COSCIENZA GLOBALE
PSICOSINTESI:
ESSERE TRANSPERSONALE
LA NASCITA DEL NOSTRO ESSERE REALE
Roberto Assagioli
Prima edizione: ottobre di 1993
Terza edizione: novembre di 2000
Titolo originale: Lo sviluppo transpersonale
Traduzione: Jorge Vies Roig
Progetto di facciata: Miguel Parreo
Sposa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma, 1988
Della presente edizione in castigliano:
Gaia Edizione, 1996
E-mail: alfaomega@sevv.es
www.alfaomegadistribucion.com
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I.S.B.N: 84-8445-020-1
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Versione digitale di Pluto, Maggio del 2003
Correzione seconda.
Prefazione
Questa opera un'antologia di scritti di Roberto Assagiolimira, conferenze, prove, lezioniche
furono sviluppati nel tempo con un'unit tematica: il processo "transpersonale."
In ogni persona se sedetti latente un ambo dell'Essere che se trova oltre l'esperienza fenomenica
comune: la transpersonalit. Per Roberto Assagioli, la bs rimane interno e la realizzazione del S
Stesso rappresentano un'autenticazione e vera" prassi' che attiva, quando la maturit psichica lo
permette, la dimensione transpersonale. Questo libro , pertanto, un'opera utile per tutto quello
che precisa di comprensione e di orientazioni pratiche nell'arduo compito che implica conoscersi
e realizzarsi a s stesso.
La transpersonalit l'ambito dell'essere dove risiede una qualit superiore. Certamente, tale qualit
inizialmente recessiva, ma non deve capirsi per ci che si tratta di un Don eccezionale e riservato a
pochi. Al contrario, la dimensione transpersonale si trova a disposizione di chiunque che
l'evochi e la tenti desarro focolare con un impegno cosciente ed un temperato uso delle
proprie energie, mediante le tecniche ed allenamenti opportuni.
Per la Psicosntesis, la prima ed ultima certezza della "fede nmeno umano" il S Stesso: il centro
di gravit del quale impossibile prescindere e pericoloso allontanarsi. evi misi i denti che tale
concezione non un artificio per evitare i problemi della personalit e del mondo, ma
conseguenza della comprensione di quello che relativo e quello che permanente nella
struttura atomica dell'uomo che "strutturalmente" identica all'energia che compe netra tutto
l'Universo. Sotto questa ottica, la Psicosntesis utilizza tutta la potenzialit del "pianeta-uomo":
un essere che rappresenta un microcosmi in continui divenire, fiducioso alla responsabilit della
coscienza che l'incoraggia.
Roberto Assagioli ha dimostrato veramente essere un scienziato dello spirito che ha dedicato la sua
vita a da' coprire la realt fenomenica che sottosta dietro la mera evidenza dei fatti comprovati.
Quando esamina serenamente mos la sua opera, troviamo che la sua concezione dell'uomo si
rivela irreprensibile, mentre il suo enfo che psicosinttico della vita di un'ampiezza ilimi
tada. La Psicosntesis un "sistema aperto", suscettibile di continua ed infinita evoluzione,
con una messa a fuoco experi mentalebasato in ipotesi ed in tecniche psicodinamiche
provateche trova applicazione pratica in to due i campi dell'attivit umana.
L'opera di Roberto Assagioli, medico e psichiatra, ad vuole ancora una maggiore rilevanza quando la
situiamo nel periodo storico nel quale questo intraprese e port a termine tutto il suo compito di
investigazione e di divulgazione. Ci di dimostrazione la sua genialit.
I suoi primi scritti salgono all'anno 1906, prima di avere compiuto i ventidue anni, et nel che Lei
licen ci in medicina e viaggi a Zurigo per specializzarsi in psi quiatra. Quasi contemporaneo di
Freud e di Jung, intu subito l'interazione tra la struttura biologica ed il sostrato emozionale e
mentale dell'uomo, stabilendo le sue relazioni ed enunciando alcuni leggi fondamentali della
psicodinamica. E tutto ci in un periodo nel che la cul tura ancora medico ufficiale distava da
porsisi almeno la messa a fuoco psicosomatica.
Eccezionale umanista, non si accontent con queste pri mere conquiste, ma ampli gli orizzonti
della psicologia fino al terreno illimitato della spiritualit. Mentre Freud investigava i bassi fondi
della psiche e Jung intravedeva lo splendore del destino dell'uomo dietro le ombre del suo
passato, Assagioli si apprestava a con accattivare il "atomo permanente" dell'uomo,
descrivendo i suoi contorni ed indicando le sue forme di accesso, aprendo cos una nuova
via alla ricerca interna della divinit. La Psicosntesis espone in realt un nuovo verso
autorrealizacin, on-line con le nuove ipotesi e mto due della scienza, basato nell'azione e nella
responsabi lidad diretto: la vita passa per le nostre mani e nessuno assume il controllo, accettando il
presente come inevitabile corollario del passato, coscienti di preparare in ogni ins tante il proprio
futuro.
La prima parte del libro possiede un carattere descrittivo e c'introduce al concetto di
"superconsciente", cio, all'aspetto latente della dimensione umana dove risiedono i valori superiori
dell'uomo. Al rispetto, l'autore li bera il contenuto spirituale dei recinti a dove histri camente
l'era stato relegato: le religioni, le filosofie e le differenti ideologie occultista.
Unendosi alle investigazioni psicologiche di W. Ja mese, Bucke, Hall, Jung, Frankl, Maslow ed altri
investigati capo di bestiame della sua epoca, Assagioli si posiziona contro la marginatura della cosa
"spirituale" dentro il contesto dell'investigazione scientifica, ed a nome di una vera scienza
umanistica, propone un metodo di investigazione sperimentale che non limita unicamente il suo
obiettivo al crite ride quantitativo, ma la cosa completa col valore cualita tivo dell'esperienza.
Detto metodo provvede gli strumenti e tecniche adisce cuadas per un'investigazione il cui campo di
osservazione si muove del mondo esterno all'interno, conservando tuttavia i requisiti indispensabili
di obiettivit e di realt fenomenica.
In questa operazione, posto vacante evidente la difficolt che re presenta per l'uomo arrivare ad
essere un imparziale osserva dor di s stesso per potere analizzare desapegadamente il suo proprio
reazioni intrapsquicas. Ma, tale e come sosteneva Assagioli, in questi casi la cosa importante
"ragionare bene" ed essere disponibile all'esperienza di rinnovazione senza preconceptos o
pregiudizi, risentendo attestazione diretta di quella legge fondamentale dell'Universo che il
processo evolutivo, il quale spinge gi a tutto quello che esiste ad un'incessante trasformazione,
sia mediante la selezione naturale oppure per un'autogestione responsabile.
La seconda parte del libro affezionata ai problemi e crisi che possono sorgere durante il tragitto
spirituale, e presenta l'atteggiamento pi adeguato per affrontarli e superarli. Qui si evidenzia tutto
l'equilibrio e la partecipazione di Assagioli come uomo, perch egli percorse certamente tale ca
minos affrontando ogni tipo di difficolt. Assagioli possiede, in realt, l'enorme merito di avere
saputo integrare tre asse pectos fondamentali della sua esperienza esistenza!: il cultu ral, nel quale la
sua immensa erudizione gli permise di mietere i frutti pi significativi del sapere, dalle tradizioni pi
antiche fino ai nostri giorni; lo scienziato, nel che il suo profe sin di psichiatra e psicoterapista gli
offr l'opportunit di approfondire dal vivo la "problematica" dell'uomo; e, finalmente, l'umano, nel
quale la sua autentica vocazione per l'autorrealizacin gli fece superare, con gran serenit e valore,
le ardue prove alle quali la vita lo sottomise.
In Assagioli, questa sintesi risulta evidente e mi frollai festa in un'illuminazione interna ed un gran
amore verso l'umanit, caratteristiche sempre presenti durante tutta la sua opera. Quello che pi
impressiona di lui la sua capacit di mettersi da parte dell'uomoperfino quando denun Co. i
suoi aspetti negativiin base a suo illimitata con garanzia nel futuro.
La terza parte del libro trasporta l'investigazione prece misi i denti all'ambito della cosa quotidiana,
segnalando i valori dello spirito e le mete primordiali della nostra esistenza. Qui, inoltre, la parola
di Roberto Assagioli diviene in attestazione: chi lo conobbe allora non pot dimenticare gi lo
splendore della sua persona irradiando bellezza, amore, allegria, compassione e pace.
Leggendo queste pagine si tiene la certezza che, dopo le grandi penalit, dalla cosa pi profonda
dell'uomo nascer l'alba luminosa dalla divinit davanti al cui splendore le sofferenze, gli
attaccamenti e le passioni sono, come per arte di magia, trasfigurati nel sublime pro cesso di
rinnovazione. Si tratta della catarsi o purificazione che annuncia la nascita di una nuova umanit e
che Ro berto Assagioli intu e speriment nella sua propria concien Co..
Gli scritti di Roberto Assagioli non hanno bisogno di una lunga prefazione. La chiarezza espositiva,
la fluidit, la coerenza del linguaggio, la continua esemplificazione dei concetti, l'assenza di
qualunque "ermetismo" ed il rispetto assoluto per i valori semantici lo convertono in un eccellente
critor. Per tutto ci, e per il suo costante impegno in esclare cer i suoi propri pensieri, Assagioli
il compagno ideale per tutto quello quale desideri seguirlo nelle sue conquiste interne.
questo, nella mia opinione, un libro nel quale procede pro fundizar con calma: non contiene novit
esistenziali, n espone esaltate avventure psichiche, niente affatto in dica metodi facili per entrare in
illusori paradisi. , piuttosto, una preziosa raccolta di temi di saggezza e di riflessioni
psicoespirituales che costituiscono un'exce lente guida per tutti quelli che cercano la verit
nella cosa pi profonda di suo proprio essere.
Sergio Bartola
sviluppo piritual; la terza, si occupa di imbricar i suoi effetti nella cosa quotidiana.
Perch... "Ogni processo psichico si basa su due asse pectos o momenti inseparabili e, tuttavia,
distinti: uno, di conoscenza e comprensione; l'altro, di attuazione" (4); e perch... "La concezione
spirituale della vita e delle sue manifestazioni, lontano da essere teorica o non pratica,
eminentemente rivoluzionaria, dinamica e creativa" (5).
Mara Luisa Girelli
(1) vedere Roberto Assagioli, La psicologia e l'esistenza umana, Istituto di Psicosn tesi, Firenze,
1971.
(2) vedere pagina 74 del capitolo 6 del presente volume
(3) vedere Roberto Assagioli, Principi e Metodi dclla Psicosintesi Terapeutico, Astro-labbro. Roma,
1973, p. 43.
, 4, R. Assagioli, Lo stimi pratico ed umano della cultura psichica, Istituto di Cul tura e terapia
psichica, Roma, 1929.
, 5, R. Assagioli, Denaro e vita spirituale. Vedere il capitolo 21 del presente volume.
Prima Parte
Lo studio del superconsciente
completamente distinta al mondo sen sible e comprensibile, come abitualmente nascituro; gi sia
una regione mistica o una regione soprannaturale, o come vogliamo lla marla.
Dal momento in che i nostri impulsi ideali hanno ori gene in questa regione, e molti di essi l'hanno,
perch troviamo che ci possiedono di un modo che non pu essere espresso con parole, anche noi lei
apparteniamo, perfino pi intimamente che al mondo visibile, perch apparteniamo pi intimamente
a dove voglia che i nostri ideali appartengono. Tuttavia, l'invisibile re gin in questione non
puramente ideale, poich produce effetti in questo mondo. Quando penetriamo in lei, si prodursi
effettivamente una trasformazione nel piano della nostra personalit completa, ci trasformiamo in
uomini nuovi, e di ci deriva un modo da comportarsi nel mondo naturale in corrispondenza col
nostro cambiamento rigenerante. Ma anche quella che produce effetti dentro un'altra realt deve essere
chiamata realt. Per ci, non sento che abbiamo nessuna scusa filosofica per richiamare "irreale" al
mondo mistico o invisibile.
L'importanza di questo regno superiore di esperienza e di reali date non deve essere sottovalutata, e
la sola possibilit della sua esistenza dovrebbe stimolare gli scienziati a dedicare alla sua
investigazione una parte della sua energia, tempo e zelo in proporzione al suo valore umano.
(1) variet dell'esperienza religiosa, Ed. 62, 1986. , N. del T.,
La dichiarazione di James ha la qualit che il suo ceptible di essere accettata da parte di qualunque
individuo libero, e di incoraggiarlo ad adottarla come una base degna di con garanzia per
un'investigazione ulteriore. Essendo questa la situazione, quale dovrebbe essere il nostro
atteggiamento verso questo regno superiore? Il buonsenso considera che dovremmo tenerlo in
conto con la stessa seriet con che c'affretteremmo a considerare l'affermazione che un gruppo di
esploratori ha scopertoper esempioche un certo territorio ricco in petrolio, o in metalli o
pietre preziose. Ignorare tale affermazione sarebbe una pazzia, perch correremmo il rischio di
privarci dell'opportunit di acquisire nuove ed immense fonti di ricchezza. Ma un'affluenza
disorganizzata verso quella regione, senza le armi, gli utensili o la squadra adeguata, esporrebbe
senza dubbio a quelli che si avventurassero per lei al film gro degli animali feroci o alle dure
condizioni climti cas del posto. Nel meglio dei casi, probabili che tali tentativi sconsiderati
avesse solamente probabilit di successo dopo avere superato grandi pericoli e difi cultades, e
vedessero la sua ricompensa limitata ad una quantit il suo perficial dei tesori che avrebbe potuto
ottenere le ex ploradores pi prudenti, pi abili e meglio preparati.
Naturalmente, la ragione e l'esperienza consigliano un acer camiento ragionevole al problema:
1.
Lo studio coscienzioso di tutta la documentazione po sible sul nuovo territorio.
2.
L'organizzazione di una spedizione adeguata ed equi parla della migliore forma
possibile.
Seguiamo per ci questo stesso metodo, ed esaminiamo e paragoniamo che cosa quello che dicono
gli esploratori di questo "territorio" poco conosciuto al che ci riferiamo.
Gi dall'inizio ci troviamo con una difficolt il suo tancial: i termini con che si descrivono gi la
fatta centrale ed il punto di accordo commentati differiscono secondo il punto di vista di ognuno
degli osservatori. Cio: ognuno di essi ha rivestito la stessa storia con parole che presen tanto
importanti discrepanze; la sua esperienza ha suscitato in essi distinte reazioni emotive che hanno
interpretato di forme differenti e, in occasioni, sono parzialmente contradic torias. Utilizzando
l'appropriata espressione di James: "Ogni in dividuo mescola con l'esperienza originale una serie di
tructuras personali inesatte alla quale fortemente affezionato, tanto mentale come
emozionalmente." Questa diversi date la causa che nascano le confusioni, i falsi concetti ed i
dubbi che avvolgono a questo tema.
Ma l'esistenza di tali differenze non sorprendente e non deve invalidare la realt fondamentale
dell'experien Co.. Sono qualcosa di perfettamente naturale, e fino ad un certo punto inevitabile, per
due importanti ragioni: la prima che nessuna sfera della realt qualcosa di omogenea e semplice,
bens un "mondo" reale, multiplo, vario e riempio di vita. Poco di rimpiangere, allora, che i molti
aspetti di quella Realt abbiano prodotto interpretazioni diver sas su quello che stato
osservato. La seconda ragione pu essere attribuita alla gran differenza di costituzione
psicofsica, sviluppo mentale e preparazione storica e cul tural degli osservatori, per cui
2. Il superconsciente
Dentro lo studio della costituzione psichica dell'essere hu mano, arrivato il momento di esaminare
la parte superiore dell'inconscio: il superconsciente ed il S Stesso spirituale. Innanzitutto
necessario affermare la realt del supercons ciente, perch questa normalmente dispari ancora
riconoscentesoprattutto nel campo della scienza e della psicologiae ferma molti continuo ad
essere una terra sconosciuta, pi avanti vedremo perch. Ma la realt del superconsciente non ha
bisogno di essere dimostrata; un'esperienza, e quando to mamos coscienza di ci costituisce
quello che Bergson ha deno minato con gran riuscita "dati" della coscienza, i quali sono in se
stessi la propria evidenza e la propria prova. un'esperienza diretta, come lo un colore, un
sonno o un sentimento. Nessuno pu n ha bisogno di "dimostrare" la sensazione del rosso o del
verde, dell'allegria o del dolore; per chi li sperimenta, sono una realt psicologica.
A questo rispetto procede evitare un possibile malinteso e chiarire un dubbio: come si pu parlare di
esperienza o di conoscenza di qualcosa che sta pi in l o al di sopra della coscienza? La risposta
facile e la stessa che pu applicarsi a qualunque altro aspetto o livello dell'inconscio: po diamo
sperimentare coscientemente elementi, attivit o contenuti psichici che esistono abitualmente fuori
della nostra coscienza quando questi, in certi momenti o con diciones, entrano nel campo della
coscienza.
Esiste un continuo scambio, una "osmosi" tra la coscienza e l'inconscio. In un momento dato
quello che era superconsciente diventa cosciente, rimane cos pi o meno du rante un spazio di
tempo lungo e dopo torna ad essere superconsciente. Mi piacerebbe ricordare a questo rispetto che
"superconsciente", "incosciente" e "cosciente" sono aggettivali, cio, condizioni temporali di
quell'ha cho psichico.
L'entrata del superconsciente nella coscienza si ner posto di due forme: la prima e pi usuale si pu
lla mare "discendente", e consiste nell'irruzione di elementi superconscientes dentro il campo della
coscienza in forma di intuizioni, illuminazioni repentine o ispirazioni. Normalmente sono
frequentemente spontanee ed inaspettate, ma a volte possono rispondere anche ad una chiamata o
invocazione, tanto cosciente come incosciente. La seconda forma potrebbe chiamarsi "ascendente",
e succede quando il nostro centro di con scienza si alza dall'io atto cosciente a livelli superio capo
di bestiame agli ordinari, fino a raggiungere la sfera del supercons ciente.
Le attestazioni sulle esperienze del supercons ciente sono innumerabili e procedono di tutti i tempi e
posti; sono esperienze antiche e moderne, orientali ed occidentali. Possono essere di vari tipi, ma
innanzitutto stanno quelle che corrispondono al campo religioso ed in questione le esperienze
mistiche, bench dobbiamo tenere anche in conto che queste non sono le uniche dato che c' altre
expe riencias superconscientes che possiedono caratteristiche non reli giosas. Se le esperienze
superconscientes un fatto, na turalmente deve essere suscettibile di investigazione scientifica,
come qualunque altro tipo di fatti. E certamente, questo in vestigacin ha incominciato gi, bench
abbia poco sviluppo in paragone con l'enorme importanza e valore umano e spirituale del
superconsciente. Mentre esistono soprattutto miglio capo di bestiame e migliaia di psicologi in tutto
il mondo che studiano i restanti aspetti della natura umana, gli inferiori, sono molto pochi quelli che
si occupano super del cosciente.
Quali sono le cause di questo estraneo fatto? In primo luogo il materialismo fondamentale dell'essere
umano. Speciale menzioni l'uomo occidentale, col suo materialismo teorico e pratico, si trova come
ipnotizzato tanto per le sensa ciones provenienti dal mondo esterno come per quelle del suo proprio
corpo. fondamentalmente estroverso, tende ad agire verso l'esterno, ed il mondo interno, in
tutti il suo asse pectos, gli fa paura e non si trova a gusto in lui. Per ci, tende a fuggire, a fuggire
da tutto quello che lo conduce c' Co. l'interno o ad affrontarsi con s stesso. Un'altra dei mo tivos
la paura ad essere anormale o ad essere considerato come tale. Chi vivono alcune di queste
esperienze superconscien t temono perderla stasoprattutto quando si tratta di irruzioni
repentine, inaspettate o distinte a quelle della vul gar e restretta normalit quotidianao hanno
paura che possano essere morbose o anormali; quando la cosa certa che, al contrario, sono
supernorma essi. Finalmente, nel campo scientifico il maggiore ostacolo l'ostinato pregiudizio
che queste esperienze non sono oggetto della scienza. Essendo la psicologia una scienza giovane,
si appoggiatoo meglio diedi cho, rimastolegata alla metodologia delle scienze naturali,
egli quale non gli conviene in assoluto perch ci la sommerge in un "mare di confusioni", Per
evitarlo, la psico loga ha, invece, il diritto ed il dovere di utilizzare mto due altrettanto seri e
scientifici, ma adeguati al suo natu raleza.
Tuttavia, esistito un gruppo di coraggioso pioniere che osarono avventurarsi nel campo del
superconsciente e che tentarono studiato scientificamente. Il primo di essi fu il gran psicologo
americano William James che in una serie di conferenzeriunite posteriormente nell'opera
Varieties of Religious Experience port a termine un acuto esame delle esperienze religiose; con
simpatia e stima, ma di forma imparziale ed obiettiva. Ancora questo risulta molto pi prezioso,
dato che James riconosce non avere avuto egli stesso queste esperienze, per quello che dovette
realizzare un enorme forzo scienziato per potere studiarli attraverso altri.
Le conferenze di James ebbero luogo verso finale del secolo scorso. Poco dopo, un medico
americano, il dottore Bucke, dopo avere avuto un'esperienza imprevista e repen tinozza di
illuminazione spirituale che l'impression profonda mente, cominci a studiare le attestazioni di
quello che egli denominava "Coscienza Cosmica"che , d'altra parte, un termine molto discutibile.
Bucke redasse e comment molte esperienze di tutti i tempi, e diede un'interpretazione nel libro
Cosmic Consciousness, edito in 1901.
Un altro medico, anche Winslow Hall, redasse attestazioni di illuminazioni il cui valore risiedeva nel
fatto che Lei tra astragalo di men of the street, cio, di "persone" chiunque che non possedevano
nessuna altra caratteristica superiore, ma che tuttavia avevano avuto esperienze di carattere supercosciente molto notevoli.
Tra i psicologi moderni possiamo citare a Jung, Lei gn il quale esistono elementi che possiedono un
carattere seppi rior, superpersonal, in quello che egli denomina "incosciente co di lezione." Al
sociologo Sorokin che dedic un capitolo del suo libro The Powers and the Ways of Altruistic Love
al superconsciente. A Frankl, neurologo di Vienna, che ammette pienamente l'esistenza di esperienze
superconscientes. Al psichiatra Urban di Innsbruck che parla della "psicologia" della cosa alta.
Finalmente, un'ampia investigazione sul superconsciente fu portata a capo per un psicologo
americano, A. Maslow, professore dell'Universit di Brandis che espose i risultati nel suo libro
"Towards a Psichology of Being", Verso una psicologia dell'essere. (1) la fiamma "essere"
all'insieme di esperienze che noi chiamiamo superconscientes, perch una delle sue caratteristiche
quella di dare un senso di "essere pienamente", di intensit di esistere e di vivere. Maslow redasse
una serie di dati importanti attraverso entrevis incudine personali nelle che usava un questionario.
(1) edito un castigliano col titolo L'Uomo Autorrealizado, Ed. Kairs. (N del T.)
Questo ci porta a parlare del metodo di investigazione cient fica del superconsciente. In primo
luogo, necessario redigere gi la documentazione esistentebiografie, autobiografie, epistolari,
etc. di tutte le epoche, e riunire dati agisca loro mediante interviste personali con questionari.
Ella Lei gunda fase dell'investigazione la costituisce l'esame, classificazione, interpretazione e
valutazione dei dati compilati. La terza fase che il pi interessante, la "experimen tale", e
consiste nell'utilizzo dei metodi psicologici adeguati per facilitare super la discesa degli elementi
coscienti al campo della coscienza, oppure per promuovere la salita del centro di coscienza alle
luminose regioni superiori.
Attraverso i dati acquisiti fino ad ora nell'investii gacin del superconsciente, noi abbiamo
catalogato e da' crito tredici caratteristiche che possiedono gi sia i livelli seppi riores, gi sia gli
stati di coscienza che si prodursi quando quegli entrano nel campo della coscienza.
La prima un senso di profondit: in vario testimo nios si parla di arrivare fino alla radice, fino alla
base del proprio essere; di lasciare la superficie ordinaria della coscienza o arrivare fino al fondo di
uno stesso. Un altro, un senso di interiori zacin, una condotta della cosa esterna verso la cosa
interno, della perife rida al centro del nostro essere. La terza di elevazione, di asse censimento; di
"salire" ad un livello pi alto.
Il simbolismo di scalare una montagna, di arrivare fino alla sua cima, si trova spesso presente nelle
attestazioni, e sta re lacionado col sentiero, con la via a percorrere che la quarta caratteristica. La
leva l'espansione, l'ampliazionea volte vertiginosadella coscienza; i limiti restretti dell'io separato
sono trascesi, annullati momentaneamente, e si tiene la sensazione di condividere una coscienza pi vasta.
La sesta quella dare-arrotolo, l'attivazione, la sensazione di eliminare la cosa vegliata, la cosa
"arrotolata", e quindi, di "fiorire" o "emergere." La settima il potenziamento, come se un'energia pi
forte e pi dinamica operasse in noi, e Lei experi menziona quella pienezza ed intensit di essere e di
esistere gi segno lada.
Un'altra caratteristica frequente la sensazione di svegliare. In molte attestazioni possono trovarsi
espressioni come i seguenti: ho svegliato ad una realt seppi rior -'," sono uscito dalle tenebre dei
sensi", ho passato dello stato di sonno della vita ordinaria ad un stato di veglia superiore." Al
rispetto, ricordiamo che a Siddharta Gautama, fondatore del Buddismo, lo conosciuto dalla
qualifica di Buddha che significa "Sveglio" o "Perfetto Illuminato."
Normalmente anche molto frequente la sensazione di illumina cin, nella quale una nuova luce
non terrena trasfigura il mondo esterno dotandolo di una nuova bellezza, ed illumina il mondo
interno, "lanciando luce" sui problemi e dissipando i dubbi: la luce intuitiva di una coscienza
superiore. Per re gla generale, questa sensazione si vede accompagnata da un sentii mento di
godimento, di allegria, che arriva perfino a stati di beati tud. Ed insieme a cio
indipendentementeha luogo un sentimento di rinnovazione o rigenerazione, come se avesse
luogo la "nascita" di un nuova essere dentro noi. Poi appare la dodicesima caratteristica che una
sen sacin come di resurrezione, di ritornare ad un stato anteriore perso e dimenticato. E finalmente,
una sensazione di liberazione, di libert interna.
Questo insieme di caratteristiche concorda in gran parte con le attestazioni compilate ed investigate
per Maslow, segnala il quale quattordici caratteristicheo "stima della coscienza dell'essere",
usando la sua terminologiache sono: sentii mento di pienezza, di integrazione, di totalit;
sentimento di perfezione, di essere completo, di vitalit, di intensit, di vita; sentimento di ricchezza
ma contemporaneamente di sen cillez; senso della bellezza, coscienza della bont, ausen Co. di
sforzo, spontaneit, allegria, giocosit, "umore"; sentimento in realt, di realt dell'esperienza, nel
senso che l'esperienza rivela qualcosa di vero, pi vedere ancora dadero che quello che pu arrivare
a conoscere la coscienza ordinaria. Finalmente, un sentimento di indipendenza, di libert interno,
cio, di non avere bisogno di appoggiarsi sugli altri: autosufficienza, in un senso superiore ed
espiri tual.
Maslow afferma con propriet che tutti questi manifesta ciones Lei interpenetran e si riferiscono tra
s: "pi che for mare parte dell'essere, sono aspetti di questo."
Tutto questo fa sorgere il desiderio da passare per questo tipo di esperienze, tanto belle ed
affascinanti, e di cercare la forma di favorirli o provocarli. Tuttavia, devo dare ora una pennellata
pi oscura e dire che queste esperienze tam bin pu risultare sconveniente e pericoloso. Questi in
convenienti possono apparire dovuto ad un'erronea com prensione e valutazione dell'esperienza
oppure a causa della sua propria intensit. La valutazione erronea consiste, come si segnalato gi
anteriormente, in considerarla come qualcosa ex trao, anormale; come un segno di squilibrio
mentale. Ma a parte questa falsa interpretazione, l'irruzione di elementi Hiperconscientes
soprattutto, se repentina e molto in tesadisturba l'equilibrio preesistente, pi o meno reale, della
personalit ordinaria e pu produrre reazioni di disorientamento o di eccitazione eccessiva. Ti
possono anche nor posto incidenti e tumulti quando si prodursi il suo desa rrollo, cio, nella salita
verso i livelli superiori. Non questo momento per estendermi pi busta ci, ma c' ampiamente tra
tado questo tema nella prova "Lo sviluppo espi rituale ed i tumulti neuro-psichici." (2)
D'altra parte, i vantaggi ed il valore di queste experien Co. sono molto superiori ai tumulti che
potessero arrivare a causare in un princi pio, perch aiutano di forma efficace a risolvere o a
risolvere tutti i problemi umani, individuali e sociali. Lo fanno incorniciandoli in una reali date pi
ampia, riducendoli alla sua giusta proporzione, per mitiendo stimarli di forma distinta e molto pi
giusta. Di tale modo che i problemi, o non ci preoccupano oramai ma e si volatilizzano,
oppure appaiono sotto una luce superiore in modo che la soluzione c' presentato chiara e
concisa. Vediamo alcuni esempi:
(2) questa prova fa parte del capitolo 10 del presente volume. , N. dell'E.,
Una delle maggiori cause della sofferenza e di li sbagli capo di bestiame nella condotta la paura,
gi sia in forma di angoscia individuale o di quella paura collettiva che spinge ad un paese alla
guerra. Orbene, l'esperienza della realt super-cosciente annulla la paura, poich la consapevolezza
della pienezza e permanenza della vita incompatibile con qualunque sentimento di paura. Un'altra
delle cause degli errori e dei mali la combattivit che si basa nella separatividad,
nell'aggressivit e nei sentimenti di ostilit e di odio. Ma nella rugiada atmosfera del
superconsciente questi impulsi e sentimenti non possono esistere. Chi ha vissuto tale
ampliazione della coscienza, tale partecipazione, tale sentimento di unit con tutti gli esseri, non
ha desideri di continuare a combattere con gli altri. Qualcosa sarei cos totale mente assurdo,
poich sarei come lottare contro uno stesso! In questo modo, i problemi pi gravi ed angus tiosos
sono risoluti, eliminati, con lo sviluppo, l'ampio cin o la salita della consapevolezza al livello di
una Realt superiore.
1. Inconscio inferiore
2. Inconscio mezzo
3. Inconscio superiore o Superconsciente
4. Campo della coscienza
5. Egli Io cosciente
6. Egli Io o S Stesso Superiore
7. Inconscio collettivo
Prima di dare per terminato questo esame o sommario, ne cesario chiarire la differenza tra il
superconsciente ed il S Stesso spirituale (vedere il grafico aggiunto) dove si schematizza la
costituzione psicologica dell'essere umano. Se questa dis tingitura non molto evidente poich i
contenuti del - superconscientesoprattutto nel suo livello pi elevatosi trovano molto prossimi
al S Stesso Superiore e per consi ti orienti, comunicano in alcuno misura della sua qualit. Ma
esiste una differenza fondamentale: nel superconsciente ci sono elementi o "contenuti" di
diverso genereattivi, dinamici, variabiliche comunicano della corrente della vita psichica
nel suo insieme. Al contrario, il S Stesso in marca da bollo, stabile, immutabile; quindi, distinto
di quello.
opportuno avere presenti tale differenza; ed anche che questo senso di permanenza e di stabilit
trasmessobench di forma attenuata e veglioneper il S Stesso piritual al suo riflesso, l'Io
cosciente e personale. Questo quello che ci dota di senso di permanenza e di identit personale
nonostante tutti i cambiamenti, della successione degli stati di coraggio e dei differenti contenuti della
coscienza. Perch sebbene c'identifichiamo con distinti "personaggi", diversi sub-personalit e
differenti emozioni che successiva mente continuano ad occupare il campo della coscienza, ognuno
sa in fondo che sempre egli stesso. Quando qualcuno dice": "non mi riconosco Oramai",
sperimentando un importante cambiamento nella sua vita, in realt sta dicendo: "Quello con
quello che prima mi identificavo sparito ed ora io identi fico con un'altra cosa." Propriamente,
il dire: "oramai non io reco nozco" implica, paradossalmente, l'esistenza di un oscuro e latente senso
di continuit sostenuta. Di non essere cos, tam poco potrebbe esistere la sensazione di non
riconoscerci che il risultato di paragonare, di affrontare lo stato di coscienza anteriore con l'attuale.
Per ci, il carattere essenziale dell'atto-coscienza la continuit, la permanenza. Nonostante, la
continuit dell'Io cosciente solamente un pallido riflesso della perenne ed immortale essenza
dell'Io spirituale: il S Stesso.
Nel diagramma, il S Stesso situato nell'estremo superiore della periferia della personalit,
condividendo internoin relazione di continuit col superconscientee dell'esterno. Con ci si
indica la sua doppia natura: individuale ed universale contemporaneamente. Questo pu sembrare
paradossale, perfino incomprensibile per la mente o il con scienza personale, ma un stato di
coscienza che pu essereed in realt lo sperimentato ed abitato in certi momenti di
elevazione nei che uno "esce" dai limiti della conoscenza ordinaria. In essi si sperimenta una sen
sacin di ampliazione ed espansione senza limiti insieme ad un'allegria e felicit immense,
qualcosa che essenzialmente inefa ble ed impossibile da esprimere con parole.
Qui incomincia il contatto col Mistero, con la Realt Suprema. Di ci non posso parlare; sta oltre i
confi nes della psicologia e della scienza in generale. Ma la psicosntesis pu aiutare ad avvicinarci a
questa soglia, egli quale va molto.
3. Alpinismo psicologico
Abbiamo detto che esistono due modi distinti, ed in un certo senso opposti, di esplorazione del
superconsciente. Il modo pi frequente quello che denominiamo discendente che consiste
nell'affluenza o irruzione di elementi superiori nel campo della coscienza. Questo modo potrebbe
considerarsi come una forma di telepatiatelepatia verticale, concreta menteperch tra l'Io
cosciente ed il S Stesso c' una considerabile distanza. Queste affluenze si manifestano in forma
di intuizione, di ispirazione, di creazioni geniali o di inclinazione verso le azioni umanitarie ed
eroiche. Tam bin si prodursi specificamente fenomeni parapsichici, alcuni di indurrebbero i quali
ad ammettere che attraverso i tre livelli dell'inconscio arrivano fino alla coscienza in scorrimenti ed
impulsi di origine extraindividual.
L'altro tipo di relazioni e di contatti che possiamo tablecer col superconsciente l'ascendente.
Questo consiste nell'elevazione dell'io coscientee, pertanto, dell'area della coscienzaa livelli pi
alti, fino a penetrare in quella zona che normalmente rimane ignorata perch sta per in cima del
livello ordinario della nostra conoscenza. Questo si ha lla chiaramente indicato nel nostro schema,
vedere pag. 41)
La zona del centro rappresenta il livello e l'area dove nor malmente si ubica la conoscenza, con l'io
cosciente nel centro. Quando si prodursi la salita interna, tutto si ammattisce v l'io si apre al livello
del superconsciente. In questo modo l'area della coscienza arriva ad includere il contenuto di super
il cosciente avvicinandosi sempre di pi al S Stesso espiri tual.
Esaminiamo ora con cura questo secondo modo.
Ho denominato "alpinismo psicologico" a questa salita. Questa designazione non solamente un
paragone pi o io noi sugerente, ma indica un'analogia sostanziale ed una stretta relazione simbolica.
Per la sua descrizione mi baso, in tre altri, in alcuni appunti di un abile matematico e non meno
coraggioso alpinista: il professore Ettore Carruccio.
Una prima analogia riguarda le diverse marche da bollo che possono indurre ed incitare alla salita,
tanto a livello fisico come a livello interno. "A voltescrive Carrucciola pa sin alpinstica
assume una forma tale che conserva relazione col concetto del superuomo, nel senso di Nietzsche.
Questa forma nasce da un'esasperata affermazione del potere indivi duale, mediante il superamento
di estreme difficolt non esenti di gravi pericoli." Analogamente, l'impulso per abbandonare i
livelli abituali della vita psichica pu consistere in una ricerca ed in un'affermazione di superiori
date che nascono dal desiderio di sviluppare alcune facolt io diante le quali dominare gli altri:
la "volont di potere" nietzschiana, l'avidit per acquisire poteri "mgi cos" o superiori ai
normali. Si tratta di una marca da bollo pura mente egoista, bench a volte possa nascondersi basse
aparien Co. pseudo spirituali.
Un'altra marca da bollo comune ad entrambi gli alpinismi quella di evadere dalla vita ordinaria o
della realt comune, considerata e sentita come meschina, triste, noiosa e, in definitiva,
insoddisfacente di un modo o un altro. una reazione frequente alle costrizioni e la volgarit della
vita moderna, soprattutto nelle grandi citt.
Una terza marca da bollo il fascino che esercita direttamente la cosa ignorata o la cosa
straordinaria. Si tratta di quello mistero che ha spinto sempre l'uomo alla conquista, all'ex ploracin
o la conoscenza della cosa nuova, di quello che sta pi in l, dietro il vissuto di alcune esperienze
distinte agli abituali. Questa marca da bolloquesto impulso imperioso ed a vedi ces irresistibile
lo personific Fornaio nella figura di Ulisse, dedicando tutta l'Odissea a sviluppare questo tema.
Moderna mente si manifesta nella ricerca di esperienze straordinarie, impiegandosi qualunque
mezzocerte droghe, per esempioper riuscirli. necessario tenere in conto questa m vile per
comprendere molte delle cose che succedono attuale mente.
Una quarta marca da bollo l'attrazione e fascino per accordala tura, per le difficolt, per il rischio
in s stesso, indepen dientemente dei risultati e delle compensazioni. Exis hai alcuni casi evidenti,
come quello del navigatore solitario che attraversa gli oceani in una fragile barca. Questo quello
che succede precisamente nell'alpinismo denominata "acad scimmia" che consiste nella ricerca e
nei tentativi di re correre nuove strade, i pi difficili, per arrivare alla cima da una montagna che
potrebbe raggiungersi per vie meno film grosas.
Questa marca da bollo si associa a volte col precedente e ci ex plico che tanti giovani facciano caso
negligente delle avvertenze \, tuttavia, diminuiscano le sue manifestazioni di rischio quando
diminuiscono le costrizioni e proibizioni exter nas. molto importante arrivare a riconoscere questo
fatto, perch dimostra che nel lavoro di prevenzione e trattamento di tossicomani necessario
ricorrere ad altri metodi, ad altri mo delos psicologici. Non dico che il mero fatto di non indicare il
rischio ed il danno di quello che fanno baster per diedi suadir ai tossicomani, ma non dobbiamo
afferriamo a ci.
Una quinta marca da bollo, spesso molto poderoso, l'attrazione o il fascino per quello che
realmente superiore, per quello che possiede un valore pi alto di natura genuinamente piritual.
Non deve essere confuso questa marca da bollo con li precedono t, bench non sia di rimpiangere
che in alcuni aspetti possa essere associato con essi. "Sotto questo aspettoscrive il professore
Carrucciol'alpinismo pu contemplarsi come un ramo dell'ascetica ed in relazione col sentimento
religioso nelle sue distinte manifestazioni dall'antichit fino ai nostri tempi." Evocando una
congregazione di alpinisti, Guido Rey scrisse con spirito poetico: "Le cime a nostro al contorno
sono gli altari dove compiono i misteriosi riti, terribili a volte, lontano dalla vista di altri uomini,
perch cos come si porta a termine il rito pi terribile ed il pi sacro."
Questa affermazione molto significativa. Spiega il motivo dell'intensa attrazione ed il fascino che
c' sempre susci tado le montagne ed il carattere sacro che tutte le razze e paesi hanno attribuito loro,
come lo stato di entusiasmo, di euforia e di elevazione interna sperimentato per gli alpi nistas.
Ho qui alcuni espressioni significative, estratte di "Ad summum per quadratum", (1, un ottimo
studio di Edouard Monod-Herzen su questo tema: "Il guida Joseph Pession, entrando nel rifugio
superiore del Cervino, mi disse: "arrivando si abbandonano qui tutte le miserie terrene...; ora
entriamo in un mondo completamente nuovo." Ed uno dei trasportatori, arrivando alla cima,
disse che sentiva la voce degli angeli e che ora poteva morire gi contento"."
Il pittore Alberto Gross, come spiegava suo figlio Cario, ex periment per settanta anni un amore
appassionato per il Cervino, trasformato in una specie di sentimento mistico. "Questo stesso
afferma Monot-Herzen identicamente applicabile a Cario Gross ed a Guido Rey, come si
apprezza nel libro che scrissero congiuntamente sul Cervino, ed in cluso anche a me stesso che
c' reali zado diciannove ascensioni al Cervino trovando in ognuna di esse un nuovo
significato ed un nuovo incantesimo" in cinquanta anni.
(1) edito nella rivista Action et pense, in dicembre di 1956. Per quadrato si capisce la base di una
piramide che un simbolo geometrico ascendente.
conosciuto che gli indi consideravano la cima del Himalaya cerno la dimora dei Dio e che i greci
ubicavano alle sue divinit sul monte Olimpo. Il gran pittore japo ns Hokusai dipinse pi di cento
volte il sacro Fuji, conside rado come il tempio della divinit denominata La Prin cessa della "Fiorefiorita" che allude alla rosa e la sua fioritura. In uno dei quadri di Hokusai si vede la cima del Fuji
bri llando al sole, mentre in una dei suoi pendii aumenta il temporale. Altre attestazioni sono i
tempii che si trovano sui monti, la rivelazione di Moiss sul monte Sina, e la trasfigurazione di
Cristo sul monte Tabor e suo della montagna.
Ma esaminiamo pi di vicino e con maggiore precisione le analogie tra le differenti fasi
dell'ascensione esterna ed in terna. Prima di qualunque tipo di ascensione occorre un'adisce cuada
preparazione. Per un alpinista consiste in quell'allena mento dei suoi muscoli in una pianura, gi
sia facendo ginnastica o utilizzando qualunque altro mezzo che gli permetta di essere in forma
evidente che prima di partire imprescindibile stare il sufi cientemente preparato nella pianura,
poich sarebbe assurdo tentare un'ascensione finch ancora risulta faticoso fare marcia o
ginnastica. Questo ovvio, tuttavia sempre non si tiene in conto quando si tratta di un'ascensione
psico-spirituale, la quale si tenta spesso senza avere portato a termine nessun tipo di preparazione.
Nella Psicosntesis insistiamo sempre in che affinch abbia luogo un'adeguata psicosntesis
personale, necessario che si dominino ed utilizzino le energie e la funzioni norma essi dell'uomo
prima di incominciare a sviluppare i superiori, cio, prima di uscire ad esplorare il superconsciente.
Quando non cos, possono arrivare a prodursisi gravi squilibri psichici.
Ma la preparazione fisica o psicologica non sufficiente; anche necessario una conoscenza teorica
della zona per la quale rischiamo. Nel caso delle montagne, e con l'eccezione di quelle che si scalano
per la prima volta, exis hai mappe topografiche con informazioni e descrizioni che apportano quelli
che sono stati anteriormente. Questo Lei corri gi ponde nell'ambito psicologico con le conoscenze
ad quiridos in relazione al superconsciente per mezzo di li critos di quelli quale hanno avuto
esperienze dei livelli superiori. Ma ancora risultano molto pi utili le infor maciones personali di
quelli quale hanno esplorato quegli al turas: essi sono i genuini istruttori spirituali; e dico genuini",
perch molti dei quali cos si proclamano non lo sono.
Con questa doppio preparazione, possiamo affrontarci all'asse censin. un'ascensione, non un
"volo"; quindi, possiede varie fasi e tappe. Esistono due descrizioni, entrambe molto istruttive e
chiarificatrici, di questa ascensione graduale. Una di esse la salita di Dante al monte del
Purgatorio che il tema del secondo canto della Divina Commedia. Obser guado basso un punto di
vista psicosinttico ed analogico, ancora ora pu continuare a proporzionarci molte indicazioni utili e
sempre attuali perch, in gran parte, tanto gli obs tculos come le difficolt di superamento continuano
ad essere gli stessi.
L'altra la salita al monte Carmelo, descritta in un grosso volume di San Juan della Croce. Questa
possiede specificamente un carattere ascetico e mistico, ma in lei ci sono anche ai gunos tesori della
conoscenza psicologica e delle instruccio nes che, tradotte al linguaggio moderno ed eccettuando
algu noi tratti specifici dell'epoca, possono risultare molto istruttive. Dar solamente un esempio:
San Juan della Croce descrive minuziosamente gli stati di aridit e di freddezza della "notte oscura"
che appaiono dietro le primi experien Co. gioiose, calde e piene di sentimento. Tali stati concordano
col freddo e la spessa nebbia che, arrivato ad un certo punto dell'ascensione e prima di raggiungere la
soleggiata cima, deve affrontare l'alpinista.
Questo simbolismo della montagna e della salita stato utili zado in alcuni metodi psicoterapeutici.
Carl Happich, professore di clinica medica di Darmstadt, usando attiva menzioni la psicoterapia
presentava tre situazioni simboliche alle quali chiamava Meditazione del prato, della montagna e
della cappella.
Questo metodo di ascensione interna mediante l'ascensione immaginaria ad una montagna stato
utilizzato, tra gli altri, per Desoille nella sua tecnica del "rve veill", e dopo stato sviluppato e
modificato col nome di "Imagerie gli menzioni" e "Oneiro-thrapie" per il dottore Virel.
L'importanza dei simboli come specchio e verso la realt spirituale si indica nel seguente schema:
Io cosciente
Centro unificatore esterno
coscienza dell'essere.
Allora quando con piena coscienza si capisce la re gin e la sfera che normalmente costituisce il
supercons ciente. In questo stadio possono aversi esperienze di diedi loro retro qualit ed attivit
psico-spirituali che si sviluppano nel superconsciente. Ci non qualcosa di astratto, vago o
torbido, come potesse pensare chi non li conosce, bens qualcosa vivo, intenso, distinto e dinamico
che si percepisce come qualcosa molto pi reale delle esperienze ordinarie, siano interne o esterne.
Le sue principali caratteristiche sono le seguenti:
Una percezione di luce, un'illuminazione, sia in un sen tido generale, sia nel senso di mettere luce su
un pro blema o situazione il cui significato rivelato.
Una sensazione diedi pascola, diedi una pascola assoluta, indipendentemente diedi chiunque che
furono egli circostanze esterne o lo stato interno.
Una sensazione di armonia e di bellezza.
Una sensazione di allegria, di gioia: quella gioia anche espresso per Dante.
Una sensazione di potenza, del potere dello spirito.
Una sensazione di grandezza, di vastit, di universali date e della cosa eterna.
Tutte questi caratteristiche non sono separate alcune di altre ma Lei interpenetran, egli quale
descrisse anche ad mirablemente Dante.
Naturalmente, un'esperienza contemplativa di tale mag nitud non pu essere permanente. Ma
perfino dopo la sua conclusione continua a produrre effetti e frequenta cambiamenti nella personalit
ordinaria. Tra altre cose, favorisce l'asse censimento graduale e stabile del centro della coscienza
personale e dell'area della coscienza normale a livelli ogni volta un po' pi elevati; oppure tale
area pu arrivare a trovarsi quasi sulla linea di demarcazione, non di divisione, destino di distin
cin, tra l'inconscio mezzo ed il superconsciente, di ma nera che la coscienza di veglia rimane
sempre ilumi niente in un grado o un altro.
In questo modo si facilita e diventa pi frequente l'apari cin dell'intuizione e dell'ispirazione; la
culmina anche cin, quell'arrivo alla cima che simbolizza l'unione del cen tro di coscienza personale
col S Stesso spirituale. Osservi Lei che, nello schema, la "stella" che rappresenta il S Stesso
spirituale tracciata in parte dentro ed in parte fuori dell'ovale. Questo indica che il S Stesso
condivide conjun tamente l'individualit e dell'universalit, stando in contatto con la Realt
trascendente.
Un altro effetto di questa esperienza l'azione ispirata, cio, un potente impulso ad operare.
Innanzitutto esprimendo, diffondendo, irradiando, facendo partecipi agli altri del tesoro scoperto e
conquistato. Dopo, collaborando con tutti gli uomini di buona volont e con tutti quelli che hanno
passato per esperienze simili, a dissipare le tinie blas dell'ignoranza che avvolgono all'umanit ed
eli minare i conflitti che la distruggono, per preparare quello nacqui mento di una nuova civilt nel
che gli uomini, allegri ed in concordia, arriveranno a sviluppare le meravigliose capacit latenti
con le quali sono dotati.
La seconda via diedi espansione della coscienza quella della conoscenza di quello sbuccio interno
o, per meglio dir, dei mondi interni. Di l il crescente interesse per la psicologia, soprattutto per
l'esplorazione dell'inconscio, per le investigazioni sulla natura delle energie psicolog asse, per le leggi
che li regolano, come per il suo uso e, fre conti, abuso.
Per ci, considero opportuno chiarificare alcuni punti che considero fondamentali: puntualizzare la
situazione attuale, mostrare le direzioni che prendono le investigazioni e gli sviluppi in corso, ed
indicare le vie che possono seguirsi e le tecniche ad utilizzare. Per il momento, realizzo un'exposi
cin panoramico e delineer un programma. In capitoli suce sivos si svilupper questi temi di forma
molto pi am plia e specifica.
L'espansione della coscienza pu darsi in tre direzioni:
1. Retro il basso; 2. Orizzontalmente; 3. Verso la cosa alta.
1. Nella direzione retro il basso se stende ad esplorare l'incons ciente inferiore o a lasciarlo affiorare
nel campo della coscienza. Questo l'oggetto della" psicologia" della cucia profonda e, in partii
cular, della psicoanalisi. Effettuato adeguatamente, questo d' censimento pu risultare molto utile,
tanto per ragioni pratiche mangia terapeutiche o educative. Ma suppone anche l'atrac cin retro egli
regioni inferiori: l'affascino per il ho rror, l'affascino che esercitano gli aspetti primitivi ed instin
tivos della natura umana. Ci se riflette chiaramente per l'interesse e la diffusione diedi scritti, film e
spettacoli che trattano della violenza e gli stati morbosi. Deplorevole menzioni, pu arrivare a
prodursisi un circolo vizioso, dato che questo interesse diretto retro il cosa inferiore alimentato ed
in cluso esacerbato per quelli quali, per motivi ed interessi economici e nel suo proprio beneficio,
coltivano questi gusti e Lei guen offrendo letture e spettacoli ogni volta peggiori. Anche la
rappresentazione dell'orrore se trova presente in molti dei quadri e disegni degli artisti moderni.
Questa atrac cin per il male egli descrisse molto bene Erich Fromm nel suo libero Il cuore
dell'uomo. Di quell'affascino verso la cosa" demoniaco" ci parla anche Rotolo May in L'amore e la
volont, bench senza distinguere chiaramente i suoi distinti livelli.
2. Un'altra direzione retro la quale tende ad espandersi il con scienza pu denominarsi orizzontale, e
consiste nel suo partici pacin ed identificazione con altri esseri, con la natura e con lo cuce. la
tendenza a fuggire dalla propria autoconciencia personale ed ad immergersi nella coscienza
collettiva. Ricordai mos che la coscienza collettiva ha preceduto sempre la coscienza individuagli.
Possiamo trovarla negli esseri primitivi, nei bambini ed anchebench in diminuisca gradoin
vari gruppi umani: nelle caste sociali, militari, professionisti, eccetera.. con lui quali l'individuo se
identifica.
Gli aspetti pi positivi diedi questa ampliazione orizzontale della coscienza suon: l'identificazione
con la natura nei suoi diversi aspetti e con la vita cosmica in generagli, ed il sen tido diedi
condividere la vita e del divenire universale.
3. La terza direzione la direzione ascendente, retro i livelli del superconsciente ed i livelli
transpersonales. Questa ampliazione della coscienza pu avere luogo diedi due formi distinte: la
cugina consiste in elever il centro della coscienza, l'io, retro quelli livelli; e la seconda, in aprirla
all'influsso delle energie provenienti dai livelli superio capo diedi bestiame.
In entrambi i ha quasi luogo una crescente interazione tra l'io cosciente ed i livelli superconscientes.
Il suo aspetto ma elevato il contatto cavolo S Stesso transpersonal. Re cordemos che l'io
cosciente un "riflesso" del S Stesso, per cui essenzialmente della stessa natura bench stia
qualcosa attenuato e "colorato" per i contenuti del livello mezzo della personalit. Quando con certi
esercizi, pecialmente con quelli di desidentificacin, si ottiene elimi nar questi contenuti, l'io
cosciente tende a salire c' Co. la sua origine.
Le differenti modalit ed i distinti effetti della trascendenza, soprattutto in direzione superiore, sono
stati molto bene esposti per Maslow. Nel suo articolo "Various Meanings of Transcendence",
differenti significati del dietro cendencia, edito nel Journal of Transpersonal Psychology primavera
dell'anno 1969, Maslow distingue trenta cinque distinte forme o aspetti.
Spesso, le differenze tra queste tre direzioni di espansione della coscienza non sono facilmente
riconoscibili ed ancora esiste una gran confusione al riguardo, per quello che re sulta molto
opportuno sottolinearli. Tuttavia, per adesso va mos a continuare a parlare della direzione verso la
cosa alta e della relazione coi livelli transpersonales e col superconsciente, particolarmente nella
modalit ricettiva, cio, quando si prodursi la discesache spesso una vera irruzionedei
contenuti superconscientes al livello nel che si trova normalmente l'io cons ciente. (1)
Questa discesa pu avere luogo di due modi: espont neo o provocato. La forma pi conosciuta di
discesa espon tneo l'ispirazione. In questo modo i contenuti super-coscienti possono entrare
nella consapevolezza in gradi molto diversi: possono entrare in un grado abbastanza rozzo, quasi
in formi; o possono farlo con una certa elaborazione; o in altri ca sos hanno gi una buona
strutturazione, con una forma defi nida o quasi. Questo quello che spesso succede con
l'ispirazione musicale. Un esempio tipico quello di Mozart i cui composi ciones si presentava gi
nella sua coscienza complete, senza che fosse precisa nessuna elaborazione. Quando, invece di ci,
il materiale arriva in un stato rozzo, spesso si esprime verbalmente in un stile strano che non
rispetta regole sintcti cas o grammaticali. Un esempio tipico la letteratura surrea intelligente. Ma
questa letteratura proviene da diversi livelli dell'inconscio, compresi gli inferiori.
