ISBN 978-1-291-52417-8
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1
utilizza per muoversi, in quel momento, allinterno di quel contesto relazionale.
Nessun essere umano, infatti, vive decontestualizzato da un sistema ed pertanto
rischioso quanto fuorviante volerlo considerare come elemento singolo, a s stante,
poich tale attitudine implica un processo di astrazione e/o generalizzazione delle
sue caratteristiche, e azioni, che potrebbe portare alla perdita di informazioni
importanti, a volte determinanti per la comprensione di quanto accade.
Contestualizzare il fenomeno che si osserva allinterno del sistema in cui esso si sta
verificando costituisce unattitudine piuttosto usuale per chi si muove nel campo delle
discipline scientifiche, mentre in ambito socio psico antropologico prevale ancora
spesso la tendenza a isolare le variabili. Propensione pressoch dominante anche
nella vita quotidiana, dove raramente i problemi e i fenomeni di vario genere trovano
una collocazione spazio temporale sufficientemente ampia per essere letti e gestiti in
modo realmente efficace.
1
P. Watzlawick, J.H. Beavin, Don J. Jackson, Pragmatica della Comunicazione Umana, Astrolabio 1971, Roma,
pag.14.
2
soggetti come attori attivi e responsabilizza lintero insieme rispetto a quanto accade,
rafforzando la fattibilit, lefficacia e la sostenibilit dellintervento.
E come quando guardiamo qualcosa con un solo occhio oppure con due. Nel
secondo caso, combinando le visioni di tutti e due gli occhi, otteniamo quello che si
chiama profondit di campo. (Gregory Bateson)
Lapplicazione della teoria dei sistemi allanalisi dei fenomeni umani e relativi
allinterazione tra uomo ed ambiente, si realizza attraverso tre fasi essenziali:
Il manuale che segue propone lapplicazione della Teoria dei Sistemi a tutte le fasi
della progettazione di un intervento di sviluppo, per costruire azioni pi efficienti,
funzionali, effettive e sostenibili, e per ridurre i costi e le risorse complessive
finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici.
3
ISOMORFISMI FORMALI
della Teoria dei Sistemi applicati alla progettazione2
1.Un sistema aperto un insieme di oggetti e di relazioni tra gli oggetti ed i loro
attributi dove ogni parte in rapporto tale con le parti che lo costituiscono che
qualunque cambiamento in una parte causa un cambiamento in tutte le parti del suo
sistema.
3.Un sistema non pu essere fatto coincidere con la somma delle sue parti, infatti,
lanalisi formale dei segmenti isolati artificialmente distruggerebbe loggetto stesso
dellinteresse. Questo perch un sistema non si comporta come un semplice
composto di elementi indipendenti, ma coerentemente come un tutto inscindibile.
(Princiopio di Non-Sommativit).
4.In un sistema aperto, laspetto che importante non il contenuto della relazione
in s, ma laspetto di relazione della comunicazione.
5.In un sistema aperto, i risultati (da intendersi come modificazioni dello stato dopo
un certo periodo di tempo) non sono determinati tanto dalle condizioni iniziali quanto
dalla natura del processo o dai parametri del sistema. I risultati possono avere origini
diverse perch ci che determinante la natura dellorganizzazione. Nei sistemi
aperti soltanto i parametri del sistema determinano lo stato che indipendente dalle
condizioni iniziali. Non soltanto condizioni iniziali diverse possono produrre lo stesso
risultato finale, ma risultati diversi possono essere prodotti dalle stesse cause".
(Princiopio di Equifinalit).
6.I sistemi variano con il variare del tempo ed al loro interno si modificano i bisogni.
9.E fondamentale che ogni processo di cambiamento preveda una sorta di stabilit
della variazione).
2
Tratti dal testo: P. Watzlawick, J.H. Beavin, Don J. Jackson, Pragmatica della Comunicazione Umana,
Astrolabio 1971, Roma. La selezione, numerazione e consequenzialit degli isomorfismi del tutto arbitraria ed
stata effettuata in tale modo, in questo manuale, per questioni di efficacia e funzionalit per la progettazione.
3
Idem, pag. 124.
4
1. IL CICLO DEL PROGETTO
Per ciclo del progetto si intende comunemente un processo articolato in sei fasi.
PROGRAMMING
Si tratta della programmazione
delle politiche di sviluppo
mirate ad un determinato
paese (Country Strategy
Paper) oppure ad uno specifico
settore.
EVALUATION IDENTIFICATION
Si tratta della produzione di Si tratta dellinsieme delle azioni
materiale relativo alla realizzazione che includono gli studi di pre-
del progetto, fondamentale per fattibilit lanalisi e lelaborazione
migliorare il progetto stesso, per stessa del progetto (Logical
elaborare progetti futuri, per Framework).
potenziare le politiche degli enti
finanziatori e per integrare le nuove
linee guida dei Country Strategy
Paper.
IMPLEMENTATION APPRAISAL
Si tratta della realizzazione concreta Si tratta dellultima fase
del progetto. In questa fase progettuale, una sorta di studio di
fondamentale il monitoraggio, fattibilit tecnica (tecnologia
necessario per permettere la messa necessaria), istituzionale (istituzioni
in atto di aggiustamenti, qualora di supporto o institution building),
necessari, dovuti a cambiamenti o economica (impatto economico
altre circostanze che possono locale e sostenibilit) e finanziaria
influenzare il progetto o mettere a (copertura totale dei costi) del
rischio i sistemi coinvolti. progetto.
FINANCIAL
Si tratta della fase di
finanziamento. Perch un
progetto possa accedere a
finanziamento necessario che:
1.Soddisfi le politiche generali dei
degli enti finanziatori;
2.Soddisfi i reali bisogni dei
sistemi target senza rischi per gli
equilibri locali;
3.Sia fattibile;
4.Sia sostenibile;
5
2. ANALISI
La fase di analisi si divide in cinque passaggi fondamentali: Analisi degli attori,
analisi dei problemi, analisi degli obiettivi, analisi delle strategie, ed analisi
dellanalisi.
La fase di analisi di un progetto si apre con lindividuazione di quelli che sono gli
attori (gruppi) coinvolti nel fenomeno/problema che lintervento intende affrontare. A
questo stadio, il primo importante passaggio che lutilizzo dellapproccio sistemico
comporta consiste nello spostamento dellattenzione dai gruppi ai sistemi.
Un sistema aperto :
Spostiamoci in Nepal e prendiamo come esempio il diritto allo studio, Articolo 26 della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani:
Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le
classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria.
Lobbligatoriet scolastica del ciclo primario costituisce, dunque, una condizione necessaria per la
realizzazione del diritto allo studio.
Qui, come in moltissimi altri contesti poveri, i bambini sin da piccoli, soprattutto nelle zone rurali,
partecipano in modo determinante alla sopravvivenza dei nuclei famigliari. Spesso le bambine si
fanno carico dei lavori domestici. La ricerca dellacqua, la raccolta di materiale combustibile, la
pulizia della casa e la cura dei fratelli minori, sono solo una parte dellincombente impegno che
spetta loro nellarco di una giornata. Inoltre, non capita di rado che bambine e bambini contribuiscano
anche alla realt economica dellintero nucleo, aiutando i genitori nella loro attivit oppure attraverso
un impiego remunerativo al di fuori delle mura domestiche. In Nepal, infatti, similmente a ci che
avviene in altri paesi in via di sviluppo, spesso i bambini trovano lavoro pi facilmente dei genitori,
4
P. Watzlawick, J.H. Beavin, Don J. Jackson, Pragmatica della Comunicazione Umana, Astrolabio 1971, Roma,
pag.110.
5
P. Watzlawick, J.H. Beavin, Don J. Jackson, Pragmatica della Comunicazione Umana, Astrolabio 1971, Roma,
pag. 113.
6
diventando lunica fonte di reddito nel sistema-famiglia. Se questa viene a mancare saltano gli
equilibri ed il nucleo famigliare pu doversi confrontare con scelte obbligate che potrebbero portalo al
suo stesso collasso, come lemigrazione forzata di alcuni componenti (generalmente uomini che
lasciano sulle donne tutto il carico famigliare) o il coinvolgimento in situazioni lavorative caratterizzate
da sfruttamento ed elevato grado di rischio (generalmente minori che cadono nelle reti del traffico di
esseri umani), con conseguenze nocive, a catena, sullintera comunit dappartenenza. La
realizzazione del diritto allo studio implica la frequenza scolastica obbligatoria da parte dei bambini,
ma la frequenza scolastica dei bambini pu trasformarsi, in casi come quello appena descritto, in un
obiettivo irrealizzabile, oppure in una concausa di collasso degli equilibri famigliari e,
successivamente, collettivi.
Risulta abbastanza chiaro, dunque, come un cambiamento radicale nella vita quotidiana del bambino
produca un grosso cambiamento sulla realt della sua famiglia dappartenenza, e come questultima,
a propria volta, possa viceversa favorire, limitare o contrastare la realizzazione e la sostenibilit del
cambiamento stesso nella vita del bambino. Se egli non verr alleggerito, dal suo nucleo famigliare,
di almeno parte dei compiti infra ed extra domestici a lui assegnati durante la giornata, difficilmente
riuscir a raggiungere e frequentare la scuola in modo regolare, studiare ed imparare. Se il nucleo
famigliare non sar in grado di sopperire alla riduzione del contributo lavorativo infra ed extra
domestico del bambino, dovuto al suo impegno scolastico, difficilmente riuscir a preservare la
propria stabilit, mantenendosi in equilibrio.
Nonostante levidenza degli elementi sopra decritti, che concorrono a determinare questo tipo di
situazioni diffuse e ricorrenti, i processi/interventi per la realizzazione del diritto allo studio continuano
a focalizzare la propria attenzione prevalentemente su singoli gruppi (bambini, madri, ecc) estrapolati
dal proprio contesto sistemico (lintera famiglia in questo caso). Questo atteggiamento di base
spesso contribuisce al verificarsi di una delle due situazioni che seguono:
Bench il tasso di iscrizione al ciclo primario, in Nepal, sia pi che soddisfacente (oltre al 95%),
quello relativo allabbandono scolastico permane su cifre estremamente elevate ed allarmanti. Il 50%
dei bambini, infatti, lascia la scuola durante i primi due anni di frequenza. Se si tiene conto che tale
dato corrisponde alla media nazionale e che nei centri urbani si tratta di un fenomeno poco
frequente, risulta evidente che nelle aree rurali (dove risiede l80% della popolazione nazionale) i
bambini esclusi dallistruzione raggiungono stime che superano l85%.
Statistiche di questo tipo hanno stimolato, negli ultimi anni, la realizzazione di numerosi interventi
finalizzati ad abbattere il tasso di abbandono scolastico nelle aree pi remote del paese.
La tipologia dei progetti realizzati si succeduta ed alternata a diversi livelli, rimanendo per
fondamentalmente circoscritta al:
1) Solo coinvolgimento di alcuni membri dei nuclei famigliari, che quindi non sono stati
approcciati nella loro interezza in quanto sistemi;
2) Cambiamento delle condizioni esterne ai nuclei famigliari (ad esempio la costruzione di
scuole), oppure interne (ad esempio il miglioramento della realt economica), ma che non
incidevano direttamente e/o necessariamente, sulle regole strutturali (relazionali ed
organizzative) dei nuclei stessi.
Questo tipo di approccio ha limitato fortemente il potenziale impatto finale delle azioni, lasciando, per
lo pi, i tassi di abbandono scolastico su livelli sostanzialmente invariati, con il conseguente spreco di
buona parte delle risorse complessivamente investite.
Per produrre un cambiamento reale, e di lungo periodo, fondamentale intervenire sui sistemi,
lavorando sulle strutture interne (organizzative e relazionali) che li regolano. Migliorare le condizioni
esterne ed interne di vita delle famiglie non significa, infatti, che automaticamente queste ultime
modificheranno le proprie regole strutturali implicite ed esplicite. Questo non vuol dire, ovviamente,
che aumentare il numero di scuole e/o ridurre il livello di povert dei nuclei interessati sia poco
7
importante, ma semplicemente che pu risultare solo parzialmente incisivo, come di fatto si spesso
dimostrato essere, se parallelamente non si supportano i sistemi in un processo di modifica delle
regole strutturali interne tale da favorire il reale raggiungimento dellobbiettivo finale, ovvero la
frequenza scolastica dei bambini.
Lesempio qui riportato estremamente semplificato e ci potrebbe, ad una prima lettura, far
apparire alcuni di questi primi passaggi, che lapproccio sistemico implica, come scontati ed evidenti.
Ma in contesti dintervento maggiormente complessi (che poi di fatto corrispondono alla reale natura
di gran parte dei progetti) la possibilit di osservare e considerare un certo numero di elementi
chiave e le loro interconnessioni, non cos automatica, deduttiva n semplice, senza il supporto di
un metodo adeguatamente strutturato. Lapproccio sistemico fornisce questo tipo di struttura, e,
paragrafo dopo paragrafo, vedremo in che modo.
Con riferimento allesempio utilizzato nella Tabella B., relativa al fenomeno del traffico sessuale di
minori in Nepal, dallanalisi degli attori emergono alcuni gruppi chiave il cui ruolo risulta essere
particolarmente importante rispetto al problema in questione: il Governo, le autorit ed i servizi
pubblici, le organizzazioni nazionali e locali di societ civile, i servizi privati chiave, la polizia, i
trafficanti, le famiglie a rischio o vittime, i parenti attivamente coinvolti nel reclutamento delle
ragazzine, la polizia locale implicata (attraverso il coinvolgimento di singoli agenti) nel supporto ai
trafficanti, la popolazione locale, le minori.
I gruppi identificati (in quanto attori coinvolti nel fenomeno del traffico) vengono organizzati
allinterno di tre sistemi individuati come i loro sistemi dappartenenza: Il sistema Stato (Governo,
autorit e servizi pubblici, polizia, organizzazioni nazionali di societ civile, trafficanti
nazionali/internazionali), il sistema comunit (Popolazione locale, polizia locale, organizzazioni locali
di societ civile, trafficanti locali), il sistema famiglia (famiglie coinvolte e a rischio, i parenti
8
attivamente coinvolti nel reclutamento delle ragazzine, le minori).
Questi tre sistemi sono in stretta correlazione tra loro e tale relazione viene graficamente esplicitata
attraverso la realizzazione concentrica di sistemi e sottosistemi contenuti luno dentro laltro.
Sistema Famiglia:
Famiglie coinvolte e/o rischio
Parenti coinvolti nel reclutamento vittime
Minori
Sistema Comunit:
Popolazione locale
Polizia locale
CSO locali
Trafficanti locali
Sistema Stato:
Governo
Autorit e servizi pubblici
Polizia
CSO nazionali
Trafficanti nazionali/internazionali
Per la definizione stessa di sistema, infatti, ciascun attore collocato allinterno di quel sistema in cui
i suoi comportamenti esercitano un impatto maggiormente diretto e determinante sulle altri parti che
compongono il sistema stesso. Ovviamente, il grado di impatto misurato rispetto al
problema/fenomeno che si sta affrontando.
6
I sistemi stakeholder sono tutti quelli che, in un qualche modo, avranno una qualche relazione con il progetto.
7
I sistemi target sono quei sistemi che beneficiano direttamente e nel breve periodo dellimplementazione delle
azioni.
8
I sistemi beneficiari sono tutti quelli che beneficiano dellimplementazione delle azioni (direttamente o meno,
nel breve e nel lungo periodo. Al loro interno sono dunque inclusi anche i sistemi target). Quando si parla, per,
di beneficiari, si intendono comunemente i beneficiari finali, ovvero quei sistemi che beneficeranno nel lungo
periodo del progetto, ai quali si rivolge, generalmente, lobiettivo specifico.
9
Una volta individuati tutti i sistemi rilevanti rispetto al fenomeno in oggetto, si
potranno, infatti, definire con chiarezza i sistemi target (quelli a cui si rivolge
direttamente lazione), i beneficiari finali (i sistemi che traggono vantaggio
dallimplementazione delle azioni) e gli stakeholder (i sistemi che, in qualche modo,
sono coinvolti nel progetto).
Riprendendo come esempio il fenomeno del traffico di minori in Nepal, una volta
individuati i tre sistemi di riferimento, se si volesse intervenire allinterno del sistema
famiglia e/o del sistema comunit (che diventerebbero quindi sistemi target), il
sistema stato potrebbe essere considerato come ambiente, quindi come riferimento
costante del contesto in cui ha luogo limplementazione un ipotetico intervento.
9
P. Watzlawick, J.H. Beavin, Don J. Jackson, Pragmatica della Comunicazione Umana, Astrolabio 1971, Roma,
pag. 111.
10
problemi che, come vedremo nel paragrafo successivo, verranno distribuiti a diversi
livelli sistemici.
11
2.2 Analisi dei problemi
a b c
Labbandono del movimento lineare, a favore di quello circolare, comporta una serie
di conseguenze estremamente importanti in fase di analisi dei problemi.
10
Il concetto di circolarit si pone perfettamente in linea con il principio di interdipendenza dei diritti umani.
Ciascun diritto, per essere realizzato appieno, necessit della completa realizzazione dellinsieme di tutti i diritti.
Una grossa e persistente violazione di un diritto altamente probabile che implichi limpossibilit della piena
realizzazione di altri diritti, situazione che torner ad incidere negativamente sulla violazione iniziale.
In realt, il movimento circolare non si adatta perfettamente solo alla natura dei diritti umani, bens allintero ciclo
di sviluppo in un qualsiasi contesto. Anzi, sarebbe forse pi corretto dire che lo stesso sviluppo circolare.
