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Indice
1)
2)
3)
4)
Lo Psicologo Alimentare
5)
6)
Contatti
Queste e molte altre sono le affermazioni comuni a moltissime persone sempre in lotta con il proprio
peso e continuamente alla ricerca della buona dieta, quella che riuscir a portare a termine o che mi
aiuter a mantenere i risultati nel tempo.
Sembra essere veramente una relazione difficile quella che spesso si instaura con il cibo: eppure, esso
non fa altro che rispondere al modo in cui noi ci poniamo nei suoi confronti.
costituzione, abitudini alimentari, disturbi clinici e cos via. Per tenere attivo il metabolismo, dunque,
abbiamo bisogno di carburante: i nutrienti. I macronutrienti si distinguono in carboidrati, proteine,
grassi, fibre e acqua. I micronutrienti si distinguono in vitamine e minerali.
Di fatto, se lessere umano fosse spinto ad assumere cibo esclusivamente come CARBURANTE dell
organismo, tutti mangeremmo solo all'accendersi della spia di riserva la spia della FAME - e
nessuno sarebbe in sovrappeso. Il cervello, infatti, invia il segnale della FAME quando il corpo in
riserva e necessita dei energia che gli occorre per mantenersi in funzione ed in equilibrio.
NUTRIMENTO AFFETTIVO: basti pensare alla nostra prima forma di attaccamento e relazione,
che passa attraverso il latte del seno materno;
SOCIALITA': cosa c' di meglio di una bella tavola imbandita con tanti amici con cui passare
una piacevole e spensierata serata?
COMPAGNIA: spesso, se siamo soli, andiamo alla ricerca di qualcosa di buono che ci allieti,
spezzi la noia e riempia uno spazio vuoto;
SENSUALITA: il cibo veicola, tra le altre relazioni, anche quella con il partner e pu essere
utilizzato come spunto per una cena romantica od un gioco erotico;
CURA: pensiamo alle persone che soffrono di celiachia che, ad oggi, non hanno altro farmaco
Il panorama generale, da sempre, riduce tutto quello che avete appena letto ad una semplice, ma
opprimente frase:
Sei in sovrappeso?
Mettiti a DIETA!
DIETA. Questa parole ci perseguita da sempre, assieme ad altre come grammi, calorie e CIBI
NO, che portano automaticamente all etichettamento di alcuni alimenti come ingrassanti e, quindi,
assolutamente VIETATI, facendo crescere dentro noi un irrefrenabile VOGLIA e DESIDERIO proprio
di questi (che, guarda caso, sono i pi gustosi: dolci, fritti, insaccati, pizza...). Voglia che, prima o poi,
prende il sopravvento. A quel punto SGARRIAMO et voil: siamo degli esseri inutili, destinati al
sovrappeso, privi di spina dorsale ed incapaci di rispettare un semplice REGIME alimentare.
avessimo
bisogno
di
capire
COMPORTAMENTO ALIMENTARE?
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il
significato
del
nostro,
personalissimo
Se realizzassimo di affidare al cibo un compito che non gli spetta, e che la dieta con
noi non funziona non per colpa nostra, ma perch il problema che
abbiamo non il cibo in s?1
Beh, a quel punto molte cose cambierebbero. Sei
daccordo?
In tal senso, la Psicologia che si occupa del comportamento alimentare sottolinea lassoluta
importanza dellimparare, per prima cosa, a prestare ascolto ai segnali che ci invia il nostro
corpo capacit che spesso, dopo anni ed anni di diete, abbiamo perso. Un apprendimento
indispensabile per fare amicizia con due simpatici amici: FAME ed APPETITO. Solitamente tendiamo
a confonderli (spesso crediamo siano la stessa persona!) ma, a ben guardare, FAME si fa sentire
quando siamo in riserva di carburante, mentre APPETITO si presenta anche quando il carburante c',
ma abbiamo voglia di ALTRO
Attraverso la consapevolezza!