Il modo pi semplice nel quale succede la discesa dei contenuti del superconsciente l'intuizione.
Questa pu essere paragonata ad un lampo di luce che illumina moment neamente, o per un tempo
pi o meno molto, il con scienza di veglia. L'intuizione pu darsi in tutti i cam pos, compresi il
filosofico e lo scienziato. Citer una bella espressione di Einstein sull'intuizione: "La fisica induttiva
espone domande che la fisica deduttiva non sta in grado ca pace di rispondere. Solamente
l'intuizione, come nella re lacin che si stabilisce in due amanti, capace di permi tir una
conoscenza oltre qualunque valutazione logica.
(1) lo scrittore francese J. Wahl, nel suo studio sull'esistenzialismo, descriveva mediante un
ingegnoso gioco di parole i due tipi di trascendenza: la trans-ascendence e la trans-descendence, la
trans-ascendenza e la trans-discendenza
Ma, per regola generale, i grandi artisti, i grandi scrittori e poeti, hanno utilizzato il materiale
affiorato o disceso alla sua coscienza e l'hanno elaborato coscientemente. Un tipico esempio quello
di Dante. Questo, rispondendo a Bonagiunta, diceva chiaramente nella Divina Commedia sentirsi
inspi rado:
Ed io a lui [gli risposi]: Io sono qualcuno che quando
l'amore l'ispira, annota quello che nel suo interno
continua a dettare, e di quello modo la cosa espressa.
Egli sue chiamate alle Muse nella Divino Commedia, suon in reolidad appelli simbolici al
superconsciente ed il S Stesso spirituale. Ma, dopo, costrinse coscientemente questo ma terial
ispirato proporzionandogli una forma rigida: la terce tosse rimati della Divina Commedia ed il
numero di versi di ognuno dei tre cantici. La cosa espressa con chiarezza alla fine del "Purgatorio":
Se io avessi, lettore, maggiore spazio
per scrivere, potrebbe cantare in parte
sul dolce bere di quello che non posso saziarmi;
ma dato che completi stanno tutte le pagine
ordite in questo secondo cantico,
mi impedisce di proseguire l'imperativo dell'arte.
Esistono vari metodi per promuovere o favorire attiva menzioni la discesa degli elementi
transpersonales al con scienza di veglia.
Uno dei pi semplici, ma anche dei pi efica ces, il disegno libero. L'inconscio si esprime
soprattutto mediante simboli ed il disegno un metodo diretto per re presentare tali simboli.
Ricordiamo che le primi escri turas era ideografica, per mezzo di immagini concrete. , Ancora
possiamo trovarli negli ideogrammi dell'escri tura cinese. L'alfabeto potrebbe essere considerato
come uno pecie di stenografia, di semplificazione degli ideogrammi in lettere.
Il disegno libero normalmente d spesso sorprendente posto vacante due, costituendo un autentico
"messaggio" del superconsciente. Prova della sua origine il fatto che non raro che la coscienza di
veglia del disegnatore non possa comprendere il suo significato. allora necessaria l'aiuto di un
esperto in questi processi psicologici affinch l'interpreti e lo riveli all'individuo, e normalmente
questo suole riconoscere tale interpretazione come giostra e si rende conto che realmente cos,
bench per s stesso non l'avesse potuta raggiungere.
Un altro metodo quello della scrittura. Questo sembra una cosa semplice, ovvia che non presenta
grandi problemi, ma in realt un processo psicologico vario e complesso. A me nodo normalmente
succede che si incomincia scrivendo gi in anticipo qualcosa pen sado; ma dopo, a poco a poco,
vanno apare ciendo nuove idee al filo delle quali la corrente del pensiero prende direzioni
inaspettate e fa affiorare co sas che meravigliano il proprio copista. Potrei dirmi che in questi casi
l'inconscio "dirigi la mano" dello scrittore ed em pezzo a scrivere da solo! Un psicologo e scrittore
molto cons ciente, Hermann Keyserling, descrive cos questo fatto: "Io, nor malmente, non scrivo
perch sappia farlo, bens col fine di imparare, elevando la conoscenza inconscia al campo della
visione del cosciente."
In questi casi, tuttavia, necessaria una verifica e qualcosa di cautela. Da questo tipo di
collaborazione, in diversa misura, tra il cosciente e l'inconscio pu passare ad un stato di scrittura
"automatica", nella quale l'io cons ciente comunica solo minimamente o non comunica in assoluto,
cadendo in un stato di trance, di ipnosi, mentre la mano scrive. Questo presenta alcuni inconvenienti
e tam bin veri pericoli: come aprire una porta per la quale non si sa che cosa entra. C' una gran
quantit di scritti ottenuti mediante la scrittura automatica, ed il suo valore molto diverso. Alcuni
possiedono un valore letterario, ci sono perfino lunghi romanzi. Sono, a volte, istruzioni elevate di
carc ter spirituale, o avvertenze utili. Ma, nella maggioranza dei casi, la qualit degli scritti
automatici infima; si vede chiaramente che l'inconscio inferiore che "diresse la mano."
Qui sorge un problema: l'origine di questi arachide festaciones non pu essere Per caso anche
extrapersonal, cio, pro cedere di una fonte od origine altrui alla personalit di quello critor?
Questo un campo molto oscuro e complesso. Dir solo che non pu escludersi l'esistenza di
fonti distinte all'inconscio personale, dato che anche questo sta in conti nua interazione, in "psicoosmosi", potremmo dire, con l'inconscio collettivo a tutti i livelli. Per ci posto vacante molto
difficile dire se si tratta di qualcosa di strettamente individuale o se, al contrario, alcuni influssi
provengono dall'incons ciente collettivo. Questo succede, ripeto, a tutti i livelli: dal pi basso fino
al pi alto. Quindi, necessario mostrarsi molto cauti. In ogni caso, la provenienza dei messaggi
non ha niente a che vedere col suo valore intrinseco.
L'altro tipo diedi trascendenza superiore quello dell'esplora cin attivo dei livelli superconscientes,
cio, l'elevacin volontario dell'io cosciente a livelli sempre diedi l pi tosse. Esistono vari metodi
per promuovere o favorire queste elevazioni della consapevolezza: la preghiera, la meditazione ed
al gunos esercizi specifici. Qui mi limito semplicemente a fare questa allusione, dato che parler
gi pi avanti delle distinte strade verso il superconsciente ed il S Stesso spirituale. Solamente
dir che per tutte le forme e fasi dell'elevazione della coscienza occorre l'utilizzo della vo luntad.
necessaria la volont per eliminare gli ostacoli, mantenere lo stato di ricettivit, favorire sempre
di pi un'elevazione dimissione, stabilizzare la coscienza a livelli superio capo di bestiame e,
finalmente, anche per liberare e canalizzare le energie imprigionate.
Tra altri esercizi specifici, si trovano quelli dello Scheggia Yoga. Si favorisce la salita mediante
l'utilizzo di una simbologia analogica: per esempio, quella dell'alpinismo inte rior del quale ho
parlato gi anteriormente. Un metodo molto f cil e produttivo quello della "immaginazione
guidata", mediante la quale affluisce spesso un ricco materiale simbolico che, inter pretado
correttamente per il che dirige l'esercizio, pu produrre grandi ampliazioni della coscienza.
Passiamo all'eliminazione degli ostacoli. Questi possono essere comparati con alcuni "pesi", come
una zavorra che osta culiza l'ascensione della coscienza; oppure con alcune "cuer" dai, simbolo delle
legature che ci vincolano agli aspetti ordinari della personalit e che ostacolano il nostro asse
censimento. Detti ostacoli possono essere di natura fisica, emotiva, immaginativa, mentale,
volitiva o ambientale.
Particolarmente importanti sono quelli di natura voli tiva. Frequentemente, l'io cosciente non vuole
lanciarsi c' Co. le altezze ed oppone resistenza. Sente paura verso dallo conosciuto, verso le altezze
scorte. Il Dottore Frank Haronian, con gran riuscita, descrisse questa resistenza come un "ricusare la
cosa sublime", e descrisse i suoi effetti in un art culo con questo stesso titolo. Non raro che ci
possa essere conseguenza del presentimento che alcuni realizacio nes spirituali compromettente e
suppongono responsa bilidades che l'io egotista ed egocentrico sfugge. In questo modo, incomincia
una vera lotta tra l'io personale ed il S Stesso spirituale. Alcuni mistico l'hanno descritta con gran
efficacia; tra essi e di forma particolarmente dram tica, San Pablo e San Agustn.
Molto spesso, esistono anche grandi ostacoli di bidos all'ambiente, tanto al pi diretto e costituito
per la famiglia come all'ambiente sociale e generale. Stiamo inmer sos in un'atmosfera psichica
densa e carica, agitata ed oppressiva che potremmo qualificare come di vero polu cin psichico. Ma
non dobbiamo utilizzare questo come giustifica cin. Esiste un'accusata tendenza a gettare tutte
le colpe alle strutture sociali e la nostra attuale forma di vivere materialista, dicendo che di esse
risulta il nostro imposibi lidad di realizzazione spirituale. Ma questo non giusto. Se cos lo
vogliamo, possiamo elevarci al di sopra di tutti questi ostacoli. Qui dove si rivela chiaramente
la funzione insostituibile della volont. Non bisogna gettare tutta la colpa sugli influssi esterni, ma
dobbiamo resisterci ad essi; e non combattendoli direttamente, bens protegindo noi ed evadendoli.
I modi di espandere la coscienza verso la cosa alta sono molto diversi e sono relazionati coi distinti
tipi psicologici e con le differenti costituzioni individui loro. Possono sottolineare sette vie
principali. Devo aggiungere succintamente che queste vie non sono separate, ma in realt si
dissimulano spesso in parte, per quello che un indi viduo pu seguire contemporaneamente pi
di un. Senza em bargo, bisogna tenere in conto che sono distinte alcune di altre per cui in
principio e per maggiore chiarezza, pro cede descriverli e conoscerli a parte per passare da' pus
alle sue possibili combinazioni.
Queste sono:
1. La Via Scientifica
2. La Via Iluminativa
3. La Via Etico-rigenerativa
4. La Via Estetica
5. La Via Mistica
6. La Via Eroica
7. La Via Rituale.
Esaminiamo ora gli effetti che producono sulla personalit le ampliazioni della coscienza. buono
tenere in conto che questi effetti possono risultare dannosi, perfino in quelli casi in cui l'ampliazione
della coscienza si prodursi verso la cosa alta. In realt, le irruzioni, a volte all'improvviso e perfino
violente, dei contenuti dell'inconscio in una coscienza insufficientemente preparata o ancora
instabile, possono creare squilibri. Innanzitutto possono produrre esaltazione: la personalit risente
piena di una nuova forza e prende coscienza della potenzialit superiore inerente al superconsciente
ed il S Stesso spirituale. Dare si racconta del S Stesso spirituale che comunica essenzialmente della
stessa natura che la Realt suprema, della divinit, pu produrre un sentimento di esaltazione della
personalit. Questa si illude allora con essere quello stesso al livello superiore ed essere gi, prima
del necessario ed allungo processo di trasmutazione e di rigenerazione, quello che ha percepito e di
quello che ha preso coscienza in quello momento di illuminazione.
Un'espressione estrema di questa esaltazione l'affermazione: "Io sono Dio." Tale illusione ed errore
fondamentale deve essere consi derado come una confusione tra quello che potenziale e quello che
attuale. Sarebbe come se una ghianda, avendo un'illuminazione su quell'in quello che pu divenire,
cio, un gran in cinga, dicesse: "Io" sono una quercia. Potenzialmente, nel suo inte rior, possiede
tutta la cosa necessaria per arrivare ad esserlo, ma attuale mente non lo e necessario tutto un lungo
processo di germinazione, di sviluppo e di assimilazione degli elementi che provengono dalla terra,
dell'acqua, dell'aria e del sole. La stessa cosa succede con l'essere umano che, dopo c'essere stato
expe rimentado una viva conoscenza di quello che pu arrivare ad essere, di quello che latente
in lui, deve dare allora si raccontaritornando, come inevitabile, al livello della concien Co.
ordinariadi tutta la lunga, complessa ed anche penoso opera che suppone passare della cosa
potenziale alla cosa attuale, e mettersi mani all'opera per sviluppare detta potenzialit.
Altri effetti sono quelli di un'eccessiva tensione nervosa e psichica prodotta per le energie che
irrompono, ed anche per i conflitti che sorgono tra i contenuti mezzi ed inferioritanto cosciente
in inviare contenuti specifici bens, e soprattutto, in un'azione generale con volont di fare il bene,
come una benedizione. Questa forma era usataed ancora lo nell'ambito religioso, ma pu
usarsi di quale quier un altro modo, chiunque che fueren le convinzioni filosofiche o religiose di
ognuno. Studi recenti sulla telepatia e la telecinesis prestano una base scientifica a questa ac cin.
L'altro tipo di azione l'esterno. Chi ha avuto eleva ciones della coscienza in un senso superiore si
sente natu ralmente, dirase che irresistibilmente, impulso a fare pari ticipes agli altri della propria
ricchezza interna. un'attivit che pu chiamarsi di "servizio." Questo servizio pu prestarsi di
diverse maniere, a tenore degli atteggiamenti ed interessi individuali. La pi diretta consiste in
aiutare gli altri ad ottenere l'ampliazione ed elevazione della coscienza, egli quale pu portarsi
individualmente a termine o in gruppo.
Un'altra azione possibile di carattere sociale e avviata a cambiare le condizioni e le strutture
esistenti in quello che abbiano di inadeguato e di costrittivo, esoprattuttoa creare nuove forme
di associazione, di educazione, di arte, di cultura. Quelli che cos agiscono sono i pionieri di una
notizia e migliore civilt a scala planetaria.
l'immagina cin e suscita profonde emozioni, intensi sentimenti e mette cos in movimento
l'attivit creativa del super-cosciente.
Un esempio molto conosciuto ed anche abbastanza notevole, dato che riguarda un scrittore che
normalmente unisce jaba di forma lenta e riflessiva e con una massima cooperazione della
coscienza, quello del poema "Cinque di Maggio" di Allontanano dro Manzoni.
L'annuncio inaspettato della morte di Napoleone egli im press profondamente e l'ispir
rapidamente l'inno. In lui, il poeta descrisse chiaramente come la sua genesi fu; cio, come la
commozione spinse il suo "genio", noi diedi ramos che and al suo superconsciente, a scrivere.
In folgorante trono
vidi il mio genio nascosto.
Costante allora, un ed un'altra volta,
cade, risorge e rimane,
di tra le mille voci del suono
la sua senza mescolare.
Fecondato di servile encomio,
e davanti al codardo oltraggio,
sorge all'improvviso intenerito
irradiato per tale splendore
che sceglie dell'urna un cantico
che per caso non morr.
A volte si tratta di multipli stimoli, bench meno in tesi che lavorano direttamente sul
superconsciente come l'artista in modo che passano inavvertiti alla sua coscienza. In molti altri casi,
invece, lo stimolo determinante non esterno bens interno. In questi casi si trova costituito per le
tendenze, gli impulsi, i sentimenti ed i problemi che si agitano nel coraggio dell'artista, il quale, non
potendo in contrar nessun sfogo, soddisfazione o soluzione nella vita, i manifesta in una fantasia
creativa attraverso trasmette il quale la sua forza propulsore. Si tratta della trasformazione e
sublimazione artistica dei sentimenti personali. Heine l'espresse di forma molto semplice ed
efficace: "Del mio gran dolore tiro fuori i miei piccoli canti." Possono trovarsi esempi dell'analisi di
questa fonte di ispirazione in diversa operi psico logici, ma bisogna prendersili con molte riserve
data la tendenza di molti psicologi ad esagerare. Le analisi pi ragionevoli si trova contenuti nel
libro Psychanalyse di lart, di Chiacchiera Baudoin.
In parte, anche la Divina Commedia pu considerarsi come l'espressione trasfigurata dell'amore di
Dante per Bea triz che non pot trovare soddisfazione terrena. Cos pure il Tristn ed Isolda di
Wagner fu descritto da lui stesso come "un monumento all'amore che "non potei soddisfare."
Lo stimolo pu possedere anche una natura pi ele vada, consistendo in un'abitata intuizione della
Realt il suo perior, in un lampo di illuminazione spirituale. Questo succedeva spesso in epoche pi
spirituali, nelle quali l'arte possedeva un carattere religioso ed il poeta era inoltre profeta e veggente.
il caso di Dante, il quale espressa mirabilmente nel "Paradiso" le sue intuizioni ed illuminazioni
mistiche.
Nei casi nei quali lo stimolo iniziatore delle apporta cin superconsciente interno, si pu parlare di
un'atto fecondazione, cio, di una relazione creativa tra le dis rosse parti o elementi di una stessa
psiche.
Ma esiste una terza possibilit: quell'in cui gli est muli procedono di influenze psichiche che agisce
telepti camente sulle anime sensibili e ricettive. Questa ipotesi potrebbe essere avallata per alcuni
casi di interventi senza croniche o di manifestazioni simultanee, senza comunicazione esterna.
Potremmo qualificarli di manifestazioni di quell'in cosciente collettivo, ma questa
un'espressione che non ex plico niente.
Di seguito viene il periodo di "gestazione", di elabo razione interna, la quale, come la fisica, pu
facilmente desarro llarse e senza produrre confusioni, ma il pi co rriente che risulti faticosa,
complicata e penoso. La sua durata pu essere molto diversa: magari si prodursi
rapidsimamente, di forma quasi immediata, ma altre volte pu estendersi molto. In alcuni
casi, l'artista risente carcerato di una sensazione di scoraggiamento ed inquietudine, con moment
neos fioriture; in altri lo vive come qualcosa di negativo, con un'arida sensazione di svogliatezza e
di incapacit per produ cir. frequente che l'artista interpreti erroneamente questo tado come una
paralisi delle sue facolt produttive e si tormenti cercando di forzare l'ispirazione mediante diversi
stimolil'alcool, per esempiospesso egli quale d ino ed in vano. Nei periodi di fioritura,
possibile dare occasione alla collaborazione responsabile e volontaria dell'ar tista col suo inconscio,
collaborazione che si pu desarro focolare di multiple forme come sia il tipo psicologico e l'
tructura della personalit.
Finalmente, arriva il momento della nascita, dell'irrup cin nella coscienza, cio, dell'ispirazione
propriamente detta e la sua espressione esterna. Come nel parto, tale ex pressione pu risultare facile
e spontanea, oppure difficile e dolorosa; forse precisi di aiuto artificiale ed allora il resul tado non sia
tanto vitale. In alcuni occasioni si prodursi esaltazione ed un gran godimento, ricordiamo
l'Eureka di Archimede,; in altri si tratta di qualcosa di tormentoso, come fu il caso di
Alfred di Musset che cercava di sottrarsisi di tale tado mediante eccessi di diversa indole.
Il prodotto artistico pu nascere con differente grado di sviluppo: pu essere un po' come quegli
animali che sono capaci di avvalersi per se stessi nient'altro nascere, oppure pu essere come il
bambino neonato che necessita di cura due ulteriori, essere alimentato e svilupparsi. Di questa stessa
forma, l'opera d'arte pu arrivare gi quasi perfetta al primo tocco e solamente precisare di una
lieve revisione o ritocco, oppure arrivare solo il suo design e sar necessario sviluppare dopo
coscientemente la sua trama.
La relazione mutua tra la creazione spontanea e l'activi date cosciente, e la sua rispettiva
proporzione, pu essere molto varia e complessa.
Esiste a volte un sdoppiamento cosciente e quasi allucinatorio. Considerando le allusioni che
Dickens faceva nelle sue lettere rispetto alla personalit indipendenteper cos cirdei suoi
personaggi, e paragonando queste allusioni con altri fatti che conosciamo, dovremo considerarli
come genuine. Lo stesso affermava che Mrs. Camp, uno di suoi io jores creazioni, gli "parlava"
generalmente nella chiesacon una voce che era come un'avvertenza interna.
Il drammaturgo francese Di Curel fece un'acuta analisi del suo metodoo, per meglio dire, delle sue
esperienzedurante il lavoro: descrive che comincia trattando il tema della forma abituale e magari
con pi difficolt e paura che altri scritto capo di bestiame, ma subito sente che alcuni dei
personaggi bro tanto in lui e gli parlano dello stesso modo che Mrs. Camp parlava a Dickens. Questi
personaggi non gli erano nettamente visibili, ma sentiva che si muovevano intorno suo dentro
una cena, gi fuori quando stava nella sua casa o nel giardino, in modo che quasi poteva
vederli vagamente, come in un sonno. Da allora oramai non componeva pi, n creava; c'
solamente Co. una revisione letteraria: i personaggi parlavano ed agivano da soli al punto che
perfino quando lo scrittore era in terrumpido o stava dormendo, il dramma seguiva spontaneamente
desarrolln dose nella sua mente; e quando si distrarsi e non pensava al suo lavoro, ascoltava a volte
frammenti di frasi che facevano parte di scene delle quali ancora egli non si era occupato. Questo
significa che l'elaborazione subliminalecio, inconsciodel dramma ha oltrepassato e prece dido il
punto nel quale si trattenuto il lavoro cosciente. Di Curel vedeva in questo piccolo sdoppiamento
della persona lidad una specie di germoglio o escrescenza della personalit primitiva che di nuovo
riassorbita gradualmente, nonostante che non senza una penoso lotta, appena concluso il dramma.
Questa una manifestazione specifica delle subpersonalidades che esistono in tutti noi.
Analogamente, Luigi Pirandello, ingegnoso e tormentato anatomizador della dissociazione e della
complessit psicol gica, fece dichiarazioni simili e port questo problema a cena nella sua
originale commedia Sei personaggi alla ricerca di autore.
La genesi delle creazioni artistiche e delle invenzioni che abbiamo delineato, come l'esistenza di
diverso nive essi psichici semi-indipendenti, spiegano certi fatti curiosi e paradossali relativi alle
relazioni tra un autore e la sua opera. Lo stato di coraggio cosciente dell'ar tista a volte nettamente
distinto del che esprime in quello che sta cre cammino, e perfino pu essere completamente
opposto.
Rossini, per esempio, compose alcuno dei frammenti pi allegri di Il barbiere di Siviglia mentre
stava encoleri zado. L'era molto pigro e per ci non era mai puntuale nel momento di consegnare le
sue composizioni. Era stato annunciata gi la data dell'esordio di Il barbiere di Siviglia, e bench
questa si andasse avvicinando sempre di pi, egli non aveva cominciato quasi a compo ner niente.
Allora l'impresario, sapendo che egli era molto pigro ma anche molto ghiotto, lo rinchiuse con
chiave nella sua stanza e non gli faceva arrivare il cibo fino a che non avesse finito di scrivere un
certo numero di pagine. E per ci che Rossini scriveva completamente adirato nel suo letto che era
dove normalmente componeva normalmente, e lanciava a poco a poco le foglie attraverso la finestra,
avida mente raccolte per i notai che aspettavano nel pa zio per copiarli.
Succede frequentemente che in altri casi l'autore experi menzioni un strano sentimento di
disinteresse, perfino di allontana mento verso quello che ha prodotto. Per ci, quando pa sado un
tempo rilegge di nuovo i suoi scritti, sente un'impressione di novit e quasi a meraviglia davanti a
quello che germogliato della sua pena. Ma pi: pu succedere anche che l'autore non
comprenda bene la sua propria opera n riconosca il suo significato pi profondo, mentre un'altra
persona, magari qualche critico esperto, sa comprenderla ed il sacco alla luce. Molti anni fa potei
presenziare ad un caso tipico di questo tipo: un medico intuitivo e spiritualmente elevato
lesse pubblicamente varie poesie in presenza del suo autore, facendo commenti di gran
ingegno che mettevano di rilievo il signifi cado spirituale e simbolica che contenevano.
Dopo la lec tura, il poeta disse: non avrebbe immaginato "Mai che le mie poesie sfregassero
rinchiudere tutti questi significati, ma ora devo ammetterlo!." Devo segnalare che quello poeta era
piuttosto un vitellone senza grandi aspirazioni spirituali, con una vita personale abbastanza
mediocre.
Illustrer tutto quanto ho detto mediante esempi molto distinti tra s, ma che aiuteranno a
comprendere nel po sible l'ammirabile processo dell'ispirazione e della creazione. Incomincer per
citare la chiara e candida attestazione di un geniale scrittore: Hermann Keyserling.
Mi trasformai in scrittore, bench originalmente non avesse nessuna tendenza a scrivere, dovuto solo
a che per potere materializzare il mio esseree, dovuto alle mie capacit esistenti e, soprattutto, al
mio incapa cidadnon vedeva nessuna altra strada davanti a me pi che quello dell'expre sin
scritto. Scrivendo, non mi sono sentito mai troppo distinto ad un medium: non ho saputo mai quello
che andava a dire. Solamente ho sentito l'impulso di dire in quello momento qualcosa su un
determinato tema.
I primi risultati si prodursi sempre di pi rapide e consti tuan per me una vera sorpresa, bench
fosse solo la sorpresa di riconoscere con allegria quello che, in un principio, solamente aveva
presentito.
"Quando in Darmstadt dovetti sviluppare un'attivit esterna, la fondazione e direzione dalla "Scuola"
della Saggezza, nella che non aveva pensato mai e che, per il mio carattere, non mi risultava apro
pigolato in assoluto, mi fu precisato il fatto sorprendente che la mia produzione doveva portare un
determinato titolo ed arrendersi in un termine determinato. A quei tempi mai ebbi bisogno di pen sar
in quello che andava a scrivere, poich conformi si andava avvicinando la data fissata, tutto quello che
aveva presentito prendeva forma per s stesso", le Mie relazioni col suprasensible.
Il secondo esempio quello di un scultore, Ernesto Masuelli. Si tratta di un giovane che rimase
cieco a diciannove anni per una ferita di guerra. Non si era dedicato mai all'arte e neanche lo fece
immediatamente dopo avere perso la vista, ma passato un certo tempo e casualmente, come se di un
gioco Lei trattasse, cerc di modellare un po' di plastilina: i suoi risultati furono tanto interessanti
che lo spinsero a dedicarsi a modellare di forma assidua. In questo modo Lei di sarroll in lui un
talento con la caratteristica di essere completa mente spontaneo e che sorprendente dovuto alla
sua cecit. Domandandogli sulla sua forma di creare, Masuelli io respon di letteralmente: "non
vigilo la mia mano mentre lavoro; io mi sento quello che faccio. In quelli momenti, sono quello
che sto coltivando e lascio che la mano agisca sola. Modellai Il sole dato, una delle sue pi belle
sculture, in tre stanze di ora, in un stato come di sogno, quasi di incoscienza. Sempre lavoro
serenamente, pieno di godimento." Risulta somma mente interessante la sua allusione al processo di
identificazione, di personificazione.
Il terzo esempio, ancora pi significativo in alcuni aspec tosse, quella della poetessa e disegnatore
Mara Gallotti. Io exten der pi busta questo caso poich riuscii a redigere direttamente i suoi dati
biografici: mi rimetter ad una parte del mio discorso inaugurale per l'esposizione di disegno
realizzata nel "Circolo della Stampa" di Roma.
Gi dalla sua pi tenera infanzia, Mara Gallotti fu molto distinta delle altre bambine e ragazzine.
Normalmente allontanava dall'am biente che la circondava e rinchiudersi nel suo mondo: un mondo
traboccante di belle visioni, di bont e di perfezione. Questa intensa introversione e la dissociazione
psichica che produ Co. si vide aggravata per un doloroso fatto che lei stessa ex plicaba cos:
"Passai la mia infanzia e la mia giovent sommersa in un incubo della quale non credei mai potere
arrivare a svegliare. Per la mia disgrazia, e credo che incudine disgrazie succedono spesso e
risultano sommamente perniciose per molta gente giovane, ebbi un maestro, Dio gli perdoni che
invece di sviluppare affettuosamente in me l'amore per lo studio o esti mulattiero le mie conoscenze,
non cessava di ripetermi continuamente che io ero una persona deficiente, incapace di desiderare e,
meno ancora, di fare niente buono e che era destinata a trasformarmi nel peggiore fallimento di tutta
la scuola. Magari questo lavoro di suggestione trov in mio una debolezza di carattere, perch non
seppi non solo ribellarmi e reac cionar, ma finii per considerarmi una disperata, incapace di vedere
qualcosa di quello che le altre comprendevano e di tracciarmi nella vita la mia propria strada."
Questa malefica suggestione fece che la parte migliore e pi vedere dadera della personalit di Mara
Gallotti rimanesse pa ralizada e per molti anni la sua vita trascorse in un tado quasi di
sonnambulismo. Quella parte arriv dopo a manifestarsi, ma in altre personalit pi
deboli, me ci guarisci o con meno vita interna, quelli deprimenti ed insa nas suggestioni
finiscono brutalmente con qualunque germe di vita spirituale, provocando squilibri ed
autentico enfer medades nervosi e psichici. Si tratta di mutilazioni mo rales che normalmente
sono molto pi gravi delle fisiche in certi aspetti, e costituiscono una gran responsabilit per chi li
portano a termine. La sua unica scusa che spesso non hanno nessuna consapevolezza del danno
che fanno, ma arrivato il momento che questi delitti psicologici cessino, arrivato il momento
che tutti si rendano conto che le critiche, la svalutazione, il pessimismo e le prognosi di
fallimento sono un vero veleno, mentre la comprensione, l'affetto, il coraggio ed il sano
ottimismo sono vivificanti, provocano subitanee' energie e possono produrre un'ammirabile
evoluzione interna ed alcune opere realmente meravigliose. Questa incoscienza caratterizza ad
alcuni madri che amano, nonostante che alla sua maniera, ai suoi figli, e tuttavia rovinano suoi vidi
trovi queste immagini negative e con questi continui crti cas.
Per molti anni Mara Gallotti visse degnamente le sue esperienze come donna e come madre, ma
sempre Lei senza ti preda del sottile ed insopprimibile tormento di aspirare con noi talgia verso una
vita spirituale che considerava irraggiungibile, poich si sentiva dominata per alcune energie interne
alle che non sapeva dare redine sciolta e meno ancora esprimere creati vamente. Ma
improvvisamente gli succed realmente qualcosa maravi lloso e sorprendente: una notte sent
improvvisamente un forte impulso a scrivere alcuni versi che affioravano di forma spontanea nella
sua coscienza. Trasognata e qualcosa di titubante, obbed a questo impulso ed i versi furono
sorgendo rapida mente senza necessit da realizzare nessun tipo di sforzo. Da allora, questa vena
poetica germogli evviva e fresca come un'inesauribile sorgente. Erano retro fluidi ed armoniosi
che, senza la pi minima carico retorica n pretesa "cuccetta rida", esprimevano con gran
sensibilit i sentimenti, reac ciones ed aspirazioni di un'anima tanto dolce e sensibile cos come
fervorosa ed intensa.
Passati alcuni mesi, ebbe luogo un altro avvenimento ancora pi sorprendente che il primo: Mara
Gallotti incominci a disegnare spontaneamente, senza c'essere la cosa non fatta mai anteriore mente
e senza avere ricevuto mai n una sola lezione di diedi bujo. Non fu un apprendistato graduale, n
un sviluppo cre ciente di una facolt artistica, ma si mise improvvisamente a disegnare una
delle immagini pi difficili per tecnica ed ex pressione: la figura del Cristo. L'impulso che, con
incosciente audacia, la spinse a ci fu il suo enorme desiderio di avere un'immagine di Il che
concordasse con la sua propria visione in terior ed al che dedicare le sue preghiere. E lo riusc.
Subito incominci spontaneamente a disegnare, con una sorprendente facilit e rapidit di
esecuzione, numerosi diedi seos. Tra essi, possiedono particolare interesse e valore una serie nella
quale rappresenta al Cristo crocifisso evangelizzando.
Oltre a su questo tema che era suo prediletto, Mara Gallotti disegn anche su altri molti, tra i quali
sottolineano quelli di San Francisco, Santa Caterina e Santa Chiara; una posteriore serie di delicate
interpretazioni o "trascrizioni figurative della musica dei grandi compositori: Bach, Beethoven,
Haydn o Schubert; oltre a rappresentare simbolicamente differenti stati di coraggio: nostalgia,
amarezza, attrazione, riflessione, meditazione, felicit, sereni date, eccetera.. ed infine, anche un
gran numero di ritratti.
Tutto quanto ho esposto anteriormente sul processo di ispirazione e di creazione, lo troviamo
nettamente nell'arte di Mara Gallotti: ci sono stimoli esterni, ma soprattutto interni e spirituali,
elaborati da un superconsciente sommamente vivo e sensibile; si prodursi gi la nascita facile e
spontanea del prodotto artistico completo con ognuna delle sue particolarit e quindi, con una
minima o nessuna partecipazione della personalit cons ciente; tutto si elabora e si prepara in una
regione pi ele vada, e di lei proviene.
Ci sottrae il problema della sua singolare abilit tecnica. Su ci mi limiter a formulare l'ipotesi che
dato che l'immagine e la visione interna del disegno sono in lei tanto vive, tanto nitide e precisi in
ognuna delle sue particolarit, si creda la corrispondente coordinazione neuromuscolare necesa rida
per potere plasmare sulla carta i tratti di matita ed arrivare ad oggettivare cos tale immagine.
L'iperattivit superconsciente di Mara Galloti si manifestata anche in molti altri aspetti: in pi di
un'occasione sent chiare intuizioni premonitorie di fatti che pi tardi succederono realmente.
Spesso si sent fortemente spinta ad agire di alcuno determinata forma che, dopo, si dimostr
azzeccata. Inoltre, si sent sempre guidata ed appoggiata per una Forza spirituale seppi rior.
Bench appena abbiamo oltrepassato qui le soglie del mistero, non mi seguir estendendo su questo
punto. Con cluir questo capitolo parafrasando quello che Shakespeare mise in bocca di uno dei suoi
personaggi: ci sono generalmente pi cose tra il cielo e la terra che quanto la mente umana ad mite."
6. L'ispirazione transpersonal
Se osserviamo i "segni" dei tempi, cio, quella tado attuale dell'umanit, dei suoi interessi e del suo
com portamientos, potremo osservare facilmente in due una crescente polarizzazione tendenze
opposte. Da una parte, esiste un esasperato desiderio ed un'affannosa ricerca di posa siones
materiali, di piaceri sensuali, di dominare la natura leza ed ad altri esseri umani col suo
conseguente conse cuencias di dissolutezza e di autoaffermazione in tutti gli ambiti, di
aggressivit e violenza individuale e collettiva. D'altra parte esiste anche, di forma pi o meno
evidente, una marcata insoddisfazione verso tutto questo, o perfino un'aperta ribellione, soprattutto
tra i giovani, ed una bs rimane, cosciente o no, di valori e di retribuzioni di un'altra indole pi
elevata, con un anelito verso quello che generica mente si denomina spirituale o religioso.
Ma in questo campo esistono numerose incertezze, confusioni e malintesi. Si d l'estranea
paradosso che, mentre abbondano le attestazioni di esperienze che uomini e donne di tutti i tempi e
di tutti i posti hanno avuto in quella sfera superiore, gli studi scientifici e le investigazioni a questo
rispetto sono tuttavia scarsi e molto poco soddisfacenti. I motivi sono molto diversi. Innanzitutto,
sta il problema di un'erronea concezione del metodo scientifico che si limita ad utilizzare tecniche
quantitative e questa dsticas adattata alle scienze naturali. Inoltre, la mente si mostra restia ad
ammettere l'esistenza di una realt e di alcuni valori non razionali, confondendo quello che
super-razionale con la cosa irrazionale o, per meglio dire, anti-razionale. Poi questo il fatto che,
normalmente, le descrizioni di tali esperienze sono state vincolate con dottrine religiose, con
immagini, simboli e forme che non sono oramai accettati o con siderados come validi per un numero
ciascuna volta maggiore di persone. Tale e come diceva Keyserling, con la sua caratteristica
irriverenza: sono stati esposte nella cornice dei suoi propri pregiudizi."
Un'altra difficolt quella dell'inadeguatezza del linguaggio e delle espressioni verbali per
comunicare la vero natura leza delle esperienze transpersonales. Tutti quelli che c' in tentato da
farlo hanno detto che, in realt, sono ineffabili. (1)
(1) questa una delle caratteristiche attribuite all'esperienza mistica per W. James nella sua opera
1. L'Intuizione
Qui necessario distinguere tra l'intuizione come funzione psichica, da una parte, ed i risultati della
sua attivit, di cir, le intuizioni propriamente dette col suo diverso carac tersticas per un altro. La
definizione usuale di questo concetto pro viene dalla sua etimologia: "in-tueri", cio "vedere dentro."
Si tratta della visione, della percezione immediata di un oggetto presente, preso nella sua realt
individuale. L'intuizione, come funzione specificamente conoscitiva ed autonoma, si
contempla attualmente in generale e stato riconoscente nel passato, tanto in Oriente come in
Occidente.
Tuttavia, la psicologia che Lei autodefine come cient fica non l'ha riconosciuta come mezzo valido
di conoscenza, dovuto alla limitata ed unilaterale concezione degli ambiti e metodi della scienza,
oppure l'ha identificata con la percep cin sensoriale presa diretto degli stimoli esterni. Ma esistito
sempre ed ancora continua ad esistere una reazione contro questo ingiustificato esclusivismo. I due
maggiori difensori della validit e del valore delle intuizioni furono, soprattutto, Bergson e
Keyserling. Ambedue sono considerati e catalogati come filosofi, ma ebbero precisamente un fine
senso psicologico basato nell'intuizione e, nel caso di Keyser ling, anche nella sua gran capacit di
empatia e compenetra cin. Per ci, la sua preziosa contribuzione alla conoscenza dell'anima umana
dovr essere debitamente rispettata e presa molto in conto da parte della nuova psicologia scientifica.
Jung, da un ambito pi strettamente psicologico, ebbe il merito di appoggiare l'esistenza e la validit
dell'in tutela come funzione psichica specifica ed autonoma. Questo ce lo spiega cos:
Sotto il mio punto di vista, l'intuizione una funzione psicologico fun damental; non si tratta di una
sensazione, n di un sentimento, n di una deduzione intellettuale... Mediante l'intuizione, ogni
contenuto si presenta come un tutto completo in s stesso, senza che siamo ca paci di spiegare o di
scoprire come successa tale cosa... Per ci, la conoscenza intuitiva possiede un carattere intrinseco
di certezza e di convinzione, il quale indusse a Spinoza a sostenere che la "scienza in tutelare la forma
suprema di conoscenza."
A questa forma di conoscenza Jung la fiamma "irrazionale", ma questa designazione si presta ad
equivoci perch noi in duce a contemplarla come contraria alla ragione, mentre in realt solamente
distinta, ma non opposta; potrebbe chiamarsi per-razionale, o migliore ancora, trans-razionale.
Esistono vari tipi di intuizione. Innanzitutto stanno gli in tutele sensoriali, costituite per la
percezione cons ciente delle impressioni visibili, uditive, tattili, etc., pro ducidas per stimoli
provenienti dall'ambiente. Non far appoggio su esse perch si sviluppano nei livelli ps quicos
personali e non concernono al superconsciente.
Poi stanno le intuizioni delle idee, nel senso platonico, che procedono di una regione superiore a
quello dove normalmente funziona la mente ordinaria e, per consi ti orienti, possono considerarsi
transpersonales. La stessa cosa si pu dire degli altri tipi di intuizioni superiori, cio, delle
estetiche, delle religiose, delle mistiche ed in cluso delle scienziate, per esempio, le
intuizioni della ma tematico superiore. In realt, ci sono molte persone che di beran essere
stato considerato come normali e non lo sono stato. Questo denota la differenza tra la vita
psicologico ordi naria e la transpersonal.
Le intuizioni si presentano nella coscienza o sono percepii dai di due forme. La prima che quella
che si trova pi vin culada al significato etimologico, pu descriversi come l'apertura di un "occhio
interno" che permette di vedere o percepire una re alidad che la visione normale non scorge. L'altra
forma pu essere comparata ad un splendore, ad un lampo, ad un raggio di luce che si accende nel
campo della coscienza e che per cibido per l'io, per il centro della coscienza, dal suo livello o sede
abituale. Un carattere comune e specifico delle intuizioni la sua autenticit. Conferiscono la
percezione dell'oggetto nel suo to talidad, nel suo insieme, come un tutto organico, e per ci si
differenziano dalla coscienza mentale che analitica.
Keyserling la cosa manifesta con gran evidenza:
... In definitiva, l'uomo, come il resto degli animali, intimamente vincolato a tutto il complesso di
esseri e cose, e se egli fa lla l'istinto o l'ha molto atrofizzato, non pu garantire allora Lei dei suoi
impulsi elementari e deve intervenire l'equivalente hu mano dell'istinto affinch l'uomo osi orientare
si liberi mente nel cosmo. In questo senso, solo gli intuitivi sono liberi; e per questa ragione,
solamente tra essi sorgono i grandi sviluppatori, gli autisti e gli innovatori...
Questa un'altra caratteristica specifica dell'intuizione: suo diedi reccin verso il progresso, verso il
futuro.
...L'intuizioneafferma Keyserlingpenetra il velo del futuro e, quindi, della cosa possibile. Ma la
realt sta in perpetua trasformazione e per ci pu vederla solo chi pu afferrare direc tamente
quello cheogni tanto possibile, e ci in un doppio senso: primo di tutto perch, oltre i fatti, exis
hai alcuni "possibilit"; in secondo posto, perch sono capaci di percepire direttamente, e di tra tutte
le possibilit, quelli cheoccasionalmente ed in determinate condizionipossono lle gar a
realizzarsi. Tanto l'una l'altra non possono deviare come bens dell'esperienza interna e primordiale
della totalit. Finalmenteosserva ancora Keyserlinganche L'intuizione si trova strettamente
vincolata all'amore.
Per tutte questi ragioni, l'intuizione, pi che la qualit dell'oggetto quella che capta l'essenza,
quello che . Per ci uno dei campi di investigazione della nuova psicologia dell'essere, della
quale Maslow stato il pioniere.
2. L'immaginazione
Questa si trova strettamente vincolata all'intuizione, poich normalmente le intuizioni non si
presentano nella coscienza di forma astratta, semplice e "pura", bens abbasso l'asse pecto di
immagini. Per ci, il primo passo consiste in distin guir il contenuto, l'essenza o l'idea che costituisce
un'intuizione, della forma e del rivestimento che adotta. Questa forma possiede un carattere
simbolico e ci ci porta all'impor tante e complessa questione del simbolismo. Parleremo pi
avanti di ci. (2)
Ora ricorder solamente il doppio, ed in un certo senso con tradictoria, natura e funzione del
simbolo: pu vegliare o rivelare. Quando si confonde con la realt che esprime, la candela e per
ci fonte di illusioni. Quando, invece di ci, riconoscente come mezzo di espressione, una via
utile di Lei guir, e forse necessaria che pu condurre verso una reali date trascendente.
(2) vedere il capitolo 8 del presente volume. , N. dell'E.,
Indipendentemente della sua funzione conoscitiva, gi sia come via o veicolo dell'intuizione,
l'immaginazione possiede altri aspetti differenti tra s.
Primo sta la semplice immaginazione riproduttiva, cio, l'immagine-ricordo delle sensazioni o
impressioni gi expe rimentadas (immagini mnemoniche). Il pi frequente la vidi sual, ma stanno
anche l'immagine-ricordo delle altre impressioni ricevute attraverso gli altri sensi tra i quali
sottolineano le uditive. Tutte esse si trovano conservate in stato latente in quello che possiamo
denominare "archivio" dell'inconscio, e possono reaflorar alla coscienza spontanea mente oppure
essere evocate mediante la volont. La capacit di conservare e di evocare immagini immensa,
praticamente si potrebbe dire che illimitata. In condizioni speciali, hip nosis, stati febbrili, etc.,
possibile reaflorar piccoli re saggi degli avvenimenti della prima infanzia. Stanno anche i prodigi
mnemonici dei grandi direttori di orchestra, per esempio, Toscanini, capaci di ricordare senza fonas
interi ed opere musicali, e di dirigerli senza avere davanti gli spartiti suo. anche sorprendente la
capaci date che possiedono alcuni giocatori di scacchi per visualizzare i pezzi di multiple tavole ed
i suoi movimenti, potendo arrivare a giocare alla cieca quindici o pi partenze simultanee.
Sta anche l'immaginazione creativa, la quale possiede un'enorme importanza, bench ancora non sia
quanto basta mente riconoscente ed utilizzata come potrebbe esserlo, per esempio, nell'ambito
educativo. Normalmente la sua attivit mi frollai festa nei sonni che sono un prodotto misto dei
due tu pos di immaginazione: la riproduttiva e la creativa. Ma della creativit parler pi avanti.
3. L'Illuminazione
Una delle forme pi frequenti di manifestazione del superconsciente nella coscienza quella
dell'illuminazione che se gue all'apertura del "occhio interno." Esiste molte afinida da' tra
l'intuizione e l'illuminazione, bench ci siano anche notabile differenze.
In senso generale, si pu dire che un'intuizione come un lampo di illuminazione relativa ad un
determinato aspetto o manifestazione della Realt. Ma l'ilu minacin qualcosa di molto pi ampia
e duratura; una vidi sin che mostra la natura essenziale e l'unit sintetica di tutta la Realt, o dei
suoi aspetti pi importanti. la percezione di una luce che non fisica, ma deriva dalla propria
Realt.
Questo tipo di illuminazione pu essere considerato come la rivelazione dell'immanenza divina,
dell'unit della Vita Universale, manifestata in miriadi di forme. La descrizione pi efficace la
contenuta nel Bhagavad Gita dove gliela descrive come la "rivelazione della Forma Universale."
Numerosi poeti hanno avuto e hanno cercato di esprimere questa esperienza di illuminazione. Tra
essi, il pi impor tante stato Dante: il "Paradiso" dantesco pieno di expre siones luminosi. Dante
afferma chiaramente all'inizio di quello Cantico avere avuto l'ineffabile esperienza della pi alta
Luce, quella che risplende nel "cielo" pi elevato, il pi cer canuto alla Realt Suprema, a Dio.
La gloria di Quello che tutto muove
raggiunge l'universo tutto, e risplende
in alcune parti pi ed in altri meno.
Nel cielo che maggiore luce di Lui riceve
io stetti, e vidi cose che dire
n sa n pu chi di l discende;
perch avvicinandosi alla sua espressione
il nostro intelletto raggiunge tale profondit
che la memoria non pu andare dietro lui.
La manifestazione della luce assume differenti aspetti nella coscienza della quale la percepisce; o,
per meglio dire, in questa prevale cen differenti aspetti in funzione delle caratteristiche di quell'in
dividuo, perch tali aspetti non sono esclusori ma Lei interpenetran e si confondono in grado
diverso. In alcuni casi prevale la percezione della bellezza, come per esempio in Tagore; in altri,
prevale l'aspetto conoscitivo, come in Plotino o in Eckhart.
Nei mistico cristiani, ed anche negli orientali, tali aspetti si uniscono con sentimenti di amore e di
adorazione. In altri casi, l'illuminazione suscita soprattutto un sentii mento di godimento che pu
raggiungere perfino stati di beati tud statico. Ma, ripeto, si tratta di una preponderanza di uno o un
altro di questi aspetti: normalmente, tutti sono presenti in alcuno misura. La sua fusione fu
espressa di forma ammirabile per Dante.
4. La Rivelazione
Esiste fino ad ora un tipo di esperienza iluminativa distinto agli in dicadas: si tratta della "presa di
coscienza", della percezione, spesso imprevista, di quello che l'essere umano, della rivelazione che
un individuo ha di s stesso.
Gli aspetti ed effetti di questa rivelazione possono essere molto distinti tra s, perfino opposti. Il
primo tipo di rivela cin possiede un carattere sommamente positivo: si tratta della vidi sin delle
ammirabili potenzialit latenti o attivi nei livelli superconscientes; pu arrivare a prodursisi un
splendore, un lampo di rivelazione del S Stesso espiri tual. Ci include una nuova comprensione, la
vero com prensione di uno stesso e degli altri; la coscienza experi menziona una sensazione di
ampliazione, di espansione, e inondata per sentimenti di godimento, bont, amore e gratitudine.
Ma la rivelazione, gi sia per repentina, imprevista o di masiado intenso, pu provocare anche
Il primo esempio un conosciuto episodio della vita di San Francisco. Poco dopo della sua
conversione e mentre astragalo pregando, questo ascolt una voce interna che gli disse: "Vedi e
ricostruisce la mia Chiesa." Dato che nella vicinanza c'era una piccola chiesa abbandonata, egli
interpret questo messaggio come un'ordine divina di ricostruirla e cos si disporsi a farlo. Tuttavia,
poco dopo si rese conto che questo messaggio possedeva un altro significato molto pi ampio: era la
rivelazione della sua missione di "restaurare" la Chiesa cattolica che, in quelli tempi, aveva
degenerato molto. Tutti conosciamo gi di che cosa forma tanto ammirabile compi la sua
missione.
L'altro esempio di molto differente natura e riguarda un uomo ben distinto. Si tratta del fulminante
rivela cin che ebbe Nietzsche sui grandi cicli che Lei desa rrollan nell'eternit del divenire cosmico.
Egli l'interpret e l'espresse nella sua teoria del "eterno ritorno." Secondo lui, il tempo non ha
limiti, mentre il numero dei to mos di materia esistente, bench immensa, finita. Per ci le
sue combinazioni saranno necessariamente finite e, prima o da' pus, dovranno riprodursisi
ritornando sempre alla stessa cosa, e cos fino all'eternit. Naturalmente, questa desolante dottrina
era basata su una premessa erronea, il che il numero degli atomi finito ed invariabile. A parte
l'assurdo intrn secco di questa ipotesi, la fisica moderna ha dimostrato poich gli atomi si
disintegrano continuamente e vanno formn dose altri nuovo con propriet differenti. Quella che
Nietzs che aveva intuito era la natura ciclica della manifestazione cosmica, cio: il processo
evolutivo. Si tratta la concezione orientale dei grandi cicli di apparizione e sparizione di essi mondi,
della periodica emanazione della materia e della sua evoluzione in innumerabili forme e, dopo, del
suo successivo riassorbimento nello spirito, nell'inmanifiesto. Le recenti scoperte astronomiche
sulla formazione ed il desa rrollo degli astri e delle galassie confermano pienamente questa
concezione. Perci, secondo gli orientali, ci uguale mente applicabile a scala umana, come la
manifestazione c clica delle anime in una serie di corpi, reincarnazione. Ma tutto ci non implica
un ritorno identico, bens un riapparire sempre di forma pi elevata, un'evoluzione in spirale
ascendente. La cosa esposta per Nietzsche un chiaro esempio di interpretazione erronea di
un'intuizione corretta.
Nel campo psicologico, affrontiamo continuamente il problema dell'interpretazione dei simboli.
Possono osservarsi anche qui frequenti o quasi potremmo dire che continui errori e confusioni, come
per esempio nell'interpretazione dei simboli dei sonni ed anche nell'interpretazione dei miti e dei
simbolismi delle opere artistiche o letterarie. Spesso, gli errori si devono a pre-concetti e teorie
particolari di chi li interpretano. Ma anche la difficolt si deve al fatto che i smbo pu possederli
distinti significati e differenti livelli di realt, senza per ci stare in contraddizione o escludersi re
cprocamente.
Illustro di seguito un caso di ispirazione pontnea che, nonostante essere distinto in alcuni aspetti,
conserva una certa affinit con quello di Mara Gallotti, citato nel capitolo anteriore. In lui si
evidenziano alcuni caratteristiche peculiari dell'attivit che si sviluppa a livello superconsciente, come
le sue relazioni con la coscienza.
Si tratta di una giovane donna alla quale trattai per molti anni bench di modo irregolare, dovuto alle
mie lunghe assenze della citt nella che viveva, ma continuato da lontano per corrispondenza eccetto
durante gli anni della guerra da 1941 al 1945. La chiamer Luca, bench questo non il suo vero
nom bre. Da un punto di vista clinico non presentava niente ins lito. I suoi sintomi entravano nel
quadro dell'astenia neuro-psichica: debolezza fisica, depressione emozionale, difficolt di
attenzione mentale, oltre a distinte fobie, soprattutto paura ad uscire sola di casa. L'ambiente
familiare era oppressivo: padre autoritario e madre buona ma di idee strette che non gli permisero di
seguire gli studi, come lei avrebbe desiderato; isolamento e nessun vincolo affettivo. Col mio
trattamento, du rante il quale utilizzai distinte tecniche della psicosntesis, fu migliorando
gradualmente al punto che riusc a superare l'agorafobia e perfino arriv a realizzare soli lunghi viaggi
in treno.
In tutto ci, ripeto, non c'era niente particolarmente nota ble. Invece, poco dopo di utilizzare la
tecnica del disegno libero cominciarono a darsi manifestazioni singolari ed intere santes in vari
aspetti. Al principio, i disegni consistevano semplicemente in linee, forme geometriche,
rappresentazioni schematiche di aspetti della natura (sole) mare, montagna, e di oggetti semplici. Ma
passato un breve tempo, co menz a scrivere nelle disegni parole e frasi a guisa di commento.
Questa evoluzione sorse spontaneamente e senza che avesse niente a che vedere con le mie
istruzioni o stimoli. Le frasi esprimevano differenti stati di coraggio, ma da' pus e sempre di pi,
esprimevano aspirazioni, aneliti di li beracin e di elevazione, e lampi di intuizione di carc ter
universale o cosmica. Ci sono qui alcune di esse, realizzate tra gli anni 1932 e 1935:
"Il viso della divinit nascosta. Onde misteriose attraversano l'atmosfera. Nelle alte sfere soffia
il vento unii maiuscola. La coscienza non vuole riconoscerlo."
"Tra le altezze spaziali si estende lo sguardo. Atra viesa la vita il suo ciclo storico. Il gran tutto
rimane immobile."
Dopo, la produzione incominci a diminuire quasi fino a ce sar, fino a 1940 quando, tuttavia, torn a
riprenderla acti vamente ed i disegni furono sostituiti gradualmente per scritti che avevano forma
poetico sui generis. Questi assunsero sempre di pi il carattere di messaggi dei livelli del
superconsciente.
La netta distinzione, o forse l'opposizione, tra la coscienza di veglia normale e la fonte di ispirazione
fu chiaramente riconoscente ed espressa per Luca.
