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LINNOVAZIONE

IN AGRICOLTURA

Integrazione delle politiche comunitarie


Le politiche per linnovazione nellambito agricolo costituiscono cos un
ponte tra le politiche di ricerca e quelle di sviluppo rurale (Partenariato
europeo per linnovazione Pei).
Dal 2000, vi un rinnovato interesse per la tematica della conoscenza e
dellinnovazione in agricoltura a tutti i livelli. Questa enfasi sullinnovazione
sostenuta da una molteplicit di studi che dimostrano che una quota
sostanziale della crescita della produttivit agricola negli ultimi
cinquantanni stata generata dagli investimenti in ricerca e sviluppo.
Coerentemente a questo approccio, la politica di sviluppo rurale incorpora
le principali priorit della Strategia Europa 2020 che punta a rilanciare
l'economia dell'UE attraverso il raggiungimento di cinque ambiziosi obiettivi in
materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e
clima/energia (Regolamento n. 1305/2013). La politica per la ricerca
europea, con il programma Horizon 2020, delinea strumenti per la sicurezza
alimentare e lagricoltura sostenibile e in altre tematiche con riflessi per il
settore agricolo (azione del clima, uso efficiente delle risorse naturali,
energia sicura, pulita ed efficiente).
Come rendere efficace il trasferimento dellinnovazione
Linnovazione si rende efficace se vi sono servizi a supporto e se si creano
percorsi collettivi di innovazione stessa.
In primo luogo, il Regolamento n. 1305/2013 rende alcuni interventi non
pi settoriali ma trasversali cio al servizio degli obiettivi macro della
politica (competitivit, sostenibilit, sviluppo locale):
1. formazione di imprenditori e tecnici e disseminazione (art. 15),
2. servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle
aziende agricole (art. 16) in materia di condizionalit, prestazioni
economiche, agronomiche e ambientali.
Gli artt. 15 e 16 si rivolgono agli erogatori del servizio e non agli
imprenditori: i formatori e i consulenti divengono proponenti stessi dei
servizi, acquisendo un ruolo centrale di snodo nei processi di apprendimento e
trasferimento della conoscenza, e assicurando continuit nellaggiornamento
della propria professionalit. In secondo luogo, vi lintegrazione tra gli attori
socio-economici rurali in grado di favorire la promozione e la diffusione
dellinnovazione delle imprese (misura Cooperazione art. 35).
Caratteristiche dellinnovazione in agricoltura
Le variabili che influenzano il grado di innovazione trasferibile allagricoltura
sono: labbondanza/scarsit di terra, labbondanza/scarsit di
manodopera, la pressone demografica.
Infatti, dal punto di vista di quali innovazioni sono state introdotte in
agricoltura, fino agli anni 30 del secolo scorso, con abbondanza di terra e
scarsit di manodopera, stata favorita lintroduzione di innovazioni
labour-saving (macchine, attrezzature, etc.) e, dagli anni 60, in presenza di
scarsit di terra e pressione demografica, hanno prevalso innovazioni
land-saving (sementi migliorate, fertilizzanti, insetticidi, irrigazione, etc.).

Linnovazione in agricoltura comunque sempre rimasta pressoch


esogena.
Dal punto di vista di chi ha fatto innovazione in agricoltura, infatti, sono
state identificate sei tipi di istituzioni:
1. imprese del settore privato attive nel campo dellindustria
farmaceutica, chimica, meccanica, genetica (es., produttori di
pesticidi, fertilizzanti, macchinari e utensili, sementi, prodotti
veterinari, mangimi etc.);
2. istituzioni di ricerca come le universit, gli enti pubblici di ricerca
e i centri di ricerca privati;
3. imprese di trasformazione dei prodotti agricoli, come lindustria
alimentare e della produzione della carta;
4. fonti private organizzate in maniera collettiva e senza scopo
di lucro, il cui scopo quello di sviluppare e trasferire nuove
tecnologie come ad esempio nuove variet di sementi e tecniche
agricole;
5. fonti private specializzate nella fornitura di servizi come il
supporto tecnico per lutilizzo di prodotti e per il trattamento dei
raccolti e lalimentazione degli animali;
6. imprese agricole che sviluppano nuova conoscenza e
apprendimento attraverso il learning by doing.
Ci si spiega a causa delle caratteristiche strutturali dellagricoltura
mediterranea e delle imprese agricole (di numero particolarmente
consistente, capillarmente distribuite su tutto il territorio, di dimensioni
spesso piccole o piccolissime, a conduzione familiare).
Il risultato che in agricoltura linnovazione tende a diffondersi secondo
modalit simili a quelle seguite dal diffondersi di una malattia infettiva.
Lavvio lento perch sono solo pochi "pionieri" quelli che, superando sospetti
e diffidenze, si avvicinano allinnovazione. Con il tempo, il processo avanza
secondo un tipico percorso sigmoidale coinvolgendo un numero via via
crescente di imprese.
Ragion dessere dei soggetti broker
Di qui la necessit di soggetti capaci di agire come veri e propri broker
nelle reti, collegando gli stakeholder non tradizionalmente connessi.
Essi possono assumere varie forme:
1. Consulenti per linnovazione che si rivolgono prevalentemente
ai singoli imprenditori agricoli, oppure alle associazioni di agricoltori
e ai raggruppamenti di Piccole Medie Imprese (PMI).
2. Peer network brokers che hanno lobiettivo di riunire gli
agricoltori per facilitare lo scambio di conoscenze e di esperienza a
livello interpersonale e di gruppo.
3. Intermediari sistemici per il supporto dellinnovazione a un livello
sistemico pi alto che individuano nell'azienda agricola sia una
fonte di domanda che di produzione di innovazione.
Lo sforzo pubblico per linnovazione in agricoltura
Limpegno dellapparato pubblico in ricerca e sviluppo per il settore
agricolo, misurato in termini di spesa, per forza di cose- preponderante.
Con dinamiche anche in questo caso diverse: il peso delle risorse pubbliche

impiegate in R&S per lagricoltura varia dal 45% sul totale negli Stati Uniti a
circa il 90% di Nuova Zelanda, Polonia, Argentina e Turchia.
La discussione tecnica attorno ai fallimenti del mercato di per se non
esaurisce il tema dellintervento pubblico sullo specifico terreno
dellinnovazione perch presuppone che, una volta risolte le ragioni del
fallimento, le forze del mercato saranno in grado di guidare in modo efficiente i
processi di crescita e sviluppo, cosa che non si dimostrata vera. Altra
motivazione politica- fare quello che al momento non viene fatto e al
ruolo cosiddetto innovatore dello Stato.
Le nuove opportunit
Le opportunit offerte dallo scenario internazionale sono notevoli. I macro
trend che modificheranno i mercati alimentari mondiali nei prossimi anni
(Boston Consulting Group) sono cinque:
1. asimmetrie tra domanda e offerta particolarmente critica nei paesi
emergenti
2. volatilit delle materie prime: emergenza idrica, riduzione terre
coltivabili, urbanizzazione, cambiamenti climatici, terre coltivate per il
biofuel
3. rivoluzione
digitale
(materie
prime,
trasformazione,
logistica,
distribuzione, Crm, aziende e fattorie di precisione, fattorie intelligenti,
gps, virtual shop, big data): Google
4. sofisticazione della domanda e dei bisogni: dal magro al gusto frutta,
nicchie, varianti (classico, da bere, snack, mini pasto, probiotico,
arricchito, dessert, etnico, dietetico, bio, naturale.
5. aumento
della
consapevolezza
rispetto
ai
rischi
alimentari:
consapevolezza dei fattori determinanti dei rischi alimentari (obesit,
diabete, malattie cardiovascolari, celiachia, mucca pazza, aviaria,
metanolo, diossina, mozzarella blu, carne di cavallo, pesticidi,
conservanti, contenuto calorico, additivi, tracciabilit, origine, qualit

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