Il sistema quello del richiamo per "autore-data": sempre pi consigliato, come gi accennato, da
UCP anche nel settore umanistico - dove tuttavia stimato ancora molto meno diffuso. Viene
considerato chiaro, breve, semplice per chi scrive, per chi legge, per chi pubblica. Si basa su due
elementi: la citazione - il richiamo-- nel corpo del testo, perlopi non in nota dunque, e la lista finale
dei riferimenti, molto simile alla bibliografia del ChicagoA.
I richiami vanno posti in modo che non interrompano, ma integrino adeguatamente, la lettura del
testo. I richiami possono venire fatti anche nel testo delle note, ma di norma una nota non consiste
soltanto di uno o pi richiami.
4.1 : Citazione nel testo
Il termine "autore" corrisponde al "nome" sotto cui la corrispondente citazione completa, ordinata
nella lista finale: pertanto pu venire denominato "autore" anche chi agisce come traduttore, o
prefatore, o curatore ed anche un ente collettivo. Abbreviazioni come "ed." o "cur." qui non
vengono riportate. Non c' punteggiatura fra nome e data. La data da usare la data di
pubblicazione del documento in esame e non la data di composizione o prima edizione originale.
Se ci sono omonimi, con date di pubblicazioni coincidenti, allora i richiami dovranno includere le
iniziali atte a distinguerli, es.:
(Blinksworth 1987)
(Cimmino 1978)
(N. Cimmino 1979)
(EPA 1986)
"EPA" potr ricomparire nella lista bibliografica finale come "Environmental Protection Agency
(EPA)" o sotto "EPA (Environmental Protection Agency)": meglio, a mio avviso, visto che
l'ordinamento alfabetico si basa sulle lettere che compaiono e vengono usate e non su ci che esse
rappresentano.
Se ci sono due o tre autori, li si cita tutti, oltre si abbrevia:
(Finburn e Cosby 1990)
(Smith, Wessen, e Gunless 1988)
(Cimmino e Cimmino 1997)
(Zanette et al. 1976)
(Federal Reserve Bank of Boston 1976)
ammessa la riduzione di pi nomi di familiari ad uno:
Come dicono i Rossini (1997) "chi c'ha i figli, poi se ne accorge"
In inglese tollerato anche il plurale: "The Rossinis". Ma opere di pi di tre autori diversi, il primo
in comune e gli altri diversi, e con la stessa data, ad es.:
Zipursky, Hull, White e Israels 1959
e
Zipursky, Smith, Jones, e Brown 1959
verrebbero cos abbreviate allo stesso modo, equivoco:
(Zipursky et al. 1959)
In questo caso si deve invece dare o l'indicazione estesa di tutti i nomi, oppure un breve titolo:
(Zipursky et al., Brief notes, 1958)
Quando l'opera anonima si usa il titolo, o parte di esso, non si usano dunque espressioni come:
Anon., Anonimo, Autori vari, AA. VV.:
(Burden of anonymity 1948)
o
(Burden 1948)
Riferimento alla pagina, viene indicato il numero della pagina senza "p." o "pp." n i due punti ":"
- usati in altri stili e qui riservati a separare, quando il caso, l'indicazione del volume dal
riferimento alla/e pagina/e. Sezioni, note, appendici et sim. vanno indicati, es.:
(Blindsworth 1987, 125)
(Foley 1955, 23, 43, 46-51)
(Foley 1955, app. A)
(McAndrew 1989, 246 n. 4)
(Wazinski 1989, 3.114)
(Garca 1987, 2:168, 3:119-23)
(Garca 1987, vol. 2)
Un richiamo pu contenere pi riferimenti, separati da punto e virgola.
All'interno dello stesso paragrafo di testo pi richiami allo stesso autore vanno ridotti ad uno, in una
sola coppia di parentesi dunque, e gli elementi identici non vengono ripetuti. Pertanto: se l'autore
lo stesso, ma cambiano le date, il nome non si ripete e la virgola separa gli anni; se l'opera la
medesima, ma cambiano le pagine, il primo riferimento interno allo stesso richiamo ha autore, data
e pagine, i successivi solo le pagine.
Pi entrate nello stesso anno reclamano un distintivo, nella forma di un esponente alfabetico
attaccato alla data:
(Light 1972; Light e Wong 1975)
(Garca 1987, 1989)
(Garca 1987, 45-49; 1989, 105)
(Garca 1987, 45-49, 53)
(Knight e Belinsky 1987a, 1987b)
(Keller 1896a, 1896b, 1907)
anche: