In questa lezione vogliamo affrontare uno degli argomenti piu ostici per lo
studente e cio`e il cambio di base allinterno di uno spazio vettoriale, inoltre
cercheremo di capire come cambia la matrice associata ad unapplicazione
lineare se cambiamo la base nel dominio e nel codominio.
Lidentita
id(v2 ) = e1 + e2
Se lo scriviamo in coordinate:
id(1, 0)B = (2, 0)C ,
Dunque la matrice associata nella base B del dominio e nella base canonica
C del codominio e:
2 1
IB,C =
.
0 1
Ora chiediamoci invece che cosa accade se vogliamo la base canonica C nel
dominio e la base B nel codominio. Come prima lidentita manda ogni
vettore in se stesso, il problema `e capire quali sono le coordinate giuste.
id(e1 ) = e1 = (1/2)v1 ,
id(e2 ) = e2 = (1/2)v1 + v2
3
Quindi:
id(1, 0) = (1, 1/2),
id(0, 1) = (1/2, 0)
Dunque la matrice associata nella base canonica C del dominio e nella base
B del codominio e:
1/2 1/2
.
IC,B =
0
1
In questo esempio molto semplice `e stato possibile calcolare facilmente le
coordinate di e1 ed e2 nella base B = (v1 , v2 ), in generale cio non e cosi
1
facile. Tuttavia lo studente attento avra notato che IC,B = IB,C
. Dunque le
coordinate dei vettori e1 ed e2 nella base B si possono leggere come le colonne
1
della matrice IB,C
(e la matrice IB,C `e facilmente calcolabile in quanto ha per
colonne le coordinate dei vettori v1 , v2 nella base canonica).
Questo fenomeno `e vero in generale come `e attestato dal seguente teorema che `e la chiave per la comprensione del cambiamento di base per le
applicazioni lineari.
Teorema 1.3. Sia id : Rn Rn lapplicazione lineare identita che manda
ogni vettore in se stesso. Sia B = (v1 , . . . , vn ) una base per Rn . Allora
abbiamo che:
la matrice associata a id nella base B del dominio e nella base canonica
C del codominio e:
IB,C = (v1 )C , . . . , (vn )C
ove (vi )C sono le coordinate del vettore vi nella base canonica;
Rn
Rm C
id
B
Rn
id
f
Rm B
ove abbiamo posto accanto ad ogni spazio vettoriale la base che scegliamo
per rappresentare i vettori. Nella riga superiore, scegliamo le basi canoniche,
in quella inferiore, due basi B e B scelte a piacere.
Ora associamo ad ogni applicazione lineare la matrice corrispondente,
cio`e scriviamo lo stesso diagramma nelle coordinate, cio`e usando le matrici
per rappresentare le applicazioni lineari. Per quanto sappiamo dalla sezione
precedente:
1
che si dice commutativo in quanto il risultato che otteniamo non dipende dal percorso scelto nel diagramma
Rn
AC,C
IB,C
Rn
Rm
IC ,B
AB,B
Rm
1 2
AC,C = 0 1
1 0
Vogliamo trovare la matrice A = AB,B che esprime f nelle basi: B = {e1 +
e2 , e1 2e2 } nel dominio e B = {2e3 , e1 + e3 , e1 + e2 } nel codominio.
Troviamo le matrici B = IB,C e C = IB ,C :
0 1 1
1 1
,
C = 0 0 1
B=
1 2
2 1 0
Calcoliamo con un qualunque metodo C 1 :
1/2 1/2 1/2
1 2
1
1
1
1 0 0 1
A = C AB = 1
1 2
0
1
0
1 0
Esercizi
1. Sia data lapplicazione lineare f : R3 R3 definita da
f (x, y, z) = (8x 9y, 6x 7y, 2x 3y z).
a) Scrivere la matrice A associata ad f nella base canonica, e la matrice
B assciata ad f nella base B = {e1 + e2 , 2e1 + 3e2 , e3 }.
b) Si dica se f `e un isomorfismo. Motivare la risposta.
c) In caso di risposta affermativa al punto (b) si calcoli linversa di f .
2. Si scrivano le coordinate del vettore v = (1, 1, 1) rispetto alla base
B = {(2, 0, 5), (0, 1, 0), (1, 1, 3)} di R3
3. Si scrivano le coordinate del vettore v = (1, 2, 3) rispetto alla base
B = {e1 e2 , e1 + e2 e3 , e1 + e3 } di R3 .
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