gratuita
n. 42 anno 5
Genova
Fischi di carta
LETTERE DI GIOVANI FISCHIANTI
1. Un robot non pu recar danno a un essere umano n pu permettere che, a causa del proprio mancato intervento,
un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purch tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purch questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
Isaac Asimov, Io, robot, Girotondo
CROWDFUNDING
www.fischidicarta.online
E D I T O R I A L E
LA CULTURA AI TEMPI DI DONALD TRUMP
di Emanuele Pon
noto da quasi un mese: Donald Trump il nuovo Presidente Eletto degli Stati Uniti
dAmerica.
Nonostante la massa abnorme di parole che si stanno dicendo e scrivendo
sullargomento, anche i Fischi hanno qualcosa da dire.
Non questa la sede adatta per lanciarsi in improperi per lelezione di The Donald;
pu essere interessante, tuttavia, evidenziare una tendenza largamente (anche da noi)
condivisa.
La reazione pi gettonata, infatti, stata di stupore: nessuno sembrava aspettarselo.
Non un giornalista, un intellettuale, un uomo di cultura, un artista pareva aver previsto
questa possibilit.
Il mondo della cultura (almeno quella statunitense ed europea) non era preparato
allelezione di Trump, ed questo il punto: non importa tanto, in questa riflessione, il
risultato, quanto che di impreparazione, in ogni caso, si trattato. Come ha potuto la
cultura prendere una simile cantonata, non vedere quel proverbiale elefante nella stanza
che avanzava?
Anche noi Fischi, con la nostra piccola redazione, non abbiamo saputo far altro
che partecipare alla cantonata, allo shock della notte e della primissima mattina del 9
Novembre.
Sembra uno dei grandi, eterni difetti umani: ci piace speculare prima e dopo una tragedia,
ma alla fin fine facciamo ben poco per impedire la tragedia stessa. Di pi: se facciamo parte in
qualche modo di quel club esclusivo e confortevole come una poltrona di lusso che llite
culturale, molto spesso non riusciamo a vedere al di l del nostro naso.
Ci piacciamo tantissimo quando parliamo, scriviamo, commentiamo. Sempre tra di noi.
Siamo lontani, scollegati da ci che ci circonda, da tutti gli altri.
E loro, tutti gli altri? Tutti quelli che, per le pi varie ragioni, non possono permettersi il
costo della cultura ufficiale, sempre pi alto?
Se la cultura non voleva (e non vuole) lelezione di Trump, erano queste le persone
da intercettare, a cui dar voce, a cui passare la voce. A cui far capire che una voce la hanno
anche loro, e che la cultura fatta deve essere di tutti.
Mi piace pensare che sia in direzione, a favore proprio di questi tutti, che esistono
progetti come il nostro: adesso pi che mai.
Se continuiamo a parlare tra di noi, ci sembrer di vincere sempre, quando mai avremo
giocato la partita: e la Storia ci passer sotto il naso, sghignazzando
Fischi di carta
LINVENZIONE DELLELETTRICIT 1
TRASFIGURINE#1
di Claudia Calabresi
Se desideri abitare corpo doppio,
non saranno le tue spinte a ricucirmi.
Procederai a divellere il mio centro.
Folgorato, scoprirai la carne elettrica.
Di certo, appartenessi alla mia pelle,
non saresti pi un tumore da asportare,
ma un parassita liquido, muscoso abbecedario,
tangibile promessa di un insieme:
lo spontaneo doloroso del lichene quando infiltra
piano prima, poi pi forte ed incolpevole
tra i sassi, nella sequenza intatta del carnale.
Sfiateremmo da cetacei, quasi strali di tempesta,
nellordire il disperato accoppiamento.
Ma mi credi un esercizio di astrazione dal reale.
Viscerale reticenza allabbandono, sfiori i cavi,
ricercando la simbiosi per tensione.
Non mi tocchi. Non toccarmi.
Con questo testo Claudia ha vinto nella sezione senior il Concorso per il Premio Eugenio Montale, indetto dalla
Regione Liguria in occasione dei 120 anni dalla nascita del poeta.
1
Fischi di carta
ECOCUP
di Federico Ghillino
un bicchiere di plastica robusta, lo riuso
perch voglio bere e bere, ho supersete.
