Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
External Cooperation
Programmes
Questo documento è stato prodotto con l'assistenza finanziaria dell'Unione Europea. I contenuti
di questo documento sono unicamente responsabilità di ISCOS Marche Onlus e in nessun caso
possono essere considerati come espressione della posizione dell'Unione Europea
1
Sommario
Introduzione...............................................................................................................................3
1. Obiettivi della Ricerca...........................................................................................................4
2. Metodologia dello studio.......................................................................................................4
2.1. Interviste individuali (circa 40):.....................................................................................4
2.2. Discussione in gruppi specifici (3 gruppi per 60 persone in totale)...............................4
2.3 Contatti e interviste con i leader......................................................................................4
2.4 Realizzazione delle interviste..........................................................................................5
3. Risultati dello studio..............................................................................................................6
3.1. Confederazione dei Sindacati Albanesi - (KSSH)..........................................................6
Storia e valori dell'organizzazione.....................................................................................6
Organizzazioni e Strutture.................................................................................................7
Punti di forza....................................................................................................................13
Criticità ed aspetti da migliorare......................................................................................15
Obiettivi per il futuro ......................................................................................................16
3.2. Unione dei Sindacati indipendenti albanesi (BSPSH)..................................................17
Storia e valori dell'organizzazione...................................................................................17
Organizzazione e strutture ..............................................................................................20
Punti di forza....................................................................................................................24
Punti di debolezza............................................................................................................25
3.3. Risultati delle interviste ad attori esterni ai Sindacati...................................................26
3.4. Risultati delle interviste a rappresentanti delle istituzioni governative........................27
4. Conclusioni e raccomandazioni ..........................................................................................29
4.1. Conclusioni generali.....................................................................................................30
4.2. Difficoltà esterne...........................................................................................................30
4.3. Difficoltà interne ..........................................................................................................31
4.4. Raccomandazioni .........................................................................................................32
5. Appendice metodologica ....................................................................................................35
5.1. Guida per intervistare i rappresentanti sindacali regionali...........................................35
5.2. Guida per intervistare i membri dei sindacati...............................................................36
5.3. Guida per Intervistare i Leader delle Federazioni........................................................37
5.4. Guida per intervistare i Leader delle Confederazioni...................................................38
5.5. Guida per intervistare i Rappresentanti delle istituzioni governative...........................39
5.6. Schema per le interviste mirate.....................................................................................40
5.7. Schema per le osservazioni scritte................................................................................41
2
Introduzione
Sostenere il ruolo e l’azione dei sindacati albanesi (BSPSH e KSSH) al fine di:
• Tutelare i diritti dei lavoratori.
• Migliorare il loro modello organizzativo e la loro capacità contrattuale.
• Potenziare la struttura logistico-organizzativa e didattica del Centro di Formazione e
Studi sindacale (Tulsa).
Tra le principali attività programmate in questo progetto, figura la realizzazione di una ricerca
finalizzata ad uno Studio di sintesi relativo all’attuale condizione organizzativa delle due
Confederazioni sindacali albanesi e al loro livello di rappresentanza.
Lo studio dovrebbe essere realizzato anche attraverso interviste di profondità con i leader
sindacali e i lavoratori e il modello definitivo dovrebbe rappresentare tutto il paese, nonché le
due Confederazioni.
In conformità con il contratto sottoscritto tra le due parti, ISCOS Marche Onlus, per mezzo del
suo rappresentante ha la responsabilità di coordinare tutte le attività previste.
3
1. Obiettivi della Ricerca
La ricerca si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi specifici:
4
• Al contempo sono state eseguite interviste mirate e anche interviste ai rappresentanti
delle istituzioni governative
Vorremmo anche ringraziare tutte le altre persone, a prescindere dalla loro funzione, posizione
o livello di rappresentanza che si sono rese disponibili alle interviste.
5
3. Risultati dello studio
Il 5 giugno 1991, si è svolta a Tirana la Conferenza per la fondazione della Confederazione dei
Sindacati albanesi. A questa Conferenza erano presenti con propri rappresentanti tutte le
Federazioni costituite che hanno voluto aderire alla Confederazione.
Uno dei temi più discussi nel corso della Conferenza è stato il programma e lo Statuto della
nuova organizzazione che si stava creando. Le decisioni prese durante la Conferenza hanno
avuto un'importanza storica per il movimento sindacali albanese.
La Conferenza ha deciso di eleggere come Presidente della KSSH, Kastriot Muco e come
Segretario Generale, Alfred Xhomo.
Concordemente con i documenti di base approvati dal gruppo dirigente, la KSSH ha la missione
di tutelare i diritti e gli interessi degli iscritti sulla base dello statuto nonché i diritti e gli
interessi dei lavoratori dipendenti secondo quanto stabilito dalle Convenzioni internazionali.
Gli obiettivi principali della KSSH sono la conservazione e lo sviluppo di una forte, unita,
pluralista e democratica Organizzazione Sindacale Nazionale. Piena occupazione e libera scelta,
prosperità e standard di vita migliori per tutti i membri del sindacato, certezza delle retribuzioni
e delle pensioni, adeguamento dell'orario di lavoro, piena integrazione delle donne nelle
organizzazioni sindacali e promozione attiva dell’uguaglianza di genere a tutti i livelli delle
strutture incaricate di assumere decisioni, sostegno ai diritti dei giovani per un lavoro
dignitoso, istruzione e formazione, nonché loro piena partecipazione a tutti i livelli decisionali,
rappresentano i principali obiettivi della Confederazione.
Alcuni dei momenti più importanti della vita della KSSH sono stati:
6
• Il Secondo Congresso tenutosi il 24-25 giugno 2000 e la rielezione come presidente di
Kastriot Muco
• Il Terzo Congresso tenutosi il 25-26 Novembre 2004. In questo Congresso è stato eletto
come presidente Kol Nikollaj
• La Conferenza sullo Statuto, tenutasi il 22 novembre 2005. In questa conferenza sono
state apportate importanti modifiche allo Statuto della KSSH.
Alcuni momenti importanti da segnalare durante l'attività della KSSH sono stati gli accordi e gli
incontri istituzionali con il Governo. Vorremmo qui ricordare l'Accordo del 2001con il governo
Meta. L'Accordo di collaborazione con il governo Nano, del 15/04/2000. L'Accordo di
collaborazione con il governo Nano, del 05/05/2003. L’Incontro Istituzionale con il Governo
Nano del febbraio 2004.
Organizzazioni e Strutture
La KSSH è composto da 12 Federazioni sindacali di Categoria.
1. Federazione dei Sindacati della scuola e dei dipendenti dell'istruzione e delle scienze
Questa Federazione include i lavoratori dei seguenti sindacati:
• Sindacato dell’Educazione prescolastica (pubblico e privato)
• Sindacato dell’Istruzione obbligatoria (pubblico e privato)
• Sindacato dell’Educazione generale e professionale della Scuola Media (pubblico e
privato)
• Sindacato dell’Università, della Ricerca e della Scienza (pubblico e privato)
• Sindacato dei dipendenti del sistema di supporto del Settore educativo
7
3. Federazione dei sindacati dei dipendenti dei Servizi Pubblici e dell'Amministrazione
dello Stato
Questa Federazione include i lavoratori dei seguenti sindacati:
• Sindacato dei dipendenti delle Amministrazioni dello Stato (locale e centrale)
• Sindacato dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici
• Sindacato dei dipendenti civili della difesa, della sicurezza e del Servizio Nazionale
Informativo (SHIK) (senza uniforme e senza armamento)
• Sindacati dei dipendenti dei Servizi di Consiglio e Giurisprudenza
6. Federazione dei Sindacati dei lavoratori delle Costruzioni, Industria del legno e delle
Infrastrutture pubbliche
Questa Federazione include i lavoratori dei seguenti sindacati:
• Sindacato dei lavoratori dipendenti delle infrastrutture di servizio pubblico
(approvvigionamento idrico, pulizie, oggetti d'arte, ecc)
• Sindacato dei lavoratori edili
• Sindacato dei dipendenti dell'Industria e lavorazione del legno
• Sindacato dei lavoratori dipendenti della produzione di materiali da costruzione
(cemento, mattoni, piastrelle, vetro, gesso)
• Sindacato dei lavoratori dipendenti di cartiere e tipografie
8
• Sindacato dei lavoratori dipendenti dell’area Artigianato (barbieri, acconciatori, sarti,
calzolai, ecc.)
