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ssa La Cascia
Giovanni Caruana
16 Novembre 2010
Funzioni psichiche:
coscienza
attenzione
percezione
memoria
pensiero
affettivit
COSCIENZA
Il campo di coscienza normale costantemente in contatto con la dimensione interna e con la dimensione
esterna dellindividuo, entrando cos in contatto rispettivamente con dati mnestici e percettivi. Nel fare ci
utilizziamo dei filtri selettivi, grazie allattenzione, adatti al contesto, che eliminano ci che in un dato momento
non utile, n necessario per ottimizzare il raggiungimento di un obiettivo.
Il pensiero permette di elaborare i dati acquisiti e di emettere un output consono.
La coscienza considerata lattivit psichica di base, una condizione generale del funzionamento mentale e,
come tale, non facilmente separabile dagli altri processi psichici.
Essa attiene alla consapevolezza che il soggetto ha di s e dellambiente circostante.
consapevolezza di stimoli esterni e di eventi interni (dal punto di vista psichico e somatico)
funzione integrativa istantanea di tutte le attivit psichiche
le coordina, le finalizza, le focalizza al fine di ottimizzare i comportamenti adattativi in risposta a
stimoli interni o esterni
orientamento spazio-temporale
orientamento sul s psichico (riferire a cosa si sta pensando, i propri affetti, tono dell'umore)
orientamento sul s somatico (consapevolezza del proprio corpo)
parametro d'oggetto
fuga delle idee: il soggetto non padrone delle proprie idee: alterazione dell'orientamento del s psichico
Oggetto: tutto ci che altro dal soggetto (anche persone, ecc.). Quello che ci circonda, quello che sta
avvenendo, ecc. Ad es riferire che presente una persona che non fisicamente presente nella stanza, un
disturbo del parametro d'oggetto
Dimensioni della coscienza:
vigilanza
lucidit
coscienza di s
Vigilanza: facolt di rimanere deliberatamente svegli quando altrimenti si potrebbe essere assonnati o
addormentati. Non invariabile, ma fluttuante, ed influenzabile da vari fattori quali:
l'interesse
l'ansia
la paura estrema
la gioia
Lucidit: chiarezza di pensiero su un determinato argomento
Coscienza di s: capacit di avere esperienza e consapevolezza
Fattori che alterano la coscienza:
alcol e sostanze stupefacenti
traumi cranici
processi organici patologici (metabolici o cerebrovascolari)
traumi psichici
ipnosi
tecniche di rilassamento o meditazione
sonno
Con lipnosi il soggetto indotto in una condizione in cui lo stato di coscienza si abbassa, lasciando pi
facilmente indagabile il subconscio.
Alcune persone non riescono ad abbassare il livello di vigilanza (= rilassarsi) (non riesco a staccare la spina);
per questo si usano le tecniche di rilassamento o meditazione
sintomi somatici
disturbi di conversione...
tratti della personalit (carattere, modo di esprimersi, di relazionarsi, di intendere la vita)
personalit istrionica
Disturbi qualitativi:
Confusione mentale: grave alterazione che comporta una distorsione o una compromissione della maggior parte
delle funzioni psichiche
Presenza di:
disorientamento spazio-temporale
affettivit labile e mutevole che oscilla dall'apatia alla disforia
ideazione frammentata ed incoerente
comportamento incongruo, afinalistico, connotato da irrequietezza o rallentamento
Due variet di confusione mentale (non riconosciute da tutti gli Autori)
Amenza: forma particolare di confusione mentale che si accompagna ad iperpiressia, stati tossici
infettivi
Delirium: contenuto delirante, spesso frammentato ed instabile, che si manifesta nel corso di uno stato
confusionale
Delirium vs Delirio:
Delirio: disturbo del pensiero. Ad esempio un soggetto megalomane, un delirio chiaro, costante, con
caratteri definibili. Non provocato dall'alterazione della coscienza. (Idea fobica, idea ossessiva, idea
delirante...)
Delirium: disturbo della coscienza. Caratteri incostanti, si risolve con la risoluzione della confusione
mentale
Stato crepuscolare: restringimento del campo di coscienza nel quale solo alcuni stimoli ambientali riescono a
raggiungere la coscienza
Di solito inizia e termina bruscamente e pu comportare un mantenimento dell'orientamento spazio-temporale
(crepuscolo orientato) o una sua abolizione (crepuscolo disorientato)
Stato oniroide: prevalgono produzioni deliranti fantastiche (pensiero), che si possono accompagnare a
dispercezioni visive (percezione), senza la perdita dell'orientamento spazio-temporale. Il pz sembra perdere il
contatto con la realt; quest'ultimo pu per essere recuperato rapidamente
Disturbi quantitativi
Obnubilamento: lo stato pi lieve di scadimento, con un deterioramento nell'ideazione, attenzione, percezione
e memoria, accompagnato da sonnolenza e ridotta consapevolezza dell'ambiente circostante, rallentamento,
rarefazione delle manifestazioni verbali spontanee
Torpore: si tratta di un livello ulteriore di diminuzione della vigilanza e della lucidit, per cui il pz,
estremamente apatico e sonnolento, se non stimolato, si addormenta rapidamente; se risvegliato, con
stimolazione acustica o fisica energica, si mostra estraniato, talora pi o meno disorientato, impacciato
nell'eloquio, molto rallentato nella motricit; presenta reazione di evitamento agli stimoli dolorosi (movimenti
di difesa e cambiamenti di posizione); i riflessi sono integri e il tono muscolare ridotto
Sopore: il pz incosciente e mostra una reazione lenta e profonda (comunque ritmica); pu essere risvegliato
momentaneamente da stimoli particolarmente intensi (la stimolazione dolorosa provoca contrazione dei muscoli
mimici, ma non reazioni da evitamento); i riflessi e il tono muscolare sono fortemente ridotti
Coma: il pz incosciente e non risvegliabile; non ci sono risposte verbali o reazioni a stimoli dolorosi; persa
la corretta risposta di postura; i riflessi e il tono muscolare, se presenti, sono estremamente ridotti.
