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ZA E VITA Anno ll - Numero 18 Spedizione in ebbonamenio postale: II) Gruppo SOMMARIO * Riprese cinematografiche con apparecchi sotto- nario dra 2\ ae TS) Ne * Crociata contro il raffreddore . . 2... *Invenzioni pratiche . . . . 2... + I segretari dell’abbonato assente: Telefoni auto- Paxlairti 3: ays lat emt, ee ees Sa * Corre su quattro continenti la lunga via del petroho. oie ve en oe at seeae * Una geometria paradossale: la topologia. . * L’automobile a turbina © 2. . wk, * La scienza alla ricerea della verita contro i tu- mori tndligni | ob) 0s Wewee uth nag urigee Che cosa possono dirci le statistiche italiane sul cancro (440) - Quali sono le cause del eanero? (445) - La ebirurgia nel trattamento del cancro (448) - Cancro © radiazioni (450) = Ormoni e cura del eancro (454) * Il forno elettronico euoce tutti gli alimenti in pochi minds ©! 2" 1 eae se amamanan * Tl seme rivestito germoglia pid sicuramente . . ¥ Il pilotaggio a comando unico e sua applicazione al-Volo cieco | wr mnwns PML Noes bt * Scienza e vita pratica. . . 0. , 441 417 418 419 425 431 437 440 456 461 465 468 Wihbos.pof. + Ue 3 puena deepening 8; telefono 50919 - 4 telefoni dal 206.501 Periodici Milano, Vi libera) - Distribuzione: Rizzoli & C., Copyright by SCIENZA E VITA 1950. - Toni i diriti di traduzione # adatiamenio 100 lire ABBONAMENTO ANNUO (12 mest): ESTERO: 1500 lire; invi re accompagnata da 20 ir Luglio 1950 Seienzavite 206.504; Conto Corrente Telefono 79 iozza Carlo Erba 6, Milano, 21 richiesta di cam: Versamenti ¢ Milano, Piazze Carlo Erba 6 0 C.C. Postale 3/2076 Rizzoll & C. Milono. tire le italiana Panaria-Film, per consent Sreretica si debba immergere sot’ acqua. fo alla rovescia: un mirino a cannocchial Ie scene sottomarine, natural- jaro che controlla la ripresa. L’iposcopio, apparecchio {deato dal xiprese sottomarine senza che a3 Si tratta di una specie di peri mediante il quale si possono inquadrare e girare le « mente non a grande profondita, In alto: un palom| RIPRESE CINEMATOGRAFICHE CON APPARECCHI SOTTOMARINI La cinematografia subacquea ha gia avuto applicazione in numerosi film spettacolari documentari. Mentre molti operatori co- struiscono il loro apparecchio da sé, ne viene ora fabbricato in serie uno, tuttavia molto costoso, che permette di compiere sottacqua le operasioni che il cineasta po- teva prima compiere solo sulla terra ferma. ELLA ricerca del pittoresco, arte cine- matografica ha scelto i suo luoghi negli ambienti pitt diversi; tuttavia, fino a po- €o fa, non si era girato mai sott'acqua. Mentre esistono centinaia di drammi che s gono nei cieli, corsi da catastrofi sensazionali e da prodezze acrobatiche, le scene subacquee erano praticamente vietate alla machina da presa. Si é girato molto sullacqua, quasi mai sott’a qua, e cid si spiega: per le vedute sottomarine si era costretti a filmare attraverso apposite finestre; pi spesso ancora ci si accontentava di ricostruire alla meglio, in vasche trasparenti, gli elementi del paesaggio sottomarino. Sembrava paradossale che il cielo, nella mono- tonia che gli deriva dallo scarso variare del pa. saggio delle nubi, facesse da sfondo a innumere voli film, mentre ill fondo marino veniva trascu- rato nonostante le lussureggianti meraviglie del. Jo scenario © Ja straordinaria varieta della favna Il pericolo degli seafandri a ragione @ chiara: il fondo dell'acqua, fino a Pochi anni fa, era accessibile solo con un equipag- giamento molto complesso; di pitt, gli scafandri Costituiscono un peso assai ingombrante non ap- pena si voglia operare ad una certa profondita, La quantita d’aria contenuta nel casco ¢ nella tuta si aggira sulla ventina di litri, sicché il pa- lombaro galleggerebbe se non si provvedesse di una adeguata zavorra la quale, perd, non gli garanti- Sce una assoluta stabilita; sicché ogni variazione della pressione nello scafandro, ¢ in certa misura anche ogni sensibile perdita di equilibrio, lo espon- gono a gravissimi pericoli: colpi di ventosa con Schiacciamento o asfissia nel caso d'immersione re- SCIENZA E VITA 18 ; Foto Fosco Marsini pentina, rrisalita a pallone con sovrappressione pol- monare, lesione del polmone e embolia nel caso di troppo rapido ritorno a galla. Gli apparecchi 'spiratori ora normalmente usati dagli appassio- i di esplorazioni subacquee eliminano invece questi pericoli, dovuti in gran parte allo scafan- dro e al casco. L'aria @ esclusivamente destinata alla tespirazione; al nuotatore occorre quindi po- zavorra, appena quanto basta (compreso I'equi- Paggiamento) 2 compensare il galleggiamento del Corpo, talché sono eliminati i rischi di incidents dovuti all'aria contenuta nello scafandro. Altro vantaggio fondamentale di questo sistema @ la completa autonomia del nuotatore: mentre il palombaro dipende dal galleggiante cui @ collega- to, il nuotatore pud muoversi liberamente fino a cinquanta metri sott'acqua. T polmoni artificiali Quando non esistevano i suddetti dispositivi re- spiratori, la ripresa cinematografica sottomarina era impresa assai laboriosa. Interessantissimi docu mentari furono tuttavia realizzati, Essi rappresen- tavano un risultato assai meritotio, se si pen: che l'operatore, rinchiuso. nel pesante scafandro, disponeva solo di una piccola macchina da presa contenuta in una cassa stagna di bronzo o di a: Provvista di una finestra e collegata an- Yoperatore subacqueo della naria" esegue col stio apparecchio una ripresa del film “Vulcano". Munito di respiratore “B” veste la-tuta di lana con fascia di piombo. Lapparece chio da ripresa é fissato al corpo e il mirino fun- ziona attraverso l'obbiettivo, permettendo un'ot- tima inquadratura con perfetta messa a fuoco. au ch’esso al galleggiante mediante un cavo elettrico che forniva la corrente al motore. In per Vulcano consiste in un involuero metallico in cui aderisce perfettamente Iapparecchio cla presa; per evitare * Siprepara la ripresa: leperatore Alliat it re Alliata, munito del suo speciale apparecchio da respirazione che Gli consente una permanenza massima di sei ore eventuali infiltasioni d’acqua, prima di immer- fore Ja calla 3 pompa neta. dllar com essa attraverso un'apposita valvola a. spills, fa éaratteristiche principalt sono. cambio deal obt Diettivi a torretta dallesterno, mirino a traguardo incoporato (@ pratcamente lo ses dalla mach na da presa), sistema per impedive le condesce: zione dellumidith interna delle lent. Vvappares. Ghio.& collegato @ una motobarea, per meno a due cavi: uno elettrico per azionare il motore ¢ alt per pote porta alla superficie a machi na, che 6 corredata anche di un treppiede special Gel peso ai ‘70 shilogrammi. Per far fanwionate la mjacchina basta. premere. un bottone. Potent Batterie azionano proietton ascai pice, ma con forti lampade survoltate per dare una. ‘maggiore Tuminosith al fondo subscdaeo, ‘Comer y “a pressions eros *Nelt’Aquati ridut I €X, un riduttore regola ammis- dione delfaria; quando 'apparecchio risale: una Yalvola provvede" alla decompressiones it mane: ‘ictro" stgna la sovrappressione detsrminatash, SCIENZA E VITA 18 sotto il livello dell’acqua (nella barca: Ia bombola a cui é collegato il respiratore). Su fondo: l'aiuto operatore immerge in acqua la camera da ripresa, in costruzione un altro tipo in cui anche i fuoco e il diaframma saranno regolabili dall’ester- no. Importante accessorio ideato dai tecnici della, «Panaria» 8 l'iposcopio ciob una specie di perisco- pio alla rovescia: un mirino a cannocchiale, ciot, mediante if quale si possono inquadrare ¢ girare le scone sottomarine senza che sia, necessaria Iim- mersione dell'operatore. Uno speciale earrello com- pleta il corredo. Ma, a questo proposito, & bene precisare che solitamente l'operatore, il quale ‘in- dossa indumenti da sommozzatore, funziona egli stesso da carrello, muovendosi a nuoto in senso orizzontale. Il campo d'azione ¢ limitato da funicelle tese da! fondo alla superficie, in modo che gli attori Possano regolare i loro movimenti e aon uscire fuori dell’inquadratura. © Schema otti visione rifles: dell’ Aquatlex, che mostra I sottomarina per mezzo di uni lente del tipo Squale. L'immagine viene rifles. -8a ad ogni passaggio dalla faccia riflettente P- 413 Re 01 Yulcano & stato il principe jones geste ino A Da Pee aaa ote aoa sai nate teow Ramet Po es ce Fete on oe eno “gerne ie DELLAQUAFLEX 1 PROFILO E SEZION eel a Ja pala riflettente che fa da otturatore - 1 ae atcsione vitesse dei obaet 11 pezzo di sinistra & durante l'otturazione, pilizzstort iil @ Accumolstor: © Impuovanra @ macenne depose @ nao bole @ Calo revienin @ werecongrss @ Owive emowbile \ °e © @ Sreeehie ante Motore immerso anche per sei ore consecutive eee liscutono sott’ac- ore asistnti ¢ reget. den xe aoe iteero di segnali Morse guttural. She at rear Telemento liquido si trasmettono : ve far ake ent (Quanto invece dal'alto 6 deve far fore quteoea agit uominttmmers, af adopera una Bigefetia sll quale com peso inelebile 8 sexi onic stusioat Durante a lavorazione, un sistente, disteso sul fondo di cristallo d’una a or seems ie git vomini che si trovano sot acqi. dell’apparecchio visto poste inistra, il corpo posteriore, co- atituito dal caricatore da cui @ stato tolto il retolo di pellicola. A destra si vede di fronte la parte che viene ud applicarsi sul corpo. anterioré 2 Questa machina da presa da 35mm ha per- meso la creazione dell’ Aquaflex sul quale essa é montata. Fra le sue caratteristiche quella, pitt notevole é senza dubbio il dispositivo di carica, istantanea, cosi agevole da poter essere eseguita Perfino coi guanti, come si vede nella fotografia. {9 Lapparecchio con i tre obbiettivi montati: fo- cale 100mm in posto con quelli di25e 50mm di riserva. Tirando un bottone 1] sostegno ruota por- tando in posizione di presa Vobbiettive prescelto. Una nuova soluzione: I’Aquaflex Lianno scorso, si compiva in Francia lo studio dell'Agyaftes. Di ideazione totalmente nuova, questo dispositivo consente al materiale un'auto- nomia completa, pari a quella offerta ai nuotatori subacquei dai folmoni artifciali di cui si & detto a pag. 411. L’Aquaflex Coutant-Mathot @ un vero piccolo sottomarino cinematografico, costituito da un cassone stagno diviso in due parti: quella anterio- fe contiene la macchina da presa, gli organi di comando e gli accumulatori; la parte posteriore fa da coperchio e avvolge il caricatore automatico,/ Liapparecehio si afferra mediante due impugna- ture laterali¢, sotto, un apposito sostegno per- mette di appoggiarlo sul braccio piegato. La forma ¢ ovoide, con una lunghezza di 0,70 m © un diametro di 0,34 m nella sezione mast! il complesso ¢ stato studiato per essere maneg- giato agevolmente dall’operatore, senza ingom- branti sporgenze. La stabilita dell’apparecchio nelle carrellate, frequenti durante il nuoto, & assicurata da uno stabilizzatore di 1,20 m di apertura e da tna de- iva, che conferiscono all'Aquafler T'aspetto di Piccolo aeroplano, D’altronde, occorrendo, per in- SCIENZA EVITA 18 sinuarsi ad esempio con Vapparecchio nell'interno di un relitto, questi accessori ‘possono essere tolt love passa un uomo, passa anche I'Aquaflex. Con questo apparecchio, l'operatore ‘subacqueo lavora non meno facilmente dell’operatore terre sire ¢ senza abbandonare, come ¢ ovvio, gli oc. chiall protettivi, egli ha ill vantaggio di poter con- trollare la ripresa del film in visione rejier chiara f precisa, riproduzione esatta sul veto smeriglia. to delimmagine che contemporaneamente im. pressiona la pellicola. Questo sistema di mira, valendosi dello stesso obbiettivo da presa, elimina automaticamente ualsiasi errore di parallasse e agevola enormemen. te la messa a fuocd, tenendo conto della rifrazione dell'acqua; l'operazione si effettua facilmente ma. novrando tin grosso bottone che regola I'obbietti- vor un altro agisce sui diaframm: esti due comandi, come ta leva di messa in moto ¢ di arresto (con, dispositivo di sicurezza), sono in vicinanza dell'impugnatura di sostegno delt'apparecchio. Loperatore vede perfettamente cid che fa, poi- ché quadranti ¢ segnali luminosi elettrii indicano, = il tipo di obbiettivo in funzione (ac esi stono tre, sempre pronti all'uso); = la velocita di svolgimento della. peliicola; 415 Sa —~ il metraggio di pellicola disponibile: = it tempo di posa richiesto (indicato da tuna cellula fotoelettrica posta anteriormente); il grado di sovrappressione interna dell’ap- parecchio, f Infatti, per equilibrare Ia pressione dell’acqua senza rischi di fughe, una: bombola d’aria_com- ‘pressa, caricata a 350 kg/eq, provvista di ridut- fore di pressione, assicura automaticamente una ppressione interna che supera di 150 g all'incirca Quella esterna, qualnnque sia la profondita. L'equi- Tibrio delle pressioni all'atto del ritorno in super- ficie si ristabilisce automaticamente per opera di tuna valvola di decompressione. Ta macchina da presa 8 mossa da un motore standayd da 6 Ve contiene 120 m di pellicola Feaurita questa carica, V'operatore non & costret- to a tisalize; basta che tolga la zavorra che appe santisce la machina, affinch® questa risalga da st per essere raccolta dal personale di scorta. Thapertura dell’ Aquafiex' mediante un apposi- to bottone, ¢ la sus ricarica con altri x20 metri i pellicola, richiedono pochi secondi; caricato con nugva zavorra, esto viene rimandato all'operato- re che risparmia cosi un doppio viaggio. La ne- cessita di appesantire-I'apparccchio per farlo af- fondare dimostra la sta leggerezza in acqua; il fio peso fuor dacqua é di soli 39 kg e la sua manovra nell'elemento liquide & quindi, faciissi- ma. Lioperatore pod infatti mantenere l'Aquaftex fon una sola mano e persino abbandonarlo a st & mezz'acqua. La manutenzione & insignificante Gopo Vimmersione, basta una sciacquatura con acqua dolce Gon questo apparecchio sono stati girati in una, trentina di riprese, i 150 metri di scene sottoma- tine del Relifto, il primo film spettacolare preso sullo sfondo di autentici paesaggi subacquei. Ag- giungiamo che per ottenere questi 150 metri uti- Ty, ne furono gifati non oltze 300, d’altronde tutti rlusciti- 'assenza di scarti dimostra a quale punto ii lavoro sia redditizio. Dopo i primi tentativi sportivi di iri, Ia ripresa subacquea sta. diven: tando un ramo normale della tecnica cinemato- grafica, In questo fatto I'arte ha tutto da guada. faare: finora per il lavoro sott'acqua bisognava Ficorrere ad un atleta allenato; da ora in poi, lo specialista, J'artista o il tecnico potranno con un tinimo di pratica esercitare la Toro valentia né pit mb meno che nel teatro di posa La macchina da presa Prima di concludere, dedichiamo poche parole alla Cameftex, apparecchio senza il quale non ‘avzebbe potuto nascere I'Aquaflex. ‘Questa macchina da presa portatile da 35 mm. usata nell’Aquaflex pud servire anche a terra, ne- gli studi, per gli esterni, insomma per tutti gli ust consueti; ecco le ste caratteristiche tecniche: Tl caricamento @ istantaneo, anche durante il funzionamento; esto si esegué in una frazione di secondo; altrettanto avviene per Ia scarica. Que- sta rapidita di manovra permette di ripetere ‘sce- libri offerti dal “Servizio Librario di Scienze e ase ne di difficile ripresa senza il minimo sciupio i pellicola: si pud eosi, ad esempio, controllare Ta Hncronizzarione (messa in fase) istantanea del!’ap~ arecchio per girare scene televisive, oppure gli Effet stroboscopic! di oggett! in-moto, Non ap- pena la ripresa ‘di una scena difficile ® ultimata, Pasta una frazione di secondo per ricaricare la macchina, ¢ girare cost la pellicola vergine Ta Camejier di la visione integrale in refles sicché il controll dell’immagine avviene mgdiante Jo stesso obbicttivo da presa durante il fanziona- mento, ¢ un procedimento originale consente Ja. vi- Sione in qualsiasi posizione dell/apparecchio, me~ Giante una speciale lente orientabile. Poiché lo stesso obbiettivo serve per i due scopi, V'operatore Gispone in ogai momento di un facile e integrale controllo dell inguadratura, della messa a fucco, del filtro con schermo colorato, e persino della dif fusione che ammorbidisce la fotografia dei perso i portaobbiettivo consente, con ingombro mi- imo! di mettere in posizione simultanea obbiett- Viva fuochi tuttavia motto differenti: ad esempio, tun. 24 mm pad essere collocato accanto @ un 700 mnillimetri ea un 500 mm senza che intervenga iI minimo disturbo ottico Per ottenere questo risultato @ stato necessario prevedere una divergenza sufficiente nella. posizio- Be degli obbicttivi sul sostegno, ia modo che la generatrice del pit lungo di esi rimanga parallcla I lato delangolo di campo del grandangolare a orto, fuoco, dando cosi In massima sieurezza al- Voperatore. Tl cambio degh obbiettivi avviene fa- cilmente facendo girare i} sostegoo divergente sul uo asse, con ln semplice manovra di un bottone Loperazione, non iiuisce sulla regolazione dei singol obbiettivi TF peso dell'apparecclio a vuoto & di 2.450 eg: con i tre obbiettivi, un caricatore per 120m € il motore elettricn, esso non supera 1 6,500 kg e pud mere alleggerito di rao g, usando un caricatore