Materiali
2. Il calcestruzzo
Il calcestruzzo un materiale composito costituito, per m, da :
- cemento (250-350 Kg/m);
- aggregati fini 0.4 m3;
- aggregati grossi 0.8 m3;
- acqua (rapporto acqua-cemento: 0.4-0.5);
- additivi
In Tabella 2.1 sono riportate le classi di consistenza del CLS secondo la UNI EN 12350-2.
2.1
Tabella 2.1. Misura dellabbassamento al cono (slump test) secondo la norma UNI EN 12350-2
2.2
PROPRIET
COMPRESSIONE
ALLO
STATO
INDURITO:RESISTENZA
2.2
2.3
Frequenza n/ntot
I valori di resistenza del calcestruzzo, data la natura disomogenea del materiale e la difficolt di
controllare il processo di produzione, forniscono spesso delle forti dispersioni.
Si immagini, quindi di disporre su un istogramma di frequenza i risultati sperimentali di resistenza
di picco ottenuti su diversi campioni di uno stesso getto. In particolare si riportano sullasse delle
ascisse le classi di resistenza prefissate e sullasse delle ordinate il numero di volte che si ottenuto
detto risultato.
Come evidenziato in Figura 2.6 il grafico si presenta con una tipica forma a campana. Il limite di
detta curva la curva densit di probabilit che pu essere assimilato ad una Gaussiana
caratterizzata da un picco pari al valore medio, ossia con probabilit di superamento pari al 50%
(Figura 2.7).
Parametro misurato
Figura 2.6. Istogramma di frequenza
2.4
0 .3
[MPa]
con fcm resistenza cilindrica media del calcestruzzo, che pu essere valutata, a partire dalla
resistenza cilindrica caratteristica (fck) come (DM08, Cap. 11):
fcm = fck + 8
[MPa]
2.5
Il ritiro una diminuzione di volume della massa di calcestruzzo, dovuta essenzialmente alla lenta
evaporazione dellacqua in eccesso rispetto al minimo richiesto dallidratazione del cemento e
rimasta intrappolata nei micropori della pasta cementizia. Per questo motivo lumidit relativa
dellambie nte circostante ed il rapporto tra la superficie ed il volume dellelemento hanno notevole
influenza sul fenomeno. Lentit del ritiro inoltre influenzato dalla composizione del calcestruzzo
ossia dal rapporto acqua-cemento, dalla percentuale di aggregato fine, e dal quantitativo totale di
cemento. Incrementando tali quantit si amplifica il fenomeno.
Il ritiro particolarmente rilevante nelle prime settimane di stagionatura, ma continua, pi
lentamente nel tempo.
Le deformazioni da ritiro, se ostacolate da vincoli interni od esterni, possono generare degli stati di
coazione di trazione che possono superare la modesta resistenza del materiale e provocare il
formarsi di lesioni. Per evitare che lampiezza di tali fessure sia dannosa per la durabilit strutturale
si pu ricorrere ad alcuni accorgimenti, quali evitare un eccessivo contenuto dacqua nellimpasto, o
eseguire una maturazione in acqua (ove possibile), o bagnando e proteggendo gli elementi fino alla
maturazione, evitare getti di dimensioni molto elevate (attraverso lintroduzione di giunti termici),
disporre un certo quantitativo di armatura idonea ad assorbire le sollecitazioni di trazione indotte dal
ritiro.
Laccorciamento unitario indotto dal ritiro pu variare dallo 0.2 allo 0.4 (Tabella 2.2).
Tabella 2.2 Entit delle deformazioni da ritiro (DM08)
2.6
- influenza dei cicli di carico e scarico: il creep cresce a seguito dellapplicazione di carichi ciclici.
Generalmente i dati di laboratorio relativi al creep dei calcestruzzi sono stati ottenuti sotto un carico
permanente costante e dunque lutilizzazione diretta di tali risultati ,per il calcolo delle strutture
reali, pu portare a sottovalutare gli effetti di creep.
Nella comune prassi progettuale si tiene conto delle deformazioni viscose nelle verifiche di
esercizio relative alla deformazione. Come si vedr nel seguito, se ne tiene anche conto
convenzionalmente attraverso un valore convenzionale del coefficiente di omogenizzazione n =
Es/Ec.
Una specifica valutazione delle deformazioni viscose e, invece, indispensabile nel calcolo delle
strutture miste acciaio-calcestruzzo o nel calcolo di elementi precompressi.
