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Alexander Lowen
LA
DEPRESSIONE
e il
CORPO
La base biologica
della fede e della realt
ROMA
ASTROLABIO
MCMLXXX
Indice
Prefazione
l.
PERCH
SI
pag.
DIVENTA
DEPRESSI
La deprenione e l'irrealt
Il perseguimo:to dell'illusione
L1 persona diretta dall'intenw
2.
LA
DINAi\UCA
ENERGETICA DELLA
5.
54
54
58
63
66
UN CASO DI DEPESSIONE
73
Il problema
L1 cura
73
83
lL
95
d'amore
95
102
109
114
INGANNO E AUTOINGANNO
Fare il gioco
.
.
.
La donna su di un piedistallo
L'amore contro la disciplina
7.
27
34
44
La
-!.
DEPRESSIONE
La condizione depressiv<I
9
16
22
27
Esaltazione e depressione
Fornire l'individuo di 'g,ounding'
Alcttni cscrcf::.i bioenergtici di 'grotmding'
3.
LA
118
FEDE
118
123
135
143
143
150
160
154
8. LA PERDITA DELL\
9.
FEDr:
pag. 165
165
175
LA
})
190
REALT
>>
LA
FEDE
NELLA
VITA
190
200
208
L'animismo
La libido e l'energia
La spiritualit del corpo
182
208
214
225
Prefazione
pace di rispondere.
dato che venivano rivelati dall'espressione fisica del suo corpo. Tanto
per cominciare, assumeva spesso un'espressione idiota da clown che
mascherava la sua acuta intelligenza. D'altro canto, aveva il corpo
fasciato di muscoli malgrdo che non fosse mai stato un atleta e non
si fosse mai dedicato ad esercizi per lo sviluppo corporeo. La sua
muscolatura si era fatta tesa e ipertrofica a forza di costringere e di
tener dentro i suoi sentimenti.
Dopo che la terapia ebbe fatto considerevoli progressi, un giorno
osserv: uSento di aver superata la mia depressione, sono sempre stato
in qualche modo depresso". Questa affermazione fu per me una sor
presa. Non aveva mai accennato al fatto di essere depresso, prima,
e, stranamente, non aveva preso in considerazione tale possibilit. Mai
si era lamentato di avere difficolt a recarsi al lavoro e sapevo che
aveva trovato notevole interesse e soddisfazione nella propria profes
sione. Sembrava, da molti punti di vista, uno che partecipasse atti
vamente alla vita. Agli occhi del mondo, quindi, era ritenuto normale.
Ma George era depresso nella sua vitalit emozionale, ossia nella
sua capacit di risposta emotiva. Era triste, il suo spirito non si sol
levava mai, si sentiva come incatenato, con un peso che Io tirava gi.
La sua depressione non era tanto grave da paralizzarlo, comunque
era depressione. Si tratta di una forma comune. Osservando le per
sone nel mio studio e fuori, sono giunto alla conclusione che molto
comune. A molti manca quell'esaltazione interiore che aggiungerebbe
brio alla loro vita. Tirano avanti ma con una determinazione spesso
feroce e caratterizzata dalla rigidit delle macchine . L'inclemenza, la
rigidit e il grigiore della loro vita interiore sono chiaramente mani
festi nei corpi e direttamente riflessi nella vita.
Presenter un altro caso: quello di una donna gravemente depressa
che soffriva di tendenze suicide. Questa paziente, che chiamer Anne,
si era precedentemente sottopota alla terapia psicoanalitica per anni
e anni. Le tendenze suicide erano di origine recente e sembravano
scaturire dalla convinzione di essere fallita come donna. Ci unito al
fatto che si avvicinava alla quarantina e che non era mai stata spo
sata. Anne era una donna intelligente che aveva avuto successo tanto
nella carriera, quanto nelle iniziative creative da lei intraprese. Con
il crollo del morale, il lavoro le divenne difficile e la creativit diminul.
Numerosi altri fattori contribuirono al collasso, ma tutti erano in
relazione con il suo modo di sentire la femminilit e l'essere donna.
La prima volta che- incontrai Anne, si vedeva che era accasciata.
Aveva il corpo fiacco, i muscoli privi di tono, la pelle del volto
cascante, il colorito pallido. Le mancava l'energia necessaria per respi
rare a fondo e commentava costantemente: ''Tanto non serve a nien
te". Quando un paziente pronuncia queste parole, vuol dire in genere:
Il perseguimento dell'illusione
La depressione diffusa oggi perch molte persone perseguono
degli scopi irreali che non hanno alcuna relazione diFetta con i loro
bisogni fondamentali di essere umani. Ogni persona ha bisogno di
amare, e ha bisogno di sentire che il suo amore accettato e in qual
che misura ricambiato. L'amore e l'affetto ci mettono in relazione
con il mondo e ci danno il senso di appartenere alla vita. Essere amati
importante solo in quanto facilita l'espressione attiva del nostro
stesso amore. Le persone non diventano depresse quando sono loro
ad amare. Attraverso l'amore ci si esprime e ci si afferma.
Era moderna, raffinata, certamente consapevole del fatto che sono cose
che comunemente succedono. Inoltre, la relazione tra marito e moglie
non era priva di conflitti; il marito non guadagnava abbastanza de
naro e la mia paziente si ingegnava a rendere il focolare domestico
confortevole per il marito e per il loro bambino. Il matrimonio inol
tre non era esente da problemi sessuali. La mia paziente, Selma, non
aveva mai raggiunto l'orgasmo nel corso dell'atto sessuale.
La depressione di Selma derivava dal fatto di aver perso l'amore
del marito? difficile calcolare quanto amore esista fra due persone,
ma, lavorando con Selma, non avevo l'impressione che soffrisse per
la perdita subita. Si sentiva.sola, ma la solitudine non l'equivalente
della depressione . Oltretutto aveva ancora il bambino e la casa di cui
occuparsi.
Selma era abbattuta perch non aveva previsto di poter essere
tradita e di essere cosl vulnerabile alla delusione. Soffriva di una vera
e propria perdita di stima di se stessa. Si era considerata superiore
al marito da molti punti di vista. Si riteneva pi intelligente, pi sen
sibile e pi realistica. Sentiva che il marito aveva bisogno di lei. Po
teva aiutarlo a ottenere successo e a realizzare le sue ambizioni. Si
vedeva come una sorta di forza ispiratrice, come la persona che diri
geva e gestiva gli affari del marito.
facile rendersi conto del perch Se1ma fosse rimasta cosl colpita,
dato che viveva con una simile idea di s. Non poteva concepire
che suo marito volgesse la propria attenzione ad un'altra donna, poi
ch vedeva se stessa come tutto quello che un uomo pu desiderare:
la moglie perfetta. Questa immagine piuttosto gonfiata di s esplose
in seguito alla delusione provocata dal tradimento del marito. L'ego
di Selma croll e lei precipit nella depressione.
Lo scopo irreale che Selma stava perseguendo era una relazione
nella quale si sarebbe sentita completamente sicura perch l'altra per
sona non avrebbe neanche potuto segnarsi di stare senza di lei. Il bi
sogno di una tale assoluta sicurezza denota la presenza di una pro
fonda insicurezza personale, che emerse nel corso della cura. I suoi
genitori avevano divorziato quando era ancora giovane ed era stata
profondamente ferita dalla perdita del rapporto con il padre. Vi erano
state altre privazioni di carattere emotivo relative ai primi anni della
sua vita che avevano modellato la sua personalit, creando in lei la
necessit di un grado esorbitante di sicurezza. Ma Selma non se ne
rendeva conto e anzi aveva trasferito il tutto sul marito. Era lui che
aveva bisogno di sicurezza, diceva Selma, ed era lei che gli avrebbe
data questa sicurezza con una devozione totale agli interessi di lui.
Gli scopi irreali ai quali Selma aveva consacrato la propria energia
erano di essere una moglie e una madre perfetta e di ottenere con ci
Esaltazione e depressione
Poich la reazione depressiva il fattore che porta la persona in
terapia e ne rappresenta il motivo principale di lamentela, tendiamo
a trascurare il fatto che in genere parte di un ciclo formato da alti
e bassi. Nella maggior parte dei casi, la reazione depressiva prece
duta da un periodo di esaltazione, il cui crollo tuffa l'individuo nella
depressione. Per comprendere fino in fondo la reazione depressiva,
dovremmo anche comprendere il fenomeno dell'esaltazione.
Non difficile riconoscere i segni dell'esaltazione. La persona esal
tata iper-attiva, parla pi rapidamente, le sue idee sembrano scor
rere pi liberamente, e la stima che ha di se stessa notevole. Un
ulteriore sviluppo di questo fenomeno porta alla condizione mania
cale. La psicanalisi si occupa da molto tempo del problema della mania
e della depressione. Otto Feniche! vede la reazione depressiva come
Il
primaria, il che vero dal punto di vista storico. Egli afferma:
carattere trionfalistico della mania deriva dalla liberazione di energia
compressa nella lotta depressiva e che ora cerca uno sfogo " .1 Dal
punto di vista dell'ego vi una - certa validit in queste interpretazioni.
Nella condizione depressiva, l'ego legato al corpo in stato di col
lasso per essere stato sopraffatto da sentimenti di disperazione. Lotta
per liberarsi, e, quando si libera, sorge trionfante come un palloncino
gonfiato di gas, che venga abbandonato dalla mano di un bambino
e che si gonfi sempre di pi a mano a mano che sale. Vi un
aumento di esaltazione nella condizione maniacale, ma questo aumen
to di eccitazione, o di carica energetica, limitato alla testa e alla
superficie del corpo, dove va ad attivare il sistema muscolare volon
tario, producendo la caratteristica iperattivit ed esagerata volubilit.
tt
paziente del genere .,. gi" di tono, equivale a farlo stare maggior
mente a contatto con tali problemi e pertanto a facilitarne la soluzione.