11. Federazione dei Sindacati dei servizi Finanziari, Commerciali, Bancari e Turistici
Questa Federazione include i lavoratori dei seguenti sindacati:
• Sindacato dei lavoratori del Commercio (al dettaglio e all'ingrosso)
• Sindacato dei lavoratori del Turismo (alberghi, ristoranti, agenzie)
• Sindacato dei dipendenti del Sistema Bancario
• Sindacato dei dipendenti del Sistema Assicurativo
12. Federazione dei Sindacati dei lavoratori di Stampa, Mezzi di comunicazione, Cultura e
Sport
Questa Federazione include i lavoratori dei seguenti sindacati:
• Sindacato dei lavoratori dipendenti della Stampa
• Sindacato dei lavoratori dipendenti dei Mezzi di comunicazione (radio, TV, internet)
• Sindacato dei lavoratori dipendenti della Cultura e dello Sport
9
Struttura Organizzativa della KSSH
KSSH
Federatat Qarqet
Këshillat Sindikale
Anëtari i Sindikatës
Il Comitato Esecutivo ha il dovere di dare esecuzione agli impegni deliberati dal Consiglio
Nazionale, di dirigere l'attività quotidiana, di coordinare le attività dei Consigli sindacali di ogni
distretto.
10
Il presidente della Confederazione è il principale responsabile dell'attività della
Confederazione, rappresenta la Confederazione a tutti i livelli, dirige le riunioni del Comitato
Esecutivo e del Consiglio Nazionale, ecc.
I Contratti collettivi fra i datori di lavoro e dei lavoratori rappresentati dalla Confederazione dei
sindacati dell’Albania, o dalle sue Federazioni, è stato ed è tuttora una delle priorità della
KSSH. Attraverso i Contratti collettivi, la KSSH ha migliorato il suo potere contrattuale,
proteggendo i lavoratori in modo organizzato e collettivo.
Il Contratto collettivo ha stimolato l’aumento della produttività dei lavoratori nei posti di
lavoro, perché i lavoratori si sono sentiti più motivati a collaborare con i loro datori di lavoro,
negoziando le condizioni di lavoro, il salario, la sicurezza, le ferie ed altri benefici.
L'approvazione del Contratto collettivo ha aiutato i dipendenti (membri della KSSH), ad
ammorbidire e risolvere i diversi conflitti tra datori di lavoro e lavoratori, perché è solo
attraverso questi contratti che è stato possibile trovare i modi per risolvere i problemi presenti al
momento ed evitare il conflitto sociale.
La contrattazione collettiva è servita alla KSSH per consentire l’impegno dei lavoratori nel
processo produttivo. I lavoratori, da parte loro, hanno trovato molto più facile negoziare la
soluzione dei problemi in forma collettiva piuttosto che come singoli.
KSSH ha utilizzato e stimolato lo sviluppo della contrattazione collettiva anche perché questo
processo gioca un ruolo importante per la società, contribuendo a creare un clima sociale
sereno, e quindi adatto e favorevole allo sviluppo economico e sociale del paese.
KSSH collabora e valuta importante la collaborazione tra due o più parti (dialogo tripartito) a
tutti i livelli, ma purtroppo questo coinvolgimento è debole e quasi inesistente a livello
regionale, distrettuale e locale. I tentativi della KSSH di stabilire un normale funzionamento di
questo istituto non hanno avuto successo perché le strutture statali hanno assunto un
atteggiamento formale o hanno dato tutto per scontato, esautorando in questo modo il sindacato.
Dobbiamo qui ricordare che le competenze dei sindacati a livello locale non sono consolidate,
essi sono poco organizzati e non dispongano di adeguate capacità per osservare l’evoluzione del
dialogo e della partnership secondo gli standard richiesti. Si tratta di una mancanza che può
essere notata in alcuni Sindacati di Categoria, specie nel settore privato. L’obiettivo della
KSSH é quello di promuovere la contrattazione collettiva nel settore privato, perché il numero
dei contratti in questo settore è molto basso rispetto al numero dei lavoratori ivi impiegati.
11
Secondo gli intervistati, la contrattazione collettiva è difficile da attuarsi nel settore privato a
causa della presenza di un elevato livello di lavoro informale e di lavoro nero nel paese.
Riguardo a questo primo elemento strutturale, i leader della KSSH hanno denunciato il
comportamento antisindacale da parte di molti imprendiotori albanesi, anche se recentemente è
doveroso registrare un cambiamento in alcuni settori dove la creazione di relazioni industriali è
stata giudicata positivamente.
La situazione nel settore pubblico è molto diversa, dove la pratica della contrattazione sui due
livelli (secondo i requisiti del Codice del Lavoro) è consolidata.
Il Consiglio Nazionale del Lavoro ha un ruolo molto importante nella realizzazione del dialogo
sociale tripartito. Il Consiglio Nazionale del Lavoro è stato creato nel 1996 con criteri stabiliti
dai sindacati. Il Consiglio Nazionale del Lavoro ha lo scopo di garantire l'equilibrio sociale
attraverso il dialogo, il confronto e le conferenze. Sulla base degli studi e delle argomentazioni
delle parti, un accordo tra le parti deve essere raggiunto. 4 rappresentanti della KSSH sono
membri del Consiglio Nazionale del Lavoro e anche altri membri fanno parte delle
Commissioni. Il Consiglio Nazionale del Lavoro mira ad esaminare tutti i principali problemi
sociali ed economici del paese. Durante i suoi 12 anni di esistenza, il Consiglio Nazionale del
Lavoro non ha funzionato bene. Dobbiamo ammettere che questo importante istituto di dialogo
e di partenariato è stato molto più formale che sostanziale e questo può essere provato sulla
base di alcuni fatti.
In questi anni il Consiglio Nazionale del Lavoro non ha esaminato i problemi sociali e vitali
del nostro Paese e le condizioni relative a: privatizzazione, salari, inflazione, assicurazioni
sociali, bilancio statale, ecc. I datori di lavoro ed i lavoratori dipendenti non sono stati
consultati in merito al processo di privatizzazioni e questo è stato il motivo principale delle
molteplici violazioni accertate in questo campo. Nelle riunioni del Consiglio Nazionale del
Lavoro si è notata l'assenza di ministri che sono rappresentanti del Consiglio stesso. Gli errori
fatti nel Consiglio nazionale del lavoro si riflettono anche sulle sue commissioni specifiche,
alcune delle quali non svolgono alcuna attività, il che dimostra la loro natura puramente
formale.
Un consiglio analogo al Consiglio Nazionale del Lavoro potrebbe e dovrebbe essere creato nei
dipartimenti ed anche nelle regioni. Questo è importante perché non è sufficiente che un
Consiglio operi solo a livello nazionale, se i Consigli regionali non sono in funzione. E' molto
importante che il dialogo sociale si estenda anche ai livelli locale e di base.
I Consigli regionali devono essere composti dai rappresentati eletti a livello di giurisdizione
territoriale, nonché da rappresentanti delle organizzazioni locali dei datori di lavoro e dei
lavoratori.
La KSSH ha chiaramente richiesto ed espresso, per mezzo dei suoi membri nel Consiglio
Nazionale del Lavoro, le giuste alternative in grado di migliorare l'attività del CNL. Ma
l’atteggiamento dei rappresentanti del governo non è stato all'altezza di accettare queste
alternative. Al contrario essi hanno agito prendendo decisioni importanti senza consultare il
12
Consiglio Nazionale del Lavoro, che è l’istituto più importante di partenariato in un paese
democratico.
Secondo il suo Statuto, la KSSH è stata costituita e funziona come una unione volontaria delle
Federazioni Sindacali di Categoria e dei settori dell'economia. Dal punto di vista organizzativo,
la KSSH è una Confederazione di Federazioni. Ogni Federazione ha il suo Statuto ed ha
personalità giuridica pubblica.
Dalle interviste è emerso che il dibattito interno agli organismi della KSSH è sempre aperto e
rispettoso dei principi democratici che fanno da guida. Le Federazioni Sindacali dei settori
dell’Economia e delle Professioni sono fondamentali e compongono la Confederazione.
Per le questioni più importanti della comunità confederale, quali i principi fondativi della
Confederazione, la sua struttura organizzativa, la determinazione delle politiche per il
movimento sindacale in generale, le elezioni degli organismi, le quote associative, il metodo di
amministrazione e i benefici dei beni di cui la Confederazione dispone, le decisioni sono prese
dal Consiglio Direttivo della Confederazione.
Le comunità dei Consigli e delle sezioni sindacali che non soddisfano le condizioni per essere
considerate come Federazioni, sono trattate come Centrali Sindacali dei settori dell'economia e
delle professioni. Questi sindacati sono entrati nella KSSH, con la condizione che non vi siano
altre Federazioni dello stesso ramo e professione all'interno della KSSH stessa. Con
l’accorpamento delle Federazioni questo problema si sta risolvendo nel miglior modo sia in
termini di adesioni che di funzioni.
