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Manuale

WATER TREATMENT
SOMMARIO

PREMESSA........................................................................................................1

Non esiste lacqua perfetta .............................................................................................1

Cominciamo dalle impurit............................................................................................2

Lacqua un forte solvente ............................................................................................3

LE INCROSTAZIONI ..........................................................................................6

Che cosa sono?.................................................................................................................6

Che cosa la durezza? ....................................................................................................6

Che cosa lalcalinit?....................................................................................................6

possibile controllare la durezza e lalcalinit?..........................................................6

Ci sono altri fattori che influenzano le incrostazioni? .................................................7

Quali inconvenienti provocano le incrostazioni? .........................................................7

Come si interviene per eliminare le incrostazioni? ......................................................7

possibile prevenire le incrostazioni? ..........................................................................7

Come funzionano i prodotti antincrostanti? ................................................................7

LA CORROSIONE..............................................................................................8

Che cos? ........................................................................................................................8

Tutti i metalli sono soggetti alla corrosione come il ferro? .........................................8

Quali sono i tipi di corrosione? ......................................................................................8

Quali sono le caratteristiche dellacqua che influenzano la corrosione? ...................9

Come si misura la corrosione? .....................................................................................10

Quali sono i metodi utilizzati per prevenire la corrosione? ......................................10

Che cosa sono gli inibitori di corrosione? ...................................................................10

Che cosa sono gli inibitori anodici? .............................................................................10


Che cosa sono gli inibitori catodici? ............................................................................ 10

sufficiente utilizzare gli inibitori chimici per prevenire la corrosione? ............... 10

CIRCUITI CHIUSI .............................................................................................10

Che cosa sono i circuiti chiusi? .................................................................................... 10

Perch si chiamano circuiti chiusi? ............................................................................. 10

Ci sono altri sistemi di raffreddamento a circuito chiuso? ....................................... 11

Esistono anche sistemi di riscaldamento a circuito chiuso?...................................... 11

Quali sono le differenze tra circuiti chiusi di raffreddamento e di riscaldamento?11

Quali sono i potenziali problemi nei circuiti chiusi?.................................................. 11

Come si trattano i circuiti chiusi?................................................................................ 11

Come si controlla il trattamento? ................................................................................ 12

LE CALDAIE ED IL TRATTAMENTO DELLACQUA NEI


GENERATORI DI VAPORE ......................................................................12
Produzione di vapore, come avviene? ......................................................................... 12

Come si trasferisce il calore?........................................................................................ 13

Come sono fatte le caldaie? .......................................................................................... 14

Come si classificano le caldaie? ................................................................................... 14

Quali sono le caratteristiche principali delle caldaie a tubi di fumo? ...................... 14

Quali sono gli accessori principali delle caldaie e tubi di fumo? .............................. 15

Come fatto limpianto di combustione? ................................................................... 16

Quali sono i problemi del ciclo acqua - vapore normalmente riscontrati nei
generatori dl vapore?.................................................................................................... 17

Pretrattamento .............................................................................................................. 18

Quale il sistema di pretrattamento pi diffuso?...................................................... 18

Come funzionano i demineralizzatori e gli impianti ad osmosi inversa?................. 19

Che cos la degasazione?............................................................................................. 20


Quali sono i parametri operativi dl un degasatore? ..................................................20

sufficiente la degasazione termofisica per eliminare lossigeno? ..........................20

Quale deossigenante viene utilizzato? .........................................................................20

Come si completa il trattamento chimico interno? ....................................................20

Che cosa sono gli spurghi? ...........................................................................................21

Quali sono i problemi nella linea vapore condensa?..................................................21

Come si risolve il problema della corrosione acida delle condense? ........................22

Come si usano e valutano i risultati?...........................................................................22

Cos il trascinamento? ................................................................................................22

I CIRCUITI DI RAFFREDDAMENTO................................................................22

Cosa sono? .....................................................................................................................22

Cos lo scambiatore di calore? ...................................................................................23

Incrostazioni nei circuiti di raffreddamento...............................................................24

Corrosioni nei circuiti di raffreddamento...................................................................25

LA TORRE DI RAFFREDDAMENTO...............................................................27

Che cos? ......................................................................................................................27

Acqua di ricircolo..........................................................................................................29

Controlli .........................................................................................................................30
1
ZEP Italia Volume
ED. LUGLIO 00

Trattamento acqua
Lacqua viene utilizzata per uso potabile, agricolo, sanitario e industriale in grande quantit.

T
utti Voi, giornalmente, nellambito della Vs. attivit di vendita incontrate clienti
potenziali che hanno problemi connessi alluso dellacqua. Lacqua, sia essa usata per
raffreddare, per riscaldare o per altri innumerevoli processi industriali, deve quasi
sempre subire trattamenti fisici e/o chimici che servono ad eliminare o limitare una serie
di problemi che possono causare gravi danni economici alla comunit e allindustria.
Questi trattamenti sono necessari perch non esiste lacqua perfetta.

Premessa
Non esiste lacqua perfetta
Lacqua segue il suo ciclo naturale: Pioggia Acqua Superficiale (o di falda) Vapore
Pioggia.
La pioggia ed il vapore sono praticamente prive di impurit, ma le acque superficiali, laghi, fiumi
e lacqua di falda (pozzi) sono ricche di sali, gas, sostanze organiche che le rendono impure.
In effetti, lacqua piovana nel suo processo, attraverso gli strati del terreno e tra le rocce, si
arricchisce di sali. Le composizioni chimiche delle rocce che lacqua attraversa ed il tempo di
contatto, determinano la qualit e la quantit dei sali disciolti nellacqua.
Lacqua di fiume o dei laghi, non filtra attraverso le rocce, quindi meno ricca di sali, ma pi
ricca di sostanze organiche, ed facilmente comprensibile come lacqua di fiume possa essere
ricca di solidi sospesi (sabbia, fango, limo) rispetto allacqua di lago, dove le particelle in
sospensione possono tranquillamente sedimentare lasciando lacqua limpida.
altrettanto facile da capire perch lacqua di falda conservi abbastanza costanti nel tempo le
sue caratteristiche, influenzate solo parzialmente dai cambiamenti stagionali, mentre lacqua di
fiume possa cambiare le sue caratteristiche repentinamente in funzione delle piogge che
trascinano fango nei torrenti.

Nuvole

Vapore
Pioggia
Lago
Fiume
Mare

Falda FIG.01
Ciclo dellacqua

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Nella tabella seguente riassumiamo le caratteristiche dellacqua dolce in funzione di alcuni


parametri generici che le differenziano:

LACQUA DISPONIBILE IN NATURA


COME CAMBIANO LE CARATTERISTICHE
ACQUA SALI GAS SOLIDI IN PRESENZA DI CARATTERISTICHE
DISCIOLTI DISCIOLTI SOSPENSIONE MICROORGANISMI COSTANTI
FALDA ++ + - +/- ++
FIUME + - ++ ++ --
LAGO + - + ++ -
ACQUEDOTTO ++ + - - ++
PIOVANA - + - - ++

TAB.01

quindi evidente come sia necessario effettuare unaccurata analisi del tipo di acqua a
disposizione e dellutilizzo che se ne vuole fare.
Per fare questa analisi, bisogna avere un minimo di conoscenza delle propriet fisiche e chimiche
dellacqua e bisogna, inoltre, conoscere gli impianti che la utilizzano.

Cominciamo dalle impurit


Quando raccogliamo in una bottiglia o in un bicchiere un campione di acqua, dobbiamo seguire
il seguente approccio analitico:
1. Esame organolettico
Colore, necessario verificare se:
pH
o Lacqua limpida
Acido Neutro Alcalino
o Lacqua opalescente/torbida
0 14
o Lacqua colorata; di che colore
o Sono presenti particelle nellacqua 1 3 5 7 9 11 13

Odore, se: inodore o meno.


FIG.02
2. Sostanze insolubili
Sono costituite da tutte quelle particelle che a loro volta possono essere: sedimentabili,
cio precipitano al fondo velocemente in sospensione
3. Sali solubili
Li vedremo in dettaglio pi avanti.
4. Gas solubili
Li vedremo in dettaglio pi avanti.
5. pH
una misura rapida che si pu effettuare con una cartina al tornasole, o con uno
strumento (pH metro) che indica lacidit o lalcalinit della soluzione.
Numericamente il pH il logaritmo reciproco della concentrazione dello ione idrogeno (H+),
ma non bisogna farsi spaventare da definizioni complicate, a noi interessa sapere che valori bassi

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di pH indicano un valore fortemente acido, man mano che ci avviciniamo al valore 7, lacqua
assume un valore neutro, i valori maggiori di 7 verso il 14 indicano unacqua fortemente alcalina.
Lacqua disponibile in natura, sia essa piovana, sia essa di superficie o di falda ha un valore
prossimo al neutro 6,5 < pH <7,5 (con le dovute eccezioni).
Torniamo alle impurezze 3 - 4: Solidi - Gas disciolti.

