Sei sulla pagina 1di 6
CREAZIONE DI FIGURE FRATTALI] BIOMORFE prima edizione di The Fractal L Geometry of Nature [1] di Benoit Mandelbrot del Thomas Watson Research Center della IBM & stata pubblicata nel 1982; da allora idea di una descrizione matematica della natura (coste, montagne, galas- sie, piante, ..) non pitt fondata sulla classica geometria di “rappresentazio- ne” delle forme, ma sulla geometria “generativa” dei frattali, ha incontrato numerose conferme e notevole succes- so. Come conseguenza della caratte- ristica proprieta di “invarianza di sca- Ja” e contrariamente alle forme della geometria classica una conformazione frattale pud essere rappresentata espli- itamente (graficamente) solo con ri- soluzione approssimata: una compiuta descrizione dei dettagli di un frattale 2 invece implicitamente contenuta nel procedimento algoritmico e ricorsivo di generazione. Nella figura 1 sono rappresentati dettagli autosimili presen- tia scale di osservazione diverse di un famoso frattale biomorfo, la felce. Sempre di Mandelbrot 2 V'idea sugge- stiva che le forme di molti oggetti naturali siano generate da azio- ni casuali, da interpretarsi come sin- tesi delle interazioni che l’oggetto ha con l'ambiente, di un frattale altrimenti deterministico: nella figura 2 si hanno quattro “'galassie” ottenute impiegan- do lo stesso algoritmo di costruzione, ma con coefficiente di casualitA posto rispettivamente uguale a 0.1, 0.3, 0.5 € 08. Linnegabile realismo di queste immagini non deve perd trarre in in- ganno: il problema della relazione che sussiste tra la realt& e la sua descrizio- ne matematica @ complesso e l’eq} valenza di forme non garantisce di per sé una effettiva corrispondenza tra il procedimento di costruzione del frat- tale e il processo generativo naturale. In ogni caso un importante contributo di Giorgio Meini derivante dall’applicazione della geo- metria frattale allo studio delle scienze naturali consiste nello spostamento di attenzione dal prodotto finito - la forma statica e definitiva - al processo dina- mico di generazione della forma stes- sa. Il programmatore interessato a re- alizzare in proprio un semplice pro- gramma che applica la tecnica della perturbazione casuale alla generazio- he di un frattale che descrive il profilo di una montagna trovera suggerimenti essenziali nella rubrica “(Rijereazioni al calcolatore” del numero 222 della rivista “Le Scienze” [2]. La ricorsivitt intrinseca degli algoritmi di generazio- ne dei frattali @ la causa della tipica propriet& di autosomiglianza a scale di osservazione diverse delle loro rappre- sentazioni grafiche ed @ proprio que- sta caratteristica che permet alle for- me frattali di essere adeguati modelli almeno di alcune delle forme di vita meno complesse: questa analogia & limitata alla sola conformazione este- riore? Nel 1990 Prusinkiewicz e Lin- denmayer pubblicano The Algorthmic Beauty of Plants in cui si prende in considerazione I’ipotesi di un program- ma genetico che, applicando ricorsi- vamente le “regole” dello sviluppo roprie della specie, generi una mor- ‘ologia frattale; ancora una volta la variet’ morfologica individuale viene simulata con perturbazioni casuali so- stitutive delle interazioni ambientali particolari, I modello di sviluppo proposto & oggi noto con il nome di L-systems: si tratta di una grammatica formale (si veda in proposito il riquadro relativo) com- prendente un numero limitato di rego- le di “riscrittura” che applicate ricor- sivamente generano pattern frattali regolari, ma potenzialmente ricchi di infiniti livelli di dettaglio. Gli L-system di Lindenmayer sono stati implementati nel diffuso softwa- re freeware Fractint da Adrian Maria no (versioni 15, 15.1 e