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Alternativa naturale per lalopecia


del dott. Fabio Rinaldi, dermatologo - Milano

I dati epidemiologici sullalopecia androgenetica maschile e femminile sono impressionanti: piu' del
50% degli uomini e del 40% delle donne ne presentano una forma clinicamente evidente.
Recentemente Vera Price ha pubblicato dati altrettanto significativi sullincidenza dellalopecia
androgenetica negli adolescenti lanciando lallarme sullimpatto psicologico e il disagio emotivo che la
calvizie androgenetica puo' determinare in un numero altissimo di giovani, al limite della patologia
comportamentale.
Eppure, la terapia dermatologica ha fatto enormi progressi negli ultimi venti anni, e soprattutto
dallintroduzione del minoxidil (primi anni 80) e della finasteride (1994) ha messo a disposizione
farmaci estremamente efficaci, con una bassissima incidenza di effetti collaterali. E risaputo, poi, che
numerosi altri principi attivi farmacologici possono essere utili nellalopecia androgenetica: e' il caso,
per esempio, dello spironolattone o della flutamide, o della dutasteride, che spesso pero' non vengono
utilizzati per motivi medico-legali (mancanza di indicazione duso, rischio di effetti collaterali, eccetera).
Forse proprio per questo motivo, in questi venti anni i canoni della terapia dellalopecia androgenetica
riconoscono solo il minoxidil e la finasteride come cura accettata, con laggiunta della terapia ormonale
nei casi indicati, come stigmatizzato dalle linee guida dellAmerican Academy of Dermatology, o dai
numerosi articoli pubblicati. Tuttavia anche le terapie ufficiali hanno dei limiti: gli ormoni negli uomini o
nelle donne affette da patologia endocrina o oncologica, la finasteride per le donne in eta' fertile (e per
motivi medico-legali dopo la menopausa per la mancanza di indicazione), il minoxidil per gli
adolescenti. Come affrontare, quindi, tutte le situazioni non previste dai canoni? Negli ultimi anni
sono state studiate sostanze alternative, spesso di origine naturale, che si sono dimostrate efficaci nel
controllo dellalopecia androgenetica. Sono numerosi i principi attivi proposti, che talvolta pero' non
sono sostenuti da una ricerca scientifica sufficientemente approfondita (con trials clinici in doppio cieco
e randomizzati). Non e' questo il caso della melatonina per uso topico, della atodina (complesso
adenosina-ornitina-taurina) e della adenosina, che svolgerebbe secondo Tajima un effetto specifico di
stimolazione di fattori di crescita vascolare e fibroblastico con unefficacia paragonabile al minoxidil, o
piu' recentemente della bohemeria nipononivea (sostanza di derivazione fitologica ad azione anti 5-areduttasi: i primi studi sono del 1992).
Si tratta di una pianta della famiglia delle urticariacee di origine giapponese,
utilizzata sin dalla antichita' nella medicina orientale. Dalla foglia si estrae
una specifica miscela di acidi grassi polinsaturi (composta prevalentemente
da acido g-linolenico, acido linoleico, palmitico, oleico, elaidico e stearico)
con azione di inibizione selettiva dellenzima 5-a- reduttasi di tipo II, e in
parte anche su quello di tipo I. La particolare miscela di acidi polinsaturi va
a saturare lenzima occupandone il recettore, disattivandolo, allinterno della
Fig 1 Modificazione del numero dei papilla dermica e delle cellule della matrice del follicolo pilifero.
capelli per cm2 rispetto al basale

Infatti lenzima e' legato alla parete della membrana cellulare, ed e' in
grado di svolgere la sua attivita' solo se e' mantenuta una perfetta
integrita' bilamellare della membrana cellulare: qualsiasi modificazione
della sua matrice lipidica puo' alterare la configurazione dellenzima in
modo non specifico. Solo determinati acidi grassi insaturi con specifica
configurazione sono potenti inibitori dellenzima, e in particolare quelli con
14 - 22 catene di carbonio e da 1 a 6 doppi legami in configurazione cis.
Gli acidi grassi saturi non hanno nessuna capacita' di inibizione.

ig. 3 Modificazione anagen Valori


percentuali

2 Modificazione del diametro del


fusto dei capelli

Leffetto inibitorio dellenzima non produce nessuna modificazione della


componente ormonale, non e' competitivo rispetto al testosterone, e questo
permette di non avere effetti collaterali che interessino la sfera sessuale
(diminuzione della libido, riduzione della mobilita' degli spermatozoi) ne' di
essere teratogenico. In tutti gli studi eseguiti non sono mai stati riportati
casi di effetti collaterali. In linea generale e' stata individuata una
controindicazione al suo uso solo nei soggetti affetti da allergia alle
urticariacee. Sono stati effettuati numerosi test di tossicita' e di valutazione
della LDL nel topo che non hanno messo in evidenza rischi alla salute
derivanti dalluso dei principi attivi della pianta.

