Sei sulla pagina 1di 152
en ‘0 Scar 62 SONATE trascrizione per chitarra di CLAUDIO GIULIANI volume 1° (40 SONATE) BERBEN 7 interesse nei confronti delle Sonate di Do- menico Scarlatti da parte dei chitarristi risale ai primi decenni del nostro secolo. Da allora diverse Sonate sono entrate a far parte del repertorio chitarristico, grazie a varie trascrizio- ni. Sebbene numerose, queste non possono essere considerate — nel loro insieme — un lavoro organico ed omogeneo, poiché i trascrit- tori hanno compiuto tale opera seguendo criteri differenti. Inoltre tali trascrizioni — frutto spes- so di un impegno sporadico — hanno talvolta rivelato una scarsa attendibilita delle fonti usa- te. Lo scopo che ha ispirato questa edizione @ stato pertanto quello di effettuare, dal punto di vista chitarristico, un esame sistematico delle 555 Sonate, utilizzando un testo filologicamente ri- goroso: quello curato da Kenneth Gilbert. Chi consultera la presente pubblicazione_potra quindi trovare — accanto alle Sonate gia divenu- te patrimonio del repertorio chitarristico — un buon numero di composizioni sfuggite fino ad oggi all’attenzione dei trascrittori LA SONATA SCARLATTIANA | CC oniltiole Sonat, Sarat designd la quast totalita delle sue composizioni per clavi- cembalo. Purtroppo, il mistero che avvolge pa- recchi aspetti della sua vita ricopre anche queste sue opere; infatti, fino ad oggi, nessun autogra- fo delle Sonate & venuto alla luce, rendendo impossibile la realizzazione di un preciso ordi- namento cronologico. Si ritiene comunque che Ja maggior parte di queste composizion! sia stata scritta dopo il 1720, quando Scarlatti rice- vette I'incarico di maestro di cappella presso la corte di Jodo V, re del Portogallo, A Lisbona egli ebbe, fra le sue mansioni, quella di maestro di musica del fratello minore del re (don Antonio) e dell’infanta Maria Barbara; (1)D. SCARLATTL, Ocuoves compittes pour clavier (K. Gi ban), 1 voll. Heugel, Pars, 197168), PREFAZIONE , quest’ ultima fa una clavicembalista molto dota- tae, una volta divenuta la sposa del futuro re di Spagna, volle Scarlatti al suo seguito, prima alla corte di Siviglia e poi a quella di Madrid. E probabilmente da ricercare in questo rapporto maestro-allieva la ragione principale della gran- de produzione sonatistica del compositore na- poletano. La predilerione della principessa per queste composizioni @ inoltre testimoniata dal- Yesistenza di una serie di quindici volumi — sontuosamente rilegati e preparati apposita- mente per lei — contenenti i manoscritti di quasi 500 Sonate”, Tale raccolta, conservata oggi presso la Bibliote- ca Marciana di Venezia, insieme ad un’altra quasi identica (custodita nella Biblioteca Palati- tu di Parma) allunica raccolta a stampa pubblicata durante la vita del compositore (Ie 30 Sonate note col titolo di Essercizi per gravicem- baio}, sono state le fonti principali per la realiz~ zazione delle edizioni moderne. 