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Riccardo Dulmin
Valeria Mininno
QUESITI ED ESERCIZI
DI
Indice
Introduzione
ii
Sezione 1
Quesiti ed Esercizi
Capitolo 1
Capitolo 2
Il Bilancio desercizio
Capitolo 3
21
Capitolo 4
33
Capitolo 5
41
Capitolo 6
50
Sezione 2
Soluzioni
58
Capitolo 1
59
Capitolo 2
Il Bilancio desercizio
73
Capitolo 3
78
Capitolo 4
107
Capitolo 5
131
Capitolo 6
147
Glossario
170
INTRODUZIONE
Allinterno
della
presentazione
del
Corso
di
Laurea
in
Ingegneria
Gestionale
dovr affiancare ad un consistente bagaglio di conoscenze di tipo metodologico quantitativo, una specifica conoscenza dei principali processi produttivi, gestionali ed
economici delle aziende.inoltre lingegnere gestionale dovr essere in grado di porsi come
figura trasversale capace di far colloquiare ed integrare i diversi apporti di natura
specialistica necessari alla soluzione dei problemi aziendali.in definitiva la formazione
dellingegnere gestionale non pu essere specifica su una particolare area industriale o
dellinformazione, ma deve essere tale da mettere in grado di affrontare problemi
diversificati di gestione dellinnovazione tecnologica, del sistema produttivo, di quello
logistico - commerciale e dei vari aspetti di gestione dellimpresa nel suo complesso, con
riferimento alle risorse umane, tecnologiche e materiali ed alle componenti informative ed
organizzative >>. Per quanto possibile, si cercato di tradurre tali obiettivi in specifiche per
la stesura del presente volume, indirizzato, si noti bene, non solo allallievo ingegnere
gestionale, ma anche agli studenti di altri Corsi di Laurea che allinterno di insegnamenti di
varia
denominazione
(tipo
Economia
Organizzazione
Aziendale)
affrontano
le
problematiche di base del sistema azienda. Tali specifiche sono cos riassumibili:
-
Trattare gli aspetti chiave per la comprensione del funzionamento (e quindi del progetto)
del sistema aziendale nel suo complesso e dei suoi principali sottosistemi. Da qui la
molteplicit di quesiti ed esercizi, suddivisi per facilit di studio (pur a scapito
dellorganicit dellesposizione) in sezioni dedicate a problemi omogenei dal punto di
vista delle teorie e tecniche e/o della specificit del problema di gestione.
Rispettare lottica del paradigma ingegneristico del problem solving, cercando di mettere
in evidenza, il pi spesso possibile, il campo di applicabilit delle teorie, dei modelli, delle
formule da utilizzare, i loro limiti e potenzialit. Lapproccio quantitativo usato negli
esercizi affiancato da uno teorico-concettuale nei quesiti, per una migliore
comprensione dellimportanza di tutte quelle problematiche di problem setting (analisi
del problema, delle alternative, delle variabili rilevanti, degli strumenti da utilizzare, della
generalizzabilit delle soluzioni), spesso, purtroppo, trascurate.
ii
Cercare di coniugare, cos come avviene nella realt e come richiesto in decisioni a
carattere non strettamente (o meglio, esclusivamente) tecnico, aspetti tecnologici ed
economici inerenti uno stesso problema.
Per ogni sezione, le parti relative ai quesiti possono essere convenientemente lette
prima delle relative parti di esercizi in modo da verificare leffettiva comprensione dei
principali aspetti della teoria, prima di impegnarsi in risoluzioni numeriche di problemi
specifici.
Gli esercizi sono volutamente non complessi, e ci a causa dellesperienza didattica
maturata dagli autori; questi, ritengono, infatti, che in sede di esercitazione (applicazione
delle teorie) sia pi opportuno esplorare la capacit dinquadramento del problema e la
scelta delle tecniche pi idonee alla sua risoluzione, piuttosto che far applicare rigidamente
un modello, un algoritmo od una formula ad un problema ad alta intensit di calcolo. Tale
assenza di complessit (stavolta non sinonimo di semplicit) quindi da intendersi come
numero ridotto di passi degli algoritmi risolutivi ovvero problemi tali da non richiedere
particolari scomposizioni dimensionali (in sottoproblemi, ecc..).
Infine, solo un cenno alle notazioni: in carattere corsivo sono stati rappresentati quei
termini legati a concetti teorici o parole chiave della terminologia aziendale, presupposti la
cui conoscenza indispensabile per una piena comprensione dellaspetto trattato. Allinterno
di parentesi quadre ( [..] ) sono stati riportati spunti per ulteriori riflessioni o eventuali
domande correlate allaspetto trattato.
Gli acronimi utilizzati (peraltro comunemente adottati nella letteratura) sono esplosi
con sintetica descrizione del loro significato, in un Glossario in coda al volume.
iii
iv
SEZIONE 1
QUESITI ED ESERCIZI
CAPITOLO 1
Elementi di progettazione organizzativa
In questa parte sono richiamati alcuni principi fondamentali che guidano le scelte in un
problema di progettazione della macro-struttura organizzativa; il riferimento teorico
(principale)
quello
illustrato
in
Mintzberg,
H.,
(1985),
La
progettazione
meccanismi di collegamento e, in ultima analisi alla Struttura a Matrice. Gli esempi hanno
natura esemplificativa, senza la pretesa di illustrare soluzioni ottimali ovvero best
practices per i relativi contesti; possono invece risultare utili nello stimolare una
discussione, anche critica, sulle strutture adottate, a partire dai principi e dai modelli
teorici di riferimento.
QUESITI ed ESERCIZI
1.1.
Unazienda che produce metropolitane lavora su commessa, realizzando prodotti
scarsamente ripetitivi in piccole serie; lorganizzazione a matrice temporanea, con team
di progetto interfunzionali stabili e guidati da un Team Leader (Project Manager, PM).
Lazienda svolge attivit commerciale, di progettazione e produzione. Quali possono
essere dei possibili Enti (Unit Organizzative o Posizioni Individuali) di Tecnostruttura, e
quali i relativi compiti?
1.2.
Come pu essere agevolato il coordinamento tramite il meccanismo del reciproco
adattamento?
1.3.
E corretta la seguente affermazione? <<I manager della Linea Intermedia svolgono
esclusivamente compiti di coordinamento tramite supervisione diretta>>
1.4.
Al lavoro di quale elemento base dellorganizzazione pu essere legato lappiattimento
gerarchico, cio la riduzione del numero di livelli della Linea Intermedia?
1.5.
La GEOSERVICE S.p.A. unAzienda Speciale, ex municipalizzata, che si occupa
dellimpianto ed esercizio di servizi locali di pubblica utilit quali la distribuzione del gas
metano, la gestione delle risorse energetiche, la gestione del ciclo completo delle acque
(captazione, trattamento e distribuzione dellacqua potabile, depurazione e riciclo reflui
fognari) ad uso civile ed industriale, la manutenzione viaria urbana ed opere varie di
urbanizzazione. Lassetto aziendale globale sia il seguente.
Direzione
Generale
Direzione
Tecnica
Direzione
Amministrativa
Direzione
Urbanizzazione
..
Direzione
Tecnica
Direzione
Reti
Direzione Impianti
..
Centrale
X
Centrale
y
Depurazione
Progettazione
Impianti
1.6.
Quale tipi di raggruppamento sono utilizzati a livello di Nucleo Operativo?
1.7.
Si indichi quale tra le seguenti affermazioni non corretta e perch.
(a) I sistemi di pianificazione e controllo esercitano unazione di regolazione degli
output e di influenza sul comportamento
(b) La dimensione di una U.O. indipendente dal meccanismo di coordinamento.
(c) Tra i vantaggi derivanti da una modalit di raggruppamento funzionale vi lo
sfruttamento di economie di scala ed apprendimento per la massimizzazione
dellefficienza.
1.8.
Si commenti la seguente affermazione: <<Il ruolo degli Enti di staff risulta essere di tipo
specialistico - consultivo>>.
1.9.
Si provi a discutere struttura organizzativa riportata nella seguente figura, relativa ad una
azienda che produce variatori di fase1 per motori automobilistici, motociclistici e marini
(SBU Motori) e assali / trasmissioni / frizioni per applicazioni agricole (SBU Trattori), sia
per il mercato continentale sia per quello Asiatico (SBU Asia, per il quale si hanno anche
insediamenti produttivi propri). Si formulino quindi delle ipotesi sulle possibili attivit
svolte dalle U.O. indicate.
Sistemi di controllo della distribuzione, tali da intervenire sullapertura delle valvole di un motore
endotermico, al fine di garantire le migliori caratteristiche di funzionamento nelle diverse condizioni
di carico e giri del motore.
Presidente
Qualit
Amministrazione
e controllo
Engineering
Sviluppo
Risorse
Operations
SBU
Trattori
SBU
Motori
SBU
Asia
1.10.
Limpresa METROSTAR lavora su commessa, realizzando metropolitane per il mercato
nazionale ed internazionale (questultimo caratterizzato da una sempre maggiore
turbolenza e complessit); svolge attivit di progettazione, produzione ed assistenza post
vendita. Leve competitive sono lattenzione al cliente e la capacit di sviluppo di nuovi
prodotti in tempi competitivi (Time To Market). Le Unit Organizzative PROGETTAZIONE
e UFFICIO RAMS sono fortemente interrelate, riguardo al flusso di lavoro riguardante
lanalisi dei dati relativi a guasti, difetti, manutenibilit e affidabilit; il tutto finalizzato
allintroduzione di eventuali modifiche di progetto per migliorare la disponibilit in servizio
dei veicoli e rispettare le clausole contrattuali relative ai parametri affidablistici.
Attualmente, la struttura organizzativa interessata la seguente:
PROGETTAZIONE
POST VENDITA
RAMS
ASSISTENZA
Vista la criticit sia del coordinamento sia della regolazione delle interdipendenze, sono
allo studio due soluzioni organizzative alternative:
a) Istituire riunioni mensili cui partecipino due responsabili dellufficio RAMS un
responsabile dellEnte Progettazione ed un (variabile) Project Engineer. Instaurare,
oltre a ci, un Ruolo di Collegamento (liaison) tra le due Unit. Sono stimati i
seguenti costi:
-
di
progettazione e
quindi
ad
una
diminuzione
delle
necessit
di
1.11.
Limpresa MULTIBEARING una multinazionale con sede in Italia, leader nella produzione
di cuscinetti . Limpresa presente con 50 stabilimenti e proprie reti di vendita (150
compagnie ed oltre 6000 concessionari) in tre diverse aree geografiche: Europa, Nord
America, Nord-Est Asiatico. Sono realizzati circa 20.000 tipi diversi d cuscinetti volventi
per
tutte
le
applicazioni2
rivolgendosi,
in
tutte
le
aree
indicate,
allindustria
Ad esempio, cuscinetti radiali a sfere, orientabili a sfere, obliqui a sfere, a rulli conici o cilindrici,
orientabili a rulli.
automobilistica, al settore elettrico, alle applicazioni industriali. Parte della sua struttura
organizzativa riportata nella seguente figura, relativa alla sola componente Europea
( analoga per le altre aree).
Presidenza
Segreteria
Relazioni
EUROPA
NORD
AMERICA
N/E
ASIA
Contr. di gestione
Automotive
Electrical
Industrial
Programmazione e Controllo
R&D
Produzione
Mktg e Vendite
funzionali
prestazionali
(caratteristiche
progettuali
produttive
per ogni linea di prodotto / segmento di mercato esistono potenziali fonti di economie
di scala (indivisibilit componenti, effetto di specializzazione, rendimento impianti di
maggiori dimensioni); tali possibili economie, associabili ad una centralizzazione
produttiva, si ritengono tuttavia inferiori ai costi di trasporto verso le aree geografiche
servite;
nelle aree servite la produzione realizzata da imprese acquisite nel tempo allinterno
di una strategia di integrazione orizzontale;
1.12.
Cosa sono i fattori situazionali ? Si discuta il fattore et/dimensione dellazienda.
1.13.
In cosa consiste, in termini di progettazione organizzativa, la formalizzazione del
comportamento?
Capitolo 2
Il Bilancio desercizio
Brevi richiami e tabulati di base
Il bilancio redatto in forma legale regolato nel Codice Civile ( artt. 2423-2435
bis) ed composto da tre documenti obbligatori:
1) il Conto Economico
2) lo Stato Patrimoniale
3) la Nota Integrativa
e corredato da una relazione degli amministratori sulla situazione della societ e
sullandamento della gestione.
Lo Stato Patrimoniale fornisce informazioni sugli impieghi in un determinato
momento e sulle fonti di finanziamento utilizzate.
Il Conto Economico il documento di bilancio che illustra il risultato economico
della gestione nel periodo considerato contrapponendo i ricavi e i costi di
competenza del periodo stesso.
La Nota Integrativa contiene una serie di elementi utili per valutare la situazione
economica, finanziaria e patrimoniale della societ, indica i criteri applicati nella
valutazione delle voci di bilancio, nelle rettifiche, negli ammortamenti, etc..., e
fornisce i dettagli relativi a voci presenti in forma aggregata nel bilancio.
Durante lesercizio tutte le operazioni di gestione vengono contabilizzate
mediante scrittura in partita doppia nel libro giornale i cui valori confluiscono in
appositi conti. Linsieme dei conti accesi da unazienda viene chiamato mastro.
Nel bilancio confluiscono tutti i saldi di ciascun conto.
Al fine di effettuare lanalisi economico-finanziaria della gestione aziendale,
occorre rielaborare gli schemi di bilancio in modo da raggruppare le voci
economiche e patrimoniali in categorie omogenee e riesporle in modo utile
(riclassificazione). Il tipo di riclassificazione scelta dipende dalle esigenze
dellanalista.
Esistono tre metodologie di analisi di bilancio: analisi strutturale o per margini,
analisi per indici e analisi per flussi.
Lanalisi strutturale o per margini ha lobiettivo di valutare, nellambito di uno
stato patrimoniale, lequilibrio fra fonti e impieghi durevoli e correnti. Occorre
calcolare il Margine di Struttura, il Margine di Tesoreria, il Capitale Circolante
Netto e il Capitale Circolante Lordo.
10
Attivo
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
I.
Immateriali
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
II.
Passivo
A) Patrimonio Netto
I.
Capitale
Materiali
1)
2)
3)
4)
5)
III.
Terreni e fabbricati
Impianti e macchinari
Attrezzature industriali e commerciali
Altri beni
Immobilizzazioni in corso ed acconti
Finanziarie (con separata indicazione, per B)
2)
3)
Partecipazioni in:
imprese controllate
imprese collegate
altre imprese
Crediti:
verso imprese controllate
verso imprese collegate
verso controllanti
verso altri
Altri titoli
Azioni proprie, con indicazione anche del
valore nominale complessivo
Totale immobilizzazioni
C) Attivo circolante
C)
Trattamento
di
fine
rapporto
di
lavoro
subordinato
I.
1)
2)
3)
4)
5)
II.
Rimanenze
Materie prime, sussidiarie e di consumo
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
Lavori in corso su ordinazione
Prodotti finiti e merci
Acconti
Crediti (con separata D) Debiti (con separata indicazione, per ciascuna
indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre voce, degli importi esigibili oltre lesercizio successivo)
1) Obbligazioni
2) Obbligazioni convertibili
Verso clienti
3) Debiti verso banche
Verso imprese controllate
4) Debiti verso altri finanziatori
Verso imprese collegate
5) Acconti
Verso controllanti
CONTO ECONOMICO
6) Debiti verso fornitori
Verso altri
7) Debiti rappresentati da titoli di credito
8) Debiti verso imprese controllate
A) Valore della produzione
9) Debiti verso imprese collegate
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 10) Debiti verso imprese controllanti
2) variazione delle rimanenze di prodotti in11)
corso
di lavorazione,
semilavorati, finiti
Debiti
tributari
3) variazione dei lavori in corso su ordinazione
12) Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale
Altri debiti
4) incrementi di immobilizzazioni per lavori13)interni
lesercizio successivo)
1)
2)
3)
4)
5)
III.
