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La trasmutazione corporea
1.1.1. I termini : patire(pati), passione(passio)
il patire(pati), si parla di passione quando una cosa viene attratta(trahitur) verso
lagente, e ci che recede da quanto gli connaturale(est sibi conveniens) dimostra nel
modo pi evidente di essere attrato(trahi). La passione una attrazione(trahatur) alle
disposizioni dellagente.
1.1.2. Tre significati di patire(pati) e passione(passio)
1.1.2.1. In senso lato
Anche se il soggetto non perde nulla(nihil abiiciatur a re), ogni ricezione una
passione. Come si dice che laria patisce(pati) quando viene illuminata. Ma questo pi
un perfezionamento(perfici) che una passione(pati). Nel senso di pura ricezione si dice
che sentire e intendere sono un certo patire.(sentire et intelligere est quoddam pati)[De
anima 1,5,8]. La sola ricezione(pati) non necessario che appartenga alla materia, ma
pu appartenere a qualunque essere esistente in potenzia. Secondo Aristotele, lanima,
sebbene non sia composta di materia e forma, tuttavia ha qualcosa di potenziale, essendo
fatta per ricevere e patire, nel senso che lo stesso(convenit sibi) intendere(intelligere)
un partire(pati). [De anima 3,7]
1.1.2.2. In senso proprio
Si ha una passione quando viene ricevuta(ricipitur) una cosa con
lespulsione(cum abiectione) di unaltra. La passione con annesso rigetto(passio cum
abiectione) non si pu verificare invece senza unalterazoine fisiologica(secundum
transmutationem corporalem): quindi la passione propriamente detta pu appartenere
allanima
solo
indirettamente(per
composto(compositum
patitur).
Il
accidens),
cio
partire(pati)
in
in
quanto
quanto
passione
implica
rigetto
del
e
possono tuttavia convenire ad essa indirettamente, come dice Aristotele. [De anima 1,3,7]
Ma anche in questo caso c una differenza.
1.1.2.2. a) la trasmutzione vantaggiosa
La trasmutazione termina in un fatto vantaggioso(in melius fit). Si ha il
rigetto(abiicitur) di un elemento non conveniente al soggeto(non est conveniens rei): p.es.
quando viene sanato il corpo di un animale si dice che esso patisce(pati) per il fato che
riceve(recipit) la salute con il rigetto(abiecta) della malattia.
1.1.2.2. b) la trasmutazione svantaggiosa
La trasmutazione termina in un fatto svantaggioso(in deterius fit). Si chiama la
passione(pati) malatia, poich si riceve(recipitur) la malattia con la perdita(abiecta) della
salute. E tale passione non pu appartenere allanima che accidentalmente: di per s spetta
invece al composto.
1.1.2.2. c) quella que pi si addice alla passione
la passione con una trasmutazione svantaggiosa, il caso della trasmutazione
svantaggiosa quella che pi si addice alla passione. Per cui la tristezza denominata
passione in senso pi rigoroso della gioia.
D. F. CATES, Aquinas on the emotions a religions, Georgetown University Press, Washington D.C.,
2009, Location 4173.
1.2.1. b) conoscenza-percezione(apprehensio)
interior sense : cogitive power (particular reason), memory, imagination,
common sense
exterior sense : sight hearing, smell, taste, touch (ad 3 : sit actus organi
corporalis)2
La parte conoscitiva la prima facolt dellanima. (ad1)
1.2.2. gli oggetti
Lanima attarata verso le cose pi mediante la parte appetitive che mediante la
conoscitiva. Mediante la potenza appetitiva, lanima viene ordinate alle cose(ad ipsas res)
come sono in se stesso(in seipsis).
Il concetto di passione si attua pi nella parte appetitive in quella conoscitiva.
1.2.2. a) gli oggetti dellappetito
Il Filosofo pu scrivere che <il bene e il male>, oggetto della facolt appetitiva,
<sono nelle cose(in ipsis rebus)>. [Metaph. vi,4]
1.2.2. b) gli oggetti della conoscenza(percezione)
La facolt conoscitiva non viene attrata(trahitur) verso la cosa(ad rem) in se
stessa(secundum quod inseipsa), ma la conosce nellimagine intenzionale(secundum
intentionem rei) che di essa possiede(in se habet), o che riceve in conformit alla propria
natura(recipit secundum proprium modum). Il Filosofo aggiunge che <il vero e il falso>,
oggeto della conoscenza(ad cognitionem pertinent), <non sono nelle cose, ma nella
mente(non sunt in rebus, sed in mente)>. [Metaph. vi,4]
1.2.3. perfezione-difetto e vicinanza-allontanamento
Le condizioni di ci che costituisce una perfezione sono diverse da quelle di ci
che costituisce un difetto. (ad1)