"Gi" ha anche un altro significato. Opposto a " su " , cio alla di
rezione in cui si trova la testa, ccgi" significa verso la parte inferiore
del corpo, verso le gamb e il suolo. Lo star gi per qualsiasi indi
viduo significa essere pi vicino alla propria realt. Effettivamente,
quando l'individuo cade da uno stato di esaltazione in uno stato di
depressione, va talmente gi che gli sembra di essere seppellito in una
buca nel terreno, da cui non si pu vedere la luce del giorno. Diviene
necessario, allora, aiutarlo a tirarsi fuori, ma ci pu esser fatto solo
se il paziente riconosce di non essere mai stato in piedi su terreno
solido. La buca era l, camuffata magari da rametti e foglie, non abba
stanza forti da costituire una solida base per la personalit . Il pazien
te non aveva mai avuto realmente fiducia in questa copertura, dal
momento che non aveva mai consentito che tutto il peso della sua
persona ovvero del suo corpo poggiasse su di essa. Aveva cercato di
tenersi su, dall'alto del suo ego e della sua volont, ed era sprofondato
nella depressione quando questo supporto illusorio era crollato. Ma,
ogni volta, aveva reagito sollevandosi sempre pi da terra anzich
costruiisi una solida base su cui stare in piedi. Quando esaltato,
su, c su per aria", cc su tra le nuvole " , e i suoi piedi non poggiano
" veramente" per terra.
In una persona sana non vi sono fluttuazioni di umore tra l'esalta
zione e la depressione. Chi Sano ha sempre i piedi per terra: la
base da cui poter agire. Pu eccitarsi per qualche avvenimento o per
qualche previsione che gli porta una forte corrente di energia alla
testa, ma i suoi piedi non abbandonano mai realmente la terra ferma.
Pu provare un sentimento di piacere o persino di gioia intensa, ma
raramente di esaltazione. Se l'avvenimento o la previsione si dimo
stra alla fine deludente, pu rattristarsi, abbattersi un poco, ma non
deprimersi. Non perde la capacit di rispondere a situazioni nuove,
come fa invece chi vittima di una reazione depressiva.
Quando le persone oscillano tra alti e bassi, ci indica che dal
punto di vista bio-energetico, hanno perso il senso di avere i piedi
posati su terreno solido. Penso che la stessa cosa potrebbe dirsi di una
cultura che fluttui tra alti e bassi, tra un entusiasmo troppo ottimi
stico che tutti i problemi saranno facilmente risolti e la totale sfiducia
nella possibilit di risolver li. Se la gente tiene i piedi ben piantati per
terra i problemi possono essere visti realisticamente, rendendosi conto
che sono montagne, ma sapendo anche che gli esseri umani dotati di
fede hanno spostato le montagne.
Gli alti preannunciano i bassi, ma debbono essere considerati an
che come tentativi di sfuggire ai sentimenti di abbattimento che si
senta uno stato ancora superiore: uno stato di trascendenza nel quale
un individuo grazie alla piena comprensione e realizzazione della pro
pria esistenza, si sente parte della grande Unit o Universale. Una
persona del genere ha fede non dal punto di vista di un credo, che
una funzione della coscienza mentale, ma in quanto ha una convin
zione interiore profonda che sente nelle viscere. Solo una fede del ge
nere ha un vero potere di sostegno. Questo aspetto ci fa comprendere
che una vera fede non pu essere predicata. Essa pu essere ottenuta
solo per mezzo di esperienze che arrivano in profondit ed evocano
sensazioni viscerali.
Essere "fulfilled" (in italiano, soddisfatto), vuoi dire essere "fil.
led full",* cio riempito del tutto, pieno. E ci significa un ventre
pieno o di buon cibo o di sane sensazioni. E non si tratta di quel
tipo di pancia che l'effetto di un accumulo di grasso sulla parte
esterna di una parete addominale tesa e contratta. Il fatto che la pie
nezza del ventre sia il segno della vitalit di un organismo mi fu di
mostrato in maniera sorprendente molti anni or sono. La mia cagna
aveva dato alla luce la sua prima cucciolata: dieci cagnolini vivi. Sic
come anche per noi era la prima esperienza con un parto del genere,
mia moglie ed io ci trovavamo impreparati a fronteggiare la situa
zione. Se lasciavamo le cose come stavano, i cuccioli pi forti avreb
bero succhiato tutto il latte, lasciando morire i pi deboli. Alla fine
della prima giornata, chiamammo un veterinario. La sua soluzione fu
semplice. Divise i cuccioli in due gruppi, un gruppo dei pi forti ed
un gruppo dei pi deboli. Ai pi deboli fu data la possibilit di suc
chiare il latte per primi. E solo quando avevano finito loro, si con
sentiva ai pi forti di nutrirsi. Per separare i cuccioli nei due gruppi,
il veterinario li prese in mano uno per uno e palp loro il ventre.
Quelli con il ventre pieno erano considerati i pi forti. Ma in base
a quel sistema tutti e dieci i cagnolini riuscirono a sopravvivere.
"
nostro corpo e sentiamo di essere una sola cosa con tutte le creature
pulsanti in un universo pulsante.
Per conseguire questo stato di unit e di auto-percezione, la respi
razione deve essere di tipo addominale e profondo. L'onda inspiratoria
comincia all'interno del ventre in un posto che i Giapponesi defini
scono il centro vitale dell'uomo. Mentre si muove verso l'alto fino a
raggiungere la gola e la bocca, essa d luogo all'inspirazione. L'onda
ta espiratoria procede nella direzione opposta e si traduce nell'espi
razione. Queste onde possono essere osservate mentre passano attra
verso il corpo come movimenti pieni e liberi o limitati e spastici.
Ogni area di tensione blocca l'onda e altera la percezione della pul
sazione. Si possoiJ.o trovare blocchi di questo genere dalla testa ai
piedi.
Per mostrare come essi turbino la respirazione naturale, descriver
alcuni di questi blocchi. Se il ventre mantenuto piatto e i glutei sono
tesi, il coinvolgimento addominale nei movimenti di respirazione
modesto. La respirazione pu essere o toracica o diaframmatica con
la formazione di una scarsa quantit di sensazioni nella parte infe
riore del corpo. Queste tensioni si sono sviluppate nell'addome come
mezzi per ridurre le sensazioni sessuali, per controllare le funzioni
escretorie e per diminuire il dolore derivante da un pianto persistente
che non riuscito ad evocare una risposta positiva da parte dei geni
tori. Le tensioni diaframmatiche che si sono formate in seguito alla
paura sono inoltre causa di un innalzamento delle costole inferiori.
Ci ha l'effetto di dividere in due l'unit del sentire nell'ambito del
corpo, creando un anello di tensione intorno al busto.
La parte superiore del corpo ha spesso le proprie tensioni speci
fiche che interferiscono con la respirazione naturale profonda. Una
parete toracica rigida ridurr la sensibilit in questa parte del corpo,
e in particolare quelle sensazioni e quei sentimenti che sono associati
al cuore. Allorch il cuore rinchiuso in una rigida gabbia toracica,
l'amore di una persona non libero, bensl limitato e confinato. Gli
spasmi muscolari al cingolo scapolare , che inibiscono i movimenti
naturali con cui ci si protende o si colpisce, hanno anche essi effetto
sulla respirazione. ' Essi impediscono una esPirazione profonda che
evocherebbe sensazioni nella zona pelvica, in quanto tengono l'indivi
duo appeso (come su una gruccia per abiti) e impediscono la nor
male fase di abbandono (movimento verso il basso) del ciclo della
respirazione. Anche le tensioni alle spalle alzano il centro di gravit
del corpo.
Della massima importanza a questo punto sono le tensioni dei mu
scoli della gola e del collo. Tali tensioni si sviluppano sino a bloc
care ed inibire il pianto e il grido. Con la costrizione dei canali di
EsERCIZIO l
EsERCIZIO 2
Nella seconda pos1z10ne i piedi sono posti a circa venti centimetri
di distanza l'uno dall'altro e le dita dei piedi sono rivolte legger
mente all'interno. Tenendo le ginocchia flesse, chinatevi in avanti sino
a toccare il pavimento con le punte delle dita delle mani e lasciate
EsERCIZIO 3
ESERCIZIO 4
questa posizione data dal fatto che la testa vrcma a terra, il che
simbolicamente fa cadere l'ego al di sotto del livello del corpo. Inol
tre consente alla parte tenera o ventrale del corpo di restare sospesa
EsERCIZIO 5
3
La dinamica energetica della depressione
La condizione depressiva
Nei capitoli precedenti ho mostrato che la reazione depressiva si
verifica soltanto in individui che perseguono scopi irreali e che non
hanno una base nella realt. Ho messo in rilievo che la reazione de
pressiva il risultato del crollo di un'illusione, non di un'illusione
conscia ma di un'illusione che operava nel comportamento di una
persona. La maggior parte degli psichiatri attribuiscono la reazione
depressiva a una perdita di stima per se stessi. Se questa perdita
causa della reazione depressiva, dobbiamo sondare i fondamenti della
stima di noi stessi per arrivare a capire perch mai tale stima sia
precaria al punto da poter andare perduta. Ritengo che ci richieda
un'ulteriore presa in esame del fenomeno depressivo e specialmente
dei procedimenti energetici" su cui si fonda la sicurezza di s, la fiducia
in se stessi e l'autostima.
Il termine ((depressione " viene oggi usato inesattamente per de
scrivere qualsiasi calo di umore. Ma non tutti gli abbattimenti sono
stati depressivi, e bisogna fare una distinzione chiara fra di loro. Se
non facciamo questa distinzione, cadremo nell'errore di considerare
normale in determinate circostanze la reazione depressiva. Per esem
pio daremo per scontato che perfettamente naturale che una persona
sia depressa quando subisce una perdita di carattere finanziario, per
senale o d'altro tipo. Long John Nebel prese questa posizione nel
corso d'una intervista radiofonica che mi fece per la NBC. Egli mi
chiese: " Lei considera normale che una persona sia depressa quando
le salta un avanzamento di carriera che attendeva da tempo? " .
Fu sorpreso, quando gli risposi: "No. La reaziore normale ad una
situazione del genere l a delusione" .
Allora lui mi chiese: che ditierenza c' tra i due stati ? " .
La reazione depressiva immobilizza una persona. Questa non e m
grado di far appello al desiderio e call'energia necessari per portare
nei casi In cm sta noto. La donna che si rivolse a me per farsi curare
da uno stato di depressione derivante dal fallimento del suo matri
monio era altrettanto incapace di combatterlo quanto una persona la
cui .depressione sia senza una causa ovvia.
