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"Fuoco e mitragliatrici" si riferisce alla quinta battaglia dell'Isonzo (estate 1915). L'aria quella di una
canzonetta napoletana di Libero Bovio ed Ernesto De Curtis, stampata nel 1913 col titolo di "Sona chitarra".
Il Monte Nero fu espugnato il 16 giugno 1915 dalle truppe alpine del IV corpo d'armata; il monte Cappuccio
fu teatro di aspri combattimenti subito dopo l'inizio del secondo attacco agli sbarramenti dell'alto Cadore,
il 10 agosto dello stesso anno. La "trincea di raggi" o "trincea di razzi" fu teatro di sanguinosi scontri nel
dicembre 1915. Molte mischie accanite si ebbero in quel periodo proprio per conquistare i trinceramenti
disseminati a sud di Gorizia, trinceramenti che divennero tristemente famosi, come la "trincea delle frasche"
e quella dei razzi o quella dei sassi rossi. In questi combattimenti i fanti sardi della Brigata Sassari, estrema ala
sinistra del XIII Corpo d'armata, nel pomeriggio del 15 dicembre irrompevano nella trincea delle frasche ed
attaccavano alla baionetta i difensori, parte uccidendoli, parte catturandoli. All'alba del giorno seguente
penetravano nella trincea dei razzi, sorprendendone il presidio nel sonno e costringendolo alla resa.
Tutti i successivi contrattacchi avversari venivano prontamente contenuti e spezzati.
Il generale Gabriele Berardi (medaglia d'oro), comandante dell'eroica brigata, lasciava gloriosamente
la vita sulle posizioni conquistate."Insieme al Berardi, per la conquista della cosiddetta Trincea dei razzi,
trovarono la morte circa due terzi della brigata.