Gli intervistati hanno evidenziato la decisione presa dalla KSSH nell’ambito del suo ultimo
Congresso, relativa alla realizzazione di una riforma di ristrutturazione organizzativa, al fine di
rispondere al meglio alle nuove e complesse dinamiche del sistema produttivo e alle
Istituzioni. Si è avviato un processo, ancora incompiuto, di accorpamento delle Federazioni e di
rafforzamento delle strutture federali, al fine di rendere possibile l'accompagnamento del
processo di decentramento istituzionale in atto nel paese. Il primo passo è già stato fatto con la
modifica dello Statuto. Gli intervistati, soprattutto i dirigenti delle Federazioni, mostrano come
il Sindacato si trovi ad affrontare notevoli difficoltà nel radicarsi nel settore privato. Secondo
questi dirigenti, sembra che ciò sia connesso alla difficoltà delle relazioni industriali che
consentono la contrattazione collettiva. Nonostante questo, i dirigenti hanno dichiarato quanto
siano deboli e quasi inesistenti le strutture di servizi sindacali verso i bisogni dei lavoratori.
Punti di forza
La Confederazione dei sindacati Albanesi (KSSH) è l'organizzazione sindacale più forte in
Albania. KSSH ha protetto e continua a tutelare gli interessi dei lavoratori, quali: lotta ai
licenziamenti, aumento degli stipendi, miglioramento delle condizioni di lavoro, ecc. Questi
temi rappresentano la pratica quotidiana di lavoro.
13
• KSSH è composta da 12 Federazioni sindacali, al cui interno opera un certo numero di
sindacati (4-5) in base alle professioni rappresentate dalla Federazione stessa. Il numero totale
dei Sindacati è di 54. KSSH è presente in tutta l’Albania ed ha dipartimenti, sulla base della
struttura organizzativa, in 12 regioni e 36 distretti del paese. In questo modo KSSH considera la
Confederazione come un valore che realizza la solidarietà tra i lavoratori dei diversi settori.
• KSSH conta 107 000 membri e gli associati rappresentano il date più importante rispetto a
tutto il resto dei sindacati. Gli iscritti alla KSSH sono più numerosi rispetto al numero reale dei
membri di tutti gli altri Sindacati albanesi.
• KSSH riflette una attitudine democratica a tutti i livelli. Il processo decisionale è trasparente e,
nella maggior parte dei casi, basato sul consenso.
• La riforma dello scorso anno della KSSH, relativa all’accorpamento delle Federazioni e della
stessa KSSH in generale, ha favorito una fase di consolidamento al suo interno. Questo ha
inciso e tuttora incide nel miglioramento del funzionamento di tutte le strutture confederali a
partire dal centro verso i livelli di base.
• KSSH ha svolto un ruolo importante rispetto a chi intendeva minimizzare l'esistenza del
settore informale e del lavoro sommerso.
• La grande forza della KSSH è stata chiaramente e visibilmente manifestata per mezzo di
importanti proteste quando lo Stato o i datori di lavoro non hanno risposto positivamente al
dialogo o ad altri mezzi di comunicazione. Ci sono molti di questi casi: qui vale la pena
ricordare le proteste dei minatori e dei lavoratori della metallurgia, degli impiegati, dell’energia
elettrica, per l’aumento delle pensioni, contro i licenziamenti, e su molti altri problemi che
affliggono la società, come l’aumento dei prezzi, la disoccupazione, la corruzione, la crisi
finanziaria ed economica, ecc.
• KSSH ha dato e continua a dare un contributo costante per il miglioramento della legislazione
in generale e della normativa del lavoro nello specifico.
• KSSH ha collaborato e dato un grande contributo nel suo rapporto con il governo, i datori di
lavoro ed altri partner per quanto riguarda lo sviluppo del paese, in particolare ha contribuito a
rendere effettivo il partenariato sociale.
• La collaborazione con la società civile è stata ed è tuttora molto fruttuosa, gli ambiti di
collaborazione convengono sia ai datori di lavoro sia ai vari livelli sociali di tutto il paese che
ne ha bisogno.
14
• KSSH non ha esitato a dire «sì» alla collaborazione e al coordinamento delle attività di tutti
gli attori sociali che operano per alleviare la povertà, utilizzando i disoccupati, lottando contro
la corruzione, proteggendo le persone in difficoltà, sostenendo la democratizzazione del paese e
l'integrazione nella famiglia Europea.
• KSSH ha aumentato la trasparenza e la sua influenza sui suoi membri e nella società in
generale per mezzo dei suoi strumenti di comunicazione pubblica, come la rivista «Pasqyra»,
comunicati, volantini, incontri a livello centrale e di base e altri strumenti di comunicazione dei
media.
Numero delle persone che partecipano o sostengono le diverse attività sindacali: un paragone
realistico dovrebbe essere fatto in tutte le regioni, distretti e federazioni utilizzando lo stesso
metodo in modo che i risultati possono essere utilizzati per fare dei confronti.
Riguardo l'aumento del numero dei membri: il livello della comunicazione diretta con i
lavoratori deve essere aumentata come anche la loro consapevolezza finalizzata
all'organizzazione di un sindacato.
Dovrebbe esistere una collaborazione anche con le istanze di governo, nonché con i datori di
lavoro al fine di creare un sindacato laddovè non esiste e per migliorarlo lì dove già opera.
Deve essere valorizzata anche l'esperienza dei paesi che sono sugli stessi livelli del nostro. E' il
momento di parlare solo di appartenenza reale, e non fare dichiarazioni sui compagni di
viaggio.
15
fatti dei confronti relativi alle prestazioni tra regioni, distretti, federazioni e o piccole unità
sindacali, per praticare la solidarietà e l'aiuto reciproco.
Analisi dei compiti e responsabilità. Il rapporto e la collaborazione tra tutte le strutture dal
centro alla base, nonché tra tutte le federazioni dovrebbo essere funzionale. L'attuazione del
nuovo Statuto rende questo processo molto più facile, almeno in teoria, anche se in pratica non
c'è ancora una corretta attuazione.
Programma di lavoro. Ogni Federazione, regione, provincia o altra struttura dovrebbe avere
pronto in qualsiasi momento il programma di lavoro in cui presenta tutta la sua attività
sindacale e i problemi da risolvere. Le informazioni dovrebbero essere aggiornate ogni 6 mesi,
oppure ogni anno e questo dovrebbe essere obbligatorio.
16
3.2. Unione dei Sindacati indipendenti albanesi (BSPSH)
L’Unione dei Sindacati indipendenti albanesi, ha ricevuto una onorificenza, nel febbraio 2009,
dal Presidente della Repubblica che l’ha insignita con l'ordine dell’Aquila d’oro con decreto n.
6050. Questa onorificenza riconosce gli sforzi compiuti dalla BSPSH verso la libertà e la
democrazia, per affermare un vero sindacalismo in Albania, che non poteva esistere sotto la
dittatura comunista e la conservazione di quei simboli che in 50 anni hanno tenuto sotto
dittatura il popolo albanese.
Al fine di ricostruire la storia della BSPSH, ma specialmente quella relativo alla sua
fondazione, pubblichiamo un testo datoci dal presidente della BSPSH Gezim Kalaja.
"E’ quasi impossibile parlare della BSPSH senza fare un breve resoconto storico del periodo
precedente alla nascita della democrazia in Albania, negli anni in cui i lavoratori albanesi
conoscevano i sindacati solo dalle poche e controllate informazioni che la televisione albanese
mandava in onda, sotto la direzione ideologica comunista, che stava dominando il nostro paese.
Alla fine degli anni '80 la situazione economica in Albania era disperata.
Lo stato totalitario, una macchina pesante infestata da parassiti, non rappresentava più
un’alternativa di sviluppo politico ed economico.
Alla fine del decennio '80, l'Europa meridionale è stata interessata da movimenti democratici.
Paesi ex-comunisti come l'Ungheria, la Cecoslovacchia, la Romania, la Polonia, ecc. si
ribellarono ai loro governi comunisti per unirsi al mondo sviluppato dell'Occidente. La Polonia
ha avuto una influenza importante su tutti i lavoratori albanesi, perché lì è nato Solidarnosh, il
primo sindacato dei lavoratori dell’Europa orientale. La caduta del muro di Berlino ha segnato
una grande vittoria delle forze avanzate che aspiravano alla democrazia.
La caduta del muro di Berlino è iniziata nel 1982 con la fondazione del movimento democratico
di Solidarnosh, guidato dal suo leggendario eroe del movimento operaio, Lech Valensa. La
riduzione della pressione tra le due superpotenze portava il mondo verso un nuovo equilibrio. In
questi cambiamenti e movimenti dei paesi dell'est, naturalmente, la spina dorsale sono stati i
giovani e i lavoratori.