Attivit
finanziarie
che indicazione dei contributi in conto esercizio
5) altri ricavi
e proventi,
con separata
Totale
A
non costituiscono immobilizzazioni
1)
2)
3)
Partecipazioni
in imprese
controllate
6) Costi della
produzione
Partecipazioni in imprese collegate
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
Altre partecipazioni
7) per servizi
8) per godimento di beni di terzi
9) per il personale
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) trattamento di fine rapporto
11
12
13
Passivit a breve
Liquidit
Valori in cassa
Debiti v/fornitori
Debiti tributari
c/c postali
crediti v/clienti
Debiti
TFR
v/dipendenti
Altre disponibilit
immobilizzazioni
che
Rimanenze
Altri debiti
Immobilizzazioni
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni finanziarie
Patrimonio netto
Capitale sociale
Riserve
Utile (o perdita) di esercizio
14
ammortamenti
svalutazione crediti
15
16
B-
17
Quesiti ed esercizi
2.1.
Cos la quota di ammortamento?
2.2.
In che cosa consiste leffetto leva finanziaria?
2.3.
Perch se limpresa acquista azioni proprie occorre inserire la corrispondente
riserva?
2.4.
Cos la riserva da sovrapprezzo delle azioni?
2.5.
Che cosa sono i ratei e i risconti?
2.6.
Come si calcola e cosa indica lindice di rotazione delle rimanenze?
2.7.
I bilanci della societ Alfa negli ultimi due esercizi vengono di seguito presentati
in forma sintetica. I valori sono espressi in migliaia di Euro. Sapendo che non c
riserva statutaria e che lutile disponibile viene diviso tra gli azionisti, calcolare
per ciascun esercizio: ROI, ROD, ROE, Indice di indebitamento, Indice di solidit,
Indice di liquidit secca. Esprimere un giudizio personale sullandamento
dellimpresa.
STATO PATRIMONIALE
Attivit Correnti
Liquidit
Crediti
Giacenze
(n-1)
70
860
340
(n)
Passivit Correnti
150
1200
900
Debiti v/fornitori
Debiti verso banche
Attivit Fisse
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni finanziarie
2150
500
80
6000
1000
50
(n-1)
(n)
430
200
1500
-----
Passivit Fisse:
Mutui
Obbligazioni
2250
-----
4000
2000
Capitale Netto
Capitale Sociale
Riserve
Utile
800
200
120
18
1500
200
100
CONTO ECONOMICO
19
2.8.
I bilanci della societ Alfa negli ultimi due esercizi vengono di seguito presentati
in forma sintetica. I valori sono espressi in migliaia di Euro. Sapendo che non c
riserva statutaria e che lutile disponibile viene reinvestito, calcolare per ciascun
esercizio: ROI, ROD, ROE, Indice di indebitamento, Indice di solidit, Indice di
liquidit secca. Esprimere un giudizio personale sullandamento dellimpresa.
STATO PATRIMONIALE
Attivit Correnti
Liquidit
Crediti
Giacenze
(n-1)
70
860
440
(n)
150
800
800
Attivit Fisse
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni finanziarie
Totale impieghi
3250
500
80
5200
3200
400
50
5400
Passivit Correnti
Debiti v/fornitori
Debiti verso banche
(n-1)
(n)
730
----
800
100
Passivit Fisse:
Mutui
Obbligazioni
2050
1000
2000
900
Capitale Netto
Capitale Sociale
Riserve
Utile
1000
320
100
1100
320
180
Totale Fonti
5200
5400
CONTO ECONOMICO
20
Capitolo 3
Decisioni di breve periodo
Una decisione definita di breve periodo nel caso in cui la stessa produce un
effetto tempo limitato sia sui comportamenti sia sui risultati (tipicamente
economici finanziari o di mercato) dimpresa. In unanalisi semplificata, la
decisione viene basata su criteri puramente economici, di tipo differenziale tra le
varie possibilit in esame. Occorre ricordare che, in genere, le decisioni in gioco
riguardano il futuro, quindi i dati disponibili avranno natura previsionale ovvero
standard, e che i soli utili da utilizzare sono quelli rilevanti (che variano con le
scelte in gioco). A tal proposito, tipica lininfluenza dei sunk costs, spese
sostenute e non recuperabili realizzando una qualsiasi decisione, ovvero quella di
quei costi fissi ineliminabili (in quanto di periodo) nelle decisioni di eliminazione
di una linea di prodotto o di make or buy. La terminologia economica parla
spesso dei dati rilevanti come costi e ricavi sorgenti / cessanti associati alle
decisioni. La logica di analisi quindi basata sullapplicazione del direct costing
(rilevazione ed imputazione dei soli costi variabili alloggetto del costing) e quindi
sul margine di contribuzione totale. Si ragiona cio a parit di costi fissi, che, per
la loro componente strutturale vincolano ad operare nellambito della capacit
produttiva installata e disponibile. Come noto, operare tali decisioni secondo una
logica full costing pu portare a decisioni errate (vedi problemi dellaccettazione
21
Quesiti
3.1.
Considerare un andamento lineare delle curve di CF, CV, RT, porta grossi errori
nellanalisi costi volumi - risultati?
3.2.
Si provi ad impostare una tabella che sintetizzi possibili problemi decisionali, sia
di breve sia di lungo periodo, associando a questi delle teorie / concetti che
forniscano un supporto ed un riferimento per ciascun problema ipotizzato.
3.3.
Il punto di pareggio in volumi pu esser calcolato anche nel caso di azienda
multiprodotto?
3.4.
Nel problema della valutazione di convenienza economica allintroduzione di un
nuovo prodotto, quali sono le ipotesi di lavoro?
3.5.
In figura riportato il classico andamento ipotizzato ed utilizzato per i costi
variabili. Da quali fattori dipende la variabilit di tali costi ed in che misura pu
considerarsi giusta lipotesi di andamento lineare ?
CV
CV = CVu * q
22
3.6.
Come sono collegati i concetti di leva operativa, economie di volume e rischio
operativo?
3.7.
Cosa rappresenta il cd. prezzo di equilibrio ?
3.8.
Data la definizione di elasticit dei costi (eC):
CT
eC = CT
Q
Q
Se ne commenti il significato e il dominio dei valori, trovando una espressione
maggiormente operativa.
3.9.
Si consideri unazienda che presenta i seguenti dati:
Leva dei prezzi = 25
Leva operativa = 10
Quanto vale lelasticit dei costi?
3.10.
Per unimpresa commerciale che pratica un prezzo di vendita basandosi sul
criterio della percentuale di ricarico (mark up)
p = Cvu (1 + x)
x = percentuale di ricarico
Cvu = costo variabile unitario, pari al costo di acquisto
23
Esercizi
3.1.
Limpresa ALPHA produce un mix di tre prodotti A, B, C secondo lo schema di
seguito riportato:
Prodotto
A
Q
10.000
MDCu
5.000
h/u
0.2
B
10.000
6.000
0.4
C
10.000
7.000
0.7
Q = quantit prodotta e venduta nel periodo di riferimento
MDCu = margine di contribuzione unitario
3.2.
Lazienda BETA decide di immettere sul mercato un nuovo prodotto, per il quale
fissa il prezzo di vendita (coerentemente con il prezzo medio di mercato)
basandosi sul criterio di costo del mark up3; dopo un certo periodo di tempo le
3
24
q0 = 10.000 unit/anno
p1 = 2.000
3.3.
Lazienda SIGMA srl (monoprodotto) ha tre principali clienti (ALPHA, BETA GAMMA)
sui quali praticamente concentrato il 100% degli ordinativi e del fatturato; nella
figura seguente illustrata la distribuzione media del fatturato relativa agli ultimi
3 anni. La capacit produttiva di 12.000 pezzi / anno.
CVu = 5.000
CF = 20 *
106
25%
60%
alpha
beta
gamma
3.4.
preventivo nella produzione su commessa, ove le dimensioni del job (progetto singolo, lotto
omogeneo) possono variare di volta in volta.
25
volumi (pz.)
manodopera diretta ()
materie dirette ()
altri costi variabili ()
CF eliminabili ()
CF non eliminabili ()
12.000
15.000
85.000
30.000
30.000
40.000
3.5. Lazienda GAMMA presente sul mercato con 3 linee di prodotto (A, B, C);
lelaborazione dei dati di costo relativa allultimo esercizio ha portato ai seguenti
risultati:
Linea
A
B
C
P
15.000
30.000
25.000
Cvu
5.000
10.000
10.000
h/unit
2
8
4
qmax
500
300
400
p = prezzo di vendita
h/unit = ore macchina necessarie alla realizzazione di una unit di prodotto
qmax = quantit massima che il mercato pu assorbire
Sapendo che la capacit produttiva annua di 3.250 ore macchina, ci si
domanda quale sia il mix pi conveniente.
3.6.
26
p()
CVu
()
q (pz.)
CF()
A
8.000
5.000
B
1.000
500
1.000
6.000
3.000.000
3.7.
Lazienda DELTA produce tre linee di prodotti (A,B,C), per i quali rileva,
relativamente allultimo esercizio, i seguenti dati:
RT
CV
CF
A
500
270
156
B
300
202
119
C
400
220
125
CFne
CFel
A
100
56
B
60
59
C
80
45
27
3.8
Limpresa GAMMA ha appena installato e sta per mettere in funzione una nuova
macchina per limballaggio ed il confezionamento automatico del prodotto da
essa realizzato; il costo di acquisto stato pari a CA = 20.000 euro. Il volume di
imballaggio previsto di 100.000 pz./anno ed il costo variabile unitario previsto
pari a 0,1 euro. Il direttore di produzione riceve unofferta da un fornitore di
tecnologie di processo particolarmente innovative, che propone una macchina
capace di svolgere lo stesso lavoro portando il CVu a 0,04 euro, grazie ad una
maggiore resa della manodopera (produttivit) e dei materiali (meno errori e
scarti di imballaggio). Il costo di tale macchina pari a CB = 24.000 euro
comprensivo dellinstallazione e messa in opera, mentre la macchina attuale
verrebbe riacquistata dallo stesso fornitore per VREC = 14.000 euro. Limpresa
sosterrebbe in tal caso delle spese di disinstallazione pari a CDIS = 2.000 euro.
Entrambe le macchine hanno una vita utile pari a 4 anni con un valore di
recupero nullo ; ogni anno, la macchina A e la B richiedono, rispettivamente,
5.000 e 6.000 euro in spese di manutenzione.
P
q
CVu
h/u
A
100
5.000
60
1
B
300
1.000
200
6
Dicendo di utilizzare i costi diretti, intendiamo il direct costing evoluto, a costi variabili e costi fissi
specifici. Altrimenti avremmo detto di utilizzare i soli costi variabili o direct costs (direct costing
semplice).
28
3.10.
Si confrontino le imprese A , B in termini di Leva Operativa.
B
1.000
1.000
Pareggio
a 32 unit
800
800
600
600
400
400
200
200
10
20
30
40
50
Unit vendute
Pareggio
a 25 unit
10
20
30
40
50
Unit vendute
Costi fissi
512
Costi fissi
200
Costo varib. unitario
4
Costo varib. unitario
12
Si ipotizzi Prezzo
una quantit
di vendita iniziale
Q = 40 con un
previsto
aumento a Q =20
unitario
20
Prezzo
unitario
mdc unitario
16
mdc unitario
8
44.
3.11.
29
ad una variabilit max. paria 20%. Causa tale possibile scostamento del valore
effettivo della domanda in T1 rispetto al valore atteso,
-
3.12.
Limpresa GIGA presenta la seguente situazione economica:
Fatturato
Costi variab. Op.vi
MDCT
Costi del personale
(fissi)
Ammortamenti
Reddito
operativo
100
70
Oneri finanziari
30
10
10
10
30
Si assuma che una variazione nelle vendite non influenzi il prezzo e che la
variazione del prezzo non influenzi le vendite.
3.13.
Si considerino tre imprese A, B, C appartenenti ad uno stesso settore, che
producono e vendono uno stesso prodotto ad uno stesso prezzo. Riportiamo i
seguenti dati di costo / ricavo e previsioni di vendita per il prossimo anno.
p
CVu
MDCu
CF
q
A
225
135
90
30000
1000
B
C
225
225
105
45
120
180
60000 120000
1000
1000
3.14.
Limpresa GAMMA vende al dettaglio il prodotto Z attraverso una rete
commerciale che comprende 10 punti di vendita. Uno studio preliminare sulla
fattibilit della apertura di un nuovo punto vendita porta ai seguenti dati:
Costi fissi ()
15.000
Affitto locali
Personale
75.000
Attrezzature e
200.000 Vita utile = 4
anni
arredamenti
Costi variabili
Costi di acquisto della merce rivenduta
% di ricarico sul costo di acquisto
25%
31
32
Capitolo 4
Costi e Contabilit analitica
In questo capitolo sono proposti quesiti ed esercizi relativi ai concetti di base per
la contabilit interna (analitica): tipologie di costo, metodologie di calcolo del
costo di prodotto. Si suppongono noti quindi i concetti di full / direct costing, la
distinzione tra costi storici e standard, le modalit di allocazione dei costi indiretti
su di un oggetto di costo (base di allocazione semplice, multipla, Centri di Costo),
Job Costing e Process Costing.
Quesiti
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
4.5.
4.6.
4.7.
Si
consideri
la
tipica
schematizzazione
utilizzata
per
descrivere
33
C
F
Volumi di produzione
Qual il significato ed limite di tale rappresentazione?
4.10. In che cosa consiste il cosiddetto "problema della circolarit" allorch si voglia
fissare il prezzo di vendita in base ad un criterio del mark up?
4.12. Quale lobiettivo della analisi degli scostamenti di tipo contabile e come si
inquadra allinterno di un ciclo di controllo?
34
Es e r c i z i
Produzione
effettiva
Produzione
prevista
28.000
Assorbimento
unitario effettivo
(in ndi pezzi)
13
Assorbimento
unitario standard
(in ndi pezzi)
12
25.000
30.000
31.000
18
17
Quantit
10 pz.
5 pz.
1h
10 min (A+B)
30 min (A)
10 min (B)
Costo unitario ()
15
7
8 per 1 h
80 per 1 h
0.1 per 1 min
4.3. Sono disponibili i seguenti dati di costo, relativi alle spese per lenergia elettrica
di un certo stabilimento:
Semestre
Gen - Giu
Lug - Dic
Output produttivo
2000
3000
Costo energia
elettrica
6000
8000
35
Per il prossimo semestre Gen Feb prevista una produzione pari a 2700 unit;
quale sar il costo per lenergia elettrica?
prezzo di vendita
10000
15000
prodotto A prodotto B
800
1600
2000
3000
2800
4600
materie prime
manodopera diretta
totale diretti
CF industriali
CF amministrativi
CF commerciali
totale indiretti
7000
4000
3000
14000
Si provi ad utilizzare la tecnica del full costing usando le tipiche basi di allocazione in
base ai
dati disponibili. Commentare i risultati.
4.5 Lazienda ALPHA SpA produce e vende due prodotti A e B, per i quali, nel periodo
considerato, rileva i seguenti dati relativi alle vendite:
Prodott
o
A
B
Qv
20
30
Pv
500
400
Fatturato Qstd
(X 100)
100
30
120
40
Pprev Fatturato
previsto
600
180
80
420
168
48
36
4.6. Lazienda 3MIX realizza tre prodotti A, B, C, per i quali sono disponibili i seguenti
dati di costo.
Costi fissi
materie prime
manodopera diretta
totale diretti variabili
prezzo vendita
margine di contribuz.
CF
Reddito operativo
14000
prodotto
A
1200
1800
3000
10000
7000
B
2400
2200
4600
15000
10400
C
1600
3200
4800
5500
700
Totale
12400
18100
14000
4100
a)
b)
c)
4.7.
Attraverso un reparto COLLAUDO FUNZIONALE ESTETICO passano 2 linee di
prodotto X ed Y. Gli overhead complessivamente allocati al reparto, considerato
come CdC produttivo, valgono 620.000.000, cos ripartiti:
risorsa
costo
37
Collaudo
Funzionale
CSQ 75% *
CSQ 75%
X
Y
Estetico / dimensionale
10 pezzi per lotto
10 pezzi per lotto
4.8
Lazienda ALPHA realizza una produzione per processo secondo lo schema di seguito
illustrato.