Proviamo a partire dallistruzione, ad esempio. Se aumenta il livello di istruzione in un dato ambiente, ormai
ufficialmente dimostrato che si riduce il numero delle nascite ed aumentano le prospettive lavorative. Maggiore
istruzione, quindi, minor tasso di fertilit e potenziali maggiori risorse economiche. Se decrescono le nascite i
nuclei famigliari necessitano di meno risorse per sopravvivere e si riduce in questo modo limpatto delle comunit
sullambiente circostante in termini di sfruttamento, con il conseguente aumento delle risorse naturali a
disposizione ed il miglioramento delle condizioni di vita. Migliorando le condizioni di vita complessive cresce la
possibilit di accedere allo studio e quindi anche il livello generale distruzione. Ed il ciclo si innesca nuovamente.
Il premio Nobel indiano per leconomia, Amartya Sen, assimila il complesso concetto di sviluppo alla libert di
scelta di ogni individuo e di controllo sulla propria vita. Maggiori sono le possibilit di scelta ed auto
determinazione, maggiore il livello di sviluppo. Sempre secondo leconomista indiano, quelle che lui definisce
come freedom of choice and control of ones own life, sono determinate da uninsieme di fattori articolati,
strettamente interdipendenti tra loro ed interconnessi attraverso movimenti circolari.
Lo stesso life cycle project si struttura su un modello di crescita circolare che parte, si conclude e ricomincia nella
fase di Programming.
12
Innanzitutto nellanalisi dei problemi che concorrono allesistenza di un determinato
fenomeno in uno o pi sistemi, non sussiste pi un ragionamento logico di inizio e
fine da prendere in considerazione, ma una serie di eventi interconnessi e
determinanti gli uni sugli altri.
Basti pensare, ad esempio, allalbero dei problemi (Tavole A.,C. ed E.). Esso uno
strumento unidirezionale, che si sviluppa dal basso verso lalto, e che dovrebbe aver
la funzione di individuare le cause e le conseguenze, in un dato contesto, del
fenomeno che si intende affrontare. Sulla base dellalbero dei problemi, viene
successivamente sviluppato lalbero delle soluzioni. Il grafico rimane invariato, ma
questa volta le caselle rappresentano la situazione ottimale rispetto a quel contesto
di studio. Lalbero delle soluzioni serve per individuare, con maggiore chiarezza,
quelli che vengono chiamati clusters, ovvero le strategie, le aree specifiche
allinterno delle quali si intende agire per produrre un cambiamento finalizzato a
migliorare le condizioni relative al fenomeno in oggetto. Lalbero dei problemi e
quello delle soluzioni si dipanano attraverso un movimento lineare, unidirezionale,
13
deterministico - causale. Bench la loro funzione sia quella di chiarire e semplificare
al massimo una certa situazione, per far luce su dinamiche non sempre scontate, la
traduzione di una realt in relazioni lineari di causa ed effetto pu comportare il
grosso rischio di omettere interrelazioni importanti, precludendo la possibilit di
utilizzo dellapproccio sistemico.
Come si pu facilmente evincere dal confronto tra le due metodologie di analisi del
traffico di minori in Nepal, la struttura dello studio muta radicalmente.
Lalbero dei problemi individua una serie di situazioni problematiche che sono
considerate la base del fenomeno che si vuole spiegare e che generano, in un
rapporto causale e temporale lineare, uninsieme di conseguenze determinanti, a
propria volta, il traffico sessuale di minori, graficamente rappresentato in posizione
pi o meno centrale. A partire da questultimo si succedono gli effetti negativi
principali del fenomeno in questione. La struttura si suddivide cos in due emisferi
distinti, quello delle cause e quello delle conseguenze, articolati su un unico piano
che vede rappresentati insieme attori e contesti estremamente differenti tra loro.
Il cerchio sistemico dei problemi (Tavole B., D. ed F.) si articola in modo molto
diverso:
14
sistema e che tipo di impatto possa avere anche su quelle che nellAlbero dei
Problemi sono individuate come cause di base e che non forniscono quindi
indicatori di cambiamento;
Esempio pratico 3.: Confronto tra Albero dei Problemi (Tavola A.C.E.) e Cerchio Sistemico dei
Problemi (Tavola B.D.F.) come strumenti di analisi per lo studio del traffico di minori a scopi
sessuali in Nepal.
Una volta realizzati gli Alberi dei Problemi e delle Soluzioni, si decide di focalizzare lattenzione, per
esempio, sulle problematiche relative allinformazione.
Dal grafico C. (Albero dei Problemi) emerge, effettivamente, che linsufficiente informazione della
popolazione costituisce un problema di base, e che sussiste anche una difficolt da parte della
polizia e delle autorit pubbliche nellottenere informazioni dalla popolazione stessa. Questa difficolt
sembra trovare origine nella scarsa relazione tra le parti coinvolte e nella mancanza di strumenti
appropriati da parte delle autorit pubbliche.
Dal grafico D. (Cerchio sistemico dei Problemi) emerge una situazione pi articolata: 1.La mancanza
di informazione si ripete su tutti e tre i livelli sistemici individuati, dimostrando, quindi, di essere un
fattore alquanto importante da considerare; 2.Nellambito del sistema famigliare essa sembra
connessa ad una condizione di vulnerabilit complessiva dei nuclei a rischio che limita il loro accesso
a strumenti e contenuti conoscitivi fondamentali per effettuare scelte di vita pi sicure. Canali di
informazione adeguati, quindi, non raggiungono la popolazione e la stessa non accede a strumenti
informativi importanti. Le potenziali vittime rischiano cos di cadere facilmente nelle reti del hard
trafficking che le catturano attraverso false promesse di lavoro o matrimonio. Su questo fenomeno,
per, incide anche linteresse di un certo numero di genitori o famigliari (che traggono un vantaggio
economico aiutando i trafficanti a reclutare le ragazze) nel mantenere alloscuro le potenziali vittime e
le persone ad esse vicine che potrebbero proteggerle. Questa situazione fortemente determinata
(e contribuisce a determinare in modo altrettanto importante) dal fenomeno del soft trafficking che
avviene proprio attraverso la complicit di un genitore o di un parente stretto il quale autorizza la
vendita della giovane, o fa da intermediario, e ne incassa il ricavato; 3. Nellambito del sistema
comunit, sulla scarsa informazione incidono fattori diversi. I mercanti del sesso modificano spesso
le traiettorie e le modalit dazione, per mantenersi nellombra il pi a lungo possibile. Questo
complica la possibilit di definire e descrivere il fenomeno, e quindi di conoscerne e riconoscerne i
meccanismi, favorendo cos lagire dei criminali. Inoltre, la relazione non buona tra comunit e polizia
(dovuta essenzialmente al coinvolgimento di alcuni agenti nel mercato dei minori ed alla poca fiducia
da parte della popolazione) limita fortemente la comunicazione e quindi il passaggio di informazioni;
4. A livello di sistema stato compaiono ulteriori elementi importanti, soprattutto in merito alla
relazione tra popolazione ed autorit (polizia) e strutture pubbliche chiave. Queste ultime non
possiedono strumenti adeguati per costruire una relazione di tipo collaborativo con la popolazione, e
tale mancanza di scambio e comunicazione incide negativamente sulla quantit e sulla qualit di
informazioni di cui la polizia e le autorit possono disporre per la lotta al fenomeno e la persecuzione
dei violatori.
La quantit e la tipologia di dettagli importanti che risultano dai due approcci palesemente molto
diversa. E, soprattutto, oltre a mettere in luce un problema importante, ovvero la mancanza di
informazione, il Cerchio Sistemico dei Problemi favorisce la possibilit di capire come la mancanza
di informazione si verifichi allinterno dei diversi sistemi e come esse contribuisca allo sviluppo del
traffico.
15
le famiglie a rischio; Alcuni famigliari organizzano la propria attivit di supporto al traffico anche
oscurando linformazione delle famiglie; I trafficanti modificano spesso le loro modalit dazione in
modo da poter agire nellombra, e quindi le informazioni di cui le comunit dispongono a questo
proposito rispecchiano solo relativamente la realt del momento; La relazione tra polizia locale e
societ civile inadeguata a contrastare il fenomeno del traffico; La relazione tra polizia e strutture
pubbliche nazionali, e la popolazione non favorisce collaborazione e passaggio di informazioni
reciproche.
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Il ruolo determinante dellaspetto relazionale dei sistemi (quello organizzativo verr
preso in esame nel paragrafo successivo) viene messo particolarmente in evidenza
dagli studiosi Hall e Fagen che definiscono il sistema come:
Un insieme di oggetti e di relazioni tra gli oggetti e tra i loro attributi 11 (dove gli
oggetti sono gli individui, gli attributi i loro comportamenti, e le relazioni tengono
insieme il sistema)
Al cui interno,
Esempio pratico 4.: Limportanza delle strutture/regole relazionali sullo sviluppo del traffico di
minori in Nepal.
Nellesempio di studio sistemico riportato nella Tavola B., lanalisi delle relazioni ha permesso di far
emergere alcuni aspetti fortemente influenti sul traffico di minori in Nepal.
11
P. Watzlawick, J.H. Beavin, Don J. Jackson, Pragmatica della Comunicazione Umana, Astrolabio 1971, Roma,
pag.110.
12
Idem, pag. 111.
17
scarso valore sociale. Tutto ci fa si che da un lato le denuncie di scomparsa di minori
siano estremamente esigue rispetto ai casi reali, limitando la possibilit, per la polizia, di
conoscere i caratteri e limpatto del fenomeno sul territorio, e dallaltro che questultima si
impegni efficacemente nella lotta ai trafficanti. In tale modo si crea, allinterno del sistema
comunit, uno spazio dazione che favorisce il soft trafficking (che agisce con la complicit
dei parenti delle vittime). Ma al tempo stesso, questa situazione complessiva mantiene le
comunit in una condizione di vulnerabilit estrema, poich da un lato esse sono
scarsamente protette dalle autorit pubbliche e, dallaltro, non ricevono le informazioni di cui
queste ultime sono in possesso. In tale modo cresce, allinterno del sistema comunit, lo
spazio dazione per lhard trafficking (che agisce attraverso il rapimento o linganno delle
vittime).
3) Sistema famiglia: Anche in ambito famigliare le rigide regole relazionali connesse al
patriarcato ed alla discriminazione di genere (in un contesto storico sociale in cui la
prostituzione fortemente radicata) incidono sullo sviluppo del traffico. I padri esercitano una
relazione di potere decisionale assoluto sulle figlie femmine (considerate un peso soprattutto
a causa della dote). Tale ruolo, di norma incontestabile ed incontestato, favorisce, nel
sistema famiglia, lo sviluppo del soft trafficking. Ma non solo. La relazione di superiorit
maschile, unita al concetto di fratellanza etnico-castale, lascia ampio margine dazione a
parenti lontani o conoscenti che, nellintento di favorire i trafficanti per interesse personale,
riescono facilmente ad ingannare i genitori (che possiedono poche o nulle informazioni utili in
merito ai rischi) con false promesse di lavoro e/o matrimonio. In questo modo si crea ampio
spazio, allinterno dei sistemi famigliari, per lo sviluppo del hard trafficking.
Tornando per un attimo allesempio riportato nel paragrafo 1.1.1 (esempio pratico
1.), in merito al sistema famiglia nel processo di realizzazione della legge relativa
allobbligatoriet della frequenza scolastica, se ne evince, in modo abbastanza
deduttivo, come e quanto la relazione tra le parti allinterno del sistema in oggetto
possa essere determinante per favorire il cambiamento auspicato attraverso la
rielaborazione di nuove regole e nuovi equilibri.
18
2.2.3 I problemi connessi alla struttura organizzativa dei sistemi
Uno dei principi basilari della Teoria dei Sistemi rappresentato dal Principio di
Equi-Finalit, secondo cui in un sistema aperto la natura della sua
organizzazione costituisce lelemento cruciale:
I risultati (da intendersi come modificazioni dello stato dopo un certo periodo di
tempo) non sono determinati tanto dalle condizioni iniziali quanto dalla natura
del processo o dai parametri del sistema. () I risultati possono avere origini
diverse perch ci che determinante la natura dellorganizzazione. () Nei
sistemi aperti soltanto i parametri del sistema determinano lo stato che
indipendente dalle condizioni iniziali. () Non soltanto condizioni iniziali
diverse possono produrre lo stesso risultato finale, ma risultati diversi
possono essere prodotti dalle stesse cause" 13.
Al di l dellutilit chiave del principio di equi finalit nei suo aspetti di applicazione
concreta in ambito progettuale, che vedremo a breve, importante tornare ad
evidenziare come questo approccio porti losservatore a spiegare un determinato
fenomeno non pi in termini di causalit lineare temporale (Tavola A.), ma spostando
lattenzione sullinsieme delle dinamiche organizzative che caratterizzano la natura
del sistema allinterno del quale il fenomeno avviene.
Spesso, tra gli elementi che vengono individuati come cause scatenanti del traffico di esseri umani
c la povert. La povert incide sul soft trafficking perch lindigenza estrema porta alcune famiglie a
vendere le proprie figlie per ricavare un po di denaro e ridurre, al tempo stesso, il numero di donne
a carico di nuclei numerosi. Sempre la povert incide anche sul hard trafficking, poich lassenza di
prospettive e lo stato di miseria spingono le ragazze ad effettuare scelte lavorative rischiose (che di
norma comportano un allontanamento dai famigliari e quindi la perdita di protezione e di punti di
riferimento) o matrimoni forzati con sconosciuti. Molti progetti focalizzati sulla riduzione della povert
hanno dimostrato come lincremento del reddito delle madri aumenti il loro potere di contrattazione
allinterno dei sistemi famigliari ed un maggiore potere, quindi un ruolo diverso e pi importante,
significa spesso lelaborazione di nuove regole strutturali che apportano un aumento della protezione
e considerazione delle figlie femmine, abbattendo i rischi di coinvolgimento nel traffico.
Eppure, a parit di povert, anche allinterno di uno stesso paese, vi sono zone dove il traffico di
minori non si diffuso per nulla e zone dove, invece, esso si presenta come un fenomeno
allarmante. Questo perch, partendo da condizioni simili di indigenza complessiva, i sistemi hanno
sviluppato al proprio interno diverse strategie organizzative per affrontarle.
Lo stesso vale per labbandono scolastico. Sono ancora molti i bambini, nei paesi in via di sviluppo,
che dopo il primo o il secondo anno di frequenza lasciano la scuola per contribuire economicamente
alla sopravvivenza delle proprie famiglie, stremate dalla povert. Ma, in uno stesso paese, addirittura
in aree contigue e caratterizzate da condizioni socio economiche simili, la percentuale di abbandono
scolastico durante il ciclo primario pu passare dal 50 al 2%. Nel primo caso, lorganizzazione dei
sistemi si strutturata su modalit che non identificano nellistruzione un obiettivo primario. Quindi i
sistemi famigliari, ad esempio, continuano a gravare attorno al ruolo economico o lavorativo infra
domestico del bambino. Oppure i sistemi stato non investono omogeneamente in questo settore. Nel
secondo caso, invece, i sistemi hanno sviluppato una tipologia di organizzazione fondata, tra il resto,
sul principio delleducazione scolastica. Quindi essi hanno creato al proprio interno uno spazio
13
P. Watzlawick, J.H. Beavin, Don J. Jackson, Pragmatica della Comunicazione Umana, Astrolabio 1971, Roma,
pag.117.
19
organizzativo adeguato affinch il bambino possa recarsi a scuola ed avere tempo per fare i compiti.
Oppure i sistemi stato hanno particolarmente favorito lo sviluppo del sistema scolastico.
Un esempio, ormai divenuto un modello di riferimento mondiale, quello dello stato del Kerala, nella
parte sudoccidentale dellIndia. Nonostante il reddito pro capite nazionale resti complessivamente
basso, il Kerala ha saputo strutturare al proprio interno meccanismi e dinamiche organizzative tali da
raggiungere livelli di sviluppo sociale pari a quelli di un paese sviluppato. La mortalit infantile si
estremamente ridotta, mentre laspettativa di vita alla nascita ed il tasso di alfabetizzazione sono in
continua crescita. Grazie ad efficaci programmi di redistribuzione delle risorse, lintera popolazione
gode di un benessere materiale difficile da credere se paragonato allintroito della maggior parte dei
cittadini. Mentre lattivismo di massa, lelevata partecipazione politica a tutti i livelli ed il conseguente
cospicuo numero di leader concretamente impegnati, hanno rafforzato la struttura organizzativa
democratica e contribuiscono a mantenerla su piani decisamente elevati.
Inoltre, a parit di condizioni economiche, religiose, sociali e culturali di numerosi altri stati indiani, in
Kerala, dove listruzione delle donne e luguaglianza tra i sessi rappresentano da anni uno degli
obiettivi centrali del processo di crescita locale, si registra la stessa eccedenza di femmine (sui
maschi) degli Stati Uniti14.
Individuare nella povert una delle cause principali del traffico di minori limita
pesantemente il campo dazione, sia da un punto di vista concreto pratico, sia per
quanto riguarda il modo in cui i sistemi target riescono a recepire il problema ed
individuare delle possibilit di cambiamento funzionali.