Lo stile dei messaggi era molto vario, spesso origi nal, con espressioni strane, magari stravaganti,
ma vidi vite ed efficaci. Era un stile che in certi aspetti Lei po dra paragonare a quello dei poeti
surreali. Di alcuno di essi si sospetta spesso che esprimono cos la sua arte deliberata mente, perfino
di brutta fede. Ma questo sospetto, almeno in alle gunas occasioni, non giusta e pu escludersi
totalmente nel caso di Luca, poich lei stessa fu la primo sorpren dida vedendo quello che la sua
mano scriveva.
Quello che succede in questi casi che irrompono elementi ed attivit dell'inconscio di forma
diretta, senza l'elaborazione e strutturazione normale, e senza un'espressione verbale coordi niente e
di facile comunicazione.
Ma quello che pi importa la natura ed il contenuto dei messaggi. Questi possono procedere dei
distinti livelli dell'inconscio, dal pi basso fino al pi alto. Nel caso di Luca, i messaggi
possiedono spesso tanto un tono come un contenuto elevati, propri della sfera transper sonal.
I temi pi ricorrenti sono: visiona di un divenire lu minoso; l'urgenza di una rinnovazione
dell'umanit; pre sagios ed indizi di una Nuova Era; e la comparizione di Lei capo di bestiame
Superiori che saranno i pionieri e creatori.
L'atteggiamento assunto da Luca verso la fonte della sua inspi razione equilibrato e perfettamente
agnostica. Non consi dera che quella fonte sia un essere o entit esterna, ma concede alle espressioni
che gli germogliano, Il Dio, il Cantore, etc., un carattere simbolico di "personificazione psicologica."
Dobbiamo osservare che, mentre scriveva, Luca non perse mai la coscienza di s stessa. Questo la
differenza di tutti quelli quale scrivono in un stato di ipnosi o di trance, alcuni inclusi romanzi interi,
senza dare si racconta di quello che stanno facendo. Questa classe di scrittura automatica deve
essere sconsigliata perch tende a produrre o ad incrementarla diedi sociacin psichico e pu dare
capacit ad influenze indesea bles. Inoltre, i casi di Luca e quelli di altri hanno dare trado che il
mantenere la coscienza sveglia non ostacola l'ispirazione dei livelli transpersonales.
Che conclusione potremmo tirare fuori della produzione espon tnea dei disegni e scritti realizzati
per Mara Gallotti e per Luca, come di tanti altri della stessa origine, racconta due per Myers nel
suo libro Human Personality o per altri estu diosos di questi fenomeni? Questi casi costituiscono una
con firmacin evidente di quello che la psicologia umanistica e la transpersonal, la Terza e le Quarte
Colonne della psicolo ga, hanno dimostrato: che ci sono latenti nella psiche umana un'enorme
quantit di facolt ed energie generalmente ignorate, e tante ammirabili possibilit creativo ed ex
presivas, disposte a manifestarsi tanto pronto siano loro offrii dai le condizioni adeguate.
Le dimostrazioni pi evidenti vengono date: da un lato, attraverso le manifestazioni spontanee, delle
che va ho parlato; e per un'altra, per l'esistenza di molti bambini e giovani superdotati e per gli esseri
superiori: i geni re ligiosos, artistici, scientifici, grandi maestri e benefacto capo di bestiame
dell'umanit.
I superdotati che dimostrano qualit speciali, a volte gi dalla sua pi tenera infanzia, incominciano
ad essere re conosciuti e stimati, ma ancora di forma limitata ed inadeguata. Non solamente esiste
incomprensione, bens tam bin reticenza e fino ad ostilit verso i suoi apprezzamenti per distinte
ragioni sulle quali non mi posso ora datti ner. Tuttavia, esistono due importanti ragioni che deve
ridano indurre ad occuparsi dei superdotati. La prima che essi rappresentano l'elemento umano
pi apprezzato, paragonabile all'uranio tra i metalli, ambi capaci di staccare potenti irradiazioni.
La seconda, che non re sulta strano che i superdotati abbiano un'esuberanza di energie a tutti i
livelli del suo essere. Quando loro im chiesto od ostacolata la manifestazione, pu provocarli
effetti distruttivi e manifestazioni asociali e perfino criminali.
Spesso si potuto osservare che tra i bambini e j venes recluso negli ironicamente chiamati
"Correcciona" essi, esiste un'elevata percentuale di superdotata; magari al guno di essi ebbe un
risveglio spirituale spontaneo. Ma se ci non fu riconoscente e lo mantenuto in un regime di
oppressione, diventa sempre di pi asociale e, quando lo privato di libert, pu arrivare a
trasformarsi in un violento e pericoloso criminale. Per ci, urgente che la societ faccia tutta la
cosa possibile per prevenire questo pericolo e per incanalare quelle esuberanti energie verso un tipo
di attivit pi costruttive e creative
possibile fare molte cose in questo senso. I mezzi necessari esistono; sono molto numerosi e di
differente natura leza: dalla pi elevata, come la comprensione, la compa sin o l'amore, fino alle
diverse tecniche psicoterapeutiche ed educative che continuano ad evolvere pi ciascuno giorno; e
tra esse ci li sono semplici e facili da realizzare, come il disegno o quello crito liberi.
Tutti dobbiamo sentire il dovere di difendere quello conobbi mento, di incitare i medici ed educativi,
e di aiutare i progenitori a fare uso di lui al massimo possibile. Cos, e soprattutto cos, si potranno
prevenire i mali che minacciano l'esistenza stessa della convivenza cittadina e preparare l'arrivo di
una Nuovo Era in si riesca il quale una psicosntesis planetaria; nella quale, senza necessit di
guerre n di violente lotte sociali, la pi alta potenzialit umana possa al canzar le pi ampie e
libere applicazioni.
7. Telepatia verticale
Ora, parleremo delle relazioni tra l'io cosciente v quello che pu ricevere o captare del
superconsciente. A questa facolt di ricevere "della cosa alta" possiamo denominarla
telepatia verticale", al fine di distinguerla dalla telepatia hori zontal che quella che proviene
orizzontalmente di fosse dell'individuo, cio, della corrente del pensiero individuale e collettivo
provenienti dall'ambiente. Pu chiamarsi anche
telepatia interna", perch si sviluppa all'interno del pro pio individuo. Ma necessario fare
un'avvertenza: molto difficile distinguere tra quello che viene dalla superconsciente individuale e
quello che procede ancora molto di alcune sfere ma elevate o di livelli superconscientes esterni al
pro pio individuo. Quanto pi si alza l'individuo, pi tendono a sparire i limiti dall'individualit;
quanto pi si alza, pi distende l'individuo ad unirsi col Tutto. Per ci, ogni descrizione, ogni
terminologia, solo indicativa e rela tiva. Il linguaggio sempre simbolico, allusivo, e tanto pi nel
campo spirituale.
La parola telepatia significa influenza a distanza, e nel nostro caso indica che esiste una distanza
psicologica, una distanza di livelli tra l'io cosciente ed il supercons ciente. Questa telepatia, come
l'orizzontale, pu dividersi anche in telepatia spontanea e telepatia provocata o sperimentale.
Nel caso della telepatia orizzontale, la modalit espon tanea consiste in ricevere, senza l'avere
desiderato o preteso, una serie di impressioni su qualcosa di lontano che dopo re sulta concorde con
la realt. Nella modalit sperimentale, una persona proietta un pensiero o un'immagine che
un'altra persona tenta ricevere. La stessa cosa succede con la telepa zia verticale. C' una
telepatia verticale che potrebbe chiamarsi spontanea, nella quale comunicano tutti i magnifici
inspi rativos: l'ispirazione artistica, letteraria, musicale; li intuii ciones, i distinti tipi di
premonizione di carattere seppi rior, l'impulso di realizzare atti eroici e l'illuminazione mistica.
In lei, i contenuti superconscientes irrompe o si accendono spontaneamente nella coscienza di veglia
e sono percepiti per l'io cosciente. Ma anche in questo caso pu favorirsi il processo, o perfino
provocarsi, mediante esercizi psico-spirituali che attraggono e facilitano la discesa dei
messaggi ed influssi superconscientes nella coscienza.
L'importanza scientifica ed umana della telepatia verticale enorme: scientificamente, perch
conferma l'esistenza di questa regione superiore del nostro essere; ed umanamente, perch la
migliore parte di noi stessi quella che risulta attratta e rimane cosciente, e per ci pu essere
utilizzata benefica e creativamente. Ma questa importanza non riconoscente, perch altrimenti,
vivremmo di una forma ben distinta!
Un'analogia c'aiuter a darci conta di ci. Se il suo piramos dell'esistenza di un gran Saggio dotato
di eleva due poteri spirituali, certamente un Saggio amoroso e disinteressato, sorgerebbe in noi un
vivo desiderio da parlargli, di chiedergli consiglio ed aiuta. E se questo vivesse in un eremo, nella
cosa alta della montagna, per caso non saremmo disposti ad aco mettere l'ascensione per arrivare
fino a lui? Per caso non saremmo disposti a ricevere i suoi preziosi insegnamenti ed ad essere
vivifica due per l'energia e l'amore irradiati per lui, ed a sottometterci alla disciplina di una
determinato preparazione psicoespiritual? Rapidamente ci renderemmo conto che il suo aiuto
c'eviterebbe errori, sofferenze e penalit, trasformando veramente la nostra vita.
Perch bene: esiste cos un Saggio, un Maestro di questo tipo; sta molto vicino e sempre presente in
ognuno di noi. l'Io Superiore, il S Stesso spirituale. Per arrivare fino a lui pre ciso, fare un
viaggio, s; ma un viaggio per i mondi interni. Per raggiungere la sua dimora necessario scalare,
ascendere verso le altezze del superconsciente. anche necessaria un'adeguato preparazione
psicoespiritual al fine di potere resistere l'affluenza della sua forza, come per captare il suo sottile
men incida distinguendoli di tutte le altre voci interne, ed anche per comprendere ed interpretare
correttamente il suo sim bolismo. necessario, infine, essere disposto a realizzare con ferma e
costante volont tutto quello che c'indichi.
Certamente, questa preparazione non niente facile. Il S Stesso spirituale considera le cose, gli
avvenimenti e gli esseri di una forma molto distinta quella dell'Io Personale. Il suo senso dei valori e
delle proporzioni molto differente di quello della coscienza ordinaria il cui visione non raggiunge
per vedere oltre i suoi nasi. Le indicazioni del S Stesso corri ponden al bene vero, ma possono
contraddirsi coi nostri desideri o le nostre preferenze personali.
Il S Stesso non richiede sacrifici, nel senso usuale ed erroneo di rinuncia forzata e dura, ma s nel
senso di una consacrazione che implica l'eliminazione graduale di mu chas cose, abitudini ed attivit
che risultano nocive ed inutili, o meno importanti, per fare spazio e dedicare il nostro tempo a quello
che realmente vale la pena.
Inoltre, il S Stesso, con la sua saggezza ed amore comprino sivo, non esige fare questo di forma
immediata n perfetta. paziente e pu sperare, sapendo bene che con sicurezza, e pi o meno
lentamente, raggiungeremo l'elevata meta che ci ha destinati e che egli ha presente dall'inizio stesso
del nostro pellegrinaggio evolutivo. In altre parole: il S Stesso possiede il senso della cosa eterna; o,
per meglio dire, vive nell'eterno. Ma nell'eterno presente, non in un'eternit solo trascendente scissa
del divenire evolutivo.
Il "eterno presente" un'espressione paradossale che intuita, ma che ci d la chiave di una verit
fondamentale: la relazione tra la cosa trascendente e la cosa immanente, tra l'essere ed il divenire.
la vita piena che precisamente la sintesi dell'essere e del divenire. In noi, entrambe stanno o
dovrebbero tar presenti, coscienti ed operanti. Dovremmo vivere attenti e coscienti ogni
istante, ma dalla profundi date della cosa eterna. Allora sopravviene la sintesi dell'istante, la
cosa eterna ed il suo ciclo. La vita si sviluppa in cicli, cicli che sono organicamente istanti vincolati,
precisamente, a qualunque cosa che li trascende: alla cosa Eterna. Ci si esprime sinteticamente
nella frase" Il glorioso ed eterno presente."
Per mettersi in relazione cosciente col S Stesso, necessario "essersi in sintonia" con lui. L'analogia
della radio pu aiutarci a comprenderlo. In un principio si pens in au di menzionare la potenza
degli apparati riceventi a base di multi plicar le valvole, ma pronto si vide che la potenza perjudi
caba la qualit e la purezza dei suoni. Cos, a poco a poco, si diede pi importanza alla finezza e la
chiarezza della recep cin che alla potenza necessaria per captare la stazione radio.
La stessa cosa succede in noi. Il problema non tanto quello di "ricevere", in un certo senso, si
riceve sempre bench di masiado e di tutte parti contemporaneamente, ma si tratta sempre di pi di
desa rrollar una sintonia raffinata e sottile. Per questa necessaria preparazione, posto vacante
imprescindibile superare le reti cencias, la ribellione del nostro egoismo e della nostra propria
pigrizia morale, tutti siamo moralmente pigri, bench lo mascheriamo con l'attivit esterna che,
spesso, normalmente precisamente un'evasione, una passivit mascherata di acti vidad,; ma
potremmo ottenerlo se ci rendessimo conto e ricordassimo continuamente che realmente vale la
pena. Il Maestro interno, l'Io spirituale ed onnisciente, vedi il futuro, possiede ammirabili poteri dei
quali non possiamo fissare i limiti; la sua guida, la sua ispirazione e suoi multipli aiuti pue diano
proporzionarci pace, sicurezza e suscitare in noi il godimento e l'amore, trasformandoci in efficaci
strumenti di aiuto per gli altri.
I simboli del S Stesso sono multipli, ed ognuno in dica e suggerisce un aspetto. Tra quelli di uso pi
generalizzato stanno: la stella; la sfera di fuoco irradiante; la figura di un angelo che gli orientali
chiamano "Angelo Suolare"; il Maestro in terior; l'anziano Saggio; l'Eroe; il Guerriero interno.
Ma siamo noi che dobbiamo invocarlo; siamo noi che dobbiamo cedere il primo passo, aprire la
porta, creare il canale di comunicazione; cos interverr solo il S Stesso, perch egli non obbliga,
non costringe. Abbiamo il dono della libera volont, del quale facciamo spesso male uso, ma che il
Don pi prezioso perch ci conduce attraverso Iris esperienze, gli errori e le sofferenze, fino al
desper tar. Il S Stesso non obbliga a niente, ma se lo chiamiamo, ci risponde.
Continuamente ci troviamo col paradosso della dualit e dell'unit della Divinit. Della stella, dell'Io
spirituale, discende l'io personale, il suo riflesso; marciremmo in contrar in ci uno dei significati
della parabola del figlio prodigo. Egli io personale il figlio prodigo che sceso al mondo dalla
materia e ha dimenticato la sua origine, fino a che, da' pus di avere commesso liberamente tutte le
sciocchezze delle quali era capace, tutti gli errori, di "sbagliare", col doppio sen tido di sbagliarsi e
di continuare a sbagliare, sente nostalgia per la casa paterna, la ricerca e, finalmente, la ritrova.
Ma non basta ammettere o riconoscere intellettualmente questa dualit nell'unit; bench questo
anche faggio che farlo, solo un passo previo. Si tenta di realizzarla, di vidi virla. E prima di
arrivare alla riunificazione bisogna passare per tutto il processo del drammatico "colloquio
interno", dell'invo cacin, della domanda, della risposta; dopo, a poco a poco, arriva sempre di pi
l'avvicinamento, la scintilla frequente e pi viva tra i due poli che si avvicinano e che in uno o un
altro istante si "toccano", per dopo separarsi di nuovo... fino a che arriva il momento della gran
pace, quando i due devie nen Uno.
grandi di quelle che io ho fatto potrete fare voi." Questi Esseri superiori, senza disprezzare
all'umanit comune, inten tado da suscitare in lei l'impulso, l'anelito di trascendere la "normalit" e
mediocrit nelle quali si trova, ed a di sarrollar le possibilit latenti in ogni essere umano.
Parlando del superconsciente, ci troviamo di fronte ad una grave difficolt: la cosa inadeguata del
linguaggio umano, per essere eccessivamente concreto; soprattutto il moderno linguaggio che
tanto obiettivo. Tutte le parole che designano condicio nes o realt psicologiche o spirituali sono
predominano temente metafore o simboli basati in cose concrete. Per esempio, anima deriva da
anemos, vento; spirito di sof-garantisce, respirazione; pensare, di "pesare materialmente"; etc. Senza
em bargo, questa difficolt non insuperabile se riconosciamo e tu nemos presenti sempre la natura
simbolica di ogni espressione, gi sia verbale come di qualunque altro genere. I simboli, correttamente
riconoscenti e compresi, possiedono un enorme valore: sono evocatori e facilitano la comprensione
intuitiva presa diretto. pi: il fatto che le parole che in dican realt superiori abbiano la sua radice
nell'esperienza dei sensi, permette di evidenziare le correspon dencias essenziali ed analoghe tra il
mondo esterno ed il mondo interno, tra il macro ed i microcosmi.
Nonostante, i simboli hanno anche i suoi pericoli: in realt, l'uomo che se li prende letteralmente e
che non arriva alla realt passando attraverso il simbolo ma Lei encie rra in lui, non raggiunger mai
la verit. Inoltre, i simboli possiedono una limitazione nel suo unilateralidad: in realt, ogni
simbolo non pu esprimere pi che un aspetto, una modali date, un concetto parziale di una realt
data. Questo pu ovviarsi mediante l'utilizzo di differenti simboli ferma in dicar una stessa verit. In
questo modo, presi in complesso v attraverso la sua convergenza e della sintesi di tutti quelli punti
di vista, possibile una comprensione maggiore ed integrale della realt che simbolizzano.
Per ci, per indicare le esperienze e le conquiste i suoi periores aperti all'uomo, utilizzeremo
quindici classi o gru pos di simboli:
1. Introversione. 2. Profundizacin o discesa. 3. Elevazione o sala. 4. Ampliazione o espansione.
5. Svegliare. 6. Luce o illuminazione. 7. Fuoco. 8. Sviluppo. 9. Potenziamento. 10. Amore. 11. Via,
sentiero, pellegrinaggio. 12. Trasmutazione o sublimazione. 13. Nuova nascita o rigenerazione. 14.
Libi razione. 15. Resurrezione o ritorno.
Questi simboli non sono solamente suggestivi ed evocatori, ma inoltre possono essere utilizzati
come tema di misurai tacin o perfino come autentico e proprio esercizi psicoespirituales. Questo si
tentato gi con finalit analoghe e psicoterapeutiche, e tali meditazioni ed esercizi ha resul tado
straordinariamente efficaci, arrivando a produrre a vedi ces trasformazioni sorprendenti. , Un
esempio di tale uso l'Esercizio della Rosa il cui descrizione si trova al fi nal di questo capitolo.
1. Al primo gruppo appartengono i simboli dell'introver sin o interiorizzazione. L'introversione
una necessit ur gente per l'uomo moderno. La nostra attuale civilt tanto esageratamente
estroversa che l'uomo preda di un'attivit frenetica, e quello mulinello pu finire con lui.
Attualmente si pu dire che l'uomo "normale" vive psi colgica e spiritualmente "fuori" di s stesso.
Questa expre sin, anticamente utilizzata per i malati mentale, attuale mente risulti della cosa pi
adeguata per definire l'uomo moderno! L'uomo vive ora in qualunque posto eccetto dentro s
stesso. In realt un eccentrico, cio: vive lontano del suo proprio centro interno. , In francese
esiste un'altra espressione altrettanto adeguata: dsax, fosse del proprio asse. Per ci posto vacante
necessario equilibrare la vita esterna con un'adeguata vita interna. Dobbiamo "reentrar" in noi stessi.
imprescindibile che l'individuo rinunci alle sue multiple evasioni e che si dedichi invece a
scoprire quello che recentemente stato denominato come "spazio interno." necessario
riconoscere che non viviamo solo in un mondo esterno, ma esistono anche molti mondi in
teriores, e che possibileperfino un doverearrivare a co nocerlos, esplorarli e conquistarli.
Questa una necessit, tanto per il nostro equilibrio come ferma la nostra salute.
L'uomo moderno che ha dominato la natura ed ex plota le sue energie, non si rende conto che, in
realt, tutto quello che fa nell'esterno ha la sua origine in lui, nel suo proprio stato di coraggio, e il
prodotto dei suoi desideri, istinti, im polsi, piani o programmi. Queste attivit hanno un ori gene
psicologico, cio, interno: ogni azione esterna il resul tado di alcuni marche da bollo interne. Per
ci ed innanzitutto, devono conoscersi, interrogarsi e regolarsi queste marche da bollo. Un uomo
realmente eccezionale, Goethe, che seppe rappresentare molto bene la carta di "uomo normale"
quando cos lo volle, disse in un'occasione: "Quando mettiamo della nostra parte interna mente, tutta
la cosa esterna si sviluppa automaticamente per s stesso."
due parole, oltre ad essere perfezioni foneticamente, lo sono anche spiritualmente per quanto che
l'ascensione frutto e premio per l'ascesis, in tendendo non questa nel senso di "asceticismo", bens
nel sen tido greco e psicagogico di "disciplina psicoespiritual."
4. Il quarto gruppo di simboli comprende tutti quelli che si riferiscono all'espansione o ampliazione
della coscienza. Dobbiamo tenere in conto che, bench alcuni di questi sm bowling possano
sembriamo contraddittori, in realt non lo sono, ma si completano. Come, per esempio, quello dia
censimento agli inferni che non esclude l'uscita; ed inoltre buonocome abbiamo detto gi
"uscire in primo luogo", per essere dopo capaci di discendere senza pericolo; inoltre, per ex
pandir la coscienza senza perdersi nella sua vastit, necesa ride primo ad avere preso una solida
posizione nel centro del proprio essere. Si potrebbe dire che la possibilit di expan sin cosciente
si trova in relazione diretta con la poten ciacin del centro. Queste due realizzazioni non si
escludono in tre s, ma si completano.
Il psichiatra Urban parla del "spettro" della coscienza, v dice che solamente siamo coscienti di una
parte limitatadi forma simile allo spettro visuale, del quale percepiamo solo la zona che va del
rosso al violama che, analogamente, ci sono zone psicoespirituales corrispondenti all'infrarosso e
l'ultravioletto. La nostra coscienza pu espandersi ed am pliarse, includendo sempre di pi
zone vaste di impressioni v contenuto psicoespirituales. Questa espansione si prodursi
sfericamente", in tutte direzioni, tanto verticale come orizzontalmente, e tanto dell'individuo,
come del gruppo, la societ, e tutta l'umanit. Ma si tenta di riconoscersi nel tutto, non di
disperdersi in lui. Leopardi e Carducci hanno simbolizzato rispettivamente queste due possibilit:
nel "Infinito", Leopardi parla di "disperdersi nel tutto", mien dietro che nel suo "Canto"
dell'amore, Carducci dice: "Sono io chi abbraccia al cielo o l'universo quello che mi riassorbe
dentro s?
Un'altra serie di simboli di ingrandimento e di ampliazione nascono dalla radice sanscrito mah che
significa "grande." Di lei derivano maestro (maestro), mago e mahatma. Si parla, gene ralmente, di
"grandi" uomini, di fronte ai piccoli hom bres "normali."
L'espansione o l'inclusione di altri esseri in uno stesso sta relazionata col simbolismo dell'amore,
Veda Lei il decimo gruppo di simboli.
Un'altra direzione che pu prendere l'espansione quella che ha luogo nel tempo. Per regola
generale, l'uomo normale normalmente vive al presente, dominato e catturato per gli inte capi di
bestiame momentanei. Ma possibile ampliare la coscienza fino ad arrivare ad includere sempre
di pi cicli ampi, una "conti-nuum" temporanea di multiple dimensioni. Cos come pu
arrivarsi a comprendere che il significato ed il valore di una vita umana non radica in
qualche momento specifico ed isolato, bens in un processo che si sviluppa almeno tra la
nascita e la morte fisica.
Questa espansione nel tempo, questa inclusione di alcuni cicli sempre di pi ampi, prepara il
passaggiomarcirebbe anche mos dire il "salto"della cosa temporanea alla cosa eterna,
intenditore questo non mangio qualcosa di durata illimitata, bens come una diedi mensin
extratemporal e trascendente, nel che il nostro Cen tro spirituale esiste e rimane per sul fluire della
co rriente temporaneo.
Arriviamo ora al quinto gruppo di simboli, tra i quali si trovano i pi suggestivi ed efficaci: i simboli
del risveglio. Lo stato di coscienza dell'uomo normale pu essere qualificato di stato di
"trasognatezza" in un mondo di illusione: l'illusione di un mondo esterno accampamento tale e come
lo percepiscono i nostri sensi, mentre non altro che un con insieme di illusioni prodotte per
l'immaginazione, le emocio nes ed i concetti mentali. Rispetto al mondo esterno, la chimica e la
fisica moderne hanno dimostrato che ogni aque llo che sembra concreto, stabile ed inerte davanti ai
nostri sensi , al contrario, un vertiginoso mulinello di ele mentos infinitesimali e di carichi
energetici dotati di un potente dinamismo. Per ci la materia, come appare davanti ai nostri sensi e
come era concepita per la filosofia opaco rialista, non esiste. In questo modo, la scienza attuale va
sempre di pi apro ximando al concetto fondamentale dall'India, a quell'antichissima visione
spirituale secondo la quale tutto quello che percepiamo maya, cio: pura illusione.
Vengono dopo le illusioni emozionali e mentali, le quali ci concernono pi di vicino e condizionano
la nostra vita, provocando continui errori di valutazione e di condotta, e sofferenze di ogni genere.
Anche in questo campo la scienza psicologica moderna si avvicina alle stessi conclusio nes
dell'antica saggezza che afferma che l'uomo preda dei "fantasmi" interni, degli attaccamenti e dei
complessi. L'uomo vive vedendo ogni cosa ed ogni essere a tra di un denso velo colorato e
deformato per il suo reaccio nes emotivi, per l'effetto di traumi psichici del passato, per le influenze
esterne, per le correnti psichiche di asse masse, etc. Tutto ci causa la deformazione della sua mente
egli modo che quello che egli crede che un pensare obiettivo, sta, al contrario, influenzato per quello
che Bacn chiamava "do" i, per i preconceptos e per le suggestioni.
Tutto questo provoca un autentico stato di trasognatezza, del quale si pu e deve svegliarsi. Per
farlo, necessario innanzitutto effettuare un atto di coraggio e guardare faccia a faccia alla re alidad;
necessario riconoscere la molteplicit psicologica che ci sono in tutti noi, i diversi sub-personalit
che coesistono nel nostro essere a tale punto si potrebbe dire che ogni essere umano un
personaggio pirandeliano. Il primo passo per ci consiste in accettare tutto quello che esiste e si
agita in noi. Il secondo passo risiede in scoprire quello che accampamento mente : il S Stesso, l'Io
spirituale, il Testimone della tragicommedia umana.
La dottrina e la prassi del "risveglio" hanno un'origine molto remota. Nei suoi insegnamenti, Buddha
insist tanto in ci che perfino fu chiamato il "Perfetto Sveglio." Per favore cer questo "risveglio"
pu portare a termine un esercizio espiri tual sommamente efficace: di mattina, dopo avere avuto dia
normalmente pertado del nostro sonno allo stato di veglia abituale, dobbiamo passare di questo ad un
autentico e vero svegliare al mondo della realt spirituale. Questo potrebbe esprimersi in forma di
equazione: il sonno alla veglia ordina rida quello che questa alla veglia spirituale.
6. Il sesto gruppo di simboli si riferisce alla luce, all'illuminazione. Dato che nel risveglio ordinario
passa di esse tu nebbie della notte alla luce del sole, il risveglio della concien Co. spirituale riceve il
nome di "illuminazione", dato che consiste nel passo dalle tenebre dell'illusione alla luce della
Realt. Il primo passo che concorda col pri mer grado del risveglio, consiste in un semplice, ma,
non per ci facile, vedere chiaro in noi stessi. Il secondo passo che un altro effetto
dell'illuminazione, la possibilit di solucio nar problemi che sembravano irresolubili, e ci
mediante lo strumento specifico della visione spirituale: l'intuizione. , In tuir, tale e come ho detto
gi prima, etimolgicamente, significa "vedere dentro", in profondit, cio: vedere la realt delle
cose. La conoscenza intuitiva viene cos a sostituire al co nocimiento sensibile, intellettuale, logico
e razionale o, in ogni caso, lo completa e trascende. In realt, l'intuizione con duce a desidentificarse
di tutto quello che si vede e Lei contem pla, come al riconoscimento dell'unit intrinseca tra l'oggetto
e l'individuo.
Ma ancora l'illuminazione spirituale qualcosa pi: una "folgorazione", la percezione della Luce
immanente all'anima hu sgorga ed a tutta la creazione. Esistono numerose attestazioni, come per
esempio, quello di San Pablo durante il tragitto di Damasco. Nel Buddismo, ed in questione nello
Zen, si cerca di provocare mediante tutta una serie di discipline specifiche questa "ilumi nazione"
repentina, come rivelazione della realt trascen dentellai.
Possiamo considerare il "Paradiso" dantesco come un po ema alla Luce. Il famoso terzetto:
Luce intellettuale, piena di amore;
amore per il bene vero, di allegria tanto pieno;
che trascende ogni dolore.
espressa di forma ammirabile l'intima relazione tra la luce, l'amore e l'intelligenza, di intelligere, che
significa comprino spiritualmente der.
7. Il settimo gruppo, quello dei simboli del fuoco, uno dei pi diffusi, bench anche dei pi
essenziali. L'adorazione ed il culto al fuoco si trovano presenti in tutte le religioni e tradizioni
esoteriche. Dappertutto, sugli altari, nelle torce o nelle lampade, ardono i fuochi sacri e brillano le
fiamme. Anche la fiamma dell'antor cha olimpico simbolo di alcune competizioni nelle quali gli
atleti si sforzano per dimostrare suoi eccezionali dota f sicas.
L'esperienza interna del fuoco stata vissuta e descritta per molti mistico; baster segnalare a Santa
Catalina di Siena ed a Blaise Pascal. Pi che un simbolo, il fuoco in realt una realt esistente che
opera in mondi invisi bles. Essenzialmente la sua funzione quella di purificare e con tale ob jeto
utilizzato nella "alchimia spirituale."
8. Nell'ottavo gruppo di simboli si trovano quelli che si inglobano sotto i termini di "evoluzione" e
"sviluppo", v tra essi stanno i pi aderiti all'esperienza hu sgorga. In un certo senso, quelli due
termini sono sinonimici. Sviluppare, "spiegare quello che era arrotolato", indica che si attualizza
quello che stava in stato potenziale.
I due principali simboli dello sviluppo sono il seme v il fiore. Il seme, perch contiene in potenza
all'albero; ed il fiore, perch il suo bocciolo chiuso si apre e lascia che si formi il frutto.
Non ci meravigliamo oramai, perch siamo abituati, davanti al "miracolo" per il quale della ghianda
si sviluppa la quercia, e dal bambino l'adulto. Ma, dove sta, in realt, l'albero nel seme? Dove sta la
quercia nella ghianda? Aristotele parlata di "entelechia"; altri, di "modelli" o di "archetipi." Deve
ammettersi che c' una realt preesistente, una Inteli gencia immanente che dirige le distinte fasi
dello sviluppo dal seme fino all'albero, e dalla cellula o cellule ger mini loro fino all'organismo
completo.
L'altro simbolo, quello del fiore, stato molto utilizzato dai tempi pi remoti; in questione il loto, in
India, e la rosa, in Persia ed Europa. Il simbolismo del loto quello che pi si assomiglia al processo
dell'uomo. Il loto ha le sue radici nella terra, il suo fusto cresce nell'acqua ed il fiore si apre nell'aria
grazie all'azione dei raggi del sole. Gli orientali paragonano questo processo a quello dell'uomo, il
quale possiede un corpo fisico che il suo fondamento terrestre, e psicologicamente si sviluppa nella
sfera dalle emozioni ("acqua", e della mente ("aria". Il risveglio della coscienza spirituale concorda
con l'apertura del fiore, egli quale si prodursi grazie all'azione vissi ficante del sole che simbolo
dello Spirito. Inoltre, le orien tali crede che l'anima dell'uomo sia come il fiore del loto e che ha nove
petali principali separati in tre gruppi. Il primo gruppo corrisponderebbe alla conoscenza spirituale;
il secondo, all'amore spirituale; il terzo, alla potenza o potere spirituale. Nel centro sta "il gioiello nel
loto", l'Essenza diedi vigna che solamente si rivela quando l'uomo sta piena mente sviluppata
spiritualmente. Alcuni metodi orien tali di sviluppo e di meditazione sono basati in questo
simbolismo del loto.
La stessa cosa si pu dire della rosa. Il suo simbolismo pro viene da Persia, dove i poeti mistici a lei
si riferiscono con questo senso simbolico. In Europa, lo troviamo romn della rose, la "rosa mistica"
di Dante, come certi mossi mientos esoterici come quello dei "Rosa-incroci." Abbiamo usato il
simbolo la rosa in un esercizio molto speciale che risulta sommamente efficace tanto per
promuovere come ferma fa vorecer l'apertura della coscienza spirituale, descritto al fi nal del
presente capitolo.
Il simbolo dello sviluppo pu applicarsi a due fasi molto distinte: la prima, va dal bambino all'adulto
normale e co rriente; la seconda, va dell'uomo "normale e corrente" all'uomo spiritualmente sveglio.
Mara Montessori che tanto si dedic all'educazione dei bambini arrivando perfino a rivoluzionare
gli anteriori siste ma educativi, diceva giustamente: "Il bambino sviluppa attiva mente in s stesso
all'uomo e porta a termine questo lavoro con allegria quando l'adulto che sta al suo fianco non glielo
ostacola. Il bambino il seme dell'uomo; come nella ghianda sta la quercia, cos nel bambino sta
l'adulto in embrione." Bench il metodo di Mara Montessori sia stato rivoluzionario, ricordiamo che
Plutarco diceva gi: l'uomo non nessun vaso che bisogni riempirsi, altro che un fuoco che bisogna
accendere." In realt, educare dovrebbe essere quello che quello termine significa eti
molgicamente: e-ducere, cio, tirare fuori fuori quello di dentro, sviluppare.
In quanto alla seconda fase dello sviluppo dell'uomo, possiamo dire che questa rappresenta
realmente il passaggio ad un stadio praticamente sovraumano: l'entrata, simbolica mente parlando,
nel Regno di Dio, nel quinto regno della natura, tanto distinto del quarto regno come questo lo del
terzo, il regno animale. Non dobbiamo disprezzare il nostro corpo perch appartenga al terzo
regno, poich bench abbia daini un corpo animale continuiamo ad essere esseri
autoconscientes; cos l'essere superhumano, il genio, il santo, il saggio, il h rode, ha un
corpo animale ed una personalit umana ma, contemporaneamente, anche qualcosa pi:
un essere espiri tual.
9. La nona serie la costituiscono soprattutto simboli mo dernos, ed alludono al potenziamento e
l'intensificazione. La conquista spirituale pu considerarsi come una potenza cin,
un'intensificazione della coscienza della vita; un abbi sin, un "voltaggio" psicoespiritual differente
e superiore a quello coi quali vive l'uomo mezzo normale. Hermann Keyserling parla di una
"dimensione" dell'intensit, associando il simbolismo dell'intensificazione con quello del discorrere
durante una dimensione differente che la fiamma "verticale", mentre le altre due sono orizzontali.
Quando parlata di dimen sin "verticale", non si riferisce al termine nel suo significato ordi nario;
egli lo capisce come una "verticalit" che ascende dal mondo del divenire, del fluire, verso il
mondo dell'essere, della trascendenza. Applica anche questo simbolo al tempo; un "passare"
verticalmente dal tempo comune all'eterno extratemporal.
Il potenziamento ha anche due stadi o gradi: il primo consiste nel potenziamento di tutte le energie e
funzioni latenti che stavano sottosviluppato o cattivo desa rrolladas. Una prova di William James,
intitolato le energie degli uomini, illustra efficacemente la quantit di possibilit energetiche che sono
nascoste nell'uomo nell'attesa di che questo voglia scoprirli, attivarli ed utilizzarli.
Il secondo grado di potenziamento quello che permette il passo del regno umano al regno
superhumano menzionato anteriormente. Qui si trova la manifestazione di diedi loro ferentes
poteri supernorma essi. Questi poteri, insieme ad altre diverse doti etico-spirituali superiori, furono
ads critos in tutti i tempi agli illuminati, ai profeti, agli iniziati o i "maghi": da Moiss a Pitgoras, e
da Buddha al Cristo, includendo i diversi santi. Al gunos di essi li utilizzarono deliberata e
coscientemente, altri spontaneamente, perfino contro la sua propria volont, come fu il caso di
alcuni mistico e sacri. Si potrebbe di cir che questi poteri sono una conseguenza naturale, un "sub
prodotto", della realizzazione spirituale.
10. Il decimo gruppo di simboli quello dell'amore. L'amore umano in s stesso, in un certo
aspetto, un desiderio ed un in tent pi o meno cosciente di uscire da uno stesso, di trascendere i
limiti della propria esistenza separata, di in trar in comunione, di fondersi con un altro essere, con un
"tu." I devoti ed i mistico di tutte le epoche hanno parlato delle sue esperienze di comunione con Dio
o con Esseri superiori, utilizzando il simbolismo dell'amore umano. Basta con recor dare il
"Cantare" dei Canti del Bibbia e le espressioni, a volte di un'audacia sorprendente, di Santa Catalina
di Siena e San Juan della Croce.
11. L'undicesimo gruppo di simboli abbraccia quelli che Lei re fieren alla strada, al sentiero, alla
peregrinazione. L'utilizzo di questi simboli stato sempre e continua ad essere universale. Nella
tradizione esoterica si parla del "sentiero del discipu lato", di quello verso l'Iniziazione e le sue
differenti "porte." Nelle religioni si usa il termine "via mistica."
Il simbolo della "peregrinazione" stato molto utilizzato, e spesso lo segue essendo; perfino nel suo
senso fisico ed ex terno, attraverso le peregrinazioni ai distinti "Posti Sacri." Il percorso di Dante per
l'Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso considerato come una peregrinazione. Ricordai anche mos il
conosciuto "Pilgrims progress", di Bunyan.
12.
Ora parleremo del dodicesimo gruppo: quello dei simboli della trasmutazione. Il corpo pu
essere trasmu tado mediante un processo di trasformazione psicoespiritual rigenerante, processo
durante il quale si sviluppano anche poteri psicofsici e parapsichici. La psiche Lei armo niza con lo
spirito ed integra al corpo, raggiungendo l'una unit organica ed armonica di tutti gli aspetti del
hom bre: una "bio-psicosntesis." Ci costituisce la vera alla quimia spirituale.
Quando si parla di alchimia, si pensa nella trasforma cin del piombo in oro, (cucia che sembrava
incredibile, ma che ora, e da quando l'uomo capace di manipolare i to mos trasformando un
elemento in un altro, mi sembra molto noi chimerica. Ma, in realt, i libri di alchimia ra bes e
medievali spesso utilizzavano un linguaggio simbolico per esprimere l'alchimia psico-spirituale,
cio, la trans mutazione stessa dell'uomo. Questo stato riconosciuto per ai gunos studiosi moderni,
soprattutto per Jung che du rante gli ultimi anni della sua vita dedic molto tempo ed alcuni di scritti
al simbolismo alqumico. Nella sua opera Psi cologa e Religione, ci spiega che trov questi
simbolismi nei sonni dei suoi malati e nei disegni degli enfer mos e dei sani.
13. Il decimotercer gruppo di simboli quello della regene razione, quello della "nuova nascita."
Questo si trova relazionato col precedente, dato che una completa trasmutazione prepara o apre le
porte alla rigenerazione. Questa, nel suo signi ficado pi profondo ed essenziale, costituisce un
"nuovo nacqui mento": la nascita dell'uomo nuovo, dell'uomo espiri tual, dentro la personalit. Gli
Ind chiamano "nati due volte" i bramini. Nel cristianesimo, questo simbolo stato molto utilizzato
ed alcuni mistico hanno parlato della nascita di Cristo nel "cuore."
14. Il quattordicesimo gruppo di simboli quello della "libera cin", e relazionato con lo sviluppo.
Questo significa che lo spiegare quello che era "raggomitolato" consiste in un processo di
liberazione dei nostri complessi, delle nostre illusioni, dell'identificazione coi diversi "aspetti" della
nostra vita, con le nostre differenti "maschere", coi nostri idoli, eccetera.. un "distacco", nel senso
Seconda Parte
Il risveglio spirituale
fiducia in Dio. In nues tra civilt non troviamo troppi uomini di questo tipo; dobbiamo cercarli tra
gli educati fedeli, i devoti di una religione e con pi frequenza, tra la gente del campo o della
montagna. Questi uomini si sviluppano principalmente attraverso un'attivit esterna, con la quale
acquisiscono esperienza, sviluppano la sua mente ed acquisiscono cua lidades morali, come la
saggezza, la costanza, il valore o il sacrificio. Per essi, il principale ideale, la sua linea di condotta, si
trova nella devozione, la fedelt e l'obbedienza a Dio o i dei, ai suoi superiori, ai precetti morali e
religiosi, ed alle leggi stabilite.
Ma gli uomini non possono, n devono, rimanere siem pre in questo stadio infantile. Il suo sviluppo
vidimato, come succede con l'adolescenza, per una serie di con tasti e di conflitti. Nell'ambito
morale ha luogo con l'inizio della riflessione critica che fa sorgere problemi e du dai. I principi
inculcati e le teorie dominanti non sono oramai accettate senza discussione. La mente chiede loro il
suo credencia essi, esige sapere la sua origine, le sue basi e la sua concordanza coi fatti.
Nel versante emotivo si prodursi un'intensificazione ed una complicazione dei sentimenti, con
l'irruzione di nuove passioni.
Nel versante attivo troviamo un veemente desiderio di indipendenza, una feroce ribellione contro i
"dei" e con tra qualunque tipo di autorit. lo stadio titanico e prometico. Troviamo anche
un'accentuazione dell'autoconciencia e dell'autoaffermazione che, spesso, tende all'introspezione
soggettiva e la principale caratteristica dell'ac titud romantico.
Questo un stadio disarmonico e caotico, tanto penoso e forzato per chi lo vive come scomodo e
di difficile trattamento da parte degli altri.
Gli aspetti inferiori di questa et dell'anima sono quelli di un eccesso di autoaffermazione, impulsi
distruttivi, anar qua, fanatismo, orgoglio, intransigenza, tendenze extremis incudine, intolleranza e
manca di rispetto e di compressione verso gli altri.
D'altra parte, gli aspetti superiori sono: l'idealismo, lo spirito di sacrificio per una causa, la
generosit, il valore, l'audacia, l'apprezzamento della bellezza, il senso dell'onore e, in generale, tutte
le qualit inerenti ad un atteggiamento ed una condotta signorile.
Il Dharma di questa et lo sviluppo della mente e dei poteri morali autonomi, l'affermazione
dell'autoconciencia e dell'indipendenza spirituale, lo studio della vita e l'acquisizione di una
maggiore esperienza, e la consacrazione attiva ad un ideale o una causa che non accettati gi
esterna mente, ma sentita nell'interno ed alla quale l'indivi duo aderisce liberamente.
Attualmente, molti uomini si trovano in questo tadio ed alcuna delle caratteristiche enumerate
possono essere applicate alla mentalit della maggioranza del nostro contem porneos. Basta
ricordare la rapida dissoluzione delle vecchie tradizioni e forme, le inquietudini, l'individualismo cr
tico e l'atteggiamento ribelle che ora prevale.
Osserviamo ora le caratteristiche dell'anima adulta. Se paragoniamo l'uomo o la donna adulti coi
giovani, ci renderemo conto che c' stata una diminuzione graduale dell'esuberanza vitale e
dell'effervescenza emotiva, habin dose prodotta parallelamente una crescita di li autorizza da'
mentali e razionali. Lo stato caotico, i cambiamenti rpi due e le oscillazioni tra gli estremi hanno
ceduto posto ad un certo ordine: la personalit si formata e c' conso lidado.
Anche questo stadio possiede i suoi aspetti inferiori e seppi riores. I primi consistono soprattutto in
un eccesso di limitazioni, nell'indurimento, nell'aridit. Il contatto con le dure "realt" della vita, le
lotte, le delusioni ed i fallimenti hanno distrutto i sonni generosi, abbattendo l'entusiasmo, e mettono
a prova la fede dell'individuo. In questo modo pu arrivare a prodursisi una reazione di scetticismo e
di scontento che pu arrivare fino al cinismo. Il desa rrollo della mente, il quale un strumento
necesa ride anche, porta con s pericoli come l'eccesso di criticismo e la cristallizzazione
intellettuale che ostacolano o distruggono il con scienza della cosa Reale.
Il lasciarsi assorbire per gli interessi pratici ed il debito capo di bestiame personali, pu condurre
facilmente al separatismo, ad un'indebita affermazione dell'io personale ed all'egoismo.
Gli aspetti superiori di questa et psicologica possono riassumersi in tre parole: armonia, equilibrio
ed efficienza.
Durante questo periodo, l'uomo capace di ottenere l'equilibrio tra lo spirito e la forma: la
personalit, gi for mada e perfezionata, diviene in un strumento di expre sin dell'io, ben formato,
costruito e resistente, ma ogni via sufficientemente fluido. allora quando la persona preparata per
agire nel mondo la volont dall'Esp ritu.
Questa et, apparentemente pi statica e liberi di crisi il tuo multuosas , tuttavia, una "et critica" a
livello espiri tual: il punto dove le strade si separano, il momento dell'elezione che decider il
futuro dell'anima. Se il processo di indurimento e di cristallizzazione si realizza senza essere contras
tado e la forma continua a prevalere sempre di pi sul lato vitale e spirituale, inevitabilmente,
sopravviene la vecchiaia coi suoi aspetti negativi di ossificazione, di debilitazione, di ego centrismo,
di graduale segregazione del vita astante... e se questo processo non interrotto per l'intervento di al
guna forza equilibratrice, normalmente degenera in una totale au sencia di responsabilit ed in un
isolamento egoista che pu culminare nella morte spirituale, della stessa forma in cui la senilit
culmina nella morte fisica. Fortunata mente, non rara che intervengano altri fattori che fermano la
caduta della personalit per questa pendenza e le fanno re gresar, soave o violentemente, verso una
via ascendente, li brndola delle illusioni e degli attaccamenti della vita "normale", e mettendola in
contatto col suo Spirito.
Quando questo succede pu osservarsi un fatto strano; rimpiango solo se lo consideriamo sotto un
punto di vista ordi nario. Una nuova sensazione di potere, di fervore e di eficien Co. invade questi
uomini; come una specie di rejuvene fondamenta, una nuova giovent interna i cui migliori qualit
si sommano, senza sostituirli, a quelle dell'et ma duro. Questo fatto normalmente implica
un'interessante correspon dencia fisico, poich in alcuni casi di persone robuste con pi di ottanta
anni di et si potuto osservare l'inizio di una terza dentizione, un tentativo molto parziale, ma
significativo, della natura verso una rinnovazione f sica. In tali casi non passa di essere un mero
inizio, poich non esiste un corrispondente ringiovanimento psicologico e piritual per sostenerlo.
In altri casi ha luogo un conato di ringiovanimento emotivo. L'esempio pi famoso quello di
Goethe, il quale all'et di settanta quattro anni si innamor di una giovane ale sgorga. Questo gli
succed trovandosi in pieno possesso delle sue facolt mentali e non deve essere consideratocome
in un primo momento si potrebbe pensareun segno di rimbambimento; fu un sentimento vero, di
carattere idealistico e giovanile, che esprimeva in una squisita poesia. Ma bench le fiamme di un
vecchio fuoco si accendano, si estinguono anche rapida mente se non sono alimentate di forma
duratura.
Nel caso del ringiovanimento spirituale, tuttavia, si tratta di qualcosa di molto profondo e
fondamentale, che prodotto del "matrimonio", per cos dire, della personalit con suo pritu pi
intimo, del quale germoglia un poderoso flusso di energia spirituale, di luce e di amore che la
vivificano e la trasformano.
Dopo avere effettuato questa rapida visione di con insieme sulle tappe della crescita interna,
consideriamo opportuno sottolineare le due crisi pi importanti e decisive: gi l'indicata
anteriormente che precede e determina il ringiovanimento interno, ed un'altra, molto pi oscura e
miste riosa che succede in un stadio ulteriore e corrisponde a quello che i mistico denominano la
"notte oscura dell'anima" (1).
(1) vedere il capitolo 10 del presente volume N.T.
Quale il significato di queste crisi?
Queste si prodursi per il fatto che la coscienza espiri tual, cio, il senso della cosa eterna e della cosa
trascendente, si manifesta in primo luogo in forma negativa prima di rivelarsi abbasso il suo aspetto
positivo di illuminazione e di espansione. Ci fa sentire che ogni cosa particolare, bench sia buona,
quando considerata ed amata in s stessa e separata del resto i normalmente succede come
normalmente, vana ed effimera; che niente che sia limitato ha valore per s; e che ogni
affermazione sappia ratista ed antagonistica di nostro io personale erroneo e destinata al
fallimento, non perch violi le regole o i codici ex terni ed arbitrari, bens perch sta in
contraddizione con la propria natura della Realt Spirituale. Ma l'uomo cieco ed ignorante ha paura
di lasciarsi portare, non vuole aban donare i puntelli che lo sostengono n gli attaccamenti che
uniscono alle cose e le persone che teme perdere, e per ci Lei mues tra restio agli inviti ed i
comandi dello Spirito; fino a che arriva al limite della sua resistenza e si vede obbligato ad
arrendersi. Allora, davanti al suo proprio stupore, invece di temuta l'ani quilacin, trova una nuova
vita molto pi ricco ed intenso v risente inondato di luce e di allegria. Perfino il mondo gli apparso
come trasfigurato e, dentro ed oltre la mutabili date delle apparenze, sente in tutte le cose ed esseri il
solamente una fa chada, ma dietro sta la vita delle anime in pena; nascosti dietro il tumulto e le lotte
esterne stanno le tacite sfregature ed i duri conflitti delle forze psichiche e spirituali. Dietro le
maschere dipinte che si agitano all'unisono di algu nas delle musiche di oggi, dietro le persone
vestite di festa che consumano avvinazzate alcoliche, dietro quelli quali scommettono nelle sale di
gioco o che si degradano con la droga, chi pu dire quanti di queste anime atormen tadas non stanno
cercando di fuggire cos l'inseguimento del segugio ce lestial?
E nelle cliniche, nei manicomi, dietro le figure pos tradas ed immobili, mute di disperazione o che
grida sale vajemente la sua insostenibile pena, chi pu dire quanti incompresi ed ignoranti stanno
attraversando le terribili prove della dissoluzione interna, della notte oscuro espiri tual?
Quanti errori funesti, quanti dolorosi ed innecesa fiumi conflitti e complicazioni potrebbero evitarsi
se questi al ma Lei comprendesse a loro stesse e fosse comprese per gli altri? Per quel motivo,
parlare nei nostri giorni di crisi espi rituali, lontano da essere un anacronismo, un sviluppo acad
scimmia o una sterile curiosit, qualcosa che risponde ad una ne cesidad urgente e costituisce un
chiaro dovere per chi abbiano la pi minima esperienza o conoscenza.
A questa umanit, preoccupata solamente per la ricerca esterna del benessere e della propria
soddisfazione, assetata di piaceri e di potere, bisogna fargli vedere che tutti i con accattivi che possa
realizzare sulla natura, tutto il domi nio della materia, tutta l'intensit e la rapidit dei meca nismos,
hanno, come molto, un valore strumentale, un significato simbolico; ma che solo mediante il
risveglio dell'anima profonda, solo con la riconoscente e realizzata sovranit dello Spirito, potr
raggiungere l'uomo il vero potere, la pace sicura, la divina libert che suo suprema, bench in
cosciente, aspirazione.
alcuni, prevale cen la ricerca ed i dubbi filosofici; in altri, la crisi mo ral sta in prima linea.
Queste manifestazioni delle crisi spirituali presentano similitudini con alcuni sintomi della malattia
conosciuta come nevrastenia o psicastenia. Una delle sue caratteristiche precisamente la "perdita
del concetto della cosa reale", come il ca lifica Pierre Janet, ed un'altra la "spersonalizzazione."
Siila mi janza si vede accresciuta per il fatto che anche l'afflizione di questa crisi produce spesso
sintomi fisici, come sono: esaurimento, tensione nervosa, depressione, insonnia e diedi retro
alterazioni digestive, circolatorie, etc.
II. Crisi prodotta per il risveglio spirituale
L'inizio della comunicazione tra la personalit e l'anima si vede accompagnata da ondate di luce, di
allegria e di energia che frequentemente producono un ammirabile libera rum. I conflitti interni, le
sofferenze e le confusioni nervose e fisici spariscono, spesso con una rapidit sorprendente,
confermando cosicch quelli tumulti non si dovevano a cause materiali, ma erano conseguenza diedi
retta della fatica psico-spirituale. In questi casi, il risveglio spirituale costituisce una vera ed
autenticazione curato.
Ma lo svegliare non si sviluppa sempre di forma tanto semplice ed armonica, ma pu essere a sua
volta causa di com plicaciones, confusioni e squilibri. Questo succede nel caso di quelle persone il
cui mente non sufficientemente fortemente il, o i cui emozioni sono esuberanti ed incontrollabili,
oppure possiedono un sistema nervoso eccessivamente sensibile e di licado, o perfino quando il
flusso di energia spirituale tanto s bito e violento che risulta traumatico.
Quando la mente troppo debole ed ancora non preparata per sopportare la luce spirituale, oppure
quando esiste una tendenza verso la presunzione e l'egocentrismo, questo avvenimento interno pu
essere interpretato male. Si prodursi allora quello che potremmo denominare una "confu sin di
piani": non si riconosce la distinzione che esiste l'ab soluto e la cosa relativa, tra lo spirito e la
personalit, con quello che la forza spirituale pu produrre l'esaltazione e quello "in flamiento"
dell'io personale.