Il 1990 aveva avuto un inizio difficile. A luglio centinaia di albanesi si sono diretti verso le
ambasciate straniere a Tirana. La dittatura ha cercato di colpirli, ma la rabbia popolare é esplosa
a Tirana, Kavajë, Scutari, ecc. I leader di questo movimento democratico erano studenti
dell'Università di Tirana. Partendo dalla denuncia delle difficili condizioni del dormitorio in cui
gli studenti vivevano essi avevano richiesto la rimozione del nome del dittatore Enver Hoxha
dalla loro Università. Agli studenti si sono affiancati gli intellettuali e i lavoratori. E’ stato solo
grazie a questa unione di forze che la dittatura ha dovuto accettare il pluralismo.
L'influenza dell’Europa dell’Est, non poteva passare inavvertita dai leader del lavoratori
albanesi, pertanto era obbligatoria la collaborazione con gli studenti. I cambiamenti sono stati
possibili solo quando i lavoratori sono stati coinvolti pienamente in questi movimenti.
17
Inizialmente i lavoratori hanno sostenuto con forza il movimento degli studenti in segno di
solidarietà, in seguito essi sono diventati la principale forza che ha dato a tutti la speranza che la
democrazia in Albania avrebbe prevalso. Sono state proprio queste solidarietà e
successivamente i movimenti organizzati che hanno segnato la fondazione della BSPSH, che è
stata influenzata e strettamente connessa con i movimenti democratici di inizio anni '90 in
Albania e anche con alcune forze progressite come l’organizzazione indipendente dei minatori
che ha segnato la storia della rivoluzione democratica del 1991.
Il secondo giorno hanno scioperato anche le miniere di Tirana. Tutta l'industria mineraria è
stata paralizzata. Di fronte a questa pesante situazione il governo è stato costretto a rispondere
alle richieste dei minatori.Questo sciopero, fa parte della storia del movimento dei lavoratori in
Albania. Ha insegnato per la prima volta ai lavoratori che la protesta serve.
Con la fondazione della BSPSH, il Sindacato indipendente dei minatori albanesi (SMPSH), è
divenuto la sua spina dorsale e ciò ha influenzato con forza la creazione di altri sindacati
professionali.
Durante lo sciopero generale del maggio 1991, la SMPSH ha svolto in quel momento un ruolo
principale per la vittoria delle forze democratiche. Il 25 maggio 1991, infatti, 49 minatori della
zona carbonifera di Tirana (13.800 minatori a quel tempo) hanno iniziato uno sciopero della
fame in miniera chiedendo le dimissioni del governo comunista e la soddisfazione delle 17
richieste presentate dalla BSPSH.
Dopo 11 giorni di sciopero, il 6 giugno 1991, il governo comunista è stato costretto a dare le
dimissioni. Questo sciopero in miniera ha reso possibile lo svolgimento delle elezioni con 3
anni di anticipo ed ha aperto la strada al potere delle forze democratiche.
Per lo straordinario contributo del movimento democratico e del movimento dei lavoratori,
finalizzato alla creazione di un sindacato indipendente in Albania di tipo occidentale, il
Presidente della Repubblica d'Albania ha insignito la SPMSH e i 49 minatori dello sciopero
della fame della medaglia "Torcia della democrazia".
La lotta e i tentativi per costruire una vera democrazia hanno portato in scena la BSPSH. In
primo luogo è stata creata la Commissione d’insediamento che ha iniziato i suoi lavori con
determinazione e poi è diventata leader nella guida della BSPSH.
In queste condizioni la leadership BSPSH ha chiesto la solidarietà di altri sindacati nel mondo.
Sebbene non avessero una grande esperienza per risolvere e tutelare la libertà, i diritti e gli
18
interessi, i lavoratori hanno presto iniziato a fondare delle organizzazioni sindacali in ogni
impresa, fabbrica, o altre istituzioni in tutta l’Albania. Al fine di esprimere con chiarezza il
ruolo e l'indipendenza della BSPSH citiamo qualche passaggio del primo Statuto della
BSPSH stessa:
Nell’introduzione dello statuto della BSPSH, nei principi costitutivi, si afferma che:
“la BSPSH ha solennemente affermato la sua indipendenza dai datori di lavoro privati e
pubblici, dal governo, dai partiti o gruppi politici. La BSPSH mira a rendere reale la libertà di
lavoro e il diritto all'occupazione. Lo Statuto stabilisce che: alla BSPSH possono aderire tutti i
dipendenti occupati in attività pubbliche e private, disoccupati e pensionati, senza distinzione o
convinzione politica o religiosa”.
L'inizio del 1991 vede un’Albania in veloce via di sviluppo. La protesta ed i bisogni somigliano
ad una valanga potente ed irresistibile. Le città albanesi, le loro strade e le piazze sono piene di
dimostrazioni contro il regime. Neanche le campagne si fanno da parte. Gli abitanti del villaggi
esausti dal lavoro nelle cooperative si sollevano contro il governo. Le strutture della BSPSH
hanno lo scopo di organizzarsi anche nelle zone rurali.
Nel febbraio 1991 BSPSH annuncia l’avvio di un sciopero generale della fame in tutto il paese.
Gli studenti aderiscono allo sciopero della fame al fine di rimuovere il nome del dittatore
dall’università. La BSPSH appoggia lo sciopero e con l’invito fraterno “lavoro-studenti”,
riempie le piazze principali con cittadini e con dimostrazioni operaie, che determinano la
rimozione dei monumenti del dittatore. Il 20 Febbraio 1991, la BSPSH viene accusata di
organizzare gruppi con lo scopo di distruggere i simboli della dittatura. Viene annunciato lo
sciopero generale e 17 richieste vengono avanztae al governo. La dichiarazione pubblicata dalla
BSPSH recita: “La burocrazia del potere copre l’incapacità, l’insufficienza e l’inadeguatezza
di comporre la disputa, con chiamate e studi che non esistono, e che non saranno implementati.
Questo ci obbliga ad utilizzare lo sciopero come nostra arma finale “. Oltre 250.000 lavoratori
del paese si astengono dal lavoro a maggio. BSPSH esprime la sua decisione di andare avanti
sino a quando non saranno state accettate le sue richieste. Tirana, Scutari, Kavaja, Korca,
Valona, Fier, Berat e Lac. Krasta, Batra, Puka e le miniere in Pogradec chiedono con insistenza
la soluzione delle loro esigenze. Una manifestazione pacifica promossa dal settore aeronautico
a Tirana raccoglie circa 100 000 lavoratori, che scioccano la capitale e l’intero paese. Le
proteste contro la televisione di Stato per l’informazione di parte, convergono nel movimento
sindacale e anche il resto delle proteste popolari vengono dirette dalla BSPSH.
I minatori delle miniere di Valias, di Verdovë di Pogradec, di Elbasan, iniziano lo sciopero
della fame nel tunnel sotteraneo, cui si affianca quello dei lavoratori della fabbrica del vetro
così come di altri lavoratori in altri luoghi.
Tra le richieste ed i bisogni che la BSPSH e il movimento sindacale hanno fatto presenti,
risultavano: l’aumento del salario e delle pensioni, la garanzia governativa per i buoni pasto, la
19
denuncia dei crimini della dittatura, la ratifica di una legge in materia di contratti collettivi, il
rispetto delle libertà sindacali da parte del governo, la tutela dei lavoratori sul lavoro,
l’alienazione delle organizzazioni del partito all’interno delle imprese, ecc.
Nel frattempo tra i bisogni avanzati all'Assemblea Popolare, fu chiesto che nel progetto
Costituzionale che doveva essere approvato fosse ratificato legalmente il diritto al lavoro e di
sciopero, la garanzia della pensione in vecchiaia, l’assistenza sanitaria ed assicurativa,
particolare attenzione agli invalidi della guerra antifascista, il diritto di organizzarsi in sindacati,
l’adeguamento da parte dello Stato delle norme nazionali del lavoro agli standard CSCE, la
cessazione del lavoro forzato.
La prima edizione de “Il sindacalista” aveva come editoriale "Con un lavoro liberato dalla
dittatura e una giusta ricompensa per questo, le nostre mani sanno fare ciò che fa
l'Europa, e così sapremo come vivere ".
Nel breve periodo di 3 mesi il numero dei membri della BSPSH è diventato pari a 300 000.
Per far fronte ad una pesante situazione politica e socio-economica la dirigenza ha dato lo
spunto necessario per riavviare le proteste invitando i lavoratori ad uno sciopero generale.