2.5
Comportamento a trazione
La resistenza a trazione del calcestruzzo pu essere misurata con tre tipologie di prova, come di
seguito riportato, i cui risultati evidenziano valori piuttosto ridotti, dellordine di 1/10 fino a 1/20
rispetto alle resistenze a compressione. E inoltre evidenziato il comportamento elasto-fragile del
materiale a trazione, che pu essere rappresentato da un legame elastico lineare fino a rottura
(Fig. 2.10):
ct () = Ect
dove Ect il modulo elastico del calcestruzzo teso assunto pari al modulo elastico del calcestruzzo
in compressione
2.8
F
rl
La tensione cos ottenuta abbastanza simile a quella della prova di trazione diretta.
Cautelativamente si pu assumere che la resistenza a trazione sia pari all80-90% del valore
ottenuto dalla prova di splitting:
ax ~ 0.8-0.9 tsp
, a:
2.9
Prova di flessione
La prova di flessione si applica ad un elemento di dimensioni standard (luce L = 600 mm, sezione
quadrata di lato pari a 15 cm, Fig. 2.12), caricato su quattro punti fino a rottura. Ipotizzando un
comportamento elastico lineare, la resistenza trazione pu essere valutata come.
tfl = M
W
M = FL ; W = modulo di resistenza (inerzia/distanza dallasse neutro rispetto al lembo dove si sta
calcolando la tensione) che in questo caso pari ad h/2
W = 2I
h
I = bh
12
=>
M = FL h
W
2I
=>
12 FLh
2bh
= 6 FL
bh
tsp =
2.6
F
rl
Lacciaio una lega ferro-carbonio e pu essere considerato un materiale abbastanza omogeneo con
una ottima resistenza a trazione. Lacciaio da cemento armato ordinario prodotto sottoforma di
barre o reti elettrosaldate. Le barre sono denominate ad aderenza migliorata per la presenza di
nervature sulla superficie, in modo da garantire laderenza tra lacciaio ed il calcestruzzo ed evitare
lo sfilamento della barra.
Tutti i prodotti devono essere prodotti con marchio da cui risulti il riferimento alla produzione, allo
stabilimento e al tipo di acciaio (Fig. 2.13)
2.11
650
600
550
fu
Tensione [MPa]
500
450
fy
400
350
300
250
200
150
100
50
0
0
10
12
14
16
18
20
Deformazione [%]
2.12
2.13
2.8
Aderenza Acciaio-Calcestruzzo
traversa
mordacchia
LVDT
provino
trasduttore a filo
gabbia di
contrasto
2.14
Il legame costitutivo daderenza pu essere definito attraverso la prova di pull-out (Figura 2.19):
supponendo che le tensioni tangenziali siano uniformemente distribuite su tutto il tratto della barra,
di lunghezza l, immerso nel calcestruzzo. Nota la forza F, dallequazione di equilibrio alla
traslazione orizzontale, possibile valutare la tensione tangenziale di aderenza:
F
=
p l
dove p il perimetro della barra dacciaio.
La prova registra anche lo scorrimento terminale (s) della barra.
Mettendo in relazione le due grandezze si costruisce la curva -s che descrive il legame daderenza
(Figura 2.20).
Figura 2.20: Legame costitutivo daderenza, plain bar-barra liscia, deformed bar barra
nervata (Tassios, 1979)
Nella curva tensione tangenziale-scorrimento si riconoscono quattro diverse fasi (Figura 2.20):
- Fase I (calcestruzzo non fessurato): per modesti valori di tensioni daderenza, 1=(0.2-0.8)ft,
(essendo ft la resistenza a trazione del calcestruzzo) lancoraggio assicurato principalmente
dalladesione chimica che si instaura durante il getto di calcestruzzo. Ladesione chimica
accompagnata dallinterazione meccanica associata allirregolarit della superficie della barra;
tuttavia queste tipologie daderenza giocano un ruolo molto modesto, come confermato dal
comportamento di una barra liscia (Stage IV/a). Per queste ultime anche basse sollecitazioni
tangenziali sono sufficienti a rompere rapidamente ladesione tra barra e calcestruzzo, determinando
limmediata crisi del sistema resistente. Una tensione tangenziale residua da ricercare
nelladerenza per attrito che si manifesta durante lo scorrimento in presenza di pressioni che
agiscono trasversalmente alle armature in acciaio. Tali pressioni trasversali possono essere
provocate da sforzi di compressione in direzione trasversale causati dai carichi o dal ritiro o dal
rigonfiamento del calcestruzzo.
