SIMULAZIONE DI TECNICHE DI
CONTROLLO PER AZIONAMENTI CON
MOTORE BRUSHLESS A MAGNETI
PERMANENTI
Sommario
Introduzione pag 6
Capitolo 1. Il sistema in esame pag 8
1.1
1.2
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
3.2
3.3
3.4
5.2
5.3
5.4
5.5
6.2
6.3
pag 231
6.4
Introduzione
dai grafici delloscilloscopio la serie numerica dei dati campionati, che poi
possibile importare in Simulink e, attraverso una interpolazione lineare,
disegnare landamento reale. Verranno, quindi, sovrapposti i due grafici per
avere unidea qualitativa di quanto buona lapprossimazione del modello.
Verificato che il modello a vuoto una buona approssimazione del sistema
reale, verr effettuato un analogo confronto considerando un carico, uninerzia
posta solidale con il rotore. Anche in questo caso, verranno analizzati
criticamente gli scostamenti tra simulazione e risultati letti dalloscilloscopio.
Capitolo 1
Il sistema in esame
Microcontrollore
C
Batteria di
condensatori
D A
C C
Elettronica di
condizioname
nto
Scheda di
controllo
Convertitore DC/AC
(inverter)
Sistema trifase tensione
Sensoremotore
corrente
(LEM)
Motore a magneti
permanenti
E/R
Sensore posizione/velocit
(encoder/resolver)
10
Capitolo 1
Il sistema in esame
11
Capitolo 1
Il sistema in esame
12
Capitolo 1
Il sistema in esame
quando i magneti sono allineati con il massimo numero di denti statorici, che
limitano le cave statoriche che alloggiano gli avvolgimenti.
Denti statorici
Cave
a)
Magneti premanenti
b)
13
Capitolo 1
Il sistema in esame
Statore
Rotore
14
Capitolo 1
Il sistema in esame
15
Capitolo 1
Il sistema in esame
16
Capitolo 1
Il sistema in esame
17
Capitolo 1
Il sistema in esame
In questo modo, si evince che, se con una particolare alimentazione delle fasi
viene generato una fasore spaziale di statore rotante a velocit , potr imporre
una rotazione meccanica al rotore. La velocit meccanica del motore sar
proporzionale alla velocit angolare di ; si ha infatti:
=
con n numero di paia poli presenti sullo statore. Il numero di paia poli
rappresenta, appunto il numero di coppie magnetiche Nord e Sud presenti nello
statore: in base al numero di avvolgimenti, alla loro distribuzione, al numero
delle cave e alla loro distribuzione, si pu far variare il parametro n.
18
Capitolo 1
Il sistema in esame
19
Capitolo 1
Il sistema in esame
con
2
3
2
4
2
+ 3 + 3
3
Considerando
= cos
()
2
1
3
= cos = cos +
sin
3
2
2
4
1
3
= cos = cos
sin
3
2
2
=
2
3
=
3
2
3
2
Si nota come il fasore di corrente ruoti con pulsazione , quindi pari alla
pulsazione dellonda sinusoidale di corrente.
Il fasore spaziale di campo magnetico sovrapposto al fasore di corrente, poich
campo magnetico e corrente sono proporzionali. Quindi, il campo magnetico
ruota anchesso di pulsazione ; questo risultato comporta, come visto in
precedenza, alla rotazione del rotore, quindi viene generata energia meccanica.
Infatti, poich il campo magnetico statorico rotante e, nel contempo, il campo
magnetico rotorico fisso, non appena vi uno sfasamento tra i campi viene
generata una coppia che tende ad allinearli: poich, come detto, il campo
magnetico di rotore non pu ruotare, essendo i magneti permanenti fissati, la
coppia produce una rotazione meccanica del rotore.
20
Capitolo 1
Il sistema in esame
21
Capitolo 1
Il sistema in esame
D1 D3 D5
D7
C
D4 D6 D2
Ponte diodi
Q7
Circuito frenatura
Condensatore
22
Capitolo 1
Il sistema in esame
2
2 cos
23
Capitolo 1
Il sistema in esame
=
con duty cicle del PWM. In pratica, se lIGBT aperto, la tensione sulla
capacit pari alla raddrizzata; se lIGBT viene chiuso, il condensatore
scarica sulla resistenza, diminuendo quindi la tensione ai suoi capi. In un
periodo in cui avviene alternativamente lapertura e la chiusura dellIGBT,
quindi, la tensione media sul condensatore risulter abbassata.
\
-
1
=
(La relazione mostra che la variazione della tensione inversamente
proporzionale anche alla resistenza di frenatura: per diminuire, quindi, il
ripple di tensione, necessario utilizzare resistenze di frenatura elevate).
24
Capitolo 1
Il sistema in esame
gamba 1 gamba 2
Q1
gamba 3
Q5
Q3
2
Q4
Q6
c
Q2
G
Figura 16. Schema di un inverter trifase
2
3
25
Capitolo 1
Il sistema in esame
Di seguito sono mostrati gli andamenti delle relative tensioni presenti nel
circuito.
Si noti che
=
=
=
+ + = 0
=
+ +
3
26
Capitolo 1
Il sistema in esame
3
1
Sestanti
27
Capitolo 1
Il sistema in esame
Tensioni di fase (
,,
Sestanti
Stato interruttori
100
2/3
-1/3
-1/3
110
1/3
1/3
-2/3
010
-1/3
2/3
-1/3
011
-2/3
1/3
1/3
001
-1/3
-1/3
2/3
101
1/3
-2/3
1/3
2
3
2
3
. (Il
del centro stella; affinch si abbia lampiezza del fasore viene moltiplicato per
2 il valore efficace, mentre affinch si abbia il valore di fase viene divisa per
3 la tensione del centro stella). Tale vettore, in base al sestante di
28
Capitolo 1
Il sistema in esame
010
110
011
100
001
101
29
Capitolo 1
Il sistema in esame
3 =
1
sin 3 ; 3
3
1
2
= sin 3
3
3
1
4
= sin 3
3
3
2
3
, le terze armoniche
sono in fase tra loro (gli sfasamenti diventano di 2 e 4); lo stesso accade per
le armoniche multiple di tre.
+ + 1
1
= sin 3 + sin 9 +
3
3
9
= ;
= ;
le tensioni sul carico sono prive della terza armonica. Lo sviluppo in serie delle
tensioni risulta quindi:
sin
1
+ sin 7
7
1
+ sin 5
5
+
1
sin 11
11
2
1
2
sin + sin 5
3
5
3
1
2
1
2
+ sin 7 +
sin 11
7
3
11
3
+. . .
30
Capitolo 1
Il sistema in esame
4
1
4
sin + sin 5
3
5
3
1
4
1
4
+ sin 7 +
sin 11
7
3
11
3
+. . .
valore minore di
2
3
. (Il fattore
3
2
3 2
6
=
31
Capitolo 1
Il sistema in esame
32
Capitolo 1
Il sistema in esame
sin()
2
33
Capitolo 1
Il sistema in esame
01 =
a)
b)
34
Capitolo 1
Il sistema in esame
Lintroduzione della terza armonica non produce alcuna variazione alle tensioni
di fase del motore, poich, come gi visto, sono depurate delle armoniche
multiple di 3.
In pi, luso della terza armonica permette di utilizzare delle modulanti con
ampiezza maggiore, poich landamento risultante della somma tra prima e terza
armonica ha un picco inferiore della sola prima armonica; affinch la tensione
modulante complessiva non superi il valore di picco della portante, la prima
armonica pu, quindi, avere un valore massimo pari a
1 =
2
3
1
3
35
Capitolo 1
Il sistema in esame
36
Capitolo 1
Il sistema in esame
1.1.6 Sensori
I sensori utilizzati per il controllo del motore brushless sono dei sensori di
corrente e dei sensori di posizione; per avere una misura della velocit, viene
effettuata una derivazione numerica del segnale di posizione.
Tutti i sensori hanno una loro banda di funzionamento e, come si vedr, delle
proprie modalit di funzionamento; tuttavia, nella simulazione del controllo,
stata ipotizzato che la misura venga effettuata con una banda infinitamente
larga, quindi istantanea, e che la misura sia priva di incertezza, se non, nel caso
di sistema discretizzato, dove viene considerato un errore pari alla
quantizzazione. Questo ovviamente rappresenta una forte semplificazione;
tuttavia, i sensori utilizzati hanno una banda di funzionamento di gran lunga
superiore rispetto alle frequenze presenti nei vari loop di controllo, mentre le
misure effettuate avranno sicuramente degli errori, ma risultano praticamente
irrilevanti ai fini dellanalisi del controllo.
