo, ricordare che la vita 2 piuttosto contrasio che arrtoni ione e lo sforzo, ¢ consiste nella lotta de io, dell’emore contro Vegoismo, della luce contro le tene- bre, sf che Varmonia pud essere soltanto finale, come vittoria in quella lotta e come definitive superamento del male, dell'errore e del dolore. di studi schellingbiani tendono @ considerare le Ricerche ypera di transizione, e quindi a diminuirne la potenza d'urto, E serisce questo saggio nel tessuto continuo pa sistono con i presagi del’em rismra filosofco, ¢ la nowitd dellspirazione ottiene la sua espressione € avrebbe trovato il suo pid genuino e scbictto respiro nell’opere sia pure incompiuta e frammentaria su Le eti del mondo, vero centro della « filo losofia della ibertt ». Ma nulla eguaglia la profonda impressione che ‘quest opera suscita se letta per la prima volts o se considerata in se stetsa: il lettore non pud sottrarsi all'ammtivazione del coraggio con cui le sono sempre direttamente affrontate, mai occultate 0 scansat ia per la v3 come anno regione, perché se : INTRODUZIONE fegano Puomo allimmensita della natura e all rragginngibile trascende 4 Dio, conferendo als ceirlid mana Yo speed ehh ioe cosmiche lontananze; allo stupore destato dal ragionamento sempre teso, dalla straordinaria originalita delle soluzioni sempre germinanti, dalla facilita creative anche nei passaggi pid ardui; alla forza di persuasione che vengono ad assumere tutte le solution pro- poste, anche le meno convincenti, a causa a adeguaterza jra soluzione ¢ problema; al fascino che a questo saggio deriva dagli stessi suoi difetti, che sono Vincandescenza dun crogiolo ancora informe ¢ Vabuso del linguageio teosofc, delle sue opere Schelling adopera tal linguaggio com tescolanza di aspetti diurni e notcur isonarze. Non 2 meraviglia che con tali disposicioni il lettore sensibile ala speculazione e desideroso di attualita abbia Vimpressione di trovarsi 4i fronte a un unicum singolarissimo, quasi a dire @ un capelavoro assoluto, ‘euratissina @ geniale singolare ida riflessione e misteriose Una data importante nel destino di Scbellings nel settembre del 1809, guiasi improvuisa e del tutto inaspettata, la morte della moglie Carolina. Smarrinento, disperazione, sconforto. La sua melance Goi profonda prima, ed evidente anche nelle Ricerche, ¢ dalla Spatroma Fe Per ance, Scaling A _ qualche tempo all corageiato da un gruppo Patria sveva, @ a 0, No stato attuale del suo in una notazione di diario del 27 dicembre, scrive: e seriamente Le eta del mondo ». Una pausa e un avvio, una tonclusione ew inizio, un punto e un nuovo corso. : _ Le Lezioni di Stoccarda sono, dunque, la delineazione d'un intero Yisleria V2 ancitutto una specie di introduzione, che tratta in generale el sistema della flosofs. Segue la flosofia generale, che sratta del PUrwesen, 0 essenza origi me in due princi formule algebriche e con la teoria del poten. Conclude la filosoateneade un breve whan della wor dels “ilesofa moderna, Si passa in seguito alla filosofia speciale. Anzitutto la Hlesofia speciale della natura, suddivisa nelle tre potenze: la materia, Processo dinamico, Vorganismo. In secondo luogo la filosofa ideale spe- Gale, displegata in diversi capitoli: Ia teoria delle libertd e del male, le 21 NTRODUZIONE INTRODUZIONE flosofa della storia ¢ della rivelazione, la tecria dello stato e della chiesa, E tre che lungi dal timore di dare di Dio unrimmagine antropomorfica, 44 psicologia distinta in teoria dell'animo, dello spirito e dell anima, le | je ottettario consideralo in ina maniere eolutomeac, gee” donde eoria delVarte ¢ della flosofa, della morale e della religione, ¢ infne i concetione di Dio come «an essere vivente wala Personale nel vero Vescatologia: la morte, il mondo spirituale, il fine ultimo, Senso della parola, come siamo noi», eiod anzitutto dotato di volonti Come si vede, anche se i punto di partenza 2 ancora la definizione iberta, in seguito, tale che « in lt acoanta all'eterno essere ci sia anche del primo principio come « identita del reale e delVideale », non & rimasto quasi malla della filosofia delPidentita, al punto che la parte ideale della filosofia, che prima era ridotta a una semplice appendice della filosofia della natura, ora a sua volta riduce la filosofia della natura a una breve intro- dizione alla filosofa dello spirite, la quale 2 dominata dal principio che Processo come « personalit® supreman % termine biblco, ¢ Sch Vadotta per designare il « sapere originario », ch'e attivo e vivent ‘nella sapienza soltanto é la potenza e la forza, poiché essa 2 in tutto, ‘ma, proprio per questo, anche cid ch’® al di sopra di tutto ». io della flesofia 2 radicale: i filosofo deve cominciare Q iio, ciot da nulla. Non & ancora un initio di flosofia Al desiderio di armonia conseguente allo spettecolo della lotta dei sistemi “fra di loro, il desiderio di por rimedio alls asistasia » flosofice aggiun. endo 0 contrapponendo un nuovo sistema agli altri. Né 2 un inizio di _ flotofa « flosofare sulla flosofia », cioe segnare # passe, e quindi non ‘uoversi, non arrivare losofia, per la quale bisogna « acventurarsi 4 mare aperto correndo il rischio di perdere la strada 0 di-smarrirsi a cau- delle tempeste o della propria imperiia ». Né vero inizio di flosofia i sistemi, non solo la loro coesistenza, ma quella coscienza superiore del 4ntso che conferisce la liberta « tutti i sistem. Il flosofo deve dungue co- ciate dal nulla: solo cost pub sperare di cogliore quell infinito e inde- ibile principio ch’é Veterna liberta. Ancora un motivo mistico, sul quale fo ba insstito la tradizione tedesca: quello della nudita, della povertd, flosofco, tratta di abbandonare ma tutto cid che sol- Dio, giacché anche Dio da questo punto di vista & un soltanto & arrivato al fondo di se stesso ed ha conosciuto tusta la profondita della vita, che in un punto ba ebbandonato tutto ed 2 Bato abbandonato da tutto, per i quale tutto 2 sprofondato, e che si 2 solo, di fronte alVinfnito... Chi vuel veramente flosofare deve ri- iate 4 ogni speranca, a ogni desiderio, a ogni nostalgia; non deve fer nulla nb saper nulla, sentirsi del-tutto povero e solo, abbandonere 31 I FILOSOFIA E RELIGIONE (1804) dall initio. E il processo della rigenerazione 2 quel si scandisce in ma di i sapere e non sape) Vanannesi, il sapere nesciente trapassa in nom sapere sciente, Lurct Pareyson

Potrebbero piacerti anche