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Metodo semiprobabilistico agli stati limite

Tale metodo consiste nel verificare che le grandezze che influiscono in senso positivo
sulla sicurezza, valutate in modo da avere una piccolissima probabilit di non essere
superate, siano pi grandi delle grandezze che influiscono in senso negativo sulla sicurezza,
valutate in modo da avere una piccolissima probabilit di essere superate.
Si considera un valore della resistenza che ha una piccola probabilit di non essere
superato (5%) e un valore della sollecitazione con una grande probabilit di non essere
superato (95%) e si verifica che:
Sk < Rk (metodo dei valori estremi)
dove Rk e Sk sono i valori caratteristici della resistenza e della sollecitazione.
Nel metodo semiprobabilistico possibile, con buona approssimazione per le applicazioni
di ingegneria civile, partire anzich dalla curva sperimentale, la cui determinazione richiede
un numero elevatissimo di punti, dalla curva teorica di Gauss, la cui costruzione richiede un
numero notevolmente inferiore di valori, poich non si devono misurare delle aree (come nel
metodo probabilistico), ma si devono misurare delle ordinate (i valori caratteristici).
Ci costituisce una notevole semplificazione, in quanto per tracciare la curva di Gauss
basta determinare due parametri: il valore medio e lo scarto quadratico medio.
Per coprire errori di carattere grossolano, errori di valutazione, la verifica effettuata non
sui valori caratteristici, ma sui valori di calcolo.
La resistenza di calcolo Rd determinata dividendo la resistenza caratteristica Rk per un
coefficiente m (>1):
Rd = Rk / m
La sollecitazione di calcolo Sd determinata amplificando i carichi caratteristici con
opportuni coefficienti moltiplicativi F dipendenti dal tipo di carico:

Sd = Sd(FFk).
La verifica di sicurezza consiste nel soddisfacimento della seguente disuguaglianza:
Sd < Rd.
Le Norme Tecniche italiane prescrivono i frattili inferiori di ordine 5% per le resistenze
caratteristiche e i frattili inferiori di ordine 95% per i carichi caratteristici.
Utilizzando la curva di distribuzione di Gauss relativa alle resistenze, il frattile inferiore di
ordine 5% pari a:
Rk = Rm 1.64 Rx.

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Analogamente dalla curva di distribuzione delle probabilit relativa alle azioni si ricava il
frattile inferiore di ordine 95%:
Fk = Fm + 1.64 Fx.
Particolare attenzione, per, va posta nel calcolo dei valori caratteristici, perch non
sempre vero che il valore pi alto di un carico (il suo frattile inferiore di ordine 95%) sia il
caso pi sfavorevole. A volte unazione pu essere a vantaggio di sicurezza e, dunque, un
valore pi basso della stessa pu costituire una condizione pi gravosa. In questo caso
lazione va calcolata considerando il frattile inferiore di ordine 5%: Fk = Fm 1.64 Fx. Un
esempio rappresentato dalle travi precompresse per le quali, in condizione di tiro, la
situazione pi sfavorevole si ha per un peso proprio ridotto. Sempre con riferimento alle travi
in c.a.p., la forza di precompressione, che in condizioni di tiro a sfavore di sicurezza e,
dunque, va presa con il suo valore pi alto (frattile inferiore di ordine 95%), in condizioni di
esercizio invece a vantaggio di sicurezza e, quindi, va considerata con il suo valore pi
basso (frattile inferiore di ordine 5%).
I coefficienti di calcolo m e F conteggiano tutte le aleatoriet e le incertezze non
comprese nei valori caratteristici. Essi sono calibrati dalle normative in funzione del tipo di
rischio conteggiato ed anche del tipo di materiale utilizzato (il calcestruzzo presenta un grado
di incertezza pi elevato rispetto allacciaio e per esso si deve utilizzare un m pi elevato
(Fig. 4.1)).

p (x)

p(S)

Sx Sx Rx Rx
p(R)

Sm(Fm ) Sk(Fk ) Rk Rm
1.64 S
1.64 x
R
0 x
R,S
S d = S d (FFk ) Rd =Rk/ m

Fig. 4.1

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Ad esempio, nelle verifiche agli stati limite di esercizio, assumendo i frattili di ordine 5%, i
valori della probabilit di insuccesso sono dellordine di 10-2 10-3, con i coefficienti di
sicurezza sulle azioni pari ad 1. Viceversa, per gli stati limite ultimi si assumono coefficienti di
sicurezza sulle azioni pari ad 1.3 1.5, riducendo cos la probabilit di rovina sullordine di
10-5 10-6.
Nella seguente tabella sono riportati i coefficienti di sicurezza parziali m forniti dalla
vigente normativa italiana con riferimento agli S.L.U..

