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wo X 87 wave Bucs aba 2012 Distribuzione per la Sardegna: cole: Fat istribuione Tol 070 261535 Librere: Agencia Libreria Foz Tel. 70 2128011 [Lacanas rivista blingue delle identi Fondala da Paolo Pilonca Diettre responsable: Pier Sandro Pillonca Redaeone Fabio Plonca, Mauro Mura, Roberto Mura Societa etvice Domus de Janas Va Monte Banco, 54 - 09047 Su Plan -Selargius Te, 070 5435096 - Fax. 070 5434105, ‘mal: donusdeanasedtore@tscat wa. domusdelanasactrecom Lacanas a tua vista FegistazioneTibunale & Caplan ‘el 5 Marzo 2002 n, 4/02 Rego Stampa. Sito internet wwwlacanasit ‘Stampa Grice Ghian, Monastir (C8) Hanno colaborato ‘Nossandre Aizen, Marcell Cabil, Margereth Caddeo, Enrico ‘Cambedda, Antonio Cara, Angina Cuboni, Antonella Fada, ‘Sanoro Gara, Laren liesch, Luciana Lapa Predda, Elsbeth edd, Antonella Maria Maddalena Licher, Casara Lobina, Frantzsca Marongi, Puccio Giudice Maras, Maria Antonieta Mel, Gua Mon, Tenino Mura, Roberto Mura, Olvera No Pier Sandro Pifonca, Massimo Pitau, Matteo Por, Valentina Palin, Mivia Sera Referonze fotogratiche Archivio Domus de Janas, Archivio Gruppo Fok di Mont, ‘ehivio IRS, Archivio SNI, Enrico Cambedda, Comune 6 Vilanova. Monteleone, Aionela Fadda, Daniele Fetreto, Federica Sel, Rusian Shchegokov Per inserzioni pubblctarie, abbonamenti¢ aretat rivolgersi (Domus de nas Entre Tel 070.6496008 Fax 070.5434105 (© Tut rt sao sera ‘ito a rotizina ache pare dts, epi toate In questo numero Articoli 6 Cronaca Un'hdia dal saporeantico Pier Sandro Pllonca . = 10 S'ammentu Adiosu, tu istimadu Paolo Pillonca 12 Cuncursos literarios 16 20 24 28 32 36 Premiu Pilla Frantzisca Marongiu Novidades ls Crobeddas” ‘Angiulina Cuboni Archeologia Nuraghe Ruju ‘Atzeni-Garau-Mura Identidade Arrejonada cun Frantiscu Pala Cesara Lobina Primati Teulada e donne centenarie Enrico Cambedda Biddas Is giants de Baruminie Armungia Matteo Posru Indipendéntzia/t Andria Faedda, IRS ‘A.M, Maddalena Licheri Agosto 2012 42 52 56 58 62 68 cst pai ea Indipendéntzia/2 Cumpostu, Sardigna Natzione Roberto Mura La storia LLamore per arte di Don Eliseo Giulia Meloni Incontri Antonio Clorue Cristina Vera Diaz Margareth Caddeo La riflessione Sentire le pietre ‘Mara Antonietta Mele Tradizioni Gruppo folk i Mont Antonio Caria Passilladas Asa oresiedda de S. Fratzori Valentina Puling © Miva Serra Archeologia Fra tesori di Vilagrande Marcello Cabritu S rater eas ape ca 0 Se Rubriche 72 Inbidda Ales Elisabeth Ledda 78 Musica Ii nuovo disco di Paula Pitzalis Roberto Mura 82 Poesia (Che lidas eh'adoro Pinuceio Giudice Marras 83. Su pitigalimba Larenty eschi 84 Subra su palcu Mura cun Masala cantan in Siniscla 92 Ervas Peperoncino: farmacia in casa Lujan Lapia Pred 96 Coghina . Bagna cun tonno a sa grennatza Antonella Fedde 98 Salute cco i tumor malign’ della pelle Olivier Not Ventanas 102 Animalis Canguru 104 Logus Parcu natzionale de su Serengeti 107 Crosidadis Su tango 108 Ominis Gandi 110 Ambienti Cala de Hudson 20 Nuraghe Ruju: evento della luce dai fori apicali Torralba, strane coincidenze all’interno dei “castelli nuragici” gior parte degli archeologi, delle strutture di carattere militare, eppure in questi ultimi anni la loro unica funzio- ne di fortezza & venuta meno, sostituita gradualmente da altri ruoli, come quello di magazzini o residenze reali. Pochissimi cattedratici hanno ipotizzato che fossero templi, il pitt noto fra questi é sicuramente [Te sono considerati, dalla mag- Visuale deli'evento gia inoltrato dal corridoio. il professor Massimo Pittau. Sono ormai storici gli studi di Carlo Maxia e Lello Fadda, tra i primi ad aver portato come prova della funzione del Nuraghe-Tempio i singolari eventi che accadono periodi- camente all’interno di questi monumenti. Furono proprio questi due studiosi ad aver messo in evidenza il singolare evento da noi chiamato “fenomeno della luce dal foro apicale”. Gli eventi all’interno del nuraghe Aiga di Abbasanta, e del nuraghe Biriola di Dualchi furono da loro scoper- ti, A questi due casi si sommarono quello del nuraghe Is Paras di Isili (Zedda 1992) e altri due casi, I’Ola di Oniferi e il Nani di Tresnuraghes. Quest’ ultimo da noi stu- diato e reso noto, assieme ad un accurato studio su altri eventi analoghi, nel libro La luce del toro (G.R.S Gruppo Ricerche Sardegna, PTM 2011). L’evento in questione si verifica quando i sole, nei giomi del solstizio d’estate, rag- giunge