Lo sciopero generale diventa operativo in tutto il paese ed orienta l'attenzione dell'opinione
pubblica del mondo, specialmente quello sindacale
Sotto la grande pressione dei sindacalisti il governo cade, e le nuove elezioni, che hanno aperto
le porte della democrazia in Albania, si avvicinarono
Accanto alla organizzazione sindacale istituzionale basata sui piani orizzontale e verticale, la
BSPSH ha iniziato a lavorare sulla formazione dei sindacalisti con l’aiuto dei sindacati e delle
organizzazioni internazionali.
Organizzazione e strutture
L'Unione dei Sindacati Indipendenti di Albania ha le seguenti strutture:
20
II. Organismi della BSPSH
1. Il Presidente
2. L'Assemblea Nazionale della BSPSH
3. Il Consiglio Nazionale della BSPSH
4. La Commissione di controllo e Revisione della BSPSH
5. La Commissione Interpretazione ed applicazione dello Statuto della BSPSH
V. Strutture locali operano in 21 distretti: Shkodër, Pukë, Peshkopi, Mat, Lezhë, Laç ,
Tiranë, Kavajë . Durrës, Krujë, Elbasan, Gramsh , Korçë, Pogradec, Fier , Lushnje, Berat ,
Skrapar , Gjirokastër,Vlorë , Tropojë
21
6. Sindacato Indipendente delle Telecomunicazioni e dei Trasporti - riconosciuto con Delibera
della Corte n. 3591 del 7.7.2004, Affiliato a UNI
7. Sindacato Indipendente dei Tipografi - riconosciuto con deliberazione della Corte n.4 del
10/04/1995 - Affiliato alla Internationale (UNI)
8. Sindacato Indipendente delle Forze dell’Ordine e della Protezione Civile - riconosciuto con
Delibera della Corte n. 3.016 del 20/06/1997
9. Sindacato Indipendente degli Impiegati civili - riconosciuto con Delibera della Corte n. 2973
del 17/09/2001
10. Sindacato Autonomo dell'Agricoltura, dell'Alimentazione, del Commercio e del Turismo in
Albania - riconosciuto con delibera della Corte n. 1875 del 04/04/2006
11. Sindacato Indipendente degli Artisti, Giornalisti, Sportivi albanesi - riconosciuto con
Delibera della Corte n. 3.817 del 15/07/2004
12. Sindacato Indipendente dei Lavoratori agricoli e contadini – riconosciuto con Delibera della
Corte n. 3.496 del 16/06/2006
13. Sindacato Indipendente dei lavoratori dell’Industria del Legno e Servizi comunali -
riconosciuto con Delibera della Corte n. 4.825 del 23/09/1997
14. Sindacato Indipendente della Metallurgia e delle Miniere - riconosciuto con Delibera della
Corte n. 7.787 del 12/01/1998
15. Sindacato Indipendente dell’Industriale elettrica e Tessile - riconosciuto con Delibera della
Corte n. 5.429 del 24/10/1997 - Affiliato alla ITGLËF
16. Sindacato Indipendente dei Chimici - riconosciuto con Delibera della Corte n. 4.009 del
20/11/1998
17. Sindacato Indipendente degli Artisti albanesi - riconosciuto con Delibera della Corte n. 748
del 02/03/2001
18. Sindacato Indipendente dell’Industria Energetica Albanese - riconosciuto con Delibera della
Corte n. 751 del 06/03/2001
19. Sindacato Indipendente dei Pensionati albanesi - riconosciuto con Delibera della Corte n.
1506 del 12/05/2000
20. Sindacato Indipendente degli impiegati dell’Edilizia e dei lavori pubblici in Albania -
riconosciuto con Delibera della Corte n. 7.601 del 11/05/2007
21. Gruppo di Sindacati Indipendenti del Petrolio composto da:
a. Sindacato Indipendente dei prodotti petroliferi Albanesi - riconosciuto con Delibera della
Corte n. 5.569 del 26/12/2003
b. Sindacato Indipendente della Gorisht Petroleum - riconosciuto con Delibera della Corte n.
2887 del 14/04/1996
c. Sindacato Indipendente della Laborersof Kucova Petroleum - riconosciuto con Delibera della
Corte n. 1614 del 15/04/2003
Membri
Il numero di iscritti alla BSPSH, provato dalle dichiarazioni personali, quote associative o
certificazioni notarili all’inizio del 2009 è di 83.847 soci, che hanno relazioni occupazionali con
le imprese.
Nel corso degli ultimi 5 anni hanno aderito alla BSPSH circa 55.000 membri che sono andati in
pensione in questi anni, o che sono disoccupati a causa delle riforme economiche
(privatizzazioni, ristrutturazioni). Attualmente il numero totale degli associati è di 129.047
membri.
22
Relazioni interorganizzative Confederazione-Federazioni
La Federazione che aderisce alla BSPSH ha il diritto di rappresentanza nel Consiglio nazionale
a pieno titolo. La struttura di base, la sezione o a livello d’impresa di una Federazione (quando
non ci sono sezioni) ha il diritto di essere membro del Consiglio della Regione o della
Prefettura. Attraverso l’elezione dei forum amministrativi, la BSPSH sostiene tutte le attività
sindacali delle Federazioni che si sviluppano nel centro o in zone diverse. La BSPSH aiuta,
coordina e implementa la piattaforma di collaborazione tra le strutture federative e le strutture
della BSPSH a livello regionale e distrettuale, internamente e a livello internazionale.
BSPSH sostiene ogni Federazione che le chiede di rappresentare i propri interessi socio-
economici di fronte alla democrazia locale o centrale.
La BSPSH in collaborazione con le sezioni sindacali, aiuta e segue i contratti di II livello nelle
regioni e nei distretti per mezzo delle sue strutture territoriali. La BSPSH aiuta, sostiene e
organizza corsi e seminari per la formazione sindacale e la qualificazione dei membri scelti tra
le Federazioni.
La BSPSH sostiene e crea le condizioni per l'attività sindacale per mezzo degli uffici centrali e
nei distretti, nell'ambito delle possibilità finanziarie del suo bilancio.
23
Contratti di settore produttivo (nei settori pubblico e privato) e Contratti Orizzonatali
(dialogo tripartito a tutti i livelli)
Per quanto riguarda i contratti collettivi di lavoro e il numero di lavoratori interessati a tali
contratti si fa presente quanto segue.
Contratti di I livello nel settore pubblico sono stati sottoscritti dai Sindacati:
• dell’Istruzione, dei lavoratori della Sanità, dei Servizi, delle Miniere, delle Ferrovie,
dell’Industria Energetica, SAUT, degli Artisti, del Petrolio.
Fino alla fine del 2008 e nei primi 6 mesi del 2009, sono stati registrati con il nome della
BSPSH e delle sue strutture sindacali più di 250 contratti in tutti i settori economici, negli uffici
del Lavoro distrettuali. Questo numero diventa sempre più grande. La percentaule dei
dipendenti coperti da contratto collettivo di primo livello è dell’ 88% nel settore pubblico. La
percentuale dei lavoratori coperti da contratti collettivi di secondo livello è pari il 52% dei
lavoratori complessivi. Mentre la percentuale dei dipendenti coperti dai contratti di primo
livello nel settore privato è pari al 15% del numero complessivo dei lavoratori.
1. BSPSH è presente con 5 suoi rappresentanti nel Consiglio Nazionale del Lavoro, nonché con
il vice presidente nello stesso CNL
2. 1 membro nel Servizio Nazionale per l’Impiego
3. 1 membro nel Consiglio di amministrazione delle assicurazioni sociali
4. in tutte le commissioni del Consiglio Nazionale del Lavoro è presente con 1 membro
5. nel Consiglio comunale degli Uffici del Lavoro
6. con 1 membro nell’Ufficio Composizione dispute
Nell'Assemblea nazionale sono rappresentati tutti i soggetti autorizzati a partire dal presidente
di sezione fino ai responsabili di ciascun distretto e Federazione.
Punti di forza
Dalle interviste e dal testo scritto si possono evidenziare i seguenti punti di forza:
1. Presenza dell’organizzazione confederale in tutto il paese o nella maggior parte dei settori
produttivi
2. Organizzazione sindacale con importante capacità contrattuale in entrambi i livelli
menzionati nel Codice del Lavoro
3. Organizzazione rappresentativa nel Consiglio Tripartito
4. Avere una struttura organizzativa orientata verso gli occupati, i giovani studenti e le donne
che lavorano
5. Avere una struttura di ricerca scientifica che supporta la ricerca sindacale (Istituto del lavoro)
6. Avere una struttura permanente di formazione per i dirigenti a tutti i livelli e per la
formazione di nuovo personale sinadacale.
24
7. Essere attivi nei processi interni così come nel processo di associazione all’Europa
8. Essere continuativamente presenti con specifiche delegazioni nelle assise internazionali.
Punti di debolezza
1. Difficoltà a fare iscritti nel settore privato, dove il livello di lavoro informale è molto
presente.
