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LA CONTRASTATA AFFERMAZIONE DELLA LIBERTA DI STAMPA IN INGHILTERRA

Nel 1643 un provvedimento parlamentare ripristin lalleanza tra potere religioso, la


Stationers Company(una corporazione londinese attiva dal 1403 sino ad oggi[1] con il compito specifico di
regolare e monitorare i processi di pubblicazione e vendita dei testi scritti, che deteneva il monopolio del settore
dell'editoria ricavando profitto dai pagamenti degli autori necessari per limmissione nel registro )

e il potere
politico (Parlamento). Nel 1649 una nuova legge proib la stampa al di fuori di Londra,
Oxford e Cambridge, inoltre gli stampatori dovevano versare 300 sterline di cauzione.
In seguito, con il persistere della stampa clandestina, Cromwell inaspr i controlli
contro il giornali di opposizione. Con la Restaurazione invece si ritorn al sistema
elaborato prima della guerra civile, dunque il potere di controllo sulla stampa pass
nelle mani del Parlamento. I libri autorizzati portavano la formula che era comune al
sistema europeo. La tradizione inglese di controllo sulla stampa era dunque
connaturata nellorganizzazione stessa della produzione dei libri. Durante questo
periodo, i censori erano figure inserite nella distribuzione di cariche per le quali i
patrons richiedevano di interpretare i principi espressi dalla loro fazione. Era una
aspettativa generale dunque che lautorizzazione alla stampa riflettesse una visione
degli equilibri complessivi della societ inglese e una conoscenza profonda degli
ambienti intellettuali. La crisi definitiva del sistema inglese di controllo preventivo sulla
stampa non dipese dal cambiamento dinastico con larrivo di Guglielmo dOrange
(continu lopera di controllo in maniera efficiente). Quando il Licensing Act esaur la
sua validit (3 maggio 1965), ci non dipese da una vittoria di idee sugli effetti
negativi della censura ma dal mancato accoglimento di proposta di riforma del
controllo preventivo da parte del Parlamento. Quanto accadde in questa occasione non
risulta essere un fatto nuovo: latto sulla stampa del 1662 fu rinnovato nel 1664,
nuovamente nel 1665, fu fatto decadere nel 1679 e non venne ripristinato che nel
1685 e di nuovo nel 1692. Nel 1696 la mancanza di una sistema di approvazione dei
manoscritti per la stampa divenne per irreversibile. Si articolarono in seguito
riflessioni in generale sul sistema di produzione a stampa e sul suo controllo e si
affrontarono aspetti diversi secondo prospettive mutevoli. Una parte delle
argomentazioni analizzava le considerazioni economiche dietro il nesso che legava la
protezione dei prodotti della Stationers Company e il controllo ideologico dei testi: ci
si lamentava che leffetto fosse consistito nellaumentare il prezzo dei libri, poich
anche i libri pi diffusi come la Bibbia o i classici greci e latini rientravano nel sistema
di licenze e non potevano dunque essere stampati liberamente. Gli stampatori
olandesi esportavano dunque illegalmente i libri in Inghilterra a prezzi inferiori rispetto
al mercato inglese. Accanto alle considerazioni economiche esistevano tuttavia
preoccupazioni pi profonde. Numerosi testi di ispirazione religiosa insistevano sul
rispetto dovuto alla comunicazione come dono divino piuttosto che sul diritto
dellautorit a disciplinare la stampa. Lo scopo del parlare era glorificare Dio o far del
bene allumanit ed era dunque lautocontrollo insito nelluomo ad essere il
meccanismo giusto a cui affidarsi per poter confidare nei vantaggi del linguaggio.
Lassenza di controllo preventivo era inoltre associata alla minaccia di un ritorno della
guerra civile. Il dibattito su temi omogenei inizi quando lassenza di controllo
preventivo divenne condizione normale nella quale poteva quindi intervenire il potere
civile ed ecclesiastico. Il contrattualismo di John Locke stato spesso indicato come
punto di partenza per la lunga storia della libert di stampa: considerare luomo libero,
uguale e indipendente significa attribuirgli anche il diritto di disporre della propria
intelligenza e comunicare i propri pensieri. Tale punto di vista stato spesso utilizzato

da coloro che desideravano una maggiore autonomia nella comunicazione. Locke


tuttavia spicca per lambiguit del suo atteggiamento pratico: inizialmente criticava il
Licensing Act perch 1) favoriva il monopolio della Stationers Company, 2)
riconosceva la superiorit delle leggi ecclesiastiche, 3) interferiva nei diritti degli
inglesi; tuttavia quando partecip al comitato di rinnovo di tale atto non presenta lo
stesso atteggiamento. La decisione del Parlamento di respingere la proposta di tale
comitato cre una situazione nella quale il sistema di licenza non era pi valido e gli
stampatori sfuggivano a stretti controlli. Il Parlamento dal canto suo riteneva di avere
strumenti pi efficaci per controllare la stampa della censura preventiva

IL PARADOSSO DI MONTESQUIEU
Lambiguit funzionale del sistema francese offriva unattrattiva non solo operativa ma
anche intellettuale, facendo scorgere agli autori la possibilit di collaborare nel
processo di elaborazione dei criteri di giudizio e offrendo lopportunit di minimizzare
le occasioni di contrasto con la monarchia assoluta. Montesquieu fu una rilevante
eccezione, perch affronto il problema della libert da un punto di vista antiassolutista. LEsprit de loi presenta ai lettori ragionamenti a favore della libert di
parola e di stampa; la preoccupazione per la protezione del diritto di comunicazione
era infatti uno dei punti cardine della riflessione di Montesquieu. La libert era il valore
irriducibile e primitivo e lautore disegnava con attenzione i limiti entro i quali
lautorit pu essere esercitata. Tali limiti sono rappresentano la protezione naturale di
un governo libero. Montesquieu presento tre diversi ordini di argomentazione: 1)
natura della comunicazione, 2) vantaggi che derivano dalla libert di parola

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