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PER FRAGMENTA
HISTORIAM TRADERE
ATTI
DELLA SECONDA GIORNATA DI STUDIO
SULLA STORIOGRAFIA GRECA FRAMMENTARIA
Comitato scientifico:
LIA RAFFAELLA CRESCI, FRANCESCA GAZZANO, GABRIELLA OTTONE,
ELEONORA SALOMONE, LUIGI SANTI AMANTINI (Universit di Genova)
EUGENIO LANZILLOTTA (Universit di Roma Tor Vergata)
ANTONIO LUIS CHVEZ REINO (Universidad de Sevilla)
GUIDO SCHEPENS, STEFAN SCHORN (Katholieke Universiteit Leuven)
Responsabile editoriale:
EUGENIO LANZILLOTTA
Responsabile grafica e stampa:
AMERICO PASCUCCI
Comitato di redazione:
FRANCESCA GAZZANO, GABRIELLA OTTONE, LUIGI SANTI AMANTINI
Il volume stato pubblicato con fondi del MIUR (PRIN 2008)
e dellUniversit degli Studi di Genova
ISBN 978-88-88617-51-0
Copyright 2011
Edizioni TORED s.r.l.
Vicolo Prassede, 29
00019 Tivoli (Roma)
www.edizionitored.com
e-mail: info@edizionitored.com toredsrl@libero.it
SOMMARIO
XI
XV
1
15
61
107
GIUSEPPE CORDIANO, La Biblioteca Storica diodorea: frammentariet del testo e sua interpretazione ..............................................
33
89
131
147
159
185
197
209
Sul fatto che molte opere ci siano note solo da Fozio e sulle inferenze cui
questo fatto ha dato origine cfr. P. LEMERLE, Le premier humanisme byzantin, Paris
1971, pp. 194 sgg.; L. CANFORA, Libri e biblioteche, in G. CAMBIANO - L. C.-D. LANZA (a cura di), Lo Spazio letterario della Grecia antica, La ricezione e lattualizzazione del
testo, II, Roma 1995, p. 53; G. CORTASSA, I libri di Fozio: il denaro e la gloria, in
MEG VI (2006), pp.105-121.
2
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 80, I 166-187 Henry. Cfr. OLIMPIODORO TEBANO,
Frammenti storici, introduzione, traduzione e note con in appendice il testo greco a
cura di R. MAISANO, Napoli 1979.
3
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 175, 1I 170-171 Henry.
4
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 79, I 161-166 Henry; FGrHist 748.
210
211
do una strategia di selezione, di preferenze e di approfondimenti coerente, anche se non sempre rintracciabile in tutte le linee di sviluppo12. La motivazione del ricorso allanalisi del patriarca risiede invece
per lo studioso moderno in un fatto accidentale, del tutto estraneo,
nonch successivo alla composizione della Biblioteca, cio nella circostanza per cui di alcuni storici andata perduta interamente o in
parte lopera. Ne consegue che lo studioso moderno si accosta spesso
al testo foziano per una consultazione occasionale e non sistematica,
alla ricerca di notizie alle quali richiede, invece, sistematicit, oltre
che credibilit. Proprio in questo ambito si concentrano le attese ma
anche le perplessit e le critiche di questi consultatori sporadici della
Biblioteca: non infrequente che un dato fornito da Fozio, se coerente con il quadro generale o specifico che su uno storico frammentario sta tracciando lo studioso, venga chiosato in nota da qualche
considerazione di un bizantinista specialista della Biblioteca tesa a
confermare la precisione e laccuratezza del metodo di lettura del patriarca, mentre, se la notizia fornita da Fozio incoerente o problematica nellottica della ricostruzione moderna, viene sbrigativamente
destituita di ogni credibilit grazie al ricorso a qualche notazione,
semmai dello stesso specialistica della Biblioteca, centrata su qualche
sfasatura o errore di citazione o di riassunto compiuto dal patriarca e
identificato grazie al confronto tra il testo di un codice e quello di
un autore la cui opera giunta sino a noi. Questa fruizione desultoria e interessata della Biblioteca da parte di coloro che studiano gli
storici frammentari un fatto ricorrente e tutto sommato comprensibile, ma potenzialmente pericoloso per le conseguenze spesso incoerenti che produce ai fini della ricostruzione dello storico oggetto
danalisi.
65 Henry; FGrHist 257) o Giovanni (cod. 41, I 26 Henry) o di non averla letta affatto, come per Licurgo (cod. 268, VIII 73,38-74,41 Henry).
12
Cfr. B. CROKE, Tradition and Originality in PhotiusHistorical Reading, in J.
BURKE (ed.), Byzantine Narrative. Papers in Honour of Roger Scott, Melbourne 2006,
pp. 64-70.
212
13
213
nianza)22, interesse degno di nota, tenuto conto che questo sottogenere storiografico non certo in fase di fioritura nel IX secolo, corrisponde lassenza di codici dedicati alla fiorentissima cronografia23,
bench notevole sia lattenzione concentrata sugli storici tardoantichi che, per lampiezza diacronica dellindagine e per
laccuratezza della ricostruzione cronologica, si possono considerare
come precursori della cronografia: basti pensare a Cefalione24, Esichio Illustrio25, Giulio Africano26. Si prospettata lipotesi che Fozio
non ritenga utile schedare autori ampiamente noti come Tucidide,
Senofonte o Polibio27, ma in questa prospettiva stupisce il codice incentrato su Erodoto28. Inoltre le assenze suscitano perplessit nei
moderni anche nellambito di uno stesso sottogenere storiografico:
nella monografia tardo antica ci sembrano del tutto logiche le presenze di Dexippo, di Malco, di Procopio e di Teofilatto Simocatta.
Ma come giustificare le assenze di Prisco, di Agazia, di Menandro
Protettore, a cui attingeranno in abbondanza nel secolo successivo
gli Excerpta costantiniani?29
Gi da questi cenni si delinea la personalit non di un sistematico e anodino schedatore di ogni opera entrata nel cerchio dei suoi
22
Cfr., ad esempio, Giovanni (cod. 41, I 25-26); Basilio di Cilicia (cod. 42, I
26-27 Henry). Cfr. CROKE, Tradition, cit., pp. 65-66.
23
Cfr. CROKE, Tradition, cit., p. 70.
24
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 68, I 100-101 Henry; FGrHist 93.
25
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 69, I 101-102 Henry.
26
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 34, I 19 Henry.
27
Cfr. CROKE, Tradition, cit., pp. 63, 70. Alcuni studiosi ritengono che scopo
della Biblioteca sia quello di dar conto solo di opere rare: H.G. BECK, berlieferungsgeschichte der byzantinischen Literatur, in H. HERBSE (hrsg.), Geschichte der Textberlieferung der antiken und mittelalterlichen Literatur, Zrich 1961, pp. 133-138; LEMERLE, Le premier, cit., p. 192.
28
Su cui cfr. SCHAMP, Photios historien des lettres, Paris 1987, pp. 238-241; ID.,
La rception, cit., p. 18.
29
Cfr. CROKE, Tradition, cit., pp. 67-68. Sul rapporto tra Fozio e gli Excerpta a
proposito di storici recensiti e utilizzati cfr. CANFORA, Libri e biblioteche, cit., pp.
44-47.
214
interessi30, ma di un letterato con predilezioni, curiosit, scelte in alcuni casi appena accennate, in altri decisamente profilate, inserito
nel dibattito culturale del suo tempo, che vede una complessa riappropriazione delleredit antica, condotta secondo linee e correnti
spesso in accesa contrapposizione31. Alla rilevanza di questa personalit, ai suoi criteri di giudizio e valutazione sia contenutistici sia stilistici32 vanno con ogni verosimiglianza ricondotte le diverse tipologie
di schedatura degli autori e le conseguenti compilazioni dei singoli
codici. Studiosi della metodologia di lavoro di Fozio e dell architettura compositiva della Biblioteca come Hgg33 e Treadgold34 hanno
individuato come forme base il Referat, lepitome, lexcerptum. Fozio
pu curare una veloce o ampia presentazione di un autore e/o di
unopera che comprenda, secondo una sequenza non sempre prevedibile e costante, dati biografici, titolo e ampiezza di unopera, veloce
sintesi del contenuto, giudizio sullo stile; oppure pu soffermarsi su
30
Il che non significa nel novero dei libri della sua biblioteca personale: su
questo aspetto cfr. J. IRIGOIN, Survie et renouveau de la littrature antique Constantinople (IX sicle), in Cahiers de Civilisation Mdivale, V (1962), p. 297; C.
