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Gruppo di lavoro
Sommario.
MONITORAGGIO DELLA TERIOFAUNA............................................................................................................... 0
1.1 Il monitoraggio mediante fototrappolaggio ................................................................................................ 1
2. Monitoraggi ................................................................................................................................................... 4
2.1 Individuazione delle sotto-aree ............................................................................................................... 4
2.2 Sessioni di campionamento ..................................................................................................................... 5
3. Risultati .......................................................................................................................................................... 5
3.1 Risultati per stazione di campionamento ................................................................................................ 5
3.2 Risultati generali .................................................................................................................................... 23
4. Conclusioni .................................................................................................................................................. 30
5.Bibliografia.................................................................................................................................................... 32
MONITORAGGIO DELLERPETOFAUNA ............................................................................................................ 35
6
Premessa ................................................................................................................................................. 36
7.2
7.2.1
7.2.2
7.3
7.4
7.4.1
Anfibi........................................................................................................................................ 40
7.4.2
Rettili........................................................................................................................................ 42
7.5
8
8.1
Considerazioni ................................................................................................................................. 47
8.2
2. Monitoraggi
2.1 Individuazione delle sotto-aree
Lindividuazione dei siti, in cui sono state posizionate le fototrappole, avvenuta in una prima fase
tramite analisi con sistemi GIS e, successivamente, validata mediante unuscita sul campo
preliminare alle attivit di monitoraggio. Le aree campione sono state scelte privilegiando le
porzioni di parco non indagate nel 2015 (Aguzzi 2016), oltre a quelle situate nel Comune di Meda
(Figura 2.1.1). Alcune fototrappole sono state utilizzate per monitorare i punti di passaggio tra il
Parco e il territorio circostante. Per chiarezza descrittiva, a ciascuna sotto-area stato assegnato
un codice seguito da un numero progressivo (bosco01, bosco02 ecc..). Sono stati utilizzati 8
dispositivi contemporaneamente che, in base alle esigenze ed alle problematiche a mano a mano
riscontrate, sono stati riposizionati in altre porzioni del parco in modo tale da avere una copertura
pressoch totale del Bosco delle Querce.
Figura 2.1.1. Siti di campionamento mediante il fototrappolaggio. In rosso quelli relativi allindagine 2015.
3. Risultati
3.1 Risultati per stazione di campionamento
Di seguito vengono riportati i risultati relativi a ciascun sito indagato.
Stazione bosco01
La stazione bosco01 si trova nella porzione pi settentrionale del Parco, ricompresa nel territorio
amministrativo del Comune di Meda (Figura 3.1.1). Il dispositivo stato posizionato lungo largine
del Torrente Certesa, in modo tale da verificare il ruolo di corridoio ecologico del corso dacqua ed
rimasto in funzione dal 25 febbraio al 12 aprile per un totale di 48 notti/trappola.
Successivamente a questultima data, la fototrappola stata posizionata in unaltra sotto-area a
causa dellabbondante presenza di Ortica (Urtica dioica) che ostacolava il passaggio della fauna
selvatica. Con laumentare delle dimensioni delle piante, infatti, diminuiva progressivamente il
numero di passaggi di Mammiferi di media taglia di fronte al dispositivo di rilevamento. Sono stati
registrati in totale 30 eventi differenti (Tabella 3.1.1), di cui 6 riconducibili a specie target. Tra
queste, sono state contattate la Volpe e la Faina (Figura 3.1.2).
Stazione bosco01
Figura 3.1.1. Ubicazione della stazione bosco01 allinterno del Bosco delle Querce.
6
N. eventi
2
19
6
3
0
0
30
Stazione bosco02
Questa stazione situata a qualche centinaio di metri da quella precedentemente trattata, nella
stessa area boscata (Figura 3.1.3). La fototrappola rimasta in funzione dal 19 febbraio al 6
maggio 2016 per un totale di 78 notti/trappola. Successivamente a questultima data, la
fototrappola stata posizionata in unaltra sotto-area a causa della fitta vegetazione sviluppatasi
intorno al dispositivo stesso. In totale sono stati registrati 60 eventi differenti, di cui 34
riconducibili a specie target (Tabella 3.1.2). La Volpe lunico Mammifero contattato in questa
sotto-stazione (Figura 3.1.4).
Stazione bosco02
N. eventi
1
17
34
1
4
3
60
Stazione bosco03
Questo sito di campionamento il terzo situato nella porzione settentrionale del Parco (Figura
3.1.5). Esso si trova in vicinanza del Torrente Certesa, non lontano da unarea abitata. Il dispositivo
rimasto attivo dal 17 maggio al 20 giugno per un totale di 35 notti/trappola. Sono stati registrati
20 eventi di cui 4 riconducibili a specie target (Tabella 3.1.3) quali Riccio europeo e Volpe. (Figura
3.1.6).
Stazione bosco03
Figura 3.1.5. Ubicazione della stazione bosco03.
N. eventi
0
4
4
6
4
2
20
Stazione bosco04
Questo sito di campionamento il quarto ubicato nella porzione di Bosco delle Querce ricompresa
nel territorio amministrativo di Meda (Figura 3.1.7). La fototrappola stata attiva il 19 febbraio ed
rimasta in funzione fino al 18 maggio per un totale di 80 notti/trappola. Il periodo prolungato di
attivit dovuto al fatto che, inizialmente, il dispositivo era mal funzionante; si deciso cos di
mantenere fissa la postazione fino a met maggio, quando a causa dellinfittirsi della vegetazione
stato deciso di spostarla. Sono stati registrati 56 eventi differenti di cui 19 riconducibili a specie
target quali Volpe, Faina e Riccio europeo (Tabella 3.1.4). Oltre allosservazione della Faina (Figura
3.1.8), interessanti sono i filmati di Volpe in orario diurno. Ci indica un basso disturbo antropico
in questa porzione del Bosco delle Querce, nonostante la presenza di infrastrutture molto
trafficate nelle vicinanze.
10
Stazione bosco04
N. eventi
2
19
19
15
1
0
56
Stazione bosco05
Questo sito di campionamento si trova nella porzione di parco ricompresa nel territorio
amministrativo del Comune di Seveso (Figura 3.1.9). Il dispositivo stato posizionato in modo tale da
monitorare il passaggio di Mammiferi in unarea boscata molto vicina alla Strada Statale. La
fototrappola rimasta attiva dal 19 febbraio all 8 aprile per un totale di 50 notti/trappola. A seguito
dellindividuazione del dispositivo da parte di alcuni fruitori del parco, stato deciso di spostarlo in
unaltra sotto-area. Nel lasso di tempo in cui la fototrappola rimasta in funzione, essa ha registrato
286 eventi differenti di cui 88 riconducibili ad attivit antropiche e solamente 10 a specie target
(Tabella 3.1.5). Tra i Mammiferi, solo la Volpe stata censita in questa stazione (Figura 3.1.10).