Vengono ora mostrati i sensori presenti nellazionamento.
37
Capitolo 1
Il sistema in esame
1.1.6.1 Resolver
Un resolver un trasduttore di spostamento angolare costituito da due
avvolgimenti statorici sfasati tra loro di 90 e da uno rotorico. Eccitando
lavvolgimento rotorico con una tensione alternata, in un avvolgimento statorico
viene indotta una tensione di ampiezza proporzionale al seno e nellaltro
proporzionale al coseno dellangolo di rotazione del rotore rispetto allo statore.
Letti i valori di tensione dei due avvolgimenti statorici, possibile quindi risalire
allangolo di sfasamento; tendenzialmente, viene prima calcolata la tangente
dellangolo, dividendo correttamente le due tensioni, per poi successivamente
calcolarne larcotangente.
38
Capitolo 1
Il sistema in esame
1.1.6.2 Encoder
Lencoder un traduttore che permette di misurare la posizione angolare
attraverso la conversione in segnali elettrici digitali. Il segnale di uscita , infatti,
costituito da una successione di N impulsi che discretizzano langolo giro; il
numero di N impulsi con cui rappresentabile langolo giro, anche il reciproco
della risoluzione di un encoder.
Fisicamente, lencoder costituito da un albero con calettato un disco
fotoinciso, una sorgente luminosa e un foto rilevatore. Il disco, in particolare,
costituito da zone trasparenti e zone opache; lalternanza di queste zone, che
permettono e bloccano il passaggio della luce, causa landamento ad onda
quadra delluscita.
Tra gli encoder pi utilizzati in ambito industriali vi sono gli encoder
incrementali. Essi hanno due segnali di uscita: uno costituito da un treno di N
impulsi per giro, laltro costituito da un impulso a giro, garantendo un
riferimento angolare. Tuttavia, con lutilizzo di due soli fili, non vi alcuna
informazione riguardo il senso di rotazione dellencoder. Per questo motivo,
viene utilizzato un terzo segnale, costituito anchesso da un treno di N impulsi a
giro, ma in ritardo rispetto al primo segnale; in base al senso di rotazione,
quindi, si leggeranno prima gli impulsi del primo segnale o quelli del terzo.
Tuttavia, gli encoder incrementali forniscono un dato di posizione relativa:
infatti, gli impulsi letti indicano la rotazione angolare rispetto alla posizione di
partenza, che non determinabile, se non tramite una ricerca manuale.
Per avere un misura assoluta della posizione, si fa uso degli encoder assoluti.
Rispetto agli encoder incrementali, gli encoder assoluti presentano importanti
differenze dal punto di vista funzionale. Infatti mentre negli encoder
incrementali la posizione determinata dal conteggio del numero degli impulsi
rispetto alla traccia di zero, negli encoder assoluti la posizione determinata
mediante la lettura del codice di uscita, il quale unico per ciascuna delle
posizioni all'interno del giro. Di conseguenza gli encoder assoluti non perdono
la posizione reale quando viene tolta l'alimentazione (anche in caso di
spostamenti) e ad una successiva accensione (grazie alla codifica diretta sul
disco) la posizione aggiornata e disponibile senza dover eseguire, come per gli
encoder incrementali, la ricerca del punto di zero. Analizziamo ora il codice di
uscita da utilizzare per definire la posizione assoluta. La scelta pi ovvia
39
Capitolo 1
Il sistema in esame
1
1
2
2
40
Capitolo 1
Il sistema in esame
La differenza di potenziale fra due elettrodi posti sulle altre due facce del
conduttore nulla.
Se la barretta subisce leffetto di un campo magnetico perpendicolare alla
direzione di moto delle cariche, ho una deflessione delle cariche, provocando un
moto non uniforme lungo la barretta stessa; la velocit di deflessione delle
cariche proporzionale al modulo del vettore campo magnetico. Ci comporta
un valore non nullo della differenza di potenziale tra gli elettrodi 1 e 2 segnati
in figura; tale tensione proporzionale allintensit del campo magnetico B
Tale principio utilizzato per effettuare una misura della corrente. Se, infatti,
viene fatto passare un cavodi corrente allinterno di un nucleo magnetico, viene
generato un flusso, che viene diffuso allinterno di un circuito magnetico; se
allinterno di questo circuito magnetico viene posto un sensore di Hall, poich
questo viene attraversato da un campo magnetico, viene generata una tensione
proporzionale allintensit del flusso, e quindi della corrente del cavo.
41
Capitolo 1
Il sistema in esame
1
( + )
+
1
( + + )
+
1
( + )
1 +
1
( + + )
1 +
cavi che inviano potenza al motore. Uno schema equivalente che mostra questo
aspetto il seguente:
Resistenza equivalente
Induttanza equivalente
42
Capitolo 1
Il sistema in esame
1
( + )
+
1
( + + )
+
1
( + )
1 +
1
( + + )
1 +
230
3
=
847
43
Capitolo 1
Il sistema in esame
628
= 0.7413 . .
=
847
=
( + )
1 +
1
=
( + + )
1 +
con =
, =
unit.
44
Capitolo 1
Il sistema in esame
= =
= =
45
Capitolo 1
Il sistema in esame
Grazie alla proiezione dei fasori di tensione e corrente lungo gli assi d-q
comodo limpiego della tecnica di controllo a orientamento di campo.
Il controllo ad orientamento di campo si basa su una opportuna scelta degli assi
di riferimento, appunto d-q, in modo tale che la componente della corrente
statorica agisca esclusivamente sul flusso, e mentre la componente in quadratura
agisce sulla coppia elettromeccanica. Quindi, come visto, la corrente agisce
sulla coppia, mentre la corrente agisce sul flusso.
Viene mostrato lo schema a blocchi che legato alle equazioni in per unit
trovate nel paragrafo precedente.
Figura 27. Schema a blocchi del motore parte elettrica (in per unit)
46
Capitolo 1
Il sistema in esame
+ = =
con =
e =
1
+
Lo schema a blocchi seguente mostra lazione del motore brushless per produrre
coppia :
Figura 28. Schema a blocchi del motore parte meccanica (in per unit)
47
Capitolo 1
Il sistema in esame
1 +
=
con
=
=
48
Capitolo 1
Il sistema in esame
Figura 29. Schema a blocchi del loop di corrente di coppia (in per unit)
= = 4 5000
49
Capitolo 1
Il sistema in esame
Figura 30. Schema a blocchi dei loop di corrente di flusso e di coppia (in per unit)
+ =
+ =
carico
trasmissione rigida
50
Capitolo 1
Il sistema in esame
riduzione unitaria.
Se, come spesso accade, i coefficienti di attrito sono di qualche ordine di
grandezza inferiori ai termini inerziali, la funzione di trasferimento diventa:
e da un integratore.
51
Capitolo 1
Il sistema in esame
avere una banda di molto inferiore, almeno di una decade. Questo perch gli
anelli posti in cascata devono essere disaccoppiati in frequenza. Questo
approccio ha il vantaggio che non necessario considerare la funzione di
trasferimento dellanello pi interno, poich ha una dinamica molto pi veloce e
si considera a regime istantaneamente (quindi considero la fdt dellanello pi
interno 1).
Nel nostro caso, tutto ci coerente con il senso fisico: infatti la dinamica
elettrica molto pi rapida della dinamica meccanica, quindi la dinamica
elettrica di inseguimento della corrente praticamente istantanea rispetto alla
dinamica di inseguimento del loop di velocit.
Anche in questo caso considero un PI, in modo da avere errore di velocit a
regime nullo. La fdt del regolatore ha quindi la seguente espressione:
1 +
+
La fdt danello diventa quindi:
+
1+
La pulsazione di taglio ora facilmente calcolabile:
=
0.1 0.3 ,
52
Capitolo 1
Il sistema in esame
10
500
che appunto
1
10
dei 5000
53
Capitolo 1
Il sistema in esame
Questo guadagno
6000
0.1
,e
, con tensione
847.6
0.157
= 0.0371
Si pu gi notare che lo schema a blocchi sopra riportato rappresenta di fatto
una proporzione:
. .
= . . []
Tale risultato afferma il fatto che le variabili e sono delle messe in scala,
e sono quindi delle variabili prive di unit di misura (quindi variabili in per
unit).
Lanello di posizione deve essere disaccoppiato in frequenza rispetto al loop di
velocit. In questo caso si considera un semplice controllo proporzionale, visto
che gi nel sistema presente un integratore (si ha quindi cmq la garanzia di
avere errore nullo a regime).
Lazione proporzionale viene indicata con .