successive) a partire da una geometria procedurale molto simile a quella della “tartaruga” del linguaggio Logo (chi ne & com- pletamente all’ oscuro legga “Guardan- do la geometria dal di dentro, a pas- seggio con una tartaruga” di Brian Hayes, nel numero 188 dell’ Aprile 1984 della rivista “Le Scienze”). La geometria della tartaruga permet- te di disegnare segmenti per mezzo dei seguenti comandi: F _ traccia un segmento di lunghez- za unitaria, G__spostati di un segmento di tun- (eam lo), + modifica la direzione di un angolo unitario in senso orario, - modifica la direzione di un angolo unitario in senso antio- ratio, | modifica la direzione di un angolo di 180° (se possibile), 1 inverti ta direzione, modifica la dimensione del segmento unitario moltiplican- dola per il coefficiente n, [ push: memorizza nello stack posizione, direzione e dimensio- ne segmento unitario, 1} pop: richiama dallo stack posi- Zione, direzione e dimensione segmento unitario. Un file .L per Fractint (tra i listati & compreso un file di esempio) & costi- tuito da pid’ sistemi-L ciascuno dei quali & contraddistinto da un nome e composto da una specificazione del- l'ampiezza dell’ angolo unitario in fra- zioni dell’angolo giro (angle 4 per un angolo di 90°), dall’assioma iniziale (axiom) e dall’elenco delle regole di riscrittura da applicare all’assioma per un numero di volte da specificarsi al ‘momento della reppresentazione. Prea- diamo in esame un primo e semplice esempio di sistema L: KochCurve { ; costa dell’isola di Koch (1904) Angle 6 Axiom F FSF+R—F4F } La regola di riscrituura stabilisce che ‘ogni carattere F debba essere sostitu- ito con la stringa F+F—F+F (angolo unitario & posto pari a 360%/6=60°) e viene ricorsivamente applicata a par- tire dall’assioma iniziale (F) un nume- ro di volte (denominato ordine di ivello di profondita) ri; osserviamo le tra- i ultato al variare del livello di applicazione: 0. F Gssioma), 1 RAR, 2 FeP— Fe Per er—re FREE + RR, 3 FSF F+F+F+F—F+ FPR + RAE + ROR + BREE oi al termine delle sostituzioni successi- ve Fractint interpreta la stringa otte- Be eee vag ene ici rappresenta le rappre- senzion!approssinat di erine. 1 2, 3.e 4). Nonostante apparente la: boriositA il metodo risulta essere estre- mamente adatto a descrivere oggetti fratiali composti da segmenti € con strutture autosomigliantia scale di os- servazione diverse; & possibile inserire nell’assioma ed utlizzare per costrt ire le regole quasi tutti i caratteri di- sponibili: terminate le sosttuzioni i ca- ratteri, non corrispondenti a comandi grafici verranno semplicemente igno- Tati, L'esempio della curva di Koch & perd molto semplice; per ottenere strut- ture simili alle piante reali (si vedano ad esempio le figure 4 e 5 ed i relativi L-system generativi) si ricorre a siste- mi di regole pitt complesse ¢ mutua- mente ricorsive. Si noti che l"innatu- ralit delle piante raffigurate in queste immagini & dovuta soprattutto alla loco ‘simmetria ed invarianza di scala asso- lutamente perfetta; per ottenere imma- ini pid realistiche & sufficiente intro- ddurre una limitata perturbazione casua- Ie nel procedimento di generazione: invito tutti i lettori a collaborare rea- lizzando un programma ad hoc. Un ‘[ecprsitins dl sancepesiciekiandituara Nel 1986 Clifford Pickover scopri -grazie ad un baco in un programma di sgrafica frattale che stava realizzando- che tenevaro immagini “realisticke” smi unicellulan. 