Stazione bosco05
11
N. eventi
88
153
10
4
29
2
286
12
Stazione bosco06
Questa stazione di campionamento si trova in prossimit di Via Vignazzola, ed stata individuata
per poter monitorare il passaggio di animali selvatici tra le due porzioni del Bosco delle Querce
(Figura 3.1.11). Il dispositivo rimasto attivo dal 20 aprile al 29 giugno per un totale di 71
notti/trappola. Sono stati registrati 267 eventi di cui 116 riconducibili ad attivit antropiche e
solamente 28 a specie target (Tabella 3.1.6). Questa stazione tra quelle dove il disturbo
antropico maggiore. Sovente stata registrata la presenza di cani lasciati liberi (Figura 3.1.12). La
Volpe risultata nuovamente il Mammifero pi frequente, mentre Riccio europeo e Scoiattolo
europeo sono molto pi sporadici (Figura 3.1.13).
Stazione bosco06
N. eventi
116
79
28
24
18
2
267
13
Stazione bosco07
Questo sito si trova nella porzione centrale dellarea naturalistica, pi precisamente, in prossimit
di uno dei due cavalcavia che collegano il parco allarea agricola situata oltre la Strada Statale
(Figura 3.1.14). Il dispositivo, installato alla base di un Biancospino (Crataegus spp.), rimasto
attivo dal 19 febbraio al 16 aprile per un totale di 58 notti/trappola ed ha registrato 712 eventi di
cui 373 riconducibili ad attivit antropiche, mentre 14 a specie target (Tabella 3.1.7). Tra i
Mammiferi, sono stati contattati solamente Riccio europeo e Volpe (Figura 3.1.15). Numerosi,
invece i filmati di Uccelli in alimentazione intorno alla fototrappola.
Stazione bosco07
Figura 3.1.14. Ubicazione della sotto-area bosco07.
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
14
Tabella 3.1.7. Distribuzione delle differenti tipologie di evento nel sito bosco07.
Tipologia evento
Attivit antropiche
Scatto a vuoto
Specie target
Altra specie
Animale domestico
Indeterminato
Totale eventi
N. eventi
373
137
14
76
101
11
712
15
Stazione bosco08
Questo sito di campionamento si trova nella parte centrale della riserva naturale del Bosco delle
Querce (Figura 3.1.16). La fototrappola stata attivata il 20 aprile ed stata disattivata il 18
giugno 2016 per un totale di 60 notti/trappola. Sono stati registrati 85 eventi differenti di cui 14
riferiti a specie target quali Faina, Volpe e Riccio europeo (Tabella 3.1.8). La specie pi contattata
la Volpe. In data 2 maggio 2016 stata filmata una coppia di volpi in cerca di cibo (Figura 3.1.17).
Stazione bosco08
N. eventi
7
32
14
25
3
4
85
16
Stazione bosco09
Questo sito di campionamento situato in prossimit del secondo passaggio sopra la Strada
Statale (Figura 3.1.18). Installando una fototrappola nelle sue vicinanze si voluto verificare,
anche in questo caso, il suo eventuale utilizzo da parte della Fauna selvatica. Il dispositivo stato
attivato il 19 febbraio ed rimasto in funzione fino al 29 aprile per un totale di 71 notti/trappola.
Sono stati registrati 110 eventi differenti di cui 39 riferiti ad attivit antropiche e 9 a Mammiferi
selvatici (Tabella 3.1.9). Dai dati raccolti, questarea risulta poco frequentata dai Mammiferi
selvatici; sono state infatti contattate solo la Volpe e il Riccio europeo. Tra le altre specie di Fauna
selvatica rilevate, vanno menzionate il Picchio verde (Picus viridis) (Figura 3.1.19)., il Tordo
bottaccio (Turdus philomelos) e il Merlo (Turdus merula)
17
Stazione bosco09
Tipologia evento
Attivit antropiche
Scatto a vuoto
Specie target
Altra specie
Animale domestico
Indeterminato
Totale eventi
N. eventi
39
37
9
18
4
3
110
Stazione bosco10
Questo sito di campionamento situato nella porzione occidentale del Parco ed caratterizzato
da una componente vegetazionale prevalentemente arbustiva (Figura 3.1.20). Nelle sue vicinanze
sono presenti due ampie aree prative. Il dispositivo di fototrappolaggio stato attivato il 6 maggio
ed rimasto in funzione fino al 30 giugno 2016, per un totale di 56 notti/trappola. Sono stati
registrati 68 eventi differenti di cui 4 riferiti a specie target e 38 ad altre specie (Tabella 3.1.10).
Lunico Mammifero contattato tramite il fototrappolaggio il Riccio europeo (Figura 3.1.21).
Nonostante la mancata osservazione della Volpe, il rinvenimento di fatte in vicinanza del sito
conferma che la specie frequenta anche questarea del Bosco delle Querce.
Stazione bosco10
Figura 3.1.20. Ubicazione del sito bosco10 allinterno del Bosco delle Querce.
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
18
N. eventi
1
21
4
38
3
1
68
19
Figura 3.1.21. Riccio europeo di fronte alla fototrappola nel sito bosco10.
Stazione bosco11
Questo sito di campionamento ubicato nella porzione meridionale dellarea naturalistica del
Parco (Figura 3.1.22). Il dispositivo di fototrappolaggio stato attivato il 25 febbraio ed rimasto
in funzione fino al 7 maggio 2016, per un totale di 73 notti/trappola. Sono stati registrati 213
eventi differenti di cui 45 riferiti a specie target e 114 ad altre specie (Tabella 3.1.11). Tra i
Mammiferi, sono stati contattati solamente Volpe e Riccio europeo (Figura 3.1.23).
Stazione bosco11
Figura 3.1.22. Ubicazione del sito bosco11.
N. eventi
2
41
45
114
7
4
213
20
Stazione bosco12
Questa sotto-area delimitata dal Torrente Certesa e da via Vignazzola. La scelta di questa sottoarea dipesa dalla volont di verificare i punti daccesso sia lungo un corridoio naturale, quale il
suddetto torrente, sia lungo una strada mediamente trafficata (Figura 3.1.24). Il dispositivo di
fototrappolaggio stato attivato il 25 febbraio ed rimasto in funzione fino al 6 maggio 2016, per
un totale di 72 notti/trappola. Sono stati registrati 222 eventi differenti di cui 60 riferiti a specie
target e 63 ad altre specie (Tabella 3.1.12 e Figura 3.1.25). Tra i Mammiferi, sono stati contattati
Volpe, Faina e Riccio europeo. Anche in questo caso, lo Scoiattolo europeo non sembra
frequentare la sotto-stazione.
Stazione bosco12
21
Figura 3.1.24. Ubicazione del sito bosco12 allinterno del Bosco delle Querce.
N. eventi
9
70
60
63
15
5
222
3.1.25. Femmina di Fagiano comune (Phasianus colchicus) filmata nel sito bosco12.
Stazione bosco13
Questa sotto-area situata in una piccola area boscata nella porzione occidentale del parco. La
scelta di questa sotto-area dipesa dalla volont di monitorare una zona mai indagata negli studi
precedenti (Figura 3.1.26). Il dispositivo di fototrappolaggio stato attivato il 6 maggio ed
rimasto in funzione fino al 30 giugno 2016, per un totale di 56 notti/trappola. Sono stati registrati
298 eventi differenti di cui 59 riferiti a specie target (Tabella 3.1.13). Tra i Mammiferi, sono stati
contattati Volpe, Riccio europeo e Scoiattolo europeo. (Figura 3.1.27). Il dispositivo utilizzato per
monitorare questa sotto-area lunico ad essere stato parzialmente danneggiato durante il
periodo dindagine.