una determinata altezza. In questo giomo particolare & possibile ammira- re uno degli eventi pi sbalorditivi che animano queste antiche tori. Un sottile raggio di luce penetra attraverso il foro Alessandro Atzeni, Sandro G ricavato dagli antichi costruttori all’apice della cupola costruita all'interno del nura- ghe. Tale ras ma volta ¢ va ad illuminare (se presente) la nicchia in sala, oppure la base della ca- mera (Is Paras di Isili). Un evento simile accade anche nel Pantheon (tempio di tut- ti gli dei) di Roma, dove tale evento, da sempre sotto gli occhi di tutti, & stato mes- so in relazione ad una spettacolarizzazio- ne del fenomeno, sfruttato per illuminare Vimperatore in una particolare cerimonia io attraversa tutta l'ampissi- in una data precisa, per dimostrare mi giormente il suo potere divino (Il Fatto Storico, 23-08-2011 “Il Pantheon era una meridiana romana?”). In quest’ultimo nuraghe da noi visitato, un nuraghe complesso a due camere so- vrapposte, il Ruju di Torralba, l’evento si @ materializzato puntualmente, secondo quanto da noi ipotizzato, in modo del tut- to simile al Nuraghe Aiga di Abbasanta. Stupiscono le grandi similitudini costrut- tive tra due nuraghi cosi distanti tra loro, come anche il fatto che evento si ripro- duca in maniera assolutamente identica Esattamente come al nuraghe Aiga infatti, Archeologia ERM Kola sole] Visione della nicchia al momento deli'evento. 2 22 il corridoio di ingresso del Nuraghe Ruju € orientato all’alba del solstizio d’inver- no. Somiglianze troppo grandi per essere delle pure coincidenze. E innegabile co- munque che il fenomeno che ivi si verifi- ca @ assolutamente voluto. Fu nelle inten- zioni degli antichi costruttori sviluppare un prolungamento definito tecnicamente lanterna (un lucernaio) per superare lo spessore del terrazzo € raggiungere il suo piano di calpestio, e in questo modo poter chiudere l’apertura. Questa condizione, assolutamente singolare, ha come unica finalita quella di poter rimuovere libera- mente la pietra apicale per consentire il verificarsi dell’evento solare. L’eccezio- nale stato di conservazione dell’ultima parte della cupola e dell’intera sala (al- tezza 4,88 m, base circolare 3,45 metri di diametro), é la prova della volontariet e della predittivita dell’evento, oltre ad attestarsi come il caso maggiormente preciso, tra tutti quelli finora conosciuti II fenomeno della luce dal foro apicale, come mostrano le foto, é straordinario. Il raggio solare procede lentamente verso il basso, man mano che il sole prosegue il suo cammino apparente nel cielo, per andare a illuminare l’architrave della nic- chia, creando inaspettatamente la precisa forma di una bipenne. Pochi minuti dopo, alle 10:45 solari, quando il sole si trova ad un azimut di 121° e ad un’altezza di 63°, il raggio supera l’architrave e taglia esattamente a meta la nicchia illuminan- done interno. Avendo preso le misure della nicchia (base inferiore 66 cm, al vertice 40 cm, h 1,39 m, profondita 1,62 m, sopraelevata dal piano di calpestio di 95 cm) ci siamo resi conto che le dimen- sioni sono sufficienti affinché una per sona adulta ci possa stare comodamente seduta, Dopo qualche minuto evento si esaurisce, poiché il raggio prosegue il suo cammino spostandosi lateralmente rispet- to alla nicchia, Le ipotesi su come potesse venir sfrutta- to tale evento ovviamente si sprecano. Si ipotizza che una figura capo alloggiasse in tale spazio, La visione sarebbe stata sicuramente sbalorditiva, e avrebbe recato diverso prestigio agli in- dividui capaci di creare e controllare un simile fenomeno, oltre a dargli la cono- scenza della misura dell’anno ¢ del pro- gressivo decadere della stagione estiva: da questa data in poi, infatti, si accoreia sempre di pit la durata delle ore solari, Alla “luce” di questi avvenimenti, sempre pitt numerosi e non casuali, & palese come sia arrivato il momento di abbandonare la visione unidirezionale del nuraghe fortez- za o dimora del capo, in voga ormai da quasi un secolo e di gettare nel dimentica- toio quella di abitazione, luogo di riposo o magazzino, per iniziare a considerare I'i- potesi che tali strutture fossero dei templi dedicati al cul- to solare, cosa acerdotale 0 un che accomuna quasi tutte le civilta megali- tiche e ciclopi- che, e che i co- struttori di tali edifici avessero delle avanzate conoscenze campo astrono- mico 23

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