1 biomorfi di Pictover inno un interesse esclusivamente esitico in quanto T'algoritmo di rappresentazione ® fondato su an'astrazione matematica € non su un modello della mocfologia bio- logica. I! programmatore interessato a ri- Systemse Rob Heyer per gi TFS). La corribu- tion policy & The Stone Soup Group (i pud ‘compresdere i significa di qusto nome Solo Teggendo increible Ste Soup Story slisa nella documentzione del programma) ® molto semplice don’ want mone. go! money, want ‘admiration! La vessione di Fratnt di cui sispongo 2 un adatumeno per Windows della versione 17.30 er DOS e permetc J appresemare un vase Simo canpionaro ai forme fatal in un fre ‘meworksostanzinhmenteunitario: alla spesfca- Zone numerice degli ese orzontl c yer ‘ia, invrion superior ela ies dpeno geometric di imeresse per un paticolaeinse- tne fratale (oom) septe una fse di esloolo 4eIimmagine ad un livelo di detagtio comic ‘surato ala solizione disponibile pe la visua- Iizazone. Tn qesto modo un eiolo erative povenzidment fn viene ineot una volta ‘aggiunta la “prefondita i detagio” necessaria. tali non deterministici generati da L- system (rigidamente deterministici!) ron pud semplicemente esibire un comportamento come quello preso in ‘esame a proposito delle galassie della figura 2 (dispersione casuale di punti in un “intorno” - di ampiezza speci ficata da un coefficiente di stocasticita = del pattem generato): & necessario introdume perturbazioni cesuali della at Se cele dalle regole del si- Ja strut- ice sema, E possbile ‘cule ioni dei seg= Piel ésponibil perl visualizazione: i colore dt sigolo pine calolato con un cil di ite- razion:carterstico del fatale stesso e, gene- ralment,rappreseatal veloia d conergen- 2a dalteraione stesa (per una expeszione enagiatarelaive alinsieme fatale Mane dello si pod consulure Parzolo di Robeno Marioti ~“Indagine numeric sull'inseme “Mandelbrot” pabiicato su Computer Program: ring 1. 3, Aprile 1955, Frat permet co- ‘mungle di slezionae codifcke del celore a tematve nspeto al enterio dela “elo ct convergenza dell'terzone") TI neme Frain &gusticato dal prevalent vice del programa con eonsegueneiete= nent della veloc di compataione- calli in artmetica oi macchina con intra 16 0 32 icin sottarione delPartnetica floating-point propria delle formule che cartefizzane gi in- Siem rat. Questo aspeto del programma & desert - cone tut gh alti detagh tec Spessoingegesiedistutiv - el ib di Tim Wegner e Mark Peterson: Fractal Creation, Waite Group Press, Mill Vay = California, 1991. Le figue 1,3, 4, 5¢ 8 sono state reizate con Frctnt ‘menti, sulle ampiezze degli angoli e oe sa cun di rutene a prop di “connessione”, sulla stessa config razione descrtta dalle regole del siste ma; la perturbazione pud Trapplicazione ricorsiva delle regole al assioma ed essere quindi staticamen te replicata in tutte le parti della rap presentazione (in questo modo si ot tengono variazioni individuali, ma nor si aceresce il ealismo dell’oggetto ge nerato), oppure prodursi dinamicamen ‘eran edn dele features Figura 1 - Detvagli aucosimili a cate di overva- sione diverse in un fratale biomorfo LE GRAMMATICHE FORMALI Una grammatica formale (litera dal contesto) consisteesserzialmens in un insieme di regole 4: tresformarione (sostituzion) di stiinghe di simbol (generalmentecaraterialfabetci). Que ste regole di rscrittura sono denominate “pro: {urion” perche permettono, a partire da una data stringa di simbol, di produmme una nuova, La definizioneformale di una grammatica com: prende ino: un alfabeto a simbol) “term ali" che non possono essere sostituitidallap plicazione delle produzioni, un elenco di sim. boli "non terminal” (eategore 0 domint sin tattc oggeto di tasformazione da parte delle produzioni e un simbolo iniziale sceto trai fon terminal Tutte Te produziont hanno ta forms $.