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Sonnet 20

A woman's face with Nature's own hand painted


Hast thou, the master-mistress of my passion;
A woman's gentle heart, but not acquainted
With shifting change, as is false women's fashion;
An eye more bright than theirs, less false in rolling,
Gilding the object whereupon it gazeth;
A man in hue, all hues in his controlling,
Much steals men's eyes and women's souls amazeth.
And for a woman wert thou first created;
Till Nature, as she wrought thee, fell a-doting,
And by addition me of thee defeated,
By adding one thing to my purpose nothing.
But since she prick'd thee out for women's pleasure,
Mine be thy love and thy love's use their treasure.
W. Shakespeare

Volto di donna, dalla mano stessa di Natura dipinto,


hai tu, Signore-Signora della mia passione;
cuore gentile di donna, ma non avvezzo
alla volubile incostanza che delle false donne luso;
Occhio pi splendente del loro, meno falso nel volgersi,
Che indora loggetto su cui si fissa;
Uomo nella forma che tutte le forme ha in suo dominio,
E gli occhi degli uomini rapisce e lanima stupisce delle donne.
E come donna tu fosti dapprima creato,
Finch, nel plasmarti, la Natura si perse damore,
E, con unaggiunta, me priv di te,
Aggiungendo una cosa che al mio scopo nulla.
Ma poich ti eresse per il piacere delle donne,

Mio sia il tuo amore e loro Tesoro il tuo uso.


Traduzione di Alessandro Serpieri.

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