14
Amartya Sen ha individuato nella relazione numerica tra sessi un importante indicatore di discriminazione e
disuguaglianza. Sen not che, in circostanze normali, le donne vivono pi degli uomini, cosicch dovrebbero
esserci pi femmine che maschi. Tuttavia, nei paesi in cui le donne hanno uno status radicalmente diseguale
dagli uomini, esse spariscono risultando cos numericamente inferiori. La Cina ha 107 maschi ogni 100
femmine, lIndia ne ha 108, mentre il Pakistan addirittura 111. A livello globale manca un numero di donne
complessivo compreso tra i 60 ed 101 milioni. Annualmente, a causa della discriminazione, scompaiono circa 2
milioni di bambine.
20
oggetto viene messo in una relazione di connessione causale diretta con un
problema come la povert, quindi molto pi vasto, estremamente complesso e
difficile da affrontare in tempi relativamente brevi. Buona parte delle azioni andr a
focalizzarsi sullobiettivo di migliorare le condizioni economiche dei nuclei a rischio.
Se lobiettivo fallisce il traffico non verr minimamente scalfito dallintervento.
Qualora lobiettivo venga parzialmente o interamente raggiunto, difficile poter
affermare con certezza che, diminuito lo stato di indigenza, le famiglie target non
saranno coinvolte, comunque, nelle maglie dello sfruttamento sessuale in quanto le
loro regole relazionali ed organizzative potrebbero rimanere sostanzialmente
invariate. In ogni caso, se il problema centrale resta la povert, la speranza di
eliminare il traffico si trasforma in un fine quasi utopico, dai tempi estremamente
lunghi, ed il margine dazione delle comunit e delle famiglie target, rispetto a questo
fenomeno, si riduce fortemente, immobilizzando gli attori in una condizione di
causalit non direttamente dipendente da loro e quindi difficilmente modificabile se
non cambia tutto il contesto.
Questo non significa non lavorare sul miglioramento delle condizioni economiche dei
sistemi target, qualora lo si ritenga necessario nella struttura di un intervento. Ma
importante che ci avvenga nellottica di unazione integrata, dove la natura e la
capacit organizzativa dei sistemi di riferimento, in funzione degli obiettivi finali,
siano considerate centrali.
21
Un sistema non pu essere fatto coincidere con la somma delle sue parti,
infatti, lanalisi formale dei segmenti isolati artificialmente distruggerebbe
loggetto stesso dellinteresse 15.
22
sistemi in cui si intende produrre un cambiamento, in modo antiomeostatico
(conflittuale) rispetto a certe parti (leggi informali, abitudini e/o tradizioni),
correndo il rischio di:
Scatenare o acuire conflitti sociali;
Aumentare il prezzo complessivo del processo di cambiamento;
Pregiudicare il corretto raggiungimento degli obiettivi finali o limitarne la
portata e la sostenibilit ad aspetti parziali;
Scatenare una retroazione negativa (rifiuto) da parte del sistema
rendendo impossibile il cambiamento stesso.
Focalizzarsi sui meccanismi sistemici che portano allesistenza e alle
caratteristiche di tale fenomeno (violazione), senza presupposti conflittuali di
base, favorisce la possibilit di creare uno spazio funzionale al cambiamento
che si intende mettere in atto;
b. Considerare altri aspetti determinanti su questo tipo di fenomeno, i quali
potrebbero, apparentemente, non aver nessun legame diretto con le parti
che, secondo la concezione causale lineare, producono o subiscono la
violazione in oggetto;
c. Individuare le regole/dinamiche strutturali (relazionali ed organizzative) che
favoriscono lesistenza, allinterno del sistema, della violazione in oggetto. A
propria volta, lindividuazione di tali regole permette di identificare lo spazio
in cui il cambiamento deve essere realizzato, intervenendo cos in modo pi
determinante e riducendo, sul lungo periodo, le risorse e linvestimento
necessari per continuare a monitorare e limitare tali violazioni. Risultato
importante soprattutto in contesti caratterizzati da governi con scarsi
strumenti di controllo e persecuzione dei crimini, dove il rispetto delle leggi
dipende fondamentalmente dal loro grado di integrazione allinterno delle
strutture.
Attraverso questo posto di confine vengono fatte passare migliaia di ragazze nepalesi nel loro
viaggio verso i bordelli di Kolkata, la citt pi nota col nome tradizionale di Calcutta. Esse sono
apprezzate per la pelle chiara, il bellaspetto, la docilit e lincapacit di parlare la lingua locale, cosa
che preclude loro ogni possibilit di fuga. Mentre Nick compilava qualche modulo al posto di confine,
molti nepalesi passavano in India senza compilare alcun documento. Seduto nella baracca, Nick
comincio a conversare con un funzionario indiano che parlava un inglese eccellente. Luomo disse di
essere stato inviato dal servizio informazioni per sorvegliare il confine. Che cosa sta controllando
esattamente? domand Nick. Stiamo cercando terroristi, o rifornimenti per terroristi disse luomo,
che in verit non stava controllando nulla molto attentamente, visto che cera un passaggio
ininterrotto di auto-carri. Dopo l11 settembre qui abbiamo intensificato i controlli. Inoltre stiamo
cercando anche merci di contrabbando e prodotti contraffatti. Se li troveremo, li confischeremo. E il
traffico di ragazze? domand Nick state controllando anche questa attivit? Ce ne dovrebbero
essere un bel po. Oh, si, un bel po. Ma non ce ne occupiamo. Non possiamo farci nulla. Come
no? Potreste arrestare i responsabili. Il traffico di ragazze non altrettanto importante della
contraffazione dei DVD?. Il funzionario del servizio informazioni rise cordialmente e alz le mani al
cielo. La prostituzione inevitabile, ridacchio. La prostituzione c sempre stata, in tutti i paesi. E
che cosa dovrebbe fare un uomo giovane da quando compie diciotto anni fino a trenta, quando si
sposa?. Va bene, allora rapire ragazze nepalesi e rinchiuderle nei bordelli indiani davvero la
soluzione migliore?. Il funzionario si strinse nelle spalle imperturbato. E una sfortuna ammise.
Queste ragazze vengono sacrificate per creare un equilibrio sociale cosicch le brave ragazze
possano essere salve. Ma anche molte ragazze nepalesi che vengono rapite dai bordelli indiani
sono brave ragazze. Si, ma sono contadine. Non sanno nemmeno leggere. Sono ragazze di
campagna. Cos le brave ragazze della classe media indiana non corrono rischi. Nick, che gi da un
23
po stava digrignando i denti, offr un suggerimento esplosivo. Ho capito! Sa, negli Stati uniti noi
abbiamo una quantit di problemi di equilibrio sociale. Allora dovremmo cominciare a rapire ragazze
della classe media indiana e costringerle a lavorare nei bordelli degli Stati uniti! Cos anche i giovani
americani potrebbero divertirsi, non le pare? In questo modo migliorerebbe sicuramente larmonia
nella nostra societ!. Ci fu un silenzio gravido di minaccia, ma infine il funzionario di polizia esplose
in una fragorosa risata. Lei sta scherzando disse sorridendo, molto divertente. A questo punto
Nick rinuncio.
Questo passaggio tratto dal testo Met del cielo 17, in cui la coppia di giornalisti americani Nicholas
Kristof e Sherley Wudunn racconta il proprio viaggio in Asia attraverso il mondo del traffico di minori
a fini di prostituzione, risulta particolarmente significativo.
importante, infatti, focalizzarsi sulla lettura del fenomeno del traffico di esseri umani da parte
dellagente di polizia che appartiene a quel sistema-stato dove lo stesso fenomeno si sviluppa. Egli
non solo non condanna tale pratica, ma la ritiene una sorta di strumento di equilibrio sociale,
funzionale a tutelare una parte specifica di attori (le brave ragazze indiane).
1) Capire come e attraverso quali meccanismi relazionali ed organizzativi interni tale violazione
sia resa possibile;
2) Capire come la violazione venga percepita dal sistema nel suo insieme o dalle sue parti;
3) Capire quale siano i ruoli di tale violazione nellequilibrio del sistema.
Per ricollegarsi a quanto evidenziato nel paragrafo 3.4 (relativamente alla relazione tra la cultura
locale ed i contenuti/principi fondanti dellintervento che si intende realizzare) risulta evidente, inoltre,
come la posizione conflittuale di Nick rispetto alla visione che lagente di polizia ha del traffico di
minori, porti a difficolt di comprensione reciproca, allimpossibilit di mettere in atto un confronto
costruttivo e al fallimento di qualsiasi tentativo volto a modificare le rispettive vedute. Il cambiamento
, in questo caso, impossibile senza lintervento di unazione di forza dallalto verso il basso che
sarebbe, comunque, estremamente rischiosa (vedi paragrafo 3.3.1.1., la retroazione negativa).
17
Met del Cielo, Nicholas Kristof e Sherley Wudunn, ed. Corbaccio, Milano 2010.
24
25
26
27
28
29
30
2.3 Analisi degli obiettivi
I risultati dellanalisi degli attori e dei problemi vengono graficamente raccolti ed
ordinati nel Cerchio Sistemico dei Problemi (Tavola B., pag. 24).
Sulla base del Cerchio Sistemico dei Problemi (che rappresenta la situazione reale)
si procede allelaborazione del Cerchio Sistemico degli Obiettivi (Tavola G., pag. 30),
che consiste nella trasformazione di ciascuna situazione negativa in soluzione,
espressa come risultato positivo.
Quindi, per esempio, Diminuisce linformazione, da parte delle comunit, sul traffico
e le dinamiche dei trafficanti si trasforma in Aumenta linformazione, da parte delle
comunit, sul traffico e le dinamiche dei trafficanti.
La selezione dei cluster e dei sistemi che si intendono coinvolgere nel progetto deve,
ovviamente, corrispondere. Se si decide, per esempio, di lavorare con il sistema
famiglia, per arginare il traffico locale di minori in Nepal, e di includere nella propria
strategia i cluster legati allinformazione, fondamentale che vengano considerati gli
aspetti problematici informativi (espressi prima in termini di problemi e poi di obiettivi)
allinterno di quel sistema preciso. Viceversa, se si esclude di lavorare con il sistema
famiglia, le questioni legate allinformazione a questo livello sistemico non verranno
prese in considerazione. Se, invece, si decide di intervenire per migliorare
linformazione ad ogni livello, necessario che siano inclusi tutti i sistemi coinvolti nel
fenomeno.
31
32
33
34
2.5 Analisi dellanalisi
La qualit dellanalisi, che precede lelaborazione dellintervento vero e proprio,
assolutamente fondamentale perch costituisce la base sulla quale si sviluppa
lintero progetto ed quindi estremamente importante, alla fine di questa fase,
verificare che il processo di studio si sia svolto il pi correttamente possibile.
-Attraverso quale criterio tali aspetti sono stati selezionati rispetto ad altri ed inclusi?
-Quali altri aspetti avrebbero potuto essere inclusi e con quale valore aggiunto?
18
Elau Heinz, Reason and relevance-Reflection on a madness of our time, Student Lawyer, 1972.
35
2.6 La fase dellanalisi per punti
La fase di analisi costituisce la base sulla quale si struttura lintero progetto. Essa
fornisce informazioni assolutamente fondamentali a livello di sistemi, problemi e
regole interne, obiettivi e strategie, ed pertanto, come gi evidenziato,
fondamentale.
Al termine di questa fase devono risultare chiari sia i sistemi target, beneficiari e
stakeholder dellintervento, sia le strategie che il progetto intende mettere in atto.
Analisi:
36
Lapproccio sistemico alla progettazione rispetto allapproccio classico.
In fase di analisi, le differenze che comporta lutilizzo dellapproccio sistemico nella progettazione,
rispetto a quello classico, sono le seguenti:
2. (Analisi degli attori) La considerazione dei sistemi come unit e non come somme di
parti/gruppi.
3. (Analisi dei problemi) La lettura circolare dei problemi e ladozione del Cerchio
Sistemico dei Problemi (in luogo dellAlbero dei Problemi).
6. (Analisi dei problemi) Lanalisi delle violazioni come caratteristiche proprie della
natura dei sistemi allinterno dei quali esse si verificano, e non come comportamento
disfunzionale di singoli gruppi/individui.
7. (Analisi degli obiettivi e delle strategie) Lanalisi degli Obiettivi e delle Strategie
attraverso ladozione del Cerchio Sistemico degli Obiettivi (in luogo dellAlbero degli
Obiettivi).
37
3. LOGICAL FRAMEWORK (Logframe)
Dopo aver terminato la fase di analisi si pu passare allelaborazione del Logical
Framework che costituisce lo strumento per eccellenza (adottato dallUnione
Europea, dalle Nazioni Unite e dai maggiori donatori internazionali) per sviluppare e
rappresentare il contenuto di un progetto nel modo pi chiaro e comprensibile
possibile.
38
Logica dellintervento Indicatori Oggettivamente Fonti di Presupposti
Verificabili Verifica (Sono i fattori esterni al
(Sono i risultati raggiunti dal progetto, (Sono tutti i progetto che devono
espressi in modo concreto, tangibile documenti e verificarsi affinch
ed oggettivamente verificabile) le fonti dirette lintervento si possa
che servono realizzare nella maniera
per verificare prospettata. Lanalisi
in modo dei presupposti
obiettivo i risponde ad una
risultati domanda precisa: Quali
raggiunti) condizioni esterne al
progetto devono
realizzarsi per non
comprometterne
limplementazione delle
azioni, il
raggiungimento degli
obiettivi e la loro
sostenibilit di lungo
periodo?
Obiettivo Generico
(Definisce i risultati ed i
benefici di lungo periodo,
ottenuti grazie al progetto,
per i sistemi target e
beneficiari)
Obiettivo Specifico
(E il prodotto dei risultati
attesi, e contribuisce al
raggiungimento dellobiettivo
generico. Generalmente si
pu riferire ai sistemi target
e/o beneficiari finali)
Risultati Attesi
(Sono il prodotto delle azioni
implementate, e gli output
necessari per raggiungere
lobiettivo specifico.
Generalmente si riferiscono
ai Sistemi Target)
Precondizioni
iniziali
39
Questo tipo di struttura segue una tripla logica di realizzazione.
Sulla base delle strategie selezionate vengono definiti lobiettivo generico, lobiettivo
specifico ed i risultati attesi.
40
beneficiari). Per ogni progetto esiste un solo obiettivo specifico. Nella seconda
colonna, lobiettivo specifico deve essere espresso in termini tangibili e
concretamente misurabili, mentre nella terza colonna vengono indicate le fonti di
verifica allinterno delle quali si potr trovare conferma di quanto prospettato nella
colonna precedente. Allobiettivo specifico corrispondono anche presupposti
specifici, ovvero condizioni esterne al progetto che si devono verificare affinch tale
obiettivo possa essere correttamente raggiunto.
I risultati attesi: sono gli obiettivi di breve periodo, necessari per conseguire
lobiettivo specifico. Essi indicano una serie di benefici generalmente a favore dei
sistemi target. Come per lobiettivo specifico, anche i risultati devono essere espressi
in termini concreti, oggettivi e tangibili e, per ognuno di questi termini deve essere
menzionata una o pi corrispondenti fonti di verifica. Allo stesso modo, perch si
possano realizzare i risultati attesi, necessario che siano soddisfatti determinati
presupposti esterni.
Lapplicazione dellapproccio sistemico alla matrice logica sopra citata (Logical Framework)
non implica alcuna modifica di tipo strutturale rispetto a quello classico.
41
Esempio pratico 7.: La definizione degli obiettivi allinterno del logframe
Obiettivo Generico
Rafforzato il consolidamento del processo di democratizzazione e
rispetto dei diritti umani in Nepal
Obiettivo Specifico -Ridotte le violazioni dei diritti di donne e Human Rights Report della -I sistemi target comprendono
Fortificata la realizzazione ed il rispetto dei diritti di donne e minori del 2% su scala nazionale. National Human Rights limportanza degli strumenti acquisiti.
bambini in Nepal ....... Commission (NHRC) -I sistemi target rispondono
....... Central Child Welfare Board positivamente al principio di
....... Report, Ministry of Women, costruzione endogena, del processo di
Children and Social Welfare sviluppo e rafforzamento dei diritti di
Annual Report of Informal Sector donne e minori, su cui si basa
Service Center lintervento.
Risultati Attesi
1. Rafforzati gli strumenti della societ civile per diffondere, Un set di buone prassi per i media per Registri delle Federation of Nepal I media coinvolti rispettano gli accordi
incrementare e rispettare i diritti umani di donne e aumentare e migliorare linformazione Journalists e Press Council Nepal pattuiti
bambini, ed esercitare un ruolo attivo nella promozione nazionale e locale sui diritti di donne e Documenti di progetto Le condizioni di sicurezza rendono
di rispettive riforme presso le autorit pubbliche e le bambini viene elaborato dalla Federazione possibili gli spostamenti sul territorio
strutture maggiormente rilevanti in questo settore. Nazionale dei Giornalisti Nepalesi dal per la realizzazione dei corsi di
Press Council Nepal formazione
Le Organizzazioni di Societ Civile
reinvestono attivamente gli strumenti
200 impiegati presso i media nazionali e Registri dei media presso cui sono acquisiti durante gli interventi di
locali vengono formati in merito alle buone impiegati i soggetti formazione e di capacity building
prassi elaborate Documenti di progetto
42
200 rappresentanti di Organizzazioni di Documenti di progetto (materiale
Societ Civile vengono formati per dei corsi, registri di frequenza)
promuovere il rafforzamento dei diritti di
donne e minori presso le autorit
pubbliche, e per contribuire attivamente al
processo di sviluppo locale in questo
senso
..