Sar che questa aria di festa
mi riempie la testa e gli organi interni:
sono liquido, oscillo fluidamente, parlo
con domande, risposte e risate per tutti,
piovo a grappolo, come una secchiata.
Questo bicchiere torna alle labbra,
asseconda, d ragione, scorpora, sublima.
Ad un momento sono nella palla,
nella bolla dove incrocio, per poco,
la mia ex.
Non capisco se mi vede oltre
la sua vita dopo, cambiata,
o se mi guarda oltre, a fondo,
dove per me gi troppo sfocato.
Sempre caruccia comunque, forse
per un secondo la visione
di lei, primo piano, sesso orale:
una dimensione olografica, reminiscenza.
Lecocup riutilizzabile; solo lui per.
Lo stringo bene, lo vedo meglio,
lo scaglio nel prato, cado per terra,
urlo forte di voce propria,
trapano il cielo, pianto un fischer,
gli altri dicono che esagero
ma decido di superarli e mi levo,
mi isso con unimbracatura di esperienze
difficili da allacciare, scopro una nuova
porzione della festa e progetto di esplorarla.
Poi calo inventariando potenzialit ed intuizioni.
Minvischio. Mimmischio. Progredisco.
Fischi di carta
PLANETARIO
autori
Fischi di carta
EVERNESS
[Testo da: Jorge Luis Borges, Poesie (1923-1976), a cura di Roberto Paoli, traduzione di Livio Bacchi
Wilcock, edizioni BUR Rizzoli, 2004]
Fischi di carta
ANDREA ZANZOTTO
L'OSSARIO
di Giacomo Simoni
Sarebbe decisivo leggere lopera zanzottiana a partire da una forte presa di coscienza sugli acuminati strumenti di indagine che
il poeta ha lasciato alla lirica di tutti i tempi.
Il caso pi paradigmatico risiede ne Il Galateo
in Bosco (1978), raccolta in cui le diverse istanze dellautore toccano lequilibro e la nitidezza pi salde della sua produzione. Il nodo
tematico attorno a cui ruota lopera risiede
nellantinomia tra i due termini eponimi: da
un lato il Galateo come figurazione del sistema
di norme culturali, sociali e letterarie proprie
della storia delluomo, dallaltro il Bosco come
dato naturale estraneo alla categorizzazione.
Proprio a partire dallanalisi dellincontro tra
questi due poli, Zanzotto si fa artefice della
rappresentazione poetica dei rapporti che
intercorrono tra i diversi piani della realt.
In questo senso il linguaggio assume il gravoso compito di sondare le infiltrazioni che i
diversi campi semantici patiscono nel tempo.
Il paesaggio del libro quello del bosco del
Montello, rilievo montuoso della provincia
di Treviso bagnato dalle acque del Piave. In
mezzo al rassicurante fondale naturalistico
giacciono i segni pi diversi del passaggio
della storia e della cultura, dalle ossa dei soldati caduti nella Grande Guerra alle parole
del Galateo che Giovanni della Casa scrisse
proprio in questi luoghi.
In uno dei testi pi noti della raccolta, Rivolgersi agli ossari. Non occorre biglietto, Zanzotto
invita ad immergersi, in un viaggio carico di
pietas e di una tensione quasi iniziatica, in
questa enorme pattumiera di codici e resti
biologici, in quel grandore dove tutti i silenzi sono possibili, al fine di una riscoperta
della realt profonda dellio e della lingua
tra pezzi di guerra sporgenti da terra. Il
salto straordinario a livello epistemologico
risiede nel fatto che la poesia stessa si fa ossario, la lingua diventa materia viva nel suo
immischiarsi senza paura col divenire biologico e con le sedimentazioni culturali. Zanzotto inscena, allinterno di quella che Testa
definisce strategia della conflagrazione intersegnica, una descrizione del reale da una
postazione di pura immanenza.