Stazione bosco13
Figura 3.1.26. Ubicazione del sito bosco13 allinterno del Bosco delle Querce.
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
22
N. eventi
28
147
59
25
37
2
298
23
area in cui stato registrato il maggior numero di contatti di Mammiferi selvatici quella
denominata bosco12 con 60 eventi differenti. Molto elevato risultato anche il numero di
contatti di Mammiferi nelle stazioni bosco13 e bosco11, tutte situate nel territorio
amministrativo di Seveso.
TOTALE
TRANSETTO NOTTI/TRAP
CATTURE
bosco01
bosco02
bosco03
bosco04
bosco05
bosco06
bosco07
bosco08
bosco09
bosco10
bosco11
bosco12
bosco13
TOTALE
48
78
35
80
50
71
58
60
71
56
73
72
56
808
6
34
4
19
10
28
14
16
9
4
45
60
59
308
INDICE
DI
CATTURA
12,50%
43,59%
11,42%
23,75%
20,00%
39,43%
24,13%
26,67%
12,68%
7,14%
61,64%
83,33%
105,36%
38,12%
Nonostante il disturbo antropico sia molto elevato nella parte centrale del Bosco delle Querce,
non sembra esserci una reale correlazione tra esso e la presenza di Mammiferi. Sono infatti
presenti sia siti molto disturbati, ma con una relativa abbondanza di contatti di specie target, sia
siti poco frequentati e con un basso numero di osservazioni di Mammiferi (Figura 3.2.1). Il basso
numero di contatti nella porzione di Parco ricadente nel territorio amministrativo del Comune di
Meda, per esempio, non imputabile ad un elevato disturbo antropico. Proprio la scarsa presenza
di persone in questarea influisce positivamente sul comportamento delle specie selvatiche. Non
stato infrequente, infatti, filmare esemplari di Volpe nelle ore centrali della giornata.
24
N.
eventi
Attivit antropica
668
Scatto a vuoto
776
Specie target
309
Altra specie
412
Animale domestico
226
Indeterminato
Totale eventi
39
2427
25
400
350
300
250
200
disturbo antropico
specie target
150
100
50
0
Tra le specie target censite, quella maggiormente contattata la Volpe (Tabella 3.2.3), che risulta
molto frequente sia nella porzione di parco ricompresa nel territorio amministrativo del Comune
di Meda sia in quella ricompresa nel Comune di Seveso. Dal confronto dei dati raccolti durante
questa indagine con quelli dello studio effettuato nel 2015 (Aguzzi 2016), si evince come la Volpe
frequenti tutto il territorio del parco (Figura 3.2.2). La sua presenza, come accennato
precedentemente, stata difatti confermata, attraverso il ritrovamento di fatte, anche nellunico
sito in cui non sono stati filmati esemplari. Durante il periodo di studio, come nel 2015, sono stati
osservati almeno due giovani dellanno; quindi confermata lavvenuta riproduzione della specie
allinterno del Bosco delle Querce. Unaltra specie molto diffusa il Riccio europeo. Anche questa
specie risulta frequentare sia la porzione settentrionale sia quelle centrale e meridionale del Parco
(Figura 3.2.3). Apparentemente, per, meno abbondante nella porzione settentrionale. Lo
Scoiattolo europeo e la Faina, invece, sono molto localizzati. Il primo, seppur presente con una
popolazione stabile, concentrato prevalentemente nellarea naturalistica e nelle sue vicinanze
(con una maggior frequenza nel sito bosco13), mentre la seconda risulta molto elusiva e frequenta
solo sporadicamente il parco (Figura 3.2.4 e Figura 3.2.5). Il 9 marzo 2016 stato individuato un
nido di Scoiattolo nellarea naturalistica (Figura 3.2.6).
26
N. contatti
70
Volpe
213
Faina
Scoiattolo europeo
Totale contatti
20
309
Figura 3.2.2. Osservazioni di Volpe durante il periodo dindagine. I dati relativi allanno 2015 sono
rappresentati in rosso. Le fatte di Volpe sono rappresentate da una stella.
27
Figura 3.2.3. Osservazioni di Riccio europeo durante il periodo dindagine. I dati relativi allanno 2015 sono
rappresentati in rosso.
Figura 3.3.4. Osservazioni di Faina durante il periodo dindagine. I dati relativi allanno 2015 sono presentati
in rosso.
28
Figura 3.3.5. Osservazioni di Scoiattolo europeo durante il periodo dindagine. I dati relativi allanno 2015
sono presentati in rosso. Il nido di Scoiattolo europeo rappresentato con una stella.
Figura 3.2.6. Nido di Scoiattolo europeo utilizzato per il riposo invernale nellarea naturalistica.
Se si considerano, infine, le altre categorie di eventi presi in esame, il sito denominato bosco11
quello in cui stato rilevato il maggior numero di contatti riferiti ad altri animali selvatici
(Avifauna), mentre il sito bosco07 quello con il maggior numero di contatti di Gatto domestico.
Tra le specie di Uccelli, la pi frequentemente filmata la Cornacchia grigia, ma sono stati ripresi
anche Picchio verde, Fagiano comune, Colombaccio (Columba palumbus) e diversi Passeriformi tra
cui Merlo, Tordo bottaccio, Cinciallegra (Parus major), Fringuello (Fringilla coelebs) e Frosone
(Coccothraustes coccothraustes) (Figura 3.2.7).
29
4. Conclusioni
Lutilizzo delle fototrappole nel Bosco delle Querce di Seveso - Meda ha rivelato uninsospettata
Comunit di Mammiferi, nonostante unapparente scarsa ricchezza in specie. Il Parco ospita al suo
interno, ad esempio, una buona popolazione di Scoiattolo europeo. La presenza di questa specie,
molto probabilmente, dovuta alla colonizzazione da parte di alcuni esemplari provenienti dal
Parco delle Groane, dove essa stata reintrodotta a partire dagli anni 80 (Gariboldi et al. 2004).