Fa alcuni anni ebbi l'occasione di osservare nell'arachide mangi di Ancona un tipico caso di questo
genere. Uno degli in terni, un simpatico anziano, affermava tranquilla, ma obsti nadamente... che era
Dio. Intorno a questa convinzione si era inventato tutta una serie di fantastiche e deliranti idee:
asegu raba avere le truppe celestiali al suo servizio, affermava avere realizzato grandi gesta, etc. Ma,
a parte questo, era la persona migliore, pi gentile ed incantatrice che immaginare si possa, sempre
disposta ad aiutare tanto i medici come agli altri malati. La sua mente era tanto chiara e lucida ed i
suoi atti tanto delicati che era stato famoso aiutante del farmacista, il quale gli confidava perfino le
chiavi della farmacia e la preparazione di alcuni medicine. Non diede mai luogo a nessun tipo di
problemi, a parte la sparizione di un po' di zucchero che sottraeva ogni tanto per c' cer la vita pi
gradevole ad alcuni interni.
Dal punto di vista della medicina corrente, questo in fermo verrebbe ad essere considerato come un
semplice caso di deli fiume di grandezza, una forma paranoide. Ma questi termini non sono pi che
etichetti puramente descrittive o di classifica cin clinico, perch in realt la psichiatria non sa niente
di un certa busta la vera natura o le cause di questi dis torbidi. Pertanto, mi sembra lecito andare
dietro la ricerca di una spiegazione psicologica pi profonda sulle idee di quello malato.
notorio che la percezione interna della realt di quello pritu e della sua intima compenetrazione
con l'anima umana proporziona a quello che la sperimenta un senso di grandezza e di ampliazione
interne, insieme alla convinzione che Lei pari ticipa in qualche modo della natura divina.
Nelle tradizioni religiose e dottrine spirituali di to dai le epoche, possono trovarsi numerose
attestazioni e conferme, spesso espresse di forma considerabile mente audace.
Nel Bibbia troviamo una frase esplicita e concisa: "non sapete che siete Dio?." E San Agustn dice:
"Quando l'anima ama qualcosa, a ci finisce per assomigliarsi; se ama le cose terrene, diviene
terrena; ma se ama la cosa divina, potremmo dire, diviene Divina?."
L'espressione pi estrema dell'identit di nature tra lo spirito umano, nella sua pura e reale essenza, e
l'Esp ritu Supremo contenuto nell'insegnamento centrale della filo sofa Vedanta: Tat twam cos,
Tuo sei Ci, ed Aham evam param Bramino, in realt io sono il supremo Bramino.
Come fuori che si voglia concepire questa relazione tra lo spirito individuale e l'universale, gi sia
che si consideri come un'identit o come una somiglianza, come una partii cipacin o come
un'unione, necessaria riconoscere con clari date ed avere sempre presente, tanto nella teoria come
nella pratica, la gran differenza esistente tra lo spirito indivi duale nella sua natura essenziale
quello che stato denominato come il "fondo", "centro" o "apice" dell'anima, l'Io superiore o il S
Stesso realee la piccola personalit ordinaria, il piccolo io che abitualmente conosciamo.
Non riconoscere questa distinzione trasporta tutta una serie di ab surdas e pericolose conseguenze.
Questo ci proporziona la chiave per potere comprendere lo squilibrio mentale di quell'in fermo
descritto anteriormente, come di altre forme me c'esageri di atto esaltazione e di autoinflamiento. Il
ma nesto errore di tutti quelli quale sono preda di tali illusioni quello di attribuire al proprio io
personale non rigenerato le cuali dades e poteri dello Spirito. In termini filosofici, si tratta di una
confusione tra la realt relativa e la Realt abso luta, tra il piano personale ed il metafisico. Di questa
interpre tacin di questo tipo idee di grandezza possono estrarrsi tam bin utili norme curative. Sotto
questa luce si vede che il cercare di dimostrare al malato che si sbaglia che le sue idee sono del tutto
assurde o che sono deliri, non serve a niente; perfino pu arrivare ad esasperarlo ancora pi. Invece
di ci, la cosa adeguata riconoscere in realt con lui gli elementi che ci sono nelle sue affermazioni
e dopo, pazientemente, autobus car fargli comprendere prima la distinzione menzionata.
In altri casi, l'imprevista illuminazione interno provo ogni per il risveglio dell'anima determina
invece un'exal tacin emozionale che si esprime di forma clamorosa e desor denada: con grida,
pianti, canti ed agitazioni motrice diverse.
Perci, quelli che sono di tipo attivo, dinamico o com bativo, impulsi per l'eccitazione del risveglio,
possono lle gar ad assumere la carta di profeta o di riformatore, creando movimenti e sette
caratterizzate per un eccessivo fana tismo e proselitismo.
In alcuni anime nobili, ma troppo rigide ed excesi vai, la rivelazione dell'elemento trascendente e
divino del pro pio spirito suscita un'esigenza di adeguamento completo ed immediato alla
perfezione. Ma in realt tale adeguamento non pu darsi pi che alla conclusione di una lunga e
graduale opera di trasformazione e di rigenerazione della personalit; col risultato che questa
esigenza non possa essere bens vana e provocare reazioni depressive e di disperazione
autodistruttiva.
In alcuni persone predisposte a ci, il "risveglio" si accompagna di manifestazioni psichiche e
paranormali di diverso genere. Queste persone normalmente hanno visioni, generale mente di esseri
elevati o angelici, oppure ascoltano voci, o si sentono spinte ad utilizzare la scrittura automatica. Il
valore dei messaggi cos ricevuti molto diverso di un caso ad un altro. Per ci, devono interrogarsi
e selezionarsi oggettiva mente; senza pregiudizi, ma anche senza lasciarsi soggiogare per il modo
col quale si sono ricevuti, n per la presunto autori date di chi affermi essere il suo autore.
opportuno diffidare pecialmente dei messaggi che contengano ordini precisi o che richiedano
un'obbedienza cieca, come di quelli che tendano ad esaltare la personalit del recettore. I verda deros
istruttive spirituali non utilizza mai questi metodi.
Al margine della presunta autenticit e valore intrinseco di tali messaggi, sta il fatto che sono
pericolosi perch possono turbare facilmente, e perfino gravemente, l'equilibrio tanto mentale come
emozionale.
III. Le reazioni che seguono al risveglio spirituale
Queste reazioni si prodursi generalmente passato un certo tempo.
Come abbiamo menzionato gi, il risveglio spirituale ar mnico suscita sentimenti di godimento e
produce un'illumina cin della mente che fa che si percepisca il significato e la fi nalidad della vita,
espelle molti dubbi, offre la soluzione di molti problemi e d una sensazione di sicurezza inte rior. A
ci l'accompagna un abitato sentire l'unit, bellezza e santit della vita, e, dell'anima svegliata
germoglia un'onda di amore verso le altre anime ed al resto delle creature.
In realt non esiste nient'altro allegro e riconfortante come il contatto con uno di questi "svegliati"
che si trovano in tale "stato di grazia." La sua personalit anteriore, coi suoi angoli acuti e coi suoi
elementi spiacevoli, sembra essere sparito ed una nuova persona, allegro e da' ricamando simpatia,
ci sorride, desiderosa di fare il bene, di proporzionare piacere, di essere utile e di potere condividere
con gli altri le nuovi ricchezze espiri tuales delle quali non sa contenere in s stessa la supera
bundancia.
Questo stato di godimento pu durare pi o meno tempo, ma destinato a cessare. In questo punto la
personalit or dinaria, coi suoi elementi inferiori, solamente stato seppi rada ed assopita
temporaneamente, ma non morto n si trasformato. Inoltre, l'affluire di luce e di amore espiri
tuales ritmico e ciclico, come tutto quanto accade nell'universo, per quello che prima o dopo
diminuisce o cessa: il flusso seguito per il riflusso.
Questa esperienza interna di riflusso molto penoso ed in ai gunos casi pu provocare reazioni
violente e serie confusioni. Le tendenze inferiori si svegliano riafferma dai con pi forza che prima;
tutti gli scogli, gli escom bros, i rifiuti che erano stati coperti per la marea, re appare nuovamente.
Dietro quello risveglio, la personail cui coscienza morale diventata pi raffinata ed esigente, ed i
cui ansie di perfec cin si sono fatte molto pi intensesi giudica a s stessa con maggiore severit,
si condanna molto pi rigorosamente e perfino pu arrivare a pensare erroneamente che caduto
prima to dava pi basso che. A questo pu indurrlo anche il fatto che spesso certe tendenze ed
impulsi inferio capo di bestiame che fino ad allora erano rimasti latenti in quell'in cosciente, sono
stimolati ora e si svegliano oponin dose alle notizie ed elevate aspirazioni spirituali, essendo per ci
una sfida ed una minaccia.
A volte queste reazioni vanno tanto lontano che la persona arriva fino ad a negare il valore e la
veracit della recente esperienza interna. Nella sua mente sorgono tale serie di dubbi e di critiche che
sente la tentazione di considerare tutto quello successo come un'illusione, una fantasia, una specie di
"montaggio sentimen tale." La persona Lei ritorno allora amareggiata e sarcastica; si prende gioco di
lei stessa e degli altri, e gli piacerebbe rinnegare i suoi propri ideali ed aspirazioni spirituali.
Tuttavia, per quanto si sforzi in ci, non pu ritornare oramai a quello tado anteriore: ha avuto una
visione ed il fascino del suo be lleza rimane in lei, e non pu dimenticarla. Non pu adattarsi oramai
a vivere meramente la piccola vita ordinaria e risente invasa di una divina nostalgia che non gli d
riposo. Le reazioni assumono a volte nettamente caratteri morbo sos, prodursisi attacchi di
disperazione e tentativi di suicidio.
La cura di tali reazioni eccessive consiste soprattutto in impartire una chiara comprensione della sua
natura ed indicare quale l'unico mezzo attraverso il quale possono superarsi. Si deve fare
comprendere a quello che li soffre che il "stato di grazia" non poteva durare per sempre che questa
reazione naturale ed inevitabile. come se si fosse realizzato un magn fico volo tra le cime
illuminate per il sole che permi tiera ammirare l'ampio paesaggio che si estende fino al hori zonte;
ma ogni volo prima o dopo deve terminare: si ritorna di nuovo alla pianura e, posteriormente,
bisogna tornare a salire lentamente e passo a passo la scoscesa pendenza che conduce alla stabile
conquista delle cime. Il riconoscimento che questa discesa o "caduta" un avvenimento naturale, al
quale tutti stiamo sommessi, riconforta ed allevia al pere grino e l'incoraggia a disporsisi con pi
coraggi per l'asse censimento.
IV. Le fasi del processo di trasmutazione
L'ascensione alla quale ci riferiamo consiste in realt nella trasmutazione e rigenerazione della
personalit. un processo lungo e complesso, composto per diverse fasi: di purificazione attiva,
avviate a rimuovere tutto quello che ostacola l'affluenza e l'azione delle forze espiritua essi; fasi di
sviluppo delle facolt interne che erano rimasti latenti o troppo deboli; fasi nelle quali la personalit
deve rimanere fermo e docile, lasciandosi "lavorare" per lo Spirito e sopportando con valore e con
pa scienza le inevitabili sofferenze. Si tratta di un periodo pieno di cambiamenti, di alternative tra la
luce e le tenebre, tra l'allegria ed il dolore.
Spesso le energie e l'attenzione di chi sta passando per ci sono tanto assorbite per quello compito
che gli risulta dif cil fare di fronte alle distinte esigenze della sua vita personale. Per ci, osservata
superficialmente e ferma chi la giudichi dal punto di vista della normalit e dell'efficienza pratica,
sembra che la persona abbia peggiorato e vale meno che prima. Dovuto a ci, il suo lavoro interno si
vede spesso colpito per giudizi arbitrari e pieni di incomprensione da parte degli altri, dei parenti,
degli amici e perfino dei medici che non si evitano osservazioni mordaci su "i begli risultati" delle
sue aspirazioni ed ideali spirituali che lo fanno debole ed inefficiente nella vita prc tica. Spesso
questi giudizi risultano abbastanza penoso, e chi oggetto di essi pu risultare frastornato e lasciarsi
una penoso sensazione di impotenza mentale; una debilitazione della volont e dell'autocontrollo;
una sensazione di dispiacere ed una gran difficolt per agire.
Anche alcuni di questi sintomi possono presentarsi, bench di forma meno intensa, negli stadi
precedenti, ma allora non si tratta della vera "notte oscura dell'anima."
Nonostante le apparenze, questa estranea e terribile expe riencia non un stato patologico; le sue
cause sono spirituali e possiede un gran valore spirituale (1).
(1) veda Lei La notte oscura dell'anima, di San Juan della Croce
A questa esperienza, anche conoscente come "crocifissione mistica" o "morte mistica", gli segue una
glorioso resurrec cin spiritualeche mette fine a tutta la sofferenza ed ogni confusione, i quali
sono ricompensati abbondantementeche costituisce la pienezza della salute spirituale.
Il tema scelto per noi ci ha obbligati ad occuparci quasi esclusivamente degli aspetti pi penoso ed
anor cattivi dello sviluppo interno, ma non vogliamo dare l'impre sin che quelli che seguono quello
verso l'elevazione spirituale deve soffrire pi confusioni nervose che gli uomini ordinari. Per ci,
posto vacante opportuno chiarire bene i seguenti punti:
1, in molti casi, l'evoluzione spirituale si sviluppa da una forma abbastanza pi graduale ed armonica
di quello che c' mos descritto, in modo che le difficolt sono superate ed i differenti stadi si vanno
succedendo senza che abbiano lu gar reazioni nervose n fisiche.
2, le confusioni nervose e mentali degli uomini e donne "ordinari", sono spesso pi gravi e pi
difficili da sopportare e di curare che quelli prodotti per cause espi rituali. Le confusioni delle
persone ordinarie normalmente sono prodotto dei violenti conflitti che hanno luogo tra le passioni o
gli impulsi incoscienti e la personalit cons ciente; oppure, della ribellione contro certe condizioni o
per sonas contrari ai suoi desideri e le sue esigenze egotista. Non di rimpiangere che derivino pi
difficili da curare, poich gli aspetti superiori sono troppo deboli e non c' niente a quello che possa
ricorrersi per indurre tali persone a realizzare i sacrifici necessari o a sottomettersi alla disciplina
opportuna per produrre gli accomodamenti e l'armonia che possono girarloro la salute.
3,
Le sofferenze e confusioni di quelli quali seguono la strada spirituale, bench a volte possano
arrivare anche ad essere gravi, in realt non sono pi che reazioni temporali o il disfatto, per cos
dire, di un processo organico di evolu cin e di rigenerazione interna. Per ci, spesso desapare cen
spontaneamente quando si risolve la crisi che ci li sono ba provocato, oppure cedono con pi
facilit ad una cura adeguata.
4, le sofferenze prodotte per la discesa della marea o il riflusso dell'onda spirituale si vedono
ampiamente recompen sados per le fasi di affluenza e di elevazione, come per la fede nell'importante
finalit e nell'elevata meta di questa avventura interna.
Questa gloriosa visione costituisce una poderosa ispirazione, un'infallibile consolazione, una
sorgente inesauribile di forza e di valore. Per ci, deve ricordarsi questa visione lo pi vivamente ed
egli pi spesso possibile e, inoltre, uno dei maggiori fa vores che possiamo fare a quello che
tormentato per le crisi ed i conflitti spirituali, aiutarlo a fare altrettanto.
Cerchiamo di immaginare vivacemente la gloria e beatitudine dell'anima vittoriosa e liberata che
condivide coscientemente la saggezza, del potere e dell'amore della Vita Divina. Immagini ancora
mos con visioni pi ampie la gloria del Regno di Dio realizzato nella Terra, la visione di un'umanit
redi misuri, di tutta la creazione rigenerata e manifestando con ale gra la perfezione di Dio.
Questo tipo di visioni hanno ottenuto che i grandi ms ticos e santi potessero sopportare sorridendo il
suo tormento inte rior ed il suo martirio fisico, al punto che fecero esclamare a San Francisco: "Tale
il bene che spero che qualunque penali d per me un diletto!."
Ma, ora dobbiamo discendere da queste altezze per re tornar per un istante alla valle dove le anime
lavorano.
Considerando la questione sotto un punto di vista stretto mente medico e psicologico', e come si
segnalato gi, necessario dare si racconta che bench le confusioni che acom paan alle distinte
crisi dello sviluppo spirituale sembra, in un primo esame, molto simili ed a volte perfino idn ticas a
quelle sofferte per i malati ordinari, in realt le sue cause ed il suo significato sono molto differenti
ed in un certo senso perfino opposti, per quello che in conseguenza la tratta mente anche debito di
essere distinto.
Per regola generale, i sintomi neuro-psichici degli in fermos ordinari normalmente hanno un
carattere regressivo. Questi in fermos non sono stati capaci di realizzare i necessari accomodamenti
interni ed esterni che fanno parte dello sviluppo normale della personalit. Per esempio, questi non
sono riusciti da' agganciarsi degli attaccamenti emotivi rispetto al suo progeni tores, rimanendo per
ci in un stato di dipendenza infantile verso essi o verso quell'o quello che simbolica li menzioni stia
sostituendo.
A volte, invece, la sua incapacit o scarsa volont per fare di fronte alle esigenze ed alle difficolt
della vita normale, familiare e sociale fanno che, nonostante senza dare si racconta, cerchino rifugio
in una malattia che sottragga loro di quegli obblighi. In altri casi, si tratta di un trauma emotivo:
come, per esempio, una delusione o una perdita che non sanno accettare e davanti alla quale
reagiscono con un'enfer medad.
In tutti questi casi si tratta di un conflitto tra il per sonalidad cosciente e gli elementi inferiori che
sogliono ac tuar nell'inconscio, risultando nella vittoria parziale di tosse ultimi.
Invece, i mali prodotti per il compito del desarro llo spirituale ha nettamente un carattere
progressivo. Questi sono risultati dello sforzo per crescere, per l'impulso verso la cosa alta; sono il
risultato di conflitti e di squilibri tempo rales tra la personalit cosciente e le energie espiritua essi
che irrompono dalla cosa alta.
Di tutto ci posto vacante evidente che il trattamento per i due tipi di malattie deve essere
completamente differente.
Per il primo gruppo, il lavoro terapeutico consiste in ayu dare al malato a raggiungere il livello
dell'uomo "normale", eli minando le repressioni e le inibizioni, la paura e gli attaccamenti,
aiutandolo a trascendere il suo eccessivo egocentrismo, le sue false valutazioni ed il suo deformato
concetto della reali date per arrivare a raggiungere una visione obiettiva e razionale della vita,
all'accettazione dei suoi doveri ed obblighi, ed ad un giusto apprezzamento dei diritti degli altri. Gli
elementi non sviluppati adeguatamente, non coordinati n contro posti, devono essere armonizzati
ed integrati in una psicosntesis personale.
Invece, per i malati del secondo gruppo, il lavoro curativo consiste in di produrre un
accomodamento armonico, favore ciendo l'assimilazione e l'integrazione delle nuove energie
spirituali con gli elementi normali preesistenti, di cir: assalire una psicosntesis transpersonal
attorno ad un centro interno pi elevato.
Perci, chiaro che il trattamento appropriato per i malati del primo gruppo insufficiente e perfino
pu essere dannoso per quelli del secondo. Se il paziente si mette in ma noi di un medico che non
capisca le sue sofferenze e che nie gue o ignori le possibilit del suo sviluppo spirituale, invece di
diminuire, le sue difficolt aumenteranno. Questo medico pu svalutare o schernire le aspirazioni
spirituali del malato, considerandoli come vane fantasie o interpretn dolas di una forma
materialista. In questo modo, il paziente pu essere indotto a credere che fa bene rinforzando il
vinaccia rn della propria personalit e respingendo le costanti lla madas della sua anima. Ma questo
pu aggravare solo il suo stato, fare pi amara la sua lotta e ritardare la soluzione.
Invece, un medico che a sua volta persegua la via espiri tual o che almeno abbia una chiara
comprensione ed un'apre ciacin adeguato della realt spirituale e della sua conquista, pu derivare
da gran aiuto per i malati di questo tipo.
Se, tale e come normalmente succede spesso, questo ancora Lei in cuentra nella fase di
insoddisfazione, di inquietudine e di un'in cosciente aspirazione; se ha perso ogni interesse a causa
della vita ordinaria, ma ancora non ha ricevuto la luce della Realt Superiore; se cerca sollievo in
direzioni sbagliate e vaga ciecamente per i sentieri, allora la rivelazione della vera causa di male suo
ed un efficace aiuto per trovare la vera soluzione possono facilitare ed accelerare considerabile
menzioni il rinascimento dell'anima, egli quale costituisce in s stesso una parte essenziale della
cura.
Quando una persona si trova nella seconda fasequella nella quale si diletta nella luce dello spirito
e vola con giubilo verso le altezze superconscientesgli sar fatto bene un gran spiegandogli la vera
natura e funzione delle sue esperienze, avvisandola previamente che questi sono nece sariamente
temporanei e descrivendogli le posteriori vicisi tudes della peregrinazione. In questo modo, la
persona sar preparata quando sopravvenga la reazione e si eviter una parte considerabile della
sofferenza che produce la sorpresa della "caduta", e le incertezze e lo scoraggiamento che derivano
da lei.
Se non si ricevuto tale preavviso e si cominciato il tra tamiento durante la reazione depressiva, il
malato pu essere molto alleviato mediante l'asseverazioneavallata con ejem plosche si tratta di
un stato temporaneo del quale resur gir con ogni sicurezza.
Nel quarto stadio, quello dei "incidenti" dell'ascensione che il pi lungo e multiforme, anche il
lavoro di quello quale aiuta il malato risulta molto pi complesso. Il suo princi pales aspetti sono:
1, spiegare a quello che soffre che cosa quello che gli sta suce diendo ed indicargli il
comportamento adeguato a seguire;
2, insegnargli la forma di dominare le tendenze inferiori senza che siano soffocate e relegate
all'inconscio;
3, insegnargli ed aiutarlo a tramutare e sublimare le proprie energie psichiche;
4, aiutarlo a conservare ed ad utilizzare creativamente le energie spirituali che affluiscono alla sua
coscienza;
5,
Guidarlo, cooperando con lui, nel compito di reconstruc cin della sua personalit, cio, nel
suo psicosntesis.
Durante lo stadio della "notte oscura dell'anima" bas tante difficile potere prestare nessun aiuto,
perch chi si trova in lei si vede avvolto per una nuvola tanto densa e si trova tanto immerso nella
sua propria sofferenza che la luce di quello pritu non raggiunge la sua coscienza. L'unica forma di
potere incoraggiarlo e prestargli alcuno aiuto ripetendolo fino alla sa ciedad che si tratta di
un'esperienza transitoria e non di un stato permanente che quello che tende a credere chi si trova in
lei e quello che pi disperazione lo produce. anche vantaggioso assicurargli con ogni energia che il
suo tormento, per molto terribile che sia, possiede tanto gran valore spirituale e gli apporter tanti
beni che dopo arriver perfino a bende cirlo. In questo modo, lo sar aiutato a sopportare ed ad
accettare la sua sofferenza con pazienza e rassegnazione.
Considero opportuno segnalare che questi trattamenti psico logici e spirituali non esclude l'utilizzo
di altri io dio fisici sostituti, i quali possono alleviare i sintomi e contribuire al successo della cura.
Tali aiuti saranno soprattutto quelli che appoggino alla salute per mezzi naturali, ta essi come
un'alimentazione sana ed igienica, tecniche di rilassa cin, il contatto con la natura, ed un ritmo
equilibrato nelle diverse attivit fisiche e psichiche.
In alcuni casi il trattamento pu risultare qualcosa di pi complicato poich nel malato esiste un
miscuglio di sintomi progressivi e di sintomi regressivi. Si tratta di ca sos di un sviluppo interno
irregolare e disarmonico. Queste persone possono raggiungere un elevato livello spirituale in ai
gunos aspetti della sua personalit, ma essere schiave in altri di manie infantili, oppure, trovarsi
dominate per "comple jos" incoscienti. Perfino si potrebbe dire che, analizzati con ogni attenzione,
nella maggioranza di quelli che percorrono la via piritual si trovanotale e come pu osservarsi
quasi in to dai le cose chiamate "normali"vestigia pi o meno im portante di limitazioni di questo
tipo.
In realt, nella maggioranza dei casi esiste un chiaro predo minio gi sia dei sintomi regressivi, gi
sia dei progressisti sivos. Nonostante, la possibilit che sintomi di entrambi i gruppi si sentano
inframmischiati nello stesso ammalo deve essere anche avuta in conto e conviene che ogni mo lestia
sia studiato ed interpretata con attenzione al fine di indovinare con la vera causa e trovare pertanto il
trattamento adeguato.
Attraverso tutto quanto abbiamo spiegato, posto vacante ovvio che si necessita una doppia serie di
conoscenze per curare di forma efficace e soddisfacente i disturbi nervosi e psichici che
accompagnano allo sviluppo spirituale, e di pratiche: quella del medico esperto in malattie nervose
ed in psicote rapia, e quella del serio studioso o pellegrino delle vie dell'Esp ritu.
Questa doppia competenza normalmente non va normalmente consociata. Ma, dato la rapida crescita
del numero di persone ne cesitadas di simile curati, tutti quelli che siano qualificati per farlo
dovrebbero essere disposti e pre fermarsi ad intraprendere questa buona opera.
Inoltre, questi trattamenti sarebbero molto pi facili se contemporaneamente si formeranno anche
gruppi di infermiere e di assistenti adeguatamente preparati per cooperare di forma intelligente.
E finalmente, sarebbe molto utile che il pubblico in generale fosse informato dei principali fatti
relativi alle co nexiones tra le disturbi neuropsquicas e le crisi inter nas, in modo che i parenti
potessero facilitare il lavoro del malato e del medico, invece di complicarla e di obs truirla con la
sua ignoranza, i suoi pregiudizi e la sua attiva opposizione, tale e disgraziatamente suole come
succedere.
Quando si sia portato a termine questo triplo compito di prepa razione dei medici, le infermiere ed il
pubblico in generale, si saranno eliminati un gran numero di sofferenze innece sarios e molti
pellegrini potranno raggiungere in meno tempo e con minore difficolt l'elevata meta che persi guen:
l'unione con la Divina Realt.
valore di un ed un'altra sono molto distinti: nel primo caso si tratta di una fase temporanea,
corrispondente al passo verso una vita pi piena e pi ricca, mentre nel secondo non pi che una
perdita delle facolt normali senza nessun beneficio corrispondente.
Il risveglio e l'illuminazione dell'anima che, dal punto di vista psicologico, possono considerarsi
come l'irruzione e l'affluenza di una poderosa ondata di vita spirituale nella personalit ordinaria,
facilmente provocano confusioni ner viosos, temporali. molto possibile che il corpo non possa
resistere questa affluenza di forza e che ancora la psiche non stia la cosa abbastanza preparata come
per assimilare armonica menzioni questa nuova coscienza. Normalmente, normalmente necessario
un complesso periodo di accomodamento. Ma solamente ci mette in evi dencia la debolezza del
"vecchio Adamo" e certamente non deve essere imputato al "nuovo Cristo."
Anche nella fase di purificazione attivacio, du rante il periodo ascetico della vita mistica
possono arrivare a sorgere sintomi morbosi; soprattutto quando la purificazione si porta a termine di
una forma troppo violenta o, se invece di cercare di trasformare e sublimare le sue energie istintive
ed affettive, il mistico, erroneamente, li reprime nel suo incons ciente.
Dopo, sta anche la misteriosa fase della notte vi cura della "anima", "la purificazione passiva" nella
quale la concien Co. del mistico attraversa una nuova esperienza negativo mu cho pi radicale e
nella quale si porta realmente a termine la morte della sua prima personalit, dell'Adamo, che
condi cin necessario per la sua resurrezione in Cristo. Credo che sia in questa morte mistica quando
la sofferenza umana raggiunge il suo maggiore grado: un tormento inesprimibile, una vera agonia
cosciente. Non di rimpiangere che in un'esperienza tanto terribile, e che inoltre pu durare molto
tempo, la sa lud si deteriori e soffra sintomi analoghi ai quali appaiono durante quella malattia che i
psichiatri chiamano "melan cola."
Ma anche in questo caso, le concomitanze patologiche niente possono sottrarre all'importanza ed il
valore dell'experien Co. spirituale. pi, precisamente oserei affermare che succede tutto il
contrario: ho potuto constatare che in certi casi di colpiti per cos la chiamata "malinconia", nei quali
i propri pazienti erano sicuri che Lei tra astragalo solamente di una malattia, in realt si stava ope
rando in essi un profondo cambiamento spirituale.
Il riconoscimento delle diverse relazioni tra la ms tica e la malattia permettono eliminare molti
incompren siones, molti malintesi ed anche gravi errori prc ticos, gi sia da parte dei medici, gi sia
da parte dei propri mistico. I medici devono imparare a comprendere ed a rispettare la vita spirituale
dei suoi malati, ed a favorire il suo armonista sviluppo invece di svalutarlo ed obstaculi zarlo tale e
fino ad ora sono venuti come facendo la maggioranza delle volte. Da parte sua, i mistico,
conoscendo di davanti a perdo la natura ed il significato delle confusioni ai cua possono esporsisi,
non dovrebbero preoccuparsi eccessiva mente, ma neanche dovranno considerarlia volte
successo comecome un segno di superiorit o del favo capo di bestiame divini. Devono
riconoscere che si tratta di debolezze ed im perfezioni della sua parte umana, ancora la quale non si
trasformata in un strumento adatto e docile dello Spirito, e per ci dovranno occuparsi di eliminarli
ed aspirare al per fecta salute.
Questo atteggiamento di fronte alla malattia costituisce uno dei principali punti di differenza tra
l'antica mistica, almeno la cristiana occidentale, e la notizia. L'esagerato esp ritu ascetico, le ansie di
sofferenza, di sacrificio, di humi llaciones, l'atteggiamento ostile verso il proprio corpo o la
sommersi sin passivo fecero che molti mistico del passato non cercassero non solo di liberarsi dei
suoi dolori fisici, ma adisce pi gli accogliesse con allegria ed arrivassero quasi a coltivarli, vedendo
in essi un mezzo di purificazione. Sebbene dobbiamo ammirare la sua forza di volont, la sua
generosit e l'amore attraverso il quale riuscirono a trasformare una debolezza in una forza ed un
ostacolo in un nuovo gradino, deve anche mos riconoscere che il suo comportamento era basato in
pre-concetti ed in concezioni limitate e scorrette.
Secondo la nuova mistica, il corpo non nemico dell'esp ritu, ma o dovrebbe trasformarsi nel suo
pi apprezzato strumento, nel suo fedele servitore, nel suo tempio. L'asceticismo, la sofferenza ed il
sacrificio non costituiscono un fine in se stessi, non possiedono nessun valore assoluto, ma si tratta
di mezzi e di valori relativi. E la malattia, in s stessa, non costituisce non solo nessun merito, ma
solamente un'imper feccin o perfino direttamente la conseguenza di un'omi sin proprio o altrui. Di
troppo, tanto in questo come in altri molti aspetti, la nuova mistica molto meno revolu cionaria di
quello che possa sembrare a prima vista; questa, come qualunque vera rinnovazione, costituisce un
ritorno alla prima e genuina fonte; pi che originale, marciremmo lla marla "originario." In realt,
possiamo comprovare che l'ac titud di Ges rispetto alla salute risulta abbastanza pi affine con
quello che ho affermato che col comportamento di molti dei mistico del passato. E Ges, non
dovrebbe essere necessario dirlo qui, ma come chi lo nega, non sta di pi il riaffermarlo, fu in
realt un gran e perfetto mistico. Orbene, in Ges non troviamo nessun culto per l'in fermedad n
asceticismo alcuno. Le tradizioni non risaltano da parte sua nessuna imperfezione fisica o malattia:
le profonde crisi per lui sperimentate in varie occasionidalle tentazioni nel deserto fino alle
sofferenze nell'orto di Getseman che lo produssero perfino un sudore di sanguenon ebbero la
forza di provocare nel suo corpo nessuna confusione duratura. Realmente, ci risulta molto dif cil
immaginarci a Ges come un malato, con un atteggiamento di accettazione passiva di fronte alle
confusioni fisiche. Invece, i Vangeli lo descrivono come qualcuno molto forte e resis tentai alla
fatica, ma anche disposto a riposare ed a reco brar il vigore attraverso il raccoglimento e della
preghiera. Lo descrivono non solo come guarisco, bens come un risanatore.
In ogni epoca, gli uomini hanno cercato l'aiuto delle forze spirituali, dei poteri e degli esseri
invisibili per curare i suoi mali fisici. Nei tempii dell'Egitto e dell'antica Grecia, nel Serapeo di
Menfis, nel tempio di Asclepio ad Epidauro ed in molti altri, si usava il metodo della "incubazione",
cio, del sonno nel tempio, durante il quale, spesso il malato aveva visioni benefiche delle quali si
svegliava guarito. In qualunque civilt ed in quale quier religione, quelli che seguivano la via
mistica, arrivati ad un certo livello di evoluzione spirituale, acquisivano il potere di curare e
l'utilizzavano per favorire a quelli che soffrivano. Je ss, nel suo incontro con Juan, come prova
principale che era l'Atteso, fa riferimento a questo potere curativo quando dice: "Camminate, contate
Juan quello che avete sentito: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi
sentono, i morti resuscitano ed ai poveri annunciato loro il Vangelo." Egli confer ai suoi dodici
discepoli questo potere per curare i mali ed incaric loro la missione di esercitarlo: "E chiam i suoi
dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri, affinch potessero espellerli, come per potere
curare ogni tipo di sofferenze e di malattie." Ed aggiunge: "restituite la salute ai malati, resuscitate ai
morti, curate i lebbrosi, gettate ai demoni, date gra tuitamente quello che gratuitamente avete
ricevuto."
Posteriormente, nell'Epistola di Santiago, si regge che nel Cristianesimo primitivo si usavano la
preghiera e l'unzione con fini curative e che il sacramento dell'extremauncin possedeva nelle sue
origini un significato terapeutico. di tra voi qualcuno che sia malato? Richiamate all'ancia ci della
Chiesa e preghiamo per lui, ungendolo con l'olio nel nome del Sig.; ed il discorso della fede salver
al malato ed il Sig. l'allevier." Poco dopo, la preponderanza di abbila dencia ascetico debilit e
quasi fece che si perdessero tale tra diciones, per quello che, e fino a fa poco tempo, questa
essenziale funzione mistica e sacerdotale fu abbastanza trascurata. Invece, da alcuni decadi
assistiamo ad una rapida e rigoglioso rinascimento delle pratiche curative spirituali e mistiche,
specialmente in America ed in Inghilterra, opera di alcuni movimenti liberi od organizzati. Il pi
tipico e numeroso di questi gruppi la chiamata "Christian Science" (Scienza Cristiana), fondato per
Mary B. Eddy. Un altro gruppo, abbastanza esteso in America, quello di "Unity" (Unit) che ha la
sua sede in Kansas City. Nella Chiesa Anglicana si sono riannodati attivamente le antiche pratiche
curative: imposizione di mani, unzioni, preghiere, missioni curative, etc.
La terapia spirituale implica molti problemi impor tantes e difficili da risolvere:
In che cosa consiste realmente il potere curativo?
Come si ottiene?
Che carta svolge in ci l'atteggiamento del paziente?
Che importanza ha la fede, tanto nel che opera la sanacin come nel che guarito?
Quali sono le differenze e le relazioni tra la psicoterapia e la terapia spirituale?
Quali sono le relazioni tra la cura fisica e la rigenerazione interna?
Non cercher almeno di iniziare l'esame di tali questioni, semplicemente ho voluto enumerarli per
incitare a quelli che si occupano della mistica a non trascurare questi importanti aspetti, ed invitare i
mediciche affliggi appena empie zan ad accogliere la psicoterapia, bench ancora con descon
garanzia e riservea non rimanere troppo sfasati rispetto all'attuale svegliare spirituale, ed a
riconoscere quello va lor del pi pregiato e nobile dei mezzi curativi.
Io esprimo con fiducia la speranza ed il desiderio che le relazioni tra la mistica e la medicina
arriveranno ad essere sempre di pi strette, comprensive ed armoniche. Questa ar mona far bene
tanto i medici come ai mistico equello che pi importantea tutti quelli che soffrono.
esperienza diretta da arrivare a com prendere in tutta la sua pienezza, vitalmente, che cosa e che
signi fica questa gran venuta interna. Tutti quanti hanno cercato di parlare di ci concordano nella
cosa inadeguata che risulta essere qualunque descrizione, e nell'incapacit delle parole ordinarie per
esprimere un fatto tanto grandioso e tanto dife renda di qualunque esperienza comune. Tuttavia, tutti
hanno sentito la necessit ed il dovere di testimoniarlo per gli altri. Tali attestazioni li hanno espressi
molto meglio io diante la sua propria vita e le sue opere che attraverso le parole. La trasformazione
della totalit dell'essere che si rivela nel suo comportamento, l'influenza che esercitano sugli altri e
perfino la sua propria apparenza fisica pi eloquente e signifi cativa che qualunque espressione
verbale. Per ci, nessuna dia cripcin pu avvicinarci migliore a questo avvenimento che la
profonda conoscenza delle sue vite e, soprattutto, del suo re laciones personale con lei; bench, in
mancanza di ci, anche po diamo arrivare ad intuire qualcosa di quello che hanno sperimentato a tra
vs della lettura dei suoi scritti, poich frequentemente sono riusciti ad infondere nelle vecchie e
noto parole nue vos significati eccelsi ed una nuova vita.
Cerchiamo pertanto di intuire, attraverso i veli delle pa coltivi e scendo le differenze dovute alla
forma di espressione, al temperamento o l'ambiente delle differenti testimoni, le caratteristiche
essenziali di quella venuta. La prima ed anche pi frequente delle sue manifestazioni una comparsa
ordinaria ed abbagliante sensazione di luce.
Ricordiamo che la conversione di San Pablo, secondo la na rracin contenuto nei "Atti" degli
Apostoli, cominci con la visione di "una luce nel cielo che, abbagliava tutto ad intorno" suo.
Modernamente, il dottore R. M. Bucke, a quello con tar in terza persona la sua propria esperienza
interna, la descri ba cos: "improvvisamente, e senza nessun tipo di avvertenza, Lei in contr
circondato, per cos dire, di una nuvola come di fuoco. Per un momento pens ad un incendio, in una
conflagrazione imprevista della citt, ma passati alcuni istanti com prese che la luce stava in lui."
L'attestazione di un sconosciuto, citato per James, dice: "Lo stesso sembr aprirsi ed emettere raggi
di luce e di glo rida. Ed oramai non solo per un momento, ma durante tutto ella e tutta la notte mi
sembr che alcune ondate di luce e di gloria attraversavano la mia anima, ed io ero trasformato e
tutto si rinnovava."
Il Presidente Finney descrive cos un'esperienza simile: "improvvisamente, la gloria di Dio risplend
su me ed a mio al contorno di forma meravigliosa... Una luce ineffabile arriv a bri focolare nella
mia anima con tanta forza che quasi mi prostr in terra... Questa luce somigliava a quella dello
splendore del sole, presente in to dai direzioni. Era troppo intensa per gli occhi."
Il poeta Walt Whitman descrisse anche questa stesso ex periencia con la breve, ma efficace frase:
"Luce rara ed indicibile che illumina perfino alla propria luce."
Tuttavia, l'espressione pi semplice e contemporaneamente pi po derosa per la sua nuda concisione
quello che si trova nel celebre "amuleto" di Pascal, il pezzo di pergamena nel che, attorno ad un
rozzo disegno della croce fiammeggiante, descrisse in alcune brevi frasi l'attestazione diretta del
risveglio della sua anima: "L'anno di grazia di 1654, luned 23 di novembre, giorno di San
Clemente... dalle dieci e mezza della notte fino alle dodici e mezza della notte, fuoco."
Il fuoco interno di Pascal contemporaneamente luce e caldo, ed in altri risvegli predomina anche
questa sensazione di caldo e di ardore. Cos Richard Rolle, un mistico inglese del secolo quattordici,
conta su deliziosa semplicit: "Rimasi trasognato, pi di quanto posso dimostrare in realt, quando
sentii per pri mera volta che il mio cuore incominciava a surriscaldarsi ed ad ardere, non nella mia
immaginazione, bens spinto per un fuoco sensibile... e nella mia ignoranza, mi oppressi il petto con
le mani ripetei dai volte per sentire se questa bruciatura derivava di alcuno causa fisica. Ma quando
mi resi conto di a questo fuoco Lei acce giorno solo dovuto ad una causa spirituale... compresi che
era un dono del mio Creatore."
Il significato di queste sensazioni di luce e di fuoco po dr essere facilmente compreso quando
incorporiamo quelle di pi caratteristiche del risveglio spirituale, sulle che ora tratteremo.
L'effetto della nuova luce la trasfigurazione del mondo visibile: ogni essere, ogni obietto,
acquisisce una nuova bellezza e sembra come circondato per un alone di gloria.
"L'apparenza delle cose si trasform", affermava Jonathan Edwards descrivendo la sua propria
conversione. "Sembrava come se ogni cucia avesse un'impronta di calma e di dul zura, con
un'apparenza di gloria divina. L'eccellenza di Dio, la sua saggezza, la sua purezza ed il suo amore,
sembravano stare pre sentes in tutte le cose: nel sole, nella luna e nelle stelle; nelle nuvole e nel cielo
ritornato di nuovo al Monte della Visione e ho sentito all'Eterno intorno a me, ma non fu mai
inondato il mio cora zn per quella stessa commozione. Allora, o mai, credo essere stato in presenza
di Dio ed avere stato rimodellato per il Suo Spirito. Non ebbe allora luogo nessun cambiamento
subitaneo di pensiero o di cre gengive, ma i miei rudimentali concetti precedenti, per cos dirlo,
cominciarono a fiorire. Non ci fu distruzione alcuna dell'an tiguo, bens una rapida e meraviglioso
sviluppo."
Pi faticoso, complesso e graduale fu il risveglio di Tolstoi. Egli aveva molte e molte volte l'evviva
sensazione della presenza di Dio e del godimento che derivava da ci, ma subito lo molestavano
dopo i dubbi e le reticenze inte lectuales di ogni tipo che gli accecavano la vista e lo turbavano
l'anima, facendogli cadere nella pi assoluta disperazione. Ma, finalmente, un giorno ebbe
un'esperienza decisiva che egli stesso descrisse cos:
"Ricordo che un giorno di primavera era solo nel bosco, escu chando le sue mille dicerie. Aguzzava
l'udito ed il mio pensiero, come sempre, diventava verso quello che l'occupava da gi pi di tre anni:
la ricerca di Dio... "L'idea di Dio non Dio", mi dicevo a me stesso. "L'idea quella che sorge in
me: L'idea di Dio qualunque cosa che io possa svegliare in me, ma non questo quello che cerco,
io cerco quello senza il quale la vita non potrebbe essere." Era come se tutto morisse intorno a mio e
di nuovo sentii desideri di qua bar con la mia vita. Ma entrai in me stesso e ricordai tutti gli scatti di
disperazione e di speranza che mi avevano assaltato cientos di volte. Ricordai che solamente viveva
quando credeva in Dio. Ora, come allora, quando credeva conoscere a Dio viveva, ma affliggi lo
dimenticava e cessava di credere in Il, smetteva di vivere. "Che cosa significava allora tutta questa
esaltazione e questo esaspera cin? Io non vivevo quando perdeva la fede nell'esistenza di Dio. Mi
sarebbe suicidato tempo fa, se non avesse avuto la sfaccendata espe ranza di trovarlo. Mentre,
continuava a vivere, ma viveva solo realmente quando cercava e sentiva la sua presenza. Ma, allora,
che cosa quello che ancora cerco? gridava una voce nel mio interno. Pertanto, era chiaro che era
senza Il senza quello che non poteva vivere. Conoscere a Dio e vivere erano una stessa cosa. Dio
vita. Se si vive cercando a Dio, non torner oramai a c'essere pi vita senza Il. E, pi che mai, tutto
si illuminava in mio, ed intorno a me. E da allora, quella luce non mi abbandon mai gi."
Per vari motivi, anche posto vacante sommamente intere sante la storia del risveglio spirituale di
Rabindranath Tagore, il gran poeta, filosofo e mistico ind, i cui ammira bles scritto, pieni di
saggezza e di bellezza, sono molto conosciuti in tutto il mondo.
Il fatto pi notevole del caso di Tagore la manifesta cin indipendente e separata, in differenti
momenti e sotto l'azione di distinti stimoli, di due degli aspetti anteriormente menzionati del
"risveglio"; cio: da una parte la trasfigurazione del mondo esterno e, per un altro, la sen sacin di
libert e di pace che segue alla terribile esperienza dell'impermanencia e vanit della vita personale
separata dell'universale. Per ci, molto sugerente quello che Tagore dice sul contrasto tra l'io
profondo e l'io superficiale, come sulla lucidit spirituale che si acquisisce quando con seguiamo
separare la nostra piccola personalit ordinaria, coi suoi limiti e le sue meschinit, e tacere il suo
discor dantes e multipli clamori.
C' qui la descrizione della prima crisi esterna e della prima fase del "risveglio" che Tagore c'offre
nei suoi Re saggi:
"Quando la vita esterna sta in desarmona con l'interno, la cosa pi profonda del nostro essere posto
vacante ferito e la sua sofferenza si manifesta nella coscienza esterna di una forma che deriva molto
difficile da descrivere, poich si somiglia pi ad un lamento inarticolato che ad un discorso
composto per parole con un significato definito. "La tristezza e la sofferenza che cercano di trovare
espressione nella serie di poesie $Canti Vespertini &, avevano la sua radice nella profun didad del
mio essere. Come la nostra coscienza, dominata per il sonno profondo, combatte contro gli incubi e
cerca di svegliare, cos l'io profondo, sommerso nel nostro interno, lotta per liberarsi delle sue
complicazioni e per uscire all'esterno. Nei miei versi, tentativo descri bir questa lotta."
Ma, il risveglio e la liberazione erano prossimi.
"Un giorno, all'imbrunireci spiega pi avantiio pa seaba di sopra a sotto per la terrazza della
nostra casa. Il capo di bestiame plandor del tramonto si univa con l'ombra del crepuscolo, confi
ridendo una speciale attrattiva alla vicina notte. Perfino i muri della casa vicina sembravano avere
acquisito una Suor invaghirsiti bellezza. Allora, la sparizione dell'aspetto vul gar delle cose comuni
mi domandai iodipende qui zs da qualche magico effetto della luce vespertina? No, sicuro che
no!
"Improvvisamente compresi che solamente l'effetto aveva avuto luogo nella mia anima e che, con le
sue ombre, questo tramonto aveva obliterato mio "io" ordinario. Mentre questo "io" ero evidente in
piena luce del giorno, tutto quanto percepiva si trovava inframmischiato e mediatizado per lui. Ma
ora che il "io" ero stato separato, poteva vedere il mondo nel suo vero aspetto. E questo aspetto non
aveva niente di volgare, ma era pieno di bellezza e di allegria.
Dopo questa esperienza ho tentato varie volte sopprimere mio "io" deliberatamente e considerare il
mondo come un semplice espec tador, sentendomi sempre ricompensato per una sensazione di pla
cer molto particolare.
"Poco dopo, fui acquisendo un successivo potere di visione che dopo mi dur per tutta la vita...
...Una mattina, stava nella galleria, della nostra casa,... il sole stava uscendo e cominciava a
spuntare per tra il fogliame degli alberi che aveva davanti. Improvvisamente, mentre stava
osservando questo espect culo, sentii come se un velo cadesse dei miei occhi e potei contemplare il
mondo intriso di un meraviglioso splendore, con ondate di be lleza e di allegria che sorgevano
dappertutto. In solo un istante, questo splendore penetr attraverso i cumuli di tristezza e di depre
sin che opprimevano il mio cuore, inondandolo di luce universale. "Quello giorno, la poesia
intitolata "Il risveglio della cascata" germogli e si vers come una vera cascata. Io finii la poesia,
ma quello velo non gir mai ad occultarmi l'aspetto gioioso dell'Universo. E cos fu come, da allora,
mai pi nessuna cosa o persona nel mondo ritorn a sembrarmi volgare o spiacevole."
Ascoltiamo ora l'altra esperienza di Tagore, successa poco dopo, all'et di ventiquattro anni, a causa
della morte di una persona molto cara per lui:
"Che potesse esistere alcuno laguna o interruzione nella processione di allegrie e dolori della vita,
era qualcosa di quello che io non avevo ancora n la pi minima idea. Io non potevo vedere l
nient'altro di questa vita ed aveva accettato questa vita come se costituisse l'unica realt. Quando
improvvisamente venne la morte ed in un solo istante lacer talmente to quell'apparente realt della
vita. Io rimasi totale mente sconcertato e confuso. Tutto quello che mi circondavo: gli alberi, il
suolo, l'acqua, il sole, la luna e le stelle seguivano tanto inamovi bles ed accampamenti come
sempre, mentre la persona che prima tam bin era stato presente e che, per mezzo di mille punti di
con tatto con la mia vita, con la mia mente e col mio cuore, era molto pi reale per me che la stessa
natura, era sparito in un mo menziono, come un sonno. Che contraddittorio mi somigliavo tutto
questo, mentre guardavo intorno a mio! Come potrebbe arrivare mai a recon ciliare quello che
rimaneva con quello che c'era desparecido? "La terribile tenebra, apparsa davanti alla mia
inclinazione di quello lacera dora esperienza, continu affascinandomi notte e giorno... "Cercava di
sommergermi in lei e comprendere che cosa era quello che era rimasto nel posto di quello che era
sparito. Il vuoto una cosa nella quale l'uomo non pu arrivare a credere: quello che non , falso;
quello che falso, non esiste. E, in questo modo, tutti i nostri sforzi per trovare qualcosa dove non
vediamo niente, sono in licenziati.
"Come una giovane pianta, sommersa nell'oscurit, si forza per crescere per cercare la luce, cos,
quando in un scatto la morte lancia la tenebra dalla negazione attorno all'anima, questa tam bin si
sforza per uscire alla luce dell'affermazione. Dunque, che cosa un altro dolore paragonabile a
quello dello stato nel che le propri tenebre impi dia trovare la strada per potere uscire da esse?
"Tuttavia, in mezzo a questo intollerabile dolore, scintillii di allegria germogliarono in me e ci mi
lasci profondamente trasognato. Il fatto che la vita non era qualcosa di stabile e permanente
costituiva un descu brimiento molto doloroso, ma che contemporaneamente mi davo una gran
sensazione di sollievo. Il riconoscere che noi non siamo prisio neros per sempre dentro le solide
muraglie della vita ordina rida era un pensiero che, inconsciamente, a poco a poco si andava
Tutto il mondo conosce la Divina Commedia, ma pochi com prende i suoi pi intimi e profondi
significati. Cos, mentre tutti la studiano e l'ammirano come il pi il suo blime opera letteraria scritta
in lingua italiana, pochi arrivano ad apprezzarla come un vero "poema sacro", come una
meravigliosa descrizione e guida della vita interna e del desa rrollo spirituale.
Questa, come tutti gli scritti o tutte le parole che cercano di esprimere la cosa inesprimibile,
allegorica e simb lica, ed i suoi simboli sono complessi e multipli. Ci implica che possiede diversi
significati come sia il livello del suo lec tura. Per scoprire ognuno di questi significati sar pre ciso
possedere la "chiave" corrispondente.
Tale e come tutti sappiamo, la Divina Commedia possiede un sig nificado storico e politico e, per
comprenderlo bene, pre ciso possedere questa "chiave", cio: conoscere le condizioni po litici
dell'Italia e dell'Europa durante l'epoca di Dante, conoscere le sue proprie opinioni ed ideali politici,
come gli avvenimenti che segnarono la sua vita.
La stessa cosa pu applicare si ferma il significato spirituale ed esoterico dei simboli danteschi.
imprescindibile possedere la "chiave" per potere attraversare la soglia delle apparenze e scoprire la
gran verit simbolica. Noi cercheremo di farlo cos, all'oggetto del nostro tema. A questo rispetto, la
parte pi significativa si trova all'inizio del divino poema.
Dante, "verso la met di quello verso la sua vita", si trova, senza sapere come, in un "bosco
selvaggio, arido e frondoso." Ma, perfino in questo, trova il bene. In realt, vagando per quello
bosco, arriva fino al piede di un dorso; allora, guarda verso l'alto e si rende conto che questo si trova
illuminato per il sole.
In questa semplice allegoria si trova simbolizzato, in breve sn tesi, tutto quanto riguarda alla prima
fase dello sviluppo piritual.
Questo frondoso bosco non rappresenta solo la vita viziosa dell'uomo ordinario, come normalmente
affermano i suoi diversi commentatori, ma anche e specialmente quello peculiare tado di prurito, di
acuta sofferenza e di oscurit inte rior che normalmente precede il risveglio dell'anima. A questo
stadio corrisponde, molto pi che a quello della vita dell'uomo ordi nario, quello che Dante ci
riferisce sul bosco: che si vedeva solamente in vadido per la paura con ricordarlo, e che "tanto amaro
era che solo un po' pi era la morte." Al poco lo conferma ancora meglio. In realt, la scoperta del ce
rro illuminato per il sole e l'elevazione della vista indicano cla ramente il momento decisivo del
risveglio dell'anima. Lei apa cigua allora la sua paura nel ristagno del cuore e dietro un leggero
riposo, comincia ad ascendere per il pendio del dorso. Ci simbolizza chiaramente la fase che segue
al risveglio, della quale parleremo ora.
Quello che ha sperimentato un primo splendore della radiante luce dello spirito; quello che ha
degustato, bench solo fuere per un istante, la gran pace e la perfetta beatitudine del "risveglio",
sente come nella sua propria anima sorge l'intenso asse piracin da ricevere sempre di pi luce e di
rimanere per sempre in questo stato sereno e beatifico. Quindi, in tenta continuare a scalare
l'abbagliante cima e, mosso per l'entusiasmo della prima rivelazione, crede potere seguire avan
zando retto e sicuro. Ma, ahi di lui!, pronto incominciano le difi cultades ed i pericoli. In modo che,
"quasi al principio del pendio", dice Dante, si trova con una fiera che egli obstacu lizza il passo
continuamente:
Non si allontanava dalla mia vista
e mi ostacolava il passo a tale grado,
che molte volte mi sentii tentato a retrocedere.
Questa prima fiera, la "leggera" e rapida pantera, sim boliza specialmente l'attrazione e le tentazioni
dei sen tidos.
Nel momento dell'illuminazione, con suo gioiosa esalta cin, l'uomo non sente tali attrazioni;
sembrasse come se ogni illusione si fosse dispersa, come se ogni vincolo tu rrenal sarebbe stato
rotto. Ma non cos: l'anima, con dolorosa sorpresa, si rende conto che la sua natura inferioreche
solamente era stato paralizzato ed assopito momen tneamente, ma non vintarapidamente si
sveglia e si ribella con violenza, impuntandosi davanti all'uomo ed obstaculi zando la sua strada.