Come per qualsiasi sostanza di origine naturale, e'


necessaria una selezione piu' che accurata dellorigine
della materia prima, che deve essere garantita e
certificata secondo tutte le normative europee del 2005.
Nel 2000 Kuniyoshi e coll. hanno pubblicato un articolo
sugli effetti della nipononivea nellalopecia androgenetica.
Il primo studio clinico in doppio cieco del 2005 ha
dimostrato il razionale e lefficacia della sostanza e la
comparazione della sua capacita' di inibizione dellenzima
in vitro rispetto alla finasteride; a questo ne sono seguiti
altri sulleffetto terapeutico della bohemeria nipononivea
abbinata ai tocotrienoli nellalopecia androgenetica. I
tocotrienoli (nella miscela di tutte le sue frazioni attive)
sono la parte di vitamina E attiva per svolgere una
specifica azione anti-ossidante, con la funzione di ridurre
lapoptosi delle cellule della papilla dermica affette dal
processo di miniaturizzazione. I tocotrienoli si sono
dimostrati utili nel mantenere e prolungare la fase di
anagen dei bulbi. Probabilmente il loro meccanismo
dazione non si limita al solo effetto anti-apoptotico, ma
potrebbe svolgere anche un ruolo nella riduzione dei
processi infiammatori e fibrotici peri-bulbari, anche se
non sono stati eseguiti studi specifici a dimostrazione di
cio'. Uno studio, condotto in doppio cieco su 75 soggetti
di sesso maschile e femminile affetti da grado variabile di
alopecia androgenetica (I-IV scala di Hamilton, I-II scala
di Ludwig) ha dimostrato come lassociazione di
bohemeria nipononivea con i tocotrienoli aumenti
lefficacia terapeutica nella alopecia androgenetica,
rispetto alla sola nipononivea e, ovviamente, al placebo. I
due principi attivi utilizzati sono efficaci nel migliorare la
caduta dei capelli, la loro densita' (Fig. 1) e nel ridurre
lassottigliamento progressivo dei fusti (Fig. 2). I due
principi attivi si sono dimostrati anche in grado di indurre
una riduzione della percentuale di capelli in telogen ed un
aumento di quella in anagen(Fig. 3). E interessante
notare che lo studio e' stato effettuato in doppio cieco,
randomizzato, e svolto in un periodo di tempo omogeneo
per 6 mesi (da gennaio a giugno) per ridurre al massimo
gli effetti delle modificazioni stagionali spontanee. Dopo
una prima valutazione basale (T0) sono stati eseguiti altri
3 controlli (T1 a 2 mesi, T2 a 4 mesi, T3 a 6 mesi)
durante i quali e' stato eseguito un tricogramma con
valutazione fotografica del diametro del fusto e della
conta dei capelli in unarea predefinita. Lazione della
nipononivea anche sul recettore di tipo I determina una
riduzione della produzione di sebo (valutazioni con
sebometria, p<0,005 nei due gruppi attivi rispetto al
placebo), e anche della sintomatologia della dermatite
seborroica (dati non valutati statisticamente). Un
prodotto di origine fitologica a base di nipononivea e
tocotrienoli trova quindi unindicazione in tutti quei casi in
cui la terapia farmacologica tradizionale dellalopecia
androgenetica puo' non essere indicata. Prima di tutto
nelle donne sia in eta' fertile (ma non in stato di
gravidanza per evidenti motivi etici) che dopo la
menopausa affette da alopecia androgenetica; nei
soggetti giovani e negli adolescenti per una terapia piu'
precoce (e, di conseguenza, piu' conservativa)

Foto 1
Foto basale Paziente donna
35 anni

Foto 2
Foto al controllo
dopo 6 mesi.
Evidente
miglioramento
clinico con
aumento della
massa dei capelli

Foto 3
Foto basale
Paziente donna
65 anni in post
menopausa

Foto 4
Foto al controllo
dopo 6 mesi di
terapia.
Aumento del
diametro del
fusto con
conseguente
rinfoltimento
della zona
interessata

Foto 5
Foto in
Epiluminescenza.
Immagine
basale. Si nota
una
miniaturizzazion
e marcata

Foto 6
Foto in
Epiluminescenza
controllo dopo 6
mesi. Si
apprezza una
riduzione

possibile; nei maschi adulti che abbiano riportato effetti collaterali dalluso di finasteride; nel

mantenimento in eventuali periodi di sospensione della finasteride e del minoxidil in eventuale


abbinamento alla finasteride per ottenere una sinergia di azione. Unaltra indicazione sta diventando
sempre piu' frequente: molti soggetti non desiderano sottoporsi ad una terapia chimica farmacologica
per periodi prolungati, o destinata semplicemente ad affrontare un problema fondamentalmente
estetico.
(Bibliografia su richiesta)

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