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Discorso sulla fotografia

Allorigine della fotografia, vengono sempre posti Nipce e Daguerre. La camera oscura ha fornito
contemporaneamente il quadro prospettico, la fotografia e il diorema, le quali sono tutte e tre delle
arti sceniche. I panorami animati, inventati da Barker, furono introdotti in Francis da Fulton e
perfezionati da Daguerre. Essi costituivano una sorta di dilatazione e di superamento dei limiti della
pittura. Sar, Daguerre nel 1836 a scuotere il pubblico facendo vedere su uno schermo gigante le
fasi pi emozionanti di una catastrofe naturale. Nipce nel 1822, era riuscito a fissare su una
superficie sensibile alla luce, limmagine formata in una camera oscura. Daguerre, perfezioner
linvenzione di Nipce. Dalla loro collaborazione e con il contributo dellingegnere ottico,
Chevalier nasce la possibilit di produrre su delle placche dargento. Da questa azione si pu dire
che inizia realmente linvenzione della fotografia. Lo sviluppo della fotografia il risultato
dellapplicazione di sostanze dette rivelatrici tali che colpite dallazione della luce lasciano
apparire immediatamente limmagine latente. La prima immagine fotografica impressa su lastra
il celebre dagherrotipo del Boulevard du Temple, considerata la prima fotografia dove compare
una figura umana (compare una figura umana mentre si lascia lucidare gli stivali). Quello che resta
impresso del visibile movimento, il non sapere dellessere ritratti in movimento. Resta impresso il
dissolversi del movimento della gente e delle carrozze, ombre degli alberi sul manto stradale. La
realt fotografiac opera la dilatazione di un istante, trasforma linvisibile del tempo in spazio
percettivo. Il gesto, la posa, del lasciarsi lustrare le scarpe, si lascia catturare dallo sguardo comune
di un altro. Per fissare limmagine, occorrer luso di un processo chimico che Roland Barthes,
ritiene essere la vera magia della nascita della fotografia.
Nel 1839, Su invito del Ministro degli interni francese, Arago, fu esposta loperazione necessaria
per ottenere un dagherrotipo. La fotografia, tuttavia non ancora arte, ma rappresenta una rottura
nella tradizione dellimmagine fino a questo momento patrimonio esclusivo della pittura. Accanto
alla possibilit di riuscire a fotografare i pianeti, vi era anche la possibilit di riprendere un corpus
di geroglifici egiziani. Fu proprio la volont di imprimere in maniera duratura la bellezza della
natura che spinsero Fox Talbot a riflettere.
Il 7 gennaio del 1939, in occasione del Centenario della fotografia, Valery tenne alla Sorbona un
discorso, nel quale si tratta del confronto tra le arti imitative, pittura, disegno e linvenzione della
fotografia. Valery, sosteneva che la tecnica fotografica consente di fissare con precisione le figure
dei corpi in movimento. Dunque, essa ha reso possibile svelare quanto c di immaginario in ci che
gli artisti colgono rappresentando il galoppo dei cavalli o il volo degli uccelli. Gli esempi scelti da
Valery, rimandano a due diverse dimensioni spaziali: laria e la terra. La fotografia coglie
nellistante qualsiasi del tempo il volo degli uccelli e rende presente allo sguardo il corpo dei
cavalli, ci che i pittori non erano riusciti a cogliere. Dunque, le arti dellimitazione grazie alla
lastra sensibile possono ora distinguere il reale dellimmagine-galoppo, dallimmaginario del volo
degli uccelli, educando lo sguardo alla reale figura percepita.
La fotografia funge come immagine-memoria-fotografica del momento. Essa fissa la somiglianza
delle cose visibili grazie allazione della luce che da essa emana. Lascia intravedere una nuova
visione del mondo e si inaugura una nuova relazione tra parola e immagine, tra storia e immagine,
tra scrittura e immagine e tra storia e immagine.
Pittura e arti dellimitazione rincorrono la precisione fotografica, in quanto lethos della pittura
quello di una composizione, lethos della foto, quello di una deposizione.