FASE 1
(CdC 1)
FASE 2
(CdC 2)
Manutenzione
(CdC 3)
costi indiretti (OH) assegnati ai Centri di Costo (fase 1 della logica di calcolo
a Centri di Costo)
n di interventi manutentivi (NINT) svolti nel periodo dal CdC 3 per CdC 1 e
CdC 2
CdC 1
CdC 2
CdC 3
3560
3040
2400
NINT
6
4
Per il CdC
CdC 1
CdC 2
38
CdC 1
n. prodotti
WIPIN
N
WIPFIN
20
190
60
CdC 2
% di
completamento
n. prodotti
10
100
20
70
210
80
% di
completament
o
60
100
40
Calcolare il costo medio della produzione nel periodo (metodologia process costing).
4.9.
Lazienda COMP S.r.L realizza la produzione di due componenti meccanici C1 e C2;
unanalisi dei sistemi elementari in cui i costi possono essere raccolti, prima di
essere trasferiti sui prodotti (CdC) ha portato allindividuazione di 2 CdC finali e 2
CdC intermedi.
CdC finali (produttivi):
Il Controllo Qualit svolge attivit per i due reparti produttivi, mentre l Ufficio Servizi
Generali lavora per tutti i CdC individuati.
Relativamente allultimo trimestre di lavorazione, sono rilevati i seguenti dati di
costo:
Mp1
Mp2
MdO1
MdO2
MdO indiretta
Ammortamenti
Altri CF
CdC1
600
300
600
1.200
1.000
3.400
3.000
CdC2
CdC3
CdC4
800
900
800
2.000
1.400
800
600
100
1.400
400
1.200
Ci
39
Si ipotizza di ribaltare i costi del CdC3 per il 60% sul CdC1 e per il rimanente 40% sul
CdC2 e di ribaltare i costi del CdC4 in base alle superfici occupate (aree di
stabilimento)
CdC
CdC1
CdC2
CdC3
Area (m2)
1.000
1.500
500
(ore/pz.)
TL1
TL2
0,5
0,2
CdC2
0,2
0,3
Si calcoli il costo unitario dei due prodotti, sapendo che nel periodo di riferimento
sono stati prodotti 1.000 pezzi di C1 e 1.500 pezzi di C2.
40
Capitolo 5
Analisi degli investimenti
In questa sezione sono proposti alcuni quesiti ed esercizi relativi alla analisi degli
investimenti di risorse in progetti a lungo termine. Come noto, le decisioni in
esame hanno finalit innovativa, di espansione ovvero di sostituzione e
destinazione a natura tecnica, commerciale o amministrativa. In particolare, sono
considerati investimenti economici, tali cio da generare un ritorno attraverso
variazioni nei costi e nei ricavi ottenibili attraverso attivit della gestione
influenzate dagli investimenti stessi. Il campo di analisi riguarda tipologie di
investimento cui possibile applicare criteri deterministici di tipo Discounted Cash
Flow (VAN, TIR deterministici) ovvero non discounted (tipo PBT). Si ipotizza
cio di poter stimare limpatto dellinvestimento sui flussi di cassa (netti) futuri
dellimpresa,
e,
laddove
necessario,
ipotizzare
un
costo
del
denaro
sufficientemente attendibile.
Le ipotesi di lavoro sono quindi quelle del tipico approccio semplificato di analisi
economico finanziaria alla analisi degli investimenti.
-
41
42
QUESITI ed ESERCIZI
5.1.
Lazienda ALPHA, disponendo di un eccesso di liquidit pari a 200 (LQ), deve
decidere tra due diversi impieghi di tale capitale (cfr. figura):
-
opportunit.
LQ =
200
Decisione di
investimento
GESTIONE
AZIONISTI
Progetto XXX
Attivit finanziarie
5.2.
Lazienda GAMMA intende comparare due progetti alternativi di investimento (A,
B), per i quali stima la seguente distribuzione temporale dei flussi di cassa:
t
0
1
2
3
4
INVEST. A
- 1.000
+ 900
+ 100
+ 2.000
+ 2.000
INVEST. B
- 10.000
+ 1.000
+ 9.000
+ 10.000
+ 50.0000
43
5.3.
Si portino ad esempio due tipi di flussi monetari da non tenere in considerazione
allinterno dei FC, nella valutazione degli investimenti basata sullanalisi con
metodi Discounted Cash Flow.
Point-input, continuous output; si considera cio un unico esborso iniziale istantaneo (per t = 0),
seguito da una serie di inflows ed outflows di entit variabile che si susseguono durante la vita utile
dellinvestimento.
44
5.5.
Limpresa POWER S.p.A. produce motori asincroni trifase di media potenza per
applicazioni industriali e deve analizzare due progetti di investimento alternativi,
volti ad apportare modifiche progettuali e produttive alla versione base del
prodotto.
Progetto A: si limita ad apportare modifiche limitate, per migliorare una sola
caratteristica prestazionale6, ed incrementare lefficienza produttiva, senza
sconvolgere le attuali modalit realizzative (cicli, layout).
Progetto B: comporta un maggior impiego di risorse ed una variazione nelle
modalit di realizzazione; volto a migliorare varie prestazioni in uso del
prodotto7e quindi ad aumentare consistentemente la soddisfazione del cliente.
I flussi di cassa previsti sono riportati nella seguente tabella.
Si analizzino le due alternative servendosi di metodi Discounted Cash Flow
Si ipotizzi un tasso di attualizzazione k = 10%
45
t
0
1
2
3
4
5
INVEST. A
-10.000
1.000
3.000
4.000
4.000
4.000
INVEST. B
-25.000
0
1.000
5.000
15.000
20.000
5.6.
Si discuta la seguente formula, utilizzabile per il calcolo del Pay-Back Time in
giorni.
PBT = n +
= 365
Vn
Vn + Vn +1
5.7.
Alla divisione ALPHA di una grande impresa manifatturiera stato destinato,
dallorgano centrale, un ammontare limitato di risorse finanziarie da destinare a
possibili investimenti in, pari a 40.000.
Lazienda valuta la possibilit di effettuare 3 diversi tipi di investimento (A,B,C),
per i quali stima i seguenti flussi di cassa:
46
t
0
1
2
3
4
5
A
-10000
1000
3000
4000
4000
4000
B
-25000
0
1000
5000
15000
20000
C
-20000
7000
7000
5000
5000
2000
5.8.
Unimpresa che entra in un nuovo segmento di mercato deve decidere se
dimensionare la capacit produttiva sui valori attesi attuali della domanda o su
valori maggiori, dato che, in senso prospettico il mercato considerato in
crescita.
La situazione del tipo:
Anno
N
N+1
N+2
N+3
unit
500
1.500
3.000
2.500
47
Costo dellimpianto. 3.600 (valore minore della somma dei due impianti =
4.000)
Ipotesi. CVu = 0,6 (valore < 1, causa economie di scala)
5.9.
In relazione ad un problema di valutazione dellinvestimento per un nuovo
impianto di produzione / prodotto in output, sono prese in esame due alternative
(A, B). Lalternativa B, rispetto ad A, sfruttando una tecnologia meno sofisticata
presenta in investimento iniziale minore, usa materie prime MP a minor valore,
oltre a richiedere minori attivit di supervisione e controllo (legate agli overhead
OH); tuttavia limpianto B produce pi scarti, il prodotto realizzato ha minore
qualit (da cui un prezzo di vendita minore) e comporta una minore produttivit
della MDO diretta (minore automazione).
Supponendo un costo del capitale del 10% e unaliquota fiscale pari al 50%,
valutare la quantit di prodotto Q realizzato annualmente che rende equivalenti
i due investimenti.
B
250.000
1 /Kg
0,7 /Kg
1,2
1,2
0,5 /Kg
0,4 /Kg
1%
4%
0,1 /Kg
0,15 /Kg
OH
50.000
40.000
10 anni
10 anni
Vita utile
48
5.10.
Allorch unimpresa si rivolga ad una banca per ottenere un prestito, al fine di fa
crescere la sua azienda (acquistando nuovi impianti e macchinari, aprendo una
nuova sede, ristrutturando immobili, ecc.), pu scegliere fra varie forme di
finanziamento. Prima di concedere un credito, per, la banca ha bisogno di
valutare la capacit economica e finanziaria dellimpresa e la solidit dei suoi
progetti. Quali prestazioni sono rilevanti in tal senso?
49
Capitolo 6
Logistica manifatturiera e distributiva
Quesiti
6.1.
Per quale motivo positivo avere un elevato indice di rotazione dl magazzino?
6.2.
In relazione al problema Centralizzazione vs Decentralizzazione dei magazzini di
distribuzione, quali sono le tipiche componenti di costo che risultano minori nella
soluzione Centralizzata, e perch?
6.3.
Come si pu classificare la modalit di produzione adottata dallindustria chimica
dei coloranti?
6.4.
Cosa si intende per produzione a flusso e quali variabili ne condizionano
ladozione?
6.5.
Si disegni un grafico che rappresenti landamento delle scorte nel caso EOQ in
modo da evidenziare tempi di riordino differenti.
6.6.
Quali sono i fattori di maggiore influenza sulle scelte di dimensionamento della
capacit produttiva?
50
6.7.
Quali politiche sono adottabili per far fronte ad andamenti stagionali della
domanda?
6.8.
a) Quali sono le difficolt relative alla valorizzazione della formula di Wilson?
b) Come valutare la robustezza del metodo del lotto economico di
approvvigionamento?
6.9.
Cos il Continuous Replenishment?
6.10.
Come funziona il Cross-Docking e quali sono i vincoli alla sua applicazione?
6.11.
Cosa si intende per multi-pick e multi-drop, quando si possono applicare e quali
benefici portano?
51
Esercizi
6.1.
f = x volte / mese
..
D = 10 UdC / g
DATI:
Domanda giornaliera media della rete di dettaglianti D = 10 UdC / giorno
Giacenza media del magazzino (sia su base mensile che annuale) GM =
50 UdC
Si calcoli:
a) lindice di rotazione a quantit del magazzino IRQ
b) I giorni di copertura della giacenza media GC
c) Il valore x relativo alla frequenza di rifornimento mensile stabilimento ->
magazzino
52
6.2.
Un rivenditore commercializza un articolo da cancelleria
monitorando il suo
6.3.
Il magazzino di un grossista viene scaricato, in base alla domanda di
clienti/dettaglianti, secondo lo schema temporale (ricorrente) mostrato nella
tabella seguente (espressa in UdC).
Sapendo che:
a = 25 /ordine
Kp = 20% /anno
53
b)
6.4.
Si rappresenti e confronti landamento reale delle giacenze nei due casi di
gestione a scorta (look back) ed a fabbisogno (look ahead).
6.5.
Un certo codice, gestito EOQ, presenta i seguenti dati di consumo:
sett.
1
2
3
4
5
6
7
8
media
Se
consumo
10
15
12
9
11
20
5
8
11,25
54
Si calcolino poi gli stessi parametri considerando un profilo di consumo del tipo:
sett.
1
2
3
4
5
6
7
8
media
var
consumo
40
0
0
15
0
0
0
35
11,25
17,06082
6.6.
Limpresa ETAB SpA produce articoli da cancelleria In particolare la distinta base
del codice A la seguente:
C
B
2x
4x
55
MC
MP1
Pv1
MP2
Pv2
Pv3
Pv4
Codice
Lead Time
1
2
1
1
1
2
B
C
D
E
F
Ordini
Lot for lot
EOQ = 100
POQ = 3
POQ = 5
Lot for lot
Lot for lot
On Hand
400
720
4000
400
200
100
Punto della
rete
Lead Time
Ordini
On Hand
MC
1
1
1
1
2
2
2
EOQ =80
EOQ =50
POQ = 2
EOQ =60
EOQ =70
EOQ =80
EOQ =100
500
450
100
60
100
50
200
MP1
MP2
Pv1
Pv2
Pv3
Pv4
Scorta di
sicurezza
50
80
200
30
40
50
Scorta di
sicurezza
100
50
100
50
100
50
50
56
11
Pv1
Pv2
MP2
12
50
100
150
13
14
200
200
150
300
15
100
200
160
16
150
120
17
200
150
18
100
19
50
60
20
150
150
80
57
SEZIONE 2
SOLUZIONI
58
CAPITOLO 1
Elementi di progettazione organizzativa
1.1.
Ricordiamo che le unit di Tecnostruttura si occupano di
a Elaborare regole e procedure guida per lo svolgimento ordinario delle attivit.
a Definire metodologie di lavoro e standard volti ad agevolare e migliorare il
flusso di lavoro.
a Contribuire ad individuare e definire condizioni e modalit con cui svolgere le
attivit aziendali.
Nel contesto in esame, possibili Enti di Tecnostruttura potrebbero ad esempio
essere:
Controllers: persone che interagiscono direttamente con i vari responsabili e
manager funzionali (di line) per individuare eventuali scostamenti (attuali o
previsti) dagli obiettivi fissati nei vari budget di commessa e lincidenza sul
budget globale. Possono interagire con il PM in modo informale (contatti
diretti) o formalizzato (riunioni). Si tratta di analisti di pianificazione e
controllo
che
operano
una
standardizzazione
delloutput
realizzando
C1
Progetto
Metro 2
C1
Una
funzione
Supporto
Progettazione
Qualit
avente
compiti
Acquisti
di
Raggruppament
o per funzione
dimpresa
controllo
59
1.2.
Tramite il raggruppamento delle posizioni individuali in Unit Organizzative (U.O)
e quello di U.O. in Unit di ordine superiore, si ha condivisione di risorse e
creazione di obiettivi comuni, il che spinge verso la vicinanza fisica e lintensit
dello scambio informativo con comunicazioni frequenti, spesso informali. Viene
cos agevolato il coordinamento tramite adattamento reciproco, internamente a
singole U.O.
I vari meccanismi di collegamento (posizioni di collegamento, Task Forces /
1.3.
No, risulta limitativa. Ricordiamo infatti che la Linea Intermedia parte dal Vertice
Si tratta di un documento che viene preparato per illustrare e garantire lapplicabilit dei Sistema
qualit dellazienda alla particolare commessa in esame, descrivendone anche le eventuali varianti.
60
Supporto. Non infine esclusa la formulazione della strategia per la propria unit
coerentemente con le direttive superiori.
1.4.
Un elevato ricorso alla Tecnostruttura pu agevolare lappiattimento citato. Essa,
infatti, svolge compiti di standardizzazione che possono ridurre la necessit di
coordinamento tramite supervisione diretta, tipicamente svolto dai vari livelli della
1.5.
La struttura a diretto riporto della direzione generale pu definirsi mista, in
quanto due delle U.O. di line (Direzione Amministrativa e Direzione Tecnica)
esprimono un raggruppamento in base alle specifiche competenze e capacit
(tecniche ed amministrative), mentre la terza per prodotto (raggruppamento
in base alloutput). Lesistenza di una singola direzione tecnica pu essere legata
alla possibile aggregazione di servizi tecnologicamente simili ed interrelati (quali
ad esempio la distribuzione e la depurazione delle acque), ma levoluzione verso
un
assetto
pluriservizi
(testimoniato
dalla
U.O
urbanizzazione,
con
Divisione Ciclo
Acque
Il
vantaggio
maggiore
Divisione
Metano/Energia
sarebbe
in
Divisione
Urbanizzazione
tal
caso
quello
della
61
Progettazione
Gestione
62
1.6.
Ovviamente non pu esser data una risposta assoluta, basti pensare al problema
della progettazione del lay-out dimpianto, tale da ottimizzare luso delle risorse in
relazione a tempi di risposta, livello di scorte, uso degli spazi, utilizzo dei
macchinari, investimento in macchine ed attrezzature, flessibilit operativa, ecc..
In relazione alle caratteristiche del prodotto e del processo produttivo, nonch
della modalit di risposta al mercato (produzione a catalogo su ordine ovvero su
commessa, e cos via) assumono un diverso grado di importanza relativo la
specializzazione ed il coordinamento del flusso di lavoro. Cos, si potrebbe avere
un raggruppamento per mercato, con organizzazione secondo il flusso di lavoro
ed utilizzo di un lay-out in linea; in tal caso le risorse sono disposte nellordine di
utilizzo nel ciclo di lavorazione, e lobiettivo quello di ridurre i tempi di
lavorazione, il materiale in corso di lavorazione, unelevata produttivit e stabilit
del ritmo produttivo.