Sebbene i contatti tramite il fototrappolaggio siano esigui e maggiormente concentrati nellarea
naturalistica, questa specie non pu certamente essere considerata rara. Lo Scoiattolo rosso
infatti una specie arboricola che si sposta pi frequentemente a terra solo in determinati periodi
dellanno (come ad esempio, a fine estate inizio autunno per la ricerca di risorse trofiche quali
frutti, semi e funghi) e, quindi, la sua abbondanza e la sua distribuzione nel parco sono
sicuramente sottostimate. Di gran lunga pi diffusa dello Scoiattolo rosso risulta la Volpe. Essa
stata rilevata in tutte le aree del Parco e sembrerebbe utilizzare sia il Torrente Certesa sia la rete
stradale come corridoi per spostarsi da unarea allaltra. Dai dati raccolti, emerge che il Bosco delle
Querce coincide con lhome range di un nucleo familiare di volpi. Sono stati osservati, infatti, sia
esemplari adulti sia giovani. In aree urbane, non infrequente la presenza di territori di ridotte
dimensioni, come ad esempio in Inghilterra (Macdonald 1987). Una situazione analoga a quella
rilevata nellarea dindagine stata riscontrata presso lAltopiano di Seveso, dove un nucleo
familiare si stabilito nei terreni di Villa Dho e delle ville circostanti (Modesti e Aguzzi 2010). A
differenza di questultima popolazione, quella stabilitasi nel Bosco delle Querce sembrerebbe
avere abitudini anche diurne, specialmente nella porzione settentrionale, dove il disturbo
antropico praticamente inesistente. A differenza della Volpe, il Riccio europeo e la Faina
risultano apparentemente meno frequenti allinterno del parco. Il primo, rappresentato da una
buona popolazione nel territorio circostante, abituato a compiere spostamenti anche superiori
ai 1000 metri in una notte (Amori et al. 2008) e pu quindi essere stato sottostimato durante il
periodo di studio. La Faina, invece, una specie molto elusiva che utilizza il parco raramente sia
per gli spostamenti sia per la ricerca di risorse trofiche. E probabile, inoltre, che utilizzi il Torrente
Certesa come corridoio ecologico per spostarsi da una area verde a unaltra, limitando cos i
contatti con le attivit umane. Va precisato che, nel Comune di Seveso, la Faina sembra pi
comune nelle vicinanze del Parco delle Groane (Modesti e Aguzzi 2010). La diffidenza di questa
specie selvatica non imputabile ad un effettivo disturbo dovuto alle attivit antropiche nel parco,
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
30
31
5.Bibliografia
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Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
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32
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on behaviour, activity and habitat use of Red Squirrels in mixed, deciduous woodland in Italy.
Hystrix 16: 27-40.
34
35
MONITORAGGIO DELLERPETOFAUNA
a cura di Oscar Donelli
Premessa
La conservazione degli Anfibi e dei Rettili assume particolare interesse per il mantenimento della
biodiversit, sia in relazione alla funzione che questi animali svolgono negli ecosistemi, sia
allimportanza e rarit degli habitat che di norma frequentano, come per esempio le zone umide e
le aree ecotonali. Inoltre il grave declino che negli ultimi decenni sta caratterizzando le popolazioni
di questi vertebrati, in particolar modo gli anfibi, dovuto principalmente alle modificazioni
ambientali apportate dalluomo, rende sempre pi urgente prevedere e pianificare interventi
finalizzati al miglioramento del loro stato di conservazione.
Di conseguenza risulta sempre pi utile censire le popolazioni presenti e i loro habitat, in particolar
modo in contesti quali il Parco Regionale Naturale Bosco delle Querce di Seveso ove risulta
possibile prevedere modalit di gestione e programmare interventi concreti volti tutelare le
popolazioni presenti e aumentarne la popolazione.
Il presente studio si pone inoltre come prosecuzione del progetto Bosco delle Querce: area
sorgente di Biodiversit nel quale era gi stato possibile svolgere una prima indagine
sullerpetofauna del Parco e ha consentito di redigere una check-list aggiornata soprattutto a
fronte della rimozione della recinzione dellarea naturalistica, ove non era permesso laccesso ai
fruitori del Parco e alla recente realizzazione di due nuove pozze artificiali finalizzate a favorire la
riproduzione della batracofauna e sostenere le specie meno rappresentate.
Lattivit di monitoraggio ha riguardato tutte le specie presenti nellarea di studio, sia quelle di
specifico interesse conservazionistico o particolarmente esigenti da un punto di vista ecologico, e
quindi buone indicatrici della qualit s.l. dellambiente, sia di quelle pi generaliste e/o ubiquitarie
come ad esempio Rana esculenta e Lucertola muraiola.
Nel presente documento sono riportate le metodologie e i dati raccolti, la descrizione e lecologia
delle specie potenzialmente presenti, nonch delle indicazioni concrete per migliorare le
caratteristiche ambientali dellarea al fine di garantire una maggiore possibilit per la
sopravvivenza delle popolazioni di anfibi e rettili presenti.
36
7.1
Aree di controllo
37
38
7.2
Metodiche di controllo
La ricerca stata svolta nei mesi compresi tra aprile e settembre 2016, in accordo con la fenologia
delle specie studiate, questo per far coincidere i censimenti con il periodo riproduttivo e postriproduttivo delle diverse specie potenzialmente presenti.
Le coordinate geografiche di tutte le specie contattate, su base Gauss-Boaga, sono state rilevate
con GPS portatile Garmin E-Trex; sono stati rilevati alcuni parametri ambientali, quali la forma, le
dimensioni e la profondit approssimativa degli invasi, la vegetazione igrofila e circostante delle
diverse zone di controllo; inoltre, sono stati controllati lo stato di conservazione e gli eventuali
fattori di minaccia. Tutti i dati sono stati archiviati in un database che stato poi utilizzato per le
elaborazioni cartografiche mediante GIS (ESRI ArcMap).
I censimenti sono stati effettuati durante le ore diurne per quel che riguarda i rettili mentre per gli
anfibi sono stati effettuati sia durante le ore diurne che notturne.
39
In tali aree di indagine, i censimenti sono stati implementati nel periodo di maggior attivit dei
Rettili (primavera ed estate); ogni rilievo stato svolto in momenti in cui le temperature sono
risultate essere stabili e non troppo elevate e quindi in condizioni idonee per rilevare la presenza
delle specie sul campo; queste condizioni sono state riscontrate nei mesi estivi nella fascia della
giornata inclusa da circa le ore 10 sino a mezzod e dalle ore 15 sino al tramonto.
7.3
Frequenza di controllo
Lattivit di controllo sono state svolte nel corso del 2016 con cadenza mensile; le uscite di campo
sono iniziate a met di aprile proseguendo poi fino alla seconda settimana del mese di settembre
ad esclusione del mese di agosto. Nella seguente tabella vengono riportati i periodi di
monitoraggio in funzione del mese considerato.
mese
mattino
aprile
pomeriggio
notturno
40
maggio
giugno
luglio
settembre
7.4
7.4.1 Anfibi
Rospo smeraldino: Bufo balearicus
La colorazione caratteristica di questa specie presenta macchie irregolari verdastre, su un fondo
chiaro; la lunghezza massima di una dozzina di centimetri nelle femmine adulte, mentre i maschi
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
relativamente
asciutti
41
7.4.2 Rettili
Ramarro: Lacerta bilineata
Il Ramarro occidentale il pi grande ed il pi appariscente fra i Sauri lombardi, gli adulti si
riconoscono facilmente per la colorazione di fondo verde smeraldo; l'ornamentazione pu, al
contrario, variare notevolmente da individuo ad individuo. I giovani mostrano una colorazione del
dorso decisamente pi nocciola con fianchi giallo-verdastri. Nella stagione degli amori, sia i maschi
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
42
che le femmine, sfoggiano un'evidentissima gola blu. Gli adulti raggiungono una lunghezza totale
di 30-45 cm, i maschi hanno generalmente dimensioni maggiori e sono riconoscibili dalle femmine
per la testa pi massiccia e per i pori femorali delle cosce molto rilevati. I ramarri frequentano
prevalentemente le zone aperte e soleggiate: margini di boschi, siepi, bordi di strade e sentieri,
brughiere alberate. In Lombardia lo si trova praticamente ovunque in aree planiziali e
pedemontane mentre le presenze diventano piuttosto rare in aree montane. una specie
esigente, che risente pesantemente delle alterazioni ambientali e dell'inquinamento, soprattutto
legato agli insetticidi; in molte aree pi intensamente coltivate perci in forte diminuzione o a
rischio di estinzione.