2. Difficoltà a coinvolgere i soci nelle attività sindacali
3. Difficoltà di aggiornamento dei leader a tutti i livelli per quanto riguarda le nuove tecniche di
lavoro
4. Difficoltà a firmare contratti nel settore privato. Questo dipende dal basso livello di
rappresentanza delle organizzazioni di datori di lavoro.
5. Difficoltà legate al difficile flusso finanziario dalle Federazioni verso la Confederazione.
6. La formazione sindacale/istruzione dipende in genere da donatori stranieri.
25
3.3. Risultati delle interviste ad attori esterni ai Sindacati
I risultati delle interviste a persone esterne al mondo sindacale diverse per origine, età, occupate
o no, riflettono in generale una opinione condivisa.
In generale, gli intervistati non hanno una sufficiente conoscenza del movimento sindacale
albanese. Anche se essi conoscono il concetto di sindacato come unione volontaria di lavoratori
e citano persino i simboli di questo movimento e di quelli inglesi, svedesi, danesi.
Ma per la maggior parte degli intervistati, il movimento sindacale è assente o il suo sviluppo è
appena agli inizi. In generale essi considerano la mission del sindacato quella di “protettore dei
lavoratori” ma senza elaborare ulteriormente il significato del concetto.
Secondo gli intervistati, la debolezza del movimento sindacale in Albania può riscontrarsi:
• nella mancata partecipazione dei sindacati albanesi alla vita pubblica al livello di
aspettative, profondità ed ampiezza necessari;
• nel mancato rispetto del loro obiettivo: la protezione dei lavoratori.
La maggior parte degli intervistati lamenta la mancanza di informazioni sui sindacati e sulla
loro struttura organizzativa (a partire dal Consiglio sindacale fino alla Confederazione). Questo
è il risultato della passività con cui il sindacato promuove se stesso, ma anche perché la gente in
generale è passiva ed indifferente.
Una persona afferma di non avere ricevuto una efficace risposta dai sindacati in modo da
avere una opinione certa su di essi. Se non alzi la voce, dice, non sarai ovviamente ascoltato.
E’ anche emerso che vi è una mancanza di notizie sufficienti sia sui media (carta stampata) che
su internet, in cui dovrebbero essere reperibili informazioni relative all’azione sindacale.
Come si può vedere dalle interviste la gente non nega la sua indifferenza nei confronti delle
organizzazioni. Vi è una mancanza generale di ottimismo nell’essere coinvolti nel movimento
sindacale. Apparentemente le persone sono in attesa che i sindacati si avvicinino ad essi, e non
il contrario.
Uno dei motivi accertati è la percezione che questo movimento in generale sia qualcosa di
formale e non di sostanziale, conformista e non sempre attento alla tutela degli interessi dei
lavoratori
26
Un migliore coordinamento e collaborazione tra i sindacati viene raccomandato. Come tutti
sappiamo, "agire insieme è molto meglio che agire da soli".
Parte degli intervistati pensa che i sindacati albanesi non sono di sinistra, convinti che
dovrebbero esserlo, ma di destra. Secondo questo gruppo, la credibilità ed i valori del
movimento sindacale non sono adeguatamente consolidati.
Per quanto riguarda la possibilità dell’adesione dei giovani, è emersa una passività ed
indifferenza che i giovani motivano dicendo "senza scopo".
Nella prima fase del periodo transitorio (1992-2000) i sindacati, raggruppati nelle due
Federazioni partecipavano maggiormente agli sviluppi politici ed economici del paese.
Avevano più membri attivi, e facevano tutte le pressioni necessarie per tutelare gli interessi dei
lavoratori nei settori in cui li rappresentavano. Nonostante le loro divisioni ed orientamenti
politici, i sindacati erano più presenti, anche attraverso azione di lobbing, nella proposta di
leggi connesse alle attività economiche, al lavoro, alla protezione sociale, alle pensioni, agli
stipendi, al minimo vitale, ai prezzi, alla legislazione, alle strategie di sviluppo del paese, ecc.
Avevano propri quotidiani che in un certo modo diffondevano le proprie idee e richieste.
Avevano alcuni leader che si erano resi noti al pubblico, erano più presenti nei media e nelle
tavole rotonde: in parole semplici, erano attivi e concreti nelle loro attività.
Molti lavoratori hanno pensato seriamente di poter contare sui sindacati per risolvere i loro
problemi attraverso la partecipazione attiva a tutti i processi della vita sindacale, pagando le
quote dovute e credendo nel loro potere.
Dopo il 2000, sembra che il ruolo ed il potere di sindacati sia molto diminuito. Ci sono meno
attività e la loro presenza in mezzo alla gente si è molto ridotta.
27
Sembra che la società albanese sia impermeabile rispetto alla percezione ed al ruolo del
sindacato. I sindacati non sono stati adeguatamente presenti con perseveranza e capaci di
imporre le proprie proposte per tutelare gli interessi dei lavoratori che rappresentano in
nessuna delle occasioni su cui sono state prese decisioni importanti quali: temi finanziari ed
economici, imprese, bilanci, investimenti pubblici, sviluppo di strategie settoriali, politiche
sociali, salari e politiche sulle assicurazioni sociali, legislazione del lavoro, ecc.
Anche quando presenti, non è chiaro come abbiano effettivamente agito nel risolvere la
questione e se la loro posizione non sia stata solo di facciata, ma sostanziale. Sembra che in
Albania le più importanti discussioni e le decisioni siano prese solo dal Governo e dai datori di
lavoro.
28
4. Conclusioni e raccomandazioni
Premessa
La ricerca, per arrivare alla sua conclusione, ha avuto un percorso complesso che però, alla fine,
ha consentito di poter avere una serie di dati che hanno reso più ricco il panorama su cui
riflettere per trarre delle conclusioni e, soprattutto, delle possibili piste che i due soggetti
esaminati potranno decidere in autonomia di percorrere per migliorare il loro mestiere di
sindacato in Albania.
1. Questo capitolo conclusivo nasce in primo luogo da quanto fatto dal gruppo di ricerca
dell’Università’ Europea di Tirana e dal costante dialogo che è avvenuto fra il
responsabile dell’Università’ Europea di Tirana e il coordinatore del progetto di
ISCOSMarche che ha messo a disposizione dei ricercatori i risultati delle attività del
progetto. In particolare sono stati tenute presenti le considerazioni emerse da parte dei
partecipanti nei Corsi per responsabili organizzativi “Organizzazione del Sindacato a
livello locale: reclutamento ed organizzazione di Campagne”.
2. Un ulteriore elemento che deve essere considerato nella lettura di queste note conclusive
è rappresentato dal fatto che i vincoli dovranno essere consideratI da KSSH e BSPSH
come risorse per costruire politiche organizzative (e non solo) che sappiano rispondere
ai problemi dei lavoratori e della società albanese.
3. Le lenti attraverso cui il gruppo di ricerca ( ma anche ISCOS, committente della ricerca
stessa) ha letto e interpretato i sindacati albanesi sono costituite da una serie di
considerazioni sui fondamenti dell’essere sindacato che (anche se potrà sembrare ovvio)
conviene richiamare anche in questa sede per consentire al lettore di questa ricerca di
costruirsi un quadro autonomo di giudizio.
In particolare ci hanno guidato i seguenti concetti che sinteticamente illustrano cosa sia un
sindacato e cosa significhi il fare sindacato:
• “Il lavoro non è una merce”.
• La missione del sindacato è quella di correggere il rapporto asimmetrico fra lavoro e
capitale.
• Il sindacato si pone come istituzione di protezione nel luogo di lavoro (con proprie
strutture nei luoghi di lavoro) e di tutela dal libero e incondizionato funzionamento del
mercato (del lavoro).
• Il suo obiettivo è sempre, fin dalle origini, quello di porre l'andamento dei salari e delle
condizioni di lavoro al riparo dalla concorrenza (in primo luogo quella fra i lavoratori,
ma anche quella fra i datori di lavoro).
• Il suo strumento fondamentale di azione è il contratto collettivo (il contratto individuale
crea disuguaglianza sociale e concorrenza fra i lavoratori).
• Oltre al contratto di lavoro il sindacato deve porsi come soggetto contrattuale nei
confronti delle istituzioni a tutti i loro livelli per tutte quelle politiche (extracontrattuali)
29
come la sicurezza sul lavoro, le pensioni, la sanità, le politiche attive del lavoro, i
trasporti, ecc, che consentono la definizione di vita e di lavoro dignitoso.
• I valori fondanti il sindacato sono quelli della solidarietà, della giustizia sociale,
dell’uguaglianza (non discriminazione, pari opportunità).