per 3o metri, Con la stessa attrezzatura, um ap: Paretchio comune pesa da 10 a 15 kg richiede Gi necessith. un pesante treppiede, tuttavia non indispensabile con il Camefter Tl complesso @ stato studiato per j) telecoman: do con 0 senza fii; esso ha dato ripetute prove Gi resistenza ai freddi intensi, alle vibrazioni alle velocith ipersoniche Per queste caratteristiche Vapparecchio ebbe it Gran Premio tecnico intemnazionale alla Biennale Gi Venezia del 1048, od e380 si completa vantag giosamente con I'Aquafiex, che agevola alla ci- Rematografia Iaccesso al mondo sottomarino. Spet tera ai registi di giovacsene con fervida fantasia eee Nel fasc. 14; Come la actenza orienta Vevoluzione del Gemento arniato. Nol fase. 16: 20 pagine sulla teenlea fotogratica 1950. Nel fate. 17: La tarme, nemico numero uno della lana sono elenceti nella terze pagine di copertine | CROGIATA CONTRO IL RAFFREDDORE SCACCIATE IL RAFFREDDORE IN 24 ORE’: QUESTA L'INSEGNA DEL NUOVO RIMEDIO ANTIISTAMINICO A MEDICINA moderna ® ancora impotente, © quasi, di fronte ad un comune raffred: 4 dore. Non sari pitt cosi, se le prove ora ___im corso si rileveranno conclusive. Cercheremo in poche parole di chiarire i con- setti che informano Te attuali ticerche. Si @ di mostrato che quando un tessuto vivente (pelle mitcosa, 0 altio) & sottoposto aun qualsias! sti: molo — termico, traumatico, chimico ecc, — nella, zona eccitata si Tibera una sostanza chimica: la istamina, Questa sostanza, derivante da un am minoacido, Vistidina, studiata da Lewis Dale in America, da Ungar ¢ Tinal in Francia e da Lino Businco in Italia, costituisce in un certo senso un rman de tssuli che regola la vatodlataxione dei capillari; 1a sua produzione é dipendente da filetti nervosi sensitivi, La. presenza ‘di istamsina nei tessuti favorisce Jo reazioni organiche di dife- S@; ma queste, se la presenza di istamina @ ecces- siva, divengono dannose per lorganismo ¢ si ma- nifestano con una sintomatologia imponente so- Prattutto quando il fenomeno si verifica a carico della mucosa nasale. eaP Et, Provare Vazione della stamina se ne iniet- nel derma una goccia in soluzione all't per mille; dopo alcuni minutia manifesta una vioten: ta reazione locale: rossore, gonfiore adematoso, sensazione di bruciore, che si. trasforma rapida” tases aces aah rae essere poi gua: le. anti-ietarainiches SCIENZA E VITA 18 mete in. prurito: insomins ta. stessa_sintomato. logia di un'intensa puntute. dortica, Sela dose fosse poi maggiore, © il soggetto,pasticolarments sensibile, si osservercbbero enomed general qua i aumento della secrezione gastrica, al di capo, vertigini, plptazioni. cardiache, ” modiferion della pressions arteries Liigiesione di una dose minima distamina de vce d'aitra, parte ad alleviare | sintom! dolored i gumerose: malattie. ‘Questa, nuova terapia, non ache la trasformarione moderaa di cure pil poss ticate da. tempor infattr ventose, coppetiaion! Cauteriszazioni, frizioni ensrgiche’ agiseon aan. pre, liberando stamina nel tessut, Taumento delfistamina nel sangue ola ibe ragone di questa in forte ‘quanti a velo essuli particolarmente.sensbili(polmoni, pelle, ibe eens tea) santie tnes pes disvariate malattie quali Vasma bronchiate, Vecse tna, Tuleera gustrica.ecc.; tanto per intenderel, ai tutte quelle malattie che oggi st compsendons fotto il nome di malattic alleniche, 1a vitamina C, Tadrenaling, sono farmaci an: tagonistidellietamina; ma chimel modern, sone rluseiti ad ottenere numerosissime sostanae ante fiche che posseggono un'atione antiistaminiea ¢ the si trovano ‘attuaimente in_commerci come specialith, Si ritiene quid! che, grazie quest nuovi farmaci, si dovrebbe poter combatier ¢ fuarire non solo il rafteddore’ Gi testa, tou eache futtl gli altel eet delVinfreddatara, “Tuttavia vi sono. ancora. potevollinconvenien- ti poiche alcuni di questi prodott sono talons, tol lerati male dallorgaaismot in qualche caso | 20g. gett wono colti da vonnclensa,‘da verti fay in Sno stato smile alibrachera i Tnghilterra, il Consiglio delle Wicerche Me: Giche ha deco’ di svolgere. un'inchiesta per i. vere settimane: 3.000 implegatipostallIdedines! 1 sono prestati volontariamente, Al. primo sear nuto esi vengono sottopost! ad una cua antines tninica per te giorm, e nella settimana che sepee sono regolarmente esaminati dai medic. In Eien, Gia, sono in corso esperiense a cura Gl ua di peivata. Nogh Stati Uniti dove la vendita dei pre, detti antistaminiet supera quella della stessa soph Fina (le specialith rogsteate sono pik di sos) i produttor! sono tenuti —-'da qualche tempo a dimostrare Tesattezza. delle loto scnite Pbbll Citarle che dicono, ad esempior « Senccate fl taflreddore in 24 ore >. ete. Si chiede lore inol Ee Gi ova Tinnocuih tele dost connate « spesto avviene che T'autorizsasione per la vendita al pubblico dei prodotti, concessa_ da, una aint: nistrazione sanitaria, venga negata ‘da, unvaltr, Ma grazie appunto alle dbcussni che seguro: no, ed alle continue ricetche che sf avolgeno ta tutti i Pacsi del mondo, speiamo. d'eaees alla fine in grado di exprimere il nostro. giudisio def. nitivo sulla reale eficacia’ di quest! suovi timed 417 == Tnvenzioni pratiche Apparecchio rotativo per la lavatura automatica dei barili di birra Mentre la birra pud. essere con- servata bene soltanto in_reci- pienti perfettamente puliti, la lavatura dei berili nelle grandi birrerie richlede operazioni lun- ghe e costose che si cerca ora di meceanizzare. A questo scopo serve la « giostra » a sei brac- ci (Th, Ryder di Manchester) Sala di teatrom con tetto aombrello. II disegno riprodotto a lato rap~ presenta un tetto a ombrello Tipiegabile, destinato ed un teatro all’aperto in costruzione a Pittsburgh (Pennsylvania) Questo tetto sara composto di segmenti di sostanza plastica rretti da un'armatura di , si articoleranno intor~ no a un sostegno centrale, pog- giando ai margini su pall me- fallici verticali. II singolare gigantesco ombrello potra spie- farsi e ripiegarsi come un ven- faglio in due minuti e mezzo, rappresentata dalla foto in alto a sinistra, per la quale basta un solo operaio. Egli ha il compito esclusivo di mettere in posizio- ne il barile su uno dei bracci della machina, _introducendo tuna bocchetta nel. foro superio~ re. Tutte le operazioni si sus- te: lavaggio con_getto rotante d'acqua calda {85 sec) seguito da vuotatura (12 sec), poi con getto di vapore (45 sec), e in fine espulsione del barile su un piano inclinato che lo trasporta al reparto riempimento. In que- sto modo la macchina pud trat~ seguono quindi automaticamen tare due barili ogni minuto. @ Rivelatore di radioattivita, « Numerosi sono gli apparécchi portatili (tutti de rivati dal geniale contatore di Geiger) costrulti per misurare Vintensita delle radlazioni in un dato luogo e rivelare cost qualsiasi pericolosa con centrazione radioattiva. Quello rappresentato nella foto a sinistra @ un tivelatore a lettura diretta, alimentato da tre batterie da lampadina tascabile. La fabbricazione ne @ percid poco costosa e gli Americani hanno in progetto la produzione in serie del rivelatore che consentira di controllare, in caso di esplosione atomica, le aree inquinate | segretari dell’ abbonato assente . TELEFON! AUTOPARLANTI Con le possibilita offerte dalla registrazione magnetica 0.su disco, Vapparecchio telefo- nico si é trasformato in cervello meccanico, che pud raccogliere comunicazioni durante Yassenza dell’utente e riferirle con fedelta non appena ne venga richiesto; ma pud anche rispondere automaticamente alle chiamate secondo formule prestabilite dall’abbonato. Inconvenienti del telefono attuale A TECNICA telefonica, pur attraverso il suo rapidissimo _perfezionamento, ha dovuto sinora sottostare alla necessita evidente della presenza fisica dei corrispondenti alle due estremita della linea. Questa necessita ha sulla, economia dell’esercizio un riflesso ben pitt dan- noso di, quanto non appaia a prima vista; infatti mentre da un lato essa porta ad inutili occupazio- ni di linee e di organi di centrali in caso di chia- mate di abbonati assenti, dall’altro d& luogo a squilibri molto forti tra ‘comunicazioni notturne e diurne e quindi ad un incompleto ed irregolare sfruttamento degli impfatti nel corso del giorno Queste considerazioni hanno naturalmente tin va lore relative per gli utenti privati; giaccht i loro apparecehi, durante le ore notturne, rimarranno sempre in meritato riposo. Ben altrimenti accade sia per i grandi enti pubblict e privati, sia per gli uomini di affari, per i quali jl telefono dovrebbe essere un mezzo molto elastico di collegamento, al quale poter fare capo in qualsiasi momento del giorno © della notte, senza preoccuparsi se il chiamato possa 0 no accorrere all'apparecchio. Liassillo di queste esigenze nell'intenso svolger- si della vita moderna-ha reso percid sempre pit ostinati e ripetuti i tentativi di introdurre nella tecnica telefonica la registrazione delle conversa- ioni. Il problema @ irto di molte difficolta: infat- i a parte la necessita, per assicurare l'intelligi bilitae la chiarezza della parola, di riprodurre senza distorsione apprezzabile la gamma, delle fre- quenze della voce comprese tra 200 e 3000 per/sec, 1M filo d'acciaio si avvolge sulla bobina B messa in rotazione dall’‘Accoppiamento 2" pasando Sotto i poli dell’elettromagnete della testa d registrazione e riproduzione T.R. per- corsa, nella fase di registrazione, dalla corren- temicrofonica amplificata. Nella fase di ripro- duzione il filo registrato - gia preventivamente riavvoltosulla bobina A trascinata dall’ “Accop- piamento 1” torna ad avvolgersi sulla bobina B Passando di nuovo sotto la testa TR. collegata ora, dal commutatore C, bastera che il commutatore C; colleghi te: SCIENZA EVITA 18 Previa adeguata amplificazione, Per ottenere anullamento della registrasione esistent. Gi anaullamento T-A. alla sorgente, —S————| L_—v Gelia corrente continua a cld predieposts. iy wee cra coi pet Funan —2 Hae (cioé a dire della voce normale) si doveva poter disporre di un agente materiale non soggetto a logorio, di facile e immediata registrazione, di rapida cancellazione ¢ di notevole autonomia, La registrazione magnetica Queste esigenze hanno eliminato senz’altro, do- po'i primi tentativi, i normali processi di registra~ tione fonografica st disco; sono invece soddisfat- te in modo completo dal sistema di registrazione magnetico scoperto dal Poulsen alla fine del se colo scorso. Questo sistema costituisce ormai il principio base di tutte le realizzazioni di vario tipo, le quali si sono rapidamente sviluppate per soddisfare alle molteplici richieste della vita mo- derma nel campo della registrazione acustica. Tn questo processo i singoli tratti di un filo — 0 anche di un nastro — di acciaio di lega speciale, nello syolgersi a velocita costante dalla bobina A (fig. 1) per avvolgersi sulla bobina B, passano sot- te i poli di un clettromagnete; & questo ciot un magnete non permanente —a differenza, della ca- lamita naturale — ill quale acquista una magne- izzazione transitoria legata all'azione della cor- rente che circola nell’avvolgimento predisposto in: torno al suo nucleo. La corrente di eccit sione & in questo caso la corrente microfonica convenien- temente amplificata. Sotto 'azione del campo ma- gnetico variabile esistente tra i poli dell'elettro- ‘magnete, i singoli tratti di flo che si succedono ac- quistano una maghetizzazione diversa di cui rima- ne trattenuta stabilmente in ogni tratto una par- te sotto forma di magnetizzazione residua; essa SCHEMA DI PRINCIPIO DEL SISTEMA DI REGISTRAZIONE MAGNETIGA Bobi festadi canetla- tiprdatone ® 1 ‘egisraione LE copia men} TI eiaTewieroonin regis) 419 é Vequivalente magnetico delle vibrazioni sonore. Nella riproduzione il proceso ¢ correlativo: il filo scorre identicamente ed a pari, velociti che nel proceso di registrazione sotto i poli dello stes- So elettromagnete il cui avvolgimento di corrente © ora collegato non pitt al circuito microfonico ma, revia conveniente amplificazione, al circuito di Escolto. Il continuo vatiare del campo magnetico tra i poli dell’elettromagnete, in conseguenza del passaggio dei singoli tratti di filo affetti da ma- gnetizzazione diversa, da luogo, secondo le legyi Gell'elettromagnetismo, a correnti indotte, Ie qua i traducono in variazioni di corrente elettrica la magnetizzazione variabile del filo. In corrispon- denza di queste variazioni Ia membrana del rice- Vitore d'ascolto (che pud essere anche un altopar- ante) vibra ricostituendo in’ definitiva le primi five vibrazioni sonore della voce. Ea il filo @ capace di trattenere questa sua re- L’Ipsofono vuole una parola d’ordine La pit: perfezionata applicazione del sistema di registrazione magnetica alla tecnica telefonica & senza dubbio rappresentata dall'ipsofono ‘Chi chiama il numero di un apparecchio equi paggiato con I'Ipsofono sente, dopo qualche istan- fe, una voce dal timbro leggermente metallico rispondergli: « Qui 'Ipsofono del'«bbonuto X. La Sua comunicazione viene registrata automatica mente. Attenzione, Parli, prego. » L'Ipsofono & entrato automaticamente in funzione quando, es- Sendo trascorsi 13 secondi senza che nessuno abbi sollevato il microtelefono, esso si @... convinto dell’assenza dell'utente e della conseguente oppor- tunita di intervenire. Chi chiama potra allora svol- gere la sa comunicazione come con il corrispon- dente assente, chiudendola — e magari anche ini- giandola, per serupolo di precisione — col dichia- SCHEMA DI INSTALLAZIONE TIPO DELL’APPAREGCHIATURA DELL'IPSOFONO Ale ge tlefniche Tintern exer Als ee i enegi sradale {per Tolimentacione) Conger a egiracone MW «posto di ascol fnterruttore azionato, dal ginocchio. L'unit prende un pulsante @ Una lampada spia, ed & munite di serrat gistrazione indefinitamente ¢ immutabilmente ma & pronto ugualmente, se lo si voglia, a cancellarla immediatamente e con estrema facilita. Basta a questo scopo sottoporlo all'azione di una corrente Continua (cioe di una corrente costante nel tempo i valore molto alto corrispondente a quello co. siddetto di saturazione dell’elettromagnete) perch’ Ia esistente magnetizzazione residua — sommersa dal pid alto livello di magnetizzazione che si & sovrapposto — scompaia del tutto. La qualita acustica e l’ampiezza della gamma di frequenze della riproduzione sono strettamente le- gate alle varie caratteristiche dell'equipaggiamen- to e in particolare la pitt alta frequenza riproduci- bile @ direttamente proporzionale alla velocita del filo ed inversamente proporzionale alle dimensioni della parte di polo affacciata al filo 0 nastro reg’ stratore. Per raggiungere una frequenza pit alta si deve quindi o diminuire le dimensioni dei poli — cid che non pud essere spinto per ragioni meccani- che oltre un certo limite — 0 aumentare la veloci- th, cid che, se esagerato, porterebbe a lunghezze eccessive di filo in rapporto alla durata di regi- Strazione. La soluzione & percid di compromesso, 420 Ito» & una unita sussidiaria che facilita Ia seritturazione delle comunicazioni és se ‘vengone ficevute a mezzo di una cuffia ed il passaggio alla tase a Msi quale cuffie ed interruttore sono elettricamente collegati — com eto di collegaento {sot pombe) Apparechiolrinciale Posto acalto Ipsotono: iproduzione » & comandato da ut ura di bloceo speciale per bloccare il funzionamento. rare le sue generalita. Trascorsi 12 sec dal momen. to in cui Vultima parola & stata pronunziata all'al tra estremita della linea, I'Ipsofono si stacca auto: maticamente, giacché il suo cervello meccanica ba ilevato che V'interlocutore ha completato Ia co- mmunicazione € riagganciato il suo microtelefono. L'Ipsofono & cosi di nuovo pronto ad intervenire per altre chiamate che sopraggiungano; ha pero frattanto silenziosamente raccolta la comunicazio. ne fattagli ed & pronto a riceverne, con la stessa garanzia di segretezza, quante altre siano consen- ite dalla lunghezza del suo filo registratore. T) segreto vale per tutti ad eccezione che per Vutente dell’Ipsofono 0 per- persone di sua fidu: cia, purché sia I'uno sia Ie altre provino la pro- pria identita, Questa testimonianza & consentita Toro da un numero chiave costituito da tre cifre in ordine exescente che 'abbonato, o chi per lui, avra confidato, prima di assentarsi, al suo Ipso- fono ¢ che questo vert ora a richiedergli. Percio, alla parola « Attenzione » dell’annunzio dell'Ipso. fono l'utente lontano opporra immediatamente un chiaro « Hullo » ripetuto due volte. 1/Tpsofono allota non completer il suo annunzio ma soster’ silenzioso © quindi comincera. 