Gli stati di coma sono identificati attraverso segni neurologici ed EEG (scomparsa dei riflessi cutanei, tendinei
periferici, del riflesso corneale e di quello pupillare alla luce), che culminano nella morte cerebrale
18 Novembre 2010
ATTENZIONE
Consiste nella focalizzazione attiva o passiva della coscienza su unesperienza.
Lattenzione pu essere volontaria o involontaria.
Attenzione volontaria (conativa): il soggetto a dirigere consapevolmente e volutamente la propria
attenzione su un evento interno o esterno applicando attivamente una selezione degli stimoli.
fortemente influenzata dalla motivazione, dallinteresse e dalla componente affettiva
Attenzione involontaria (spontanea): loggetto ad imporsi nel campo del soggetto, senza uno sforzo
consapevole da parte di questultimo
L'attenzione pu essere differenziata in:
diffusa (caratteristica della vita quotidiana)
concentrata (focalizzata su uno specifico stimolo)
aspettante (stato di allerta), rivolta verso un evento atteso
Disturbi dell'attenzione
Non sono patognomonici di un determinato disturbo psichico, in quanto attraversano trasversalmente la
psicopatologia e possono essere presenti in molte situazioni della via quotidiana (affaticamento,
preoccupazione, dolore), nelle reazioni ansiose e depressive, sotto l'effetto di psicofarmaci, alcol, ed altre
sostanze
Disturbi quantitativi
Ipoprosessia: diminuzione della capacit attentiva, che pu verificarsi in:
sindromi demenziali, insufficienze mentali, stati di torpore
anche gli stati di sonnolenza possono determinare una transitoria diminuzione dell'efficienza attentiva
Insufficienza mentale: congenita, mentre la demenza acquisita
Iperprosessia: accentuazione della capacit attentiva che si pu riscontrare in:
stati ansiosi o ossessivi, disturbo delirante (atta a rafforzare e giustificare il convincimento errato del
paziente) (ad es. troppa attenzione alla forma estetica di una lettera scritta al computer)
Delirio di veneficio: paura che si possa essere avvelenati
Distraibilit: incapacit di mantenere buoni livelli di acuit attentiva su uno stesso stimolo per un tempo
adeguato. L'attenzione si sposta con facilit da un contenuto ad un altro, come se fosse attratta da ogni nuovo
stimolo che entra nel campo mentale. Si assiste, quindi, ad un aumento smisurato dell'attenzione spontanea a
discapito di quella volontaria. Si pu riscontrare in:
stati di eccitamento maniacale, ADHD, condizioni di compromissione della sfera psico-intellettiva
PENSIERO
Gi alla fine del '700 Pinel aveva distino i disturbi di associazione da quelli da imputare alla memoria. Oggi ci
si orienta adottando la distinzione tra:
disturbi formali
disturbi del contenuto
Disturbi formali
Tachipsichismo: rapido susseguirsi dei contenuti ideativi che non sono pi legati tra loro secondo associazioni
logiche, ma per assonanza e contiguit, come accade nell'eccitamento maniacale. In tal caso il pz ha un eloqui
logorroico, privo di efficacia comunicativa
pu giungere fino alla fuga delle idee, non consentendo pi una produzione verbale
Bradipsichismo: rallentamento del fluire delle idee accompagnato da un impoverimento dei nessi associativi e
da fissit su certi contenuti (monoideismo). Il soggetto riferisce di non essere in grado di collegare i suoi
pensieri e di sentirli immobili, paralizzati; si sente svuotato, incapace, senza memoria. Lo si pu osservare:
oltre che appena svegli o di notte (fondamentale per l'addormentamento)
nelle demenze, nella depressione, nelle insufficienze mentali
anche in caso di forte stanchezza, nel rilassamento
Concretismo: riduzione o assenza della capacit di operare astrazioni e generalizzazioni, ed accentuazione della
tendenza al riferimento alla singolarit concreta degli oggetti. Ad esempio, i pz non riescono a trarre una
generalizzazione da un esempio, o non capiscono le metafore. Pu essere presente in:
schizofrenia, insufficienza mentale
Deragliamento: labilit delle associazioni, in cui i collegamenti associativi tra le varie unit ideative appaiono
alterati e mal decodificabili. Nella sua forma pi estrema si parla di incoerenza. La finalizzazione assente.