Lacqua un forte solvente


Lacqua un eccellente solvente, in grado di sciogliere in s molte sostanze siano esse solide,
liquide o gassose.
Le sostanze solide disciolte nellacqua rappresentano la salinit e contribuiscono a formare le
caratteristiche chimiche ed il comportamento dellacqua.
I sali disciolti nellacqua si dividono in ioni positivi o cationi e ioni negativi o anioni.
Ognuno di Voi ha confidenza con il sale da cucina: cloruro di sodio [ NaCl].
Quando ne prendiamo un cucchiaio e lo mettiamo in acqua (H2O) il cloruro di sodio si scioglie:

H2O
NaCl Na + + Cl -
In Na + (ione sodio) e Cl - (ione cloruro) (Vedi FIG.03).
Man mano che aggiungiamo altro sale nellacqua, aumenter la salinit dellacqua stessa, ed
aumenter anche la conducibilit, in quanto gli ioni (siano essi positivi o negativi) conducono
corrente elettrica (elettroliti), quindi c proporzionalit tra salinit e conducibilit.
La conducibilit si misura con il conduttimetro, in microsiemens/cm, la salinit si esprime come
ppm (parti per milioni = grammi/m3 = mg/litro). (Vedi FIG.04).
Unacqua piovana, essendo priva di sali avr una conducibilit = 0 /cm e una salinit = 0 ppm.
Unacqua di superficie avr:
Conducibilit 50 500 s/cm
Salinit 150 700 ppm
Non mancano casi di acqua di falda particolarmente priva di sali (in prossimit della montagna),
acque oligominerali e casi opposti in cui la salinit altissima: acque salmastre.

Correlazione tra Salinit (espressa come ppm CaCO3)


Solubilizzazione di un sale in acqua e
Conducibilit (espressa come microsiemens / cm )

Cloruro di sodio NaCl Na+ + CL - Salinit


(ppm CaCO3) 2000

1800

1600

1400

1200

1000
Cl - Cl -
Cl - 800
Na + Na +
Na + 600

NaCl Na + Cl - Cl - 400
NaCl NaCl
NaCl NaCl NaCl Cl - 200
Na + 0
200 600 1000 1400 1800 2200 2600 3000

Conducibilit (s / cm)

FIG.03 FIG.04

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Come avevamo gi accennato, con lesempio del sale da cucina (cloruro di calcio), la salinit
(misurata attraverso la conducibilit) la somma di ioni positivi (cationi) e negativi (anioni).

Vediamo in una tabella quali sono i cationi e anioni fondamentali che si trovano normalmente
nellacqua

Cationi e anioni normalmente presenti


nellacqua
H+ ione idrogeno forma acidi con anioni OH- ossidrile forma acqua con lo ione
idrogeno, e idrossidi con
i metalli
Na+ ione sodio forma sali con anioni
Cl- ione cloruro forma sali con i cationi

Ca++ ione calcio la durezza, con i


carbonati e bicarbonati HCO3- ione bicarbonato con la durezza(Ca e Mg )
Mg++ ione magnesio formano il calcare CO3-- ione carbonato ) formano il calcare


SO4-- ione solfato

Al+++ ione alluminio sono metalli, formano NO3- ione nitrato formano sali con i cationi

Fe++ ione ferroso idrossidi con OH- e PO4--- ione fosfato

Fe+++ ione ferrico sali con gli anioni

FIG.05

I cationi e gli anioni formano acidi, basi e sali. I sali possono essere solubili (si sciolgono in
acqua) o possono essere insolubili (non si sciolgono in acqua).
Per ogni sale esiste quindi una concentrazione oltre la quale non pi solubile, tale
concentrazione si definisce solubilit.
La solubilit inoltre dipende dalla temperatura, nel senso che alcuni sali si sciolgono meglio a
freddo o viceversa meglio a caldo.
Il bicarbonato di calcio, a freddo abbastanza solubile, mentre a caldo (>30-40C) tende a
diventare insolubile.
Come avevamo anticipato nellacqua che in natura a diretto contatto con laria, si trovano
anche i gas disciolti, i pi importanti sono:
Anidride Carbonica CO2
Ossigeno O2
Queste due molecole hanno unelevata importanza nella chimica dellacqua in quanto
influenzano direttamente i processi di incrostazione e di corrosione.

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Riassumiamo di seguito nella tabella seguente i parametri pi importanti

PARAMETRO SISTEMA DI MISURA SIGNIFICATO

Conducibilit s/cm Ci dice quanti sono i sali disciolti (vedi Tabella


Conduttivimetro Salinit/Conducibilit) e quindi la totalit di cationi e
anioni. Pi alta la conducibilit, maggiore la
concentrazione di sali, quindi maggiore la
probabilit di aver superato il limite di solubilit dei
sali poco solubili.
pH pHmetro / o cartine al Lacqua in natura neutra, valori bassi indicano
tornasole acque acide (corrosive), valori alti indicano acque
alcaline (incrostanti).
Durezza Gradi Francesi Indica la concentrazione di Calcio e Magnesio,
oppure Ca CO3 -1F=10 responsabili, insieme ai bicarbonati della formazione
ppm Ca CO3 con Kit di incrostazione. Si pu eliminare il calcio ed il
Colorimetrico magnesio con gli addolcitori, ed il fenomeno
dellincrostazione si pu controllare con luso di
prodotti antincrostanti.
Alcalinit ppm CaCo3 Indica la concentrazione di bicarbonati (HCO3),
con Kit Colorimetrico Carbonati (CO3 ) e idrati (OH) che
responsabile, insieme alla durezza, della formazione
delle incrostazioni. Si pu eliminare usando
demineralizzatori o impianti ad osmosi, o utilizzando
prodotti chimici.
Ferro ppm Fe La presenza di ferro indice di corrosioni o pu
con Kit Colorimetrico provenire dallacqua di pozzo in quei casi nei quali
lacqua ferruginosa. Si controlla con luso di
inibitori di corrosione.
Silice ppm SiO2 con Kit presente nelle acque di falda, pu causare depositi
Colorimetrico se si superano i valori di solubilit.

Ossigeno ppm O2 presente nellacqua, causa di corrosione nel


sistema di raffreddamento e soprattutto in caldaia.
La sua azione corrosiva aumenta allaumentare della
temperatura. Nelle caldaie deve essere eliminata o
con degasatori o con opportuni deossigenanti.
CO2 ppm CO2 presente nellacqua e dove si trova in equilibrio con
i bicarbonati. causa di problemi di corrosione nella
linea della condensa e nelle caldaie di produzione
vapore.
Sostanze ppm Sono presenti specialmente nelle acque superficiali
Organiche (fiume e lago), possono causare schiuma in caldaia.
Possono essere eliminati tramite filtrazione.
Microrganismi colonie/ml Sono presenti e tendono a svilupparsi nelle
condizioni ambientali favorevoli: luce, temperatura
(20-40C), presenza di nutrienti. Causano limo,
alghe, mucillagini e tendono a sporcare i sistemi di
raffreddamento (aperti e chiusi). Si controllano
utilizzando opportuni biocidi.
TAB.02

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Le incrostazioni

Che cosa sono?


Le incrostazioni sono depositi che si formano sulle tubazioni, negli scambiatori di calore, nei
pacchi di riempimento delle torre evaporative, ed ovunque ci sia la presenza di acqua dura.

Che cosa la durezza?


La durezza costituita dai sali di calcio e magnesio presenti nellacqua.

Lacqua, in funzione della concentrazione di durezza si divide in:


acqua dolce <10F (100 ppm CaCO3)
acqua media tra 11 e 20F (110-200 ppm CaCO3)
acqua dura tra 21 e 35F (210-300 ppm CaCO3)
acqua durissima tra 35 e 50F (350-500 ppm CaCO3)

La presenza di durezza (Ca e Mg) associata allalcalinit provoca le incrostazioni.

A u m e n to d e l c o n s u m o d i e n e r g ia
d o v u t o a lle in c r o s t a z io n i

% 50
40
30
20
10
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9
FIG.06 S p e s s o r e d e p o s ito (m m )

FIG.07
Che cosa lalcalinit?
Lalcalinit insieme alla durezza causa delle incrostazioni sia nei sistemi di raffreddamento, sia
nelle caldaie.

possibile controllare la durezza e lalcalinit?


Si, la durezza si pu controllare mediante luso degli impianti addolcitori con resine a scambio
ionico in grado di sostituire il calcio ed il magnesio con il sodio (che non forma depositi).
Lalcalinit si pu controllare riducendola con opportuni prodotti, e, soprattutto riducendo la
concentrazione attraverso gli spurghi, sia nelle torri sia nelle caldaie.Sono disponibili tabelle che
definiscono i limiti di controllo per durezza e per lalcalinit al fine di prevenire le incrostazioni.
Il rispetto di tali limiti, associato alluso di efficaci prodotti antincrostanti, elimina o riduce il
fenomeno delle incrostazioni.