Tuttavia l'anima illuminata non si lascia vincere per l'attrazione dei sensi, ma sostenuta per suoi
aspira ciones, elevata e stimolata per distinti segni ed indicacio nes e per aiuti interni ed esterne,
spera di trionfare.
Dante la cosa espressa cos nei suoi versi:
E mi davano motivi per confidare
in ottenere la pelle macchiata di quella fiera
quell'ora e stazione tanto dolci.
Ma molto pronti nuovi e pi gravi ostacoli Lei pre sentan davanti all'uomo, suscitandolo nuove e pi
profonde apprensioni.
Ma non poteva superare il terrore
della visione di un leone che apparve.
Il leone simbolizza uno dei nostri pi terribili nemici interni: l'orgoglio spirituale che invade l'uomo
con tanta facilit quando questo scopre in s stesso una nuova forza ed un nuovo potere e riesce a
scorgere la meravigliosa possibilit di sviluppo che si apre davanti a s. Ma con ci di sarrolla quello
senso di separazione che la vero antte sis della spiritualit, ed alza in conseguenza una gran
barriera nella sua propria strada.
Ma questo non tutto: al leone si unisce rapidamente la lupa, "emblema" di ogni avidit. Ella
rappresenta il principio stesso della separatividad e dell'egoismo che sono il verda dero origine di
ogni avidit e di quello che gli orientali chiamano "tomba": l'ambizione di vivere, la radice dei
desideri dell'anima individuale.
Per ci non deve sorprendere il fatto che la lupa non ostacoli solo la strada ascendente di Dante,
come le altre due fiere, ma inoltre vada l dal suo incontro e lui re chace "dove" tace il sole. Quando
si trova di fronte a questo gran pericolo gli apparso Virgilio, al che invoca humil demente
chiedendo l'aiuta.
Cos, l'uomo, dopo avere constatato con dolorosa esperienza la difficolt della vita, dopo avere
sofferto il suo pri mer amara delusione, perde la sua audacia e presunzione, e re conosce la sua
propria debolezza ed impotenza. Acquisisce allora la vera umilt che finalmente gli permette potere
essere ayu dato. E, non appena lo riuscito, l'aiuto arriva.
Questa la gran e consolatrice legge della vita e dello spirito che spesso dimentichiamo nei momenti
di dubbio e di di snimo, ma che dovremmo ricordare sempre: l'aiuto il suo perior sempre disposto
e non c' mai negata; noso tros siamo gli unici ostacoli che la mantengono appartata. Quello che
succede che non sappiamo o non vogliamo crederlo cos.
Ma, in che cosa consiste veramente questo aiuto? E, da dove proviene?
Vediamo chi Virgilio .
Di lui normalmente si dice che personifica la ragione. Tale spiega cin non erronea, ma posto
vacante insufficiente senza un adeguato commento che chiarisca la vera natura e le verdade livello
funzioni del principio simbolizzato per Virgilio. Questo principio si potrebbe definire esattamente
come quella "discrimina cin spirituale" che gli ind chiamano Viveka che il po der che possiede
la ragione umana, quando non appannata, o non ha deviato, per le passioni ed i sentimenti perso
nales, per riconoscere la buon strada a seguire, e per guidare alla personalit per questa strada,
incoraggiandola ed aiutandola ad evitare ogni pericolo.
Ma, chi muove ed ispira questo potere? La risposta che c'offre Dante tanto profonda che merita un
ampio commento. Il primo impulso di aiuto proviene dall'ex celsa sfera del Paradiso, attraverso una
generosa donna che si impietosisce di Dante. Ella simbolizza il misterioso principio diedi vino della
compassione, il quale mette in azione la grazia, la luce dell'anima che Dante personifica in Luca; la
grazia, a sua volta, suscita la saggezza divina rappresentata per Beatriz:
Beatriz, vera lode di Dio,
soccorrerai a quello che ti am tanto
che per te della sfera di volgarit usc?
Questo ci dimostra che Dante aveva aspirato ad ottenere la saggezza divina con tale intensit che
l'anima l'aveva im premuto a percorrere risoluta e seriamente la via dello spirito, e ci fa che possa
ricevere l'aiuto superiore. Ma la sabidu rida divina ancora non lo manifestato direttamente:
L'uomo, ancora impuro e non rigenerato, complicato ancora nel denso velo della materia, non pu
contemplare presa diretto menzioni la suprema verit. Per ci Beatriz invia a Virgilio, suscitando ed
ispirando cos il potere della conoscenza innata all'uomo normale. Questo potere di conoscenza e di
dis incriminazione quello che dovr condurre all'anima durante la pri mera parte della sua
peregrinazione, per il lungo e doloroso ca mino di purificazione e di espiazione attraverso i regni
della sua natura inferiore.
Ma prima di descrivere le distinte tappe di questa peregri nazione, prima di indicare i metodi di
purificazione morale, dobbiamo fermarci a discutere e cercare di risolvere un'impor tante questione
di pregiudizi.
Esistono varie scuole che in realt affermanoalcuni esplicita ed apertamente, altre pi velatamente
e pi nella pratica che nella teoriache la purificazione morale non ne cesserebbe che possono
aversi grandi rivelazioni senza necesi date di passare per questa ingrata e penoso compito.
Certamente queste dottrine risultano molto comode al nostro egoismo e la nostra pigrizia, e risultano
altrettanto pericolose a causa della sua seducente apparenza. Perci, dobbiamo chiarire bene le idee
su questo punto, poich gli argomenti adottati per queste scuoleche potremmo chiamare
"inmoralistas"sono del pi ingannevoli e potrebbero arrivare ad illudere alle menti incaute ed
inesperte.
Il bene ed il male sono relativi, affermano gli inmoralistas; un stesso fatto pu essere buono in un
caso e brutto in un altro. Lo Spirito sta al di sopra di queste distinzioni umane; per lui tutto la
stessa cosa, egli lo giustifica tutto.
La morale, affermano ancora pi esplicitamente, un pro ducto sociale che costituita per tutta una
serie di nor ma tradizionali che gli uomini comuni accettano senza criti car; ma, l'iniziato, il
superuomo, pu liberarsi di questi disturbi; egli ha raggiunto tali risultati che gli sta permi tido fare
tutto quello che gli altri non possono o non Lei atre vede fare, e pu utilizzare mezzi che gli stanno
proibiti al comune dei mortali.
Ma quello che non si lascia abbagliare per queste allettanti affermazioni, pu scoprire la sua falsit
facilmente fonda mentale.
In primo luogo, questi sofismi sono conseguenza di con fondere i grandi principi morali di carattere
universale con le questioni ed imperfette applicazioni che ci sono di essi c' cho l'uomo in differenti
epoche e posti. Le norme mo rales concreti, i codici morali e di urbanit, una certa mente sono
relativi e magari perfino contraddittori, ma ci non diminuisce un apice la validit delle grandi leggi
della morale che sono tanto sicure e rigorose come quelle della natura leza fisico. Dunque, tanto in
un caso come nell'altro, di quello che si tratta in fondo della manifestazione della gran Legge della
Causalit, la Legge del Karma. Grazie a lei, non deriva solo necessariamente ogni effetto dalla sua
causa, ma inoltre si trova implicito in lei stessa.
In questo modo, all'uomo che commette una brutta azione non lo punito perch abbia infranto una
legge umana, n per che abbia offeso ad un Dio personale; non punito, infine, per avere commesso
una brutta azione, bens direttamente da parte di quella stessa brutta azione. Il primo effetto, ed
anche il pi importante, di un'azione quello che si applica di in mediato sul coraggio di chi l'ha
commessa: una buona azione eleva e nobilita quasi automaticamente a quello che l'ha portata a
termine, mentre una brutta azione degrada il suo autore. Questa una rigorosa legge della quale
risultano evidenti la sua giustizia e la sua necessit, e non esistono sofismi n funambulismos
argumentistas che possano metterla in dubbio.
In quanto all'altro argomento adottato per l'inmoralis incudine, non c' dubbio che basato in una
confusione di idee. certo che lo Spirito purola cosa Assoluta, egli non ma nifiestoin essenza
non possiede attributi e pertanto Lei in cuentra al di sopra del bene e del male; ma col primo palpito
della manifestazione cosmica, dell'Uno eterno diviene il due, apparendo cos la polarit, l'infinita
serie di opues tosse, e tra essi il bene e male il. Orbene, chi pu affermare essere realmente puro
Spirito e, quindi, in contrarse per sul bene e male il? Chiunque pu com prendere la cosa assurda di
tale presunzione.
Ben distinte sono gli insegnamenti che, concordantemente, impartiscono tutte le scuole di Oriente e
di Occidente che tendono a sviluppare la vera e pura spiritualit. Esse affermano che ogni passione e
desiderio egoista ci fa schiavi delle forze ed entit inferiori, come una palla di piombo legata al
piede di quella quale vuole ascendere. C'insegnano tam bin che qualunque manifestazione di
egoismo, la pi larvata e sottile, perfino di natura separativa, mentre lo sviluppo spirituale consiste
nel graduale e successiva supera cin di ogni separatividad, nell'armonizzazione della distin tosse
elementi antitetici in sintesi superiori, come prepa razione necessaria per un'unione cosciente col
Principio universale, e per la realizzazione dell'unit in tutti i pla noi ed in tutti gli aspetti.
Pu giungere anche alla stessa conclusione exami nando questa questione dal punto di vista dei
poteri che comportano di modo naturale le distinte fasi del pro greso spirituale. Grandi sono le
difficolt, i pericoli e le responsabilit che implicano l'ottenimento e l'utilizza cin di questi poteri.
Dovremo imparare a dominare ed ad uti lizar di una forma saggia e benefica le grandi forze
dell'universo (macrocosmi). Ma, come potremo aspirare a ci se continuiamo ancora ad essere
schiavi delle piccole forze dei "microcosmi" e delle meschine passioni della nostra pi quea
personalit?
In conclusione: l'obbedienza ai principi morali, lontano da limitare e ritardare inutilmente il nostro
progresso, la cosa unica che ci fa davvero liberi, mentre ogni inmo ralidad, amoralit o
supermoralidad, bench si trovino in coperte per un'apparente libert, ci girano in realt tanto pi
schiavi quanto pi ingannati ed ignoranti delle nostre catene.
Sono innumerabili le severe avvertenze in questo senso da parte di quelli quali sono riusciti a
raggiungere le eccelse cime verso le quali ci giriamo lo sguardo, e che tn pieni di acuta nostalgia
ed ardente aspirazione per le quali ancora aspettano in fondo della valle. Da Buddha fino a Ges, e
dai saggi e sconosciuti autori dell'Upanishad fino ai grandi mistico cristiani, ogni anima illuminata
assicura che ha ottenuto la vittoria attraverso la purificazione della personalit e mediante
l'eliminazione dell'egoismo.
Di tutto ci si stacca che chi avanza per la via dello spirito, non deve osservare solo i grandi principi
etici dell'umanit, ma deve possedere anche una morale molto pi pura, pi severa e pi cosciente di
quella dell'uomo comune ed ordinario.
Aumentando le conoscenze relative alle leggi dei piani superiori, si assumono nuove responsabilit e
di beres. Per esempio: quello che ha imparato che i pensa mientos, i sentimenti e le affermazioni
della volont non sono astrazioni, bens forze vivo e poderoso realida dia dei piani sottili che sono in
realt le nostre proprie creazioni, pi responsabile utilizzando queste forze inter nas che quello che
ignora tutto questo; e gli errori e le colpe a livello di pensiero o di intenzione sono per lui qualcosa
di tanto grave come le commissioni esteriormente.
Per ci posto vacante della cosa pi certa quello che disse l'autore di L'imitazione di Cristo: "Quanto
bonus et melius, tanto gravius judicaverit nisi sanctius vixeris", quanto pi e meglio sia, pi
severamente sarai giudicato se non vivi santamente.
Spero di avere sviluppato questo punto con la sufficiente cla ridad. Solamente aggiunger che la
questione etica costituisce il punto di riferimento pi sicuro per soppesare i distinti mo vimientos, le
differenti scuole o le diverse tendenze; e non ferma solo stimare le affermazioni teoriche che a volte
pa preghi molto edificanti, ma anche e soprattutto applica loro ciones pratici ed i risultati effettivi,
ricordando siem pre la gran verit: "L'albero si conosce per i suoi frutti."
Questa necessit imperiosa di purificarsi moralmente cons tituye la chiave per comprendere il vero
motivo di quello lungo peregrinare per i mondi interni che costituisce la trama della poesia dantesca.
Virgiliola ragione ed il potere di discriminazione spirituale innati nell'uomoha riconosciuto che
l'anima, ancora impura, non pu affrontare n vincere per s stessa alle fiere ed ascendere
direttamente all'illuminata cima; per ci, davanti all'ingiunzione di aiuto da parte di Dante, risponde:
Ti conviene seguire un'altra strada,
......................
se vuoi liberarti di questo posto selvaggio.
E gli propone camminare vicino a lui, per percorrere l'abisso delle tenebre e dell'espiazione e potere
ascendere dopo per la montagna della purificazione. Virgilio gli promette che dia pus di ci gli sar
concesso ascendere, con l'aiuto di un guida pi elevato, alle desiderate sfere della Luce.
Allora, e senza dubitarlo pi, Dante si incammina risoluta mente dietro la sua saggio guida.
2.
Purificazione emozionale
A questo livello, risulta urgentemente necessaria un'ampia applicazione della purificazione. Si pu
dire che li soffrii mientos, le malattie ed i problemi che angosciano all'umanit hanno la sua
principale origine nei desideri egoisti e nella ricerca della soddisfazione personale. Questo
qualcosa che il Buddha indic, e lo formul chiaramente Non in suoi quattro bles Verit per indicare
le cause della sofferenza e per dimostrare quello verso la liberazione.
Tutti gli uomini sono spintiperfino potremmo dire che possedutiper qualche tipo di desiderio o
anche per desideri di differente genere, dai relativo ai piaceri sensuali fino alle aspirazioni pi
idealistiche. Il desiderio la radice comune di tre cause di attaccamenti e di schiavit: l'atrac cin
della materia, i multipli tipi di oscuramento emo tivo e le illusioni mentali. Tutti essi si incamminano
o si accordano per creare un attaccamento fondamentale che quello che ci lega alla personalit:
l'identificazione con la personalit che camuffa al proprio e vero io.
3.
Purificazione dell'immaginazione
Si riconosciuto sempre il potere che ha l'immagina cin per condizionare la vita interna ed il
comportamento ex terno dell'uomo, e ci tanto in Oriente come in Occidente. Ma modernamente gli
stato attribuito un'importanza cre ciente e la sua investigazione ed utilizzo si sono intensificati, e
troppo spesso si sfruttato anche, in ampia assaggio. Il suo potere si basa sull'elemento motore
inerente ad ogni idea ed ad ogni immagine. L'immagine agisce come una forza esti mulante
dell'attivit mentale e della nascita di emocio nes e di sentimenti. In psicoterapia stato sempre
utilizzata come un efficace mezzo terapeutico, e nel campo dell'educazione si incomincia gi ad
utilizzare, bench molto meno di quello che si potrebbe.
Da parte sua, gli uomini d'affari si sono resi gi conto della gran importanza dell'immaginazione e la
stanno ex plotando a gran scala per le sue proprie fini, utilizzandola per ricorrere ai suoi istinti e le
sue necessit fondamentali che, per il resto, sono gli inferiori. Certamente, l'arte e le tecniche
pubblicitarie sono molto pi sviluppate di quelli che si usano per perseguire fini pi degne. Ci ha
prodotto un rinforzo artificioso degli stimoli avvia due ad ad ottenere piacere insieme al desiderio di
possedere una gran quantit di oggetti inutili. Di ci derivano i problemi dalla societ di consumo e,
per reazione, la crescente rebe lin contro lei, particolarmente da parte dei giovani.
Ma a parte questo tipo di utilizzo dell'immagine, esiste altro ancora pi pernicioso che trova il suo
proprio expre sin nella letteratura e nelle produzioni teatrali o cinema togrficas che sfrutta spesso
il fascino morboso che provocano la violenza, la crudelt, l'orrore e le immagini sessuale do tadas di
perversione.
Grande, e perfino potremmo dire che enorme, il po der malsano di suggestione che esercita questo
genere di immagina cin, e non ecceda oramai solo il pubblico in generale, ma anche sui che
occupano posizioni di autorit e che demues tran una sorprendente mancanza di conoscenza su
dalloro tructivos risultato prodotto per queste influenze. Non exa geramos in assoluto assicurando
che si tratta di un veleno collettivo, di un "smog psichico" pi nocivo ancora che il chimico.
Questa consenso apatia generalizzati fanno possibile il sistematico e cinico sfruttamento di tale
veleno da parte di quelli quale contribuiscono alla sua produzione e diffusione con fi nes puramente
lucrosi. Gli editori, i direttivi teatra essi o ancora i produttori di cinema hanno l'audacia di di fender e
di giustificare questo tipo di "passatempi" col pretesto del suo conclamato "valore artistico", come a
nome della libert di espressione. Un esempio limite di questo deplorevole stato di cose il film
L'esorcista che ha suscitato una vera psicosi collettiva. Sembra incredibile che mi segua per
mitiendo la sua proiezione nonostante gli effetti morbosi che produci!
I metodi e le tecniche per realizzare la purificazione sono molto numerose. Alcuni sono di
applicazione generalizzata; altri sono pi specifici e si dirigono a tipi particolari di residui.
L'eliminazione delle illusioni mentali fa necessaria una chiara comprensione della doppio natura
della mente.
1.
La mente analitica
Data la sua propria attivit, soprattutto se risulta stimolata per le impressioni, gli impulsi, i desideri o
le emozioni, provoca un costante e spesso febbrile mulinello di pensa mientos e di concetti erronei,
quasi sempre di carattere egocentrico.
2.
La mente superiore sintetica
Questa proporziona una visione molto chiara ed azzeccata di quello verso quello che si dirige. Oltre
a questa capacit di percezione diretta, ha anche la facolt di riconoscere ed interpretare rettamente
le intuizioni che appaiono nel m bito della coscienza. Questo il vero significato e mangia tido
della discriminazione. Ma al fine di potere compiere questa funzione, il campo della coscienza deve
essere purificato, vuotandolo dei contenuti che normalmente l'occupano e gli ostacolano il libero
utilizzo della mente superiore e dell'intuii cin. Col risultato che sia una necessit preliminare la
meditazione riflessiva che solamente accetta le attivit mentali che sir vede al proposito finale della
coscienza. Dopo questo necessaria la pratica ed il conseguimento del "silenzio mentale" che
elimina tutti gli ostacoli del canale che unisce alla mente con le funzioni conoscitivi superiori
dell'intuizione e dell'illuminazione. A scala pi ampia, questo la significa elimina cin di tutti i
residui del canale che unisce l'io personale col transpersonal. In realt, significa la purificazione di
tutta la personalit, come una desidentificacin cons ciente di lei mediante la coltivazione di una
"divina indifferenza" alle sue pretese, prodursisi in conseguenza un pro gresiva identificazione col S
Stesso.
Il fatto di raggiungere un certo grado di purificazione indi vedovile permette di cooperare nella gran
opera di purificazione grupal e planetaria. Questo qualcosa che anche debito di verificarsi a tutti i
livelli. Nel fisico, il primo dovere quello di purifi car la materia di tutto l'inquinamento prodotto
per l'hu manidad con fini egoiste.
L'attenzione che attualmente sveglia l'ecologia noi di dimostrazione il crescente riconoscimento
dell'importanza di questo dovere; ma ci si trova solamente in stato iniziale e deve re spostarsi
ancora una lunga strada fino a che le devastazioni lle vadas a capo per l'uomo possa essere riparato.
Un'opera ulteriore implica quello che marciremmo denomi nar come "redenzione" della materia;
cio, la sua raffinatezza e la sua trasmutazione. Questo suppone la redenzione per. parte dell'umanit
degli innumerabili esseri che compongono i tre regni inferiori: animale, vegetale e minerale. A
livello emocio nal, la purificazione esige la dispersione dei miasmi e dei veleni che attualmente
costituiscono il principale contenuto di questo piano. In primo luogo, questo potrebbe portarsi a
termine mediante l'eliminazione delle "obnubilazioni" di gruppo.
La purificazione del mondo mentale esige la dissoluzione e la distruzione dei vecchi concetti e
dogmi, delle false, unilaterali e fanatiche ideologie che le menti dei hom bres fabbricarono nel
passato e che, ancora ora, ancora Lei se guen creando, la dissoluzione delle illusioni.
QUADRO DI MEDITAZIONI PER LA PURIFICAZIONE
I. Preparazione:
1. Rilassamento fisico
Pacificazione emozionale
Silenzio mentale.
II.
Consacrazione:
Mi stato concesso essere tanto puro come per abbracciare il mondo senza desiderare mantenerlo."
III.
Elevazione:
"Con le ali dell'aspirazione, progetto il centro della coscienza personale verso il S Stesso."
IV.
Affermazione:
Asserzione della propria identit essenziale col S Stesso, "pi puro che la neve."
V.
Proclamazione:
Proclamazione della propria volont di purezza da parte della personalit compenetrata per il S
Stesso.
VIDI. Meditazioni coi mezzi di purificazione:
La recluta la tendenza ad indagare, la sete di sapere susci tada per la paura della cosa ignorata ed al
mistero.
Dobbiamo riconoscere che questi istinti hanno spinto e spronato all'uomo a molte attivit utili e ne
cesseresti perfino, e che quindi la paura che sta nella sua radice ha avuto e pu continuare ad avere
una funzione benefica. Ma, di fronte a ci, quanto danneggio fa! A questo rispetto, si pu di cir
quello che disse Alessandro Manzoni sull'amore: ci ferisce almeno "600 volte pi delle necessarie!"
Nominer appena, perch richiederebbero di un trattato in loro stesse, le forme morbose della paura.
Queste sono: la desideri date, l'angoscia, la fobia e le paure collettive.
Come possiamo liberarci della paura? Esistono due gruppi di mezzii mezzi psicologici ed i mezzi
espiritua essii quali agiscono a distinto livello per quello che consiglia ble che si usino
congiuntamente. I pi efficaci sono, natu ralmente, i secondi; ma anche i primi sono utili, e sono
oltre ad applicazione pi semplice e per ci pi opor goliardo in certi casi e nell'attesa di sapere
utilizzarli bene Lei gundos.
1. Metodi psicologici
I.
Uso della menteRiflessionePersuasione.
La relazione tra la mente e le emozioni varia in fun cin dei differenti livelli di sviluppo psicologico:
a,
La mente si trova sommessa alle emozioni.
b, La mente si trova svincolata di queste, ma incapace di modificarli di forma efficace.
c, Dominio e trasmutazione delle emozioni da parte della mente.
II Psicoanalisi. L'esplorazione dell'inconscio. Trovare le radici della paura e portarli alla luce della
coscienza.
III Deviazione e sostituzione per mezzo di:
a, Attivit fisiche e sportive.
b, Dirigere l'immaginazione verso altri punti.
c, Utilizzare l'umore. Questo pu risultare molto efficace: Il romanziere Talbot Mundy riusc a
salvare la sua vita grazie al ricordo di una scena comica, il quale egli li ber della paura che lo
paralizzava per una situazione molto pericolosa.
d, Coltivare emozioni positive e dinamiche: valore, allegria, etc.
IV.
Esercizi psicagogici.
a, Suggestiona ed affermazioni.
b, Allenamento mediante l'immaginazione: cercare di vivere in precedenza l'avvenimento temuto
(esame) opposizioni, etc.,; ripeterlo nell'immaginazione fino a che la paura sia sparita.
2. Metodi spirituali
Qualunque paura basata nell'ignoranza o nell'errore, e pu essere vinto facilmente per la luce della
verit ed io diante la realizzazione spirituale.
Esaminiamo le differenti tendenze:
1. Istinto di conservazione, paura alla morte. Sotto il punto di vista spirituale, la morte non esiste.
Quando abbandoniamo il corpo fisico passiamo ad una vita migliore, molto pi libera e bella.
2 e 3. Paura alla solitudine e l'isolamento. Si supera:
a, Mediante la comunione con Dio, con la Vita e col S Stesso immortale.
b, Con l'amore spirituale, il cameratismo e la vita di gruppo. , Bench sembri un paradosso, quanto
meno si teme l'isolamento e meno si necessita o si esige l'amore e la compagnia degli altri, pi
sollecitato ed amato si . Esforcmonos per comprendere e re conoscere che l'isolamento non pi
che un'illusione. Siamo in ogni momento partecipi della Vita universale, in presenza ed in unione
con la cosa Suprema.
4 paura al fallimento, sentimenti di inferiorit e di l, un'eccessiva e separativa tendenza
all'autoaffermazione. Questa si elimina per mezza del riconoscimento di nues tros poteri latenti e
della nostra natura spirituale.
5. Paura della cosa ignorata e del futuro. Questo si supera:
a, Mediante la riflessione che spesso neanche i mali che temiamo, arrivano a presentarsi, ma bene
sono altri quelli che si presentano.
b, Con la fede che non ci sono presentati prove superiori alla nostra resistenza. Le difficolt
suscitano le energie necessarie per superarli.
c, Con lo sviluppo della consapevolezza e della saggezza. La scienza ha eliminato molte paure
supersti ciosos: quanto pi si sa, meno si teme; ma la vera consapevolezza spirituale l'intuizione
intima e diretta, l'ilu minacin, l'identificazione con la verit e con la vita che sono essenzialmente
un'unica realt.
Con questa identificazione si superano le limitazioni della coscienza separata. Ogni comprensione di
una nuova verit produce un'ampliazione della coscienza insieme ad una sensazione di gioiosa
espansione e di liberazione.
Nell'attuale periodo di svegliare spirituale, molte per sonas si trovano attraversando precisamente
questa fase. Alla luce di questa esposizione sintetica, la quale ci dimostra che la sofferenza
qualcosa di necessaria ed inevitabile per il nostro pro cesso di evoluzione, potremo comprendere pi
profonda mente ed accettare con pi facilit le distinte significati questioni e le differenti funzioni
specifiche del dolore.
In primo luogo, possiamo renderci conto che quello soffrii mento costituisce un'espiazione legata
all'inevitabile legge di causa ed effetto.
Ma detta espiazione non costituisce l'unica funzione della sofferenza, n neanche il pi importante
o essenziale. La sofferenza aiuta poderosa e direttamente alla salita e libi razione dell'anima: la
purifica, bruciando col suo benefico fuoco molte delle scorie terrene; e la scolpisce, liberando del
blocco di materia informe al dio che era rinchiuso. Come dice la bella espressione: "I dei si formano
a colpo di martello."
Perci, la sofferenza tempera e rinforza, sviluppando in noi questo difficile ed ammirabile potere di
resistenza inte rior che condizione indispensabile per lo sviluppo espiri tual. Molte persone non si
rendono conto che lo spirito tremendamente qualcosa poderoso e che non abbiamo ancora la
sufficienza forza e resistenza per accoglierlo e sopportarlo. Am bas cose si sviluppano soprattutto
mediante il dolore.
Inoltre, la sofferenza sviluppa e fa maturare tutti gli aspetti della nostra coscienza, specialmente i pi
profondi e sottili. Il dolore obbliga a che la deviamo attengano cin del fantasmagorico mondo
esterno, ci libera dell'attaccamento verso lui e ci fa approfondire noi stessi; ci fa pi coscienti e
c'incita a cercare consiglio, luce e pace nel nostro interno e nello spirito che annida in ognuno di non
sotros. In sintesi, il dolore ci sveglia e fa che noi re vegliamo davanti a noi stessi.
Il nostro dolore, infine, ci permette di comprendere meglio e condividere il dolore degli altri, egli
quale ci fa pi saggi e disposti a prestare aiuto al quale ci circondano. Come dice il bel retro
virgiliano: "Dispari ignaro mali, miseris succurrere disco", non ignorando male il, imparo a
soccorrere agli in felici.
Tuttavia, arrivati a questo punto potrebbe obiettarsi: perch, allora, il dolore produce tanto spesso
l'effetto con trario? Perch a volte c'irrita, c'esaspera e ci spinge al male, all'odio e la violenza?
Che questo cos, e ci con deplorevole frequenza, inne gable; ma non deve considerarsi come un
effetto necessario e fatale del dolore. Un'osservazione psicologico molto pi pro fonda dimostra
chiaramente che la maggioranza delle volte tosse effetti si devono all'atteggiamento di opposizione
che normalmente adottiamo davanti agli avvenimenti dolorosi.
Scopriremo che questo un fatto importante, so bre il quale dobbiamo concentrare la nostra
attenzione: le conse cuencias della sofferenza e la sua qualit dipendono meglio di niente
dell'atteggiamento che assumiamo di fronte a lui, di come il reci bimos interiormente e delle nostre
reazioni esterne. San Pablo espresse gi sinteticamente questa verit nella bella frase: ci sono dolori
che lodano e dolori che abbattono."
Per ci esaminiamo di seguito le diversi ac titudes che possiamo assumere davanti al dolore e le
conseguenze che derivano da esse.
Se ci sentiamo impotenti davanti al doloreche quello che succede frequentementeci ribelliamo
contro egli ed il resul tado un'esacerbazione del dolore, un nuovo dolore che si aggiunge al
primitivo dolore formandosi un circolo vizioso che d luogo ad errori, colpe, accecamento,
disperazione, violino Co., etc.
Con le prove si soffre meno, evitandosi alcune delle conseguenze negative esterne, ma seguiamo
conser vando le interne: come l'abbattimento, la depressione o l'ari dez; in questo modo di esse non
imparano buone lezioni, bens meramente a sopportare ed a sopportare.
L'accettazione del dolore presuppone, al contrario, quella consapevolezza della quale abbiamo
parlato anteriormente o un atto di fede: fede in Dio e nella bont della vita; ma per essere efi canale
deve essere una fede viva ed attiva.
accettando intelligentemente il dolore come impara delle sue multiple lezioni; si coopera, e ci
riconforta ed apre considerevolmente via la sofferenza. Inoltre, non raro che succeda un fatto
sorprendente: appena ben imparata la lec cin, la causa della sofferenza sparisce.
In tutti ed ognuno dei casi, dietro l'accettazione del dolore sopravviene una meravigliosa serenit,
una gran forza morale ed una profonda pace.
In certi casi pu arrivarsi ad una tanto piena comprino sin della funzione e del valore della
sofferenza, ad un'accetta cin tanto volenteroso che si sperimenta un sentimento di allegria incluso
in mezzo alla maggiore sofferenza.
Sacra Teresache parla della sua esperienza personale al riguardo nella sua biografiaqualifica di
mistero a questo fatto.
Ma, alla luce di queste concezioni, tale apparente mistero ha una chiara spiegazione.
Sappiamo, in realt, che l'uomo non qualcosa di semplice, ma composto di una molteplicit
psicologica. Esistono in noi diversi livelli, per cui perfettamente fac tible che mentre il livello
emotivoper esempioil suo fre, un altro livello pi elevato possa stare godendo.
possibile, allora, che in alcuni casi il godimento e l'ale gra inerenti all'accettazione spirituale
possa prevalere fino al punto di superare il dolore e di farlo sparire direttamente dalla coscienza.
Questi dati, bench troppo succinti ed incompleti di bido alla vastit del tema ed alla sua
complessit, possono aiutare almeno a comprendere la profonda giustificazione del do lor nella vita
degli uomini e la sua necessaria funzione evolu tiva, come a sentire l'elevato e prezioso compito al
quale po dia offrirlo e consacrarlo.
saggezza necessaria per trasformare la qualit e le manifestazioni del suo proprio amore,
adeguandoli gradualmente allo sviluppo della perso nalidad dei suoi figli.
Di ci devia un importante fatto: che gli attaccamenti sono non solo un ostacolo alla realizzazione
spirituale quando sono del tipo inferiore o negativo, ma anche quando si possono cali ficar di'
buono.' Sono questi ultimi, inoltre, i pi insidio sos e tenaci precisamente perch hanno un'apparente'
justi ficacin.'
Capire bene tutto questo, e liberarsi con ci delle ilusio nes e della cecit, di gran aiuto: il primo
e necessario passo. Ma, da solo, non sufficiente. Solamente segnala l'inizio della lotta e del
compito ad intraprendere per la liberazione interna.
Ma bench abbiamo compreso bene tutto questo e desideri mos liberarci di essi, gli attaccamenti
continuano a mantenere un'ostinata resistenza in noi. Rabindranath Tagore lo seppe esprimere
abbastanza bene in uno dei poemi del Gitanjali:
Tenaci sono le catene, ed il cuore mi fa male
con solo cercare di romperli.
La libert voglio solo, ma di aspettarla mi vergogno.
Certo sto che ci sei in Te incalcolabili ricchezze,
che Tu sei la mia migliore amica, ma non ho il valore
di staccarmi del similoro che ostruisce la mia dimora.
Come di una tela di cenerine e di morte sono ricoperto,
una tela che detesto, ma che stringo nel mio petto.
Molti sono i miei debiti, grandi le mie carenze,
segreta ed opprimente la mia vergogna; ma quando prego
per quello che bene mio pi pregiato, tremo davanti alla paura
che la mia preghiera sia ascoltata.
Vediamo ora i distinti metodi per i che Lei pro duce il disinteresse:
1.
Metodo della' lacerazione'
Spesso la vita ce l'impone, sradicandoci di un modo o un altro delle persone o cose delle quali
stiamo affezionati. la forma pi rapida e radicale, ma anche la pi dolorosa poich pu suscitare
gravi reazioni. Ma dopo un periodo di tempesta emotiva, durante il quale poco aiuto pu prestarsi, la
persona supera per s stessa questa tappa ed esce da lei pi matura e rinforzata.
2.
Metodo della trasmutazione
In questo modo si trasformano gli attaccamenti per mezzi della sublimazione delle energie emotive
che li determinavano, e mediante l'ampliazione e la sostituzione degli oggetti verso si dirigeva i
quali. la forma pi graduale ed armonica, ed alla fine conduce agli stessi risultati.
Questa strada pi o meno facile in funzione delle carac tersticas di ogni individuo, le quali sono
da questo punto di vistadel pi varie. -. Le energie emoziona loro sono, in alcuni persone,
plastiche, agilmente mutabili, forse perfino troppo influenzabili; in altre, per quello con trarioed
usando una metafora materialepotremmo dire che sono piuttosto dense, viscose, tenaci, e sono,
per consi ti orienti, molto difficili da trasformare o di spostare.
Vediamo ora come pu applicarsi questo metodo al pi tipico ed importante degli attaccamenti:
quello che chiamiamo' amore.'
Col parola' amore' si designano cose tanto distinte come: l'amore sensuale ed istintivo; i diversi tipi
di amore passionale e sentimentale; l'amore mistico e lo spirituale; etc.
Questo tema richiede un ampio studio, e pi avanti c'estenderemo pi su lui, nel capitolo intitolato
Tramuta cin e sublimazione delle energie affettive, ma per adesso ci limiteremo a fare alcune
osservazioni.
La trasmutazione pi importante e che si presenta con pi frequenza la sublimazione dell'amore
passionale ed emotivo in amore spirituale. Vediamo quali sono le differenze che ci sono tra essi.
L'amore passionale possessivo, esigente, accaparratore, exclu sivo e geloso. L'amore spirituale
generoso, risplendente. Chi ama spiritualmente, rimane libero e d libert.
Le caratteristiche dell'amore spirituale sono:
a, Amore alla Divinit, al Supremo, su tutte le altre cose e creature. Dunque, all'essere il Bene
Supremo, richiede e mi preghi occupare il primo posto. Questo il vero significato dell'espressione
simbolico "Dio geloso" che tanto spesso si prestato ad errori di interpretazione. Nonostante,
l'amore verso la Divinit, o come si preferisca chiamare l'Essere o l'Essenza Universale, Il Supremo
Valore, la Mente Cosmica, il Sua prema Realt, etc., pu avere distinti gradi di eleva cin e di
purezza.
Cos, in un primo momento, normalmente si ama a Dio per la dolcezza interna che ci ci
proporziona, per la grazia che versa su noi o per i benefici che aspettiamo reci bir di Il.
Posteriormente, ed attraverso successive e penoso purificazioni, arriviamo ad amarlo sempre di pi
di una forma disinteressata, pi generosa ed elevata. Questo stadio di rela cin amoroso con Dio
stato espresso di forma ammirabile e con una profonda analisi psicologica per Santa Teresa e San
Juan della Croce nelle sue diverse opere; possiamo anche per cibirlo, bench di forma pi concisa,
nel seguente poema di Rabindranath Tagore:
Molti sono i miei desideri e pietoso il mio grido, ma Tu mi hai salvato sempre con duri rifiuti; e di
questa gran povert si andato tessendo la mia vita.
Giorno per giorno, Tu mi onori con quelli grandi e semplici doni che mi concedesti senza li avere
chiestiquesto cielo e la luce, questo corpo e la vita della mentee mi mantieni a salvo del
pericolo di un eccesso di desideri.
A volte mi trattengo pigramente; altre, mi sveglio e mi affretto alla ricerca della meta; ma Tu,
spietato, ti nascondi dalla mia vista.
Giorno per giorno, a base di continui rifiuti, mi fai degno di essere inter namente accettato, e mi
salvi dei pericoli di un amore debole ed in certo.
b, Amore a tutto e tutti in Dio. Cio, con riferimento a Dio e come manifestazione di Dio; come
anime che, allo stesso modo che noi, cercano la strada per ritornare a Dio.
Amore spirituale, differenziato secondo il suo oggetto. L'amore spirituale non qualcosa freddo,
astratto o indifferenziato. , al contrario, qualcosa di caldo e vivo che assume diverso cualida da'
specifiche in funzione della differente natura degli esseri verso i che si dirige e, quindi, della distin
incudine relazioni di affetto e di sentimento che abbiamo con essi.
L'ampliazione della sfera delle nostre relazioni affettivecon un attaccamento conseguente
minorenne, limitato e ridotto ad una sola relazione od oggettosi vede molto favorita per le nuove
caratteristiche che continua ad assumere la vita moderna. L'ex pansin ed intensificazione delle
relazioni umane, a conse cuencia dei pi rapidi e semplici mezzi di comunica cin, ed i nuovi modi
di vita che questi comportano, favoriscono opportunamente multipli tipi di cameratismo e
cooperazione, e co rrigen la tendenza all'esclusivismo e l'attaccamento eccessivo.
La stessa cosa si pu dire relativamente alla sostituzione degli oggetti sui quali versiamo la maggior
parte delle nostre energie affettive: quelli tesori del sentimento che costituiscono il penoso infanghi
di richesses di molte anime, soprattutto delle femminili. La varia e crescente mole di attivit so
ciales offre numerose occasioni per allargare beneficamente i sentimenti che la vita non ha permesso
dotare di un vn culo diretto e personale.
Sta anche la sostituzione degli individui umani per le sue jetos spirituali, tali e come R. W. Emerson
riflett con questa breve ma efficace frase: "Quando i semidei vanno via, vie nen i Dio."
3. Metodo della sdrammatizzazione e l'umore
Molte persone sono eccessivamente affezionate perch normalmente prendono la vita, le situazioni o
le persone con ex cesiva seriet. Queste persone tendono a prendersilo tutto per la cosa tragica. Per
liberarsi di ci dovrebbero coltivare un atteggiamento pi sciolto, pi sereno e pi impersonale.
Si tenta di imparare ad osservare da sopra la commedia umana, senza partecipare troppo
emozionalmente a lei, come se la vita del mondo fosse una mera rappresentazione fiaccola tral nella
quale ognuno ha la sua propria carta. Dobbiamo inter la nostra pretar parte della migliore forma
possibile, ma senza arrivare ad identificarci del tutto col personaggio.
Una delle concezioni ind pi profondi e genia loro la' danza cosmica' di Siva, divinit che
rappresenta uno dei tre aspetti del Supremi. Possiamo riassumerla del se ti orienti modo:
La danza di Siva ha un triplo significato: primo sta l'immagine del suo gioco ritmico che simbolizza
il movimento del Cosmo; da' pus l'obiettivo di questa danza che liberare agli innumerabili al ma
umane dello schiavit delle illusioni; espressa, finalmente, che il posto della danzail Centro
dell'Universosta nel nostro cuore.
Questa stessa concezione bella e suggestivamente expre sado per Hermann Keyserling, nel
capitolo che si diploma proprio "Divina Commedia" del suo Mditations Sud-Amricaines.
Osservando e vivendo la vita in questo modo tanto elevata e con questa libert, ci rendiamo conto
che sebbene questa ha i suoi lati seri, duri e dolorosi, possiede anche versanti allegri, ameni e
luminosi, come tutta una serie di asse pectos comici ed attori comici. Questi costituiscono giusto l'e
nece sario contrappeso ed equilibrio di quelli. L'arte di vivere con siste in sapere alternare
opportunamente i distinti elementi ed atteggiamenti; farlo sta cos nelle nostre mani in molta ma yor
dosato di quello che crediamo.
Un arma preziosa per questo fine l'umorismo il cui versante migliore e pi elevatolontano da
essere un volgare mangiai cidad superficiale piena di sentimento. Questo tipo di hu mor implica
comprensione, simpatia e compassione desintere sada.
4. Metodo dell'indipendenza interna e dell'autonomia spirituale
Molti dei nostri attaccamenti sono frutto di una sensazione di dipendenza verso gli altri, alla
necessit, reale o fittizia, di appoggio ed aiuta. Molti credonoe lo temonoche non sa ben
avvalersi per se stessi e sono sicuri di perdersi se non si appoggiano o si riparano negli altri.
Per liberarsi di questo tipo di attaccamenti che ci limitano e clavizan, necessario avere fede nelle
poderose energie battono t nell'anima umana, e presenta in tutti noi. pre ciso riaffermare la nostra
vera natura spirituale facendo una chiamata a nostro vera essere, a nostro Io superiore e spirituale.
Questo quello che stare in comunione con la Suprema Realt Spirituale, ed in lei troveremo tutta
la luce, tutta la forza e tutto l'aiuto che necessitiamo.
Per finire, dobbiamo dare ci conta che liberarsi degli attaccamenti non richiede un compito negativo,
n implica una mu tilacin o qualche tipo di perdita.
Tale e come disse un saggio orientale: "a poco a poco impara ris a staccarvi, e scoprirete che potete
amare a quelli che vi sono voluti di una forma molto pi profonda e costruttiva'
Riuscire a staccarsi significa avere conquistato la pi elevata di tutte le libert; forse, perfino, l'unica
e vedere dadera libert: la libert dei figli di Dio.
se non Lei do mina pu condurre ad eccessi ed atti di violenza che, come il boomerang australiano,
rimbalzano contro quello che li ha lanciati. Questo qualcosa di tanto palese che neanche val dra la
pena insistere in ci, ma disgraziatamente, nella vita ci dimentichiamo spesso delle cose pi notorie
ed ele mentali!
Un altro effetto dannoso dell'ira che letteralmente produce autentici veleni nel nostro organismo.
Questi sono provoca due per il risentimento che pu considerarsi come un'irritazione cronica.
Ma considero opportuno fermarmi in un aspetto della tendenza combattiva che merita una speciale
attenzione di bido alla sua insidiosa e sottile natura, la sua enorme diffusione ed i suoi effetti
particolarmente malefici. Si tratta del criticismo: quella tendenzao quasi potremmo dire che
frollava generali zadaper censurare e svalutare il nostro prossimo in ogni occasione.
Esaminiamo perch tale tendenza si trova tanto poderosa mente invalsa: perch tante persone,
provviste in altri aspetti di una gran qualit morale, si dedicano con ardore, quasi con entusiasmo, a
criticare agli altri sperimentando con ci un vivo piacere che pu verta specchiato in tutto il suo
essere: dalla lucentezza dei suoi occhi, fino alle inflessioni della sua voce o all'animazione dei suoi
gesti?
Una breve analisi psicologica ci permetter di comprendere questo fatto con facilit. In realt
possiamo osservare come molte delle tendenze fondamentali dell'uomo encuen tran soddisfazione
nel criticismo. In primo luogo, criticare sa il nostro tisface istinto di autoaffermazione: il constatare e
po ner in evidenza le deficienze e debolezze altrui ci proporziona una gradevole sensazione di
superiorit ed ex la nostra appuntamento vanit e presunzione. In secondo posto, offre un sfogo
diretto alle nostre energie combattive con una doppia qualit: da una parte ci proporzionano la
soddisfazione di una facile vittoria ottenuta senza nessun tipo di pericolo, dato che il nemico
assente, mentre per un altro sembra qualcosa di inoffensivoa volte perfino come un dovere
castrando cos a qualunque freno o censura interna all'avere enga ando alla nostra propria coscienza
morale.
A ci si aggiunge il fatto che per molte persone che devono sottomettersi al dominio di altre senza
opporsisi, o che di ben sopportare situazioni e condizioni che risultano loro desa gradables ma
contro le quali non possono ribellarsi, il criti cismo costituisce l'unico modo di liberare la sua ostilit
ed i suoi risentimenti soffocati: la sua unica valvola di fuga per diminuire le sue pressioni interne.
Questo fatto spiega anche perch il criticismo si trova pi sviluppato tra il sesso femminile che tra il
maschile, e questa constatazione non mia. E che, in effetti, l'uomo dispone di altri e peggiori
mezzi per manifestare le sue tendenze combattive, dei quali normalmente fa ampio uso.
Finalmente, il criticismo soddisfae un fatto cu riosola nostra propria tendenza di comunione
con gli altri, bench bene sia certo che di forma parziale e niente edificante. Questo apparente
paradosso non deve stupirci troppo. un fatto che quello che pi unisce e riconcilia le persone ed i
gruppi avere un nemico comune, gi sia presunto o reale. Quindi, non deve sorprenderci che i hom
bres si dia con somma facilit il piacere di conge niar e di capirsi con gli altri attraverso parlare male
dei suoi simile! Ma naturalmente, in questi casi non si pu dire che si tratta di una vera unione
destino di acomo due temporali e superficiali, poich sono basati nella separatividad e non nell'unit;
per ci che questi vincoli negativi normalmente disfano con facilit. In questo modo, nell'ambito
del criticismo, non raro che Tizio e Caio parlino male di Sempronio che poco dopo Tizio e
Sempronio criti quen a Caio, e che ci non escluda che quando Caio e Sem pronio si trovino
facciano la stessa cosa con Tizio!
L'atteggiamento psicologico del criticista sistematico, e tutta la sua ridicola presunzione, si trova
perfettamente specchiata nel se ti orienti aneddoto inglese: due anziano scozzesi rivedono con
compiacenza tutte le pazzie dei suoi conoscenti. Una volta finali zada questo niente breve compito,
uno di essi osserva a modo di con clusin: "In riassunti conti, il mio amico, si pu dire che tutti gli
uomini sono pazzi, ad eccezione di noi due, chiaro sta... Bench, ben guardato, anche tuo stai un
po'..."
Una particolare manifestazione del criticismo la costituiscono lo scherzo e lo scherno. Tutti i
pionieri ed innovatori sono stati ridicolizzati e perfino tacciati di squilibrati.
Sarebbe conveniente emergere che esiste una differenza radi calce, bench frequentemente non
riconoscente, tra lo scherzo e l'umorismo. Lo scherzo antagonistico, intransigente e quasi siem pre
crudele. Al contrario, l'umorismo dotato di indulgenza, bont e comprensione. Questo ultimo
consiste in contemplare dalla cosa alta, nel suo torneo dosato e proporzione, le debolezze umane. Ed
il vero umorista quello che, innanzitutto,... ridi di s stesso!
Come possiamo arrivare a liberarci della nostra tendenza al criticismo?
Esistono vari mezzi molto efficaci:
1.
Trasformazione e sublimazione
La tendenza alla critica pu trasformarsi in una sottile e saggia discriminazione. Questa non
solamente legittima, bens tam bin necessario. In realt, ed al contrario di quello che sostengono
alcuni, non criticare non significa non riflettere sulle deficienze altrui o chiudere gli occhi di fronte a
queste, niente affatto cedere passivamente alle ingiuste esigenze degli altri.
Quello che distingue al criticismo di un torneo ed adeguata dis incriminazione l'atteggiamento
interno di fronte alla scoperta dei difetti altrui: mentre il criticista si sente pi o meno
coscientemente compla cido, quello che discrimina soffre con ci; non accentua non solo n
diffonde tali difetti, ma si sente spinto a compatire ed ad aiutare alle perso nas imperfetti. Lontano da
compiacersi nel suo proprio superiori date, preferirebbe che l'altro fosse uguale o superiore che egli,
desidera che quello si corregga ed agisce con questo fine. Se in alcuno occasioneper amore alla
verit, per mantenersi fedele ai suoi propri principi o anche per il bene degli altriquello che discri
mina si vede spiritualmente obbligato a manifestare aperta menzioni il suo dissenso, deve avvertire o
notare davanti ad una situazione, o deve difendere alcuno causa, istituzione o per sona ingiustamente
attaccato, lo fa con forza e prodezza, ma sempre di forma serena ed impersonale.
2.
Sviluppo delle qualit opposte
Queste qualit possono dividersi in due gruppi. Il pri mero sandalo la bont, la dolcezza, la
generosit e l'amore.
Abbia Lei in conto che non stiamo parlando di una pseudo-bont passiva, debole e sentimentale,
bens della bon date spirituale che potente, dinamica ed irradiante. un tipo di bont come quella
di San Francisco di Assisi che addomestic il lupo di Gubbio ed a molti' lupi umani.' la bont del
suo omonimo, San Francisco di Sali il cui dul zura ed imperturbabile bont produssero numeroso
conver siones. Il potere della dolcezza si trova magnificamente refle jado in un acuto proverbio
toscano: si cacciano pi mosche con una sola goccia di miele che con cento barili di fiele." Questo
qualcosa di tanto evidente che risulta superfluo insistere pi in ci. Anche in questo caso si tenta'
solamente' di portarlo alla prc tica.
Il secondo gruppo di qualit costituito per la stima, le lodi, la gratitudine e la costante
accentuazione del lato buono delle cose, degli uomini o delle cir cunstancias. A questo tipo di
apprezzamento normalmente lo chiamato normalmente ottimismo, ma non si tratta di un ottimismo
cieco e superficiale. Possono verta chiaramente tutti gli asse pectos della vita, perfino i pi oscuri o
negativi, ma allora si dirigono coscientemente l'attenzione, l'interesse e la stima verso i positive.
Come un appuntamento di Alphonse Karr: "Il pessimista la vedi ananas sotto la rosa, mentre
l'ottimista vedi la rosa sulla spina." Oppure, utilizzando un'altra immagine: "Davanti ad un bicchiere
di acqua riempio fino alla met, il pessimista lo vedi mezzo vuoto mentre per l'ottimista mezzo
pieno."
Questo atteggiamento l'espresse poeticamente Vittoria Aganoor Pompili attraverso il seguente
dialogo tra San Francisco ed uno dei suoi frati:
"San Francisco, mi sembra sentire il triste fischiare
dei serpenti sotto gli alberelli."
"Io non ascolto pi che il sereno sussurrare
della pineta e l'inno dei pajarillos."
"San Francisco, dallo stagno e per la selvaggio via
mi arriva un alito che appesta."
"Io odoro solo di timo e ginestra
E dello stagno bevo salute ed allegria."
"San Francisco, qui il suolo affonda ed inoltre,
Terza Parte
dar loro la ragione. Il panorama esterno presenta chiaramente caratteri ma terialistas e spesso antispirituali.
In realt, e gi dal suo principio, si apprezza un rapido sviluppo della tecnica ed una crescente
valutazione dei beni materiale, come un sforzo ciascuna volta maggiore encami nuoto ad ottenerlo.
un'epoca nella quale predomina il culto per il denaro il cui prestigio e potere va in aumento, e che
il successo pratico e materiale simbolo e prova del valore dell'individuo.
La sete di ricchezza e di potere, le ambizioni individuali e collettive, i sonni di beni materiali, le
rivalit, le incomprensioni e le paure reciproche tra li nacque nes, culminarono con le due terribili
guerre mondiali.
Una volta terminate queste, si soffrirono le conseguenze di un torbido dopoguerra: la propagazione
della violenza, una sfrenata avidit economica, la dissolutezza sessuale e la ricerca di piaceri, lo
sperpero di alcuni facili guadagnano Co., i duri confronti dentro tutte le nazioni e tra le nazioni, etc.
Nell'aspetto culturale troviamo un disinteresse per i valori e gli ideali tradizionali, un'inclinazione
ciascuna volta maggiore per la scienza, l'interesse vitale diretto quasi per com pleto verso il mondo
esterno, filosofie di tipo pi o meno coscientemente materialista, positivista e realista. E nella vita
individuale e sociale, un'importanza esagerata dei temi sportivi ed il culto al corpo fisico, alla sua
forza e la sua destrezza. Attualmente, un pugile puoi guadagnare il mio llones per un combattimento
ed una partita di calcio puoi attrarre oltre a cento mille spettatori!
Bench i movimenti rivoluzionari e di reconstruc cin nazionale e sociale fu animata per un soffio di
idealismo, il suo carattere ed anche manifestazioni sono state materialista, con acuti e violenti
movimenti di ma sas che riaffermano nettamente valori di carattere tellurico, come sono
l'attaccamento alla terra e la razza, e che mettono in pri mer piano i problemi di tipo politico,
economico ed organi zativo.
Questo breve quadro dimostra che non mi faccio illusioni n, certamente, idealizzo questo secolo.
Ma la mera constatazione dei fenomeni accaduti non sufficiente; e meno ancora il li mitarse a
criticarli o a deplorarli.
Ogni studioso ed osservatore della vita ha il dovere di comprendere i dati che continua a scoprire, e
ferma ci necesario non limitarsi alle sue manifestazioni pi apparenti, non considerarli
isolatamente e, soprattutto, non prendere posizioni affrettate a favore o contro essi. necessario non
essere pregiudiziosi e mettere ad un lato le opinioni o preferenze personali.
Se cerchiamo di fare tutto questo rispetto al secolo XX, il suo aspetto assume un'espressione molto
distinta: nelle sue dure e tormentate fazioni possiamo scoprire una nuova anima e, nei suoi occhi,
possiamo vedere brillare una nuova luce.
In primo luogo, dobbiamo considerare il secolo XX in rela cin col XIX che gli diede origine.