Nella vita attraversiamo molti stati di abbattimento che non sono
reazioni depressive. Oltre alla delusione, si pu essere abbattuti per
un rifiuto o scoraggiati per un avvenimento sfortunato. Ognuna di
queste situazioni ha un tono emotivo di tristezza che lo distingue
dallo stato depressivo. Se non si in contatto con tale sentimento,
si diviene depressi. Una semplice illustrazione di quanto stato detto
la seguente: il paziente spesso risponder alla prima domanda che
gli faccio - come ti senti? " - con la risposta "Mi sento depres
.30 , . Guardandolo, per, osservo che la sua faccia triste, talora vi
cina alle lacrime. Quando sottolineo questo fatto, il paziente magari
dice : "Ma certo. Sono triste". Il riconoscimento e l'accettazione di
un sentimento muta la qualit dello stato d'animo i modo sorpren
dente. II paziente non si sente pi cos depresso colne quando aveva
bloccata la propria consapevolezza del sentimento di tristezza.
Gli psicoterapeuti sanno da molto tempo che facendo piangere o
arrabbiare il paziente si spezza la morsa della sua reazione depressiva.
II pianto la reazione pl appropriata giacch la depressione si col
lega a un senso di perdita. Freud, che studi la reazione depressiva
nella sua manifestazione pi grave, la melanconia, credeva che fosse
causata da un'inibizione nell'espressione del dolore. In certi casi l'af
flizione poteva essere ricondotta alla perdita di un importante oggetto
d'amore nella prima fase della vita dell'individuo. Successivamente,
gli psicanalisti la misero in relazione con la repressione della rabbia
e del furore per la privazione causata dalla perdita dell'oggetto d'amo
re._ Personalmente ho trovato che poco importa quale sia l'emozione
espressa. LJespressione di qualsiasi emozione sufficiente nella mag
gior parte dei casi a sollevare la persona dal suo stato d'animo de
pressivo.
Poich la depressione causata dalla repressione dell'emozione,
non pu essere considerata a sua volta un'emozione. Essa rappresen
ta l'assenza di emozione. Non un sentimento vero e proprio - uno
non si sente" depresso -- e non dovrebbe essere confusa con un
sentimento reale come sentirsi triste e malinconico, che abbraccia ele
menti di tristezza e di solitudine e che nella lingua inglese si suole
definire con il termine " blue " . Sentimenti ed emozioni sono risposte
dell'organismo ad avvenimenti dell'ambiente; lo stato depresso man
canza di risposte. I sentimenti cambiano mentre cambiano le situa
zioni esterne che causano una. _risposta diversa da parte dell'organi
smo. La compagnia giusta, per esempio, pu sollevare una persona
1 A. LOWEN : The Betrayal of the Body (Il tradimento del corpo), Macmillan,
New York.
Suicidio e negativit
La depressione un modo di morire, emotivamente e psicologica
mente. La persona depressa non soltanto ha perso la propria gioia
di vivere ma ha perso temporaneamente anche la voglia di vivere.
A seconda del grado raggiunto dalla sua depressione, ha rinunciato
alla vita, e questo spiega perch la depressione sia tanto spesso accom
pagnata da pensieri, azioni o sentimenti suicidi. Eppure pochi adulti
La mancanza di energia
La depressione -caratterizzata da perdita di energia. Bisogna rico
noscerlo se vogliamo comprenderla e curarla. La persona depressa si
4
Un caso di depressione
Il problema
Lo avreste creduto che una persona potesse rimanere quasi conti
nuamente depressa per oltre venti anni? Questa fu la storia che Joan
mi raccont la prima volta che venne a consultarmi. Aveva poco pi
di quarant'anni, era stata sposata e divorziata due volte. Dal primo
matrimonio aveva avuto . un figlio che in quel momento era in un
'college'. Joan viveva da sola, ma questo non la preoccupava. Tut
tavia era turbata dalla mancanza del desiderio di fare qualsiasi cosa
e dalla perdita d'interesse per i propri amici. Le era penoso stare
con la gente, anche con persone che conosceva da anni. Sentiva che
la sua vita era vuota e priva di significato: una rimostranza questa
comune a tutte le persone depresse.
Discorrendo con Joan, mi resi conto che era una persona estrema
mente sensibile. Conosceva personalmente diverse figure in vista della
vita letteraria ed artistica e aveva pubblicato lei stessa delle poesie.
La situazione mondiale la sconvolgeva, ed esprimeva una profonda
preoccupazione per il coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del
Vietnam. In Joan c'era un'eleganza che indicava una donna raffinata
e di gusto. Aveva viaggiato molto in tutta la sua vita. Una eredit
cospicua ricevuta molti anni prima, alla morte di suo padre, le dava
l'indipendenza finanziaria, ed era in grado di vivere in condizionj su
periori alla media.
A parte la sua condizione depressiva, Joan si lamentava amara
mente di non avere una relazione d'amore che significasse qualcosa
nella sua vita. Era stata innamorata molte volte e ogni volta aveva
sperato che quella fosse la risposta ai suoi bisogni. Ma la promessa
non - trov mai riscontro nella realt. Gli uomini di cui Joan si inna
morava sembravano incapaci di ma11tenere una relazjone matura con
una donna. Dopo un periodo pi o meno lungo, queste relazioni fini
vano e Joan rimaneva con un senso di delusione che approfondiva
bensi una persona viva. Nel grado in cui si era identificata incon
sciamente con l'immagine della statua, era tuttavia immobilizzata da
questa posa che riduceva la sua vitalit. Non si vedeva in posa, e,
conseguentemente, non era in contatto con la realt dei propri atteg
giamenti corporei. Considerando l'irrealt della personalit di Joan,
non era difficile caPire perch fosse depressa.
Quest'analisi del problema di Joan suggerisce due diversi approcci
per la sua soluzione. Joan doveva esser resa consapevole del proprio
atteggiamento corporeo e del suo significato. Doveva esser messa in
contatto con la realt del funzionamento del suo corpo, poich questa
la realt basilare dell'esistenza individuale. E, in concomitanza, an
davano rese consapevoli le esperienze che molto presto nella vita ave
vano costretto Joan ad abbandonare b sta vera personalit e ad assu
mere l'immagine di una statua. Era importante accertare chi le aveya
imposto l'immagine a cui Joan cercava di garantire l'ammirazione e
quale terrore avesse congelato Joan nella sua immobilit.
La sua storia mi ricord il mito di Pigmalione, Io scultore cipriota
che aveva fatto una statua di avorio di una bella fanciulla e che se
ne era innamorato. Quando la st'atua non rispose ai suoi abbracci,
Pigmalione si sent spezzare il cuore. Impietosita di lui, Afrodite don
statua portata in vita dalla dea dell'amore. Vi un nesso fra questo
vita alla statua. Joan probabilmente si identificava con Galatea, la
mito di Pigmalione e le storie di Cenerentola e della Bella Addor
mentata. In tutte e tre le storie una fanciulla innocente restituita
alla vita o alla felicit attraverso l'amore e la devozione di un eroe
o di un principe. Immaginiamo che Galatea fosse stata trasformata
in statua da qualche cattivo influsso e che questo potesse essere a
sua volta controbattuto solo dal suo opposto; il potere dell'amore.
Le due direzioni dello sforzo terapeutico - miranti da un lato ad
aiutare Joan ad entrare in contatto con il proprio corpo e dall'altro
Appmach to Life.
La cura
Ho descritto l'approccio fondamentale al problema della depres
sione come fisico e psicologico ad un tempo. Il lavoro :fsico com
porta la mobilitazione del sentimento attraverso la respirazione, il
movimento e il suono. Il lavoro psicologico mira a sviluppare la ca
pacit di comprendere la propria condizione, il suo significato e causa.
Lavotando direttamente sul corpo si portano alla luce una quan
tit di profondi cohflitti che ruotano intorno alla relazione di una
persona con il proprio corpo e con i propri sentimenti. Il primo ad
affiorare quello esistente tra l'ego e il corpo. L'individuo depresso
non crede al proprio corpo. Ha imparato a controllarlo e a sottomet
terlo alla propria volont. Non crede che possa funzionare normal
mente senza l'intervento della volont. E, nello stato di depressione
in cui si trova, non sembra in grado di intervenire. Non si rende
conto che il suo corpo si esaurito a causa del lungo asservimento
alle pretese di un ego gonfiato. Ritiene che la sua depressione sia
dovuta al crollo della volont anzich all'esaurimento fisico. Cosi la
sua prima preoccupazione di ristabilire i l primato della volont e
cerca di conseguire questo obiettivo persino a spese della necessit
che il corpo si ristabilisca e recuperi la propria energia. Un tale atteg
giamento ritarder la guarigione, ma questo il punto del problema.
Il secondo conflitto riguarda il senso di impotenza che la persona
depressa non pu accettare. Essa era gi stata impotente una volta
quando, neonata o bambina, si era trovata in una situazione in cui
sentiva minacciata la propria esistenza, ed era sopravvissuta ed aveva
superato il proprio senso di impotenza con un terribile sforzo di vo
lont. Il crollo della volont la precipita ora in un senso di assoluta
impotenza contro il quale crede di dover combattere. La lotta inten
sificata dal senso di colpa dovuto all'ostilit repressa nella propria
personalit.
Il fatto di. non essere riuscita a tirarsi fuori da questo stato di abbat
timento diventa l'occasione per prendersela con se stessa, il che serve
FREUD: op.
cit.
(maggio 1971),
p.
62.
"Studies in
James giaceva supino ed io gli facevo spalancare gli occhi, lasciar andare la
mascella in gi e tenere le mani davanti al viso mentre lo guardavo
negli occhi. Quindi premevo con fermezza i miei pollici sul suo volto,
ai lati del naso, ed egli provava una sensazione che gli scorreva attra
verso la parte frontale del corpo fin dentro il ventre. Era un senti
.
mento di paura, ma James non lo percepiva come tale. Non poteva
permettersi di sentirsi spaventato, ma accoglieva volentieri la sensa
zione fisica in se stessa perch lo faceva sentire pi vivo.
Nel corso di un anno, James si sentiva meglio, a volte, e poi di
nuovo depresso. Era scoraggiante perch qualsiasi progresso ci sem
brava di fare, andava perduto in un'ulteriore reazione depressiva.
Allora apparivano di solito le vecchie lamentele: "mi sembra di non
riuscire in nulla'' e non so ci che voglio fare )). Tuttavia, il suo
corpo si andava facendo pi sciolto e la respirazione era pi libera
e pi profonda. Un cambiamento significativo avvenne allorch Ja
mes sent il mio scoraggiamento. Non feci alcun tentativo per negarlo.
Per quanto spesso gli facessi notare che la sua incapacit di muoversi
poteva essere interpretata come un rifiuto strutturale di farlo, non
poteva capirlo. Tutto ci di cui si rendeva conto era che voleva muo
versi ma che qualche strana forza Io teneva immobile. Bench questa
forza facesse parte della sua personalit, aveva dissociato la sua mente
cosciente da essa, cosicch questa era divenuta un'entit ignota ed
estranea in lui.