MANGO, The availability of books in the Byzantine Empire, A.D. 750-850, in I. SEVCENKO - C. MANGO (eds.), Byzantine books and bookmen: A Dumbarton Oaks Colloquium, Washington, D.C. 1975, p. 43 sgg; CANFORA, Libri e biblioteche, cit., pp. 2964; CORTASSA, I libri, cit., pp. 106-117.
31
Cfr. K. ALPERS, Klassische Philologie in Byzanz, in CPh, LXXXIII (1988),
pp. 342-360. Per la complessit dellapproccio alla riscoperta della poesia antica,
condotto da Leone il Filosofo e per lesiguit della presenza di testi poetici nella
Biblioteca foziana cfr. M.D. LAUXTERMANN, Byzantine Poetry from Pisides to Geometres, I, Wien 2003, pp. 103-107.
32
Cfr. W. T. TREADGOLD, The Nature of the Biblioteca of Photios, Washington
1980, pp 97-110; MENDELS, Greek, cit., pp. 196-198; CROKE, Tradition, cit., pp. 5961; 64-65; 69-70.
33
T. HGG, Photios als Vermittler antiker Literatur, Uppsala 1975, pp. 119-131;
184-204.
34
Cfr.TREADGOLD, The Nature, cit., pp. 118-167 con la classificazione di tutti
i codici della Biblioteca allinterno della tipologia: descrizione probabilmente a
memoria, descrizione con probabile rinvio al testo originale, descrizione copiata
dal segretario di Fozio.
215
35
w]n, o{ti pavsh// ajreth``/ kai; kalokajgaqiva/ kai; panti; eujtuchvmati pavnta" tou;" pro; aujtou`` bebasileukovta" oJ basileu;" Kwnstanti``no" ajpekruvyato.
38
Cfr. I 63,9-15 Henry e[to" de; th`" hJlikiva" h\ge deuvteron kai; eijkosto;n Praxagovra", wJ" aujtov" fhsivn, o{te tau``ta sunevgrafe. Sunegravyato de; oJ aujto;" kai;
e{tera bibliva duvo, peri; tw``n jAqhvnh/si basileusavntwn, e[to" ajnuvwn ejnneakaidevkaton.
Sunevtaxe de; kai; e{tera bibliva e}x eij" to;n tw``n Makedovnwn basileva jAlevxandron,
triakosto;n prw``ton ejlauvnwn ejniautovn.
216
217
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 77, I 158,4-12; cod. 98, II 65,5-8; 66,27-32 Henry.
Cfr. TREADGOLd, The Nature, cit., pp. 97-102. Su Prassagora cfr. P.
JANISZEWSKI, The Missing Link. Greek Pagan Historiography in the Second Half of the
Third Century and in the Fourth Century AD (The Journal of Juristic Papyrology 6),
Warsaw 2006, pp. 352-371, e, per una recente messa a punto, R.B.E. SMITH, A lost
historian of Alexander descended from Alexander, and read by Julian?: Praxagoras of Athens in the light of Attic epigraphy, in Historia, LVI (2007), pp. 356-380.
46
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 175, II 170-171 Henry. Su Pamfila vd. S. CAGNAZZI,
Nicobule e Panfila. Frammenti di storiche greche, Bari 1997, pp. 29-112.
47
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 175, II 170,18-171,27 Henry.
48
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 175, II 28-32 Henry.
