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DIMAGRIRE CON LA TESTA

Questo e-book stato redatto da


Dott.sse Federica Majore e Valentina Scarfini
Psicologhe, Psicoterapeute
Specialiste nella gestione del comportamento alimentare e del peso corporeo
Membri GdL Psicologia e Alimentazione presso Ordine Psicologi del Lazio
Admin del gruppo social Dimagrire con la Testa

www.psicologoalimentare.it
www.psicowellness.it
http://gruppodimagrireconlatesta.blogspot.it/
www.dimagrireconlatesta.it

E vietata la distribuzione e riproduzione, anche parziale, senza lespressa autorizzazione degli autori.
1

Indice

1)

Si fa presto a dire mettiti a dieta!

2)

Linganno delle diete

3)

Perch Dimagrire con la testa?

4)

Lo Psicologo Alimentare

5)

In che modo posso Dimagrire con la testa?

6)

Contatti

SI FA PRESTO A DIRE: METTITI A DIETA!


Sono stanco di non poter mangiare come tutti!
di pesare gli alimenti!
di finire una dieta, riprendere i chili persi e dover ricominciare!
di non sentirmi sicuro e libero nel mangiare!
di dovermi privare di qualcosa che mi piace!
di non piacermi mai!
di non essere come gli altri vorrebbero che io sia!
di essere insoddisfatto!

Queste e molte altre sono le affermazioni comuni a moltissime persone sempre in lotta con il proprio
peso e continuamente alla ricerca della buona dieta, quella che riuscir a portare a termine o che mi
aiuter a mantenere i risultati nel tempo.
Sembra essere veramente una relazione difficile quella che spesso si instaura con il cibo: eppure, esso
non fa altro che rispondere al modo in cui noi ci poniamo nei suoi confronti.

Se mangio troppo mi perseguita in un senso,


se mangio troppo poco mi perseguita in un altro,
se non mangio affatto continua a perseguitarmi perch sono divorato dai morsi
della fame...
ma allora, come devo relazionarmi al cibo?
Come esseri umani (e come tutti gli animali), dipendiamo biologicamente dal cibo per sopravvivere.
Abbiamo un metabolismo basale, ossia la quantit minima di energia necessaria a mantenere le
funzioni vitali e lo stato di veglia. Ognuno di noi ha il suo metabolismo basale e cambia negli anni,
aumentando o diminuendo a seconda di altri fattori come attivit fisica, massa grassa/massa magra,

costituzione, abitudini alimentari, disturbi clinici e cos via. Per tenere attivo il metabolismo, dunque,
abbiamo bisogno di carburante: i nutrienti. I macronutrienti si distinguono in carboidrati, proteine,
grassi, fibre e acqua. I micronutrienti si distinguono in vitamine e minerali.
Di fatto, se lessere umano fosse spinto ad assumere cibo esclusivamente come CARBURANTE dell
organismo, tutti mangeremmo solo all'accendersi della spia di riserva la spia della FAME - e
nessuno sarebbe in sovrappeso. Il cervello, infatti, invia il segnale della FAME quando il corpo in
riserva e necessita dei energia che gli occorre per mantenersi in funzione ed in equilibrio.

Voi fareste mai benzina ad una macchina che ha gi il serbatoio pieno?


No, certamente no.
Eppure, lessere umano non ha bisogno del cibo unicamente per sopravvivere. La nostra
dipendenza da esso molto pi ampia perch gli affidiamo tanti compiti che, di fatto, non gli
competono.
La realt che per luomo il cibo, a differenza degli animali, oltre ad essere ENERGIA anche:

NUTRIMENTO AFFETTIVO: basti pensare alla nostra prima forma di attaccamento e relazione,
che passa attraverso il latte del seno materno;

COMPENSAZIONE EMOTIVA: se siamo arrabbiati mangiamo, se siamo tristi mangiamo, se


siamo stressati mangiamo, se siamo delusi mangiamo... cercando, cos, di eliminare un'
EMOZIONE NEGATIVA;

CONSOLAZIONE: il cibo ci permette, in un momento di sconforto, di mimare una carezza che


desidereremmo tanto, ma che il pi delle volte non arriva;

SOCIALITA': cosa c' di meglio di una bella tavola imbandita con tanti amici con cui passare
una piacevole e spensierata serata?

COMPAGNIA: spesso, se siamo soli, andiamo alla ricerca di qualcosa di buono che ci allieti,
spezzi la noia e riempia uno spazio vuoto;

SENSUALITA: il cibo veicola, tra le altre relazioni, anche quella con il partner e pu essere
utilizzato come spunto per una cena romantica od un gioco erotico;

CURA: pensiamo alle persone che soffrono di celiachia che, ad oggi, non hanno altro farmaco

al di fuori di una dieta priva di glutine, per poter stare bene


e tanto altro ancora.
Insomma, inutile negarlo: il cibo uno dei pi grandi PIACERI della vita, e capita molto spesso di
fare il pieno anche quando la spia della FAME non si accende ed il serbatoio pieno.
Questo rapporto estremamente complesso ed intimo con lalimentazione ci spinge quindi, in alcuni casi,
a mangiare pi (o anche MOLTO pi) di quanto avremmo bisogno e, se non riusciamo a compensare
leccesso attraverso lattivit fisica, inevitabilmente ingrassiamo. Accumuliamo, cio, troppa energia
di cui il corpo non ha bisogno, costringendolo a trasformarlo in riserva di lipidi (grasso).
Questo meccanismo naturale ha delle importanti ripercussioni sullo stato mentale della persona. Ad
esempio, spesso si passa da una eccessiva restrizione calorica (mangiare al di sotto del proprio
fabbisogno energetico giornaliero, che va calcolato tenendo conto dello stile di vita individuale) - vissuta
come una punizione e con senso di frustrazione - ad una eccessiva disinibizione per cui ci si concede
di tutto, senza la capacit di fermarsi vissuta con senso di colpa e odio verso se stessi.
Il risultato di questo meccanismo che, il pi delle volte, il rapporto con il cibo diventa
PERSECUTORIO: una vera e propria OSSESSIONE che, una volta instauratasi, non ci abbandona pi.
Ti desidero, ma non dovrei, ti voglio, ma non posso, mi ti concedo e tu mi punisci...., insomma, il peso
ed il cibo diventano i nostri chiodi fissi.