Le azioni di promozione dei diritti umani di Registri delle Organizzazioni
donne e bambini esercitate dalle coinvolte
Organizzazioni di Societ Civile presso le Registri delle autorit pubbliche
autorit pubbliche locali sono aumentate locali
del 50% nelle aree selezionate
2. Rafforzato il ruolo delle autorit locali e delle istituzioni
pubbliche locali nellimplementazione della legge, ..
realizzazione e protezione dei diritti di donne e bambini,
prevenzione e persecuzione delle violazioni, e supporto
dei soggetti a rischio.
Lobiettivo generico in linea sia con i piani programmatici di sviluppo del paese che con le priorit dei principali finanziatori mondiali.
Lobiettivo specifico descrive, in termini di risultato, qual il beneficio di cui godranno i beneficiari finali grazie alla corretta realizzazione dellintervento. I beneficiari finali corrispondono alle donne
ed ai bambini su scala nazionale (in questo caso senza nessun tipo di differenziazione per gruppo sociale, area o settore). Il sistema di riferimento (da considerare come sistema beneficiario) sar,
pertanto, la popolazione nepalese, da intendersi come societ civile in generale. Lambiente potrebbe , pertanto, corrispondere allinsieme delle regole e normative formali ed informali che
determinano in modo sostanziale la vita di donne e bambini in Nepal.
I risultati attesi descrivono come lintervento intenda raggiungere il proprio obiettivo e si riferiscono principalmente ai sistemi direttamente destinatari delle azioni (ovvero i sistemi target): Sistema
della Societ civile (popolazione, Organizzazioni, media) e sistema delle strutture pubbliche (autorit centrali, autorit locali, polizia, servizi chiave).
43
Lapproccio sistemico alla progettazione rispetto allapproccio classico.
44
3.1 Analisi dei bisogni e delle risorse dei sistemi in
funzione degli obiettivi
Una volta definiti gli obiettivi, fondamentale analizzare i bisogni specifici (dei
sistemi target e/o beneficiari finali) che devono essere soddisfatti affinch sia i
risultati attesi che gli stessi obiettivi di progetto possano essere concretamente e
correttamente raggiunti.
Lo studio delle risorse deve includere, tra il resto, anche lindividuazione delle
principali regole formali ed informali, sulle quali si basa lequilibrio dei sistemi target,
che si dimostrano essere in linea con i contenuti fondanti e gli obiettivi del progetto.
Questo passaggio (come vedremo pi dettagliatamente nel paragrafo 3.3.1.2
Lidentit e la relazione tra sistemi culturali differenti) fondamentale anche per
costruire una relazione funzionale ed efficace tra la natura dei sistemi (e del loro
ambiente) e quella dellintervento.
45
distruggerebbe loggetto stesso dellinteresse. Questo perch un sistema non si
comporta come un semplice composto di elementi indipendenti, ma coerentemente
come un tutto inscindibile).
Un aspetto fondamentale dellanalisi dei bisogni e delle risorse, consiste nello studio
delle capacit che i sistemi target possiedono, o non possiedono, per raggiungere e
sostenere gli obiettivi di progetto. Lapplicazione della Teoria dei Sistemi suggerisce
di suddividere tali capacit in due emisferi ben distinti, bench fortemente
interconnessi: le capacit specifiche dirette tecnico scientifiche e le capacit
strutturali trasversali.
46
costituiscono linsieme delle conoscenze teoriche e pratiche di cui il sistema
necessita per sviluppare e gestire un contesto interno favorevole alla realizzazione e
alla sostenibilit dellobiettivo dellintervento.
Lanalisi dei bisogni e delle risorse dirette tecnico scientifiche dei sistemi, consiste
nellindividuazione di tutte quelle conoscenze tecniche e pratiche di cui i sistemi
target (o parti/gruppi di essi) hanno bisogno e dispongono per raggiungere
correttamente lobiettivo finale del progetto. Sulla base dei risultati emersi da questo
tipo di indagine vengono definite le azioni di capacity building diretta, tecnico
scientifica, finalizzate proprio allacquisizione, da parte degli stessi sistemi target, di
capacit strategiche e strumenti mirati per soddisfare i bisogni individuati come limiti
al conseguimento degli obiettivi. Le risorse emerse durante lanalisi, di cui il sistema
gi dispone per raggiungere correttamente gli obiettivi di progetto, vengono utilizzate
come base di partenza e come riferimento costante durante lelaborazione delle
azioni e dei moduli di capacity building.
Allinterno di un sistema target non detto che tutte le parti che lo compongono
necessitino di uno studio di questo tipo.
47
coinvolte in questo tipo di studio specifico, in quanto nessun altro, a parte le donne,
sar direttamente responsabile delle imprese che si verranno a creare.
Tuttavia, anche in questo caso, bench lo studio di bisogni e risorse (relativi alle
capacit dirette tecnico scientifiche) si riferisca unicamente alle sole donne, esse
verranno sempre e comunque approcciate considerandole in relazione (come parte
di ununit) al sistema a cui appartengono, riconosciuto come sistema target di
riferimento. Ci favorir la possibilit di contestualizzare i bisogni e le risorse
individuati, in modo da costruire capacit realmente efficaci e praticabili in quei
contesti specifici, e da identificare punti di forza concretamente sfruttabili.
48
Pertanto, lanalisi dei bisogni e delle risorse strutturali trasversali riguarda
specificatamente lo studio delle regole relazionali ed organizzative, in funzione degli
obiettivi, che definiscono la natura dellinterazione tra le parti che compongono i
sistemi target.
Sviluppare un certo di tipo di capacit dirette tecnico scientifiche, infatti, non significa
automaticamente che i soggetti siano in grado di metterle in pratica allinterno dei
propri sistemi, rendendole effettive e funzionali rispetto ad un obiettivo. Formare
gruppi di donne ad avviare e gestire micro imprese non implica necessariamente che
le stesse possano realizzare, successivamente alla formazione, lattivit economica
per la quale hanno seguito il corso. Il passaggio alla fase pratica, di fatto, richiede
che si verifichi, allinterno del sistema a cui le donne appartengono, una serie di altre
condizioni determinanti. Si deve cio creare uno spazio sistemico adeguato a tale
fine. Se limpegno lavorativo e la tipologia della mansione da svolgere entrano in
conflitto con le regole relazionali sulle quali si strutturano i sistemi famigliari in
oggetto indispensabile che gli stessi sistemi siano in grado di rielaborare o
riformulare nuove regole.
Lanalisi delle regole relazionali che caratterizzano i sistemi target importante non
solo per definire i bisogni specifici sotto questo aspetto, ma anche i punti di forza.
Tutte quelle propriet, cio, in termini di relazioni sistemiche, che possono
rappresentare una risorsa chiave in funzione dellobiettivo finale e dalle quali partire,
come basi consolidate, sia per costruire i moduli di capacity building trasversale
strutturale, che per sviluppare le azioni progettuali.
49
La domanda specifica alla quale deve rispondere lanalisi dei bisogni e delle risorse
strutturali relazionali dei sistemi in funzione degli obiettivi, :
Di quali capacit relazionali il sistema target necessita o dispone per poter elaborare
nuove regole e stabilire equilibri che il processo di cambiamento richiede al fine di
raggiungere lobiettivo ed evitare ogni rischio di destabilizzazione interna o, peggio,
di collasso?
In fase di studio dei bisogni e delle risorse dei sistemi target, risulta fondamentale,
pertanto, individuare le lacune organizzative, i limiti e le necessit, cos come i punti
forti del sistema, in funzione degli obiettivi dellintervento. I primi verranno a costituire
la base per sviluppare i moduli di capacity building strutturale trasversale (integrando
laspetto relativo alle dinamiche/regole relazionali). I secondi rappresenteranno la
base da cui partire per sviluppare le azioni progettuali.
La domanda specifica alla quale deve rispondere lanalisi dei bisogni e delle risorse
strutturali organizzativi dei sistemi in funzione degli obiettivi, :
Effettuare lanalisi dei bisogni e delle le risorse dei sistemi target rispetto agli obiettivi di progetto:
1) Approcciando i sistemi target sempre come unit e mai come somme di parti.
2) Focalizzando lattenzione sui bisogni e le risorse sistemiche di tipo strutturale (quindi le
regole formali ed informali di tipo relazionale ed organizzativo).
50
3) Focalizzando lattenzione sulle capacit di cui il sistema necessita o che possiede.
4) Suddividendo lanalisi delle capacit a due livelli:
a. Capacit dirette tecnico scientifiche
b. Capacit strutturali trasversali
In fase di analisi dei bisogni e delle risorse dei sistemi target in funzione degli obiettivi finali, le
differenze che comporta lutilizzo dellapproccio sistemico nella progettazione, rispetto a quello
classico, sono le seguenti:
51
3.2 Elaborazione delle azioni
Dopo aver definito gli obiettivi ed i relativi indicatori, fonti di verifica e presupposti, si
passa allelaborazione delle azioni. A ciascuno dei risultati attesi, identificato con un
numero specifico, corrisponde una serie di azioni che devono essere realizzate per
ottenere il risultato stesso. Per ognuna di queste azioni, devono essere definite le
risorse materiali necessarie per metterla in atto, i rispettivi costi ed i presupposti
esterni al progetto indispensabili per la sua fattibilit concreta.
52
Esempio pratico 8.: Lelaborazione delle azioni nel Logframe
Risultati Attesi
5. Rafforzati gli strumenti della societ civile per diffondere, Un set di buone prassi per i media per Registri delle Federation of Nepal I media coinvolti rispettano gli accordi
incrementare e rispettare i diritti umani di donne e bambini, ed aumentare e migliorare linformazione Journalists e Press Council Nepal pattuiti
esercitare un ruolo attivo nella promozione di rispettive riforme
presso le autorit pubbliche e le strutture maggiormente rilevanti nazionale e locale sui diritti di donne e Documenti di progetto Le condizioni di sicurezza rendono
in questo settore. bambini viene elaborato dalla possibili gli spostamenti sul territorio per la
Federazione Nazionale dei Giornalisti realizzazione dei corsi di formazione
Nepalesi dal Press Council Nepal Le Organizzazioni di Societ Civile
reinvestono attivamente gli strumenti
200 impiegati presso i media nazionali e Registri dei media presso cui sono acquisiti durante gli interventi di
locali vengono formati in merito alle impiegati i soggetti formazione e di capacity building
buone prassi elaborate Documenti di progetto
53
200 rappresentanti di Organizzazioni di Tiratura delle testale nazionali
Societ Civile vengono formati per coinvolte nella campagna di
promuovere il rafforzamento dei diritti di sensibilizzazione
donne e minori presso le autorit pubbliche, Registri delle Organizzazioni
e per contribuire attivamente al processo di coinvolte
sviluppo locale in questo senso Documenti di progetto (materiale
.. dei corsi, registri di frequenza)
1.2 Campagna informativa di massa sui diritti di donne e bambini ed La situazione politica ed economica del
orientamento alle strutture ed ai servizi impegnati nel loro paese permette di mantenere uno spazio
supporto e protezione: adeguato, presso i media, per i diritti di
donne e bambini.
54
1.2.1 Realizzazione e pubblicazione di 100 articoli sui principali giornali
nazionali; Compenso forfettario per
1.2.2 Realizzazione di 240 interventi radio;
1compositore di spot radiofonici lincarico
2 attori di spot radiofonici Compenso forfettario per
lincarico
Sala di registrazione Costo orario
Spazio radio Costo per minuto
55
Lelaborazione delle azioni avviene sulla base di un certo numero di criteri ed
informazioni strettamente interdipendenti ed interconnessi.
Uno strumento utile a questo fine sono i Key quality factors, ovvero quei fattori
chiave a cui fare riferimento durante la progettazione in quanto contribuiscono a
rendere le azioni efficaci, pertinenti, rilevanti e, soprattutto, sostenibili. I Key quality
factors devono costituire, dunque, un rimando cruciale in tutte le fasi di elaborazione
dellintervento, a partire dallanalisi, ed fondamentale che la definizione delle azioni
si riferisca, in modo costante, ai principi da essi identificati come indispensabili ed
imprescindibili.
56
Key quality factors
57
Lapproccio sistemico alla progettazione rispetto a quello classico.
In riferimento ai Key quality factors ed allapplicazione della Teoria dei Sistemi alla
progettazione importante soffermarsi per un attimo su due aspetti.
In secondo luogo, il soddisfacimento di gran parte dei fattori chiave gi in buona parte
incluso, di prassi, nellapplicazione sistemica alla progettazione. Vediamo come:
3. Tecnologia appropriata
Lo spostamento dellattenzione dai gruppi ai sistemi, linclusione dellambiente in fase di
studio, lanalisi delle risorse in parallelo a quella dei bisogni e lapplicazione del principio di
sviluppo endogeno, favoriscono fortemente la possibilit di identificare ed includere
ladozione di una tecnologia appropriata al contesto e quindi sostenibile anche oltre il termine
di erogazione dei finanziamenti. La corretta applicazione della Teoria dei Sistemi alla
progettazione elimina praticamente ogni rischio che ci non avvenga.
58
sistemica strutturale. Inoltre, come vedremo successivamente nel corso di questo capitolo
(paragrafo 3.3.1.2), la relazione positiva tra i contenuti di progetto ed il sistema culturale
target costituisce un elemento cruciale da cui un intervento sistemico non pu prescindere.
Nel procedere alla definizione delle azioni funzionali al conseguimento dei risultati
attesi e, quindi, dellobiettivo finale, fondamentale considerare attentamente tre
concetti perno attorno ai quali dovrebbe potersi strutturare un intervento:
59
di alcuni criteri chiave determinanti per tutelare lequilibrio e la sopravvivenza
dei sistemi coinvolti.
Questa stabilit, generalmente, rimane tale anche nei casi in cui le regole relazionali
ed organizzative generano situazioni patologiche, angosciose e controproducenti per
la serenit delle parti. I concetti di stabilit ed equilibrio, infatti, non sono
assolutamente assimilabili a quello di benessere, ma fanno riferimento a relazioni
sistemiche caratterizzate da una serie di regole relazionali ed organizzative, esplicite
o meno, che si ripetono con una certa regolarit indipendentemente dai loro
contenuti. Il ripetersi di tali regole costituisce la base indispensabile affinch un
sistema raggiunga uno stato di omeostasi senza il quale non potrebbe sopravvivere
nel lungo periodo.
19
. Watzlawick, J.H. Beavin, Don J. Jackson, Pragmatica della Comunicazione Umana, Astrolabio 1971, Roma,
pag. 124.
60
Nessun sistema, infatti, pu riformulare continuamente la totalit delle proprie regole
e quindi anche le proprie strutture. Proprio perch lequilibrio costituisce una
condizione imprescindibile per lesistenza di un sistema, esso viene generalmente
considerato dalle sue parti come assolutamente prioritario su tutto, anche sullo stato
di benessere dei singoli soggetti (o dei gruppi) che lo compongono. Nel disequilibrio
(senza regole), qualsiasi sistema collassa. Questo spiega, in parte, perch spesso e
ovunque nel mondo gli attori concorrano a preservare sistemi violenti e pericolosi
anche quando si tratta di soggetti particolarmente vulnerabili ed esposti a tali aspetti.
Di norma, gli interventi di sviluppo e supporto dei diritti umani mirano a produrre un
cambiamento allinterno di uno o pi sistemi, ed fondamentale che considerino,
con attenzione, sia cosa questo processo comporti a livello sistemico, sia le possibili
reazioni dei sistemi stimolati in tal senso.
61
implicare, per il sistema, la necessit di riformulare troppe regole
contemporaneamente, rischiando la perdita simultanea di una quantit
eccessiva di punti di riferimento chiave; 3.Il contesto in cui il processo di
cambiamento viene messo in atto. Intervenire in sistemi gi coinvolti in
importanti processi di cambiamento, ancora in atto, potrebbe richiedere, da
parte del sistema stesso, risorse non disponibili in quel momento. Lo stesso
potrebbe avvenire in situazioni di sistemi troppo deboli e vulnerabili per
affrontare un certo tipo di cambiamento. Capita che interventi di sviluppo
diversificati sotto ogni aspetto vengano realizzati contemporaneamente
allinterno di uno stesso sistema. Di norma, la complementariet di tali
iniziative viene considerata in termini positivi, ma di fatto non sempre cos.
62
E fondamentale che ogni processo di cambiamento preveda una sorta di
stabilit della variazione.
Per la natura stessa del tipo cambiamento auspicato e/o del sistema, oppure a
causa del variare repentino delle condizioni interne o esterne al sistema target, pu
succedere che il costo complessivo per il corretto raggiungimento degli obbiettivi di
progetto diventi troppo elevato per le parti coinvolte. Un costo complessivo troppo
elevato pu facilmente pregiudicare la stabilit del sistema se non vengono
immediatamente attuate misure efficaci per evitarne il collasso.
Non sempre, per, le situazioni sono cos chiare ed accade che, pur restando gli
obiettivi finali progettuali perfettamente raggiungibili, cresca esageratamente il costo
complessivo (in termini di tempo, risorse, energie, compromessi, gestione dei conflitti
e dei rischi, ecc.) che il sistema deve affrontare per realizzarli. Questo tipo di rischio
decisamente meno visibile del primo (e cio il non raggiungimento degli obiettivi),
ma pu comportare, comunque, una gamma ampia di conseguenze distruttive, come
limpossibilit di sostenere nel lungo periodo gli stessi obiettivi raggiunti, la nascita di
conflitti o di nuove problematiche allinterno del sistema, o addirittura il crollo degli
equilibri.