Ricordiamo che questo, soprattutto durante gli ultimi decenni, nonostante la sua vernice umanista ed
il suo idealismo verbale poteva considerarsi qualunque cosa meno spirituale. Nella vita sociale
predominava quello con cepto borghese, e nella filosofia: il materialismo, il positi vismo e lo
scetticismo. La letteratura era realistica, sensuale, ro mntica e decadente. La sua cultura era, in
generale, intelectualista; e l'intellettualismo non spirituale, bens al contrario, uno degli ostacoli pi
insidiosi per l'espiri tualidad. In sintesi: il secolo XIX aveva perso come tutto con tatto con le forze
vivi, tanti nativo spirituali, e stava in un vicolo cieco.
Per questo motivo, la' rivoluzione delle forze telluriche' - secondo l'azzeccata denominazione di
Keyserling - con suo da' pertar delle forze istintive, primigenie ed irrazionali, ma guarisci e vive,
costitu una reazione, un ritorno alle origini necessario per potere abbandonare quello vicolo senza
sa lida e salvare cos la civilt di una pericolosa decadenza e decomposizione.
Ma questa giustificazione non basta per stimare e caratterizzare la spiritualit del secolo XX. A
questo rispetto dobbiamo piano tearnos una serie di domande molto precise: Esistono, vicino ai
fenomeni menzionati, chiari indizi di espirituali date? possibile spiritualizzare le forze tellurico
desenca denadas? Di che maniera?
Prima di cercare di rispondere a queste domande, necesa ride chiarire nitidamente che quello che
capiamo per $spirito &. Tale e come espressero con riuscita gli antichi saggi cinesi e come riafferma
la nuova scienza della semantica, all'oggetto di ogni studio che possa essere considerato di serio, di
ogni scambio di idee, di ogni discussione feconda, ne cesario precisare i concetti e chiarire
perfettamente il signi ficado che si attribuisce alle parole. Quante volte partiamo solennemente con
le lance in testa per combattere a fiato contro mulini! Quante volte crediamo inconscio menzionare
una caricatura, un'immagine irreale di un avversario, di una teoria o di un'idea, riuscendo su esse una
vittoria tanto inutile come vana!
Se c' una parola che si presti a malintesi, incom prensioni o confusioni, precisamente il parola
spirito. Ci non deve rimpiangerci, perch se sorgono equivoci ed errori con parole che designano
fatti o concetti pi definiti e pi accessibili, pi facile ancora che sorgano, ed in realt sono sorti e
continueranno a sorgere, rispetto ad una parola che indica una realt tanto elevata, tanto difficile da
captare e di sperimentare, e quasi impossibile da formulare razionalmente. Quindi, completamente
imprescindibile tentare preci sarla con la massima chiarezza possibile.
Vediamo, innanzitutto, che cosa quello che lo spirito non .
Si confonde frequentemente spirito con intelligenza, confusione favorita per l'ambiguit del termine
francese esprit ed il tedesco Geist con che si designano queste due realt tanto distinte. Altre volte il
parola spirito si usa nel senso di psiche o carattere psicologico, come per esempio nell'espressione'
spirito dei tempi' usata per riferirsi in cluso a tempi niente spirituali.
Per designare di forma appropriata che cosa il' spirito' , necessario distinguere chiaramente quello
che questo in essenzanella sua realt ultimadi quello che sono le sue manifestazioni: le
caratteristiche con le quali si rivela davanti a noi e le forme in cui lo percepiamo e lo riconosciamo
in noi stessi e negli altri, come nella natura e nella storia.
In s stesso, lo Spirito la Realt Suprema nel suo aspetto trascendente, cio, assoluto e sprovvisto
di qualsiasi limitazione o determinazione concreta.
In conseguenza, trascende qualunque limite di tempo o di spazio, come qualunque tipo di vincolo
materiale. Questa suprema ed assoluta Realt non pu essere conosciuta intellettualmente, perch
trascende la mente umana, nonostante pu essere postulata razionalmente, coltivata intuitivamente e,
in qualche modo, sperimentata misticamente.
Detto questo, consideriamo quello che sono le manifestazioni dello Spirito che qualcosa che ci
risulta molto pi accessibile e ci concerne pi direttamente.
Lo Spirito costituisce l'elemento di trascendenza, del suo perioridad, di permanenza, di potenza, di
libert, di inte rioridad, di creativit, di armonia e di sintesi in ogni ma nifestacin, tanto individuale
come sociale. Perci, nell'uomo, spirituale, in un o un'altra misura, tutto quello che l'induce a
trascendere il suo esclusivismo egoista, le sue paure, la sua inerzia, il suo edonismo; tutto quello che
gli porta a disciplinare, do minare e dirigere le forze decomposte, istintive ed emotive che si agitano
in lui; tutto quello che l'aiuta a riconoscere una realt pi ampia e superiore, gi sia sociale o ideale,
ed ad inserirsi in lei attraversando i limiti del suo proprio perso nalidad.
In questo sensoed in un grado o altrosono manifestazioni spirituali:
Il valore, come superamento dell'istinto di conservazione f sica;
L'amore e la consegna ad un altro essere umano, alla famiglia, alla patria o l'umanit, non appena
che superamento dell'ego smo;
Il senso della responsabilit;
Il senso di cooperazione, di socievolezza e di solidari date;
Il disinteresse, e pi ancora la consegna ed il sacrificio;
La volont, nel suo vero senso di principio e castra cidad di autocontrollo, elezione, disciplina e
sintesi;
La comprensioneche suppone l'ampliazione della nostra sfera di coscienza con la sua
corrispondente identificazione simpatica con altri esseri e con altre manifestazioni della vita
universale, soprattutto, comprensione di questa vita universale, del suo significato e della sua
finalit, con quello riconobbi mento di quella Volont e Potere intelligente, saggio ed amoroso del
quale proviene l'universo, e che dirige e guida l'evoluzione verso una meta gloriosa.
Non possono stimarsi allo stesso modo tutti questi manifestacio nes dello spirito; il suo valore
relativo all'individuo o il gruppo sociale nel che si rivelano. per ci che mentre pue dia
rappresentare una trascendenza, un superamento o una li beracin per un individuo o una collettivit
in concrete, possono costituire tuttavia una limitazione, una barriera o una posizione passiva per altri
e, in conseguenza, rappresentare non qualcosa spirituale o direttamente anti-spirituale per essi.
Questo qualcosa che non ammette etichette n giudizi assoluti o tticos. Ci troviamo in un
ambito nel quale la vita qualcosa di differenziato e concreto, inserisco nel tempo, in quello
pascol e nella materia; , quindi, un ambito di relazioni, di prospettive, di scale di valori, di
gerarchie e di sviluppi.
Cos, per esempio, il valore fisico che fa affrontare i pericoli un'espressione genuina di spiritualit,
ma primitivo ed elementare in paragone col valore morale. L'amore alla famiglia che fa che
l'uomo abbandoni il suo egoismo e l'induce ad accettare i suoi doveri e responsabilit, anche
una forma di spiritualit sommamente apprezzabile, ma qualcosa limitata se la paragoniamo
con l'amore, la solidariet o la consegna che va diretta ad una comunit o tutto un paese, coi
suoi milioni di individui, o direttamente a tutta l'umanit.
Nonostante, e per evitare eventuali malintesi, caprina segnalare che queste sfere progressivamente
pi ampie della vita spirituale non annullano n escludono i precedenti, ma li appoggiano. L'uomo
pu arrivare a riconoscere e realizzare solamente dualmente le distinte forme di spiritualit di forma
gra ascendente.
Una volta descritte le principali caratteristiche dell'espi ritualit, sebbene di forma necessariamente
sommaria e mera mente indicativa, possiamo passare a considerare quali di esse si manifestano nel
secolo XX e di che modo.
Da questo punto di vista, pi ampio e pi profondo, l'aspetto del secolo XX cambia
considerevolmente. che re conoscere che lo scatenamento delle forze telluriche, accaduto tanto
durante le due guerre mondiali come durante le distinte rivoluzioni che li seguirono, diede oca sin
ad innumerabili atti di valore e di coraggio, di sacrificio, di solidariet e di altruismo individuale e
collettivo.
Sta segnalare che, per milioni di individui primitivi, il valore fisico, il disprezzo verso il pericolo, il
sopportare il do lor, praticare l'interezza durante la sofferenza, la solidariet e la consegna, furono le
forme di spiritualit adeguate al suo livello ed attraverso le quali potevano alzarsi.
ingiusto, e rivela inoltre una gran mancanza di comprensione e pertanto di spiritualit, il
pretendere in quelli che ancora non stanno maturi alcune forme di spiritualit per il cui espressione
non ha i mezzi e gli organi psicofsici necessari.
cosicch queste esperienze, questi atti elementari, pro dujeron una gran accelerazione nello
sviluppo personale del mio llones di individui. Immaginiamo il caso di un contadino di 1914,
abituato al restretto ambito della sua monotona e rozza vita, quasi pi vegetativa che umana, limitata
alla sa tisfaccin di pochi istinti ed interessi elementari, ed illuminata unicamente per l'attaccamento
alla sua famiglia. Immaginiamo questo contadino sorpreso e frastornato davanti agli aconteci
mientos della guerra che forzosamente addestrato nelle diverse attivit militari ed inviato a varie
fronti in contatto con compagni e superiori, con nemici ed allea due, esposto a bombardamenti,
alla dura vita delle trincee, partecipante di vittorie e di sconfitte, obbligato alla disciplina e
l'autocontrollo, malato o ferito, portato cos a sperimentare migliaia di innovativi aspetti della
vita... Che cosa differenzia! Che intensificazione delle esperienze e della vita! Che apertura
mentale!
Passiamo a considerare le evoluzioni meccaniche e tecniche della nostra civilt. L'aspetto esterno,
tale e c' come gi anteriormente mos indicato, essenzialmente materialista. Ma consideriamo
anche i tesori che sono l'intelligenza, ella tu nacidad, la volont, le sofferenze, i rischi ed i sacrifi
cios sperperato per gli uomini di fronte alla conquista ed il dominio della materia. Dopo, l'elevazione
del livello di vita collettiva. Finalmente, gli importanti benefici causati per questo dominio della
materia: la liberazione dell'uomo dei lavori pi penoso ed embrutecedores e la diminuzione delle ore
lavorative, con la conseguente opportunit per to due di disporre di tempo e di energia sufficienti per
dedi carse ad attivit culturali, artistiche o spirituali.
Un altro aspettoche pu sembrare antiespiritual ma che, al contrario, include eccellenti principi e
rappresenta una promettente evoluzione nel senso spiritualeche ca racteriza al secolo XX la
preponderanza dell'aspetto sociale e collettivo sull'individuale.
Anche qui le apparenze mostrano il suo lato peggiore: le masse umane sono primitive ed il suo
predominio sembra ami nazar i valori spirituali superiori. Ma qui necesa ride eliminare un gran
equivoco: una cosa la massa amorfa o la moltitudine incontrollata, ed un'altra molto distinta sono
le co lectividades organizzati e le nuove forme di vita sociale che si vanno sviluppando dentro i
distinti organismi nazionali. Sono due cuci non solo distinte, bens in un certo asse pecto anche
opposte.
La moltitudine atomistica, indifferente, regressiva ed atavica, ed in lei l'individuo si perde e
rimpicciolisce; pu creare l'illusione di libert, ma in realt sta domi niente per i demagoghi.
La collettivit organizzata, tuttavia, organica e si sente articolata in gruppi gerarchici
progressivamente maggiori, in modo che gli individui sono contemporaneamente diretti e dirigenti,
sub e supraordinados; imparano ad obe decer, ma anche a comandare; hanno doveri e responsabili
dades, ma anche poteri precisi ed effettivi.
Nonostante, in questa nuova vita sociale si mischiano livelli molto distinti. Partecipano a lei
numerosi individui poco evoluti e poco differenziati che apportano ai nuovi gruppi sociali il vecchio
atteggiamento passivo. Ma ci inevitabile; e, in qualsiasi caso, questi sarebbero rimasti cos.
Piuttosto bisogna riconoscere apertamente il pericolo di un'eccessiva preponderanza dell'elemento
sociale e collettivo sull'individuale. necessario che esista un equilibrio o, io jor ancora, una'
tensione creativa'in parole di Keyserlingtra tutti e due.
Ritornando al problema delle masse umane, necesa ride che gli uomini evolvano la cosa migliore e
pi rapidamente possibile delle moltitudini o del' gregge' al gruppo. Si tratta essenzialmente di un
problema che concerne ad un lavoro di edu cacin individuale e sociale che una responsabilit ed
un dovere preciso degli uomini e gruppi spiritualmente pi colti e pi svegli.
In questo modo, c'alziamo ad un livello superiore e pi differenziato di vita spirituale. E qui sorge la
questione dalle commissioni e funzioni delle elite o' aristocrazie espiritua essi' che sono commesse
importanti ed attualmente pi ur genti che mai.
Si tenta di contenere, dominare e disciplinare le forze tu lricas col fine che non irrompano in forma
di moltitudini distruttive; di elevare e canalizzare fermamente l'espirituali date elementare delle
masse, semi-incosciente ed intrisa di telurismo, portandola sempre di pi a manifestazioni coscienti,
elevate, pure e costruttive.
Si tenta di creare una nuova arte per il paese che non di' popolarizzare' nel suo senso spregiativo.
Tali compiti sembrano difficili da portare a termine, ma deve mos ricordare la grandezza del potere
plasmador e creatore dello spirito. Le moltitudini, per la sua stessa passivit, sono d'altra parte molto
ricettive e plastiche. Carlyle ed altri ha di mostrati come gli eroi ed i geni hanno impregnato e hanno
trasformato mediante la sua influenza a tutto un paese, una cultura o un secolo.
D'altra parte, i nuovi mezzi di diffusione e di comuni cacin permettono una maggiore facilit,
rapidit ed estensione di dette influenze. La scarsit di questi esseri superiori pu essere in gran
parte compensata per la collaborazione unanime ed organizzata di gruppi di uomini di buona
volont, espiri tualmente attivi e svegli.
Inoltre, sebbene verit che gli eroi, i saggi ed i geni non possono fabbricarsi in serie, mediante la
ricerca di superdotati ed un'educazione adeguata per essi, ein generalecon l'utilizzo di mezzi
educativi basati nella nuova psicologia integrale e nel suo tecnico psicosintticas, pu favorirsi
considerevolmente l'attivazione delle grandi potenzialit latenti nel superconsciente e nel S Stesso.
Pertanto, necessario che questi accordi e collabora ciones tra i lavoratori spirituali si stabiliscano la
cosa pi rapida ed efficacemente possibile.
Ma prima di parlare della formazione di queste elite, necessario considerare altre caratteristiche
della spiritualit del se glo XX.
Gi negli stessi principi di questo secolo sorsero in to due i settori dalla cultura vivaci movimenti di
reac cin contro le tendenze materialista e positivista impe rantes durante il secolo anteriore.
Nell'ambito delle scienze biologiche, l'interpretazione meccanicista dell'evoluzionismo darvinista
fu superato per concetti pi ampi. In quello della medicina si prodursi una rapida trasformazione:
le direc trices, puramente anatomico e patologico, che concedevano una massima importanza agli
agenti patogeni esterni, microbi, etc., ed alle lesioni locali, fu cedendo terreno ad un concetto pi
dinamico della vita organica che teneva tanto in conto la costituzione individuale, come l'azione
delle forze psicologiche e spirituali sul corpo.
Questa azione, spesso superiore, delle energie psichiche e spirituali fu studiato ed in molti casi
dimostrata di modo irrefutabile per una nuova scienza: la parapsicologia. tudios seri e rigorosi
dimostrarono l'esistenza di fenme c'e di poteri per e supra-normali. Alcuni scienziati eminenti,
come il fisiologo Richet o i fisici Lodge e Barret, sono arrivati a dimostrare che c' un'alta
Fortunatamente, esiste una terza posizione che non pre senta gli inconvenienti delle altre due e che
pu condu cir alla liberazione, alla soddisfazione e la pace:
3. La trasformazione e sublimazione delle energie istintive, passionali e sentimentali
Questo metodo non si conosce solo da molto tempo ma inoltre, commerciandosi di un metodo buono
e' naturale' nel senso pi elevato della parolacio, adeguato alla vera natura dell'uomo ed alla via
di elevazione che questo deve percorrere stato praticato exitosamente per mu chas persone che,
per intuizione, senza dare si racconta, senza saperlo o senza neanche desiderarlo coscientemente,
hanno seguito sempre i giudizi e le indicazioni di quello Guida interno del quale non mancano mai
quelli che sinceramente tentano c' cer il bene.
Detto metodo sta nella basi dell'alchimiadella vera alchimiadi carattere spirituale che utilizzava
simboli materiali per esprimere realt e processi interni.
Lo zolfo, il sale ed il mercurio dei quali parlano gli alqui mistas rappresentano i distinti elementi
della psiche hu sgorga. Il recipiente nel quale si mischiavano, l'Athanor, simbo lizza al proprio uomo.
Al fuoco sul quale si deposita ha il significativo nome di Incendium amoris, e simbolizza quella
forza transformadora che il caldo dell'amore spirituale. Le sostanze sommesse a questo
procedimento passano per tre trasformazioni: in una prima fase nella quale diventano nere, chiamata
di putrefazione, corrisponde allo stadio della purgazione o purificazione della quale parlano i
mistico; nella seconda fase diventano bianche e si trasformano in argento, e ci corrisponde
all'illuminazione dell'anima; finalmente, nella terza e pi elevata fase, diventano rosse e si
trasformano in oro, quell'oro spirituale che la conclusione della Magnum Opus e che corrisponde
al glorioso stato unitivo dei ms ticos.
Anche alcuni dei maggiori e pi equilibrati mistico cristiani intuirono e segnalarono pi o meno
esplicita menzioni il metodo della sublimazione. Per esempio San Juan della Croce che afferma:
"Solo l'amore superiore pu vincere l'inferiore", ed aggiunge: "Delle passioni e degli appetiti
nascono le virt, quando queste passioni sono regolate ed equili bradas...." Ma per situarci nei
nostri tempi ed alce alcune esposizioni pi precise e concrete, citer innanzitutto
un'insospettata attestazione, quello di un scienziato positivista: Sigmund Freud. Studiando la
vita sessuale ed emozionale dei suoi malati, sicuramente ebbe occasione di constatare l'exis
tencia di questa sorprendente possibilit di trasformazione e di sublimazione. C' qui quello che
afferma basandosi sul suo pro pigoli osservazioni:
"Gli elementi dell'istinto sessuale si caratterizzano precisa mente per essere altamente suscettibili di
essere sublimati, potendo cambiarsi la sua finalit sessuale con un'altra pi remota e socialmente pi
apprezzabile. Tutta quella quantit di energia cos preservate pu canalizzarsi verso le produzioni
psichiche, ed a ci dobbiamo sicuramente i maggiori risultati culturali."
E lo scrittore inglese Edward Carpenter che aveva studiato anche ampiamente i fatti e le leggi della
vita Lei xual, afferm ancora pi esplicitamente:
Non potremmo dire per caso che probabilmente esiste una specie di trasformazione continuamente
agita ed attuabile nell'essere umano? La sensualit e l'amorel'Afro dita Pandemos e l'Afrodita
Ouraniospossono permutare sottilmente Lei. un fatto dell'esperienza ordinaria che lo sfogo
incontrastado del desiderio puramente fisico lascia la natura umana privata delle sue pi elevate
energie di amore; mentre se la soddisfazione fisica negata, il corpo si sovraccarica di onde
emozionali, a volte fino ad un grado eccessivo e pericoloso. Tuttavia, possibile transfor mare
l'amore emozionalefrenando od ostacolando il suo expre sinin quell'influsso sottile ed
omnipenetrante che l'amore piritual."
Finalmente, rifletter l'importante attestazione del gran fi lsofo tedesco Schopenhauer:
"In quelli giorni ed ore in cui la tendenza alla voluptuosi d sempre di pi forte... precisamente
quando sono anche pi elevate le energie spirituali... e stanno pi dis ponibles per essere attivate al
massimo, mentreal contrariorimangono latenti quando la coscienza Lei so mette all'avidit.
Con appena un valido sforzo pu cambiare direzione ed allora la coscienza, invece di coprire
Ma allora emerge una torbida ondata nella quale si intessono correnti di paura, da desiderio, di
codi Co. e di attaccamento, insieme a sentimenti di colpa, di invidia e di risentimento.
Cerchiamo di arrivare all'origine di queste forze con l'aiuto di Hermann Keyserling chi ha indagato
meglio al nostro giudizio che nessun altro le oscure radici telluriche di quello che dalla cosa sotto si
sviluppato nella personalit hu sgorga: quello che c' di minerale in lei, di vegetale e di animale,
senza per ci cadere nell'errorecommesso per altri investigato capo di bestiame dei bassi fondi
di ignorare quello che, per quello con trario, ha un'origine superiore completamente indipendente e
che egli denominava molto appropriatamente l'irruzione di quello pritu.'
Nel suo Mditations Sud-Amricaines che magari sia la sua opera pi profonda, ed anche nel suo
libro antologico Vie intimi, Keyserling mette in evidenza due tendenze principali che si trovano
giustamente nella radice della vita. La prima la Paura originaria, rispetto al quale ci segnala la
cosa seguente: "questa paura originaria non si riferisce alla morte, bens alla ca resta"; cio,
si tratta di paura alla carenza dell'alimento necessario, della paura alla fame.
"Probabilmente ci si debba all'esistenza di un oscuro, ma intenso ricordo atavico per la
preoccupante necessit di procurarsi alimenti, egli quale costituiva una continuo an gustia per l'uomo
primitivo. Come salvaguarda contro questa Paura originariaprosegue dicendoappare l'ins
rosso di sicurezza, il quale costituisce il primo spingo ac tivo di ogni essere vivente." E l'istinto
di propriet Lei desa rrolla, secondo lui, a partire da quell'istinto di sicurezza.
All'altra tendenza fondamentale che sorge dai bassi fondi dell'inconscioe che l'antitesi dinamica
della primaKeyserling la denomin Fame originaria, nonostante che al fine di evitare confusioni
sarebbe pi adeguato chiamarla Avidit originaria. In parole di Keyserling, questa tendenza "il
principio motore di ogni crescita. Orbene, la cre fondamenta, per la sua propria essenza, aspira
all'infinito e gi dai suoi inizi non riconosce nessun limite come definitivo. In conseguenza, questa
Fame originario o primigenio origi nalmente aggressivo ed insaziabile. Per la sua propria
natura si opporsi a qualunque istinto di sicurezza; il rischio il suo ele menziono, la cosa
illimitata costantemente il suo obiettivo. Di ci devia un conflitto originario con tutto quello che
appartiene all'ambito della Propriet e del Diritto. Nei bassi fondi ha luogo una perpetua ed
accanita lotta tra il Ham bre e la Paura; non esiste l nessun equilibrio permanente ed armonico."
Non difficile notare che nella nostra civilt materialista queste due tendenze si manifestano in
forma di co dicia che persegue acquisire e conservare la maggiore quantit possibile di denaro e di
altri beni materiali. Nonostante i millenni trascorsi e la parziale raffinatezza della vita hu sgorga,
ancora tanto travolgente la forza di questi istinti che generalmente prevalgonogi sia con
manifestazioni violente, gi sia di forma ingannevole ed indiretta, mascherata dietro ipocrithe
giustificazionisu qualunque altra marca da bollo o freno superiore, e non raro che spesso arrivi
a superare in cluso all'istinto di conservazione.
Se potessimo renderci conto della quantit di delitti, trai ciones, furti, dispotismi, prostituzioni
fisiche e morali, e bassezze di ogni tipo che, pi o meno coperte, gli esseri umani arrivano a
commettere quotidianamente a nome dell'auri sacro famesl'esecrabile avidit di denaro
rimarreremmo profondamente frastornati, per non dire terrorizzati. E se dopo facesse un sincero atto
esame su questo aspetto, temo che potremmo portarci alcuno spiacevole sorpresa.
Di tutto questo si sono dati buona conta gli elevati Esseri che sono venuti a tentare il difficile
compito di promuovere spiritualmente morale-mente e risveglio agli uomini, liberandoli della
sottomissione alle sue passioni.
Perci, Buddha abbandon in un principio tutti il suo ri quezas e possessi per andare alla ricerca
della Verit, e dopo, dopo avere raggiunto l'illuminazione, per aiutare ai hom bres a liberarsi del
dolore che frutto del desiderio. Ed ancora molti secoli prima dell'arrivo di Buddha, tutti quelli
che avevano raggiunto un certo livello spirituale so in India avvolgono rinunciare a tutti i beni
terreni e si trasformavano in sannyasin, portando un vita mendicante.
Ges, d'altra parte, not in pi di un'occasione con dure parole dei gravi pericoli che per la vita
espiri tual rappresenta le ricchezze. A questo rispetto il suo atto pi energico e combattivo, ed
anche il pi conosciuto, fu l'ex premere del tempio a quelli quale avidit per il denaro li hanno
ba portato a profanarlo.
Questo atteggiamento contrario al denaro continu mantenendosi durante i secoli del cristianesimo
fino a culminare nel dra mtico e sublimi gesto di San Francisco di Assisi che renun ci a tutto
quanto possedeva e perfino ai vestiti che portava in cima e celebr giubilante il suo mistico
matrimonio con la signora povert. Di fronte a tali comportamenti ed alle forme di vita che
derivano da essi, sorgono da forma spontanea in noi due domande:
1.Bajo un punto di vista spirituale, sono giuste e necesa estuari questi atteggiamenti? necessario
condannare il denaro per po der vivere spiritualmente?
2.Y di essere cos, fattibile vivere in questo modo nei nostri tempi?
La risposta alla seconda domanda facile. Trascorsi alcuni pochi decenni dopo la morte di San Fran
chiasso, la Comunit Francescana accord che una vita regolare nel convento non era praticamente
possibile senza maneggiare diedi nero e senza possedere, di un modo o un altro, edifici o terreni.
Questo diede luogo a forti controversie tra i seguaci ri gurosos della Regola primitiva e quelli che
pretendevano di adattarla alle esigenze della vita pratica. Questi ultimi portarono quelle di
guadagnare, ed attualmente i religiosi francisca si serve da tutti i mezzi che offre la vita moderna,
dal francobollo fino alla buca delle lettere, dal treno fino all'automobile o l'aeroplano, pagando
regolarmente per il suo uso. Pertanto, se questo lo fanno perfino i figli di San Francisco, con pi
ragione to dava possiamo farlo noi, i laici, ingarbugliati nei mille ed un problemi della vita
economica, familiare e sociale ed intimamente integrati, non solo per forza ma anche per propria
elezione, nella vita dei nostri tempi. E ci convinti che qualunque trasformazione di questa vita,
nel senso spirituale, non pu essere fatta da fosse e di forma altrui, bens da dentro il suo insieme
ed agendo come fermento.
Consideriamo ora la prima e pi difficile domanda.
In primo luogo, necessario mettersi in guardia contro le facili degenerazioni ed ipocrisie alle quali
pu dare posto il disprezzo per il denaro. Ci pu trasformarsi in una c moda maschera per
occultare la pigrizia, la debolezza o li abbassi zas; pu dare luogo al parassitismo individuale e
collettivo. In realt questo successo gi, soprattutto nel passato, per esempio in India dove il
clima, le condizioni di vita e la mentalit collettiva gli facevano pi facilmente facti ble.
Ma ancora esiste un'obiezione pi fondamentale contro quegli atteggiamenti negativi verso il
denaro, rappresentata per una concezione completamente opposta e che, tuttavia, si ispira a principi
religiosi. Di accordo con questa concezione che impregna l'Antico Testamento, la ricchezza e la
prosperit sarebbero, al contrario, segni tangibili del favore di Dio ed il premio per comportarsi
giostra e rettamente. La povert e le contrariet, invece, sarebbero conseguenza della punizione diedi
vino o, come minimo, il risultato degli errori di pensa mento, sentimento o condotta, tanto
individuali come co di lezione.
Tale concezione fu ripresa per alcuni corrente reli giosas e spirituali moderne ed in lei si basa, pi o
meno coscientemente, la mentalit americana. In questo modo il successo pratico ed i valori
personali arrivano ad identificarsi. Quello segno e prova di questo.
Vediamo che cosa pu avere di certo in questa teoria. Se Dio buono, affermano convinti i suoi
difensori, se Dio amore, se desidera la cosa migliore per l'uomo e vuole che questo dis frute di una
vita piena, allegra e' ricca' non pu stare in con tra che l'uomo utilizzi al massimo i beni terreni che
la natura gli concede tanto copiosamente.
Se esisteed evidentemente esisteuna gerarchia tra i regni della natura, di ordine naturale e
divino che i regni inferiori stiano al servizio dei regni superiori. Nei regni subhumanos succede
spontaneamente: il regno minerale fa possibile l'esistenza della vita vegetale che si alimenta grazie
ad essi, e la contribuzione ed il' sacrificio' di entrambi i regni necessaria per la manifestazione
della vita animale.
Esiste una relazione simile tra i regni subhumanos e gli umano. La vita dell'uomo ha bisogno in
larga misura della contribuzione degli altri tre regni. Per ci, gli eccessi e gli abusi da parte
dell'uomo non giustificano la condanna espi rituale e la rinuncia pratica al retto utilizzo.
Ma ancora pi: con un adeguato utilizzo, l'uomo non riceve solo benefici degli altri regnio, utili
zando un'espressione pi realistica, li godema d molto a cambiamento, elevando essi e
retinndolos in molti asse pectos. Per caso non possiamo dire che in un certo senso il hom bre
glorifica e sublima la materia minerale estraendo di lei voi curidad della terra le gemme imprigionate e
trasformandoli in rifulgenti brillanti, in rubini, in topazi o in brillanti zaffiri? Per caso non imita in
qualche modo il potere di Dio trasformando le importune ed inerti masse di metallo in delicadsi
mos e vibranti meccanismi pulsanti di vita, saggi nel to mare e trasformare le pi sottili energie
dell'etere?
Ma l'opera di beneficenza dell'uomo si sviluppa da una forma molto pi importante sul regno
vegetale ed animale. Che compito hai realizzato l'uomo con le piante, e quanto li hai valutate,
trasformando tanti alberi selvatici di frutte piccole ed asprrimas in piante che offrono saporiti frutti
portatori di salute e di allegria!
Pi evidente ancora il comportamento che una gran parte dell'umanit, bench non tutta, adotti
sfortunatamente di fronte al regno animale. La domatura degli animali e la sua educazione, anche se
abbia fini utilitarie, produce invariabilmente una raffinatezza di quelle specie animali e la
manifestazione di germi di intelligenza che si sviluppano a partire dai suoi istinti.
Inoltre stanno le relazioni di affetto e di comprensione tra il fantino ed il suo cavallo, tra l'uomo ed il
suo elefante o il suo cane, che si pu dire che quasi' umanizzano' in certo io dida a quegli animali.
Questo senza parlare di alcuni qualit prodigiosediscusse ma innegabili, almeno in partedelle
quali hanno dato prova alcuni animale amaes trados con intensit e speciale ingegno.
Tutto questo mette in evidenza l'aspetto positivo dell'uso dei beni materiali da parte dell'uomo, uso
che richiede qualche tipo di possesso o di scambio attivo di questi bie nes tra gli uomini. A sua volta,
per praticare questi inter cambiamenti occorrono alcuni mezzi che li facilitino o velocizzino, e tra
tutti essi il denaro se non l'unico, certamente il pi pratico ealmeno nelle condizioni attuali
in dispensabile.
C' ancora in realt un altro elemento in questa concezione fa vorable ai possessi, e il fatto che in
molti casi l'acquisizione di questi beni realmente frutto del lavoro, della previsione, del risparmio,
della disciplina e di altre virt mo rales, mentre spesso la povert ed il fallimento possono essere al
contrario attribuiti ai vizi o difetti opues tosse: pigrizia, mancanza di previsione, malversazione,
disordine.
D'altra parte, ovvio che non sempre cos, e che l'acu spesso mulacin di ricchezze va
accompagnato da avidit, di durezza di cuore, di un'assenza totale di scrupoli ed in cluso pu essere
il frutto di abili frodi o di furti legali.
per ci evidentemente unilaterale e spesso non capo di bestiame ponde alla verit l'identificazione
tra favore divino, merito morale e successo economico, della quale una tipica e perfino in
coscientemente satirica espressione la frase:" That, man is worth one million dollars", quell'uomo'
vale' un milione di dollari.
Evidentemente, l'esame realizzato fino a qui sulle relazioni tra il denaro e la spiritualit non
c'abbiamo facili tado nessuna conclusione in concreta, e perfino possibile che c'abbia lasciato
ancora pi perplessi che prima. Ma ci non poteva essere di un'altra forma, dato che il problema tale
e come l'abbiamo esposto fino ad orache come normalmente porsi normalmente male
focalizzato.
Ha cercato di fare un apprezzamento obiettivo del denaro, si provato di etichettarlo come qualcosa'
di brutto' o' buono', come qualcosa di criticabile o apprezzabile; ma questo tipo di stima cin
obiettivo ed esterno come qualunque altra di questo genere, chiunque che possieda una certa'
moralit' formale, per esempio, fondamentalmente erronea, poich basata su un equivoco e,
quindi, su un'irrealt (1). Aban doniamo per ci questo progetto e ricominciamo di nuovo per alcuni
strade completamente distinte. Incominciamo per concedergli una designazione pi appropriata
(1) certamente non vogliamo con ci criticare o ribassare l'atto sublime di San Francisco. Questo fu
eroico ed ebbe un'incalcolabile e benefica efficacia come esempio, costituendo una lezione vivente
di disinteresse ed uno dei colpi pi poderosi mai inferiti al feroce idolo di Mammn. La rinuncia ad
ogni possesso terreno sommamente apprezzabile nel suo giusto valore come verso eccezione. Il
nostro inten cin solamente dimostrare che questa strada non pu costituire una soluzione generale
applicabile alla vita contemporanea.
Che cosa in realt il denaro? un mezzo convenzionale creato per gli uomini per faciliter lo
scambio diedi beni, mangia per fare il cosa possibile in ampia scala dentro la complessit ed il
rapido sviluppo della vita contemporanea. Perci, il denaro semplicemente un strumento, un
simbolo dei beni materiali. Per ci, per s stesso non merita "n cet excs d'honneur, n cette
indignit", n questo eccesso di onore, n questa indegnit.
per ci che quelli che lo condannano con veemenza equi vocan la direzione, ed allora la cosa
giusto che il' organismo competente' che la vera morale, risponda al' remi tentai', cio, all'uomo.
nell'anima umana dove c' llan la verit e l'errore, il bene e male il, il merito e la colpa. E se
esaminiamo giusto questo problema da questo pi e pro fondo punto di vista potremo constatare
che gli errori e le colpe dell'uomo rispetto al denaro sono sostanzialmente di due generi: uno
questione verso il denaro stesso; l'altro relativo, insieme a lui, a tutti i beni materiali.
Il principale malinteso e gli errori di condotta che derivano da lui provengono dalla tendenza umana
a confun dir il mezzo col fine, di identificare lo strumento con quello che questo produce o, in un
senso pi generale, il simbolo con la realt che rappresenta, la forma con la vita.
spesso un errore del quale possono osservarsi continuo ejem plos, comici. Ci si manifesta in tutte
le for ma di collezionismo divenuto un fine in s stesso, un ejem plo del quale il biblimano che
arriva a preferire edizioni quasi inintelligibili, perch sono antiche e rare, ad eccellenti edizioni
moderne. Cos, il biblimano non dubita di esclamare, tale e come dice l'epigramma di Pons di
Verdun,:
Questa ! Il mio Dio, che allegria!
Non c' dubbio, l'edizione buona;
Qui stanno le pagine dodici e sedici,
coi due errori di impressione
che non appaiono nella cattiva.
Ma nel caso del denaro non si tratta di un'inoffensiva e pi o meno ridicola mania, se non di sordido
manifestacio nes di avarizia che' perdono l'anima', ha simbolicamente soffice; si tratta di una
violenta brama che non si trattiene davanti alla colpa o il crimine, dal sanguinario omicidio per ra
ananas fino ai pi raffinati, dannosi ed ignobili: quelli che commettono i fabbricanti o venditori di
armi che, per vedono der le sue merci, fomentano i conflitti tra i paesi; quelli che illegalmente
fabbricano o trafficano con estupefacien t; quelli che dirigono reti di prostituzione o che sfruttano
l'interesse per il sesso pubblicando e diffondendo' suggestive' immagini e scritti pornograficio, pi
perspicacemente, semi-pornograficisotto il manto della' letteratura' e della' arte.'
Per ci il primo atto spirituale che dobbiamo compiere quello di liberarci di sopravvalutare il
mezzo o lo strumento per il quale si concedono e scambiano i beni terreni, cio: il denaro.
Respingiamo risolutamente offrire un sacrificio pi busta l'altare di questo falso nume, librmonos
dell'affascina cin che esercita questo idolo e riduciamolo con visione chiara e tranquilla freddezza a
quello che in realt: un semplice instru menziono, un comodo artificio, un'utile convenzione.
Eliminato cos questo primo ostacolo, possiamo passare a re solver il problema sostanziale: quello
che si riferisce al nostro rela ciones coi propri beni materiali, dei quali quello diedi nero non pi
che un simbolo ed un sostituto temporaneo.
Abbiamo visto come i beni materialisiano gi alimen tosse, vestiti, abitazioni, strumenti di lavoro
od oggetti di artesi comporsi sostanzialmente di materiali estratti dei tre regni della natura che si
usano gi sia nel suo stato naturale, gi sia, egli quale pi usuale, dopo essere stato trasformati ed
adattati all'uomo. In essi non pu avere, pertanto, nessun male intrinseco. Da un punto di
vista naturalistico sono cose; dal punto di vista religioso, sono doni di Dio.
Col risultato che quello che significano per noi, come il suo effetto benefico o malefico, dipendono
dal nostro atteggiamento interno verso essi e dell'utilizzo che, con libert di elec cin, possiamo e
vogliamo fare di essi.
Questo riconoscimento fondamentale ci conduce a tutta una la serie di chiarimenti di gran
importanza spirituale e pratica. In primo luogo, posto vacante evidente che la mancanza di
possessi esterni non risolve in nessun modo il pro blema. A parte tutte le limitazioni e dello
schiavit che implica la povert nella vita moderna, se un' povero' desidera appassionatamente
i beni materiali, se non pensa ad un'altra cosa pi che in procurarsili, se si trova risentito ed
infuriato contro quelli quale li possiedono, si sente psicologicamente schiavizzato per essi.
Questo non significa che non sia lecito cercare migliorare la propria condizione; piuttosto quasi un
dovere tentarlo. Ma ci si pu fare senza lasciarsi assorbire od ossessionare completamente,
mantenendo il proprio libert interno e la propria dignit.
A sua volta, un ricco moralmente disaffezionato del suo posesio nes e che si siede libero
interiormente non si trova spiritualmente in ab soluto rarefatto per le sue ricchezze; psicol
gicamente un' povero' di spirito, nel senso evangelico.
Per arrivare a dominare cos i beni materiali, per resis tir le continue tentazioni alle quali danno
occasionetentacio nes sessuali, debolezza, pigrizia, ed egoismo di ogni fortuna necessario
possedere una tempera di coraggio certamente particolare, necessario sapere vivere in un clima
spirituale che costituisce la vera prova del fuoco della libert interna, del desa attacco, del' spirito di
povert.'
Ma neanche questa' povert interna' risolve completa menzioni il problema. Quando l'uomo ha la sua
coscienza tranquilla e, quindi, fino ad un certo punto sta a bene con Dio, deve mettersi anche a bene
coi suoi simile, coi quali si sente intessuto in una trama di rela ciones intimi ed indissolubili di
indole morale e pratica. Per ci, la liberazione interna deve andare accompagnata per una co rrecta
utilizzo dei beni che si dominano. Anche ci implica, a sua volta, due problemi: 1. quello del suo
retto uso indivi duale; 2. quello del suo retto uso collettivo.
La base per un corretto utilizzo individuale sottosta nella rinuncia all'idea che la cosa posseduta un
diritto per sonal. La propriet giuridica qualcosa di puramente umana che si giustifica psicologica
e praticamente dovuto al livello mezzo dello sviluppo morale dell'umanit. Il desiderio di possedere
una forza primordiale che merita essere avuta nel dovuto conto: non pu eliminarsi o reprimersi
violentemente. Ma contemplata spiritualmente, la propriet assume un aspetto ed un significato ben
distinto. Non si tratta oramai di un diritto personale, bens di una responsabilit tanto verso Dio
come verso gli altri uomini.
Se ci rifugiiamo a concezione religiosa della vita, deve mos riconoscere che tutto procede di Dio che
tutto ci viene dato per L'e che, pertanto, in realt suo. Egli l'unico ed universale' proprietario.'
Se inoltre aderiamo alla concezione pi metafisica della vita inestricabilmente una che solo il
Supremo, la cosa Assoluta, ha un'esistenza Reale e che tutte l'arachide festaciones individuali non
pi che effimere apparenze, come sostiene la filosofia Vedanta, per esempio, meno ogni via potremo
ammettere che la propriet personale possa avere una base spirituale.
Dal punto di vista spirituale, pertanto, solamente un uomo pu considerarsi depositario,
amministratore o' fi duciario' dei beni materiali che, di un o un'altra forma, possieda giuridicamente.
Tali beni costituiscono per lui un'au tntica e vera prova alla quale sommesso, come una
responsabilit spirituale, morale e sociale molto difficile da mantenere degnamente.
Questo linguaggio risulta qualcosa di insolito in questi tempi e pu sembrare l'espressione di un
idealismo poco pratico. Tuttavia sono convinto di potere dimostrare che possiede un valore
immediato e superiore a quello che possa sembrare a prima vista.
In primo luogo, quelli che possiedono una sensibilit morale qualcosa raffinata giungono
spontaneamente sopra alla conclusione citata. Ricordiamo, per esempio, i nobili scrupoli che
perturbarono il coraggio di Antonio Fogazzaro quando in tr in possesso dei beni ereditati, rivelati
per Galla ran Scotti nella sua Vita di Antonio Fogazzaro. Ricordiamo tam bin le dure lotte che
tormentarono a Tolstoi durante la maggior parte della sua vita.
Ma il concetto di essere alcuni' servitori sociali', di essere meri depositari delle ricchezzegi sia
acquisendoli mediante la produzione di beni utili alla comunit, gi sia distribuendoli dopo a questa
mediante donazioni per opere umanitarienon stato solo adottato bens, e quello che pi conta,
portato a capo per alcuni degli uomini pi pratici, realisti e fautori del mondo contempo rneo.
Piuttosto conosciuti sono i casi di disinteresse, di auste ridad nella vita personale e di un assiduo
lavoro ispirato per un ideale di servizio alla societ di Edison o di Ford, per esempio.
Ma anche tra quegli uomini che dedicarono la pri mera parte della sua vita a negoziare preoccupati
per accumulare ricchezze, lottando perfino aspramente contro suoi competei dora, esistono alcuni
che si sentirono in un determinato momento spinti, per motivi probabilmente diversi e misti che
risulterebbe molto difficile e perfino indiscreto indagare, ad utilizzare o a destinare gran parte delle
sue ricchezze ad opere hu manitarias e culturali.
L'esempio pi tipico di questo tipo quello di John Rockefe11er, il qualedopo c'essere convertito
nel' Re del Petrolio' e forse nell'uomo pi ricco del mondofond, dotn dola con un gran capitale,
centinaia di milioni di dollari, la Rockefeller Foundation. Questa Istituzione fomenta l'estu dio e le
investigazioni scientifiche, soprattutto nell'ambito della medicina, portando la sua applicazione alla
pratica in ampia scala. Tra altre opere, questa Fondazione elimin la febbre gialla che aveva causato
migliaia di vittime tra gli operai della zona del canale del Panama, e finanzi una cam paa
mondiale contro la malaria.
Un altro esempio, anche molto conosciuto, quello di Carnegie, il' re dell'acciaio' che cre un'ampia
rete di biblioteche pubbliche, primo in America e dopo in altri posti del mondo. Chi potrebbe
calcolare i benefici intellettuali e morali che hanno ottenuto e che continueranno ad ottenere innu
merables lettori delle centinaia di migliaia di libri di queste biblioteche? Sta anche il caso del nipote
di Ford, Henry Ford II che cre il Ford Foundation, dotandola di centinaia di milioni di dollari, con
fini umanitarie, culturali ed educative. Operi pi specificamente espiritua spinsero ad Eli Lilly a
portare a termine il progetto del doc tor Pitirim A. Sorokin, fondando la Harvard Research Center in
Creative Altruism, situata vicino all'Universit di Har vard che pubblic vari libri del dottore
Sorokin e del suo co laboradores.
Neanche mancano esempi di questo genere in Europa ed in cluso possiamo trovarli in Italia.
Ricordiamo, tra gli altri, le iniziative culturali e sociali dell'Olivetti, la Fun consegna Cini, i premi
culturale Marzotto, i premi Motta alla bont, etc.
C' un'importante ragione per la quale queste iniziative non dovrebbero essere eccezionali n scarse,
bens moltiplicarsi ampia e rapidamente. Una poderosa agitazione spinge alle masse umane e fa loro
intolleranti e ribelli contro la concezione individualista che fa della propriet un destro incondicio
nal, senza nessuna responsabilit verso la collettivit, come contro lo stato che permette e protegge
questo diritto. Quindi, il paese non si accontenta oramai con gli aiuti o me didas che assumono un
aspetto di' carit' o di beneficenza paternalistica che portano implicite una superiorit e magnani
midad in chi li concedono ed un obbligo di riconobbi mento e di gratitudine da parte di quelli che li
ricevono.
Orbene, fino a che non si realizzino queste cambiamenti socia essi, dei che parleremo con pi
ampiezza, o mentre si stanno realizzando, necessario, per frenare l'impazienza delle masse che
quelli che possiedano beni materiali non li considerino come un diritto incondizionato, ma demues
treno che sanno e che vogliono utilizzarli degnamente e per il bene di tutti. Questo si dovrebbe fare
di due forme:
La prima di esseche pu chiamarsi negativa in un certo sensoconsiste in limitare, o migliore
ancora eliminare, gli sperperi egoisti, la vita lussuriosa e l'ostentazione di ob jetos costosi che
irritano ed esasperano anche ai che care cen della cosa pi necessaria o di tutto quello che, a poco a
poco, continua ad essere considerato come necessario per mantenere una forma di vita meno
miserabile e pi concorde con la digni date di un essere umano.
Per caso non risulti superfluo cercare di smascherare qui un sofisma nel quale molti credono, bench
magari in buona fede, per giustificare il suo lusso. "In questo modocercano pretestifa mos
circolare il denaro e proporzioniamo guadagni a molti lavoratori." A ci si pu e deve obiettarsi in
primo lu gar che una circolazione troppo rapida del denaro obstacu lizza gli investimenti produttivi a
lungo termine che quello che precisa il benessere collettivo, perch col denaro consumato in un
oggetto di lusso si potrebbe pi umanamente emendare le necessit urgenti di quelli quali non hanno
la cosa necessaria.
Se dopoquello che auspiciable, ma... non molto pro dialetto asturiano! la' conversione' eticosociale dei pi ricchi adqui ridesse tali proporzioni che arrivasse ad essere determinante della
chiusura delle imprese di oggetti di lusso, ci non provocherebbe pi che i cambiamenti normali che
continuamente hanno luogo nell'ambito dei lavoratori a causa dello sviluppo della tecnica e del
progressivo adattamento dei prodotti ai gusti del pubblico. Ad ogni modo, non sarebbe difficile
utilizzare le provvidenze adeguate per favorire la recon versione dei lavoratori.
La seconda forma di fare un buon uso delle propri ri quezas quella di investirli in imprese che
producano e che moltiplichino i beni utili agli altri uomini, per da' pus dedicare cos la maggior
parte possibile dei guadagni ad quiridas ad opere umanitarie.
A questo rispetto, e bench stimiamo debitamente il la bor di quelli quale hanno contribuito o
contribuiscono ad elevare il livello di vita dell'umanit ed a migliorare la sua salute, di bemos
affermare che l'impiego pi benefico delle ricchezze quello che si orienta verso l'elevazione morale
e spirituale degli uomini.
In realt, questo utilizzo possiede un doppio valore. Il pri mero che di carattere preventivo,
consiste in combattere le cause profonde, le radici di tutti i tipi di mali che asolan all'umanit. Ogni
uomo moralmente rigenerato costituisce un pericolo meno ed un elemento attivo pi del bene nella
societ. L'altro valore, pi diretto ed immediato, consiste nel fatto che in questo modo si concedono
agli uomini le pi nobili e pi durature ricchezze, quelli che proporzionano la pi elevata e
sostanziale consolazione, la pi pura e viva allegria.
Facili e numerose sono le forme nei che un ricco, ani mado per la buona volont, pu utilizzare i
suoi mezzi per il bene morale e spirituale degli uomini. Ci sono qui alcune di queste forme:
La pubblicazione e diffusione di buoni libri. Queste sono una vera riserva di energie spirituali:
possiedono il potere che bene potremmo chiamare' magico', di permetterci di entrare in comunione
con gli spiriti pi elevati dell'umanit nonostante le distanze dello spazio o del tempo, e di ricevere il
suo messaggio di vita. Ci sono libri che hanno avuto influenza efficacemente sul corso della storia.
Basti ricordare le opere degli enci clopedistas che prepararono la Rivoluzione Francese. In Italia
apparve il libro di Silvio Pellico Egli mi Prigioni, il mio prisio nes, del che G. Pallavicino, in un
relazione inviato nell'anno 1837 al Governo Austriaco, dice che "risulta pi dannoso al Governo
della Sua Maest che la perdita di dieci battaglie."
Chi potrebbe calcolare l'azione spirituale esercitato du rante secoli ed in infinit di paesi per' libretti'
tali come Quelle li infiora di San Francisco o l'Imitazione di Cristo? Per citare un esempio, tra gli
altri molti, la lettura di un opuscolo su Gandhi indusse una giovane inglese, figlia di un ammiraglio,
ad abbandonare la sua casa ed alla sua famiglia per viaggiare fino all'India vicino a Gandhi,
trasformandosi nella sua discepola e dopo nella sua attiva collaboratrice. Recentemente, l'effetto
benefico dei buoni libri stato riconoscente e stimato, e perfino utilizzato come un metodo di
psicoterapia, la biblioterapia, io diante la quale il medico deve proporsisi dare il libro adisce cuado
alla persona adeguata e nel momento adeguato.'
Ma spesso i migliori libri, i pi vantaggiosi, derivano molto difficili da trovare. A volte le edizioni
tn finiti e non tornano a rieditarsi, oppure non sono sempre tradotte a tutte le lingue. In questo
aspetto i ricchi' illuminati' potrebbero realizzare bene un incalcolabile, perfino senza grandi somme
di denaro. Col valore di una torre, di un yacht o di alcuni gioielli, potrebbe fondarsi e dirigere una
casa editrice che pubblicasse libri' costruttivi' a sotto prezzo. E con quello che costa un'automobile,
un cappotto di pelli o alcuno cos tossisca antichit pu pubblicarsi un libro che aggiunga luce,
consolazione e stimolo a migliaia di persone. Inoltre, con molto meno potrebbero regalarsi a
biblioteche o particella capo di bestiame decine di esemplari di un libro che c'abbia fatto qualche
bene, 2.
La stessa cosa si pu dire della pubblicazione di giornali o di riviste. In questo aspetto merita essere
citato come esempio a seguire il Christian Science Monitor, un moderno giornale che contiene
ampia informazione su quello che succede nel mondo ma elimina le descrizioni di delitti e di suicidi
e re sommerge i processi e qualunque altro tipo di accentuazione degli aspetti negativi o denigratori
della vita.
Oltre a per mezzo della stampa, possono produrrsi anche e diffondere messaggi di gran valore
morale e spirituale coi pi moderni mezzi: cinema, radio, televisione, etc. Si sono prodursi film
molto vantaggiosibench, desgra ciadamente, molto poche! a parte quelle di carattere especfi
camente educativo. Ma pensiamo al bene che marcirebbe lle gar a fare un produttore di anima
elevata che finanziasse film che, oltre a possedere interesse umano e valore arts tico, senza dubbio i
quali proporzionerebbero al film un successo a livello pratico, apportasse anche messaggi spirituali
dei che tanto necessitata sta l'umanit e dei quali, bench sia inconsciamente, assetata (3).
2, chiunque pu regalare un buon libro invece di un oggetto e fare questo regalo molto pi personale
con un'opportuna dedica e, se lo desidera, aumentare il suo valore con un'encuademacin artistica.
(3) arrivati a questo punto potremmo mettere in questione l'opera delle chiese e delle istituzioni
specificamente religiose. Non lo faccio perch ci richiesi estuario un esteso sviluppo del tema che
eccederebbe le dimensioni di questa prova. Inoltre, quelle persone che sono sinceramente religiose
non devono essere incita dai, poich sentono in maniera spontanea l'impulso di' dare', o risponde
compla cidas alle chiamate che sono fatti loro. Mi limiter a dire che alle chiese ed institu ciones
religiosi presentato loro anche il problema di ripartire e di utilizzare il denaro disponibile della
forma pi azzeccata per riuscire un autentico ed elevato bie nestar degli assistito; questo : quale la
proporzione che bisogna destinarloromi dio di culto, edifici, ornamenti, etc., all'assistenza materiale,
all'aiuto morale e spirituale presa diretto, etc. Ma questo problema che non niente facile, concerne
a dirigono loro t ed alla gerarchia ecclesiastiche.
Inoltre, converrebbe creare e potenziare tutta una serie di Istituzioni che agisse come Centri di aiuto
psicol gica e spirituale: Ambulatori educativi per genitori; Con sultorios pre e post-matrimoniali;
Centri di profilassi psi colgica e di psicoterapia; iniziative per la prevenzione di suicidi; Istituti per
giovani precoci e specialmente dotati, etc. Alcuni di questi Centri esistono gi e portano a termine un
lavoro realmente utile, ma il suo numero ed il suo campo di azione sono insufficienti in relazione
alle immense ed urgenti necessit attuali.
Finalmente, sta il tema della preparazione ed utilizzo dei lavoratori o' servitori' spirituali. Questi
devono po seer una vocazione speciale ed alcune caratteristiche molto particu lari che non risultano
sempre facili da trovare. Per ci di beramos metterci alla ricerca delle persone che li possiedano e
considerarli come preziosi strumenti del bene, mettendo a sua disposizione tutti i mezzi necessari
affinch possano dare il massimo rendimento possibile e sviluppare da forma rapida ed efficace la
sua missione. Si tenterebbe di fare coi' esperti umanitari e spirituali' in questo ambito quello che si fa
abitualmente con gli esperti nei distinti campi della tecnica.