4 contare lentamente, con Pause di 2 sec: 1, 2, 3'e cost i seguito sino allo zero (sue: cessivo al 9). Se il numero seconda delle necessita, ad’ un comune apparecchio telefonico © ad un normale dictafono. Tl cervello meccanico chiave & per esempio il 2 utente con un « Mallo » arvesterd la nue dlel-numero”segretor seguita. tna nuova ripresa della numerazione che dovra em: sere bloceata al'5-¢ quindi una teres da bloceare al’ 7. Se gli < Hallo » di bloccaggio sono stati pronunciati csattamente dopo queste cifte. teal mente componenti il-numero chiave, Solo allora I Tpsofono, sodistatto della _provata identi di chi -vuole entrare nei suoi"segreti, inizicra la frasmissione della serie delle registra rioni esistenti sul flo; queste si se guiranao 4 distanza di 2} soc Yuna dallaltza ela loro fine sara segnala ta da un segnale molto acuty invia to sulla fines Se siceessivamente il chiamante ha la necessith di fare registrare una sua camuniearione, opporta a questo se- RUA EN mlotp/ «Haile oceania Eek quindi a. parlare, Se eg dest dera invece anmlullare la. registrazione precellente attondera T'emissione. di hin secondo segnale a cirea 3 sec dal primo per prosunsiate por chiaramente @ per due volte Lin. ito e Anmullate >. In brevissino. tempo allora i flo risulterd « pulito > dalla. registrazione. preed stente © sar pronto ad iniziare la serie delle au0- ve. Se dopo il secondo segnale musicale nessuno si # fatto vivo, WIpsofono emetteri. un terzo segnale pil ung: "prima" ganciast li inva eso ste mantenut aie Qveste, ‘nel funsionamento a distanca, le pre: ioai dell Tpsofono.alfidate anormal mpulsi ‘ocali, atti ciot ad essere trasmessi sulla lines te i Special dialeun genere, Le stesse operazion! Possono essere perd svolte in modo semplive -— sen 44 Tauslo di Soman ak oor edits gh organi di comando dell Ipsotono unitamente $d altre prestazioni secondarte che lo assimllano, a SCIENZA E VITA 18 Installazione tipo dello Ipsofono in un ufficio. Ba as epee at eg cece nites Seer ee cs aoe alert pc ee eae eae 421 ii due ordini di puls: una analoga tasto L (richiamo) completa poi il funzionamento Wislonics dell apparecchio. permettendo, allorche sia, premuto, di chiamare sulla seconda linea un nuintero qualsiasi dell'impianto interno per poi ri tornare alla comunicazione esterna in corso sul- -Valtra linea, Premendo il bottone D si comanda Vinserzione immediata dell'Ipsofono al__primo squillo della suoneria senza il consueto ritardo di 33 sec; I'abbonato pur presente si fa ciot... lati- tante per evitare un colloguio indesiderato, pur essendo interessato a conoscere la comunicazione che gli ® destinata, Egli pero pud, quando voglia, stabilire la normale comunicazione telefonica.pre- mendo il bottone B 0 C a seconda che questa sia in corso sull'una 0 sull'altra Tinea. Premendo sul bottone E la conversazione che attualmente si svolge sull'una o sull’altra linea viene registrata, salvo a sospendere Ia registrazione stessa quando meglio si creda; a questo scopo basta premere quello dei due tasti Bo C che abbia il trasparente illuminato. Bremendo invece, il bottone F si pud ascoltare una comunicazione esterna in corso di registrazione senza rivelare la propria presenza al corrispondente. i “Wa Ta pressione del bottone G predispone I'appa- recchio come dictafono ¢ quella del bottone H alla riproduzione delle registrazioni esistenti. Pre- mendo invece il bottone J si pud tornare a riascol- fare quanto & stato registrato negli ultimi dieci secondi; il bottone K provvede in ultimo alla can- jlazione locale. la riproduzione ma perch divenga effettivo oc- corre che, contemporaneamente alla pressione sul ottone, sia girata la chiave N verso destra; cid Secrtra con chive enti per blccare il aumeco cher eae st Sercatra eon hi Vipsofono, oltee all'apparec ’ 2A neta: sulsantl Der ia predisposiaione dal numero chiave seareto ed stiera sottoposta alle prime per comandare Beso pert ate m2 per elefonare sll lines clonal i Tinea inerne 1D ta per collgare plone stone rere’ on AE Tao oe eitnne fun cameos sl in, dl ester, in -¥ lope! farsi reqiavone G Tato perl registration di comunieaton « di det < asto per Vevetat ipetiiane dluine frase dele re: tine a! foniantment oele al pr ancl fe cones’ cegihae-sin duane the dp i ipedcone testo di cehio ger insallion Ilfoiche interne sib per blceae {tas del seri inlerne .chio telefonico automatico di tipo normale, le varie prestazioni dell'Ipsofono. 1 impedire Vannullamento, per inavvertenza, di Peoria vegistrazion! esistenti, Lavvenuta se- cine del'rdine di anmillameato & confermata hiilminasione del fnrparente del bottone K Confermere in genere Fesecurione dei vari 00- ming’ aceende if trasparente del bottone cor rispondente al comando eseguito. Ma le precau- Sion noma hmfano a questo; snfat Se. per mpi in posiione di dictafono il silenzio vie Ge'manienato troppo a bingo, la luce stl traspa fonts del bottone temola impaziente, per sta Pilsears! pol alle prime parole pronunciate, indi tando cost ehe il alo divacciaio 8 in movimento e istrazione in corso. sf Th ultimo la chiave della serratura N ‘blocea un ert numero a volonta. di tasti intern, ib Perch, in avenza dell abbonato, altsi non abbia Petbrvini senza sua aitorizzazione del servizi cor Fispondenti ai tastt Bloceatissimangono per libe- rele manovee dei 2 tast! rossi (B e ©) perché l'ap- parecchio’ possa sempre funzionare come un cO- Inune telefono. Complesso di registrazione Pe aa iaripeisah aap pe ee ae ages chiave; le copie 2 ¢ 3, destinate entrambe alla fegistrazione delle comanicazioni in afrivo, hanno Tispettivamente una capatita di 220 me i000 m Gi ilo registratore corrispondenti a durate di req. strazione dis inin e di 25 min. Questa dopiia coppia di bobine permette ingegnosamente di ri Gurre al minimo Fintervallo di tempo necessa al davvolgimento all'inverso del filo, per passa. re ciob dalla posizione di registrazione quella Gi siproduzione: infatti anche con una velocita dt lavvolgimento quintupla di quella di registrazio- ne questo intervalio di attesa sarcbbe put sempre assai lungo per una Iunghezza di filo Gi 1000 m gia registrato e pari a 6 min circa, che ¢ intelle- Fabile. Col sistema adotiato, la registrazione. ha Initio’ sul filo corto per pascare por automatica: rente sul flo Iungo $e necessarior appena questa Seconda parte della registrazione si stabilsce, il primo filo si slavvolge in senso contrario el Yelocita quintupla i quella di registrazione, es: Sendo cost pronto pressoché immediatamente. alla Hproduzione. Iniziatasi la riproduzione sul lo corto, il filo lungo comincia a riavvolgersi in sen. so contrario per essere immediatamente, pronto. continuare la riprodvzione al termine di quella in corso. Tl caso pit sfavorevole si presenta ‘natural- mente quando la registrazione abbia. impeguato solo il flo corto al completo: sara allora richiesta rattesa’ di non pit di un minuto perché questo si wwvolga. completamente in senso contiario per jniziare Ia. riproduzione. Nella parte superiore dell'unita 2 sono allinea- te quattro fle di-normali reié telefoniel gli ese cutori materiali delle manovre azionati localmente dai vari bottoni dell'apparecchio principale ed, a distanza, dai comandi alla voce. Sono questt relé a chiudere o ad aprite i vari circuit predisposti seconds modalita. che sarebbe certo troppo lungo Seguire qui in tutti i loro particolati. Cost il pee mo relé— azionato dagli impulsi in artivo della linea i quali fanno anche squillare la suoneria del. Vapparecchio telefonico —'si chiude per inserire il registratore d'annunsio. Questo relé's a fanzio. namento ritardato; cid. perch Vinserzione ‘del. VIpsofono avvenga solo dopo che la suoneria ab. bia squillato inutilmente. per quattro volte senza che nessuno abbia sollevato il microtelefono. Comandi alla-voce ‘Ad inquadrare le grandi linee di funzionamen- “to dell"Ipsofono rimano ancora il mistero def col mandi alla voce: eppare anche quecti troveranno il loro posto considerando che i ripetuti « Hallo > si trasformano in impulsi elettrici che comandano ewrcuiti predisposti a riceverli in determinati mo. enti: questi momenti sono fissati dalla. posizione del sistema di camme solidale al motore di co. mando, Cost, durante la breve pausa dopo la pa tola Attenzione dell’annunzio, una camma del si stema commuta temporaneamente per circa 2 so- condi i vari circuiti per renderli atti a ricevere comunicazioni dalla linea: se tutto tace la cams ma, al termine del suo passaggio sotto 1 rela: tivi contatti, ristabilisce 1 primitivi ed nieSsaggio di annunzio continua con il « Prego parlare >; quindi segue automaticamente, come gid SCIENZA EVITA 18 Complesso di registrazione collegato all'apparec- chio principale (fig. 4). Pud essere collocato nel Iuogo pitt conveniente, anche a distanza di questo ultimo. Comprende l’equipaggiamento di regist 2ione e riproduzione, gli amplificatori e gli organi elettrici e meccanici di comando. In alto: quattro ordini di relé telefonici. In bas so: le tre copie di bobine per lavvolgimento del filo magnetico. si 8 detto, il! riavvolgersi del filo relativo in senso contrario perché V'annuinzio possa essere ripetuto al successivo intérlocutore. Subentra poi I'equi- paggiamento di registrazione della comunicazione in arrivo, terminata la quale, dopo 12 sec di at- tesa, Vapparecchio torna alla’ posizione di riposo. Sc invecethi chiama ® autorizzato a rilevare i segreti dell’Ipsofono, il suo doppio « Hallo » do- po la parola « Attensione » dell’annunzio manter- Ta innanzi tutto aperto il circuito di riproduzione; il completamento dell’annunzio non viene cosi pitt trasmesso sulla linea, pur continuando il: filo a svolgersi nello stesso senso per iniziare poi la tra- smissione (sul circuito di riproduzione di’ nuovo ichiuso) della numerazione relativa al numero chiave, Il meccanismo @ qui praticamente identi- co al caso precedente in quanto la trasmissione di ogni cifra & seguita da una pausa di due se- condi durante’ i quali i citcuiti sono messi in po- sizione di ascolto sulla linea. Se da questa arri un « Hallo » fuori tempo i relativi impulsi elettri- ci aziagano il relé che blocca la riproduzione; pa- timenti, attraverso il gioco dei cireuiti predispo- sto dalla scelta del numero chiave, la riproduzione rimane bloceata se la cifra esatta sia lasciata pas. sare in silenzio, Invece,’ I'« Hallo > pronunciato a tempo dopo la detta cifra trova, attraverso i con- atti stabiliti dalle camme, i circuiti disposti in modo da impedire V’azionamento del relé che bloc ca la riproduzione; questo relé infatti, anche se azionato una volta sola durante il processo di identificazione, bloccherebbe definitivamente la r+ Complesso WOS a risposta automatica. A sinistra: "appa Fecchio telefonico automatic sovrapposto ¢ collegato al com- Plesso (chiuso). A destra il WOS aperto: comprende il Piatto grammofonico, l'amplificatore e gli organi di comando. Botto ls sigla WOS Ia manopola di preselezione delle risposte. produzione per la durata del collegamento in cor $0, Lo stesso meccanismo si ripete per le altre due cifte del numero chiave: quindi, se il triplice con- frollo ha avuto esito positivo, ha inizio la fase di riproduzione, dopo la brevissima attesa necessaria, per il riavvolgimento del filo ancora in posizione Si registrazione. Anche per Ie altre manovre, co- me per es. per l'annullamento delle registrazioni preesistenti, il comando alla voce agisce sempre hhella stessa maniera: esso aziona cioé un reld che Chiude la sorgente a corrente continua sull’avvol- gimento dell’elettromagnete contenuto nella co- Eiddetta testa di annullamento, lungo cui scorre il filo magnetico per il solo tratto gia registrato. Quando’ il collegamento sari definitivamente conchiuuso il primo relé, gia eccitato daghi impulsi ella chiamata di linea, si apre e stacca dalla inea stessa I'Tpsofono per ristabilize i collega menti telefonici normali, TlW.0.S. ‘Un altro originale apparecchio che con pitt spe- cifici e limitati scopi, ¢ quindi con una realizza- Gione pid semplice cerca di soddisfare alle esigen- Ze dello sfruttamento migliore della linea telefo- nia, @ il W.O.S.; l’apparecchio aperto & rappre- Sentato nella fig. 6 che riporta a sinistra il com- plesso collegato al relativo apparato_telefonico. fl W.O.S. non registra le comunicazioni in ar~ rivo ma d& solo al chiamante Ja risposta sug- gerita dall’abbonato prima. di assentarsi, Questi ud sceglierla nella serie delle molte risposte gid Predisposte ° nell’apparecchio; dalla _precisazione Uell’ora «lel suo ritorno all'invito a richiamare in tuna determinata ora, dalla preghiera di rivolger ad un altro numero a quella di attendere I'imme- diata venuta dell’abbonato all’apparecchio. E per ogni tipo di risposta ne @ prevista una gamma suf. ficientemente estesa; cosi nel fissare I'ora del nuo- vo appuntamento le risposte sono tante da copri- fe le ore della giornata sino a tarda sera, Ta ri- Sposta viene trasmessa per 7 volte; indi l'appa- recehio si staccher automaticamente dalla linea, per ristabilirvi il, normale collegamento. 424 TL W.O.S. & un apparecchio di limitatissimo in- gombro, come si vede dalla figura, e di facile ma- fovra; per predisporre Ia risposta @ infatti sutl- Giente girare In manopola frontale sino a che at- fraverso. la finestrella superiore passi la risposte prescelta. Premendo poi per un istante la chiave Gi controllo V'utente pud sincerarsi, al ricevitore del suo microtelefono, che sia effettivamente la Fisposta prescelta ad essere trasmessa. La registra Zione, qui prevista servi introdotto dal fondo. La sezione della bottiglia di Kiein @ costituita da due distinti nastri di Moebius. 433 Per quanto riguarda la camera daria d’automo- bile: noi possiamo darle, senza lacerarla, la forma i un disco piano, ma si pud dimostrare la possibi- ita di rivoltare la camera d’aria come un guan. to, quando sia sottoposta a estensioni rilevanti. ‘Abbiamo cosi descritto superfici chiuse super- fici con un orlo. Il numero degli orli di una su- perficie non @ limitato: possiamo ora praticare Nel 1858, il matematico tedesco Mocbius ebbe a 10 da un orlo all'altro del- Ia striscia di carta: la superficie cosi creata non aveva dunque pili due orli, ma uno solo. Se una mosca venisse lanciata su questa strana pista col sare mai Morlo, rimanendo tessa facia doll Di conseguenza, & certo che hha _veramente una sola facci solo orlo, Se si chiedesse a un pittore ancora su questo nastro la stessa operazione. Questa volta avremo due nastri di torsione), ma non potremo diun nastro a tripla torsione forma un « nodo » completamente chiuso e quindi non scio I connotati di una superficie La topologia non si @ limitata a queste indagi- ni, ché essa ha scoperto altre superfici ad una sola faceia come il berretto quadrato o la superficie romana. Ma non ci dilungheremo a_descriverle. Gia, dopo gli esempi illustrati possediamo ormai due elementi essenziali dei connotati di una su- perficie: il numero def suoi orli (0,1, 2 0 pit) e quello delle sue facce (1 0 2). Bastano questi due dati per individuare completamente una superfi- cie? No, perché se riprendiamo, ad esempio, le superfici a un orlo © a due facce sopra citate, Ia sfera con la piccola apertura e la camera d’aria {0 in termine geomettico toro) anch'essa perfora- due aperture nella nostra sfera, poi deformarla in modo continuo per darle la forma di una corona circolare piana, o di un nastro cilindrico, super fici che hanno due orli e due facce. Finora abbia- mo incontrato solo superfici a due facce, ¢ il buon senso ci dice che non ne dovrebbero esistere altre, Eppure da quasi un secolo la topologia ci ha fatto conoscere superfici con una sola faccia. .SUPERFICI CHE NON HANNO NE DRITTO NE ROVESCIO Nel 1882, il matematico Kl scopri un’altra jenderlo, poi lo si incurva lateralmente, se ne |» attraversando il fianco della botti: contatto con la piccola apertura praticata sul ine i due onli o ci », I collo, come Guindi la superficie cosi formato taglia se stessa di penetrazione ». Se in que- joni posiamo una mosca su quella su- chiusa, essa purché possa superare Ia li- nea di penetrasione senza essere fermata dalla non sta_percorrendo, ‘ma questo non toglic sola facia; “nonostante cid si potrd conservare un iquido nella botti Klein, purché sia intro. to nel colle dal fondo, come mostra I'ul la. pagina precedente. ‘ ‘questa « bottiglia » secondo il ‘ottengono due meta ta, troveremo che entrambe rispondono a quelle due condizioni, © sappiamo tuttavia che esse non sono equivalenti. Occorre dungue--trayare,una ter- za caratteristica che permetiacli-distinguere tra Tero queste superfici differenti. Pid che il numero dei fori (0 dei manici), la topologia preferisce stu- diare il numero delle sezioni diverse (r) che si possono praticare nella superficie senza ch’essa, cessi di essere di un sol pezz0. Queste sezioni pos- sono essere eseguite da orlo a orlo se la superficie ne presenta, o invece secondo una curva chiusa. evitando gli orli: in ambedue i casi il numero Impossibile unire le tre case alla piccionaia, al pozzo ¢ al pagliaio con vie che non incrocino.. delle sezioni possibili, chiamato da Poincaré nu- mero di Betti della superficie, rimane lo stessb. Se esaminiamo le superfici precedentemente con- siderate, vedremo che la sfera ha un numero di Betti nullo; esso & 2 per il toro; 1 per il nastro i Moebius; 2 per la bottiglia di Klein. Sfortuna tamente, il complesso dei tre numeri sopra defini- ti non basta ancora per distinguere alcune super fici pure molto diverse, come il nastro di Moebius a semplice e a triplice torsione. I nodi In un node comune il filo o la fune presentano un certo