presente in:
schizofrenia, psicosi tossiche, disturbi deliranti acuti
[altri disturbi formali]
Disturbi del contenuto
Idea Fobica: contenuto ideativo che corrisponde ad un oggetto fortemente temuto dal pz, pur essendo convinto
della sua irrazionalit. (a differenza del delirio, in cui il pz davvero convinto della pericolosit dell'oggetto
della fobia)
Idea Ossessiva: un'idea che si ripete contrariamente alla volont del soggetto. Occupa il suo campo mentale
intralciando il decorso normale del pensiero. Tre caratteristiche essenziali (Lewis, 1936):
sentimento soggettivo di obbligatoriet
tendenza a resistervi
mantenimento della consapevolezza
23 Novembre 2010
Idea Prevalente: un'idea che non vissuta come parassitaria; dalla quale, a differenza dell'idea ossessiva, il
soggetto trae piacere perch sentita affine alla sua personalit. Pu diventare un'idea ossessiva
Idea Delirante: idea che pur non avendo nessuna corrispondenza con i dati della realt, non cede n agli
argomenti di discussione, n alle smentite dell'esperienza. La caratteristica di quest'idea la sua incoercibilit:
essa cio non si pu modificare; (non c' la capacit di criticare questa idea)
Delirio
Definizione: falsa convinzione basata su erronee deduzioni riguardanti la realt esterna, che viene fermamente
sostenuta contrariamente a quanto tutti gli altri credono e a quanto costituisce prova ovvia e incontrovertibile
della verit del contrario. La convinzione non di quelle ordinariamente accettate dagli altri membri della
cultura o sub-cultura della persona (DSM IV, 1994)
Caratteristiche del delirio:
certezza soggettiva
incorreggibilit
impossibilit (o falsit)
Classificazioni
AFFETTIVIT
La sfera degli affetti contribuisce largamente a caratterizzare ogni essere umano, la sua personalit, le relazioni
(spinta alla vita, all'amore, al desiderio, all'azione) sia con il mondo esterno e con gli altri esseri umani
L'affettivit si esprime attraverso:
emozioni
sentimenti
umore
Emozione
Tensione psichica che modula, organizza e dirige l'attivit cognitiva
si attiva in risposta a stimoli esterni e interni
ha una rapida comparsa e breve durata
ha una connotazione piacevole o spiacevole
riesce a modificare brevemente l'equilibrio psico-biologico
Reazione soggettiva ad un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti:
a livello fisiologico: l'emozione consiste in cambiamenti relativi a processi biochimica, ad es
nell'aumento della FC
a livello espressivo: l'emozione rappresentata da cambiamenti fondamentali, ad es. nell'espressione
facciale e nella postura
a livello cognitivo: lo stato emotivo rappresentato da cambiamenti nell'esperienza o consapevolezza
soggettiva della situazione
Sentimento
Manifestazione affettiva meno violenta ed instabile, di durata maggiore, rispetto all'emozione
correlato alla spinta motivazionale che orienta il comportamento affettivo e le relazioni interpersonali
diretto verso oggetti o situazioni esterne e a partenza dalla realt corporea (sensoriali, localizzati,
vitali)
non scatenato da stimoli interni o esterni
Umore
Diretto riflesso della tonalit affettiva in un determinato momento
frutto di un insieme di fenomeni complessi, psichici e somatici, dal quale dipendono molte
caratteristiche della vita psichica (rapidit di pensiero, iniziativa, attenzione)
pu essere spontaneo o in rapporto agli eventi
Psicopatologia dell'affettivit
Ansia: risposta emotiva innata; stato affettivo caratterizzato da apprensione e da inquietudine che nasce dalla
rappresentazione di un pericolo reale o immaginario. Viene espressa in maniera diversa a seconda di et, sesso...