Da un’analisi complessiva emerge come in Albania non ci sia una diffusa percezione
dell’utilità’ sociale del sindacato. La negazione del ruolo e della missione del sindacato (fino ad
un atteggiamento violentemente antisindacale di alcuni settori padronali) è inserita in un
contesto caratterizzato da una forte illegalità e informalità dell’economia e dove prevale un
sistema di PMI – Piccole e Medie Imprese, con una forte presenza del settore dei servizi (in
particolare commercio). In altre parole è una economia dov’è fortemente presente il lavoro nero
e dove regnano robustamente tutte le componenti di quella che viene chiamata economia
informale (dall’autoproduzione in agricoltura all’economia criminale).
Dalle interviste fatte a soggetti esterni al sindacato, ma in fondo anche in alcune delle posizioni
sostenute nelle analisi dei sindacati, emerge come le organizzazioni sindacali in Albania
soffrano di indubbie difficoltà nell’affermare e agire il loro ruolo nell’arena politica e, più
specificatamente, nelle relazioni industriali con le controparti padronali.
Certamente queste difficoltà hanno diverse origini, cioè alcune sono esterne ai sindacati, e li
condizionano pesantemente, altre sono interne alle stesse organizzazioni sindacali.
• Nel corso del periodo dopo la fine del regime comunista in Albania ha prevalso una
visione neoliberista (in parte legata ai consigli delle istituzioni finanziarie
internazionali) dove il concetto di libero mercato è stato prevalente nella costruzione
della legislazione lavoristica albanese. Concretamente non esiste un vero e proprio
diritto del lavoro.
• I Governi normalmente assumono le decisioni principali riguardanti il lavoro e i
lavoratori senza un reale e concreto dialogo sociale con i sindacati. La principale
istituzione del dialogo sociale tripartito, il Consiglio nazionale del lavoro, ha un ruolo
abbastanza circoscritto e marginale. Questa modalità di esclusione del sindacato dalle
decisioni di politica economica e sociale è perdurante, secondo qualche intervistato,
anche in questa fase dove gli influssi della crisi economica internazionale sono evidenti
anche in Albania.
• La contrattazione collettiva è complessa per un modello di contrattazione per ogni
azienda che ha reso molto difficile la costruzione di un sistema più o meno stabile di
relazioni industriali nei settori dei servizi e delle imprese private. Nei settori privati è
relativamente basso il numero dei contratti collettivi stipulati fra le parti. Diffusa è la
pratica dei contratti individuali. I tassi di lavoro nero sono, quindi, molto elevati.
30
• La gestione del mercato del lavoro è quasi totalmente risolta nell’informalità’ senza un
ruolo del sindacato all’interno dello stesso. Le istituzioni tripartite previste nel Servizio
nazionale dell’impiego hanno un ruolo puramente formale all’interno delle politiche
attive del lavoro.
• All’assenza di una legge pro labour è da aggiungersi la poca fiducia che l’opinione
pubblica in generale ha nei confronti della parola “sindacato” legandola con il
significato e il ruolo che queste organizzazioni hanno svolto durante il regime passato.
• Gli intervistati notano una tendenza secondo la quale durante gli anni si sia indebolita
l’azione sindacale nei processi di presa di decisioni delle istituzioni. Sono ridotti gli
interventi dei leaders nei mezzi di comunicazione di massa.
• Viene constatato un basso tasso di autonomia delle organizzazioni sindacali dal sistema
dei partiti, in particolare i più importanti. Per altro verso la divisione e la
radicalizzazione del conflitto politico attuale occupa moltissimi spazi anche della
società civile, impedendo una gemmazione autonoma di forme associate della cosidetta
società di mezzo. Inoltre vengono constatati legami di clan che sono anche forme di
rappresentanza di interessi.
• E’ evidenziata una scarsa chiarezza nella gestione amministrativa delle proprietà
ereditate dal precedente regime da parte dei sindacati
• Viene rilevato come la struttura organizzativa dei sindacati sia poco rispondente e
adeguata al sistema di PMI che caratterizza l’Albania.
• Viene anche constatato come i lavoratori, soprattutto dei settori privati, abbiano
difficolta’, per informazione insufficiente, di individuare i livelli organizzativi dei
sindacati che li dovrebbero tutelare.
I sindacati dichiarano che la loro azione è resa più complessa per la mancanza di risorse
finanziarie certe e perduranti nel corso del tempo. Questa condizione è dovuta anche al fatto
che le quote pagate dai lavoratori sono spesso esigue per il basso livello dei salari. Alcune delle
attività fondamentali per lo sviluppo organizzativo come la formazione dei quadri è effettuata
normalmente solo ricorrendo a finanziamenti provenienti dall’estero.
I soggetti associativi e collettivi, come il sindacato, sono considerati dal pensare comune come
eredità “ingombranti ed inutili” del passato regime. Ha un buon successo una visione del
mondo individualista. Anche molti lavoratori ritengono che i problemi debbano essere risolti
senza la mediazione di altri. Questo evidentemente comporta una certa complicazione
nell’affermazione delle attività di rappresentanza collettiva.
Tutto questo significa per i sindacati un basso successo nell’attività di reclutamento di nuovi
membri alle loro organizzazioni. Questo è dovuto anche alla “paura” che molti lavoratori hanno
di ritorsioni da parte dei datori di lavoro.
L’organizzazione sindacale ha difficoltà a realizzarsi anche per una certa mancanza nella
società albanese di una reale cultura dell’altruismo e di un significativo spirito di solidarietà.
31
Il ritardo nella riforma del sistema delle federazioni di categoria per adeguarlo alle esigenze del
sistema produttivo albanese rende ancora problematica la presenza del sindacato in settori
strategici dell’economia albanese (per es. le banche, dove non c’è un sindacato confederale,
cosi come nelle assicurazioni). I sindacati inoltre non hanno un’esperienza diretta di intervento
nelle aree dove è presente l’economia informale.
Notevoli difficolta’ sono presenti nelle zone rurali per creare un autentico sindacato dei
lavoratori dell’agricoltura. Questo e’ dovuto a molteplici fattori incluso il fatto che e’ molto
difficile individuare localmente persone competenti, essendo elevato il tasso di persone giovani
e scolarizzate che sono emigrate.
A livello territoriale i sindacati hanno difficolta’ a individuare fra i lavoratori persone con un
buon tasso di capacita’ e competenze specifiche di tipo organizzativo e contrattuale da
impiegare come dirigenti locali.
I sindacati hanno finora avuto difficoltà (organizzative e finanziarie) ad erogare servizi reali ai
propri iscritti e ai lavoratori in generale (a cominciare da uffici legali) per mancanza di risorse.
L’alto tasso di lavoro nero presente anche in imprese registrate rende assai dificoltosa
l’associazione dei lavoratori al sindacato in ampi settori produttivi. Questo riduce, per un verso
la copertura contrattuale dei lavoratori, e nello stesso tempo limita il tasso di sindacalizzazione.
4.4. Raccomandazioni
Il punto centrale è rappresentato dal fatto che i due sindacati risolvano il nodo della
realizzazione di un dialogo sociale concreto e stabilizzato. Prima di tutto quello tripartito.
Questo processo potrà avvenire creando una strategia di lavoro comune con le associazioni dei
datori di lavoro che intendono lavorare nella legalità e, quindi, disponibili a creare le
condizioni per cominciare a realizzare un sistema di relazioni industriali adeguato alla
situazione del paese. In questo processo i sindacati potranno chiedere il sostegno di ILO.
Un ruolo particolare in questo processo di innovazione del sistema di dialogo sociale dovrà
avere il processo di avvicinamento all’Unione Europea. I sindacati albanesi dovranno richiedere
al proprio Governo l’inizio di un processo di adeguamento delle norme lavoristiche ai
documenti fondamentali dell’Europa Sociale. In questo processo le due confederazioni albanesi
dovranno chiedere anche l’appoggio dell’ETUC e di altre significative confederazioni europee.
All’interno del rinnovamento delle pratiche di dialogo sociale i sindacati dovranno richiedere
allo Stato specifici strumenti di dialogo sociale tripartito a livello decentrato. Questo potrà
consentire processi significativi di sviluppo locale attraverso la costruzione di forme pattizie
come in qualche città, e per temi specifici, sta avvenendo.
Dal punto di vista organizzativo per rafforzare il sindacato albanese è necessario che siano
conclusi positivamente i processi di accorpamento fra federazioni di categoria e di fondazione
di federazioni in settori produttivi oggi scoperti. In altre parole le Confederazioni albanesi
32
attraverso le azioni in corso dovranno fare una riflessione approfondita sulla loro
rappresentanza e su come renderla congrua rispetto ai bisogni di tutela dei lavoratori albanesi.