Nel Galateo si trovano, in seguito ad un
percorso cominciato almeno nel 1962 con la
pubblicazione di IX Ecloghe, una rassegna
aggressiva di citazioni, segni grafici, termini
provenienti dal campo filosofico, psicologico, tecnologico, pubblicitario, dialettale, in
una messa in mostra del linguaggio nella sua totalit, come luogo dellautentico
e dellinautentico (Agosti). per importante sottolineare come questo abbandono
ai significanti (per cui va segnalata la forte
influenza che hanno esercitato su Zanzotto
tre figure come De Saussure, Heidegger e
Lacan) non sfoci mai in un atteggiamento di
retroguardia dellio lirico rispetto al mondo,
in una riproduzione di immagini da museo
dellorrore per una sterile critica della contemporaneit; anche lo statuto di ordinatore
dellio e del linguaggio viene messo al banco
degli imputati di quel gran tribunale che la
poesia zanzottiana.
Soprattutto la lingua si riscopre colpevo-
Fischi di carta
le, nel suo ambiguo guardare al dato naturale come aspirazione e travisamento della
propria connivenza con la storia e la cultura.
La figura di poeta che emerge dallopera di
Zanzotto quantomeno unica nel panorama lirico del novecento italiano: quella di
un autore allo stesso tempo politico (in senso
Fischi di carta
LE
POESIE
DEI
LETTORI
CAMBIAMENTI
di Enrico Arlandini
Abitavano un palazzo
senza ascensore,
un problema da poco,
perch cera lamore.
Mettevano da parte
sogni da realizzare,
quando tasse e bollette
avessero concesso
un momento per fiatare.
Al mattino inzuppavano sorrisi
nelle tazze della colazione,
guardandosi a lungo
senza bisogno di parlare.
Quando arrivarono
le prime incomprensioni,
gli screzi e i musi lunghi,
liniziale sorpresa cedette il posto
alla quotidiana rassegnazione.
Immersi nei problemi
nemmeno si accorsero
del nuovo ascensore.
Si potevano evitare le scale
e salire fino in cima
dove il panorama era spettacolare.
Loro non sapevano che farsene
ora che erano scesi in basso,
perch non cera pi lamore.
Fischi di carta
ELEMENTI
riflessioni
Fischi di carta
www.produzionidalbasso.com
Fischi di carta
11
MURO E FRANTUMAZIONE:
PER IL ROCK POETICO DI THE WALL
di Federico Asborno
Fischi di carta
Fischi di carta
13
MIGRAZIONI
traduzioni
ELEANOR
ELEANOR
Herbstabende erinnern mich an dich -Die Wlder liegen schwarz, der Tag verblich
Am Hgelrand in roten Gloriolen.
In einem nahen Hofe weint ein Kind;
Mit spten Schritten geht durchs Holz der Wind,
Die letzten Blaetter einzuholen.
di Harmann Hesse
di Harmann Hesse
14
Fischi di carta
PROSSA NOVA
racconti
RAGAZZA A INTERMITTENZA
di Enrico Giomi
Fischi di carta
15
16
Fischi di carta
di Massimo Croce
Un pensatore, che aveva consumato
gran parte delle sue vite nella ricerca Dio,
se Lo trov davanti una notte, quasi allimprovviso, e la sua gioia fu a stento trattenuta dal timore e dal rispetto. Prima di allora
non aveva mai visto una divinit, ma non
ebbe difficolt a riconoscerla, perch dopo
secoli di studio, preghiera e meditazione si
era fatto unidea abbastanza chiara di che
aspetto dovesse avere.
Chi sei tu? chiese Dio.
Mio Dio, Tu lo sai. rispose il pensatore al culmine dellestasi.
No, non lo so. replic Dio Ma suppongo
tu sia un filosofo. Non sei il primo che Mi viene a
trovare.
Dunque la via che conduce a Te si
rallegr il pensatore non impraticabile
come si dice!
Non direi. Moltissimi riescono a vederMi.
Eppure a me occorso cos tanto tempo!
Raccontami. Come cominci la tua ricerca, e
quando?
Fatico quasi a ricordarlo... stata
come una meta, unossessione, unimpegno
costante in tutte le mie vite. Non so cosa
mi spinse in principio. La natura, credo.
La meraviglia che suscitava in me, o forse
lorrore... non ricordo. Dapprincipio credevo che Tu fossi buono cos mi avevano
insegnato poi mi convinsi del contrario,
poi capii che un dio non n buono n
malvagio, e che questi aggettivi non Ti de-
scrivono.