Depressione: (ipotimia) alterazione del tono dell'umore verso forme di tristezza profonda con riduzione
PERCEZIONE
La percezione la funzione che permette all'organismo di acquisire informazioni circa lo stato e i mutamenti
del suo ambiente, attraverso sensi quali la vista, l'udito, l'olfatto, il gusto, il tatto
Capacit di interpretare gli stimoli sensoriali, estraendone rappresentazioni utili e significative sul mondo
L'atto percettivo primitivo ed immediato, oggettivo, globale ed unitario
Permette il continuo rapporto tra mondo interno ed esterno
Sensazione: aspetto somatico relativo all'entrata in contatto dell'organismo con l'ambiente esterno
Percezione: presa di coscienza
Rappresentazione: Riproduzione mentale, in assenza dello stimolo sensoriale, delle trascorse esperienze
percettive che permette di ricreare le caratteristiche di un oggetto, in precedenza percepito nello spazio esterno
L'oggetto rappresentato non ha una forma ben strutturata come l'oggetto percepito, presenta una minore
precisione formale e stabilit
La rappresentazione mentale predilige alcuni aspetti della percezione; ad esempio il colore di un oggetto, o
qualche particolare dell'oggetto. Ci in relazione con la memoria, non solo con la percezione
Ci funziona male negli ossessivi, perch possono aver bisogno di controllare tutto, sapere esattamente tutto di
qualcosa. Mentre invece nei soggetti facilmente distraibili la rappresentazione pu essere sbagliata, per esempio
confondere il colore di un oggetto visto prima con il colore di un altro osservato subito dopo
Disturbi quantitativi
Ipoestesia/Anestesia: riduzione o totale abolizine della ricezione degli stimoli percettivi. Pu essere presente in
condizioni di normalit o in quadri clinici quali la schizofrenia, la depressione e le sindromi demenziali
Iperestesia: accentuazione della percezione degli stimoli sensoriali. osservabile negli stati ansiosi, nelle
sindromi di conversione isterica, nella fase prodromica di una crisi epilettica
Disturbi qualitativi
Alterazioni qualitative propriamente dette: sono determinate dalla modificazione di una singola qualit
percettiva quali la dimensione, il colore, la posizione nello spazio
Dissociazioni delle percezioni: errore di sintesi percettiva che impedisce di associare correttamente i dati
sensoriali provenienti dallo stesso oggetto
Falsamenti delle percezioni: illusioni, allucinazioni, allucinosi, pseudoallucinazioni. Criteri distintivi
presenza/assenza dello stimolo esterno
idoneit sensoriale dell'oggetto
capacit critica del soggetto rispetto a ci che sta sperimentando
Illusioni: percezioni distorte di un oggetto realmente esistente. Il tono affettivo pu essere responsabile
di una percezione illusionale, cos come la stanchezza pu avere un ruolo determinante. Si possono
riscontrare, oltre che nelle demenze e negli stati confusionali, nell'intossicazione alcolica
presenza dello stimolo esterno
non c' un'idoneit sensoriale
riconoscimento critico del disturbo
Pareidolie: stimoli sensoriali incompleti, ambigui vengono elaborati attraverso un'attivit costruttivofantastica che produce un oggetto con una precisa identit
Allucinazioni: percezione di un oggetto in assenza di un corrispondente stimolo percettivo.
Caratteristiche:
assenza dello stimolo esterno
idoneit sensoriale
mancanza di critica del disturbo
proiezione spazio-temporale
possibilit che l'allucinazione attivi dei comportamenti
Classificazione:
in base al canale sensoriale:
visive, olfattive, uditive, gustative, tattili, cenestetiche
allucinazioni combinate: pi canali sensoriali
complessit:
allucinazioni semplici: suoni, punti luminosi, cerchi, lampi
allucinazioni complesse: pi articolate (volti, persone, dialoghi, pezzi musicali...)
idoneit del canale sensoriale:
allucinazioni sensoriali: interessano lo stesso canale sensoriale che stimolato da un altro
stimolo realmente esistente (ad es: allucinazioni uditive mentre la radio accesa)
allucinazioni sinestetiche (riflesse): l'esperienza dispercettiva indotta da uno stimolo
percettivo che interessa un canale sensoriale diverso da quello allucinatorio
allucinazioni negative: mancata percezione di un oggetto realmente esistente
allucinazioni ipnagogiche ed ipnopompiche: compaiono in relazione allo stato di sonno. Si
verificano in condizione di normalit
Allucinosi: una percezione senza oggetto, ma, a differenza dell'allucinazione, il soggetto appare in
grado di sottoporre la propria esperienza al vaglio della critica e al confronto con l'evidenza
riconoscendone la natura abnorme e deviante. Mentre nell'allucinazione sono interessati tutti i canali
sensoriali, nelle allucinosi sono prevalentemente visivi e uditivi. quindi meno grave dell'allucinazione,
perch spesso non seguono comportamenti.
si presentano spesso come conseguenza di alterazioni cerebrali di tipo organico, o in seguito
all'assunzione di sostanza allucinogene, LSD
allucinosi alcolica: in realt un'allucinazione, il termine improprio
Pseudoallucinazioni: dispercezioni dal grave significato psicopatologico che si differenziano dalle
allucinazioni per l'assenza di idoneit sensoriale e della proiezione spaziale. Il soggetto dice di sentire
delle voci, ma non attraverso le orecchie, bens dentro il cervello o nell'addome. Sono dette anche voci
mute o immagini interne
Test di Roshak: 10 macchie senza una forma definita, univocamente interpretabile. Dipende dalla fantasia,
creativit, livello di cultura, professione, bisogni, paure, ecc.
MEMORIA
strettamente interrelata ad altre funzioni cognitive (pensiero, attenzione, concentrazione), ma di particolare
importanza la sua relazione con l'affettivit (come dimostra i meccanismo della rimozione)
Rappresenta il presupposto per le percezioni riconoscibili e l'apprendimento e, da questo punto di vista, una
delle basi dell'intelligenza
la funzione psichica che permette di immagazzinare i dati dell'esperienza e di riattualizzarli successivamente
attraverso il ricordo
Consente di acquisire conoscenze, di organizzarle, e di dotarle di una coloritura affettiva. Ci permette di
strutturare le nostre esperienze e formare la nostra identit personale, di utilizzare le esperienze passate per il
presente, di relazionarci adeguatamente e con continuit al mondo circostante
Il processo mnestico:
registrazione/fissazione
ritenzione
rievocazione (ti ricordi quando siamo andati a Mondello a mangiare il gelato...)
