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Toni Negri
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Luogo nascita
Data nascita
Titolo di studio
Professione
Partito
Legislatura
Gruppo
Circoscrizione
Padova
1 agosto 1933
Laurea in filosofia
Professore universitario
Partito radicale
IX Legislatura della
Repubblica Italiana
Radicale
Veneto
[1]
Antonio Negri, detto Toni Negri (Padova, 1 agosto 1933 ), un politico, filosofo e sociologo italiano, tra i pi noti
pensatori e teorici dell'estrema sinistra italiana tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta.
Inizialmente vicino ai movimenti del cattolicesimo sociale, poi iscritto al PSI, Negri fu poi tra i fondatori di Potere
Operaio (1969), importante gruppo operaista della sinistra extraparlamentare, e personalit di spicco di Autonomia
[2]
Operaia.
[3]
Per le sue teorizzazioni politiche gli venne ripetutamente imputato di essere un "cattivo maestro" per i giovani ,
venendo poi formalmente accusato nel 1979 di complicit politica e morale con il gruppo terroristico delle Brigate
Rosse, in un processo molto discusso nel quale sar condannato in via definitiva a 12 anni di carcere (ai quali ne
[4]
[5][6]
vennero aggiunti altri successivamente ), scontandone in totale dieci, di cui gli ultimi quattro in semilibert.
Negri era all'epoca un affermato docente universitario di filosofia, e venne condannato in base ai teoremi delle leggi
speciali, senza effettive prove, proclamandosi sempre innocente e vittima di errore giudiziario o condanna per un reato
[7]
di opinione. Il cosiddetto "Processo 7 aprile" venne criticato anche da Amnesty International, che lo ritenne lesivo
[8]
deidiritti degli imputati al giusto processo. Secondo l'autore di quelle stesse leggi, il Ministro degli Interni e
futuroPresidente della Repubblica Francesco Cossiga, l'arresto di Negri fu uningiustizia (...), ha pagato un prezzo
[9]
sproporzionato alle sue responsabilit e fu una vittima del giacobinismo giustizialista.
Divenuto, nel 1983, deputato del Partito Radicale, e godendo quindi dell'immunit parlamentare, usc di prigione e si
rifugi in Francia, dove pot beneficiare della dottrina Mitterrand che negava l'estradizione e concedeva asilo per i reati
[2]
che il governo di Parigi riteneva "a sfondo politico", e dove insegn all'Universit di Saint-Denis. Nel 1997, dopo
un patteggiamento, torn in Italia, dove scont una pena ridotta, parzialmente in carcere (fino al 1999), poi insemilibert,
[10]
fino alla scarcerazione e al fine pena nel 2003.
[11][12][13][14]
[15]
Nel 2002 pubblic uno dei suoi libri pi importanti e conosciuti a livello mondiale
, Impero , scritto assieme
a Michael Hardt e fortemente critico della globalizzazione liberista e del moderno imperialismo, che egli rilegge per
[16]
come una nuova occasione di rivoluzione.
Indice
[nascondi]
1 Biografia
1.1 L'Universit
1.2 Cattolico
1.3 Socialista
1.4 Operaista
1.5 "Autonomo"
3 Critiche
4 Note
5 Bibliografia
6 Filmografia
7 Voci correlate
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
9.1 Letture
9.2 Interviste
9.3 Articoli
9.3.1 Recensioni
9.4 Audio
9.5 Varie
Nato in una famiglia cattolica laica (per Romano Alquati di estrazione sociale piuttosto umile , mentre per Pino
[18]
Buongiorno benestante ) di origini emiliano-lombarde. Suo padre, bolognese, di famiglia operaia e comunista, fu
[19]
presidente dell'Azione Cattolica di Padova , partecip alla fondazione del PCd'I e, a causa delle violenze fasciste, per
[20]
al secondo anno di vita di Toni lasciando la moglie, insegnante, con i figli . La madre, mantovana, figlia di piccoli
[17]
proprietari terrieri fascisti, politicamente quasi totalmente neutrale, maestra (probabilmente di Poggio Rusco) , lo
[21]
indirizz allo studio come unico mezzo per uscire dalla miseria. Suo nonno, col quale visse molto a Bologna, era
un operaio anch'egli comunista, e che, per ammissione dello stesso Negri, gli fece capire cosa fosse la fatica fisica,
[22]
portare ogni giorno quintali e quintali che ti buttano sulle spalle.
Negri ultimo di tre figli. La sorella Anna Maria, futura docente di Psicologia Fisiologica alla facolt di Magistero
[23]
[24]
dell'Universit di Padova , nacque nel 1922 , spos un giovane partigiano comunista, Luciano Dell'Antonio, al quale
essi diedero asilo nell'inverno del 1943-1944 dopo che la sua brigata era stata sterminata in montagna, e che insieme al
nonno fu il suo mentore politico. Suo fratello nacque probabilmente nel 1927 e a sedici anni s'invagh
dell'idea nazionalista, s'arruol e mor il medesimo anno in Jugoslavia pochi giorni prima dell'8 settembre, e data la sua
[21][25]
et i fascisti fecero scrivere che si era suicidato per non cadere nelle mani dei comunisti.
L'Universit[modifica
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[26]
Dopo la maturit, conseguita nel 1952 al Liceo Classico Tito Livio , si iscrisse al corso di laurea
in filosofia dell'Universit di Padova, dove fu tra gli allievi prediletti di Enrico Opocher, al quale nel 1977 Negri dedic il
[senza fonte]
libro La forma Stato. All'universit patavina si inser negli ambienti della goliardia
e fu direttore, nel 1956, del
giornale universitario Il B (dal nome del palazzo dell'ateneo) e militante e dirigente, per Paolo Ungari (sar anch'esso
[27]
allievo dell'Istituto Croce) che lo conobbe dall'Unuri esponente massimo, dell'Intesa Cattolica padovana
[28][18][19]
(GDIU).
Nel 1955 discusse con Umberto Padovani, docente di filosofia morale, la sua tesi di laurea
su Dilthey, Meinecke, Weber e Troeltsch intitolata "Lo storicismo tedesco da Dilthey a Weber", di cui la prima parte fu
pubblicata subito dopo, nel 1958, dall'Istituto Feltrinelli.
Nel 1956 vinse una borsa di studio di un anno all'Istituto Italiano per gli Studi Storici dove fu presentato dallo storico
delle religioni Raffaele Pettazzoni. L'istituto era diretto da Federico Chabod, il quale fu per Negri un primo grosso
contatto, soprattutto per capire che cosa era effettivamente il politico. Dopo Napoli si trasferi in Francia, all'cole
Normale Suprieure, dove lavor con Jean Hyppolite alla tesi completamente e fondamentalmente lukcsiana (dir
anche che al termine dell'universit era [..] praticamente un lukcsiano) sul giovane Hegel: Stato e diritto nel
[30][31]
giovane Hegel: studio sulla genesi illuministica della filosofia giuridica e politica di Hegel.
Successivamente, dopo aver seguito corsi in varie universit straniere dal 1953, nel 1958, a 25 anni, super l'esame
dilibera docenza e fu nominato libero docente dell'Istituto di Filosofia del diritto della facolt di Giurisprudenza (per Negri
facolt particolarmente reazionaria), ove fu assistente straordinario del rettore della facolt. Di quell'esperienza dir:
[...]guadagnavo niente, vivevo facendo traduzioni di libri gialli e bollettini editoriali, tutto questo lavoro assolutamente
[26]
precario, era quello che mi dava da vivere.. In quel periodo fu aiutato dal professor Opocher e indi compose,
fondamentalmente sui fondi Rav e Martinetti, un testo (che fu pubblicato nel '62) molto accademico e con rigide basi
filologiche sul formalismo post-kantiano: Alle origini del formalismo giuridico: studio sul problema della forma in Kant e
nei giuristi kantiani tra il 1789 e il 1802; il testo fu letto anche in Germania tra gli studiosi del periodo post-kantiano. Nel
[22]
frattempo tradusse anche per Laterza Gli scritti minori di filosofia e diritto di Hegel.
[32]
Nel 1967 ottenne la cattedra di filosofia politica presso la Facolt di Scienze Politiche dell'Universit di Padova, nella
[33]
[32]
quale divenne direttore dell'Istituto diDottrina dello Stato . Fu il pi giovane professore ordinario d'Italia . Negli anni
Sessanta-Settanta trasform il suo istituto in una base per la lotta di classeoperaia (e ci gli fu fatto pagare dai suoi
colleghi quando vi fu l'istruttoria del giudice Calogero). Gianni De Michelis, in un'intervista del 2002, disse che ci fu una
specie di 1968 prima del 1968; alcuni anni prima del 1968 Toni Negri cominci a organizzare il lavoro studentesco
clandestino, cos clandestino che nessuno se lo ricorda pi, perch il contesto interno non era favorevole, ma che gett
le premesse all'esplosione che port, con il 1968, alla nascita di cose che oggi sono molto pi note: "Lotta Continua",
[34]
"Potere Operaio" e cos via..
