http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/23/foto/mogadiscio_il_bambino_con_lo_squalo_
sulle_spalle-7354928/1/
Quando scoppiata la guerra in Somalia Igiaba non se n' accorta. Aveva sedici
anni, stava a Roma, e quella sera sperava solo di baciare il ragazzo che le piaceva.
Non sapeva che per due anni non avrebbe pi avuto notizie di sua madre. Non
sapeva che la guerra si porta via tutto, anche l'anima. Igiaba nata a Roma
perch suo padre, ex ministro degli Esteri somalo, ci veniva a "studiare la
democrazia" negli anni Cinquanta. E al Sistina era rimasto stregato dalla voce di
Nat King Cole e dalla sensazione che in quella citt si potesse ricominciare a
sognare. Se ne ricord tanti anni dopo, quando il colpo di stato di Siad Barre
costrinse lui e la famiglia all'esilio in un altro paese. Per questo Igiaba per lungo
tempo ha sentito parlare della sua terra solo attraverso le fiabe della madre e i
racconti nostalgici dei fratelli, che ricordavano i fasti passati. Lei della sua
infanzia romana ricorda bene invece gli insulti dei compagni di classe per il
colore della sua pelle e le incursioni a Trastevere con la madre, nel cuore della
notte, per avere un po' di pasta e qualche vestito dalle associazioni del quartiere.
Ora diventata la voce ironica e intensa della seconda generazione, sospesa tra il
fascino per le proprie radici e l'amore per la terra in cui cresciuta. Questo il
racconto di cosa significa portarsi dietro la propria casa in un paese nuovo, delle
difficolt di essere accolta, accettata, amata.
kayov
vol. I
Caratteristiche tecniche:
carta da 90g, copertina stampata a 4 colori sucartoncino patinato opaco g.300,
brossura cucita a lo refe
Silvia Camilotti
9 788873 957652
mese di uscita: settembre 2012SITLeC
a cura degli studentidel corso di Tecniche Editoriali della SSITcoordinati da Paolo
Rambelli
Oltre la pagina
Unindagine sulle imprese editoriali nellaprovincia di Forl-Cesena
kayov
vol. I
Silvia Camilotti
La retorica della paura e del sospetto, precludendo la conoscenza, porta a
innal-zare barriere. Fortunatamente la letteratura ci viene in aiuto,
mostrandoci lo scam-bio e la reciprocit in un modello che anticipa la
realt.Le opere di cui questo libro tratta sono, al pari delle migrazioni che
le "producono",portatrici di cambiamento: rappresentano da una parte un
"prodotto dei tempi" edall'altra preannunciano la letteratura e la societ
future.
I romanzi di Jarmila Ockayov e Gabriella Ghermandi,
Occhio a Pinocchio
e
Regina di fori e diperle
, rappresentano una fase avanzata della letteratura della migrazione e contribuiscono
allariessione sul tema dell'identit italiana, a partire dal confronto con opere della
tradizione letteraria
nazionale a cui i romanzi delle due scrittrici si ispirano: nel caso di Occhio a Pinocchio,
da uno dei
classici italiani per eccellenza, Le avventure di Pinocchio, in quello di Regina di ori e
di perle da
Tempo di uccidere di Ennio Flaiano, romanzo tardivamente riscoperto.
Questi romanzi invitano a riettere sul concetto di identit italiana in tanti modi:
riproporre da partedi un'autrice-donna-straniera un classico come Pinocchio, icona
culturale italiana, crea un ef
cace - quasi disorientante - rovesciamento di prospettiva. Il Pinocchio di Ockayov
soffre la suamolteplice appartenenza ( di legno, ma non ha i li di un burattino,
nasce dal bosco, ma aspiraa far parte del mondo degli uomini) e diviene vittima delle
esigenze altrui di classicazione e as