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Ci che per stupisce chi si accinga nel 2013 a fare una analisi di cosa significhi
comunicazione pubblica oggi, che la legislazione sia sempre la medesima. La legge
non cambiata, ma la comunicazione s.
Oggi (molto pi che tredici anni fa) viviamo in quella che stata ribattezzata come
societ della comunicazione. Lespressione in verit un posemplicistica e va
articolato un discorso pi ampio su cosa significhi oggi informazione.
Facebook, Twitter, Youtube sono oggi i veri mezzi di comunicazione. Essi hanno
trasformato il modo di cercare e di fare informazione. La trasmissione di un qualsiasi
contenuto informativo passa sempre pi spesso attraverso questi canali e a volte qui
nasce ad opera di cittadini, non giornalisti. Tutti sono in qualche misura reporter
oggi[2]. Le informazioni sono quindi pi liquide e multiformi nella loro provenienza.
A ci si aggiunga che i social network sono un fenomeno esploso nella propria portata
di relazioni e nel proprio peso nelleconomia molto pi di quanto si sarebbe mai
potuto pensare. Social network che stimolano al massimo la logica interattiva e virale,
per la quale le informazioni ed i contenuti passano da soggetto in soggetto in maniera
contagiosa, incontrollabile e non indirizzabile dallesterno.
E la Pa continua quindi ad operare rispondendo ad una legislazione che ignora questo
fenomeno? Quale modello di Pubblica amministrazione pu permettersi questo?
Una Pa formalista forse, non certo la Pa accountable che si cerca di realizzare da anni
e non certo quel modello di citt smart (del quale si dir in seguito) attuale obiettivo
di sviluppo delle realt amministrative territoriali.
E infatti non avviene questo. Non sempre almeno.
Le Pubbliche amministrazioni pi avvedute si muovono a livello comunicativo nella
realt del nostro tempo ed utilizzano i social network, cos come tutti i canali che lo
sviluppo tecnologico mette oggi a disposizione, al fine di relazionarsi in maniera
diretta e nuova al cittadino.
Ma quanto diffusa questa realt avanzata della comunicazione pubblica?
Se si guarda astrattamente al numero di account Twitter e Facebook, se ne contano
rispettivamente circa 200 e 1250. Numeri piccoli se paragonati al totale di account in
Italia che ormai alto per Twitter e ancora pi per Facebook. A ci si aggiunga che
spesso gli account sono sostanzialmente dormienti. Esistono per anche studi che
danno conto della presenza di realt avanzate allinterno della panoramica esposta [3].
Altro punto che va indagato cosa serva dal punto di vista dellorganizzazione, delle
risorse umane e economiche per approcciarsi come Pa in maniera nuova al tema
della comunicazione pubblica. Questo aspetto va tenuto presente perch si tratta pur
media diventata una necessit assoluta e quotidiana. Quindi gran parte dei
contenuti - sia amministrativi che politici- inseriti nei social network, sono condivisi tra
Ufficio stampa e Ufficio comunicazione.
Laspetto gestionale/organizzativo e la pianificazione sono decisive per una
comunicazione istituzionale ben fatta?
Organizzarsi sicuramente aiuta, anche se non esiste ancora un modello organizzativo
che funzioni al 100%.
In generale mi pare di potere rilevare che una pianificazione standard della
comunicazione negli enti pubblici oggi, non funziona. Ovviamente si fa il PEG, legato al
bilancio. Il piano di comunicazione dovrebbe arrivare a valle di questa
programmazione amministrativa. Per i tempi sono lunghi, si finisce per pianificare un
anno che in realt gi avviato quando devi attuare quelle azioni. La pianificazione si
dovrebbe fare prima dellinizio dellesercizio e non a met dellesercizio.
Intendiamo certamente dotarci di un minimo di pianificazione che non lasci tutto
allestemporaneit, ma il piano di comunicazione previsto dalla 150/2000, lo si faceva
e restava in larga parte inapplicato perch in seguito disatteso dal PEG. Era pi una
raccolta di desiderata che altro.
Oggi stiamo provando a studiare un nuovo modello di piano di comunicazione che
tenga conto della nuova realt. Dal 2010 la situazione cambiata anche perch si
pianificava prevedendo dei potenziali budget per ciascuna attivit di comunicazione.
Dopo il taglio (operato dalla finanziaria 2010) dell80% delle risorse dedicate alla
comunicazione (taglio realizzato rispetto alla spesa di pubblicit effettuata nel 2009,
finendo per penalizzare chi quellanno ha speso poco) la situazione radicalmente
cambiata.
Sia detto per inciso che, dovendo fare dei sacrifici di spending review, meglio
ridimensionare le spese di comunicazione piuttosto che tagliare i servizi. Per i servizi
funzionano (e producono efficienza economica) se li comunichiamo.
Le (poche) risorse sono oggi quindi concentrate in un unico capitolo che sta nella
disponibilit dellUfficio comunicazione, che deve spendere queste risorse per la
comunicazione di tutta la struttura.
Ogni volta che una direzione deve comunicare rispetto ad un servizio, unattivit, un
progetto, si rivolge a noi.