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Ci sono altri fattori che influenzano le incrostazioni?


Si, la temperatura: allaumentare della temperatura diminuisce la solubilit dei sali di calcio che
precipitano.
Le incrostazioni sono anche influenzate da:
la presenza di materiale in sospensione
la bassa velocit di flusso dellacqua che favorisce la sedimentazione dei depositi.

Quali inconvenienti provocano le incrostazioni?


In FIG.07 si evidenzia come allaumentare delle incrostazioni, aumentino le perdite di energia
dovute al fatto che il calcare impedisce lo scambio termico disperdendo calore ed energia.
Tale problema economico, nelle caldaie assume anche un preoccupante problema di sicurezza,
nei generatori di vapore si raggiungono alte temperature ed alte pressioni; se lo scambio termico,
tra la fiamma (ed i fumi) e lacqua, viene impedito dalla presenza di depositi, si ha un
surriscaldamento dei tubi, con possibilit di esplosione.

Come si interviene per eliminare le incrostazioni?


Per eliminare le incrostazioni, una volta formate, si pu intervenire con efficaci lavaggi acidi.
Si raccomanda luso di prodotti di qualit, addizionati con opportuni inibitori di corrosione e di
indicatori di viraggio.
Si raccomanda inoltre di effettuare il lavaggio a temperatura non superiore a 50C, e di effettuare
una buona neutralizzazione con prodotti alcalini.

possibile prevenire le incrostazioni?


Certo! Si pu intervenire in modi diversi in funzione dellimpianto preso in considerazione:
Acqua sanitaria: Utilizzando opportuni antincrostanti, approvati per acqua potabile,
addizionati con sistema proporzionale.
Acqua nei circuiti chiusi (Riscaldamento e condizionamento): Si consiglia di
adoperare acqua addolcita o, se non disponibile, acqua grezza addizionata con
opportuni prodotti inibitori
Acqua di raffreddamento: Si consiglia di usare acqua grezza, addolcita con prodotti
antincrostanti, e di controllare opportunamente gli spurghi
Acqua di caldaia: necessario addolcire o demineralizzare lacqua di alimento, in ogni
caso addizionare prodotti disperdenti e controllare gli spurghi

Come funzionano i prodotti antincrostanti?


I prodotti chimici antincrostanti funzionano modificando la struttura del carbonato di calcio in
forma poco aderente e soprattutto irregolare, tale da non far crescere i cristalli che formano il
deposito.

FIG.08 FIG.09
Cristalli di Carbonato Cristalli di
di Calcio Carbonato di Calcio
modificati

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La corrosione

Che cos?
La corrosione un processo elettrochimico nel quale il metallo (es. Ferro) viene trasformato nel
suo ossido (es. ossido di ferro = ruggine).
Affinch la corrosione possa avvenire necessario che, come in una pila ci sia un anodo (quella
parte del sistema che si corrode), ci sia un catodo (quella parte del sistema responsabile
dellossidazione, che si riduce) e un elettrolita (acqua).
II metallo si ossida, ovvero si scioglie (anodo) e si sviluppa una corrente elettrica (elettroni), che
attraverso il metallo va verso il catodo dove avviene la reazione di riduzione. Il risultato di questo
processo il consumo di metallo e la formazione di ossido.
-
R e a z io n e d i rid u z io n e : 1 /2 O 2 + H 2O + 2 e 2 OH
2+ -
R e a z io n e d i o ssid a z io n e : Fe Fe + 2 e

O 2 O H O 2 O H
o s s id o d i fe rro

- 2+ - -
e Fe Fe + 2 e e

c a to d o anodo c a to d o
FIG.10

Tutti i metalli sono soggetti alla corrosione come il ferro?


Esiste una scala di resistenza alla corrosione, materiali come il rame, lalluminio o gli acciai
inossidabili sono generalmente meno soggetti alla corrosione, anche se in condizioni particolari
possono subire corrosioni molto veloci.
Esempio:
Lalluminio si corrode facilmente a pH acido o alcalino.
Lacciaio inox molto sensibile alla presenza di cloruri.
Il rame in un circuito tende a formare coppie metalliche (pile) che provocano corrosione

Quali sono i tipi di corrosione?


Esistono moltissimi tipi di corrosione, ma i pi diffusi sono tre:
Corrosione Generalizzata
Quando la corrosione avviene su tutta la superficie. In questi casi, il ferro si consuma
uniformemente, lossido che si forma tende a colorare di giallo-bruno lacqua e si forma
idrossido di ferro (ruggine) che pu provocare depositi nel sistema.
Una tipica corrosione generalizzata quella acida (es. corrosione nella linea condense).

FIG.11
Corrosione generalizzata
FIG.12
Corrosione localizzata

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Corrosione Localizzata (pitting o vaiolatura)


Quando la corrosione concentrata in una piccola area del metallo. la corrosione pi
pericolosa perch porta alla foratura del tubo in un tempo breve. (es. corrosione da
ossigeno) FIG.12
Corrosione Galvanica (pila)
Quando due metalli diversi sono in contatto. Il metallo meno nobile si corrode
rapidamente (es. rame - ferro).
Quali sono le caratteristiche dellacqua che influenzano la corrosione?
I fattori pi importanti sono:
Lossigeno e gli altri gas disciolti nellacqua
La conducibilit (salinit) e i solidi sospesi
Lalcalinit e lacidit
La velocit dellacqua
La temperatura
La presenza di batteri

1. Che influenza ha lossigeno sulla corrosione? La presenza di ossigeno


indispensabile affinch la reazione di ossido-riduzione (corrosione) proceda, quindi
eliminare lossigeno significa eliminare la causa principale della corrosione.
2. Che influenza hanno sulla corrosione la conducibilit (salinit) e i solidi in
sospensione? Pi elevata la conducibilit dellacqua, quindi la concentrazione di sali
disciolti, pi elevato il processo di migrazione degli elettroni e degli ioni, quindi
maggiore la velocit di corrosione. Tra i sali disciolti pi pericolosi ricordiamo i
cloruri e i solfati. La presenza di solidi in sospensione (sabbia, depositi di calcare o ferro)
ha un effetto di erosione sul metallo che accelera la corrosione del sistema; inoltre, i
solidi in sospensione possono sedimentare ed aderire sul metallo provocando pericolose
corrosioni sotto deposito.
3. Che influenza hanno sulla corrosione lalcalinit e lacidit? Acque acide o neutre
(pH 7) attaccano il metallo e rimuovono il film di ossido che protegge il metallo
stesso; acque alcaline (pH > 8,5) favoriscono la formazione di un film protettivo. Fanno
eccezioni i metalli anfoteri (alluminio) che a pH molto alti tendono a corrodersi.
4. Che influenza ha la velocit dellacqua sulla corrosione? I valori di velocit
dellacqua molto alti (maggiori di 2 metri al secondo) fanno aumentare la corrosione, in
quanto aumentano il trasporto di ossigeno sulla superficie del metallo e aumentano la
rimozione del film di ossido protettivo. Valori alti di velocit aumentano inoltre
lerosione. Per contro, valori di velocit dellacqua molto bassi (minori di 0,5 metri al
secondo) causano la sedimentazione, la formazione di depositi e, di conseguenza, la
corrosione sotto il deposito. La velocit ottimale di 1-2 metri al secondo.
5. Che influenza ha la temperatura sulla corrosione? Laumento della temperatura fa
aumentare la velocit di corrosione.
Es.: nei generatori di vapore dove si arriva ad alte temperature, il pericolo di corrosione
localizzata (vaiolatura per ossigeno) altissima.

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6. Che influenza ha la presenza di batteri sulla corrosione? La presenza di batteri,


quindi la formazione di limo causa di corrosione sotto deposito. Sono presenti inoltre
batteri anaerobici (che vivono in assenza di ossigeno) che attaccano il ferro provocando
corrosione.
Come si misura la corrosione?
La corrosione si misura in termini di velocit di corrosione, nel senso che ci che importa nella
pratica industriale non legato al fatto che i tubi o i macchinari si possano corrodere, ma in
quanto tempo si corrodono. In altre parole, non importa a
Valori di corrosione < 5
nessuno se un tubo si corrode e si pu bucare o consumare in 100
MPY (<0,125 mm/anno)
anni. invece importante che la corrosione sia sotto controllo
affinch la vita del macchinario possa dipendere da altri variabili sono considerati
che non siano la corrosione.Il parametro di misura internazionale accettabili.
: MPY (millesimi di pollici per anno) [0,025 mm/anno] Valori di corrosione >5
MPY sono considerati
pericolosi.
Quali sono i metodi utilizzati per prevenire la corrosione?
Innanzitutto, necessario utilizzare materiali idonei, quindi metalli che resistono alla corrosione,
sempre importante, se possibile, lavorare in condizioni di pH 8,5 e, soprattutto utilizzare un
efficace trattamento chimico basato su inibitori di corrosione.
Che cosa sono gli inibitori di corrosione?
Sono sostanza chimiche che riducono o bloccano la reazione di ossidazione, responsabile della
corrosione, agendo sul catodo, sullanodo o su entrambi.
Che cosa sono gli inibitori anodici?
Sono molecole che formano un film protettivo sulla zona del metallo che tende ad ossidarsi
(anodo).
Che cosa sono gli inibitori catodici?
Sono molecole che formano un film protettivo sulla zona del metallo dove avviene la riduzione.
sufficiente utilizzare gli inibitori chimici per prevenire la corrosione?
Un programma di trattamento efficace si basa sullutilizzo di prodotti validi e, soprattutto,
controllati da tecnici competenti che attraverso lanalisi dei parametri chimici dellacqua possono
verificare lefficacia del trattamento e apportare le eventuali correzioni per assicurare i risultati
promessi.