numero di capi liberi. Con la voluta pa- aienza 6 quindi sempre possibile fare scorrere il filo su se stesso © scioglierlo, ossia dargli la forma i ug segmento di retta. Questi nodi non interes- sano quindi la topologia che studia soltanto anelli @ intrecci di curve chiuse, impossibili a sciogliere. Alessandro, tagliando il nodo gordiano, prova psi- cotecnica ad uso dei re, risolvette forse, senza saperlo, un vero problema di topologia Finora la topologia non @ riuscita a stabilire un sistema di classificazione razionale dei_nodi Ma nel 1934, il matematico Seifert di Heidelberg | San Gavino M. anluriny | Furtei| |Reuasile poich? @ inevitabile che due strade si taglino Fun Paltra; @ invece possibile collegare le 4 case. ha dimostrato un gran numero di loro proprieta associandone lo studio a quello delle superfici del- la maggiore semplicit possibile il cui orlo formi quei nodi. Cosi la, topologia trova applicazione nei tessili Le reti Lo studio delle reti, di cui il problema dei sette ponti costituisce uno degli esempi pid noti, é fra i rami pit importanti della topologia. Quando stu- did il passaggio della corrente nei conduttori elet- trici, il fisico Kirchoff dovette considerare le rela- zioni fra le intensith di corrente e le resistenze nelle porzioni di conduttori della rete situate in circuiti ch'egli sceglieva arbitrariamente nella, re- te stessa, Egli si chiese quanti circuiti occorresse considerare per ottenere relazioni fra loro indi- pendenti; proprio per rispondere a°quella doman- a, venne condotto ad un problema di topologia, Comineid a studiare le reti ramificate come gli alberi, ossia tali che le linee che si -congiungono agli estremi non chiudano mai alcun circuito (ve- di figura); il numero dei vertici (nodi) di quelle reti supera di una unit quello delle linee. Dimostrd poi che una rete qualunque pud es- I complicato intrico dei territori comis- nali in provincia di Cagliari, ad esempio, pud essere scioltocromaticamenteusan- do 4 tinte soltanto. Sotto: Ogni regione, 1, 2, 3, 4 confina con ciascuna delle altre Lingo un confine, ma é impossibile dise- gnare 5 aree di cui ognuna abbia un con- fine in comune con clascuna delle altre. Samatzail lureminis Serramanna i SCIENZA EVITA 18 435 sere trasformata in un siffatto albero con Ia soppressione di un numero di line che possono essere scelte in pitt modi, ma il cui numero & costante. Questo numero, che Poincaré, come Si & detto, chiamd numero di Betti della rete, in onore del nostro gran- de matematico, @ anche il numero delle aree delimitate dalle linee della rete; si pud dunque calcolare il nu- mero di quelle aree quando si cono- sca il numero dei nodi ed il nume- ro delle linee. Sulla sfera si pud anche stabilire una relazione fra il numero dei nodi di una rete, il numero delle linee che Ii collegano’e il numero delle superfi- ci delimitate, con la differenza, ri- presenti il caso piit complesso: infat 4 il problema della coloritura ha a7 avuto una solusione definitiva per le carte disegnate su altre superfici, co- ‘me il toro, dove occorrono sette co- lori ¢ il nastro di Moebius dove ne bastano sei. Il problema della coloritura delle carte é collegato a quello delle regio- ni confinanti: quale @ il numero mas simo di regioni che possono esistere ‘su una superficie, in modo che due qualsiasi di esse siano confinanti fra loro? Infatti, il numero dei colori oc- correnti per colorare una carta 2 al- meno uguale al suddetto numero di regioni limitvofe, @ ‘quel numero & almeno uguale a 4 come dimostra la spetto al piano, che tutta la superfi- Inunareteadalbero, figuya; esso non pud essere 5 perché cie (i rinchiusa nella i numero dei nodi & della sfera @ qui rinchi ll earns aa nee, aumentato di uno. Even Coemiieiatay only dopoliadra) tale semplice, ossia tale da potergli dare Ja forma di una sfera per deforma- zione continua, si osserva che in quella trasfor- mazione i suoi vertici diventano i nodi di una rete, i suoi spigoli le linee che li congiungono = @ le sue facce. le aree dolimitate da queste linee. Si ritrova cosi'una proprieta dimostrata da Carte si e poi da Eulero: il numero delle face di un poliedro @ uguale alla differenza fra il numero de- fli spigoli ¢ il numero dei vertici, aumenta di due Ecco: come la topologia illumina nel modo pit semplice alcune veritd della geometria ordinaria Un altro problema famoso relativo alle reti era stato gid proposto nel Medioevo: siano tre case, luna piecionaia, un pozzo un pagliaio, comunque isposti gli uni rispetto agli altri. & possibile col Tegare ciascuna delle case alla piccionaia, al pozzo © al pagliaio con nove sentieri senza che nessuno di essi ne attraversi un altro? La risposta @ ne- gativa Similmente, se volessimo collegare cinque case a due a due mediante dieci sentieri non interse cantisi, il problema risulterebbe insolubile. Con quattro case e sei strade il tracciato & invece pos- sibile (figura a pag. 435). Questi due ultimi quesiti sono_aflini a quelli dei confini comuni fra pid Stati diversi (o fra provincie dello stesso Stato) ¢ ella coloritura da dare alle carte geografiche per renderle pit) evidenti. La coloritura delle carte © Sia una carta che rappresenti un certo numero di Stati (0 di regioni 0 di provincie} disposti in ‘modo assolutamente qualsiasi. Quanti colori oc- corrono per colovare la carta in modo che due Stati confinanti siano sempre di colore diverso? Questa domanda in apparenza semplicissima, aspetta ancora una risposta definitiva; si ha la certesza quasi assoluta che bastino quattro colo- 1, @ stato infatti dimostrato che ne occorrono pit di tre e non sé mai incontrata wna carta che ne richiedesse cinque, ma la dimostrazione generale di questa froprieta non & stata ancora data. B ben strano che la superficie piana (¢ anche la sfera) 436 se potessero esistere cinque Stati tut- li confinanti a due a due, sarebbe possibile stabilire fra le loro cinque eapitali una rete di strade che ie unisse a due a due senza intersecarsi, cosa che, come abbiamo visto nel caso delle cingue case, & impossibile. . Liutilita della topologia Da tina cinguantina danni molti capitoli della topologia sono divenuti complicatissimi: essa. ba esplorato la proprieta degli spazi a pit di tre di- ‘mension, ha studiato alcuni insiem! di enti geo Inetrici che possono clffcilmente essere rappresen fati in una figura (insiemi di piani, di rette ec). Sono utili queste ricerche? La topologia consen: te applicazioni pratiche? Notiamo anzitutto che i primi rudimenti della topologia, come le nozioni Gi esterno 0 di interno, i nodo ecc. vengono da hoi apprese fino da giovanissima eta. Certe tecni che dellindustria dei tessili, come la tessitura, per quanto concerne V'armatura dei fii, e la tintoria propongono problemi di topologia talora assai ar- Gui, Ne abblamo visto anche un'applicazione alla fisica (teorin delle reti di distribuzione dell'energin tlettrica). Ma, essa interviene costantemente s0- prattutto nell'apalisi matematica Ogai, aloune tecniche come I'elettronica o I'aero- dinamica delle velocita supersoniche sottopongono allanalisi matematica problemi che si traducono in equazioni differenziali, ossia relazioni fra le ve- locith div variazione i determinate grandezze Se la topotogia. non consente il calcolo delle solu- oni, essa indica almeno, fra i vari tipi di solu Zioni, quali siano accettabili e quali da scartare. ‘Ad esempio, in_un problema di elettronica, seb bene essa non sia capace di calcolare le caratte Tistiche di un montaggio, pud tuttavia indicare { prior il tipo di montaggio che occorve scegliere L/utilita pratica di questa che potrebbe conside- rarsi un'astrusa e astratta matematica ¢, anche in quésto caso, evidente, Nel fascicolo 17 (giugno) di SCIENZA E VITA 1 microscopio elettronico raggiunge il milionesimo di millimetro L’AUTOMOBILE A TURBINA Non sembra siano da attendere dal motore a stantuffi nuovi sostanziali progressi; questo fatto spinge i costruttori d’automobili ad un attivo interessamento per le possibili appli- cazioni alla trazione automobilistica della turbina a gas. Recenti prove, eseguite con un prototipo, hanno permesso di ricavare dati interessanti sul nuovo sistema di propulsione. della casa Britannica Rover, derivata nell'au- totelaio dal modelio 75, ma provvista di un motore a turbina, effettuava una prova dimo- strativa sulla pista di Silverstone (Northampton. shire). La Rover aveva il solo scopo di dimostrare pubblicamente, con questo tentativo, i progressi raggiunti dai ‘soi studi, naturalmente insisten- do sulla necessitt di conseguire successivi perfe- zionamenti per poter immettere sul mercato I'au- toveicolo a turbina. Conviene notare subito che l'idea di applicare un motore rotativo a fanzionamento continuo del tipo turbina alla propulsione dei veicoli automo bili non & nuova. Prima della guerra del r9r4 ¢ immediatamente dopo, vennero iniziate importan- ti prove sistematiche, allo scopo di sperimentare le possibilita del turbomotore a gas di benzina. T risultati di quelle prove, sebbene non nega- tivi, non furono davvero incoraggianti. Infatti, i problemi pratici proposti dal funzionamento di sif- fatti motori erano molto diversi da quelli relativi alle turbine a varore, gia di uso comune a quel- epoca. Prescindendo da complesse questioni di termodinamica pura, ci limitiamo a rilevare che ill sensibilissimo aumento della temperatura di fun- zionamento delle alette, la difficolta della toro co: struzione e la preponderante influenza della loro forma sul rendimento complessivo, hanno. fatto sorgere gravi problemi di metallurgia, di fusione ¢ di lavorazione. Un passo decisivo doveva comipiersi in virti de- sli ‘importanti lavori dello specialista inglese Whittle, al quale spetta il merito di aver costruito SCHENZA EVITA 18 Ji 9 MARZO 1950, una vettura sperimentale il primo turbomotore pratico, atto all’impiego sul- le moderne cellule d’aeroplani. Le necessita delle flotte aeree militari dovevano provocare, dal 1940 in poi, uno sviluppo ¢ un per- ferionamento straordinario in tutte le forme di propulsione del tipo a turbina, turboreattori & turbopropulsori, accanto ai propulsori statici puri Questa serie di esperimenti condotti su scala mondiale ha permesso di stabilire in modo preciso i dati fondamentali dei turboreattori a combusti- bile liquido: problemi di ordine tecnico, come le condizioni di fabbricazione di rotori per velocita dellordine di 40000 g/min, problemi di carattere metallurgico 0 anche, come abbiamo gia detto, ter- modinamico. - Struttura di un turbomotore Rimarievano nondimeno da studiare non poche condizioni indispensabili per I'applicazione della turbina all’automobile, che non si presentavano nel caso dei veicoli aerei, speciamente militar Tra queste condizioni, le pit importanti sono: il idottissimo ingombro; la facilit di avviamento; il raffreddamento efficace; la eliminazione facile ¢ silenziosa del gas di scarico; il limitato consu- mo specifico, di_carburante. Gccorreva infine ridurre al minimo la velocith detl'albero di trasmissione; si noti inoltre che le turbine per autoveicoli debbono avere potenza as- sai inferiore @ quella delle unit di uso normale nell’aviazione. Tn linea generale, una macchina turbomotrice raggruppa, intorno ad un ase geometrico comune, i seguenti’ organi 437. 1) un compressore d’aria di tipo centrifugo, che aspira I'aria esterna e le comunica una certa pressione prima di introdurla nella camera di com- bustione; 2) la camera di combustione, talvolta di f ma anulare, spgsso suddivisa in due vani distinti, on tina valvols d’ammissione del carburante (i quido) ¢ un dispositive di accensione; © 3) una turbina frazionata in due elements con funzioni diverse e quasi sempre meccanicamente separati, ossia: un elemento di turbina destinato ‘a muovere il compressore d’aria, ¢ I'elemento at- tivo della machina, o girante motore, che aziona Yalbero motore. Questi elementi fondamentali, costituiti da al- trettanti organi in forma di solidi di rivoluzione, sono rinchiusi in un involucro il quale, oltre a con Vogliare aria e miscela carburata ai due elementi motori, contribuisce al rafireddamento e avvia al- Jo scarico i gas combusti Le migliori condizioni di funzionamento si ot- tengono allorchd, usando nelle debite, proporzioni un carburante a basso indice di ottano, la tempe ratura dei gas non sale oltre 735°C. Superando questa temperatura, bench? il rendimento massi- mo teorico richieda 975°C, le deformazioni del complesso ¢ il ealore irradiato rendono impossibile Vimpiego del turbomotore. Il rapporto di compressione dell'elemento com- pressore 2 di 3,5, giacchd il rendimento non pud essere inferiore al 75% (rendimento massimo 80%). Tl rendimento della turbina deve raggiungere 1'80% (massimo 85%); infine il rendimento com- plessivo dell’unita motrice viene fortemente in- fiuenzato dal ricupero delle calorie disperse dai gas i scarico, ricupero che pud raggiungere il 50%. Trasmissione e riduzione Rimane ora da utilizzare la potenza sviluppata su un albero la cui velocita di rotazione & sempre superiore, in regime normale, a 20000 giri/min. Sul futuro veicolo la necessaria riduzione dovreb- be ottenersi mediante un solo organo a grande demoltiplicazione ¢ ad alto rendimento. Praticamente, e questa 4 Ia soluzione di transi- zione adottata dalla Rover, alla trasmissione prov- vede un riduttore con rapporto 1:5 0 1:6, con ‘nesso all‘albero motore di un normale ponte po steriore, provvisto a sua volta del consueto ri- duttore’(I:4,5 a 1:5) Ta costrusione di simili riduttori, di uso gene- ale in aviazione, non fa sorgere particolari pro- Dlemi; va tuttavia qui notata Ia caratteristica spe- ifica dei turbomofori di essere a ruota libera, giacché Ia potenza assorbita dal compressore & ir. filevante per una piccola ammissione; questo fatto richiede un sistema di freni assai potenti Il Tarbo-car Rover Fin dal 1946, la costruttrice britannica d’auto- mobili Rover di Solihull (Birmingham), ha proce- duto alle prove in laboratorio di una ‘turbina di piccola potenza specialmente studiata per applica- Zioni automobilistiche. ‘Le prove, protratte molto a, lungo, riguardavano un complesto formato da un compressore, una ca- mera di combustione doppia, una turbina a un solo stadio accoppiata al compressore e una tur- bina motrice indipendente destinata, mediante ap- posito accoppiamento, ad azionare un albero di ‘trasmissione normale. ‘Questo complesso venne montato, alcune setti mane prima della prova publica del 9 marzo, su autotelaio Rover 75 modificato. La vettura, con asso di 2,82 m, che pesa 1380 kg col motore a stantuffi a 6 cilindri, era carrozzata a cabriolet 2-3 posti con ampio spazio libero posteriore (roadster) Tn questo spazio, situato dietro ill sedile ante riore, venine disposto il turbomotore, in vicinanza © poco anteriormente all'asse motore posterior. Esso si accoppia all'albero d’entrata del ponte po- steriore attraverso un riduttore a ingranaggi La trasmissione comprende un inversore di mar- cia, ma nessun cambio di velociti; il. regolaggio Gel_motore avviene mediante un pedale che ri- corda il consueto acceleratore, mentre un secon- do pedale muove il freno. Tafine, I'afflusso dell'aria esterna al compresso- ze ayviene attraverso due cpllettori che sboccano, sui pannelli laterali del cofano, in tre aperture orizzontali a reticolo. Lo scarico si effettua me- diante una coppia di tubi verticali disposti poste- riormente all’autotelaio, La prova del 9 marzo La vettura equipaggiata col turbomotore sper mentale, privo perd di ricuperatore di calore, ven- ne condotta a Silverstone; al momento delle prove, i'dati_ atmosferici erano i seguenti: temperatura 320, §C; pressione 764,54 mm; vento 8 km/h. Liavviamento avviene in modo normale, me diante un motorino elettrico comandato da un pulsante; il regime di minimo della turbina 2 di 7.000 g/min; questa velocita di rotazione fu rag- giunta 13,2 sec dopo messo in moto il motorino Gavviamento, e la vetture parti in 16,5 sec. Il carburante usato era il kerosene, simile a quelio impiegato nei bruciatori, e affine al petrolio luce. Tnfine, la pista di prova misurava 4,450 km ¢ le prove si svolsero. su sei giri (26,700 km.). In nessun momento il pilota della vettura (de- nominata Wiszer) tentd di spingerla alla velocit& tnassima, raggiungendo tuttavia i 138 km/h: a questa velocita lineare corrispondeva tuna velocit’ di rotazione del turbomotore di 35000 g/min. Le prove di accelerazione hanno dimostrato che la vettura, partendo da ferma a motore avviato, raggiungeva i 96 km/h in 14 see. ‘Queste, in breve, le prime prestazioni del pro- totipo a turbina da 100 eav all'incirca, costruito dalla Rover, con risultati controllati dal Royal Automobile Club della Gran Bretagna. Quali de- duzioni si possono trarre da questa dimostrazione, che non fa turbata da alcun incidente? A questa domanda avevano gid risposto i tecnici della Rover. ‘Anzitutto, questa machina dimostra che la pro- pulsione a turbina degli autoveicoli é perfettamen- te attuabile allo stato odierno ‘della tecnica della turbina e dell’autotelaio. Tnoltre, talune difficolta che parevano