La funzione di trasferimento dalla posizione di riferimento a quella misurata :
1+
1+
1
1+
54
Capitolo 1
Il sistema in esame
1.8
0.0371
50
55
Capitolo 1
Il sistema in esame
56
Capitolo 1
Il sistema in esame
+ =
+ =
= ( ) (considero riduzione unitaria)
Per visualizzare la natura del sistema utile calcolare la risposta alla coppia del
motore. In particolare viene riportata ora la funziona di trasferimento da a
:
2 + +
=
3
+ + 2 + + ( + ) + ( + ))
Questa complicata fdt rappresenta il legame tra la coppia erogata dal motore e la
velocit del motore stesso.
57
Capitolo 1
Il sistema in esame
Con
1
=
2
=
=
1+
1+
58
Capitolo 1
Il sistema in esame
1.2.2 Feedforward
Per rendere la risposta al riferimento pi pronta, stato implementato un
anticipo di velocit.
Lo schema a blocchi standard il seguente:
/
Azione di feedforward
()
59
Capitolo 1
Il sistema in esame
+ )
1+
=1
=
1 +
1+
di un fattore pari a .
60
Capitolo 1
Il sistema in esame
Affinch la tensione totale sia pari alla tensione nominale, e non superi tale
valore, dovr avere un termine che dovr essere uguale e opposto a E
= . Si arriva dunque alla conclusione che, per poter deflussare la
macchina, necessario alimentare il motore con un corrente negativa, in
grado quindi di creare un campo magnetico contrario a quello dei magneti
permanenti.
Di conseguenza, avendo una non nulla, avr anche una condizione limite su
: infatti la somma vettoriale delle due correnti deve essere al limite uguale alla
massima corrente che il motore in grado di assorbire.
Questo fatto comporta che la diminuisca, e che quindi diminuisca la coppia
erogata dal motore. La coppia diminuisce proporzionalmente con la velocit,
quindi la macchina in funzionamento a potenza costante (per velocit
crescente linearmente, la coppia decresce come 1/velocit).
La corrente ha un limite inferiore pari a
in esame, tuttavia, il limite la corrente fornita dal drive, che un valore minore
rispetto al vincolo dato dai magneti.
61
Capitolo 1
Il sistema in esame
Inoltre, importante che il valore di picco del drive sia inferiore alla corrente di
smagnetizzazione dei magneti permanenti: infatti, se la corrente troppo grande,
modifica la
62
Capitolo 1
Il sistema in esame
La simulazione del
comportamenti:
-
2
2
, e questo valore
2 .
63
64
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Posizione
rad
s
Traiettoria cubica
65
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Traiettoria cubica
Accelerazione
Traiettoria cubica
66
Capitolo 2
Generazione trieattorie
67
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Posizione
rad
s
Traiettoria quinto ordine
68
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Velocit
Accelerazione
69
Capitolo 2
Generazione trieattorie
posizione iniziale 0, posizione finale 100 rad, tempo del tratto di accelerazione
pari a 1s e altrettanto per il tempo del tratto di decelerazione (ovviamente, avere
70
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Velocit
71
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Accelerazione
Se, per, accade che il tempo di percorrenza totale minore del doppio di ,
il profilo di velocit privo del tratto a velocit costante ; infatti, in un
profilo trapezoidale, il tempo di percorrenza T la somma di tre tempi:
72
Capitolo 2
Generazione trieattorie
= + +
con tempo del tratto di accelerazione costante, tempo del tratto a velocit
costante e tempo del tratto a decelerazione costante. Se si considera lipotesi
per cui = , allora si ottiene:
= 2 +
E quindi evidente che, se considero un tempo di percorrenza 2 , non
posso che avere = 0.
Di conseguenza, non si avr un profilo trapezoidale, ma triangolare; se per di pi
< 2 , la velocit massima raggiunta sar inferiore a . Infatti,
poich non posso superare il limite massimo di accelerazione, lunico modo per
ottenere un tempo pi piccolo abbassare la velocit di crociera.
Per osservare meglio il concetto appena esposto, vengono presentati due esempi.
Si considerino i seguenti dati: distanza da percorrere 100 rad (posizione iniziale
0), tempo di percorrenza 20 s, velocit di crociera 10
. Anche in questo
1 2
10
= 10 s
73
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Posizione
rad
Velocit
74
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Accelerazione
Dai grafici si nota che landamento triangolare della velocit comporta la non
presenza del tratto lineare nel grafico della posizione, dove si hanno due
andamenti parabolici di concavit diverse che si raccordano, mentre
laccelerazione presenta una discontinuit con un salto doppio rispetto al caso di
andamento trapezoidale, non essendoci il tratto ad accelerazione nulla.
Se si volesse avere un andamento trapezoidale della velocit, lunica maniera
di abbassare il tempo e, poich stata raggiunta laccelerazione massima
ammissibile, necessario abbassare la velocit di crociera.
75
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Posizione
rad
Velocit
76
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Accelerazione
77
Capitolo 2
Generazione trieattorie
, jerk di 5
78
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Posizione
rad
Velocit
79
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Accelerazione
80
Capitolo 2
con
Generazione trieattorie
ad accelerazione costante.
Se maggiore della met del tempo di percorrenza, non ho il tratto a
velocit costante; infatti, chiamato T il tempo di percorrenza e facendo lipotesi
di simmetria nellandamento dellaccelerazione
= 2 +
Inoltre, in questo caso potrei anche non avere il tratto ad accelerazione costante;
se considero, infatti, il tempo di rampa di accelerazione , esso, come gi visto,
ha la seguente formula:
= 2 +
Se
accelerazione costante.
Nellesempio seguente, il profilo di accelerazione sar privo sia del tratto ad
accelerazione costante, sia del tratto a velocit costante.
I dati sono i seguenti: spazio da percorrere di 20 rad (posizione iniziale = 0),
=
=5
0.1 3
0.5
0.1 3 5
6
= 2.08
81
Capitolo 2
Generazione trieattorie
1
0.1 5
6
12.7
Essendo tale valore maggiore di 10 rad, che met del percorso totale, conferma
lipotesi per cui = 0. Inoltre, non sar raggiunto il valore massimo di
accelerazione, ma si giunger al valore di accelerazione che permetter di avere
= 10 ; in ogni caso si avr un andamento triangolare
dellaccelerazione.
Per di pi, come ovvia conseguenza, sar nullo anche il tempo . Gli
andamenti dei profili sono di seguito esposti.
Posizione
rad
82
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Velocit
s
Profilo trapezoidale di accelerazione Esempio 2
Accelerazione
s
Profilo trapezoidale di accelerazione Esempio 2
83
Capitolo 2
Generazione trieattorie
In questo caso, nonostante non siano stati imposti vincoli temporali, bastato
imporre la posizione finale per avere dei vincoli sul riferimento in particolare si
nota che non sono raggiunti n la velocit massima n laccelerazione massima.
Tuttavia, garantito laspetto pi importante, e cio il corretto raggiungimento
della posizione finale. (Ci, appunto, perch non sono stati imposti vincoli
temporali)
Landamento con profilo trapezoidale, pur essendo maggiormente complesso e
pur avendo un maggior numero di casi collaterali, molto utile perch in ogni
caso non sollecita pesantemente il sistema, ed possibile studiarne la risposta
per moti di ordine differenti.
0
0
1 cos
2
0
+ (0)
84
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Posizione
rad
Velocit
85
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Accelerazione
86
Capitolo 2
Generazione trieattorie
0
1
2 0
sin
0 2
0
+ 0
Posizione
rad
Traiettoria armonica
87
Capitolo 2
Generazione trieattorie
Velocit
Traiettoria armonica
Accelerazione
Traiettoria armonica
88
89
Capitolo 3
1 + + + + 1 +
1
5000
calcolata teoricamente.
=
1 + 1
90
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore corrente
p.u.
91
Capitolo 3
Il primo fatto evidenziato che lerrore a regime non nullo, anzi di entit non
trascurabile (> 10% del modulo del riferimento). In realt, per controllare la
corrente stato utilizzato un regolatore proporzionale-integrale (PI); essendoci
quindi unazione integrale, si ha la pretesa che, per variazioni a scalino del
riferimento, a regime lerrore sia zero.
Approfondendo lanalisi, si pu analizzare che la presenza di questo errore
dovuto al termine di accoppiamento che determina la forza controelettromotrice.
Tale termine proporzionale con la velocit, quindi, essendo corrente ed
accelerazione proporzionali, la forza controelettromotrice avr un andamento a
rampa (che lintegrale dello scalino):
Forza
controelettromotrice
p.u.
, affinch
92
Capitolo 3
la corrente del motore sia una risposta allo scalino, la tensione del motore
dovr avere landamento sotto rappresentato:
p.u.