45
218
rica alla poesia, alla filosofia, alla retorica. Bench la poikiliva esaltata come principio compositivo da Pamfila faccia verosimilmente riferimento alla variet dei contenuti dellopera, la sensibilit di Fozio
per la tematica relativa alla variet e alla variazione comprovata dalle avvertenze inserite nella lettera dedicatoria della Biblioteca,49 in cui
la poikiliva declinata nel senso dellordine in cui vengono presentati i codici, non rigidamente ispirato a una selezione per generi, che
avrebbe provocato saziet e noia. Al giudizio sullo stile di Pamfila
non fa seguito alcun resoconto, n conciso n ampio, sul contenuto
dellopera.
In altri codici come quelli di Olimpiodoro, Ctesia, Agatarchide,
invece, il resoconto, ampio e verosimilmente dettagliato consente di
ricostruire almeno a grandi linee il contenuto, tanto pi che per
lultimo si pu ipotizzare per alcune sezioni addirittura la forma
dellexcerptum50. Nel caso di Olimpiodoro, dopo la precisazione degli
eventi che segnano linizio e la fine dellopera storica e la notizia sulla partizione della stessa in ventidue libri, Fozio si impegna, oltre che
in una veloce definizione di dati biografici51, in un articolato giudizio
49
Cfr. PHOT., Bibl. I 1,8-2,13 Henry. TREADGOLD, The Preface of the Bibliotheca of Photius: text, translation, and commentary, in DOP, XXXI (1977), pp. 345;
347-348; HGG-TREADGOLD, The Preface of the Bibliotheca of Photius once more, in
SO, LVI (1986), p. 137. La vicinanza tra il testo della prefazione foziana e il resoconto delle dichiarazioni proemiali di Pamfila (rilevata da J. KLINKENBERG, De Photii Bibliothecae codicibus historicis, Bonn 1913, pp. 18-19) ha fatto sospettare una dipendenza diretta del patriarca dalla storica (TREADGOLD, The Preface, cit., pp. 347348; SCHAMP, Photius, cit., pp. 34-35). In realt proprio il testo del codice di Pamfila stato utilizzato per integrare le lacune del manoscritto della lettera proemiale
della Biblioteca, attivando cos un tipico ragionamento circolare. Si osservi che sia il
proemio di Pamfila sia la prefazione di Fozio fanno riferimento alla tematica della
poikiliva, ben presente nei proemi storiografici: Cfr. L.R. CRESCI, Poikiliva nei
proemi storiografici bizantini, in Byzantion, LXXIV (2004), pp. 330-347.
50
Per il cod. 250, VII 134-189 Henry, classificato da TREADGOLD (The Nature, cit., p. 163) come III C, cio excerpts also without such introductions (ibid.
p. 118).
51
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 80, I 166,12-14 Henry.
219
sullo stile e sulla tecnica compositiva che, almeno allapparenza, testimoniano solo una raccolta di materiale grezzo52. A questo punto
segue un resoconto che si estende per venti pagine delledizione
Henry53. Solo in parte simili limpostazione metodologica e la tecnica
compositiva riscontrate nel codice dedicato a Ctesia di Cnido. Fozio
dichiara di aver letto i ventitr libri dei Persikav: i primi sei concernenti la storia orientale precedente allinstaurazione del potere persiano, quelli dal settimo al tredicesimo centrati sui regni da Ciro a
Serse54. Non menziona invece in questa parte iniziale il contenuto
dei libri dal quattordicesimo al ventitreesimo, bench a questi venga
concesso ampio spazio nel resoconto55. La presentazione degli scarni
elementi biografici e della metodologia storiografica di Ctesia condotta sul filo del confronto costante con Erodoto e, in parte, anche
con Senofonte56. Quando Fozio passa al resoconto dettagliato del
contenuto non prende per come avvio il primo libro, bens il settimo. Per inciso la definizione dello stile, della lingua (con ampio risalto per ladozione del dialetto ionico), della tecnica compositiva riprende ancora una volta il confronto serrato con Erodoto, collocandosi dopo il resoconto dei Persikav57, e prima di quello degli Ij ndikav in un solo libro58 con una sequenza degli elementi strutturali
52
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59
221
222
pagine per quelli dallXI al XII69; dodici pagine per la sezione XIIIXIV70; 16 pagine per il XV71 e 13 per il XVI72. Evidentemente qui la
saziet e la noia non hanno avuto la meglio sulla onnivora resistenza
del patriarca, che in altri casi getta la spugna, come per il riassunto
della Vita di Giovanni Crisostomo opera di Giorgio di Alessandria, il
cui riassunto diventa progressivamente pi conciso e lacunoso73. Ma
si tratta di un testo agiografico, genere che non riscuote presso il futuro patriarca lo stesso tributo di interesse di quello storiografico74.
