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Indian Academy of Sciences Provided by the NASA Astrophysics Data System

COSMOLOGIA: MITO O SCIENZA?


Per il Giubileo doro dellIndian Academy of Sciences, rappresentante
di una cultura che ha indagato la cosmologia per quattro millenni.

1. Le cosmologie pre-galileiane
1.1 Antichi miti cosmologici

La cosmologia iniziata quando luomo ha iniziato a chiedersi: cosa


c aldil dellorizzonte e cosa successo prima dellevento pi antico
che io possa ricordare? Il metodo della ricerca era di chiedere a quelli
che avevano viaggiato molto lontano; loro riferivano ci che avevano
visto, e anche quello che le persone che avevano incontrato gli
avevano raccontato a proposito di regioni ancora pi remote.
Analogamente, il nonno racconta della sua giovent e ci che gli
diceva suo nonno e cos via. Ma linformazione era sempre pi incerta
quanto pi remote erano le regioni e i tempi.
La crescente domanda di conoscenza su regioni assai lontane e tempi
molto antichi trovava persone che affermavano di poter dare
unaccurata informazione riguardo le regioni pi distanti e i tempi pi
lontani. Quando gli si chiedeva come potessero sapere tutto ci
spesso rispondevano che erano in contatto diretto con le divinit, e
ricevevano delle rivelazioni sulla struttura dellintero universo e su
come era stato creato. E alcuni di questi profeti erano creduti da
grandi gruppi di persone. I miti sulla creazione e la struttura
delluniverso furono incorporati come parti essenziali delle tradizioni
religiose.
A culture differenti, si rifanno mitologie drasticamente differenti, a
seconda del modo in cui il pensiero filosofico si sviluppato e della
personalit dei grandi profeti. In alcune religioni del mondo, sia
luniverso che le divinit erano creduti eterni; in altre, gli dei o un Dio
hanno creato luniverso. In certe religioni, non c conflitto tra questi
punti di vista; inizialmente luniverso coincideva con un dio e le
differenti parti del suo corpo si sono sviluppate in differenti parti
delluniverso. In India durante il periodo Vedico, il dio Purusa era
inizialmente identico allintero mondo, una parte del suo corpo
divenne la Terra, altre parti il Cielo; il Sole era formato dai suoi occhi e
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la Luna dalla sua anima. In altre scuole filosofico-mitologiche, sia il


Cielo che la Terra erano considerate divinit e come genitori di altre
divinit. Talvolta si diceva che un singolo dio in India, Agni o Soma o
Rudra altre volte che tutte le divinit insieme avessero generato o
creato lintero universo.
Nel Rigveda, c un notevole poema che dice che in origine:
In quel momento non vi era n l'esistente, n il non-esistente.
Non vi era aria, n il cielo che al di l..
Cera solo :
Una massa auto supportante al di sotto, ed energia sopra.
Chi sa, chi mai ha detto, da quando ha avuto origine questa vasta
creazione?
Nessuna divinit era ancora nata chi pu mai rivelare allora la
verit?
Negli oltre tre millenni che sono passati dal periodo Vedico, la
mitologia indiana si sviluppata in una giungla di credenze
coesistenti, in parte assorbite dai vicini, e in parte dalle precedenti
culture che erano crollate. La sofisticata filosofia mitologica , forse,
un po meno caotica. C una generale tendenza a considerare
levoluzione delluniverso periodica cos come la societ umana. Per
meglio dire, c una gerarchia di periodi. Unet delloro, seguita da
una dargento, una di bronzo e lattuale et del ferro (Kaliyuga)
formano un Mahayuga di 54.000 anni. Un certo numero di Mahayuga
formano un periodo pi ampio, e cos salendo sulla scala fino al Kalpa
o giorno di Brahma, che di 4x109 anni. solo mezzo ordine di
grandezza pi piccolo di quella che secondo lipotesi del Big Bang
dovrebbe essere let delluniverso. Tuttavia ci sono 365 giorni
Brahma in un anno Brahma, e Brahma vive 100 anni, cos gli antichi
indiani usavano unit di tempo che erano quattro ordini di grandezza
maggiori del Big Bang. (Naturalmente, quando Brahma muore dopo
100 anni rinasce immediatamente). Le stime degli indiani sulle
dimensioni del mondo non sono cos fantastiche. Talvolta viene data
la cifra di circa di 10.000 yojanas, che significa meno della met della
distanza dalla Luna.
Il pensiero dellarea Mediterraneo-Mediorientale era inizialmente
strettamente connesso alle mitologie indiane poich greco, latino e
persiano erano affini al sanscrito. Anche lo stile di vita dei popoli che
parlavano queste lingue era simile. La battaglia di Kuruksetra e la
battaglia di fronte alle mura di Ilion ebbero luogo allincirca nella
stessa epoca e furono combattute in modo simile. Gli eroi passavano
un giorno dietro laltro combattendo, e allalba tornavano nei loro
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campi, a bere e vantarsi. I loro dei svolsero una parte decisiva nella
lotta. (A proposito, nella mitologia scandinava, i vichinghi che
cadevano in battaglia andavano immediatamente nel Valhalla, dove
trovavano lo stesso tipo di vita quotidiana).
Allo stesso modo, la mitologia mediterranea era inizialmente simile
alla sequenza dellet delloro, dellargento, del bronzo e del ferro.
Tuttavia, la filosofia cosmologica greca che divenne la guida con
lesplosione culturale greca intorno al 500 a.c. non si sviluppata
come quella indiana. Per prima cosa, il mondo rimasto molto
limitato in termini di tempo. Anzi, le ipotesi sullet del mondo
considerano periodi di alcune migliaia di anni, che solo un microkalpa. Daltra parte, le stime sulle dimensioni delluniverso non sono
cos differenti.
Non sembra che le antiche cosmologie fossero cos intimamente
connesse con la religione. I saggi della Cina non avevano teorie
precostituite, e sembra che basassero il loro pensiero cosmologico pi
sui fenomeni che osservavano. Ma le osservazioni che potevano fare
non bastavano per alcuna conclusione certa, e qualsiasi scenario pi
elaborato era non meno speculativo di quelli che derivavano dalla
rivelazione divina dei profeti.

1.2 La cosmologia buddista


Il buddismo ha sviluppato posizioni sulla cosmologia che erano
drasticamente differenti dalle altre cosmologie indiane. Poich il
buddismo fondamentalmente una religione agnostica, non nega la
possibile esistenza di divinit, ma non afferma che ce ne sia
qualcuna. Lesistenza delle divinit irrilevante per laspirazione
buddista, che trovare la giusta via verso la salvezza, lannullamento
del desiderio, lo stato di Nirvana.
Come conseguenza logica di ci, quando a Buddha fu chiesto se
luniverso fosse eterno o creato si dice che egli abbia risposto nel suo
caratteristico stile:
sbagliato dire che eterno.
sbagliato dire che creato.
sbagliato dire che sia eterno che creato.
sbagliato dire che non ne eterno ne creato.
Forse questa uneco dal poema del Rigveda gi citato che
probabilmente deriva da un millennio prima: siccome luomo deriva la
sua conoscenza sui primi stadi delluniverso dai profeti che lhanno
avuta a loro volta direttamente dalle divinit, allora non si pu avere
alcuna informazione circa lepoca in cui gli dei non erano ancora nati.
Allo stesso modo, poich Buddha non crede negli dei o in ogni caso,
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non si cura di essi non c possibilit di avere informazioni