Viceversa,
la
costituzione
Linea prodotto
di
raggruppamenti
funzionali
favorisce
63
PRESSE
SALDATRICI
Componente
esterno
Assemblaggio
FRESATRICI
Trattamento termico
1.7.
Laffermazione [b] non corretta, piuttosto vero il contrario. Ovvio il
riferimento alla supervisione diretta : ad esempio, un ampio ricorso a tale
meccanismo implica la riduzione delle posizioni raggruppate nelle unit di 1
ordine e del numero di unit di livello n-1 componenti quelle di livello n (struttura
verticalizzata, stretta, ad alto numero di livelli). Occorre inoltre considerare
linfluenza sulle dimensioni esercitata dalla standardizzazione e dall'adattamento
reciproco. La standardizzazione, nelle sue diverse forme, istituzionalizzando
parte dellattivit manageriale, rende i manager in grado di dedicare pi tempo al
coordinamento e quindi incrementa potenzialmente la dimensione delle U.O.
(sempre che non diventi eccessivo il carico di lavoro dovuto allo scambio
informativo tra management e Tecnostruttura). [QUALI CONSIDERAZIONI POSSONO
ESSERE FATTE RIGUARDO LADATTAMENTO RECIPROCO]?
1.8.
Laffermazione non tanto sbagliata quanto, piuttosto, incompleta. La finalit
canonica degli organi di staff risulta infatti essere di tipo consultivo, in relazione
64
Supporto) vicini al Vertice Strategico (nella figura del Presidente), talvolta riuniti
in un Ufficio di Presidenza che coadiuvano il Presidente nellespletamento dei
propri compiti istituzionali.
PRESIDENTE
Servizio Relazioni
Pubbliche
Servizio Affari
Legali
Direttore
Generale
65
1.9.
Lazienda adotta una struttura a matrice permanente, caratterizzata da tre
Strategic Business Unit9, presumibilmente con lobiettivo di ottenere rapidi tempi
di sviluppo per prodotti innovativi (i settori in cui opera lo richiedono), un presidio
puntuale della redditivit dei singoli business ed un controllo puntuale dellutilizzo
delle risorse.
In senso verticale troviamo la gerarchia funzionale, facente capo a due direzioni
(Engineering ed Operations) che si svilupperanno secondo un raggruppamento
per funzioni dimpresa. Compito dellEngineering pu essere quello di gestire
unefficiente processo di sviluppo prodotti, coinvolgendo in parallelo pi funzioni
aziendali ed utilizzando tecniche10 idonee a sviluppare efficientemente progetti
innovativi con tempi di risposta al mercato adeguati. LOperations raggrupper
invece le caratteristiche funzioni operative, quali Progettazione, Produzione,
Acquisti, Post Vendita. Tali due funzioni, verosimilmente, lavoreranno a stretto
contatto, progettando e sviluppando assieme le soluzioni di prodotto e di
processo, in modo da evitare duplicazioni di attivit e sfasamenti tra le stesse; si
pu quindi pensare ad unelevata necessit di coordinamento interfunzionale,
svolto tramite riunioni, comitati, posizioni di collegamento e manager integratori.
In senso orizzontale i Team Leader o responsabili delle SBU in termini di
competitivit e redditivit, hanno lo stesso peso gerarchico dei responsabili delle
principali funzioni di line; svolgeranno compiti di rispetto dei budget loro
assegnati, interfaccia con il cliente, coordinamento delle attivit relative al
prodotto
mercato,
con
discrezionalit
(delega)
nella
definizione
ed
Una SBU o Area strategica di Affari, consiste in una combinazione prodotto / mercato /
tecnologia dotata di una propria autonomia economico finanziaria.
10
Quali, ad esempio, il Concurrent Engineering, il Multi Project Management (pianificazione e
controllo delle attivit di engineering), il Carry Over (trasferimento di soluzioni progettuali /
componenti da vecchi a nuovi prodotti), il Codesign (collaborazione dei fornitori nello sviluppo del
prodotto), la Standardizzazione (riduzione del numero di versioni / varianti dei componenti).
66
Nello schema sono infine riportate tre funzioni di staff di alto livello, appartenenti
alla Tecnostruttura (Qualit) ed allo Staff di Supporto. La Qualit che interviene
al livello del Vertice Strategico fa pensare che in azienda vengano adottati i
principi delle Qualit Totale, riguardanti non solo la conformit e laffidabilit del
prodotto rispetto alle specifiche, ma anche la bont del funzionamento del
sistema azienda nel suo complesso. La standardizzazione operata riguarder,
ad esempio, le procedure di gestione dei progetti innovativi e dei processi di
lavoro, come gestire la programmazione di tempi e costi di commessa, le
modalit di controllo e prevenzione sul processo produttivo, le professionalit
richieste alle varie U.O.
67
1.10.
1. Il problema del collegamento informativo tra le due U.O., in assenza di altre
soluzioni, passa attraverso la gerarchia (occorre salire di un livello e trovare il
modo di comunicare) o contatti diretti tra i manager. La posizione di
collegamento (liaison) un ruolo specialistico per la gestione del processo di
comunicazione, atto ad aggirare la gerarchia, preparare le riunioni,
omogeneizzare il linguaggio, istituire riunioni estemporanee.
2.
Alternativa a)
Riunioni
Liaison
Sistema
inf.vo
2.500*12
30.000
40.000
15.000
Totale
85.000
(euro)
68
1.11.
a) A livello Macro, possiamo osservare tre livelli organizzativi:
-
possono
Organizzative
quali
rimanere
(solo
comuni
a
titolo
alle
di
varie
aree
esempio)
geografiche
Ricerca
Unit
Sviluppo
69
Presidenza
Contr. di gestione
Segreteria
Relazioni Esterne
EUROPA
NORD
AMERICA
CG
N/E
ASIA
CG
CG
Automotiv
e
R&D
Electrical
R&D
Industrial
R&D
70
funzioni dimpresa di cui sopra, potrebbe essere solamente questa nella posizione
di incrocio, alle dipendenze della direzione di Area Geografica. La gestione dei
singoli stabilimenti produttivi, dislocati sul territorio, sar a cura delle singole
imprese di dimensioni minori.
1.12.
Si tratta di fattori contingenti di influenza sulla scelta dei parametri di
progettazione dellorganizzazione. Si ricordi che unefficace progettazione
organizzativa richiede:
la congruenza fra fattori situazionali e parametri di progettazione
coerenza interna fra i parametri di progettazione
Et e dimensione
maggiore
let
dellazienda,
maggiore
la
formalizzazione
del
comportamento
lorganizzazione riflette lepoca di costituzione del settore
maggiore la dimensione dellazienda, pi articolata la sua organizzazione
(in termini di divisione del lavoro, differenziazione fra unit organizzative,
sviluppo della componente direzionale)
maggiore la dimensione dellazienda, maggiore la dimensione media delle
unit organizzative
maggiore la dimensione dellazienda, pi elevata la formalizzazione del
comportamento
1.13.
Si tratta di uno dei parametri fondamentali per il progetto della microstruttura; gli
altri sono:
Formazione
Indottrinamento
71
72
Capitolo 2
Il Bilancio desercizio
2.1.
E la perdita di valore che un bene subisce in un anno della sua vita utile.
Determina la diminuzione del valore dellimmobilizzazione a cui fa riferimento,
nellattivo dello Stato Patrimoniale, e viene sottratto al reddito, cio considerato
fra i costi, nel Conto Economico.
2.2.
La leva finanziaria leffetto (positivo o negativo) che lindebitamento produce
sulla redditivit del capitale proprio (ROE). Se la redditivit del capitale investito
(ROI) risulta maggiore della redditivit del capitale di terzi (ROD), allora leffetto
prodotto dallaumento dellindebitamento positivo; se viceversa il ROI minore
del ROD, allora si parla di effetto di leva negativo.
2.3.
Perch lacquisto di azioni proprie provoca una diminuzione del capitale sociale di
un valore pari al valore totale delle azioni acquistate, poich di fatto limpresa
rimborsa il capitale agli azionisti che vendono le azioni; pertanto necessario
istituire la Riserva corrispondente, indisponibile fino al momento di trasferimento
o annullamento delle azioni. Nel caso di annullamento delle azioni deve essere
ridotto il Capitale Sociale.
73
2.4
Si tratta della differenza fra il capitale versato per lacquisto delle azioni (di norma
superiore al valore nominale) e il valore nominale delle azioni stesse.
2.5.
Il rateo passivo la parte di un costo comune a pi esercizi, di competenza
dellesercizio in corso, ma non ancora pagato. Viene assimilato ad un debito.
Il rateo attivo la parte di un ricavo comune a pi esercizi, di competenza
dellesercizio in corso, ma non ancora pagato. Viene assimilato ad un credito.
Il risconto passivo la quota di un provento comune a pi esercizi, di
competenza di esercizi successivi, ma percepito in anticipo, entro la chiusura
dellesercizio in corso. Viene assimilato ad un debito.
Il risconto attivo la quota di un costo comune a pi esercizi, di competenza di
esercizi successivi, ma pagato in anticipo, entro la chiusura dellesercizio in
corso.Viene assimilato ad un credito.
2.6.
Lindice di rotazione delle rimanenze il rapporto fra il costo del venduto (relativo
ad un certo intervallo di tempo) e le rimanenze alla fine dellintervallo di tempo
considerato (o il loro valore medio durante il periodo di riferimento); esso indica
quante volte le scorte si rinnovano nel periodo di riferimento (di solito un anno).
2.7.
Si suppone che lutile venga completamente diviso fra gli azionisti, pertanto nel
calcolo degli indici strutturali si considera come un debito verso soci.
74
INDICI
(n-1)
(n)
ROI
RO/CI
15,3 %
5,9 %
ROE
RN/CN
12 %
5,88 %
ROD
OF/CT
14,7 %
5,8 %
Indebitamento
CT/CN
4,47
Copertura Immobilizzazioni
CN/IN
3,66
2,41
LQ + CR/PB
1,24
8,43
Legenda:
RO = Risultato Operativo
RN = Reddito Netto
OF = Oneri Finanziari
CT = Capitale di terzi
CN = Capitale Netto
IN = Immobilizzazioni Nette
LQ = Liquidit
CR = Crediti
PB = Passivit a breve
Nellanno n-1 limpresa aveva una buona redditivit del capitale investito, ma un
alto indice di indebitamento; di conseguenza allanno n avrebbe dovuto
abbassare il pi possibile il rapporto fra il capitale proprio e quello di terzi. Al
contrario, nonostante sia aumentato notevolmente il capitale proprio, si fatto
anche pesante ricorso a capitale di terzi, sia a medio/lungo che a breve termine.
Questo aumento di fonti di finanziamento stato necessario per il notevole
incremento di immobilizzazioni, con riferimento agli impieghi fissi, e dei crediti e
delle giacenze, con riferimento al capitale circolante.
A fronte del notevole aumento di capitali investiti non c stato un forte aumento
della redditivit operativa; ci ha causato una spiccata diminuzione del ROI e del
ROE. Probabilmente una scorretta valutazione del mercato ha causato laumento
delle giacenze, che accompagnato da uninefficiente gestione commerciale,
deducibile dallaumento consistente dei crediti, ha contribuito in maniera pesante
agli scarsi risultati ottenuti.
75
Limpresa
dovrebbe
innanzitutto
ridurre
drasticamente
il
rapporto
di
2.8.
Poich lutile viene completamente reinvestito, nel calcolo degli indici di struttura
viene inserito nel capitale netto.
INDICI
(n-1)
(n)
ROI
RO/CI
10,7 %
14 %
ROE
RN/CN
7,6 %
12,7 %
ROD
OF/CT
11,5 %
13 %
Indebitamento
CT/CN
2,66
2,37
Copertura Immobilizzazioni
CN/IN
0,37
0,44
LQ + CR/PB
1,27
1,06
Legenda:
RO = Risultato Operativo
RN = Reddito Netto
OF = Oneri Finanziari
CT = Capitale di terzi
CN = Capitale Netto
IN = Immobilizzazioni Nette
LQ = Liquidit
CR = Crediti
PB = Passivit a breve
era
elevato,
in
questa
situazione
occorre
abbassare
76
77
Capitolo 3
Decisioni di breve periodo
Soluzioni - Quesiti
3.1.
No, se lintervallo di variazione nei volumi di produzione e vendita in esame
sufficientemente
limitato,
lipotesi
di
linearit
praticamente
valida.
CVu (q ) =
PL L PL
= _
q
qL
(*)
YL, Y
Zona di efficienza
C = cost.
yL
L
78
3.2.
Senza la pretesa di essere esaustiva, una possibile tabella pu essere la
seguente. LO STUDENTE PROVI A MODIFICARE / AMPLIARE ENTRAMBE LE COLONNE
Scelte / Decisioni
Settore in cui competere, modalit
competizione, possibile crescita
3.3.
S, nel caso di mix omogeneo infatti possibile considerare una quantit globale
di pareggio (qT) esprimendola come somma delle quantit parziali relative al
mix11.
qT = q i
i
da RT = CT otteniamo pi qi = CF + CVu i q i
i
11
Che supponiamo, per ipotesi, fissato (cio qi/qT = costante = %i) secondo percentuali ben
definite per ogni i-mo prodotto appartenete al mix produttivo.
79
Ri BEP = pi q iBEP
RBEP = Ri BEP
i
3.4.
La finalit e quella di massimizzare il risultato economico di breve periodo, quindi
lobiettivo definire il mix che massimizza il MDCT. Perch sia possibile ragionare
in termini di variazione del MDCT, nellanalisi differenziale prescindiamo da
eventuali, necessarie variazioni nei CF (causa adattamento impianti ed
attrezzature, pubblicit, ecc.).
Ricordiamo inoltre che unanalisi completa per determinare la migliore
combinazione di prodotti da realizzare (e relativi volumi) vanno considerati tutti i
vincoli (ad esempio di fattibilit tecnologica o di mobilit della manodopera,
ovvero di vendibilit) e le opportunit (ad esempio le economie di raggio
dazione) in gioco.
3.5.
I costi in esame sono quelli che subiscono una variazione in ragione dei volumi di
produzione (driver); considerare una relazione di tipo lineare ovviamente
unipotesi semplificativa ed unapprossimazione rispetto al vero andamento.
Ricordando che un costo pu esser definito come la valorizzazione di risorse
80
della
produzione
cumulata
pu
portare
ad
un
effetto
di
apprendimento e quindi ad una contrazione nei costi (riduzione del CVu) causa
un incremento di produttivit (in tale considerazione rientra quella precedente
sulla resa dei materiali). Si provi a pensare al legame con lespressione dei
CVu della teoria microeconomica classica, secondo la quale
CVu = PL / YL
PL = prezzo del fattore variabile
YL = YL (L) produttivit media del fattore variabile (varia con L, in quanto
si parte dal postulato della produttivit marginale decrescente...)
le LAVORAZIONI EFFETTUATE PRESSO TERZI;
12
81
3.6.
La struttura di costo, cio il rapporto tra CF e CV e quindi la diversa incidenza dei
costi fissi sul costo totale, determina la leva operativa di una certa azienda.
Qualitativamente essa pu esser definita come la capacit di sfruttare un
aumento delle quantit prodotte e vendute per sfruttare il conseguente
abbassamento dei costi fissi unitari e quindi del costo unitario di produzione
(economie di volume). Un'azienda che presenta un'elevata proporzione dei CF
rispetto ai CT, presenta una leva operativa elevata, quindi un vantaggio
potenziale nel raggiungere valori di reddito operativo elevati pi velocemente
(espandendo l'attivit) rispetto a chi presenti una leva minore. Operativamente
(LOP), definita come il rapporto tra una variazione percentuale del reddito
operativo (variabile dipendente) rispetto alla relativa (variabile indipendente)
variazione percentuale nelle quantit prodotte e vendute.
LOP =
RO / RO
q v / q v
In generale possiamo dire che il grado di leva operativa sar tanto pi alto
quanto :
maggiore la differenza (forbice) prezzo di vendita costo variabile unitario
maggiore l'incidenza dei costi fissi e quindi quanto pi si vicini al punto di
pareggio
Dato che i CF sono indipendenti dai volumi di produzione, un loro elevato valore
comporta un maggior rischio, inteso, nella sua accezione negativa, come
maggiore velocit di perdita nel caso di recessione della domanda. Il concetto
82
COSTI
RT
RICAVI
CT
CF
volumi
qbeq
3.7.