La sistematicit e il metodo di lettura e resa che presiedono a
questi resoconti contenutistici assumono grande rilievo nellottica
dello studioso moderno, che ambirebbe ad acquisire dati probanti
circa la presenza o lassenza di alcuni elementi o argomenti nellopera di uno storico frammentario sulla base del riassunto foziano.
Dal silenzio di Fozio si deve dedurre lassenza di un argomento, di
un dato, di un evento nellopera dello storico soggetto del codice
oppure la scelta di non farne menzione legata a una serie di motivi
per noi in larga parte inattingibili? La risposta, come facilmente intuibile, con grave scorno per gli studiosi, non pu che essere non univoca. Ne fanno fede i casi in cui possediamo sia unopera nella sua
interezza sia il resoconto foziano: prendiamo in esame i Bella di Procopio, che rappresentano un esempio rilevante per pi aspetti75. Gi
lavvio del codice dimostra che Fozio fornisce i primi ragguagli generali sullopera riassumendo il proemio76, per passare poi a un reso-
69
223
conto limitato ai primi due libri, cio alle guerre intraprese da Giustiniano contro i Persiani. Si ipotizzato che questa rigida selezione
dipenda da un pronunciato interesse di Fozio per le vicende che
concernono le regioni orientali dellimpero77: ipotesi che parrebbe
avvalorata dal minuto riassunto di testi come quello di Memnone,
centrati sulle vicende della citt di Eraclea Poetica (e in generale sulla
romanizzazione dellAsia Minore)78, ma anche contraddetta dallampiezza del resoconto di opere come quella di Olimpiodoro, tutta dedicata a fatti che vedono come teatro lOccidente. Comunque,
lanalisi del codice foziano di Procopio consente di stilare stime
quantitative e qualitative: tra le prime il rapporto di una pagina di
riassunto nelledizione Henry ogni 20 pagine di testo procopiano79,
tra le seconde il metodo di parafrasi adottato dal patriarca che legge
una determinata sezione del testo dei Bella e ne cura la restituzione
procedendo, preferibilmente, per argomenti, senza seguire sistematicamente lordine della narrazione storica80. Per quanto concerne la
completezza del riassunto, va segnalato che viene omesso qualunque
cenno alla narrazione procopiana dellambasceria romea presso i Saraceni, gli Etiopi e gli Ameriti81, forse perch la stessa costituisce
ptum, tra il testo della Biblioteca e il testo dellautore, con le conseguenze di cui supra alla nt. 47.
77
Cfr MENDELS, Greek, cit., p. 205 (con una sorta di prefigurazione, nei rapporti con i Persiani, delle relazioni con gli Arabi).
78
Cfr. MENDELS, Greek, cit., pp. 202-203; F. SANTANGELO, Memnone di Eraclea e il dominio romano in Asia Minore, in Simblos, IV (2004), pp. 247-261.
79
Su cui cfr. HGG, Photios, cit., p. 189; ID., Photios as a Reader, cit., p. 47.
80
Su cui cfr. HGG, Photios, cit., pp. 190-192; TREADGOLD, The Nature, cit.,
pp. 89-90. Come esempi si vedano il modo in cui Fozio (cod. 62, I 72,15-26
Henry) riassume le vicende di Triboniano e di Giovanni il Cappadoce (PROCOP.,
Bella I 25, I 134-142 Haury) e linversione nellordine del resoconto tra larrivo di
Vitige prigioniero a Bisanzio rispetto allambasceria di Anastasio presso Cosroe: in
Procopio larrivo di Vitige (Bella II 4, 13, I 164,19-22 Haury) precede lavvio
dellambasceria (Bella II 4, 14-26, I 164,23-166,27 Haury), in Fozio lo segue (cod.