sullantica cosmologia.
Forse se ne pu trovare un eco anche due millenni dopo, quando
Descartes proclamava: De omnibus est dubitandum (Dobbiamo
dubitare di tutto). Tuttavia, non sarebbe del tutto corretto dato che
Decartes ha ereditato anche la tradizione scientifica galileiana
secondo cui le questioni controverse dovrebbero essere risolte
ricorrendo allesperimento e allosservazione. Ma in questo caso non
sembra che ci sia alcun conflitto logico di fondo tra Descartes e
lagnosticismo del Rigveda e del Buddha.
1.3 Lascesa della matematica
1.3.1 I pitagorici
Un nuovo elemento nella discussione cosmologica fu introdotto
dallemergere della scienza e della filosofia naturale in Grecia come
parte dellesplosione culturale intorno al 500 a.c. I greci avevano
assorbito le conoscenze astronomiche dalle culture mesopotamica ed
egiziana, e, come abbiamo gi detto, la loro mitologia era
geneticamente connessa a quella indiana.
Il nuovo elemento consisteva nellemergere della geometria, che in
larga misura derivava dallEgitto, dove era di importanza pratica per la
misurazione dei terreni. I greci la svilupparono fino al capolavoro
ancora insuperato di struttura logicamente rigorosa che conosciamo
come geometria euclidea. Ci si pu chiedere se la bellezza del
teorema dei poliedri regolari sar mai superata. Con una semplice
discussione che chiunque pu comprendere in pochi minuti, si
raggiunge la sorprendete conclusione a priori che esistono cinque e
solo cinque di questi corpi.
Strettamente connesso con questo, venne compiuto un ben pi ampio
progresso del nuovo pensiero da parte dei pitagorici. Dimostrarono
che la base dellarmonia musicale era un semplice rapporto di numeri
interi. facilmente comprensibile che ci portava allottimismo
filosofico. I pitagorici cercarono dincorporare nella loro filosofia anche
lastronomia e la cosmologia. Sosteneva che lastronomia doveva
essere locchio e larmonia musicale lorecchio.
Era certamente unidea rivoluzionaria. Fu il primo tentativo di costruire
uno schema matematico comprensibile della cosmologia e di
elaborare una visione sinottica delluniverso come un tutto.
Si potrebbe dire che il suo principio base sia che poich il mondo
stato creato dagli dei, deve esserci un ordine sublime nella sua
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struttura fondamentale anche se molti spiacevoli disordini locali


erano evidenti. Secondo i pitagorici, la figura geometrica pi
perfetta il cerchio, e il pi perfetto di tutti i corpi solidi la sfera.
Ergo la Terra deve essere un disco circolare o una sfera, circondata da
una serie di sfere di cristallo, in cui erano collocati i pianeti e le stelle.
Inoltre, il movimento perfetto era il moto uniforme. Ergo le sfere di
cristallo dovevano ruotare con velocit uniforme. Ci era necessario
per larmonia delle sfere.
1.4 Rapporto tra Teoria e Osservazione
N i pitagorici n Platone si curavano molto del confronto con le
osservazioni. I pitagorici costituivano una societ segreta con nessun
reale contatto con il resto della societ greca. Anzi, i traditori erano
severamente puniti. Le regole dellAccademia di Platone includevano:
Non permettere a nessuno che non abbia appreso la geometria di
entrare qui, e raccomandava a tutti i suoi scolari di concentrarsi
sullaspetto teorico del loro soggetto e di non passare infinite
seccature con le misurazioni fisiche trascurando i problemi teorici.
Ci era conforme allatteggiamento generale dellaristocrazia
intellettuale in Grecia. La convinzione era che la tecnologia, compresa
linnovazione tecnologica, dovessero essere in gran parte relegate
alle classi pi basse, soprattutto gli schiavi. Era degradante per un
filosofo avere le mani sporche.
Ci ha suggerito che questa separazione tra pensiero teorico
sofisticato e lavoro pratico, compresi gli esperimenti, fosse la ragione
di fondo del perch la scienza altamente avanzata dellantica Grecia
non abbia mai portato al progresso che si realizz in Europa due
millenni dopo.

1.4.1 Il sistema tolemaico


Quando, malgrado Platone, le osservazioni cominciarono a suscitare
interesse, la cosmologia pitagorica sembr, su un punto, essere
confermata dalle osservazioni: la sfera di cristallo pi esterna, quella
dove sono fissate le stelle, sembrava apparentemente muoversi a
velocit costante. Era proprio ci che ci si aspettava perch questa
sfera era quella pi esterna, pi vicina a dove vivevano gli dei, e
perci la pi divina. Sfortunatamente, la teoria non si accordava tanto
bene ai risultati dellosservazione quando si applicava ai pianeti,
compresi il sole e la luna. Il Sole e la Luna si muovevano talvolta pi
verso nord, altre volte pi verso sud, e un pianeta come Giove
invertiva il suo movimento i rapporto alle stelle.
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Era ovvio che cera qualcosa di sbagliato. Ma i principi di fondo moto


uniforme e figure geometriche perfette erano sacrosanti e non
potevano essere abbandonati anche se erano in conflitto con le
osservazioni. Invece, furono favorite delle idee ausiliari molto
ingegnose. I pianeti non erano fissati direttamente alle sfere di
cristallo, ma ciascuno era fissato ad un piccolo cerchio, che si
muoveva a velocit costante con il suo centro fissato alla sfera di
cristallo. Per un certo tempo tali teorie apparvero promettenti, ma
osservazioni migliori dimostrarono che non erano accurate. La
reazione degli scienziati fu di cercare di aggiustare una vecchia
fantasia invece di chiedersi se, dopotutto, la sua base si fondasse sulla
verit. Aggiustarono alla meglio invece di ri-creare. Quindi furono fatte
aggiunte sempre pi complicate al sistema.
Il risultato di ci fu il sistema Tolemaico, che ha operato nel terzo
secolo A.C. Sono stati introdotti non meno di 54 epicicli, eccentricit,
ecc. Ma nello stesso momento in cui diveniva pi complicato,
diventava pi sacrosanto. Quando una valanga di fanatismo religioso
congel profondamente, per pi di un millennio, la cultura classica,
non si svilupp pi tanto, e let lo rese ancora pi sacrosanto. La
critica era pericolosa, ed erano una rara eccezione i casi come quello
del famoso astronomo, Re Alfonso X di Castiglia, che si lamentava del
suo grado di complessit: se fossi stato presente alla creazione, avrei
potuto dare un profondo consiglio.
1.4.2 Astronomia, astrologia, e mito
Questa cosmologia basata sulla matematica non entrava in serio
conflitto con i miti antichi. Essi venivano in una certa misura
incorporati, cresceva una giungla di matematica, astronomia,
astrologia, e miti provenienti da molte culture primitive. Dei e spiriti di
ogni genere cominciarono a stabilirsi sulle sfere di cristallo, causando
spesso unesplosione demografica. Ad esempio, un gruppo di
costellazioni raffigurate come Perseo salvarono Andromeda da
Medusa, la cui terribile testa rappresentata da una stella variabile.
Ancor pi teatrale il cacciatore gigante Orione, che, seguito dal
Grande Cane e dal Piccolo Cane, si erge con il suo club contro il Toro
dagli occhi rossi.
Il movimento iniziale del sole lungo leclittica stato illustrato da
diversi miti solari. Ad esempio, quando Ercole combatteva contro un
toro e poi contro un leone, si riteneva rappresentasse lingresso del
Sole nel suo passaggio lungo lo zodiaco nelle costellazioni del Toro
e del Leone. Un altro mito, quello nel quale Dalila taglia i capelli da cui
Sansone trae la sua forza, ci indica che nella discesa, quando il Sole
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entra nella costellazione della Vergine, i suoi raggi perdono la loro