Romano Alquati fu in disaccordo con tale "uso" dell'istituto, in un'intervista del dicembre 2000, lo defin il farne una
base per proiettarsi altrove, limitandosi a questo uso differente e tardo-operaista (non arrivava nemmeno davvero
all'operaio sociale) e paleo-comunista di questo vertice della formazione scolastica, ormai di massa. Il fatto era gi che
l'universit proprio come vertice della formazione era gi essa stessa baricentrale e strategicamente per il presente ed il
futuro dell'arretrata societ italiana e mondiale: era ormai anch'essa e di pi potenziale "fabbrica del soggetto", e non
solo dell'attore; ormai anche pi di moltissimi stabilimenti taylorizzati\fordizzati dell'industria della fase classica, in via di
[17]
conclusione.. . Suoi, e sue, assistenti universitari/e furono Luciano Ferrari Bravo, Maria Rosa Della Costa e Alisa Del
[35]
Re.
Fu definito da due suoi colleghi un "barone universitario". Nello specifico Rita di Leo, assistente all'Universit di Padova
negli anni 1973-74, lo defin un vero barone universitario, di grandissima levatura intellettuale, profondamente inserito
[36]
nel contesto della sua citt . Mentre Alquati, in un'intervista del 2000, disse che era un grande barone in una
disciplina pi utile di quella degli altri; cosa che lo portava a parlare del "lavoro culturale", del "discorso culturale" n ei
terminiDesanctis-Croce-Gramsci, come questione di tattica, sorta di copertura necessaria anche all'uscita
dall'isolamento e all'ottenimento di [...] sostegni nellarretratezza del mondo della sinistra culturale ed accademica
italiana; un'ambiguit di cui Negri fu consapevole, come lo furono anche il Cacciari del pensiero negativo e, in modo
[17]
diverso, Mario Tronti.
Cattolico[modifica
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La famiglia cattolica lo educ come un figlio cattolico del cattolicissimo Veneto, frequent a Padova il Duomo, le
lezioni di dottrina, il settimanale della Curia La Difesa del popolo e i suoi primi studi furono su San
[18]
Tommaso. Nel 1950, pur essendo ateo, ma dato il suo interesse per la questione sociale e l'inesistenza a Padova del
[20]
partito comunista, Negri incontra la politica per la prima volta a 18 anni nella parrocchia locale di Don Antonio
[37][38]
Sartorato di Casalserugo, che lo spinge ad entrare nella Giovent Italiana Azione Cattolica (GIAC),
gruppo di
[21]
[18]
giovani che si ispirava ai preti operai francesi , della quale, nonostante non ne prese mai la tessera , fu inserito nella
[39]
dirigeza nazionale che faceva capo alla presidenza di Mario Rossi e che era gestita da Arturo Paoli .
Dirigenza che Silvano Bassetti defin, nel 2002, una cerchia di cattolici particolarissimi e che rappresentavano nell'Ac
[40]
l'anima autonoma rispetto agli ambiti politici, come il collateralismo alla Democrazia Cristiana. Vi conobbe tra gli
altri, Silvio Garattini, Umberto Eco, Vincenzo Scotti, Emanuele Colombo (poi presidente della televisione
[22][41]
Montecarlo), Gianni Vattimo
, Paolo Ceccarelli (che sar architetto e rettore a Venezia) e Gianfranco Poggi,
quest'ultimi due insieme a Negri furono denominati scherzosamente da Sartorato (il quale per un periodo si illuse di
[42]
[9]
tenerli in pugno) i mau-mau. Nei medesimi anni la GIAC era frequentata anche da Francesco Cossiga che era nello
[43]
stesso giro universitario di Negri .
[20]
In questo periodo lesse Maritain, Bernanos e Simone Weil . Dopo due anni ne fu espulso insieme ad altri componenti
[44][21]
causa la non condivisione della linea conservatrice del presidente Luigi Gedda.
Rimase comunque negli
ambienti curiali fino al 1954 in quanto delegato diocesano, carica che lasci in quell'anno entrando poi nella Democrazia
[18]
cristiana a fianco di Luigi Carraro. Fino al 1955 fu anche molto attivo nel movimento cattolico universitario come
[45]
direttore dell'Intesa Democratica . Essa non era l'Intesa prolungamento della FUCI, ma un gruppo cattolico-socialista
fondato da Negri con un gruppo di amici cattolici, dei quali una parte, tra cui Ceccarelli e Laura Balbo, segu
un'evoluzione simile alla sua divenendo laica, e dall'altra divennero tutti preti e partirono in missione.
In quegli anni cominci anche a viaggiare per l'Europa in autostop, e per un anno, dal 1954 al 1955, visse in
un kibbutz Israeliano ove esistevano solo comunit e lavoro. I suoi maestri di allora furono un assistente
di Bloch a Tubinga e Suzy un matematico, laureato a Cambridge; egli era un comunista egiziano che si era recato nel
kibbutz dopo esser stato liberato, all'arrivo di Nasser, da lungo periodo di galera sotto Nagib. La cosa fu per lui un
momento di grande educazione politica e al suo ritorno in Italia continu a spostarsi, per tre o due anni, tra
Francia, Germania e Inghilterra fino a che non torn a Padova per laurearsi. Dal 1956 1957, quando era nell'Intesa
Democratica, si rec pi volte in Jugoslavia. Vi and, come rappresentante dell'Unuri, ad un convegno nel 1956 ossia in
quello che fu un momento rilevante della prima crisi del mondo socialista, poich di fatti li fu anticipato quello che
successe poi in Polonia.
In quell'occasione prese, soprattutto, contatto con dei francesi dell'UNEF (Unione Nazionale degli Studenti Francesi)
con cui strinse rapporti d'amicizia; tra essi v'era il suo coetaneo Jean-Marie Vincent (che differentemente da lui era un
[22]
perfetto conoscitore della letteratura marxista) con cui diriger a Parigi Futur Anterieur. Per un periodo si trasfer
[46]
a Partinico in Sicilia insospettito dal missionariato laico del sociologo Danilo Dolci. Ulisse Drago che da Delegato
Diocesano Juniores lavor con Negri , in un testo del 2008, present che Negri nel periodo dell'Ac [...] era piuttosto
allergico ai "semplici", tanto che rifiutava di parlare ai rurali in quanto si dichiarava incapace di farsi capire da un
pubblico incolto... a suo dire. e che Negri chiese, ottenendola, al vescovo una lettera di presentazione per la sua
[42]
facolt universitaria.
Socialista[modifica
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Nel 1956 si iscrisse con la Balbo e Ceccarelli alla sezione di Padova (la quale era una sezione di sinistra) del Partito
[47]
Socialista Italiano poich esso sembrava [...]libero da incrostazioni staliniste che ci davano molto fastidio fin da
[22] [48]
allora . Nella sede di Corte Arco Vallaresso cominci l'amicizia con Guido Bianchini eFrancesco Tolin e inoltre
famigliarizz anche con Bruno Facchinelli e Domenico Ceravolo. Tramite Mimmo Cerallo, Segretario della federazione
mandato li daMorandi e dal suo gruppo, incrociarono Raniero Panzieri, dirigente del PSI in Sicilia e poi a Roma.
[49]
Nel luglio del 1960 (era gi diventato segretario o vicesegretario ? della federazione di Padova) parte per
[19]
l'Unione Sovietica (viaggio che Paolo Ungari defin misterioso ) insieme a una decina [...] di giovani [tra i
quali Cossutta, che era il segretario di Milano, Alinovi, segretario di Napoli e il segretario di Ravenna] che si sono messi in
vista durante i fatti di quel luglio. Arrivati furono ricevuti da Suslov, visitarono poi i kolchoz, i sovchoz e le fabbriche ma
prese una polmonite (causata a suo avviso da [...] un rifiuto psicosomatico) e, dopo un paio di mesi, torn in
[22]
Italia. Il 6 novembre, dello stesso anno, fu eletto per il PSI, insieme ad altri 5, consigliere delComune di
[28][18][26]
[38]
Padova.
In questo periodo Negri matur una sistematica critica alla politica del Partito Comunista Italiano.