63, I 73,31-38 Henry).
81
PROCOP., Bella, I 19-21, I 100-114 Haury. Cfr. HENRY, I p. 197.
224
225
pompo88, a proposito di alcune autovalutazioni dello stesso non proprio improntate alla virt assai propagandata (anche se non sempre
ugualmente praticata) dai Bizantini della tapeinovth". Dal confronto
istituito da Fozio con Erodoto e Tucidide e poi con Ellanico, Filisto,
Lisia e Gorgia, nonch dal rapporto di somiglianza e diversit con
Eforo89 emergono valutazioni che forniscono dati preziosi per la teoresi storiografica. Anche se lo studioso moderno potrebbe rimpiangere che quanto elargito da Fozio sul lato dei confronti con le correnti storiografiche antecedenti e contemporanee a Teopompo andato a scapito di un pi vasto riassunto dellopera di questultimo,
che avrebbe fornito una buona trama su cui disporre i frammenti
giunti per via indiretta.
Ma Fozio pu anche scegliere un modello di scheda che esclude
totalmente il riassunto di alcune delle opere lette, come per Dexippo, per il quale si limita a stilare un giudizio sullo stile90 e a presentare un succinto riassunto solo dei ta; met j jAlevxandron, non rinunciando peraltro a sottolinearne il sostanziale accordo con Arriano91.
A parte le omissioni pi o meno volontarie o le scelte variamente orientate che presiedono alla selezione di quanto e quanto estesamente riassumere, resta pur sempre il problema di valutare
laffidabilit di riassunti che spesso non hanno il confronto (o il con88
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 176, II 175,14-22 Henry Sulla dimensione agonale
che pervade intere sezioni del codice, legata allimpostazione della fonte teopompea stessa, e sulle conseguenze sullinterpretazione anche di alcuni termini richiama ora lattenzione G. OTTONE, Agli estremi della tradizione. Questioni di cronologia
teopompea, in F. GAZZANO - G. OTTONE - L. SANTI AMANTINI (a cura di), Ingenia
Asiatica. Fortuna e tradizione di storici di Asia Minore. Atti della prima giornata di studio sulla storiografia greca frammentaria, Genova 31 maggio 2007, Tivoli 2009, pp.
132-139.
89
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 176, II 175,23-34 Henry. Cfr. R. VATTUONE, Una testimonianza dimenticata di Teopompo (Phot., Bibl., 176, P. 121A, 30-34). Note sul proemio dei Philippika, in Simblos, II (1997), pp. 86-106.
90
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 82, I 188,11-20 Henry. Su Dexippo (FGrHist 100)
cfr. JANISZEWSKI, The Missing Link, cit. pp. 145-149.
91
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 82, I 188,21-190,22 Henry.
226
Come nellanalisi condotta da HGG, Photios, cit., pp. 119-122 sul riassunto foziano della Vita di Apollonio di Tiana di Filostrato (cod. 44, I 28-30 Henry).
93
Cfr. THEOPH. SIM., pp. 22-36 de Boor.
94
Cfr. P. SCHREINER, Photios und Theophylaktos Simokates, in C. CONSTANTINIDES - N.M. PANAGIOTAKES - E. JEFFREYS - A.D. ANGELOV (eds.), FILELLHN,
Studies in Honour of Robert Browning, Venice 1996, pp. 396-398.
95
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 65, I 84,34-36 Henry o{pw" te Filippikov", diafqonouvmeno" Privskw/, pro;" JHravkleion e[grayen ejmfanivsai tw``/ stratw``/ tw``n sithvsewn
aujtw``n th;n meivwsin.
96
THEOPH. SIM. III 1,2, p. 110,2-5 de Boor kai; to;n basilevw" de; novmon ajrtivw"
aujtw``/ ejpifoithvsanta paragumnwvsa" ejkevleuse kai; ej" to; ejnarge;" toi`" strateuvmasi
paradei``xai, Privskw/ diafqonouvmeno".