forza riscaldante e diviene prigioniero per mezzo anno, fino alla
primavera, quando riprende la sua forza.
Questa caotica conglomerazione di matematica, astronomia
(compresa la cosmologia), e miti derivanti da molte religioni finita
con il divenire un ingrediente permanente della nostra cultura. Oggi,
dopo pi di 2000 anni, pi vivo che mai. I giornali e i periodici hanno
solitamente delle pagine di astrologia; ogni gioielliere vende ciondoli e
spille con i segni dello zodiaco. Dal punto di vista della nostra societ
commercializzata, si investono molti pi dollari in astrologia che in
astronomia.
1.5 Creazione ex nihilo versus universo ingenerato
Lascesa delle religioni monoteiste significa che uno degli dei diviene
pi importante degli altri. Egli diviene il Faraone, il dittatore dei Cieli,
il Dio con la D maiuscola. Diventa pi importante anche del mondo
materiale. Solo lui eterno. Non un prodotto dellevoluzione
delluniverso, come nel Rigveda. Al contrario, lintero mondo una
struttura secondaria creata da Lui. Nella Bibbia la creazione ha
richiesto sei giorni. Ha ancora il carattere di un ordine introdotto in un
caos pre-esistente. Fino a pochi secoli prima A.D. la creazione non era
concepita come produzione del mondo ex nihilo (ma questo non
mai insegnato nella Bibbia). Dio, adesso, era diventato abbastanza
potente da creare il mondo intero pronunciando solo alcune parole
magiche, o con la sua forza di volont.
Le religioni monoteiste hanno spesso la tendenza a divenire
fanatiche. Certamente il cristianesimo fu cos, almeno in alcuni
periodi. Tertulliano diceva Credo quia absurdum (Credo perch
assurdo). Quindi non dovrebbe esserci alcun serio tentativo di
riconciliare religione e scienza.
Nella filosofia aristotelica il mondo materiale era ingenerato e
indistruttibile, un punto di vista che non in conflitto con alcune
delle posizioni rigvediche. Solo in epoca medievale le posizioni di
Aristotele furono adattate allidea della creazione ex nihilo
fondamentalmente da San Tommaso, che rimodell la filosofia
aristotelica in accordo con le necessit della dottrina ecclesiastica.
importante ricordare che anche San Tommaso confessava che la
ragione poteva essere soddisfatta solo dallassunto che il mondo non
aveva un inizio. La dottrina di un principio o della non eternit del
mondo doveva essere accettata sola fide, come atto di pura fede nel
rispetto dellautorit.
Neppure le religioni monoteistiche furono fatali ai vecchi miti. Gli dei
pagani cambiarono il loro nomi alcuni divennero demoni, altri
santi. In Italia, un paese rende omaggio ai santi in quegli stessi
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luoghi, nelle foreste, in cui anticamente viveva solitamente una ninfa


o una driade. Hanno solo acquistato degli abiti pi moderni. Il solstizio
dinverno era, in epoca pagana, la festivit del dio-Sole, e una deaLuna della fertilit veniva adorata alla prima luna piena dopo
lequinozio di primavera. Queste simpatiche vecchie tradizioni
resistono, ancora oggi, bench con un significato modificato.
Lantica credenza che i pianeti governavano la vita degli uomini si
conservata e sviluppata oltre. Lastrologia, la mitologia e la religione
costituirono una sempre pi complicata e affascinante struttura. Il
conflitto di fondo tra un Dio onnipotente e la vecchia credenza che il
nostro destino fosse determinato dalle stelle stato riaccomodato
dalla seguente formula:
Astra regunt nomine, sed regit astra Deus
(Le stelle dominano gli uomini, ma Dio domina le stelle)
Fu dimenticata la base scientifica del sistema Tolemaico, cio, che le
stelle si muovo secondo certe leggi matematiche.
1.6 Mito contro scienza; Miti matematici
Il sistema tolemaico inizialmente fu una teoria molto attraente ma,
nel corso dei secoli, si svilupp in una struttura rigida e sacra sempre
pi incapace di incorporare nuove scoperte. La ragione di ci fu che
fondamentalmente lapproccio non era scientifico ma mitologico. Le
idee di base erano le figure geometriche perfette e il moto uniforme.
Lidea di costruire un sistema del mondo su tali principi generali
rappresent un grande progresso, perch inizialmente si credeva che
gli eventi del mondo fossero governati dalla volont o dai capricci
degli dei. Il sistema tolemaico non metteva necessariamente in
discussione il fatto che il sistema celeste fosse creato dai gli dei, ma
sosteneva che essi dovevano aver agito secondo certi principi
filosofici o matematici che era possibile analizzare e comprendere. Un
matematico sufficientemente sofisticato avrebbe potuto scoprire quali
erano i principi matematici divini.
Il sistema tolemaico origina da ci che possiamo definire un mito
matematico.
La filosofia pitagorica aveva una bellezza logica che potrebbe anche
essere definita 'divina'. Ricorrendo al pensiero puramente astratto i
teorici hanno affermato di aver scoperto i principi in base al quale gli
dei agirono quando crearono il mondo. E quando questi principi
furono scoperti, si ritenuto che il mondo dovesse essere strutturato
in base ad essi. In un certo senso, i demiurghi non avevano altra
scelta; non era neppure necessario che esistessero. Ma nemmeno le
osservazioni della realt fisica erano necessarie. Il sistema si basava
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sull'ispirazione divina o sulla necessit logico-matematica. Se Galileo


sosteneva di vedere nel suo telescopio corpi celesti o macchie solari
che a priori non esistono, era il suo telescopio e non il sistema teorico
ad essere sbagliato.
Ma molto tempo prima di Galileo, erano apparse nuove idee nella
cultura islamica, che assunse la guida della scienza meno di 100 anni
dopo l'Egira. Nel XII secolo, Averro da Cordova affermava che il
mondo fosse eterno e non creato, ma in uno stato di evoluzione
(Singer 1959), una posizione simile alla cosmologia gerarchica d'oggi.
Nel suo impressionante trattato al-Muqaddima, Ibn Khaldun (intorno
al 1400 AD) os opporsi alla posizione di Platone secondo cui il
mondo poteva essere esplorato solo dal pensiero logico. Diceva, anzi,
che "la logica non un modo sicuro di pensare, a causa della sua
tendenza all'astrazione e la sua lontananza dal mondo tangibile"
(Baali & Ward 1981). Ci simile all'avvertimento di Bertrand Russell,
mezzo millennio pi tardi, contro 'la sola ragione'. Ibn Khaldun
affermava esplicitamente che la cosmologia doveva basarsi sulle
osservazioni.
1.7 Il sistema copernicano
L'idea di Ibn Khaldun rimase in letargo per duecento anni finch non
riapparve in Europa, dove caus la ben nota crisi che ha portato alla
vittoria del sistema eliocentrico di Copernico (ma dopo qualche tempo
quest'ultimo
dovette
abdicare
a
favore
di
un
sistema
galattocentrico).
1.8 Il compromesso di Tycho-Brahe
Durante la lotta tra le cosmologie geocentrica e eliocentrica, fu
proposto un compromesso ingegnoso da Tycho Brahe. La sua
cosmologia accettava che tutti i pianeti si muovessero intorno al Sole,
ma il sole (insieme a tutti i pianeti) si muovevano intorno alla Terra.
(Anche la Luna si muoveva intorno alla Terra.) In questo modo
soddisfaceva le osservazioni che indicavano che i pianeti si
muovevano attorno al Sole, ma conservava la sacrosanta cosmologia
geocentrica. La cosmologia di Tycho-Brahe concordava con le
osservazioni pressappoco come la cosmologia copernicana. Ma ben
presto si scopr che la questione di fondo era un'altra. Era la
sopravvivenza o la sconfitta di un mito sacrosanto. Il mito si era
rivelato sterile. Non era stato in grado di prevedere un solo nuovo
fenomeno che in seguito fu confermato dall'osservazione.
2. Lintroduzione del telescopio
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2.1 Lapproccio empirico: Newton