43
giallastre
sono
verdastre;
noti
esemplari
completamente
(melanici).
Gli
neri
adulti
di
dimensioni
(entro
inferiori
150
cm).
Il
maschio e la femmina
non
sono
facilmente
44
7.5
Dati utilizzati
Studio sulle componenti faunistiche nel Bosco delle Querce - Lipu - 1997
Rilievo e proposte gestionali dellerpetofauna nel Parco Naturale Bosco delle Querce di
Seveso e Meda Donelli - 2009
Risultati
45
Come si pu osservare dalla mappa, pur presentando il Parco delle buone qualit ambientali e
diversi habitat potenzialmente idonei alla presenza di erpetofauna, le specie delle quali stato
possibile rilevare la presenza sono solamente 3: due specie di anfibi e una di rettili.
Nella seguente tabella si riporta un raffronto tra i risultati relativi ad attivit di censimento svolto
nella medesima area di studio in anni differenti.
LIPU
Donelli
FLA
FLA
1997
2009
2011
2016
Rospo smeraldino
Rospo smeraldino
Raganella
Raganella
Rana esculenta
Rana esculenta
Rana esculenta
Biacco
Biacco
Biacco
Lucertola muraiola
Lucertola muraiola
Lucertola muraiola
Trachemys sp.
Trachemys sp.
Rana esculenta
Lucertola muraiola
46
8.1
Considerazioni
Come si ben evidenzia dalla mappa di distribuzione la specie pi presente risultata la Lucertola
muraiola; la distribuzione mostra che le presenze sono maggiormente concentrate nelle aree
perimetrali del Parco. Ci probabilmente dovuto al fatto che le zone centrali sono maggiormente
disturbate dalle attivit antropiche ma ancor pi presentano meno ambienti ecotonali. La specie,
presente praticamente in qualsiasi tipo di habitat in Lombardia, non pu essere considerata come
indicatrice di buona qualit ambientale.
La Natrice dal collare, segnalata nel 1997, non stata successivamente pi rilevata; il dato
riguardava un esemplare trovato nei pressi del torrente Certesa. Probabilmente tale segnalazione
da ritenersi relativa ad un esemplare in spostamento in virt del fatto che ad esclusione della
pozza C non vi sono aree umide idonee alla presenza della specie.
Il mancato ritrovamento di esemplari di Biacco, specie presente in passato, molto probabilmente
attribuibile sia alla scarsa consistenza della popolazione (pochissimi individui), sia alla mancanza di
connessioni tra il Parco e ambienti naturali e/o naturaliformi adiacenti allarea di studio.
Pur presentando il Parco habitat potenzialmente idonei al Ramarro (Lacerta bilineata), non sono
stati rilevati esemplari di questa specie (come peraltro verificatosi anche negli studi implementati
in precedenza). Probabilmente, analogamente a quanto indicato per il Biacco, lassenza della
specie da imputarsi alla scarsa presenza nel contesto territoriale di aree naturali o naturaliformi
idonee alla specie e alla mancanza di elementi in grado di garantire unadeguata connessione
ecologica.
La specie di anfibi maggiormente presente la comune Rana esculenta; dato positivo che le
nuove pozze realizzate recentemente sono state da questa specie utilizzate anche come sito di
riproduzione e apparentemente le riproduzioni di questanno sembrano essere parecchio
numerose soprattutto nella pozza E di nuova realizzazione. Lunica area umida non utilizzata la
pozza B ma questo era abbastanza prevedibile in quanto posizionata in area di sottobosco e quindi
poco adatta ad una specie che predilige aree ben soleggiate.
La Rana esculenta si riprodotta anche nella pozza A pur essendo completamene in cemento e
questo dimostra come questa specie si riesce a riprodurre anche negli ambiente fortemente
47
antropizzati o degradati e infatti sono state rilevate presenze anche nei pressi del torrente Certesa
nella zona del Parco sita in comune di Meda.
stato rilevato a distanza di parecchi anni un esemplare di Rospo smeraldino. Sono stati
implementati di conseguenza pi rilievi in condizioni ottimali (serate di pioggia con assenza di
vento), finalizzati a verificare la consistenza reale della popolazione di questa specie che non
hanno per avuto esiti positivi. quindi ipotizzabile che la specie sia presente attualmente nel
parco con pochi esemplari. Il dato comunque da ritenersi positivo e, date le tipologie di habitat
presenti nel Parco, induce a sperare che nei prossimi anni si verifichi un incremento della
popolazione di questo rospo.
La Raganella sembrerebbe attualmente non pi presente nel Parco; probabilmente lesiguit della
popolazione (i dati raccolti nei precedenti studi segnalavano la presenza di pochi esemplari), unita
al fatto che la specie sia molto esigente dal punto di vista ambientale, hanno pregiudicato la
conservazione della specie nellarea.
Potenzialmente larea potrebbe ospitare anche popolazioni di Rana rossa in funzione del fatto che
attualmente sono presenti diverse aree boschive e che almeno una pozza e situata in queste zone
del Parco; il fatto che anche in passato non sia mai stata rilevata fa pensare che sia molto
improbabile che questa specie possa riuscire, anche in futuro, a colonizzare spontaneamente il
territorio del Bosco delle Querce.
8.2
vegetazione acquatica. Nella prima fase della stagione era completamente in secca a causa di
lavori di manutenzione; inoltre la presenza di ittiofauna, immessa a scopo ricreativo, non lo rende
idoneo agli anfibi. Tuttavia la Rana esculenta riuscita ugualmente a riprodursi in questa pozza;
fortunatamente non sono presenti individui di Trachemys come riscontrato in passato.
B- Piccola pozza in area boschiva, resta poco illuminata a causa della copertura della vegetazione
arborea e arbustiva circostante. Ricoperta da vegetazione e poco profonda tende con il tempo a
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
48
49
C- sicuramente larea umida di maggiori dimensioni presente del Parco, circondata da diversa
vegetazione ripariale, aree a canneto ed presente inoltre vegetazione acquatica; durante la
stagione ha subito un abbassamento del livello dellacqua che comunque non ha pregiudicato la
conservazione e la permanenza degli anfibi; si adatta molto bene alla presenza di batracofauna.