Il concetto di prezzo di equilibrio risponde al seguente quesito: dato un certo
volume produttivo / di vendita pari a q, in corrispondenza di quale prezzo di
vendita possibile ottenere un risultato economico non negativo? Dalla nota
formula del punto di pareggio:
qBEP =
CF
p CVu
(*)
83
3.8.
Lelasticit dei costi totali alle variazioni nei volumi produttivi ci indica, in base alla
definizione, la variazione % nei CT in corrispondenza di una certa variazione %
nelle quantit prodotte. Il suo valore dipender quindi composizione (struttura)
dei costi (fissi e variabili)
Esplodendo la definizione,
CT Cvu Q
Cvu Q CV
eC = CT = CT
=
=
Q
Q
CT
CT
Q
Q
Il dominio dei valori [0,1]
0: assenza di costi variabili
1: assenza di costi fissi
Avere un valore, ad esempio pari a 0.7 significa che una variazione del 10% nei
volumi produttivi comporta una variazione del 7% nei costi totali.
3.9.
Come profitto si consideri il RO
Bisogna calcolare eC = CV/CT
84
10.
No.
Infatti, considerando lespressione del fatturato di pareggio, sostituendo
lespressione di p, otteniamo:
RBEP =
CF
CF
CF
=
=
CVu
CVu
x
1
1
p
CVu (1 + x ) 1 + x
Nota.
Considerando che
MDCu / p = x / (1+x)
x = MDCT / CV
85
Soluzioni - esercizi
3.1.
Dato che esiste il vincolo della capacit produttiva, vediamo da quale situazione
si parte allorch si decida sullintroduzione del prodotto.
Dato che
q ( h / u)
i
i = A , B, C
Prodotto
MDCu
h/u
MDCrc
10.000
5.000
0.2
25.000
B
10.000
6.000
0.4
C
10.000
7.000
0.7
D
5.500
0.4
Q = quantit prodotta e venduta nel periodo di riferimento
MDCu = margine di contribuzione unitario
h/u = ore macchina per unit di prodotto
MDCrc = margine di contribuzione per risorsa critica
15.000
10.000
13.750
86
Il tutto risulta per puramente teorico, in quanto esiste un vincolo di mercato per
D.
Limpegno massimo in ore macchina per D pari a qDmax * (h/u)D = 10.000 * 0,4
= 4.000 h.
Tali 4.000 ore sono sottratte alla produzione di C e dato che questo ne
impegnava 7.000, con le restanti 3.000 si pu realizzare qc = 3.000/0,7 = 4.286
unit di C.
Realizzando il seguente mix (A,B,C,D) = (10.000, 10.000, 4.286, 10.000), il reale
vantaggio in termini di MDCT quindi:
MDCT = MDCuD * qDmax + MDCuC * qC MDCuC * qC = 15.002.000
3.2.
Dal momento che si vuole sfruttare la capacit produttiva insatura, ragioniamo
considerando i costi fissi quali costi di capacit e quindi a livello di margine di
contribuzione totale (MDCT). Abbassando il prezzo, le vendite aumenteranno in
ragione dellelasticit della domanda rispetto al prezzo; si tratta quindi di vedere
se a livello di contribuzione totale possibile (in ragione della capacit
disponibile) un aumento tale da controbilanciare la diminuzione del margine di
contribuzione unitario.
Ricordarsi che, in generale
MDCT = MDCu * q
MDCu =p Cvu
ipotizziamo
che
le
condizioni
di
produttivit
(della
87
MDCT0 = MDCT1
MDCT
MDCT0
q0
q1 *
3.3.
Domanda 1.
Dato che MDCu = p Cvu = 3.000
q BEP =
CF
6.666
MDCU
M SF =
RT RBEP
= 0,3334
RT
88
Lazienda pu quindi permettersi una riduzione del fatturato del 33.34% pari a
27*106
Azienda
FATT.previsto
FATT %
(*106)
ALPHA
48
60
BETA
20
25
GAMMA
12
15
80
100
Fatt. totale previsto: 8000*10.000 =80*106
% cumulata
60
85
100
E' stata considerata considera una perfetta coincidenza tra costi variabili e
costi evitabili (i veri costi da confrontare con i ricavi); in realt
89
90
3.4.
Occorre distinguere tra costi irrilevanti / rilevanti ai fini della decisione. Gi tra i
dati di partenza sono indicate le quantit di costi fissi eliminabili o meno con la
decisione di esternalizzare la produzione.
Indichiamo con
Costi totali interni (cessanti, nel caso del buy): Ctint = CTelim + Cvu * q
(1)
(2)
Dal momento che il fabbisogno previsto di 10.000 pz., lazienda opter per il
91
BUY
MAKE
CTest
CTint
CFeli
qeq
10.00
3.5.
MDC RC
Rank
I
II
III
MDCU
=
(h / u )
Prodotto
A
C
B
MDCRC
5.000
3.750
2.500
hi
1.000
1.600
hi cumulate
1.000
2.600
hi disponibili
2.250
650
92
3.6.
Nellottica delle decisioni di breve periodo la scelta migliore risulta la 2). Come
noto infatti lobiettivo massimizzare lutile
max(MDCT)
A tal fine, occorre capire quale sia la variabile manovrabile (il costo variabile
unitario o le quantit?).
93
Occorre considerare che la riduzione del CVu e, in generale, lincremento dellefficienza, difficilmente
ottenibile e quindi analizzabile in termini di breve periodo. Tale obiettivo viene infatti raggiunto tramite
investimenti in innovazione di processo atti ad incidere sulle principali determinanti (driver) dellefficienza
stessa, quali:
La produttivit del lavoro
La qualit del processo
Il tempo di attraversamento
La compatibilit ambientale
Ciascun driver presenta un impatto diverso sul tipo e sul grado di utilizzo delle risorse impiegate, e quindi
sulle voci di costo.
Lincremento della produttivit del lavoro (quantificabile in un abbassamento delle ore lavorate a parit di
produzione) stato per lungo tempo lobiettivo di investimenti in automazione e considerato come principale
fonte di efficienza. Oggi i margini di intervento risultano ridotti e derivanti spesso da unintroduzione
dellautomazione finalizzata alla sicurezza ed al miglioramento delle condizioni di lavoro. Leffetto maggiore
sul costo del lavoro diretto. Da notare come non sia assolutamente detto che tale riduzione che venga
accompagnata da una riduzione di costi indiretti correlabili al lavoro diretto (spesso il contrario) e che vi
una certa rigidit del fattore lavoro rispetto alla riduzione delle ore lavorate, il vantaggio economico si
manifester quindi solamente nel momento in cui sar possibile riconvertire i lavoratori o ridurre la forza
lavoro.
La Qualit di processo misurabile, secondo lapproccio del Total Quality Management, in base alla riduzione
della difettosit interna ed esterna; la riduzione dei costi della difettosit dovrebbe accompagnarsi inoltre ad
una riduzione delle attivit di controllo (test, collaudi, reporting) grazie a quelle di prevenzione. Un forte
impatto sui costi dei materiali (resa delle parti di produzione interna ma anche di approvvigionamento,
causa minori scarti, rilavorazioni e riparazioni) nonch su costi indiretti di programmazione della produzione e
controllo avanzamento. Si ha inoltre uninfluenza sulla riduzione del capitale circolante impegnato in scorte di
sicurezza, utilizzate come buffers interoperazionali in previsioni di errori di processo. Notare che i costi delle
materie dirette sono in genere completamente evitabili e quindi interventi in tal senso danno immediatamente
luogo ad una riduzione negli outflows.
Il tempo di attraversamento, periodo compreso tra il rilascio di un compito ad una Unit Organizzativa ed il
suo rilascio alla Unit a valle nel processo strettamente legato a numerose attivit non a valore aggiunto
(tipiche, in ambito logistico-produttivo le code presso i centri di lavorazione, la gestione dei magazzini, la
programmazione della produzione, il reporting e monitoring nello Shop Floor Control) e quindi ai relativi costi
indiretti. La riduzione dei tempi di attraversamento ha inoltre un impatto diretto sul capitale circolante.
Difficile risulta comunque, in generale, la valutazione la valutazione delle risorse (indirette) legate ad attivit
non a valore aggiunto; occorre infatti capire su quali attivit incide lintervento e quindi su quali relative
risorse, da valorizzare in base allimpatto effettivo sul loro utilizzo.
La compatibilit ambientale, sia dei prodotti sia dei processi, solo di recente vista come potenziale fonte di
efficienza. Sono infatti ottenibili risparmi sui materiali diretti grazie interventi per un minor uso di carta ed
energia ed al progetto di prodotti dematerializzabili alla fine della vita utile. Labbassamento delle emissioni
inquinanti (in aria ed acqua, rifiuti solidi) pu portare ad una riduzione negli oneri di depurazione e nelle
tasse ambientali, mentre leventuale riciclabilit di prodotto e rifiuti / scarti di processo consente una riduzione
nei costi di recupero e smaltimento (costi indiretti).
Come accennato si ha la possibilit, tramite investimenti per lefficienza, di andare ad impattare sia su voci di
costo fisse sia su voci di costo variabile, ma, come evidente, in ogni caso prevedibile che saranno necessari
investimenti in costi fissi; effettuare unanalisi di breve periodo risulta quindi quasi sicuramente inesatto ed
inopportuno. Il tutto a prescindere, ovviamente, da interventi per lefficienza e la riduzione del CVu che
risultino accompagnati da una riduzione del livello qualitativo del prodotto, e quindi da evitare.
94
3.7.
Riscriviamo i dati nel seguente modo:
ROTOT
RT
CV
CF
MDCT
RO
= 108
A
500
270
156
230
74
B
300
202
119
98
-21
C
400
220
125
180
55
95
Inoltre, anche nel caso in cui tali ipotesi fossero soddisfatte, occorre vedere se
effettivamente si ha un vantaggio economico. Ci in quanto la pura eliminazione
di una linea di prodotto porta ad un peggioramento del ROTOT nel caso in cui,
relativamente alla linea eliminata
MDCT > CFelim
Ci significa, infatti, che il prodotto con il suo MDCT contribuisce anche alla
copertura dei costi fissi non eliminabili; la sua eliminazione fa gravare tali costi
sui rimanenti prodotti.
b) Nel nostro caso, procedendo all'eliminazione di B, abbiamo.
ROTOT
RT
CV
CF
MDCT
RO
= 69
A
500
270
156
230
74
B
60
-60
C
400
220
125
180
55
Il RO quindi peggiorato.
3.8.
Per comodit, indichiamo con A lalternativa base di partenza e con B quella
relativa allofferta ricevuta.
Utilizzando come logica decisionale quella del confronto tra i costi rilevanti
(sorgenti / cessanti) delle due alternative, applichiamo il direct costing evoluto, e
quindi i costi fissi specifici ed i costi variabili (diretti)
CT = CF + CVu * q
96
13
Due prestazioni sono in trade off se difficile ottenere contemporaneamente elevate prestazioni
su entrambe.
97
3.9.
a) per il calcolo del reddito operativo utilizziamo lespressione:
RO = MDCm*RT - CF
Calcoliamo quindi lattuale ricavo totale e margine di contribuzione medio; a tal
scopo completiamo i dati disponibili con il margine di contribuzione unitario (ed il
margine di contribuzione per risorsa critica [risorsa critica = ore macchina
disponibili] che useremo in seguito.
P
q
CVu
H/u
MDCu
MDCrc
A
100
5.000
60
1
B
300
1.000
200
6
40
40
100
16,66
Abbiamo quindi
RTA1 = 500.000
RTB1 = 300.000
RT1 = 800.000
MDCT1 = MDCTA1 + MDCTB1 = 200.000 + 100.000 = 300.000
MDC m =
MDCT 3
= 0,375
RT
8
98
Notare infine come la diversa composizione del mix ottenuta abbia portato ad un
incremento nel MDCm, che adesso vale circa 0,38 (figura seguente) ed abbia
spostato, di conseguenza, il punto di pareggio in fatturato a sinistra (ricordare
che RBEP = CF / MDCm)
RO
RO2
RO1
CF
RT1
RT2
Rx
99
3.10.
Dato che si tratta di una simulazione di due diverse strutture di costo si basa il
confronto su di uno stesso prezzo / mercato (quantit domandata) iniziale. Il
confronto tra due imprese diverse che operano nello stesso mercato o
unipotesi di struttura di costo diversa per una stessa azienda.
Si ricordi la formula della leva operativa:
Leva operativa = L =
RO/RO
Q/Q
Leva operativa = L =
L =
Q x MDCu
Q x MDCu - F
RO/RO
Q/Q
Q x MDCu
Q x MDCu - CF
=
Q
Q
Q
= F(Q, Qp)
=
Q- F/ MDCu Q - CF/ MDCu
Q
100
3.11.
A) MANCATE VENDITE
Si presenta nel caso
B) INVENDUTO
Si presenta nel caso in cui la produzione realizzata ecceda la domanda effettiva.
In tal caso limpresa realizza, attraverso le vendite, la massima contribuzione
possibile (MDCT), tuttavia sopporta costi (variabili) legati alleccesso di
produzione.
Nel caso di
-
101
3.12.
Analizzando il problema dal punto di vista della convenienza economica, si tratta
di stabilire quale leva utilizzare: le vendite (leva operativa, dei volumi), il prezzo
ed anche, in generale, dei costi. Lefficacia relativa di tali leve pu essere
rappresentata dai seguenti indici:
risp. al RO
risp. al RN
Leva op
3
7,5
leva prezzi
10
25
leva costi
7
17,5
102
Si nota che la sensibilit del profitto in ogni caso maggiore rispetto a variazioni
nel prezzo
Avere una leva prezzi paria a 25 significa (RN / RN) / p /p) = 25; dato che la
variazione % richiesta del RN del 100%, sar necessaria una variazione % del
prezzo del 4%. Per ottenere lo stesso beneficio dovremmo avere una variazione
% nelle quantit pari a 100/7,5, quindi del 13,33%. Seguiremo quindi il consiglio
dellIng. Ottimo.
Si noti che un raddoppio del RN si ottiene anche riducendo i costi operativi del
5,7%.
3.13.
La struttura produttiva / di costo sensibilmente diversa. In particolare, impresa
C presenta un valore dei CF quattro volte pi elevato dellimpresa A ed un CVu
sensibilmente inferiore a quello di A e B (si tratta di unimpresa ad elevato grado
di integrazione verticale).
Un confronto pu essere fatto ricorrendo al calcolo dei seguenti parametri:
Punto di pareggio
Qbep = CF / MDCu
Margine di sicurezza
Reddito op.vo
RO = MDCT CF
Leva operativa
LOP = MDCT / RO
eC = CV / CT
Completiamo quindi la tabella data con i valori calcolati dei suddetti parametri.
103
p
CVu
MDCu
CF
q
Qbep
RO
MSF
LOP
eC
A
225
135
90
30000
1000
333
60000
66,7%
1,5
0,82
B
225
105
120
60000
1000
500
60000
50,0%
2
0,64
C
225
45
180
120000
1000
667
60000
33,3%
3
0,27
Innanzi tutto osserviamo come il profitto previsto sia lo stesso per le te imprese;
tuttavia sensibilmente diverso il modo con cui esso conseguito.
Limpresa A presenta dei punti di forza rispetto al conseguimento del pareggio
(che avviene a sole 333 unit vendute) ed al margine di sicurezza del fatturato, il
pi elevato tra le tre aziende, che la mette maggiormente al riparo rispetto ad
eventuali errori di previsione. Si tratta quindi di unimpresa che rischia meno
rispetto alle altre, come evidenziato anche dal basso valore di LOP e dalla elevata
elasticit dei costi. Impresa poco integrata che cerca di mantenere una buona
flessibilit rispetto allincertezza di mercato.
incremento del 30% del profitto) ma anche un rischio operativo forte nel caso di
contrazione delle stesse o di errore nelle previsioni. Impresa fortemente integrata
con strategia di crescita.