Perch questo tipo di rischio possa essere riscontrato in tempi utili e con maggiore
facilit, necessario integrare, negli strumenti progettuali di monitoraggio e
valutazione in itinere, una serie di indicatori (oltre a quelli tarati in relazione al
raggiungimento degli obiettivi finali) che possano mettere in luce il variare del grado
dellinvestimento che il sistema target deve fare, e/o sta facendo, per raggiungere gli
obiettivi finali, stabilendo dei margini limite rapportati alla natura stessa del sistema,
alle risorse disponibili ed alle condizioni del suo ambiente.
63
Se i parametri individuati si avvicinano ai margini limite prestabiliti durante
lelaborazione delle azioni (oltre ai quali linvestimento necessario da parte del
sistema pu diventare rischioso) sar indispensabile intervenire attraverso la
funzione gradino.
Alcuni interventi hanno focalizzato, in India, il proprio obiettivo finale sul recupero
socio sanitario di un certo numero di ragazze vittime del traffico di esseri umani a
scopi sessuali. Di norma, le vittime erano soggetti colpiti da un insieme di patologie
64
psico-fisiche permanenti e transitorie di notevole importanza. Dopo un periodo
limitato di permanenza presso strutture specializzate, il problema principale che si
presentava era quello di riuscire a prefigurare unipotesi di vita per queste giovani
spesso malate, spaventate, vulnerabili, a rischio, prive di qualsiasi genere di
formazione e, non di rado, analfabete. Si dunque deciso di rintracciare le famiglie
dorigine delle stesse ragazze e, dove fattibile, tentare un reinserimento. A fine
progetto tutti i nuclei famigliari selezionati avevano riaccolto le giovani. Lobiettivo era
stato conseguito, ma il costo pagato dai sistemi per ottenere questo risultato non
stato sufficientemente indagato.
1. In fase di analisi dei bisogni e delle risorse dei sistemi target fondamentale:
65
cambiamento auspicato avvenga senza rischi di collasso per gli equilibri dei sistemi;
d. Verificare e valutare lesistenza e la portata di altri processi di cambiamento in atto che
coinvolgono i sistemi target;
3. In fase di monitoraggio:
a. Monitorare con regolarit il grado di stabilit interna del sistema durante il processo di
rielaborazione delle nuove regole necessarie per il cambiamento;
b. Monitorare con regolarit il grado di investimento che i sistemi target stanno mettendo in atto
per conseguire gli obiettivi di progetto. Se linvestimento supera i limiti prestabiliti o si
dimostra essere, comunque, rischioso, necessario elaborare un processo di adattamento
e calibrazione dellintervento.
4. In fase di valutazione:
a. Valutare il livello finale di stabilit interna del sistema e lefficacia delle nuove regole
elaborate funzionali sia alla sostenibilit del cambiamento che allequilibrio del sistema
stesso;
b. Valutare, in itinere ed in fase finale, che il livello di investimento dei sistemi target per
raggiungere gli obiettivi non abbia oltrepassato determinati limiti diventando rischioso. Se
linvestimento supera i limiti prestabiliti o si dimostra essere, comunque, rischioso in itinere,
necessario elaborare un processo di adattamento e calibrazione dellintervento. Se questo
avviene a fine progetto, necessario definire con attenzione lo stato di rischio attuale e
delineare i bisogni che devono essere soddisfatti affinch il sistema non collassi,
proponendo, qualora possibile, la realizzazione di interventi consecutivi di supporto specifico
per assicurare uno stato di equilibrio sistemico.
Lapplicazione della Teoria dei Sistemi alla progettazione per lo sviluppo focalizza lattenzione
sullimportanza dellequilibrio dei sistemi target, sia in funzione del corretto conseguimento e della
sostenibilit degli obiettivi di un intervento, sia rispetto allimpatto dello stesso intervento sulla natura
dei sistemi locali.
Tutelare lequilibrio dei sistemi target costituisce un principio importante non solo per la buona
riuscita di un progetto, ma anche per limitare i danni che spesso, inconsapevolmente, le azioni
esterne producono, direttamente o meno, nei contesti di implementazione.
1. I sistemi target esistono perch al proprio interno viene mantenuta una condizione di
equilibrio e, molto spesso, preservare questo equilibrio rappresenta per il sistema una
66
priorit assoluta perch coincide con la sua stessa sopravvivenza;
2. Ciascun cambiamento mette in gioco lequilibrio del sistema allinterno del quale esso
si verifica;
3. Ciascun cambiamento, perch avvenga senza compromettere lo stato di omeostasi
del sistema, presuppone la rielaborazione condivisa di nuove regole funzionali e il
riassestamento del sistema stesso su un nuovo equilibrio;
4. I sistemi target possono rispondere positivamente (accettandolo) o negativamente
(rifiutandolo) ad uno stimolo esterno al cambiamento;
5. Perch il cambiamento auspicato avvenga e gli obiettivi di progetto siano
effettivamente raggiungibili, il sistema target deve rispondere allo stimolo esterno con
una retroazione positiva. Per favorire la possibilit di una retroazione positiva
importante che il cambiamento sia partecipato e quindi compreso nella sua totalit e
complessit da parte del sistema target e non si ponga in modo antiomeostatico
(conflittuale) rispetto alla natura dei gruppi che lo compongono;
6. Perch il cambiamento auspicato avvenga senza compromettere gli equilibri del
sistema e perch sia sostenibile nel lungo periodo, necessario considerare i tre
aspetti cruciali relativi alla durata, alla natura ed al contesto del processo di
cambiamento, qui sopra illustrati (punto 1.a Una retroazione positiva) e monitorare
con regolarit limpatto delle azioni sullo stato di omeostasi del sistema stesso.
7. Per tutelare gli equilibri di un sistema coinvolto in un processo di cambiamento
interno, occorre valutare con regolarit il grado di investimento che il sistema stesso
sta mettendo in atto per raggiungere gli obiettivi. Tale investimento non deve superare
dei limiti di sicurezza oltre i quali gli obiettivi raggiunti potrebbero non essere
sostenibili oppure il loro conseguimento potrebbe implicare il collasso del sistema;
8. Se il sistema risponde con una retroazione negativa allo stimolo di cambiamento,
fondamentale riesaminare tutti i contenuti ed i processi messi atto per la sua
elaborazione e considerare che unimpostazione esterna potrebbe compromettere la
sostenibilit dellintervento o, addirittura, gli equilibri del sistema stesso.
Forse state pensando di pensare i vostri pensieri, ma non cos, state pensando i
pensieri della vostra cultura (Gregory Bateson).
Uno dei principi fondanti dei Diritti umani consiste nella loro Universalit. Essi
devono essere applicati e realizzati, affinch ciascun cittadino del mondo ne possa
67
pienamente godere, ovunque ed indistintamente, a prescindere dalla natura del
contesto in cui egli vive.
Per quanto lobiettivo planetario della loro piena realizzazione sia ufficialmente
condiviso, alcuni studiosi e pensatori stimolano a riflettere sul legame tra
universalit ed occidentalit degli stessi diritti umani e su cosa la loro piena
realizzazione possa implicare, nel concreto, in sistemi culturali non occidentali. Essi
sostengono, infatti, che, bench universali ed universalmente riconosciuti, i diritti
umani abbiano inconfutabilmente origine allinterno di un sistema culturale definibile
nei limiti di ci che chiamiamo Occidente e che tale origine non possa non essere
consapevolmente presa in considerazione.
Gli interventi di sviluppo per la realizzazione dei diritti umani tendono molto spesso a
trascurare questo aspetto relazionale, interpretando il concetto di universalit come
un legittimo e naturale prevalere dei principi di base degli stessi diritti sulla natura di
qualsiasi contesto di implementazione possa da essi differire. Per semplificare
grossolanamente, il concetto di base che ciascun cittadino del pianeta debba poter
godere della piena realizzazione dei propri diritti, a prescindere dalla cultura, dalla
religione e dalla natura politica del luogo in cui vive e che questo sia prioritario su
qualsiasi altra considerazione di tipo contestuale.
68
per favorire e sostenere lequilibrio di questi stessi sistemi, soprattutto in ambienti
estremamente precari, vulnerabili ed a continuo rischio di collasso.
Il fine (la realizzazione dei diritti umani), dunque, non giustifica i mezzi, soprattutto
perch proprio tali mezzi (insufficiente considerazione del valore, ruolo e funzionalit
dei codici formali ed informali locali) costituiscono un potenziale rischio sia per il
corretto conseguimento e la sostenibilit del fine stesso, sia per la sopravvivenza dei
sistemi coinvolti.
Non considerare tali regole, o parte di esse, e la loro relazione con i contenuti
fondanti dei diritti delluomo, presupponendo che il processo di realizzazione di
questi ultimi implichi e/o necessiti una delegittimazione delle prime se ritenute
ostative, si dimostra altamente rischioso sotto molteplici aspetti.
69
comportamenti individuali, sui quali la stessa cultura si fonda e mantiene in
equilibrio).
Definiamo dunque linsieme delle nuove regole formali (emanate dal Governo del
paese di riferimento per adeguarsi agli standard internazionali dei diritti umani) e dei
principi informali introdotti (attraverso azioni diversificate, tra cui sono inclusi gli
interventi esterni di sviluppo) dai processi strutturali finalizzati alla piena
realizzazione dei diritti delluomo nello stato in oggetto, come nuove parti.
Le nuove parti sono state introdotte allinterno del sistema in oggetto con lobiettivo
di realizzare un cambiamento finalizzato al rafforzamento dei diritti umani. Perch il
cambiamento avvenga necessaria, come pi volte evidenziato, lelaborazione di
nuove regole sulla base delle quali riassestare lequilibrio del sistema cultura
nazionale. Perch tali regole possano essere elaborate e lequilibrio raggiunto,
laspetto relazionale ed organizzativo delle due parti fondamentale.
1) Se le parti fondanti sono in linea con i contenuti delle nuove parti sussiste
tra loro una relazione ad elevato grado di compatibilit e scambio, questo
significa che lintroduzione e lintegrazione di queste ultime allinterno del
sistema altamente probabile che avvengano in modo naturale, senza
destabilizzare gli equilibri sistemici esistenti, n scatenare particolari reazioni
di rifiuto o conflitto da parte del sistema stesso. Si tratta, per, di unipotesi
che si verifica abbastanza raramente. Se, infatti, le parti fondanti del sistema
cultura di un dato paese sono gi in linea con le nuove parti, questo vuol dire
che il processo di realizzazione dei diritti umani pressoch inutile, e non
presuppone alcun cambiamento fondamentale, poich gli stessi diritti sono gi
contenuti ed implementati allinterno del sistema.
2) Se le parti fondanti sono molto distanti, per contenuto e natura, dalle nuove
parti, e non esiste uno spazio di dialogo e riconoscimento reciproco, la
relazione tra le due potrebbe comportare una mutua disconferma, ovvero la
negazione delluna da parte dellaltra. Se lesistenza (e quindi lapplicazione)
delle prime implica lannullamento delle seconde, e/o viceversa, si creano
allinterno del sistema target due sottosistemi di riferimento: quello delle parti
fondanti (che, con il tempo e con il procedere dei processi di realizzazione
dei diritti umani, tende a coincidere con linsieme delle leggi e dei codici
70
informali tradizionali) e quello delle nuove parti (che invece tende a
coincidere con linsieme dei principi e delle leggi formali in linea con gli
standard internazionali dei diritti umani). La presenza, allinterno di un unico
sistema cultura, di due sottosistemi paralleli di riferimento che si escludono
reciprocamente pone continuamente le strutture ed i cittadini di fronte alla
necessit di effettuare una scelta: aderire ai cardini fondanti della propria
cultura, oppure rispettare i codici pi recenti. Per quanto possa sembrarlo, tale
scelta non cos semplice, scontata e neppure assimilabile allesperienza
occidentale dei processi di realizzazione dei diritti umani. Aderire ai cardini
della propria cultura significa proteggere codici e punti di riferimento
estremamente importanti e cruciali per gli equilibri locali, ma pu portare,
come di fatto molto spesso accade, alla cristallizzazione di realt
tendenzialmente discriminatorie che limitano profondamente lo sviluppo e
limplementazione dei diritti delluomo. Rispettare le nuove normative significa
costruire lo spazio necessario per favorire lo sviluppo e la piena realizzazione
dei diritti umani, ma comporta la perdita di codici e punti di riferimento che
sono estremamente importanti in paesi caratterizzati da un elevato grado di
vulnerabilit ed instabilit, e da una debole rule of law. Tale perdita, infatti,
pu portare allallentarsi di pratiche e sistemi autoctoni di auto protezione e/o
di protezione collettiva ed al conseguente aumento delle situazioni di rischio e
delle violazioni.
71
occidentale. Tale relazione, pertanto, deve poter essere sufficientemente buona da
favorire la realizzazione dei diritti umani senza sacrificare i cardini culturali portanti
delle identit locali.
Lindividuazione di uno spazio tra le parti indispensabile per costruire una relazione
funzionale ed efficace, grazie alla quale allinterno del sistema cultura le differenze
possano coesistere in modo non conflittuale. In tale spazio, infatti, si potenzia la
possibilit di comprensione ed identificazione reciproca. La costruzione della
relazione, quindi, deve partire imperativamente dal luogo in cui la comunicazione
possibile ed il conflitto tra le parti del sistema cultura ridotto ai minimi termini.
Esempio pratico 9.: Lindividuazione di uno spazio per il cambiamento tra identit culturali
diverse.
Per passare ad un terreno pi concreto, prendiamo lesempio della legge relativa alla schiavit in
Nepal.
Nessun individuo potr essere tenuto in stato di schiavit o di servit; la schiavit e la tratta degli
schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Il Governo nepalese ha emanato una normativa nazionale che si pone in linea con questo articolo,
vietando perentoriamente ogni forma di schiavit. Il diritto contro la schiavit stato dunque
istituzionalizzato dallo stato nepalese ed introdotto nellinsieme delle normative che regolano, o che
dovrebbero regolare, il paese. Tuttavia, questa legge non viene applicata in modo sistematico e, al
suo posto, tendono invece a prevalere, soprattutto in determinati contesti, regole informali legate alla
tradizione che legittimano il possesso di un essere umano da parte di un altro. Il risultato che, in
nome di una cultura secolare, centinaia di bambine ogni anno vengono ancora oggi ridotte in stato di
schiavit.
Allinterno dellattuale sistema-cultura del paese, la relazione tra la legge formale introdotta
abbastanza recentemente (a supporto del diritto alla libert di ciascun individuo) ed una parte delle
leggi informali che da secoli regolano alcune pratiche ed abitudini culturali religiose, di tipo
conflittuale. Questo conflitto si risolve il pi delle volte con lesautorazione della normativa
istituzionale da parte dei codici informali pi tradizionali.
In Nepal accade ancora che alcune famiglie piuttosto benestanti comperino bambine provenienti
dalle classi pi povere per regalarle ai templi al fine di accattivarsi le divinit. Qui le ragazzine
diverranno custodi (Deuki) della struttura e saranno costrette a sopravvivere attraverso la
prostituzione, poich la legge informale vieta loro di poter esercitare qualsiasi tipo di lavoro
ufficialmente remunerato che distoglierebbe attenzione, tempo ed energie dalla cura del luogo sacro.
Si tratta di una pratica che arreca un certo beneficio a tutte le parti coinvolte, tranne, ovviamente, alle
dirette interessate, che per non possiedono alcuno strumento di contestazione. Gli acquirenti
ritengono che, in questo modo, riceveranno grazie particolari dagli Dei, avendo fatto loro un dono
speciale. I genitori delle bambine ottengono del denaro e vengono contemporaneamente sgravati sia
72
dal peso di una bocca in pi da sfamare che dal problema, non indifferente, della dote.
La nuova legge formale che, in linea con gli standard internazionali, vieta la schiavit si pone in
modo completamente anti-omeostatico (conflittuale) con questo tipo pratica religiosa consolidata. La
prima, infatti, dal momento della sua entrata in vigore, vieta la messa in atto della seconda,
asserendo che si tratti di una prassi criminale e quindi perseguibile dalle autorit, ed attribuendo,
come conseguenza implicita, connotati negativi di colpa ed accusa alle divinit induiste che hanno
ricevuto per secoli tale dono, alle famiglie ricche che da secoli lo elargiscono, ed a quelle povere
che, sempre da secoli, cedono le proprie figlie al servizio dei templi e quindi della religione.
La relazione tra la nuova legge formale e la legge informale millenaria si dimostra essere di tipo
conflittuale ed antitetico, non favorendo cos la possibilit di innescare un reale cambiamento, o
comunque non in tempi brevi.
Aderire alla nuova normativa significa per la popolazione, in qualche modo, prendere posizione,
improvvisamente dal giorno della sua entrata in vigore, contro la propria cultura, giudicando come
violazione ci che fino a poco prima era comunemente intesa come una prassi di culto.
Bench sia incontestabile la necessit di contrastare tutte quelle pratiche che portano alla riduzione
di esseri umani in stato di schiavit, altrettanto fondamentale che il processo di realizzazione
dellarticolo 4. avvenga in modo concretamente efficace poich lunico obiettivo finale che conti
consiste proprio nella sua reale messa in atto. Non cos scontato che partire da un conflitto diretto
con quelle pratiche secolari informali che legittimano la schiavit risulti essere una tattica vincente,
anche se, forse, quella istintivamente pi logica ed apparentemente pi rapida. Ma lesperienza
nepalese contribuisce a dimostrare che la relazione conflittuale tra la normativa formale che
contrasta la schiavit e quella informale che la legittima ha portato a risultarti fallimentari. Soprattutto
perch gli strumenti legislativi che lo stato possiede per lapplicazione della legge sono
estremamente flebili.
