Introduzione ................................................................................................................. 2
Embriologia del retto e dellapparato digerente ....................................................... 2
Anatomia del retto .................................................................................................... 4
Ladenocarcinoma del retto...................................................................................... 6
Epidemiologia ...................................................................................................... 6
Presentazione clinica ........................................................................................... 6
Diffusione ............................................................................................................. 7
Aspetti anatomopatologici ................................................................................... 7
Patogenesi ............................................................................................................ 8
Morfologia ........................................................................................................... 8
TNM carcinoma colon-retto................................................................................. 9
Stadiazione del carcinoma del colon-retto ........................................................ 10
Strumenti di stadiazione preoperatoria del carcinoma del retto ....................... 11
Indicazioni terapeutiche ..................................................................................... 12
Terapia ............................................................................................................... 14
Obiettivi ................................................................................................................. 22
Materiali e metodi ...................................................................................................... 23
Risultati ...................................................................................................................... 26
Concordanza tra stadiazione preoperatoria e stadiazione su pezzo operatorio ...... 26
Concordanza della T (TNM) .............................................................................. 26
Concordanza della N (TNM).............................................................................. 27
Indicazioni al tipo di intervento ............................................................................. 29
Stratificazione in base alla T del TNM per resezione addominoperineale
secondo Miles ..................................................................................................... 30
Sopravvivenza a 6 mesi, 1 anno, 5 anni dei pazienti sottoposti a resezione
secondo Miles .................................................................................................... 31
Stratificazione in base alla T del TNM in pazienti sottoposti a intervento di
conservazione sfinterica ..................................................................................... 31
Sopravvivenza a 6 mesi, 1 anno e 5 anni nei pazienti sottoposti a intervento di
conservazione sfinterica ..................................................................................... 31
Discussione ................................................................................................................ 33
Concordanza tra stadiazione preoperatoria e stadiazione su pezzo operatorio ...... 33
Indicazioni a terapia palliativa ............................................................................... 36
Pazienti trattati con la tecnica di Hartmann ........................................................... 36
Conclusioni ................................................................................................................ 37
Bibliografia ................................................................................................................ 38
Ringraziamenti ........................................................................................................... 43
Introduzione
Embriologia del retto e dellapparato digerente
Il retto, come tutto lintestino, ha origine endodermica.
Il tetto del sacco vitellino d origine al primitivo tubo digerente, che, alla fine
della terza settima, suddiviso in tre parti: intestino cefalico, medio, caudale.
Si ha successivamente unerniazione fisiologica seguita da ritorno in sede
addominale e chiusura (Fritsch et al., 2007).
Durante
questo
processo
avviene la formazione di
vasi linfatici ed ematici,
infatti
le
derivano
strutture
che
dallintestino
va
dallampolla
medio, da 12 a 7 cm
Ha tre curvature, chiamate anche valvole di Houston, rivolte a destra-sinistradestra. Non sono vere e proprie valvole ma sono pieghe perch non danno
impedimento al deflusso. Queste vengono perse in seguito ad intervento
chirurgico. (Heald & Moran, 1998)
I due terzi superiori del retto vengono drenati dai linfonodi preaortici, mentre
il terzo inferiore dai linfonodi paraaortici e laterali del sistema inguinale.
La superficie anteriore coperta di peritoneo, che si ripiega anteriormente
nella fascia di Denovillier, la quale costituisce la superficie anteriore del
mesoretto.
Posteriormente, si trova tra la fascia viscerale che circonda il mesoretto e la
fascia parietale (presacrale). Lateralmente ci si riferisce alla fascia del
Waldeyer. Inferiormente, a livello di S4, i piani fasciali (mesoretto e
Waldeyer) si uniscono nel legamento retto sacrale. (Heald & Moran, 1998)
Presentazione clinica
Il carcinoma del retto resta asintomatico per anni, i sintomi si sviluppano
insidiosamente. Il sintomo pi comunune lematochezia, associata a
mucorrea, tenesmo, alterazioni dellalvo e disturbi della defecazione. Talvolta
anche il prolasso rettale si manifesta con unulcera che pu simulare la
Diffusione
I carcinomi del retto e del sigma tendono a raggiungere livelli di infiltrazione
pi avanzati alla diagnosi rispetto alle lesioni prossimali e hanno prognosi
peggiore.
Tutti i carcinomi colorettali si diffondono per estensione diretta alle strutture
adiacenti e metastatizzano per via linfatica ed ematica. In ordine di frequenza,
i siti privilegiati sono linfonodi loco regionali, fegato, polmoni e ossa, sierosa
peritoneale, encefalo e altre sedi. (Robbins & Cotran, 2009)
Aspetti anatomopatologici
Di tutti i carcinomi colo rettali, il 55% si localizza a livello di retto e sigma.
Di questi, il 99% circa singolo e nella maggior parte dei casi si tratta di un
carcinoma sporadico, non associato quindi alle forme ereditarie.
Nonostante gli aspetti istologici del carcinoma del retto siano identici a quello
del colon, differenziato da questultimo per lanatomia, la localizzazione
retroperitoneale e la vicinanza con organi urogenitali e sfintere anale, il
drenaggio linfatico e linnervazione. (Townsend C. M., 2012)
Patogenesi
Le mutazioni pi comuni sono:
Mutazione della beta-catenina
Perdita di APC
Mutazione di K-Ras
Perdita di SMAD
Perdita di p53
Attivazione delle telomerasi
Instabilit dei micro satelliti (Liljegren et al., 2008)
Morfologia
I carcinomi del retto si presentano come essere masse polipoidi esofitiche
oppure possono invadere circonferenzialmente la mucosa determinando, in
casi estremi, stenosi. La lesione si pu presentare come dura, con margini
rilevati e centralmente ulcerata, e pu invadere anche la sottosierosa e la
sierosa che assumono aspetto increspato.
sua
identificazione.
Tali
lesioni
hanno
spiccata
invasivit,
metastatizzando precocemente.
Linvasione
desmoplastica
stromale,
tumorale
responsabile
provoca
una
dellaumento
marcata
di
risposta
consistenza
Tabella 1
Tis
T1
T2
T3
T4
Tabella 2
Nx
N1
N2
Tabella 3
Mx
M1
M2
Tabella 4
Tis
N0
M0
T1
N0
M0
T2
N0
M0
Stadio II A
T3
N0
M0
Stadio II B
T4
N0
M0
III T1
N1
M0
T2
N1
M0
III T3
N1
M0
T4
N1
M0
Ogni T
N2
M0
Ogni T
Ogni N
M1
Stadio 0
Stadio I
Stadio
A
Stadio
B
Stadio
III
C
Stadio IV
10
Ci che pi importante per una corretta stadiazione del carcinoma del retto
la corretta caratterizzazione, la larghezza dellinfiltrazione, la profondit nella
parete, linteressamento dello sfintere anale, linfonodi interessati. Si
rivalutato invece il ruolo dellaltezza della lesione, che rimane un parametro
importante ma secondario al grado di infiltrazione della neoplasia.
11
Indicazioni terapeutiche
Dopo il ritrovamento di un polipo a livello del retto, si procedono le indagini
con una pancolonscopia con biopsia della lesione ed eventualmente (nel caso
in cui la neoplasia risulti limitata alla mucosa) la rimozione della stessa
(Rectal Cancer, 2012).
Nel caso in cui la neoplasia non sia in situ, si procede con la stadiazione
mediante TC, RM ed ecosonografia. Nel sospetto di metastasi, si procede con
una ecografia del fegato e unRx polmonare, talvolta anche con Positron
Emission Tomography (PET) (Rectal Cancer, 2012).
12
Tabella 5: indicazioni
terapeutiche per il
carcinoma del retto
Ritrovamento di un polipo
sessile o villoso
Tis
T3
T4
N0, N1, N2
Terapia
neoadiuvante
Resezione, se
possibile
Terapia
adiuvante
T1, T2
Rimozione
trans anale
Polipo
peduncolato:
osservazione
Polipo sessile:
osservazione o
come T1
N1
N0
Resezione
transanale
Resezione
addominoperineale,
chemioterapia
adiuvante
Margini
negativi:
osservazione
Terapia
neoadiuvante
Resezione
addominoperineale
Terapia adiuvante
M1
Metastasi
resecabili:
resezione
Margini positivi:
resezione
addominoperineale
Metastasi non
resecabili:
terapia
palliativa (radio
e chemioterapia,
gestione della
pauch, gestione
della stomia)
13
Terapia
La terapia del carcinoma del retto chirurgica, supportata o meno da terapia
neoadiuvante ed adiuvante. La scelta dellintervento si basa sulla stadiazione
del tumore: ci sono tecniche conservative e non conservative.
Escissione locale
Figura 5: escissione locale del carcinoma
del retto
14
strumento utilizzato un
proctoscopio di 4 cm con 4
funzioni:
insufflazione
anidride
irrigazione
risucchio
monitorizzazione
della
pressione
rettale.
di
carbonica,
di
acqua,
La
posizione
Laser terapia
La folgorazione, che utilizza lelettrocauterizzazione e che eradica il tumore
creando unescara secca a tutto spessore, richiede di raggiungere anche il
grasso perirettale, per distruggere sia la parete che il grasso. possibile
utilizzarlo solo per le lesioni sotto la piega peritoneale. Complicanze associate
a questa metodica sono sanguinamento e febbre post intervento (anche fino a
10 giorni). Con questa tecnica impossibile determinare lo staging della
neoplasia: per questo motivo stato ampiamente soppiantato dallescissione
transanale. (Sexton & Macfarlane, 2013)
15
Resezione intersfinterica
Tecnica in corso di studio, per la quale sono state sollevate perplessit circa
lefficienza.
Lapproccio sia addominale che perineale, con scissione mesorettale
completa e preservazione dei plessi pelvici. Si procede con unincisione
circonferenziale di mucosa e sfintere interno a 1-2 cm dal tumore, e distacco
dello sfintere interno da quello esterno.
vantaggio
di
rimuovere
la
16
anastomosi
anteriore
colo-rettale
indica la resezione del retto o del retto e del sigma. In genere si procede con
lasportazione anche del sigma per interessamento di diverticolosi e per
impossibilit a sostenere emodinamicamente unanastomosi. Per carcinomi
che coinvolgono la parte bassa del retto e il mesoretto, bisogna procedere con
lescissione dellintero retto. Questa tecnica, porta ad una sopravvivenza
maggiore a 5 anni (da 50% a 75%), diminuzione di recidive locali (da 30% a
5%) e lincidenza di impotenza e disfunzione vescicale (85% a meno del
15%). (Townsend, 20112)
Necessario nei carcinomi del tratto terminale che non permettono una
resezione sufficiente in altro modo. La radioterapia e la chemioterapia hanno
per dimostrato che diminuiscono la dimensione del tumore ad un livello
accettabile, talvolta permettono di conservare lo sfintere. In tal caso, si fa
unanastomosi terminio-terminale con colon e canale anale. Questo vale
soprattutto per pazienti giovani con assenza di morbilit e buona funzione
17
18
19
La tecnica di Hartmann
Nel caso in cui il paziente si presenti allattenzione del chirurgo con un quadro
di addome acuto, quindi in urgenza, si procede generalmente con la tecnica di
Hartmann. Tale procedura prevede che venga reciso il tratto di intestino
interessato dalla patologia e venga in seguito confezionata una colostomia
abboccata alla cute, mentre il moncone terminale viene chiuso in attesa che
rientri il processo flogistico e si proceda quindi a ricanalizzazione (Townsend,
2012).
Follow up post-operatorio
Il follow up post operatorio del carcinoma del retto dipende dallo stadio della
malattia.
STADIO I
Visita Clinica: ogni 6 mesi per 5 anni
CEA e CA19.9: ogni 6 mesi per 5 anni
Colonscopia: a 6 mesi, 2 anni e 5 anni; quindi ogni 3-5 anni
Ecografia endorettale: ogni 6 mesi per 2 anni; poi 1 volta allanno fino
al 5 anno
20
STADIO II
Visita Clinica: ogni 6 mesi per 5 anni
CEA e CA19.9: ogni 6 mesi per 5 anni
Colonscopia: a 6 mesi, 2 anni e 5 anni; quindi ogni 3-5 anni
Ecografia endorettale: ogni 6 mesi per 3 anni; poi 1 volta allanno fino
al 5 anno
TAC torace-addome: ogni 6 mesi per 2 anni, poi 1 volta allanno fino al
5 anno
Ecografia epatica, Rx torace e RM pelvi: opzionali in alternativa alla
TAC
STADIO III
Visita Clinica: ogni 3 mesi per 2 anni, quindi ogni 6 mesi c/o Oncologo
fino al 5 anno
CEA e CA19.9: ogni 3 mesi per 2 anni; poi ogni 6 mesi fino al 5 anno
Colonscopia: a 6 mesi, 2 anni e 5 anni; quindi ogni 3-5 anni
Ecografia endorettale: ogni 6 mesi per 3 anni; poi 1 volta allanno fino
al 5 anno
TAC torace-addome: ogni 6 mesi per 2 anni, poi 1 volta allanno fino al
5 anno
Ecografia epatica, Rx torace e RM pelvi: opzionali in alternativa alla
TAC (Li & Song, 2013).
21
Obiettivi
Questo studio si propone di identificare i criteri diagnostici per la stadiazione
TNM delladenocarcinoma del retto e per la successiva terapia chirurgica.
In particolare, in base alla stadiazione precedente lintervento, si cercato di
stabilire:
-
22
Materiali e metodi
Dal momento che le indagini sono retrospettive, sono stati esclusi dallo studio
i pazienti di cui non fossero reperibili informazioni sufficienti per definire il
TNM pre e post operatorio. A causa della difficolt di interpretazione della
sopravvivenza, sono stati esclusi anche i soggetti affetti da neoplasie sincrone
di diversa origine. Inoltre, in questo studio non vengono valutati gli interventi
di polipectomia trans-anale.
23
I pazienti inclusi nello studio sono 82, dei quali 33 sottoposti a terapia
chirurgica di conservazione sfinterica (resezione anteriore del retto), 17 a
resezione addominoperineale secondo Miles, 10 un intervento di Hartmann e
22 hanno subito un intervento palliativo volto a migliorare la qualit di vita.
Terapia conservativa
Tecnica di Miles
T1
T2
11
T3
20
10
T4
24
Per le elaborazioni statistiche stato usato il software EPI INFO versione 3.3;
il test utilizzato per verificare la significativit statistica il e il test esatto di
Fisher per confronto tra proporzioni.
25
Risultati
Concordanza tra stadiazione preoperatoria e stadiazione su pezzo
operatorio
Preoperatorio,
numero pazienti
Confermato su
pezzo operatorio,
Concordanza
numero pazienti
T1
100%
T2
14
43%
T3
31
25
81%
T4
100%
26
Downstaging
T3
T4
T2
T3
Confermato su
Preoperatorio,
pezzo
numero pazienti
operatorio,
Concordanza
numero pazienti
N0
20
17
85%
N1
16
44%
N2
63%
Ai dati della tabella occorre aggiungere i 6 pazienti stadiati come Nx, dei quali
3 risultando essere N0, 2 sono risultati N1 ed uno N2.
27
N1
N2
N0
N1
Tabella 11
p-value
Stadio 0 Stadio
Stadio III B
III A
Stadio IV
0,909
0,198
28
Totale
0,529
Conservazione
Resezione
sfinterica
secondo Miles
63,6%
82,4%
Percentuale di
successo
Totale
70%
Tabella 13
Numero
Recidiva
Exitus
Metastasi
Successo
Mortalit
T1,2
17
71%
41%
T3
30
10
24
12
67%
80%
T4
100%
67%
29
6 mesi
1 anno
5 anni
Totale: 50
42
31
17
Percentuale
84%
62%
34%
Numero
Recidiva
Exitus
Metastasi
Successo
Mortalit
T1, 2
100%
60%
T3
10
70%
70%
T4
100%
100%
30
6 mesi
1 anno
5 anni
Totale: 17
12
10
Percentuale
71%
59%
29%
Numero
Recidiva
Exitus
Metastasi
Successo
Mortalit
T1, 2
12
58%
33%
T3
20
17
65%
85%
T4
100%
0%
6 mesi
1 anno
5 anni
Totale: 34
30
21
12
Percentuale
91%
64%
37%
31
Sono stati infine riportati per completezza i pazienti trattati con una
colostomia secondo Hartmann e quelli che hanno subito una terapia palliativa
(radioterapia, chemioterapia o interventi chirurgici non mirati alla rimozione
del tumore ma al solo miglioramento di qualit di vita). Nessuno dei pazienti
sottoposti alla colostomia secondo Hartmann stato successivamente
ricanalizzato.
Tabella 19
Terapia palliativa
Numero
22
32
Colostomia di
Hartmann
10
Discussione
Concordanza tra stadiazione preoperatoria e stadiazione su pezzo operatorio
A causa del campione ristretto, i dati non sono statisticamente significativi (pvalue stadi 0, I, II, III A e B: 0,909, stadi III C e IV: 0,198, totale: 0,529).
33
Il successo della terapia chirurgica risulta migliore ancora una volta per le
neoplasie pi avanzate, ma in questo caso la casistica di 3 pazienti molto
riduttiva. Non si pu notare invece una differenza significativa degli interventi
di neoplasie meno avanzate, T1 e T2 (71%) rispetto a quelli sulle neoplasie T3
(67%).
Confrontando ora le due tecniche, nonostante il p-value sia ancora una volta
non statisticamente significativo (0,297), si possono notare differenze che
andrebbero indagate in un campione maggiore.
34
Tabella 20
Successo
Miles
Mortalit
Conservazione
Miles
T1,2 100%
58%
60%
33%
T3
70%
65%
70%
85%
T4
100%
100%
100%
0%
Sopravvivenza a 5
anni
29%
37%
Nonostante la tecnica di Miles sia stata utilizzata in pazienti con stadi molto
avanzati di malattia, la sopravvivenza a 5 anni non molto diversa dalla
sopravvivenza dei pazienti trattati con terapia conservativa. In particolare si
possono notare differenze nel trattamento dei pazienti con uno stadio T3 di
malattia.
Alcuni studi e review (Bujko et al., 2012), (Rullier & Laurent, 2005)
evidenziano quanto sia importante lo stadio del carcinoma piuttosto che
laltezza della lesione, come imponevano le tecniche chirurgiche pi obsolete
(Wallace, 2007). Anche gli studi che sottolineano il buon risultato
dellintervento di preservazione sfinterica sostengono che lo staging della
malattia sia il parametro su cui basarsi nella scelta dellintervento (Mcnamara
& Parc, 2003), (Tytherleigh & Mortensen, 2003). Tutti gli studi sono concordi
a porre come cut off i tumori valutabili come T3 e T4.
35
36
Conclusioni
Questo studio ha lobiettivo di indagare i criteri clinici ed anatomopatologici
della stadiazione preoperatoria del carcinoma del retto per valutare le
indicazioni alla terapia conservativa ed a quella demolitiva.
37
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West, N. P., Finan, P. J., Anderin, C., Lindholm, J., Holm, T., & Quirke, P.
(2008).
Evidence
of
the
oncologic
41
superiority
of
cylindrical
Management
of
colorectal
doi:10.1136/qshc.2004.011817
42
cancers,
400405.
Ringraziamenti
Al termine di questo mio percorso di studi, tanto lungo, eppure cos breve,
facile rendersi conto che le persone che hanno contribuito a rendere possibile
il conseguimento di questo obiettivo, e alle quali vorrei davvero porgere la mia
gratitudine, sono molte.
In primo luogo ringrazio il professor Marcello Garavoglia, per la disponibilit
e la gentilezza dimostratami durante il periodo di frequenza nel reparto di
Chirurgia Generale 1 e per avermi permesso di lavorare a questa tesi. Vorrei
ringraziare inoltre chi mi ha aiutato nella stesura di questultima: la dott.ssa
Manuela Monni, sulla cui pazienza e competenza ho potuto contare per tutto il
tempo che mi ha richiesto questo lavoro, e il dott. Diego Iemmi, per avermi
dato senza indugio un aiuto provvidenziale e indispensabile. Ringrazio inoltre
anche gli specializzandi, gli infermieri e gli strutturati del reparto di Chirurgia
Generale 1.
Il mio ringraziamento va poi alle persone senza le quali non credo che sarei
riuscita a raggiungere questo traguardo.
Per primi, voglio ringraziare i miei genitori Elena e Claudio, per avermi
temprato ed insegnato il valore dellimpegno, la dignit del lavoro, la forza
della determinazione, e grazie per linfinita pazienza che hanno avuto nei miei
confronti.
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Grazie ai nonni, per i piccoli e i grandi gesti di affetto cos numerosi che mi
hanno permesso di capire che mi avrebbero aiutato in qualunque modo fosse
stato loro concesso di farlo, e grazie per lorgoglio che leggo nei loro occhi
quando raccontano dei miei traguardi.
Grazie a Cesare e Marilena, per essere non solo zii ma anche e soprattutto
degli amici saggi ed affidabili, una presenza immancabile sia nei momenti di
crisi che in quelli di gioia; grazie per tutto quello che ho imparato da loro e per
il conforto di saperli al mio fianco.
Grazie a Pierre e Jacopo, per lincoraggiamento sincero e spontaneo che non
mi hanno mai fatto mancare.
Vorrei inoltre ringraziare le persone esterne alla mia famiglia che in modi e in
tempi diversi hanno avuto un valore inestimabile per me, per la mia
formazione e per la mia crescita.
Grazie a Marco, pi che un amico, il fratello maggiore che ho avuto la fortuna
di poter scegliere; a Sandrine, per essere un esempio costante di
determinazione ed onest; a Richard, per tutte le parole che non servono
perch basta uno sguardo.
Grazie a Dora e Alessandra, per tutte le esperienze che abbiamo potuto
condividere e che sono state arricchite dalla vostra presenza.
Grazie a Christian, per essere stato un supporto immenso e instancabile.
Grazie al SISM e alla mia Sede Locale; a Marco B., Enrica, Vincenzo,
Federica, Alice, Ivana, Viviana e Aviad, membri del mio Consiglio Nazionale
che avr per sempre nel cuore come una seconda famiglia.
Grazie a Estefana e alla mia famiglia peruviana, grazie al dottor Merino per
avermi fatto amare la Chirurgia Generale.
Grazie ai miei amici storici e a quelli pi recenti, che non posso nominare
perch troppo numerosi ma che ho ben scritti nel cuore.
Se sono riuscita a conseguire questa vittoria, una parte vostra. Grazie.
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