riconoscimento (cammino per Mondello e riconosco che ci sono stato a mangiare il gelato)
localizzazione spazio-temporale
Le alterazioni della memoria possono coinvolgere ciascuna di queste fasi
Registri della memoria
Disturbi dell'alimentazione
DSM-IV-TR:
anoressia nervosa
bulimia nervosa
disturbi dell'alimentazione non altrimenti specificati (NAS)
Eziologia:
Non completamente chiara, interazione tra fattori:
biologici
culturali
psicosociali
Fattori biologici
fattori genetici:
anoressia: concordanza 50% in GMZ
bulimia nervosa: concordanza 23% in GMZ
neurotrasmettitori:
noradrenalina e serotonina regolano appetito, senso di saziet, tono dell'umore
Fattori culturali
mezzi di comunicazione di massa: bellezza = magrezza = indice del valore personale
il rischio di malattia pu essere correlato al grado di identificazione di una persona con la cultura
dominante in un paese
Fattori psicosociali:
tratti di personalit
fragilit dell'autostima
paralizzante sensazione di inefficienza e inconsistenza
perfezionismo
controllo delle emozioni
Bulimia nervosa:
si manifesta spesso in soggetti con anamnesi positiva per sovrappeso o modalit alimentari restrittive
strutture di personalit: scarso controllo degli impulsi, autolesionismo, instabilit affettiva, tendenza a
comportamenti dipendenti (dipendenza)
Anoressia Nervosa
Epidemiologia:
prevalenza: 0,5-1%
et esordio: 12-25 anni
M:F = 1:9
aumentata in alcune categorie professionali
Criteri diagnostici:
1. rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale per et e statura
2. intenso timore di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si sottopeso (anzi la paura pu
aumentare con la diminuzione del peso)
3. alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso o
della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravit della condizione di
sottopeso
4. nelle donne, dopo il menarca, amenorrea
considerato gravemente sottopeso un individuo con peso corporeo al di sotto dell'85% di quello considerato
normale rispetto all'altezza (BMI < 17,5)
2 sottotipi:
Sottotipo con condotte restrittive: soggetto che non ha presentato abbuffate o condotte di eliminazione.
La perdita di peso ottenuita attraverso:
dieta
diugino
attivit fisica eccessiva
Sottotipo con abbuffate/condotte di eliminazione. La perdita di peso ottenuta attraverso:
vomito autoindotto
utilizzo inappropriato di lassativi e diuretici
Complicanze mediche associate ad un eccessivo calo ponderale:
bradicardia
marcata ipotensione
ipotermia
alterazione funzionalit renale
osteoporosi
assottigliamento o secchezza capelli
lanugo: comparsa di sottile peluria in faccia, schiena, estremit
secchezza cutanea
riduzione sonno
amenorrea
stipsi e dolori addominali
L'associazione anoressia-amenorrea comporta un rilevante rischio di OP non molto responsiva alla terapia
estro-progestinica utilizzata nelle donne in post-menopausa
Il vomito autoindotto e l'abuso di lassativi sono associati a:
ipertrofia delle ghiandole salivari
erosioni dello smalto dentale e carie dentali
ulcere o lacerazioni della mucosa della bocca/gola
disidratazione
gonfiore e crampi addominali
edemi periferici
intorpidimento e formicolio degli arti
capogiri, debolezza, svenimenti
Decorso:
completa remissione
alternanza di fasi di remissione e fasi di riacutizzazione
cronicizzazione con progressivo deterioramento (20%)
Mortalit per suicidio o complicanze mediche:
10% a 10 aa dall'esordio
20% a 20 aa dall'esordio
Segni precoci:
ossessione per la dieta
rapida e costante perdita di peso ottenuta con la restrizione alimentare
eccessiva preoccupazione per peso e forma corporea
irritabilit, isolamento sociale, preoccupazione per il cibo, comportamenti ossessivi (rituali), riduzione
della capacit di concentrazione e perdita di interessi
eccessiva attivit fisica
amenorrea
Caratteristiche cliniche:
Il peso
pensieri pervasivi e ossessivi sulla forma del proprio corpo e sulla paura di ingrassare
preoccupazione per il peso corporeo che aumenta parallelamente alla perdita reale di peso
perdita di peso senso di conquista
aumento di peso perdita della capacit di controllo
Il cibo
eccessivo interesse per i libri di cucina
tendenza a cucinare per gli altri ottimi pasti senza mai assaggiarli
tendenza a nascondere il cibo, a sminuzzarlo in piccoli pezzi e a mangiarlo lentamente
eccessivo perfezionismo
disturbi dell'umore con progressiva chiusura socio-relazionale
eccessiva e frenetica attivit motoria
Diagnosi associate:
disturbi dell'umore
disturbo borderline di personalit
disturbo ossessivo-compulsivo
DD:
malattie di ordine internistico: (manca in tutte la volont di non volere assumere cibo, alterazione
dell'immagine corporea)
malattie GI
neoplasie cerebrali
AIDS
sindrome dell'arteria mesenterica (vomito post-prandiale)
malattie di ordine psichiatrico:
Disturbo Depressivo Maggiore (la malnutrizione spesso presente in questa)
Schizofrenia (anziani non trattati)
Fobia Sociale (mangiare in pubblico)
DOC (le OC riguardano anche altre aree)
Disturbo di Dismorfismo Corporeo
Trattamento
Approccio terapeutico integrato:
sintomi di tipo internistico
sintomi di tipo psichiatrico/psicologico
Terapia farmacologica:
antidepressivi SSRI: agiscono sull'ideazione ossessiva
antipsicotici atipici: migliorano l'angoscia e l'agitazione psicomotoria in fase acuta, i sintomi collegati
all'impulsivit, migliorano la compliance
Trattamento psicoterapico:
terapia cognitivo-comportamentale
psicoterapia psicodinamica
terapie familiare
Bulimia Nervosa
Presenza di episodi ricorrenti di abbuffate di cibo con messa in atto di condotte inappropriate per evitare
l'aumento di peso
Epidemiologia:
M:F = 3:10
et di esordio: 2 picchi intorno a 18 e dopo i 25 anni
range 12-35 anni
Diagnosi
Criteri diagnostici:
ricorrenti abbuffate
mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. in 2 ore) una quantit di cibo significativamente
maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in
circostanze simili
sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (es: sensazione di non riuscire a smettere di
mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando: anche cibi congelati o cibi di dubbia
commestibilit!)