Quello che preoccupa non il cibo in s, ma il suo uso emotivo, come modulatore dellansia e delle emozioni,
dice il prof. Riccardo Dalle Grave, segretario scientifico dellAssociazione italiana disturbi dellalimentazione e del
peso.. E per chi segue una dieta rigorosa e mira alla perdita di peso, le abbuffate sono viste come la perdita di
autocontrollo e non come un segno che le regole alimentari autoimposte sono troppo rigide. Per questo ci si
nasconde. Fonte
Se imparo a capire
percorrere per sollevarlo dagli ingiusti compiti che gli ho affidato. Un esempio? Se sento di essere
arrabbiato - ho avuto una brutta giornata, ho litigato col mio datore di lavoro - e APPETITO mi spinge a
tuffarmi su un intero pacchetto di cioccolatini, posso chiedermi: amo il cioccolato ed in questo
momento credo che mangiarne un po mi farebbe star meglio. Ma ho DAVVERO bisogno di mangiare
tutto il pacchetto?
La risposta potrebbe essere: No, non ne ho bisogno, perch non sono affamato e perch so che,
mangiando tutto il pacchetto, avr mal di stomaco ed introdurr una quantit di calorie e grassi
spropositata, che saboteranno il mio progetto di dimagrire. Ma vorrei mangiarlo, insomma provo un
irrefrenabile impulso a mangiarlo, ecco, non resisto dal mangiarlo e alla fine lo mangio!.
Successivamente, riflettendo sull'accaduto mi render conto che il motivo della mia disregolazione
(perdita di controllo) era dovuto al fatto che SONO ARRABBIATISSIMO CON IL CAPO CHE MI HA
TRATTATO MALE E CON ME STESSO, PER NON ESSERE RIUSCITO A RISPONDERGLI A
DOVERE!!!!
La sensazione di sollievo data dal cioccolato, infatti, dura molto poco e non ha alcun effetto a lungo
termine sullemozione che stiamo provando. Mi terr, alla fine, dentro sia la rabbia che i cioccolatini.
Fermiamoci un momento perch, a questo punto, siamo approdati ad una consapevolezza
del tutto nuova:
Cos facendo APPETITO, gradualmente, smetter di presentarsi in tutte quelle occasioni in cui
veniva solitamente chiamato a fare un doppio lavoro. Lentamente realizzer che non c pi
bisogno di lui ogni volta che ci si sente arrabbiati, nervosi, tristi o annoiati, perch la persona
Ora prendi un bel respiro, perch sei su una rotta completamente diversa da tutte
quelle verso cui hai navigato finora!
Ti appare ovvio,
aver
letto
di
emotional
eating,
binge
eating
ecc.
non
significa
SAPERLI
Cominciai
Una frase molto significativa, che ben rappresenta l'importanza di tras-Formarsi, ritrovando la
propria identit autentica e le risorse presenti in ognuno di noi, spesso dimenticate in soffitta...
Senti di essere fermo? Qualcosa potrebbe averti bloccata in un punto specifico della tua vita infanzia? Adolescenza? Et adulta? - impedendoti di evolvere.
Evolvere
fisicamente (quello vien da s), ma mentalmente! Producendo stimoli, curiosit, vitalit. Se viene meno
questo, il corpo reagisce alla mente ferma ed ingrassa.
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DIETA
fanno ingrassare: sembra impossibile, ma spesso lobesit nasce o si aggrava proprio a causa
di una dieta dimagrante! Nello specifico, studi dimostrano che il 65% delle persone che seguono una
dieta recupera tutto il peso perduto nei 3 anni successivi. I numeri aumentano se la dieta stata
particolarmente restrittiva: in questo caso, solo il 5% riesce a mantenere il peso perduto.
Gary D. Foster et alii, Weight and Metabolic Outcomes After 2 Years on a Low-Carbohydrate Versus Low-Fat Diet. A
Randomized Trial Ann Intern Med. Aug 3, 2010; 153(3): 147157.