UNA BELLA FATICACCIA ALTRO CHE PIACERE!!

Il panorama generale, da sempre, riduce tutto quello che avete appena letto ad una semplice, ma
opprimente frase:

Sei in sovrappeso?
Mettiti a DIETA!
DIETA. Questa parole ci perseguita da sempre, assieme ad altre come grammi, calorie e CIBI
NO, che portano automaticamente all etichettamento di alcuni alimenti come ingrassanti e, quindi,
assolutamente VIETATI, facendo crescere dentro noi un irrefrenabile VOGLIA e DESIDERIO proprio
di questi (che, guarda caso, sono i pi gustosi: dolci, fritti, insaccati, pizza...). Voglia che, prima o poi,
prende il sopravvento. A quel punto SGARRIAMO et voil: siamo degli esseri inutili, destinati al
sovrappeso, privi di spina dorsale ed incapaci di rispettare un semplice REGIME alimentare.

Veniamo giudicati dagli altri e ci giudichiamo per primi come DEBOLI:

nostra e nientaltro che nostra

colpa nostra, solo

se non riusciamo a fare LA COSA PIU DIFFICILE (anche se

ce la spacciano come semplice) DEL MONDO:

VIVERE A DIETA, PRIVANDOSI DEL GUSTO


E DEL PIACERE DEL MANGIARE.
Questo discorso ti suona familiare?

Forse le cose non stanno proprio cos...


forse manca il pezzo pi importante del puzzle...
la SOGGETTIVITA', la nostra UNICITA'!

E se la verit fosse un'altra?


Se

avessimo

bisogno

di

capire

COMPORTAMENTO ALIMENTARE?
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il

significato

del

nostro,

personalissimo

Se realizzassimo di affidare al cibo un compito che non gli spetta, e che la dieta con

noi non funziona non per colpa nostra, ma perch il problema che
abbiamo non il cibo in s?1
Beh, a quel punto molte cose cambierebbero. Sei

daccordo?

In tal senso, la Psicologia che si occupa del comportamento alimentare sottolinea lassoluta
importanza dellimparare, per prima cosa, a prestare ascolto ai segnali che ci invia il nostro
corpo capacit che spesso, dopo anni ed anni di diete, abbiamo perso. Un apprendimento
indispensabile per fare amicizia con due simpatici amici: FAME ed APPETITO. Solitamente tendiamo
a confonderli (spesso crediamo siano la stessa persona!) ma, a ben guardare, FAME si fa sentire
quando siamo in riserva di carburante, mentre APPETITO si presenta anche quando il carburante c',
ma abbiamo voglia di ALTRO

Abbiamo voglia di qualcosa che ci

soddisfi, gratifichi, compensi,

rilassi, scarichi, coccoli, consoli, eccetera.


Il problema che APPETITO non si accontenta facilmente del resto, deve faticare molto per svolgere
un compito che non il suo - e spesso si lascia andare a tutto ci che gli capita a tiro: salato, dolce, di
nuovo salato e cos via, finch non ci fa letteralmente sentire male, sia fisicamente che
psicologicamente.
Siamo quindi noi a dovergli insegnare come MODERARSIMa come possiamo insegnarglielo?

Attraverso la consapevolezza!

Quello che preoccupa non il cibo in s, ma il suo uso emotivo, come modulatore dellansia e delle emozioni,
dice il prof. Riccardo Dalle Grave, segretario scientifico dellAssociazione italiana disturbi dellalimentazione e del
peso.. E per chi segue una dieta rigorosa e mira alla perdita di peso, le abbuffate sono viste come la perdita di
autocontrollo e non come un segno che le regole alimentari autoimposte sono troppo rigide. Per questo ci si
nasconde. Fonte

Se imparo a capire

perch cos affamato

potr individuare nuove strade da

percorrere per sollevarlo dagli ingiusti compiti che gli ho affidato. Un esempio? Se sento di essere
arrabbiato - ho avuto una brutta giornata, ho litigato col mio datore di lavoro - e APPETITO mi spinge a
tuffarmi su un intero pacchetto di cioccolatini, posso chiedermi: amo il cioccolato ed in questo
momento credo che mangiarne un po mi farebbe star meglio. Ma ho DAVVERO bisogno di mangiare
tutto il pacchetto?
La risposta potrebbe essere: No, non ne ho bisogno, perch non sono affamato e perch so che,
mangiando tutto il pacchetto, avr mal di stomaco ed introdurr una quantit di calorie e grassi
spropositata, che saboteranno il mio progetto di dimagrire. Ma vorrei mangiarlo, insomma provo un
irrefrenabile impulso a mangiarlo, ecco, non resisto dal mangiarlo e alla fine lo mangio!.
Successivamente, riflettendo sull'accaduto mi render conto che il motivo della mia disregolazione
(perdita di controllo) era dovuto al fatto che SONO ARRABBIATISSIMO CON IL CAPO CHE MI HA
TRATTATO MALE E CON ME STESSO, PER NON ESSERE RIUSCITO A RISPONDERGLI A
DOVERE!!!!
La sensazione di sollievo data dal cioccolato, infatti, dura molto poco e non ha alcun effetto a lungo
termine sullemozione che stiamo provando. Mi terr, alla fine, dentro sia la rabbia che i cioccolatini.
Fermiamoci un momento perch, a questo punto, siamo approdati ad una consapevolezza
del tutto nuova:

Ho bisogno di TUTTI quei cioccolatini


per smorzare la rabbia.
NON PER FAME.
ED E QUESTO CHE MI FA INGRASSARE.