In quegli anni fece parte del circolo Meretti, Marco Boato, di 11 anni meno di lui, and ad ascoltarlo a Venezia a una
[50]
conferenza. Dal 1961 al 1963 collabor come coordinatore dei collaboratori con il quindicinale socialista Progresso
Veneto, del quale era proprietario esclusivo dal 1959. La rivista era formalmente un'emanazione del circolo culturale
[49]
"Antonio Labriola" (di cui era segretario ) ed era stata registrata a Padova da Francesco Tolin in qualit di direttore
responsabile al quale, oltre che a Domenico Ceravolo (direttore d'essa), Negri la cedette per una cifra simbolica di 10
lire. Da essa poi passarono i "giovani" come Massimo Cacciari (per la cui formazione Negri fu un incontro essenziale
[51]
facendogli leggere, tra i i 16 e 18 anni, libri fondamentali ) e Mario Isnenghi (per Alquati, luogotenente di Negri,
[35]
[52]
come Ferrari-Bravo ) che ne fu vicedirettore .
Dato l'accordarsi di questa esperienza con Panzieri inizi a frequentare, dalla formazione del primo numero, a Torino le
riunioni mensili della redazione della rivista marxista Quaderni Rossi nella quale entr, dal secondo numero e indi inizi
a collaborare anche con Mario Tronti e Alquati (Alquati fu ospitato nel '63 da Negri per un mese a Padova, esperienza
[53] [54][55][56][28][22]
che disse di lusso ).
La sua partecipazione a Quaderni Rossi, per Alberto Asor Rosa, allarg [...] di
parecchio (anche se parliamo sempre di unesperienza limitata) le dimensioni iniziali del gruppo. poich [...] era il
segretario della Federazione Socialista a Padova e aveva un seguito molto pi consistente del nostro, di natura sia
[57]
intellettuale sia operaia ed indi era portatore di una ricca esperienza politica.
Gi nel luglio 1963, oltre che contestare la politica del centrosinistra, rese evidente il suo dissenso dal PSI fondando con
altri militanti il "Movimento socialista indipendente" il quale si present col mensile nazionale dei Quaderni
[58][59]
Rossi "Cronache Operaie". Il primo numero del mensile, uscito il 19/07/1963 o il 15 ?
, fu inviato a tutte le
[26]
sezioni socialiste e il motto d'essa era: "Non c' potere operaio se non politicamente organizzato". La creazione
di Cronache Operaie, insieme ad un finanziamento dell'Istituto Morandi a Potere Operaio di Porto Marghera e ad altri
[59]
fogli locali, fu parte di un accordo mediato da Negri per tenere uniti i Quaderni Rossi. Insieme a Tolin e Bianchini
(anch'essi collaboratori di Cronache Operaie) ader all'Associazione Italia-Cinacosa che li fece etichettare filocinesi
[54]
anche dal prefetto. Nell'ottobre 1963, successivamente alla scissione della sinistra interna del PSI Negri non ader
alloPSIUP (l'altro fu il PSU) e fuoriusc dal partito dimettendosi dal Consiglio comunale, il 30 ottobre, e, il 5 novembre
[59]
[26]
o il 4 ? , da quello provinciale e inizi a dedicarsi alla diffusione delle sue idee.
Il 23 febbraio 1961 fond con Ceccarelli, Giulio Felisari e Giorgio Tinazzi la Marsilio Editore (denominazione
omaggiante Marsilio da Padova filosofo del XIV secolo, pensatore e giurista ghibellino), la quale divenne societ per
[60][61]
azioni nel 1965 con l'entrata nel capitale della societ di Cesare De Michelis e del fratello Gianni
, amico di Paola
[62][63]
Meo (che nel 1962 divenne la prima moglie di Negri
). In quegli anni strinse anche amicizia con Marco
[64]
[65]
Pannella (che gia conosceva dai tempi dell'Unuri di cui Pannella fu presidente ), all'epoca giornalista de Il
[37][38]
Giorno.
Nel 1964 si impegn maggiormente in campo universitario, svilupp dibattiti con Tronti, Alquati e l'allora
[66]
ventenne Cacciari e nacque a Venezia Anna Negri sua figlia primogenita e futura regista . Sempre negli anni
[67][68]
Sessanta, essendo tifoso del Milan, partecip alla creazione delle Brigate Rossonere
.
Operaista[modifica
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[56]
Il gruppo di Quaderni Rossi stabil sin dall'inizio contatti con nuclei operai delle fabbriche di Marghera ma, nel 1962,
[26]
fallito il tentativo di coinvolgere direttamente ilsindacato e dopo la rottura di Tronti con Panzieri rottura a cui
contribu definitivamente il numero unico di Gatto selvaggio e che Negri tent di evitare mediando, dato che non voleva
[35]
staccarsi da Panzieri , si ritir il gruppo dei cosdefiniti "interventisti", ossia: Negri, Tronti e Alberto Asor Rosa i quali
[69]
fondarono la rivista Classe Operaia. Mensile politico degli operai in lotta (gennaio 1964-1966 ? ), edita dalla Marsilio,
stampata a Padova e della quale Tronti fu direttore, Tolin responsabile e Negri, con Asor Rosa, curava la rubrica
[35]
sulle ideologie .
L'idea fondante di Classe Operaia fu la caratterialit antagonista del conflitto tra la classe operaia e il capitale che era
necessario rovesciare e un argomento del dibattito e dellanalisi di Classe Operaia fu che ci fosse un soggetto nuovo
dello scontro politico e cio loperaio-massa: tutto quello che era accaduto tra gli anni Cinquanta e Sessanta e che il
Movimento Operaio tradizionale, sindacato anche, stentava a riconoscere. Essa fu, a differenza di Quaderni Rossi,
una rivista d'intervento che tent, contemporaneamente, di essere [...] una rivista di impianto e di impostazione teorica
e di intervento militante [...] ed anche [...] un giornale di organizzazione operaia, sulla base dellipotesi trontiana che
bisognasse ritradurre, modellandola sulla realt operaia di quegli anni, lipotesi leninista di organizzazione.. Indi, data
[...] l'idea di una politica che si fa organizzazione [...], di [...] una politica che organizza le forze. (con cui Negri fu
"sostanzialmente d'accordo"), non solo creavano il giornale, ma lo distribuivano davanti alle fabbriche tentando di
[...] organizzare gruppi di operai consenzienti.. Vi fu indi [...] l'idea di mettere insieme queste due cose [prob.
l'organizzazione e l'operaio-massa] e rendere la miscela esplosiva senza necessariamente ricorrere al linguaggio delle
armi..
Difatti, in quel periodo, il gruppo della redazione veneta di Classe Operaia, formatosi attorno a Progresso Veneto, si
impegn nelle fabbriche a Marghera con la pubblicazione del volantino Potere Operaio - Redazione veneta di Classe
[70]
Operaia .
Dal 1965 fece parte del consiglio direttivo provvisorio del circolo culturale "Frantz Fanon", fondato a Padova lo stesso
anno, la cui finalit programmatica fu contribuire alla formazione di un a reale unit di interpretazioni e di propositi fra
coloro che hanno a cuore la liberazione degli uomini per mezzo del socialismo. Il circolo fu aperto a ogni moderna
corrente di pensiero (per la Negrello a quanti, pur provenienti da esperienze diverse rifiutavano ogni forma di
dogmatismo), i membri si presentarono come uniti dalla comune fedelt al marxismo come fecondo strumento di
conoscenza e di trasformazione della societ contemporanea e dalla convinzione che soltanto l'analisi informata e
spregiudicata di fenomeni e problemi concreti possa contribuire a relaizzare dialetticamente l'unit dei marxisti in una
vigorosa azione politica. Le tematiche di maggiore priorit del circolo furono l'analisi dello sviluppo capitalistico e
l'organizzazione del potere con particolare attenzione ai problemi del Terzo Mondo e alla realt economica e sociale
[71]
dei paesi socialisti. Il gennaio dello stesso anno Asor Rosa e Bianchini cercarono un contatto con funzionari
dell'ambasciata cinese a Berna ma non si present il fine da loro voluto; indi, d'estate, Negri, Alquati e Bonomi
andarono (filosofo di Novara legato a Milano al giro dei fenomenologici di Enzo Paci) ancora all'ambasciata per
domandare finanziamenti da parte dello stato cinese per un quotidiano da distribuire in fabbrica tutti i giorni. I tre
trovarono l'ambasciata chiusa e l'ambasciatore assente, furono ascoltati da altri dipedenti dell'ambasciata che
[35][72]
presentarono di ritornare, non vi fu seguito e si allentarono i rapporti con i gruppi filocinesi.
Nel 1966, in seguito a contrasti tra Negri da una parte e dall'altra Tronti e Asor Rosa, vi fu un'altra scissione del gruppo
di Classe Operaia del quale si tent, con esito fallimentare, la riunificazione con Contropiano rivista di "materiali
marxisti" diretta da Asor Rosa e Cacciari (anch'esso collaboratore di Classe Operaia) il cui primo numero fu pubblicato
[57]
nel 1968 poco prima dell'inizio delle agitazioni studentesche e operaie del '68 - '69. Dalla scissione nacque nel 1967 [73]
anno nel quale Negri conobbe a Bologna l'allora diciassettenne e studente Franco Berardi , che sar uno dei fondatori
[74]
di Radio Alice e A/traverso - "Potere Operaio" di Pisa e di Massa (che nel 1969 conflu in Lotta Continua).