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In realt, le uniche persone che dovrebbero seguire una dieta prescritta da un medico dietologo sono
quelle cui stata diagnosticata una patologia (es. diabete, celiachia, ipertensione). Invece, le diete
sono diventate una vera e propria moda, una prassi; dilagano anche tra chi in leggero sovrappeso
concorrendo, attraverso l'eccessiva restrizione alimentare, al peggioramento della situazione.
dilemma della dieta o modello bio-psico-sociale e nasce nel 1982 contrapponendosi al modello
morale, che attribuiva alla persona in sovrappeso la totale responsabilit di non saper resistere alle
tentazioni. Grazie a questo nuovo modello di ricerca stato possibile dimostrare che esistono
numerose cause biologiche e ambientali che portano ad assumere quantit eccessive di cibo e che
non possono in alcun modo essere contrastate con la sola forza di volont.
Ad esempio, sapevi che panini del fast-food, patatine fritte, merendine ricche di grassi idrogenati e
zuccheri creano una dipendenza molto simile a quella dalla nicotina e dalle droghe? E quanto ha
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scoperto una quipe di ricercatori statunitensi, che su Nature Neuroscience ha rivelato i meccanismi
che innescano vere e proprie CRISI DI ASTINENZA (craving) quando si tenta di smettere di
consumarli. Gli studiosi hanno potuto osservare che, come nella dipendenza dal fumo e dalle droghe, si
indebolisce nel corpo lattivazione di quei circuiti cerebrali che potremmo definire della ricompensa
che, in condizioni normali, scattano quando si vive unesperienza piacevole. La serotonina, il
cosiddetto ormone della felicit, agisce infatti sullipotalamo, determinando linibizione o la
disinibizione nel consumo di cibo. La dieta ipocalorica, quindi, determina una inevitabile riduzione
della serotonina perch spinge a privarsi completamente di tutti quei cibi che consentono la sintesi
della serotonina stessa (es. cioccolato, ricco di triptofano).
Numerosi altri studi, inoltre, dimostrano come lo zucchero di per s possa creare una vera e propria
DIPENDENZA che spinge a sovralimentarsi, spesso, senza rendersene conto, generando patologie
come obesit e disturbi alimentari. 5
William Bennett (1983), Dieters Dilemma: Eating Less and Weighing More, Basic Books
Nora D Volkow, Roy A Wise (2005), How can drug addiction help us understand obesity?, Nature Neuroscience 8, 555 560.
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Nicole M. Avena, Pedro Rada, and Bartley G. Hoebel (2008), Evidence for sugar addiction: Behavioral and neurochemical effects
of intermittent, excessive sugar intake, Neurosci Biobehav Rev. 2008; 32(1): 2039.
1) Tutto nasce dalleccessivo desiderio di perdere peso, promosso dai media e legato alla
convinzione che tale risultato possa essere raggiunto in fretta e senza problemi (es. diete
lampo promosse continuamente dalle riviste). Questo modo errato di pensare - perdere tanto,
in poco tempo - viene sostenuto dalla Diet Industry, che ha interesse nel diffondere quello
specifico messaggio (es. COMPRA QUESTO, PERDI 5KG A SETTIMANA!) per vendere i
propri prodotti. La Diet Industry il cosiddetto mercato delle diete che si occupa della
produzione di beveroni, barrette, programmi, integratori, farmaci ed altri metodi impiegati per la
perdita del peso. Solo negli U.S.A., essa fattura circa 40mld di dollari allanno. I produttori dei
cosiddetti alimenti dietetici crescono esponenzialmente, e i redattori delle riviste sanno che
promettere una rapida perdita di peso in copertina porter ad un maggior numero di copie
vendute. E un mercato mai saturo, mai fermo, che frutta milioni e milioni di
dollari ogni giorno! Pensate a quanti diversi integratori o sostitutivi del pasto trovate al
supermercato, in farmacia e negli spot pubblicitari. In Italia sono nati veri e propri franchising di
negozi che vendono unicamente prodotti dietetici, gestiti da personale che accoglie il cliente
in camice bianco per dare limpressione di essere dottori o clinici e, quindi, garantirsi quella
maggior fiducia ed autorevolezza che porter la persona allacquisto dei prodotti. In realt, si
tratta semplicemente di commessi di negozi che vendono prodotti alimentari, che
frequentano dei corsi specifici per sapere cosa dire, come dirlo ed in che modo proporre i
propri prodotti al cliente. In poche parole: marketing E funziona! Tant che questi negozi
spuntano come funghi nelle grandi e nelle piccole citt.