97
98
227
228
la selezione foziana la ricerca sembra dover ancora percorrere parecchia strada. In questo campo le predilezioni culturali, le scelte personali, i gusti, quasi i vezzi, determinano una inclusione o una esclusione che riveste per noi i caratteri di una sentenza irrevocabile. Proprio in questo campo si evidenzia la differenza tra la somma di curiosit intellettuali difficilmente sondabili di una personalit spiccata
e multiforme105 e il progetto sistematico (e perci pi facilmente ricostruibile) che presiede allarchitettura compositiva delle varie sezioni degli Excerpta constantiniani106.
Proprio in questa mescolanza di rigore ed onest intellettuale
(che si osserva nella raccolta parziale di alcuni dati107, nellammissione di non aver letto o aver letto parzialmente alcune opere108) da
un lato, di spiccato individualismo nei giudizi e nelle scelte dallaltro
sta la difficolt nellutilizzare Fozio come fonte per la conoscenza degli storici frammentari. Fonte insostituibile sempre, unica spesso, ma
bisognosa di una valutazione specifica per ogni codice e quasi per
ogni sezione di esso: il desiderio di trovare linee interpretative sicure
rifacendosi all usus scribendi , come credo si sia evidenziato, assai
pericoloso, come la tendenza a ricavare una norma, una struttura
standard, un sistema codificato di schedatura e recensione.
Oltre alla sistematicit, alla uniformit, alla pretesa obiettivit,
alla completezza, un altro dei requisiti delle moderne enciclopedie
non si pu rinvenire nella Biblioteca di Fozio: ladozione di un sistema coerente e (possibilmente) trasparente nelle citazioni bibliografi105
229
che. Di qui lo spunto per analisi che hanno assunto talora le dimensioni di interi e corposi volumi; a quale fonte attinge Fozio le notizie
biografiche sugli autori109? Dietro espressioni quali eijsiv oi} fasiv e
simili, si nasconde sempre lOnomatologos di Esichio110? I bersagli delle frecciate polemiche di Fozio sono spesso anonimi (da questo punto di vista la polemica con laltrimenti sconosciuto Menofane nel
codice di Teopompo una felice rarit), com naturale, visto il
pubblico ristretto e specialistico cui si rivolge la Biblioteca e come
del resto costume nei circoli elitari che costituiscono il destinatario
consueto di tanta letteratura bizantina in lingua alta.
Di fronte a molti dati e giudizi forniti dal patriarca si ha
limpressione insieme rassicurante e frustrante di disporre di una
fonte bene informata, ma renitente a una verifica diretta. Oltre che
per i dati che concernono la vita degli autori e lelenco delle opere,
nonch le partizioni interne ad esse e/o le date di composizione, lo
stesso vago sconcerto si prova davanti ad alcuni giudizi sulla lingua e
sullo stile. Fatta salva larticolata concezione retorica su cui poggiano
le valutazioni di Fozio, insieme testimonianza del cosiddetto umanesimo del IX secolo e di una sua individuale interpretazione, come intendere affermazioni quali quella che nellopera storica di Candido
le innovazioni sintattiche non hanno come esito la raffinatezza, come per altri autori, bens la spiacevolezza? In cosa differisce il newterismov" di Candido da quello perseguito da altri autori111? E chi sono costoro? Una differenza palese per chi ha letto lopera di Candido e giudica sulla base di una ampia conoscenza della prosa storiografica tardo-antica e bizantina, cio per chi nella condizione, per
noi inattingibile, di Fozio.
109
Cfr. TREADGOLD, The Nature, cit., pp. 52-65 e SCHAMP, Photius, cit., pas-
sim
110
Cfr. TREADGOLD, The Nature, cit., pp. 58-62. Su Esichio cfr. la messa a
punto di A. KALDELLIS, The Works and Days of Hesychios the Illoustrios of Miletos, in
GRBS, XLV (2005), pp. 381-403.
111
Cfr. PHOT., Bibl. cod. 79, I 162,24-27 Henry.
230
Si torna quindi a considerare come raccomandabile per gli studiosi moderni una mivxi di valutazione accurata di notizie fornite da
chi dispone di conoscenze di prima mano di un patrimonio letterario per noi perduto e di prudenza nel trarre da ci che Fozio dice inferenze spericolate su ci che non dice esplicitamente.