Circuiti chiusi
Che cosa sono i circuiti chiusi?
I circuiti chiusi sono sistemi dove lacqua ricircolando cede o assorbe calore attraverso impianti
di scambio termico. Possono servire per raffreddare (chillers) o per riscaldare (impianti di
riscaldamento).
Perch si chiamano circuiti chiusi?
Sono tali in quanto sono caratterizzati da un reintegro (rabbocco dellacqua) nullo o molto
limitato. Un classico esempio di circuito chiuso, con reintegro assente, quello del
raffreddamento del motore di un automobile:
Lacqua per raffreddare il motore si riscalda, per poi raffreddarsi nel radiatore.
In un sistema simile non c evaporazione quindi il reintegro dovuto soltanto a possibili perdite
per trafilamento delle guarnizioni, premistoppa, ecc.

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Ci sono altri sistemi di raffreddamento a circuito chiuso?


Un altro sistema chiuso molto diffuso quello utilizzato per la refrigerazione dellacqua per
condizionamento o per termostatazione di impianti.
Il principio di funzionamento di qualsiasi sistema frigorifero (compreso quello che tutti abbiamo
nelle nostre cucine) si basa sul fatto che alcune sostanze (freon, ammoniaca) evaporano a bassa
temperatura, e nel processo di evaporazione sottraggono calore allambiente creando freddo.
Dopo lo stadio di evaporazione (cella frigorifera) necessario ricomprimere e condensare il
fluido, affinch possa evaporare ancora e cos via.
Nei processi di compressione e condensazione si sviluppa calore che deve essere smaltito
attraverso un fluido di raffreddamento (lacqua del circuito chiuso).

Esistono anche sistemi di riscaldamento a circuito chiuso?


Tutti, nelle nostre case riscaldiamo lambiente mediante circuiti ad acqua calda.
Possono essere piccoli circuiti nel caso di impianti di riscaldamento autonomi, impianti medi nei
condomini, o impianti molto grandi nel caso del teleriscaldamento.

Quali sono le differenze tra circuiti chiusi di raffreddamento e di riscaldamento?


Le diverse temperature di esercizio (5 25C per sistemi di raffreddamento; 40 fino a 90C nei
sistemi di riscaldamento) rendono leggermente diverse le problematiche, nel senso che nei
circuiti chiusi ad alta temperatura i problemi di corrosione e di incrostazione (se si usa acqua
dura) sono pi critici.
Entrambi i sistemi per hanno reintegri nulli o comunque scarsi; quindi lapproccio del
trattamento chimico analogo.

Quali sono i potenziali problemi nei circuiti chiusi?


incrostazioni nei sistemi ad acqua calda (T>40C) se si usa acqua dura
corrosioni
sporcamento microbiologico (limo) nei sistemi a temperatura bassa (20 40C) dove si
pu sviluppare la vita batterica

Come si trattano i circuiti chiusi?


Innanzitutto necessario pulire preventivamente il circuito, eliminando depositi, ruggine,
fanghiglia di ogni tipo.
Per fare ci necessario prima flussare bene con acqua, quindi addizionare un prodotto
disperdente in grado di rimuovere eventuali depositi assicurando, al tempo stesso, un pH
corretto (8,5 9) ed una buona protezione della metallurgia. Dopo avere ricircolato per un
periodo sufficiente (15 45 giorni) con il prodotto disperdente, si deve svuotare il sistema e
riempirlo con acqua addolcita o acqua demineralizzata addizionata con un efficace inibitore di
corrosione.

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Come si controlla il trattamento?


necessario disporre di un sistema di dosaggio proporzionale (contatore lanciaimpulsi con
pompa proporzionale) e di unanalisi di controllo periodico (ogni 2 - 3 mesi) durante il quale
verificare i parametri, indicati nella seguente tabella:
PARAMETRO ACQUA REINTEGRO ACQUA RICIRCOLO
Nei sistemi pi critici
Durezza <15F(si raccomanda acqua <15F possibile installare dei
addolcita o demineralizzata)
pH 8,5 < pH < 11.5
provini di corrosione per
Ferro < 0,3 ppm < 0,5 ppm poter misurare la velocit
Condizionante Nel dosaggio accomandato di corrosione nel sistema.
chimico dal fornitore.
TAB.03

Le caldaie ed il trattamento dellacqua nei generatori di vapore


Produzione di vapore, come avviene?
Se somministriamo calore allacqua, questa prima si riscalda, poi si trasforma in vapore. La
temperatura alla quale avviene tale trasformazione si chiama temperatura di ebollizione, questa
cambia con la pressione, a pressione ambiente la temperatura di ebollizione di 100C, se
aumentiamo la pressione aumenter la temperature di ebollizione ed aumenter anche lenergia
che il vapore contiene (contenuto termico o entalpia). La somministrazione del calore allacqua
avviene nelle caldaie, dove si utilizza lenergia che si libera bruciando un combustibile (gas
metano, nafta) e che si trasferisce attraverso una superficie di contatto (lacciaio della lamiera)
dalla fiamma allacqua stessa.
ENTALPIA DEL VALORE SATURO SECCO
PRESSIONE ASSOLUTA TEMPERATURA DI CONTENUTO DI CALORIE
EBOLLIZIONE
[Kg/cm3 (atm)] [C] [Kcal/Kg]
DEL LIQUIDO DEL VAPORE
0,1 46,4 45,4 615,9
1 99,1 99,1 639
2 119,6 119,9 646,9
4 142,9 143,7 654,9
6 158,1 159,4 659,3
8 169,6 171,4 662,3
10 179 181,3 664,4
12 187,1 189,8 665,9
14 194,1 197,3 667
16 204 204 667,8
18 206,2 210,1 668,3
20 211,4 215,8 668,7
24 220,8 226 669
28 229 235 668,8
32 236,4 243,1 668,3
36 243,1 350,1 667,6
40 249,2 257,4 666,6
44 254,9 263,9 665,5
48 260,2 269,8 664,1
60 274,3 286,1 659,5
80 293,6 308,8 650,6
100 309,5 328,7 540,5
120 323,1 347,3 629,7
200 364,2 435,6 572,8
TAB.04
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Come si trasferisce il calore?


Il calore si trasferisce principalmente per conduzione: se abbiamo due fluidi a diversa
temperatura, ci sar un passaggio di calore dal fluido caldo a quello freddo.
Il calore che passer sar proporzionale alla differenza di temperatura, al coefficiente di
conducibilit termica ed alla superficie di scambio, sar inversamente proporzionale allo
spessore.
Risulta quindi evidente come sia necessario avere spessori piccoli e materiali che conducono
bene il calore e, soprattutto, evitare la formazione di depositi che possano ridurre lo scambio
termico.

COEFFICIENTE DI CONDUCIBILITA K
DI DIFFERENTI MATERIALI ALLA TEMPERATURA AMBIENTE

SOSTANZA CONDUCIBILITA
Kcal/mh C CONDUCIBILITA TERMICA

ACQUA 0,54
T 1
ALLUMINIO 178
T 2
FULIGGINE 0,06
BASALTO 1,1 2,4
Q= K*A ( T1 - T2 )
CARTONE 0,12 0,25 S

CEMENTO 0,8 1,10 Q Calore


K Coefficiente di conducibilit termica
FERRO 40 50 A Superficie di scambio
T1 Temperatura fluido caldo
GESSO 0,4 0,6 T2 Temperatura fluido freddo

FIG.13
GHIACCIO 1,2 1,9

GRANITO 2,7 3,5

LINOLEUM 0,16
CALCARE (CaCO3) 1,8 3

MATTONI FORATI 0,3 0,7


Dalla tabella si nota
PIETRA ARENARIA 1,1 1,5
come il calcare
PIOMBO 30 conduce circa 25
volte meno del ferro
SABBIA ASCIUTTA 0,28
e la fuliggine quasi
VETRO 0,4 0,8 1000 volte meno.

TAB.05

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Come sono fatte le caldaie?