Cos facendo APPETITO, gradualmente, smetter di presentarsi in tutte quelle occasioni in cui
veniva solitamente chiamato a fare un doppio lavoro. Lentamente realizzer che non c pi

bisogno di lui ogni volta che ci si sente arrabbiati, nervosi, tristi o annoiati, perch la persona

pienamente consapevole del suo sentire ed agire. Alfine, si sentir sollevato di un


compito che non gli spettava ed il suo datore di lavoro avr riacquistato per sempre un sano
ed equilibrato rapporto con s e con il cibo.

Ora prendi un bel respiro, perch sei su una rotta completamente diversa da tutte
quelle verso cui hai navigato finora!

Forse tutto questo ti sembra semplice, ora che lhai letto.

Ti appare ovvio,

scontato e probabilmente ti stai chiedendo: come ho fatto a non pensarci prima?


Oppure, con una punta di scetticismo, dici a te stessa/o: ma io queste cose le sapevo gi cosa c
di nuovo?

E per importante che tu capisca che

CONOSCERE QUALCOSA NON SIGNIFICA SAPERLA APPLICARE!


Aver letto di diete, di calorie, di attivit fisica e di metabolismo; aver compreso le cause del proprio
sovrappeso;

aver

letto

di

emotional

eating,

binge

eating

ecc.

non

significa

SAPERLI

FRONTEGGIARE. Probabilmente, se cos fosse, non staresti leggendo questo e-book.


Sappiamo che, nella maggior parte dei casi, molti sono convinti di sapere gi tutto quel che c da
sapere. Magari, tra questi ci sei anche tu. Questo meccanismo non fa altro che alimentare la
sensazione di essere SENZA SPERANZA perch, se lo so gi e non dimagrisco lo stessonon ne
uscir mai!!! Sono spacciato. Con me niente pu funzionare. Sono un caso clinico.
Il nostro lavoro dimostra che, al contrario, in un Percorso Alimentare guidato, le persone imparano a
capire che il modo di pensare ed agire che va modificato, perch dal cervello che parte la
produzione di tutti gli ormoni chiamati in causa come responsabili del problema sovrappeso.
Una mente ferma una mente che fatica a riconoscere e scaricare le emozioni negative in modo
costruttivo e finalizzato: la prima mossa sar quindi quella di cambiare atteggiamento nei confronti
della vita e non solo dellago della bilancia!

Cominciai

ad ingrassare quando mi resi conto di non avere pi


progetti

Una frase molto significativa, che ben rappresenta l'importanza di tras-Formarsi, ritrovando la
propria identit autentica e le risorse presenti in ognuno di noi, spesso dimenticate in soffitta...
Senti di essere fermo? Qualcosa potrebbe averti bloccata in un punto specifico della tua vita infanzia? Adolescenza? Et adulta? - impedendoti di evolvere.

Evolvere

vuol dire muoversi, non

fisicamente (quello vien da s), ma mentalmente! Producendo stimoli, curiosit, vitalit. Se viene meno
questo, il corpo reagisce alla mente ferma ed ingrassa.

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LINGANNO DELLE DIETE


Pubblicit, riviste e mondo dello spettacolo propongono modelli estetici irrealizzabili per la maggior
parte della popolazione. La magrezza e il controllo del peso vengono osannati, ed il sovrappeso e
lobesit divengono motivo di vergogna ed emarginazione sociale.
Anzich dichiarare questi modelli come irraggiungibili, aderendo maggiormente ad un immagine
normale e naturale del corpo umano, i media creano e cullano lillusione che sia possibile, con
lesercizio della forza di volont, raggiungere l ideale che loro stessi impongono. Questi messaggi,
dunque, non nascondono solo un imbroglio - i corpi delle modelle non sono certo nella media e le
fotografie passano sempre da un sapiente fotoritocco! - ma generano nelle persone la necessit di
aderire a quel canone per avere successo nella vita. Bellezza, magrezza e immagine personale
diventano vere e proprie ossessioni, senza le quali sembra impossibile essere accettati, integrati,
apprezzati.
Il desiderio di perdere peso, dal semplice bisogno di sentirsi e vedersi in forma, si trasforma in un
imperativo cui difficile sottrarsi, bombardati dalle pressioni sociali e sommersi dalla tentazione di
acquistare sempre nuovi prodotti appositamente studiati per sostenere questo meccanismo: dagli
integratori pi o meno naturali a veri e propri farmaci anoressizzanti, fino ad arrivare al sondino
nasogastrico, al palloncino intragastrico (BIB) ed agli interventi di chirurgia estetica e bariatrica.
Ma il primo strumento per il dimagrimento che viene proposto a tutti e da tutti, almeno una volta nella
vita, utilizzato, la

DIETA

intesa come regime alimentare ipocalorico controllato, finalizzato

alla perdita di peso.