Ora conviene esaminare brevemente gli aspetti colecti vosnazionali, sociali e mondiali
dell'utilizzo del denaro e dei beni materiali in generale.
Anche se la maggioranza dei ricchi prendesse la decisione di fare tutto quanto abbiamo appena
esposto e si considerassero se stessi come' direttori' ed amministratori responsabili dei beni concessi
per Dioe nessuno tanto ingenuo come per credersi cos una cosail problema non sarebbe ogni
via completamente risoluta. Per la complessa vita moderna l'ac cin individuale non sufficiente.
Esistono grandi problemi di produzione e di distribuzione, di lavoro e di organizza cin, di economia
e di finanze che possono risolversi solo a gran scala mediante organismi nazionali, internazionali e
mondiali.
I principi basilari di un utilizzo spirituale di quello diedi nero e dei beni che questo pu generare
sono quelli di una giustizia sociale autenticazione ed una ripartizione equanime dei re corsi naturali
tra tutti i paesi della Terra. Attuale mente si stanno riconoscendo ed affermando rapidamente questi
principi e si sta sviluppando davanti ai nostri occhi, per to dai parti e di distinte forme, una dura e
drammatica lotta tra quelli quale esigono il suo tramonto in pratica, alcune vedi ces in maniera
violenta e fanatica, senza tenere in conto la nece sidad di un processo graduale, e quelli che
l'ostacolano, aperta o dolosamente, dovuto alla sua strettezza di idee, al suo attaccamento verso i
possessi e privilegi che detengono o alla sua carenza di senso umanitario.
ovvio che non posso trattare ora questo tema tanto am plio, complesso e... conflittuale, date il suo
inevitabile conno taciones politici. Unicamente citer le pi importanti organizzazioni internazionali
che scendo l'egida dalle Na ciones Uniti si dedicano all'attuazione di quelli princi pi a scala
mondiale: la FAO (Organizzazione dell'agricul tura), l'Organizzazione Mondiale della Salute, la
Panca Internazionale, etc. D'altra parte, sarebbe ingiusto dimenticare qui gli ingenti aiuti
proporzionati per le nazioni pi ri cas, soprattutto per gli Stati Uniti dell'America, ai paesi pi
poveri. In questo caso neanche necessario fare una psicoanalisi delle marche da bollo, ma conviene
apprezzare positivamente il beneficio ricevuto.
Cos, e solo cos, potranno essere intercettati i pericoli che minacciano gravemente all'umanit:
sanguinanti rivoluzioni sociali, violente ribellioni delle masse asiatiche ed africa nas, una guerra
mondiale che potrebbe distruggere gran parte dell'umanit.
Ma il dovere, l'importanza e l'urgenza di questa gran ta reo nell'ambito materiale non dovrebbe
spostare ad un secondo piano l'altro lavoro altrettanto necessario ed urgente a desarro focolare
nell'ambito etico-spirituale.
Quelli che dominati per l'ideologia del materialismo storico considerano solamente il' uomo
economico', stanno di jando di lato la profonda verit, pi psicologica che morale e religiosa,
contenuta nel detto: "Non solo di pane vive il hom bre." L'essere umano anche precisa di beni
culturali ed espi rituali e, quindi, ha tutto il diritto di possederli.
Ma ancora pi: il benessere economico, non non solo sufficiente, ma inoltre pu presentare
anche incon venientes e pericoli producendo effetti perniciosi in aque llas persone che non hanno la
tempera morale necessaria per c' cer buon uso di detto benessere. Numerosi e conoscenti sono gli
esempi di questa indole, ma come l'immensa maggioranza, per non dire quasi la totalit, degli
uomini non li tiene in conto o li dimentica nella sua cieca avidit e nel suo frenetico ca rrera per-la
conquista delle ricchezze, non inadeguato lla mare l'attenzione su essi.
Ricordiamo che i figli dei milionari o dei mul timillonarios che non lavorano nelle imprese dei suoi
genitori offrono spesso un spettacolo pubblico di vita dissoluta, e ricordiamo anche gli scandali che
normalmente prodursi nel seno di denominata' l'alta societ.' Perfino tra la persona molto ricche il
cui condotta irreprensibile esiste ca sos di suicidio. Inoltre, tutta una serie di inchieste portate a
capo in distinti paesi hanno dimostrato unanimemente che generalmente i milioni guadagnati nella
lotteria, nelle corse o nei totocalci non apportano la felicit al suo afortu nados vincitori, ma questi
guadagni normalmente sono al contrario dilapidate rapidamente e di brutta maniera, lle gando a
provocare a volte perfino gravi crisi familiari.
Un fatto meno conosciuto ed anche meno spettacolare, bench magari pi significativo, che
perfino un moderato e giustificato benessere, la sicurezza materiale o la sparizione della paura
rispetto alle difficolt economiche possono pre sedereed in realt, cos succedeinconvenienti.
Un chiaro esempio di ci sono i paesi scandinavi, so bre tutto Svezia, dove le estese previsioni
sociali assicurano a tutti i cittadini sussidi ed assistenze in caso di necessit. Perch bene, si
osservato che in questi paesi la mancanza di incentivi e di rischi ha generato un sen timiento di
monotonia e di noia fino al punto che le statistiche mostrano che i suicidi sono l molto pi numerosi
che in altri posti. Il ministro dell'interno della Svezia, parlando dei "Teddy Boys", arriv perfino a
dire che questi costituivano' la criminalit del benessere' (4).
Naturalmente che per arrivare a questa situazione hanno influito anche altre cause; ma ci ci
dimostra che i beni tar economico non risolve i problemi, e non che non apporti la felicit, bens
neanche serenit. Certamente che il rimedio non consiste in finire con queste aiuti socia essi tanto
profondamente umanitarie e che eliminano una gran quantit di disgrazie e di sofferenze. Il rimedio
consiste in adeguati aiuti di carattere psicologico e spirituale.
Tali aiuti sono anche attualmente necessari ed urgono t per un'altra ragione. Il rapido sviluppo
tecnico, la rivoluzione industriale che si sta portando a termine dovuto alla' automati zacin', e
l'utilizzo a gran scala dell'energia nucleare produrranno, una volta superate le inevitabili crisi di
accomodamento, una considerabile diminuzione del lavoro e delle ore labo rales e, in conseguenza,
maggiore benessere economico. In questo modo le persone potranno disporre di pi tempo, di pi
energie ed anche di pi denaro. Ma se non sono stati educa dai per utilizzare tutto questo di forma
costruttiva, per raffinarsi ed alzarsi, detta' disponibilit' si trasformer facile mente in una minaccia
ed in un pericolo.
(4) citato nell'articolo di C. Savonuzzi "Diventano criminali in Svezia i giovani che stanno troppo
bene"', La Nazione, 25 settembre di 1959,
A questo rispetto, dobbiamo tributare il nostro pi sincero ad miracin ed offrire tutto il nostro
appoggio morale e materiale all'Unesco, United Nations Educational Scientific Culturale
Organization che si proporsi e sta portando a termine a assaggio mondiale un lavoro di
educazione e di elevazione umana. Da una parte, sta sviluppando una gran campagna contro
l'analfabetismo, e per un altro aiuto di molto distinte forme allo sviluppo della cultura, concedendo
ai giovani con pi meriti l'opportunit di dimostrare suo propria valeva soprattutto.
Finalmente, esiste un altro aspetto del nostro tema che tam bin esige un chiarimento. Per evitare
qualunque sentimento di inferiorit o magari di nobile amarezza in quelli che non hanno possibilit
di contribuire economicamente, buono ricordarloro che questa forma di fare bene gli altri non
l'unica n neanche la pi elevata; esistono molte e distinte maniere di servire all'umanit. Perfino le
pi semplici ed umili, come passare un testo a macchina, scrivere alcune direzioni, etc. hanno un
gran valore e dignit espiri tual quando si realizzano con fini umanitarie ed al servizio di un'opera
spirituale.
Un tipo di servizio che integra felicemente l'aiuto opaco rial con la morale quello che si realizza
nel Servizio Civile Inter nazionale. Risulta riconfortante vedere come una quantit sempre di pi
numerosa di giovani si dedica a ci con entusiasmo e sopporta pazientemente lo sforzo ed i disturbi
che esige. D'altra parte, loro stessi dichiarano che si sentono recom pensato abbondantemente per le
preziose lezioni che estraggono del suo lavoro, per le esperienze abitate, per l'ampliazione dei suoi
orizzonti spirituali, come per le relazioni frater nales che proporziona loro il suo lavoro.
In realt, i diversi modi e mezzi di servizio si intrecciano e si integrano reciprocamente. Le opere di
chi dedicano il suo proprio tempo e le sue energie richiedono per il suo sviluppo degli apporti
economici e dei mezzi materiali necessari. Ed all'inversa: quanto pi numerosi e generosi siano i
donatori, pi numerosi dovranno essere quelli che sappiano fare uso fecondo ed elevato di detti
mezzi. Per ci, ed abbasso questo prisma, il compito essenziale ed impellente formare nuove elite,
quelle squadre di pionieri della Nuova Era costruttore di una civilt nuova e meglio e di una cultura
nuova e superiore.
Di tutta la cosa esposta credo che sia facile dedurre che il pro blema del denaro e dei beni terreni
un problema essenzialmente spirituale che pu risolversi solo alla luce dello spirito. In realt che
spirito e materia, quegli apparenti e relativamente' nemici', possono e devono unirsi di ma nera
armoniosa in una sintesi dinamica nell'unit della vita.
senso di attivit esterna, ma in reali date non mette in adeguata rilevanza l'intima natura delle sue
contrapposte funzioni e quindi ha dato luogo ad equivoche ed erronee deduzioni pratiche. In realt,
il problema dell'azione molto pi difficile e complesso di quello che possa sembrare a prima vista.
Bene lo sapevano gli antichi saggi dell'indiana che trattarono con profondit questo pro blema vitale.
Dice lo sconosciuto autore del Bhagavad-Gita, il gran poema filosofico-religioso contenuto nel
Mahabharata:
"Che cosa l'azione e che cosa la non azione? Su questo punto incluso i Saggi sono perplessi...
Difficile da capire la natura dell'azione. Saggio tra gli uomini e devoto nel compimento di ogni
azione quello che sa vedere la non azione nell'azione e l'azione nel no azione."
Vediamo quale il significato di questo apparente paradosso. I criteri per i quali l'uomo ordinario
giudica quello che si riferisce all'azione sono completamente esterni, quantitativi e meccanici.
Secondo lui, un uomo di azione quello che pro duce effetti tangibili e visibili che guadagna molto
denaro che costruisce grandi edifici o che comanda a molti uomini.
Invece la meditazione e la contemplazione sono per lui se nnimo di sonni vani, di inerzia, di
sterilit. Come nei versi di Carducci, considera il meditabondo ed il ms tico, come al poeta, come:
.. un' pierdedas'
che vaga per i paraggi
trovandosi a capofitto gli angoli,
col naso sempre al vento;
i suoi occhi delirano
dietro angeli e rondini.
Questa convinzione si trova molto estesa, egli quale fa che sia necessario chiarire il suo fondamento
erroneo. Chi esamini distintamente e senza lasciarsi ingannare per le apparenze ella vedere dadera
natura della cos considerata' attivit' che im pera oggigiorno, si render facilmente conto che si
commercia in gran parte di similoro, e non di oro: atareamiento, strepito, consumismo, agitazione...
attivismo, infine, e non vero ac cin. Invece sono caratteristiche essenziali di questa, tale e come ci
dimostra la natura, l'armonia, l'organicit, il ritmo e, soprattutto, la fecondit.
Ma sfortunatamente, quanti delle nostre attivit care cen di tutte questi caratteristiche! Quanto
spesso reprimano tanto meramente una vana apparenza ed una sterile dispersione di forze! Che
simili sono alla calce che, come afferma Tagore con gran ingegno, "alza polvere, ma non fertilizzare
la tie rra!"
L'uomo d'affari che gi ricco continua a portare una vita affannosa col fine di accumulare pi
ricchezze dei che non far non solo un uso nobile e fecondo, ma neanche disporr di tempo per
goderli; il politico che preo cupado per l'ambizione si sforza senza tregua per ascendere sugli
effimeri piedistalli dei carichi pubblici, ordendo mille intrighi senza sfuggire nessuna bassezza; la
dama frivola che ja deante va di un t ad un'accoglienza, di un cibo ad un fiaccola tro, sempre
preoccupata per il suo trucco e per i suoi gioielli, per contare sui futili trionfi della sua vanit. Per
caso to dai queste persone sono realmente attive? Per caso non si fermi cen i suoi vani ed
instancabili traffichi dietro restretta la ricerca delle sue meschine preoccupazioni alla ridicolo obs
tinacin col che alcuni cani danno rovesciati attorno a se stessi cercando di acchiapparsi la coda?
Ed ancora peggiore: esistono attivit noci decisamente vai, di carattere distruttivo; come gli atti che
offendono il carattere sacro della vita, tanto da parte di quelli che mutilano il corpo come di quelli
che feriscono e pervertono le anime; e tutta la triste gamma di colpe e delitti, tanto i riconoscenti e
condannati per la legge come quelli che esulano dalla punizione umana, bench non all'impero
infallibile della legge mo ral.
In tutte questi manifestazioni, ripeto, l'uomo non re almente attivo. Quello che succede in questi
casi che si lascia in ritornare passivamente per gli istinti e per le passioni, ilu sionar per i miraggi, e
spingere per le suggestioni e le abitudini.
Particolarmente forte e frequenti l'influenza che esercita su noi la suggestione, tanto individuale
come co di lezione. Spesso, mentre crediamo stare agendo indipendentemente, invece di ci e senza
che ci rendiamo conto, pule essendo trascinati per una corrente esterna. A questo rispetto
racconter un breve aneddoto, successa realmente, che costituisce un chiaro esempio del potere di
curare la sua abulia, necessario scoprire le cause profonde ed elimi narlas. Queste cause
normalmente sono molto pi varie e comple jas di quello che possiamo pensare e richiedono un
ampio studio, ma ferma il nostro attuale obiettivo baster menzionare algu nas dei pi importante:
In generale l'abulia non si deve ad una vero debili date, bens all'azione inibitoria di intense
impressioni e di esperienze che salgono magari all'infanzia, e delle quali la persona normalmente
non conserva normalmente nessun re saggio; o possono doversi anche in due alla lotta fuer t
tendenzecoscienti o incoscientiche all'essere di poli opposti ma di intensit quasi ugualmente,
consumano le energie psichiche in una lotta sterile e senza soluzione. In altri casi, anche l'abulia pu
doversi ad un eccesso di sensibilit e di plasticit per il cui causa costantemente l'individuo il suo fre
gli innumerabile e contraddittorie in scorrimenti dell'ambiente e si trasforma in una specie di
banderuola che gira verso dove lo spinge il vento. Finalmente, in altri casi l'abulia il risultato di
un'esagerato activi date intellettuale di tipo critico ed analitico che reseca le fonti attive e viventi
dell'energia profonda. In chiunque di questi casi la sparizione dell'abulia e l'acquisizione di un potere
normale di azione richiedono di un lungo e complesso lavoro di insediamento, di ricostruzione e di
rinforzo inte rior che fino a che non si sia portato non a termine proporcio nar manifestazioni
visibili, ma che una vero ac cin e fonte di tutte le altre attivit future.
Quello che certo nei casi pi estremi di persone impulsive o abuliche di troppo anche certo per
tutti gli uomini: per tutti noi. Con eccessiva frequenza ol vidamos che non la quantit di opere
quello che ha valore, bens la qualit dell'azione, e che di fronte agli altrie ferma bene suo proprio
nostro primo e pi urgente dovere incominciare per migliorarci stessi.
"Ogni anima che si alza, eleva al mondo", afferm una mistica moderna, Elisabetta Leseur. Ogni
passione dominata, ogni errore emendato, significa un pericolo meno per to due; qualunque scintillio
di saggezza che brilli nel nostro inte rior, qualunque nuova forza morale sviluppata o qualunque
sentimento superiore costituiscono, gi di per s, un beneficio per tutta l'umanit.
Questi tesori spirituali tendono a diffondersi per s il mio mos di mille forme distinte, senza nessun
sforzo cosciente per la nostra parte e bench l'ignoriamo, manifestn dose in ogni parola ed in ogni
azione con un'irradiazione in visibile ma poderosa. Invece, tuttavia, normalmente passiamo per alto
questo dovere fondamentale e, senza neanche dubitarlo, assumiamo con spensieratezza, impazienza
e pre suncin l'arduo compito di migliorare... agli altri. Non appena disponiamo di una piccola
moneta, c'affrettiamo a trasformarci in benefattori e filantropi, senza pensare alla piccolezza del
nostro donativo n nei debiti interni che dobbiamo ancora pagare, dimenticando che "chi sta dema
siado assorto in fare il bene, non ha tempo per essere buono", secondo l'acuto e sottile aforisma di
Tagore.
In realt, se esaminiamo con ogni sincerit i motivi che ci spingono a fregarci per aiutare gli altri,
spesso ci renderemo conto che questi non sono tanto puri n tanto elevati o disinteressati come
potessero sembrare. Tra quella brillante lega, e mischiati con l'oro, possiamo da' coprire i bassi
metalli della presunzione, della vanit e del proselitismo, come un elemento molto pi sottile ed
occulto: il desiderio di tranquillizzare la nostra coscienza e disporre' di un pretesto per non dovere
intraprendere il faticoso dovere della purificazione interna.
Ma anche se non esistono queste marche da bollo interne, in cluso quando i motivi sono realmente
puri, si pu co mettere questo stesso errore, gi sia per debolezza, per condescen dencia, per
ignoranza o per una concezione troppo meschina o superficiale del dovere.
Maurice Maeterlink, con un'immagine realmente suggestiva, consiglia: "Evitiamo di lavorare come
quello guardiano del faro che distribuiva tra i poveri delle capanne vicine l'olio che Lei ali
menzionava la fiamma con la quale doveva illuminare gli oceani. Nel suo centro, ogni anima da
guardia di un faro pi o meno ne cesario. Il pi umile delle madri che si lascia rattristare, assorbire o
stupire per i suoi restretti doveri di madre, d cos il suo olio ai poveri ed i suoi figli soffriranno tutta
la sua vita per il fatto che l'anima di sua madre non fu tanto chiara come avrebbe potuto esserlo. La
forza immateriale che riluce nei nostri cuori deve brillare innanzitutto per s stessa, poich cos potr
solo arrivare a brillare anche per gli altri. Per quanto che piccola la vostra luce, non regaliate mai
l'olio che l'alimenta, bens la fiamma che la corona."
Se consideriamo distintamente la vita di quelli che pi hanno fatto bene all'umanit, proporzionando
sollievo e consolazione non solo ai corpi ma anche le anime, in contraremos che il suo apostolato fu
sempre preceduto per lunghi periodi di raccoglimento e di apparente inattivit, i quali in realt
suscitavano e concentravano potente menzioni le energie spirituali che doveva irrompere dopo e
diffondersi di forma irresistibile, ex plenitudine contemplationis, secondo la bella espressione di
Sacro Toms, producendo meravigliosi effetti.
La vita di Ges c'offre un chiaro esempio di ci. Egli ha cho che non si sia trasmesso niente di
quanto accadde nella sua vita dai dodici fino ai trenta anni posto vacante della cosa pi significativa.
Hanno mescolato le carte distinta ipotesi per lle nar questo vuoto: si menzionato un periodo di
istruzione o di iniziazione nella scuola segreta degli Esenios; c' pen sado in viaggi per altre regioni
o in contatti con altre co rrientes di conoscenza spirituale. Siano certa o non detta ipotesi, il fatto
che per diciotto anni Ges si mantenne lontano della vita ordinaria degli uomini, e che di un o
un'altra forma, solo o in comunit, svilupp un se lenciosa lavoro di preparazione interna i cui effetti
si frollarono festaran dopo forma visibile tra gli uomini durante solamente tre anni, ma con tale
forza che ancora oggi, e nonostante c'essere gi trascurrido pi di venti secoli, ancora seguono
vigenti. La maggioranza dei pi grandi mistico seguirono anche questa stessa strada. Cos, per
esempio, sacra Catalina di Siena visse durante alcuni anni ritirata del mondo in un'angusta stanza
della casa paterna. Ma, quando usc da lei, percorse instancabilmente le terre dell'Italia e della
Francia, avvertendo e piegando alla sua volont di buoni principi ai papi, componendo odi tenaci e
desper tando ad innumerabili anime.
Ma, il riconoscimento, l'esame di coscienza, la misurai tacin, la preghiera, la contemplazione e, in
sintesi, tutti gli elementi essenziali di trasformazione interna, non constitu yen solamente la
preparazione indispensabile per l'azione ex terna, ma sono i suoi continui e necessari ispiratori e
stimolanti, il suo perenne alimento.
Troviamo anche una chiara conferma di questa gran legge nella vita di Ges. A questo rispetto, le
allusioni che Lei in cuentran nei Vangeli sommamente esplicito: "Dopo avere disperso alla
moltitudineconta Mateo. Ges si ritir al monte per pregare." E Marcos ci dice: "Per la ma
ana, quando ancora era oscuro, Ges si alz e Lei diri gi verso un posto solitario e l si mise a
pregare." Lucas ci conferma e ci precisa che Ges, prima di realizzare i pi importanti atti della sua
vita, normalmente ritirava a pregare per molto tempo. Cos, prima di scegliere tra i suoi discepoli ai
dodici apostoli e di pronunciare il Sermone della Montaa, "Egli si incammin al monte per pregare
e pass la notte in discorso con Dio.' E la notte di Getseman, si serv nuovamente dalla preghiera,
dell'intima comunione col Padre, per riuscire la forza sovraumana che gli permise di avviare si liberi
e coscientemente all'incontro dell'olocausto e lo sostenne du rante le lunghe ore della Passione. Lo
stesso metodo hanno Lei guido posteriormente i suoi pi grandi' imitatori': gli aps toles pi attivi,
da San Pablo fino a Santa Teresa e da San Francisco di Sali fino a San Vicente di Paul.
Che tali strette relazioni di integrazione e di alter nancia tra la vita interna e la vita esterna
possiedono un carc ter universale, costituendo una condizione necessaria per un'armonica e
benefica esistenza umana, qualcosa che si vede confermato per il fatto che erano stati gi scoperte
ed esercitate perfino in multiple civilt lontane della nostra. Basterebbe la forma precisa con la quale
esposto e risoluto il problema dell'azione nel Bhagavad-Gita smette di mostrare che gli antichi
saggi ind arrivarono ai miei ma conclusioni che i santi cristiani. Troviamo anche un elevato
esempio ed una conferma pratica nella vita del pi grande di tutti gli ind, Gautama Buddha, chi
dopo che la rivelazione del dolore universale l'ebbe im premuto ad abbandonare la casa paterna per
andare alla ricerca della verit liberadora, si dedic infaticabilmente e durante lare gos anni alla vita
interna. Dietro diverso di prova infructuo sas, dopo avere provato inutilmente i metodi dell'asce
tismo, Buddha trov nell'elevazione puramente interna, nel metodo del risultato e dello sviluppo di
alcuni stati sempre di pi elevati di meditazione e di contemplazione, la Luce il suo prema. E nel
susseguente apostolato, sviluppato durante mezzo secolo, percorrendo tutta la l'India e convertendo a
millo nes di uomini, insegn e consigli con particolare insistenza la pratica di queste attivit
interne.
unicamente nella nostra moderna civilt dove tali principi sono disprezzati ed ignorati. Solo tra
noso tros Martora esaltata e considerata come esempio, mentre Mara ignorata e svalutata. Spero,
tuttavia, essere riuscito a dimostrare la cosa sbagliata che risulta questo atteggiamento, la quantit di
conseguenze perniciose che con porta e come molte delle pi gravi deficienze ed una gran
maggioranza dei mali della vita contemporaneo provie nen di questa causa.
Tutto ritmico, tanto nella natura esterna come nell'interno e, cos, tale e come esiste l'estate e
l'inverno, il giorno e la notte, o la veglia ed il sonno, in ogni vita ordinata ed ar mnica dovrebbe
c'essere anche un'alternanza periodica tra il raccoglimento e l'azione esterna. Non necessario che
questo ritmo possieda la rigidit o puntualit dei cicli che di finiscono i fenomeni naturali: possono
adattarsi oportu namente e con flessibilit alle differenti condizioni ed exi gencias pratici della
complessa vita umana; e praticabile per chi voglia veramente farlo. Recor diamo la saggia
distribuzione del tempo praticata nel pa sado: tutti i giorni c'erano due momenti di raccoglimento
di mattina, per la meditazione e la preparazione per le attivit pratiche, e di sera, per l'esame interno
-; tutte le settimane, dopo sei giorni affezionato prevalentemente a Cesare, un giorno affezionato a
Dio; e tutti gli anni un prolon gado ritiro, come minimo, durante il quale si tentava desa rrollar un
lavoro di perfezionamento interno molto pi n truffa ed efficace.
Fino a qui, credo, non difficile che abbiamo ottenuto il consenso di tutte le mentalit aperte e di
tutti gli al ma nobili che aspirino al bene. Ma ora dobbiamo affrontare una questione sulla che non
risulter tanto facile ottenere un accordo. Si tratta della forma di considerare e di stimare ai
contemplativi sigari, a quelli quali una volta abbandonata la vita comune degli uomini non ritornano
gi al' mondo', ma rimangono nei chiostri o negli eremi. Magari possa sembrare che stiano violando
quella legge dell'equilibrio rt scimmia tra la vita esterna e l'interno anteriormente citata, e perfino
sorgere il sospetto che si tratta di esagerazioni o degenerazioni del misticismo. Si pu pensare che
questi contemplativi non sanno conservare il torneo dosato che sono alcuni deboli, alcuni naufragi o
alcuni disertori della vita. Che in alcuni casi ci possa essere verit, almeno in parte, credo che sia
qualcosa che dobbiamo ammettere imparzialmente; ma, una volta fatta questa riserva, pu
affermarsi che i grandi mistico, i veri contemplativi, hanno una funzione reale ed effettiva nella vita
dell'umanit; che, prima bene, sono tuttavia attivi quando si apprestano a realizzare le pi elevate
fini della sua vocazione, essendo capaci di di sarrollar un tipo di attivit che richiede la pi intensa e
continuata concentrazione delle energie psichiche, il pi diretto dominio della materia da parte dello
spirito, il quale pu produrre effetti benefici, ampi e potenti.
Tanto radicata sta l'atteggiamento estroverso e materialista della civilt moderna che perfino quelli
che Lei procla spesso man spiritualistiche non apprezza o non comprendono questa questione forma
alternativa di attivit umana. Nel proprio seno della chiesa, in questi tempi moderni, la vita
contemplativa sta avendo ogni volta un minore numero di seguaci. Tuttavia, esistono prove chiare, e
sicure dell'efficacia delle forze spirituali che sono irradiate per quelle anime superiori accese per il
fuoco della contem placin. Tali prove che scappano alle sguardi superficia li ed alle menti
pregiudiziose, si manifestano chiaramente davanti ad una considerazione attenta ed imparziale. I
numerosi e coinci dentes attestazioni che troviamo nella his toria di ogni paese di questo potere non
possono n devono essere ignorati.
L'irradiazione che proviene da silenziose preghiere, le estranee cure, le conversioni a distanza,
l'influsso di una persona raccolta in discorso percepito per quelli verso chi andavano coscientemente
diretteche a volte include la sensazione della presenza reale della persona stessasono fatti che
possono meravigliarci, ma che non devono essere a priori ne gados in base a pregiudizi dottrinali o
ad avventurose sentenze di impossibilit.
Pi che mai posto vacante illecito farlo ora, quando la cento Co. della materia, con le sue novsimos
scoperte e seppi rndose di s stessa rapidamente, sta riuscendo prove vli dai che confermano le
concezioni spirituali. I casi di telepatia, di telecinesi o di ideoplastia che attualmente al gunos uomini
di scienza hanno dimostrato senza genere di du dai dimostrano che le forze psichiche possono agire
oltre i limiti dall'organismo fisico e che. possono plasmare e fare vibrare direttamente la materia a
distanza. Dietro quella di mostracin dell'esistenza di questi poteri chi ha il diritto di tracciare nuovi
limiti? Con che argomenti pu negarsi l'efficacia degli atti spirituali dei contem plativos e dei
mistico?
Anche per altre vie possiamo avere conferma della sua efficacia. Giornalmente vediamo quanto pi
poderosa l'activi date mentale che la sola attivit muscolare per modificare il mondo esterno. Lo
sforzo mentale temporale necessario ferma in ventar una macchina e dirigere la sua costruzione
proporziona un mezzo per risparmiare quantit incalcolabili di energie gioco di carte culares, ed
inoltre si prodursi effetti che potrebbero ottenersi con nessuna somma di sforzi muscolari. Orbene,
mu chos fatti e considerazioni inducono ad ammettere che una rela cin simile esiste tra l'energia
mentale e lo spirituale; che questa tanta pi potente di quella, quanto quello pi potente della
forza fisica. Per queste ed altre ragioni che Lei po dran addurre, penso che non pu dubitarsi oramai
pi dell'efficacia dell'irradiazione spirituale presa diretto e che perfino dovrebbe recono crsele
un'intensit incalcolabile. Questa autentica rivelazione scopre una visione straripante sui poteri
latenti di bene che c' nell'anima umana e sul proprio modo in che si esprime l'azione divina, e
proporziona una concezione della vita e del mondo ben distinto del che impera attualmente. Ancora
questa concezione non stata accolta generalmente e raramente la vita contemplativa praticata con
seriet da parte dei propri spiritualisti moderni. Non mancano, tuttavia, anche voci moderne che
proclamano il valore e l'eccellenza dell'azione nascosta dei contemplativa.
La poderosa irradiazione spirituale dei contemplativi pertanto la forma pi pura ed elevata di
azione, quella che pi si avvicina al modus operandi della Divinit. , in re sommergono, l'apoteosi
di Mara. Ma precisamente per essere cos elevata e quasi sovraumana, un'attivit eccezionale che
trascende le possibilit dell'uomo ordinario ed alla quale solamente devono dedicarsi di pieno quelli
che possiedano questa vocazione e risentono possessori di tutta la forza in terna che occorre per
potere esprimerla. Per gli altri applicabile la raccomandazione di Dante: "conviene" seguire un
altro viaggio. E per riconfortarlied una volta riconoscenti il valore e la superiorit essenziale di
Marapossiamo passare ora ad elogiare anche Martora, alla Martora pentita, che c' com
agganciato l'avvertimento di Ges che si riconciliato con Mara e che prosegue umile e
caparbiamente la sua utensile opera.
Multipli sono i vantaggi dell'attivit esterna, quando non sorpassa i suoi giusti limiti e illuminata
per la luce dello spirito. A parte la sua utilit diretta, tale attivit consti tuyesoprattutto per i
giovaniuna forma di spegnere le energie straripanti, un fecondo campo di esperienza, una palestra
dove sono messe a prova la virt forma dai a base di disciplina interna, ed una fucina nella quale
l'acciaio della volont si modera ogni volta con maggiore e renna vada fermezza. Ma ancora pi: il
significato spirituale e gli effetti interni di qualunque azione dipendono essenziale mente dalla marca
da bollo profonda che l'ha ispirata. Questo reale menzioni l'anima. Questo semplice ed evidente
principio, ma a me nodo troppo dimenticato, c'indica una gran possibilit. Se intraprendiamo
un'azione, bench sia il pi umile o il pi materiale, col coraggio esente di qualunque proposito per
sonal, se l'offriamo come puro atto di amore al servizio di Dio e degli uomini, stiamo compiendo un
atto espiri tual. Questa la gran compensazione, la gran consolazione di tutti quelli che assetati di
raccoglimento e di pace devono soffrire le dure esigenze della vita pratica e degli imprescindi bles
doveri familiari e sociali, e si vedono forzati a portare una vita piena di sforzi e di cinque pesetas
lavoro. Quando si dia copre che l'atteggiamento interno pu infondere in ogni atto un significato
spirituale che qualunque circostanza della vita esterna pu essere utilizzata come occasione per
esercitare le virt interne e, in sintesi, che ogni gesto pu arrivare ad essere un rito, la vita
sperimenta allora una trasforma cin, e di meschina, arida e spiacevole diviene, come per miracolo,
in ricca, feconda e gioiosa.
Seguendo questa via pu ascendersi, grado a grado, fino ad una cima non meno elevata e luminosa
di quella della contem placin, e pu raggiungersi un stato nel quale l'azione ex terna non ostacola la
vita interna dell'anima e questa non distrae di quella, ma la sostiene, la guida e la fortifica. In questo
tado l'uomo possiede quasi una doppio coscienza nella quale si esprime pi pienamente la sua
essenziale unit spirituale, dove contemporaneamente attore e spettatore: simultaneamente dis
frutta del godimento che proporzionano l'opera feconda ed il libero vidi sin spirituale. Questa
elevata conquista stata conosciuta, autobus ogni e divulgata tanto in Oriente come in Occidente.
Questo elevato ideale particolarmente adeguato per la vita moderna, perch non impone
limitazioni al nostro acti vidades esterni, n c'obbliga ad abbandonare nostri commisi due o a passare
per alto nessun dovere. La trasformazione che richiede completamente interna. arduo ottenerlo,
ma i grandi spiriti del passato sono attestazione che possibile farlo e c'invitano a perseguire tanto
elevata meta. Da questa luminosa cima discendono le vibrazioni da un'ad mirable armonia:
l'unione di due qualit pure, l'abbraccio spirituale di Martora e di Mara.
Trattiamo ora degli elementi spirituali che, come raggi di sole, discendono sulla personalit umana
illuminando la nostra coscienza personale e costituendo il vincolo tra la nostra personalit umana
ordinaria ed il S Stesso o Realt spirituale. I suoi raggi discendono adop tando colori e sfumature
diverse, a tenore della permeabilit e trasparenza della nostra coscienza personale.
Abbiamo trattato gi anteriormente del senso morale come uno degli aspetti sotto i quali si rivela la
Realt spirituale e la consapevolezza personale umana. Anche del co nocimiento mentale, razionale
ed intuitiva come mezza di cone xin tra la consapevolezza personale e la realt spirituale dell'uomo.
Ora parleremo di un terzo elemento superiore che discende dalla cosa alta per illuminare, fecondare
e vivificare la vita umana: il senso della cosa Bella.
Per comprendere bene la natura ed il potere della be lleza, dobbiamo ricordare concretamente la
concezione spirituale secondo la quale tutto quello che esiste esternamente, singu larmente,
manifestazione, effetto e riflesso di una Realt superiore, trascendente e spirituale. il gran
principio del regresso o emanazione: di una realt primigenia, federa mentale ed assoluta, nascono
per graduale differenziazione una serie di livelli di vita, di intelligenza, di sentimento e di vita
materiale fino ad arrivare alla materia inorganica. Per consi orientati, qualunque qualit o attributo
del mondo esterno, della materia o delle innumerabili creature, solo pi o meno un riflesso pallido
e velato di una qualit o attributo della Realt spirituale: la Divinit. Questo particolarmente certo
per la qualit della cosa Bella.
Che la bellezza costituisce la nota essenziale del Suprema, della cosa Divina, un fatto che stato
riconoscente e proclamato per i pi elevati pensatori, i pi grandi mistico e per tutti gli artisti di tutti
i tempi. In ovest, stato particolarmente riaffermato da Platone, per Plotino edentro l'ambito
cristianoper un sconosciuto mistico del secolo V o Vidi i cui opere sono state attribuite a Dionisio
l'Areopagita. "All'Infinito lo chiamato Bellezza", affermava questa l truffa, che inoltre definiva a
Dio come Quello che esen cialmente "bello."
In conseguenza, in tutto quello che stato creato debito in contrarse qualche vestigio, alcuno orma
di questo attributo esen cial del Principio Creativo. Secondo il pseudo Areopagita, tutto quello che
esiste conserva nell'ordinamento delle sue parti qualche vestigio di bellezza intelligibile, dato che la
sua propria esistenza deriva dall'essenzialmente Bello.
Ma quando studiamo gli effetti della percezione della bellezza, tale e normalmente manifestano
come normalmente nell'umanit, ci troviamo davanti ad una specie di paradosso o contraddizione
apparente. Da una parte si evidenzia che, di tra tutti gli attributi della cosa Divina, la bellezza la
pi facile da riconoscere, dato che quello che viene manifestandosi da pi antico, quello che risulta
maggiormente oggettivato, quello che c' modulo con pi forza nelle forme concrete e materia essi,
e quello che impressiona pi direttamente i sensi e l'immaginazione. Tuttavia, e d'altra parte, appare
anche come il pi pericoloso, dato che pi che nessun altro vin cula all'uomo alla materia e la forma
suscitando in lui quello di seo di piaceri sensoriali di ogni tipo, come un senso di possesso egoista e
separatista; anche quello che pi gli acceca e l'inganna avvolgendolo negli iridati veli di mayala
Gran Illusionee per ci quello che pi l'allontana e se lo ferma di Dio e della Realt profonda
della Verit.
Come si spiega questo paradosso? Non molto difficile. Perch essendo precisamente la bellezza la
qualit divina che pi si concreta, rimanendo sensibile nella sua manifestazione nella materia, pu
l'uomo abusare di lei con pi facilit senza scorgere la sua elevata origine, senza riconnetterla con la
sua fonte, al punto che sorge l'impulso da considerarla come una qualit connaturale alla propria
materia e le sue forme con cretas.
Ma esiste anche un'altra ragione. la propria intensit del potere della bellezza ed il fascino che
esercita quello che suscita ancora non nell'uomo purificato n padrone di s stessi desideri
prepotenti, passioni disordinate e sete di possesso exclu siva. Come pu risolversi questa antinomia?
Che cosa possiamo fare affinch il nettare della bellezza non si trasformi in un veleno mortale per
l'uomo, ma torni ad essere o continui ad essere quello che dovrebbe essere e che in essenza: l'acqua
della vita, l'elisir dell'immortalit? Esistono due strade.
Il primo negativo: quello verso il riconoscimento del velo di maya o illusione, quello del rigoroso
disinteresse, quello della soppressione di ogni attivit dei sensi. la via che normalmente si
denomina un tanto erroneamente ascetica o, migliore ancora, asceticismo. Il parola asceticismo ha
assunto un signifi cado che io qualificherei perfino di spregiativa, dovuta precisa mente a certi
eccessi dei considerati asceti; ma eti molgicamente possiede un senso pi ampio e positivo. Questa
parola greca significa semplicemente esercizio, disciplina, in trenamiento, ma ha preso il senso quasi
di duro imposi cin o privazione. Questa la strada che seguono alcuni degli orientali pi stretti
specialmente i buddistie cier tosse asceti mistici cristiani, come gli anacoreti di lei Tu baida, o
quello santocredo che fosse San Bernardoche per un viaggio per la Svizzera chiudeva gli occhi
affinch la bellezza dei laghi e dei monti la sua concentrazione, o quello curato che sentiva perfino
scrupoli per annusare una rosa non distraesse.
questo una strada che suscita facilmente la nostra critica e la nostra ribellione, e che ci sembra
separativo, inumano e quasi blasfemo. Considerato con imparzialit, possibile che costituisca una
rapida scorciatoia, un mezzo violento ma poderoso per arrivare fino al Supremo, tagliando
radicalmente con quale quier attaccamento. D'altra parte, pu costituire anche una fase necessaria o
forse opportuna di disinteresse per quelli quale si lasciano soggiogare troppo profondamente per le
attrattive che colpiscono la sua sensibilit, o per i quali si vedono schiavi dei suoi sensi e desiderano
liberarsi radicalmente. Ma concesso questo, pu affermarsi che si tratta di una strada non sprovvista
di gravi inconvenienti e che in qualsiasi caso valido solamente per pochi.
Ma esiste un'altra strada molto pi facile, armonica, graduale e tanto elevata come possa esserlo in
primo luogo il. la strada che ci conduce al superamento degli attaccamenti exclusivistas e sen
soriales per le cose belle; e lo fa in un doppio senso: io diante un'ampliazione o inclusione in senso
orizzontale di to dai le forme belle, senza preferenze exclusivistas o separatisti; e mediante
un'elevazione o sublimazione in sen tido verticale che retrocede dall'effetto fino alla causa,
dall'espressione fino all'essenza, e dalla manifestazione fino all'inmanifiesto. Platone lo descrisse
con gran chiarezza ed ammirabile concisione nel suo Banchetto.
"Dall'amore per una bella forma necessario raggiungere l'amore per tutte le belle forme e per la
bellezza fisica in ge neral. E dopo, dall'amore per i begli corpi, l'amore per le belle anime, le belle
azioni ed i bel pen samientos.
"Durante questa ascensione attraverso la bellezza morale, apa preghi improvvisamente una
meravigliosa ed eterna bellezza, esente di ogni corruzione e realmente bella. Questa bellezza non
consiste in un bel viso, n in un corpo, n in un pensiero, n in nessuna scienza; non si trova fuori di
s stessa, n nel cielo," n nella terra, ma esiste eternamente in lei e per lei, nella sua assoluta e
perfetta unit."
Questa strada ascendente stata utilizzata e descritto per alcuni mistico cristiani, soprattutto per san
Francisco, basta ricordare il Canto delle creature, nel quale "il Sole implica significati divini" chi la
cosa espressa inoltre in particolarit del pi spiritose, come per esempio quando ordin che si
coltivasse fiori nel convento affinch tutti quelli che i contemplasse ricordassero l'Eterna Dolcezza.
Ed anche per Santa Rosa di Lima per chi il canto di un uccello o la vista di un fiore aveva l'effetto
immediato di elevare la sua anima a Dio.
Anche San Francisco di Sali era un maestro nell'arte di trasformare ogni fenomeno naturale in un
mezzo di referen Co. a Dio, essendo analogia e simbolo della Verit spirituale.
Precisamente questo il segreto: riconoscere che le cose ex terne non possiedono un valore,
significato e neanche realt in loro stesse, ma solamente possiedono un valore indicativo e
rappresentativo della verit e della realt interna che la qualit spirituale. Goethe l'espresse
lapidariamente alla fine di Fausto in quello che potremmo qualificare di morale della favola di
quell'ad mirable poema: "Tutto quello che transitorio solamente un sm birillo."
Esaminiamo un po' pi concretamente i diversi gra due della scala platonica della bellezza e la forma
di percorrere praticamente i per potere ascendere per lei.
In primo luogo il, ripeto, passare dell'amore per una bella forma all'amore per tutte le belle forme.
Con questa ampliazione in senso orizzontale si vanno vincendo a poco a poco gli attaccamenti
esclusivi e l'ansia di possesso materiale su una sola forma in questione, su una sola creatura separata.
In un certo senso possiamo qualificarlo come di scoperta della bellezza del mondo, e si pu
impadronire soprattutto presa diretto mente della natura, imparando a scoprire l'infinita variet e
bellezza dei fenomeni e spettacoli naturali: si tenta di imparare a vedere. Per ci necessario
adottare un'ac titud disinteressato, dimenticarsi della propria personalit, dell'io separato e tutte le
sue preoccupazioni egoiste; necessario immergersi nell'oggetto osservato ed ammirarlo fino a
quasi fun dirse con lui e trasformarsi in uno solo. la forma pi facile da aprire una fessura, una
fenditura nel cinque pesetas e stretto guscio dell'io separato. abbastanza facile perch basta un
primo il nostro movimento verso l'oggetto affinch la bellezza intrn secco di questo ci risponda e
c'attragga; e quanto pi c'attrae, pi c'avviciniamo verso lei e pi scopriamo la sua bellezza. Cos, a
poco a poco, arriviamo ad uscire realmente da noso tros stessi dietro la comunione tra oggetto ed
individuo, unendoci in quella contemplazione estetica chesecondo Schopenhauer liberadora al
grado di essere la massima consolazione della sufriente umanit.
alcuni oggetti naturali che c'attraggono per possedere una bellezza pi evidente, pi grandiosa o
particolarmente affascinante e c'aiutano specialmente. Uno degli oggetti naturali che pi possiede
questo effetto benefico il cielo. Ho qui alcuni belle espressioni appartenenti ad uno degli uomini
che pi e meglio hanno saputo apprezzare la bellezza del mondo: Ruskin.
"Risulta rimpiango poco la cosa che conosce la gente il cielo. la parte della creazione attraverso la
quale la natura espressa con maggiore evi dencia il suo proposito di ricreare l'uomo, di parlare col
suo spirito, di educarlo. E precisamente la parte che meno conoscono. Quale quier persona,
dovunque sia situata e nonostante malgrado si senta lontana di qualunque altra fonte di attrazione o
di bellezza, ha almeno questo in ogni momento: il cielo. I pi ammirabili miracoli possono essere
visti e conosciuti per pochi, nessuno sta desti nuoto a vivere continuamente in mezzo ad essi;
cesserebbe di sentirli se gli avesse sempre davanti ai suoi occhi. Ma il cielo per tutti. Il cielo deriva
dalla cosa pi adeguata in tutte le sue Tingiture di riconfortare ed esaltare i cuori, di ammorbidirli e
liberarli della sua impurit. A volte dolce, altri capriccioso o perfino triste, non mai identico du
rante due momenti consecutivi; sempre umano nelle sue passioni, sempre spirituale nella sua
tenerezza, sempre divino nella sua infinit e grandezza. Il suo appello a tutto quanto in noi c' di
immortale tanto evidente come essenziale il suo lavoro di punire e di ferire quanto c' di
mortale."
Perci, ripeto, il primo grado di comunione con la natu raleza attraverso alcuni dei suoi' miracoli'
che pi c'attraggono. Ma dopo conseguibile una comunione pi gene ral, meno separativa, che
consiste in vedere qualunque elemento di bellezza in tutte le cose, perfino nei pi umili e quotidiane:
in un filamento di erba, in un semplice fiore e tam bin in quello che a prima vista potesse non
sembriamo bello.
E questa relazione, questa solidariet, questa unit che si traspare sotto la variet e la molteplicit
delle cose, quello che segnala la sua nobile origine. Ci sono uomini che possiedono pi accresciuto
degli altri il Don divino di potere vedere questa bellezza nascosta.
Le cose girano come traspaia, illuminate in ternamente dietro sottili veli che tuttavia permettono che
i nostri occhi intuiscano o percepiscano parte dello splendore divino che altrimenti c'accecherebbe.
Pertanto, nella contemplazione della natura gi exis hai i seguenti gradi: ammirazione di un oggetto
particolare mente bello della natura; a partire da l, una primo sa lida del nostro raccoglimento; la
comunione tra l'oggetto e l'individuo; la percezione della bellezza di tutti gli oggetti della natura;
dopo, la sensazione della sua profonda unit; finalmente, la rivelazione del conseguimento della
bellezza nella natura.
Un'altra forma di scoprire la bellezza mediante l'arte. La vera funzione e missione dell'arte
rivelare la bellezza nascosta e l'impronta divina in tutte le cose. L'artista accentua, exte rioriza e
rivela questa bellezza, in modo che quelli che non sanno vederla per se stessi nella natura trovano
aiuto nell'arte. L'anima dell'artista, avendo contemplato questa bellezza, l'espressa in una nuova
bellezza che aiuta a scorgere il francobollo divino. Questa la pietra angolare che permette di
differenziare la pi queo artela pseudo arte della bellezza esterna ed artificialedella gran e vera
arte.
Mi limito a fare questa piccola allusione, lasciando per un altro momento un esame pi esteso su
questo tema. Obs tante mirer non che questa via orizzontale che consiste nell'am pliacin,
rivelazione e manifestazione della bellezza nella natu raleza e nell'arte, possiede anche i suoi pericoli
e limitazioni. Uno di questi pericoli l'estetismo che per molto raffinato che sia risulta sempre un
tanto edonistico, con una tintura sensuale e qualcosa di egocentrico. La compiacenza eccessiva ed
exclu siva nel piacere della contemplazione estetica induce ad olvi darsi ingiustificatamente degli
altri aspetti, qualit ed attributi della cosa Divina, i quali dobbiamo tuttavia alcan zar e vivere se
vogliamo riuscire una comprensione ed una realizzazione completa ed integrale. Suppone inoltre, un
limitarsi all'asse pecto formale ed esterna della bellezza.
Procede ora passare alla gradazione della bellezza interna.
evidente che la bellezza interna dipende dal nostro ac titud. Un gradino pu essere tanto un
ostacolo come un mi diede o aiuta per salvare quello che c'impedisce di ascendere. Il merito o la
colpa non stanno nelle cose, bens in noi e nella nostra disposizione interna verso esse.
La bellezza sensibile, la bellezza morale, la bellezza dei pen samientos elevati ed armonici, dei
sentimenti nobili e generosi e degli atti eroici stato descritta di forma ammirabile per Maurice
Maeterlinck. Ho qui alcuni expre siones del capitolo intitolato "La bellezza interna" del volume Il
tesoro degli umili, magari la pi profonda ed elevata di tutte le sue opere:
Non c' cosa pi appropriata per un'anima avida di be lleza, n pi suscettibile di abbellirla che... un
bel pen samiento rinchiuso nel suo interno, non espresso e senza em bargo concepito che l'illumina
come una fiamma pronto fulgore ad una lampada."
Plotino, dopo avere parlato della bellezza intelligibile, con cluye cos il suo VIII libro della quinto
Enada: "Siamo begli quando c'apparteniamo stessi ed oramai non il so mos quando discendiamo al
piano dalla natura inferiore. Siamo begli quando ci conosciamo e smettiamo di esserlo quando
c'ignoriamo."
Non credo che possa esprimersi meglio la natura ed esen Co. della bellezza morale, dei begli
pensieri, dei sen timientos elevati, degli atti generosi dentro l'ambito della cosa individuale e della
cosa differenziata.
Platone, infine, segnal un terzo grado: il passo alla bellezza essenziale ed oltre le forme. Per cedere
questo passo pre ciso il senso della cosa sublime.
Il merito di avere analizzato questo sentimento corrisponde ad Emmanuel Kant. Mentre davanti alla
bellezza normale l'immaginazione e l'intelletto agiscono all'unisono, davanti al sublime si trovano in
controversia. La cosa sublime non si percepisce attraverso i sensi; in realt questi si vedono
impotenti per alcan zarlo, come se fosse qualcosa che sorpassasse infinitamente l' fera sensibile.
Davanti alla cosa sublime il selvaggio fugge, perch non pu evitare un sentimento di angoscia
quando il suo percep cin gli colpisce con tutta la sua forza materiale. L'emozione che sveglia la
cosa sublime , quindi, inizialmente depre siva, ma al primitivo sentimento di terrore gli segue un
altro di intima soddisfazione per quanto che la cosa sublime sveglia in noi il sentimento della nostra
propria grandezza morale. E, cos, l'iniziale emozione depressiva si trasforma in esaltazione e
l'angoscia Lei ritorno entusiasmo.
La cosa sublime presenta due aspetti: quello che potremmo nominare quantitativo o matematico che
esprime il miracolo della sua grandezza sotto l'apparenza di estensione, e la din scimmia che
abborda il miracolo della sua potenza. Ma al profundi zar nell'analisi appare innesto un aspetto quasi
terribile che la maestosit e grandiosit della cosa Divina. Questo asse pecto stato descritto di
forma ammirabile per l'anima pro basi religiosa di Rudolf Otto, sottolineandolo con pari ticular
rilevanza nel suo libro la cosa Sacra, dove lo qualifica di numinoso.
Ci siamo riferiti ai due grandi aspetti del Divini: immanenza e trascendenza. Sono ambi veri e
necesa fiumi, ma presi separatamente sono unilaterali; necessario integrarli, fonderli. Quando
prevale l'aspetto dell'in manencia, esiste il pericolo di rimpicciolire o ribassare l'idea della cosa
Divina in tutte le sue manifestazioni. Cos, nell'ambito dell'estetica, quando prevale questo aspetto di
espressione e di forma otteniamo la perfezione gradevole, affabile, elegante, ma frigga, dei
parnassiani e dei neoclassicisti. Nel campo religioso ci troviamo davanti al misticismo sentimentale,
l'amore personale per Dio fatto uomotroppo umano. Nell'ambito del pensiero, ci troviamo davanti
alla deifi cacin dell'uomo come uomo, come in alcuni correnti idealistiche. Quando, tuttavia, si
aggrava di forma exclu siva l'aspetto trascendente, appare un eccessivo dualismo, quasi una
contrapposizione ed un'opposizione artificiale tra natura e Dio, tra creazione e Creatore. Si prodursi
cos un'eccessiva separazione tra l'uomo e Dio.
necessaria, ripeto, un'integrazione, una sintesi di entrambi gli aspetti, e per ottenerla
praticamente tanto come necessario acen tuar l'aspetto che presenti maggiore carenza, in noso tros
stessi nella nostra epoca. Oggigiorno prevale chiaramente nel mondo esterno la tendenza
inmanentstica. Viviamo nell'era della scienza nella quale questa emerge, di tra tutti gli aspetti della
cosa sublime, la sua estensione.
La messa a fuoco generale di estroversione, con la ricerca della verit, la bellezza ed il potere nel
mondo esterno e nella natura. Quindi conviene attualmente accentuare l'altro aspetto per richiamarci
l'attenzione stessi ed al resto dell'umanit sul senso del trascen misi i denti, aprendoci a sentire e fare
sentire la scossa del mistero davanti alla cosa infinita.
Anche per questo fine rode la lettura di Il tesoro di voi umili, di Maeterlinck. Il capitolo del silenzio
noi ayu far staccarci e staccarci di questa piccola vita frenetica ed estroversa nella quale quasi tutti
stanno implica due e che tanto ci trascina. Un rinnovato ed adeguato sen tido della trascendenza
conduce direttamente alla gran Reali date, permettendoci di intuire quella bellezza che sottosta sotto
ogni forma e che tanto insuperabilmente descrisse Platone: la Bellezza eterna che esiste eternamente
in s stessa in assoluta e per fecta unit.
cosa , senza trovare la pace. Cerca equivocn dose, soffrendo continue delusioni, ma senza potere
fare un'altra cosa pi che continuare a cercare, spinto per un mio apre che non gli d un momento di
riposo e per una sete che non si estingue. E non pu essere di un'altra forma, perch questo im polso,
questo anelito, l'espressione della gran legge evolutiva.
Questo ci rivela il segreto della natura e della funzione dell'amore. Questo desiderio di completarsi,
di unirsi, di fusio narse con qualcosa o con qualcuno distinto di uno stesso preci samente l'essenza
stessa dell'amore. E questa unione, questa fusione creativa e produttiva, d origine a qualunque altra
cosa. L'Unolo Spiritopi il duela materiadanno origine al tre: cio, alla manifestazione
differenziata. In questo modo, dell'unione della cosa positiva con la cosa negativa sorge qualcosa di
distinto e diedi ferenciado, in consonanza con la natura dell'elemen tosse che si siano uniti.