Linsieme di tutte quelle parti necessarie a produrre calore, trasferirlo allacqua e consentirne la
vaporizzazione alla pressione desiderata si chiama caldaia o generatore di vapore.
Le caldaie si caratterizzano attraverso:
La potenza [Kg/h]: chilogrammi di vapore prodotto in unora alla pressione di
esercizio.
La pressione di bollo [atm]: la massima pressione alla quale la caldaia pu lavorare.
La pressione di esercizio [atm]: la pressione alla quale la caldaia lavora effettivamente,
questa deve essere minore o uguale alla pressione di bollo.
La superficie di riscaldamento [m2]: larea di scambio tra la fiamma/fumi e lacqua.
La potenzialit specifica [Kg/m2 x h]: il vapore prodotto in unora rispetto alla
superficie di riscaldamento
Il rendimento [%]: il rapporto tra il calore scambiato con lacqua e il calore prodotto
nella combustione.
Indici di vaporizzazione [Kg vapore/Kg combustibile]: il rapporto tra i Kg di vapore
prodotti e i Kg di combustibile bruciati.

Come si classificano le caldaie?


Normalmente si dividono in base alla pressione di esercizio:
Bassa pressione fino a 1 atm.
Media pressione da 1 a 15 atm.
Alta pressione da 15 a 100 atm.
Altissima pressione maggiore di 100 atm.

Si dividono inoltre in base al percorso dei fumi:


Tubi di fumo: lacqua bagna la parte esterna dei tubi allinterno dei quali passano i
fumi. (FIG.15)
Tubi di acqua: lacqua passa allinterno dei tubi e i fumi allesterno. (FIG.14)

Quali sono le caratteristiche principali delle caldaie a tubi di fumo?


Si utilizzano per potenzialit comprese tra 500 e 20.000 Kg/h e pressione fino a 20 atm.
Sono essenzialmente dei recipienti cilindrici orizzontali di lamiera in acciaio, con diametro
variabile da 1 a 3 metri e lunghezza da 1 a 15 metri.
Le due basi del cilindro si chiamano piastre tubiere perch su queste si innestano il focolare
(grande tubo dove si sviluppa la fiamma prodotta dalla combustione), e i tubi ebollitori, tubi di
fumo, dove il fumo passa e dopo aver ceduto il suo calore allacqua viene scaricato al camino.

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FIG.14 FIG.15
Tubi di fumo Tubi dacqua

Quali sono gli accessori principali delle caldaie e tubi di fumo?


Le caldaie sono normalmente dotate dei seguenti accessori:
Indicatore di livello: un tubo verticale con finestra di vetro (resistente alla pressione
ed alla temperatura) in comunicazione tramite due tubi con linterno della caldaia;
attraverso il vetro, si pu vedere a che livello si trova lacqua in caldaia e verificare che
esso non scenda mai sotto il livello minimo (ci potrebbe causare esplosioni disastrose).
Manometro: lo strumento di misura ed indica la pressione in caldaia, necessario
verificare che tale pressione non superi mai la pressione di bollo.
Valvola di sicurezza: serve a scaricare il vapore quando la pressione supera il valore di
bollo.
Pompa di alimento: (1 + 1 di riserva). Serve ad introdurre in caldaia lacqua per la
produzione di vapore, normalmente ha una portata almeno 2 volte maggiore della
potenzialit della caldaia (es. potenzialit: 1000 Kg/h - pompa: 2 m3/h).
Valvola di spurgo: per scaricare lacqua di caldaia al fine di evitare laccumulo dei sali..
Passo duomo: uno sportello autoclave che consente lispezione interna della caldaia
spenta per verificarne lo stato (depositi, corrosione, rotture).

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FRONTE LATO

Schema caldaia a tubi di fumo Schema caldaia a tubi di fumo

Acqua Vapore
alimento
Camino

Cassa
fumo

Bruciatore

Spurgo

FIG.16 FIG.17

Come fatto limpianto di combustione?


Innanzitutto poche nozioni fondamentali sulla combustione:
la reazione di ossidazione tra una sostanza ossidabile (combustibile) e una sostanza ossidante
(comburente), tale reazione, che nella pratica avviene tra gas metano o nafta e aria, alla
temperatura di accensione, specifica per ogni combustibile, sviluppa una determinata quantit
di calore che dipende dal potere calorifico.

Nella pratica limpianto di combustione costituito da:


Un ventilatore elettrico che fornisce laria occorrente alla combustione (circa 10 12
m3 di aria per Kg di combustibile).
Una pompa di spinta per il combustibile allatomizzatore, dove viene spruzzato in
gocce finissime e mescolato con laria comburente.

Maggiore sar la fluidit dellolio combustibile e minori saranno le morchie e i depositi


migliorando cos latomizzazione e, quindi, la resa di combustione.

FIG.18 FIG.19

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POTERE CALORIFICO INFERIORE (Kcalorie)


Gas Naturale 1 m3 8.210
Gas di Citt 1 m3 4.220
Gas di Cokeria 1 m3 4.220
Gas di Altoforno 1 m3 890
CARBONE ESTERO:
Anatracite 1 Kg 7.620
Litantrace 1 Kg 7.400
CARBONE NAZIONALE
Sulcis Mercantile 1 Kg 5.330
Antracite 1 Kg 5.330
Combustibili Vegetali(legna e bassi prodotti) 1 Kg 2.520
Lignite xiloide (20% in H2O) 1 Kg 2.220
Coke da Gas 1 Kg 6.360
Coke Metallurgico 1 Kg 7.030
Petrolio Greggio 1 Kg 9.990
G.P.L. 1 Kg 10.920
Gas di Raffineria 1 Kg 11.920
Distillati Leggeri 1 Kg 10.430
Benzina Auto e Avio 1 Kg 10.500
Carboturbo 1 Kg 10.430
Kerosene 1 Kg 10.290
Gasolio 1 Kg 10.210
Olio Combustibile 1 Kg 9.760
Coke di Petrolio 1 Kg 8.290
TAB.06

Quali sono i problemi del ciclo acqua - vapore normalmente riscontrati nei generatori
dl vapore?
I problemi che si possono avere nell'esercizio delle caldaie a causa dell'acqua sono
essenzialmente tre:
Incrostazioni: nel generatore di vapore.
Corrosioni:
o Nella linea dell'acqua di alimento
o In caldaia
o Nella rete vapore-condensa.
Trascinamento: acqua di caldaia nel vapore.
SCHEMA SISTEMA
PRODUZIONE VAPORE

DEGASAT
RECUPERO

GENERATORE
VAPORE

Zep
ALIMENTO FIG.20
CALDAIA

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da questa premessa nasce 1'esigenza di descrivere meglio lintero sistema di produzione vapore:
Pretrattamento
Deareazione
Trattamento interno
Trattamento linea vapore-condense

Pretrattamento
Nel pretrattamento, l'obiettivo quello di eliminare la durezza (nel caso degli addolcitori) o di
ridurre la salinit totale (nel caso di demineralizzatori o negli impianti ad osmosi inversa).
In tutti i casi, necessario che i sali di calcio e magnesio siano assenti nell'acqua di alimento
caldaia, altrimenti precipiterebbero formando depositi calcarei sui tubi riducendo lo scambio
termico, fino ad arrivare al rischio di surriscaldamento e rotture dei tubi stessi.

Quale il sistema di pretrattamento pi diffuso?


L'impianto pi semplice e pi diffuso l'addolcitore.
Nell'impianto avviene lo scambio ionico, su resine, tra i sali di calcio e magnesio e i sali di sodio
utilizzati per la rigenerazione.
La verifica pi semplice consiste quindi nel controllare che l'acqua prodotta dall'addolcitore sia
priva di ioni calcio e magnesio.
Il limite imposto dalla normativa, per la concentrazione di durezza nell'acqua di alimento dei
generatori di vapore a bassa pressione 0,5 F (5 grammi/metro cubo espressi come CaCO3).