La ricerca scientifica in questo campo ha per scoperto che,

nel lungo periodo, le diete

fanno ingrassare: sembra impossibile, ma spesso lobesit nasce o si aggrava proprio a causa
di una dieta dimagrante! Nello specifico, studi dimostrano che il 65% delle persone che seguono una
dieta recupera tutto il peso perduto nei 3 anni successivi. I numeri aumentano se la dieta stata
particolarmente restrittiva: in questo caso, solo il 5% riesce a mantenere il peso perduto.

Gary D. Foster et alii, Weight and Metabolic Outcomes After 2 Years on a Low-Carbohydrate Versus Low-Fat Diet. A
Randomized Trial Ann Intern Med. Aug 3, 2010; 153(3): 147157.

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In realt, le uniche persone che dovrebbero seguire una dieta prescritta da un medico dietologo sono
quelle cui stata diagnosticata una patologia (es. diabete, celiachia, ipertensione). Invece, le diete
sono diventate una vera e propria moda, una prassi; dilagano anche tra chi in leggero sovrappeso
concorrendo, attraverso l'eccessiva restrizione alimentare, al peggioramento della situazione.

Ma perch avviene questo? Lincredibile paradosso stato ben definito da Bennett


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dilemma della dieta o modello bio-psico-sociale e nasce nel 1982 contrapponendosi al modello
morale, che attribuiva alla persona in sovrappeso la totale responsabilit di non saper resistere alle
tentazioni. Grazie a questo nuovo modello di ricerca stato possibile dimostrare che esistono
numerose cause biologiche e ambientali che portano ad assumere quantit eccessive di cibo e che
non possono in alcun modo essere contrastate con la sola forza di volont.
Ad esempio, sapevi che panini del fast-food, patatine fritte, merendine ricche di grassi idrogenati e
zuccheri creano una dipendenza molto simile a quella dalla nicotina e dalle droghe? E quanto ha
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scoperto una quipe di ricercatori statunitensi, che su Nature Neuroscience ha rivelato i meccanismi
che innescano vere e proprie CRISI DI ASTINENZA (craving) quando si tenta di smettere di
consumarli. Gli studiosi hanno potuto osservare che, come nella dipendenza dal fumo e dalle droghe, si
indebolisce nel corpo lattivazione di quei circuiti cerebrali che potremmo definire della ricompensa
che, in condizioni normali, scattano quando si vive unesperienza piacevole. La serotonina, il
cosiddetto ormone della felicit, agisce infatti sullipotalamo, determinando linibizione o la
disinibizione nel consumo di cibo. La dieta ipocalorica, quindi, determina una inevitabile riduzione
della serotonina perch spinge a privarsi completamente di tutti quei cibi che consentono la sintesi
della serotonina stessa (es. cioccolato, ricco di triptofano).
Numerosi altri studi, inoltre, dimostrano come lo zucchero di per s possa creare una vera e propria
DIPENDENZA che spinge a sovralimentarsi, spesso, senza rendersene conto, generando patologie
come obesit e disturbi alimentari. 5

William Bennett (1983), Dieters Dilemma: Eating Less and Weighing More, Basic Books

Nora D Volkow, Roy A Wise (2005), How can drug addiction help us understand obesity?, Nature Neuroscience 8, 555 560.

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Nicole M. Avena, Pedro Rada, and Bartley G. Hoebel (2008), Evidence for sugar addiction: Behavioral and neurochemical effects
of intermittent, excessive sugar intake, Neurosci Biobehav Rev. 2008; 32(1): 2039.

Eppure continuano a proporci la dieta come unico


strumento per la risoluzione del problema,
come se tutto dipendesse solamente dalla nostra capacit di aderire, o meno, allo schema che ci
stato imposto.
Ma vediamo da vicino quali sono i passi che determinano il meccanismo paradossale del pi voglio
dimagrire pi ingrasso ed in che modo si susseguono le varie fasi del circuito disfunzionale
innescato e mantenuto dalle diete.

1) Tutto nasce dalleccessivo desiderio di perdere peso, promosso dai media e legato alla
convinzione che tale risultato possa essere raggiunto in fretta e senza problemi (es. diete
lampo promosse continuamente dalle riviste). Questo modo errato di pensare - perdere tanto,
in poco tempo - viene sostenuto dalla Diet Industry, che ha interesse nel diffondere quello
specifico messaggio (es. COMPRA QUESTO, PERDI 5KG A SETTIMANA!) per vendere i
propri prodotti. La Diet Industry il cosiddetto mercato delle diete che si occupa della
produzione di beveroni, barrette, programmi, integratori, farmaci ed altri metodi impiegati per la
perdita del peso. Solo negli U.S.A., essa fattura circa 40mld di dollari allanno. I produttori dei
cosiddetti alimenti dietetici crescono esponenzialmente, e i redattori delle riviste sanno che
promettere una rapida perdita di peso in copertina porter ad un maggior numero di copie
vendute. E un mercato mai saturo, mai fermo, che frutta milioni e milioni di

dollari ogni giorno! Pensate a quanti diversi integratori o sostitutivi del pasto trovate al
supermercato, in farmacia e negli spot pubblicitari. In Italia sono nati veri e propri franchising di
negozi che vendono unicamente prodotti dietetici, gestiti da personale che accoglie il cliente
in camice bianco per dare limpressione di essere dottori o clinici e, quindi, garantirsi quella
maggior fiducia ed autorevolezza che porter la persona allacquisto dei prodotti. In realt, si
tratta semplicemente di commessi di negozi che vendono prodotti alimentari, che
frequentano dei corsi specifici per sapere cosa dire, come dirlo ed in che modo proporre i
propri prodotti al cliente. In poche parole: marketing E funziona! Tant che questi negozi
spuntano come funghi nelle grandi e nelle piccole citt.

