Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il Labirinto e il Mandala
(annotazioni sul pensiero ambientalista)*
vitale, almeno se si tiene conto delle piccole esigenze della vita quotidiana. Il costo dei
singoli esemplari si talmente ridotto, da consentire nel primo caso la pratica dellusa e
getta. Ma il loro costo complessivo a livello sociale oggi ingente, comportando alti
guadagni diretti o indiretti per i produttori o gestori.
La loro attrazione abitudinaria o implicita forza di convinzione, esercitata su noi
consumatori, un dato di fatto acquisito pressoch irreversibile. Il loro impatto ambientale
evidente. Quanto ai sacchetti di plastica, il loro effetto inquinante noto. Per ci che
concerne i telefonini, essi hanno trasformato lambiente in un campo magnetico, la cui
neutralit nei confronti della salute pubblica ancora tutta da dimostrare.
In questi casi e in molti altri analoghi, la transizione o il salto al consumo facile
avvenuta tramite la simulazione di un facile consumo, preludendo a una fase che da un
lato lo spreco delle eccedenze; dallaltro, laccumulo di rifiuti urbani o suburbani dal
problematico smaltimento. Favorito dalle catene della grande distribuzione commerciale, e
dalla pressione operata dalla pubblicit sul mercato globale, questo consumo facile esercita
altres un richiamo sui flussi migratori da aree meno direttamente coinvolte dal fenomeno.
Si presume che lattrattiva dei prodotti di facile consumo sia maggiore, rispetto alla
seduzione degli articoli di lusso. Per entrambi i generi una componente feticistica, in senso
sia economico sia psicologico, sembra agire ancor pi che uneffettiva comodit o la
denotazione di una promozione sociale.
Un approccio critico verso il mito del facile consumo non implica un pregiudizio
contro il consumo di massa, in senso elitario, o contro la tecnica che lo rende possibile. Si
dovrebbe per mirare a contenerlo entro limiti ragionevoli e consapevoli, assicurando quello
che va sotto il nome recente di sviluppo sostenibile, cio compatibile con le risorse
limitate e con la vivibilit ambientale che la Natura mette a disposizione. Viceversa, la
spinta a oltranza verso il consumo facile assume i connotati di unillusione ingannevole e
irresponsabile, sostenuta dallideologia economicistica di una crescita coatta. Di essa
specialmente la pubblicit mediatica si fa veicolo sempre pi raffinato e, al limite, complice.
Ora, il processo relativo indotto, e in gran parte gradualmente condiviso, soprattutto
mentale. Esso investe la coscienza. Il problema della sua reversibilit. Una sua visione
critico-analitica rientra non solo nel campo dellecologia tout court, ma pure in quello della
cos definita ecologia della mente. Ci si pu spingere ad affermare, tutta lecologia politica
anche ecologia della mente, n pu essere altrimenti se si perseguono risultati attendibili ed
2
efficaci. Un presupposto ormai scontato che non c seria economia politica attuale, la
quale possa prescindere dallecologia politica.
Per inciso, si pensi alla bio-economia o economia ecologica delleconomista rumeno
Nicholas Georgescu-Roegen, con la sua demistificazione del preconcetto di una crescita
economica a tutti i costi. Nella scia di un pioniere quale lo statunitense Murray Bookchin,
inoltre alcuni preferiscono parlare di ecologia sociale anzich politica, con una impronta di
maggiore radicalismo, ma qui la differenza risulta secondaria. Una trattazione a parte
richiederebbero pure la tendenza e la teoria del cosiddetto eco-femminismo.
Altro risvolto che lecologia della mente riguarda il benessere o il disagio, nella
misura in cui uno stato psicologico dipende e incide sullambiente circostante, in base alla
soddisfazione di impulsi anche contrastanti che ne provengano. Siamo di fronte a una
relazione di interdipendenza, che pu presentarsi come circolo vizioso, senza un criterio di
giudizio che promuova un atteggiamento equilibrato. Consideriamo di seguito pochi autori, i
quali hanno riflettuto sulla prospettiva allargata di uno sviluppo sostenibile, nellambito di
un pensiero ambientalista che ha preso il nome di eco-filosofia o ecosofia. Tramite il
confronto, ci si augura di contribuire allincontro fra ambientalismo ed ecologia della mente.