teorica- mente gravi si sono invece rivelate, alla luce del- “ condotti di IL turbomotore @ rappresenta- to in alto sull'autotelaio tipo 75, e in basso visto di tre quarti, Da avanti indietro, si distinguono: il compres: centrifugo che riceve I esterna dai due collettori; tubature di immissione nel- di combustione motrice e a quella ausiliaria accoppiata al compressore; i jcarico con aper- tura verso Ialto; infine il ri- duttore di velocita. £ qui meso il motore elettrico per "avviamento del compressore. V'esperienza, meno preocéupanti. Ad esempio, pur essendo il prototipo Wiszer sprovvisto di silenzia- tore di scappamento,.il rumore @ stato perfetta- mente sopportabile, anche in fase di accelerazione: i fumo di searico, leggermente azzurrognolo, ’si- mile a quello di un motore diesel ben regolato, ron costitui neppure esso un inconveniente serio € capace di ostacolare lo sviluppo di questo nuovo metodo di propulsione. Il consumo del motore Rimane da parlare del consumo. Questo dato non ® stato divulgato; sembra perd ch’esso sia al- quanto alto, intorno ai 28 litri per 100 km; que- sta cifra richiede tuttavia un duplice commento. Occorre anzitutto ricordare che la turbina con- suma carburanti meno pregiati della benzina o SCIENZA EVITA 18 hares ‘ =a Turbine Compressore suai della nafta: petrolio 0 Kerosene. Lnoltre, ¢ soprat- tutto, il turbomotore Rover era privo di ricupera~ tore di calore dai gas di scarico. Ora, come ab mo gid visto, il rendimento complessivo, come pu- re il rendimento di trasformazione e conseguente- mente il consumo specifico, sono direttamente le- ati alla percentuale di ticupero di queste calorie Gisperse in pura perdita, E appunto per tentare Gi determinare i dati di progettavione di un ada to ricuperatore sono state allestite queste prove; i tecnicl della Rover reputano sia possibile ridurre alla meta i dati di consumo registrati il 9 marzo Sulla pista di Silverstone. La Rover, che ha gia speso pid di 35 miliont di lire per il turbomotore e la vettura prototipo, con- sidera opporttino proseguire gli studi, anche se Sconti gia un'attesa di 4 0 5 anni per la immis- sione sul mercato di siflatti autoveicoli. Fs 433. HA 2 ezuD195 » J meno 01 65 (3 ba 65 4 80 DA 80 A 140 a EBBB a 10 a 160 : ¢ La cartina indica la mortalita generale per tumori nelanno 1948, nelle diverse regioni d'Italia. Le cifre si riferiscono a 100 mila abitanti. I numero complessivo dei mortié stato di 48000. Dalla cartina risulta come, secondo { rilevamenti statistici, la dife fusione del cancro sia proporzionalmente molto pid elle re- gioni centro-settentrionali che non in quelle meridionali e insulari, Gli Entt sanitari e gli Istituti specializzati di tutto il mondo vanno sempre pid intensificando le loro ricerche cliniche e sperimentall nel campo della lotta contro i tumori. Gli scienziati di tutti i Paesi, tra i quali una cospicua rappresentanza italiana, si riuni- ranno in congresso dai 17 al 22 luglio a Parigi, per discutére le pit recenti acquisizioni dei metodi di cura e poter giungere ad una rationale organizzazione dei mezzi intesi a combattere effica- cemente il cancro, Anche in Italia si va affermando con mag: giore urgenza, secondo i criteri dei nostri insigni cancerologi, la necessita di rendere noti al pubblico, in forma rigorosamente scientifica ma accessibile ai pid, quegli elementi che giovino o far coscienti tutti delle insidie del cancro e ad indirizzare |'opinione Pubblica verso j concetti di quel sano e ponderato ottimismo che Ja moderna terapia dichiara oggi legittimo, purché il male sia diagnosticato in tempo. Abbiamo -percid voluto, nella seguente serie di articoli, documentare l'aspetto statistico della diffusione det male in Italia e passare in rassegna quanto & necessario sar pere sul cancro e quanto é lecito sperare dalle risorse della scienza. 440 LA SCIENZA ALLA RICERCA DELLA VERITA PEE poser tare una prec. sa idea della diffusione di van determinata malattia in rapporto alla popola- ione, & necessario ricorrere ati cerche statistiche; da queste si possono desumere dati di ordine generale, che, sebbene non. siano Applicabili ai singoli_ individu, valgono nondimeno a darci una visione panoramica dei fenomeni morbosi ‘che ci interessano. Nel campo dei tumor, la. ricer ca Statistica presenta" diffcolta notevolissime; in primo _Iuogo, perch. i tumori maligni non so: no soggetti a denuncia obbligato- tia del medico curante alle auto rita sanitarie, © quindi manca ogni nozione esata per lo studio dei cancerosi viventi In secondo Iuogo, intervengono diffcolta. ci ordine pratico, riguardanti la dia- gnosi, a volta difficile, a volta impossibile, specialmente per i metici lontani dai grandi centr, i quali in mancanza di ogni mez. 20 di indagine e del controllo ell’autppsia debbouo _fondarsi esclusivamente sui dati clinici che aramente possono _permettore tina completa identifcazione c Classifcazione della forma. mor bosa. Mancano inoltre tutti | da- ti relativi alle guarigioni, alle cu re praticate, alle pit o ineno fre quenti recidive. Quindi non por siamo basarci che sui dati rileva bili dai certificati di morte, ila sciati dai medici o dagli istituti (studio della mortalita). Tutte le Geficienze che abbiamo rilevato e che derivano da ostacoli_prati camente insormontabili, ct. per- mettono soltanto di trarre con clusioni di indole generale: que ste, in realti, sono. forse meno pessimistiche delle cifre, Tuttavia Jo studio statistico dei tumort maligni & ricco di insegnamenti @ notevolmente interessante per tutti i lettori Il cancro é in aumento? Ogni anno il numero dei morti per canceo di- venta maggiore. Nel 1948, in Italia, su una po- polazione di 46 milioni di abitanti all'incirca, i} numero dei morti per tumori ¢ stato di circa 48000: pi di mille su un milione di abitanti Se diamo uno sguardo alla tay. 2, che rappre- senta T'andamento generale della mortalita per tumori maligni dal 1887 al 1948, ultimo anno per ill quale si disponga di dati statistici, notiamo che Ja curva aumenta gradatamente (salvo una breve discesa negli anni dal 1924 al 1930) per raggiun- gere il culmine nel 1948. 5 Cosi, mentre nel triennio 1887-89 su mille mor- ti per tutte le cause di mortalit&, 16 erano dovuti @ tumori maligni, nel 1948, su mille morti, il can: cro ne reclamd ben 94 In poco piti dei sessanta anni trascorsi, i! nume: ro assoluto dei imorti per tumori maligni si & qua- Gruplicato, mentre il numero dei morti per tutte- le cause ¢ diminuito quasi della meta (da 800 mi Ja all’incirca a 480 mila). V’é di pil: mentre nel ‘triennio 1887-89 moriva per cancro una persona, Su 2300-abitanti, oggi ne muore una su mille. Questo ‘progressivo aumento dei tumori maligni, non @ assolutamente circoscritto all'Italia, ma si verifica in tutti i Paesi del mondo. Se consideria- mo ad es., le statistiche riguardanti la Francia, che si pud ritenere il Paese pit: simile al nostro per abitudini di vita, clima, condizioni economi- che ¢ sociali, vediamo come Ie cifre siano sensi- bilmente pid elevate: infatti nel 1948 si sono avu- ti 73 mila morti per cancro, ill che significa una percentuale di 165 morti per 100 mila abitanti (1936: 137 morti per 100 mila abitanti). Tuttavia, per le riserve che abbiamo posto pre cedentemente, questi dati non possono essere ac. cettati cosi come sono ma vanno corretti ed i terpretati. A prima vista, chi oserebbe dubitare della continua progressiva diffusione dei tumori maligni? C’e stata, in realti, questa grande diffu- sione? Possiamo rispondere no. Non crediamo che vi sia un aumento reale del cancro quale le cifre denunciano. Esistono numerosi fattori che la sta- tistica non pud considerare e che suggeriscono la spiegazione di questo apparente aumento. Prima di tutto, dalla fine dell'S00 ad oggi, vi" sono state notevoli variazioni della distribuzione dell’eta nella popolazione; e se si riflette che il cancro @ una malattia frequente soprattutto nel Veta media ed avanzata, appare chiaro come deb- ba esservi un aiumento apparente di questa ma- SCIENZA EVITA 18 lattia, oggi che le persone che raggiungono le tarde et sono molto pit numerose di quanto non fos. sero sessanta anni or sono. Basta. pensare alla estrema diffusione delle malattie inféttive e paras- sitarie, tubercolosi, siflide, malaria, che nell’ ulti- mo decennio del secolo scorso rappresentavano da sole pit di un terzo di tutte le cause di morte, per comprendere come con la diminuzione e la quasi scomparsa di queste malattie, il numero dei morti per cancro sembri in continuo aumento. Inoltre, le maggiori acquisizioni nel campo scien- tifico e pratico, i mezzi di indagine a disposizione dei medici, la possibilita di stabilire una diagnosi esatta attraverso ricerche istologiche ed esami ra- diologici, hanno fatto si che molti casi, che per il passato non erano identificati, possono oggi essere diagnosticati e classificati, Quanti tumor del pol- mone non furono scambiati per tubercolosi polmo- nare? Quanti tumori della vescica non furono dia: gnosticati come calcoli? Quante misteriose setti- cemie eran dovute a tumori ulcerati ed infettati? Per concludere, possiamo ben dire che, sebbene i tumori maligni appaiano in aumento, il fenome- no non riveste certamente proporzioni allarmanti: e Vaumento reale & dovuto probabilmente al mag- gior numero di caneri professionali (filatori di co- tone, lavoratori di sostanze coloranti, lavoratori del catrame e degli oli pesanti, di resine sinteti- che ec.) che sono apparsi in seguito allo sviluppo ed al potenziamento delle industrie chimiche, Tut- tavia, queste formé di tumori sono le uniche che si possano prevenire: oggi esiste una vera e pro- pria profilassi anticancerosa, e deve essere compi. to non soltanto della medicina sociale, ma di ogni medico e di ogni igienista farne applicare le norme, Distribuzione geografiea dei tumo: La mortalita per tumorl malign’ non @ unifor iemente distribuita fra le regioni, ma varia enteo limiti estesi da un massimo di 160 morti Taapo st 100000 ab. per il Piemonte ad. un minimo*di 46 morti Vanno per la Basilicata (v. tay. 1) Sembra che, progredendo dalle regioni meno af follate © prevalentemente agricole a quelle con maggiore_densita di popolazione ¢ pit industria. lizzate, aumenti la diffusione dei fumori maligni Questo fenomeno non & caratteristico dell Halia, ta comune a tutti i Paesi civil. Anche in questo caso i dati statistici non ci consetitono di trarre solide conclusioni; le cause di errore sono mume. ore @ sempre valide le considerazioni gia fatte circa il pit facile accertamento nei grandi contri, at ‘¢ La mortalita per tumori maligni in Italia nel Sessantennio dal 1887 al 1948 ¢ aumentata di due volte emezzo. (Cifre riferite a 1 milione di abitanti). Tov. 3 188 16 x $14. 42 w Ho. 196 1947 1968 negli anni dal 1938 al tra la mortalith maschile e la ortalita femnnh {e's tende, col passare degit anni, ad annullarsi, 42 Ja possibilita di raccoguere dati pi precisi in zo ne feu i livello cultura & pit elevato, Ia mag ior frequenza di tumori professionali negli opifici industriali ece. Toltre i malati non muoiono qua- si mai presso il loro domicilio, ma quasi sempre dopo aver peregrinato per ospedali e cliniche spe- Gializzate, che si trovano in maggior aumero nello regioni pitt popolose © pit industrializzate. Infine, nel caso particolare, la regione costituisce una en: ith sociale, economica, geografica, etnologica troppo estesa e troppo complessa perché le ricer- che statistiche possano mettervi in evidenza un qualsiasi fattore patogeno. Cancro e sesso Osservando la tavola_n. 4 che Yimostra la di- versa frequenza dei tumor maligni nell’uomo e nella donna notiamo come il rapporto tra la mor- talith maschile e quella femminile tenda, col tra- scorrere degli anni, ad annullarsi; in altre parole, mentre il numero assoluto dei colpiti da cancro é in costante aumento nei due sessi, questo aumen- to, pit forte negli ultimi anni, @ maggiore per Tomo che non per la donna. Cosi mentre nel 1938 il numero delle donne col pite da tumori maligni superava di 2480 unith quello dei maschi, questa cifra era discesa a 1250 nel 1946, ¢ a 1408 nel 1948. Secondo le statistiche riguardanti la prima meth del 1949, la differenza tra la mortalith maschile e quella femminile stata insignifcante. i Tl dato statistico attuale farebbe anzi suppérre un aumento della mortalith maschile su quella femminile; ma esso va messo in rapporto con pro- ressi tecnici compiuti dalla. scienza medica negli ultimi anni, ©, non meno, con la diversa localiz zazione delle forme cancerose nei due sessi Tnfatti, mentre i tumori nella donna si riscon- trano prevalentemente negli organi genitali (utero, ovaie, mammelle ecc.) ed erano ¢ sono facilmente accessibili ad una semplice igpezione ginecologica, nel maschio sono di solito situati profondamente € quindi di difficile riconoscimento. Citeremo ad esempio il cancro del polmone (ve- di tav. 8) che colpisce quasi esclusivamente 1'uo: mo, e che fino @ pochi anni fa era ignorato nella Quasi totaliti dei casi: solo Tintroduzione della tecnica broncoscopica, di recente pratica medica, ne ha permesso oggi Ia diagnosi di certezza. Pos. siamo ora renderci conto anche della diversa per- centuale di casi che si riscontrano nei due sessi (tav. n 5), ¢ che & pit elevata nella donna, ap- punto perchd in questa & molto pit facile rilevare eventuali masse cancerose. Cancro e tubercolosi Si affermava una volta, che le lesioni tuberco- lati, minando la resistenza organica dell'indivi- duo, costituissero un fattore predisponente ad ammalare di cancro, Nulla di pit falso. Per ac certarsene basta dare uno sguardo alle statistiche riguardanti la mortalita comparata per tumor! malign e per tubercolosi. Osservando infatti il grafico n. 6, nel quale sono riportati i dati dal 1887 al 1048, cf rendiamo esat- ‘tamente conto di come, tra le due malattie, cancro © tubercolosi, non vi sia alcuna interdipendenza. Mentre la curva’ della tubercolosi @ infatti in continua diminuzione dall’anno 1887 all’anno 1948 (salvo due improvise elevazioni nel dopoguerra della prima e della seconda guerra mondiale), la curva dei tumori maligni tende ad innalzarsi, tan- to da raggiungere prima, superare poi, la tuber- colosi. Oggi la tubercolosi non rappresenta pitt una grave minaccia per I'umanita; la diffusione delle norme igieniche, la lotta intrapresa dalla societ’, a scoperta degli antibiotici, hanno por- ‘ato il numero dei mort a meno della met&. L’au- mento relativo dei tumori maligni non @ che la conseguenza della sconfitta della tubercolosi, poi- che, essendo aumentato il numero degli individui che sopravvivono e raggiungono I’eta in cui il can- cro si manifesta con pili facilitt, & aumentato pu- re il numero dei colpiti. Le varie forme del cancro Come tutti sanno, si distinguono clinicdmente ed anatomopatologicamente varie forme di tumo. Hi, oltre che per i tessuti da cui hanno origine, anche per la tendenza a dare metastasi_(localiz, zazioni in altri organi), per la maggiore o minore durata, per la prevalenza in un sesso 0 nell’alro. Ad esempio, i tumori dell'apparato.genitale sono ‘molto pid frequenti nella donna che non nell'uo. mo, mentre.i tumori bronchiali © quelli dell'eso- fago sono molto pia frequenti nell'uomo ~ Questa diversa localizeazione comporta’ natural: mente una peftentuale diversa nelle varie eta. Non bisogna infatti pensare assolutamente che il can ro sia una mglattia propria della senilith. Tutte Je ett sono colpite in maggiore 0 minore misura, anche i giovani, anche i bambini: ma la pit gran’ de frequenza si riscontra dai 4o ai Go anni con ercentuali diverse perd nel maschio e nella don. na. Mentre da zero a cingue anni la mortalit Ja stessa per i due sessi, dai 5 ai 25 & maggiore per I'uomo: ma dai a5 ai 50 anni 8 la donne che aga il pitt grave tributo, Probabilmente, questo fenomeno @ da mettere in rapporto a. particolari condizioni ormoniche che si determinano nella donna all'inizio della menopauss. Per le tarde eta, la mortalith maschile ela mortalita femminile tormano ad equivalersi (tav. 7). La lotta contro il cancro Appena un secolo fa si credeva che i tumori maligni fossero contagiosi e si negava percid qi malati il_ricovero negli ospedali; sorsero allofa Je prime Tstituzioni di Carita che’ si prefiggevano il compito dell’assistenza morale e materiale ai colpiti. Ma la societt moderna non poteva restare @ lungo indifferente di fronte ad una malattia quale il cancro, ed agli inizi del secolo furono fondati i primi ‘istituti organizzati su basi vera- mente scientifiche. La scoperta dei raggi X ¢ del radium aprirono il cuore a nuove speranze, © i metodi di asepsi e di antisepsi permisero di sa- nare col bisturi le piaghe putrescenti. Nella serena quiete dei laboratori, gli studiosi furono tutti intesi ad un solo fine! debellare il comune nemico. Gli Istituti si moltiplicarono in SCIEWZA'E VITA 18 Tov. 5 2 nf 7 10 95f 24 ol 8 e 7 6 5 - 4 a 1938 1942 1946 1967 1948 © Mortalita per cancro su cento morti per tutte le cause. Il grafico mostra, per i due sessi, la per centuale di morti dovuta al cancro nel vari anni. Tov. 6 ato me © Mortalita