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2) Il desiderio di perdere peso spinge ad adottare una restrizione alimentare prolungata,


sostenuta dalliniziale entusiasmo e dallillusione che sar facile e veloce. Nella maggior
parte dei casi, indipendentemente dal tipo di dieta seguita, il meccanismo dannoso che
sinnesca lo stesso: il divieto assoluto di mangiare determinati tipi di alimenti determina un
intenso senso di fame (fase della restrizione). Qui intervengono i fattori biologici che causano
il sovrappeso: una restrizione prolungata di un qualcosa che ci fa stare bene (ad es. il nostro
comfort food) ci porta a desiderare sempre pi proprio quellalimento, soprattutto se
lindividuo possiede una predisposizione ormonale che lo rende pi sensibile a questi
fenomeni.

3) A questo punto, lofferta continua di cibo alla quale siamo soggetti (uno dei motori o cause
sociali del sovrappeso) mette a dura prova le capacit di sopportazione e si trasgredisce. Si
incorre nell external eating, ossia nellincapacit di resistere ad un cibo quando lo si vede, lo si
odora o ci viene offerto. Siamo nella fase della disinibizione: la persona bombardata di
stimoli che la spingono a mangiare ed inevitabilmente perde il controllo, finendo per
alimentarsi molto pi d quanto avrebbe bisogno di fare e di quanto avrebbe mangiato se non si
fosse mai messa a dieta. E il meccanismo del TANTO ORMAI: tanto ormai ho sgarrato,
tanto ormai ho fallito, tanto ormai ho mandato tutto allariae, quindi, mangio quello che
voglio, quanto voglio, anche fino a sentirmi male!

4) Subito dopo, questa trasgressione viene vissuta in modo negativo, con forte senso di colpa e
vergogna. Inevitabilmente, lautostima e la fiducia in se stessi diminuiscono e si innesca una
cascata di reazioni comportamentali e psicologiche che porta alla perdita totale di
controllo. La persona mangia molto poich ha molta fame a causa della precedente fase di
restrizione ed psicologicamente incapace di dire

basta.

Gradualmente riacquista tutti i

chili persi, spesso con gli interessi.


Questo fenomeno facilitato dal fatto che chi alterna spesso fasi di restrizione/disinibizione
(persone che vivono a dieta) rallenta inevitabilmente il proprio metabolismo. Il corpo, infatti,

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stando a dieta si abitua gradualmente ad avere bisogno di un quantitativo sempre minore


di calorie per sopravvivere. Il dispendio calorico giornaliero si abbassa ancora di pi in quelle
persone che seguono mille diete senza abbinarvi una costante attivit fisica, perdendo dunque
massa magra (che quella che, lo ricordiamo, serve a bruciare grassi e calorie).
La persona si trover a questo punto in una situazione psicologica e fisiologica ancora
peggiore di quella che aveva allinizio della dieta poich ha acquistato peso invece di
perderlo, ha perso autostima e fiducia nelle proprie capacit di cambiamento ed ha, per giunta,
rallentato il metabolismo. Ad ogni successivo tentativo di dimagrire, la situazione
peggiorer ulteriormente e diverr sempre pi difficile da recuperare.

Restrizione inibizione disinibizione restrizione inibizione disinibizione un circolo


vizioso che si autoalimenta. E cos, ci ritroviamo ad entrare ed uscire continuamente da regimi di
vario tipo, aspettandoci ogni volta qualcosa di nuovo, diverso o miracoloso, ma ritrovandoci
sempre con lo stesso senso di fallimento, di scoraggiamento e con pensieri tipo non ce la far
mai, sono privo di forza di volont, sar sempre sovrappeso oltre che con pi chili di
troppo da smaltire.
per questo motivo che, nella gran parte dei casi, non possibile trattare sovrappeso ed obesit
con la prescrizione di una semplice dieta.
Molti, al contrario, necessitano di una ristrutturazione cognitiva, attuabile con il supporto di uno
Psicologo esperto nella gestione del comportamento alimentare.

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PERCHE Dimagrire Con la Testa ?


Nell' era dei social network riceviamo, volenti o nolenti, una moltitudine di input che bombardano la
nostra mente da ogni dove, con promesse come il metodo magico e infallibile in grado di avverare
il sogno di molti: perdere peso.
Contattami in privato e ti sveler il segreto per dimagrire!
Scrivi OK nei commenti, se vuoi dimagrire: ti contatter per dirti come!
Compra questo integratore e perderai peso mangiando normalmente!
Segui il mio programma e tornerai in forma come una volta!
Vuoi dimagrire? Con questo miracoloso e misterioso segreto scoperto dagli scienziati potrai
mangiare come vuoi, perdendo i chili in eccesso!
Anni di vere e proprie truffe ai danni dei consumatori non hanno fatto altro che demotivare gli animi
ed alleggerire esclusivamente le tasche pi che il peso corporeo provocando, in alcuni casi, un effetto
addirittura opposto a quello desiderato. Come detto in precedenza, la scienza ha ormai dimostrato che
con diete-lampo, integratori e farmaci dimagranti, alla fine, si ingrassa ancora di pi.6 E il
conosciutissimo effetto yo-yo di cui, ovviamente, i rivenditori di questi prodotti si guardano bene di
parlare.
I portavoce della DIET INDUSTRY, al contrario, sanno bene come e dove agire; sanno far leva sul
desiderio mai sopito delle persone in sovrappeso di trovare una soluzione definitiva al problema.
Sanno anche che, se posta come facile e senza sacrifici, tale soluzione non pu che allettare e far
cedere all'acquisto o all'adesione di programmi sconsiderati, squilibrati e non professionali, che non
tengono conto della soggettivit di chi hanno di fronte perch, in questi casi, la PERSONA viene ridotta
solamente ad un potenziale ACQUIRENTE.

