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-MSGR - 20_CITTA - 20 - 26/06/16-N:

20

Scienza

Domenica 26 Giugno 2016


www.ilmessaggero.it

Parla Giancarlo Genta, scienziato italiano del team


di Stephen Hawking che sta lavorando a una sonda
a propulsione veloce. Lobiettivo: Proxima Centauri

Venti anni
per arrivare
sulle stelle
IL PROGETTO
a domanda: sar mai possibile raggiungere una delle
stelle pi vicine a noi
nellarco di una vita?
La risposta non si fatta
attendere perch il progetto
che consentir di affrontare un
viaggio di 4,3 anni luce, pi o meno 25 miliardi di miglia, in soli
20 anni, gi pronto.
Individuato pure lobiettivo.
Ha un nome e cognome: si chiama Proxima Centauri, uno degli
astri pi vicini, anzi il pi vicino,
al nostro Sistema Solare.
No, non il prologo di un libro
di Arthur C. Clarke, ma molto
pi terra terra, lobiettivo di
Breakthrough Starshot, il piano follemente ambizioso guidato dal matematico e astrofisico
britannico Stephen Hawking, insieme al miliardario e filantropo
russo Milner e a Mark Zuckerberg, fondatore e Ceo di Facebook.
Dopo lannuncio dello scorso
aprile a New York, lo studio gi si
accaparrato un finanziamento
di 100 milioni di dollari. La direzione chiara perch gli scienziati stanno gi cercando di sviluppare un sistema di propulsione veloce per raggiungere distanze di decine di anni luce in tempi
compatibili con una vita umana.

LAPPORTO TRICOLORE
Non solo Hawking, Milner e Zuckerberg, nel team c anche un
pizzico del Belpaese, Giancarlo
Genta del Politecnico di Torino.
Il docente piemontese lunico
rappresentante italiano che fa
parte del progetto.
Ma in termini semplici, di cosa si
tratta? Il progetto (Starshot, facente parte del pi ampio Breakthrough initiatives) si rif, in una
versione aggiornata, ad unidea
di Robert Forward degli anni 90.
Allora il progetto si chiamava
Starwhisp -commenta proprio
Genta- ed era basato su una sonda estremamente leggera (uno o,
al massimo, qualche grammo)
propulsa da una vela altrettanto
leggera (un grammo o poco pi),
spinta da un raggio laser. Oggi le
novit sono due: il sistema pi vicino (Alfa Centauri) una stella
tripla e solo ora ci si resi conto
che questi oggetti multipli possono avere pianeti. Proxima la
stella pi facile da raggiungere
potenzialmente molto pi interessante di quanto si pensasse.
Ora nuove tecnologie permettono di realizzare sonde pi leggere, e nuovi materiali (anche qui
nessuna novit radicale, anche
negli anni 90 si parlava di nanotubi di carbonio, ma ora sono
pi realizzabili) permettono di
fare una vela pi leggera.

LOBIETTIVO UNO
DEGLI ASTRI PI VICINI
A NOI: UN VIAGGIO
DI 4,3 ANNI LUCE
E LESA PENSA
A UN MOON VILLAGE

Insomma, gli scienziati stanno


progettando una sonda cos leggera che potr essere accelerata
ad una frazione significativa della velocit della luce (si parla del
20%, ndr) in modo da poter raggiungere la stella di destinazione
in qualche anno (nel caso in esame solo 20 anni) invece delle
centinaia di anni delle missioni
interstellari lumaca.
Ma parliamoci chiaro: sar davvero possibile raggiungere delle
stelle, almeno quelle pi vicine a
noi, in tempi relativamente brevi? Il problema - sempre lo
scienziato a parlare- non se,
ma quando. Se pensiamo comunque a sonde che viaggino a velocit minori di quella della luce,
come in questo caso, solamente un problema di tecnologia e
quella qui proposta ragionevole e realistica. I dubbi restano invece per i viaggi Ftl o Faster than
light, cio a velocit superiori a
quelle della luce. Probabilmente
limpossibilit descritta dalla relativit non assoluta, ma qui
non questione solo di tecnologia: bisogna anche sviluppare il retroterra teorico e, ammesso
che siano possibiLastrofisico
li, ci possono voinglese
lere secoli.
Lo studio, coStephen
munque, appeHawking,
na iniziato: si
stanno valutando
74 anni
i punti pi critici
del progetto e raccogliendo le proposte di lavoro di numerosi studiosi sparsi nei cinque continenti, e presto
si avranno novit.