Applicando una passa basso a tale andamento, verr ridotto limpulso iniziale e
si otterr un andamento esponenziale con una sovra elongazione, caratteristica
risposta allo scalino di un sistema del secondo ordine:
93
Capitolo 3
p.u.
Azione di controllo
=
Forza controelettromotrice
94
Capitolo 3
controelettromotrice, si possa avere una tensione che causi una risposta del
secondo ordine.
Lerrore che ho a regime tuttaltro che trascurabile, poich maggiore del
10% del modulo dello scalino. Questo porta a pensare delle tecniche alternative
di controllo, analizzate nei capitoli successivi. Tuttavia, poich in molte
applicazioni richiesta precisione in velocit, questo aspetto non causa ingenti
problemi, visto che, come si vedr pi avanti, tale precisione comunque
assicurata e di buon livello.
E tuttavia interessante osservare che cosa accade se non si considera la
retroazione di velocit. Per ora, questa una semplificazione che porter a
osservare con precisione la banda dellanello; sar poi ripresa quando si parler
di compensazione della forza controelettromotrice.
Una prima considerazione di carattere teorica che la funzione di trasferimento
dellanello con retroazione si semplifica, non avendo pi alcun accoppiamento:
1
= =
1
1 +
1+
(Si vedr che tale funzione di trasferimento sar identica quando si compenser
la forza controelettromotrice e si trascurer laccoppiamento elettrico tra e ,
termine che effettivamente 3-4 ordini di grandezza pi piccolo).
Si ha quindi, in questo caso, un passa basso con pulsazione critica
95
Capitolo 3
p.u.
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a un gradino di corrente senza retroazione della velocit
96
Capitolo 3
Si nota che, in questo caso, lazione integrale assicura errore nullo a regime.
La risposta esponenziale permette di verificare che la costante di tempo del
sistema sia effettivamente quella teorica. Di norma, dopo un tempo pari alla
costante di tempo, la risposta corrisponde a un valore che il 63% del gradino.
Infatti, se si considera lequazione esponenziale teorica della risposta:
= 1 + 0
con modulo del gradino, 0 valore iniziale del riferimento e costante di
tempo; se impongo = e 0 = 0 ottengo
( = , 0 = 0) = 1 1 = 1 0.3679 = 0.6321
appunto, circa il 63% del modulo dello scalino, posto come riferimento.
Nel nostro caso, = 0.5 , quindi
= , 0 = 0 = 0.6321 0.5 = 0.31605
Ingrandendo la zona desiderata nel grafico della risposta di corrente:
p.u.
s
Risposta a un gradino di corrente senza retroazione della velocit
97
Capitolo 3
Lo scalino avviene dopo un tempo pari a 1 103 , quindi per trovare la costante
di tempo devo sottrarre dal valore temporale visualizzato sul grafico il tempo
dopo il quale ho lo scalino:
1.19561 103 1 103 = 0.9561 104
che esattamente pari a , cio alla dinamica del loop di corrente. E
stato quindi verificato che tale sistema ha la banda effettivamente imposta
tramite la scelta dei parametri del controllore.
Sono stati quindi raggiunti gli obiettivi che si erano preposti analizzando la
risposta allo scalino di corrente: osservare che il sistema sia effettivamente del
secondo ordine e che la banda di 5 .
Viene ora imposto uno scalino al riferimento di velocit. Anche in questo caso,
gli obiettivi sono analoghi: analizzare lordine del loop di velocit e verificare la
banda imposta dal controllore PI di velocit.
Come visto nel paragrafo 1.2.1, i parametri del controllore sono stati scelti in
modo che lanello di velocit sia disaccoppiato in frequenza con lanello di
corrente; stata quindi imposta una banda di 500 Hz, 10 volte inferiore alla
banda dellanello di corrente. Questa scelta permette di considerare istantanea la
dinamica del loop di corrente rispetto alla dinamica della regolazione della
velocit; quindi, di fatto, considero unitaria la funzione di trasferimento
dellanello di corrente:
-
-
1 +
1
+ +
98
Capitolo 3
+
+ ( + )
Tale funzione di trasferimento gi stata ritrovata nel paragrafo 1.2 (pag. 35)
per effettuare il calcolo dei parametri del controllore, e . Come detto, la
funzione di trasferimento del secondo ordine con basso smorzamento, poich i
termini e sono molto piccoli, oltre che dipendente dal carico.
Per ora, viene considerato il caso in cui il motore sia a vuoto, quindi che il
carico sia nullo. Le simulazioni effettuate considereranno prima il caso ideale di
attrito nullo; in seguito verr imposto un valore = 0.1, considerando quindi
una coppia dattrito proporzionale alla velocit e di intensit pari al 10% della
coppia dattrito nominale (che pari a ).
Per il caso ideale, viene trascurato il termine e la funzione di trasferimento
danello diventa:
1 +
1
quindi si ottiene un sistema del secondo ordine costituito da uno zero e due poli
nellorigine.
Rimandando al paragrafo 1.2 per le motivazioni, si ricorda che il valore
stato scelto in modo che sia molto grande rispetto alla pulsazione critica
dellanello di velocit; questo significa che lo zero a frequenza molto bassa, ed
influisce in maniera minima per la determinazione della pulsazione critica. Per
questo, si ricorda che la pulsazione critica vale:
=
99
Capitolo 3
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore di velocit
100
Capitolo 3
p.u.
101
Capitolo 3
quindi un sistema del primo ordine con banda
Di seguito sono riportati i grafici relativi alla risposta a uno scalino di posizione
di 0.5, scalato sulla posizione nominale, e allerrore di posizione:
p.u.
Posizione
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
102
Capitolo 3
Errore di Posizione
p.u.
s
Risposta a un gradino di posizione
s
Risposta a un gradino di posizione
103
Capitolo 3
, e corrisponde alla
1+
1+
1 +
, che
104
Capitolo 3
p.u.
Corrente
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a una rampa di corrente
105
Capitolo 3
Anche in questo caso, gli errori sono ingenti e, durante landamento a rampa
crescono linearmente, per poi assestarsi a un valore costante a regime. Ci
dovuto allaccoppiamento provocato dalla forza controelettromotrice. Facendo,
infatti, un procedimento analogo al caso precedente, la forza
controelettromotrice, essendo proporzionale alla velocit, ha un andamento
parabolico nel transitorio a rampa del riferimento, e a rampa, quando il
riferimento a regime; la tensione del motore avr un andamento tale per cui,
subendo lazione filtrante passa basso del motore, la corrente misurata abbia un
andamento quanto pi vicino a quella del riferimento.
Forza
controelettromotrice
p.u.
s
Risposta a una rampa di corrente
106
Capitolo 3
p.u.
107
Capitolo 3
Errore di corrente
p.u.
s
Risposta a una rampa di corrente
108
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a una rampa di corrente senza retroazione della velocit
Errore di corrente
p.u.
109
Capitolo 3
Di seguito sono rappresentate le risposte e gli errori relativi agli andamenti con
dinamica a rampa dei riferimenti di velocit e posizione. Nonostante non portino
alcuna informazione aggiuntiva, interessante osservare:
1
50
= 0.1
110
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
p.u.
Errore velocit
s
Risposta a una rampa di velocit
111
Capitolo 3
Posizione
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore posizione
p.u.
s
Risposta a una rampa di posizione
112
Capitolo 3
Viste le risposte a riferimenti standard, vengono ora imposti dei riferimenti con
gli andamenti studiati nel capitolo 2.
Come in precedenza, inizialmente verranno studiati i casi ideali, dove sar
considerata solo la coppia inerziale; nel paragrafo successivo verr considerata
una coppia dattrito proporzionale alla velocit con costante di proporzionalit
pari a 0.1, quindi il 10% della coppia dattrito nominale (pari a ).
Inoltre, precedentemente, nellanalisi degli andamenti del riferimento, si
otteneva, il grafico di accelerazione derivando due volte lespressione della
traiettoria; nel modello, per, non ho la misura di accelerazione, bens una
misura della corrente. Tuttavia, accelerazione e corrente sono proporzionali,
quindi i grafici saranno qualitativamente identici se non si considerano le coppie
dattrito; in questo caso il legame di proporzionalit facilmente ricavabile:
= ;
113
Capitolo 3
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore posizione
p.u.
s
Risposta a una traiettoria cubica
114
Capitolo 3
p.u.
p.u.
Velocit
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a una traiettoria cubica
Errore velocit
p.u.
115
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a una traiettoria cubica
116
Capitolo 3
Posizione
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
117
Capitolo 3
Errore posizione
p.u.