Il problema conciliare questi tagli, e i criteri stringenti che li muovono, con
unesigenza di trasparenza e di apertura al cittadino.
Luso delle nuove tecnologie sicuramente molto vantaggioso, dal punto di vista
economico, rispetto ai canali tradizionali. Prima si faceva un uso enorme di materiali a
stampa, volantini etc. o di pubblicit a pagamento sui giornali, ora non possiamo pi
permettercelo. Anche perch il pubblico di riferimento sta su internet in crescita ed
tendenzialmente a sua volta un valido diffusore, strumento di passaparola anche
per chi non online.
Per concludere il discorso, tornando alla pianificazione, in questa fase noi proponiamo
delle linee generali che vengono condivise con i coordinatori di area: linee generali
sugli obiettivi di comunicazione e che fanno capo ad indirizzi del sindaco, della giunta,
e alle esigenze evidenziate dalla macchina amministrativa.
Ad esempio in questo periodo tra gli obiettivi principali di comunicazione istituzionale,
abbiamo il processo partecipativo per il regolamento urbanistico, uno degli strumenti
del Piano strutturale a volumi zero approvato due anni fa.
Si pu parlare di necessit di una visione strategica?
Senza dubbio s. Laspetto gestionale/organizzativo decisivo ai fini di una
comunicazione istituzionale ben fatta, ma non il solo.
UnAmministrazione infatti impronta la comunicazione sulla base dellindirizzo che d
la parte politica. Non esiste una comunicazione che tratta le cose in maniera
scoordinata rispetto allindirizzo politico della maggioranza che sta governando.
Certo lUfficio comunicazione non un ufficio propaganda.
Il rapporto tra comunicazione politica e comunicazione istituzionale un punto
spesso discusso: la seconda dovrebbe essere asettica e relativa a ci che lente fa in
termini di servizi, la prima fatta prevalentemente di annunci e di ascolto/dialogo con
cittadini. Il punto che nella stragrande maggioranza dei casi i due piani si
sovrappongono per forza anche perch il politico annuncia quello che ha fatto in
quanto amministratore della Cosa pubblica.
Ad esempio i follower del profilo Twitter del Comune spesso chiedono perch il
profilo dellistituzione risponda a domande fatte direttamente al sindaco. La linea
questa: se la domanda ha una valenza amministrativa, risponde il Comune, ma solo in
questo caso. Il punto che rimanga una informazione di servizio.
Come e perch stato implementato con tanto successo lutilizzo dei mezzi
social nella vostra esperienza? Potreste prescindere dalluso di questi
mezzi, oggi?
Rispetto al tema dellutilizzo del social da parte della Pa, va fatta una premessa.
Si parla molto delle citt americane e del loro accentuato utilizzo di social network, ma
in Italia non siamo da meno.
Occorre per sempre guardare al grado di interazione che si crea con gli utenti,
perch la logica del dialogo che devono favorire i social network e se questo non c,
non serve essere sui social.
Noi siamo sbarcati sui social dopo un accurato benchmarking con altre realt.
Il confronto iniziale a noi servito per capire quale dovesse essere lo stile duso del
social network, che non un canale di comunicazione normale. Non si pu usare lo
stesso linguaggio che si usa sugli altri canali di comunicazione e non si pu utilizzare i
social network in maniera inconsapevole. La partecipazione deve essere friendly,
senza eccedere, ma anche senza portare su quei canali un mood ingessato.
Ecco che il confronto con altre esperienze (ad esempio Torino e Bologna) ci servito
soprattutto per capire come entrare nei social network, in modo accattivante e
coinvolgente in quanto nuova Pa. Freschezza e immediatezza non si addicono a tutti
i contenuti della comunicazione istituzionale, per cui vanno attentamente selezionate
le cose che si twittano.
Dopo avere capito questo e avere osservato realt che erano riuscite ad interpretare
bene queste esigenze, si adattato il discorso in salsa fiorentina. Questo perch
ritengo fondamentale, pure nel mondo della globalizzazione e dei grandi canali di
comunicazione, laspetto local. Per quanto Firenze parli anche al mondo si deve
sapere che si parla in prevalenza al pubblico fiorentino e considerare vari aspetti di
conseguenza: espressioni, toni, linguaggio e l ironia del fiorentino.
Il successo di una presenza su un social network anche la capacit di parlare lo
stesso linguaggio di chi segue il profilo o la pagina dellAmministrazione.
Su Twitter siamo sbarcati a seguito dellesperienza della straordinaria nevicata del
dicembre 2010 e dei conseguenti disagi. Si era percepita la potenza informativa del
mezzo, soprattutto in alcune occasioni/circostanze.
Cos nel 2011 abbiamo studiato e a inizio 2012, in previsione di una nuova nevicata, si
iniziato ad utilizzare massicciamente i social network quale veicolo di comunicazione
e informazione di pubblica utilit.
Abbiamo anche inserito un widget di Twitter sulla home page della rete civica perch
gli aggiornamenti in tempo reale, 24 ore su 24, possano comparire contestualmente
anche l. Abbiamo utilizzato i social e le widget create per la rete civica perch
pubblicare un post era meno farraginoso che aggiornare in tempo reale il sito
internet.