Inoltre, non neppure cos scontato che la popolazione nepalese sia in grado di comprendere la
reale natura della nuova normativa, o il concetto stesso di schiavit cos come lo possiamo
comunemente intendere in questa zona del mondo, ed effettuare quindi la scelta consapevole di
porsi in contrasto con la propria tradizione in nome di un concetto probabilmente vago.
Per mettere in atto un processo di cambiamento che favorisca la piena realizzazione del diritto alla
libert di ciascun individuo, fondamentale evitare la conflittualit ed individuare uno spazio in cui le
due parti del sistema (leggi formali contro la schiavit e abitudini informali che al contrario la
legittimano) possano relazionarsi e porsi a confronto in maniera non antitetica. Lidentificazione di
uno spazio di raffronto non conflittuale in linea di massima sempre possibile, anche in situazioni in
cui i presupposti di partenza si dimostrino essere profondamente antitetici come in questo frangente.
La tradizione induista, sulla cui base si conformano buona parte dei comportamenti e delle abitudini
della popolazione locale, infatti, non contiene solo pratiche che presuppongono lutilizzo di un
individuo da parte di terzi contro la sua volont, ma caratterizzata anche da numerosi precetti che,
al contrario, avvalorano il diritto stesso alla libert di ogni essere umano, ponendosi in linea sia con i
diritti umani che con le leggi nazionali a loro sostegno.
Un riferimento valido a questo proposito potrebbe essere il concetto chiave di Mukti (liberazione)
definito dai Veda (raccolta in sanscrito vedico di testi sacri) come obiettivo universale ed ultimo a cui
tende tutto il genere umano.
Un famoso Sutra (elaborazioni, aforismi filosofici su cui si fonda linduismo) recita, infatti, in questo
modo:
"O Devi of the Kulas! The human body is the receptacle of piety, wealth, desires, and final liberation.
It should therefore never be the subject of purchase; and such a purchase is by reason of My
commands invalid"20 (140, Maha Nirvana Tantra).
Tali aspetti della cultura induista offrono la possibilit di individuare i concetti specchio,
20
O dio dei Kulas! Il corpo umano ricettacolo di piet, prosperit, desideri, e liberazione finale. Non deve mai
quindi essere loggetto di un acquisto; e questo tipo di acquisto per tale ragione reso nullo dai miei dettami.
73
indispensabili per fondare le basi di un dialogo interculturale non conflittuale, grazie ai quali la cultura
pi antica pu in questo caso riflettersi nei principi fondanti del diritto delluomo. Qui si inizia a
costruire la relazione. Qui lassenza di conflitto favorisce la dialettica, la possibilit di confrontarsi,
evolvere e cambiare. La popolazione non cos posta di fronte ad una scelta tra la propria cultura ed
unaltra ed il cambiamento proposto delle regole comportamentali si mantiene comunque allinterno
di confini identitari locali. Se il processo di cambiamento parte da elementi noti e comuni,
caratterizzanti la natura dei sistemi interessati, si riducono notevolmente i rischi di rifiuto, non
sostenibilit, conflitto e perdita di equilibri chiave. Ma non solo. La ricerca e costruzione di uno spazio
relazionale, allinterno del sistema cultura del paese/contesto dove si auspica la realizzazione di un
cambiamento, sono determinanti affinch lo stesso paese/contesto possa sviluppare e realizzare
appieno un processo di costruzione endogena dei diritti delluomo allinterno delle proprie strutture
portanti. Questo processo strutturale di costruzione endogena assolutamente importante che si
verifichi, parallelamente al percorso di istituzionalizzazione dei diritti. Esso, infatti:
a) Favorisce direttamente, e quindi non pi solo come riflesso del processo istituzionale, lo
sviluppo del concetto/principio di diritto allinterno delle strutture famigliari e socio culturali,
limitando in modo sostanziale i costi, a carico dello stato, necessari per garantire la reale
applicazione della normativa e perseguire le violazioni.
b) Riduce il rischio di non sostenibilit, sul breve e lungo periodo, del processo di cambiamento.
c) Riduce il rischio che il sistema cultura di tale pese/contesto rifiuti il cambiamento
desiderato/in atto (perch in conflitto con la propria tradizione, o troppo difficile da capire),
con la conseguente non applicazione delle leggi formali ed il prevalere di codici informali che
legittimano la violazione dello stesso diritto.
d) Limita il rischio di sacrificare i cardini di identit secolari (di tale paese/contesto),
connotandoli negativamente, o anche solo trascurandoli, a prescindere dalle loro
caratteristiche, ed inghiottendoli in un percorso (imposto dallesterno o dallalto) di
omogeneizzazione culturale universale fondato su modelli di base non locali.
Lo stesso per quanto riguarda il settore della salute. Azioni finalizzate a migliorare il
livello di salute riproduttiva di un certo target femminile, ad esempio, dovranno
selezionare i caratteri funzionali della tradizione locale in questo settore e partire
quindi dalle conoscenze, dai principi e dalle attribuzioni di ruolo in linea con i
contenuti e gli obiettivi del progetto, che la popolazione possiede e che sono quindi
ben radicati allinterno dei sistemi target.
In egual modo, gli interventi che mirano ad una maggior sicurezza alimentare in aree
rurali (o ad una pi equa distribuzione del cibo) fonderanno le proprie basi sul
bagaglio di esperienze, nozioni, strumenti e codici locali in linea con i contenuti del
progetto e funzionali al raggiungimento dei suoi obiettivi. A partire da questo spazio
comune, tra nuove parti e parti fondanti della cultura agricola locale, si potr
lavorare per elaborare percorsi di cambiamento finalizzati alla realizzazione dei diritti,
e/o allintegrazione di nuove conoscenze e/o tecnologie, senza compromettere
tradizione, equilibri ed identit dei sistemi target.
74
Costruire una relazione funzionale ed efficacie tra sistemi target ed intervento.
Per costruire una relazione tra progetto e sistemi target funzionale alla retroazione positiva del di
questi ultimi verso lo stimolo al cambiamento ed alla realizzazione di un processo di sviluppo
sostenibile, necessario:
a. Individuare le regole formali ed informali chiave che si dimostrano in linea con i contenuti
del progetto.
Lapplicazione della Teoria dei Sistemi alla progettazione per lo sviluppo focalizza lattenzione
sullimportanza dellaspetto relazionale tra la natura dei sistemi target (e del loro ambiente) e la
natura dellintervento.
75
3.2.1.3 Il tempo come variabile fondamentale del sistema
Con il variare dei bisogni variano anche i diritti (per la stretta interrelazione che
sussiste tra diritti materiali e non materiali e bisogni materiali e non materiali). Questo
significa che, per garantire una corretta e costante realizzazione dei diritti allinterno
di un dato sistema (stato, comunit o famiglia che sia), essenziale costruire ed
innescare meccanismi di crescita e sviluppo flessibili, capaci di includere il concetto
di variabile come prassi nel proprio funzionamento.
Human needs are subtle. They are flexible, they vary in space and time, for
instance in tune with the life-cycle of individuals. They are not easily understood and
not easily met. And as they are met, new needs tend to develop. In short: a very
volatile concept21.
a. Elaborare una struttura progettuale flessibile che sia in grado di adattarsi, durante la sua
implementazione, al variare delle condizioni interne al sistema e/o al suo ambiente;
b. Considerare sempre che le azioni di capacity building trasversale devono mettere i sistemi
target nelle condizioni di saper sviluppare, al proprio interno, meccanismi relazionali ed
organizzativi dinamici e flessibili, in grado di rispondere al variare dei bisogni complessivi e
riorganizzarsi su nuove regole condivise, funzionali allequilibrio sistemico ed alla
realizzazione dei processi di cambiamento.
21
I bisogni umani sono insidiosi. Sono flessibili e variano nello spazio e nel tempo, ad esempio in armonia con il
ciclo di vita degli individui. Essi non sono facilmente compresi e non facilmente soddisfatti. E nel momento in cui
vengono soddisfatti, nuovi bisogni si sviluppano. In breve: un concetto molto volatile. Johan Galtung, Human
Rights in another Key, Polity Press, UK, 1994.
76
Lapproccio sistemico rispetto a quello classico.
Lapplicazione della Teoria dei Sistemi alla progettazione per lo sviluppo mette in evidenza la
necessit di elaborare meccanismi di crescita flessibili, in grado di adattarsi ai cambiamenti apportati
dallo scorrere del tempo, a due livelli:
Lelaborazione delle azioni di capacity building avviene sulla base delle informazioni
ottenute grazie allanalisi dei bisogni e delle risorse a livello di capacit dirette
tecnico scientifiche (paragrafo 3.2.1) e di capacit trasversali strutturali (paragrafo
3.2.2), in funzione degli obiettivi da raggiungere.
Nel caso di un progetto finalizzato a migliorare linformazione dei sistemi target sul
traffico sessuale di minori in Nepal, allinterno del sistema comunit-locale, ad
esempio, vi possono essere azioni destinate al rafforzamento delle organizzazioni di
societ civile (stampa, ONG), oppure interventi di diverso tipo destinati alla polizia,
con lobiettivo di costruire capacit chiave specifiche affinch, svolgendo la propria
funzione nel sistema a cui esse appartengono, le diverse parti siano in grado di
raccogliere, produrre e diffondere uninformazione pi efficace e di maggiore qualit,
innescando un cambiamento importante. Ciascuna parte del sistema pu, pertanto,
77
necessitare di un intervento diverso di capacity building, rapportato al proprio ruolo,
cos come non detto che tutte le parti ne debbano necessariamente essere
destinatarie. A seconda della natura del progetto, al suo interno potrebbero non
essere necessari interventi di capacity building diretta.
Le azioni di capacity building strutturale trasversale sono destinate a tutte le parti del
sistema in egual maniera e si pongono lobiettivo di costruire le capacit necessarie,
a livello relazionale ed organizzativo, affinch lo stesso sistema sia in grado di
sviluppare un ambiente interno confacente alla messa in atto tanto delle capacit
dirette tecnico scientifiche sviluppate nel contesto dellintervento, quanto del
cambiamento complessivo che il progetto mira a realizzare, modificando le regole
disfunzionali e potenzialmente ostative.
Nel caso del progetto (sopra riportato come esempio) finalizzato a migliorare la
qualit e la diffusione dellinformazione dei sistemi target relativamente al traffico
sessuale di minori in Nepal, gli interventi di capacity building trasversale strutturale,
integrati a quelli di capacity building diretta tecnico scientifica, hanno lo scopo di
fornire al sistema conoscenze e strumenti per:
1. Facilitare la reale e concreta messa in atto, allinterno del sistema target, delle
capacit tecnico scientifiche fornite a determinati attori chiave;
2. Facilitare lelaborazione e la messa in atto di nuove regole organizzative e
relazionali efficaci, modificando quelle che in fase di analisi sono state
individuate come disfunzionali e limitanti la qualit e la diffusione
dellinformazione;
3. Facilitare la messa in atto, la gestione e la sostenibilit di un processo di
cambiamento che non destabilizzi gli equilibri interni e tuteli i cardini lidentit
sistemica.
78
Sviluppare e/o rafforzare specifiche capacit dirette tecnico scientifiche non significa
che, automaticamente, il sistema interessato sia in grado di farne uso, raggiungendo
gli obiettivi preposti ed evitando lo scatenarsi di derivanti conflitti interni o la
destabilizzazione degli equilibri oltre la soglia di rischio. E necessario, infatti, che le
strutture relazionali ed organizzative che regolano la vita dei sistemi siano adeguate
sia alla messa in atto degli strumenti e delle conoscenze acquisite, sia alla gestione
delle conseguenze che la loro introduzione comporta.
79
Esempio pratico 10.: Limportanza delle regole strutturali sistemiche relazionali ed
organizzative
Come gi accennato negli esempi iniziali, uno degli elementi che in Nepal indebolisce la lotta al
traffico di minori a fini sessuali, costituito dalla relazione conflittuale (e quindi dalla mancanza di
collaborazione) tra la polizia e la popolazione. Prendiamo come sistema di riferimento la comunit,
una qualsiasi, costituita dalla societ civile e dalle autorit pubbliche, in un ambiente che potrebbe
corrispondere a uno dei 75 distretti del paese. Identifichiamo come obiettivo finale di un possibile
intervento quello di voler diminuire sensibilmente, in una certa area del distretto, il numero di
bambine che vengono ogni anno rapite e trasportate allestero per diventare prostitute.
Attraverso lutilizzo dellapproccio sistemico, in fase di analisi (Tavola B.), emergono bisogni e
problematiche particolari, parte dei quali si dimostra essere di natura relazionale.
Dallanalisi delle relazioni tra le parti che compongono il sistema comunit22, emerge, ad esempio,
che le dinamiche relazionali tra gli agenti di polizia e la popolazione sono inadeguate rispetto ai
bisogni locali di attivare meccanismi collettivi per contrastare la crescita del traffico di minori.
Una parte di popolazione teme gli agenti di polizia, non nutre fiducia nelle loro modalit di esercizio
del potere, li percepisce come corrotti e non collaborativi poich complici proprio di attivit legate allo
sfruttamento minorile, nonch assidui frequentatori di bordelli. La polizia, a propria volta, ritiene che
la popolazione locale supporti il traffico di bambine, vendendole direttamente ad intermediari o
coprendo i trafficanti, al fine di trarne un vantaggio economico. Per quanto probabile che sussista
una certa verit in entrambe le affermazioni, la generalizzazione di fenomeni reali, ma certamente
non estesi alla totalit dei due gruppi, limita pesantemente la comunicazione tra gli stessi e
pregiudica qualsiasi forma di collaborazione reciproca efficace.
In questo modo, il soft trafficking (che agisce con la complicit dei genitori o di famigliari delle vittime,
le quali vengono cedute ai commercianti del sesso in cambio di denaro) rimane un fenomeno per lo
pi sommerso, difficilmente percepibile nella sua reale natura e portata da parte delle autorit
pubbliche. Chi direttamente coinvolto lo nasconde, il resto della popolazione tende a non segnalare
i casi di scomparsa per timore di ripercussioni e sfiducia nelle istituzioni. Per la polizia, ad oggi,
estremamente complicato riuscire ad identificare questo fenomeno ed intervenire in maniera
adeguata per arginarlo. Anche lhard trafficking (che agisce attraverso linganno delle vittime e dei
rispettivi famigliari con false promesse di lavoro o matrimonio, oppure direttamente attraverso il
rapimento delle ragazze) beneficia non poco di questa situazione. Mentre la polizia indaga sui
movimenti e sui percorsi dei trafficanti, le comunit restano in gran parte alloscuro delle dinamiche
chiave di tale fenomeno, cos come della sorte delle giovani che vengono portate allestero,
continuando ad affidare le proprie figlie ad estranei nella speranza di un futuro famigliare o
professionale migliore. Le denuncie ufficialmente esposte restano poche rispetto ai casi di
scomparsa segnalati dalle organizzazioni non governative locali. Il silenzio delle vittime, spesso, non
viene collegato da parte delle relative famiglie allipotesi di coinvolgimento in attivit connesse alla
prostituzione e, quando ci accade, estremamente difficile ammetterlo per i genitori, limitando cos,
nuovamente, la quantit di informazioni di cui la polizia dovrebbe poter disporre per intervenire
efficacemente.
Se non sono messe in atto azioni adeguate, a livello strutturale, per rafforzare la relazione allinterno
di questo sistema, difficilmente potr avvenire ed essere sostenuto un reale cambiamento in tempi
relativamente brevi. Eppure, nonostante levidenza del problema e la sua rilevanza sulla situazione
complessiva, molti degli interventi che sono stati realizzati contro il traffico di minori, hanno
focalizzato le proprie risorse essenzialmente sulla capacity building della societ civile, su azioni di
advocacy, empowerment delle donne a rischio (ragazzine e madri), formazione e costruzione di
capacit specifiche della polizia locale e di frontiera, e di miglioramento dei livelli di informazione
generale, ecc, trattando le diverse parti del sistema colpito da tale fenomeno come realt
tendenzialmente indipendenti tra loro.
Questo tipo di approccio ha portato al vanificarsi di parte dellinvestimento fatto dai progetti,
soprattutto per quanto riguarda le azioni di capacity building, con conseguente spreco delle risorse
investite. Senza la costruzione di uno spazio sistemico relazionale adeguato, il potenziale acquisito
22
Che qui nellesempio vengono semplificate per questioni di comprensione.
80
in termini di capacit dagli attori formati si dimostrato estremamente penalizzato e ridotto al
momento della messa in atto di tali capacit allinterno dei loro sistemi di appartenenza. Rafforzare
strumenti specifici della polizia funzionali alla lotta al traffico e migliorare alcune competenze psico-
pedagogiche degli agenti, determinanti nelle fasi di soccorso e primo approccio alle vittime o alle
famiglie a rischio, pu portare a risultati estremamente diversi se, parallelamente, si lavora o meno a
livello sistemico per costruire uno spazio relazionale tale da permettere la piena realizzazione di tali
capacit. Se la relazione con la popolazione rimane confinata allinterno di regole consolidate di
quasi totale non collaborazione e mancanza di scambio, buona parte del potenziale delle capacit
acquisite da parte della polizia andr perduto. Al contrario, la costruzione/rafforzamento di
meccanismi relazionali funzionali ed efficienti (rispetto agli obiettivi) possono invece accrescere
enormemente limpatto, sul territorio, delle azioni di capacity building destinate alla polizia. Se la
popolazione si rivolge alla polizia per denunciare, fornire informazioni, segnalare e/o chiedere aiuto,
le capacit acquisite dagli agenti nella gestione di questi momenti acquisteranno un valore
estremamente importante. Ma se, al contrario, i contatti tra le due parti restano sporadici e quasi
inesistenti, le capacit sviluppate rimarranno per lo pi relegate al livello di concetti teorici e solo
occasionalmente funzionali.