per tumori maligni e tubercolosi. B evidente la diminuzione della mortalita per tuber- colosi ¢ il relativo aumento di quella per tumori. Tev. 7 ae T TF 2 5-75 T 5-65 t 25-45 i625 10-8 50 es : or z mos © Percentuale dei morti conde et’ ed il sesso. ‘Questo grafico, relativo all'anno 1948 mostra per tutte le eta In percentuale dei morti nei due ses- si, Dai 25 ai 50 anni le donne pagano al cancro un tributo ben pid grave di quello dei maschi, 443 tev. 8 ‘Mortalita per alcune for- ‘me ditumori. La diminu- a | [Teiemarces wnt TUMOR! APPuRATO RESPIRATOR eae (os : s| pes Z| ted la maggiore inciden- sacha Beet cata anecere quale la broncoscopia. o ‘Italia, nonostante la scarsezza di mezzi, so in questi Istituti, ma anche Eee, ciaei cen- Arcee can aioe Se Foto Farabola - Milano e purtroppo fe dotazion! ele apparecchiature 2m sls ore eel er ee es oe ae ald pe tatesee cease eae Scere gent engine 2 eee ere sll pre ae ee ee pa seals teal ees me eam a ee pedir ean etna ae eee Sma ats vie te taal ee pales eared e Centri. Sat a a eT co aac se a ee eee eae le, nl aa ake Ma non soltanto nel campo scien! seo canal ane i i iva all'T- + Pubblico in attesa della visita preventiva all I~ Seituto milanese del cancro, prima e meglio ttre sto ceutro italiano per ia lotta contro i tumori. tutti conoscano le insidie di questa malattia, che tutti sappiano il pericolo che essa fa correre alla umanita. Ancora troppi malati ricorrono al medico quando il cancro ha gia minato l'organismo, quan. do le armi della scienza non possono piii nulla. Bisogna cogliere il male alle primissime -manife. stazioni per combatterlo efficacemente: bisogna vincere il terrore del bisturi, In questa immane lotta, se i medici nulla deb- ‘bono lasciare di intentato per arrivare ad una dia- gnosi, & necessario che il pubblico ricorra alla loro ‘opera al primo sospetto, ai primissimi sintomi, e talora anche senza sintomi. lin neo, un espetto. rato emorragico, un dolore di testa, un abbassa- mento di voce, una ulcerazione che non tende a guarire, debbono mettere sull'avviso. Troppi anco- ta si fidano dei rimedi degli empirici, e dei consigii f amici poco serupolosi: troppi non dinno impor tanza a manifestazioni che ritengono insignificant ¢ nelle quali un medico gia potrebbe scorgere i segni del cancro, In questo campo, radio, ‘stam. pa, cinema, conferenze, sono armi altrettanto ef. ficaci che il radium o i raggi X. ad individuare con precisione le vere, rea- Hi cause del cancto. Tuttavia esperimenti condotti in laboratorio su animali'o su cel- lule coltivate in vitro hanno dimostrato che esi- stono sostanze particolarmente atte a favorire o Provocare 'insorgenza di tumori maligni: ma que- sti esperimenti, realizzati in condizioni cosi diverse da quelle in cui si trova normalmente !’uomo, non possono darci ragguagli precisi sulla genesi dei tu mori umani La clinica medica, procedendo di pari passo con le ricerche di laboratorio, consente di individuare aleuni fattori cancerogeni e di valutarne limpor- tanza pratica: ma lo studio della patologia uma. na @, apparentemente, assai meno fecondo delle Ticerche di laboratorio. La lunga durata della vita umana complica gli studi statistici e T'infinita com. Plessita dei fattori in gioco (ambiente, condizioni sociali e patologiche) non consente losservazione Gi casi omogenei, mentre la possibilita di indivi. duare cause precise della insorgenza del cancro ti. chiederebbe T'osservazione di migliaia di cast Incominciamo appena adesso # disporre di waa sufficiente quantita di documenti attendibili da cui Si possono ‘ricavare, alcune nozioni fondamentali L SCIENZA purtroppo, non @ riuscita ancora I - Liambiente Si eredeva, fino a poco tempo fa, che il cancro fosse un triste privilegis della razia_ bianca, Ma quando i mediei poterono spingersi in conicade Prima inesplorate ed esaminare popolazion’ primi, tive che precedentemente erano. siuggite ad ogni Jndagine clinica, si vide che i tumori malign’ ers Giffusi in tutte le razze, e che In frequensa & pres, socht la stessa nelle zone temperate © in quelle tro. SCIENZA EVITA 18 Appunto von 'intento di formare nel popolo una coscienza anticancerosa sorse in, Italia, fondata da uno scarso gruppo di meflici, la Lega Italiana per la lotta contro i tumori, In venticinque anni di attivita e di propaganda nel campo sociale, svolta attraverso 6o sezioni provinciali, la Lega Italiana Per la lotta contro i tumori, eretta in ente mora- le, si 8 imposta all’attenzione di tutti gli Italiani Oggi essa attende alla compilazione di schedari clinico-statistici, si 8 fatta promotrice di brevi corsi di aggiornamento per medici, si occupa del: Vassistenza a domicilio dei malati, della organiz- zazione di Congressi scientifici e della diffusione di_stampe propagandistiche. Recentemente, a sua cura, ¢ sotto gli auspici delle commissioni di studio del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale, ha visto la luce un breve ma completo ed interessante volume divul. gativo: In guerra contro il cancro, cui hanno col- laborato i pit grandi scienziati italiani di cance- rologia per trattare I'argomento in tutta la sua scottante attualita, QUALI SONO LE CAUSE DEL CANCRO ? Picali. Lavori recenti sembrano tuttavia provare che la tazza ebraica vi é meno soggetta e che certe “trib africane sono meno colpite; & fuori dubbio ' perd, che le localizzazioni tumorali variano secon. do Ja razza, I'ambiente e le condizioni di vita, Cosi, ad esempio, il tumore maligno pili fre: quente fra gli indigeni dell’Africa Equatoriale & il cancro primitivo del fegato, che in Europa piuttosto raro. Tl cancro del collo dell’utero, fre- uentissitno tra le donne giapponesi, # raro in In. ghilterra. In Australia @ molto diffuso il cancro della pelle ¢ delle labbra; ed il cancro della verga, da noi eccezionale, si riscontra spesso nell" Estremo Oriente. Particolari abitudini inerenti alle condi zioni di vita o imposte dal clima, riti sociall religiosi, sembrano poter spiegare, se non |insor- genza dei tumori maligni, almeno la frequenca della localizzazione. Vediamo percid che, sugli ele- vati altipiani del Tibet, dove gli indigent sono soliti portare sotto le vesti uno scaldino pieno di carboni accesi, @ frequentissimo un tumore della pelle localizzato alla parete addominale. Cosi pure, il cancro della bocca é frequente in India, dove si usa fumare il sigaro dalla parte ac. cesa, ¢ nelle Filippine, fra le donne che mastica- no il betel. Invece, solo eccezialmente si osserva il cancro del membro virile presso le sete religio- se dove la circoncisione ¢ di rito subito dopo la nascita, mentre in altri popoli, in cui questa pra. tica & pit tardiva, il cancro ha la stessa frequen za che nei popoli non circoncisi. Le pid esatte statistiche, alle quali si aggiungono i risultati del ealcolo delle probabilita, hanno oggi relegato fra le leggende le vecchie credenze intorno alle con- trade, ai Passi e alle case del cancro Certe abitudini costituiscono forse un fattore eancerogeno? Tl cancto della lingaa venne per 445 Foto Farabole - Mileno molto tempo ritenuto il cancro dei fumatori, men- tre oggi questo concetto non sembra pitt corri- spondere al_ vero. ‘Nei nostri Paesi i tumori bronchiali si osserva- no quasi esclusivamente nell'uomo e, spessissimo, nel fumatore accanito. Ma i tumori dei bronchi so- no molto probabilmente (come quelli dell’esofago cui sono affini) un appannaggio quasi esclusivo del sesso maschile; d’altra parte bisogna considerare che quasi tutti gli uomini sono forti fumatori: ec- co appunto un esempio delle difficolti cui si va incontro, quando si cerca di districare la matassa delle cause del cancro, IL - La professione Alcune particolari condizioni attinenti all me- stiere tembrano favorire la proliferazione maligna ei tessuti, & stato percid. possibile isolare certe forme di tumor, dett professionali, che colpisco- no con grande fequenza una determinata ‘cate. goria divlavoraton. Tra, questi, notissimo il Etneto degli spezzacamini, descritto. in Inghilter fain dal’ 1775, che si localizza. sulla pelle dello Seroto e che probabilmente & dovuto.all'azione della fuliggine. La medicina ha oggi individuato tina quantita di sostanze capaci di determinate tumof aventi {dentici caratteri evolutivi. La pe- fe, aleuni eatrami, i vapori d'antracene, certi Oli minerali, la paratiina, Farsenico, il cromo, i co- balto, Tamianto, i vapori di anilina, formano un tlened di elementi patogeni che sembra accrescers Progressivamente. Le sestanze chimiche mon son0 d’altronde le sole incriminate ma anche alcuni agent! fsici, isolati o associatl alle prime, ed Te modo particolare gli clement! radioattivi:_ so- fo purtroppo note le vittime fra i plonieri della radiologia. © Une delle pit. importanti fuel della vi Tentiva necessuria a stable una diaguosi,p Mesum radiotogice degli organs addominal In alcune miniere dell’Europa centrale da cui si estraggono minerali radioattivi, ammalano di can- ero del polmone circa la met dei minatori Dallo studio di questi tumori professionali, si rieavano dati fondamentali per spiegare |'insor- genza dei tumori maligni: invanzi tutto, si & po tuto osservare,che, in analogia con quanto sii ve- rifica negli esgerimenti animali, dosi_abbastan za alte e ripetute per un tempo sufficiente, di tuna sostanza cancefogena, determinano la. pro- liferazione tumorale con grandissima frequenza. Secondariamente si ¢ notato che deboli dosi degii ‘tessi agenti sono cancerogene soltanto per alcuni individui, mentze altri, che vivono in condizioni simili, non sono mai colpiti da tumori_ maligni. Cosicché un fattore, ben distinto da queste cause esterne, sembra necessario perché si manifesti il cancro, quando le dosi della sostanza canceroge- na non siano troppo elevate. Considerate sotto questo aspetto, certe consue- tudini alimentari sembrano favorite i tumori: lo abuso di grassi cotti, I'uso di cibi colorati artifi- cialmente, una dieta povera di vitamine... e altre, Ta cui azione patogena non ¢ sufficientemente pro- vata per costituire motivo di serie preoccupazioni III - I fattori individuali Un enorme interesse presenta lo studio dei fat- tori organici individuali, che predisportebbero I'iny dividuo ad ammalare di cancro. Molto si & scritto a. questo proposito, chiaman- do in questione T'alcalinita degli umori, Valta per- centuale del colesterolo, le modificazioni dell'equi librio calcio-potassio, 1a presenza eccessiva di so stanze non saponificabili nel fegato e molti altri fattori che non possono tuttavia essere interpretati chiaramente perch’ potrebbero rappresentare fe- nomeni consecutivi alla cancerizzazione Tl cancro ba la stessa frequenza nei due sessi, ¢ ia sola differenza & nella localizzazione; i tumor Gell'apparato digerente, della faringe, della larin- ge ¢ del polmone sono pitt frequenti nell'uomo; hella donna, invece, la maggior parte dei tumori maligni ha’ sede nell'apparato genitale: utero, ovaie, mammelle. Questo apparente contrasto non 2 dovuto unicamente alla diversa costituzione dei due sessi, ma, senza dubbio, al particolare livello ‘ormonico dei tessuti poiché con I'affievolirsi della attivita endocrina dominante in ciascun sesso, os- sia nell’et& pit avanzata, la percentuale delle localizzazioni tumorali tende ad equivalersi Si affermava, tempo fa, che un tumore non po- tesse manifestarsi senza la preesistenza di irrita ioni locali_ 0 croniche costituenti uno stato pre- Canceroso, Ma in realta i tumori compaiono quasi sempre senza essere preceduti da alterazioni facil- mente silevabili. Si credeva percid che i tumori fossero una ma- lattia della vecchiaia; statistiche pit precise di- mostrano oggi che, tenuto conto della proporzione dei vivi, i tumor predominano nell’etd media € acu Ty Nel Kashmir Pusanza di riscal- dar addomecon sealdin| provoca faneri della. parece addominaic, © Cancri cutanei Sirs Asien em pro Sed ate rene an ice Blips Sate re pee troppo scarsa per consentire ‘conclusioni"’ valide; Bli animali & oggetto di controversis tall de men Scag Nee a enor i wo nella Vecchiaia, eccettuato h IV - Fattori patologict ind pochl anal fa, li studios ino ap ist rand porta Ad inesiminare numerosi Mati patologit preestsen: nln genes det tumor! mien co ake tava che la siflide ¢ la tubertolea! costs i bta del cane, 8 cggi sikcentenens ee sino che i comitene del tabereoos, nee Sele la sono acl folie teal capt a tnknucnr.localezatce nraanees rst tn urto, una ‘ead, n trauma, ona . tatrice, un tumore benigno venivano cor fattor! scatenanti del cancro. ns onsiaerats Ma a pensarci bes a i : te, quai clatricl, quant ur 4, quante ferite si" producono in ana “Geeta, 's Gia pochi, In rapport, sono f ten ea SCIENZA E VITA 18 braccio e sulla mano: contatto troppo lungo con olf di schist. Pa orvnns multipli sull'avam- pli sull'avam- Scheletro d’aperaia dellatabbri- adi quadrant! luminosi di Mary- fand. In nero: le localiszazioal. Dee fat sole soon sath anostnt lp dente @ che i traum( scatenano acess evalu i tamesh pronrast ¢ aesats ag mente guarit, T) secondo & che il eancro ped cone bests Sopo un tama vile eta Some Pra una Vecchia cleatrice, come anche in Seguito Bani pit, sensibili agli ormoni. Pee age Iciniisenn Hostuts gate. Gal ety ee alaroal, quan Soave in pmo Sane ae eatogent: | tot ccna a venteae ah a in vagint mole eos sole sper tapes ton maine pe quer! tite aioe, Hates isa dain Pasha toate at tie ae fttcone fatton che potnsons seine tang dation lravilse. Asecan een oh cat on scan. Sane ean ane BN ‘on tutti i fattori vi siano ugualmente considerati: fr Dallas dove ii oogeaaeoes tee eae # contato yo canes ina nr Sen aso! ital dire alana eT eee Porcentinl Gi got tum € Soo dal Sag pe uuna eguale popolazione, z Cal te etc pees brane ine sll ruppo del acre a ee sino apace develo oon Sura nore maligno. fenomeas: de toner the spina, lt oun ogee pu fea oes + hs anes aed cere a sueceScadoa!rapilamente nal tangs, ferme Heomparn tava pit pet vente pee valor analin fet eke Tonprtany Soe 8 Mostatemente seston i Sato come Qeind Tatton elope apa ee oe tal valor, buono fe ageheen, aoaeoate secondaria, e vai aie : pega con lo stato di recettivita “7 LA CHIRURGIA NELTRATTAMENTO DEL CANCRO tamento specifico, chimico 0 biologico, i tumori possono essere curati soltanto con la distruzione clettiva del tessuto cance- roso (scopo citi mirano le fisioterapie: radium © raggi X), 0 mediante I'asportazione del tumore 0 Gell organo sul quale ess0° si, @ sviluppato. I metodi fisioterapici hanno sulla. chirurgia V'in- Giscutibile vantaggio di agire pid elettivamente sulle cellule cancerose, rispettando in certa misura gli elementi normali dell’organo 0 del tessuto in- feressato. Teoricamente con questi metodi si po- trebbe conservare l'organo colpito anche se alterato nella sua funzione. Disgraziatamente la fisiotera- pia non pud essere applicata in ogni caso; infatti, Certi tumori non sono sensibili all'azione dei raggi. ©, come si dice, radiosensibili; altri invece, situati troppo profondamente non sono accessibili alle radiazioni nonostante i grandi progressi tecnici re- centemente realizzati Comunque, Vintervento chirurgico, ast stante associato a trattamenti fisici, rimane I'unica an- cora di salvezza nella cura di alcuni tipi di tumori. Il suo scopo ¢ dungue di asportare il tessuto 0 organo canceroso; ¢ quest'asportazione non deve limitarsi al solo tumore, ma estendersi anche ai tessuti circostanti ¢, soprattutto, ai gangli linfa- tici dove giunge la linfa dell’organo colpito. p= non si dispone ancora di un trat- Liintervento chirurgico Lesteso campo di intervento rappresenta la ca- ratteristica principale della chirurgia dei tumor Si sa infatti che dall’organo malato le cellule can cerigne si diffondono nell’intero organismo attra: verso i vasi ed i gangli linfatici per metastasi Yo corrispondenza dei gangli queste cellule su- biscono un arresto. Ta chirurgia mira-ad_ asportare, possibilmente in una sola operazione, l'organo malato o la mag gior parte di esso, i gangli linfatici, ¢* tutti i jtessuti intermedi, connettivo, grasso, eee. Pren- diamo il caso di certi tumori dell’utero. Nel f- broma (an tumore benigno), il chirurgo limita Ia sta operazione all’asportazione dell’utero; in certi casi ® infatti possibile conservare le ovaie. Se si tratta invece di un tumore maligno @ necessario asportare in massa utero, ovaie, trombe, tutti i tessuti periuterini e i gangli linfatici situati nel bacino in vicinanza dell'utero. Percid Vintervento chirargico, che’ di sempre luogo a mutilazione, & riservato, er unanime con- senso, ai tumori che non si giovano dei raggi X © della. radiumterapia, = ‘Trattamenti misti Accanto ai tumori che sono, per dire cosi, di esclusiva competenza del chirurgo, ne esistono altri che si possono chiamare mist. 1! loro trattamento si basa sull'intervento associato alle cure fisiche. ‘A seconda dei casi, la terapia fisica precede o segue Vinterventoe si parla oggi comunemente di radium- terapia pre e postoperatoria. Talvolta infine !'ope- razione viene eseguita nell'intervallo di due trat- 448 tamenti radiumterapici; in queste condizioni si immagina quali debbano essere