® s, dove $8 un singolo simbolo non terminale ¢ §¢ una stringa di smiboli terminal {© non terminally sosthuibile oS. Uni grammatica formale definisce un insie 1me di stringhe sintattcamente corete(inguag iu pete dal Meubles por rmezzy della ripetuta appicazione (non deter minisica) delle regole. La seguente gramma- tica cofinisce ad esempio un sotto nsiome (in pression! sintaticamente corete 0 di programmazione: simboli terminalis xy.24 moll non terminsl: Ei proiuzionis (a) Ex, (b) Ey, ¢) Ez, (@) EWE), (6) EEE, Fore La ringa “(x+y)°2" rappresenta uma espres sive di applicazione delle regole: in questo caso la “mutazione” pub essere localizzata ad un solo livello 0 propa- garsi per “erediti” ai livelli successivi Buon lavoro! I sistemi-L interpretano due evidenti carattristiche dei sistem viventi: To sviluppo globale & una composizione paraliela di una logica operativa esclu- sivamente locale (la sequenzializzazio- ne del process di accrescimento @ sone correta (appartiene ciot al linguaggio gereato dala gramnatica)perehé ao see rivata in 6 passi applicando ricorsivamente ‘roduzioni al simbolo iniziae: 1) produziose f; E> EYE, 2) produzione d: EXE > (E)°E. 3) produziore c: (EE — (E)"r, 4) produzione e: —(5)"2 > (ESB), 5) produzione a: 6) produzione b: (EHB) > OE), (sb yP2 > (xey)rz Gi L-systems si differenziano dalle gran: matiche libere dal sontesto perché non pe metiono Tesistencs di una molteplici® & produzioni che trasformino in stringke diverse To stesso simbolo son terminale; in questo modo a panire da ena string Inlzisle deno- ‘minata assioma - e ton da un singolo simbolo come nel caso delle grammatiche - non si definisce un insieme potensialmente infinito Ai stringhe (i inguaggio), ma si ottiese un'un'- ca Mringa deriva: in ralta gli L-system in- plcticatsea ts tlic Sleetie see LAG) tre la distinzione tr simbok terminal © non terminali non & essenziale in quanto Mappl: cazione ricorsiva delle regols di tasformazic. ce delle grammatche generative, ma dopo ‘un aumero di passi (ad ogai passo vengono ‘operate ttt le sosttuzioni cese possiili da Fapplicavione delle regole étrasformazione) speviticato a prior infatti una scelta implementativa indi pendente dal parallelismo poten dei sistemi-L) ed esso viene Tea tramite la ripetuta applicazione di regole ‘“genetiche” ricorsive (con con- seguente economia della codifica). Come modello biologico per’ gli L- system sono una sorta di riproposizio- ne delle tesi preformistiche del secolo scorso che sostenevano la presenza di tutte le informazioni nevessarie alla for- mazione di un individuo completamen- te sviluppato gia in fase embrionale. Lacquisita conoscenza dell’esistenza i_un “programma” genetico comune 4 tutti gli organism viventi - di cui il DNA 2il supporto biochimico - orienta spesso verso una visione simile a questa dei processi biologici di svilup- 10, ma in realta lo sviluppo di un individuo @ il risultato “epigene ell'interazione reciproca tra gli effetti del suo programma genetico e 'am- biente nel quale avviene il proceso stesso: le proprieta del prodotto finale non sono contenute in un codice cen- walizzato, ma vengono ri-create ogni volta! Inoltre, nonostante che gli L- system forniscano una soddisfacente descrizione della struttura globale fi- nale (almeno nel caso di alcune pian- te), non sono in grado di modellare la varieta dei particolari che costituisco- no Tintero: un ago di pino & infatti strutturalmente diverso dai rami e dal tronco dello stesso albero! Nel 1988 viene pubblicato Frectals Everywhere [3] di Michael Barnsley © la data di nascita dei “sistemi iterati di funzioni (erated Function Systems, 0 IFS), una tecnica fondata sulle tra- sformazioni affini contrattive del pia no geomettico (si veda in proposito i riquadro relativo) per la codifica di in siemi.frattali lineari e deterministic: A partire da questa particolare codi- fica per le reppresentazioni grafiche degli