II mio scoraggiamento parve avere un effetto positivo. Smise di
lamentarsi stette ad ascoltare. Sinch ero incoraggiante, poteva
dare espressione alla propria negativit inconscia rifiutando di accet
tare le mie interpretazioni. Aveva ogni diritto di essere negativo,
ma toccava a lui esprimerlo apertamente. Negando la propria negati
vit, bloccava se stesso escludendosi cosl dalla possibilit di essere im
pressionato da ci che io dicevo o di esprimere ci che sentiva lui.
Anzich servire all'autoespressione, l'energia di James veniva im
piegata nella negazione di s sotto forma di tensioni muscolari cro
niche. La sua muscolatura ipertrofica e spastica era una forma di
armatura interna che aveva il fine palese di proteggerlo da un ambiente
ostile ma che serviva anche a tener legata la sua energia e a ridurre
la portata dell'aggressione ostile. In ogni individuo, si pu valutare
l'ammontare dei sentimenti negativi repressi dal grado di sviluppo
delJa sua armatura. Nel caso di James era notevole. Ogni muscolo
contratto in modo cronico inibisce il movimento e, pertanto, di fatto
dice di no. Sinch la tensione rimane inconscia, il paziente la sente
come un non posso" . Si sente giustificato nella sua lamentela. Se si
riesce, per, a rendere conscia la tensione e a far s che il paziente si
identifichi con essa, si trasforma il "non posso" in un "non voglio" .
altri e a s stesso. Questa parte della sua personalit era protetta dalle
pareti spesse, legnose delb sua pesante muscolatura, irraggiungibile
ma anche incapace di venir fuori. Seppelliti con il bambino c'erano
tutti i sentimenti che rendono la vita ricca e piena di significato ma
anche dolorosa. James era stato ferito in malo modo ed era feroce
mente deciso, a livello inconscio, naturalmente, a non lasciarsi pi ferire.
Sarebbe stato invulnerabile, e bisogna dire che quasi c'era riuscito.
Alla fine della seduta James appariva una persona diversa. C'erano
in lui una leggerezza e una gaiezza caratteristiche di un uomo liberato
da una prigione. Si trattava di una qualit che in lui non avev? visto
mai.
Due settimane pi tardi lo rividi. L'effetto della seduta precedente
non era andato perduto. Osservava che non si sentiva triste e non
pensava che sarebbe stato in grado di gridare ancora. 1\lla aveva tac
cato soltanto la superficie del suo profondo desiderio e della sua tri
stezza. Era necessario tirar fuori questi sentimenti in misura pi piena.
Cominci con la respirazione (sul cavalletto) per mobilitare il corpo.
Quindi riusc a far scorrere le vibrazioni lungo le gambe. Era caricato
quando si stese sul letto. Gli chiesi di protendersi con le braccia e con
la bocca come se fosse un bambino e avesse bisogno di succhiare.
Quanto gli sembr difficile far questo! Le sue labbra si muovevano
appena in avanti. Esercitai una certa pressione alla mascella e, allorch
.
disse , mamma" scoppi in lacrime. Con sua sorpresa, questo avvenne
piuttosto rapidamente e si ripet ogni volta che faceva uno sforzo per
protendersi con la bocca. I bambini tirano anche fuori la lingua per
succhiare. Quindi misi la mja mano sopra la bocca di James e gli chiesi
di toccarla con la lingua. Ci produsse un ulteriore approfondimento
del pianto. Ora si rendeva conto di quanto fosse disperato il bisogno
che sentiva di protendersi e di quanto fosse difficile soddisfarlo. Per
cepiva un sentimento di rabbia, che gli troncava il pianto, e per la prima
volta fu in grado di colpire con i pugni il letto e di dire "perch? "
con un tono convinto. Aveva iniziato a dare espressione al suo cordo
glio e aveva preso contatto con la rabbia per la perdita subita.
Che cosa aveva perduto? Aveva perduto il piacere e la soddisfazione
che poteva dargli l'amore materno ma, cosa pi importante, aveva
perduto la capacit di protendersi e aprirsi al piacere. Aveva perduto
la capacit di provar piacere e per questo poteva provare cordoglio
ed essere arrabbiato nel presente. E questo quanto perde ogni per
sona che privata della soddisfazione dci suoi bisogni nella prima et.
Non si tratta di una perdita a cui ci si possa adattare o che si possa
accettare, perch priva la vita di ogni significato. Non pu essere com
pensata, e tutti i tentativi di compensazione finiscono necessariamente
nel fallimento e nella depressione. Solo se restituisce al paziente la
A. LOW'EN :
Pleasure:
6
SANDOR LORAND : The Technique al Psychoanalytic Therapy (La tecnica
della terapia psicanalitica), New York , Intcrnational University Press, 1946.
Il lutto appropriato
Nel capitolo precedente stato sottolineato che un bambino pic
colo reagisce alla perdita della propria madre con esplosioni di rabbia
violenta, con grida e pianto. La perdita non viene accettata tranquillamente.
Presso i primitivi l'espressione del lutto per la morte di qualcuno
anch'essa qualcosa di violento. se l'oggetto d'amore importante,
la sua perdita non accettata senza una scenata d'ira e di protesta.
Elias Canetti8 cita un resoconto di una lamentazione funebre tra i
Boscimani dell'Australia centrale che rivela diversi aspetti insoliti.
Appena giunge al villaggio la notizia che sta morendo un uomo, gli
uomini e le donne accorrono al capezzale dell'uomo che sta morendo,
e si buttano su di lui formando un mucchio. Al tempo stesso riem
piono l'aria di alti lamenti e infliggono ferite ai propri corpi. Final
mente, quando la morte giunge a far cessare le sofferenze di quel
l'uomo, si ritirano e continuano le proprie Iamentazioni in un nuovo
locale. Il significato del mucchio per Canetti che gli aborigeni non
accettano la perdita, <<egli appartiene ancora a loro; Io trattengono
. fra loro".
8 ELIAS CANETTI: Crowds & Power, New York, Viking Prcss, 1963, pp. 103-7.
EsTHER WARNER: Seven Days to Lomaland, New York, Pyramid Pubbli
cations, 1967.
9
6
Inganno
auwinganno
Fare il gioco
La maggior parte dei pazienti che soffrono di depressione non hanno
fatto in realt l'esperienza della perdita della madre. Hanno sperimen
tato, piuttosto, disagi e conflitti nella relazione madrefiglio, che,
tuttavia, nella mente del paziente, non vengono considerati come la
causa della sua malattia. Questi conflitti sono dati talmente per scon
tati nello svolgimento regolare dell'educazione del bambino che il pa
ziente non sente di esser stato privato del naturale amore materno.
Dobbiamo anche ricordare che la reaZione depressiva, nell'adulto,
separata dall'esperienza infantile o della fanciullezza a un pericolo abba
stanza lungo di comportamento apparentemente normale. Non si trat
tava per, di un sano funzionamento, come ho precedentemente messo
in rilievo, altrimenti il paziente non sarebbe diventato depresso. Ma
il paziente non si rende conto della differenza tra un funzionamento
che appare normale ed un funzionamento sano, pi di quanto non sia
consapevole del nesso esistente tra la SEa malattia e gli avvenimenti
della sua infanzia.
Questa mancanza di consapevolezza porta a un'ingenuit che proM
pria dell'atteggiamento della persona depressa e costituisce la sua
predisposizio!le alla malattia. L'ingenuit deriva da una negazione inH
conscia dei fatti della vita ed in particolare dei fatti della propria
vita, delle proprie privazioni e delusioni. L'effetto della negazione
di lasciare Pindividuo aperto a delusioni analoghe nella vita adulta.
L'ingenuit non esclude che la persona mostri una certa astuzia nella
vita. Infatti, le due cose spesso vanno insieme, l'ingenuit in questi
casi si rivela nei settori in cui opera la negazione; mentre l'a_stuzia si
riscontra in altri settori della vita.
L'ingenuit non va confusa con l'innocenza. Una persona innocente
manca dell'esperien7:a con cui giudicare atteggiamenti o azioni. L'inno
cente esposto al disinganno, -ma imparer presto dalla sua delusione.
La donna
su
di un piedistallo
che era uno psicologo clinico, per vedere che aiuto avrebbe potuto
ottenere da questo nuovo metodo. A questi seminari, destinati a pre
parare degli specialisti, i miei co!laboratori ed io spieghiamo la rela
zione esistente tra l'atteggiamento del corpo e la personalit. Met
tiamo in rilievo come una diagnosi di problemi di personalit possa
essere fatta partendo dal modo in cui una persona trattiene e muove
il proprio corpo. Poi facciamo fare ai partecipanti alcuni degli eser
cizi bioenergetici descritti nei captoli precedenti, per mostrar loro
come i loro problemi possano essere risolti scaricando le tensioni
muscolari croniche che sono la controparte fisica di tali problemi.
Ci che mi fece pil1 impressione nel corpo di Marta fu il suo por
tamento. Aveva tirato in su la parte superiore del corpo, come per
effetto di uno sforzo cosciente; le spalle erano sollevate, il torace
era alto e gonfio, mentre le zon...:: addominali e pelviche del suo corpo
erano tese e anche esse tirate in su. Le gambe erano rigide e sottili,
e i loro muscoli talmente contratti che esse parevano degli stecchini.
Potevo percepire che non era dentro le proprie gambe e che queste
funzionavano come supporti meccanici. La parte inferiore (dalle anche
in gi} mi colp perch somigliava ad una sorta di piedistallo su cui
poggiava la parte superiore del corpo.
