Riduzione consensuale
della retribuzione: regole e limiti
Carlo Fossati e Anna Chiara Strada
- Avvocati in Milano
Interpretazione giurisprudenziale
Un esame piu` approfondito della norma - che tenga conto del piu` ampio contesto normativo di riferimento e della
pluriennale elaborazione giurisprudenziale accumulatasi
in merito alla sua interpretazione - e` destinato, pero`, a
portare a conclusioni molto diverse e addirittura parzialmente inconciliabili rispetto ai rigidi principi sopra schematicamente richiamati.
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mente dal concetto e dal divieto sopra indicati; va, invece, considerato e interpretato in relazione ad essi, e segnatamente, con riferimento al divieto di mutamento in
peius delle mansioni del lavoratore.
Sintetizzando il concetto da ultimo esposto, puo` dirsi che la
norma in esame vada dunque interpretata nel senso che:
. il mutamento in peius delle mansioni del lavoratore
ricorra solo nel caso in cui le nuove attivita` svolte
dal lavoratore corrispondano ad una qualifica diversa
(inferiore) rispetto a quella corrispondente allattivita` in
precedenza assegnatagli;
. la diminuzione della retribuzione vietata dallart. 2103
c.c. e` soltanto quella che sia la conseguenza diretta ed
immediata di un declassamento professionale del lavoratore (Cass., n. 9473/1987).
Riorganizzazione dellimpresa
Per completezza, si evidenzia come la giurisprudenza, in
applicazione del principio dellintangibilita` relativa della
retribuzione, abbia elaborato i seguenti principi:
. sono valide le diminuzioni del reddito conseguenti ad
una diversa organizzazione dellimpresa ove non vi sia
un declassamento professionale del lavoratore (Cass.
n. 9473/1987);
. lart. 2103 c.c. non trova applicazione in una situazione
di possibile riduzione delloccupazione per ristrutturazione aziendale se le mutate mansioni conseguono ad
una ristrutturazione dei servizi e configurino unalternativa al licenziamento dei lavoratori in esubero.
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buzione - non necessitando delleventuale e relativa convalida dinanzi alla Direzione provinciale del lavoro, in sede
sindacale, o dinanzi al giudice - potra` essere formalizzato
tra le parti attraverso la redazione di una semplice scrittura privata, sottoscritta dalle parti contraenti, datore di
lavoro e lavoratore interessato, senza ulteriori formalita`.
Conclusioni
Alla luce di quanto ora esposto si possono delineare alcuni principi che regolamentano questa controversa materia. Una riduzione della retribuzione, nonostante possa
apparire, a una prima lettura della norma, vietata in modo
assoluto dallart. 2103 c.c., e`, in realta`, da considerarsi
pienamente legittima alla luce dei principi elaborati da
una giurisprudenza piu` che decennale sullargomento, a
condizione che si osservino determinati limiti:
1) la riduzione della retribuzione deve, innanzitutto, costituire oggetto di un accordo tra le parti: e` pertanto necessario il consenso del lavoratore;
2) la riduzione del trattamento economico non puo` accompagnarsi ad una modifica in peius delle mansioni,
cos` realizzando un demansionamento;
3) la riduzione della retribuzione non puo`, comunque,
essere tale da far scendere il trattamento retributivo
complessivo al di sotto dei minimi tabellari, poiche in tale
ipotesi si integrerebbe una violazione dellart. 36 Cost.
In sostanza, il principio dellimmutabilita` delle mansioni e
dellirriducibilita` della relativa retribuzione si riferisce allaspetto qualitativo delle mansioni - e quindi agli elementi
retributivi che attengono specificamente al contenuto
professionale delle mansioni di provenienza - e non a
quello quantitativo. Pertanto, le parti possono - senza,
per questo, incorrere nella violazione dellart. 2103 c.c.
- convenire una riduzione della retribuzione rispetto a
quella pregressa. Cio`, peraltro, sempre a condizione
che non vi sia modificazione in peius dellinquadramento
(e quindi demansionamento) e del livello retributivo tabellare minimo.
Quanto alle modalita` pratiche di attuazione della modifica
in questione, la formalizzazione dellaccordo di riduzione
della retribuzione - non rientrando nellambito di applicazione dellart. 2113 c.c., in quanto latto dismissivo ha per
oggetto un diritto derivante dal contratto individuale, e
non da disposizioni inderogabili della legge e dai contratti o accordi collettivi - potra` avvenire attraverso la
redazione di una scrittura privata, sottoscritta direttamente tra datore di lavoro e lavoratore interessato.
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