Nei pressi di questa area sono presenti modeste depressioni del suolo che si riempiono di acqua
piovana creando di fatto altre piccole zone umide. In queste la permanenza dellacqua per non
garantita durante tutta la stagione riproduttiva degli anfibi e gi nella seconda parte della
primavera risultano in secca. Durante i sopraluoghi notturni sono stati osservati diverse individui di
Rana esculenta in fase di accoppiamento.
D- Una delle due aree umide di nuova realizzazione, non molto profonda e attualmente non
presenta vegetazione acquatica, abbastanza riparata da vegetazione arborea che in parte ne
compromette lilluminazione; ben si adatta alla presenza di anfibi. Nella seconda parte della
primavera e nel periodo estivo il monitoraggio di questa pozza risultato difficoltoso in relazione
alla presenza di un albero sradicato che ha ricoperto quasi interamente la pozza stessa.
E- Si tratta anche in questo caso di una pozza di recente realizzazione sita in prossimit della
precedente (D). Si differenzia per una maggiore profondit e risulta pi soleggiata. Tali fattori
unitamente alla presenza di vegetazione acquatica la rendono particolarmente adatta ad ospitare
anfibi.
50
Sebbene le acque a scorrimento non favoriscono certamente la presenza di anfibi che utilizzano
acqua ferme come siti di riproduzione, si ritenuto opportuno estendere larea di campionamento
anche presso gli argini del torrente Certesa. Ci a permesso di rilevare (al canto) esemplari di Rana
verde nel tratto del parco sito nel comune di Meda.
Come si pu osservare dalla carta di distribuzione, la comunit erpetologica del Bosco delle
Querce risulta scarsamente articolata (poche specie) e caratterizzata da specie banali e
tendenzialmente poco specializzate.
Laggiornamento delle checklist realizzato nel 2016, fatta eccezione per la segnalazione di rospo
smeraldino, ha inoltre riscontrato un ulteriore impoverimento della fauna a scapito soprattutto
della componenti rettili.
Le possibili cause sono imputabili a:
1. mancanza/scarsit di corridoi ecologici in grado di connettere il Parco con altre aree
naturalistiche importanti (come per esempio il Parco delle Groane) che possano fungere da
aree sorgenti e garantire fenomeni di naturale colonizzazione;
2. eccessivo isolamento da aree naturaliformi anche di modeste dimensioni dovuto alla
presenza di infrastrutture e vie di comunicazione che rendono il Parco unisola difficilmente
raggiungibile da specie dotate di scarsa mobilit;
3. gestione della maggior parte delle aree fortemente improntata alla fruizione.
Oggi il Parco presenta una buona componente vegetazionale, con aree boscate ben strutturate (ex
area naturalistica), presenza di zone aperte non falciate circondate da arbusteti (zona del prato
delle farfalle), fattori che hanno di certo migliorato la potenzialit di presenze per alcune specie di
batracofauna e di rettili.
Inoltre la realizzazione di nuove aree umide ha sicuramente migliorato la situazione,
incrementando la presenza di habitat idonei alla riproduzione degli anfibi che per sembra limitata
alla Rana verde e ad una esigua popolazione di Rospo smeraldino.
La rimozione della recinzione che delimitava larea naturalistica da ritenersi positiva soprattutto
per i fruitori del Parco che in questo modo possano conoscere questa importante zona e
osservarne le aree umide; di fatto non sono state riscontrate particolari problematiche o
mutamenti nella composizione della comunit in seguito allapertura dellarea naturalistica anche
se si ravvisa che non di rado i cani vengono lasciati scorrazzare liberi. In merito si evidenzia come
tale comportamento rechi di fatto disturbo alla fauna: durante le attivit di censimento diurno si
51
potuto infatti verificare che non di rado i cani lasciati liberi si immergono nelle acque dellarea
umida di maggiori dimensioni (area C).
Anche se durante lo svolgimento dellindagine non sono stati osservati individui di Trachemys sp.,
sarebbe opportuno listallazione di adeguata cartellonistica per ovviare alla ormai consolidata
abitudine di molte persone che per liberarsi di queste testuggini, precedentemente acquistate, le
rilasciano in aree umide, stagni e lanche causando notevoli problemi e vanificando spesso il
successo riproduttivo degli anfibi.
Sarebbe opportuno prevedere un costante monitoraggio delle aree umide per verificare la
permanenza delle acque e in alcuni casi controllare la colonizzazione da parte della vegetazione
acquatica al fine di renderle maggiormente idonee alle presenze di anfibi.
Per la pozza nei pressi dello chalet del Parco (pozza A) visto che si sono osservati parecchi girini, si
potrebbe pensare allistallazione di piccole rampe che possano agevolare la fuoriuscita dei giovani
neometamorfosati.
Al fine di incrementare la ricchezza di specie di Anfibi nel Parco, potrebbe essere valutata
lopportunit di programmare azioni di reintroduzione e ripopolamento mediante traslocazione di
ovature fecondate e/o di girini nelle pozze pi idonee. Questi interventi potrebbero interessare il
Rospo smeraldino ed eventualmente la Rana dalmatina entrambi specie che sono presenti in aree
naturalistiche non molto distanti, inoltre il Rospo smeraldino una specie presente in altri parchi
urbani lombardi con le medesime caratteristiche ambientali.
La stessa valutazione potrebbe essere fatta per i Rettili; in tal caso si potrebbe prevedere un
progetto di traslocazione del ramarro (Lacerta bilineata) essendo anche questa una specie
presente in altri parchi urbani lombardi con caratteristiche simili.
opportuno ricordare che i progetti di traslocazione di anfibi e di rettili autoctoni in Lombardia
devono essere preventivamente autorizzati dalla Regione ed eseguiti in base alle normative vigenti
in materia di conservazione della natura.
Infine per garantire la conservazione della comunit di rettili necessario mantenere le fasce
ecotonali ed evitare il taglio dei rovi soprattutto nelle aree marginali ove stato osservato il
maggior numero di Lucertole muraiole, evitando o limitando il pi possibile lo sfalcio dei prati nelle
immediate vicinanze.
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
52
10. Introduzione
Grazie alla sua particolare sensibilit ai cambiamenti ambientali, lavifauna rappresenta un
indicatore di primaria importanza per valutare gli effetti delle variazioni nellambiente. Lo studio
dellavifauna costituisce infatti uno strumento particolarmente importante per valutare non solo
la comunit ornitica in quanto tale (elemento faunistico comunque di primaria importanza), ma
anche lo stato di salute complessivo dellambiente. Molte specie di uccelli sono ottimi indicatori
di condizioni ecologiche peculiari e le informazioni relative alla loro presenza o abbondanza
possono offrire un aiuto determinante per comprendere lo stato di conservazione e la funzionalit
ecologica di un determinato ecosistema (Bock e Jones 2004, Sergio et al. 2005, Andreotti 2006).
In particolare, nelle aree soggette a variazioni importanti nella composizione degli ambienti
naturali (siano esse alterazioni o riqualificazioni) o nella pressione antropica diretta e indiretta,
monitorare lavifauna (ed in particolare quella nidificante) pu consentire una rapida valutazione
degli effetti delle variazioni ambientali o delle attivit umane, basata su un taxon che ha
comprovata efficacia di indicatore e che risulta facilmente monitorabile (Haila 1985, PadoaSchioppa et al. 2006).