Molto spesso lattenzione dei progetti tende a non focalizzarsi sugli aspetti sistemici relazionali (che
qui nellesempio sono stati semplificati per ovvie ragione), limitando cos non solo i risultati
dellinvestimento degli interventi stessi, ma anche le risorse gi esistenti allinterno delle comunit
che potrebbero essere ottimizzate e produrre risultati decisamente pi importanti in contesti pi
caratterizzati da strutture pi efficaci.
81
3. I sistemi non sviluppino un grado di autonomia, responsabilit ed
autodeterminazione tale da poter gestire il proprio processo di crescita, nel
settore di interesse progettuale, senza il supporto diretto dellintervento e
successivamente alla sua conclusione.
I progetti a sostegno della realizzazione del diritto allo studio (dei quali si fa cenno
nellesempio pratico n.11) finalizzati, nello specifico, alla riduzione dellabbandono
scolastico dei bambini attraverso leconomic empowerment delle rispettive madri, in
determinate comunit rurali indiane, ad esempio, richiedono necessariamente la
riorganizzazione dei sistemi famigliari. Le famiglie target corrispondono di norma a
nuclei abbastanza numerosi (da 6 a 10 componenti), organizzati sulla base di regole
pi o meno implicite che prevedono che le donne svolgano le mansioni domestiche e
si occupino della gestione di oltre l85% dei compiti legati allagricoltura, mentre i figli
contribuiscono sia in casa che con lavori esterni. La frequenza scolastica dei bambini
e il nuovo impegno lavorativo delle madri non possono prescindere, quindi, da una
riprogrammazione di parte degli aspetti della vita giornaliera dei sistemi coinvolti,
senza la quale gli obiettivi del progetto risulterebbero irraggiungibili.
Proprio per la stretta correlazione che sussiste allinterno dei sistemi tra
organizzazione e relazione, le azioni connesse agli aspetti relazionali ed a quelli
organizzativi (analisi dei bisogni e delle risorse e capacity building) vengono messe
in atto attraverso una modalit integrata in tutte le fasi progettuali.
1. Sulla base dellanalisi dei bisogni e delle risorse, elaborare azioni di capacity building diretta
tecnico scientifica con lobiettivo di costruire le capacit concrete specifiche necessarie per il
raggiungimento degli obiettivi di progetto, ricordando che:
a) Non tutte le parti del sistema target hanno bisogno di sviluppare capacit dirette tecnico
scientifiche. Tale necessit, infatti, dipende dal ruolo che le diverse parti ricoprono nel
conseguimento degli obiettivi finali. In ogni caso, sempre fondamentale mantenere
come riferimento il Principio di Non Sommativit, al fine di sviluppare capacit non solo
appropriate alle parti target e funzionali allintervento, ma anche realmente
implementabili allinterno del sistema in oggetto;
b) A seconda della natura dellintervento, le azioni di capacity building diretta tecnico
scientifica potrebbero essere o non essere necessarie.
2. Sulla base dellanalisi dei bisogni e delle risorse, elaborare azioni di capacity building
strutturale trasversale con lobiettivo di costruire capacit concrete affinch i sistemi target
siano in grado di elaborare al proprio interno regole relazionali ed organizzative funzionali al
progetto ed al cambiamento da esso prospettato, ricordando che:
82
a) Tutte le parti del sistema target devono essere coinvolte in questo tipo di azioni, sviluppate
sulla base del Principio di Non Sommativit;
b) Le azioni di capacity building trasversale strutturale sono fondamentali allinterno di qualsiasi
progetto, indipendentemente dalla sua natura.
c) La reale efficacia delle azioni di capacity building deve essere costantemente monitorata
attraverso la qualit della gestione del processo di cambiamento da parte dei sistemi
target.
Lapplicazione della teoria dei sistemi introduce il concetto di capacit strutturali trasversali
come strumento fondamentale nel contesto di un intervento di sviluppo.
83
stimoli e situazioni) del sistema in oggetto, sulla base delle quali lo stesso mantiene il
proprio equilibrio.
In fase di progettazione, questo tipo di approccio alla violazione estremamente
importante perche sposta lattenzione su alcuni aspetti assolutamente essenziali da
considerare se si vogliono innescare azioni realmente efficaci:
Applicare la Teoria dei Sistemi in fase di elaborazione delle azioni specificatamente finalizzate
a contrastare una violazione di diritto significa:
84
Lapproccio sistemico rispetto a quello classico.
Lapplicazione della Teoria dei Sistemi introduce tre concetti estremamente importanti per
lelaborazione di azioni finalizzate alla riduzione delle violazioni e realizzazione dei diritti umani, che
siano realmente incisive, sostenibili e garanti della tutela degli equilibri locali e dellidentit sistemica:
23
Il diagramma di Gantt uno strumento di supporto alla gestione dei progetti, cos chiamato in
ricordo dell'ingegnere statunitense che si occupava di scienze sociali che lo ide nel 1917, Henry
Laurence Gantt (1861 - 1919). Wikipedia.
85
Anno 1
Attivit 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attori/Esperti
2.1 Elaborazione di
un set di best
practice.
2.2 Campagna
informativa di
massa sui diritti
di donne e
bambini ed
orientamento
alle strutture ed
ai servizi
impegnati nel
loro supporto e
protezione:
.
86
4.IL CONCETTO DI PARTECIPAZIONE
Come ripetutamente evidenziato, ciascun intervento di sviluppo mira alla
realizzazione di un cambiamento allinterno di uno o pi sistemi. Perch tale
cambiamento possa verificarsi concretamente ed in modo sostenibile, necessario
che il sistema risponda positivamente allo stimolo (attraverso una retroazione
positiva) e rielabori un certo numero di regole strutturali (relazionali e/o
organizzative) sulla base delle quali fondare un nuovo equilibrio.
87
1. I soggetti selezionati non devono essere considerati come rappresentativi di
gruppi specifici (ad esempio donne, uomini, giovani, caste particolari, etnie,
religioni minori, disabili, ecc.) in un dato contesto, bens come rappresentanti
del sistema interessato, al quale essi appartengono, la cui natura
caratterizzata sia dalla loro presenza che dalla loro interazione;
2. Per rappresentare il sistema interessato necessario il coinvolgimento di
rappresentanti di tutte le parti che lo costituiscono (donne, uomini, giovani,
anziani, etnie e classi sociali, religioni, ecc). Un sottogruppo manchevole di
determinate tipologie di soggetti non potr considerarsi adeguatamente
rappresentativo del sistema;
3. Loggetto di interesse non costituito dalla natura dei diversi gruppi che
compongono il sistema, ma dalla loro interazione allinterno del sistema
stesso. Per questo motivo, fondamentale osservare, conoscere ed
approcciare il sistema nella sua totalit, quindi coinvolgendo i suoi
rappresentanti in luoghi e momenti comuni.
Spesso i programmi di sviluppo, e tra essi in modo particolare quelli finalizzati alla
realizzazione dei diritti umani, non raggiungono in modo soddisfacente gli obiettivi
preposti e la loro sostenibilit tende vacillare nel tempo.
Gli esempi a questo proposito sono numerosi. Ci sono zone dove si investe da anni
per rafforzare i diritti legati alla salute riproduttiva delle donne, eppure, dopo un
determinato lasso di tempo dal termine delle azioni progettuali, sembra che le
condizioni complessive tendano a riproporsi in modo molto simile a quelle di
partenza, o si dimostrano migliorate di poco rispetto alla portata complessiva degli
interventi.
Una determinante chiave di parte di questi insuccessi costituita ancora oggi dal
grado di de-contestualizzazione delle azioni. Ovvero, la progettazione e la messa in
atto di meccanismi perfetti su carta, ma solo parzialmente attuabili, o sostenibili, dal
punto di vista pratico, oppure realizzabili ma portatori di risultati diversi rispetto a
quelli preventivati.
- Inclusione e partecipazione;
- Empowerment e capacity building.
88
emergono in modo sufficientemente definito in fase di analisi e di progettazione,
risulta impossibile valutare a priori sia i possibili rischi ed elementi ostativi (che
affiorano spesso inaspettatamente durante e dopo limplementazione delle azioni
compromettendo la realizzazione degli obiettivi), sia i punti di forza potenzialmente
funzionali al raggiungimento degli stessi obiettivi finali. Ma trascurare i sistemi
dappartenenza, e quindi le regole basilari su cui questi si reggono, pu portare a
conseguenze ben pi gravi del mancato raggiungimento degli obiettivi progettuali, o
della loro non sostenibilit nel tempo. Apportare dei cambiamenti sulla vita di gruppi
che sono parti di sistemi specifici, senza considerare linsieme del contesto a cui essi
appartengono (sistema, ambiente), rischia, infatti, di compromettere sottili equilibri
vitali e/o scatenare conflitti interni devastanti. Infine, lelaborazione e messa in atto di
processi endogeni di crescita e sviluppo pu verosimilmente avvenire solo attraverso
il coinvolgimento di tutte le parti che compongono i sistemi implicati nel
cambiamento. Percorsi di cambiamento che interessano unicamente singoli gruppi,
infatti, richiedono grossi investimenti per ottenere risultati effettivi a livello locale e
periodi di realizzazione tendenzialmente molto lunghi, hanno di solito un impatto
parziale o limitato sul territorio o allinterno delle strutture, e provocano tensione ed
instabilit, soprattutto in contesti particolarmente vulnerabili e precari.
La divisione in parti una questione di convenienza, ma questo crea grossi limiti nel
vedere e capire linterazione che sussiste tra le parti stesse (Gregory Bateson).
Infine, la Teoria dei Sistemi mette in evidenza come nessuna parte sia in grado di
controllare lintero sistema. Perch un cambiamento possa avvenire realmente ed
essere sostenuto nel tempo quindi necessario il coinvolgimento di tutte le parti nel
processo di rielaborazione di nuove regole e ripristino degli equilibri.
Esempio pratico 11.: Limportanza di coinvolgere lintero sistema (lapplicazione del Principio
di Non Sommativit al processo di partecipazione)
Alcuni interventi di sviluppo realizzati in India, gi presi ad esempio nel corso della trattazione, si
sono posti come obiettivo finale quello di diminuire il tasso di abbandono scolastico dei bambini
iscritti al ciclo primario.
Il meccanismo strutturale scelto per raggiungere tale obiettivo stato lempowerment economico
delle madri (che quindi rappresentavano il target group), in modo da ridurre il livello di povert delle
famiglie e, di conseguenza, limportanza del contributo lavorativo dei bambini sul reddito famigliare
complessivo.
Sono dunque state realizzate accurate indagini di mercato, istituite forme di micro credito, coinvolti i
mariti delle donne target per raccogliere la loro opinione e creare un ambiente famigliare favorevole
alla buona riuscita delle azioni, attivati corsi di formazione e distribuito il materiale iniziale per lo start
up delle micro imprese.
Ma, a distanza di periodi di tempo relativamente brevi dal termine delle azioni, i limiti di gran parte di
questo tipo di interventi sono venuti alla luce in modo abbastanza evidente e tangibile.
Il coinvolgimento dei gruppi target avvenuto senza considerare il sistema famigliare a cui essi
appartenevano, nella sua interezza ed unit. Le famiglie sono state interessate solo parzialmente
(unicamente i mariti e non i figli pi grandi, ad esempio, o altri componenti come i nonni) e
considerando le parti in qualit di categorie distinte (mariti/uomini, mogli/donne), bench,
ovviamente, in relazione tra loro.
89
-Non affiorassero, in maniera sufficientemente chiara, le dinamiche relazionali ed organizzative sulle
quali si fondava la struttura dei sistemi di riferimento (quindi le modalit di interazione tra le parti).
Questo ha limitato la possibilit di conoscere alcune regole sistemiche chiave, impedendo che
emergessero, gi in fase di analisi, elementi potenzialmente limitanti rispetto allobiettivo finale (che
durante limplementazione delle azioni sono apparsi in modo irremovibilmente ostativo).
-Non emergessero i bisogni chiave del sistema che dovevano essere soddisfatti per realizzare e
rendere sostenibile il cambiamento prospettato. Ciascun bisogno chiave (dove il grado di importanza
valutato in relazione allobiettivo) non soddisfatto costituisce un potenziale limite al corretto
conseguimento ed alla sostenibilit degli obiettivi progettuali;
-Non emergessero le risorse sistemiche disponibili per realizzare e rendere sostenibile il
cambiamento prospettato;
-Non venissero elaborate azioni di capacity building strutturale trasversale per mettere il sistema
nelle condizioni di poter realizzare e gestire il cambiamento;
-Il modello di sviluppo proposto si strutturasse prevalentemente dallesterno in modo abbastanza
standardizzato, a prescindere dalla natura del contesto dimplementazione.
Gli uomini coinvolti (sempre come categoria distinta) non hanno messo in luce elementi antitetici ai
contenuti dellintervento. Eppure molti di essi, al lato pratico, si sono successivamente posti in
disaccordo con il fatto che le proprie mogli trascorressero cos tanto tempo fuori casa,
guadagnassero pi di loro (quindi aumentassero il potere di contrattazione allinterno della famiglia),
e, soprattutto, guidassero una bicicletta oppure un risci. Data la necessit di spostarsi nel raggio di
alcuni chilometri per la messa in atto di parte delle attivit commerciali previste, i progetti
prevedevano, infatti, anche la distribuzione di mezzi di trasporto facilmente conducibili. In fase di
coinvolgimento, per, gli uomini non si sono espressi chiaramente a tale proposito.
Di fatto, buona parte delle donne ha dovuto rinunciare alla nuova attivit lavorativa. Le famiglie non
sono state in grado di riorganizzarsi al proprio interno affinch questo tipo di cambiamento potesse
realmente avvenire. Alcuni uomini hanno imposto il divieto categorico alle proprie mogli di continuare
ad impegnarsi nel percorso intrapreso (con riportati casi di minacce e percosse in caso di
disubbidienza), mentre luso di biciclette e risci, culturalmente considerati oggetti di uso maschile, si
dimostrato per lo pi impraticabile.
Le micro imprese sono state avviate e poco dopo svanite, oppure si sono rivelate essere
scarsamente redditizie a causa dei limiti di movimento, mentre bici e risci sono passati, nel giro di
breve tempo dal termine dei progetti, alla propriet dei mariti. Inoltre, i conflitti scatenatisi allinterno
dei sistemi famigliari, tra uomini e donne, hanno contribuito ad aggravare ulteriormente il livello di
vulnerabilit e precariet dei nuclei.
Se il sistema fosse stato coinvolto nella sua interezza (quindi includendo anche le parti non
direttamente toccate dallazione) e nella sua unit (quindi non dividendo le parti in categorie e
momenti distinti), le regole e le dinamiche relazionali chiave (in vista dellobiettivo progettuale finale)
sarebbero emerse in modo decisamente pi chiaro, favorendo cos la possibilit di valutare
preventivamente i possibili rischi e limiti, i bisogni e le risorse, ed elaborando di conseguenza azioni
maggiormente pertinenti, efficaci e sostenibili.
Questo non significa che gli interventi realizzati senza lutilizzo dellapproccio sistemico portino
necessariamente a risultati fallimentari. Ma, certamente, la non applicazione del Principio di Non
Sommativit al processo di coinvolgimento comporta percentuali di rischio (di parziale
raggiungimento o non sostenibilit degli obiettivi, o di collasso degli equilibri sistemici) decisamente
pi elevate.
90
4.1 Linteresse collettivo funzionale.
Lobbiettivo assoluto dellinsieme dei diritti umani il benessere di tutti gli abitanti del
pianeta. Quindi la loro completa realizzazione nellinteresse di ogni individuo.
Accade perch le parti del sistema si auto considerano e/o vengono considerate
dallesterno come segmenti isolati ed indipendenti, con interessi inconciliabili.
Questo tipo di percezione sociale si fonda sulla base del concetto di gruppo, ed
caratterizzata da regole, diritti e doveri chiari e ben diversificati a seconda
dellappartenenza, allinterno di comunit anche molto piccole.
91
Lapplicazione del Principio di Non Sommativit permette di spostare lo sguardo dai
singoli gruppi, con interessi specifici e di differenziati, al sistema a cui essi
appartengono che, inteso come ununit, detiene interessi comuni.
Utilizzare tale approccio significa, dunque, mantenere ferma lattenzione sul concetto
di unit sistemica e quindi di benessere complessivo come vantaggio collettivo,
individuando obiettivi comuni a tutte le parti, il cui raggiungimento e la cui
sostenibilit rappresentano un beneficio per tutti.
Facciamo nuovamente riferimento alla societ indiana ed alle comunit rurali site
sulle sponde di grandi fiumi, continuamente esposte ad importanti rischi. Si tratta
spesso di comunit povere che sfruttano i terreni lungo gli argini perch di norma
appartengono allo stato e non corrono il rischio di essere allontanate con la forza
come invece avviene nel caso di suolo privato. Durante il periodo monsonico, di
norma, i fiumi esondano, allagando e spazzando via case e coltivazioni. Questo
avviene con una certa regolarit, ma per mancanza di strumenti, capacit e
conoscenze, le comunit non riescono ad impedire il verificarsi cadenzato di tale
disastro, o, quanto meno, a limitarne i danni o sviluppare azioni efficaci post disastro.