Se la durezza maggiore bene verificare:


Che l'impianto sia ben dimensionato (volume del ciclo di esercizio)
Che le caratteristiche dell'acqua di reintegro non siano cambiate rispetto ai dati di
progetto
Che siano rispettati i tempi del ciclo (controlavaggio, rigenerazione, lavaggio)
Che il volume di resina nell'impianto non sia diminuito e che le resine abbiano una
buona efficienza di scambio (non siano sporche o inquinate)

FIG.21 FIG.22

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ADDOLCITORE
SCHEMA

DIFFUSORI ACQUA GREZZA


INGRESSO SALAMOIA

EIETTORE PER DISTRBUTORI


DILUIZIONE SALAMOIA
SALAMOIA

INGRESSO ACQUA
LETTO RESINE
USCITA ACQUA

FILTRI
VALVOLE DI CONTROLLO

SCARICO DISCO SUPPORTO


FIG.23

Come funzionano i demineralizzatori e gli impianti ad osmosi inversa?


i demineralizzatori non si limitano a scambiare calcio e magnesio, ma eliminano tutti i sali
presenti nell'acqua utilizzando due colonne di
resine a scambio ionico: RESINE INQUINATE

La prima colonna cationica scambia i


cationi (Na+ Ca++ Mg++ Fe++) con ioni
H (si usa acido cloridrico per la
rigenerazione).
DA SALI DA SOSTANZE
La seconda colonna anionica scambia ORGANICHE
gli anioni (HCO3 CI, SO4 ) con FIG.24
ioni OH (si usa soda caustica per la
rigenerazione). ADDOLCITORE
Il prodotto finale e lacqua pura (H + + FASE DI ADDOLCIMENTO
OH = H2O) con piccole tracce di sali Lacqua, contentenente ioni
calcio (Ca) e magnesio (Mg),
che sfuggono al processo (0 10 Ca
Mg Ca
attraversa il letto di resine, dove
avviene lo scambio ionico : la
S/cm). Ca Mg resina trattiene il calcio e il
magnesio, e rilascia nellacqua
gli ioni sodio (Na)
Negli impianti ad osmosi inversa si ottiene un Na
Goccia di acqua
risultato analogo sfruttando la capacita che Na Na contenente durezza
hanno speciali membrane a trattenere i sali Na Na

lasciando passare lacqua pura. Na Resina cationica


a ciclo sodico

ADDOLCITORE
FASE DI RIGENERAZIONE
La soluzione rigenerante
Na (salamoia. satura di cloruro di
Na sodio, ioni Na), attraversa il
Na Na letto di resine esauste, sature di
Na Na durezza (Ca e Mg), si ripristina
la situazione iniziale e, la resina
Mg Ca pronta per un altro ciclo di
scambio ionico
Mg Mg
Goccia di acqua
Ca Mg Ca contenente salamoia
Resina cationica
esausta

FIG.25 FIG.26

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FIG.26
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Che cos la degasazione?


unoperazione che serve ad eliminare i gas presenti nellacqua, ed in particolare, lossigeno (O2)
e lanidride carbonica (CO2); entrambi causa di corrosione nel sistema acqua - vapore.
In pratica, il degasatore sfrutta la legge fisica (HENRY) per la quale la solubilit dei gas e
inversamente proporzionale alla temperatura, quindi, riscaldando lacqua in controcorrente al
vapore si ottiene lo strippaggio dellossigeno e dellanidride carbonica.

Quali sono i parametri operativi dl un degasatore?


Un degasatore termofisico normalmente lavora alla temperatura di 103 105C e, nelle condizioni
di massima efficienza, in grado di ridurre lossigeno a valori di 10 20 ppb (parti per miliardo).

sufficiente la degasazione termofisica per eliminare lossigeno?


No, anche gli impianti pi efficienti non eliminano 1ossigeno al 100% quindi, per garantirne
1assenza totale, sempre necessario utilizzare un deossigenante chimico.
C da dire, inoltre, che negli impianti di piccola o media potenza non viene utilizzato il
degasatore quindi, diventa fondamentale luso di un prodotto deossigenante.

Quale deossigenante viene utilizzato?


Per i sistemi a bassa media pressione (fino a 40 atm) il deossigenante pi utilizzato il solfito
catalizzato. I1 solfito catalizzato caratterizzato da una rapida velocit di reazione, facile da
utilizzare ed analizzare, approvato FDA (Food & Drug Administration degli Stati Uniti, ente
preposto al controllo ed alle approvazioni per luso dei prodotti chimici), per caldaie produttrici
di vapore che pu venire a contatto con alimenti o farmaci.

Come si completa il trattamento chimico interno?


Il pretrattamento serve ad eliminare i sali ed i gas che possono causare incrostazioni e
corrosione; con il trattamento chimico si completa la stabilizzazione dellacqua addizionando:
Prodotti deossigenanti per eliminare completamente lossigeno.
Prodotti antincrostanti disperdenti per prevenire i depositi legati ad eventuali fughe di
durezza dallimpianto di pretrattamento.
Prodotti alcalinizzanti o dealcalinizzanti per controllare pH e alcalinit in caldaia.
Controllando la concentrazione salina attraverso gli spurghi.

FIG.27 FIG.28

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Che cosa sono gli spurghi?


Lacqua di alimento, per quanto pretrattata efficacemente, porta con se alcune impurit (tracce di
durezza, alcalinit, sali).
Tali impurit risulteranno in tracce, quando lacqua di alimento costituita prevalentemente da
acqua demineralizzata e/o da condensato (acqua distillata), ma molto elevate in caso di acqua
addolcita con bassa percentuale di recupero condense.
In entrambi i casi i sali che entrano in caldaia tenderanno nel tempo ad accumularsi; per evitare
ci si rende necessario scaricare periodicamente lacqua di caldaia, evitando valori eccessivi di
alcalinit e conducibilit.
Lentit dello spurgo sar proporzionale alla purezza dellacqua di alimento, nel senso che
maggiore la concentrazione di sali nellacqua di alimento, maggiore sar lo spurgo necessario
per mantenere 1acqua di esercizio entro i limiti imposti dalla normativa (NORMA UNI-7550)

ESTRATTO NORMA UNI - 7550


TIPO GENERATORE A TUBI DI FUMO O CORNOVAGLIA
PRESSIONE DI ESERCIZIO ACQUA
DEI GENERATORI SURRI-
(bar) SCALDATA 15 25 20 40
Fre- Fre- Fre- Fre- Fre-
UNITA DI Limite quen- Limite quen- Limite quen- Limite quen- Limite quen-
PARAMETRI MISURA za za za za za
ACQUA DI ALIM EN TO
pH da 7.5 T 7.5 T 7.5 T 8.5 T 8.5 T
a 9.5 S 9.5 S 9.5 S 9.3 9.3
Durezza Totale mg CaCO 3 /kg 5 T 5 T 5 T 5 T 0.5 T
Ossigeno 7 g O 2 /kg 100 S 50 S 100 S 10 S
Anidride Carbonica 7 g CO 2 /kg 200 S 200 S
Libera
Ferro 7 g Fe/kg 100 S 100 S 100 S 100 S/2
Rame 7 g Cu/kg 100 S 100 S 100 S 10 S/2
Sostanza Oleose mg/kg 3 T 1 T 1 T
Sostanza Organiche 5 S 3 S
ACQ UA DEL GEN ERATORE
pH da 9 T 9 T 9 T 9 T 9 T
a 10 S 12 S 11.7 S 11.7 11
Alcalinit Totale mg CaCO 3 /kg 1000 T 750 T 750 T 300 T
Durezza Totale mg CaCO 3 /kg 5 T 5 T 5 T
Conduttivit Totale 7 S/cm 2000 G 7000 G 6000 G 7000 G 6000 T
STD mg/kg 1000 S 3500 S 3000 S 3500 S 2500 S
Silice mg SiO 2 /kg 150 S 150 S 150 S 100 S 35 G
Fosfati mg PO 4 /kg 30 S 30 S 30 S 30 S 10 G
Condizionanti: per mantenere i valori indicati, oltre alluso corretto dei sistemi di trattamento acqua e dello spurgo si presuppone
lutilizzazione di condizionanti. I dosaggi di tali reagenti ed i limiti sono in relazione alla natura degli stessi.
Note: S = Settimanale S/2 = Bisettimanale T = Ogni Turno G = Giornaliera
TAB.06
Quali sono i problemi nella linea vapore condensa?
Il vapore puro, condensando, diventa acqua distillata; il pH dellacqua distillata (pH = 7)
corrosivo per il ferro e le sue leghe, quindi il vapore, condensando e raccogliendosi nelle
tubazioni di raccolta e recupero, provoca corrosione.

FIG.29

21
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NIIIC
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Q UA
UAA

Se nel vapore presente anidride carbonica (in tutti i casi nei quali si usa acqua addolcita), questa,
condensando, forma acido carbonico che, abbassando ulteriormente il pH, accelera il fenomeno
corrosivo. La corrosione sul ferro tende a diminuire a valori prossimi a 8,5 e diventa trascurabile
nellintervallo di pH compreso tra 9 e 11,5.
Questo fenomeno porta alla foratura dei tubi, alla perdita di condensato (lacqua distillata ha un
elevato valore economico legato ai costi di demineralizzazione e al contenuto termico).

Come si risolve il problema della corrosione acida delle condense?


Il problema si risolve alcalizzando opportunamente il vapore, quindi le condense con prodotti
inibitori di corrosione neutralizzanti.
Sono molecole volatili che, condensando insieme al vapore neutralizzano ed alcalizzano le
condense assicurando un pH 8,5 ottimale per la protezione del ferro.

Come si usano e valutano i risultati?


La protezione dalla corrosione si pu valutare analizzando le concentrazione di ferro nelle
condense e verificando che il pH delle condense sia maggiore del valore 8,5.

