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Benvenuti!
La mia gratitudine a tutti coloro che con la loro fiducia hanno consentito
questo nuovo inizio e a chi mi ha preceduto e fin qui guidato, a partire dalla
mia famiglia!
Un caro saluto a chi ha lavorato pi direttamente nel governo dellAteneo,
fin dalle sue origini e nel sessennio che si appena concluso ed in
particolare al mio predecessore.
Un grazie di cuore a chi ha iniziato, con grandissimo entusiasmo, a lavorare
con me per la nostra comunit universitaria e a chi ha preparato questa
mattinata con grande professionalit.
Vi confesso che sento lorgoglio di appartenere a questa comunit, orgoglio
che cresce ogni qual volta (e sono tante) viene richiesta la nostra presenza,
per una collaborazione o anche solo per una testimonianza di condivisione
e di vicinanza, nelle innumerevoli iniziative culturali e imprenditoriali di
questa citt.
Il tono del mio intervento sar ancora decisamente programmatico, non
esaustivo, scarno di dati che sono noti dal consuntivo del mandato
precedente. User probabilmente un registro prevalentemente evocativo,
senza sottrarmi a delineare alcuni impegni programmatici. Luso del noi
in alcuni passaggi sottolinea la realt di condivisione gi avviata.
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Detto del ruolo costitutivo degli studenti, non voglio sottrarmi ad una breve
riflessione sulle nostre responsabilit di docenti.
il docente che insegnando, grazie a quello che insegna e al modo con
cui insegna, mira ad aiutare il discente non solo ad arricchirsi di
conoscenze, di nozioni, di saper fare, ma anche a farsi uomo e donna,
imparando. Il ruolo educativo non dunque altro dal ruolo dellinsegnare,
ma inserito, compenetrato nel ruolo del docente, sua parte
integrante (Giuseppe Lazzati Il ruolo educativo del docente universitario in AA. VV.
Giovani, cultura e fede. Punti di riferimento per una pastorale universitaria ed. Vita e
Pensiero, Milano 1984 p. 27).
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LA STRATEGIA
Ai sensi dellArt. 1-ter della Legge 43/2005 Programmazione e valutazione delle Universit,
La terza missione
La sincera ricerca della verit si deve coniugare con la ricerca del bene
comune per la societ.
Non si deve sganciare luniversalit dei risultati dallaccessibilit per tutti
ad un sapere che sempre si percepisce come sempre pi globale.
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LE PERSONE
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LO SCENARIO ISTITUZIONALE
Allo stesso modo si deve esercitare un ruolo attivo e propositivo per gli
investimenti in ricerca dei fondi strutturali europei, sulle politiche in tema
di diritto allo studio e sanit.
Ecco che quindi un grande onore per noi la presenza del Presidente della
Conferenza dei Rettori delle Universit italiane: grazie al Prof. Gaetano
Manfredi. la testimonianza della nostra volont di guardare al bene
dellintero sistema universitario italiano,
- tessendo collaborazioni l dove un non sempre chiaro metodo
premiale ci obbliga a competere;
- coordinando le nostre attivit per lavanzamento della scienza, l
dove uno Stato che destina troppo poche risorse alla ricerca pubblica
ci obbliga a competere per un pezzo di pane;
- costruendo solidariet, oggi, verso chi stato colpito gravemente da
un evento naturale, di origine fisica, non metafisica (come qualcuno
sciaguratamente ha voluto sostenere), un evento che ha incontrato
un territorio fragile, della cui vulnerabilit non possiamo fare a meno
di farci carico.
La nostra Universit sar presente attivamente nella conferenza dei Rettori
per contribuire a cambiare le regole, ma sostanzialmente per riaffermare
che il premio al merito la nostra regola doro, per riaffermare la dignit
della nostra Istituzione, che va ben oltre la povert dei suoi servitori e che
deve essere difesa con forza per il bene di tutta la societ, anche di quella
parte che crede di poterne fare a meno.
Saremo presenti nel sistema universitario italiano per costruire alleanze e
servire un territorio vasto, pi vasto della nostra grande provincia, da cui
viene oggi la gran parte dei nostri studenti. Non in competizione, ma
impegnati insieme alle universit a noi vicine per aumentare laccesso agli
studi universitari, per colmare il profondo solco che ancora ci distingue
dagli altri paesi europei in numero di laureati, per costruire insieme
finalmente unEuropa coesa e quindi influente, non per porsi contro
qualcuno, ma per continuare a svolgere quella funzione culturale e di civilt
che da sempre il nostro Continente ha svolto nel mondo.
7/
Ho colto in questi mesi una diffusa voglia di ripartire e vedo ogni giorno
nelle persone che incontro questa attesa che mi carica di responsabilit.
Responsabilit che ho condiviso con molti colleghi, in un cerchio che ancora
si allargher per far s che tutti si sentano, seppur a diverso titolo, coautori
di un progetto di sviluppo e di crescita.
CIATTI
BESCOTTI
RANCATI
LICCARDI
GIGLIOLA
LUCIA
BRUNO
GIUSEPPINA
MARIOLI
SACCHETTI
DANIELE
EMILIO
Maurizio Tira
Brescia, 28 novembre 2016