La fotografia da supporto per lartista diviene essa stessa opera darte, una nuova conoscenza visiva.
Ognuno con il proprio ritratto fotografico conquista una propria scena del mondo.
Secondo Roland Barthes la foto pu essere loggetto di tre pratiche, o tre emozioni, o tre intenzioni:
fare, subire, guardare. LOperator il fotografo; lo Spectator, sono tutti coloro che guardano i
giornali, o gli album; lo Spectrum, ovvero colui o ci che fotografato (il bersaglio). Dunque, la
fotografia lo spettro o la possibilit di farsi spettro di un corpo.
Linteresse che possiamo provare davanti ad una foto, indicato da Barthes con il termine di
studium, ovvero linteresse generale che si pu provare davanti ad una foto, mentre il punctum ci
che lo disturba (pixel). Valery afferma che la fotografia abitua locchio ad aspettare.
Tuttavia, i vantaggi che le arti imitative hanno ottenuto dallinvenzione della fotografia non sono
ugualmente riscontrabili nella letteratura, in quanto la fotografia indurrebbe a pensare in un primo
momento ad una diminuzione dellimportanza dellarte di scrivere. Poich il realismo fotografico,
con la sua fedele riproduzione del reale, sottrae al realismo narrativo ogni precedente primato della
descrizione letteraria del reale. La fotografia da un lato opacizza il rapporto letteratura-scrittura, ma
dallaltro ne riduce lo spazio interpretativo. Questo confine percettivo rappresenta un nuovo
equilibrio tra descrizione narrativa e immagine percettiva. La lastra della fotografia sembra
raccogliere il riflesso del lettore che a partire dallimmagine fotografica sviluppa la propria
espressione, interpretazione narrativa dellimmagine impressa.
Secondo Valery, la fotografia pu offrire dei vantaggi per la letteratura, sottraendola alla semplice
descrizione del reale, essa pu sviluppare una perfezione del discorso, e individuare nuove forme di
ricerca delle risonanze poetiche. Nellera della fotografia, la letteratura descrive gli aspetti esteriori
della vita, attraverso un romanticismo dei paesaggi. Tuttavia, il modo di vedere si modifica in base
alle esigenze della vita. Tale cambiamento si incarna nella figura del fotografo ambulante, il quale
attraversando le strade di campagna, fotografa avvenimenti della vita quotidiana: matrimoni,
nascite. Tali foto vengono raccolte in album di famiglia, legittimando la fotografia.
Valery afferma che il laboratorio della camera oscura il nuovo laboratorio della scienza e della
filosofia. Con la fotografia anche la genesi della conoscenza storica, basata sulla testimonianza
verbale, indica il cambiamento problematico della testimonianza visiva. L dove la testimonianza
era basata sulla parola di un certo numero di testimoni, ora la fotografia annulla la loro
testimonianza. Dunque, essa pu sostenere il lavoro dello storico.
Valery sostiene che la validit dellinvisibile e dellirreale ha permesso di correggere lo sguardo
oggettivo, ma che resta come fenomeno naturale da osservare al di l delloggettivit (es: il bastone
immerso nellacqua che appare spezzato linganno divenuto disinganno), tale il gioco che la
fotografia restituisce sulla lastra (vedere e non vedere). Tuttavia, il bastone uscendo dallacqua si
ricompone in ununit dimmagine (fissaggio dellimmagine impressa su carta e poi immersa nel
bagno di acidi).
Cos locchio accettando i suoi prestigi accede nella caverna di Platone, la pi grande camera oscura
mai realizzata. La caverna di Platone, si compone di una parete davanti a cui uomini percepiscono
come vere le immagini delle ombre di oggetti esterni proiettate sulla parete. Il visibile si fa
invisibile. La sensibilizzazione della parete su cui si mostrano le ombre degli oggetti diventa
riflessione.
Nella camera oscura losservazione dellimmagine che progressivamente appare grazie ai reagenti
chimici descrive listante della percezione e traccia sulla superficie fotografica limmagine di

unidea appresa nella distinzione tra mondo apparente mondo reale, si installa in una parte della
memoria come vuoto conoscitivo. Lidea manca alla percezione reale, quella stessa assenza diviene
il processo chimico dellidea. La scrittura, che lascia emergere con la propria traccia di colore il
contrasto del bianco della carta con il nero dellinchiostro, lo stesso reagente bromuro che
permette di visualizzare un diverso bianco e nero del campo narrativo dellimmagine. Cos come
desideriamo vedere un prima della scrittura, allo stesso modo la fotografia lascia immaginare un
prima dellistante fotografato. La parete della caverna diviene superficie di immagini. Lobiettivo
fotografico, locchio delluomo, compie la messa a fuoco delloggetto, lasciando apparire le prime
ombre sul fondo della caverna, una messa a fuoco progressiva della conoscenza. Tutti i frammenti
del vedere, si ricompongono in immagini.

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