Nel 1969 Classe Operaia termin la pubblicazione e il volantino fu ridenominato Potere Operaio. Giornale politico
[75]
[76]
degli operai di Porto Marghera e successivamente si attu il collegamento col gruppo emiliano di "Potere Operaio"
(rivista che fu registrata a Modena lo 01/03/1967 e di cui l'ultimo numero pubblicano il 01/01/1969). In quel periodo
Negri, insieme ad altri, andava da Padova in tuta blu a Marghera per partecipare a "scioperi selvaggi" o, come riferito a
Bocca dalla moglie di Negri, per contatti con gli operai, coi quali, insieme a Cacciari, in riunioni serali, leggevano Il
[26]
Capitale e poi traducevano nei loro problemi reali le teorie Marxiste.
Sempre in quell'anno, dato che consider il '68 - '69 un periodo prerivoluzionario, chiese al gruppo di Contropiano di
far cadere tutto il discorso sul partito, cosa che comunquela rivista aveva cominciato ad affrontare e di cui si era
fatto carico soprattutto Mario Tronti, ma Asor Rosa gli si oppose e dunque Negri decise di uscire dalla rivista. Cacciari,
[57]
che diresse con Asor Rosa la rivista fino al 1971, non ader a Potere Operaio ma deluso lo critic, e testimoni in
[56]
seguito anche lui che Negri, durante il periodo del '68 di Potere Operaio, era per l'avanguardia esterna, in un'intervista
del 2009 disse che Nel '69 lui [Negri] decise di entrare nel movimento studentesco su posizioni di aperta rottura col
sindacato e col Pci, che io, Mario Tronti, Alberto Asor Rosa e altri consideravamo sbagliate, perch non ritenevamo che
[51]
fossimo in un'epoca prerivoluzionaria, ma che si dovesse portare avanti una politica di riforme Per Alquati inizi in
quegli anni il secondo periodo delloperaismo politico, ossia il periodo post-sessantottesco dei partitini, di cui Negri fu il
[77]
leader.
Dal gruppo veneto-emiliano di "Potere Operaio" e l'incontro di un gruppo di studenti (tra cui Oreste Scalzone e Franco
Piperno) fu fondata nel 1969 la rivista La Classe che, dalla seconda met dello stesso anno, divenne Potere
[47]
Operaio organo dell'omonima organizzazione fondata quello stesso anno da Negri, Scalzone, Piperno e di cui Negri
[senza fonte]
fu il teorico e lo stratega
. Direttore della rivista fu, fino al suo arresto nel novembre 1969, Francesco Tolin
sostituito per un breve periodo da Letizzia Paolozzi e poi, fino allo scioglimento di Potere Operaio nel giugno del
[78]
1973, Emilio Vesce. Collaboratori furono: i veneto-emiliani Negri, Guido Bianchini (il pi giovane partigiano d'italia ),
oltre che Emilio Vesce; militanti della lombardia con Giairo Daghini (la cui casa in via Sirtori a Milano sar la redazione
[79]
della rivista ), Sergio Bologna (per un decennio professore alla facolt patavina di Scienze politiche), Ferruccio
Gambino; parte del movimento studentesco di Roma con Piperno, Scalzone.
Le pi importanti esperienze di "PO" furono, oltre che a Marghera, alla Fiat Mirafiori a Torino citt in cui, nel 1969,
[80]
durante il periodo dell'intervento a Mirafiori e delle assemblee alle Molinette, Negri and pi di una volta .
Caratteristiche della rivista e del gruppo furono le proposte di nuove forme di lotta -della quale era esaltato anche
l'aspetto violento- autonoma condotte esternamente, molte volte in opposizione, al sindacato; proposte che cercavano
di attuare modalit d'intervento pi dirette ed efficaci nelle lotte operaie e la cui prospettiva di fondo era qu ella di
costituire una massa organizzata che contenesse le sue stesse avanguardie e che esse tendessero
[26][56]
all'autorganizzazione
In PO Negri, dopo la teorizzazione dell'"operaio sociale" (ossia [...] la sussunzione di tutte le
figure del lavoro dentro la struttura del salario), teorizz, tent di attuare e far attuare la costruzione della forma-partito,
la costituzione di un partito neo-leninista con l'idea, col fine, della presa del potere. Questa sua teorizzazione di
un'organizzazione necessaria, di una neo-organizzazione, fu giudicata fondata da Daghini e fu portata avanti per un po'
da Potere Operaio, finch non si attu il suo fallimento, ossia quando il movimento reale divent pi ampio e pi
ricco della sua [di Negri]idea di organizzazione e l'organizzazione con un salto avventuroso si scioglie [sciolse] nel
[80]
mare tempestoso di Autonomia organizzata.
"Autonomo"[modifica
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Nel giugno dell'1971 fu tra i firmatari della lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso sul caso Pinelli.
Nel 1973, con il convegno di Rosolina (31 maggio - 3 giugno), il gruppo di Negri e Negri stesso uscirono da Potere
Operaio il quale si sciolse in gran parte nell'area dell'Autonomia Operaia, della quale Negri fu l'ideatore e uno dei
[32][81]
[26]
leader
(Il progetto era di "simulare" la dissoluzione del gruppo[Potere Operaio] per riunirlo poi [...]). Il 30
giugno fu formalizzata la sua espulsione da Potere Operaio con il seguente motivo:
Gi da un anno il percorso di questo compagno aveva cominciato a dividersi dal nostro, sul terreno di indicazioni e valutazioni politiche
contrastanti, soprattutto a proposito del modo di confrontarsi con le punte pi alte dell'Autonomia operaia e pi in generale, con tutta quella
parte definita da "Potere operaio" area di partito.
Nell'ultimo periodo questo antagonismo si aggravato per la diretta responsabilit di questo compagno e si fatto promotore di iniziative e
pratiche politiche a mezzo di organizzazioni e su progetti diversi da quelli di PO, in questo senso inserendo al nostro interno elementi di
confusione, principi di dualismo organizzativo oltre che di errata direzione politica, i quali non potevano pi a lungo tolle rare.
(Dolores Negrello, p.193)
Con Daghini, nel '73 partecip a un seminario all'cole Normale Suprieure per un dibattito sul concetto di capitale e
sulla crisi della legge del valore. Tra coloro che li invitarono vi fu Yann Moulier-Boutang, da Negri incontrato
[82]
precedentemente lo stesso anno.
All'indomani dell'omicidio di Antonio Custra in seguito a una perquisizione nella sua casa milanese in via Boccaccio fu
fermato Maurice Bignami con 12 patenti e 10 carte d'identit in bianco. Negri fu denunciato, come Bignami, per attivit
[83]
sovversiva ma poi prosciolto in istruttoria. In quegli anni invitato da Louis Althusser torn all'cole Normale
Suprieure ove, nel 1977-78, tenne un corso sui Grundrisse di Marx che porto nel 1979 alla pubblicazione per i
tipi Feltrinelli di Marx oltre Marx, libro che il 13 dicembre dello stesso anno fu definito in un testo di Gilles Deleuze,
pubblicato da Le Matin de Paris, come una prova dell'innocenza di Negri. A Parigistrinse amicizia in particolare
[30][84]
con Flix Guattari il quale, insieme ad altri, tenne informato della situazione politica italiana Deleuze
.
Verso il 1977 Negri scrisse il saggio Proletari e Stato e Il dominio e il sabotaggio, di quest'ultimo la Negrello scrisse che
si pu convenire sull'opinione pi accreditata ossia che esso una sintesi del pensiero di Negri per quanto attiene le
[26]
riflessioni maturate nell'esperienza di "Potere Operaio" e "Autonomia Operaia" . Il testo contiene tesi sul rifiuto del
[85]
lavoro e del partito, sul salario, il sabotaggio, le forze produttive, il riformismo e sulla ricomposizione di classe . Il
saggio contiene anche riflessioni sulla violenza politica, tra cui quella "proletaria", ritenuta
[26]
necessaria ([...] ingrediente necessario, centrale del programma comunista) e definita "calda proiezione del
processo di autovalorizzazione operaia", di essa dice, dopo aver presentato che Karl Marx "diceva" che Fra due diritti
eguali decide la forza:
Dentro lo stabilizzarsi della crisi, la violenza assume infatti una valenza fondamentale. Essa il corrispettivo statuale dell'indifferenza del
comando e, comunque, della sua rigidit. Essa , di contro, la calda proiezione del processo di autovalorizzazione operaia. Non sapremmo
immaginare nulla di pi completamente determinato, di pi ingombro di contenuti, della violenza operaia. Il materialismo storico definisce la
necessit della violenza nella storia: noi la carichiamo dell'odierna qualit dell'emergenza di classe, consideriamo la viole nza come una
funzione legittimata dall'esaltazione del rapporto di forza nella crisi e dalla ricchezza dei contenuti dell'autovalorizzazione proletaria.