Materiali

c.a. c.a.p. acciaio


m
1.5 1.5 1.15

Lacciaio ha un comportamento pi prevedibile (omogeneo, isotropo) ed inoltre c un


maggiore controllo nello stabilimento di produzione; pertanto per esso previsto un
coefficiente di sicurezza minore; anche per gli elementi strutturali prefabbricati in c.a.
ordinario e c.a.p. (travi, pilastri, pannelli, ecc.) realizzati in stabilimenti di prefabbricazione,
con un controllo continuo della produzione, stagionati in ambiente protetto, con procedimenti
di maturazione del calcestruzzo tecnologicamente pi avanzati, possono prevedersi valori
ancora pi bassi dei coefficienti di sicurezza (1.4 per il calcestruzzo).
Per quanto riguarda gli SLE, i coefficienti parziali di sicurezza m assumono valori
differenti in base allo stato limite esaminato (fessurazione, tensione, deformazione).
Nella sottostante tabella sono riportati i valori dei coefficienti parziali di sicurezza relativi
alle azioni, sia con riferimento agli SLU che agli SLE strutturali, nella duplice eventualit che
gli stessi carichi possano avere un effetto favorevole o sfavorevole nei confronti della
sicurezza.

S.L.U.
Coefficienti F S.L.U. S.L.E.
S.L.E.
Favorevole Sfavorevole Sfavorevole
Tipo di carico F alla alla alla
sicurezza sicurezza sicurezza
Permanente (Gk1) G1 1.0 1.3 1.0
Permanente
G2 0.0 1.5 1.0
non strutturale (Gk2)
Variabile (Qki) Qi 0.0 1.5 1.0

Precompressione (Pk) P 1.0 1.2 1.0

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Le azioni caratteristiche sono:
Gk,1: il valore caratteristico del peso proprio di tutti gli elementi strutturali, del peso del
terreno (quando pertinente), delle forze indotte dal terreno e dalla pressione dellacqua,
degli spostamenti e deformazioni imposte, del ritiro e viscosit, degli spostamenti
differenziali;
Gk,2: il valore caratteristico del peso proprio di tutti gli elementi non strutturali;
Pk: il valore caratteristico della forza di pretensione e precompressione;
Qk,j: il valore caratteristico della j-esima azione variabile.
I carichi permanenti e la forza di precompressione sono sempre presenti e costanti nel
tempo (in realt la forza di precompressione massima allinizio, in fase di tiro, per poi
assestarsi ad un valore leggermente minore in esercizio).
Per i carichi variabili, invece, estremamente improbabile che agiscano tutti
contemporaneamente e con i loro valori massimi. Per tale motivo si considera ununica
azione variabile per volta agente con il suo valore massimo, mentre tutte le altre sono
moltiplicate per dei coefficienti riduttivi o,j < 1 determinati statisticamente imponendo che il
contemporaneo verificarsi di tutte le azioni variabili abbia la stessa probabilit di non essere
superato dellazione variabile di base della combinazione.
Per il calcolo delle sollecitazioni agli stati limite ultimi si deve considerare la seguente
combinazione di carico fondamentale:
n
Fd = G1G k1 + G2 Gk 2 + PPk + Q1Q k1 +
j= 2
Qj 0 j Q kj

I simboli e + indicano la contemporaneit delle azioni agenti sulla struttura. Da questa

combinazione simbolica discendono numerose combinazioni di carico agli SLU stante la


variabilit dei coefficienti F, a seconda che il contributo di ciascun carico sia favorevole o
sfavorevole alla sicurezza, e lopportunit di assumere uno alla volta ciascuno dei carichi Qk,j
come carico base. I coefficienti di combinazione o,j, da determinarsi sulla base di
considerazioni statistiche, tengono conto della ridotta probabilit di concomitanza delle azioni
variabili con i rispettivi valori caratteristici. Essi assumono valori differenti in funzione della
destinazione duso della costruzione, come descritto nella successiva tabella.
Categoria/Azione variabile 0,j 1,j 2,j
Cat. A Ambienti ad uso residenziale 0.7 0.5 0.3
Cat. B Uffici 0.7 0.5 0.3
Cat. C Ambienti suscettibili di affollamento 0.7 0.7 0.6
Cat. D Ambienti ad uso commerciale 0.7 0.7 0.6
Cat. E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale 1.0 0.9 0.8
Cat. F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso <= 30 KN) 0.7 0.7 0.6
Cat. G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 KN) 0.7 0.5 0.3

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Cat. H Coperture 0.0 0.0 0.0
Vento 0.6 0.2 0.0
Neve (a quota <= 1000 m s.l.m.) 0.5 0.2 0.0
Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0.7 0.5 0.2
Variazioni termiche 0.6 0.5 0.0

Agli Stati Limite di Esercizio sono previste le seguenti combinazioni di carico:

1) combinazione caratteristica rara (SLE irreversibili):


n
Gk1 + Gk 2 + Pk + Q k1 + 0 jQkj
j= 2

2) combinazione frequente (SLE reversibili):


n
Gk1 + Gk 2 + Pk + 11Q k1 + 2 jQkj
j=2

3) combinazione quasi permanente (SLE per effetti a lungo termine):


n
Gk1 + Gk 2 + Pk + 21Q k1 + 2 jQkj
j= 2

Il coefficiente 1j definisce il valore frequente dellazione variabile Qkj, assimilabile al


frattile di ordine 95% della distribuzione temporale dellintensit e cio che superato per
una limitata frazione del periodo di riferimento.
Il coefficiente 2j definisce il valore quasi permanente dellazioni variabile Qkj, assimilabile
al valore medio della distribuzione temporale dellintensit.
Per la verifica dello stato limite di fessurazione, la normativa impone lutilizzo delle
combinazioni di carico frequenti e quasi permanenti a seconda delle condizioni ambientali
(ambiente poco aggressivo, moderatamente aggressivo, molto aggressivo).

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