la durata ¢ la complessita della cura. Im altri casi la lesione primitiva @ trattata col radium 0 coi raggi, mentre il chirurgo interviene in seguito per V'asportazione dei gangli linfatic Pare oggi che questi trattamenti combinati ab- piano dato risultati molto migliori di quelli otte- nuti soltanto con I’una o V’altra terapia. Daremo ora qualche ragguaglio su alcuni punti caratteristici della chirurgia dei tumori. TI bisturi elettrico Oltre al consueto strumentario di pinze, forbici, aghi e bisturi comuni, per gli interventi sui tu- mori @ necessario I'uso del bisturi elettrico. Questo stramento, relativamente recente, basato su particolari proprieti delle correnti ad alta e altissima frequenza, mentre rende da un lato no- tevoli servizi nella chirurgia generale ¢ d'altra parte I'unico che permetta il trattamento di certe forme di tumor! maligni. ‘Nella chirurgia ordinaria esso si limita a sempli- ficare il lavoro del chirurgo permettendo di sosti- tuire le faticose legature dei vasi.arteriosi con la coagulazione emostatica; consente inoltre di sezio. nare i muscoli e certi organi come il fegato o il rene senza notevole emorragia. Esso ha reso cosi / possibile e in un certo senso sicura la chirurgia di talnni organi che fino a qualche tempo fa si con- sideravano inaccessibili Ma, soprattutto, la sua azione distruttrice me- diante la coagulazione a bassa temperatura di ‘oggi In possibilita di intervenire su voluminosi tu- mori ulcerati prima assolutamente incurabili e.con- sente infine la guarigione del peggior tumore del- Ja pelle: il melanocarcinoma (melanos: « nero ») ‘Occorre perd aggiungere che, all’infuori di que- sti due casi particolari, melanocarcinomi ¢ can- cri ulcerati, il bisturi elettrico non possiede al- cuuna misteriosa azione anticancerosa; esso non con sente nemmeno di ridurre ’estensione delle aspor- tazioni praticate in passato con i soliti strumenti, ma rende comunque in pratica notevoli servizi Lianestesia, nella chirurgia del cancro, deve es- sere tecnicamente perfetta, data la durata ¢ la complessita degli interventi e lo stato grave dei pazienti; si pu tuttavia affermare che questo problema @ oggi risolto in modo soddisfacente. Ma le condizioni" penose di certi malati impon- gono una nuova necesita: quella di studiare at tentamente come il soggetto utilizzi gli alimenti. B stato in particolare notato quanto sia importante Io studio del metabolismo dell’azoto; l'operazione va decisa solo dopo che il paziente abbia rag- giunto Vequilibrio nei riguardi della nutrizione Tnoltre il chirurgo cancerologo non deve essere strettamente specializzato, ma provetto tanto nella chirurgia dell’apparato digerente quanto in quella specialissima del collo e in quella del torace; per- cid & sempre pit: necessario che i tumori siano trat- tati in centri appositi dai chirurghi e da un gruppo omogeneo di medici specialisti di radioterapia ¢ Ghirurgo e assistenti sono al lavoro e il bist & Jin alone. In primo plano, sedoto, on medice sorvepiia Panestesia e fe condision! general Gok di radiumterepia, che discutano volta per Je modal della cura da adottare, ‘Questa ne- cessita impone al chirargo il possesco delle cognl oni tecniche netéssarie per condurre a buon fie le operazion! pi diverse, eccettaata Ia. sola chi, rurgia spediallsia del’ centri nervosi, per ia uale cist avvale dell‘opera dei neurochifurght Estensione dell’intervento Decisa l'operazione, & necessario che il chirurg $i attenga ad alcune regole semplicisime in toors, ma spesso di difficile applicazione pratica. Egli, in primo luogo, deve asportare l'intero tumore 0 T'or! geno che lo porta, i tessuti circostanti e i gangli linfatici dipendenti. Si comprende da cid come le operazioni di cancro siano sempre diffcili ed este- se. In materia di tumori, il chirurgo deve rispet- tare soltanto i pochi organi vitali di una data re- Bione; tutti gli altri tessuti vanno spietatamente Sacrifcati, Si noti, inoltre, che Toperasione si svolge quasi sempre in vicinanza di organi vitali Uablasione det gungli Gel colo, a eemplo, te chiede I'isolamento ¢ la dissezione dall'alto in basso dell'enorme vena giugulare che deve essere (poi legata presso la base del cranio; si tratta di un vaso fragile avente il calibro del pollice. Poi, la Aissezione deve rispettare per quasi venti centime- tri la carotide e il nervo che l'accompagna da un SCIENZA EVITA 18 ne Foro Farabole - Milano “ paziente. Prima di concludere I'atto operatorio, Hesame microscopico del fessuto dovra fornire il responso se 5i tratti o meno di tumore maligno. pereicteees naie ss Sint Se laa sto intervento. Sees ‘icsiae p eeeecpacy apres foe eae ene Sahoo cole fee eel Bisogna infine decidere in quale misura e con © taluni medicamenti chimici, trattamenti questi che, come si & detto, possono precedere © seguir T’atto operatorio. 3 pace Tumori di competenza del chirurgo E difficile e torse superfiud enumerare tutte ie varie forme di tumori che sono di competensa del chirurgo. Si possono.tuttavia citare la, maggict parte dei tumori dell'apparato digerente, ¢ ftw. 449 mori ossei 0 muscolari, oltre ad alcuni del si stema_ nervoso. Tnoltre, in questi ultimi anni, i progressi del- Vanestesia e quelli della rianimazione durante Vato operatorio, in particolare con trasfusioni abbondanti e prolungate, hanno permesso ai chi- rurghi di affrontare con sucesso taluni tumori giudicati un tempo inaccessibili Cosi oggi si operano i tumori del polmone e la pneumotomia (resezione di un polmone) ha per- meso di salvare numerosissimi malati; si operano anche con esito favorevole i tumori dell’esofago del pancreas, organi profondi, che dieci anni or sono erano assolutamente irraggiungibili Certo, queste operazioni si possono per ora ese~ guire solo in cliniche particolarmente attrezzate, fe sono riservate ad un ristretto numero di specia- listi, Ma, purtroppo, gli ammalati si presentano ancora troppo spesso in uno stadio avanzato del male, fatto comprensibile se si_pensa che solo pochi anni fa né il medico né l'infermo avevano alcun interesss a stabilire precocemente una dia: gnosi di questo genere, poich® le cognizioni di allora non consentivano nessun trattamento ef- ficace del male, Oggi le cose sono-molto cambiate, ¢ i sanitari, consci di queste nuove possibilita, cercano di sta- bilize la diagnosi precoce, agevolati soprattutto dal perfezionamento della radiografia e dalla bronco- scopia, modernissima tecnica che permette di esa minare interno dei bronchi mediante un mira bile apparecchio ottico. Necessita della diagnosi precoce Possiamo. ora rispondere alla domanda che in materia di éancro tutti si pongono. Quali sono le possibilita di guarigione per chi ne sia colpito? ‘Oggi si pud affermare che un grandissimo nu- mero di tumori maligni pud guarire definitiva- mente, talché Ia percentuale delle guarigioni rag- giunge per alcune forme il 95%. In generale, con CANCRO E 450 siderando solo i malati per i quali si abbiano Duone probabilita di riuscita dell'intervento chi- rurgico, pud dirsi che la percentuale discenda solo rado sotto il 35%. La diagnosi precoce, 1a possiblita clot di ri: conoscere il male al suo primo inizio, & in ogni caso 'arma pitt sicura per la guarigione. B percid indispensabile la comprensione del pubblico e dei sanitari. T'educazione del pubblico & affdata alla. stam- pa, alla radio e alla pubblicita, ma é lecito augu- Tarsi che queste campagne siano condotte con sag: gia moderazione. Per gli ammalati che si rivolgono ai medico, la reazione @ conforme a quella psico- legicamente prevedibile: accanto agli infermi pre- occupati, nei quali la cancerofobia domina ogni sentimento ragionevole, s'incontrano gli eterni ot- timisti, sorridenti portatori di enormi tumori, tal- volta uleerati, E non si pud fare a meno di pen- sare che nessuina propaganda agir mai su questa categoria, mentre-la -diffusione delle campagne contro il cancro potrebbe rischiare di accrescere pericolosamente la schiera dei primi. In questo campo come in tanti altri, & percid indispensabile tener stretto conto della psicologia media e rinun- ciare ad un ideale irraggiungibile, quale sarebbe quello di riuscire ad avvertire: tutti senza illusori ottimismi 0, tragici pessimismi. E compito det contri specializzati studiare con attenta cura le prime manifestazioni anormali di certi tumori ¢ indagare su quelli gia. trascurati Ma occorre forse completare in questo specialis- simo campo l'insegnamento scientifico universi- tario., Bisogna pensaze che il cancro uctide 48 000 persone I'anno in Italia ¢ che solo la diagnos! pre- coce pots ridurre questa cifra. Ecco perche, ac- canto all'insegnamento normale riservato agli stu- denti sarebbero di grande utilita veri e propri corsi i perfezionamento, destinati ai medici, per te- nerli al corrente sia dei metodi moderni intesi a consentire la diagnosi precoce del cancro, sia dei recenti progressi terapeutici. RADIAZIONI ( propria energia interna. D’altra parte queste ra~ diazioni colpendo le cellule viventi, ne provocano Io squilibrio, dando luogo, a seconda Welle condi- zioni, sia alla distruzione degli elementi cellulari, sia ad alterazioni che determinano la comparsa di nuove formazioni tumorali; questi risultati, solo apparentemente contrari, son fra i pit sorpren- denti offerti dalla radiobiologia. ‘ Elettivita delle radiazioni Soltanto dopo la scoperta dei raggi X e del ra: dium, di cui si rilevd presto I'azione perturbatri ce sulla materia vivente, lo studio delle radiazioni assunse una grande importanza in biologia. Le prime ricerche cliniche e sperimentali intra- pfese non appena si verificd qualche caso di ustio- ne da raggi X, rivelarono che le radiazioni non agiscono come tna sostanza caustica che distrugge Apparecchio per roentgenterapia (rage! X) fun Fonante alla tensione ai 600000 volt. Tl fetice vey ievapplicasiont & munito di supporto slovaeens, indifferentemente ogni tessuto, ma’ sono dotate di una asione elettiva, che si esercita in specie sui tessuti in accrescimento e sugli elementi cellulari in fase di riproduzione. T tamori possono essere distrutti dalle radiazioni senza che i tessuti vicini siano danneggiati, pro- prio perché sono formati da cellule in tumuituosa riproduzione e percid particolarmente sensibili al- Vazione dei raggi. La dose di radiazione sufi- ciente ad uccidere le cellule cancerose rimane cost senza effetto dannoso su quelle sané: i raggi Xo gamma, attraversando j vari tessuti dell'organismo, possono quindi distruggere gli elementi anormali Purtroppo per alcune cellule cancerose, dette ra- dioresistenti, Velettivita non si- manifesta pia in modo cosi deciso; e per distruggere quelle cellule cccorrerebbe una esposizione ai raggi dannosa an che per i tessuti sani, La distruzione delle neo. formazioni radiosensibili pud essere subitanea poiché & immediatamente bloceata l'intera -vita Cellulare, tanto nei fenomeni di nutrizione che in quelli di riproduzione. Quando rimane colpita solo Yattivita riproduttrice, la morte cellelare pud es. sere differita; le cellule continuano a vivere per un certo tempo, ma non potendo pitt riprodursi in modo normale, scompaiono a poco a poco. Esiste allora, fra I'esposizione ai raggt e la comparsa delle alterazioni, “un periodo latente durante il quale non si manifestano fenomeni morbosi Pud anche accadere perd, che la durata della adiazione, insuificiente a distruggere le cellule seancerigne, ne inibisca la proliferazione arrestan- do temporaneamente il potere riproduttore. Nel frattamento del eancro, questo fenomeno si osser- va nelle cellule radioresistenti che possono quin- Gi dar Iuogo a nuove recidive, ee et ottenere una sicura guarigione & necessa che tutte le cellule cancerigne siano state colpite adeguatamente dai raggi.X 0 gamma; ed & per que- sto che in pratica nella reentgenterapia o nella ras Giumterapia esterne si cerca di ripartire in ogni senso il fascio irradiante nel tumore, attraverso diversi punti di applicazione. L'introduzione dt Piccoli tubi od aghi contenenti radium e opportu- namente distribuiti costituisce il processo di uso comune. Questo metodo consente di trattare un gran numero di tumori con sensibile successo. ? I radioclementi artificiali La scoperta della radioattivitartficiate ha fatto sperare nella possibilta di disporre di un messo capace di portare gli elementi radioattivi in seno alle stesse Cellule cancerigne, esercitando oti ana radioterapia intracellulare inteca@ provocasne: Ia completa distrusione. Ma purtroppo f radioclewen ti artificial! introdott nel organiemo non hes fa roprieta ‘di fears elettivamente sulle cellule cane Gerigne; questo procedimento, pur permettsndo constatazion! sperimentali di hotevole interes, 8 rivelato affatto inadeguato al tattamente ropeutico dei tumor! malign SCIENZA EVITA 18 Hist Mutazioni cellulari Se i raggi X 0 gamma, in adeguate dosi ¢ con tecnica appropriata, hanno il potere di distruggere alcune forme di tumori, inversamente, distribuiti in dosi minime per moltissimo tempo, essi posso- no determinare la comparsa di tumori maligni at traverso un fenomeno di mutazione cellulare, Secondo un’ipotesi che sembra confermata dai fatti, © simile al fenomeno delle mutazioni ger- ‘*minali (1), la. proliferazione maligna di un tessuto pud essere attribuita alla mutazione di una cellula somatica normale (ossia di una cellula dell’organi- smo che non sia riproduttrice). La mutazione can- cerogena consisterebbe nell’mprovvisa tendenza dei tessuti colpiti a riprodursi anarchicamente: ed una cellula lesa nel suo meccanismo riproduttivo potrebbe trasmettere la stessa alterazione a tutte le cellule che ne derivano. Molti fattori sono ca- paci di provocare una mutazione cancerogena (fat- tori chimici e umorali, parassiti, virus ecc.); nel caso delle radiazioni, sembra che V'alterazione cel- Iulare si determini in seguito a numerose lievissime esioni che si accumulano nel tempo fino al mo- mento in cui si scatena la proliferazione maligna. Esiste cosi una notevole serie di tumori do- vuti all’azione ripetuta di piccole dosi di radia- zioni; si tratta, per lo pit, di tumori di origine professionale, (1) Le matecton’ germinal onservabil in yn gt net vi sw alutrtane to rape tieteat Rio iam cellula germinate o riprodete nusi Xo gamma, ne acrescose azn, Quetto fenomeng é state itesuuen “dagli specialist di genetic ie la: melanogauter, motee Sell acete). 451 fiend ‘* Apparecchio per telecurieterapia. Esso contiene 10g del preziosissimo radium, che sono protetti dan blocco di piombo dello spessore di 15 cm. Cancro provocato dai raggi X.. Nel 102 Frieben (Amburgo) riferiva ill primo caso di cancro cutaneo provocato dai raggi X Esto si era sviluppato in un uomo sui trent’anni, operaio in una fabbrica di tubi per raggi, che usava controllare T'irraggiamento sul dorso della mano, Era il primo caso accertato di radiodermite professionale, che ben presto fu seguito da altri simili. Tl cancro da raggi X sii manifesta dopo anni di esposizione a piccole ¢ ripetute dosi di ra diazione: queste provocano dapprima alterazioni cutanee (cadiodermiti), che si aggravano lenta- mente fino alla cancerizzazione. E noto quante vittime abbia fatte in passato il cancro dei radiologi: oggi una migliore cono- scenza dell'azione dei raggi e I"uso di apparecchi schermati rendono eccezionali tali incidenti. T raggi X che si erano rivelati come il primo agente cancerogeno accertato, furono usati per provocare tumori maligni negli animali, allo scopo Gi studiare le fasi e le modalita della cancerizza- Zione. Si osservato cosi che, nell’animale come nell'uomo, Ia deviazione cancerigna di un tessuto nuon si stabilise mai all'improvviso, ma segue le alterazioni cutanee progressive causate dall’appli- tazione ripetuta di piccole dosi di raggi. Quando Ja trasformazione cellulare maligna si manifesta, non c’é possibiliti di una regressione spontanea: sul tessuto irrimediabilmente compromesso nella sua struttura si é formato il cancro. «we dai radioelementi Anche le sostanze radioattive possono provocare tumori per azione sia dei raggi gamma, che dei raggi alfa ¢ beta. Sperimentalmente, l'introduzione di particelle radioattive negli organi o nei tessuti degli animali 452 Schneeberg ¢ di Joachimsthal (Boemia), © che si manifesta soltanto dopo molti anni di lavoro. Attribuito dapprima ad una irritazione meccanica determinata dall'inalazione di particlle metalli- che durante: il lavoro, si sa oggi che questo tu more @ dovuto all‘azione cancerogena del radon (0 emanazione del radio), un gas che & stato sco- perto in proporzione elevata nell'atmosfera di quelle miniere. La quantita di emanazione radioat- tiva o di pulviscolo radifero inalato dai minatori pud essere molto elevata con Y'andar degli ann Tl radon sembra essere il fattore principale della sgenesi di questo cancro, mentre l'arsenico ha forse una fiinzione accessoria, fnora non dimostrata. Si noti che analoghi tumori polmonari si osser- vano anche tra il personale di officine o di labora tori specializzati. dove gli addetti sono esposti alla azione del radon 0 di polveri radioattive, delle quali viene cosi dimostrata I'attivith