Cos il trascinamento?
In alcune condizioni 1acqua di caldaia, compresi i sali in essa disciolti, tende ad essere trascinata
nel vapore, ci rappresenta un problema soprattutto quando viene richiesto vapore puro.
I trascinamenti sono normalmente causati da:
Formazione di schiuma in caldaia
Improvvise punte di richieste di vapore.
Per prevenire tali problemi, oltre ad evitare punte di richieste di vapore, necessario mantenere
un corretto tenore degli spurghi dellacqua di caldaia per prevenire schiumeggiamenti, evitare
inquinamenti da sostanze organiche dalle condense e controllare costantemente il livello
dellacqua nel generatore.

I circuiti di raffreddamento
Cosa sono?
Tutte le volte che necessario mantenere sotto controllo la temperatura si usa quasi sempre
lacqua.

EVAPORATO

T2 acqua calda

riempimento
SCAMBIATORE
DI CALORE

vasca di accumulo
REINTEGRO T1 acqua fredda

POMPA
ZEP
DI RICIRCOLO
SPURGO

FIG.30

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Nei processi di trasferimento del calore essa usata come fluido che riceve calore dal fluido
caldo.
Questo perch:
Lacqua disponibile quasi ovunque
Non costa molto
di facile utilizzo
Si pu trasferire facilmente
Entro certi limiti non cambia le sue caratteristiche
Ma, soprattutto, perch ha unelevata capacit termica, cio una buona capacit di
assorbire calore.
Come abbiamo visto allinizio, 1acqua disponibile pu essere superficiale (laghi e fiumi) o di
falda (pozzi); occorre tener conto dei parametri chimici pi importanti e capire come variano nel
tempo. Per quanto riguarda la chimica dellacqua di raffreddamento in torre evaporativa, i
parametri essenziali sono quelli gi analizzati nei sistemi di acqua sanitaria, circuiti chiusi e
generatori di vapore. Per quanto riguarda laspetto impiantistico, i sistemi a torre evaporativa
sono anche detti sistemi di raffreddamento aperti, dove questo aggettivo sta ad indicare che il
sistema scambia calore e materia (vapore) con 1esterno, a differenza dei sistemi chiusi, dove c
scambio di calore ma non c (quasi) scambio di materia.
Le parti essenziali di un sistema di raffreddamento con torre evaporativa sono:
lo scambiatore di calore
la torre di raffreddamento
Lacqua viene inviata, tramite la pompa, allo scambiatore di calore, dove raffredda il fluido di
processo (la sua temperatura aumenta T2 > T1), quindi si raffredda a sua volta attraverso la torre
e ritorna nella vasca di accumulo. Allinterno della torre, 1acqua si distribuisce uniformemente,
ed incontra 1aria che viene aspirata dai ventilatori posti alla sommit della torre. Per effetto della
evaporazione (processo fisico che richiede calore fornito dallacqua stessa) 1acqua si raffredda
(la sua temperatura diminuisce T1 < T2) ed pronta a raffreddare nuovamente il fluido di
processo.

Cos lo scambiatore di calore?


Nello scambiatore di calore 1acqua di raffreddamento, che proviene dalla torre (acqua fredda),
raffredda il fluido di processo.
La quantit di calore scambiata dipende dalla portata dellacqua, dalla superficie di scambio, dalla
differenza di temperatura, e dal coefficiente di scambio termico: maggiore il coefficiente,
maggiore lefficienza di scambio.
CALORE SCAMBIATO Q = W x A x U x ( T2 - T1 )

W portata oraria m3/h


A superficie di scambio m2
U coefficiente di scambio termico cal/h/m2/C
T2-T1 salto termico C

FLUIDO CALDO

ACQUA FREDDA ACQUA CALDA


T1 T2
DALLA TORRE ALLA TORRE

FLUIDO RAFFREDDATO
FIG.31

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Il coefficiente di scambio termico dipende da molti fattori impiantistici, e dipende dallindice di


sporcamento della superficie di scambio (vedi Norma UNI 8884).
Risulta abbastanza evidente che se la superficie di scambio coperta da depositi inorganici (es.
calcare, ossidi di ferro) o depositi organici (limo), lo scambio termico viene notevolmente
ridotto. Ricordiamo a tal fine che il carbonato di calcio conduce il calore 50 volte meno del ferro.
importante quindi mantenere la superficie di scambio
pulita.

Lo sporcamento, e pi in generale i problemi dello scambio


di calore, sono legati a: SCAMBIATORE

Incrostazioni DI CALORE

Corrosioni FIG.32
Depositi di natura microbiologica
Problemi questi, che vanno risolti con un approccio globale, tenendo presente che un sistema
pulito, quindi efficiente, deve essere esente da incrostazioni, corrosioni e depositi di natura
microbiologica.

Incrostazioni nei circuiti di raffreddamento


In un circuito di raffreddamento si possono formare delle incrostazioni dovute alla
precipitazione di sali non solubili in acqua alle condizioni di esercizio.
Questi depositi sono principalmente
Carbonato di calcio
IN D IC E D I R Y Z N A R D
Silice T E N D E N Z A D E L L A C Q U A

ed in condizioni particolari IN C R O S T A N T E C O R R O S IV A
Ir
Fosfato di calcio 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Composti del magnesio


FIG.33

I sali precipitano perch si supera la loro solubilit, ed operativamente ci legato a 4 variabili:


1. Calcio e alcalinit [ pH]
2. Temperatura
3. Conducibilit
4. Fattore di concentrazione
Queste quattro variabili influenzano lindice di RYZNARD [Ir] che esprime la tendenza di
unacqua ad essere pi o meno incrostante (vedi Norma UNI 8884):
Ir 45 molto incrostante
Ir 56 incrostante
Ir 67 poco incrostante e poco corrosiva
Ir 77,5 corrosiva
Ir 7,58 molto corrosiva

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La formazione dei depositi dipende inoltre da una variabili di tipo fisico:


la velocit dellacqua nello scambiatore (si raccomanda sempre una velocit > 1 metro /secondo
al fine di evitare fenomeni di sedimentazione dei sali.
Operativamente, per controllare le incrostazioni quindi necessario agire sulle variabili
analizzate, e trattare 1acqua con un efficace programma stabilizzante.

FIG.34 FIG.35

Corrosioni nei circuiti di raffreddamento


La corrosione nei circuiti di raffreddamento essenzialmente legata alla elevata concentrazione
di gas disciolti (ossigeno O2 - anidride carbonica CO2), al pH dellacqua, alla temperatura ed alla
presenza di depositi inorganici od organici.
Un altro tipo di corrosione, definita corrosione galvanica, legata alla presenza di metalli a
diverso potenziale di ossido-riduzione, secondo la serie galvanica.
La corrosione, che si misura attraverso appositi provini, (secondo norme UNI 8884)
considerata sotto controllo quando 1indice di corrosione inferiore a 0,15 mm per anno.
In realt la misura sperimentale viene effettuata per differenza peso e poi trasformata in mm per
anno.
Il controllo viene effettuato mediante 1utilizzo di efficaci inibitori di corrosione ed agendo,
attraverso il Fattore di Concentrazione, sul pH, Alcalinit e durezza calcica dellacqua di ricircolo,
spostando lIndice di Ryznard su valori inferiori a 6.

SERIE GALVANICA
PLATINO
ORO
ACCIAIO INOX 316
ACCIAIO INOX 304
TITANIO
RAME
BRONZO
NICHEL
STAGNO
PIOMBO
FERRO
ACCIAIO AL
CARBONIO
ACCIAIO ZINCATO
FIG.36 TAB.07 MAGNESIO

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Che cos il fouling (sporcamento)?


I circuiti di raffreddamento sono sistemi aperti, il che significa che avviene scambio di calore e di
materia (aria, acqua) con 1ambiente.
quindi normale che nel circuito, oltre ai depositi inorganici, ed ai prodotti di corrosione (ossido
di ferro) si possano accumulare sabbia, polvere, sostanze organiche e masse di natura
microbiologica.
Tutto ci viene definito, con un termine inglese: fouling (sporcamento).
Alcune cause di fouling sono dovute a fattori non controllabili, quali la contaminazione dallaria,
la presenza di materiale in sospensione nellacqua di reintegro, la contaminazione dellacqua dal
fluido di processo.
Ma la principale causa del Fouling, quella legata alla crescita microbiologica, (alghe, funghi e
batteri) controllabile attraverso un efficace trattamento che preveda 1utilizzo di biocidi e la
verifica dei risultati attraverso lanalisi microbiologica dellacqua.