- Fase II (fessurazione del calcestruzzo): per valori di tensione tangenziale maggiori di 1 (1),
ladesione chimica distrutta. Nelle barre ad aderenza migliorata, la presenza delle nervature,
genera una componente radiale di compressione in direzione perpendicolare alla nervatura
(Fig. 2.21a-b). A questa componente radiale il calcestruzzo, per equilibrio, oppone tensioni di
trazione. Le limitate caratteristiche del conglomerato in tali condizioni determinano la lesione dello
stesso, evidenziando delle microfessure trasversali che si estendono dallestremit dogni nervatura
2.15
(Fig. 2.21 c), in corrispondenza delle quali si ha sfilamento locale della barra rispetto al
calcestruzzo: lapertura delle microfessure permette un reale scorrimento della barra dacciaio. La
modesta entit delle tensioni circonferenziali, determinata principalmente dalla favorevole
geometria dei risalti, che mostrano un angolo elevato, confina le microfessure, e quindi lo
scorrimento, a valori trascurabili.
Figura 2.21. Cunei di conglomerato a monte della nervatura (Tepfer, 1979) (a), spinte radiali da essi
esercitate (b) e fessure trasversali e longitudinali da splitting (Gabarova e Karako, 1982) (c)
- Fase III: per valori di tensione tangenziale ancor maggiori, dalle microfessure si originano le
fessure longitudinali da spacco (splitting cracks). Ci si deve essenzialmente al disgregamento del
calcestruzzo che preme contro ogni risalto. A causa del deterioramento, il conglomerato si comporta
come una sorta di cuneo, determinando un cospicuo incremento delle tensioni circonferenziali. La
contemporanea presenza della propagazione delle fessure e del fenomeno dei cunei di calcestruzzo,
implica che tutti i fattori in relazione con il confinamento abbiano un importante impatto
sulladerenza. Il calcestruzzo non fessurato esercita unazione di confinamento sulla barra mediante
una sorta di puntellamento attraverso lo strato di conglomerato fessurato circostante la barra
dacciaio. Nel caso di nulla o scarsa presenza di un rinforzo trasversale si arriva alla crisi, con
sfilamento della barra, non appena le fessure raggiungono la superficie esterna del provino (Stage
IVb, splitting failure). Nel caso di considerevole staffatura o notevole ricoprimento, lazione di
confinamento tanto elevata da prevenire il diffondersi delle fratture longitudinali che rimangono
relegate intorno la barra dacciaio (Stage IVc, pull-out failure).
-Fase IVa (barre lisce): questo stadio segue immediatamente la rottura delladerenza per adesione
chimica; il trasferimento delle tensioni tangenziali fortemente condizionato da azioni trasversali; il
ritiro del calcestruzzo e la scabrezza dellarmatura favoriscono lattrito, mentre il deterioramento
della superficie in movimento riduce le compressioni radiali fino al completo sfilamento della barra.
- Fase IVb (barre ad aderenza migliorata): allaumentare dello scorrimento, la tensione daderenza
raggiunge un massimo per poi decrescere pi o meno rapidamente in funzione dellazione di
confinamento: nel caso di minima armatura trasversale, le splitting cracks interessano lintero
copriferro con conseguente, improvvisa, perdita daderenza. Daltra parte, una sufficiente staffatura
pu assicurare una modesta efficienza a dispetto dello scorrimento. Per scorrimenti ancor maggiori
prevale unaderenza dattrito: le mensole di calcestruzzo tra le nervature si disgregano o sono
tranciate e la barra scorre senza lapprezzabile contributo dellazione dei cunei di conglomerato.
2.16
- Fase IVc (barre ad aderenza migliorata): nel caso di armatura trasversale notevole, lazione di
confinamento impedisce lo scorrimento per splitting: la crisi avviene per tranciamento delle
mensole di calcestruzzo. Schematizzando, quindi, la perdita daderenza, che generalmente dipende
dallefficacia del confinamento offerto sia dal copriferro che dalle armature trasversali, si pu
manifestare per:
- Crisi per pull-out senza (o minima) fessurazione longitudinale: confinamento efficace e/o ingente
copri ferro (molto superiore ai valori normalmente utilizzati), tranciamento del calcestruzzo;
- Crisi per pull-out accompagnata da una moderata fenditura longitudinale: confinamento modesto
e/o copriferro limitato, tranciamento del calcestruzzo associato a scorrimento per splitting;
- Crisi per splitting indotta dalla completa perdita del ricoprimento per insufficiente confinamento
e/o copriferro: lo scorrimento avviene con minimo danneggiamento dei risalti interposti tra le
nervature.
Lanc = s
4ad
La tensione tangenziale di aderenza dipende dalla classe di calcestruzzo e dalla tipologia della barra
(liscia o ad aderenza migliorata).
2.17
2.18
2.19