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Monsignor Gianni Carr: In queste immagini la

lingua e la vita dei primi cristiani


Questa pubblicazione di Monsignor Giovanni Carr, Segretario della Pontificia Commissione di
Archeologia Sacra, ha un duplice scopo. Da una parte, vuole testimoniare limpegno dell' autore
nella cura e nello studio mirati a salvare gli oltre 400 dipinti murali, conservati nei complessi
catacombali della citt. Dall'altra si preoccupa di mostrare, in un'esemplare sequenza storica e
cronologica, le manifestazioni figurative della comunit cristiana dell' Urbe, nel periodo pi antico,
che si muove dai primi decenni del III secolo ai primi anni del V.

Le catacombe come paradigma della complessit degli ultimi secoli del mondo antico.
In queste immagini la lingua e la vita dei primi cristiani
di Giovanni Carr

Si tratta di un materiale che documenta, in maniera eloquente e significativa, l'evoluzione della


Chiesa romana, intesa nella sua pi alta gerarchia, ma anche nei livelli sociali meno elevati,
durante i primi tempi dell' era cristiana. Il popolo di Dio si esprime attraverso gli edifici di culto, i
battisteri, le opere dei padri della Chiesa, le formulazioni liturgiche, ma anche e soprattutto per il
tramite dei complessi funerari che, a Roma e in altre sedi del suolo italico, trovano forma nelle
catacombe, i cimiteri comunitari ipogei, ideati e sfruttati dai cristiani delle origini, con l' intento di
manifestare quello spirito di comunitariet che caratterizza la fede, il pensiero e la ritualit della
Chiesa primitiva.
La decorazione di questi ipogei della morte, ora estremamente provata dalle spoliazioni dei
vandali di ogni tempo, rappresenta l'intenzione di chi concep queste straordinarie citt della
morte, che, in realt devono essere considerate dei cimiteri, ovvero dei dormitori in attesa
della resurrezione. per questo che le pitture rappresentano, assai spesso, la condizione
paradisiaca che vivono i defunti, immersi in fioriti giardini o atteggiati nel largo e suggestivo gesto
della preghiera.
La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha dedicato molta attenzione alla cura di tali fragili
affreschi, specialmente in questi ultimi venti anni, durante i quali Bisconti, prima come segretario e

poi come sovrintendente, ha seguito personalmente tutti gli interventi di restauro, che hanno
permesso di arrestare il graduale processo di degrado e di leggere, con maggiore chiarezza, le
immagini. Assai spesso, i restauri hanno provocato delle vere e proprie scoperte, che hanno
rivoluzionato le nostre conoscenze nell' arte paleocristiana, come successo, proprio di recente,
nelle catacombe di Santa Tecla, dove, come noto, sono state recuperate, attraverso le pi
sofisticate metodologie del restauro, le pi antiche immagini degli apostoli.
Il volume che questa sera si presenta rende conto di tutti questi interventi, delle scoperte che ne
sono conseguite e degli intenti dei responsabili della Commissione.
Il testo entra, per, anche nel merito delle interpretazioni delle singole pitture, correggendo le
letture del passato e collocando queste immagini nel quadro storico-artistico della tarda antichit,
secondo le pi recenti acquisizioni dell'iconografia paleocristiana. Le catacombe romane
rappresentano la testimonianza pi eloquente della diffusione del cristianesimo, a cominciare
dalla fine del II secolo, quando Papa Zefirino affid al diacono Callisto il compito di curare il
cimitero della via Appia, dove furono sepolti i pontefici del III secolo. Tra questi, va ricordato,
innanzi tutto, Sisto II, trucidato il 6 agosto del 258, insieme ai suoi diaconi. Di l a qualche tempo
saranno uccisi anche Lorenzo di Roma e Cipriano di Cartagine. La cripta dei Papi a San Callisto
attorniata dai cubicoli dei Sacramenti, dove si trovano le pitture pi antiche delle catacombe. Nel
volume scorrono queste pitture, che raccontano la storia di Giona, la resurrezione di Lazzaro, il
sacrificio di Isacco, il colloquio della samaritana al pozzo, Mos che fa scaturire l' acqua dalla rupe.
Tutte queste scene, dipinte con estrema semplicit, raccontano la storia della salvezza, cos come
si dipana tra Antico e Nuovo Testamento, secondo un piano divino ben meditato.
Anche nelle altre catacombe romane appaiono delle vere e proprie primizie: come dimenticare le
prime scene della nativit, dell'annunciazione e dell' adorazione dei Magi a Priscilla! Come
trascurare la prima rappresentazione della coronazione di spine nelle catacombe di Pretestato!
Come non emozionarsi dinnanzi alle prime immagini di Pietro e di Paolo! Le catacombe romane,
insomma, conservano gelosamente le pi antiche figure dei profeti, dei patriarchi, del Cristo, dei
miracolati, dei santi, preparando gli scenari degli edifici di culto pi prestigiosi della Roma
paleocristiana.
Tutte queste immagini sono attentamente rievocate nei diversi capitoli del volume che entra nelle
pieghe pi nascoste dei significati, dei contesti e dei monumenti, dimostrando un approccio, non
solo storico-artistico, ma anche significativo.
Cos analizzate, queste pitture parlano nitidamente la lingua dei primi cristiani, ne evidenziano il
pensiero semplice ma incisivo, ne esprimono la conversione, ma anche il vissuto quotidiano,
descrivendo, a tutto tondo, la societ cristiana della Roma del III e del IV secolo.
Fonte Archeologia Sacra

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