11 primo a tentare un recupero completo delle Sonate fu Alessandro Longo (1864-1945), insigne pianista e didatta napoletano®. Purtroppo egli, oltre ad un arbitrario raggruppamento, delle Sonate in Suites, apportd anche una serie di modifiche al testo originale: cambid ed aggiun- se alcune note, modificd ed omise talune indica- zioni di tempo e dinamica e, soprattutto, tento di “correggere” la geniale armonia scarlattiana (della quale, evidentemente, non riusci a com- prendere del tutto Voriginalita). Nondimeno, quello di Longo rimane il primo tentativo di catalogazione sistematica delle Sonate di Dome- nico Scarlatti Il clavicembalista_e _musicologo americano Ralph Kirkpatrick (1911-1984), alcuni decenni dopo, gettd nuova luce sulla figura di Scarlatti, presentando in una sua fondamentale mono- grafia { risultati di una rigorosa quanto appas- (2) Quest manoseit come gid @ stato detto, non sone auto aga Scat. un anomie copia forse, almeno per {na parte, Antonio Sole}. @)D. SCARLATIT, Opere complete per clavicembald (acura di ‘A, Longo), 10 voll. e l supplemento (Ricard, Milano, 1906/10). sionata ricerca, In appendice alla sua opera, Kirkpatrick presentd una nuova catalogazione delle Sonate, basata su un criterio cronologico, che soppiantd quella di Longo e che & tuttora quella di uso comune. Va comunque precisato che, delle oltre 550 Sonale pervenuteci, non tutte furono scritte per davicembalo. Le Sonate K.81, K.88, K.89, K.90 e K.91®, ad esempio, sono composizioni scritte in tre o quattro movimenti con un’alternanza di tempi lenti e veloci, sul modello delia Sonata da chiesa, e presentano una semplice tessitura a due parti: quella superiore da eseguirsi proba: bilmente con un violino, ¢ quella inferiore con il basso numerato per la realizzazione del “conti- nuo”. Le Sonate K.287, K.288 e K.328 risultano invece destinate ad una esecuzione organistica. La Sonata creata da Scarlatti si_presenta in forme estremamente variabili e pud essere defi- nita solamente per linee generali. Del resto, & proprio la grande mutevolezza e Vimprevedibi- ta — sia nell'uso deil’armonia che nel tratta- mento del materiale tematico — a conferire notevole vitalita a queste opere. L’unica definizione che pud adattarsi in genera- Ie alle Sonate di Scarlatti é quella di una compo- sizione divisa in due parti dalla doppia stan- ghetta con ritornello. La prima parte inizia con Faffermazione della tonalita di base e si conclu- de in una tonalita vicina (di solito la dominante relativa maggiore o minore); la seconda ia da questa nuova tonalita per ritornare a juella principale, usando quasi sempre il mate- tiale tematico gia impiegato per concludere la prima parte, Al fine di poter meglio definire ed analizzare le Sonate scaslattiane, Kirkpatrick ided una pro- pria classificazione, dividendole in due catego- tie principali: la Sonata chiusa (suddivisa a sua volta in simmetrica e asimmetrica) e la Sonata aperta. Le Sonate chiuse sono quelle che presentano lo stesso tema all'inizio di entrambe le parti, e tra esse si considerano simmetriche quelle in cui i materiale tematico viene trattato proporzional- mente nelle due met’ (Sonata K.)