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
118
Capitolo 3
Errore velocit
p.u.
Corrente
p.u.
s
Risposta a una traiettoria cubica
119
Capitolo 3
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a una traiettoria cubica
120
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
121
Capitolo 3
Errore velocit
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di velocit
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di velocit
122
Capitolo 3
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di velocit
123
Capitolo 3
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di velocit
124
Capitolo 3
125
Capitolo 3
p.u.
Posizione
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di posizione
Errore posizione
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di posizione
126
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Errore velocit
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di posizione
127
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di posizione
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di velocit riferimento di posizione
128
Capitolo 3
1
50
129
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a un profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di corrente
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di corrente
130
Capitolo 3
Considerando che
1 = 3 = 5 = 7
2 = 6
si ottiene
131
Capitolo 3
1
13 = 1
6
1
22 = 2
2
1
2 1 + 2 3 = 3
6
4 = 4
1 =
4 =
4 1 + 2 2 + 4 = 0.5
2 1 + 2 2 + 2 3 + 4 = 8
Risolvendo il sistema ottengo i parametri necessari per costruire landamento di
riferimento desiderato.
Poich il sistema di un ordine non piccolo, per semplicit stato considerato
uno spazio percorso con posizione finale circa 0.256 volte la posizione
nominale, mantenendo quindi lo stesso identico andamento dellaccelerazione
considerato nellesempio appena analizzato (quindi, in pratica, lo spostamento
lintegrale doppio del trapezio di accelerazione usato in precedenza).
Di seguito si riportano i grafici relativi alle grandezze e agli errori.
Posizione
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a un profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di posizione
132
Capitolo 3
Errore posizione
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di posizione
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a un profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di posizione
133
Capitolo 3
Errore velocit
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di posizione
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a un profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di posizione
134
Capitolo 3
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a un profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di posizione
135
Capitolo 3
Posizione
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a una traiettoria armonica
136
Capitolo 3
Errore posizione
p.u.
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
137
Capitolo 3
Errore velocit
p.u.
s
Risposta a una traiettoria armonica
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
138
Capitolo 3
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a una traiettoria armonica
139
Capitolo 3
Posizione
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore posizione
p.u.
140
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore velocit
p.u.
141
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a una traiettoria cicloidale
142
Capitolo 3
143
Capitolo 3
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Errore di posizione
p.u.
s
Risposta a una traiettoria cubica attrito 10%
s
144
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a una traiettoria cubica attrito 10%
Errore di velocit
p.u.
s
Risposta a una traiettoria cubica attrito 10%
145
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a una traiettoria cubica attrito 10%
Errore di corrente
p.u.
s
Risposta a una traiettoria cubica attrito 10%
146
Capitolo 3
+
Corrente di riferimento nel
caso sia trascurabile la coppia
dattrito (caso ideale). Si
calcola moltiplicando il grafico
di accelerazione (vd. paragrafo
generazione riferimenti) per
linerzia del motore.
147
Capitolo 3
Posizione
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a una traiettoria del quinto ordine attrito 10%
Errore di posizione
p.u.
s
Risposta a una traiettoria del quinto ordine attrito 10%
148
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a una traiettoria del quinto ordine attrito 10%
Errore di velocit
p.u.
s
Risposta a una traiettoria del quinto ordine attrito 10%
149
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a una traiettoria del quinto ordine attrito 10%
Errore di corrente
p.u.
150
Capitolo 3
+
Corrente di riferimento nel
caso sia trascurabile la coppia
dattrito
=
Corrente che si genera
affinch il motore eroghi
una coppia che possa
vincere lattrito.
(Il significato dei grafici il medesimo descritto nel caso di traiettoria cubica; si
noti che nellistante 2.5 s, laccelerazione non si annulla).
Viene ora imposto il riferimento trapezoidale come riferimento di velocit.
Laspetto pi evidente che, per la presenza dellattrito, la corrente non si
annulla durante il tratto a velocit costante; questo aspetto importante, perch
permetter successivamente di ricavare landamento dellattrito dinamico del
motore quando si analizzeranno i risultati delle prove effettuate. (Anche in
questo caso, il valore di accelerazione dovuto solo alla coppia dattrito sar pari
a ; in seguito sar necessario ricavare il parametro dalle prove
effettuate sul motore, in particolare dalle misure della corrente a velocit
costante e velocit stessa).
151
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a profilo trapezoidale di velocit riferimento di velocit attrito 10%
Errore di velocit
p.u.
s
Risposta a profilo trapezoidale di velocit riferimento di velocit attrito 10%
152
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a profilo trapezoidale di velocit riferimento di velocit attrito 10%
Errore di corrente
p.u.
s
Risposta a profilo trapezoidale di velocit riferimento di velocit attrito 10%
153
Capitolo 3
+
Corrente di riferimento nel caso sia
trascurabile la coppia dattrito
154
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Risposta a profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di velocit
attrito 10%
Errore corrente
p.u.
s
Risposta a profilo trapezoidale di accelerazione riferimento di velocit
attrito 10%
155
Capitolo 3
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
156
Capitolo 3
Corrente
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
, che
157
Capitolo 3
Velocit
p.u.
s
Prova deflussaggio esempio 1
, ho
158
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
Velocit
p.u.
Il grafico evidenzia una leggera sovra elongazione, per lazione integrale del
regolatore di tensione, ma linseguimento buono e lentit degli errori
159
Capitolo 3
p.u.
Si nota subito che la corrente aumenta in modulo dopo 0.36 s, cio proprio nel
punto in cui la velocit supera la velocit nominale del motore, pari a 0.7413
della velocit nominale del sistema. Fino a 0.1 s la corrente decresce come
linverso della velocit, per poi assestarsi a un valore costante. Questo perch a
0.1 s la velocit si stabilizza a un valore costante. In pi, la tensione raggiunge
un regime imposto dal regolatore di tensione, ed pari a 0.7413. Affinch si
abbia una tensione costante, le correnti si assestano anchesse a un valore a un
valore costante. (Tra tensione e corrente c un passa basso, quindi, a regime, i
valori costanti di tensione si traducono in valor costanti di corrente).
160
Capitolo 3
p.u.
s
Prova deflussaggio esempio 1
161
Capitolo 3
Coppia massima
p.u.
2
2
162
Capitolo 3
Coppia erogata
p.u.
s
Prova deflussaggio esempio 1
2
0.1
. . 0.63.
Viene ora portato il sistema a 4 volte la velocit nominale del sistema, nello
stesso tempo. Questo comporter ad avere unaccelerazione doppia al caso
precedente, ma soprattutto viene visualizzato il limite della velocit massima di
deflussaggio.
163
Capitolo 3
Velocit
p.u.
Riferimento
tratto blu
Risposta
tratto rosso
s
Prova deflussaggio esempio 2
847.6 2 = 25428 2
0.1
6000
164
Capitolo 3
Dal grafico, si nota che la velocit insegue il riferimento fino a un valore di circa
2.5 per unit. Per osservare il motivo di questo, viene mostrato il grafico della
:
p.u.
= 2.94 . .
Raggiunto, quindi, il limite imposto dal drive, il controllo di tensione non viene
pi effettuato, poich il controllo, cio la stessa, in saturazione.
Ovviamente, il limite di corrente dellazionamento un limite sul fasore di
corrente; questo vuol dire che:
2 + 2
165
Capitolo 3
Coppia massima
p.u.
s
Prova deflussaggio esempio 2
Anche in questo caso si pu verificare che il valore della coppia che ho nel tratto
a rampa di velocit corrisponde a
4
= 1.2730
0.1
Nellistante 0.05 s, la corrente decresce esponenzialmente. In questo istante, il
modulo del fasore di corrente raggiunte il limite di saturazione imposto dal
166
Capitolo 3
p.u.
tratto blu
tratto rosso
s
Prova deflussaggio esempio 2
167
Capitolo 3
Il grafico mostra che il controllo attivo fino allistante 0.1 s, istante in cui si
annulla la coppia. Fino a questo istante, infatti, la sovra elongazione tende ad
assestarsi al valore di riferimento della tensione, pari a 0.7413 per unit.
Nellistante in cui si annulla la coppia, la velocit raggiunta viene mantenuta, e
la tensione si assesta a un valore di regime ad essa proporzionale, essendo il
flusso in saturazione.
La prova seguente mostra ancora meglio questo vincolo sulla velocit; viene
infatti imposto un riferimento di velocit che cresce a rampa fino ad un valore di
regime pari a 8 per unit.
168
Capitolo 3
Velocit
p.u.
tratto blu
tratto rosso
s
Prova deflussaggio esempio 3
8 . .