La figura, qui riprodott<'l, i\lustra l'idea del piedistallo che pu essere
1-Iarta non era stata viZiata ma non era neanche maturata; non
era maturata emotivamente ed era sprovveduta nei confronti degli
aspetti sessuali della vita. La madre di Marta credeva di amare sua
figlia e le era affezionata malgrado le abbia procurato dolori e sofferenze
nel tentativo di disciplinarla e controllarla. Anche la madre di Port
noy nel romanzo di Philipp Roth riteneva di amare suo figlio e di
essergli affezionata, ma le conseguenze furono egualmente disastrose. Non
ho alcun dubbio che queste madri amassero in cuor loro i figli, e
sono sicuro che i bambini lo sapevano. Purtroppo le loro azioni" non
esprimono il loro amore bens la loro ostilit. Volendo far credere
che il loro operato per disciplinarli e controllarli sia un'amorosa pre
mura, ingannano se stesse e i loro bambini. L'amore non pu essere
separato dalla libert e dal piacere. Nessuno ama veramente l'altra
persona se ne limita la libert di essere se stessa, di esprimersi e di
agire da s. Alla stessa stregua, non si dovrebbe parlare d'amore
e causare dolore. Le due cose sono inconciliabili. Se amiamo qual
cuna, vogliamo vederlo felice e gioioso, non infelice e sofferente. Un
altro punto importante che le azioni d'amore sono dettate dal cuore,
e non dalla testa.
difficile vedere come l'amore e la disciplina possano combinarsi
insieme. So che questo suoner come una idea estremista. La disci
plina fa talmente parte del nostro modo di vivere e di pensare che
non riusciamo a vederne i pericoli. 'Risparmia il bastone e vizierai
il bambino' un vecchio adagio della cultura occidentale, che inoltre
fa coincidere l'obbedienza e il senso del dovere con l'amore . Fa parte
di questa tradizione il fatto di vedere il piacere come qualche cosa
di peccaminoso mentre lavoro e produttivit sono virt cardinali. Un
altro aspetto ancora consiste nel considerare il corpo come un aspet
to inferiore della natura umana. Nel libro The Betrayal of the Body,
ho mostrato che quando questa tradizione spinta troppo oltre, con
duce ad una condizione schizoide.
Il mio principale argomento contro la disciplina in casa nasce dal
rapporto che impone a genitori e figli. Una disciplina senza punizione
non avrebbe senso, quindi, in verit, il problema della pumztone
che ci preoccupa . Quando si arroga il diritto di punire, il genitore
si pone nella condizione di giudice. Deve giudicare !l comportamento
del suo bambino per decidere se questi meriti la punizione e in che
misura. L'atto stesso di giudicare distrugge un rapporto basato sul
l'amore. L'amore chiede comprensione mentre il giudizio richiede
l'onniscienza. Il giudice non alla pari con la persona giudicata. Oc
cupa una posizione superiore; la persona giudicata ne occupa una
inferiore. Quest'ultima non pu fare a meno di provare risentimento
per una tale negazione della sua posizione di parit in famiglia. Il
nei loro giochi. Spesso si sentono i bimbi dire cose di questo genere:
(<Sei - una bambina. cattiva. La mamma non ti vuoi bene". Oppure :
''Sei cattivo e devi essere punito" . Una volta presa la decisione di
stare al gioco il bambino deve reprimere i suoi sentimenti ostili e
negativi. La repressione non mai efficace al cento per cento, perfino
nel bambino pi obbediente ci sono esplosioni occasionali di risenti
mento. Queste finiscono col sostenere il punto di vista del genitore
secondo cui ogni bambino ha una s_ua cattiveria che bisogna domare.
Il bambino che stato costretto a rinunziare al suo diritto di na
scita e a stare al gioco, stato trascinato in un pessimo affare. Qual
siasi cosa faccia non riuscir a vincere. Per quanto si impegni, non
potr mai avere l'amore e l'approvazione di cui ha bisogno. Possia
rrio ricordare che la mamma di Marta non fu soddisfatta quando sua
figlia ricevette come voto 99 punti e mezzo su cento. Pretendeva la
perfezione. I genitori che si mettono a giocare la partita chiedono l'im
possibile. La loro motivazione inconscia di trasferire sul bambino
il senso di colpa che hanno per non essere stati genitori amorevoli
nei suoi confronti. Ed il bambino accetter il senso di colpa per nu
trire l'illusione di poter ancora ottenere l'amore dei genitori.
Tutte le persone depresse si trovano impigliate in un dilemma.
Una parte di loro dice: "Combatti, resisti, l'unica possibilit che
hai " . L'altra parte dice: " Smetti, non hai alcuna possibilit di suc
cesso". Eppure come pu abbandonare la partita quando il risultato
della resa sembra significare abbandono e morte? Ma se non si ar
rende, spende le sue energie in una lotta che era gi persa in partenza
e il risultato inevitabile di questa linea di condotta la depressione
e la morte.
L'opposto della disciplina non la permissivit. Questo termine,
quando viene applicato all'educazione dei bambini, mi fa orrore. Un
genitore permissivo un genitore confuso, che ha dei dubbi sull'uso
della disciplina ma non ha niente con cui sostituirla. Continua a pro
porsi come la figura dotata di autorit, dal momento che fa il per
missivo. Se il severo assertore della disciplina pu essere visto come
un tiranno, il genitore permissivo un despota benevolo. Pu in real
t essere un governatore debole la cui permissivit il riflesso della
sua incompetenza. Il figlio comprender come stanno veramente le
cose e reagir di conseguenza. Il genitore confuso o debole sar messo
alla prova e sfidato, perch il bambino deve sapere esattamente qual
la sua posizione.
La permissivit nega la verit fondamentale che ogni bambino
nato con certi diritti naturali che gli vengono da Dio: il diritto di
essere amato per ci che , il diritto di cercare il piacere dove lo pu
trovare, poich il piacere la scintilla che tiene in moto il motore
7
La fede
ANTOINE
DE
SAINT-EXUPRY: Volo
di
1965.
Il
potere contro
la
fede.
stina, la loro fu una storia di conflitti tra gli appelli della fede e la
bramosia del potere. Man mano che il potere aumentava, la fede su
biva una lenta erosione. Questionarono tra di loro e con i loro vicini
pi o meno potenti. Questi vicini erano egualmente assetati di po
tere. Era inevitabile, pertanto, che prima o poi fossero sopraffati da
un nuovo potere in ascesa basato su una fede pi giovane e pi forte.
La fine sorprendente della storia ebraica che, quando gli Ebrei
tornarono ad essere senza potere e furono dispersi sulla faccia della
terra, la loro fede prese rinnovato vigore e li sostenne ancora di fron
te a tutte le avversit per i successivi duemila anni.
La storia delle pi antiche popolazioni della Grecia non diversa.
Le citt-stato si svilupparono mosse dalla fede che i Greci avevano
in se stessi e nel loro destino: una fede chiaramente riflessa nella
loro mitologia e nelle leggende americhe. Crescendo, acquistarono un
potere che consenti loro di crescere ancor pi. Ma l dove la fede
unisce, il potere divide. La lotta per il potere tra le grandi citt di
Atene e Sparla, che segn la guerra del Peloponneso durata oltre
quaranta anni, distrusse una fede che aveva precedentemente uniti i
Greci tra di loro in una reciproca assistenza. Il loro destino fu simile
a quello di altri poteri; essere rovesciati da un popolo pi giovane:
pi giovane in quanto dotato d'una fede che non era stata contami
nata da un lungo esercizio del potere.
Arnold Toynbee ha compiuto sul tema della nascita e della deca
denza delle civilt uno studio complessivo che tiene nel debito conto
le complesse forze in azione in quest grandi avventure dello spirito
umano. Leggendo Toynbee si continuamente colpiti dall'accento che
egli pone sul ruolo svolto dai fattori spirituali nella crescita e nel de
clino delle civilt. In un riassunto a cura di D.C. Somervell, si pos
sono trovare le seguenti affermazioni : "hanno perso la fede nelle tra
dizioni della propria civilt". E, parlando della nostra civilt, So
mervell dice: "il declino non di natura tecnica bens spirituale " .
Contemporaneamente si sente l'implicito riconoscimento da parte di
Toynbee che il potere contribuisce a far perdere a un popolo il po
tenziale creativo. Questa interpretazione si basa sulla seguente cita
zione: " abbiamo visto, infatti, che, quando nella storia di qualsiasi
societ una minoranza creativa degenera in una minoranza dominante
che tenta di mantenere con la forza LJ-na posizione non pi meritata,
questo cambiamento di carattere nll'elemento che governa provoca,
d'altro canto, la secessione di un proletariato che non ammira n imi
ta pi i suoi governanti e si rivolta contro il servaggio a cui sot
toposto" .
Chiaramente Toynbee consapevole che la storia non pu essere
completamente separata dallo studio degli . esseri umani le cui vicende
ESTHER WARNER: The Crossing Fee. Boston, Houghton Mifflin Co., 1968.
8
La perdita della fede
mando, Roma.
Ibid.
ERIKSON:
op. ci!.
Un'epidemia di depressione
In un suo recente articolo John J. Schwab ha osservato che "le
prove epidemiologiche indicano la probabilit che la depressione di
venti epidemica nel prossimo decennio man mano che la nostra popo
lazione reagisce alle forze sociali prevalenti e che il clima sociale
modella tali reazioni in forme il pi possibile arrendevoli e social
mente accettabili".' Schwab nota una crescente incidenza di reazioni
consi
depressive nei giovani mentre ima volta tali reazioni erano
d::::o.te: c!::;rurbi emotivi delle perso:;c di mezza etJ o dei vecchi " , risul
tanti dall'accumularsi di perdite e di delusioni. Egli pone tale feno
meno in relazione al crollo dell'etica protestante con la relativa accen
tuazione dei valori attribuiti alla propriet, alla produttivit e al po
tere, e con l'assenza di una filosofia dei valori che interessi i giovani.
Ritiene inoltre che le aspirazioni dei giovani sono troppo ambi
ziose " , che cci giovani vogliono fare troppo, e la delusione per la man
canza di risultati nutre il terreno sul quale fiorisce l'affermazione
depressiva" .8
cc
La morte di Dio
Quando un popolo crede e ha fede in Dio, il volere di Dio diviene
l'autorit suprema nella vita di tutti coloro che ne fanno parte, spe
cialmente in situazioni nelle quali il volere dell'uomo si rivela impo
tente. Ma, man mano che quel popolo acquista conoscenza e potere,
declinano il suo senso di fiducia e di rispetto per la divinit. Situa
zioni che in passato esigevano l'intercessione divina, non la richie
dono pi. Per . esempio, mentre l'uomo primitivo usava la magia e il
sacrificio per assicurare la fertilit dei campi, l'uomo modernq compie
un'analisi chimica del terreno e fa uso di fertilizzanti chimici per
ottenere lo stesso risultato. Analogamente l'uso della magia e della
preghiera per curare le malattie stato soppiantato da una medicina
basata sull'esame obiettivo e sulla ricerca empirica. Molte persone an
cora pregano ma poche credono che Dio intervenga direttamente negli
affari umani. Secondo un sottile modo di vedere la preghiera aiuta
la persona che prega a sentirsi meglio anche se ha poco o nessun
effetto sul corso degli eventi umani.