La vera importanza della rivoluzione copernicana non fu il fatto che
una cosmologia geocentrica venne sostituita da una eliocentrica, ma
che il nuovo approccio alla cosmologia si basava sulle osservazioni,
non su principi matematico-filosofici. I tolemaici non avevano mai
capito chiaramente che, come afferma Bertrand Russell "la
matematica la scienza in cui non si sa mai di che cosa si sta
parlando, se quello che dici vero". Infatti, tratta di entit ipotetiche
e si preoccupa solo delle relazioni delle une con le altre, essendo
indifferente al fatto che qualcosa nel mondo reale corrisponda. Ci
significa che la matematica adatta a conferire autorit a qualsiasi
idea, ma se l'idea un mito, la matematica pu trasformarlo in un
mito matematico, ma non garantisce che esso abbia qualcosa a che
vedere con la realt.
L'approccio osservativo era essenziale perch l'introduzione da parte
di Galileo del
telescopio port ad un rapido aumento a valanga dei fatti osservativi.
Galileo, Keplero
e Newton stabilirono nuove leggi della natura che spiegavano i fatti
osservati con una precisione sorprendente. Grazie a loro era possibile
prevedere diversi fenomeni che poi furono osservati. Allo stesso
tempo, avevano una 'bellezza' matematica, che forse superava anche
quella delle vecchie leggi. Ma era chiaro che non erano sacrosanti.
Newton diceva: 'Hypotheses non fingo' (Non faccio alcuna ipotesi)
Tuttavia, rimasero incontrastate fino all'inizio di questo secolo. La
transizione da una cosmologia eliocentrica ad una cosmologia
galatto-centrica e pi tardi a cosmologie con il centro nel nostro
ammasso di galassie, ecc, non ha portato ad alcuna crisi.
In effetti questa transizione era stato prevista dalla teoria
newtoniana. Un risultato importante del nuovo approccio alla
cosmologia fu l'abolizione della vecchia divisione della fisica in 'fisica
terrena' e 'fisica celeste'. Secondo Aristotele, tutti i fenomeni 'sub
luna' (al di sotto della Luna) erano governati dalla prima, mentre la
seconda regolava gli eventi allo stesso livello o al livello superiore
dell'orbita lunare. L'unico che in passato mise in dubbio ci fu
Giordano Bruno, ma fu dimostrato vero da Galileo e Newton. Fu la
mela cadente nel giardino di Newton, a mandare in frantumi la sfera
che separava le due discipline della fisica.
Torniamo ora alla differenza tra mito e scienza. E' questa la differenza
tra ispirazione divina o 'la sola ragione' (come dice Bertrand Russell)
da una parte, e teorie a stretto contatto con l'osservazione dall'altra.
L'enorme afflusso di materiale dell'osservazione determinato
dall'introduzione del telescopio non poteva conciliarsi con le sfere di
cristallo. Sono state fatte saltare dall'iniezione di tanti nuovi fatti
10

osservativi. Si pu dire che la 'rivoluzione copernicana' fu


determinata pi dall'introduzione del telescopio da parte di Galileo
che dalla teoria copernicana. In realt, Aristarco aveva proposto la
stessa teoria 2000 anni prima, ma poich non esistevano telescopi
non poteva essere dimostrata.
2.2 Limiti della teoria newtoniana
All'inizio di questo secolo il formalismo newtoniano stato messo in
discussione in quattro diversi aspetti:
1. Era ovvio che non era applicabile agli atomi, dove doveva essere
sostituito dalla meccanica quantistica.
2. I movimenti a velocit non trascurabili rispetto alla velocit della
luce dovevano essere trattati dalla teoria della relativit ristretta.
3. La teoria generale della relativit richiese la sostituzione dello
spazio tridimensionale euclideo di Newton con uno spazio curvo
quadridimensionale.
4. Fu evidente che i fenomeni elettromagnetici erano di importanza
decisiva per il movimento dei mezzi diffusi ionizzati. Fu necessario
inserire la magnetoidrodinamica e la fisica del plasma nella fisica
cosmica. Mentre le conseguenze di (1) e (2) non sono controverse,
discuteremo la (3) e (4) dopo nelle Sezioni 3 e 4.
2.3 Scienza e vecchi miti
Come ha fatto la scoperta scientifica ad influenzare i vecchi miti? Per
diversi pionieri non sembra esserci stato un conflitto reaIe. Tycho
Brahe e Keplero, ad esempio, non solo sono stati eminenti scienziati
ma anche eminenti astrologi, (ancora oggi, quando un giorno si
rivelato estremamente sfortunato, gli scandinavi spesso esclamano:
"Oggi proprio il giorno di Tycho Brahe!" La ragione di ci il fatto
che pubblic un calendario di quei giorni in cui le costellazioni erano
molto sfavorevoli.) Per quanto riguarda alcuni dei pionieri, questa
mancanza di conflitto pu essere dovuta al fatto che era pericoloso
contrastare le credenze esistenti, o al fatto che alcuni guadagnavano
da vivere come astrologi di corte. Ma sembra evidente che una tale
spiegazione non sufficiente. Nella sua lettera al vescovo Bently,
Newton stesso scrisse che le sue meccaniche celesti dimostravano
l'esistenza di Dio, e trascorse la sua vecchiaia a calcolare quanti
angeli vi fossero secondo l'Apocalisse.
2.4 Scienza e nuovi miti
Il trionfo della scienza sul mito nel campo della meccanica celeste si
lentamente diffuso ad altri campi. Ci sono voluti pi di due secoli
prima che invadesse seriamente la biologia. Nel nostro secolo
11

l'approccio scientifico ha abbracciato altre aree che in precedenza gli


erano estranee, come ad esempio l'origine della vita e il
funzionamento del cervello umano. Tuttavia, ci non significa una
vittoria completa e definitiva del buon senso e della scienza sul mito.
In realt assistiamo oggi ad un atteggiamento antiscientifico e ad una
rinascita del mito. Questa tendenza ha almeno due cause. Il
creazionismo popolare nel sud degli Stati Uniti deriva dal fanatismo
religioso. Ma in un certo senso, la minaccia pi interessante e anche
pi pericolosa viene dalla scienza stessa. In senso veramente
dialettico il trionfo della scienza che ha liberato le forze che oggi
sembrano ancora una volta rendere i miti pi potenti della scienza e
produce un 'creazionismo scientifico' all'interno dello stesso mondo
accademico.
2.5 La relativit ristretta
Uno dei pi bei risultati della scienza e stato la teoria della relativit
ristretta. Si basava essenzialmente sull'esperimento di MichelsonMorley e sulla teoria dell'elettromagnetismo di Maxwell, che in modo
elegante descriveva tutti i risultati dello studio dei fenomeni elettrici,
magnetici, e ottici. Gi quando espressa in un ordinario sistema
tridimensionale di coordinate cartesiane, la teoria della relativit
ristretta un bella teoria, ma la sua bellezza matematica
sicuramente piuttosto accresciuta se espressa in uno spazio
quadridimensionale.
A questo fatto stata data un'enorme importanza. Si affermato che
"Einstein ha scoperto che lo spazio a quattro dimensioni ",
un'affermazione che non corretta. Infatti, H. G. Wells (1894) ha
basato il suo ingegnoso romanzo, "La macchina del tempo", sull'idea
'generalmente accettata' che lo spazio fosse quadridimensionale, con
il tempo come la quarta coordinata. Questo romanzo fu pubblicato
quando Einstein aveva quindici anni.
Tuttavia, la quarta coordinata che Einstein introdusse non fu tempo,
ma il tempo
moltiplicato per -1. Da un punto di vista matematico ci
elegante, perch significava che la trasformazione di Lorentz pu
essere descritta come una trasformazione di un sistema di coordinate
nello spazio quadridimensionale. Tuttavia, da un punto di vista fisico
non d nuove informazioni.
Molte persone probabilmente si sono sentite sollevata dal fatto che gli
si sia detto che la vera natura del mondo fisico non poteva essere
compresa se non da Einstein e pochi altri geni che erano in grado di
pensare in quattro dimensioni. Avevano tentato di comprendere la
scienza, ma ora era evidente che la scienza fosse qualcosa in cui
12

credere, non qualcosa che dovrebbe essere compreso. Presto i pi


venduti tra i libri di divulgazione scientifica divennero quelli che
presentavano i risultati scientifici come insulti al senso comune. Pi
astruso e meglio !
Ai lettori piaceva essere colpiti, e gli scrittori scientifici non avevano
difficolt nel presentare la scienza in maniera mistica e
incomprensibile. Contrariamente a Bertrand Russell, la scienza fu
sempre pi presentata come la negazione del senso comune. Una
delle conseguenze fu che il limite tra scienza e pseudoscienza
tendeva ad essere cancellato. Per la maggior parte delle persone fu
sempre pi difficile trovare qualche differenza tra scienza e
fantascienza, se non che la fantascienza era pi divertente.
Ma torniamo alla teoria della relativit e il suo impatto diretto sugli
scienziati. La appresentazione quadridimensionale della teoria della
relativit ristretta fu piuttosto innocua.
Questa teoria utilizzata ogni giorno nei laboratori per calcolare il
comportamento delle particelle ad alta energia, ecc. Siccome i fisici
sperimentali hanno una forte consapevolezza del fatto che i loro
laboratori sono tridimensionali, saldamente collocati in un mondo
tridimensionale, la formulazione quadridimensionale presa per
quello che : una piccola graziosa decorazione paragonabile ad una
vignetta umoristica o al calendario di una pin-up sul muro.
3. La relativit generale e luniverso
3.1 Revival della filosofia pitagorica
D'altra parte, nella teoria generale della relativit la formulazione
quadridimensionale
pi importante. La teoria anche pi pericolosa, perch caduta
nelle mani di matematici e cosmologi, che hanno avuto pochissimi
contatti con la realt empirica.
Inoltre, l'hanno applicata a regioni molto distanti, e il misurare
dimensioni remote non cos facile. Molti di questi scienziati non
avevano mai visitato un laboratorio o guardato attraverso un
telescopio, e anche se l'hanno fatto, non era degno di loro sporcarsi le
mani. Hanno accettato il consiglio di Platone di "concentrarsi sul lato
teorico del loro oggetto e non avere infinite seccature con le
misurazioni della fisica". Guardavano dall'alto in basso i fisici
osservatori e sperimentali il cui unico compito era quello di
confermare le loro conclusioni intellettuali. Coloro che non erano in
grado di confermarle erano ritenuti degli incompetenti. Gli astronomi
osservativi subivano le forti pressioni di prestigiosi teorici.
La teoria della relativit generale ha aperto una possibilit
estremamente affascinante. Simile alla superficie terrestre, che
13