67000 2
0.1
169
Capitolo 3
p.u.
Corrente
tratto nero
tratto blu
tratto rosso
170
Capitolo 3
Velocit
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
p.u.
s
Prova deflussaggio con attrito esempio 1
171
Capitolo 3
p.u.
172
Capitolo 3
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Prova deflussaggio con attrito esempio 2
Corrente
p.u.
tratto blu
tratto rosso
s
Prova deflussaggio con attrito esempio 1
173
Capitolo 3
1
2.96
=
2.34 . .
0.14
174
Capitolo 3
p.u.
p.u.
175
176
Capitolo 4.
1
+
1
+
1 +
+
1 +
177
Capitolo 4.
178
Capitolo 4.
Corrente
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Compensazione forza controelettromotrice
Errore corrente
p.u.
s
Compensazione forza controelettromotrice
179
Capitolo 4.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Prova con feedforward di velocit
180
Capitolo 4.
riferimento
risposta
Posizione
p.u.
tratto blu
tratto rosso
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
181
Capitolo 4.
Posizione
p.u.
riferimento
risposta
Posizione
p.u.
tratto blu
tratto rosso
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
Posizione
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
182
Capitolo 4.
= +
= ( + ) 1 +
1 +
183
Capitolo 4.
= 1 +
+ +
Figura 43. Architettura PID partendo dal controllo in cascata con feedforward
+ +
= 1 +
1
+
= ( + )
1
( )
=
( + )
=
1
+
184
Capitolo 4.
1 +
+
s
Figura 44. Filtraggio azioni derivative
185
Capitolo 4.
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Prova con controllo PID di posizione
186
Capitolo 4.
Posizione
p.u.
riferimento
tratto rosso
risposta
tratto blu
s
Prova con controllo PID di posizione
(vd. cap.3):
187
Capitolo 4.
Posizione
p.u.
riferimento
tratto rosso
risposta
tratto blu
s
Prova con feedforward di velocit profilo trapezoidale di velocit
Anche nel caso reale imposto la sovra elongazione presente; bench lentit sia
piuttosto ridotta (circa l1%), stato incrementata lazione proporzionale del
PID per limitarne ulteriormente lampiezza. In generale, aumentando lazione
proporzionale e derivativa rispetto allazione integrale, ci si attende una minore
sovra elongazione della risposta; per questo motivo stata analizzata la risposta
del sistema, soggetto allo stesso controllo, ma con un guadagno del controllore
PID circa di una decade maggiore. Il risultato conferma quanto detto.
188
Capitolo 4.
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
Landamento della posizione del motore ha ora una sovra elongazione quasi
impercettibile; come si nota dal grafico successivo, lerrore sempre inferiore al
1.5 per mille, in per unit:
Errore posizione
p.u.
189
Capitolo 4.
Errore posizione
p.u.
riferimento
tratto rosso
risposta
tratto blu
s
Prova con feedforward di velocit profilo trapezoidale della velocit
aumentato
190
R(s)
P(s)
Controllo e sistema a tempo continuo
ZOH
P(s)
191
Capitolo 5
corrente: infatti una frequenza cos bassa di lettura non in grado di fornire
informazioni sullandamento della corrente, essendoci problemi di aliasing.
Oltre al campionamento temporale, nella simulazione stata considerata la
quantizzazione dellampiezza dei segnali. In particolare, velocit e corrente sono
quantizzati secondo 212 livelli (poich ho 12 bit). La risoluzione della corrente
dipende dalla corrente massima del drive; inoltre, poich la corrente pu essere
sia positiva che negativa, il bit pi significativo ha la funzione di bit di segno.
Nel caso in esame, si ha quindi
5
2
211
La risoluzione della velocit invece standard, pari
1
256
1 + 1
=
1+
=
192
Capitolo 5
360
54
360
86
360
84
193
Capitolo 5
194
Capitolo 5
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
Traiettoria cubica
Posizione
p.u.
Traiettoria cubica
195
Capitolo 5
Velocit
p.u.
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria cubica
Traiettoria cubica
Corrente
Errore corrente
p.u.
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria cubica
Traiettoria cubica
s
Poich il sistema privo delle compensazioni (vd. cap. 3), lerrore di corrente
considerevole, come accade nel caso tempo continuo.
E piuttosto evidente una forte oscillazione dellandamento dellerrore di
velocit e, conseguentemente, della corrente di riferimento e dellerrore di
196
Capitolo 5
corrente. Tale oscillazione dovuta al fatto che gli anelli hanno tempi di
campionamento differenti; lerrore di velocit calcolato come differenza tra la
velocit di riferimento campionata in 2 ms, poich prodotta dallanello di
posizione, e la velocit misurata, risultato dellintegrazione della corrente
ottenuta ogni 128 . Il controllo effettuato dallanello di velocit confronta
ogni 128 un segnale campionato a 2 ms e un segnale campionato a 128;
questo fatto comporta che lerrore sia molto oscillante. A riprova di ci,
vengono confrontati i due andamenti in questione:
Velocit
p.u.
197
Capitolo 5
Corrente
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
Traiettoria cubica
Viene ora imposto una traiettoria di grado 5, mantenendo gli stessi dati.
Posizione
Errore posizione
p.u.
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria grado 5
Traiettoria grado 5
198
Capitolo 5
Velocit
Errore velocit
p.u.
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
p.u.
Traiettoria grado 5
Traiettoria grado 5
Accelerazione
Errore accelerazione
riferimento
risposta
p.u.
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria grado 5
Traiettoria grado 5
199
s
Capitolo 5
Errore posizione
Posizione
p.u.
riferimento
risposta
p.u.
tratto blu
tratto rosso
Errore velocit
Velocit
p.u.
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
s
Accelerazione
p.u.
riferimento
risposta
Errore accelerazione
p.u.
tratto blu
tratto rosso
200
Capitolo 5
Errore posizione
Posizione
p.u.
p.u.
Errore velocit
Velocit
p.u.
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
s
201
Capitolo 5
Accelerazione
p.u.
riferimento
risposta
Errore accelerazione
p.u.
tratto blu
tratto rosso
Rispetto al caso del trapezio di velocit, si nota che lo spazio percorso, pur
mantenendo la stessa velocit di crociera, diminuisce: questo perch
laccelerazione ha un andamento meno repentino rispetto al trapezio di velocit.
Per osservare questo aspetto, si possono confrontare gli andamenti delle correnti
dei due casi trattati; poich risulterebbe arduo un confronto viste le oscillazioni
presenti negli andamenti, stato posto un filtro a bassa frequenza per poter
confrontare gli andamenti dei rispettivi valori medi:
Corrente
p.u.
tratto blu
202
Capitolo 5
Corrente
p.u.
Profilo trapezoidale velocit
tratto blu
203
Capitolo 5
Posizione
Errore posizione
p.u.
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria armonica
Traiettoria armonica
Velocit
p.u.
riferimento
risposta
Errore velocit
p.u.
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria armonica
Traiettoria armonica
Corrente
p.u.
riferimento
risposta
tratto blu
tratto rosso
p.u.
Traiettoria armonica
Traiettoria armonica
204
Capitolo 5
Posizione
p.u.
Errore posizione
riferimento
risposta
p.u.
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria cicloidale
Traiettoria cicloidale
Velocit
p.u.
Errore velocit
riferimento
risposta
p.u.
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria cicloidale
Traiettoria cicloidale
Accelerazione
p.u.
riferimento
risposta
Errore accelerazione
p.u.
tratto blu
tratto rosso
Traiettoria cicloidale
Traiettoria cicloidale
Come gi visto nel rispettivo caso continuo, poich stata mantenuta la stessa
posizione finale per le due traiettorie, nel caso di traiettoria cicloidale si ha un
aumento della velocit e dellaccelerazione massima, ma si evitano le repentine
205
Capitolo 5
206
Capitolo 5
s
Traiettoria cubica posizione:
207
Capitolo 5
208
Capitolo 5
s
Traiettoria cubica interpolazione lineare
209
Capitolo 5
Corrente
p.u.
210
Capitolo 5
, che pari a circa 0.7413 volte la tensione nominale del sistema, pari a
=
8000
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
211
Capitolo 5
p.u.
s
Prova deflussaggio tempo discreto esempio 1
Il grafico analogo al rispettivo caso continuo visto nel paragrafo 2.3, con
andamento inversamente proporzionale allandamento della velocit. Vi un
repentino cambio di pendenza nellistante 0.1 s, che listante in cui la velocit
supera la velocit di riferimento, mantenendo quindi un comportamento inverso
alla velocit. In realt, la sovra elongazione della velocit di durata maggiore,
ma questo dovuto al fatto che il controllo di tensione pi veloce del controllo
di velocit, quindi la corrente subisce una variazione di pendenza pi rapida; per
contro, non ho una lieve sovra elongazione come accade per la velocit, ma ho
un incisiva sovra elongazione a cui segue una sottoelongazione.