L'uomo moderno sembra non aver bisogno della fede in un dio.
Ha un livello di potenza che l'uomo non si era mai prima sognata.
Per dirla semplicemente in termini di cavalli vapore, ogni individuo
nei nostri paesi occidentali pu disprre di una quantit di potenza
quale pochi re avevano nei tempi passati. Il motore di un'automobile
media ha una capacit valutata di oltre duecento cavalli vapore. Se
a ci si aggiunge la potenza usata nelle barche a motore, negli aero
plani, negli elettrodomestici, nei frigoriferi, nelle lavatrici automati
che, negli impianti di riscaldamento, negli impianti di raffreddamento
dell'aria, negli apparecchi radio e televisivi e negli impianti di illu
minazione, la somma totale dell'energia disponibile per persona
enorme. Ma non solo la potenza energetica totale che ci interessa.
Sono aumentati anche gli usi per cui pu essere impiegata. I n quasi
ogni settore della vita vi sono macchine che possono tradurre l'energia
in azione. L'uomo non ancora arrivato al punto di poter condurre
una vita fatta tutta di bottoni da premere, ma si avvia decisamente
in quella direzione.
Man mano che la potenza dell'uomo cre:,ccva_, quella di Dio Jcli
nava. Con la perdita della sua onnipotenza, la base razionale per la
credenza in Dio svanita. l'via solo persone che hanno bisogno di una
base razionale per la loro fede possono sbarazzarsi cos alla leggera
di Dio. La morte di Dio pertanto indica che siamo diventati troppo
razionali e troppo obiettivi per credere in una divina Provvidenza
che potrebbe proteggerei e confortarci. Se abbiamo bisogno di guida,
ci rivolgiamo agli psicologi di professione o leggiamo libri di psico-
logia per scopnre le risposte alle nostre difficolt. Diamo per scon
tato che, se solo riusciamo ad ottenere le risposte giuste, potremo
applicarle alla nostra vita. Abbiamo riposto la nostra fiducia nel po
tere razionale della mente dell'uomo, certi che essa abbia la capacit
di risolvere tutti i problemi dell'uomo. L'uomo moderno sembra ri
tenere che con una scienza e una potenza energetica adeguate possa
diventare onnipotente.
L'orgoglio prelude alla caduta e noi stiamo assistendo all'inizio della
caduta. Stiamo rendendoci conto che il potere ha due facce: un aspet
to distruttivo oltre ad un aspetto costruttivo. Ci rendiamo conto che
l'uomo non p alterare a volont il delicato equilibrio ecologico della
natura senza dover pagare un prezzo. Sembra che, pi energia pro
duciamo, pi materiali contaminanti mettiamo in circolazione. Ma
la potenza dell'energia la nostra ossessione perch crediamo di do
verne avere ancora di pi per poter controllare la polluzione. L'affi
darsi alla potenza energetica pu creare una spirale verso il basso che
avr come suo esito .finale il disastro dell'umanit.
Se desideriamo capovolgere questo processo, dobbiamo per prima
cosa comprendere come mai l 'uomo venuto a trovarsi di fronte a
questo dilemma . A che punto ha perso la fede? E quando o come
giunto ad arrogarsi il diritto di controllare la vita? Sono grossi inter
rogativi ai quali purtroppo non posso nemmeno tentare di dare
una risposta in questa sede. Tuttavia vorrei trattare il tema del ruolo
che la psicanalisi ha avuto in questa storia. Non pu essere una pura
e semplice coincidenza che la psicanalisi sia sorta e fiorita durante il
periodo che ha visto diminuire la fede dell'uomo in Dio.
Dobbiamo cominciare con l'aflermazione che la psicanalisi ha dato
uno dei contributi pi importanti alla nostra comprensione di ci che
l 'uomo. Ed la dimostrazione che Freud ci ha fornito di come
processi. inconsci contribuiscano ad influenzare e alterare il pensiero
cosciente. Egli ha inoltre messo a punto una tecnica per rendere consci
questi processi inconsci. Cosl la psicanalisi ci ha dato i mezzi per
vedere le forze che stanno dietro alla facciata della razionalizzazione
e del comportamento socialmente approvato. stata come l'apparec
chio ai raggi X della mente. Per mezzo della psicanalisi Freud ha
mostrato che l'organismo si sforza di raggiungere il piacere attraverso
la soddisfazione delle sue pulsioni istintuali e che quando queste ten
denze entrano in conflitto con la realt della situazione sociale, esse
vengono o represse o sublimate.
La repressione di un impulso porta ad un conflitto interno che
ostacola la personalit . L'impulso rivolto contro di s e l'energia
dell'impulso viene usata per bloccare la sua stessa espressione. Nella
sublimazione, invece, si suppone che l'energia dell'impulso sia inca-
della psico
11
lbid.
Ibid.
falsa della natura. Sulla natura Freud ha scritto: " essa ha un modo
particolarmente efficace di !imitarci: ci distrugge freddamente, cru
delmente, con durezza, cos a noi sembra, e magari proprio attra
verso ci che ci ha dato soddisfazione" . E pi oltre: ((Veramente il
principale' compito della cultura, la sua vera raison d)etre di difen
derci dalla natura" .15 Si tratta di dichiarazioni duramente negative,
e in alcuni casi possono anche corrispondere alla realt, ma non sono
accompagnate da alcuna osservazione circa il Iato positivo della na
tura. Non forse vero che la natura, inoltre, ci nutre, ci sostiene e
rende possibili le nostre stesse vite? Se indifferente al destino del
l'individuo, perch dire che crudele? Freud veramente la sapeva
assai pi lunga. In realt godeva della natura. Uno dei suoi grandi
piaceri era quello di fare escursioni in montagna. Possiamo scusare
questa contraddizione nella personalit di Freud interprerandola dal
punto di vista del suo rapporto con la madre. I sentimenti che Freud
aveva nei confronti della madre erano anch'essi ambivalenti, ma in
questo caso egli reprimeva l'aspetto negativo che quindi proiettava
sull'universale madrenatura.
L'effetto di questo preconcetto fu di rendere Freud cieco a quegli
aspetti della vita umana che riguardano il rapporto di un bambino
con la madre o di un uomo con la natura, la grande madre. Inoltre
lo rendeva cieco di fronte alle importanti intuizioni di Cari Jung.
Fece sl che Freud ignorasse l'importante scoperta di Johann Bachofen
e di Louis Henry Morgen che il matriarcato e le culture matriarcali
avevano preceduto ovunque l'instaurazione di una societ patriarcale.
In tali culture, la frustrazione, la repressione e le nevrosi erano sco
nosciute. Eppure queste culture veramente primitive non erano sprov
viste di religione o di divinit. Le divinit cbe queste civilt adora
vano erano femminili, figure materne o figure della terra .
Eric Fromm fa u n interessante paragone tra principi matriarcali e
patriarcali. " Il principio matriarcale quello dell'amore incondizio
nato, dell'eguaglianza naturale, pone l'accento sui legami di sangue
e di terra, sulla compassione e sulla misericordia; il principio patriar
cale quello dell'amore condizionato, della struttura gerarchica, del
pensiero astratto, delle leggi fatte dall'uomo, dello stato e della giu
stizia. In ultima analisi la misericordia e la giustizia rappresentano i
due rispettivi principi".16
Questi due principi possono essere anche fatti corrispondere l'uno
all'ego e l'altro al corpo, oppure l'uno alla ragione e l'altro al senti
mento. Se Ii estendiamo, il principio patriarcale rappresenta l'ego,
1' Ibid.
1' E. fROMM:
op. cit.
9
La realt
Ibid.
il
vlta toracica. In taluni il collo corto e spesso con forti muscoli che
strangolano efficacemente ogni impulso in uscita. In altri il collo
lungo e sottile, con muscoli tesi che comprimono in una morsa ogni
impulso . La mascella serrata per controllare l'accesso all'interno o
l'uscita verso l'esterno. Le tensioni croniche della mascella non man
cano mai, c in alcuni casi la capacit di aprire la bocca drastica
mente ridotta. Persino le labbra si paralizzano e non sono in grado
di spostarsi in avanti, liberamente e con facilit. Spasticit muscolari
intorno alle spalle e alle scapole limitano efficacemente la portata
dell'estensione delle braccia.
Man mano che porto i miei pazienti in contatto con i loro corpi,
essi riescono a sentire le frustrazioni e le privazioni che hanno pro
dotto quelle tensioni. Ricordano il desiderio della madre che non c'era
e diventano consapevoli di come hanno represso il sentimento per
elimjnare il dolore. Sentono come hanno soffocato il loro pianto quan
do hanno scoperto che produceva una reazione ostile nel genitore.
Hanno imparato le maniere di una cultura che crede nella frustra
zione. Hanno imparato a " tener rigido il labbro superiore" , per resi
stere di fronte alla delusione, " mento in su, vecchio" . Lo stare in
guardia era diventato per loro una seconda natura perch avevano da
tempo perso la fede nelle reazioni dei genitori. S'erano chiusi e ave
vano tenuto dentro di s o trattenuto i loro sentimenti. Avevano
smesso di protendersi perch sentivano che poi sarebbero stati feriti.
Infine, avevano accettato la norma che l'amore bisogna guadagnar
selo con le buone azioni. Questa norma riassume in se stessa un atteg
giamento in base al quale il bambino considerato un essere mac
chiato dal peccato (la dottrina del peccato originale) i cui diritti sono
un dono dei genitori a condizione che lui si adatti alle loro pretese.
Il bambino che si sottomette a quest'atteggiamento deve reprimere
la propria rabbia e la propria ostilitl. Questa ulteriore repressione
aumenta ulteriormente lo stato -di chiusura.
La persona che non in contatto con il corpo non sa di essere
chiusa. Parler d'amore, far persino dei gesti d'amore, ma poich il
suo cuore non n nelle sue parole n nelle sue azioni, quei gesti
non riusciranno ad essere convincenti. Si rende conto dell'importanza
dell'amore e cosl cercher in modi indiretti di ottenere l'amore di cui
ha bisogno. Cercher di aiutare gli altri senza rendersi conto che sta
proiettando il proprio bisogno su di loro. Essendo tagliata fuori da
se stessa, imposter il proprio problema nel mondo esterno, al di fuori
di s. Ed per questo che ogni sforzo che fa per ottenere l'approva
zione (comportandosi bene, diventando ricca, "'ottenendo successo) si
dimostra privo di significato, poich non influenza la sua esistenza in
teriore. I ::.uccessi o ci che riesce a fare non hanno per lei altro va-
lore che quello relativo al suo ego. Continua a sentirsi frustrata senza
sapere perch. Essendo tagliata fuori, non toccata dalla sensibilit
degli altri nei suoi confronti, e ci la lascia con la sensazione che gli
altri non facciano abbastanza.