3.14.
a) Trattandosi
104
p = CVu (1 + x)
x = ricarico
RBEP =
CF
x
1+ x
quindi
RBEP =
15.000 + 75.000 +
0,25
1 + 0,25
200.000
140.000
4
=
= 700.000
0,2
b)
Considerando significato ed espressione del Margine di Sicurezza sul Fatturato:
RT RBEP
RT
M SF =
c)
Nel nostro caso, lespressione generale del RO
RO = MDCT CF
Dato che
MDCT = (p CVu) * q
P = CVu (1+x) -> CVu = p / (1+x)
Diventa
RO = RT (x/1+x) - CF
150.000 = [x / (1+x)] * 1.000.000 140.000
da cui
x = 29/71 = 0,408
(40,8%)
105
d) Per risolvere questo punto ricorriamo alla definizione di leva operativa. Questa
calcolabile sulla base della situazione iniziale in base alla formula generale
LOP = MDCT / RO
Che, nel nostro caso, dato che
RO = 150.000
Vale
LOP = 1,93
RO
LOP = RO = 1,93
Q
Q
Con il numeratore richiesto pari al 30% otteniamo che per avere tale variazione
nel profitto dovremo avere. una variazione nelle vendite di circa il 15,5%
(30/1,93).
106
Capitolo 4
Costi e Contabilit analitica
Soluzioni - Quesiti
4.1.
CV = Cvu . q
CV
Il Cvu rappresenta la
pendenza della retta in
figura
|
Volume
a) dato che, in generale, la variabilit dei costi va legata alla variazione del
livello di attivit svolta in azienda (ricordare che un costo la
valorizzazione economica delle risorse consumate / da consumarsi in
107
R&D
Progettazione
Produzione
Marketing
Distribuzione
Post Vendita
..
Nr. di interventi
.
MICROECONOMICA].
108
4.2.
Supponiamo siano in gioco le attivit manutentive di macchine ed attrezzature
appartenenti ad un impianto destinato alla realizzazione di pi prodotti. Si tratta
di lavoro indiretto, che il cui costo viene generalmente considerato come indiretto
variabile, cio dipendente dal volume delle attivit produttive. In realt non
sempre la manutenzione viene svolta in ragione dei volumi lavorati dalle
macchine. Ad esempio, nella manutenzione preventiva a date costanti si hanno
sostituzioni di componenti a scadenza fissa (o ispezioni della macchina), senza
nemmeno
vedere
leffettivo
periodo
di
funzionamento,
mentre
nella
4.3.
Lallocazione dipende dal tipo di attivit svolte dal Centro di Costo e dalla
tipologia di costi indiretti in gioco. In generale, in tale fase (la prima del
cosiddetto processo a due fasi), si segue il criterio della attivit, dell utilizzo o
della capacit.
Attivit: il costo viene allocato in base al livello di attivit del CdC, espresso, ad
esempio, dalle ore di Manodopera Diretta o dal numero di Ore Macchina in esso
sviluppate. Si pensi ad esempio al caso:
-
109
4.4.
Si
tratta
del
costo
conseguente
al
rinunciare
ad
una
possibile
1000
1500
4000
B
C
-2000
0
Matrice dei risultati
1500
2000
6000
5000
110
guadagno sfumato. A partire dalla Matrice dei Risultati costruiamo la Matrice del
Rammarico, nel seguente modo. Sostituiamo ad ogni termine Pij il termine Rij
cos calcolabile: in corrispondenza di ogni colonna si determina il risultato
migliore ottenibile e gli si sostituisce il valore zero, mentre per gli altri termini
della stessa colonna si sostituisce al loro valore la differenza con il risultato
migliore sopraddetto. Otteniamo, nel nostro caso,
-500
-2000
-3000
-500
-1000
0
Matrice del rammarico
0
-1000
A
i
B
C
A questo punto si sceglie per ogni riga il valore massimo (in valore assoluto), cio
la perdita massima cui si va incontro e si sceglie lalternativa che ha tra questi il
valore minimo
Lalternativa scelta sarebbe la C.
4.5.
Tra gli obiettivi di un sistema di contabilit analitica vi quello di ottenere
informazioni utili allaumento dellefficienza delle attivit coinvolte nei processi
analizzati; allinterno del ciclo di controllo, lattuazione delle azioni correttive
basato sul confronto tra prestazioni attese e prestazioni effettive (di costo e di
quantit). Se ci basiamo esclusivamente su costi storici (consuntivi) non siamo in
grado di capire la bont grado di efficienza raggiunto ma capiamo
esclusivamente la tendenza attraverso lanalisi delle serie storiche15. Lo
scostamento dal previsto pu essere dovuto ad inefficienze o variazioni nei
15
La Serie Storica di una variabile un insieme ordinato dei valori assunti i dalla relativa
grandezza in esame ognuno rilevato in un preciso istante di tempo. In genere le serie storiche si
distinguono, e non vanno confuse, dalla rilevazioni cross section riguardanti i valori assunti, in
uno stesso istante di tempo, da variabili diverse.
111
volumi. Alla base del controllo budgettario il controllo per eccezioni, basato su
produzione prevista / effettiva e costi stimati / consuntivi.
Ricordiamo inoltre la possibilit di formare un listino prezzi basandosi su costi
stimati (standard) e, spesso, la necessit di farlo, in quanto limpresa di solito
non ha la possibilit di variare il prezzo in ragione di costi consuntivi il cui
andamento pu variare nel tempo.
In sintesi, si ha una finalit legata al Controllo di Gestione ed una alla
realizzazione di valutazioni di redditivit dei prodotti, preventivi di prezzo, ecc.16.
Ricordare inoltre che nel caso di valori standard ottimali17 (tipico del Total
Quality Management), lobiettivo di costo raggiungibile nel medio periodo e
quindi costituisce un elemento incentivante per chi responsabile del suo
raggiungimento.
Ricordando che la differenza tra dati consuntivi ed effettivi definita
scostamento, lo studente provi ad individuare i principali scostamenti di costo e
di resa.
A titolo di esempio:
Scostamento (di
resa)
Esprime
Calcolato come
Materi
ali
pstd
4.6.
I motivi sono molteplici:
16
Nel caso di produzione su commessa con cicli non standardizzabili, variabilit (o inesistenza) della
distinta base, tempi delle varie operazioni non preventivabili, variabilit nei costi di acquisto, risulta
ovviamente molto difficile lutilizzo dei costi standard.
17
Uno standard ottimale per definizione raggiungibile ottimizzando le scelte infrastrutturali
dellazienda (modalit di programmazione della produzione, disposizione del layout, motivazione
della manodopera, modalit di controllo di processo, scelta dei fornitori) in modo da ottenere il
massimo rendimento dalla combinazione dei fattori della produzione.
112
Stabilire possibili riduzioni del prezzo; in base, tra laltro, alla conoscenza
dellelasticit della domanda rispetto al prezzo e del costo, si effettuano
valutazioni di redditivit e quindi si capisce quanto convenga spingere la
riduzione per cercare di aumentare le vendite.
4.7.
La rappresentazione data considera come driver per la variabilit del costo la
quantit prodotta, e mostra come la caratteristica peculiare dei costi fissi sia
quella di rimanere costanti al variare della stessa, purch si rimanga allinterno di
un certo range di capacit produttiva. Al di l di tale valore i costi fissi
aumentano, dato che limpresa deve dotarsi, tra laltro, di ulteriori risorse la cui
valorizzazione economica indipendente dalla quantit realizzata (costo di affitto
di nuovi capannoni, ammortamento nuovi impianti, stipendi ingegneri, risorse
acquisite in quantit discrete). Un limite del grafico riportato quello di
considerare tutti i costi fissi come legati alla capacit produttiva propria
dellazienda. In realt, come noto, tali costi di struttura (di manutenzione,
affitto spazi, ammortamenti macchinari / impianti..) sono solo una componente
dei costi fissi, dato che esistono anche costi fissi di sviluppo non legati alla
capacit produttiva attuale quanto, piuttosto, alle potenzialit innovative / di
crescita od improvement futuro dellazienda. Sono i costi per la Ricerca e
Sviluppo, per la formazione del personale, per la pubblicit o le analisi di
113
4.8.
Leffetto della decisione legata al costo calcolato con metodo direct costing
legato ad attivit e risultati di impresa limitati nel tempo; tali risultati sono
rappresentabili in tal caso dalla differenza:
RICAVI COSTI EVITABILI
ottenibile ragionando a parit di risorse per limpresa. In particolare si suppone
che non vari la capacit produttiva dellimpresa e quindi nemmeno i costi (fissi) di
struttura ad essa legati; tali costi sono cos esclusi da indagini di tal tipo, che
ovviamente considerano solo ci che varia tra una scelta e laltra.
Ora, dato che, in genere, i costi indiretti sono non completamente evitabili,18 luso
del full costing non d valore aggiunto rispetto a quello del direct costing.
4.9.
Nella cosiddetta fase 1 si ha
1. Lallocazione degli overhead ai centri di costo (produttivi, ausiliari e di
servizio)
2. Il calcolo degli overhead totali per i CdC produttivi, dati dalla somma di quelli
allocati agli stessi al punto 1 con una quota assorbita (rigirata) dai CdC
ausiliari e di servizio.
Sono quindi fissate le voci di costo indiretto da includere nel calcolo e sviluppato
un processo di allocazione che potr avvenire direttamente o tramite un
opportuno parametro di ripartizione.
18
Gli indiretti fissi sono non evitabili, mentre gli indiretti variabili possono essere anche evitabili (ad
es: costi di energia)
114
Overhead
rigiro
Overhead
propri
B
Overhead totali
CdC produttivo
115
A titolo di esempio, una possibile tabella dei costi sar del tipo:
overhead
Valore
globale
7)
8) CdC produttivi
9) CdC intermedi
200
60
50
50
40
Affitti
50
10
10
20
Spese generali
50
10
10
20
Manutenzioni
70
20
20
10
20
Assicurazioni
80
15
15
20
15
15
450
110
100
110
90
40
30
20
40
20
10
10
160
130
160
Ammortamenti
macchinari
..
TOTALE
Costi rigirati da
A
Costi rigirati da
B
TOTALE
4.10.
Il problema nasce quando si va a fissare il prezzo di vendita secondo
considerazioni di costo, e nella fattispecie, considerando un certo ricarico sul
costo unitario del prodotto, calcolato con metodologia full cost.
P = Cu (1 + m)
m: mark-up
Trattandosi di un costo pieno, sar dato dalla somma dei costi diretti con una
certa quota di overhead imputata al prodotto. Identificando, in prima
approssimazione i costi indiretti con quelli fissi e quelli diretti con quelli variabili, il
costo unitario sar:
116
Cu = CFu + CVu
Dove CFu = CF/q
produzione.
I volumi produttivi dipendono per dalle vendite previste, che a loro volta
dipendono dal prezzo di vendita.
CF
volumi
CFu
CVu
investimenti
Cu
p
q
4.11.
Lincertezza nella valutazione del costo del prodotto deriva essenzialmente dal
problema di allocare correttamente i costi indiretti; ora, il DC riduce il problema
ma non lo elimina del tutto. Infatti sono trascurati i CF (la maggior parte sono
indiretti), ma rimane il problema della allocazione dei CV indiretti. In tal senso
lutilizzo del termine direct costing risulta improprio, in quanto in realt
considera i CV e non i costi diretti (non coincidono, in quanto ci sono i CV
indiretti) .
117
un effetto tecnico-economico. La associazione diretto <-> variabile e indiretto <> fisso non valida in assoluto.
Ne caso Oggetto del Costing = prodotto, molti costi diretti sono anche variabili
(es. costo materie dirette, costo della manodopera diretta), ma esistono costi
variabili che sono indiretti (es. costo variabile energia con rilevazione del
consumo per lintero stabilimento comprensivo di pi linee di produzione) e costi
fissi che sono diretti (es. costo ammortamento macchinario specializzato nella
realizzazione di uno specifico prodotto, stipendio supervisore di linea dedicata).
4.12.
Lanalisi degli scostamenti a natura contabile fa parte del processo di budgeting,
ed ha per obiettivo non tanto valutare il valore assoluto degli scostamenti quanto
identificare ed analizzare le cause degli stessi.
Di ricavo
Di costo
legati a
legati a
118
Dati
preventivi
(standard)
1
Creazione
del
budget
Programma
desiderato
2
Misura
dei
risultati
Ri-definizione
3
Analisi degli
scostamenti
Utilizzo del
budget
flessibile
Azioni
correttive
4.13.
Programma che utilizza le voci di prezzo / costo standard, ma che utilizza le
quantit effettivamente vendute / prodotte. Ad esempio, il budget flessibile
relativo al fatturato, nel caso di impresa che vende i = 1,..n prodotti a prezzo
previsto (standard)
__
pi
Budg. Fless.
__
pi qi
i =1
119
Soluzioni - Esercizi
4.1.
Si ricordi che
Scostamento (di
resa)
Esprime
Calcolato come
Materi
ali
pstd
Quantit prodotte
Assorbim. Unitario
effettivo
Assorbim. Totale
effettivo
Assorbim. Unitario
standard
Assorbim. Totale
standard
Scostamento
A
25.000
13
B
30.000
18
TOTALE
325.000
540.000
865.000
12
17
300.000
510.000
810.000
55.000
120
4.2. Calcoliamo, in base ai dati disponibili, il costo pieno unitario (Cu) del
prodotto come:
Cu = costo diretto + quota costi indiretti
Il costo indiretto quello relativo alle attivit di manutenzione. La ripartizione dei
costi indiretti, in tal caso, pu esser convenientemente fatta in base alla quantit
di ore macchina.
Costo diretto: costo componenti XX + costo componenti YY + costo manodopera
diretta + costo macchina = 196
Aliquota costo indiretto (ricordiamo lo schema logico di riferimento):
Volume
Overheads
.
.
BA
relativo allodc
Scelta BA
Calcolo
opportuna
CA
Si ha un solo costo indiretto, quindi lavoriamo ovviamente con una singola base
di allocazione (BA); un parametro che ben rappresenta lutilizzo della risorsa
indiretta sulloggetto di costo sono le ore macchina (pi alto lutilizzo delle
macchine e maggiore, presumibilmente, sar la manutenzione necessaria).
Coefficiente di allocazione (CA): totale overhead / totale ore macchina
80
10
1
CA = 60
=
40
3
Volume della BA relativo alloggetto di costo (odc) = 30 ore
Quindi: overhead allocati:
OH = CA 30 = 10 euro
121
4.3.
Utilizzando il metodo dei 2 volumi di attivit otteniamo:
Costo variabile unitario (CVu): C/q = 2000/1000 = 2
Costi Fissi (CF): Cm Cvu.qm = 6000 2.2000 = 2000
Lavorando sulla retta fissata dai parametri CF e CVu: CT = CF + CVu.q otteniamo,
con q = 2700, CT = 7400.
C
CT = 2.000 + 2*q
C
CF
qm
qM
Ricordare che i due volumi di attivit debbono essere significativi in ragione della
produzione stimata, e non affetti da fattori straordinari (un conguaglio in un
certo periodo, una produzione fortemente diversa, ecc.), in modo che lipotesi di
linearizzazione non porti ad errori eccessivi.
122
4.4.
Volendo utilizzare il full costing, in base ai dati a disposizione, lo schema pu
essere il seguente.
Manodop.
Materie
OHT
prime
Costi diretti
Manodopera
diretta
Materie prime
B
A
ODC: prodotto A, B
I risultati ottenuti usando come basi di allocazione gli stessi costi diretti, ovvero il
costo delle materie prime o quello della manodopera diretta, sono i seguenti:
prezzo vendita
materie prime
manodopera diretta
totale diretti
BA: manodopera
costo totale
utile
10000
15000
prodotto A prodotto B
800
1600
2000
3000
2800
4600
CF industriali
CF amministrativi
CF commerciali
totale indiretti
5297
8097
1903
8703
13303
1697
CA:
4667
7467
2533
9333
13933
1067
CA:
5600
8400
1600
8400
13000
2000
CA:
7000
4000
3000
14000
1.89
3600
5.83
3600
2.8
3600
123
Applicando il full factory costing, solo i costi fissi industriali sono ripartiti tra i
prodotti, mentre i costi indiretti relativi allarea amministrativa a commerciale
sono considerati come costi di periodo, cio non associabili, n direttamente n
indirettamente allattivit produttiva dellazienda. I CA si riducono, ma in tal caso
non ha pi senso parlare di utile, ma solo di un certo margine derivante dalla
differenza tra prezzo e costo di prodotto cos calcolato.
