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Altri funghi molto ricercati dai frequentatori estivi della faggeta sono i gallucci
(Cantharellus cibarius), che si trovano principalmente tra i muschi bassi delle zone pi
scoperte e lungo i sentieri, e, dalla tarda estate, gli steccherini dorati (Hydnum repandum), le
trombette dei morti (Cratherellulus cornucopioides), le ferle (Clitocybe nebularis) ed alcune
manine (Ramaria botrytis), alcune delle quali non commestibili in quanto energiche
purganti (Ramaria flavescens, R. formosa ecc.).
Numerose nelle faggete teramane le specie del genere Russula (Russula aurea,
R.cyanoxantha, R. delica, R. mairei, R. olivacea, R. romelli, R. vesca, ecc.), del genere Lactarius
(Lactarius blennius, L. pallidus, L. vellereus, L. rubrocinctus, ecc.) e quelle tossiche del genere
Tricholoma (Tricholoma filamentosum, T. pardinum, T. sciodes, ecc.).
Particolare interesse ecologico rivestono le formazioni forestali miste tra faggio e abete
bianco (Abies alba) rinvenibili sia nel comprensorio della Laga, sul Monte Bilanciere
(Altovia), presso Cortino (Fonte Spugna) e al Ceppo (Bosco Maltese), sia sulla catena del Gran
Sasso, a Colle Pelato di Tossicia (Selva degli abeti di Ornano), a Fano Adriano (Torrente
Rocchetta) e a Intermesoli (Torrente Venacquaro).
In questi particolari ambienti, oltre alle specie consociate, troviamo alcune dellordine
Boletales, come il porcino bianco (Boletus edulis) e quello rosso (Boletus pinophilus) ed altri (B.
subappendiculatus, Xerocomus pruinatus, ecc.).
La montagna teramana, a differenza di quanto si registra nelle vicine province di Ascoli
Rieti e LAquila, presenta poche pinete montane derivanti da impianto artificiale di pino
nero (Pinus nigra) e abete rosso (Picea excelsa); tra le pi note citiamo quelle in prossimit
della piazzetta del Ceppo, dove nascono soprattutto i lattari con numerose specie:
Lactarius chrysorrheus, L. deliciosus, L. quieticolor, L. salmonicolor, L. sanguifluus, L. vellereus, ecc..
In questi sparuti ambienti di conifere sempreverdi, il fungaiolo teramano pu ricercare il
primo fungo dellanno, lHygrophorus marzuolus, che fa qui la sua comparsa a partire dal
mese di febbraio.
Sempre in questo orizzonte montano, nelle abieti-faggete ma anche nelle stazioni umide ed
ombreggiate con suoli calcarei delle faggete del Gran Sasso (M.te Corno, Nerito, ecc.), della
Laga (Bosco Martese, Valle Vaccaro, ecc.), sulla Montagna della Farina e a Piano Maggiore,
troviamo il tasso (Taxus baccata).
Altra interessante essenza forestale in consorzio con il faggio, rilevata per prima da due
importanti naturalistici teramani come Crugnola (1884) e Zodda (1967), la betulla
(Betula pendula), che si trova in provincia in limitatissime stazioni relitte, come quella di
Cortino sui Monti della Laga, quelle del Bosco di S. Nicola a Isola del Gran Sasso e di Arsita
sul massiccio del Gran Sasso.
Altra presenza particolare, sebbene non autoctona ma derivante da impianti artificiali,
quella del larice (Larix decidua), unica aghifoglia con foglie caduche, presente a
Pietracamela e al Monte Tre Croci di Torricella Sicura.