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3) A questo punto, lofferta continua di cibo alla quale siamo soggetti (uno dei motori o cause
sociali del sovrappeso) mette a dura prova le capacit di sopportazione e si trasgredisce. Si
incorre nell external eating, ossia nellincapacit di resistere ad un cibo quando lo si vede, lo si
odora o ci viene offerto. Siamo nella fase della disinibizione: la persona bombardata di
stimoli che la spingono a mangiare ed inevitabilmente perde il controllo, finendo per
alimentarsi molto pi d quanto avrebbe bisogno di fare e di quanto avrebbe mangiato se non si
fosse mai messa a dieta. E il meccanismo del TANTO ORMAI: tanto ormai ho sgarrato,
tanto ormai ho fallito, tanto ormai ho mandato tutto allariae, quindi, mangio quello che
voglio, quanto voglio, anche fino a sentirmi male!
4) Subito dopo, questa trasgressione viene vissuta in modo negativo, con forte senso di colpa e
vergogna. Inevitabilmente, lautostima e la fiducia in se stessi diminuiscono e si innesca una
cascata di reazioni comportamentali e psicologiche che porta alla perdita totale di
controllo. La persona mangia molto poich ha molta fame a causa della precedente fase di
restrizione ed psicologicamente incapace di dire
basta.
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http://www.nhlbi.nih.gov/health/public/heart/obesity/aim_hwt.pdf
http://www.nhlbi.nih.gov/guidelines/obesity/ob_gdlns.pdf
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Su
Facebook ed altri social impazzano gruppi per il dimagrimento di ogni tipo che, non essendo
professionale.
Da queste considerazioni e dalla nostra esperienza di lavoro con pazienti in
sovrappeso nasce il gruppo Facebook
non lasciare che altri pensino per te, usa la tua testa e diventa vero protagonista del
tuo cambiamento,
acquisendo in primis la capacit di analizzare e giudicare criticamente ci che ti viene proposto come
metodo dimagrante.
Poter creare uno spazio di ascolto e confronto per tutte quelle persone demotivate e ovattate da
messaggi sbagliati e fuorvianti, tanto dallaver perso ogni speranza di cambiamento, il nostro scopo e
comun denominatore.
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Veicolare messaggi nuovi e sani, orientati al benessere; diffondere una corretta informazione,
basata su dati ed evidenze scientifiche; offrire ogni giorno uno spunto di riflessione aperto e
critico questa la nostra Mission
Possible!
Consentire a chiunque di ricevere qualcosa dallaltra parte di uno schermo; di sintonizzarsi sullo
stesso canale, potendo confrontarsi ed acquisire nuove conoscenze per non lasciarsi pi
abbindolare da facili illusioni pu sembrare poco ma per noi rivoluzionario!
La Psicologia del comportamento alimentare considera il mangiare non semplicemente come un
atto necessario: il cibo veicola relazioni, significati, emozioni di grande importanza per ciascuno di noi.
Esse non possono essere ridotte ad uno schema dietetico o ad un prodotto dimagrante: se non si
lavora sui vissuti personali, a poco serviranno altri metodi o, peggio, causeranno
maggior danno.