Filosofia dellambiente ed ecologia della mente
In effetti, la filosofia ecologica si pu considerare un connubio tra conoscenze
scientifico-critiche sullambiente e una filosofia della mente, in quanto entit
reciprocamente speculari e influenzabili. Ma questa confluenza stata graduale. La sintesi
da ritenersi tuttaltro che scontata o conclusa. Punti di partenza o cruciali, nel corso di tale
evoluzione, sono le opere di due autori di diversa formazione: in particolare, Verso
unecologia della mente (1972), dellantropologo anglo-americano Gregory Bateson, ed
Ecosofia. Ecologia, societ e stili di vita, del filosofo norvegese Arne Naess (1989; una
prima parziale traduzione in inglese di questi scritti si era avuta nel 1977, a cura di John
Reshaur, con titolo Ecology, Community and Lifestyle: A Philosophical Approach).
Si tenga presente che al neologismo ecosofia Naess aveva affiancato la definizione
ecologia profonda, per differenziarla da una pi superficiale interessata alla sola tutela
dellambiente. N qui il luogo per approfondire quanto questo pensiero non-dualistico sia
debitore al panteismo di Baruch Spinoza, alla filosofia della natura di Friedrich Schelling,
3
anello di congiunzione. Per cos dire, lanello mancante fra evoluzione naturale e progresso
umano. E ci che consente di capire che ogni sistema ambientale, per quanto integrato o
naturalmente selettivo possa apparire, sempre dischiuso sulla possibilit o su una scelta.
Ecologia integrale ed educazione ambientale
Sul terreno dellecologia scientifica o applicata, concetti-chiave quali ecosistema (o
sistema ambientale), ecosfera (o matrice ambientale planetaria) e sostenibilit (dello
sviluppo tecnico-economico e del consumo delle risorse naturali) devono molto sia a
Bateson sia a Naess. Pi che di due filoni di pensiero distinti e separati, si tratta di correnti
che si mescolano e confluiscono. Ben lo ha compreso lo psichiatra e pensatore francese
Flix Guattari, di formazione psicoanalitica e marxista, col saggio Le tre ecologie (1989).
Nella sua ecosofia progressista, sono contemplati tre tipi di ecologie fra loro
complementari: quella ambientale, quella sociale e quella mentale. Lascendente di Bateson
esplicito. Ma ladozione di una collocazione ecosofica rimanda alla scuola di Naess.
Fra i seguaci della scuola di pensiero di Naess, per la loro originalit vanno segnalati
almeno Warwick Fox e Michael E. Zimmerman. Il primo, australiano, sviluppa il tema
dellecologia politica o sociale in senso comunitario, dando luogo a quella da lui definita
ecologia trans-personale. La sua insistenza sulla realizzazione del S suggerisce influssi
psicologici junghiani, oltre che delle filosofie orientali. Il secondo autore, statunitense,
interessante per alcuni spunti critici e auto-critici. Buon conoscitore della cultura tedesca del
Novecento, egli ha analizzato la filosofia di Heidegger in relazione allambientalismo e si
posto il problema di un potenziale conservatore in questo indirizzo di pensiero. In
particolare un suo articolo Sulla riconciliazione fra progressismo e ambientalismo
indicativo di tale inquietudine. Essa rientra comunque nella problematica pi ampia di un
superamento della modernit, che non implichi una fase di regresso, sia pure transitoria.
Per lultimo Zimmerman, la stessa ecologia procede verso una ricomposizione dei
suoi molteplici aspetti. Coerente con la sua vocazione interdisciplinare, essa diviene
unecologia integrale, una sorta di sguardo complessivo sulla Terra e sul Mondo, e forse
oltre. Questa tensione verso loltre diretta sia allesterno, sia verso linterno dellessere
umano. In entrambe le prospettive, importante uneducazione ambientale. E ci che per
loriundo austriaco Fritjof Capra, fisico e teorico della scienza nord-americano, si chiama
5
e generativo. Ancora, esso non un mondo dellintuizione intellettuale, come dicono coloro
che mi fraintendono. Al contrario, sempre un mondo in cui lindividuo agisce.