oggetti frattali & stata in seguito sviluppata la tecnica della compressio- ne pseudo-frattale delle immagini (si yeda Tarticolo di Stefano Giordano, “La codifica frattale delle immagini”, 2, su Computer Programming n, 32, Gennaio 1995). Un IFS & definito da una figura geomettica iniziale (gene- ralmente un poligono individuato per mezzo delle coordinate cartesiane dei propri vertici) e da un elenco di tra- sformazioni.affini e contrattive del piano caratterizzate dalle rispettive equazioni: applicando ripetutamente (ma, ovviamente, interrompendo la ricorsione ad un livello predefinito di profonditd) le trasformazioni. alla fic iniziale, si ottiene una rappresen- critio dallo specifico IFS, Nella a 6 sono rappresentati i_ primi di profondita di un IFS che definisce Ja struttura del triangolo di Sierpinski (la prima immagine & la figura iniziale, la seconda corrisponde alla prima applicazione della trasfor- mazione affine e cost via). Le tre tra- sformazioni (corrispondenti alle tre di- verse figure che si ottengono da ogni diatamente precedente) che gener: il tiangoio di Sierpinski hanno le s- ‘guenti equazioni: X= O5*X, Y' = 05*Y; X= 05°X +05, Y= 05*¥; X'=05*X + 0.5, Y'=0.5*Y +05. Riferendosi alle cquazioni generali delle trasformazioni affini (X= aX +b te, YactX + dt 4 fi parametri sono i seguenti: ial bibale ‘ms Aditeime bia, 0550; s0emi0SinOgserO} 05% 0% 20.105 en05t 40) 050 0 05 025 05 Questa & anche la forma in cui gli IES sono effettivamente rappresentati nel programma Fractint e il tiangolo di Sierpinski pud quindi essere cost definito in un file «ifs (il significato dell'ultima colonna di valori vera chiarito nel seguito): Sierpinski ( 50 0,00 0.00 0.50 0.50 0.00 0.00 0.50 50 0.00 0.00 0.50 0.00 000 0.50 000 050 ) La figura 7 ancora relativa al trian- golo frattale di Sierpinski- illustra un risultato fondamentale relativo ai si- stemi iterati di funzioni: 1a struttura frattale finale & completamente indi- pendente dalla figura iniziale che non influenza le approssimazioni i ordine pitt elevato- ed & esclusiva- meate individuata dalle trasformaz ni geomeiriche che a questa si appli caro! Questo & un caso particolare del teorema del punto fisso: per una data classe di funzioni il valore limite che si ottiene dalla ripetuia applicazione della funzione stessa al valore caleo- lato nell'iterazione immediatamente precedente & indipendente dal valore iniziale; qualora lo stesso valore limii- te sia utilizzato come argomento della funzione lo si oitiene come risultato. ‘Ad esempio nell’insieme dei numeri reali posiivi ta funzione f(x)=e-x ha il numero 0.567... come punto fisso: infatti 10567...)=0.567... e, sce do un qualsiasi numero reale positivo (per esempio x=0.5) come valore Ziale, V'applicazione iterata della fun- Zione converge al valore limite 0.567... come si pud facilmente verificare per mezzo di una calcolattice: £(0.5)=0.607. £(0.607)=0.545. Figura 2- Inmagini di galasie owenute a partire dallo stes0 modell frattale con diversi valori del parametro di casualitd £(0:545)-0:580, Le figure 6 ¢ 7 (cosi come la figura 1) rappresentano sequenze di“ scimento” di frattali descritti da siste- mi iterati di funzioni: la configurazio- ne finale & data dal limite a cui tende il procedimento di applicazione ricor- siva delle funzioni di trasformazione del sistema e costituisce un attrattore idipendente dalla configurazione ini Le TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE DEL PIANO CARTESIANO Fissando un i 0 cartesiano (sistema di coordinate numeriche) nel Piano geometrico ogni punto viene ad essere univocamente individuato da tuna coppia di valori reali (x,y) ed una figura poligonale pud essere propria~ mente rappresentata dalla lista delle copie