http://www.nhlbi.nih.gov/health/public/heart/obesity/aim_hwt.pdf

http://www.nhlbi.nih.gov/guidelines/obesity/ob_gdlns.pdf

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Su

Facebook ed altri social impazzano gruppi per il dimagrimento di ogni tipo che, non essendo

supervisionati da persone qualificate e competenti (psicoterapeuti, medici, nutrizionisti), diventano


alcove di partecipanti che si sentono confortati nel sapere di poter condividere il problema con altri ma
che, non trovando un adeguato supporto specialistico, spesso vedono intensificare - pi che
affievolirsi - la loro sintomatologia. Alcuni gruppi si strutturano come comunit chiuse, senza alcuna
possibilit di integrarsi se, ad esempio, non si segue una specifica dieta; altre sono prettamente
pubblicitarie, in cui vengono commercializzati prodotti e programmi di ogni genere, anche attraverso
lutilizzo di falsi profili che cercano di accaparrarsi clienti raccontando fantasiose storie su come
avrebbero perso 5kg in 10 giorni grazie a questo o a quellaltro miracoloso metodo. In altri ancora, gli
utenti non fanno che scambiarsi foto di ci che mangiano e dei loro corpi prima e dopo per avere un
feedback dagli altri sui risultati raggiunti, con il comprensibile e delicato bisogno di ottenere senso di
sicurezza ed approvazione.
Insomma, molti di questi gruppi si configurano come veri e propri gineprai di problemi, informazioni
distorte e confusione senza un supporto in grado di contenerle, senza una figura professionale che
diffonda dati ed indicazioni corrette, sostenendo i partecipanti da un punto di vista etico e

professionale.
Da queste considerazioni e dalla nostra esperienza di lavoro con pazienti in
sovrappeso nasce il gruppo Facebook

Dimagrire con la testa, con l'obiettivo

di far giungere questo messaggio:

non lasciare che altri pensino per te, usa la tua testa e diventa vero protagonista del
tuo cambiamento,
acquisendo in primis la capacit di analizzare e giudicare criticamente ci che ti viene proposto come
metodo dimagrante.
Poter creare uno spazio di ascolto e confronto per tutte quelle persone demotivate e ovattate da
messaggi sbagliati e fuorvianti, tanto dallaver perso ogni speranza di cambiamento, il nostro scopo e
comun denominatore.

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Veicolare messaggi nuovi e sani, orientati al benessere; diffondere una corretta informazione,
basata su dati ed evidenze scientifiche; offrire ogni giorno uno spunto di riflessione aperto e
critico questa la nostra Mission

Possible!

Consentire a chiunque di ricevere qualcosa dallaltra parte di uno schermo; di sintonizzarsi sullo
stesso canale, potendo confrontarsi ed acquisire nuove conoscenze per non lasciarsi pi
abbindolare da facili illusioni pu sembrare poco ma per noi rivoluzionario!
La Psicologia del comportamento alimentare considera il mangiare non semplicemente come un
atto necessario: il cibo veicola relazioni, significati, emozioni di grande importanza per ciascuno di noi.
Esse non possono essere ridotte ad uno schema dietetico o ad un prodotto dimagrante: se non si

lavora sui vissuti personali, a poco serviranno altri metodi o, peggio, causeranno
maggior danno.
Se sei qui perch gi ne sei consapevole; ne hai provate mille, ma non hai risolto definitivamente il
problema. La ragione principalmente una:

i metodi che ti hanno proposto finora per perdere peso

NON FUNZIONANO.
NOI NON SIAMO SOLAMENTE CIO CHE MANGIAMO!
Quel che sei oggi la risultante di diversi fattori: costituzionali, psicologici e sociali. Ognuno di
noi immerso in un ambiente diverso e plasma il proprio temperamento in base alla qualit delle
relazioni che intreccia con l'ambiente esterno.
Dare dignit alla propria persona significa difendere quei vissuti ed il sintomo che parla per loro
in questo caso il mangiare emotivo - e non omologarsi agli altri, con esperienze di vita totalmente
differenti. Purtroppo, invece, spesso tendiamo ad affidare agli altri un giudizio di valore su noi
stessi o, ancora peggio, a voler a tutti i costi provare il metodo che con loro ha funzionato...
Nonostante quel metodo fosse, magari, tagliato su misura per loro; nonostante, in fondo, sappiamo
benissimo che il problema non cosa mangiamo, ma il modo in cui ci rapportiamo al cibo tutti i

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giorni con abitudini che, nel tempo, portano ad un accumulo di peso difficile da smaltire, se non
lavoriamo su di esse.
Condizioni di sovrappeso e obesit, ad esempio, possono essere causate da diversi fattori e celare
mille significati. Ad esempio:

cristallizzarsi in una specifica rappresentazione di s (es. io sono grasso) e non riuscire a


modificarla

tenere le persone a distanza

essere visti dagli altri

mostrare il peso della propria sofferenza interiore

dar forma ad una corazza che protegge

estendere i propri confini corporei

mangiare pi di quanto si bruci con lattivit fisica

presenza di patologie croniche

e cos via.
Ognuno dar, consciamente od inconsciamente, un significato del tutto personale al proprio
problema. Dal nostro punto di vista, raggiungere il peso-forma e riuscire a mantenerlo vuol dire
cambiare davvero,

dando voce al proprio peso e peso alla propria voce


attraverso un percorso che tenga in considerazione i propri vissuti, emozioni, la propria storia. In una
parola, la propria UNICITA.