IL PIANETA ROSSO
Giancarlo Genta per anni si dedicato allo studio di Marte e, a
sua firma, sta per essere pubblicato un volume dedicato proprio
al pianeta rosso.
nel libro si parla delle novit pi
importanti come limpegno dei
privati (Space X ad esempio, lattore forse pi importante) e la dichiarazione dellEsa di voler realizzare un Moon Village, cio
una base lunare permanente
aperta a tutti, agenzie spaziali e
privati. La Luna indispensabile
per arrivare a Marte. Genta
convinto che un giorno la razza
umana sar costretta a lasciare il
pianeta e creare avamposti su altri pianeti.
Il problema appunto il quando. Lespansione nello spazio
una tale opportunit che va colta
appena possibile. E non solo
avamposti, che un termine
molto riduttivo, ma una vera civilt multi planetaria, in cui una
buona parte dellumanit vivr,
in prospettiva, su altri corpi celesti o direttamente nello spazio.
Lunico modo per rendere migliore il nostro pianeta utilizzare le risorse che esistono in enorme abbondanza nello spazio.
Una civilt che vive su un solo
pianeta -chiosa categorico- si
scontra con i limiti delle risorse
disponibili e muore, rovinando
contemporaneamente il pianeta
su cui si trova.
Enzo Vitale
RIPRODUZIONE RISERVATA

NELLO SPAZIO
Giancarlo Genta, docente al Politecnico
di Torino, lunico italiano nel gruppo
di Hawking che lavora al progetto
Breakthrought Starshot, di cui fanno parte
anche il filantropo russo Yuri Milner e Mark
Zuckerberg. In alto la futura sonda iperveloce

Contrordine: impensabile colonizzare Marte


LO STUDIO
l nostro futuro non su altri pianeti. Il nostro futuro
sulla Terra. Colonizzare
Marte? Andare sul pianeta
rosso una volta che il nostro guscio non sar pi abitabile? Sono solo pericolose fantasie.
La profezia contenuta in
uno degli ultimi lavori di Stephen
Cave, scrittore e filosofo ed supportata dallastronoma Lucianne
Walkowicx e da Huw Price, direttore del Centre for the Study of
Existential allUniversit di Cambridge.

RENDERING
Nella
immagine
a fianco come
potrebbe
apparire un
sistema
planetario
extra solare

IL TEOREMA
Il corollario di Cave & Co. prende
spunto dai record dellastronauta Scott Kelly che ha trascorso un
anno sulla Iss, la Stazione spaziale internazionale.
Secondo lo studio interdisciplinare, proprio tale esperienza potrebbe mettere la parola fine ai
grandi desideri dellUmanit,
quelli che in molti chiamano Il
piano B, ovvero quello di inviare
su Marte missioni umane per dare vita a una vera e propria colonizzazione. O meglio a quella che
gli scienziati definiscono Terraformizzazione.

IL FILOSOFO CAVE
E ALTRI ASTROFISICI
SOSTENGONO
CHE SAREBBE MEGLIO
POPOLARE I LUOGHI
DIFFICILI DELLA TERRA

una fantasia pericolosa. Non


c luogo nel nostro Sistema solare -sentenzia Cave-, che possa essere ospitale. E poi un paradosso: Meglio colonizzare i luoghi
pi difficili sulla Terra come la cima dellEverest, i deserti o il Polo
Sud, di certo molto pi favorevoli
per linsediamento umano che
qualunque posto nello spazio.
Secondo Cave la sfida che lUma-

nit dovrebbe affrontare nello


spazio immane. Impossibile
spostare sul pianeta rosso persone, anche una manciata, per non
parlare di unintera civilt. Impensabile anche creare un habitat terrestre e trasformare milioni di miglia quadrate di roccia
sterile, congelata, in un luogo
senzaria, in qualcosa che si pu
chiamare casa. Insomma meglio affrontare i problemi qui sulla Terra perch lidea della colonizzazione di altri pianeti, non
solo sbagliata soprattutto pericolosa.

INSEDIAMENTI SPORADICI
Al massimo si potr pensare a insediamenti sporadici di qualche
avventuriero delle Agenzie spaziali, astronauti professionisti e
non semplici persone.
Cave categorico: Uno dei molti
vantaggi dell esplorazione spaziale che ci ha insegnato quale
deve essere il nostro posto
nelluniverso. Attraverso lo spazio -continua- abbiamo capito
quanto sia preziosa la nostra Terra: lunico posto dove c aria respirabile e acqua potabile in abbondanza.
Lavvertimento chiaro: il nostro
futuro qui.
E.Vit.

-TRX IL:25/06/16 22:08-NOTE:

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