Quando una persona si mette in contatto con il proprio corpo, si
rende conto che le proprie restrizioni e limitazioni sono causate da
tensioni muscolari croniche. Ne vede l'origine, e percepisce gli impulsi
che esse bloccano. Con l'aiuto di un terapeuta competente pu libe
rare questi impulsi e diminuire o eliminare le tensioni. Passo per passo
riacquista l'abilit di aprirsi e di protendersi di cui era stata dotata
alla nascita.. Questa capacit trasforma l'individuo da una persona fru
strata in una che pu partecipare emotivamente al dare e prendere
della vita. Prima non era capace n di dare n di ricevere amore ma
solo di fare, in sostituzione dell'esistere.
Questa capacit diviene la base di una nuova fede in se stessi e nei
propri sentimenti. Il fatto di mettersi in contatto con il corpo apre
la via ad un nuovo modo di comprendere se stessi che si trasforma
gradualmente in accettazione di s. Questo cambiamento avviene quan
do il mettersi in contatto porta ad essere in contatto. Vedremo che
l'amore essere in contatto. Ho definito l'amore il desiderio di essere
vicini a qualcuno o a qualcosa.5 Il senso di amare come il senso del
tatto un senso intimo. Per toccare si dev'essere vicini e per essere
vicini si deve amare.
Essere in contatto
Non possiamo attenderci che le persone che non sono in contatto
con la realt, ivi compresa la realt dei loro corpi, siano degli adulti
responsabili. Non possono assumersi la responsabilit effettiva della
propria vita o delle proprie azioni, perch non sono in contatto con
le forze dinamiche che determinano il loro comportamento e le rela
tive risposte. I n passato potevano adeguarsi agli schemi di condotta
in uso, con la certezza che, seguendoli, non sarebbero stati biasimati.
Ma in un mondo che non riconosce n accetta pi schemi formali di
relazione, la responsabilit di stabilire rapporti emozionali significa
tivi pesa decisamente sull'individuo. una responsabilit che si pu
assolvere pienamente solo se si in contatto con se stessi.
Essere in contatto significa essere consapevoli del proprio corpo ,
della sua espressione, del suo stato di apertura e dei suoi schemi di
tensione. Quando si in contatto con la personalit corporea, non si
funziona unicamente sulla base di un 'immagine mentale che potrebbe
5
Orgasmo).
t.\UC..Ol..bTURA
.C.QM.ATU
COMT&U.TrA a
contatto con i nostri corpi, abbiamo perso anche il contatto con l'am
biente naturale del corpo. Una mente sembra poter funzionare in
modo adeguato in un ufficio o in una biblioteca, ma un corpo ha bi
sogno di un ambiente naturale se vuol essere vivo e sensibile.
Senza il corpo non siamo nessuno, non abbiamo alcun corpo, e
non significhiamo niente di pi che un numero per una civilt di
massa che ignora i valori umani. Siamo parte di un sistema di massa
eppure ci sentiamo soli e isolati. Non apparteniamo alla vita perch
apparteniamo al mondo delle macchine: un mondo morto. E non ci
sono parole che possano cambiare questa situazione, non c' denaro
che possa alterare la nostra condizione. Possiamo tornare alla vita
solo mettendoci in contatto con i nostri corpi. Quando lo facciamo,
scopriamo che esiste la fede nella vita e che il corpo dell'uomo il
corpo di Dio, ed qualcosa in cui credere.
10
La fede nella vita
L'animismo
Il solo aspetto positivo della crisi ecologica che l'uomo si trova ora
a dover affrontare la crescente consapevolezza che abbiamo della
interdipendenza di tutte le forme di vita. L'uomo sta cominciando a
rendersi conto che il delicato equilibrio naturale non pu essere ma
nomesso alla leggera. Questa presa di coscienza ha avuto un effetto
salutare su coloro che credevano nel potere e nel progresso e non
concepivano alcuna limitazione allo sfruttamento delle risorse della
terra da parte dell'uomo. Che vi siano dei limiti diventato ormai
chiaro, mentre la popolazione del mondo continua a crescere ad un
ritmo accelerato. Inoltre, si sta facendo sempre pi evidente che, pi
potere e pi progresso materiale si conseguono, pi l'uomo si avvi
cina alla possibilit di un disastro. Siamo pertanto costretti a rive
dere e riformulare la relazione dell'uomo con il mondo in cui vive.
L'uomo sar forse la specie dominante, ma pur sempre parte di un
ordine pi vasto dalla cui stabilit dipende la sua stessa esistenza.
La storia della relazione mutevole dell'uomo nei confronti del suo
mondo riflessa nelle credenze religiose. Non nelle intenzioni di
questo libro esaminarle in dettaglio. Ci che possiamo fare con
frontare tre posizioni per molti versi differenti per trovare una base
per la fede. Queste tre posizioni possono essere in breve definite nel
modo seguente: 1 ) animismo; 2) credenza in una divinit, singola
o multipla e 3) credenza nel potere di una mente razionale: cio nel
l'uomo come autorit suprema.
L'animismo, stando alla definizione del dizionario, "la credenza
secondo cui tutti gli oggetti possiedono una vita o vitalit naturale
o sono dota. ti di anime che abitano al loro interno " . Il termine
" usato per designare la forma di religione pi primitiva " , cio quella
dell'uomo dell'ed della pietra. Io preferisco la parola " spirito" alla
parola " animn", perch i primitivi _pJrlano di spiriti. Si credeva che
questo spirito o forza risiedesse nella natura sia animata che inani
mata, in tutte le cose viventi cosl come nei sassi, negli utensili, nei
fiumi, nelle montagne e nei luoghi. Un posto speciale in questa vi
sione delle cose era riservato agli spiriti dei morti, che erano consi
derati parte della comunit dei viventi. Esther Warner, nel suo pal
pitante _ e stupendo resoconto di vita africana, ha scritto: " una
credenza africana che sia compito dei defunti aumentare la forza vi
tale e il benessere dei vivi. Le persone decedute continuano a pren
der parte agli affari della trib. Anche i morti oltre ai vivi contri
buiscono a formare il corpo del popolo " . 1
L'importanza dell'animismo ai fini della nostra trattazione consiste
nel fatto che esso ha rappresentato un modo di vivere basato sulla
fede nella natura e sul rispetto di essa. Poich l'uomo dell'et della
pietra non aveva n i mezzi n il potere di controllare le forze na
turali, la sopravvivenza dipendeva dell'adattamento a tali forze. Si
raggiungeva questo scopo tramite l'identificazione con i fenomeni na
turali; l'uomo primitivo si sentiva altrettanto parte delle forze natu
rali quanto queste lo erano della sua esistenza. Non poteva dunque agire
in modo distruttivo nei confronti della natura pi di quanto non po
tesse essere autodistruttiva. Se si attendeva che la natura gli fornisse
qualcosa, doveva rispettare l'integrit della natura ed evitare di far
violenza agli spiriti che risiedevano in tutti i fenomeni naturali. Per
esempio non poteva tagliare un albero senza fare un gesto per pia
carne lo spirito. Esther Warner ci parla di questa mentalit: ''Ci
spieg che dovevamo portare con noi del riso e del vino di palma in
modo da poter fare un sacriG.cio all'albero. Gli avremmo tolto la vita,
dovevamo quindi pregarlo di perdonarci e dirgli il perch ne avevamo
bisogno. La forza vitale dell'albero deve unirsi con la forza vitale del
Vecchio nel regno dei morti e l'albero doveva essere d'accardo a met
tersi nelle mie mani" .1
Da tutti gli studi pi recenti apprendiamo che l'uomo dell'et della
pietra aveva raggiunto un adattamento mirabile con l'ambiente natu
rale e viveva in armonia con le forze naturali a cui era soggetto. Uno
di questi il resoconto scritto da Laurens Van Der Post sulla visita
da lui compiuta ai Boscimani africani, un popolo che vive ancora
un'esistenza del tipo di quella dell'et della pietra. Egli trov che
malgrado le loro precarie condizioni di vita erano un piacere e una
delizia da vedersi: sensibili, pieni di immaginazione e competenti.
Egli scrive in proposito: "si contenevano con un naturale senso di
1 Esn-JER
1 Ibid.
fee.
' Ibid.
Ibid.
vano entrando a loro modo nella vita della loro amata antilope con
una mistica partecipazione alla sua esistenza" .7 Poi facevano la danza
sacra del fuoco, che continuava per tutta la notte finch gli uomini
cadevano esausti. Cos nei loro corpi attraverso la musica e la danza
rinnovavano i loro spiriti e rafforzavano la loro fede nel destino del
proprio popolo.
Sotto certi aspetti l'uomo dell'et della pietra era come un bambino.
Viveva dal punto di vista del suo corpo. Era immerso intensamente
nel presente ed era acutamente sensibile a tutte le sfumature del sen
tire. Il suo ego si identificava ancora con il corpo e con i sentimenti.
Non s'era ancora verificata la dissociazione dell'ego dal corpo, che
caratterizza la condizione dell'uomo moderno e Io costringe ad essere
obiettivo nei confronti dei fenomeni naturali ivi compreso se stesso.
Il primitivo viveva a livello soggettivo pi o meno come fa un bam
bino. La soggettivit porta a credere negli spiriti e nella magia, cosa
che il complesso uomo moderno non pu n accettare n compren
dere. Egli considera infatti questo modo di pensare irrealistico. Ri
tiene che un atteggiamento obiettivo fondato sul distacco, che im
pieghi il pensiero logico e si basi sulla sperimentazione e sul controllo,
sia il solo approccio valido della realt.
forse l'obiettivit l'unico vero approccio della realt? Siamo for
se pi realistici noi dell'uomo dell'et della pietra? Un aspetto della
realt preclude necessariamente tutti gli altri aspetti? Essa era limi
tata per l'uomo dell'et della pietra perch questi non sapeva nulla
delle leggi di causa ed effetto che governano l'interazione degli og
getti materiali. analogamente limitata per noi quando ignoriamo
l'operato delle forze che non obbediscono a queste leggi. Le emo
zioni, per esempio, sono forze di questo tip. Ciascuno sa che i sen
timenti e gli umori sono contagiosi. Una persona depressa deprime
l'umore degli altri senza far nulla per produrre quest'effetto. In pre
senza di una persona felice, ci -sentiamo contenti. Si pu dire che
essa irradi buoni seiltimenti. Non si pu negare che siamo influenzati
dall'umore del nostro prossimo. Ho segnalato molti esempi di distac
co dalla realt ' riscontrati nei miei pazienti depressi. Ma non sono gli
unici. Troppi condividono la certezza che l'elevazione del livello ma
teriale del tenore di vita sia un rimedio adegnato all'infelicit per
sonale che tanto diffusa. Per una mente primitiva l'accento che noi
poniamo sui beni materiali e sui valori materiali sarebbe da conside
rarsi avulso dalla realt.