®. (@ R. XIRKPATRICK, Domenico Seorlatti Princeton Unive ly, Princeton, 1953 -Eizione italiana acura di Re Pagano, Tevino, 1384) (6) La sila K. sisifersce alla numerazione Kickpatick (6 ote le Sonate prose ad esompia in questa prefezione sono Incluse nels presente pubblwione ‘ 6 Nella Sonata chiusa asimmetrica, la seconda parte — pur iniziando con Jo stesso tema della prima — presenta quella che Kirkpatrick defini- sce una excursion, nella quale i temi gid esposti in precedenza possono essere omessi, contratti, parafrasati, e dove pud verificarsi uno sposta- mento verso aree tonali molto distanti (Sonata K.279). La Sonata aperta, nella quale il tema iniziale non viene pitt riproposto, appare nella produzione scarlattiana in un secondo tempo rispetto alla Sonata chiusa, e sembra rispondere all’evoluzio- ne stilistica del compositore, che la usd sempre pitt frequentemente nel periodo della sua matu- rita (Sonate K.19, K.36, K.476, K.490, ecc.). Per Scarlatti l'uso del temperamento equabile era scontato: egli compose le sue Sonate in quasi tutte le tonalita, pur prediligendo quelle con poche alterazioni. La sua armonia 8 i solito piuttosto semplice e si basa soprattutto su ac- cordi costruiti sui tre gradi principali della scala (, IV e V) e loro rivolti ma, grazie ad alcuni artifici e ad una certa emancipazione dalle rego- le canoniche, la sua scrittura risulta in realta molto pitt varia ¢ complessa, In Scarlatti si possono trovare infatti frequenti scambi di parti, aggiunta o abbandono di voci e (non raramente) successioni “proibite”. Altra Porticolarta é quella di ispessire o assottigliare la tessitura, presentando talvolta accordi privi della quinta o della terza; questa omissione del terzo grado in alcuni accordi, ¢ la conseguente ambiguita fra modo maggiore e minore, rappre- sentano una delle peculiarita dell’armonia scar- lattiana. Il repentino cambiamento di modo consente infatti al compositore, oltre ad un suggestivo cambio di luce, di modulare a tonali- ta lontane con estrema’naturalezza (Sonata K.329). Il virtuosismo che Scarlatti mostra nella modulazione é veramente unico, e quando alla variazione maggiore/minore unisce !’uso dell’e- narmonia, é capace di creare dei veri e propri labirinti armonici (Sonata K.279). Buona parte delle Sonate scarlattiane sembra essere concepita per una esecuzione “a cop- pia”, secondo una relazione tonale e con un‘al- ternanza di tempo e ritmo. Questa ipotesi — formulata da Kirkpatrick e ripresa da quasi tutti gli studiosi che si sono successivamente occu- Pati dell’argomento — & suggerita dall’impagi- nazione dei codici di Venezia e Parma, ed é awvalorata da alcune precise indicazioni poste in alcune Sonate contenute in tali raccolte, Nella presente edizione, le Sonate per le quali & roposta una esecuzione accoppiata sono se- gnalate nell indice tematico (alle pagine 19/23), [ SCARLATTIE LA CHITARRA Came detto in precedenza, Scarlatti segu la principessa Maria Barbara di Braganza alla corte di Siviglia quando questa ando in sposa al futuro re di Spagna (il principe Ferdinando di Borbone). Fu probabilmente in quel periodo — trascorso nelle varie citta dell’ Andalusia — che il compositore entrd in contatto con la musica Popolare di questa regione, basata sull’uso di scale modali (derivato dalla liturgia bizantina), su alcuni elementi della musica araba assorbiti durante la dominazione dei Mori nella penisola iberica, sui canti delle tribi: gitane stabilitesi nel sud della Spagna durante il XV secolo, La chitarra, che nell’accompagnamento dei can- ti andalusi ha un ruolo fondamentale, esercitd una influenza significativa su Domenico Scar- atti. II suo interesse per la musica popolare é testimoniato gia nel XVIII secolo dal clavicem- balista e storiografo inglese Charles Burney (1726-1814), che’ seriveva: «Tra la musica di Scarlatti vi sono molte pagine in cui egli imita le melodie cantate dai carrettieri, dai mulattieri, dalla gente del popoto.»® Anche Manuel de Falla riconobbe a Scarlatti la capacita di aver fatto proprt i valori musicali del canto popolare andaluso, affermando in uno dei suoi scritti: m— Ww 38 5 o— 222 vu VII gasee vim =o ye uu SONATA K.32 ARIA UL @ in RE: SONATA K.34 Larghetto ROP Rs SONATA K.36 Allegro 2 B ap- us —S m— u— m— v SONATA K.40 MINUETTO Moderato vii fa J SONATA K.42 MINUETTO. wood Joy d 4 © wRE | i | SONATA K.60 SONATA K.64 GAVOTTA Allegro 31 v— u— VIL er vi SONATA K.73 ASE RRR | | 33 | 50 Minuetto —_—— d ? aT 54 u— Minuetto SONATA K.74 57 SONATA K.77 Moderato e cantabile ~ ose m——— eo RI“ of aa be ‘AAs aa SONATA K.80 ‘Minuet @inRE = oy r BE FE r ; 143 SONATA K.274 at Se tal | ess ERIE SE eee fom UIE UAULL ee eee INDICE TEMATICO del secondo volume GRY*S2Q) Cantabile andantino K.277 Ad 1.133 | RE maggiore Andante 42 i iid | kav 7 cae LA maggiore 43 K.283 LA maggiore 1.318 Loni aia Aegro a4 4 K.289 La SOL maggiore Allegro 45 z. + K.290 LA maggiore aaa AJ ionalita originale: tor 185 | SBilmagie Andante 46 ¢ 4d pj | K.291 = L.61 coppia in Allegro MI minore 47 K.292 L.24 149 K.300 L.92 coppia in LA maggiore K.301 1.493 K.304 | 88 SOL maggiore K,308 1.359 coppia in RE maggiore tonalite originale: K.309 DO maggiore L454 K.310 LA maggiore 1.248 tonatita originates St maggiore K.322 LA mans maggiore | 1.483 K.329 Ls.5 coppia in RE maggiore Allogéo tonalite originale: ‘ DO maggiore 56 K.330 1.55 150 K.333 a L269 RE maggiore Allegro 58 = => | K334 RE maggiore - 1.100 tonalita originale: Sib maggiore Allegro — 59 pdt : L.s.10 coppia in RE maggiore 60 K,336 1.337 Aliogro K.342 61 L191 LA maggiore K.346 62 L.60 RE maggiore K.374 LA maggiore ~ L.76 tonalita originate: SOL maggiore Allegro K,375 64 . SOL maggiore 11.389 151 Altegro i meee i 1.34 coppia in Allegrissimo ‘SI'minore 1S 66 K.377 1.263 67 K.378 LA maggiore L.276 tonalith originate: FA maggiore K.380 68 MI maggiore 1.23 K.389 69 L482 RE maggiore K.391 70 L79 SOL maggiore Andante K.408 71 1.346 ‘SI minore 72 K431 LA maggiore L.83 tonalite originale: SOL maggione Andante comodo 73 i K.437 LA maggiore 1.278 tonalite originale: FA maggiore 152 Minuet 74 K.440 RE maggiore L97 tonalite originale: ST maggt PASTORALE 75 Aleorssi K.4a6 SOL maggiore 1.433 tonalit originale: FA maggiore 76 K.453 LA maggiore Minuet LA maggiore 77 ee mage 7 fonalita originale: “a SO meggiee Andentey Eir ee es 78 K.a72 maggiore = 1.99 tonatita originate: = STs maggiore Allegro 75 — = 7 tonalita originate: FOF Sot nthe ‘Andante e cantabite 80 i d i | Kas1 LA a sr 1.187 fonalita originate: Cantabile Eee : K.490 81 L206 RE maggiore Allegro, K.512 82 RE maggiore 1.339 RACCOLTE E OPERE DIDATTICHE PER CHITARRA 1 os 1 rt ‘i ri 280 26 a 2 ox a 0 6 199 a0 a0 ow ame is as 1) i 16 to hs 1s ABLONIZ gus (97 ‘un ene ‘Nin ess 2 Alba eto 2.8 ‘lbs tei a6 ‘Aun frie 45 ‘peg pe ato der, apreco cglit. (hia pdfs, Eee per mane ora Inian Tra, Lesa dati, Rimopera dora ¢ dle ton AGUADO Disa (84185) Maco prs (Gg Cafe AMULTLGAGHIAROL eats (oe de ee, ANDREOLL Maas (93) ono pasa tse, RAC Jota Sin (65150) 1 hea «pe anh P to 2 pei ant, Ue 4 sit er inte (Aroma oon carecey ATU Bot etre ep i fo cx. ASLTTO Go (5) chara famees (oe cust [BSCALDI Lag 055) sre pe rn: vale vole CARCASS Mate O28) S caps. (Ai Mao re iar a. 39 a ‘ole ‘line 3 sod ald « ropes. 6 Pra. CARPAGNA Ci (5) Raa mek er char, CCARUILL Fein 77084) edo cpl (ene: Mose ate pa. te fon se ‘ole ite. WW pls eso, 2 (Can 2 pea edfop IM Te, 1 eae fc Cae otemiceescemsetn, Inia ara ame, {COSTE Napeon (81885 2 sie 38 (Cert. [AGOSTINO Pepi (559) eto pe es ati, county tgs for de dt. DDEDHROS W. (5957) lovin ala cis, ‘DECAL Vina (8) osu ier eae ‘sine rine 2 9 an 9 Ba is Bs a0 am Bs 23 2 a is 22 ne i is 28 is mi 2h i 2 ons 1s as 156 DELLARA Mf 88) cule er ea tera echt an, ei enn DIABELEE Aston (55 Sop. 3 (Ce. DI GIOVANSE Fans (8) osnlope del ete isn, DOWLAND Rake (19-6, Verso elms Dae Poston: ‘elm * (Cosa). olme 2 (nae. tole ¥ (aes tole Fats. Vole F (Gar, role & Pav ISTARELLAS Gas (80) isi 190 fo fase tt pg. GANZ Pai 195), Ba tus oe cai GARZA Psp (58) 16 eo i ig. CILARDIND Anat (1981) La ecu ei eta. Mane & sca i tar ote 2° Ln chines mona onto Sidi vote tea pei sxe 1 ‘Sunda se 15. tea ie 0839, eat eT ase 1/6, GIULEANT Mo 1325 Gait op HE (Se, Le pan op 59am, Meo per hse ap. # (Cale). (po ap. 8 (Cas, HE suo. (Co Cop) Kio op $i (Cra ul op. Corer. ‘Sp. (Quatro JOPUN Sot (38.1817) apie St Jp cl, [UBGNANE Lig 19018) 1B cas o9. 2D (O/C. capes ep 29, MANTREDINT Gu (55) Free ingrown nla ane sick ond ase MORONE Paes (556) Modo per data hes fn cera, MOZART Wotiaag Ares (96:79) Mousisu Sion -MOZZANE tay (8585) Sees, cis dea spine et PAGANINL Wa (7218) 26 compen etal (Qa PALLADINO eat (51) Anog di, Mo nadeno pr cars. Pino sg del irs ne i Fr 225 ist = His i no se Be ng ua. ua 13 2 1s 218 2a an ke bs. 2 us ss mo 180 1s m 1s est 1s 3 Py i on wn ay as ve me PAPARARO Grae (535) aia cake, PIL Sakae 85) ekiarier madsen. ICH Madea (89) Muto compte pre sda dt ia, ROSS) abner (508187), 30 dentine use i aie saa, BW asd pe ees pep. age se 15 pe ta. “Tess arama, SAGRERAS Io 8.530) Le rns ea ia Le sean ei eta, tae eon chiara, Ee gure leo ir eg le sti, eS soa de SHINING ng (109, sewed ect Tate wa pr tar SOR Fads (7788) ee bie op. lon, 3 mat Gon Career) ‘oat op 4 If, 2 15 (Of ‘Sup ir Ga Cag) vole 6. «3, ole Ff. 35, 6 28, ole fon. SURAT Une (507) ‘csp pa, soa dere STORE Man (157) I pias reps dt ite vue ue Jes Secs, 10 eine sre TARREGA Facen (150380) ‘pee pe sk Care) olan I rei ‘olin 2 (a ‘eli 3 ong’ ogi. volun # tetie), ‘TONAZE tea (5-98) es sna dena i, oe, reesei ale la toe, cn ll ro ete, LUNTHRRERGER Gram (80) rok ging pe char actin (oo ase ‘clog aeping oe eat etn eon ese 1 ira ces ee et Ao ctarercky. Meio pe cara rgtn, Has & Fgeicng exces, VISE Raber de es. XVI) Mass dt ele era, [WPS Shins eso (85195) 2B cua ce (AW) BERBEN

Potrebbero piacerti anche