senza confini ma pur sempre finita, si pu in uno spazio


quadrimensionale avere un' ipersfera senza limiti e tuttavia con un
volume finito.
Valeva certamente la pena d'indagare quest'idea.
La relativit generale ha aperto la strada ad una rinascita del
pensiero pitagorico. Ancora una volta si credeva possibile esplorare
l'universo con la pura matematica. Tutti gli argomenti contro di ci,
che avevano determinato il crollo della cosmologia tolemaica, furono
spazzati via. Il cartello all'ingresso dell' Accademia di Platone, "Chi
non ha imparato la geometria (euclidea) non entri qui", fu
modernizzato nel "Chi non ha imparato la geometria di Minskowskian
non entri qui". La discussione cosmologica fu monopolizzata dai
sostenitori del Big Bang che avevano studiato la relativit generale
per anni. A nessun altro fu permesso di avere qualche opinione sulla
cosmologia. I libri di testo sulla 'cosmologia moderna' iniziano con la
relativit generale e spesso non fanno nemmeno menzione
dell'esistenza di opinioni eretiche.
Ancor pi grave il fatto che sono menzionate solo quelle
osservazioni che con uno sforzo d'immaginazione potrebbero essere
interpretate a sostegno del Big Bang. Il crescente numero di
osservazioni che dimostrano che l'ipotesi del Big Bang sbagliata
vengono nascoste sotto il tappeto. Anche l'idea pitagorica della
corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo ha attirato un nuovo
interesse.
3.2 La cosmologia di Eddington
Uno dei tentativi pi interessanti di applicare la relativit generale alla
cosmologia si dovette a Eddington. Con la relativit generale a fare
da sfondo, deriv le relazioni matematiche tra la costante di struttura
fine, il rapporto tra l'attrazione gravitazionale e l'attrazione elettrica,
l'et dell'universo espressa in unit di tempo atomico, e il numero di
particelle nell'universo. Quest'ultimo risultato essere 2.36216
mila ... x 1079. Non era necessario prendersi la briga di andare a
contarli tutti. Sapeva che alla sua scrivania aveva contato ognuno! In
effetti, ha seguito il consiglio di Platone di "concentrarsi sull'aspetto
teorico del soggetto" e "non darsi infinite pene ad eseguire
misurazioni fisiche trascurando i problemi teorici".
La cosmologia di Eddington stata senza dubbio un capolavoro
intellettuale
dello
scienziato
che
Chandrasekhar
definisce
"l'astronomo pi illustre del suo tempo". In un certo senso un
peccato che non abbia retto il confronto con realt. Eddington aveva
buone ragioni per dire - come il re Alfonso - "se fossi stato presente
alla creazione, avrei dato dei profondi consigli ".
14

3.3 Lipotesi del Big Bang


Ma il tronco principale della relativit generale presenta diversi altri
rami. Se la cosmologia di Eddington la pi ingegnosa, la pi
popolare la cosmologia del Big Bang. Essa si basa sulla soluzione di
Friedman delle equazioni di Einstein. Questa soluzione ha un punto
singolare. Per un matematico un punto singolare non niente di
straordinario, ma per un fisico avrebbe presto significato che qualcosa
era andato storto, un avvertimento che la teoria non poteva essere
applicata ad un problema reale. Tuttavia, senza alcuna seria
discussione, questa antica tradizione del campo della fisica fu
improvvisamente trascurata. Invece, fu generalmente accettato che il
punto singolare rappresentava la realt, e significava che in un certo
momento l'intero universo consisteva in un solo singolo punto. Da
questa singolarit l'universo inizi ad espandersi, in modo che tutte le
sue parti si allontanavano le une dalle altre a velocit proporzionali
alla distanza tra loro.
Questi tipi di soluzioni matematiche sembravano essere applicabili
"all'universo in espansione" descritto dalla famosa legge empirica di
Hubble. Non era aperta la via ad una nuova grandiosa cosmologia.
Uno dei suoi ideatori stato l'Abb Lemaitre, che defin l'universo
quando era un punto singolo " l'Atome Primitive " i. Suo grande
propagandista fu Gamow.
N Lemaitre n Gamow sono giunti all'estremo di postulare che
l'intero universo sia mai stato un punto matematico. Lo 'stato iniziale'
fu supposto essere una concentrazione di "tutta la massa
dell'universo" in una sfera molto piccola. Questa massa viene
riscaldata ad una temperatura di alcuni miliardi di gradi. Quando
questa 'bomba atomica esplode', le sue parti sono lanciate a velocit
relative che sono talvolta vicino alla velocit della luce. (Poich non
esiste un gradiente di pressione, l'analogia con una bomba che
esplode fuorviante.) Questo modello, che, almeno da certi punti di
vista era affascinante, si riteneva spiegasse l'evoluzione principale e
l'attuale struttura dell'universo. Si sostenne che da esso derivino una
serie di conseguenze: in meno di mezz'ora dall'esplosione gli elementi
che troviamo oggi furono formati dalle reazioni nucleari nella materia
molto calda e molto densa. In un primo tempo si produsse una
radiazione termica che, nell'ulteriore espansione, si raffreddata e
dovrebbe osservarsi ora come una radiazione del corpo nero con una
temperatura di 50 K. In una fase successiva la materia in espansione
condens per formare le galassie che osserviamo oggi. La densit
media nell'universo deve essere di almeno 10 -29g cm-3 per
racchiuderla.
15

3.4 Il Big Bang e le osservazioni


Non c' una sola di queste prime concordanze con le osservazioni che
non si sia rivelata sbagliata. Infatti, gli attuali sostenitori del Big Bang
rivendicano solo due sostegni osservativi alla loro ipotesi.
Uno " la radiazione del corpo nero di 3K " che ovviamente ha
un'altissima isotropia.
Rispetto alle prime previsioni di una radiazione isotropa di 50K, ci
rappresenta una
discrepanza nell'energia di 104 (perch l'energia proporzionale a
T4), ma con le modifiche "generalmente accettate" dello scenario
l'affermazione che sostiene l'ipotesi deve essere presa sul serio.
L'altro sostegno che l'abbondanza osservata di alcuni elementi
leggeri troppo grande per spiegarsi con la nucleosintesi nelle stelle,
che accettata per spiegare l'abbondanza degli altri 90 elementi, (i
fautori del Big Bang sostenevano inizialmente che si potesse spiegare
la produzione di tutti gli elementi, ma ora ammettono che ci
insostenibile). Poich sia i valori dell'osservazione delle abbondanze
cosmiche che la teoria della nucleosintesi nelle stelle possono
benissimo essere incerte per un fattore considerevolmente pi
grande, non proprio un sostegno molto forte.
D'altra parte, c' un crescente numero di fatti dell'osservazione che
sono difficili da conciliare con l'ipotesi del Big Bang. L'istituzione del
Big Bang li menziona molto raramente, e quando i non-credenti cerca
di farli notare, la potente istituzione rifiuta di discuterne lealmente.
Una raccolta di obiezioni stata recentemente pubblicata da
Oldershaw (1983). Altri argomenti critici sono stati riassunti da Alfvn
(1981).
La situazione attuale caratterizzata dai tentativi piuttosto disperati
di conciliare le
osservazioni con l'ipotesi per salvare i fenomeni. Non si pu evitare
di pensare alla situazione dell'epoca tolemaica. Viene costruito un
crescente numero d'ipotesi ad hoc, che in un certo senso corrisponde
all'introduzione tolemaica di sempre pi epicicli ed eccentrici. Senza
preoccuparsi molto del rigore logico, la concordanza tra queste ipotesi
ad hoc e l'ipotesi del Big Bang spesso rivendicata a sostegno della
teoria.
In realt, con la possibile eccezione della condizione della radiazione
di fondo, non c' una sola previsione che sia stata confermata. L'era
del Big Bang ha visto la scoperta dei quasar che hanno un fantastico
rilascio di energia. Non previsti e spiegabili solo attraverso un
meccanismo precario. L'astronomia a raggi X e l'astronomia a raggi
gamma hanno aperto una nuova era con la scoperta di enormi
esplosioni di energia incredibilmente rapide (dalla costante di tempo
di una frazione di secondo!). Ancora una volta impreviste e difficili da
16