Se sei qui perch gi ne sei consapevole; ne hai provate mille, ma non hai risolto definitivamente il
problema. La ragione principalmente una:
NON FUNZIONANO.
NOI NON SIAMO SOLAMENTE CIO CHE MANGIAMO!
Quel che sei oggi la risultante di diversi fattori: costituzionali, psicologici e sociali. Ognuno di
noi immerso in un ambiente diverso e plasma il proprio temperamento in base alla qualit delle
relazioni che intreccia con l'ambiente esterno.
Dare dignit alla propria persona significa difendere quei vissuti ed il sintomo che parla per loro
in questo caso il mangiare emotivo - e non omologarsi agli altri, con esperienze di vita totalmente
differenti. Purtroppo, invece, spesso tendiamo ad affidare agli altri un giudizio di valore su noi
stessi o, ancora peggio, a voler a tutti i costi provare il metodo che con loro ha funzionato...
Nonostante quel metodo fosse, magari, tagliato su misura per loro; nonostante, in fondo, sappiamo
benissimo che il problema non cosa mangiamo, ma il modo in cui ci rapportiamo al cibo tutti i
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giorni con abitudini che, nel tempo, portano ad un accumulo di peso difficile da smaltire, se non
lavoriamo su di esse.
Condizioni di sovrappeso e obesit, ad esempio, possono essere causate da diversi fattori e celare
mille significati. Ad esempio:
e cos via.
Ognuno dar, consciamente od inconsciamente, un significato del tutto personale al proprio
problema. Dal nostro punto di vista, raggiungere il peso-forma e riuscire a mantenerlo vuol dire
cambiare davvero,
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LO PSICOLOGO ALIMENTARE
UN SUPPORTO INDISPENSABILE PER UN DIMAGRIMENTO SANO
E DEFINITIVO!
Se hai seguito qualche dieta, nel corso della tua vita, avrai certamente acquisito alcune nozioni di
base su alimentazione ed attivit fisica. Saprai di calorie, carboidrati, grassi e proteine. Saprai
anche che, alla fine, lunico modo per perdere peso effettivamente bruciare pi calorie di quante ne
introduci.
Se quindi conosci tutte queste cose, perch allora non riesci a raggiungere il tuo giusto
peso ed a mantenerlo nel tempo?
forza di volont e, per quanto tu possa mettercela tutta, alla lunga la motivazione viene meno, le
vecchie abitudini riemergono ed i kg persi ritornano con gli interessi. Sei motivato, non ti mancano
impegno e costanza per apportare alla tua vita i cambiamenti necessari, eppure torni sempre al punto
di partenza, sempre pi scoraggiato di prima.
Ma perch tanto difficile rendere stabili questi cambiamenti nel proprio stile di vita? E semplice:
perch
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formativo non meglio specificato) che, pur essendo esperti nei rispettivi settori, non possiedono gli
strumenti adatti a considerare la dimensione psicologica del problema.
Quel che fa ingrassare, infatti, non il cibo in s (es. la cioccolata fa ingrassare) ma il modo con cui
si relaziona ad esso, alimentandosi in eccesso a causa di problematiche che, con il cibo, non hanno
nulla a che vedere. Si pensi, come detto nei capitoli precedenti, a tutte le volte in cui capita di
sgranocchiare qualcosa spinti da una fame improvvisa che spinge a voler soddisfare un bisogno
specifico (es. voglia di dolce) nel minor tempo possibile, senza vi sia tempo di capire se si abbia
realmente fame o se, al contrario, non sia altro a spingerci ad aprire il frigorifero
Tale fenomeno viene definito EMOTIONAL
EATING.
La difficolt a gestire le emozioni (specie quelle negative) spinge a cercare un immediata riduzione
del disagio, attraverso il cibo (comfort food= cibo di conforto) che rilascia, nellimmediato, una
sensazione di appagamento salvo, subito dopo, gettare la persona nella disperazione per aver
ceduto, sgarrato, e cos via.