4.5. Per ciascun prodotto occorre distinguere tra variazioni dovute a scostamenti
nelle quantit vendute e scostamenti dovuti a variazioni nei prezzi.
Relativamente al prodotto A:
Variazione dovuta alle quantit: (Qv Qstd) * Pstd = - 6000
Variazione dovuta ai prezzi: (Pv Pstd) * Qv = - 2000
Variazione complessiva: (- 6000) + (-2000) = - 8000
124
4.6.
a) Per il calcolo della quota di dei costi indiretti da allocare su ciascun prodotto
possiamo utilizzare come base di allocazione i costi diretti; in base al
coefficiente di allocazione:
materie prime
manodopera diretta
totale diretti variabili
prezzo vendita
margine di contribuz.
CF
Reddito operativo
CA: 14000/12400
indiretti allocati
costo pieno
Reddito operativo
14000
prodotto
A
1200
1800
3000
10000
7000
B
2400
2200
4600
15000
10400
C
1600
3200
4800
5500
700
1,13
3387
6387
3613
5194
9794
5206
5419
10219
-4719
Totale
12400
18100
14000
4100
4100
125
Costi fissi
materie prime
manodopera diretta
totale diretti variabili
prezzo vendita
margine di contribuz.
CF
Reddito operativo
CA: 14000/7600
indiretti allocati
costo pieno
Reddito operativo
14000
prodotto
A
1200
1800
3000
10000
7000
B
2400
2200
4600
15000
10400
1,84
5526
8526
1474
8474
13074
1926
Totale
7600
17400
14000
3400
3400
4.7.
Lattivit di collaudo composita ed utilizza per i test funzionali ed estetici /
dimensionali, risorse differenti. Tali prodotti utilizzano tali risorse secondo la
logica indicata. Questa suggerisce di considerare, come parametri di ripartizione
(resource driver utilizzati come basi di allocazione), cio grandezze che
giustificano il consumo delle risorse per le specifiche attivit:
Attivit:
collaudo funzionale
collaudo estetico /
Risorsa indiretta:
ammortam + lavoro
ammortam + lavoro
Resource driver:
numero di pezzi
numero di lotti
dimensionale
126
480
140
100 +
2 = 230.5
250 + 100
2+1
140
480
OHy =
250 +
1 = 389.5
250 + 100
2+1
OHx =
4.8.
CdC 1 e 2: produttivi
CdC 3: ausiliario
Secondo la metodologia del process costing, il Costo medio della produzione nel
periodo la somma dei costi medi unitari di ogni fase (CdC produttivi, CUi) nel
periodo di riferimento.
Considerando che:
CTi
CUi =
NTOTi
OH MAN
2400
=
= 240
n. totale interv.
10
OH man1 = CA 6 = 1440
CA =
OH man2 = CA 4 = 960
CdC
1
2
OHTOT
3560 + 1440 = 5000
3040 + 960 = 4000
127
CdC 1
n. prodotti
WIPIN
N
WIPFIN
20
190
60
CdC 2
% di
UE
complet.
10
100
20
n. prodotti
% di
complet.
UE
70
210
80
60
100
40
42
210
32
2
190
12
CdC
1
2
CU
5000 / 200 =
4000 / 200 =
25
20
Totale
45
128
4.9.
Calcolo degli overhead totali per ogni CdC produttivo
Overhead
propri
Criterio di
SG
Overhead
totali CdC
produttivo
Overhead
propri
CQ
Occorre prestare attenzione al fatto che il CdC4 (SG) lavora anche per il CdC3,
quindi, prima di rigirare i costi da CQ sui CdC produttivi, occorre calcolare gli
Rigiro da CdC4
OHSG = 1.400 + 400 + 1.200 = 3.000
CA = OHSG / area totale = 1 /m2
OHSGF = 1.000
OHSGA = 1.500
OHSGCQ = 500
Quindi gli overhead totali del CdC3 risultano paria a OHCQ = 800 + 600 + 1.500 + 500
= 2.000
Rigiro da CdC3
OHCQF = 0.6 * 2.000 = 1.200
OHCQA = 0.4 * 2.000 = 800
In definitiva otteniamo
OHF = 7.400 + 1.000 + 1.200 = 9.600
OHA = 4.200 + 1.500 + 800 = 6.500
129
Per allocare tali costi indiretti, dai CdC produttivi sui prodotti (fase 2 della logica a
centri di Costo) utilizziamo il tempo di lavorazione richiesto da C1 e C2 in ogni
reparto.
FUSIONE
ASSEMBLAGGIO
(OHF = 9.600)
(OHA = 6.500)
BA
C1
C2
Fusione
Assemblaggio
I coefficienti di allocazione:
CAF = 9.600/800 = 12 (/ora)
CAA = 6.500/650 = 10 (/ora)
Gli overhead allocati:
Su C1: 12 * 500 (da CdC1) + 10 * 200 (da CdC2) = 8.000
Su C2: 12 * 300 (da CdC1) + 10 * 450 (da CdC2) = 8.100
Possiamo ora calcolare i costi totali (diretti + indiretti) ed i corrispondenti costi
unitari:
CTC1 = 600 +600 + 800 + 8.000 = 10.000
CTC2 = 300 + 1.200 + 900 + 8.100 = 10.500
CuC1 = 10.000/1.000 = 10
CuC2 =10.500/1.500 = 7
130
Capitolo 5
Analisi degli investimenti
5.1.
Lanalisi fatta in termini differenziali, ed il progetto XXX sar ritenuto accettabile
se il suo Present Value varr almeno 200. La scelta sar comunque guidata da
considerazioni di profitto e di rischio (occorre quindi stabilire come calcolare la
redditivit, quantificare dei parametri di rischio, vedere se nel processo di scelta
occorre introdurre parametri intangibili, ecc.). Sicuramente, esister un tasso
minimo di rendimento richiesto, pari a quello ottenibile dagli azionisti nel caso di
investimento alternativo del capitale loro assegnato. Nel calcolo del PV il valore
del tasso di sconto con cui attualizzare i flussi da cassa generabili dal progetto
terr conto sia del costo opportunit di un investimento alternativo privo di
rischio19 sia dellincertezza legata alleffettivo manifestarsi dei FC previsti
(maggiorazione o premio per il rischio).
Ricordiamo che il fattore di sconto che entra in gioco nei metodi DCF pari a:
(1 + s )t
Esprimendo (1+s)t come (1 + s0)t (1 + D)t
s0 = tasso applicabile in assenza di rischio
D= premio per il rischio
notiamo come il fatto di considerare s = costante (e non crescente) durante
lintera utile dellinvestimento equivalga ad ammettere una crescita geometrica
19
131
del rischio nel tempo (fattore 1/(1 + D)t), penalizzando i FC pi lontani e quindi
pi incerti.
5.2.
Riscrivendo i dati del problema con lintroduzione dei FC cumulati (FCcum),
abbiamo:
t
0
1
2
3
4
INVEST. A
FC
FCcum
- 1.000
- 1.000
+ 900
- 100
+ 100
0
+ 2.000
2.000
+ 2.000
4.000
INVEST. B
FC
FCcum
- 10.000
- 10.000
+ 1.000
- 9.000
+ 9.000
0
+ 10.000
+ 10.000
+ 50.0000
+60.000
PBT = 2
Il PBT risulta pari a 2 per entrambe le alternative, che quindi risultano equivalenti
dal punto di vista del tempo di recupero del capitale.
Lesempio in esame permette in ogni modo di evidenziare i seguenti problemi
legati alluso di tale criterio:
-
132
il PBT non tiene conto della distribuzione temporale dei FC che permettono il
recupero del capitale versato. Notare come, percentualmente, lalternativa A
presenti un recupero del 90% gi per t =1, contro il solo 10% di B. Il criterio
pu quindi essere migliorato introducendo delle soglie percentuali di recupero
nei periodi precedenti al PBT. Tra due progetti con stesso PBT preferibile
quello che fornisce recuperi comparativamente maggiori nei primi anni.
si hanno
inoltre,
evidentemente,
5.3.
a) I costi affondati (sunk costs) e quindi quegli outflows passati ed irreversibili,
gi sostenuti e perci indifferenti nella valutazione differenziale delle
alternative di investimento. Sono fattori che non vanno a modificarsi in
ragione della scelta.
b) Gli outflows relativi alloperazione economica di finanziamento per la
copertura del capitale di investimento, in quanto vengono implicitamente
considerati attraverso il costo del capitale usato per lattualizzazione.
5.4.
A)
Lanalisi viene condotta in termini differenziali Y vs X. Per il calcolo dei NCF,
consideriamo lespressione generale:
NCFt = FC t INVt
Investimento iniziale
Fase di investimento
t =0
133
Costo acquisto
Addestramento
Valore recupero di
X
Manutenzione
I0
125.000
5.000
- 5.000
125.000
3.000
122.000
Flussi di cassa
Consideriamo i flussi di cassa incrementali, con unanalisi del tipo:
Vendite
Costi
FC
X
Rx
-Cx
Y
Ry
-Cy
+(Ry-Rx)
-(Cy-Cx)
Per t = 1..8 avremo un incremento dei ricavi (inflow) grazie allincremento dei
volumi di vendita a parit di prezzo, paria a:
R = p 0 q = 8 10 4 0,25 = 2 10 4
Consideriamo ora la variazione nei costi. Cu1 dato comprensivo della quota di
ammortamento, che non va considerata ai fini del calcolo del flusso di cassa.
Annualmente, la quota parte del costo di ammortamento (unitaria) risulta data
dal rapporto tra la quota di ammortamento (costante) ed il volume di produzione
(qy = 12.500 pz.).
Quota di ammortamento: 125.000/8 = 15.625
Volume di produzione annuo: 12.500 pz
Quota unitaria = 1,25
Il costo unitario da considerare nel caso di scelta dellinvestimento Y risulta Cu1*
= Cu1 1,25 = 2,25 (abbiamo quindi anche una maggiore efficienza produttiva).
134
Per t =1..7
FCt vale 20.000 +1875 = 21.875
NCFt = FCt = 21.875
Valore finale
Per t = 8 bisogna considerare linflow derivante dai valori di recupero
x) VRECX = 0
y) VRECY = 600
NCF8 = FC8 = 21.875 + (VRECY - VRECX) = 22.475
Investimento iniziale
Nel caso di scelta dellinvestimento Y, limpianto X viene venduto ed ha un valore
di recupero di 5.000 che produce una plusvalenza (PLUS); il valore di libro del
bene nullo, essendo completamente ammortizzato
PLUS = VREC VLIB = 5000
Nel flusso di cassa confluisce il valore VREC i * PLUS = 3.000
Ne deriva che NCF0 = I0 = - 124.000
Flussi di cassa
Utilizziamo lespressione:
FC t = U t + AMM t
135
Rx
Y
Ry
+(Ry-Rx)
valore
20.000
-Cx
-Cy
-(Cy-Cx)
1.875
-AMMX
-AMMy
-(AMMY- AMMX)
-15.625
6.250
-2.500
3.750
Valore finale
Per t = 8 bisogna considerare linflow derivante dai valori di recupero e la tassa
sulleventuale plusvalenza.
Per limpianto Y abbiamo
PLUS = VREC VLIB = 600
Nel flusso di cassa confluisce il valore VREC i * PLUS = 600 0,4*600 = 360
Quindi NCF8 = 19.375 + 360 = 19.735
5.5.
Applicando i metodi del VAN e del TIR otteniamo:
t
0
1
2
3
4
5
VAN
TIR
INVEST. A
-10.000
1.000
3.000
4.000
4.000
4.000
1.609,43
15%
INVEST. B
-25.000
0
1.000
5.000
15.000
20.000
2.246,65
12%
136
VAN(k
)
16.00
6.00
1 12 15
B
20
Si ricordino le diverse ipotesi, per i due criteri, relative al reinvestimento degli inflows generati
dagli investimenti.
137
5.6.
Ipotizzando un recupero lineare tra il periodo n ed il periodo successivo n+1, la
situazione del tipo:
Vn+1
n+1
PB
T
Vn
(V
n +1
+ Vn ) : 365 = Vn :
5.7.
Nel caso in esame il problema non quello della valutazione della convenienza
assoluta di un dato progetto, bens di decidere quali progetti realizzare, dato il
vincolo del budget limitato. In base al valore del budget, esistono due portafogli
acquisti:
1. B
2. A + C
Calcoliamo i valori di VAN, TIR e PI:
138
t
0
1
2
3
4
5
TIR
PI
A
-10000
1000
3000
4000
4200
4500
B
-25000
0
1000
5000
15000
20000
C
-20000
7000
7000
5000
5000
2000
2,0
2,2
0,6
16%
1,21
12%
1,09
11%
1,03
Ovviamente il criterio di scelta non pu basarsi sul solo valore del VAN, se si
scegliesse il portafoglio 1 (VANB il pi elevato) dovrebbe rinunciare al
portafoglio 2 che, complessivamente, presenta il VAN maggiore (VANA + VANC =
2,6 > 2,2); il portafoglio 2 quindi da preferirsi.
Il criterio del VAN favorisce linvestimento di dimensioni maggiori (B) e
suggerisce una scelta tra A e B, errata; lindice di redditivit PI21 invece indica A
come investimento da preferire, assicurando un miglior impiego delle risorse
disponibili.
La differente entit dellinvestimento iniziale e la maggiore uniformit e rapidit
dei ritorni di A rispetto a B sono inoltre motivi di contrasto tra i relativi valori del
VAN e del TIR.
5.8
Alcune considerazioni preliminari (teoriche,
produttiva).
In relazione al problema del dimensionamento della Capacit in situazioni di
potenziale crescita, le aziende tendenzialmente (ma non necessariamente)
tendono a predisporre capacit inizialmente in eccesso (orientate ai maggiori
valori necessari in futuro) per tipologie di immobilizzazioni tecniche poco soggette
21
Ricordare che PI dato dal rapporto tra il valore attuale netto dei flussi in entrata generati dal
progetto ed il valore attuale netto dei relativi esborsi; si tratta quindi di un criterio relativo e non
assoluto quale il VAN. Luso di tale criterio fornisce, nel caso di presenza di vincoli di budget,
indicazioni coerenti con quelle date dal valore del VAN dellintero portafoglio.
139
attrezzature).
Tale
considerazione,
generale,
comunque
140
5.9.
Occorre distinguere tra quantit prodotta (legata ai costi sostenuti per realizzarla)
e quantit venduta (legata ai ricavi), in base al dato % sugli scarti.
QA = quantit [Kg] prodotta di PF tipo A (0,99 QA )= [Kg] venduti di tipo A
Q B = quantit [Kg] prodotta di PF tipo B (0,96 QB) = [Kg] venduti di tipo B
1) Investimento iniziale
IA = - 400.000
IB = - 250.000
Linvestimento iniziale risulta concentrato per t = 0, quindi NCFt = FCt per t =
1..10
R=p*Q
vendute
RA = 1 * 0,99 QA = 0,99 QA
RB = 0,7 * 0,96 QB = 0,672 QB
141
Ammortamento
Alt. A
+ 0,99 QA
- 0,7 QA 50.000
- 40.000
0,29 QA 90.000
- 50%
0,145 QA 45.000
0,145 QA 5.000
Alt. B
+ 0,672 QB
- 0,63 QB 40.000
- 25.000
0,042 QB 65.000
-50%
0,021 QB 32.500
0,021 QB 7.500
FCt = Ut + AMMt
Quindi
10
0,145
5000
t
t = 0,89Q A 430 .723
t =1 (1 + 0,1)
t =1 (1 + 0,1)
10
VAN A = 400.000 + Q A
10
0,021
7500
t
t = 0,13Q B 296.084
t =1 (1 + 0,1)
t =1 (1 + 0,1)
10
VAN B = 250.000 + QB
Con QA = QB = Q
Q = 177.157 [Kg/anno]
142
5.10.
Nota: Le banche italiane che aderiscono alliniziativa PattiChiari hanno adottato un
"Manifesto dei criteri generali di valutazione della capacit di credito delle piccole e medie
imprese, allo scopo di facilitare il dialogo tra banca e impresa nella fase dellaccesso al
credito. I criteri sono, sinteticamente, quelli di seguito riportati.