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LO PSICOLOGO ALIMENTARE
UN SUPPORTO INDISPENSABILE PER UN DIMAGRIMENTO SANO
E DEFINITIVO!

Follia fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi.


(Albert Einstein)

Se hai seguito qualche dieta, nel corso della tua vita, avrai certamente acquisito alcune nozioni di
base su alimentazione ed attivit fisica. Saprai di calorie, carboidrati, grassi e proteine. Saprai
anche che, alla fine, lunico modo per perdere peso effettivamente bruciare pi calorie di quante ne
introduci.

Se quindi conosci tutte queste cose, perch allora non riesci a raggiungere il tuo giusto
peso ed a mantenerlo nel tempo?

Ormai lo avrai capito!

Perch non cos semplice. Dimagrire non solo questione di

forza di volont e, per quanto tu possa mettercela tutta, alla lunga la motivazione viene meno, le
vecchie abitudini riemergono ed i kg persi ritornano con gli interessi. Sei motivato, non ti mancano
impegno e costanza per apportare alla tua vita i cambiamenti necessari, eppure torni sempre al punto
di partenza, sempre pi scoraggiato di prima.
Ma perch tanto difficile rendere stabili questi cambiamenti nel proprio stile di vita? E semplice:
perch

LA DIETA NON TI INSEGNA COME FARE!


La dieta si limita a prescriverti cosa puoi mangiare, quanto puoi mangiare e quando devi mangiare; non
ti fornisce alcun insegnamento in termini di comportamento, abitudini, pensieri ed emozioni
connesse al cibo.
Sinora, le figure professionali che si sono occupate di sovrappeso e obesit sono state
principalmente biologi, medici, dietisti, nutrizionisti (o coach e consulenti con un background

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formativo non meglio specificato) che, pur essendo esperti nei rispettivi settori, non possiedono gli
strumenti adatti a considerare la dimensione psicologica del problema.
Quel che fa ingrassare, infatti, non il cibo in s (es. la cioccolata fa ingrassare) ma il modo con cui
si relaziona ad esso, alimentandosi in eccesso a causa di problematiche che, con il cibo, non hanno
nulla a che vedere. Si pensi, come detto nei capitoli precedenti, a tutte le volte in cui capita di
sgranocchiare qualcosa spinti da una fame improvvisa che spinge a voler soddisfare un bisogno
specifico (es. voglia di dolce) nel minor tempo possibile, senza vi sia tempo di capire se si abbia
realmente fame o se, al contrario, non sia altro a spingerci ad aprire il frigorifero
Tale fenomeno viene definito EMOTIONAL

EATING.

La difficolt a gestire le emozioni (specie quelle negative) spinge a cercare un immediata riduzione
del disagio, attraverso il cibo (comfort food= cibo di conforto) che rilascia, nellimmediato, una
sensazione di appagamento salvo, subito dopo, gettare la persona nella disperazione per aver
ceduto, sgarrato, e cos via.
Dunque, lalimentazione pu diventare uno strumento abitudinario con cui regoliamo,

inconsapevolmente, le emozioni. A lungo andare, ci abituiamo a mangiare per:


noia,
ansia,
tensione,
stress,
solitudine,
tristezza,
rabbia,
vergogna

La fame, con l Emotional Eating, non centra!

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Per un individuo in sovrappeso a causa queste dinamiche, appare ormai chiaro come la dieta non
possa essere lo strumento adatto alla risoluzione del problema, anzi! Essa contribuisce proprio al
consolidamento di quel circolo vizioso che aumenta il senso di fallimento e la conseguente ricerca
di una gratificazione alimentare consolatoria.

Qui interviene lo Psicologo.


Lo Psicologo che si occupa del comportamento alimentare la figura professionale chiave per la
prevenzione e la riduzione di sovrappeso, obesit e patologie correlate che richiedono un cambiamento
definitivo dello stile di vita. Il suo intervento si inserisce nellambito della Psicologia della salute, si
integra in contesti medici e si rivolge a bambini, adolescenti e adulti.
Attraverso un programma personalizzato, completamente diverso da tutto ci che hai provato sinora
per dimagrire, grazie ai Percorsi Alimentari potrai imparare a:

Divenire consapevole delle tua modalit di approccio al cibo

Individuare i significati che ognuno di noi attribuisce al cibo

Recuperare la percezione del senso di fame/saziet.

Gestire i comportamenti scorretti legati all alimentazione.

Modificare il tuo stile alimentare.

Lavorare sulle credenze disfunzionali al fine di migliorare la tua autostima

Acquisire nuove e pi sane abitudini.

Ridurre il peso corporeo e mantenerlo nel tempo.

Prevenire linsorgere di Disturbi del Comportamento Alimentare.

Il trattamento si avvale di tecniche cognitivo-comportamentali e di strumenti come il Diario AlimentareEmotivo, il Contapassi, esercizi pratici e tecniche immaginative.

Tre sono gli ingredienti necessari per iniziare un percorso che ti cambier per sempre:

attenzione, curiosit e dubbio!