Dunque, lalimentazione pu diventare uno strumento abitudinario con cui regoliamo,
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Per un individuo in sovrappeso a causa queste dinamiche, appare ormai chiaro come la dieta non
possa essere lo strumento adatto alla risoluzione del problema, anzi! Essa contribuisce proprio al
consolidamento di quel circolo vizioso che aumenta il senso di fallimento e la conseguente ricerca
di una gratificazione alimentare consolatoria.
Il trattamento si avvale di tecniche cognitivo-comportamentali e di strumenti come il Diario AlimentareEmotivo, il Contapassi, esercizi pratici e tecniche immaginative.
Tre sono gli ingredienti necessari per iniziare un percorso che ti cambier per sempre:
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Attenzione per
gli altri e per s: attenzione ai sapori, alle proporzioni, alle emozioni, alle
relazioni veicolate dal cibo, ma anche ai piccoli risultati e ai piccoli gesti. Ricorda: Roma
non stata costruita in un giorno!
Curiosit ed
obiettivi. Se le hai provate tutte per dimagrire, non darti per vinto: non mai troppo tardi
per mettersi in gioco!
Dubbio, perch i grandi risultati partono sempre dalla messa in discussione: quando si vuole
cambiare unabitudine acquisita, bisogna sempre partire con un atteggiamento
possibilistico rispetto al provare qualcosa di cui non abbiamo mai fatto
esperienza. Prima di giudicare, di dire a te stesso che le hai provate tutte, che
nemmeno questo funzioner, che sono baggianate o che sei un caso senza speranza,
dubita e prova!
La Psicologia del Comportamento Alimentare pu aiutarti a capire che:
Movimento non solo andare in palestra, ma vincere la sedentariet con piccoli gesti
quotidiani.
Sostituire la parola regole con buone abitudini il primo passo verso il raggiungimento dell
obiettivo dimagrimento.
Se finora hai fallito, non scoraggiarti: non mai troppo tardi per imparare a nutrirsi bene e a
volersi bene.
Ogni percorso individuale, parte da piccoli passi e deve rispettare i propri limiti e valorizzare le
proprie capacit.
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Entrambi tenuti dalle psicologhe e psicoterapeute dott.sse Valentina Scarfini e Federica Majore.
Sono a cadenza settimanale. Il primo colloquio, conoscitivo ed introduttivo del percorso, potr avere
una durata variabile di 45-60.
Tutti gli altri incontri hanno una durata fissa di 60 minuti.
I Percorsi Alimentari possono configurarsi come sostituzione alla dieta o come sostegno nel seguire
una dieta bilanciata.
E possibile avviare un Percorso Alimentare personalizzato anche online, via Skype (www.skype.it),
qualora si abbia una buona padronanza delle tecnologie informatiche e si sia impossibilitati a
raggiungere le sedi di Roma.
Si esplicano in un ciclo di 10 sedute a cadenza settimanale, della durata di 90min ciascuna. Saranno
composti a partire da un minimo di 5 ad un massimo di 10 partecipanti. Per ogni incontro verr
proposto un tema su cui riflettere che riguarder il comportamento alimentare, lo stile di vita, il rapporto
con il proprio corpo, le relazioni interpersonali, latteggiamento nei confronti dellattivit fisica e molto
altro.
Compreso nel costo del pacchetto verr fornito materiale utile al percorso tra cui un diario cognitivoalimentare, un contapassi, schede di esercizi.
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http://gruppodimagrireconlatesta.blogspot.it/
evidenziare lo stretto legame che c' tra autostima ed atteggiamento verso il cibo
Piccoli cambiamenti nella vita equivalgono a grandi cambiamenti nella taglia degli abiti e, ci che pi
conta, ti sentirai meglio, avrai un aspetto migliore, ti sentirai padrone di te stesso e non pi schiavo
del cibo. Non dovrai mai pi metterti a dieta e, soprattutto,
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