A regime, la velocit e la tensione raggiungono i rispettivi valori di riferimento,
mentre la corrente raggiunge anchessa un valore di regime; i tre valori di
regime sono legati in modo che
Si pu osservare nuovamente che la coppia massima ammissibile diminuisce
durante il deflussaggio, poich la corrente aumenta in modulo, perci la
2
corrente risulta limitata al valore
2 ; di conseguenza, avendo la
corrente crescente in modulo proporzionalmente alla velocit, la corrente
dovr decrescere proporzionalmente alla velocit, facendo diminuire di
212
Capitolo 5
conseguenza anche la coppia. Questo comporta che il motore eroghi una potenza
costante.
Coppia massima
p.u.
2
0.1
p.u.
Coppia erogata
213
Capitolo 5
Viene ora effettuata una prova in cui, nello stesso tempo di 0.1 s, la velocit del
motore passa da 0 a 3 volte la velocit nominale del sistema.
Velocit
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
In questo caso, la velocit non viene raggiunta. Questo accade perch la corrente
raggiunge il limite massimo di corrente del drive, come si pu notare.
p.u.
s
Prova deflussaggio tempo discreto esempio 2
214
Capitolo 5
215
Capitolo 5
Corrente
p.u.
tratto blu
tratto rosso
s
Prova deflussaggio tempo discreto esempio 2
216
Capitolo 5
p.u.
217
Capitolo 5
p.u.
Tensione
tratto blu
risposta
tratto rosso
218
Capitolo 5
tratto nero
tratto blu
tratto rosso
219
Capitolo 5
Coppia
p.u.
s
Prova deflussaggio tempo discreto attrito 10%
Come si nota, per avere una velocit di regime costante necessario la coppia si
porta a un valore non nullo. Tale valore calcolabile numericamente, infatti
pari a
= 0.1 2 = 0.2 . .
Si consideri ora un profilo di velocit a rampa con regime pari a 4 per unit in 0.1
s. Si pu osservare nuovamente che la velocit raggiunge il valore di regime
legato alla corrente massima del drive.
220
Capitolo 5
Velocit
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Prova deflussaggio tempo discreto attrito 10%
Corrente
p.u.
tratto blu
tratto verde
221
Capitolo 5
Tensione
p.u.
222
Capitolo 5
La formula non altro che il prodotto tra tensione e flusso magnetico, con
questultimo calcolato basato sulla scala della corrente ; questa scalatura
possibile grazie al fatto di considerare grandezze in per unit.
223
Capitolo 5
p.u.
s
Compensazione accoppiamenti risposta gradino corrente
La risposta e un primo ordine con 0.2 ms di banda e il valore finale coincide con
il valore del riferimento, confermando le aspettative.
Ovviamente, considerando un sistema discreto, le compensazioni sfruttano i dati
fem e corrente id del passo precedente, quindi lerrore di compensazione e tanto
minore quanto la frequenza di campionamento e alta. Per la prova effettuata, il
campionamento del sistema a 64 porta a dei risultati accettabili, gli errori
dovuti al ritardo delle compensazioni sono trascurabili.
Come gi detto, i benefici della compensazione degli accoppiamenti e incentrata
sulla risposta della corrente, in quanto per gli anelli pi esterni non vi sono
migliorie.
224
Capitolo 5
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Sistema con feedforward
225
Capitolo 5
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
226
Capitolo 5
Velocit
p.u.
227
Capitolo 5
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Controllo con PID di posizione
Ancora una volta, si considera ora una caso reale, un andamento trapezoidale
della velocit, con accelerazione e decelerazione pari al valore massimo
sopportabile dal sistema, circa 30000 rad/ 2 . Questa prova permette di verificare
se, al massimo sfruttamento del motore, il controllo PID permetta un buon
inseguimento senza overshoot di posizione. Viene sfruttato il risultato ricavato
dal caso continuo, in cui il parametro proporzionale del PID viene moltiplicato
per 10, in modo che lazione integrale sia di entit minore rispetto allazione
proporzionale, diminuendo di conseguenza lentit della sovra elongazione.
228
Capitolo 5
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
229
Capitolo 5
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
230
231
Capitolo 6
Controllo sensorless
1
+
1
=
+
232
Capitolo 6
Controllo sensorless
1
+
1
+
233
Capitolo 6
Controllo sensorless
234
Capitolo 6
Controllo sensorless
Elevamento al
quadrato
Radice
quadrata
235
Capitolo 6
Controllo sensorless
Sliding-Mode
Controller
,
1
+
+K
sign
-K
Filtro
passa-basso
e ; la presenza di
2
e .
2
a un andamento in
236
Capitolo 6
Controllo sensorless
Linear
Controller
,
,
1
+
e , a posizione
2
237
Capitolo 6
Controllo sensorless
angolare in per unit. Tuttavia, trattandosi di una stima, delle oscillazioni saranno
comunque presenti; perci, per il calcolo della velocit sar necessario anche qui
un filtro passa basso.
I vantaggi di questo approccio sono, quindi, molteplici; per questo motivo
stato studiato in simulazione proprio questo caso.
,
,
PI Controller
1
+
1 +
238
Capitolo 6
Controllo sensorless
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
239
Capitolo 6
Controllo sensorless
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Sia la posizione che la velocit sono ben stimati. Nel confronto tra le velocit si
nota un certo ritardo di inseguimento della stima di corrente rispetto alla misura;
ci dovuto al filtro passa basso posto a valle della derivazione della posizione,
per limitare lentit di variazioni ad alta frequenza amplificate dalla derivazione.
Dopo questa prima verifica, si effettua ora una prova pi spinta, per avere la
certezza che la stima sia effettivamente corretta. Viene imposto uno spostamento
di 10 per unit in 0.5 s, quindi con una rampa a velocit costante pari alla velocit
nominale
6000
rpm
(infatti,
10 ..
0.5
= 0.7413 . . = 6000 =
).
240
Capitolo 6
Controllo sensorless
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Controllo sensorless verifica stimatori esempo 2
Velocit
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Controllo sensorless verifica stimatori esempo 2
241
Capitolo 6
Controllo sensorless
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Controllo sensorless retroazione stima
242
Capitolo 6
Controllo sensorless
Velocit
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
243
Capitolo 6
Controllo sensorless
Posizione
p.u.
si pu notare che le oscillazioni sono minori di 1*103 per unit, che tradotto in
gradi circa 1,5 gradi.
Fisicamente, il rotore, raggiunta la posizione angolare richiesta, ha delle
oscillazioni attorno al valore di regime. Questo aspetto mostra una debolezza del
sistema sensorless: infatti, per applicazioni quali posizionatori, dove richiesta
una buona precisione della posizione di regime, le oscillazioni della posizione di
1 grado eccessivo e rendono lapplicazione del sensorless inadatto. Inoltre, le
oscillazioni presenti sono, meccanicamente, delle vibrazioni, che rappresentano
uno stress dannoso dal punto di vista meccanico.
Lutilit sarebbe, quindi, ristretta a dei controlli in velocit. Infatti, in gran parte
delle applicazioni industriali, anche tramite lutilizzo di un sensore di velocit
comporta delle variazioni di velocit a regime di qualche unit di giri al minuto,
le oscillazioni dellandamento della velocit ottenute mediante il controllo
sensorless sono di entit paragonabile, come mostrato.
244
Capitolo 6
Controllo sensorless
Velocit
p.u.
La scala delle ordinate non permette di apprezzare con precisione lentit delle
oscillazioni. Tuttavia, la variazione non supera i 5*105 p.u., che, tradotto in
rpm, circa 0.4 rpm, risultato accettabile per gran parte dei controlli in velocit.
245
Capitolo 6
Controllo sensorless
0.08.
Posizione
p.u.
246
Capitolo 6
Controllo sensorless
s
Controllo sensorless attrito 10% - esempio 1
247
Capitolo 6
Controllo sensorless
Posizione
p.u.
248
Capitolo 6
Controllo sensorless
s
Controllo sensorless attrito 10% - esempio 2
Posizione
p.u.
s
Controllo sensorless attrito 10% - esempio 2
249
Capitolo 6
Controllo sensorless
Questa prova mostra molto bene la bont del controllo durante la rampa di
posizione, mentre a velocit nulla la stima non ben accurata.