(Antonio Negri 2006, pp.296-297)
Per Deleuze e Guattari il movimento di ricerca marxista formatosi a partire da Tronti (Operai e capitale) e poi con
l'Autonomia e Negri, con lo scopo di analizzare in Italia le nuove forme di lavoro e lotta contro il lavoro, voleva
dimostrare contemporaneamente:
Che tale fenomeno genera un nuovo tipo di lotte, operaie, popolari, etniche,
mondiali e in tutti i campi.
[86]
In anni successivi, pochi giorni dopo la fuga in Francia, in un intervisa a Biagi, Negri present gli ormai ex autonomi
come [...] persone che non hanno pi alcun tipo di rapporto con la realt. [che] Ripetono un rituale completamente
sganciato da qualsiasi realt di massa. dicendo anche che Il problema quello di capire che la situazione in Italia
mutata. Dentro questa situazione, una serie di obbiettivi di giustizia e di libert devono giocarsi sulle forze disponibili.
In uno scritto successivo, rivolto al mondo cattolico e alla Dc, defini l'Autonomia [...] un movimento di matrice
cattolica [...], la Solidarno italiana, strumento contro la pretesa egemonia dei comunisti sul movimento operaio. Disse
[87]
anche che il suo errore degli anni dell' Autonomia fu la sopravvalutazione della forza delle istituzioni.
Il processo 7 aprile[modifica
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Il 7 aprile 1979 centinaia di militanti che erano in relazione all'area dell'Autonomia furono inquisiti e/o arrestati (gli anni
[88]
successivi 60.000 attivisti furono indagati e 25.000 arrestasti). e il parlamento vot leggi speciali che privarono di
[89]
alcune garanzie gli imputati. Piperno, in un'intervista del 2002, disse che Pietro Calogero(ai tempi giudice di Padova)
e Caselli (corrispondente del primo a Torino), decisero gli arresti dopo consultazione con i segretari delle FGCI delle
[90]
loro citt.
Calogero era convinto che il terrorismo in Italia fosse un'unica organizzazione diretta da un unico vertice, la
quale legava le BR ai gruppi armati di Autonomia [i cui "capi", per Calogero, erano quelli di PO] con un'unica strategia
[91]
eversiva che ispirava all'attacco al cuore dello stato.
Negri fu arrestato, insieme a Luciano Ferrari Bravo (oltre che suo assistente, docente di Storia delle Istituzioni Politiche
all'universit patavina), Alisa Del Re, Guido Bianchini, Sandro Serafini, tutti dipendenti della Facolt di Scienze
Politiche dell'Universita di Padova e altri (Emilio Vesce, Oreste Scalzone, Lauso Zagato, Giuseppe Nicotri, Mario
[92][93]
Dalmaviva, Carmela Di Rocco, Ivo Galimberti, Massimo Tramonte, Paolo Benvegn, e Marzio Sturaro)
, con varie
[94]
accuse, fra le quali :
organizzazione sovversiva;
complotto politico;
banda armata;
[89]
[95]
Dapprima il giudice Achille Gallucci (DC) gli imput la partecipazione al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro e gli fu
[96][97]
attribuita la telefonata con la quale fu poi confrontata la sua voce
che annunciava la breve scadenza
dell'esecuzione della sentenza a carico del leader democristiano; ma l'accusa si dimostr errata (la chiamata fu
[98]
effettuata da Morucci) ; in seguito d'essere l'ideologo delle Brigate Rosse (dalle quali nel carcere di Palmi Negri fu
[89]
processato e condannato a morte per la sua 'posizione' relata al terrorismo ) e mandante morale dell'omicidio di Aldo
[99]
[100]
Moro . Durante il periodo di carcerazione preventiva, dopo le dichiarazioni di Patrizio Peci , quasi tutte le accuse,
[89]
incluse quelle relative a 17 omicidi , caddero perch ritenute infondate. Gallucci dispose con un'ordinanza la
[100]
scarcerazione di Negri per insufficienza di prove.
In Italia fu poi processato per i reati di insurrezione armata contro i poteri dello Stato, formazione e partecipazione
a banda armata, promozione di associazione sovversiva, violazione delle norme sulle armi, tentativo di
procurata evasione, sequestro di persona, lesioni personali, violenza privata a pubblici ufficiali, devastazione
e saccheggio, furto: nel 1984 al processo di primo grado venne condannato in contumacia a 30 anni di
[101][102]
[4]
carcere
.Nel 1986 gli vennero attribuite pene supplementari (fino a cinque anni) per responsabilit morale in atti
[senza fonte]
di violenza fra attivisti e polizia negli anni Sessanta e Settanta
. Negri fu riconosciuto colpevole, in particolare, di
[98]
concorso morale nella fallita rapina di una banca ad Argelato, episodio in cui fu assassinato un carabiniere . L'appello
decise quindi per Negri una condanna a 12 anni di reclusione, pi le pene supplementari, per i soli reati di banda
armata, associazione sovversiva, e concorso "morale" alla suddetta rapina di Argelato. La Cassazione conferm questa
[98]
sentenza. Negri sconter in totale, durante la sua vita, dieci anni di carcere di cui gli ultimi quattro in semilibert. .
[98]
Il processo, che coinvolse lui e gli altri 80 inquisiti del 7 aprile sulla base del cosiddetto Teorema Calogero (dal nome
del sostituto procuratore di Padova) attir l'attenzione anche di Amnesty International, che accus le autorit italiane di
[8]
aver commesso numerose irregolarit nel procedimento contro Negri e di aver manipolato la vicenda . Anche Deleuze
scrisse, prima dell'inizio del processo, una lettera aperta indirizzata ai giudici di Negri, che fu pubblicata da la
Repubblica il 10/05/1979, il cui testo definisce "scorrette" le modalit di accusa e di svolgimento del processo e Negri
"un intellettuale rivoluzionario, come lo era anche Gramsci(a differenza di Andreotti e Berlinguer)". Accusa inoltre la
stampa di permettere a giustizia e polizia di mascherare il vuoto dei loro dossier tramite il suo essersi abbandonata a
una fantasiosa accumulazione del falso; conclude preoccupandosi che Negri potesse essere, come lo era
[84]
stato Pinelli, ucciso .
Inoltre nel testo del medesimo anno, pubblicato da Le Matin de Paris nel dicembre 1979 (Questo libro letteralmente
una prova d'innocenza), Deleuze presenta che molti giornali italiani e la democrazia attuale stavano attuando
[...] una curiosa iniziativa di svalutazione di Negri. Tale svalutazone, a differenza di quanto era attuato dal fascismo (il
quale non sminuiva i pensatori da lui imprigionati ma li definiva inutili, esecrabili e pericolosi), tentava di persuadere
l'opinione che era un falso pensatore. Essa era per confutata dal libro Marx oltre Marx la quale dimostrava invece
che Negri era [...] un teorico marxista estremamente importante profondo e nuovo, la cui teoria ed interpretazioni
erano inscindibili da un dato tipo di lotte sociali pratiche da lui analizzate e sostenute, ma che esse non passavano mai
per il terrorismo, o si confondevano con i metodi promossi dalle Brigate Rosse.
Il testo termina definendo [...] un'idea particolarmente stupida [...] [...] che Negri sia doppio, e che come scrittore
teorizzi una certa pratica sociale ma che, come agente segreto, abbia una pratica completamente diversa,
terroristica [...], poich uno scrittore rivoluzionario non pu praticare un tipo di lotta diverso da quelli che approva e
[84]
promuove nei suoi scritti., a meno che esso non sia pagato dalla polizia. Carlo Formenti, in un articolo pubblicato
da aut aut qualche mese dopo il processo, present:
che Il rapporto fra senso del messaggio telefonico [in relazione ai controlli,
tramite sistemi informatici, dei telefoni] e crimini specifici appare in tal modo
[103]
Successivamente, in appello, cadde con formula piena l'accusa di insurrezione armata, e l'accusa del sequestro
Saronio; gli rimasero imputati i reati di banda armata, associazione sovversiva e la partecipazione, sotto il profilo del
concorso morale, alla rapina di Argelato in cui mor il brigadiere dei carabinieri Andrea Lombardini; la pena fu quindi
[98]
ridotta a 12 anni di reclusione . Nei giorni immediatamente successivi si origin sulla stampa una ridda di voci non
confermate che volevano che nel 1978, durante il sequestro di Aldo Moro, Negri si fosse incontrato con il giudice Emilio
Alessandrini (poi ucciso da terroristi di Prima Linea).