Traducendolo ad un linguaggio cient fico, si pu dire che l'universo basato sul principio della
polarit, come una legge di attrazione ed una serie di atti di riproduzione. Questi principi e leggi bsi
cos li troviamo in tutte le manifestazioni dell'amore, anche se a prima vista queste possano
sembriamo tanto dis rossi e contraddittori.
Possiamo trovare perfino questi principi nella materia inorganica. Dentro l'atomo esistono il carico
positivo del n cleo ed il carico negativo degli elettroni il cui insieme questa blece la vita e la qualit
specifica dell'atomo. Anche po diamo trovarli nell'elettricit in generale, nel che il carico positivo ed
il carico negativo, unendosi, producono la scintilla che proporziona luce e caldo. Negli elementi
qumi cos, l'amore, la legge di attrazione e di unione, si manifesta come affinit chimica: tra gli acidi
e le basi, per ejem plo, il cui reazione d posto ai sali.
Nell'aspetto biologico troviamo che nella vita org nica vegetale ed animale si prodursi l'attrazione e
fusione delle cellule. Negli organismi pi elementaril'unicelula capo di bestiamesi fondono due
organismi dando luogo ad altre cellule. Negli organismi superiorii pluricelularesesistono
individui differenziati, maschili e femminili, per mi diede dei quali ha luogo la riproduzione
sessuale.
Orbene: l'aspetto soggettivo e psicologico di questa funzione sessuale una poderosa attrazione
fisica, l'istinto suscitato per le impressioni dei sensi. L'uomo, in quello che si riferisce a questo
aspetto, condivide la vita delle sensazioni, ma in lui esistono altri livelli nei quali tam bin si
manifesta l'amore. Sta il livello emotivo, nel quale quell'acquisisce l'aspetto di attrazione emotiva e
sentimen tale, di necessit di un complemento psichico di distinti livelli, dalla passione possessiva
pi elementare fino ai sentimenti pi elevati di comunione delle anime. Tam bin esiste il livello
intellettuale, nel quale hanno posto comu niones di indole intellettuale, nel che si prodursi intercam
bios di idee che danno luogo ad un arricchimento reciproco. E, finalmente, esiste anche il livello
spirituale, nel che in tran in gioco altri elementi dei quali parleremo pi avanti.
Fino ad ora abbiamo segnalato i casi pi semplici dell'amore, della tendenza all'unione, della legge
dell'attrazione, di cir, della relazione e complementazione in due elementi o Lei capo di bestiame
di poli o di sessi opposti. Ma esistono estensioni, complicazioni e raffinatezze di questa
manifestazione. Innanzitutto, i casi nei quali non esiste una polarit rigida e questa ble, come
l'elettrica e come il sesso fisico, bens una funzione alla terna. Cos, per esempio, nell'ambito dei
sentimenti e dell'intelletto, un stesso individuo pu essere alternativamente ne gativo e positivo,
attivo e passivo, emittente e ricettivo. Esiste una maggiore plasticit, una maggiore libert di azione
e, quindi, anche di selezione.
Una seconda complicazione ed un distinto sviluppo dell'amore hanno luogo quando esiste una
complementazione, una fusione di pi elementi ed individui, e non solamente di due. Questo
succede gi nel mondo della materia. Per esempio: ci sono combinazioni chimiche complicate nelle
quali entrano in gioco tre o pi elementi. Quasi tutti i composti org nicos di questa natura:
molecole complesse formate per carbonio, idrogeno, ossigeno, azoti ed altre elemen tosse.
Nell'ambito biologico si trovano le cellule ele come menziono primordiale, dopo i gruppi di cellule,
ed i gru pos di gruppi di cellule che formano gli organi, fino ad arrivare all'insieme coerente ed
adeguatamente interconnesso di gruppi di organi che formano un'unit vivente, svolgendo le sue
funzioni con armonia, con solidariet ed in cluso si potrebbe dire che con amore.
Analogamente possiamo trovare nel mondo umani differenti raggruppamenti che sono create nel suo
insieme e sono unificatrici per forti vincoli affettivi. La prima di questi raggruppamenti che
potremmo considerare come una cellula umana la famiglia. Risulta evidente che in mu chos casi la
famiglia costituisce una vera unit pro pigola, costituendo un piccolo gruppo quasi indipendente del
resto e che si mantiene unito per forti vincoli di un stesso amore, di alcuni stessi ideali, di alcuni
stesse hai dencias. Un altro raggruppamento la comunit. La parola co munidad significa unione,
cio, l'unificazione di distinti elementi. Perci, esistono raggruppamenti e comunit politiche,
religiose, sociali e perfino intellettuali. Alcuni centinaia di individui ripartiti per tutto il mondo,
come per esempio gli astronomi, formano una comunit ben differenziata e che parla un linguaggio
in parte incom prensible per gli altri. Anche questo una forma di unione e di amore.
In tutti questi gruppi possiamo trovare gi le stessi ca ractersticas fondamentali dell'amore
menzionate: sentii mientos affettivi, senso di unione e di complementazione, ed un'attivit e
produttivit comune e grupal molto maggiore e perfino magari anche distinta del che pu realizzare
un individuo isolato. Ma ci non sufficiente spiegazione. Ape nas stiamo nella met del nostro
esame.
Tutte questi relazioni di polarit e di unione che c' mos considerato si sviluppano fino ad ora nello
stesso piano; sono ampliazioni orizzontali o superficiali, per cos dire. Le differenti affinit chimiche
hanno luogo nell'ambito chimico; la comunione affettiva umana, nell'afec tivo; e la compenetrazione
intellettuale, nell'intellettuale. Ma ci sono anche altre relazioni e complementazioni che po dramos
definire verticali, e che sono inoltre i pi essenziali. Le complementazioni orizzontali sono insufi
cientes, poich solamente possono arrivare a creare un vincolo parziale e temporale. La sete pi
profonda non risulta satisfe cha con esse, e l radica il dramma dell'amore passionale o dell'amore
umano in generale. Nell'amore fisico, nel semplice amore passionale, esiste una continua
insoddisfazione. Molti poeti e scrittori hanno saputo riflettere quello che succede nell'anima di due
esseri che si amano: una sete per la cosa eterna ed infi nito, ed una profonda aspirazione per fermare
quello momento ed ottenere che quello piccolo amore umano si trasformi in qualcosa di perfetto e
completo. Per loro stesse queste aspirazioni sono irraggiungibili ed impossibili da realizzare, e per
questo motivo di esse deriva un profondo dolore ed il conseguente desiderio da annullarlo, di
fermarlo eternamente che pu condurre perfino fino al suicidio.
Questo succede sopra a causa dei motivi indicati; di cir: poich si percepisce l'unit originaria. Tale
unit ha precisamente la sua origine in un piano distinto alla horizon tale, in un posto superiore e
trascendente, egli quale si nota in primo luogo con sorpresa e Lei male interpreta, ma dopo Lei re
veglia ogni volta con pi chiarezza. l'aspirazione verso l'Esp ritu, l'amore verso la Divinit come
Realt Suprema, come unione di tutto e di tutti. Questa aspirazione, questa inquie tud, amore; un
amore espresso di forma lapidaria per San Agustn: il "Mio cuore non trova calma fino a che non
riposa in Te!." Ma, ripeto, come la rivelazione di questo aspira cin lenta e graduale, cos pure le
manifestazioni sono graduali e distinte. Il processo consta di una serie di tappe con caratteristica
molto distinte.
Prima di potere amare e sentire alla Divinit nella sua essenza, nella sua inconcepibile grandiosit,
l'uomo impara a poco a poco ad amare le manifestazioni velate, concrete ed indivi dualizadas,
sempre di pi ampie. In questo modo, incomincia per dirigere il suo amore in senso verticale, verso
la cosa alta, verso lo Spirito, amando gli esseri umani superiori a lui, pi o meno ideali zados, nei
quali si manifesta a livelli nota bles qualcosa di divino e spirituale. Sono gli eroi della humani date, i
geni, i santi; gli uomini divini, come Buddha e come Cristo. Questi sono come un punto di appoggio
per l'uomo che ancora non capace di raggiungere il Suo premo e la cosa Universale.
Un altro aspetto, un altro passo pi verso l'amore per il Supremo e l'amore verso lo Spirito in noi
stessi, quello dell'asse piracin che l'attrazione che sperimenta la personalit verso l'individualit,
verso il centro spirituale, verso il S Stesso.
Viene dopo l'amore verso Dio. Questo amore pu adop tar due forme che non si escludono tra s.
Esiste l'amore c' Co. Dio, nascituro questo come una personalituna perso nalidad sublimema
sempre come elemento di differenziazione e di manifestazione; e c' anche un altro amore molto pi
mistico tra l'anima e Dio, nel che l'anima po see un aspetto ed un atteggiamento' negativo', nella
quale ci sono riflessi analoghi a quelli dell'amore umano. Precisamente, i mistico parlano di una
notte mistica e di un'unione mistica. Troviamo anche qui le stesse caratteristiche dell'amore: desideri
di complementazione, di unione e, dopo, di proiezione. Perch queste anime mistiche non si
accontentano di godere pasi vamente del sentimento di amore divino, ma si sentono sospinte ad
agire nel seno dall'umanit per portare questo amore a tutti gli uomini.
Dopo, esiste anche un amore verso tutto quello creato, c' Co. la natura e verso gli uomini che
possiede un carattere spirituale per quanto che non si tratta di amore verso una bimba tura in
questione o per un uomo in concreto, ma un amore universale basato nel principio di unit di tutte
le creature.
Aspetto avere dimostrato come questa visione di insieme spiega l'unit dell'amore e la gran diversit
del suo arachide festaciones, tra i distinti esseri e nei differenti livelli di vita; ma soprattutto
nell'uomo, poich questo un essere molto complesso che abbraccia dalle reazioni fisiche e qu
miche del suo corpo, fino alla possibilit di coscienza espiri tual e comunione col Supreme. Quindi,
nell'uomo coesistono e si intromettono tutti le differenti ma nifestaciones dell'amore.
molto importante osservare inoltre che questi distinti livelli non rimangono isolati, ma si prodursi
conti nuas azioni reazioni tra essi e, quindi, l'ac tividad di un livello pu influire o essere influita per
un altro. f cilmente comprensibile che queste interazioni siano fonte di confusioni, di
incomprensioni e di errori, bench tam bin di grandi opportunit di trasformazione, di regene
razione e di sublimazione, avendo conseguenze pratiche per la nostra elevazione e ferma il nostro
sviluppo.
La vera natura superiore dell'uomo pu essere momentaneamente assopita e paralizzata, ma non dare
truida. Essendo indistruttibile, data la sua natura ed essenza, questa si dibatte nella sua reclusione
proporzionando a chi l'ol vita o le nega sentimenti di scomodit e di inquietudine che vanno
tornndose in un sottile ma insistente tormento. L'uomo cerca di zittirlo rovesciandosi verso l'esterno
e dejn dose avvolgere per un mulinello di frenetica attivit... nonostante che in vano. Allora
incomincia il ritorno, la salita, al prin cipio faticoso e riempio di ostacoli ma continuamente
riconfortato per un'allegria sempre di pi elevata ed intensa. E precisamente, in quelli momenti,
quando l'uomo em pezzo a sostituire i piaceri fisici per la gioia spirituale.
La gioia spirituale possiede una serie di caratteristiche proprie che lo distinguono chiaramente dal
resto di li piace capo di bestiame. Questo si trova permeado di pace, di sicurezza, di una totale
soddisfazione della che mancano i piaceri tumultuosi o qualunque altro tipo di ubriachezza. Ai
piaceri e le satis fazioni egoiste normalmente li segue un sentimento di dispiacere e di atonia; la
gioia spirituale non provoca tali reazioni, ma sommamente vivificante e perfino rinvigorisce il
corpo.
Inoltre, mentre i piaceri egoisti lui tendono fermarci degli altri, a portarci alla dimenticanza di tutto
impegna due ed assorti in assaggiare le nostre piccole soddisfazioni personalioppure costituiscono
un' egoismo a duo', la natu raleza della vera gioia espansiva, ci fa migliori e pi compassionevoli e
c'ispira l'ardente desiderio di fare condividere anche agli altri la nostra propria allegria.
Un'altra caratteristica della gioia spirituale che pu co esistere col dolore. A prima vista questo pu
sembriamo paradossale, ma ha facile spiegazione se consideriamo la na turaleza umano e la sua
costituzione interna. C' gi mencio nuoto che siamo un organismo sommamente complesso, consti
tuido per multipli elementi di diversa natura; ma perfino semplificando al massimo, troviamo
nell'uomo due ambiti: personalit ed individualit. Si pu cons tatar che perfino in quelle persone
che si trovano in una fase di sviluppo medianella quale la coscienza spirituale sveglia, bench
ancora persistano molti elementi della personalit ordinariasi plasma pi o meno accentuata
questa dualit nell'opinione ed il reagire. Per ci facilmente comprensibile che possa succedere
ed in realt non raro che succedache mentre la perso nalidad soffre umanamente, l'individualit
l'animasi rallegra nella luce dello spirito. Questa coesistenza di dolore ed allegria stata molto
bene espressa per Soeur Blanche della Charit, secondo il quale: "non la stessa cosa soffrire che
essere dia graciado."
Ora tratteremo del valore educativo dell'allegria. Algu noi concetti religiosi qualcosa rigidi e
separativos ha su-stimato ingiustamente il dolore. Considerare l'allegria come qualcosa sospetto o
negativo un errore spirituale che c' cau sado gravi danni, poich ha indotto a molti uomini
allontanarsi dalla religione e della spiritualit all'essere presentate queste di forma tanto poco
attraente. necessario, invece, c' cer tutto il contrario, bench senza prescindere dall'aspetto di Lei
riedad ed austerit dell'elevazione spirituale: accentuare l'asse pecto allegro ed ampiamente
compensatorio che la spiritualit proporziona e segnalare come ogni soddisfazione che si ami o
debba abbandonarsi si vede eccessivamente re compensato per un'allegria pi elevata, pi bella e pi
luminosa. questo un modo molto distinto di concepire la spiritualit che inoltre risulta pi attraente
per quello che sta cedendo i suoi primi passi.
Ma la gioia spirituale non solamente buona, lecita ed ele guado, ma anche un vero dovere. Il
migliore' pro paganda' e la migliore maniera di divulgare la spiritualit mostrarci rallegra,
metronotte e soddisfatti. L'umanit, tormentata per la paura e per i continui dubbi, cerca l'allegria e
si sente attratta irresistibilmente verso quelli che nella sua propria vita e con la propria irradiazione
dimostrano c' ber raggiunto un stato di tranquillit, di armonia e di sa tisfaccin. Dopo avere
constatato i risultati positivi, dopo avere riconosciuto attraverso un esempio vivente il valore della
vita spirituale, l'uomo si sente disposto a pagare il prezzo necessario; vanto che dopo si dimostra
irrisorio davanti al gran tesoro che conquistiamo per tutta l'eternit. Quindi, l'allegria un dovere.
In suo Convisse, Dante scrive: "La virt deve essere allegra, ed in nessun caso triste. Dove il dono
non allegro, gi sia dando o ricevendo, non ci sono disposizione perfetta n virt."
E San Francisco: "non conviene che i servitori di Dio appaiano tristi e con aspetto oscuro."
Non facile essere allegro. Vediamo, allora, quali i principali ostacoli sono e quali i migliori rimedi.
I pri meri costituito per il dolore, per le contrarietche sembrano essere una costante nelle nostre
vitee qui zs anche per un certo attaccamento verso la sofferenza. Se exa miniamo questi ostacoli
con ogni sincerit ed imparciali date, riconosceremo che quello che pi ci fa soffrire il nostro
proprio atteggiamento, la nostra forma di reagire davanti alle circuns tancias e davanti ai fatti,
poich una delle principali cause della sofferenza normalmente la nostra propria ribellione.
evidente che la ribellione non evita il dolore. Inoltre, spesso c'irritiamo facilmente e ci comportiamo
di forma meschina davanti ai piccoli inconvenienti e delusioni che noi di per la vita.
Un'altra delle cose che ostacolano l'allegria, e che adisce pi dipende da noi, quello di essere tanto
esigenti. All'essere sempre tanto esigenti con gli altri, come rispetto alle circostanze che ci
circondano, non possiamo meno che sentirci defraudati davanti ai risultati, egli quale noi pro voca
continui lamenti, lamenti e rabbie. Un altro aspetto pi quello di prenderci troppo sul serio le cose,
l'opinione di forma esagerata l'aspetto tragico della vita e, relacio nuoto con la cosa anteriore, il
prenderci sul serio stesso dema siado. Finalmente, anche il nostro attaccamento ad un certo tipo di
soddisfazioni o ad alcuno soddisfazione in concreto, per quello che il dolore caratterizza tutto quello
che ci manca. Il deno minador comune di tutti questi ostacoli l'egoismo, ed il suo risultato una
malsana compassione verso noi stessi. Tuttavia, e se mostriamo una buona predisposizione, questi
ostacoli possono essere facilmente eliminati. La ribellione pu essere sostituita per l'accettazione, la
meschinit e l'esigenza, per la generosit, la pazienza e la serenit. Della generosit germoglia un
sentimento di dignit e noi dovremmo avere la dignit di non lasciarci esasperare per le piccole
contrariet. L'accettazione e la generosit c'inducono a lodare la vita ed a sentire gratitudine per tutti
gli aspetti che ella ha di buona, anche se si trovino tra mischiati con quelli pi avversi e pi penoso;
aqu llos quello che fanno che il fiore dell'allegria possa arrivare ad aprirsi ed a svilupparsi.
Il dare troppa importanza agli avvenimenti ed i sentimenti tragici possono essere facilmente
eliminato adop tando l'atteggiamento opposto: prendendoci alla leggera un po'. Di bemos
contemplare la nostra propria personalit da' fuori' ed osservare il comiche che possono arrivare ad
essere le sue re azioni e contorsioni, stabilendo un giusto senso delle proporzioni e dei valori; dopo
l'avere praticato su noi possiamo farlo anche con gli altri... sempre benevolmente.
Contempliamo ora la coltivazione diretta dell'allegria.
La gioia spirituale una nuova prova della concep cin spirituale della vita, della quale mettiamo la
nostra massima attenzione ed il maggiore accento nella gloriosa meta che concede fi nalidad e senso
alla vita stessa. Ed il senso di questa glo riosa metta, di questa vita molto pi reale ed elevata, l'ale
gra: la maggiore ed inesauribile fonte di allegria.
San Pablo disse: "Per ci vi dico che le sofferenze ac tuales non pu confrontarsi almeno con la
gloria che manifestersi davanti a noi."
E
san Francisco: "Tanto grande il bene che spero che qualunque pena mi risulta un diletto."
Altre fonti di allegria sono: la natura, sempre dis sistemato ad aiutarci, sempre accessibile a tutti;
l'arte che perfeziona la natura in un certo senso, dato che l'uomo l'aggiunge un elemento di
spiritualit, naturalmente, io re feroce ai veri artisti, a quelli quali hanno svegliato la sua vera natura
spirituale,; e l'esempio di altri uomini. davvero incalcolabile la creativa e suges tiva efficacia
dell'esempio vivente. Per ci, quando non si tiene la fortuna di arrivare a sperimentare o a stare in
contatto con ta essi esempi di spiritualit e di gioia, possiamo aiutarci delle attestazioni di tutti quelli
che s l'hanno avuta ed accorrere anche alla lettura di libri appropriati.
Altre fonti di allegria sono le comunioni spirituali nell'amore e l'amicizia. Abbiamo parlato gi
dell'amore, ma non meno importante l'allegria dell'amicizia quando si basa su una comunione
disinteressata, fervente e vitale.
Ed infine, un'altra continua fonte di allegria, quando sappiamo scoprirla, il lavoro e l'attivit. Dato
che questo, di un o un'altra forma, c'accaparra abbastanza ore al giorno, facile com prendere la
cosa importante che arrivare a lavorare serena e tranquillamente. Bench si tratti di un'occupazione
ingrata o pi nosa, potremo trovare alcuno occasione di allegria espiri tual animato per i nostri propri
desideri di superamento. Chi inoltre abbia la fortuna di potere sviluppare un'acti vidad gradevole o
accordo con la sua propria natura, avr maggiore facilit per lavorare con allegria e maggiore
obbligo di ottenerlo.
"Riempite di allegria tutte le vostre occupazioni." "Attraverso tutto il tuo lavoro mortale, la tua
anima deve cantare divinamente."
"Intraprende qualunque compito con viso sorridente: sembrer che il tuo lavoro diventi solo e la
soddisfazione rinnover il tuo sorriso."
Una buona disposizione mattutina quella che ci consiglia M. B. Eddy: "aprendo di mattina gli
occhi, fate che vues tro pensiero si alzi al di sopra della discordia dell'io e della materia fino al Padre
eternamente presente.
"Salutate la mattina con la radiante allegria della gratitudine per chiunque dei compiti che dobbiate
intraprendere, conside rando che ognuna di esse una notizia e gioviale occasione di collaborare con
l'illimitata forza divina, servendo i figli di Dio con cuore volenteroso; lavorando per amore ed
amando lavorare, devoti e disposti a ricevere il bene infi nito e sempre presente. Ascoltate la voce
del Padre e con un canto di gratitudine seguite la strada che vi indica la Mente Divina. La gratitudine
tinger di oro tutte le cose e diedi ris:' certo, il Sig. stava qui ed io non lo sapevo.' Questa la
casa di Dio, la porta del Cielo."
Il darsi agli altri ed il servire all'umanit una delle maggiori fonti di allegria. Il primo beneficio che
ci procura fare che ci dimentichiamo di noi stessi per mitindonos uscire da quello' guscio di
acciaio' che la nostra personalit. La torneo soddisfazione che implica fare il bene alla nostra
periferia enorme e nessuno pu strapparcela. Ma la forma pi diretta di raggiungere l'allegria
spirituale mediante il raccoglimento e la meditazione che possono lle var fino alla contemplazione,
la comunione e l'identificazione col Supreme che il maggiore stato di gloria e beatitudine.
Non saprebbe una forma migliore di concludere questo capitolo che citando due terzetti di Dante
conosciuti per tutti, ma che dovremmo ripeterci quotidianamente:
Oh gioia, oh ineffabile allegria;
oh vita interna di amore e di pace;
oh sicura ricchezza che non precisa di avidit.
Luce intellettuale, piena di amore;
amore per il vero bene, pieno di godimento;
godo che trascende ogni dolore.
combinatori della vita, alimentazione, rifugio e difesa davanti a li lega che degli animali o di altri
uomini, etc., l'uomo ha continuato a sviluppare a poco a poco i suoi poteri: la forza e dalle treza
fisico, primo; l'ingegno e l'intelligenza, dopo. Impar cos ad utilizzare i mineralile pietre, il
bronzo, il ferroed a servirsi dal fuoco, aumentato sempre di pi le sue abilit tecniche e
sviluppando un crescente dominio sulla natura che ha continuato a consolidarsi ed intensificn dose
di una forma rapida.
Parallelamente, l'uomo ha continuato a sviluppare poteri sugli altri uomini. Appaiono cos, ed a
tenore dei dis rossi tipi di civilt: il capotrib, i re pri mitivos, i sovrani e dopo i capi delle comunida
dia, dei partiti e delle masse. Il tipo di potere psicologico che sviluppano questi ultimi molto
interessante e composto per diversi elementi: attrattiva personale, fede in uno stesso, risoluzione,
valore, audacia e facilit di pa coltiva.
In questo modo nell'uomo si sviluppano sempre di pi l'ansia da dominare, l'ambizione, la tendenza
all'atto-afferma cin ed ad utilizzare il proprio potere, arrivando in alcuni casi al grado di
trasformarsi in una passione travolgente che gli fa affrontare scomodit e rischi fino a perfino
mettere in film gro la sua propria vita.
Quale l'origine di questa passione? Un oscuro, ma intenso sentimento che esistono ancora poteri
maggiori latenti nell'uomo che deve e pu sviluppare (' divino insatisfac cin'.
Al principio questa tendenza all'affermazione dei poteri interni si manifesta di forma erronea; e
l'errore fonda mentale quello di dirigersi esclusivamente verso l'esterno, c' Co. il dominio della
natura e degli uomini. Ma dopo l'uomo scopre che per potere dominare a quelli di pi ha bisogno di
un certo dominio su s stesso: innanzitutto sul suo proprio corpo ed i suoi sensi, e di qui, l'esistenza
di una specie di asceticismo nell'uomo ambizioso, e da' pus sulle passioni, emozioni, sentimenti e la
propria mente.
In questo modo pu arrivare a raggiungere un notevole grado di atto-dominio. Tuttavia, esiste il
pericolo che Lei desa rrolle in lui l'io personale separato e, quindi, l'or gullo, etc. In questo stadio,
l'uomo si contrapporsi al mondo e gli altri e sorge cos il' superuomo' nietzschiano. Pos teriormente,
l'uomo continua a perdere interesse a causa del mondo ex terior, mentre l'interesse per
l'autocontrollo tende a mantenersi. Questa la fase stoica, nella quale l'uomo stima l'autocontrollo e
si ritira a' una roccia interna' inaccessibile dove trova la propria soddisfazione in s stesso, ma
ancora posseduto per sentimenti di orgoglio e di separatividad.
Un'altra fase, altrettanto interessante e pericolosa, quella di quello da' cubrimiento in uno stesso di
poteri magici o sobrenatu rales. questo un punto che richiede al mio giudizio di un mangiano tario
pi accurato.
Innanzitutto, la realt di questi poteri indubbia. Si parla non solo di essi in tutte le tradizioni
religiose, ma nel mondo moderno la sua esistenza stata scientificamente cons tatada incluso. A
questo rispetto, il Dottore Osty ha affermato che se i differenti poteri psichici manifestati per alcuni
persone si riunissero in una sola, avremmo un essere sovraumano, un gran Essere, un Ini ciado,
come i fondatori delle religioni.
Quindi, posto vacante spiegabile l'interesse per questi po deres; nonostante, questo un terreno
insidioso per il che di bemos camminare lentamente.
Innanzitutto necessario distinguere tra facolt medimnicas e poteri spirituali. Normalmente quello
che possiede queste facolt non ha maestria su esse, ma, per quello con trario, spesso posseduto
con grave pericolo per la sua salute ed il suo equilibrio psichico. Di troppo, questa la cosa naturale:
quando un fatto che neanche l'uomo comune sa dominare le forze normali che permean la sua
personalit, facile pensare che pi difficile gli risulter dominare questi altri fuer zas, spesso pi
ampie ed arrolladuras. In altri termini: la mediumnidad qualcosa di passiva ed incontrollata,
mentre i poteri spirituali stanno basso controllo e possono usarsi a volont. Questa la differenza
essenziale.
Perci, il primo passo per una conquista sana e senza pericoli dei poteri sopranormali riuscire il
dominio delle forze normali che esistono in ognuno di noi.
anche necessario fare un'altra distinzione, in funzione della finalit con che si usano questi poteri;
cio, distinguere tra' magia bianca' e' magia nera'; la prima si realizza per fare il bene, mentre la
seconda si usa per fi nes personali e spesso per fare male ad altre persone. Non c' dubbio alcuna che
la' magia nera' non pu pi che trasportare conseguenze distruttivecio, mali per tutti ed
innanzitutto a chi la praticadato che una violazione della legge dell'equilibrio che non pu
rimanere impune.
Rimane chiaro, pertanto, che dobbiamo mostrarci somma mente cauti in questo aspetto e che non
risulta consigliabile che sviluppi poteri sopranormali che non possieda la sufi ciente preparazione
etico-spirituale.
Come eccezione, lecita utilizzare questi poterio fare che chi sta dotato di essi li utilizzi
solamente con fi nes di sperimentazione scientifica e per il bene della humani date; questa ragione
pu contrappesare i danni che marcirebbero re cadere sull'individuo. Ma, ripeto, necessaria una
gran cautela a questo rispetto.
Invece, i poteri soprannaturali si sviluppano pontneamente e senza li avere cercati in chi si alza
spiritualmente e scopre il Centro del proprio essere. In questo caso i poteri sono concessi
naturalmente ed in quantit, ed il fatto che la persona abbia acquisito il dominio sulla sua natura
inferiore garantisce che far un buon uso di essi.
Quello che caratterizza il vero sviluppo spirituale sano e sigaro il senso dell'unit della vita,
quando l'esp ritu individuale e lo Spirito universale si trovano intima mente riferiti; il superamento
di quello che stato deno minato' l'eresia della separatividad.' Lo Spirito unit ed universalit.
Quando si capisce questo stato sorge con la cosa Divina un nuovo atteggiamento di dipendenza e di
obbedienza molto distinta a quella dell'uomo primitivo. Non si tratta gi di una dipendenza od
obbedienza esterna, nata della separatividad, bens interna che nasce dell'obbedienza al Dio interno,
allo Spirito che annida in noi; una chiamata della personalit all'Esp ritu profondo che questa
riconosce come proprio, come il suo verda dero essere.
Questo atteggiamento spirituale si trova perfettamente specchiato nell'espressione cristiana: "Faccia"
Lei la Tua Volont.
Tale atteggiamento deve essere, tuttavia, correttamente com agganciato: non dualista, non una
rassegnazione passiva e triste, ma unitiva ed espressa un'allegra adesione ed identificazione della
volont personale con la Volont Unii maiuscola. Questa unificazione comporta una gran sensazione
di Lei guridad, di gioia, di beatitudine e di pace.
Incidentalmente, ricorder a questo rispetto che in America si fece un referendum su quale il verso
sarebbe stato prefe rido di Dante. Come risultato si ottenne il verso: "Nel Suo vo luntad sta la nostra
Pace."
In questa unificazione si rinnovano ed accrescono i diferen t poteri dell'anima. Si tratta di poteri
reali del mondo e busta gli altri, ma sono poteri benefici che non sottomettono, ma suscitano,
attraggono e rivelano energie encami niente a fare il bene. L'uomo incomincia a comprendere la be
lleza e bont del meraviglioso piano divino, si identifica con la Volont di Dio e, quindi, co lavora
volontariamente coscientemente con lui. Cos, l'uomo conserva un'elevata dignit personale, ma
assenti da nessun tipo di orgoglio o ambizione ed in perfetta unione col resto di quelli di pi spiriti in
un solo Spirito.
Come si capisce questo stadio? Come si suscita questo potere spirituale? I metodi per ci sono gli
stessi che re vuole qualunque realizzazione spirituale: silenzio, raccoglimento, sosegamiento ed
obbedienza della personalit; dopo, aspi razione e comunione interna; finalmente, l'affermazione
una continua e rinnovata affermazioneche c'aiuta a liberarci della personalit e del mondo esterno.
Quando si ottenuto questo, quando si suscitato il potere spirituale, Lei. pu dire che si fatto gi
tutto per che dopo il potere agisce per s stesso.
Questo ci dimostra quanto errato il faticoso, spossante e disarmonico attivismo moderno che
origina tante reazioni contrarie. Invece, l'altro metodo agisce dall'interno. A questo rispetto,
possiamo fare l'esempio della lampada e della luce: unicamente necessario preparare ed
infiammare l'animo; dopo non bisogna oramai fare nient'altro, la luce irradia per s stessa.
Dopo essere stato schiavizzato soprattutto per non sotros stessi, dmonos conta d'un colpo per tutte
che esiste un potere. reale che possiamo esercitare; un potere che impersonale o, migliore ancora,
suprapersonal, per il quale niente impossibile. Si tenta di provocare la' atmosfera' di questo potere
e di rimanere sempre in lei, mantenendo il suo' campo mag ntico.' Da allora oramai non sar
necessario realizzare nin gn sforzo personale. Basta suscitare il potere, affinch questo agisca
spontanea, facile ed irresistibilmente in noso tros. Perch il potere dello spirito un'irradiazione
espont nea il cui sola presenza rozza per aprire le porte e domi nar le circostanze. Non precisa fare:
Appendice prima
Elementi spirituali della personalit: il senso morale
, Mira senza elaborare,
la coscienza della cosa retta, della cosa giusto e della cosa buona che si manifesta come: voce
della coscienza, senso di responsa bilidad, sentimento di giustizia, questo ultimo gi nei bambini e
negli esseri primitivi.
Sviluppo graduale da sotto. Si rivela nell'azione ex terna; riferisci con gli altri, autorit; norme
esterne, codici morali, riconoscimento del diritto degli altri, giustizia, solidariet, trasgressione e
sanzione, incolpa e pena; pu nicin, accettazione, riconoscimento di quello che giusto. Interno
mente: assunzione interna della legge, autonomia, raffinatezza e sviluppo della coscienza morale.
Oh degna e limpida coscienza
quanto amara briglia ti risulta la minore sentenza.
Elementi gi innati alla personalit, ereditari, atto ereditari, ambientali, e raggi che discendono su
lei.
Aspetti pi elevati: solidariet di gruppo sempre di pi ampia, unit della vita, orizzontale,; una
concezione sempre di pi spirituale, interna, dinamica. Unione con la perfec cin, con l'Io Spirituale,
verticale.
P atologa della Morale
Perduracin di stadi primitivi: stagnazione, degenera cin, caricatura, esagerazione, perversione,
repressione.
Paura eccessiva al male: moralismo stretto e moralit negative, costrittive, repressive e statiche.
Farisesmo: orgoglio della propria moralit.
Finzione, ipocrisia, formalismo.
Inmoralismo. Amoralismo. , Oltre il bene e del male. Passare di una concezione morale stretta,
fossilizzata, morta, ad un'altra pi ampia; di una stretta legge di giustizia alla legge dell'amore.
Spiriti prometicos, apparentemente immorali.
Cristo ed i farisei. Spinoza, etc.: Distruggere per ricostruire.
Crisi di passaggio, pericoloso; possibilit di deviazioni, di ricadere nell'immoralit. Pseudo
prometicos. Nietzsche e nietzscheanos. Vedere la poesia di Luigi Valli: Pitecntropo, cari catura del
superuomo.
Tuttavia queste crisi necessaria per lo sviluppo. Comprendere che cos, tanto per uno stesso come
per quelli di pi, permette di dirigerli opportunamente.
Rimorso. Incapacit di superare la colpa. Lady Macbeth": N con tutti i profumi dell'Arabia sarebbe
possibile dolcificare (purificare) questa piccola mano."
"La malattia normalmente , in mani del Superyo, il mezzo di punire all'Io, al s stesso, facendolo
soffrire. Il malato si vede allora costretto a comportarsi come un condannato che precisa della
malattia per espiare il suo delitto", Freud.
Sindromi di autopunizione apparente e di autopunizione disimu lada.
Manifestazioni diverse: paura ad essere arrestato ed accusato. Impulso ossessivo a lavarsi. Malati
che si lavano durante ore ed ore.
Dannazione di un organo considerato colpevole. Antico precetto: se i tuoi occhi vedono peccato,
strappateli; se la tua mano ha peccato, tagliatela. Paralisi. Autopunizione estrema: il suicidio.
Non tutti i suicidi si devono a questa causa, ma s algu noi, senza che la persona sia cosciente.
conferma: la malattia si alleggerisce dietro il "rituale espia torio", p. e. essere lavati.
... i sintomi pi costanti e tenaci possono cessare di un giorno per un altro, quando il malato diviene
accidentalmente vittima di qualche gran sofferenza fisica, organica, febbre, dolori, intervento
chirurgico, o perfino morale, perdita del posto di lavoro o di denaro; lutto. Vedere il libro di R.
Allendy: La justice intrieure, basato in tutto questo.
Curato dell'autopunizione: sostituire l'autopunizione che la condanna e vendetta del Principio
concepita come giudizio Lei pelliccia di zibellino, inflessibile e punitivo per l'espiazione che il
peccatore si converta e viva, la catarsi, la purificazione. L'assoluzione li beradora, la redenzione.
Sostituire il rimorso sterile per il pentimento liberador, la punizione per la compen sacin. Il senso di
colpa, di essere imperfetto, passa ad essere quello tmulo per lavorare attivamente verso
l'elevazione; d fuer zas per la rinuncia ed il sacrificio che richiede raggiungere una vita morale e
spirituale pi ampia, pura e nobile.
Nel cristianesimo questo si sente simbolizzato ed actuali zado nel rito della confessione che pu e
deve arrivare ad essere un procedimento individuale ed interno.
Questo l'obiettivo della cura psicologica (psicoanalisi) psicosntesis,: conciliazione, eliminazione
del conflitto statico e desgastante; unificazione della cosa inferiore con la cosa superiore, ed il suo
utilizzo e sublimazione. Passaggio per successivi stadi verso la luce, la perfezione, il sole interno;
unificazione della personali date con l'individualit.
(Allineamento) coordinazione tra personalit ed Ego attraverso l'io superiore o il supraconsciente.
Appendice seconda
Elementi spirituali della personalit: desidero di sapere e capacit di conoscere
, Mira senza elaborare,
La sete di conoscere costituisce una delle differenze pi chiare tra l'uomo e gli animali. Questi non
mostrano di siivi di conoscere bens quello che concerne direttamente al suo ne cesidades ed istinti:
ricerca di alimento, difesa, etc. ni camente l'uomo possiede l'anelito di conoscere per conoscere.
Questa tendenza si rivela gi in lui da bambino: quelli famosi' per che' dei bambini che devono
essere saggiamente utilizzati dagli educatori. I bambini non devono essere mai soffocati o
scoraggiati, mai ridicolizzati; non deve drseles un' niente, niente' per risposta, perch deducono ed
intuiscono molto pi di quello che crediamo. La sua mente concreta, per quello che non deve
essere parlatoloro in termini astratti; non hanno preconceptos, sono liberi di ostacoli. adeguato
rispondere ai bambini mediante analogie, parabole, simboli.
Desidero di conoscere
1. Superficialmente.
a, Conoscenza del mondo esterno. il primo pel danno, il' Ulisse',; adolescenti, giovani; esploratori
della superficie terrestre, della profondit dei mari, dell'aria, della stratosfera.
b, Conoscenza intima della natura, dei fenomeni naturali, leggi, scienze; nobili passioni; asceti ed
eroi della scienza (Pasteur).
2. In profondit.
Desidero di conoscere il senso nascosto della vita. Perch? Che cosa quello che siamo? Da dove
veniamo? Perch questa mos qui? A dove ci dirigiamo? Il problema del dolore. Il problema del male,
anche in quello. Il problema della creda cin. La ricerca filosofica, filosofia significa amore per la
Verit.
Desidero di sapere, di conoscere: primo il mondo esterno, dopo le leggi che lo regolano, e dopo la
sua origine. A con tinuacin si cerca di trovare la causa prima, la Realt invisibile che si trova dietro
tutto; il potere che c' cre adisco tutto; lo Spirito; Dio.
Tutto persona, gi sia un amministratore, un operaio o una donna umile, ha una concezione della vita
bench sia incosciente, informulada o rudimentale.
L'importanza di tale concezione; l'importanza di riconoscerla chiaramente in noi stessi: determina le
nostre azioni e le nostre decisioni pi importanti; d fede e forza, o forse scetticismo e
scoraggiamento. Certe concezioni pessimistiche sono state causa di suicidio.
Psicologia della Coscienza
Curiosit vana, personale e superficiale sui fatti degli altri. Negazione. Dubbio eccessivo; schivare la
bs rimane. Una sterile metafisica ruminante. Fanatismo, intoleran Co., persecuzione; eccesso di
fiducia.
Dogmatismo teologico, filosofico e scientifico: Questo ci porta a parlare della critica della
conoscenza (gnoseologia).
Organi statici e piani: di conoscenza. Il suo campo e limitazioni.
I.
LIMITAZIONI
Le cinque finestre al mondo, i cinque sensi. Estmu i (vibrazioni); sensazioni, percezioni,
apercepciones, ricostruzioni mentali dei dati sensibili.
Limitazione e relativit dei dati sensibili:
Percepiamo unicamente una piccola parte delle vibrazioni esistenti, di 1620 per secondo il suono
fino a trilioni di vibrazioni per secondo.
Relativit qualificata delle percezioni sensibili. I nostri sensi sono specializzati di un certo modo, ma
quello uno dei nostri modi sensibili. Potrebbe vedersi il suono o sentire la luce. Strumenti per
trasformare la luce in suono.
II.
La coscienza razionale ed intellettuale: suo
NATURA E LIMITAZIONI
Concetto-idea.
Secondo grado di elaborazione dei dati di esperienza.
Attivit razionale autonoma.
Categorie e forme nelle quali a priori inseriamo ed in quadriamo le esperienze: tempo, spazio,
qualit, canti date, causalit, relazione.
III. Soggettivit e relativit della coscienza
RAZIONALE
Benissimo e nomeno. Essenza, la' cosa in s.' Questo scappa alle possibilit dalla coscienza
razionale... Ma c' una via di fuga che :
IV. La coscienza superiore spirituale
Identificazione cosciente con lei. Intuizione. Illuminazione. Coscienza' Cosmica.' Realizzazioni
orientali. Plotino, Bergson, Carpenter, Bucke, Ouspensky.
V. La coscienza liberadora
Gi nel campo scientifico. Conoscere la gravitazione e suoi egli ipsilon permette volare. Coscienza
di libert, potere, dominio, attaccamento (Keyserling). Il sentimento di liberarsi definitiva mente del
Maya (illusione): Orienti. Vedanta, Buddhismo, Jnana Yoga, Vivekananda, Ramacharaka.
Desidentificacin: realizzazione del vero S Stesso (Vedere-danta): Realizzazione dell'unit dello
spirito individuale con lo Spirito Universale. Silenzio. Contemplazione. Aspirazione. Di vocin.
Spacca Yoga. Vedere: Vivekananda, Patanjali, A. Bailey, Dell'intelletto all'intuizione, etc.
una facolt che, come qualunque altra, si sviluppa con la pratica, tuttavia richiede disciplina,
autocontrollo, sviluppo, elevazione di tutta la personalit. Ma vale la pena. Non dobbiamo
perseguirla unicamente con nostro forzo di' la cosa sotto.' Se crediamo le condizioni necessarie, eli
minacin degli ostacoli. Vedere: Gli aforismi dello yoga di Pa tanjali, seguendo i Raggi dello Spirito,
la Verit ha una potenza irresistibile che dissipa le tenebre dell'ignoranza, le nebbie e gli specchi.
un sole che vivifica, feconda, creda. Nella sua luce ci trasfiguriamo, ci riconosciamo come siamo in
spirito ed in realt: figli di Dio, parte integrante del Suo premo.
Note bibliografiche
Prima Parte
Lo studio del superconsciente
Capitolo 1. Il risveglio e lo sviluppo della coscienza spirituale
Scritto non datato; poich non menziona a Maslow tra i diversi studiosi del superconsciente,
possiamo ubicarlo in un periodo anteriore a 1964 che fu quando Maslow pubblic il suo pri mere
contribuzioni alla psicologia transpersonal.
Capitolo 2. Il superconsciente
Lezione impartita nell'Istituto di Psicosntesis, Firenze, il 7 aprile di 1973, col titolo di "Psicosntesis
e superconsciente."
Per approfondire l'esame della concezione psicosinttica, vedere l'opera di Assagioli, Per l'armonia
della vita, Edizioni Mediterranee, Roma, 1966.
Per maggiori chiarimenti sul concetto di metodo cient fico, vedere l'opera di Assagioli, Principi e
metodi della psicosintesi tera putica, Astrolabio, Roma, 1973, pp. 164165.
Capitolo 3. Alpinismo psicologico
Lezione impartita nell'Istituto di Psicosntesis, Firenze, nell'anno 1970.
La funzione del "centro esterno" nel processo di autorrealizacin appare pi ampiamente descritta in
Principi e metodi della psicosntesis terapeutica, pp. 3132.
Capitolo 4. L'espansione della coscienza: conquista ed esplorazione dei mondi interni
Lezione impartita nell'Istituto di Psicosntesis, Firenze, il 12 febbraio di 1972.
Per approfondire l'analisi della natura dei diversa n veglia dell'inconscio, vedere Per l'armonia della
vita; per una definizione pi sintetica, vedere Principi e metodi della psicosintesi terapeutico, pp.
2324.
Per la relazione tra l'io ed il S Stesso, vedere Principi e metodi di lla psicosintesi terapeutico, pp. 26.
Capitolo 5. Superconsciente e creazione artistica
Lezione impartita nell'Istituto di Psicosntesis, Firenze, nell'anno 1969.
Capitolo 6. L'ispirazione transpersonal
Lezione impartita nell'Istituto di Psicosntesis, Firenze, nell'anno 1973.
Il libro La psicologia dell'alto ed il So non arriv mai a concludersi. Al gunos delle prove contenute
al presente volume avrebbero formato probabilmente parte di lui.
Capitolo 7. Telepatia verticale
Scritto non datato, ma presumibilmente anteriore a 1930.
L'espressione "telepatia verticale" gira ad usare in "L'alpi nismo psicologico" di 1970.
Capitolo 8. Simboli dell'esperienza transpersonal
Edito inizialmente col titolo "I simboli della cosa super-normale" nel rivista Verso la brilla, 1965, il
testo che costituisce questo capitolo appartiene probabilmente ad un periodo precedente.
Vedere "Jung" e la psicosintesi, Istituto di Psicosntesis, Firenze, 1966. Assagioli conobbe
personalmente a Jung con chi mantenne inoltre una relazione epistolare.
Il termine "biopsicosntesis", nel senso di unit organica ed armonica di tutti gli aspetti dell'uomo,
costituisce il termine esatto per il processo e la prassi di quello che, per abbreviare, Lei deno mina
"psicosntesis", vedere Per l'armona della vita, p. 180).
Rispetto all'esercizio di desidentificacin ed atto identificazione, pubblicato per la prima volta in
1931, vedere L'atto diedi volont, Astrolabio, Roma, 1973, pp. 156162.
Seconda Parte
Il risveglio spirituale
Capitolo 9. Stadi e crisi dello sviluppo spirituale
Scritto non datato, ma presumibilmente anteriore a 1930. Il suo t tulo originale era Le crisi della
crescita "spirituale."
Capitolo 10. Sviluppo spirituale e transtornos neuropsquicos
Scritto edito in 1933, Tipografia Giuntina, Firenze, sotto la guida dell'Istituto di Psicosntesis con
sede a Roma. Citate multiple volte gi la cosa molto degli anni per il proprio autore, costituisce
anche il capitolo 2 di Principi e metodi della psicosintesi terapeutico.
Rispetto alla differenza tra repressione e controllo, vedere L'atto diedi vo lont, p. 24 e Principi e
metodi della psicosintesi terapeutico, p. 33.
Rispetto alla trasmutazione dell'energia psichica, vedere L'armo na della vitta, pp. 221230 e L'atto
di volont, pp. 5254.
Capitolo 11. Mistica e medicina
Edito in Ultra, XIX, 1925, pp. 16.
Include il commento "Tenere per raccolta saggi spirituali", della mano di Andata Palombi,
collaboratrice di Assagioli e presidentessa dell'Istituto alla morte di quello.
Per una valutazione psicosinttica della teoria della psicoanalisi, vedere Roberto Assagioli,
"Psicoanalisi e Psicosintesi", Istituto di Psi cosntesis, Firenze, 1963.
presente volume. Nonostante, data ella importano Co. del suo argomento si addizionarono
finalmente in forma di apndi ces come guida di consultazione.
Capitolo 24. Elementi spirituali della personalit: l'amore
Scritto appartenente al corso Psicologia individuale e desarro llo "spirituale" di 1932.
Rispetto ai differenti tipi di amore, vedere L'atto diedi volont, pp. 72-75.
Capitolo 25. Elementi spirituali della personalit: l'allegria
Scritto appartenente al corso Psicologia individuale e desarro llo "spirituale" di 1932.
"Per accettazione si capisce non unisca accettazione passiva, non un suo frimiento rassegnato; si
tenta di cominciare da accettare, e dopo fare quello che sia possibile quello che sia e quando sia per
cambiare la situazione." Vedere Roberto Assagioli, Corso diedi lezioni sulla Psico "sintesi", anno
1970, lezione v.
Capitolo 26. Elementi spirituali della personalit: potere volont Testo relativo alle lezioni che
concludono la Corso "Psicologia
individuale e sviluppo spirituale" di 1932.
Rispetto al ruolo della volont nel processo di autoaffermazione,
in base alla sua qualit ed i suoi aspetti, come per la fisiologia di quello
atto di volont, vedere L'atto di volont.
Capitolo 27. Rifletti sulla pace
Questo capitolo comprende gli appunti del 16 di maggio di 1936 e l'articolo edito in L'attesa del
regno, 1964, anno II, ns 3.
Appendici
Appendice Prima:
Elementi spirituali della personalit: il senso morale
Schema relativo alla XI lezione della corso Psicologia indivi duale e sviluppo "spirituale" di 1932.
Indicato con l'osserva cin "Appunti senza elaborare", costituisce l'abbozzo del tema che Assagioli
svilupp posteriormente impartendo la lezione.
Rispetto ai livelli ed aspetti della coscienza morale, vedere Ro berto Assagioli, "I conflitti morali",
Istituto di Psicosntesis, Firenze, 1964.
Per una valutazione della concezione amoralstica, vedere il cap tulo 13 del presente volume.
Rispetto alla distinzione tra Superyo e coscienza morale seppi rior, vedere Principi e metod della
psicosintesi terapeutico, p. 190.
La personalit la nostra parte pi esterna e costituita per un conglomerato pi o meno coerente di
elementi psqui cos di diversa provenienza: eredit, influsso dell'ambiente, in grado diverso,
assimilazione di elementi individuali. L'individualit, invece, costituita per il nostro centro
spirituale, nostro io pi vero e profondo, unico ed universale in s stesso ("Psico loga gli individui e
sviluppo spirituale", di Roberto Assagioli, Insti tuto di Psicosntesis, Roma, 1932.
Appendice secondo: Elementi spirituali della personalit: desidero di sapere e capacit di conoscere
Schema relativo alla lezione X della corso Psicologia indivi dale e sviluppo "spirituale" di 1932.
Coi rassegna "Appunti senza elaborare", costituisce l'abbozzo del tema che Assagioli svilupp nella
lezione.
Per un esame pi ampio sulla natura e gli aspetti della coscienza razionale, vedere Roberto
Assagioli, "Noti sulla educazione", Istituto di Psicosntesis, Firenze, 1968.
L'identificazione spirituale molto distinta dell'identificazione emotiva: questa cieca, esclusiva ed
esigente; la prima, invece, chiaroveggente, non ha attaccamento e disinteressata (Roberto Assa
gioli) "Comprender gli altri", Istituto di Psicosntesis, Firenze, non datato.
L'intuizione non razionale, bens superracional; bench sia im prescindibile la cooperazione della
mente per il suo uso corretto. A questo rispetto, le funzioni necessarie della mente sono: in primo
luogo, recono cer l'intuizione ed i suoi messaggi; secondo, interpretarli corretta mente; terzo,
formularli ed esprimerli (Roberto Assagioli) "Orientamenti della psicologia dell'avvenire", Istituto di
Psicosn tesi, Firenze, non datato.
La desidentificacin definibile come il conseguimento della discri minacin tra l'io e non l'io che si
realizza nella coscienza io diante un continuo oggettivare i successivi e transitori contenuti della
propria coscienza, ha per meta l'identificazione con l'Io superiore o S Stesso, riassunto di "Il" studio
INDICE
Prefazione.............................................................................................................................................2
Introduzione della compilatrice.........................................................................................................4
Prima Parte................................................................................................................................................5
Lo studio del superconsciente....................................................................................................................5
1. Il risveglio e lo sviluppo della coscienza spirituale....................................................................5
2. Il superconsciente.........................................................................................................................6
3. Alpinismo psicologico...................................................................................................................9
4. L'espansione della coscienza: conquista ed esplorazione dei mondi interni........................13
5. Superconsciente e creazione artistica.......................................................................................17
6. L'ispirazione transpersonal.......................................................................................................21
1. L'Intuizione.............................................................................................................................22
2. L'immaginazione....................................................................................................................23
3. L'Illuminazione.......................................................................................................................24
4. La Rivelazione.........................................................................................................................25
5 e 6. Ispirazione e Creazione....................................................................................................25
7. Comprensione ed Interpretazione.........................................................................................25
7. Telepatia verticale......................................................................................................................27
8. Simboli delle esperienze transpersonales.................................................................................29
Esercizio della rosa.....................................................................................................................34
Seconda Parte....................................................................................................................................35
Il risveglio spirituale..........................................................................................................................35
9. Fasi e crisi dello sviluppo spirituale.........................................................................................35
10. Lo sviluppo spirituale e le confusioni neuro-psichiche.........................................................38
I. Crisi che precedono il risveglio spirituale.............................................................................39
II. Crisi prodotta per il risveglio spirituale..............................................................................40
III. Le reazioni che seguono al risveglio spirituale..................................................................41
IV. Le fasi del processo di trasmutazione.................................................................................42
V. La "notte oscura dell'anima"................................................................................................42
11. Mistica e medicina....................................................................................................................45
12. Il risveglio dell'anima...............................................................................................................47
13. La purificazione dell'anima....................................................................................................52
14. La scienza della purificazione applicata................................................................................56
1. Purificazione fisica..................................................................................................................56
2.
Purificazione emozionale..................................................................................................57
3.
Purificazione dell'immaginazione....................................................................................57
1.
La mente analitica.............................................................................................................57
2.
La mente superiore sintetica............................................................................................57
QUADRO DI MEDITAZIONI PER LA PURIFICAZIONE.................................................58
15. Ostacoli allo sviluppo spirituale: la paura.............................................................................58
1. Metodi psicologici...................................................................................................................59
2. Metodi spirituali.....................................................................................................................60
16. La paura a soffrire: rifletti sul dolore....................................................................................60
17. Ostacoli allo sviluppo spirituale: gli attaccamenti................................................................62
1.
Metodo della' lacerazione'................................................................................................63
2.
Metodo della trasmutazione.............................................................................................63
3. Metodo della sdrammatizzazione e l'umore.........................................................................64
4. Metodo dell'indipendenza interna e dell'autonomia spirituale..........................................64
18. Ostacoli emotivi e mentali: aggressivit e criticismo............................................................65
1.
Trasformazione e sublimazione........................................................................................66
2.
Sviluppo delle qualit opposte..........................................................................................66
Terza Parte.........................................................................................................................................67
La spiritualit nella vita quotidiana................................................................................................67