CLASSIFICAZIONE DESCRIZIONE PROBLEMI


BATTERI
filamentosi (solfo batteri, ferro scivolosi a forma di filamento, color fouling
batteri e streptomiceti) grigio o verde

corrosivi (desulfovibrio e neri, granulari, crescono sotto i corrosione, sviluppo di gas


clostridi) depositi

non sporigeni (flavo batterium, gelatinosi, flocculati, mucosi, fouling, sviluppo di gas,
acaligenes, pseudomonas, possono essere colorati facilitano la crescita di batteri
achromobacter, aerobacter, corrosivi
mucoids)
sporigeni (bacillum subtilis, gelatinosi, possono essere colorati fouling, facilitano la crescita di
bacillum cereus, bacillus batteri corrosivi
meagatherium, bacillum
mycoides)

FUNGHI
(aspergillus, penicillium, scivolosi, coperti di peluria, degradazione del legno,
trichoderma, cladosporium, normalmente incolori, a volte verdi formazione di celle di
mucor) corrosione, fouling

LIEVITI
(monilia, oospora, torula, mucosi, gommosi possono essere formazione di celle di
endomyces, rhodotorula) colorati o incolore corrosione, fouling

ALGHE
(chroococcus, oscillatoria, sole o associate in forma di limo fouling, facilitano la crescita di
chlorococcus, ulothrix, navicula, verdi o blu crescono soltanto in batteri corrosivi
fragilaria) presenza di luce
TAB.08

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La torre di raffreddamento

Che cos?
Definizione (norma UNI 8774):
una torre di raffreddamento, (o refrigerante atmosferico) uno scambiatore di calore che
permette di raffreddare 1acqua per contatto diretto con 1aria e per evaporazione di una parte
dellacqua stessa.
Allo scopo di aumentare la superficie di scambio con laria, 1acqua viene finemente suddivisa in
gocce, incontra un flusso daria in controcorrente, e viene raccolta in una vasca.
La potenza della torre, espressa in frigorie
/ ora dipende:
EVAPORATO

dalla portata di ricircolo, quindi da quanta


acqua ricircola nella torre nellunita di
tempo (Q)T2 acqua calda

riempimento dal salto termico (T2 - T1)


SCAMBIATORE

Dalla portata di ricircolo e dal salto termico


DI CALORE

vasca di accumulo
dipende inoltre lEvaporato (E) che
REINTEGRO costituisce la quantit dacqua che,
T1 acqua fredda

evaporando, sottrae calore allacqua stessa,


POMPA
ZEP
raffreddandola.
DI RICIRCOLO
SPURGO

Ogni metro cubo (tonnellata) dacqua


evaporata, smaltisce 560.000 Kilocalorie.
FIG.37

Lacqua evaporata (E) viene reintegrata dal Reintegro (R), che dovr equilibrare anche le perdite
dovute allo Spurgo (S).
Lo Spurgo necessario per controllare la concentrazione dei sali, che in assenza dello stesso
aumenterebbe allinfinito, per effetto dellevaporazione.
Il controllo della concentrazione delle sostanze, contenute nellacqua di ricircolo, la parte
fondamentale di una corretta conduzione di un circuito con torre evaporativa.
Maggiore sar la portata di spurgo, minore sar il fattore di concentrazione, minore quindi la
concentrazione di Calcio, Alcalinit, Silice, minore quindi la tendenza alla formazione di
depositi (Ir elevato). Per contro, maggiore sar la portata di spurgo, maggiore sar il consumo
di acqua e di prodotti.
Risulta quindi evidente che una corretta gestione del circuito si realizza attraverso un attento
studio delle caratteristiche dellacqua e dellimpianto, per definire il fattore di concentrazione
ottimale.
EVAPORATO
E (m3 / h) RICIRCOLO
REINTEGRO (R) = EVAPORATO (E) + SPURGO (S)

E = Qx(T2- Tl )/560
T2
RxCr = SxCs
Nc = Cs/Cr = R/S
R = E x Nc / ( Nc 1 )
S =Ex/(Nc-1)
Q= portata di ricircolo TAB.09
Nc = fattore di concentrazione T1
Cr = concentrazione sali nel reintegro (ppm)
Cs = concentrazione sali nello spurgo
REINTEGRO SPURGO FIG..38
R (m3 / h) S (m3 / h)

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Nel grafico, viene evidenziata la variazione della portata di reintegro e di spurgo, in funzione del
fattore di concentrazione (per una torre con un evaporato di 10 m3/h).

REINTEGRO E SPURGO AL VARIARE DEL FATTORE DI


CONCENTRAZIONE (Nc)
Evaporato=10m3/h
60
50
40 REINTEGRO
SPURGO
30
20
10
0
1,2 1,4 1,6 1,8 2 2,2 2,4 2,6 2,8 3 Nc

FIG.39
Come si nota, oltre un certo valore di Nc il risparmio di acqua diventa irrisorio, es:
Passando da Nc = 1,2 a Nc = 1,4 la portata di reintegro si riduce da 60 a 35 mc /h con
un risparmio di 25 mc
Passando da Nc = 2,0 a Nc = 2,2 la portata di reintegro si riduce da 20 a 18 mc /h con
un risparmio di 2 mc

Quindi, a parit di incremento del fattore di concentrazione, si ottengono risparmi di acqua


minori man rnano che il fattore stesso aumenta.
Una gestione accurata dovr tener conto di queste variabili utilizzando un programma di
trattamento efficace alle condizioni di esercizio corrispondenti al fattore di concentrazione
ottimale.
Nel selezionare il trattamento chimico, quindi, sar necessario verificare:
Le caratteristiche dellacqua di Ricircolo alle condizioni di esercizio stabilite (Nc)
Controllare gli spurghi affinch il fattore di
concentrazione sia rispettato
Controllare parametri del trattamento (additivi ed analisi)

FIG.40

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TR
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Acqua di ricircolo
Riportiamo in TAB.10 le caratteristiche dellacqua di ricircolo secondo le specifiche della
normativa UNI 8884 integrate dalla casistica ZEP.
Nel grafico di FIG. 42 riportata 1area di stabilit degli stabilizzanti Zep, in funzione dei valori
di Calcio e Alcalinit con evidenziate le aree critiche per incrostazioni e corrosioni.
CARATTERISTICHE ACQUA
. PARAMETRI RICIRCOLO
Aspetto Limpido ed incolore

pH > 7,2 (8 - 9)
Conducibilit < 5000 s / cm
Solidi Totali Disciolti < 3000 ppm
Durezza Totale vedi grafico
Durezza Calcica vedi grafico
Alcalinit 600 ppm
1000 ppm se addolcita
Cloruri 1000 ppm
Silice 125 ppm rapportata alla
concentrazione della durezza
magnesiaca
Ferro + Manganese 2,5 ppm TAB.10

Come nellesempio di FIG. 41, necessario che il fornitore del servizio di trattamento acqua del
circuito di raffreddamento indichi le specifiche del programma, e definisca i requisiti da rispettare
per prevenire problemi di incrostazioni e corrosioni.
Una volta definiti i parametri e le specifiche dellacqua di ricircolo, necessario controllare il
fattore di concentrazione per assicurare la conformit, nel tempo, alle specifiche.
Il rispetto del fattore di concentrazione, quindi dei parametri dellacqua di ricircolo, viene
assicurato da un corretto controllo degli spurghi.
Il parametro chimico-fisico pi direttamente correlabile al fattore di concentrazione la
conducibilit, quindi, attraverso il controllo della conducibilit si ottiene il controllo del fattore di
concentrazione.
Si raccomanda quindi di installare un sistema automatico che misuri costantemente la
conducibilit dellacqua di ricircolo controllando la quantit di spurgo.

STABILIZZANTI ZEP
campo di applicazione acqua di torre
ALCALINITA M ( ppm CaCO3 )
Parametri di controllo acqua di ricircolo
600 AREA CRITICA PER LINCROSTAZIONE
8,4 9,5
pH
500
300 500
alcalinit totale 400
AREA DI STABILITA
100 800
durezza totale 300

< 1000 200


cloruri
AREA CRITICA PER LA CORROSIONE
50 200 100
stabilizzante ZEP
(ppm)
100 200 300 400 500 600 700 800 900

DUREZZA TOTALE ( ppm CaCO3 )

FIG.41 FIG.42

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Controlli
Il trattamento si completa con:

Il controllo analitico dei parametri microbiologici (colonie/ml < 10.000 100.000).


Il dosaggio periodico di biocidi atti ad evitare la crescita microbiologica, alternando gli
attivi per prevenire fenomeni di assuefazione.
Il controllo analitico, tramite provini, della corrosione del circuito (tasso di corrosione su
acciaio al carbonio < 0,15 mm/anno).
Un sistema di alimentazione e dosaggio dei prodotti chimici stabilizzanti e biocidi.
Un rapporto scritto su tutti i parametri di controllo dellimpianto.

Nel grafico seguente sono riportati i parametri analitici necessari al controllo del trattamento.

Controlli

EVAPORATO

MS 100
Conducibilit
Conducibilit Durezza
Durezza Durezza Calcica
Durezza Calcica riempimento Alcalinit totale
Alcalinit totale torre Cloruri
Cloruri Ferro
Conta batterica totale
Tasso di corrosione
vasca di accumulo
REINTEGRO

POMPA SPURGO
ZEP DI RICIRCOLO

FIG.43

30

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