conciliare anche post facto con la cosmologia del Big Bang. Il Big
Bang veramente una cosmologia dello stesso carattere di quella
tolemaica: assolutamente sterile. Avr la stessa speranza di vita?
3.5 La radiazione cosmica di fondo
sempre pi evidente che vi un solo fenomeno che i sostenitori del
Big Bang sostengono seriamente per dimostrare la propria
cosmologia; la radiazione a 3K. Schramm & Wagoner (1977) scrivono
"la ragione principale per credere che il nostro universo emerse da un
Big Bang resta la radiazione di fondo a 3K" e Weiss esclama
entusiasticamente che la radiazione di fondo "soddisfa quasi oltre le
aspettative la semplice ipotesi che si tratti di un residuo di
un'esplosione primordiale".
Tuttavia, se guardiamo alla radiazione di fondo, senza idee
preconcette, quanto convincente ? Misuriamo una radiazione
estremamente fredda in un universo, che
1010 anni luce o 1026 m, e concludiamo che questa deve derivare da
uno stato che era miliardi di gradi caldo. In effetti, l'espansione da,
diciamo, un universo di dimensioni millimetriche all'attuale della
dimensione di 1010 anni luce di un fattore 1029. C' qualche altro
campo della scienza dove una tale estrapolazione in un sol colpo
venga accettata senza prove molto solide? Sembra che non ci si sia
mai chiesti seriamente se in degli stati intermedi non potessero
esserci altri meccanismi dell'isotropizzazione della radiazione di
fondo. Come abbiamo visto sopra, l'universo del Big Bang contiene
tanti fenomeni che questa cosmologia non pu spiegare, quindi non
sorprenderebbe se avessimo scoperto un tale meccanismo.
Infatti un tale meccanismo potrebbe gi essere stato scoperto.
Secondo Wright (1981), ragionevole che "chicchi conduttori
aghiformi possano fornire capacit sufficiente a produrre lo spettro
osservato ".
Si obietter probabilmente che nessuno ha osservato l'esistenza di
tali chicchi. Tuttavia, molto tempo fa Spitzer aveva gi dimostrato che
l'esistenza di tali chicchi era necessaria per spiegare la polarizzazione
interstellare della luce. Se la scelta tra il postulare l'esistenza di tali
chicchi o accettare la cosmologia del Big Bang - che secondo i suoi
sostenitori non ha altro supporto certo - gli aghi sarebbero preferibili
per tutti coloro che non sono dei credenti fanatici.
3.6 Creazione ex nihilo

17

Una conclusione molto importante della cosmologia del Big Bang, che
raramente tratta esplicitamente, che la condizione al punto
singolare presuppone necessariamente una creazione divina.
Per l'Abb Lematre ci fu molto allettante, perch diede una
giustificazione alla creazione ex nihilo, che san Tommaso aveva
contribuito a stabilire come credo. Per molti altri scienziati ha
generato pi di un imbarazzo, perch Dio menzionato molto
raramente nella letteratura scientifica ordinaria. Sembra che siano
piuttosto pochi gli scienziati (ma tra loro Whittaker e Milne) che, come
Jastrow (1978) nel suo libro Dio e gli astronomi, tragga esplicitamente
quella che sembra essere la conclusione logica della cosmologia del
Big Bang, cio, che l'universo stato creato ex nihilo da Dio. "Quando
lo scienziato ha scalato le montagne dell'ignoranza, sta per
conquistare la vetta pi alta; appena si solleva sulla la roccia finale,
gli si presenta un gruppo di teologi che erano seduti l da secoli."
Tuttavia, la maggioranza dei sostenitori del Big Bang preferiscono
nascondere la creazione sotto il tappeto. In realt, combattono contro
il creazionismo popolare, ma allo stesso tempo lottano fanaticamente
per il proprio creazionismo. Peratt (1983) suggerisce che il
creazionismo extra muros si ispiri al creazionismo intra muros del Big
Bang.
3.7 Cosmologia gerarchica
Ci sono alternative al Big Bang? In effetti ci sono, anche se i
sostenitori del Big Bang le citano molto raramente. Come ai bei
vecchi tempi, anche solo menzionare l'esistenza di un'eresia un
crimine. Una delle alternative pi interessanti la cosmologia
gerarchica, che prevede un universo infinito con una organizzazione
gerarchica. Essa si basa su un approccio che ha suscitato notevole
interesse agli inizi di questo secolo, molto prima del Big Bang, anzi
anche prima della teoria generale della relativit. Ispirato da Fournierd'Albe, Charlier ha dimostrato che, al fine di evitare le obiezioni di
Olbers e Seeliger ad un universo infinito euclideo, necessario che
l'universo sia 'grumoso', con una distribuzione gerarchica della
materia. Ci significa che le stelle dovrebbero essere organizzate in
galassie G1, un gran numero di queste galassie formano una "galassia
pi grande di tipo G2" - oggi preferiremmo parlare di un "ammasso" un grande numero di queste una struttura ancora pi grande G 3 , e
cos via all'infinito. Charlier ha dimostrato che la densit media di una
struttura di dimensioni R deve obbedire a

(1)
18

con a > 2. Ci conduce ad un universo infinito con massa infinita, ma


con densit media zero. Il che soddisfa l'obiezione di Olbers e
Seeliger.
La scuola di Charlier ha riflettuto sul fatto se la nostra metagalassia
(un sinonimo di ci che il formalismo del Big Bang considera come
l'intero 'universo') possa avere delle sorelle che insieme formano una
struttura ancora pi grande (una 'teragalassia'), continuando cos con
un altro passo in avanti nella gerarchia. (Ci , naturalmente, contro il
punto di vista del Big Bang).
Con l'arrivo della cosmologia del Big Bang, il modello di Charlier fu
considerato soIo d'interesse storico. Tuttavia, in un documento
classico, de Vaucouleurs (1970) riprese quel modello dimostrando che
entro ampi limiti, la massima distribuzione di densit osservata
soddisfa l'Equazione (1), ma con a = 1.7.
Nella sua interpretazione teorica delle osservazioni, de Vaucouleurs
(1970) deve tener conto dell'espansione di Hubble, il che significa che
il suo modello gerarchico non identico a quello di Charlier. Peebles e
collaboratori (cfr Peebles 1980) hanno trattato i dati dell'osservazione
con metodi statistici avanzati, e hanno sostanzialmente confermato il
modello gerarchico di de Vaucouleurs. (Vedi articolo di studio di Groth
et al. 1977. Tuttavia, hanno trovano un valore che leggermente
superiore: a = 1.77).
3.8Un compromesso alla Tycho-Brahe
La struttura gerarchica non necessariamente entra in conflitto con il
Big Bang. Un certo numero di scienziati (tra cui anche de Vaucouleurs
e Peebles) preferiscono un compromesso alla Tycho-Brahe: Le
osservazioni dimostrano certamente che l'universo non ha affatto
l'omogeneit che dovrebbe avere secondo il Big Bang, ma le
disomogeneit possono essere spiegate da effetti secondari, ad
esempio, delle instabilit. In questo modo, si evita un conflitto aperto
con il sacrosanto Big Bang. Tuttavia, anche se dal Big Bang potrebbe
essere derivata una struttura gerarchica, questo non dimostra che il
Big Bang pu essere derivato dalla struttura gerarchica osservata!
Inoltre, il vero vantaggio della struttura gerarchica che ci salva dalla
singolarit e dal creazionismo. Quindi, questo compromesso sembra
essere altrettanto superficiale di quello di Tycho Brahe.
N Charlier n nessun altro ha dato alcuna spiegazione del perch la
materia ha questa struttura ed distribuita in questo modo. Solo
implicitamente sostengono che ci deve essere qualche legge della
fisica che produce una struttura gerarchica.
In ogni caso, sembra legittimo cercare alternative al Big Bang.
Tuttavia, esula dallo scopo di questo articolo discuterne (vedi Alfvn
1981 capitolo VI; Alfvn 1982a).
19