Si noti che utilizzato un metodo di valutazione delle aziende che consente di indirizzare i
prestiti bancari verso il finanziamento di progetti economicamente validi, cio che
generino valore, e finanziariamente in equilibrio (ovvero con entrate e disponibilit
finanziarie capaci di pareggiare in ogni periodo le uscite).
I criteri di valutazione tengono conto della capacit dellimpresa richiedente di produrre
utili adeguati alla dimensione dellimpresa, della a capacit di mantenere un giusto
rapporto tra debiti e capitale dei soci, nonch dellla competitivit dei prodotti. Risulta
quindi essenziale che lazienda conosca questi criteri e li usi come base di riferimento
sulla correttezza degli investimenti o della nuova iniziativa e che sta per affrontare22.
LINIZIATIVA PATTICHIARI LA FONTE DI QUANTO RIPORATO
-------------------------Vediamo i criteri
22
Questo perch sia limprenditore sia la banca condividono lo stesso interesse a che linvestimento
vada bene e quindi consenta di conservare e remunerare sia il capitale di credito offerto dalla
banca sia il capitale di rischio investito dallimprenditore.
143
La capacit di rimborso
144
Il capitale investito
145
Le garanzie rilasciate dal cliente sono gli strumenti che attenuano il rischio
finanziario a cui si espone la banca erogando il credito, consentendo all'impresa
di accedere ai finanziamenti anche quando, a seguito delle valutazioni effettuate,
vi siano elementi di incertezza circa il suo merito di credito. Quindi le garanzie
non modificano il profilo di rischio economico-finanziario delliniziativa finanziata,
ma pongono una parte di questo rischio a carico di specifiche quote del
patrimonio aziendale o, pi genericamente, a carico del patrimonio di terzi
interessati. Per la piccola e media impresa che, per sua natura, pu a volte
evidenziare scarsi livelli di capitalizzazione (soprattutto per la ristretta base
azionaria) o una breve storia di presenza nel mercato, le garanzie possono
costituire un incentivo alla erogazione di un finanziamento andando a ridurre, con
differente entit a seconda delle forme di garanzia prestate, leffettiva
esposizione della banca.
di credito dellimpresa.
informazioni sulle relazioni tra limpresa ed il sistema bancario nel suo complesso,
che trovano evidenza e vengono raccolte nella Centrale dei Rischi della Banca
dItalia o da credit bureau esterni.
Business Plan
146
Capitolo 6
Logistica manifatturiera e distributiva
Risposte - Quesiti
6.1.
Un indice di rotazione del magazzino (si ricordino le due espressioni a quantit ed
a valore) elevato un fatto positivo per lazienda per due motivi fondamentali:
a) data una certa giacenza media, esprime un consumo elevato nel periodo di
riferimento, fatto ovviamente positivo;
b) segnala un basso tempo di permanenza della merce a stock e quindi del
capitale immobilizzato in scorta. Si riducono quindi i costi finanziari / di
opportunit e si riduce il rischio legato a obsolescenza, ribassi della domanda e
dei prezzi.
Segnala inoltre codici che tendono a sostare troppo, ad esempio causa forti
ribassi della domanda (slow movers).
Ric. Lindice di Rotazione indica il numero di volte in cui ruota (si rinnova) il monte scorte
di un articolo (o di una classe di articoli omogenea) in un certo periodo di riferimento
tipico lanno.
6.2.
Una soluzione Centralizzata presenta:
-
147
6.3.
Relativamente al modo con cui realizzato il prodotto, abbiamo una produzione
148
Classificazione
Classificazione
secondo
secondoil ilmodo
mododidi
realizzare
realizzareil ilprodotto
prodotto
PRODUZIONE
A LOTTI
Classificazione
Classificazione
secondo
secondoil ilmodo
mododidi
realizzare
realizzareil ilvolume
volume
didiproduzione
produzione
PRODUZIONE
PER PROCESSO
(PRODOTTI DIMENSIONALI)
Impianti batch
PRODUZIONE
DISCONTINUA
Settori dei
polimeri, prodotti
petrolochimici
6.4.
Il concetto di produzione a flusso fa riferimento al particolare modo con cui
realizzato il volume di produzione (tipica la distinzione tra produzione a flusso
e produzione a lotti). In sostanza si ottengono certe (grandi, tipicamente)
quantit di uno stesso prodotto per periodi indeterminati di tempo. Lobiettivo
cio realizzare un flusso di produzione in un certo intervallo di tempo. La
programmazione della produzione sar quindi del tipo:
-
..
(e non , come nella produzione a lotti, produrre una precisa quantit lotto entro una certa data).
149
linee discrete dedicate nel caso della produzione per parti di prodotti
integrali
Ciclo A B C
Macchina
A
B
C
A]
12/6 = 2
2 macchine A
B]
36/6 = 6
6 macchine B
150
C]
18/6 = 3
3 macchine C
FP k * FMI oppure
FP < FMI
6.5.
Il grafico richiesto pu essere il seguente:
151
6.6.
a) Come noto, il valore della capacit produttiva influisce sulle principali
economie di costo
di volume,
di
apprendimento.
stagionali
152
6.7.
Una prima soluzione, rispondente alla cosiddetta politica di adattamento (o
sincronizzazione con) alla domanda, consiste nel dimensionare la capacit
produttiva sul picco di domanda (livello stagionale max.). Come mostrato in
figura, la quantit effettivamente prodotta avr un andamento variabile e in certi,
anche lunghi, periodi di tempo avremo un sotto utilizzo della capacit installata.
C. Produttiva
inutilizzata
C
Produzione,
domanda
A fronte di tale inutilizzo della capacit abbiamo una riduzione delle scorte; si
riduce la componente giacenze del capitale circolante, ma aumenta, dal punto
di vista finanziario, il capitale investito in immobilizzazioni tecniche. Inoltre, da
punto di vista economico:
-
abbiamo maggiori costi fissi, non utilizzati per periodi pi o meno lunghi
153
Accumulo
di scorte
Vendite
alimentate
dalle scorte
t
Avremo il costo del capitale immobilizzato in scorte (di opportunit , oneri
finanziari) ed eventualmente di obsolescenza; si ridicono i CF ed il valore delle
immobilizzazioni tecniche.
6.8.
a)
Le difficolt maggiori consistono infatti nello stimare correttamente il livello della
domanda nel periodo (D) e nel valutare i parametri di costo K = Kp * p ed a.
Tralasciando il noto problema della previsione della domanda,
154
II.
23
Inoltre, in tal caso, alcune componenti del costo di trasporto sono fisse: assicurazione, tasse,
ammortamento del mezzo).
155
I.
Costi finanziari
II.
Costi di magazzinaggio
I.
24
156
II.
Relativi alle risorse per la gestione delle scorte nel magazzino. Nel
caso di magazzini propri abbiamo i tipici costi semi-variabili e soggetti
ad isteresi (costi di struttura, legati a spazi, scaffalature, attrezzature
per
la
movimentazione,
personale
addetto).
Nel
caso
di
b)
La robustezza del modello di calcolo consiste nella capacit di proporre delle
scelte pressoch ottimali (che portano a valori di costo totale vicine al minimo)
anche nel caso in cui i parametri sui quali si basa la formula di Wilson siano
stimati non del tutto correttamente. Tali difficolt di valorizzazione dei parametri
sono state sopra sinteticamente discusse.
Discorso a parte va fatto per quanto riguarda i possibili valori, effettivi, che pu
assumere il lotto consegnato; esistono cio dei vincoli che rendono il lotto di
consegna diverso da quello economico25. Si hanno infatti vincoli logistici legati
alla Indivisibilit delle unit di vendita (del fornitore) e/o di trasporto e problemi
legati alla organizzazione delle attivit di magazzinaggio su base ciclica (lato
cliente)26. In sintesi, esistono vincoli sul dominio dei valori della soluzione; il
valore dato dalla formula di Wilson pu essere inammissibile. Tipicamente, la
robustezza del modello permette di adottare la soluzione ammissibile Q pi
prossima alla Q* ottima
26
Organizzare le attivit di ricevimento ogni n giorni, ad uno stesso orario ben diverso
dallorganizzare le stesse ogni 1, 6 giorni -> lorario cambia in continuazione!
157
k
aD k
aD
Q+
Q 2aDk +
2aDk
CT (Q ) 2
Q
2
Q
=
=
CT (Q * )
2aDk
2aDk
CT (Q ) 1 Q Q *
= +
CT (Q * ) 2 Q * Q
Il che mostra, ad esempio, come uno scostamento assoluto del 20% nella
quantit porti ad un aggravio di costo di circa 1,67%. La formula di Wilson
quindi utilizzabile tramite una approssimazione della soluzione del problema in
assenza di vincoli alla soluzione ammissibile pi vicina senza rilevanti problemi di
aggravio costi.
6.9.
Il continuous replenishment un sistema di gestione delle scorte in base al quale il
produttore manda sempre carichi completi al centro di distribuzione, ma la
composizione del carico viene decisa poco tempo prima che il mezzo di trasporto
lasci il magazzino secondo il principio di ripristino di un livello di scorta prefissato.
In particolare si possono ipotizzare due tipi di Continuous replenishment in funzione
del soggetto che emette l'ordine, cio il distributore oppure il produttore, in
quest'ultimo caso utile usare l'espressione pi appropriata di Vendor Managed
158
Nel primo caso il distributore emette gli ordini sulla base dell'uscito e della scorta del
centro di distribuzione e fornisce periodicamente al produttore le previsioni di
vendita, o gli ordini provvisori, per un periodo futuro pre-concordato che
consentono a quest'ultimo una migliore pianificazione della produzione e delle
attivit di distribuzione primaria.
Il presupposto fondamentale per l'adozione di questa modalit distributiva
rappresentato dalla capacit del distributore di compiere previsioni di vendita
affidabili. Infatti se le vendite reali sono superiori a quelle stimate si genera una
situazione di sottoscorta che danneggia sia il produttore che il distributore, nel caso
contrario invece si ha un aumento delle scorte presso il produttore.
Nel VMRS invece il fornitore che definisce le quantit da inviare sulla base della
conoscenza dell'uscito da Cedi, della scorta ancora presente e delle ordini gi
acquisiti dai punti di vendita, secondo programmi di riapprovvigionamento
prestabiliti. In questo caso la responsabilit dell'approvvigionamento affidata al
produttore il quale per agisce sulla base di regole di comportamento e modalit di
gestione concordate.
Alla distribuzione affidato il compito di assicurare la continuit del flusso
informativo necessario per consentire all'industria di possedere tutti gli elementi per
formulare proposte d'ordine e fare previsioni.
In entrambi i casi fondamentale l'esistenza di una forte collaborazione tra
produttore e distributore che porti alla condivisione delle informazioni e ad accordi
specifici sulle date di consegna e sui livelli di giacenza.
6.10.
Il sistema di distribuzione Cross-docking caratterizzato dalla presenza di una
piattaforma in cui convergono i mezzi di trasporto di pi produttori e di pi
distributori ed in cui i pallet vengono smistati fra i vari punti di consegna, siano essi
Cedi o punti di vendita. In piattaforma si pu avere movimentazione a pallet interi, a
pallet misti con picking presso il produttore e a colli con picking in piattaforma. La
logica quella di spedire sempre in base alle richieste dei punti di consegna,
pertanto i prodotti transitano semplicemente e la scorta (quando presente) viene
ridotta semplicemente ad un piccolo polmone finalizzato all'ottimizzazione del carico
159
6.11.
Per mult-drop si intende l'accorpamento, effettuato dal produttore, degli ordini di
distributori diversi su un unico mezzo di trasporto, nell'ipotesi in cui i punti di
consegna siano localizzati in una stessa area geografica.
160
Per multi-pick si intende, invece, il prelievo effettuato presso produttori diversi, vicini
tra loro, di merce destinata ad un unico punto di consegna.
Ambedue le tipologie di intervento comportano la riduzione dei costi di trasporto a
seguito della migliore saturazione del carico, nell'ipotesi di effettuare un numero
limitato di consegne/prelievi giornalieri in una stessa area geografica e di
programmare in modo corretto le date e gli orari tra i diversi soggetti coinvolti.
161
Risposte - Esercizi
6.1.
a) Si ricordi la formula dellindice di rotazione a quantit
IRQ =
FM
GM
2.500
volte / anno
50
GC =
b)
Quindi:
GC =
250
= 5gg.
50
Nota. Lo studente presti attenzione alle unit di misura delle grandezze in gioco,
volutamente non riportate.
c) Esprimiamo IRQ in funzione della frequenza di rifornimento
162
FM = 12 *x * Q
GM = Q/2
Da cui
IRQ = 24x
X = 50/24 (circa 2 volte al mese)
6.2.
IRQ =
FM
GM
GM =
FM
IRQ
da cui
6.3.
a)
Q* =
2aD
Kp p
163
da cui
Q* =
2 25 2500
25 UdC
0,2 1025
CT = a N + Kp P
Q
2
6.4.
Un possibile grafico qualitativo nel caso look back del tipo:
164
165
6.5.
La formula di Wilson:
Q* =
2aD
Kp p
Come noto empiricamente, per assicurare un livello di servizio del 95% occorre
tenere una scorta di sicurezza pari a 2 = 9 pz.; quindi :
il livello di riordino LR = dm * LT + 2 20 pz. (approssimato per eccesso)
166
si innalza!
167
6.6.
PUNTO VENDITA 1
11
Gross Requirements
12
13
14
15
16
100
150
70
90
60
120
120
16
50
17
18
19
20
100
150
Scheduled Receipts
On hand
60
60
PUNTO VENDITA 2
60
80
80
120
15
200
150
200
200
150
Scheduled Receipts
350
140
210
210
140
On hand
150
140
150
Mp2
100
350
11
Gross Requirements
140
210
17
150
160
210
50
120
14
12
70
13
Gross Requirements
11
70
18
19
160
20
160
150
140
12
13
14
15
16
17
18
19
20
150
200
300
160
120
150
50
60
80
300
100
260
100
250
100
160
100
100
Scheduled Receipts
On hand
100
350
MC
460
270
110
80
11
12
13
14
15
16
17
18
500
250
560
350
270
100
260
100
80
On hand
150
150
120
170
150
130
110
110
400
560
320
320
80
240
80
80
Gross Requirements
19
20
Scheduled Receipts
168
110
Codice A
11
12
13
14
400
560
320
320
80
240
80
80
On hand
50
50
50
50
50
50
50
610
320
320
80
240
80
80
11
12
13
610
320
320
Gross Requirements
15
16
17
18
19
20
Scheduled Receipts
Codice B
Gross Requirements
Scheduled Receipts
80
700
On hand
110
-210 170
700
300
Codice C
14
12
13
16
240
80
300
100
150
170
17
18
19
50
20
80
90
90
90
90
18
19
20
200
200
200
100
14
15
16
17
960
320
320
On hand
160
840
520
200
3720
Gross Requirements
11
90
15
50
Scheduled Receipts
2600 720
200
1600
169
ABC: Activity Based Costing. Tecnica di rilevazione dei costi basata sulle
attivit generatrici di valore.
170
171
Centri di costo: possono essere intesi in due sensi: come unit contabili o
come unit organizzative:
CF: Costi fissi. Costi che non variano con le quantit prodotte, entro i limiti
della capacit produttiva ed in fissato intervallo di tempo.
Cm: Costo Marginale. Variazione che subisce il costo totale per effetto della
variazione di una unit (infinitesima) della quantit prodotta (Cm = dCT/dq).
172
173
Full Factory Costing. Tecnica di calcolo del costo pieno del prodotto; sono
considerati i soli costi delle attivit produttive, direttamente od indirettamente
associabili alloggetto del costing = Prodotto.
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
TANGIBLE
FIXED
ASSET:
Le
174
Pull:
175
IP: Indice di profittabilit. Rapporto tra i valori (attualizzati) dei flussi di cassa
generati da un investimento e ed i valori delle somme investite durante la
medesima vita utile. Il criterio di accettazione IP > 1. Criterio di tipo
relativo.
FC t
(1 + k )
PI =
t =0
It
(1 + k )
t =0
verso
fornitori
fondo
trattamento
di
fine
rapporto
TFR).
176
VAN =
t =0
NCF t
(1 + k )
177