cancerogena, ‘ Apparecchio di’ roentgenterapia funzionante alla tensione di 200,000 V. Sul letto, il dosimetro per verificare i raggi emessi in un tempo dato. Col 7 Ricer da esperimento, provoca l'insorgenza di tumori sia nel focolaio di applicazione, che in altri organi (scheletzo), La formazione di questi tumori osset in un punto lontano da quello di applicazione del radium denunzia la particolare sensibilita del tessuto osseo per le sostanze radioattive. Nell'uonio, le sostanze radioattive sono capaci di provocare Vinsorgenza di tumori ossei (sarcomi) in condizioni analoghe a quelle sperimentali. Cosi scno stati osservati sarcomi professionali in seguito alla continua ingestione di sostanze radioattive in circostanze particolari. Queste osservazioni, che hanno per noi il valore di un esperimento, si ri- feriscono a casi verificatisi in unofficina di New Jersey (Stati Uniti) nella quale alcune ragazze erano addette alla verniciatura dei quadranti di orologi mediante un preparato di solfuro di zinco reso luminescente con Vaggiunta di scarsissime quantita di radium, Queste operaie usavano rifare Ta punta al pennello premendolo tra le labbra, as- sorbendo cosi dosi minime di vernice al radium. Dopo un periodo relativamente breve (uno o due anni) si manifestarono gravi anemic ¢ necrosi ma- scellari talora con esito letale. Alcuni impiegati dello stesso stabilimento, dopo: parecchi anni di salute apparente, ¢ in genere otto 0 dieci anni dopo Ja cessazione del lavoro, furono colpiti da sarcomi +A) Il Sincrotrone, apparecchio destinato ad ossei. In seguito, le analisi chimiche eseguite su questi soggetti dimostrarono che la maggior parte det radium ingerito si era fissato nello scheletro L'insorgenza di questi tumori maligni pud percid essere attribuita alle alterazioni cellulari derivanti dal continuo bombardamento atomico dovuto al radium, fissato nel sistema osseo. ‘Magli elementi radioattivi non sono responsabili soltanto di tumori cutanei e ossei; esi possono anche-provocare tumori polmonari. Alla loro azione pud essere attribuita quella particolare forma di cancro del polmone che colpisce i minatori di accelerare le particelle elementari (elettroni, pro- toni), usate a scopo di studio presso il Royal Cancer Hospital di Fulham (Londra). L’accele- razione ottenuta con questo dispositive corri- sponderebbe a trenta milioni di volt all’ incirca. B) La sfera atomica o Vibratom-Atomator, che @ stata sperimentata a Monaco, potrebbe. secondo il suo costruttore (il fisico Nickel) es sere impiegata in certe forme di tumori maligni. © Il Maxitron 250, che recentemente entrato in servizio in un ospedale di Cleveland (Stati Unitl d'America), permette indifferentemente la radioterapia di contatto ela radioterapia profonda, SCIENZA E VITA 18, Il pericolo dei raggi solari Forse sorprenderd che persino i raggi solari pos- sano determinare tumori maligai. Tattavia 6 nots Ia frequenca del cancro della pelle sul volto e sulle mani dei marinal, degli agriceltori e in genere di coloro che trascorrono la vita all'aria.aperta,_ in regioni soleggiate, Nei topi bianchi & suficionte Ia semplice esposizione ai faggi solari per ottenere fino all 80% di tumnori malign: cutanel sulle parti non protette dal pelo 0 artifciaimente.depiate B stato dimoctrato che |e radiazioni attive in que sto. senso sono quelle comprese.nell'ultravicletto, ‘Dialtra parte per spiegare le mutazioni sponta- nee delle cellule germinali ® stata invocata Vazio. te di radiazioni terrestri dovate alla radioattivita el suolo, i radiarioni atmosferiche, delle radia zioni cosmiche, Cosi & stata incriminata la radioat tivith del potassio, elemento presente in tutti tessuti viventi: ed alcuni pensano che sarebbe suf. ficiente un accumulo di potassio in una parte del- Torganismo perché, sotto l'influenza della sva ininterrotta radiazione, comparissero quelle muta- zion’ cellulari che si titengono la causa del can: ro; mutazioni da attribuire all’urto di uno o pit ORMONI E CURA DEL CANCRO moniche, dovate all’attivita delle ghiandole a secrezione interna, di cui ben nota la attivita stimolante sulla riproduzione cella- lare, abbiano una parte non indifferente nella ge- nesi dei tumor! malign Sino dalla vita embrionale, certe sostanze ela- porate da determinate zone dell'uovo, indirizzano lo sviluppo cellulare. Sembra_allora’ ragionevole ipotesi che Ia mancanza, I'eccesso o l'anormalita di qualcuna fra queste sostanze possa determinare Tevoluzione cancerosa, talvolta git in atto nel feto. Per le malformazioni benigne o almeno per alcu- ne di esse, questa origine endocrina @ ormai dimo- strata; mentre per le forme cancerigne che si svi- luppano nel feto di una madre sana, @ pili diffi- cile escludere Vintervento di qualche altro fattore. Tuttavia la strattora istologica dei tumori nel bimbo nato canceraso & di solito di tipo cellulare embrionale, il che pud spiegarsi solo con un'ano- alia dello sviluppo fin dai suoi stadi iniziali. Tl concetto, sufficientemente dimostrato, della funzione degli ormoni (ipotisari, tiroidei) come ele ment! regolatori dell'accrescimento, ha. pet corol- lario Vorigine endocrina delle deviazioni insolite nell’accrescimento dell’ organismo Se si considerano i tumori maligni come una anomalia dello sviluppo cellulare, alla stregua del gigantismo, del aanismo o dell'acromegalia, V'azio- ne degli ormoni appare chiara, S EMBRA logico supporre che le sostanze or. Azione cancerogena degli ormoni Ma c’é di pid: una esagerata attivita ormonica pud determinare I'insorgenza di tumori maligni . Sperimentalmente 2 stato dimostrato (Lacassagne) che la follicotina, somministrata a topi molto gio- vani, provoca lo sviluppo di tumori della mam: mella anche in animali poco predisposti. Parallela~ mente, osservazioni cliniche condotte su donrie trattate con dosi eccessive. di follicolina 0 di so- stanze analoghe dette estrogene, costituiscono una specie di constatazione sperimentale dello stesso genere, per quanto involontaria. Se non si pud di- Tmostrare che 1'insorgenza di un tumore della mammella @ dovuta esclusivamente all’azione or- monica, ¢ tuttavia evidente che questa ne deter- mina Vevoluzione acuta specie in quelle donne che Presentano una certa predisposizione familiare ad ammalare di cancro. L’indagine clinica sembra confermare che la maggior parte dei tumori della mammella nelle giovani si localizza in corrispon- denza di zone nelle quali I'azione degli ormoni Getermina, nel. periodo mestruale, una ipertrofia ghiandolare; si deve aggiungere che anche il re- 454 elettroni, in una qualsiasi cellula dell’organismo, ‘Liazione dei raggi Xe delle radiazioni del ra~ dium sui tessuti viventi permette di trattare effi- eacemente ua gran numero di tumori, soprattutto se ill male @ ai suoi inizi. fre peg 3 ae dna ae aes en ga ce Bee ee eee crmoni estrogeni non hanno alcun effetto in quell defnitiva, l'azione degli ormoni sui tumori mali- gni non @ ancora ben chiara: il problema @ molto pit éomplesso di quanto non sembri. Influenza terapeutica dello stato ormonico Le modificazioni che si verificano in una forma cancerosa in seguito all'uso di, preparati ormonieci non sono sempre derivanti dall’azione specifica del preparato adoperato; gli ormoni infatti esercitano tinvazione eccitante 0 deprimente anche su altre ghiandole a secrezione interna, con profonde mo- Gificazioni dell'equilibrio ormonico. Tnoltre, i preparati di uso comune, sia di origi- ne naturale sia sintetica, esercitano, oltre ad una attivita ormonica, un’azione puramente chimica, Tafine nell'interpretazione di possibili_risultati occorre discernere quanto @ dovuto alla terapia di- fetta verso il tumore stesso, ¢ quanto alle modi- ficazioni che il trattamento ormonico pud deter- minare sull'ambiente umorale divenuto forse ina- dato all’accrescimento del neoplasma. ‘Questipochi cenni sui dati fondamentali che Yesperienza suggerisce conducono ad una sola conelusione: che gli effetti dei preparati ormonici ron possono essere fissati in un rigido schematismo.. Si'era immaginato infatti che nelle donne af- fete da cancro della mammella la cessazione dél- Vattivita ovarica, determinata dalla castrazione radiologica o meglio ancora chirurgica, eliminasso la presenza delle sostanze estrogene. Ma si sa, an zitutto, che il cancro della mammella pud colpire anche ‘doune che gia da tempo hanno subito Pasportazione delle ovaie, in secondo luogo che la castrazione non impedisce I'evoluzione del tumore mammario ed infine, che essa. non riduce rapida- mente la quantitA di follicolina; le sostanze estro- gene possono infatti essere secrete da altri orga- fi, oltre che dalle ghiandole ovariche. , = Gli ormoni antagonisti i era anche pensato che gli ormoni antagonisti cio’ quelli che tsercitano un'azione contrat, sa direttamente sia per mezzo dell'ipofisi (glandola pi- tuitaria), avrebbero potuto arrestare T'evoluzione dell’epitelioma mammario. Se in numerose circo- stanze questa ipotesi si rivela esatta, vi sono perd casi in cui la teragla ormonica rimane senza effet. to, © peggio, complica le cose. Si tratta indubbia. mente di dosi mal regolate; tuttavia, una ancora maggior confusione @ stata creata da recenti lavo- ri di autori inglesi, che hanno dimostrato l’azione Paradossale degli otmoni femminili o meglio, delle sostanze estrogene sintetiche, sull'evoluzione del cance el Trammell” Su evotetione det esto dualismo di efletti terapeutici, conduss apprima ad una conelisione uh po" afiettan, che intendeva differenziare il cancto delle donne Giovani soggette ancora all'influsso ormonico ses. Suale da quello delle donne attempate. Ma I'nzio- ie Ormonica. non & sempre in rapporto con l'eth con la prosenza o Yatacnaa dele mestrunzioat Il livello degli ormoni femminili pud mantenersi ancora alto per molti anni, dopo la menopausa, © dopo la castrazione, mentre pud essere basso in sovani donne, L'idea di curare il cancro della mammella con ali estrogenis dered dai buon! risulta ottense nella terapia dei tumori maligni della prostata Ormoni e cancro della prostata In queste forme tumorali cosi frequenti nel- V'uomo, soprattutto dopo la cosiddetta menopausa maschile, Vazione dei preparati estrogeni spesso meravigliosa, bench ancora non si conosca il mec. canismo d'azione dei prodotti impiegati. L’espe Fenza. dimostra infatti che la folcolina natarae in, questi casi assai meno efficace dei corrispon- dent prodotti sintetici la cul azlone ‘estrogens. & alira parte variabilisima, Jn dato di fatto perd certamente favorevole all'ipotesi di un effetto endocrino del trattamen- to: Ta castrazione del soggetto colpito esercita una influenza benefica, per quanto temporanea, sul cancro della prostata. Ma la complessita. dei fatto- i endocrini in gioco @ tale che la loro azione non @ stata ancora del tutto chiarita. Il testicolo se- cerne ormoni maschili e femminili proprio come Si credeva una volta che avveniste per iu ghiando. Ja surrenale, la quale in certe condizioni, pud eser- citare una dannosa funzione sostitutiva, La terapia estrogena nel malato di carcinoma prostatico ha per conseguenza l'apparizione dei ca- ratteri sessualiisecondari femminili (turgore delle glandole mammarie ecc.); efletto daltra parte in- costante, che pone ia rilievo Vimportanza fonda- mentale dei recetiori dell'influsso ormonico. Per- ci non @ da attendere eguale esito in tutti gli organismi sottoposti alla stessa terapia endoctina, Durante i primi tentativi di questa pratica te. rapeutica, i medici avevano dubitato della sua eficacia completa e duratura. L'azione pit, mani- festa sembrava risiedere solo nella scomparsa delle lesioni cancerose secondarie che colpiscono le ossa diel bacino e possono immobilizzare il soggetto, ¢ nell'attenuazione dei disturbi della minzione. ‘Ia SCIENZA EVITA 18 realta, tutti i cancerologi conoscono oggi amma- lati guariti da 7 a 8 anni. L’esame istologico ha Gimostrato che talvolta il trattamento esplica una vera azione distruttrice sulle cellule tumoral Nuove precisazioni Ma_cueeti rsciati ei otieageno blo tant dosisuffiienti, Una fortunata eircostanza, serve dTaltronde da controllo, misurando lnsieme Terie Sone delle Iesont e Lasione terepesticn, Le cat Iule prostatiche liberang un fermenter Ie fooften aida, che & facimento dosabie ¢ testo wid atten dante quanto piu numesoree atve sone ie onion, Si olfrono coal ui tele! ef cance delle mene stata, messi Gi indagine che pestietone dt Coe, Glare una curva dallo stato caxtavase onvagons tis a quella_delia temperatura aclle mantae sere GU gated conpreates cinene (ope note Bios € per di pil serve Gi guide ake wai (Questo procedimento assume ancora meng ine teresve fn talune ‘forme dt tumon delle Sendale fenitali Jll'omo « talore della donna, ein use Wavith. df cancro assal maligno delle, dens ccrionepitelioma, che sopravisene cosets ad una gravidanza normale, mu bps spas eee Conseguotea ai cere: pravidanve peelseehe a I Prolan tto in breve, mediante iniezioni di orina animal di laboratono, si pub riconoscere Ie pnt senza di certe sostanze chiamate prolan Ae B, il cui dosaggio permette di svelare l'esistenza di una forma tumorale maligna, e di discriminare ad esempio due tipi, assai diversi riguardo alla. pro- gnosi, del cancro del testicolo. Tl valore di questi metodi & preciso al punto da consentire spesso la diagnosi in mancanea di qualsiasi altro segno, in un periodo della malattia, che si pud'definire preclinico, Pub servire da esem pio il caso di una giovane donna che sembrava fn ottima salute e nella quale gli esami pid minu- Ziosi_non rivelavano alcuna lesione. “Ma la. pre senza del prolan B neli'orina indicava la persisten. 22, dopo un intervento chirurgico, di una prolife. razione tumorale, non riconoscibile clinicamente Dopo molti mesi, mentre la curva dei dosage saliva assai rapidamente, si manifestarono impor. tanti lesioni radiologiche, in seguito seomparse Infatti queste forme di tamori a carattere or: monico sono suscettibili di adeguate cure. Anche qui, gli estrogent sintetici hanno una discreta ef. ficacia terapeutica. Ma dove meglio si rivela Vat. tivita curativa in alcuni preparati affni agli estrogeni, recentemente adotiati, che presentano Pero una attivitt endocrina nulla o scarea. Si schiudozo Cosi nuove prospettive che tuttavia non Jasciano ancora intravedere una ragionevole solu rione. La medicina é alla ricerca di mezsi d’inda- Bine nuovi o pid precisiv che permettano di sce- Bliere sostanze adeguate per ciascuna forma di tumore che si presti al trattameato ormonico in ogni caso Ia effcacia della terapia endocrina in taloni tumor & unacquisizione fenovatrce: cogs dimostra che il cancro @ tutt’altra cosa da quello che si credeva finora e da adito a grandi sperinze, 455 e Due arrosti di 5 cm di spessore e 1250 ¢ ognu- Forno a onde centimetrche, del if ament a ‘no, vengono cotti al punto giusto col Radarange. tric Co, per il trattamento degli alimenti congelati. IL FORNO ELETTRONICO CUOCE TUTTI GLI ALIMENTI IN POCHI MINUTI arte della cucina é per eccellenza tradizionale, tanto che i metodi di cottura delle vi- Vande sono gli stessi forse da millenni. Il forno elettronico, che con sorprendente rapidit’ Guoce gli alimenti in massa, rappresenta quindi una vera rivoluzione; ma il suo alto costo Gacquisto ¢ d’esercizio ne limita I'uso alle collettivita o agl'impianti di forte consumo. AXTA TENSIONE, GENERATORE. DI OSCILLAZIONI AD ALTA FREQUENZA si produce calore: proprio perché: Ia torsione lia provocato spostamenti delle molecole del_tilo Ora, quando si sottopone una sostanza isolante fad un campo alternativo, le molecole del corpo, tendono a orientarsi secondo le line di forza del campo e cosi, ad ogni inversione
  • Ecco l’attuazione meceanica, in colonna vuota, del comando Air- Valroger del tipo gia montato su. tin aereo da addestramento Stampe-Vertongen, ti indicati dal modellino manovrato dal pilota. La scomposizione di una rotazione del manu. brio secondo i tre assi di rullio, di beccheggio di imbardata @ ottenuta combinando insieme tre cardani, secondo lo schema della fig. a pag. 466 (destra). L’altra figura, pit complessa, é la realiz- zazione pratica del dispositivo meccanico formato da questi tre cardani costruiti gli uni negli altri ¢ situati nell"interno di una colonna vuota. Nella se- zione prospettica, si noteri che la colonna é chiusa anteriormente da una membrana elastica che con- sente gli spostamenti del modellino ¢ del manu brio, ma st oppone all'introduzione di corpi estra- nei. Le uscite dei movimenti sono studiate in mo- do che la colonna sia inclinabile in varia misura secondo la complessione del pilota o la particolare, disposizione della cabina. Tl manubrio porta anche altri comandi oltre a quelli sopra detti: contatto, ammissione dei gas con impugnatura rotante, eventualmente pulsante di comando delle armi ecc, Contro l’adozione del comando unico si & ob- biettato che migliaia di aviatori sono avvezsi a guidare con le mani e coi piedi; si pud logicamen- te rispondere che occorre formare ogni anno nel mondo migliaia di ruovi piloti, e che & interes-
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