4. Lintroduzione del veicolo spaziale


4.1 Importanza delle forze elettromagnetiche
Indipendentemente dall'introduzione della teoria generale della
relativit nella discussione cosmologica, c' stato un altro drastico
cambiamento nel nostro approccio alla fisica cosmica, cio la
consapevolezza dell'importanza degli effetti elettrodinamici sul moto
dei mezzi dispersi. Poich il rapporto tra la forza d'attrazione di
Coulomb e l'attrazione newtoniana tra le particelle elementari 10 39,
gli effetti elettromagnetici sono determinanti per le dinamiche in tutti
i casi in cui il numero di cariche positive non quasi esattamente
compensato dallo stesso numero di cariche negative. Questo il caso
di tutti gli enormi corpi celesti in gi fino ai granuli delle dimensioni
dell'ordine dei micron, ma molto raramente per gli elementi diffusi
nello spazio interplanetario, interstellare e intergalattico. Infatti, i
fenomeni idromagnetici e il plasma dominano la maggior parte di
quelle regioni che (in volume) rappresentano oltre 99.999 ... %
dell'universo.
In seguito, vedremo che per la cosmologia sono importanti non soIo
Newton e Einstein, ma anche Maxwell.
4.2 Ricerca spaziale e paradigma di transizione nella fisica cosmica
Il progresso scientifico dipende dallo sviluppo di nuovi strumenti. Il
passaggio dalla cosmologia tolemaica a quella copernicana fu in
larga misura dovuto all'introduzione dei telescopi. Allo stesso modo,
la ricerca spaziale ha cambiato cos drasticamente le nostre
possibilit di esplorare il nostro ambiente in grande scala che sta
avendo luogo una revisione approfondita della fisica cosmica.
Prima di tutto, le osservazioni spaziali hanno reso disponibile
allosservazione quasi tutto lo spettro elettromagnetico. In
precedenza, ci forniva informazioni meno di un terzo delle ottave
(visiva ed una regione delle radiofrequenze).
Le nuove regioni comprendono l'astronomia a raggi X e a raggi
gamma, e la maggior parte dei nuovi fenomeni scoperti in queste
regioni sono ovviamente dovuti agli effetti de plasma. Ci significa
che divenuta sempre pi evidente l'importanza decisiva della fisica
idromagnetica e del plasma.
Inoltre, negli anni 70 le misurazioni in situ delle magnetosfere,
compresa la regione del vento solare ('magnetosfera solare') hanno
drasticamente mutato la nostra comprensione delle propriet dei
mezzi cosmici. In pi, abbiamo imparato a generalizzare i risultati
delle indagini sul plasma da una regione ad altre regioni. Ci significa
20

che le ricerche in laboratorio su plasmi delle dimensioni, diciamo, di


10 cm possono essere utilizzate per ottenere una migliore
comprensione dei plasmi cosmici di dimensioni magnetosferiche;
diciamo, 1010 centimetri. Con un altro passaggio di 109 possiamo
trasferire i risultati di laboratorio e magnetosferici ai plasmi galattici
di, per cos dire, 1019 centimetri. Un terzo salto di 109 ci porta fino alla
distanza di Hubble di 1028 cm e quindi ai problemi cosmologici.
Tutto questo ha portato o sta portando ad una revisione del nostro
concetto di plasma cosmico, che per molti aspetti cos drastico che
appropriato parlare di un mutamento di paradigma.
Poich il nostro ambiente cosmico costituito da plasma per pi del
99.999 ... percento (in volume), ci significa una revisione di gran
parte della fisica cosmica.
stato fornito un elenco di quattordici campi dell'astrofisica, che
devono essere rivisti (Alfvn 1981 1982b, 1983). Quelli di maggior
interesse in questo caso sono:
(a) I doppi strati elettrici, che non attiravano molto interesse fino a
cinque o dieci anni fa. Essi sono ormai noti per il fatto di accelerare le
particelle cariche fino a energie di chilovolt nella magnetosfera
terrestre. I doppi strati elettrici possono esistere anche altrove e
accelerare le particelle a energie ancora pi elevate. Carlqvist (1982)
ha trattato i doppi strati relativistici, che possono accelerare le
particelle alle energie dei raggi cosmici. La svolta nell'accettazione
dei doppi strati elettrici si ebbe con il Ris Symposium (Michelsen &
Rasmussen 1982). In termini cosmologici, il rapido rilascio di energia
immagazzinata magneticamente in doppi strati esplosivi di notevole
interesse.
(b) I plasmi cosmici spesso non sono omogenei, ma presentano
strutture filamentose, che in regioni accessibili sono note per essere
associate a correnti parallele al campo magnetico. probabile che
anche tali strutture filamentose nelle nubi interstellari e anche pi
lontano siano prodotte da correnti filamentose.
(c) Nelle magnetosfere vi sono sottili strati di corrente piuttosto stabili
che separano
regioni di diversa magnetizzazione, densit, temperatura, ecc.
(d) difficile evitare la conclusione che fenomeni simili esistano
anche in regioni pi lontane, questo destinato a lasciar spazio ad
una struttura cellulare generaIe (o pi correttamente, ad una
struttura cellula-muro).
(e) Gli argomenti per la non esistenza dell'antimateria nel cosmo non
sono validi (Rogers & Thompson 1980). Ci sono argomenti fondati per
l'esistenza dellantimateria, il che significa che l'annichilazione
dovrebbe essere considerata un'importante fonte di energia. Infatti,
l'annichilazione sembra essere l'unica fonte di energia ragionevole
21

per quegli oggetti celesti che emettono quantit molto grandi di


energia (ad esempio, i quasar).
(f) Le emissioni radio, dei raggi X e dei raggi gamma e l'accelerazione
dei raggi cosmici sono in gran parte dovute ai processi del plasma. Le
teorie, per esempio, delle doppie sorgenti radio, della formazione di
stelle e dei sistemi planetari dalle nubi interstellari, il rilascio di
energia nei quasar e l'accelerazione della radiazione cosmica fino a
1019 devono basarsi sulla fisica del plasma. Da qui la transizione di
paradigma implica una revisione di parti considerevoli della radio
astronomia, dell'astronomia a raggi X e a raggi gamma, della teoria
dei raggi cosmici, e anche della cosmologia. Queste scienze devono
alla fine basarsi sulle propriet osservate dei plasmi di laboratorio e
della magnetosfera.
Quindi, in conclusione, non vi rimasto molto del sostegno
osservativo a favore del Big Bang. Infatti, l'et dello spazio fornisce
un quadro dello spazio sostanzialmente tridimensionale e altamente
disomogeneo, a causa della predominanza dell'idrodinamica e della
fisica del plasma. Al contrario, lo scenario del Big Bang quello di
uno spazio quadridimensionale e fondamentalmente omogeneo.
4.3Meccanica terrena e celeste
Attualmente, si conviene almeno in linea di principio che fino ad una
distanza di qualche percentuale della distanza Hubble, si dovrebbero
normalmente utilizzare la meccanica newtoniana e uno spazio
euclideo. Naturalmente, la relativit speciale deve essere applicata
per tutti i movimenti e velocit paragonabili alla velocit della luce.
Inoltre, la fisica idromagnetica e del plasma spesso di importanza
decisiva. Anche se si riconosce che in linea di principio valida la
relativit generale, la differenza tra questa e la meccanica
newtoniana trascurabile, tranne in alcuni casi particolari. In realt,
per il calcolo delle orbite planetarie, e anche delle orbite dei veicoli
spaziali, viene utilizzata la meccanica newtoniana, perch la
correzione della relativit solo dell'ordine di 10 - 8 . Allo stesso modo,
per le dinamiche di grande scala, ci aspettiamo che la correzione
della relativit per le galassie sia, diciamo, di 10 - 6 e per gli ammassi
e superammassi galattici, forse di 10 - 5. Le eccezioni sono casi
speciali come le stelle di neutroni e i buchi neri (se ne esistono!). Se,
usando la formula empirica di de Vaucouleurs, estrapoliamo un ordine
gerarchico di tutta la metagalassia (alla distanza Hubble), otteniamo
una correzione della relativit di circa 10 -4. Anche questa
trascurabile considerando la precisione che attualmente utile nel
trattamento di fenomeni su grande scala in regioni cos lontane.
Va da s che in tutte queste regioni, gli effetti idromagnetici e del
plasma sono, in generaIe, molto pi importanti.
22