di coordinate corrispondenti ai punti di vertice. ‘Ad ogni trasformazione geometrica del piano corrisponde un sistema di equazioni che permeitono di calcolare, ‘a partire dalle coordinate numeriche dei punti originali (per esempio i vertici di un poligono), le coordinate dei punti trasformati riferite al medesimo siste~ ma cartesian. La figura illustra la trasformazione del triangolo di vertici ACI +1), BC21) e CC3,-1) nel trian- golo di vertici A(0,1), B10) (2,1); come si pud facilmente veri- are le equazioni di questa trasfor- mazione sono le seguenti se a ae -0.5#Y + 05 Restringendo Minteresse alla classe delle trasformazioni geometriche de- seritte da equazioni linear (affinita) la forma algebrica del sistema che descri- ve la trasformazione sara la seguente: aX + bY +, Y= cX +d¥ +h si noti che nell’esempio precedente: az, ba, ¢=0, d=05, eI, 0.5. che compaiono nei siste- mi iterati di funzioni di Barnsley sono affinita contrattive, trasformazioni cio® in cui ogni poligono trasformato & ri- dotto di un fattore di_ scala rispetto infatti la propr che garantisce 'esistenza di un punto fixso per 1a trasformazione Figura 405 Immagini della struttura di due ipotetiche piante descritte da sstemi-L Figura 7- iniziale ? un triangolo) Fracta Fractal Vision della Cedar Softy 2 un programma shareware (la versio ne di valutazione di cui dispongo ha tun costo di registrazione ci $29.00) per la realizzazione di immagini frattali con codifica IFS. Fractal Vision & stato realizzato da Dick Oliver della Cedar Software e portato in ambiente Win- dows da Daniel Hoviss e Al Bupp della Dosolutions. 11 programma pub le; file .ifS compatibili con i fo Fractint, ma in Fractal Vision le equa- zioni che caratterizzano V'insieme del le trasformazioni di un frattale IFS sono definite e rappresentate graficamente! Per definire un nuovo IFS & infatti sufficiente disegnare una figura inizia- le (seed) e un numero di figure tra- sformate pitt piccole (parts) ognuna Aleune fasi della coutruzione del triangolo di Sierpincki (la figura Vision delle quali individua una delle trasfor mazioni del sistema Una figura seed e il corrispondente insieme di parts costituiscono un modello completo di un frattale TFS (cemplate). Nella prima immagine della uta 7 il seed & in rosso, mentre le parts sono in gisllo: insieme costitu: iscono un template che definisce il triangolo di Sierpinski. Una volta impostato il livello di profondita de- siderato per Piterazione & possibile rappresentare graficamente un frattale a partire dal relativo. template con ii comando draw (tecnica di rappresen- tazione deterministica) 0 con il coman: do paint (\eenica di rappresentazione casuale di Bamstey). Le figure 2, 6, 7 € 9 sono state realizzate con Fractal Vision. Ziale. Se sono necessarie n iterazioni per rendere trascurabile il contributo della configurazione iniziale alla co- struzione approssimata della con razione limite e se il sistema di fun- zioni & composto da N-equazioni, allora si devono calcolare N + N2 + N34 Nn trasformazioni_ per oltenere tutti i dettagli richiesti dalla Teppresentazione grafica approssimata del frattale IFS: si tratta spesso di una mole di calcoli proibitiva per la po- tenza computazionale di un calcolato re convenzionale. Per superare questa difficolt& Barnsley ha proposto una tecnica alternativa - denominata “gio- co del caso” - per la rappresentazione grafica dei frattali TF Nel gioco del caso viene scelto ca- sualmente un punto del piano geome- trico da utiizzarsi come “figura” ini Zale per lapplicazione iterata delle tra sformazioni del sistema, selezionate di volta in volta in modo casuale: se il numero di iterazioni é sufficientemen- ie elevato "immagine finale del punto appartiene