Le culture dell'et della pietra furono gradualmente sostituite nelle
varie zone del mondo da civilt basate sull'uso del metallo per la
' Ibid.
La libido e l'energia
La psicanalisi ha finito per divenire un sistema di concetti meta
fisici. Non era cOminciata a quel modo. Freud era medico e la sua
preparazione fondamentale l'aveva avuta nel campo neurologico. Cos
aveva compiuto i suoi primi tentativi per comprendere il funziona
mento nevrotico nella prospettiva delle scienze fisiche. Quando, dopo
molti anni, abbandon alla fine questi sforzi, Io fece con riluttanza
rendendosi conto che un giorno la psicanalisi avrebbe dovuto essere
fondata sulla biologia. A tale impostazione si giunse alla fine con
l'opera di Wilhelm Reich, che prese le ipotesi iniziali di Freud come
punto di partenza per le proprie indagini.
Freud comprese ben presto che le turbe sessuali erano alla radice
di molti problemi che osservava come medico: la nevrastenia, le ne
vrosi da angoscia e le reazioni isteriche. Ad un certo punto della
sua carriera, Freud fu molto specifico circa il ruolo delle turbe della
sfera sessuale. Nel 1892, scriveva: " Non esiste nevrastenia o nevrosi
che non sia accompagnata da un turbamento della funzione sessuale" .8
Le turbe che Freud menzionava erano l'inadeguato sollievo ottenuto
per mezzo della masturbazione (inibendo l'eiaculazione, per esempio),
il coito interrotto, e l'astinenza in situazioni di passione. Ovviamente
8 Citato nel libro di ERNEST JoNES: The Li/e and Work of Sigmund Freud,
Vol. I, New York, Basic Books, 1953; trad. it. Vita e opere di Sigmund Freud,
Il Saggiatore, Milano.
l'ha descritta anche come "la forza con cui si esprime l'istinto ses
suale". Cos da un lato la libido vista come una forza puramente
mentale mentre dall'altro considerata una forza fisica. Tuttavia, Freud
non fu in grado di accettare l'idea di una forza fisica che potesse
essere non misurabile n oggettivabile. C'era in lui troppo dello scien
ziato oggettivo e cos fu costretto ad assumere la posizione metafi
sica di trattare tutti i fenomeni vitali, ivi inclusa la sessualit, in ter
mini astratti. interessante osservare che Freud respinse l'equazione
proposta da Jung tra libido e forza vitale in generale.
Non ci si pot liberare del problema dell'angoscia collocando la
libido nella mente. Rimaneva il problema delle " nevrosi attuali ",
una serie di sintomi di angoscia che sembravano derivare diretta
mente da un funzionamento sessuale disturbato. Erano chiamate cos
per distinguerle dalle psiconevrosi nelle quali si poteva dimostrare
il ruolo importante svolto dai fattori psicbici. L'isterismo apparte
neva a quest'ultima classificazione, la nevrastenia alla prima. Nel corso
di ulteriori indagini analitiche, si scopr che in ogni nevrosi esiste
vano fattori psichici.Questa scoperta forn agli psicanalisti una giusti
ficazione per ignorare il concetto delle nevrosi attuali, anche se non
abbandonarono mai apertamente I 'idea che esistessero due diverse ca
tegorie nosologiche. La conseguenza di questa posizione fu che l'an
goscia, manifestazione somatica, fu considerata come se fosse dovuta
esclusivamente a una turba psichica. La reazione somatica fu data per
scontata come fenomeno secondario.
Wilbelm Reich riprese in esame il problema delle nevrosi attuali
nel punto in cui Freud l'aveva abbandonato. Sapendo che l'angoscia
era un sintomo somatico, - Reich si rese conto che poteva essere pro
vocato solo da una disfunzione psichica, cio da qualche disturbo nel
la funzione sessuale a livello di corpo. Ci significava che in ogni ne
vrosi nella quale fosse presente l'angoscia, come avviene in tutte le
psiconevrosi, ci doveva essere anche qualche disturbo di carattere ses
suale. Cos l dove Freud e gli altri analisti avevano messo in rilievo
solo i fattori psichici della nevrosi, Reich mostr l'importanza del
dato somatico. Se l'eccitazione sessuale non verr completamente sca
ricata, per ragioni psichiche o d'altra natura, ci sar una " accumula
zione di tensione " e l'individuo prover angoscia. Ne seguiva logica
mente che se si produceva una scarica completa, non ci sarebbe po
tuto essere angoscia. Poich una nevrosi senza angoscia non ha alcun
significato, la nevrosi stessa sarebbe sparita di fronte alla soddisfa
zione sessuale.
Reich conferm quest'ipotesi sia nella sua attivit sui pazienti sia
osservando le persone. Gli individui che sperimentavano una soddi
sfazione orgastica completa non mostravano segni di comportamento
FIGURA A
FIGURA B
5
The ]ournal vf Dioenergetic Research, Vol.
England).
!
Ibid.
C. PIERRAKOS:
ID
{.CUO.t>O -!oO'I.C.&.H'T&.
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DAl-LA PER.<.EZIOIE
""-'C.LEO OE.U.'E.HE.R.C.\6
BIOLOC.ICA
cerca
come una vita completa richieda una vita interiore fiorente (ricca di
sentimento) e una vita esteriore libera (libert di espressione). Nes
suna delle due cose da sola pu soddisfare pienamente. Prendiamo
ad esempio l'amore. Il sentimento dell'amore un sentimento ricco,
ma l'espressione dell'amore in parole o in atti una gioia immensa.
Vi una grande differenza tra la spiritualit dell'uomo apportatore
di umano calore, di comprensione e di simpatia per il prossimo e
la spiritualit dell'asceta che vive nel deserto o si confina in una cella.
Una spiritualit che ha divorziato dal corpo diventa un'astrazione,
e un corpo cui stata negata la sua spiritualit diventa un oggetto.
Quando parliamo di spiritualit e di vita interiore, non stiamo
forse parlando del sentimento dell'amore che unisce l'uomo all'uomo,
ad ogni forma di vita, all'universo e a Dio? Eppure molti non ve
dono il problema in questi termini. Sono disposti a considerare l'amo
re per Dio un sentimento spirituale mentre ritengono che l'amore
per la donna sia un sentimento carnale. Nel primo caso il sentimento
d'amore astratto dall'oggetto, mentre nel secondo caso posto in
relazione diretta con l'oggetto. Un amore astratto pu essere amore
puro perch non contaminato da alcun desiderio carnale, ma come
un'idea pura che non ha carica emotiva, non ha alcuna importanza
nei confronti della vita. Quando l'amore in Dio non viene manife
stato anche nell'amore per il pro$simo ' ivi incluso il sesso opposto,
e per tutte le creature viventi, non vero amore. E quando l'amore
non viene espresso in azioni e comportamenti, non vero amore ma
un'immagine dell'amore. L'astrazione ha con la realt il medesimo
rapporto dell'immagine speculare con l'oggetto che si trova di fronte
allo specchio. Sembrano simili ma non lo sono certamente al tatto.
Queste considerazioni ci obbligano a dare uno sguardo ai problemi
in modo dialettico e in termini di energia. Ogni impulso pu essere
considerato come un'onda di eccitazione che comincia in un centro
dell'organismo e scorre lungo un percorso determinato, che rappre
senta la mira, verso un oggetto del mondo esterno che rappresenta
il traguardo. Ma anche vero che ogni impulso una espressione
dello spirito umano, perch lo spirito che ci muove. Esso, tuttavia,
non ci muove in una sola direzione. Gli impulsi fluiscono verso l'alto
in direzione della testa e anche verso il basso in direzione della parte
terminale o coda. Quando la corrente di sensazioni va in direzione
della testa, il sentimento ha un carattere spirituale. Ci sentiamo sol
levati ed eccitati. La corrente verso il basso ha un carattere sensuale
o carnale, perch questa direzione porta la carica nel ventre e verso
terra, facendoci sentire rilassati, radicati e con un senso di liberazione.
La vita umana pulsa tra i suoi due poli, uno collocato all'estremit
superiore dd corpo o testa e l'altro all'estremit inferiore o coda. Pos
b, C014!;C.l0
b. \HCOH!e\0
c . -e:c.o
C.
d . ClEL-O
d. TERRA
CORPO
20 Nel mio primo libro, The Physical Dynamics of Cha.racter Structure, postu
lavo la tesi che il sangue fosse il veicolo dell'Eros, del sentimento d'amore. II
cuore la fonte dell'amore. Quel libro disponibile in edizione paperback con
il titolo The Language of the Body. Trad. it. Il linguaggio del corpo, Feltrinelli,
Milano.
fUHZ.IOHE. DE.U..A
CAI:tlC.A
Cl.!.E\-4.SUAL.IT.A.1 - $'EUAL.ITAI
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UOL.O
TABELLA- 2
di fede, dell'uomo che ha " fede nella vita". La sua fede forte quanto
la sua vita perch l'espressione della forza vitale che vi nella
persona.
Coloro che hanno una fede autentica si distinguono per una qua
lit che noi tutti riconosciamo. Ed la grazia. Una persona che ha
fede aggraziata nei suoi movimenti perch la sua forza vitale scorre
con naturalezza e liberamente attraverso il corpo. aggraziata nelle
maniere perch non resta appesa al proprio ego o al proprio intel
letto, alla propria posizione o al proprio potere. h un tutt'uno con
'il corpo e, attraverso il corpo, con la vita intera e con l'universo.
Il suo spirito illuminato e risplende della fiamma intensa della vita
che c' in lei. Ha un posto nel proprio cuore per ogni bambino, poi*
ch questi rappresenta per lei il futuro. Ed ha rispetto per "gli an
ziani" perch sono la sorgente della sua esistenza e il fondamento
della sua saggezza.