Dopo diverse indiscrezioni e qualche polemica, l'episodio dell'incontro fu confermato su il manifesto, dapprima con un
lancio anonimo il 14 aprile e il giorno dopo, ricorrenza della Pasqua, con un articolo a firma di Tiziana Maiolo. La Maiolo
conferm che l'incontro si era effettivamente tenuto, che si trattava di una cena alla quale lei era presente, svoltasi a
casa del giudice Antonio Bevere, esponente di Magistratura Democratica e coordinatore di una rivista giuridica alla
[104]
quale collaborava lo stesso Negri . La Maiolo, precisando che sarebbe stato Alessandrini a sollecitare l'incontro, rifer
inoltre, nello stesso articolo, delle voci che insistentemente correvano negli ambienti giudiziari e per le quali sarebbe
stato Alessandrini, dopo l'incontro, a riconoscere in quella di Negri la voce del telefonista delle Brigate Rosse che
[104]
contattava la famiglia Moro, e di questa impressione averne messo a parte il giudice Calogero .
Mario Boneschi present che l'assoluzione di Negri dalla partecipazione al rapimento di Moro fu la prova lampante
che si "abus" molto delle incriminazioni per l'affare Moro cercando di concentrare [...] le istruttorie di tutti i sospettati
o gli inquisiti e persino [...], sembra, per ottenere estradizioni. Rel il caso Pinelli a quello di Negri e defin le modalit
d'incriminazione e l'arresto persecuzione politica contro i nemici del potere e dello stato e che con Negri si trattava di
compromettere tutto ci che politicamente sta a sinistra dei comunisti e del quale i comunisti temono [...] la
[97]
concorrenza.
Deputato Radicale[modifica
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Toni Negri al suo primo ingresso a Montecitorio in qualit di membro del Parlamento
Nel 1983, durante il periodo di carcerazione preventiva, accett la proposta di Marco Pannella di candidarsi alla Camera
(nelle circoscrizioni di Roma, Milano e Napoli) per il Partito Radicale. Pannella desiderava una candidatura critica, e
[105]
sostenne che Negri fosse vittima di leggi repressive
imposte dai vertici del PCI. D'altro canto Negri promise di lottare
per la liberazione dei detenuti arrestati a causa delle "leggi speciali". La allora prima moglie di Negri, Paola, si era fra
l'altro iscritta al PR.
[106]
Il 26 giugno assunse la carica di deputato con 13 000 preferenze e usc dal carcere di Rebibbia.
L'11 settembre
1983, apiazza Navona, partecip con Pannella ad un comizio convocato dai radicali con tema la giustizia e
la carcerazione preventiva in prospettiva del dibattito alla Camera dei deputati per la richiesta di autorizzazione a
procedere ed arresto di Negri. Al comizio si present una manifestazione organizzata da alcuni gruppi d'autonomi la cui
contestazione caus l'intervento delle forze dell'ordine. Negri fu denominato dagli autonomi da lui denominati
imbecilli, ragazzotti, provocatori, traditori e preti, da Pannella prodotto dei mass-media, triste e povera
testimonianza del regime, piccoli vociferanti e piccoli parassiti pupazzo, buffone, infame e venduto,
furono ribaltati i tavoli per le firme dei referendum dei radicali, rotte sedie e microfoni e i presenti sul palco furono
[107][108][109][110][111]
bersaglio di sputi e del lancio di varie cose tra cui sassi, monete e bottiglie.
Il 20 settembre la Camera
[112]
dei deputati concesse l'autorizzazione a procedere , il PCI e il PSI chiesero di votare la sospensiva dell'arresto fino al
processo di primo grado, l'esito della votazione segreta per 7 voti fu negativo (presenti e votanti 593, maggioranza 297,
293 favorevoli e 300 contrari), i radicali si astenner e i loro 10 voti sarebbero bastati all'approvazione. Vari deputati
circondarono il banco di Pannella e lo insultarono, minacciarono e Giancarlo Pajetta gli sput in faccia
(successivamente, Negri, nel suo diario Italie, rouge et noire pubblicato in Francia nel '85 present se vero che
[113] [114][115][116][117]
qualcuno gli ha sputato in faccia, ha fatto bene ).
Il 21 settembre, tramite 4 votazioni segrete, fu
concessa l'autorizzazione all'arresto con la media per difetto di 283 voti favorevoli e 75 contrari e con una media di 580
[118]
presenti, 358 votanti, 221 astenuti ; Negri ascolt l'esito della votazione dalla radio ma non in Italia poich era gi in
[113]
Francia ad Aix-en-Provence.
La fuga in Francia[modifica
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Il 19 settembre Negri part da Punta Ala a bordo di uno yacht e, il giorno dopo, raggiunse Nizza con un traghetto
[113][119]
dall'Isola rossa
grazie all'aiuto di Donatella Ratti e di Nanni Balestrini, con l'impegno di rientrare in Italia dopo un
giro di conferenze nelle capitali europee, affrontando un processo di estradizione a Parigi per rientrare per farsi
[senza fonte]
[120]
arrestare e suscitare cos un "caso"
; sarebbe stato candidato di nuovo con il PR alle elezioni europee . Il suo
[121][122][66]
rapporto con Donatella Ratti, al tempo della fuga fu oggetto di gossip, poich Negri ebbe da lei una figlia, Nina.
[123]
In Francia Negri ricevette a Parigi giornalisti italiani cui concesse interviste. Molto nota quella concessa ad Enzo Biagi,
[125]
in presenza di Marco Pannella, da cui il giornalista trasse lo speciale televisivo "Toni Negri: perch sono fuggito"
. Lo
[126][127]
stesso Biagi, in quattro articoli di quegli anni (1984, 1985 e 1987) pubblicati da La Repubblica
, fu piuttosto critico
[128]
verso Negri; ad esempio in uno d'essi defin Negri un mestatore
e in un altro fece un confronto fra il predicare [Di
Negri in quantodocente universitario, data l'accusa di "cattivo maestro"] certe teorie, ritenute dalla maggioranza pericolose, o
addirittura criminali e l'influenza delle "lezioni" di Rosenberg e Goebbels sui giovani delle S.S. e l'eliminazione degli
[129]
ebrei .
Qualche tempo dopo l'intervista, per, Negri cambi idea, rimanendo in Francia e suscitando le ire di Pannella che,
dopo aver atteso per settimane il suo rientro in Italia, gli scrisse una lettera aperta su Il Corriere della Sera in cui lo
[20][130]
accus di aver disatteso il proposito di lottare per la liberazione dei "compagni" ancora in carcere
; cos come
[106]
critic poi il suo rientro in Italia commentando: " chiaro che lui pensa all'amnistia"
. In un'altra intervista, o piuttosto
un dibattito, concesse infatti a Gigi Speroni, che per Euro TV riusc a combinare l'incontro fra Toni Negri, Giovanni
Negri, giovane segretario del Partito Radicale (e che tenne a sottolineare che di sola casuale omonimia si trattasse),
ed Enzo Tortora, gi eurodeputato radicale, ma ancora non scagionato dalle accuse per le quali era stato in precedenza
arrestato. Nel corso dell'intervista Giovanni Negri afferm, e Toni Negri non sment, che Pannella avrebbe voluto
partecipare, ma il filosofo non aveva accettato. Il segretario reclam pubblicamente il seggio parlamentare che il filosofo
teneva inutilizzato ed inutilizzabile per gli obiettivi del partito, Tortora gli chiedeva di combattere in Italia la battaglia sulla
carcerazione preventiva e sugli abusi della magistratura, dichiarando peraltro di avere avuto sulle sue spalle "l'ombra"
della fuga del filosofo.
Il confronto fu teso quanto improduttivo, con Toni Negri che afferm a pi riprese di "essere evaso" e di leggere nel
mandato parlamentare ricevuto un'autorizzazione all'evasione: credo che i voti che vennero alla mia modestissima
[131][116]
persona erano voti che indicavano proprio il diritto all'evasione, il diritto alla libert
. Sempre durante l'incontro,
rivendicando il diritto alla ribellione contro le leggi ingiuste, al commento del segretario Giovanni Negri non sei stato
molto socratico, il filosofo Toni Negri non seppe trattenere un vanto con cui tacitare l'interlocutore: io purtroppo sono
[116]
filosofo e ho letto Socrate ; probabile lapsus dato che non ci sono pervenuti testi redatti da Socrate. Sempre in
questo periodo Francesco Cossiga, secondo ci che lui stesso present in un'itervista del 2002, ricevette una lettera
scrittagli da Negri con cui gli domand d'essergli amico, ci caus l'ira di Rossana Rossanda. Al ritorno in Italia di Negri
nel 1997 lo and a trovare in carcere portandogli in dono il Dialogo sulla consolazione delle tribolazioni di Tommaso
[9][132]
Moro
. Cossiga sar fino alla sua morte l'unica persona in Italia che cerc sistematicamente Negri allargandogli le
[43]
braccia quando lo incontrava o si recava alle sue conferenze causando sorpresa e sbalordimento ai presenti.