L'esplorazione di regioni sempre pi distanti ha dimostrato che la


forte disomogeneit caratteristica di una struttura gerarchica valida
ad almeno una di stanza di qualche percentuale della distanza
Hubble. In effetti, sono state scoperte regioni vuote molto ampie delle
dimensioni di 1020 - 1025 m e anche enormi regioni di diverse strutture
a simili distanze. Se usiamo il rapporto Charlier-de Vaucouleurs tra
densit e dimensioni medie delle strutture gerarchiche si ottiene una
densit media, che di quattro ordini di grandezza inferiore a quella
necessaria alla chiusura. Quindi, chi vuole chiudere l'universo alla
distanza di Hubble deve assumere un drastico cambiamento della
densit media che abbia luogo entro l'ultimo ordine di grandezza oltre
questo limite.1
Quindi, vi un limite ragionevolmente ben definito fra uno spazio
fortemente disomogeneo ed essenzialmente euclideo che si deduce
dai risultati della ricerca spaziale e lo spazio quadridimensionale
omogeneo postulato dai sostenitori del Big Bang. Questo limite dato
dalle osservazioni affidabili a cui si attualmente giunti. Il limite si sta
assottigliando con i progressi della tecnica di osservazione. Ma,
naturalmente, non possiamo essere assolutamente sicuri che si
assottiglier ulteriormente.
Questo limite pu essere confrontato con il limite nella cosmologia
aristotelica tra le leggi terrestri, valide al di sotto dell'orbita lunare, e
le leggi celesti, valide al di sopra. Ad esempio, secondo la meccanica
terrestre i corpi pesanti cadono verso il basso, ma la Luna, i pianeti, il
Sole e le stelle non cadono perch obbediscono alle leggi celesti. Allo
stesso modo, a diverse percentuali della distanza di Hubble, siamo
sicuri che siano valide le leggi 'terrene' del laboratorio e del "near
space"ii. Ma i fautori del Big Bang sostengono che al di fuori del
limite siano valide le loro leggi 'celesti'.
Tenendo conto dell'incertezza che inerente a tutte le cosmologie,
sembra che l'attuale situazione cosmologica sia simile a quella dei
tempi di San Tommaso: "La ragione pu essere soddisfatta solo a
partire dal presupposto che il mondo non ha inizio. La dottrina
dell'inizio o della non-eternit del mondo deve essere accolta sola
fide come un atto di pura fede in ossequio allautorit ".
5. Il pendolo cosmologico
Tre o quattro millenni di speculazione cosmologica ha portato
essenzialmente tre diversi tipi di approccio alla cosmologia:
1. L'approccio scientifico. Siccome la scienza fondamentalmente
empirica, ci significa che la cosmologia dovrebbe basarsi come
1 Ci che viene detto non dovrebbe essere interpretato come una messa in discussione della teoria
generale della relativit. solo un tentativo di chiarire fino a che punto applicabile alla cosmologia.
Einstein si espresso in modo molto pi accurato di molti dei suoi epigoni.

23

sfondo su osservazioni con risultati sperimentali (di laboratorio o al


giorno d'oggi anche da esperimenti spaziali). La teoria newtoniana era
in gran parte basata sulla precisa osservazione del movimento
planetario. Si rivelata applicabile, almeno con una prima buona
approssimazione - ai movimenti delle galassie e degli ammassi di
galassie. Oggi, soprattutto dopo le misurazioni magnetosferiche in situ
e la nascita dell'astronomia a raggi X e a raggi gamma, deve fondersi
con la teoria maxwelliana, che porta alla fisica idro-magnetica e del
plasma come base per lo studio del nostro ambiente cosmico. La
teoria di Maxwell un riassunto dei risultati delle indagini
elettromagnetiche, e come la teoria di Newton si rivel applicabile ad
una serie di problemi in altri campi.

24

2. L'atteggiamento agnostico. Questo l'approccio rigvedico e


buddista: Come possiamo conoscere o perch dovremmo preoccuparci
di problemi cos lontani?
3. L'approccio mitologico. Se venerabili profeti ci hanno detto che per
divina ispirazione sanno che l'universo stato creato, e come stato
creato, come possiamo dubitare di ci che ci dicono? Questo approccio
strettamente legato ai miti matematici: possibile esplorare la
struttura e la storia evolutiva dell'universo attraverso il puro pensiero
teorico, senza molto contatto con le osservazioni. Esempi tipici sono la
cosmologia pitagorico-platonico-tolemaica, o, ai giorni nostri, la
cosmologia di Eddington, ma anche il Big Bang. C stata, e forse ci
sar sempre unoscillazione tra approccio mitologico e scientifico. Ci
qui riassunto nel diagramma chiamato Pendolo cosmologico che la
sintesi di quanto stato detto in questo documento.
interessante chiedersi se il pendolo potrebbe fermarsi in una
posizione intermedia. Eddington stesso ha dato la risposta: "In un
certo senso, la teoria deduttiva nemica della fisica sperimentale.
Fin dalla nascita della scienza, non c' mai stato un momento in cui
potesse esserci un compromesso tra mito e scienza empirica. In un
futuro ancora pi lontano, potrebbe di nuovo esserci un'oscillazione
25

allindietro verso cosmologie create? Forse. Tuttavia, non ci si pu


aspettare che un tale modello futuro assomigli al Big Bang pi di
quanto il Big Bang assomigli alle sfere di cristallo. Le sue dimensioni e
i tempi saranno molto pi grandi. In effetti, l'et del Big Bang solo di
pochi Kalpa, e l'aspettativa di vita di Brahma diecimila volte quella.
Forse questo futuro modello sar di una scala che solo i cosmologi
vedici osarono immaginare.
Filosofando sulle oscillazioni del pendolo cosmologico possiamo
ricordare le
parole del Buddha:
"E 'sbagliato dire che il mondo infinito ed eterno."
S, almeno in alcuni periodi lo stato.
"E 'sbagliato dire che il mondo finito e creato."
S, almeno in alcuni periodi lo stato.
In questo senso il Buddha sarebbe corretto. Ma, naturalmente, quello
che voleva dire era qualcosa daltro, molto pi profondo e pi
sofisticato.

Hannes Alfvn, Royal Institute of Technoloqy, Stockholm, and


University of California,
San Diego
J. Astrophys. Astr. (1984) 5, 79-98

Ringraziamenti
Desidero ringraziare il Dott. W.B. Thompson per le utili discussioni, e
Jane Mead Chamberlin per la revisione del manoscritto. I primi
paragrafi di questo documento si basano essenzialmente su Hastings
(1961 a,b) Basham (1959) e Dicks (1970).

Bibliografia
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27

i Latomo primitivo
ii Il Near space(In inglese, spazio vicinale, spazio prossimo), o alta atmosfera, la regione

dellatmosfera terrestre tra i 20 e i 100 kilometri daltitudine. Comprende stratosfera, mesosfera e la parte
inferiore della termosfera. Va grosso modo dal limite di Amstrong, aldil del quale lessere umano non
pu sopravvivere senza una tuta pressurizzata, a la linea di Krmn dove la meccanica spaziale prende
il posto dellaerodinamica.

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