al frattale attrattore. La ripetizione del procedimento per un adeguato numero di punt iniziali diversi permette di ottenere immagini realistiche come quella della fos riportata nella figura 8 il cui codice Fractint 2 i seguente: Leaf o4 0.00 051 -0.08 -1.31 0.06 043 0.45 050 149 -0.75 0.37 045 -049 0.47 0.47 -1.62 -0.74 0.36 049 -0.00 0.00 0.51 0.02 1.62 021 Per aumentare la velocita di conver- genza del gioco del caso & importante selezionare le trasformazioni con una frequenza proporzionale all’area del frattale ultima colonna della codifica IFS di Fractint esprime la probabilita con cui ogni trasformazione deve essere uti- lizzata nella costruzione dell'immagi- ne, Si noti che i frattali IFS individua. no il loro attrattore ("immagine fina: le) in modo rigidamente deterministi co € che il rvolo del caso in questa tecnica di rappresentazione & esclusi- vamente strumentale. Nella figura 9 sono rappresentate le prime 4 appros- simazioni del precedente frattale IFS oitenute con la tradizionale tecnica deterministica delle trasformazioni ite- rate, in particolare 'ultima immagine 2 un collage ottenuto impiegando nel procedimento di costruzione figure in- 1e contribuiscono a definire teramente colorate. La gi turale” dei frattali biomorfi & indub- biamente affascinante, ma & davvero questo il segreto della stupefacente diversita di forme del mondo vivente? [1] Mandelbrot B. B., “The Fractal Geometry of Nature”, Freeman, 1982 [2] Dewdney A. K.. “Monti trattali, piante graftali e grafica al calcolato- re”, Le Scienze (ed. it. di Scientific American) n. 222, Febbraio 1987 (3) Bamsley M., “Fractals Everywhe- re’, Academic Press, 1988 La pid accessibile introduzione alla geometria frattale che io conosca & la seguente: Marco d’Eramo, “Nei meandri dei frattali", in: Aa.Vv., “Gli ordini del aos”, ed. manifestolibri, 1991 Si veda anche la seguente raccolta di anticoli Giulio Casati (a cura di), “Il caos: le leggi del disordine”, ed. Le Scienze, 1991 contiene una ristampa del citato aricolo di Dewdney [2], dove si in- troducono gli L-system, ed anche la ristampa di un articolo molto interes- sante -scritto da Hartmut Jurgens, Heinz-Oito Peitgen e Dietmar Saupe dal titolo “Il linguaggio dei frattali”, originalmente pubblicato sulla rivista “Le Scienze” (ed. it. di Scientific American), n. 266 dell’Ottobre 1990. Il lettore non si lasci trarre in ingan- no dal fatto che si tratta di pubblica- Zioni relative a studi nel campo dei Sistemi caotici: i frattali sono la geo- metria del caos! A questo proposito si veda anche: Giorgio Meini, “Studio del compor- tamento caotico e frattale di una sem. plice funzione”, Computer Program. ming, n. 32, Gennaio 1995 I seguente @ infine un articolo molto leggibile che descrive I’uso della co- difica IFS per costruire modelli fra tali di forme naturali Paolo Sommaruga, “Modelli frattali ti naturali”, Le Scienze (ed. it. . Feb- diog di Scientific American), n. 2 brio 1992 Giorgio Meini si & laureato in Informa tica presso 'Universita di Pisa. E ins gnante di Matematica ¢ di Informati nella scuola secondaria superiore e svolge Puo re contattato per posta eletironica su om@shineline.it la professione di consulente softwar Iniemet come Figura 6 [primi 6 possi della costrusione del triangob di ‘Sierpinski (a ‘fewra inital ¢ un quadrato) Figura 8 Inmagine di una fogia ortenuta applican de i "Gioce del cae? alle rappresensazione di un frattale IFS Figura 3 Le prime 4 approssim della curva di Koch Giga Iprini 4 pass della rappresenta sione del fratuale IES della foglia iplands Ie tecnica devermini stica standard: Fimmagine ingrandita & mn (elloge ottenans con la colorazione di tuts le figure ‘ggeto di trasformazione

Potrebbero piacerti anche