ricorrenti condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso
abuso di diuretici
abuso di lassativi
assunzione di pillole dimagranti
assunzione di farmaci che controllano l'appetito
uso di sostanze emetiche
uso esagerato di gomme da masticare
sputare il cibo prima di deglutirlo (anche se questo associato con un altro disturbo)
digiuno prolungato
esercizio fisico eccessivo
le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano in media almeno 2 volte alla settimane per 3 mesi
i livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo
l'alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa
Sottotipi:
sottotipo con condotte di eliminazione:
presenta regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici, sostanze
sottotipo senza condotte di eliminazione
utilizza regolarmente il digiuno e l'eccessivo esercizio fisico
Decorso
cronico (20%)
alternanza di fasi di remissione e fasi di riacutizzazione
Clinica:
Segni precoci:
assunzione di grandi quantit di cibo non associata ad aumento di peso
acquisto di grandi quantit di cibo o scorte alimentari nascoste
bere molti liquidi, soprattutto durante i pasti (per raggiungere la saziet senza ingerire cibo)
alzarsi durante il pasto o subito dopo aver mangiato per recarsi in bagno
frequenti mal di denti e problemi dentari
ipertrofia delle ghiandole salivari
abuso di lassativi
crampi muscolari o parestesie frequenti ed inspiegabili
Caratteristiche:
peso corporeo nella norma o in leggero sovrappeso
preoccupazioni legate all'alimentazione
Diagnosi associate:
disturbi dell'umore
disturbi d'ansia
abuso o dipendenza da sostanze (prevalenza lifetime 30%)
disturbi di personalit (disturbo borderline)
DD:
Sindrome di Klein-Levine
Disturbo Depressivo Maggiore con manifestazioni atipiche
Disturbo Borderline di Personalit
Trattamento
Terapia farmacologica: antidepressivi, stabilizzanti del tono dell'umore
Psicoterapia:
psicoterapia psicodinamica
terapia cognitivo-comportamentale
terapia di gruppo
terapia familiare
riabilitazione nutrizionale
14 Dicembre 2010
[copiare da appunti scritti di qualcuno]
16 Dicembre 2010
[copiare da appunti scritti di qualcuno] [c' stata lezione?]
21 Dicembre 2010
[copiare da appunti scritti di qualcuno] [c' stata lezione?]