54
Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda rappresenta unarea dalle caratteristiche ambientali del
tutto particolari. La sua origine recente (quantomeno da un punto di vista naturalistico), gli
interventi di rinaturazione e riqualificazione, lisolamento rispetto ad altre aree boscate e la
massiccia presenza di fruitori che quotidianamente frequentano il parco, rendono larea soggetta
ad una molteplicit di fattori in grado di interferire sulle componenti biologiche e sullavifauna in
particolare. Ultimo tra questi fattori, lapertura al pubblico dellarea naturalistica, sino a due anni
fa interdetta al libero transito dei visitatori, che potevano accedervi solo in occasione di visite
guidate o per ragioni di studio.
Lo scopo del presente lavoro pertanto quello di valutare lattuale composizione e caratteristiche
della comunit ornitica nidificante nel Bosco delle Querce, con particolare riferimento allarea
naturalistica, alla luce della recente apertura al pubblico e degli interventi di gestione e
riqualificazione proseguiti in questi ultimi anni, e alla porzione sita in comune di Meda, sinora poco
indagata.
Gli obiettivi specifici del lavoro svolto per la presente azione di studio dellavifauna sono pertanto:
- definizione delle specie nidificanti, con particolare interesse per larea naturalistica e per larea di
Meda;
- stima della consistenza delle popolazioni delle specie pi rappresentative;
- confronto tra situazione pregressa e attuale per larea naturalistica e valutazione dei possibili
impatti della sua apertura al pubblico, utilizzando la presenza e abbondanza di specie nidificanti
legate al bosco.
55
11. Metodi
11.2 Attivit di campo
Sono state svolte uscite complete su tutta larea protetta a inizio estate 2015 e in primavera-inizio
estate 2016. A queste osservazioni sistematiche, si sono aggiunte segnalazioni derivate da
osservazioni casuali raccolte dallo scrivente nei periodi marzo-luglio 2015 e aprile-maggio 2016.
I censimenti sul campo hanno rispecchiato la metodologia impiegata in progetti precedenti svolti
sulla stessa area del Bosco delle Querce. Il censimento stato pertanto svolto percorrendo
percorsi opportunamente predisposti in modo da attraversare tutta larea considerata dal
progetto, con un rilevamento completo di tutte le specie e di tutti gli individui presenti. La tecnica
utilizzata si pone quindi a met tra il metodo del mappaggio (territory mapping) e quello dei
transetti lineari (linear transects) e risulta particolarmente utile nel caso di studi di comunit
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
condotti su aree non particolarmente estese, come in questo caso, in cui sia auspicabile stimare in
termini assoluti la consistenza delle popolazioni nidificanti di tutte o di alcune specie.
I percorsi sono stati individuati attraverso appositi sopralluoghi di campo e poi seguiti
sistematicamente durante le uscite dedicate al censimento dellavifauna. I dati sono stati raccolti
attraverso una suddivisione in settori dellarea da censire, in modo da agevolare anche la
successiva visualizzazione cartografica.
56
57
12. Risultati
Sono stati raccolti complessivamente 500 dati relativi a contatti con specie ornitiche nel Parco
Naturale, relativi ad un totale di oltre 900 individui censiti.
Specie
nome scientifico
numero
Germano reale
Anas platyrhynchos
12
Sparviere
Accipiter nisus
Colombaccio
Columba palumbus
Rondone comune
Apus apus
Balestruccio
Delichon urbicum
Specie
nome scientifico
Cornacchia grigia
Corvus cornix
Cinciallegra
Parus major
Codibugnolo
Aegithalos caudatus
Scricciolo
Troglodytes troglodytes
Pettirosso
Erithacus rubecula
Merlo
Turdus merula
10
Capinera
Sylvia atricapilla
10
Fiorrancino
Regulus ignicapilla
Pigliamosche
Muscicapa striata
Fringuello
Fringilla coelebs
numero
65
58
59
Cavit nido di picchio rosso maggiore Dendrocopos major nel settore in comune di Meda.
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
Porzione di Seveso
Uccelli
Scientifico
numero
Airone cenerino
Ardea cinerea
Germano reale
Anas platyrhynchos
10
Sparviere
Accipiter nisus
Gallinella d'acqua
Gallinula chloropus
Colombaccio
Columba palumbus
Gufo comune
Asio otus
Rondone comune
Apus apus
Picchio verde
Picus viridis
Dendrocopos major
Balestruccio
Delichon urbicum
Cornacchia nera
Corvus corone
Cornacchia grigia
Corvus cornix
15
Taccola
Corvus monedula
Gazza
Pica pica
Cinciallegra
Parus major
16
Codibugnolo
Aegithalos caudatus
Scricciolo
Troglodytes troglodytes
Pettirosso
Erithacus rubecula
12
Merlo
Turdus merula
41
Capinera
Sylvia atricapilla
17
Pigliamosche
Muscicapa striata
Verzellino
Serinus serinus
Fringuello
Fringilla coelebs
Sterpazzolina comune
151
60
Specie
nome scientifico
numero
Balestruccio
Delichon urbicum
Balia nera
Ficedula hypoleuca
Capinera
Sylvia atricapilla
12
Cinciallegra
Parus major
12
Codibugnolo
Aegithalos caudatus
Codirosso comune
Phoenicurus phoenicurus
Colombaccio
Columba palumbus
Cornacchia grigia
Corvus cornix
20
Fiorrancino
Regulus ignicapilla
Fringuello
Fringilla coelebs
Gallinella d'acqua
Gallinula chloropus
Gazza
Pica pica
Germano reale
Anas platyrhynchos
15
Lu grosso
Phylloscopus trochilus
Martin pescatore
Alcedo atthis
Merlo
Turdus merula
Pettirosso
Erithacus rubecula
Rondone comune
Apus apus
19
Scricciolo
Troglodytes troglodytes
Sparviere
Accipiter nisus
Storno
Sturnus vulgaris
128
61
Porzione di Seveso
Specie
nome scientifico
numero
Airone cenerino
Ardea cinerea
Balestruccio
Delichon urbicum
40
Ballerina gialla
Motacilla cinerea
Bigiarella
Sylvia curruca
Capinera
Sylvia atricapilla
74
Cardellino
Carduelis carduelis
Cinciallegra
Parus major
59
Codibugnolo
Aegithalos caudatus
10
Codirosso spazzacamino
Phoenicurus ochruros
Colombaccio
Columba palumbus
15
Cormorano
Phalacrocorax carbo
Cornacchia grigia
Corvus cornix
94
Cornacchia nera
Corvus corone
Cuculo
Cuculus canorus
Fiorrancino
Regulus ignicapilla
Fringuello
Fringilla coelebs
24
Gallinella d'acqua
Gallinula chloropus
Gazza
Pica pica
Germano reale
Anas platyrhynchos
Gheppio
Falco tinnunculus
Ghiandaia
Garrulus glandarius
Lu bianco
Phylloscopus bonelli
Lu verde
Phylloscopus sibilatrix
Merlo
Turdus merula
73
Psittacula krameri
Pettirosso
Erithacus rubecula
22
Dendrocopos major
10
Picchio verde
Picus viridis
Piccione domestico
Pigliamosche
Muscicapa striata
62
Specie
nome scientifico
numero
Rondine
Hirundo rustica
Rondone comune
Apus apus
19
Rondone maggiore
Apus melba
11
Scricciolo
Troglodytes troglodytes
Sparviere
Accipiter nisus
Storno
Sturnus vulgaris
19
Verzellino
Serinus serinus
548
Una pispola golarossa Anthus cervinus stata inoltre osservata nel Bosco delle Querce, nella
porzione di Seveso, in data 15/04/2016 (Mirko Galuppi com. pers.).