Si tratta di unoperazione che abbiamo fatto assolutamente a costo zero e con utilizzo
di risorse umane interne. Non facciamo annunci a pagamento su Facebook o su
Twitter.
poi importante fare una differenziazione tra Twitter e Facebook. Questultimo un
social network molto pi nazional-popolare, pi adatto a contenuti anche pi ampi e
comunque senza lassillo dellaggiornamento continuo.
Twitter molto pi immediato ed efficace per la trasmissione di informazioni, perch
pi essenziale e meno rumoroso.
I social network sono molto efficaci per le informazioni di emergenza, ma li utilizziamo
anche per informazioni quotidiane che fidelizzano gli utenti: un esempio pu essere il
positivo gradimento del tweet quotidiano di informazione sui men delle mense
scolastiche; oppure la foto del #buongiorno, con belle immagini scattate la mattina
presto in citt.
La vera sfida oggi, per unAmministrazione, per quella di integrare tutti i canali e su
questo noi ora stiamo lavorando.
In particolare abbiamo gi fatto una sperimentazione in occasione dei 100 luoghi
(appuntamento a cadenza annuale caratterizzato da assemblee partecipative di
cittadini che deliberano con il Comune rispetto alla riqualificazione di 100 luoghisimbolo della citt) utilizzando degli aggregatori, cio piattaforme che siano in grado
di aggregare contenuti di genere diverso (testi, foto, video) e di molteplice
provenienza (anche da diversi social) taggati a seconda dellargomento o del luogo
specifico.
Cos si hanno delle piattaforme web che mettono insieme questi contenuti in modo
che ciascun utente possa parlare con lamministrazione, raccontare qualcosa,
segnalare un problema o leggere quello che succede in un solo colpo docchio.
Possibilmente per questo tramite deve nascere una narrazione collettiva della vita
della citt che, secondo me, il vero obiettivo della moderna comunicazione di una
Amministrazione. una evoluzione possibile del gi diffuso citizen journalism,
puntando di fatto a creare la nuova piazza virtuale di una citt, la nuova Agor.
Se riusciremo ad integrare tutti i social network, anche il cittadino che usa un solo
social network verr posto in condizione di dialogare anche con chi usa un altro social
network. E cos si scardina anche il problema della distinzione e della necessit del
mantenimento della separazione tra comunicazione politica e comunicazione
istituzionale.
*Ilaria Piccinotti si laureata in giurisprudenza presso lUniversit di Trento con una tesi di
ricerca dal titolo La responsabilit dirigenziale e ha conseguito in seguito un Master in
Management delle Amministrazioni pubbliche presso Trentino School of Management e Universit
di Trento con un saggio finale dal titolo La sfida della comunicazione pubblica tra nuovi media e
ricerca di una strategia condivisa. La sua attenzione e ricerca spazia tra i temi di gestione dei
servizi e i macro-temi relativi alla gestione e riforma della Pa.
[1]
In tale senso le riforme italiane, utile ricordarlo, si inscrivono nel pi ampio cambiamento che
stato portato tra gli anni 80 e 90 nelle Amministrazioni occidentali, in nome del New Public
Management. Corrente di pensiero sviluppatasi in ambito anglosassone negli anni Ottanta e che
sosteneva la necessit di avvicinare la Pa al settore privato, a partire dai metodi di lavoro e di
reclutamento dei dirigenti. Gli aderenti a questa visione avevano compreso come la Pa sia un
fondamentale driver di competitivit per il Paese. In tale ottica un aumento di efficienza
imprescindibile.
[2]
Si richiama qui il concetto di citizen journalism, che lespressione utilizzata per definire i casi nei
quali il pubblico usa gli strumenti della stampa per informarsi lun laltro. La definizione di Jay Rosen
della New York University ed tesa a sottolineare come le nuove tecnologie abbiano modificato la
realt della comunicazione in modo cos marcato da fare che s che le nuove logiche di relazione che
caratterizzano i rapporti di socializzazione tra individui che si creano attraverso tali mezzi, modifichino
anche il giornalismo in quanto ogni individuo oggi potenzialmente fonte di informazioni in tempo
reale e non pi soltanto recettore delle stesse.
[3]
In particolare si tenga presente la ricerca redatta per conto di Urp degli Urp e del Dipartimento della
Funzione Pubblica, da Annalisa Gramigna: Comunicazione pubblica e social media: levoluzione parte
dallesperienza. I casi dei comuni di Torino e di Reggio Emilia, giugno 2012.
[4]
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/02/08/news/firenze_terza_in_classifica_per_i_follower_su_twit
er-52191831/
[5]
Letteralmente Citt intelligente, concetto che nasce negli Stati Uniti e che la Comunit Europea
definisce rifacendosi a sei assi di valutazione: economia, mobilit, ambiente, persone, tenore di vita e
governo.
[6]
Il 2013 stato stabilito dalla Commissione europea quale Anno europeo dei cittadini, dedicato a tutti