Neanche i pi ortodossi positivisti, crediamo, sarebbero oggi
disposti a sostenere che l'alchimia stata soltanto una specie di nebulosa, da cui venuta mano a mano differenziandosi e distinguendosi l'odierna chimica. Appare ormai abbastanza chiaro che accanto ai souffleurs d'alambics e ai bruleurs de charbon, agli alchimisti pasticcioni, insomma, fiorirono altri alchimisti, che s'ingegnarono a velare sotto i simboli (non troppo peregrini, d'altronde) del Mercurio, dello Zolfo o dell'Oro, principi e dottrine d'ordine spirituale. Sulla base di questo Standpunkt, l'Evola ha cercato coraggiosamente di ricostruire, attraverso i simboli, l'insegnamento degli ermetisti e di confrontarlo con altri insegnamenti occultistici tradizionali. L'opera, per quanto pu giudicarne chi, come noi, non ha un'eccessiva familiarit con i testi alchemici, risponde bene al suo scopo, nutrita ed erudita, e non si pu neanche dire che pecchi di troppa tendenziosit. Sar interessante vedere, ad ogni modo, come verr accolta dagli storici della scienza da un lato, e da quelli delle religioni dall'altro. EMILIO SERVADIO.