11 Gennaio 2011
Riabilitazione psicosociale
I principali modelli di riabilitazione psicosociale
modello bio-psico-sociale
modello del trattamento dell'informazione del Ciompi
modello di Spivak
modello nosologico multiassiale di Jablensky
Modello bio-psico-sociale
Contributi principali: Liberman
combina i fattori psicosociali con quelli biologici per spiegare esordio, decorso ed esito della malattia
mentale
comprende i 4 elementi di: vulnerabilit, stress, adattamento, competenza
la malattia sarebbe la conseguenza dell'interazione tra fattori biologici, psicologici, ambientali
eventi stressanti acuti, oppure stress ambientale protratto, possono precipitare un episodio morboso con
sintomi psicotici conclamati quando, a causa della vulnerabilit dell'individuo, lo stress ne supera le
capacit di adattamento (coping, da
il ruolo della vulnerabilit e dei fattori stressanti mediato dalla compresenza di fattori protettivi oppure
potenzianti
l'ambiente ampiamente rappresentato fra questi fattori: comprende i cosiddetti sistemi naturali di
supporto e i sistemi psicosociali tra i fattori protettivi; invece tra i fattori potenzianti situazione
ambientali ed esistenziali sfavorevoli, alloggio e lavoro precari
il disuso delle social skills apprese prima dell'esordio a causa di situazioni di isolamento o di scarsa
interazione con l'ambiente circostante
la carenza di rinforzi a causa di una mancanza di incoraggiamento e di feedback positivi allo sviluppo e
al consolidamento delle social skills
l'ansia sociale che nelle situazioni di gruppo raggiunge livelli tali da impedire nel soggetto l'utilizzo
delle social skills che possiede
le interferenze dovute alla presenza di elementi psicopatologici come deliri o allucinazioni, che
impediscono l'utilizzo delle social skills possedute
il rinforzo del comportamento inadeguato e del ruolo di malato utilizzato dal pz (il pz si sente
autorizzato a comportarsi in maniera alternativa, visto che malato, non pu farci niente)
la presenza di effetti collaterali determinati dai farmaci e che rendono difficile l'utilizzo delle social
skills
Uno degli aspetti fondamentali del modello proposto da Liberman rappresentato dall'identificazione del
problema sul quale concentrare l'attenzione del riabilitatore al fine di consentire l'apprendimento delle social
skills attraverso l'utilizzo dei principi dell'apprendimento
Secondo questo modello necessario lavorare su un solo problema per volta e, all'interno di questo,
indispensabile individuare una situazione specifica, un aspetto specifico del problema che, se migliorato o
anche Ciompi si rif alla teoria della vulnerabilit, ma in senso decisamente cognitivo; egli identifica tre
fasi nel decorso della schizofrenia: nella prima, premorbosa, fattori biologici e psicosociali
concorrerebbero a determinare una personalit vulnerabile
nella seconda fase, a causa dello stress sovrapposto alla vulnerabilit, si avrebbero le crisi psicotiche
acute, caratterizzate da sintomi produttivi
nella terza fase, la cronicizzazione, agirebbero le conseguenze sociali e psicologiche degli scompensi
psicotici acuti (ripetuti ricoveri, fallimenti familiari e professionali, discriminazione, scoramento)
il modello caratterizzato su una strategia riabilitativa basata sulle nozioni chiave di:
aspettativa dei familiari e/o del contesto del pz e degli operatori
ipo/iper stimolazione del pz che da Ciompi sono considerate come potenti determinanti l'esito del
trattamento riabilitativo
il processo terapeutico si sviluppa lungo 2 fondamentali assi:
l'asse lavoro (da nessun lavoro al lavoro normale)
l'asse casa (dal reparto psichiatrico chiuso ad abitazione non protetta)
[]
molti studi hanno rilevato l'importanza delle aspettative presenti in ogni situazione terapeutica e non:
aspettative del pz, degli operatori e dei familiari. Secondo Ciompi in relazione alle aspettative il
successo della riabilitazione dipende prima di tutto dalle aspettative della famiglia, poi da quelle del pz e
infine da quelle degli operatori
infatti fondamentale che le aspettative siano positive; infatti un atteggiamento negativo, soprattutto
familiare, pu indurre il pz a non rispondere bene al programma riabilitativo
il modello di Ciompi si basa su 2 assi: l'asse casa e l'asse lavoro
nel primo asse abbiamo le diverse possibili sistemazioni abitative che vanno dal reparto chiuso
dell'ospedale fino all'abitazione normale
nel secondo asse abbiamo i luoghi di lavoro, dalla terapia occupazionale nell'ospedale, fino al lavoro
normale
il compito della riabilitazione secondo Ciompi quindi quello di favorire il passaggio del pz da livelli
pi regrediti a livelli pi maturi. E poich la riuscita del trattamento dipende dalle aspettative presenti e
dai livelli di stimolazione, l'autore propone che gli interventi terapeutico-riabilitativi siano effettuati a
livelli diversi a seconda della situazione del soggetto
Per informazione Ciompi intende gli stimoli esterni, che non sono percepiti normalmente dal pz.
dopo lunghi studi compiuti sulle psicosi Ciompi sottolinea anche come sia presente una diminuita
capacit di utilizzare le informazioni complesse. Da questo deriva che uno dei principi pi importanti
nel trattamento della patologia schizofrenica costituito dalla maggiore semplificazione possibile di
ogni input di informazione fornita al pz. Per cui la pratica riabilitativa deve essere chiara, semplice,
coerente nelle comunicazioni interpersonali
25 Gennaio 2010
Disturbi somatoformi
Isteria
disturbo di conversione
disturbi associativi
disturbo istrionico di personalit
Disturbo di Somatizzazine
Disturbo Somatoforme Indifferenziato
Disturbo di Converesione Isteria
Disturbo Algico
Ipocondria
Disturbo da Dismorfismo Corporeo
Disturbo Somatoforme NAS
Caratteristiche generali:
presenza di sintomi fisici che fanno pensare ad una condizione medica generale, ma che non sono
giustificati da una condizione medica o da effetti di una sostanza o dalla presenza di altro disturbo
mentale
non sono intenzionali o sotto il controllo dell'individuo (fittizi, simulazioni)
obiettivit ed esami diagnostici negativi o reperti di dubbia interpretazione
forti preoccupazione verso le malattie mediche in generale anche nei familiari
richiesta di aiuto presso i medici (non psichiatrici)
lunga durata del disturbo
sostanziale inefficacia delle cure mediche prescritte
Sintomo funzionale
al termine di investigazioni spesso molto complesse e costose, si accetta che i sintomi (somatici)
presentati dal pz non dipendano da una patologia lesionale (organica) o da una fisiopatologia definita
se il sintomo non sparisce spontaneamente, o dopo un trattamento sintomatico, le consultazioni si
moltiplicano e si instaura un clima di sospetto e irritazione
altri termini: lamenti funzionali, somatizzazione, sintomi medicalmente inspiegati
Disturbo fittizio
I sintomi non sono reali, genuini o naturali, ma prodotti dalla persona e sotto controllo volontario
da evidenze esterne e secondo il giudizio soggettivo dell'osservatore, si considera:
che la malattia sia simulata
che il
Disturbo da Somatizzazione
DSM IV:
A. una storia di molteplici lamentele fisiche, cominciata prima dei 30 anni, che si manifestano lungo un
periodo di numerosi anni, e che conducono alla ricerca di trattamento o portano a significative
menomazioni nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti
B. tutti i criteri seguenti devono essere riscontrabili, nel senso che i singoli sintomi devono comparire in
qualche momento nel corso del disturbo:
quattro sintomi dolorosi: una storia di dolore riferita ad almeno quattro localizzazioni o funzioni (per
esempio testa, addome, schiena, articolazioni, arti, torace, retto, dolori mestruali, dolore nel rapporto
sessuale o durante minzione);
due sintomi GI: una storia di almeno 2 sintomi gastro-intestinali in aggiunta al dolore (per esempio
nausea, meteorismo, vomito al di fuori della gravidanza, diarrea, oppure intolleranza a numerosi cibi
diversi)
un sintomo sessuale:
un sintomo pseudo-neurologico: una storia di almeno un sintomo o deficit che fa pensare ad una
condizione neurologica non limitata al dolore (sintomi di conversione, come alterazioni della
coordinazione o dell'equilibrio, paralisi o ipostenia localizzante, difficolt a deglutire o nodo alla
gola, mancamenti, afonia, ritenzione urinaria, allucinazioni, perdita della sensibilit tattile o
dolorifica, diplopia, cecit, sordit, convulsioni, sintomi dissociativi come amnesia
C. uno tra i seguenti:
1. dopo le appropriate indagini, ciascuono dei sintomi del criterio B
2.
D.
I pz con questa patologia preferirebbero avere una patologia organica, anche grave, piuttosto che non capire
cosa hanno. Col tempo rimangono isolati, perch i medici e i familiari non li assecondano pi, e si sentono
abbandonati e traditi. Possono finire per adottare condotte di evitamento, come non uscire di casa per evitare
che il dolore aumenti, ecc.
Rifiutano l'aiuto psichiatrico, cercano solo medici di patologie organiche, anche il neurologo se si convincono
che il problema non nella sede del dolore, non accettano che sia psichiatrico. Inoltre non vogliono fare una
psicoterapia, in quanto non si sentono bene col loro dolore e la prendono come una perdita di tempo
Disturbo di Conversione
uno o pi sintomi o deficit riguardanti funzioni motorie volontarie o sensitive, che suggeriscono una condizione
neurologica o medica generale.
I sintomi possono diventare + frequenti a seguito dello stress psicosociale.
Il soggetto pu trarre dal sintomo do conversione anche possibilit secondarie e come evitare impegni,
situazioni e responsabilit sgraditi o cmq mal tollerati, anche se i sintomi non sono prodotti intenzionalmente.
Ipocondria e Conversione
nell'ipocondria il pz non ha una vera e propria perdita o alterazione del funzionamento e sono presenti i
caratteristici atteggiamenti e le convinzioni dell'ipocondria
se i disturbi del soggetto sono limitati al dolore, pu essere posta diagnosi di disturbo algico
Disturbo Algico
il dolore in uno o pi distretti anatomici rappresenta l'elemento principale del quadro clinico, ed di
gravit sufficiente per giustificare l'attenzione clinica
il dolore causa malessere clinicamente significativo, oppure menomazione nel funzionamento sociale,
lavorativo o in altre importanti aree
si valuta che qualche fattore psicologico abbia un ruolo importante nell'esordio, gravit, esacerbazione o
mantenimento del dolore
il sintomo o deficit non viene intenzionalmente prodotto o simulato (come nei Disturbi Fittizi o nella
Simulazione)
il dolore non meglio attribuibile ad un Disturbo dell'Umore, d'Ansia, o Psicotico e non incontra i
criteri per la Dispareunia
Ipocondria
A. La preoccupazione legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di avere, una malattia grave,
basate sull'erronea interpretazione di sintomi somatici da parte del soggetto
B. La preoccupazione persiste nonostante la valutazione e la rassicurazione medica appropriate
C. La convinzione di cui al Criterio A non risulta di intensit delirante (come nel Disturbo Delirante,
Tipo Somatico), e non limitata ad una preoccupazione circoscritta all'aspetto fisico (Disturbo di
Dismorfismo Corporeo)
D. La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamento
sociale, lavorativo, o in altre aree importanti
E. La durata dell'alterazione di almeno 6 mesi
F. La preoccupazione non meglio attribuibile a Disturbo d'Ansia Generalizzato, DOC, Disturbo di
Panico, Episodio Depressivo Maggiore, Ansia di Separazione, o un altro Disturbo Somatoforme
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