Dal canto nostro, piace concludere auspicando quella nuova alleanza o contratto fra
uomo e natura, da tempo consigliata dallo scienziato di origine russa Ilya Prigogine o pi di
recente dal filosofo francese Michel Serres. Tale riconciliazione non pu che essere
accompagnata e preceduta da un riavvicinamento tra cultura umanistica e scientifica, che
faciliti una riforma didattica e una maturazione morale. Lintercultura, in quanto confronto
critico tra differenti visioni della Terra e del Mondo, fa parte a pieno titolo di un simile
progetto. Il pensiero ambientalista o ecologico, estensivamente e integralmente inteso, ne
sembra la sede pi adatta o il punto di partenza pi vantaggioso per noi tutti esseri viventi.
Bibliografia
Aurelio Angelini e Piergiorgio Pizzuto, Manuale di ecologia, sostenibilit ed
educazione ambientale, Franco Angeli, Milano 2007.
Gregory Bateson, Verso unecologia della mente, raccolta di saggi pubblicata nel
1972 in versione originale, trad. dallinglese, Adelphi, Milano 1976 e 2000.
Gregory Bateson, Mente e Natura, trad. it., Adelphi, Milano 1984.
Gregory Bateson, Una Sacra Unit. Altri passi verso unecologia della mente, a cura
di Rodney E. Donaldson, trad. it., Adelphi, Milano 1997.
Luisella Battaglia, Alle origini delletica ambientale, Dedalo, Bari 2002.
Murray Bookchin, The Ecology of Freedom, Chesire Books, Palo Alto 1982.
Murray Bookchin, Filosofia dell'ecologia sociale, trad. it., Ila Palma, Palermo 1993.
Fritjof Capra e Charlene Spretnak, Green Politics, Penguin Books, New York 1984.
Fritjof Capra, Il punto di svolta. Scienza, societ e cultura emergente, trad. it.,
Feltrinelli, Milano 1984 e 1990.
Fritjof Capra e David Steindl-Rast, Luniverso come dimora. Conversazione tra
scienza e spiritualit con Thomas Matus, trad. it., Feltrinelli, Milano 1993.
Fritjof Capra, Ecologia Profonda. Un nuovo paradigma, in La rete della vita, trad.
it., Rizzoli, Milano 1997, pp. 13-24.
Fritjof Capra, The Hidden Connections: A Science for Sustainable Living, Anchor
Books, New York 2004.
7
Arne Naess, The Selected Works of Arne Naess, a cura di Harold Glasser e Alan
Drengson, voll. 10, Kluwer Academic Publishers, Dordrecht 2005.
Kitaro Nishida, La logica del luogo e la visione religiosa del mondo, trad. dal
giapponese e cura di Tiziano Tosolini, LEpos, Palermo 2005.
Raimon Panikkar, Ecosofia: la nuova saggezza. Per una spiritualit della terra,
Cittadella, Assisi 1993.
Ilya Prigogine e Isabelle Stengers, La nuova alleanza. Uomo e natura in una scienza
unificata, trad. dal francese, Longanesi, Milano 1979; Einaudi, 1981 e 1999.
Ariel Salleh, Ecofeminism as Politics: Nature, Marx and the Postmodern, Zed Books
& St. Martins, Londra e New York 1997.
M. Alberta Sarti, Le ragioni dellEcofemminismo, Il Segnalibro, Torino 1999.
Michel Serres, Il contratto naturale, trad. dal francese, Feltrinelli, Milano 1991.
Enzo Tiezzi e Nadia Marchettini, Che cos lo sviluppo sostenibile? Le basi
scientifiche della sostenibilit e i guasti del pensiero unico, Donzelli, Roma 1999.
Karen J. Warren, Ecofeminist Philosophy, Rowman & Littlefield, New York 2001.
Donald Worster, Storia delle idee ecologiche, trad. it., Il Mulino, Bologna 1994.
Michael E. Zimmerman, Contesting Earths Future: Radical Ecology and
Postmodernity, University of California Press, 1994.