In Francia Negri rimase 14 anni, come scrittore e docente universitario, avvalendosi della cosiddetta Dottrina Mitterrand.
Quando, con l'approssimarsi delle elezioni francesi del 1986, si present la possibilit d'una vittoria della destra e quindi
si prospett il termine dell'asilo politico, il filosofo, ad un'intervista all'emittente radiofonica Europe 1, disse di temere
possibili espulsioni di massa, per lui e gli altri latitanti-rifugiati; e che sarebbe stato da lui presentato un documento alle
autorit italiane e francesi per rendere possibile il ritorno in Italia, chiedendo come garanzia che il giudizio avvenisse "in
libert"; impegnandosi da parte sua a "rifiutare la violenza" e considerando "seriamente" la possibilit del carcere in
[133]
caso di condanna nel processo .
Periodo francese[modifica
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[1]
[134]
Ultimo periodo[modifica
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Nel 1997 rientr volontariamente in Italia per finire di scontare la sua pena. Il rientro seguiva una sorta di scambio a
distanza di "garanzie" per s ed altri soggetti in condizioni analoghe alle sue. Con 26 di questi scriveva infatti
nell'ottobre 1986 al presidente del consiglio del tempo, Bettino Craxi: ... abbiamo ormai da molti anni abbandonato
ogni partecipazione a movimenti politici perseguiti dalla legge. [...] Crediamo dunque di essere nelle condizioni di poter
usufruire della legge sulla dissociazione ora in corso di discussione alle Camere. [...] ... vogliamo pregarla di studiare il
[136]
modo di permettere ai fuoriusciti l'uso della legge sulla dissociazione .
Segu un'intervista individuale rilasciata nel novembre 1986 ad Avvenire, quotidiano cattolico, in cui dichiarava oggi il
problema non pi quello della riconquista violenta dello stato [...] Sono passati dieci anni, venuto il tempo della
pacificazione e prometteva Se in passato ho peccato di leggerezza e irresponsabilit, sar pi attento per il
[136]
futuro. . Con la legge 18 febbraio 1987, n. 34, la materia della dissociazione fu finalmente riveduta in sede
[137]
legislativa . Pochi giorni dopo l'approvazione, il 5 marzo giunse a Francesco Cossiga, allora capo dello stato, un
appello di Negri ed altri 26 affinch l'applicazione della legge sulla dissociazione e i vantaggi che comporta possano
[136]
essere reali anche per i fuoriusciti . Usc praticamente in contemporanea anche un'intervista individuale riportata sul
numero dello stesso mese di marzo 1987 della rivista per adulti Penthouse, in cui Negri defin le Brigate Rosse un
[136]
"gruppuscolo marxista-leninista ferocemente ottuso e assassino" .
Per parlare di rientro in Italia di Negri si dovette per attendere il 1997,quando in Parlamento la Commissione
[138]
Giustizia allora presieduta da Giuliano Pisapiavalutava ipotesi di indulto e/o amnistia , quantunque non riferite
[139][140]
specificamente al caso, tant' che vi fu chi azzard possibili collegamenti
. Rimpatri nel 1997, accompagnato
[1][141][142]
dall'avvocato francese Daniel Voguet
, e fin di scontare la pena (sotto forma di reclusione, e, in seguito, di semilibert tra Rebibbia e la sua casa di Trastevere) nella primavera del 2003. Sto riprendendo il mio lavoro politico - disse,
e - con il mio ritorno, vorrei dare una spinta alla generazione che stata emarginata dalle leggi anti-terrorismo degli anni
Settanta in modo che ancora partecipi alla vita pubblica e democratica.
A proposito delle indagini sulla sua persona, il 3 maggio 2003, durante la trasmissione di LA7 L'infedele rifer che
quando era a Parigi l'allora Presidente del Consiglio e segretario del PSI Bettino Craxi (deceduto nel 2000) gli avrebbe
fatto sapere che i servizi stavano architettando qualcosa su di me, consigliandomi di essere cauto. Per questo ancora
[143]
gli sono grato. Nella stessa trasmissione solidarizz con l'"avversario politico" Silvio Berlusconi , accusando
la magistratura italiana di esercitare uno spropositato potere politico, allo stesso modo in cui lo avrebbe fatto negli anni
Settanta con l'Autonomia Operaia.
Nel 2004 Libration pubblic un appello di Negri e Nanni Balestrini che, dato anche il caso di Cesare Battisti,
[144]
domandava al governo italiano un'amnistia generalizzata per gli ex terroristi . Nel 2005 espresse il suo assenso nei
confronti della Costituzione Europea, posta in quel momento al vaglio dell'elettorato francese. Questo scaten
[senza fonte]
un'accesa polemica
, nella quale Negri venne accusato di un cedimento rispetto alle sue aspirazioni
rivoluzionarie e di essere diventato "liberal-realista". Negri replic autodefinendosi un "rivoluzionario[145]
realista".
Sempre lo stesso anno fu annullato il suo discorso ad una conferenza all'Universit di Sidney dopo che dei
media di propriet di Rupert Murdoch lo presentarono come "apologeta del terrorismo" e attaccarono l'Universit per
l'invito. Relata all'annullamento si present una controversia locale tra chi opinava come causa d'esso la censura e chi
[146][10]
una malattia.
Il suo libro intitolato Goodbye Mr Socialism (2006), partendo dal 1989 analizza lo stato di salute e il
destino delle sinistre oggi.
[147]
Il presidente venezuelano Hugo Chvez, del quale Negri fu consulente , ne lesse i primi libri fin dalla met degli anni
[148]
novanta, e a quanto riportato in un articolo di Panorama, esso sarebbe uno dei suoi numi tutelari . Nel suo
[149]
libro Understanding the Venezuelan Revolution: Hugo Chavez Talks to Marta Harnecker
, Chavez ricorda le sue
letture dei testi di Negri mentre era rinchiuso in prigione a seguito del suo fallito golpe del 1992. Successivamente Negri
lo accuser di citarlo a sproposito, e di porre freni al cammino verso l'autonomia operaia intrapreso da Lula, da Kirchner
[150]
e dalla signora Bachelet . Il 15 agosto 2007 Toni Negri era presente nel parlamento venezuelano, mentre il
[151]
presidente Chvez illustrava i cambiamenti della Costituzione .
Nel 2008 per problemi con il visto rinuncer al viaggio in Giappone per una serie di conferenze all'International House,
[152][153]
all'Universit di Tokyo, di Kyoto e di Kobe
. Il visto gli fu successivamente rilasciato e, nell'aprile 2013, effettuer la
[154][155]
conferenza all'International House.
Nel 2009 pubblicato il libro "Commonwealth", scritto assieme a Michael
Hardt, che conclude la trilogia avviata con "Impero" e "Moltitudine" e che verte attorno all'analisi dell'autonomia del
soggetto produttivo, del soggetto resistente e della riappropriazione del "comune" (concetto, quello del "comune",
trattato anche in "Good bye Mr. Socialism"). Negli ultimi anni Negri si anche dedicato anche alla drammaturgia
scrivendo e pubblicando opere teatrali messe in scena in Francia (Theatre National de la Colline, Festival d'Avignon,
TGP-Saint Denis, La Comdie de Reims...) e in Svizzera (Thtre Vidy, Lausanne) e, assieme a Raffaella Battaglini, ha
[83]
contribuito al testo "Settanta", edito da "DeriveApprodi" .
Attualmente vive con l'attuale compagna, la filosofa francese Judith Revel, tra Venezia e Parigi ed docente alla
[156]
Facultad Libre de Rosario a Santa Fe in Argentina . Aderisce al progetto UniNomade, una rete di ricercatori,
accademici, studenti e attivisti di movimento che dal 2004 ha iniziato un percorso possibile di ricomposizione delle
intelligenze critiche attorno a un desiderio comune: quello di costruire un dispositivo di autoformazione e di dibattito
pubblico mettendo a tema i concetti, i linguaggi e le categorie che le esperienze teoriche e pratiche dei movimenti
[157]
hanno espresso in questi ultimi anni . Dopo la chiusura di UniNomade nel 2013, d vita al progetto EuroNomade.
Paolo Ungari, in un'intervista di Elsa Romeo, disse che Negri appartiene in realt alla classe dirigente cattolica e che
all'ora delle Br, senza essere Br, [Negri] volle essere uno dei capi della Rivoluzione in corso che giudicava sicuramente
vittoriosa, e compiere alcuni gesti esemplari per legittimare questa sua aspirazione di potere. Un potere alla Suslov,
intendiamoci. Ma intanto il sangue di uno dei colleghi della mia facolt, Ventura, corso per questo; cos quello di altri
[19]
colleghi in quegli anni [...].