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Attenzione per

gli altri e per s: attenzione ai sapori, alle proporzioni, alle emozioni, alle

relazioni veicolate dal cibo, ma anche ai piccoli risultati e ai piccoli gesti. Ricorda: Roma
non stata costruita in un giorno!

Curiosit ed

entusiasmo per un nuovo percorso da intraprendere per raggiungere i tuoi

obiettivi. Se le hai provate tutte per dimagrire, non darti per vinto: non mai troppo tardi
per mettersi in gioco!

Dubbio, perch i grandi risultati partono sempre dalla messa in discussione: quando si vuole
cambiare unabitudine acquisita, bisogna sempre partire con un atteggiamento
possibilistico rispetto al provare qualcosa di cui non abbiamo mai fatto
esperienza. Prima di giudicare, di dire a te stesso che le hai provate tutte, che
nemmeno questo funzioner, che sono baggianate o che sei un caso senza speranza,

dubita e prova!
La Psicologia del Comportamento Alimentare pu aiutarti a capire che:

Cibo non solo nutrimento, ma anche cura e amore di s e dellaltro.

Movimento non solo andare in palestra, ma vincere la sedentariet con piccoli gesti
quotidiani.

Acquisire consapevolezza su come mangi, se vuoi dimagrire, una necessit.

Sostituire la parola regole con buone abitudini il primo passo verso il raggiungimento dell
obiettivo dimagrimento.

Se finora hai fallito, non scoraggiarti: non mai troppo tardi per imparare a nutrirsi bene e a
volersi bene.

Ogni percorso individuale, parte da piccoli passi e deve rispettare i propri limiti e valorizzare le
proprie capacit.

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IN CHE MODO POSSO


DIMAGRIRE CON LA TESTA?
I Percorsi Alimentari Dimagrire con la Testa si basano su
-

Incontri individuali (presso le sedi di Roma o via Skype www.skype.it )

Incontri di gruppo (in partenza a Gennaio 2016)

Entrambi tenuti dalle psicologhe e psicoterapeute dott.sse Valentina Scarfini e Federica Majore.

Gli incontri individuali

Sono a cadenza settimanale. Il primo colloquio, conoscitivo ed introduttivo del percorso, potr avere
una durata variabile di 45-60.
Tutti gli altri incontri hanno una durata fissa di 60 minuti.
I Percorsi Alimentari possono configurarsi come sostituzione alla dieta o come sostegno nel seguire
una dieta bilanciata.
E possibile avviare un Percorso Alimentare personalizzato anche online, via Skype (www.skype.it),
qualora si abbia una buona padronanza delle tecnologie informatiche e si sia impossibilitati a
raggiungere le sedi di Roma.

Gli incontri di gruppo

Si esplicano in un ciclo di 10 sedute a cadenza settimanale, della durata di 90min ciascuna. Saranno
composti a partire da un minimo di 5 ad un massimo di 10 partecipanti. Per ogni incontro verr
proposto un tema su cui riflettere che riguarder il comportamento alimentare, lo stile di vita, il rapporto
con il proprio corpo, le relazioni interpersonali, latteggiamento nei confronti dellattivit fisica e molto
altro.
Compreso nel costo del pacchetto verr fornito materiale utile al percorso tra cui un diario cognitivoalimentare, un contapassi, schede di esercizi.

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Il prossimo gruppo in partenza nel Gennaio 2016.


Puoi garantirti sin dora la prenotazione del tuo spazio contattando le dott.sse ai recapiti
riportati in fondo alle-book e sul blog

http://gruppodimagrireconlatesta.blogspot.it/

I colloqui individuali e di gruppo hanno lo scopo di:

favorire una maggior consapevolezza del proprio comportamento alimentare

evidenziare lo stretto legame che c' tra autostima ed atteggiamento verso il cibo

acquisire nuove strategie per riconoscere ed imparare a gestire emotional eating ed


external eating

liberarsi dallossessione per calorie, peso e bilancia

imparare a riconoscere la differenza che c tra fame ed appetito

evidenziare le potenzialit dellattivit fisica come regolatore della fame emotiva ed


ingrediente fondamentale di uno stile di vita sano

ri-apprendere una sana autoregolazione interna indispensabile a mantenere, nel


tempo, il proprio peso-forma.

Piccoli cambiamenti nella vita equivalgono a grandi cambiamenti nella taglia degli abiti e, ci che pi
conta, ti sentirai meglio, avrai un aspetto migliore, ti sentirai padrone di te stesso e non pi schiavo
del cibo. Non dovrai mai pi metterti a dieta e, soprattutto,

la tua vita acquister maggior significato.

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Per informazioni sui Percorsi Alimentari


dott.ssa Valentina Scarfini
Studio Psicowellness, via Francesco Arese 19 (Portuense)
333.8430520 - psicowellness@gmail.com
www.psicowellness.it - https://m.facebook.com/psicowellness

dott.ssa Federica Majore


Centro MM-Fisio, via S. Melchiade Papa 62 (Battistini)
Centro Medico S.a.mar., via Cardinal Garampi 30 (Pineta Sacchetti)
Studio di Psicologia, via Anneo Lucano 11 (Balduina)
392. 4131042 psicoalimentare@gmail.com
www.psicologoalimentare.it - https://m.facebook.com/psicologoalimentare

Le dott.sse risponderanno via telefono, email o messaggio privato su Facebook


dal luned al venerd h9-19, compatibilmente ai loro impegni.
Per partecipare al gruppo Facebook DIMAGRIRE CON LA TESTA clicca qui
https://www.facebook.com/groups/857368327634655/?fref=ts

Presto online www.dimagrireconlatesta.it stay tuned!

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