Ho percorso molte strade per trovarTi quella della ragione, quella dellistinto, quella dello spirito tutte al contempo
stimolanti e inconcludenti, foriere di dubbi
e tormenti pi che di risposte. Sapevo che
i labirinti del cervello mi avrebbero solo allontanato da Te, cos ho semplificato la mia
mente. E anche il mio corpo: non ho pi la
massa pesante e ingombrante della carne,
ma solo il delicato soffio del vento. Mi sono
fatto pi puro, pi simile a Te, degno, speravo, di accostarmi a un dio.
Eppure continuavo a non trovarTi. Ho
errato a lungo nelle tenebre, nel gelo e nel
vuoto siderale, fino ad oggi, fino a questo
momento beato.
Ora Ti vedo!
Vedo che sei davvero luce, una luce accecante, ma per nulla simile al fuoco; non
sei rovente, n discontinuo, n instabile.
Dici bene. La Mia natura si esprime anzitutto attraverso la luce. Io sono ci che sono, entit
immobile e perfetta, la Mia funzione, per lappunto,
quella di rischiarare il creato, dandogli forma e
colore.
Un tempo Ti avrei tempestato di domande, ma ormai sono al di l di tutto questo. La mia ricerca finalmente conclusa,
e sono stanco. Chiedo solo il mio premio:
entrare in pieno contatto con Te. Non so se
sar una fusione, o morir come Icaro: non
mimporta. Voglio penetrare il Tuo mistero, voglio sciogliermi nel Tuo abbraccio.
Fischi di carta
17
INFISCHIATENE
recensioni
ANNIE ERNAUX
Fischi di carta
allunga sullintera vita dellautrice. Durante una conversazione involontariamente origliata a soli dieci anni, la madre le
rivela la tragica morte della primogenita
e pronuncia parole fatali: la figlia scomparsa era pi buona di quella l. Santa,
irreale, buona, conservata nei cuori dei
genitori come in un tabernacolo sacro e
inaccessibile, la sorella spodesta lautrice e
ne sposta il peso e il ruolo. Non si trova pi
nella posizione della figlia unica investita
di tutto lamore dei genitori, ma diventa
improvvisamente laltra figlia.
Queste parole creano una distanza
insormontabile tra le due sorelle; una
distanza che lautrice cerca di indagare,
inoltrandosi in un terreno fangoso, rievocando continuamente episodi, interrogandosi, accompagnando il lettore con frasi
brevi, piene di vuoti e di a capo dove i
dettagli sono incisi, rievocati e fermati in
unistantanea che non pu ingiallire. Qui
entra in gioco la grande capacit dellautrice: nonostante il tema sia senzaltro
cupo, la lettura d tuttaltra sensazione.
Leggendo le pagine si ha limpressione di
sfogliare un album di famiglia, si percepisce il dramma, ma come attraverso una
grande distanza, come se non fosse quello
il vero centro.
Ernaux, con semplicit e finezza, collega alla morte della sorella un altro fatto
fondamentale, intessuto indissolubilmente
con il primo nella sua coscienza. Anche
Annie ha rischiato di morire, a cinque
anni si salv miracolosamente dal tetano.
Ginette morta, la figlia pi buona stata strappata ai genitori, mentre Annie, la
scapestrata, pi che viva: miracolata.
Lorgoglio per essere stata scelta dalla vita
si mescola al senso di colpa. La scrittura
aiuta Annie a sciogliere questo nodo: se la
Fischi di carta
19
CONTATTI
www.fischidicarta.online
info@fischidicarta.online
Ogni settimana sul nostro sito trovate una nuova recensione, continuate a seguirci!
REDAZIONE
Federico Ghillino
Alessandro Mantovani
Carlo Meola
Amelia Moro
Emanuele Pon
Matteo Valentini
DIRETTORI DI SEZIONE
Federico Asborno, Lorenzo Battaglia, Gaia Cultrone
COLLABORATORI
Riccardo Bettini, Maurizio Brancaleoni, Irene Buselli, Claudia Calabresi, Laura Calpurni,
Anna Denaro, Giorgia Erriu, Francesca Gallo, Edoardo Garlaschi,
Enrico Giomi, Andrea Lanzola, Pietro Martino, Martina Podest,
Diletta Porcheddu, Giacomo Simoni, Francesca Torre
ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA
Ptr-Trb
GRAFICA
Beatrice Gobbo
Tel. 010.837.66.11
www.nextgenova.it
centro.stampa@nextgenova.it