Giorgio Bocca dedic a Negri una stroncatura decisissima, politica e probabilmente anche umana, ne Il provinciale:
settant'anni di vita italiana, descrivendolo fra l'altro come "un narciso dal cervello sottile e febbricitante, di quelli che
[164]
usano una forte memoria solo per soccorrere i loro trucchi" .
[51]
Massimo Cacciari, in un'intervista del 2009, disse che Negri uno dei pi importanti filosofi italiani ed europei.
Un'altra pesante stroncatura, sui fondamenti stessi della sua strutturazione filosofica, viene da Costanzo Preve, per il
quale il pensiero di Negri cadrebbe in gravi contraddizioni che ne minerebbero la riconducibilit sostanziale agli stessi
[165][166]
principi che proclama.
Mario Boneschi present Negri come uno di quelli intellettuali borghesi insediati nella vita borghese "godenti" della
protezione, della stabilit, della cattedra, garantita da quel sistema di libert borghesi che essi tanto dispregiano. Per
Boneschi vi tra lui e quel tipo di intellettuale, che non gli presenta alcuna simpatia, un abisso di concezione
poich a differenza di quest'ultilmo lui "segue" il concetto di Carlo Cattaneo, che le rivoluzioni non si fanno e quindi non
si predicano. Esse avvengono. Vero rivoluzionario colui che si limita ad analizzare le caratteristiche della societ che
[97]
rifiuta ma che non predica violenza e rivolta.
Per Domenico Losurdo l'approccio di Negri ed Hardt allo Stato nazione ossia il loro presentare che nel momento in
[167]
cui la nazione inizia a formarsi e diviene uno Stato sovrano vengono meno le sue funzioni progressiste
una
[168]
manifestazione di populismo (per Vattimo populismo "sessantottino" ) poich delegittima le lotte di liberazione
dagli Stati colonialisti e presenta un culto del ribelle che si configura come celebrazione della sua impotenza a
realizzare e governare un nuovo ordinamento politico-sociale: l'eccellenza morale risiede nell'oppresso che si ribella
e in colui che offre aiuto all'oppresso e ribelle; ma quest'ultimo, una volta conquistato il potere, cessa di essere
oppresso e ribelle e smarrisce la sua eccellenza morale; e in grave difficolt viene a trovarsi anche colui che solo
prestando aiuto all'oppresso e ribelle riesce a godere della sua eccellenza morale. la dialettica gi analizzata da
Hegel a proposito del comandamento cristiano che impone di soccorrere i poveri e che chiaramente presuppone la
[169]
permanenza della povert..
Yann Moulier-Boutang present Impero come un libro importante ma programmaticamente e strategicamente
carente, specialmente relato all'Europa, limitandosi solo alle proposte del reddito garantito e
[82]
della cittadinanza universale.
Vi sono voci di critica a Negri "da sinistra", attaccando in particolare la sua tesi che trova inadeguata per il presente la
classica categoria marxista-leninistadell'imperialismo, quello statunitense in particolare. Vi sono anche critiche di
parte progressista-neoliberale, come dimostrato da una lunga recensione di Francis Fukuyama a "Moltitudine" apparsa
sul New York Times in cui l'economista e filosofo americano della cosiddetta "fine della storia", dove per, pur criticando
l'approccio marxista ed egualitario di Negri e Hardt, ammette tuttavia che la loro problematizzazione della "governance
[170]
globale" indubbiamente reale.
[3]
Da destra, nota la dura opposizione fatta a Negri, alla sua persona e alle sue tesi da parte di Indro Montanelli , che si
scagli contro i cosiddetti cattivi maestri, affermando nel 1995 che essi erano da impiccare, e criticando fortemente
[171]
il fatto che Negri fosse scappato in Francia anzich andare in carcere.
Montanelli ebbe con lui uno scambio
[172]
epistolare durante l'esilio francese del filosofo, ribadendogli le sue accuse.
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3.
4.
5.
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7.
The debate over Toni Negri's complicity in left-wing terrorism has already resulted in the publication of several thick polemical
volumes, as well as a huge number of op-ed pieces.
((EN) Richard Drake, The Red and the Black: Terrorism in Contemporary Italy inInternational Political Science Review / Revue
internationale de science politique, vol. 5, n 3, Londra, Sage Publications, Ltd., 1984, pp. 279298,DOI:10.1177/019251218400500305, ISSN 01925121, JSTOR 1600895. URL consultato il 18 agosto 2014. )
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15.
16.
17.
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Toni Negri appartiene in realt alla classe dirigente cattolica; infatti suo padre era presidente dell'Azione Cattolica di Padova. Io lo
conobbi dall'UNURI, quale direttore del Bo ed esponente massimo dell'Intesa Cattolica padovana. Dopo un breve passaggio al so cialismo
e un misterioso viaggio a Mosca, divenne il capo teorico di un movimento extra-parlamentare che si occupava pi del sociale che della
rivoluzione; all'ora delle Br, senza essere Br, volle essere uno dei capi della Rivoluzione in corso che giudicava sicuramente vittoriosa, e
compiere alcuni gesti esemplari per legittimare questa sua aspirazione di potere. Un potere alla Suslov, intendiamoci. Ma intanto il
sangue di uno dei colleghi della mia facolt, Ventura [*], corso per questo; cos quello di altri colleghi in quegli anni, non
metaforicamente di piombo, che oggi sembrano vaga preistoria: ma ci sono stati, e terribili, in un contesto internazionale ancor pi
terribile.
(risposta di Paolo Ungari all'intervista di Elsa Romeo, pp.272-273)
20.
21.
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22.
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Autistici/Inventati
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34.
^ A differenza della di Leo (Rita di Leo) per Giorgio Roverato: [...] ordinario
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36.
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37.
Operaia inBailamme, vol. 26, Marietti Editore, giugno 2000. URL consultato
il 2 maggio 2013.
Per quel che riguarda Toni Negri dobbiamo storicamente situarlo bene. Toni
Negri era una figura istituzionale, ancor pi di Coldagelli. Nel 1973-1974 quando ero assistente all'Universit di Padova, lui era il direttore dell'Istituto
di Dottrina dello Stato. Si entrava da lui solo bussando. C'era un pulsante e
decideva lui se ricevere o non ricevere. Questo vi deve essere chiarissimo.
Tutto quello che poi stato fatto, detto ecc. non vi deve offuscare le idee sul
personaggio. Lui era un vero barone universitario, di grandissima levatura
intellettuale, profondamente inserito nel contesto della sua citt; una citt
avvolgente, Padova, con tutte le sue caratteristiche; aveva sposato un
membro di una importantissima famiglia veneziana, viveva in una casa
bellissima. Lui era prima di tutto questo. Ebbe una grande apertura nei
confronti dei Q.R. per le ragioni che vi ho detto l'altra volta: con Raniero
(Panzieri, n.d.r.) aveva una comunanza anticomunista fortissima. stato
attivo nella presentazione dei Q.R. e nell'organizzazione di Potere Operaio
veneto, che poi si sciolse in C.O.Che abbia fatto lo stesso tipo di lavoro
politico che facevamo noi in quegli anni, non lo so. Dalle lettere appare un
suo grosso lavoro organizzativo: di chi corre, si d da fare, ecc. Io l'ho
sempre visto come un intellettuale, dal punto di vista generazionale il lavoro
con gli operai lo facevano i pi giovani. [...] A Firenze io colsi,
nell'atteggiamento di Toni Negri, di Tolin, di altri, la certezza che loro
credevano che il PCI dovesse essere combattuto..
38.
39.
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54.
In quell'occasione stetti un mese a casa di Toni, con la cuoca che mi faceva da mangiare. L'appartamento era al centro della citt, con il
terrazzo che dava sul Duomo e sulla piazza delle Erbe. Erano anni che non facevo una vita cos di lusso. Si faceva ogni tanto qualche
puntata a Venezia. I suoi suoceri avevano una villa ad Asiago. Un periodo meraviglioso.
(Paolo Ridella e Giuseppe Trotta )
55.
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Italiano medio
Classe operaia
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Autonomia Operaia
Gilles Deleuze
Anni di piombo
Flix Guattari
Azione Cattolica
Capitalismo cognitivo
Biocapitalismo
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Interviste[modifica
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Articoli[modifica
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Recensioni[modifica
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Audio[modifica
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Varie[modifica
| modifica wikitesto]
Var documenti relati ad Antonio Negri presentati dal sito web di Radio
Radicale in radioradicale.it, Lista Marco Pannella. URL consultato il 25 agosto
2014.
Portale Biografie
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Portale Filosofia
Portale Politica
Portale Socialismo
Portale Sociologia
Portale Universit
1.
^ Bibliografia, p.850
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