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Notizie da un Mondo

lontano

Aeternam Rerum

VOL.I. . . No.3

I L M ATEMATICO
C RISTIANO
By GEORGE BALAN

Iniziare questo articolo parlando


della matematica potrebbe risultare offensivo. Per vi garantisco che le mie
intenzioni sono delle migliori. Vorrei
presentarvi un grande uomo e un grande
matematico. Non a caso un grande cristiano. Si tratta del signor Blaise Pascal. Vissuto circa 400 anni fa, i suoi
Pensieri continuano anche oggi a sconvolgere il mondo. Sono costretto ad
avvisarvi che la lettura dei pensieri che
seguiranno potrebbe spingervi ad una
ricerca pi seria ed intensa della verit.
Quindi voi, tutti coloro che preferite vivere nel vostro mondo immaginario, non
osate proseguire.
Per motivi ovvi, verranno selezionati
solo alcuni dei pensieri di Pascal. In teoria non si tratter di una selezione puramente arbitraria. La scelta verr dettata da una ben precisa logica. Ricordiamoci della grandezza e della miseria
delluomo. E ricordiamoci anche che il
Cristianesimo non nato insieme a noi e
che non morir insieme a noi.

G RANDEZZA E M ISERIA
By BLAISE PASCAL

La grandezza delluomo cos evidente che si deduce dalla sua miseria. Infatti ci che natura negli animali lo chiamiamo miseria nelluomo;
dal che deduciamo che essendo oggi la
sua natura simile a quella degli animali,
egli decaduto da una migliore natura
che un tempo gli era propria. (fr. 409)
La Grandezza dellUomo
Luomo non che una canna, la
pi debole della natura; ma una canna
pensante. Non c bisogno che tutto

Il Mondo delle Idee

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DECEMBER 11, 2016

luniverso sarmi per schiacciarlo: un


vapore, una goccia dacqua basta a ucciderlo. Ma, anche se luniverso lo schiacciasse, luomo sarebbe ancor pi nobile di chi lo uccide, perch sa di morire
e conosce la superiorit delluniverso su
di lui; luniverso invece non ne sa niente.
Tutta la nostra dignit consiste dunque
nel pensiero. E con questo che dobbiamo nobilitarci e non gi con lo spazio e
il tempo che potremmo riempire. Studiamoci dunque di pensare bene: questo
il principio della morale (fr. 347).
Conoscenza
La grandezza delluomo grande
in questo: che si riconosce miserabile.
Un albero non sa di essere miserabile.
Dunque essere miserabile equivale a
conoscersi miserabile; ma essere grande
equivale a conoscere di essere miserabile. (fr. 397).
Luomo sa di essere miserabile: egli
dunque miserabile, perch lo ; ma
ben grande perch lo sa. (fr. 314)
Il Veleno del Divertimento
Lunica cosa che ci consola delle
nostre miserie il divertimento, e intanto
questa la maggiore delle nostre miserie. Perch esso che principalmente ci
impedisce di pensare a noi e ci porta inavvertitamente alla perdizione. Senza di
esso noi saremmo annoiati, e questa noia
ci spingerebbe a cercare un mezzo pi
solido per uscirne. Ma il divertimento ci
divaga e ci fa arrivare inavvertitamente
alla morte. (fr. 171).
La Vanit
Chi non vede la vanit del mondo,
lui stesso vano. Per, chi non la
vede, tranne i giovani, che sono tutti
immersi nel chiasso, nei divertimenti, e
nel pensiero dellavvenire? Ma togliete
loro i divertimenti e li vedrete morire di
noia, perch allora sentono il loro niente,

senza conoscerlo. Infatti, vuol dire essere veramente infelici vivere in una tristezza insopportabile, appena si ridotti a
pensare a se stessi, senza nulla che distragga. (164)
La Sorgente dei Vizi
Considerando gli uni la natura come
incorrotta e gli altri come inguaribile,
non hanno potuto evitare lorgoglio o
la pigrizia, che sono le due sorgenti di
tutti i vizi; poich non possono fare altro che o abbandonarvisi per vilt o uscirne per orgoglio. Infatti, se conoscevano leccellenza delluomo, ne ignoravano la corruzione, cosicch evitavano
bens la pigrizia ma si perdevano nella
superbia; e se riconoscevano linfermit
della natura, ne ignoravano la dignit,
di modo che potevano evitare la vanit ma solo per precipitare nella disperazione.(fr.435)
Gioia Condizionata
Siamo cos sventurati da non saper
godere di una cosa se non a condizione di
affliggerci nel caso riesca male, ci pu
essere causato da infinite cose e capita
continuamente. [Chi] trovasse il modo di
rallegrarsi del bene senza affliggersi per
il male contrario avrebbe fatto centro.
il movimento perpetuo. (52)
Noia
Nulla tanto insopportabile per
luomo quanto lo stare in riposo completo, senza passioni, senza preoccupazioni, senza svaghi, senza applicazione. Allora sente il suo nulla, il
suo abbandono, la sua insufficienza, la
sua dipendenza, la sua impotenza, il suo
vuoto. Immediatamente dal fondo della
sua anima verranno fuori la noia, la
tetraggine, la tristezza, laffanno, il dispetto, la disperazione. (fr. 131).

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