63
complessivamente non paragonabile con quello ottenuto nel corso del presente studio, che ha
considerato la sola stagione riproduttiva, e che ha visto presenti nella porzione di Seveso 38
specie, di cui 28 nidificanti certi, probabili o possibili (rilevando quindi un incremento nel numero
di specie che nidificano in questa porzione del Parco). Per le specie di bosco o bosco aperto, viene
ripresa la stima della consistenza della popolazione nidificante del 2010 (Brambilla et al. 2011) e
confrontata con la stima attuale.
Specie
Capinera
2016
almeno 23 coppie
Cincia mora
Cinciallegra
Cinciarella
una coppia
Codibugnolo
2-6 coppie
Codirosso comune
una coppia
30-40 coppie
2-4 coppie
Fiorrancino
2-4 coppie
Fringuello
10 coppie
15-20 coppie
Ghiandaia
2-3 coppie
Gufo comune
Merlo
35-40 coppie
Pettirosso
una coppia
c. 12-13 coppie
Picchio verde
due coppie
2 coppie
Picchio muratore
Picchio rosso maggiore
Pigliamosche
3-4 coppie
1-2 coppie
Scricciolo
Sparviere
6-9 coppie
una coppia
1-2 coppie
Integrando le informazioni ricavate nel corrente studio con quelle fornite dai lavori precedenti
(Brambilla et al. 2011, Casale et al. 2012), possibile redigere una check-list complessiva delle
specie osservate allinterno del Bosco delle Querce, che annovera ora 83 specie:
Specie
Fenologia
SB*
M, B?
SB
S, M
SB
SB*
SB*
SB*
SB, M, W
M, B?
SB
Irr
SB
SB*?
M, B*
Irr?
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Specie
Fenologia
M, B?
SB
SB
M, B*
M, B*
SB, M, W
SB*, M, W?
SB, M, W
M, W
SB, M, W
M, B?
SB*, M, W
M, B? (B*)
SB, M, W
M, W?
M, W
M, B
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Specie
Fenologia
M, W
M, B?
M, B
SB
Irr?
SB?, W?
SB, W
SB
SB
SB
SB
Irr
SB
SB
SB, M, W
SB
SB
SB, M, W
M, B
SB, M, W
SB, M
M, W
M, W?
M, W?
67
14. Discussione
I rilevamenti condotti nellambito del presente studio hanno consentito di aggiornare il quadro
conoscitivo sullavifauna del Bosco delle Querce (cf. Casale et al. 2012). In particolare, sono state
censite nuove specie per larea protetta (gufo comune, bigiarella, sterpazzolina comune,
cornacchia nera, cui si aggiunge la pispola golarossa rilevata da M. Galuppi al di fuori dei
censimenti standardizzati), mentre altre, che in precedenza non risultavano nidificanti, lo sono
attualmente (fiorrancino, scricciolo).
La presenza della sterpazzolina comune (sottospecie nominale Sylvia c. cantillans) risulta
particolarmente interessante, dal momento che si tratta di un taxon esclusivo della regione
italiana (Brambilla et al. 2008a) e presente nelle regioni centrali e meridionali (Brambilla et al.
2006), che risulta nidificante raro in Oltrep pavese e in altre aree dell'Appennino settentrionale
(Brambilla et al. 2008b). L'osservazione nel Bosco delle Querce va ricondotta verosimilmente ad un
individuo in dispersione; l'ambiente ricco di arbusti della porzione occidentale del parco
rappresenta indubbiamente un habitat idoneo alla sosta di questa specie e di altri silvidi come la
capinera (che vi nidifica regolarmente) e la bigiarella (rilevata invece durante la migrazione).
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Landamento demografico delle specie nidificanti nellarea in comune di Seveso, includente larea
naturalistica, vede ora lassenza di cincia mora, cinciarella, codirosso comune e picchio muratore,
nidificanti possibili o probabili nel 2010 e non riconfermati nel 2015-2016. Tutte queste specie
erano segnalate con singole coppie, insediate in porzioni esterne allarea naturalistica. Le altre
specie legate ad ambienti di bosco o bosco aperto risultano invece stabili o, nella maggior parte
dei casi, in aumento. Il trend positivo mostrato dalle specie forestali (in senso lato, essendo
specie prevalentemente generaliste e adattabili ad ambienti vari con sufficiente presenza di
elementi arborei) va ricondotto allulteriore maturazione dei boschi dellarea, di recente
costituzione, che risulta in unaccresciuta idoneit per le specie legate al bosco. Questo trend
suggerisce anche che lapertura dellarea naturalistica alla fruizione non abbia avuto, al momento,
ripercussioni negative sullavifauna del Parco. Sparviere, gufo comune, picchio verde, picchio rosso
maggiore e ghiandaia, ad esempio, hanno nidificato nellarea naturalistica nel biennio di studio, e
notevole stato lincremento di pettirosso e scricciolo nella stessa area.
La porzione in comune di Meda, per le sue dimensioni relativamente ridotte, ospita mediamente
un po meno specie di quella sita in Seveso. Tuttavia, non mancano specie relativamente
Monitoraggio dellerpetofauna, avifauna e teriofauna del Parco Regionale Naturale Bosco
delle Querce di Seveso e Meda
interessanti anche in questo settore settentrionale, dove risultano nidificanti (accertati o probabili)
sparviere, picchio rosso maggiore, scricciolo, codirosso comune, pettirosso e fiorrancino. Sul
torrente sono nidificanti germano reale e gallinella dacqua ed stato osservato anche il martin
pescatore.
15. Conclusioni
I rilevamenti svolti nel biennio 2015-2016 hanno consentito di rilevare un incremento nel numero
di specie nidificanti nella porzione di Parco Naturale in comune di Seveso in generale e nell'area
naturalistica in particolare. Questo risultato va collegato da un lato alla progressiva maturazione
del bosco e agli ulteriori interventi di rinaturazione effettuati negli ultimi anni, e dall'altro alla
verosimile mancanza di effetti negativi legati all'apertura al pubblico dell'area naturalistica.
All'interno della stessa, il disturbo legato alla vicina superstrada rappresenta comunque l'elemento
pi critico e verosimilmente impatta maggiormente della presenza di visitatori lungo i sentieri.
69
16. Bibliografia
Andreotti, A. 2006. Zone di Protezione Speciale: un nuovo approccio nel considerare le aree
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