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Monsignor Gianni Carr, ristrutturazione globale della Pontificia

Commissione di Archeologia Sacra


Si riunita la plenaria della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
L'iniziativa stata voluta dall'arcivescovo presidente, Gianfranco Ravasi, e dal segretario,
Monsignor Giovanni Carr, al fine di definire le attivit dal punto di vista storico, letterario,
teologico, archeologico e conservativo.

La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l'istituzione pontificia che, secondo le convenzioni


tra la Santa Sede e lo Stato italiano, tutela, conserva e valorizza le catacombe cristiane di Roma e
d'Italia, ha ripreso l'antica consuetudine di riunirsi periodicamente.
L'iniziativa, voluta dall'arcivescovo presidente, Gianfranco Ravasi, e dal segretario, Monsignor
Giovanni Carr, si inquadra in una ristrutturazione globale dell'istituzione, che ha meglio definito
la mappa degli ispettorati locali e che ha previsto anche la figura di un sovrintendente
archeologico, Fabrizio Bisconti, per potenziare il ruolo scientifico dell'organismo, che si affianca a
quello spirituale, nel senso che la commissione si occupa simultaneamente degli aspetti tecnici,
archeologici, conservativi, ma anche di quelli pi propriamente di catechesi e di apostolato.
A quest'ultimo riguardo, sono diventati pi stretti i rapporti con la direzione delle catacombe
aperte al pubblico, che si occupano della gestione del pellegrinaggio nelle cinque catacombe
romane - Domitilla, Priscilla, Sant'Agnese, San Callisto, San Sebastiano - ma anche di quelle di San
Gennaro a Napoli, di San Giovanni a Siracusa, di Santa Mustiola a Chiusi, di Santa Cristina a
Bolsena e di San Senatore ad Albano.

La commissione stata completamente rinnovata e i membri, nominati dal Papa, metteranno a


disposizione la loro esperienza per meglio definire le attivit dal punto di vista storico, letterario,
teologico, archeologico e conservativo.
D'altra parte, gli interventi di scavo e di restauro nelle catacombe cristiane d'Italia, durante questi
ultimi anni, hanno mostrato un'accelerazione e una specializzazione nelle tecniche e nella
metodologia degli studi, sia per quanto riguarda le indagini propriamente archeologiche, sia per
quanto attiene quelle relative al restauro delle pitture, dei sarcofagi e degli altri materiali
emergenti dai cantieri di indagine.
Tra gli interventi pi recenti e pi fortunati, dobbiamo ricordare quelli che hanno messo in luce un
nuovo santuario nelle catacombe romane dei Santi Marcellino e Pietro, e in quelle di Santa Tecla,
dove, come si anticipato lo scorso anno nelle pagine di questo giornale, stanno emergendo
nuove pitture di straordinaria importanza, con le effigi di san Paolo e di altri apostoli, che si
propongono come le pi antiche sinora scoperte. Di questa fortunata acquisizione, ottenuta con lo
strumento del laser, si dar conto ben presto in una conferenza stampa.
Anche nelle catacombe d'Italia non sono mancati scavi fruttuosi, come nel caso dell'indagine
sistematica della catacomba di Villagrazia di Carini (Palermo), che ha riportato alla luce, tra l'altro,
due splendide rappresentazioni pittoriche con l'adorazione dei Magi e un numero considerevole di
sepolture intatte.
Ma scavi e restauri sono stati effettuati un po' in tutto il suolo italico e, precisamente, a Formello,
a Sant'Alessandro sulla Nomentana, a Bolsena, a Grottaferrata, a Chiusi, a Massa Martana,
nell'isola di Pianosa, a Napoli e a Siracusa.
Tornando a Roma, progetti di grande impegno stanno per essere varati ancora nelle catacombe
dei Santi Marcellino e Pietro, che, in accordo con la Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Roma, verr aperta al pubblico nei prossimi anni, dopo un meticoloso intervento
preparatorio. Nello stesso senso, si sta lavorando per aprire il complesso di Pretestato, dove sono
musealizzati oltre mille frammenti di sarcofagi pagani e cristiani, mentre in avanzato stato di
allestimento la nuova copertura dell'antico ipogeo degli Aureli in viale Manzoni. Proprio fra
qualche giorno, continueranno le indagini nella basilica circiforme sulla via Ardeatina, dove, da
alcuni anni sta riemergendo il complesso basilicale di fondazione costantiniana, destinato a
ospitare le spoglie di Papa Marco, rinvenuto nel comprensorio callistiano.
Tutte queste attivit, oltre a rispondere a delle precise esigenze che ci manifestano continuamente
questi preziosi e fragili monumenti del cristianesimo della prima ora, dall'altro, su un piano pi
spirituale e di attenta ricostruzione storica, ci restituiscono l'immagine di una comunit ricca e
vivace culturalmente e artisticamente, che esprimeva tale vivacit anche nei propri cimiteri, che
appaiono sempre pi - come vuole l'etimologia greca della parola "cimitero" - quali dei sereni
dormitori in cui il cristiano riposa in attesa del risveglio eterno.
Fonte Free Forum Zone

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