Nel corso di questa ristrutturazione organizzativa sarà opportuno che siano significativamente
operati reali atti di decentramento organizzativo e di radicamento nei luoghi di lavoro. Per
raggiungere reali e stabili contatti con i lavoratori è necessario che i sindacati aprano sedi
funzionanti nei luoghi prossimi a dove lavorano le persone. È necessario che i sindacati
organizzino un sistema partecipativo dei propri iscritti alla vita democratica
dell’organizzazione, innalzando anche il tasso di funzionamento degli organismi democratici a
tutti i livelli previsti dagli statuti. Dovranno essere fatte specifiche attività (anche attraverso la
fornitura di servizi legali) nelle aree dove al sindacato è negata la contrattazione, informando
costantemente i lavoratori attraverso specifiche campagne.
È opportuno rafforzare tutte le forme di associazione di giovani lavoratori e donne al sindacato.
Queste dovranno in primo luogo aiutare questi soggetti a comprendere il ruolo e l’importanza
del sindacato per i lavoratori. Contemporaneamente dovranno sviluppare specifiche azioni per
aumentare il tasso di partecipazione degli stessi alla vita associativa.
Altro elemento essenziale per la crescita di ruolo di tutela dei lavoratori sarà rappresentato dalla
creazione di un sistema di fornitura di servizi. Vista la condizione difficile della tutela
contrattuale è da ritenersi essenziale la costituzione di uffici legali.
È auspicabile che inizi la pratica della distribuzione delle tessere di iscrizione al sindacato
secondo gli standard europei. Questo, oltre che certificare l’appartenenza formale di una
persona all’organizzazione, è un evidente simbolo di identità organizzativa. Inoltre
consentirebbe la costruzione di un’anagrafe degli iscritti. La distribuzione delle tessere potrà
costituire un tassello di una più ampia campagna di reclutamento.
In una società civile spesso a basso profilo il sindacato per le istanze ideali e valoriali che lo
caratterizzano, dovrà porsi come soggetto creatore di reti di altri soggetti interessati ai temi
della giustizia sociale, della non discriminazione, della pace, dei diritti delle minoranze e dei
marginali, ecc.
Il sindacato per far comprendere le proprie istanze dovrà rafforzare il proprio sistema di
comunicazione verso l’esterno anche attraverso un uso costante di strumenti “poveri” come i
volantini. Contemporaneamente dovrà impostare strategie di comunicazione utilizzando anche
strumenti complessi (ma sempre di più necessari) come i siti internet. Analogamente dovranno
essere costruite strategie concrete di comunicazione mediante i media.
I sindacati dovranno rafforzare attraverso opportuni piani di formazione, come già iniziato sulla
base di indicazioni internazionali, il loro quadro dirigente a tutti i livelli. Una particolare
attenzione dovrà essere posta alla formazione di giovani lavoratori (donne in particolare) per
fornirli dei mezzi necessari per fare il sindacato nei loro luoghi di lavoro. Dovrà essere posta
una particolare attenzione anche nella formazione di lavoratori nelle fabbriche dove il sindacato
non è presente.
33
La qualificazione delle strategie sindacali dovrà avvenire anche attraverso ricerche o studi
specifici di interesse sindacale. Per fare questo è auspicabile che i sindacati comincino a creare
le condizioni per accordi con centri di ricerca pubblici e privati. In modo da far diventare
maggiormente apprezzato il lavoro anche come soggetto promotore di studi e di ricerche.
34
5. Appendice metodologica
Dati generali:
Nome:______________________________________________________________
Cognome: ___________________________________________________________
Età: ________________________________________________________________
Organizzazione rappresentata:___________________________________________
Posizione:__________________________________________________________
Anno di elezione: _____________________________________________________
Educazione: ___________________________________________________________
Professione: ___________________________________________________________
Dati specifici:
1. Breve rassegna storica della vostra organizzazione.
2. Qual è la struttura organizzativa dell'organizzazione?
3. Qual è la struttura organizzativa del vostro sindacato regionale?
4. Quali sono i compiti principali dell'Organizzazione a livello nazionale?
5. Quali sono i compiti principali del tuo sindacali a livello regionale?
6. Il sindacato nazionale rappresenta i sindacati regionali/ locali?
7. Quali sono i soggetti finanziari e le regole di utilizzo delle entrate dell'Organizzazione. Quota
media di adesione.
8. Come sono eletti i leader principali della vostra Organizzazione a livello regionale?
9. I sindacalisti dipendono dalla struttura organizzativa dell'organizzazione, o esistono altri
sistemi che garantiscano il rapporto di occupazione?
10.Che tipo di attività contrattuali ha realizzato fino ad ora la vostra organizzazione tipo a
livello nazionale e a livello regionale?
11. Che tipo di modifiche sono state previste da applicare sulla struttura organizzativa e sul
ruolo della stessa organizzazione; citare gli obiettivi su cui si basano questi cambiamenti
12. Secondo la tua opinione con quali mezzi e modi possono essere sviluppati i contratti a
livello locale?
13. Qual è la vostra valutazione sulle condizioni delle relazioni sindacali?
14. Qual è la vostra valutazione sul ruolo e l'efficacia del Consiglio nazionale?
Registrazione del numero e della tipologia dei lavoratori (livello politico, livello tecnico) della
Confederazione, del numero dei candidati (divisi in base a Confederazione / Federazione /
territorio). Documenti sulle quote associative, sul bilancio e sullo stato giuridico.
35
5.2. Guida per intervistare i membri dei sindacati
(4-5 interviste in totale)
Dati generali:
Nome:______________________________________________________________
Cognome: ___________________________________________________________
Organizzazione d’appartenenza:______________________________________
Residenza:___________________________________________________________
Nome del Centro d’impiego:________________________________________
Anno di adesione: _____________________________________________________
Educazione: ___________________________________________________________
Professione: ___________________________________________________________
Ragioni dell’adesione: ________________________________________________
Dati specifici:
36
5.3. Guida per Intervistare i Leader delle Federazioni
Dati generali:
Nome:______________________________________________________________
Cognome: ___________________________________________________________
Organizzazione rappresentata:___________________________________________
Posizione:__________________________________________________________
Anno di elezione: _____________________________________________________
Educazione: ___________________________________________________________
Professione: ___________________________________________________________
Dati specifici:
Registrazione del numero e della tipologia dei lavoratori (livello politico, livello tecnico) della
Confederazione, del numero dei candidati (divisi in base a Confederazione / Federazione /
territorio). Documenti sulle quote associative, sul bilancio e sullo stato giuridico.
37
5.4. Guida per intervistare i Leader delle Confederazioni
(2 interviste per ogni Confederazione in totale)
Dati generali:
Nome:______________________________________________________________
Cognome: ___________________________________________________________
Organizzazione rappresentata:___________________________________________
Posizione:__________________________________________________________
Anno di elezione: _____________________________________________________
Educazione: ___________________________________________________________
Professione: ___________________________________________________________
Dati specifici:
Registrazione del numero e della tipologia dei lavoratori (livello politico, livello tecnico) della
Confederazione, del numero dei candidati (divisi in base a Confederazione / Federazione /
territorio). Documenti sulle quote associative, sul bilancio e sullo stato giuridico.
38
5.5. Guida per intervistare i Rappresentanti delle istituzioni governative
(4-5 interviste in totale)
Dati generali:
Nome:_______________________________________________________________
Cognome: ____________________________________________________________
Istituzione:____________________________________________________________
Posizione:_____________________________________________________________
Durata della posizione___________________________________________________
Educazione: ___________________________________________________________
Professione: ___________________________________________________________
Dati Specfici:
39
5.6. Schema per le interviste mirate
Osservazioni:
14. I sindacati come si finanziano?
15. Come si realizza la comunicazione tra i sindacati e i lavoratori?
16. Chi stabilisce il percorso sindacale relativo alla contrattazione con le imprese?
17. Come è organizzato il sindacato nelle imprese pubbliche e private?
18. Attraverso quali metodi i sindacati determinano il numero dei loro iscritti?
40
5.7. Schema per le osservazioni scritte
Dopo la prima fase di interviste, il gruppo di lavoro UET ha prodotto una prima bozza che è
stata presentata al fine di raccogliere obiezioni ed osservazioni da entrambe le organizazioni
sindacali. Per pervenire alla stesura finale del Report, il gruppo di lavoro UET in accordo con
ISCOS Marche, ha chiesto alle due organizzazioni sindacali di presentare osservazioni scritte
secondo il seguente schema:
PUNTI DI FORZA
Successi politici e capacità di rappresentanza (istruzione), relazioni con altri attori (datori di
lavoro, Stato, società civile), democrazia interna, altri fattori di successo.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Aspetti che devono essere migliorati in relazione ai punti di forza.
Quali sono i punti deboli che l'organizzazione vuole sottolineare nel Rapporto?
41