Le prove fin qui considerate hanno gi dato indicazioni sulle potenzialit del
controllo sensorless; tuttavia, non ancora stato considerato laspetto pi critico,
e cio che il modello di stima, essendo appunto un modello, considera dei
parametri numerici che rappresentano delle grandezze fisiche; tuttavia, tali
parametri hanno un incertezza intrinseca. Perci viene ora analizzato cosa
accade se i parametri utilizzati nella stima si discostano dalle grandezze reali.
1
10
della
velocit nominale.
250
Capitolo 6
Controllo sensorless
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto verde
s
Controllo sensorless incertezza parametrica 30% - esempio 1
251
Capitolo 6
Controllo sensorless
Velocit
p.u.
s
Controllo sensorless incertezza parametrica 30% - esempio 1
In questa prova, le oscillazioni del rotore non causano un moto di deriva, tipico
di un caso di controllo instabile. Tuttavia, le oscillazioni sono molto ampie,
quindi la stabilit non garantita.
A dimostrazione di ci, viene abbassata ulteriormente la velocit del motore;
viene simulato, infatti, un posizionamento di 1 per unit in 1 s, quindi la velocit
durante la rampa di spostamento l1% rispetto alla velocit nominale.
252
Capitolo 6
Controllo sensorless
Posizione
p.u.
s
Controllo sensorless incertezza parametrica 30% - esempio 2
253
Capitolo 6
Controllo sensorless
Posizione
p.u.
riferimento
tratto blu
risposta
tratto rosso
s
Controllo sensorless incertezza parametrica 30% - esempio 2
254
Capitolo 6
Controllo sensorless
Posizione
p.u.
Come si nota, in questo caso non ho divergenza della posizione del rotore.
Sebbene le oscillazioni non siano eliminate, il controllo PI assicura una migliore
stabilit.
Poich stato gi evidenziato che il controllo sensorless poco efficace a
velocit bassa, stata effettuata un caso in cui la velocit raggiunta circa lo
0.1% della velocit nominale, quindi un valore molto basso.
Posizione
p.u.
255
Capitolo 6
Controllo sensorless
Velocit
p.u.
6.5 Conclusioni
Osservati i risultati delle simulazioni effettuate, si possono trarre le seguenti
conclusioni.
256
Capitolo 6
Controllo sensorless
257
Capitolo 6
Controllo sensorless
258
259
Capitolo 7
Prove sperimentali
260
Capitolo 7
Prove sperimentali
2,5 A
5A
230 V
0 450 Hz
261
Capitolo 7
Prove sperimentali
Velocit
p.u.
tratto verde
s
Prova a vuoto prova 1
262
Capitolo 7
Prove sperimentali
Corrente
p.u.
tratto verde
s
Velocit
p.u.
tratto verde
263
Capitolo 7
Prove sperimentali
Corrente
p.u.
tratto rosso
s
Prova a vuoto prova 2
Velocit
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
264
Capitolo 7
Prove sperimentali
Corrente
p.u.
tratto verde
265
Capitolo 7
Prove sperimentali
Velocit
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
Velocit
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
s
Prova a vuoto prova 5
266
Capitolo 7
Prove sperimentali
Corrente
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
s
Prova a vuoto prova 4
267
Capitolo 7
Prove sperimentali
Corrente
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
s
Prova a vuoto prova 5
268
Capitolo 7
Prove sperimentali
Questo dovuto al fatto che, campionare un dato a una frequenza non adeguata,
che per il teorema di Shannon deve essere almeno pari alla met della banda del
segnale, non consente di avere una giusta idea sullandamento del segnale
considerato; tuttavia, i valori campionati sono valori reali, di cui possibile
calcolare il valor medio. Ovviamente, una presenza maggiore di valori
campionati permetterebbe un calcolo pi preciso del valor medio.
Unaltra tecnica possibile sarebbe stata quella di misurare tutte e tre le fasi per
poi effettuare una somma vettoriale dei vettori ricavati.
Vengono riportati in tabella i dati relativi ai valori di corrente misurati una volta
raggiunto il relativo regime.
50 rpm
Corrente di regime [p.u.]
0.024
1000 rpm
0.035
4000 rpm
0.069
6000 rpm
0.09
269
Capitolo 7
Coppia dattrito
Prove sperimentali
Curva dattrito
p.u.
Velocit p.u.
270
Capitolo 7
Prove sperimentali
tratto verde
tratto verde
271
Capitolo 7
Prove sperimentali
Per queste prove, il motore ancora privo di carico. Di seguito sono mostrati i
confronti delle risposte in simulazione e quelle reali considerando i seguenti
riferimenti:
272
Capitolo 7
Prove sperimentali
p.u.
tratto rosso
s
tratto verde
s
273
Capitolo 7
Prove sperimentali
p.u.
tratto rosso
tratto verde
s
274
Capitolo 7
Prove sperimentali
p.u.
tratto rosso
Corrente
p.u.
Risposta simulazione
tratto blu
Risposta reale
tratto verde
275
Capitolo 7
Prove sperimentali
Come si nota, linerzia calettata sul rotore, quindi avr lo stesso asse di
rotazione. E necessario ricavare il momento di inerzia del carico considerato,
poich il parametro necessario per definire la nuova funzione di trasferimento
meccanica del sistema.
276
Capitolo 7
Prove sperimentali
=
=
0.187
2 + 2
33 2 = 3.3 105 2
8
Quindi linerzia del carico pari a un valore molto vicino allinerzia del motore.
Come detto, laggiunta di un carico modifica la funzione di trasferimento della
meccanica del sistema. Infatti, deve essere considerata linerzia totale del sistema
motore + carico
1
+
+
quindi, affinch il valore rimanga pari a 2 103
, il coefficiente deve
277
Capitolo 7
Prove sperimentali
Velocit
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
s
Prova a carico prova 1
278
Capitolo 7
Prove sperimentali
Velocit
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
279
Capitolo 7
Prove sperimentali
Per la prova seguente, la velocit di regime portata alla velocit nominale del
motore, 6000 rpm, con un tempo di durata della rampa di 0.03 s.
Velocit
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
s
Prova a carico prova 2
280
Capitolo 7
Prove sperimentali
Velocit
p.u.
tratto verde
s
Prova a carico prova 3
281
Capitolo 7
Prove sperimentali
Corrente
p.u.
tratto verde
s
Il risultato molto buono, con degli errori molto piccoli; tuttavia la prova
comporta delle accelerazioni molto basse. E necessario effettuare delle prove
pi stressanti per poter garantire la bont del modello di simulazione.
Per la prova seguente, stato imposto un profilo con velocit di crociera pari a
5000 rpm e tempo di accelerazione e decelerazione di 0.015 s.
Corrente
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
282
Capitolo 7
Prove sperimentali
Velocit
p.u.
tratto verde
s
Prova a carico prova 4
283
Capitolo 7
Prove sperimentali
Risposta simulazione
tratto blu
Risposta reale
tratto verde
Corrente
p.u.
Risposta simulazione
tratto blu
Risposta reale
tratto verde
284
Capitolo 7
Prove sperimentali
p.u.
Velocit
tratto verde
s
Prova a carico con feedforward 80% prova 1
285
Capitolo 7
Prove sperimentali
p.u.
Risposta simulazione tratto blu
Risposta reale
tratto verde
286
Capitolo 7
Prove sperimentali
287
Conclusioni
La trattazione fin cui esposta ha avuto come obiettivo quello di analizzare
laderenza e i limiti di un simulatore di un azionamento brushless; per far ci,
sono state analizzate le risposte del modello ai riferimenti pi utilizzati in
ambito industriale.
Inoltre, stato possibile studiare il comportamento del sistema sottoposto a delle
tecniche di controllo standard, e poter effettuare dei confronti per visualizzare
pro e contro di ogni tecnica. In particolare, stato posto un accento particolare
sul controllo sensorless, tipologia di controllo molto studiata nel campo degli
azionamenti.
Le prove a banco effettuate mostrano quanto la simulazione si avvicini a un caso
reale; bench lazionamento utilizzato non ha permesso la generazione di tutte le
traiettorie studiate in simulazione, le prove effettuate hanno dato un indicazione
sulla bont del modello.
In generale, i risultati sono molto buoni, poich i risultati in simulazione si
discostano poco dai risultati reali. Tuttavia, per prove molto veloci, il modello
mostra i suoi limiti, poich privo di alcune dinamiche che possono contribuire
alla risposta reale; necessario, quindi, complicare il modello e aggiungere gli
effetti non ancora presenti per approssimare con un accuratezza ancora
maggiore il sistema reale.
In particolare, necessario aggiungere
-
288
289
Bibliografia
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
290