Gli strumenti, le capacit e le conoscenze dirette scientifiche, per, non costituiscono
gli unici bisogni che dovrebbero essere soddisfatti per garantire livelli di sicurezza e
stabilit maggiori. Esistono, infatti, allinterno di tali sistemi, limiti relazionali ed
organizzativi tali da pregiudicare ogni forma di collaborazione collettiva,
indispensabile per la protezione e la sopravvivenza di tutte le parti. Eppure, la
possibilit di riuscire a prevenire, ridurre, e/o gestire la violenza delle acque
rappresenta un interesse vitale per lintero sistema che, per, continua a percepirsi
come una somma di gruppi molto ben distinti e con interessi inconciliabili.
92
Bench quella appena enunciata possa apparire come unaffermazione tanto banale
quanto di utopica applicazione, occorre considerare due fattori chiave che fanno
luce, al contrario, su come in realt entrambe le cose possano non dimostrarsi
affatto vere.
Il primo fattore ha a che fare con gli schemi di lettura dei fenomeni. Ciascuna
nazione, cultura, gruppo religioso o sociale, e singolo individuo, si rapporta a ci che
lo circonda attraverso schemi di lettura pi o meno rigidi e mutabili nel tempo, che
dipendono da una complessit di elementi combinati tra loro. Tali schemi
costituiscono il modo di osservare, descrivere ed interpretare i fenomeni, e
potrebbero essere paragonati ad una sorta di filtro/strumento attraverso il quale si
guarda e si spiega il mondo. Generalmente, essi sono inconsci ed inconsapevoli, e,
nonostante si parli comunemente di punti di vista, la loro funzione, assolutamente
fondamentale in tutti i campi che riguardano direttamente il genere umano, viene
molto spesso sottovalutata o addirittura del tutto trascurata.
Tali schemi di lettura, o premesse, costituiscono una sorta di cornice allinterno della
quale gli individui e le culture leggono ed interpretano ci che li circonda. Essa
funzionale a semplificare la realt, a proteggere i tratti dellidentit singola e
collettiva, alla persistenza al cambiamento, allequilibrio sistemico. Ma limita, proprio
perch funzionale alla persistenza, la possibilit di vedere oltre e quindi di trovare
soluzioni ai problemi innescando reali processi di cambiamento.
24
Fish Richard, Watzlawick Paul, Weakland John H., Change, Casa Editrice Astrolabio, Roma 1974,
pag.28.
25
Fish Richard, Watzlawick Paul, Weakland John H., Change, Casa Editrice Astrolabio, Roma 1974,
pag.37.
93
1. Esso generi, al proprio interno, le condizioni per il cambiamento, e
questo pu avvenire unicamente attraverso:
-Le soluzioni ai problemi in oggetto focalizzate sul principio di interesse collettivo (in
questo caso specifico, mettere in atto un modello organizzativo efficacie e funzionale
a proteggere i villaggi dalle esondazioni dei fiumi e dalle conseguenze che ne
derivano), forse apparentemente banali e scontate per chi osserva la situazione
dallesterno del sistema, potrebbero non essere sempre visibili dal sistema stesso (e
quindi impossibili da considerare da parte dei suoi componenti) poich,
semplicemente, non appartengono alle premesse (schemi di lettura) interne;
Infatti, generalmente:
94
oggetto a elaborare e mettere in atto un processo di cambiamento e modifica delle
regole interne focalizzato su un obiettivo comune: la maggiore sicurezza e minore
precariet della comunit site lungo i fiumi.
Esempio pratico 12.: Costruire capacit funzionali, per il sistema, a vedere i propri schemi di
lettura ed ipotizzare altri scenari possibili.
A partire dalla fine degli anni 70 inizi una campagna internazionale contro la mutilazione dei genitali
femminili che, dopo lunghe battaglie, port quindici paesi africani ad adottare leggi per contrastarla
attraverso punizioni severissime nei confronti di chi mettesse in atto tale pratica. La Guinea stabil una
condanna a vita ai lavori forzati e, in caso di decesso della vittima, la pena di morte. Nonostante ci,
ad oggi, si stima che il 99% delle donne guineane abbia subito la mutilazione dei genitali. Anche in
Sudan la legge si oppose alla tradizione in modo ferreo, eppure il 90% delle donne sudanesi ha
vissuto direttamente questo tipo di esperienza.
N lentrata in vigore di leggi nazionali chiare a questo proposito, n i molteplici interventi realizzati da
associazioni locali e straniere, soprattutto americane, si sono dimostrati validi a limitare realmente tale
tipo di violazione. Lapproccio conflittuale nei confronti della tradizione, adottato in questa battaglia sia
dei governi africani implicati, sia delle varie organizzazioni internazionali e non governative, ha infatti
suscitato nelle popolazioni reazioni di persistenza e prefigurato il cambiamento come una minaccia
per gli equilibri locali, in quanto portatore di contenuti troppo distanti e incomprensibili. Il presupposto
di base si dimostrava essenzialmente quello di dimostrare alla gente i rischi che la mutilazione
comportava, facendo riferimento ad un concetto di giustizia e di diritto per lo pi estraneo, senza
fornire strumenti concreti alle comunit per intravedere e scegliere autonomamente e
responsabilmente comportamenti alternativi.
Le denuncie internazionali delle mutilazioni genitali femminili provocarono violente reazioni difensive,
conducendo i gruppi tribali a raccogliersi in difesa delle mutilazioni sessuali femminili come tradizione
locale attaccata da stranieri.27
Questa la nostra cultura! Dichiar irosamente una levatrice sudanese quando le ponemmo
domande sulle mutilazioni genitali femminili. Noi tutte le abbiamo volute, cosa centra lAmerica? .28
Tra le varie associazioni impegnate su questo fronte, lorganizzazione senegalese Tostan si distinse
con vigore, adottando una metodologia di intervento radicalmente diversa dalle altre. Nei villaggi
inclusi nel suo programma triennale, la Tostan inviava un insegnante che aveva il compito di fornire
alla popolazione locale informazioni e conoscenze pratiche estremamente importanti in merito ai diritti
27
Kristof Nicholas e Wudunn Sherley, Met del Cielo, ed. Corbaccio, Milano 2010, pag.308.
28
Kristof Nicholas e Wudunn Sherley, Met del Cielo, ed. Corbaccio, Milano 2010, pag.307.
95
umani, alla democrazia, al problem solving, alligiene ed alla salute, ed alla capacit di gestione ed
amministrazione. Lazione, dunque, non consisteva nellesercitare pressione diretta sulla scelta di non
praticare la mutilazione genitale, bens su un lavoro di medio periodo finalizzato ad ampliare gli
strumenti operativi affinch le comunit avessero la possibilit di considerare altri scenari ed opzioni
possibili.
Si sforza di rimanere positivo, di preparare la gente a prendere le proprie decisioni (), ma non
consiglia mai ai genitori di smettere di far praticare le mutilazioni sulle loro figlie.29
Nel 2008 il governo senegalese constat che la Tostan fosse lunico programma che stava
conseguendo risultati significativi ed adott il suo approccio come modello nazionale.
Se il primo fattore ha a che fare con gli schemi di lettura, oltre i quali molto spesso i
sistemi non riescono ad andare per mancanza di strumenti e non per volont, il
secondo riguarda proprio la considerazione di quanto sia indispensabile costruire
conoscenze specifiche e concrete affinch gli stessi sistemi possano rafforzare la
propria capacit di analisi delle situazioni e risoluzione dei problemi, autonomia,
responsabilit ed autodeterminazione, ampliando cos le possibilit di scegliere
comportamenti alternativi e maggiormente efficaci.
Leconomista indiano, premio Nobel, Amartya Sen, evidenzia per primo la stretta
interconnessione circolare che sussiste tra il livello di benessere complessivo di un
dato contesto ed il grado di libert di scelta individuale dei cittadini che ne sono
parte.
Freedom of choice, or control of ones own life, is itself a central aspect of most
understandings of well-being30
Come visto nel caso della Tostan, contro le mutilazioni genitali femminili in Senegal,
aumentare il livello complessivo di informazione allinterno dei sistemi ha ampliato la
possibilit, per le popolazioni locali, di intravedere altri scenari e, di conseguenza, di
poter prediligere opzioni diverse, pi in linea con i criteri di salute e sicurezza,
rispetto dellindividuo e dei diritti umani.
29
Kristof Nicholas e Wudunn Sherley, Met del Cielo, ed. Corbaccio, Milano 2010, pag.311.
30
Michal P. Todaro, Stephen C. Smith, Economic Development, ninth edition, Pearson, Harlow 2006.
96
derivavano, in considerazione del fatto che ridurre i rischi di mortalit delle ragazze,
migliorarne le condizioni igienico sanitarie e rispettarne corpo, costituissero dei
benefici per lintera comunit.
E abbastanza ovvio che, al lato pratico, non si tratti di passaggi cos diretti e veloci
da mettere in atto. Rimane tuttavia indiscutibile la necessit di poter usufruire di
strumenti adeguati per rafforzare, e dove necessario costruire, i cardini di una cultura
della coesione collettiva, senza i quali qualsivoglia intervento di crescita e sviluppo
risulterebbe fortemente pregiudicato.
Lapplicazione concreta della teoria dei sistemi impone, dunque, che il sistema target
venga approcciato e trattato come unit, in tutte le fasi di analisi dei bisogni
trasversali, coinvolgimento, partecipazione, definizione degli obiettivi e delle azioni
per raggiungerli, e costruzione di capacit specifiche. E altrettanto fondamentale,
inoltre, che lo stesso sistema target impari a percepire se stesso come elemento
unitario. Questo non significa, ovviamente, la pretesa che scompaiano regole
informali, codici, pregiudizi, rancori, ostilit e conflitti interni, ma, come gi ribadito,
che possano passare in secondo piano nelle fasi determinanti di scelta e
cambiamento.
1. In tutte le fasi progettuali i sistemi target e/o beneficiari devono poter ricoprire il ruolo
di attori principali;
2) Il coinvolgimento dei sistemi significa linclusione di tutte le parti che li costituiscono;
3) Se per ragioni di fattibilit il coinvolgimento dei sistemi avviene attraverso la
selezione di rappresentanti, per ciascun sistema interessato dovranno essere inclusi
rappresentati di tutte le parti che lo compongono al fine di ricrearne la reale identit
interrelazionale;
4) I sistemi coinvolti, o i loro rappresentanti, dovranno essere approcciati e considerati
sempre ununit. Ci che conta, in tutte le fasi di progetto, non la loro natura
decontestualizzata, bens la loro realt ed interazione allinterno del sistema
dappartenenza;
5) I sistemi coinvolti, o i loro rappresentanti, dovranno potersi percepire, a propria volta,
come ununit;
6) Ad ogni stadio progettuale fondamentale mantenere ferma lattenzione sul principio
di interesse collettivo;
7) Il principio di interesse collettivo pu non essere scontato n visibile per i sistemi
target, ed dunque necessario che essi entrino in possesso di strumenti adeguati
(attraverso azioni di capacity building strutturale trasversale) per poterlo prendere in
considerazione e, se ritenuto valido, metterlo in atto come strumento funzionale al
raggiungimento dellobiettivo finale.
97
Lapproccio sistemico alla progettazione rispetto allapproccio classico.
98
5.LAPPLICAZIONE SINTETICA DELLAPPROCCIO SISTEMICO
Analisi degli attori: Definizione degli obiettivi Selezione dei gruppi rappresentanti
dellintervento: dei sistemi interessati (se il
1.Individuazione degli attori coinvolgimento di tutti i sistemi e di
coinvolti nel fenomeno di 1.Definizione dellobiettivo generico. tutte le parti che li compongono non
interesse. 2.Definizione dellobiettivo specifico, fattibile):
2.Collocazione degli attori dei rispettivi indicatori Obiettivamente
individuati allinterno dei sistemi Verificabili, delle Fonti di Verifica e dei 1.Identificazione di tutte le parti (o
identificati come sistemi di Presupposti. categorie) che compongono i sistemi
appartenenza. 3.Definizione dei risultati attesi, dei interessati.
3.Organizzazione grafica dei rispettivi indicatori Obiettivamente 2.Selezione di rappresentanze per
sistemi in sottosistemi ed Verificabili, delle Fonti di Verifica e dei tutte le parti identificate.
ambiente. Presupposti.
4.Selezione dei sistemi target, Approccio ai gruppi rappresentanti
beneficiari e stakeholder. dei sistemi interessati (se il
coinvolgimento di tutti i sistemi e di
Analisi dei problemi: Analisi dei bisogni e delle risorse in tutte le parti che li compongono non
APPLICAZIONE funzione degli obiettivi: fattibile):
della TEORIA 1.Studio dei problemi attraverso
unottica circolare e non causale 1.Analisi dei bisogni e delle risorse 1.Coinvolgimento delle parti
dei SISTEMI lineare. complessivi/e. approcciate sempre come unit, quindi
2.Ricerca dei meccanismi 2.Analisi dei bisogni e delle risorse in insieme, e mai come categorie distinte,
sistemici che producono la termini di capacit dirette, tecnico quindi in luoghi e momenti diversi.
nascita e lesistenza del scientifiche. 2.Coinvolgimento delle parti in quanto
fenomeno in oggetto. 3.Analisi dei bisogni e delle risorse in attori principali.
3.Focalizzazione della ricerca termini di capacit trasversali strutturali 3.Costruzione del senso di unit del
sugli aspetti problematici (in (relazionali ed organizzative). sistema e focalizzazione sul principio
funzione del fenomeno in di interesse comune.
99
oggetto) delle strutture relazionali
ed organizzative dei sistemi Definizione delle azioni
coinvolti. dellintervento:
4.Collocazione dei problemi
emersi allinterno di ciascun 1.Elaborazione delle azioni
sistema in cui gli stessi si complessive (con particolare
verificano, quindi elaborazione attenzione allequilibrio dei sistemi
del Cerchio Sistemico dei interessati, allidentit dei sistemi
Problemi interessati ed allinclusione del
concetto di flessibilit dei meccanismi
Analisi degli obiettivi: e delle regole) delle risorse e dei costi
per la loro implementazione e dei
1.Elaborazione del Cerchio presupposti esterni.
Sistemico degli Obiettivi. 2.Elaborazione, nello specifico, delle
azioni di capacity building diretta,
Analisi delle strategie: tecnico scientifica.
3.Elaborazione , nello specifico, delle
1.Selezione delle strategie azioni di capacity building strutturale
attraverso il Cerchio Sistemico trasversale (relazionale ed
degli Obiettivi. organizzativa).
Analisi dellanalisi:
Completamento del Logical
1.Controllo incrociato tra sistemi Framework:
e problemi individuati.
2.Verifica della validit 1.Identificazione delle Precondizioni
dellanalisi. Iniziali.
2.Applicazione degli indicatori di
verifica.
3.Elaborazione del Gantt Chart.
100
GLOSSARIO DEI TERMINI
Albero Sistemico degli Obiettivi Rappresentazione circolare grafica della situazione futura
ottimale una volta che i problemi, definiti nel Cerchio
Sistemico dei Problemi, sono stati risolti.
Albero Sistemico dei Problemi Rappresentazione circolare grafica dei problemi che
concorrono allesistenza del fenomeno in oggetto e delle
loro interrelazioni.
Analisi degli attori Identificazione degli attori coinvolti nel fenomeno in oggetto
e collocamento nei sistemi individuati come rispettivi
sistemi di appartenenza. Selezione dei sistemi target,
beneficiari e stakeholder dellintervento.
Analisi dei problemi Identificazione dei problemi (intesi come dinamiche) che
contribuiscono in modo determinante alla nascita del
fenomeno in oggetto allinterno di ciascun sistema
individuato. Collocamento dei problemi allinterno dei
sistemi. Elaborazione del Cerchio sistemico dei Problemi.
101
scientifiche e capacit strutturali trasversali (relazionali ed
organizzative).
Implementazione Quinta fase del ciclo del progetto, durante la quale le azioni
vengono realizzate e monitorate e lintervento procede
verso il raggiungimento degli obiettivi.
102
dellintervento, i presupposti, gli indicatori obiettivamente
verificabili e le fonti di verifica.
103
considerazione per la formulazione dei presupposti, in
quanto potrebbero influenzare la realizzazione del progetto.
Stakeholders Sono tutti quei sistemi che possono avere una relazione
con il progetto (che possono quindi influenzarlo o essere da
esso influenzati).
Swot analisi Analisi dei punti di forza, debolezza, delle opportunit e dei
rischi di unorganizzazione. Pu essere utile in qualsiasi
fase del ciclo del progetto.
Teoria generale dei sistemi La teoria dei sistemi, pi propriamente teoria del sistema
generale (definizione originale di Bertalanffy) detta anche
teoria generale dei sistemi e ancora generalizzata in
sistemica (systemics), un'area di studi interdisciplinari
che si occupa della costituzione e delle propriet di un
sistema in quanto tale. Essa fu fondata da Ludwig von
Bertalanffy (Von Bertalanffy, 1968).
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BIBLIOGRAFIA
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Astrolabio, Roma 1974.
Helmick Beavin Janet, Jackson Don D., Watzlawick Paul, Pragmatica della
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Kristof Nicholas e Wudunn Sherley, Met del Cielo, ed. Corbaccio, Milano 2010.
Todaro Michal P., Smith Stephen C., Economic Development, ninth edition, Pearson,
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